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Diversamente abili, ugualmente campioni La diagnosi ... IPOVISIONE 41.pdf · 4 Diversamente abili,...

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N° 41 • Novembre 2012 Tecnologie e Applicazioni accessibili a tutti Approccio all'ambliopia La diagnosi molecolare delle malattie genetiche oculari Diversamente abili, ugualmente campioni LOW VISION ACADEMY LOW VISION ACADEMY LOW VISION ACADEMY LOW VISION ACADEMY A.R.I.S. - Via Amm. Gravina, 53 - 90139 PALERMO - Trimestrale - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in A.P. - DL 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n° 46) art. 1, comma 1 DCB/Torino iscrizione Tribunale di Palermo con decreto n. 19 del 20-25/07/2000 - n° 41 ANNO 12 - Copia 1 euro - Contiene IP.
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  • N° 41 • Novembre 2012

    Tecnologie e Applicazioni accessibili a tutti

    Approccio all'ambliopia

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    La diagnosi molecolare delle malattie genetiche oculari

    Diversamente abili, ugualmente campioni

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  • Presidente ARIS: Rocco Di Lorenzo

    Low Vision Academy

    Presidente: Duilio Siravo (Pisa)

    Vice presidente: Mario Bifani (Napoli)

    Vice presidente con delega alla ricerca:Sergio Z. Scalinci (Bologna)

    Segretario scientifico: Paolo G. Limoli (Milano)

    Consiglieri:Enzo M. Vingolo (Roma)Federico Bartolomei (Bologna)Paolo Carelli (Napoli)Roberto Iazzolino (Milano)Rocco Di Lorenzo (Palermo)

    Editore: ARIS(Associazione Retinopatici ed Ipovedenti Siciliani)

    Iscrizione al R.O.C. n° 18408 del 17/06/09

    Redazione c/o ARIS: Via Amm. Gravina, 53 - 90139 PalermoTel/Fax 091 6622375 - e-mail: [email protected]

    Direttore responsabile: Rocco Di Lorenzo

    Redattori: M. Lombardi, F.V. Di Lorenzo, D. Matranga

    Hanno collaborato: M. Barbuto, M. Bongi, C. Carnevale, G.Corradetti, M.S. Cruciani, D’Esposito, F. Damiani, C. DiCrescenzo, L. Di Lorenzo, D. Domanico, S. Fragiotta, A.Giuffrè, D. Graziano, R. Grenga, A. Iacò, R. Nuzzi, F. Pisani,S. Puccinelli, M. Salomone, S. Salvatore, S. Z. Scalinci, L.Scorolli, F. Simonelli, M. G. Sorgente, F. Verboschi

    Impaginazione e stampa:FGE Srl - Fabiano Gruppo EditorialeReg. S. Giovanni, 40 - 14053 Canelli (AT)Tel. 0141 1768461 - Fax [email protected] - www.fgeditore.it

    A.R.I.S.Associazione deiRetinopatici ed Ipovedenti Siciliani

    IPOVISIONESC IENZA , INFORMAZ IONE , CULTURA E MERCATO

    4 Diversamente abili, ugualmente campioni

    8 A Napoli il Congresso Nazionaledi oftalmologia genetica

    13 La diagnosi molecolare delle malattiegenetiche oculari: prospettive e limiti

    19 Approccio all'ambliopia23 Le short communication al XIII

    Congresso LVA

    31 Tecnologie e applicazioni accessibili a tutti

    37 Didimo di Alessandria, un maestro non vedente di 1700 anni fa

    42 In arrivo il “contrassegno di parcheggioeuropeo per disabili”

    45 Nasce in Sicilia la figura del “Garante della Persona Disabile”

    Sommario

    La riproduzione parziale o totale di articoli è subordinata al consenso scritto dell’Editore. Tutti i diritti sono riservati.

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    Oggi i Giochi Paralimpicirappresentano uno deipiù grandi eventi sportivi delmondo, che hanno permessoad atleti con disabilità di conti-nuare ad essere atleti e rea-lizzare i propri sogni.Fino a poco tempo fa un dis-abile (fisico o mentale) era im-possibilitato a svolgere attivitàsportive, sia amatoriali sia ago-nistiche. Adesso tutto è cam-biato, grazie alle nuove tecni-che che ci offre la scienza e,soprattutto, grazie al decadi-mento di certi radicati e insen-sati pregiudizi che hanno la-sciato finalmente il posto allo

    spirito d’uguaglianza. Nel corso degli anni le Para-limpiadi sono state indissolu-bilmente legate alla promo-

    Diversamente abili, ugualmente campioni

    A CURA DIR. DI LORENZO - Presidente A.R.I.S.

    Edi tor ia le

    Il dott. R. Di Lorenzo.

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    zione dei diritti delle personecon disabilità, alla loro inclu-sione nella società, al loro be-nessere e alla loro valorizza-zione, divenendo di grande ri-levanza per la promozione del-la convenzione Onu sui dirittidelle persone con disabilità,come ha affermato, per l’inau-gurazione del muro paralimpi-co di Londra, Ban Ki-moon, se-gretario generale delle Nazio-ni Unite.Nel 2012, grazie ai GiochiParalimpici, abbiamo visto ga-reggiare più di 4.200 atleti in21 discipline sportive, prove-nienti da 166 Paesi. In Italia icampioni paralimpici hanno ot-tenuto numerose medaglie invarie discipline e differenti spe-cialità.Questi atleti sono veri e proprimodelli e promotori di cam-biamento poiché contribuisco-no in maniera espressiva amodificare gli stereotipi e acambiare il modo in cui, spes-so, guardiamo ed etichettiamole persone con disabilità e lamaniera in cui le persone di-

    versamente abili vedono sestesse. Fra i vari atleti para-limpici che hanno gareggiatonella categoria non vedenti, lalanciatrice del peso, AssuntaLegnante, che ha conquistatola medaglia d’oro nella suaspecialità, si racconta così inuna nota trasmissione televi-siva: “Ero un’atleta anche pri-ma di perdere la vista per unglaucoma congenito nel 2009,oggi continuo ad essere un’at-leta in un modo diverso e conuno spirito diverso ma sono ri-uscita ad ottenere lo stesso ri-sultato. – poi rivolgendosi alpubblico – noi non siamo dis-

    Cecilia Camellini

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    abili anzi abbiamo qualcosa inpiù che ci permette di conti-nuare a sognare anche nonvedendo più”. A tal proposito, di notevole in-teresse l’intervento che LucaPancalli, presidente del Cip(Comitato Italiano Paralimpi-co), ha espresso durante la ce-rimonia di premiazione degliatleti olimpici e paralimpici,svoltasi al Quirinale il 19 set-tembre e durante la quale haringraziato l’ottimo lavoro ditanti giornalisti e di tutta lastampa italiana che ha per-messo ai nostri connazionalidi potere ammirare e, dunque,appassionarsi a questi straor-dinari atleti, alle loro storie ealle loro vittorie: “Atleti che han-no mostrato quel volto dellosport italiano - ha dichiaratoPancalli - che non è soltanto

    confronto agonistico ma an-che strumento e riabilitatoresociale”. Al di là di ogni singolo inter-vento, la cerimonia di premia-zione è stata un evento sim-bolico per tutti, atleti olimpici eparalimpici insieme, a dimo-strazione del fatto che la dis-abilità non è necessariamentecomparabile con i termini “ina-deguatezza” e “diversità”.Alla luce di ciò, ci si augura unimpegno che va oltre la lucedei riflettori, che continui neltempo con la stessa euforia ela stessa determinazione peravvicinare in modo piacevole lagente non solo allo sport para-limpico, ma anche al mondodelle persone con disabilità,che grazie allo sport possonoricominciare a vivere. �

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    Lo scorso Dicembre si è svol-to a Napoli il IV congressoNazionale della Società ItalianaOftalmologia Genetica (SIOG) daltitolo “Nuove frontiere in oftalmo-logia dalla diagnosi alla terapiagenica” con la presidenza dellaProf.ssa Francesca Simonelli,Professore Straordinario presso laSeconda Università degli studi diNapoli.

    La SIOG è un’associazione di ri-cercatori clinici e genetisti nel cam-po della Oftalmologia attivi nel no-stro paese. Scopo primario dellasocietà è quello di riunire i ricerca-tori operanti nel campo delle ma-lattie oculari ereditarie a livello na-zionale, al fine di promuovere il pro-gresso delle ricerche sperimenta-li in questo campo e il coordina-mento nazionale delle attività ri-

    A Napoli il Congresso Nazionaledi Oftalmologia GeneticaA Napoli il Congresso Nazionaledi Oftalmologia Genetica

    A CURA DIF. SIMONELLIA CURA DIF. SIMONELLI

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    guardanti l’Oftalmologia Genetica.La Società, inoltre, si propone diorganizzare iniziative aventi perscopo la formazione di oftalmolo-gi ed operatori coinvolti nel pro-cesso di cura dei pazienti ipove-denti, la divulgazione delle più re-centi acquisizioni nel campo del-l’oftalmologia genetica e la sensi-bilizzazione rispetto alle malattieereditarie dell’occhio.Numerosi e di chiara fama inter-nazionale gli ospiti, fra cui i mode-ratori (Prof. Francesco Salvatore,Prof. Mario Stirpe, Prof. Ugo Men-chini, Prof. Emilio Balestrazzi, prof.Alberto Auricchio) ed i relatori, trai quali Prof. Burt P. Leroy (Depart-ment of Ophthalmology, Universityof Ghent, Belgium), Prof.ssa JeanBennett e Prof. Albert Maguire (F.M. Kirby Center for Molecular Oph-thalmology, University of Pennsyl-vania, Philadelphia, Pennsylvania,USA), e Prof. Rando Allikmets (De-partment of Ophthalmology, Co-

    lumbia University, New York, USA).Inoltre, al congresso hanno parte-cipato più di 500 persone, tra ri-cercatori e membri delle Associa-zioni di famiglie. Il Congresso si è proposto di fareil punto sulle recenti acquisizioninel campo delle malattie geneti-che oculari come causa di deficit vi-sivo. Sono state presentate rela-zioni dei principali gruppi di ricercaclinica e genetica che hanno foca-lizzato il loro lavoro sulla caratte-rizzazione clinica e molecolare del-le principali malattie oculari eredi-tarie per far fronte comune nella ri-cerca di una terapia risolutiva di ta-li malattie. Il tema principale af-frontato è stato, infatti, lo sviluppodi nuove terapie congiuntamentealle strategie più efficaci affinchéqueste raggiungano il più veloce-mente possibile l’applicazione cli-nica a beneficio di tutti i pazienti.Il congresso è stato suddiviso in 4principali sessioni: utilità della dia-

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    gnosi molecolare nella pratica cli-nica, terapia genica nella amau-rosi congenita di Leber, presen-tazione e discussione di casi cli-nici atipici, e terapie future. Inoltre,aspetto interessante ed innovati-vo rispetto alle precedenti edizio-ne è stato il dedicare una sessio-ne supplementare del Congres-so per fare incontrare i malati e iloro familiari al mondo della ricer-ca al fine di favorirne l’integrazio-ne. L’incontro ha visto la parteci-pazioni di numerosi pazienti e fa-miliari, accorsi da tutta Italia de-siderosi di porre domande ai pre-stigiosi ricercatori presenti. Nella sessione dedicata alla uti-lità della diagnosi molecolare nel-la pratica clinica, i diversi relato-ri hanno affrontato aspetti clinicie genetici del cheratocono, delleotticopatie e della amaurosi con-genita di Leber presentando nuo-ve possibili molecole che po-trebbero essere utilizzate come

    targets terapeutici. Una sessio-ne è stata dedicata alla presen-tazione del trial clinico di terapiagenica nel trattamento del laAmaurosi congenita di Leber, na-ta da una collaborazione tra i ri-cercatori dell’Istituto Telethon digenetica e medicina (Tigem) diNapoli, con il Dipartimento di Of-talmologia della Seconda Univer-sità di Napoli (Sun) e il Children’sHospital di Philadelphia, dove èstato eseguito l’intervento chirur-gico per tutti i pazienti. La tera-pia, consistente nell’iniezione diuna copia corretta del gene ma-lattia (nel caso specifico RPE65)negli occhi dei pazienti, ha porta-to a iniziali segni di miglioramen-to della funzione visiva (MaguireA.M. et al, 2008). Questi risultatipositivi sono, poi, stati conferma-ti da sperimentazioni indipenden-ti condotte a Londra e in Florida.Finora, i pazienti trattati con que-sto nuovo approccio sono dodici:

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    tutti hanno avuto miglioramentidella funzione visiva e nessuno diessi ha sviluppato effetti tossici(Maguire A.M. et al., 2009, Simo-nelli F. et al., 2010). I recentissimirisultati di risonanza magneticafunzionale sui tre pazienti trattaticon la terapia genica a due annidall'intervento evidenziano, inoltre,che nonostante il lungo periododi compromissione visiva, le vieottiche dei soggetti risultano in-tatte e che la terapia genica nonsolo produce un miglioramentoduraturo della vista, ma anche unamaggiore sensibilità ai contrasti(Ashtari M, 2011). Largo spazio è stato riservato allepresentazioni di giovani ricercato-ri nella sessione dedicata alla dis-cussione di casi clinici atipici. La sezione sulle terapie innovati-ve è stata introdotta dalla lezio-ne magistrale del Prof. Allikmets,che ha illustrato le ricerche più at-tuali nel campo della diagnosi ge-

    netica, delle basi molecolari e del-le strategie terapeutiche per losviluppo di trial clinici per i pa-zienti affetti da malattia di Star-gardt. Successivamente, il Prof.Auricchio ha presentato la possi-bilità di utilizzo dei vettori viralinello sviluppo di protocolli di te-rapia genica, mentre la Prof.ssaMarigo ha chiarito quali sono lefuture possibilità di impiego dellecellule staminali nel trattamentoper le malattie ereditarie ocularinell’uomo.Infine, il congresso è stato l’oc-casione per consegnare il premioalla memoria del Prof. GiuseppeImbucci, ordinario di Storia con-temporanea e Presidente dell'Orao (Organizzazione Retinopa-tici Amici degli Occhi) di Napoli,scomparso nel 2005. Il premio èstato assegnato alla Dott.ssa An-na Nesti per la sua attività clinicasvolta nell’ambito delle malattieoculari ereditarie. �

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  • Presidente: Duilio SiravoVicepresidente: Mario BifaniVicepresidente con delega alla ricerca: Sergio ScalinciSegretario scientifico: Paolo G. Limoli

    Comitato scientifico

    Paolo Carelli (Napoli) F. Bartolomei (Bologna) Mario Bifani (Napoli) Rocco Di Lorenzo (Palermo) Roberto Iazzolino (Milano) Paolo G. Limoli (Milano) Sergio Z. Scalinci (Bologna) Duilio Siravo (Pisa) Enzo M. Vingolo (Roma)

    Presidenti Congresso

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    Quando parliamo di patologiegenetiche oculari, ci riferia-mo a un numero elevatissimo diaffezioni molto diverse tra loro perlocalizzazione, età di insorgenza,severità e progressività. Il capitolopiù corposo è sicuramente rap-presentato dalle distrofie retiniche,siano esse coinvolgenti primaria-mente la periferia retinica, la re-gione maculare, o la retina in toto,

    ma non dobbiamo dimenticare chedifetti genetici possono essere cau-sa di un elevato numero di patolo-gie oculari altamente invalidanti acarico di tutte le strutture oculari,dalle anomalie di sviluppo (comead esempio l’anoftalmo, il microf-talmo o l’aniridia), alle distrofie cor-neali, alle otticopatie, alle vitreore-tinopatie, al retinoblastoma e a mol-te altre.

    La diagnosi molecolare delle malattie genetiche oculari:prospettive e limiti

    A CURA DIF. D’ESPOSITOA CURA DIF. D’ESPOSITO

    Presidente: Duilio SiravoVicepresidente: Mario BifaniVicepresidente con delega alla ricerca: Sergio ScalinciSegretario scientifico: Paolo G. Limoli

    Comitato scientifico

    Paolo Carelli (Napoli) F. Bartolomei (Bologna) Mario Bifani (Napoli) Rocco Di Lorenzo (Palermo) Roberto Iazzolino (Milano) Paolo G. Limoli (Milano) Sergio Z. Scalinci (Bologna) Duilio Siravo (Pisa) Enzo M. Vingolo (Roma)

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    Prof. Luciano CerulliProf. Renato Meduri Prof. Nicola Pescosolido

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    A partire dai primi anni novanta c’èstato un crescente interesse daparte della comunità scientifica in-ternazionale nei confronti delle pa-tologie genetiche oculari e il nu-mero di tali affezioni studiate e ca-ratterizzate è stato in costante au-mento negli ultimi venti anni. Og-gi è possibile, per un elevato nu-mero di esse, effettuare delle in-dagini a livello molecolare finaliz-zate all’identificazione del difettodel DNA che causa la patologianei singoli pazienti.Bisogna sottolineare che le pato-logie genetiche oculari, e in parti-colare le distrofie retiniche, sonoquanto di più eterogeneo esista inmedicina, non solo da un punto divista di modalità di presentazione(fenotipo), ma anche da un puntodi vista genetico. La stessa pato-logia può essere causata da difet-ti in un elevato numero di geni, co-sì come mutazioni diverse tra loroin uno stesso gene possono dare

    luogo a quadri clinici molto diversi.Ne deriva quindi un’estrema diffi-coltà nell’individuare i geni altera-ti responsabili nei singoli pazienti inquanto solo in pochi casi l’aspettoclinico della patologia ci suggeri-sce quale possa essere il genecandidato da analizzare e sicura-mente non ancora tutti i geni po-tenzialmente responsabili, i loroprodotti e le loro interazioni sonostati identificati. L’identificazione del difetto mole-colare responsabile di patologia inun paziente ha un’importanza digrande rilievo. In prima istanza cipermette di effettuare una diagno-si anche nei familiari e caratteriz-zare così anche i portatori o i sog-getti geneticamente affetti anchein fase pre-clinica. Identificare ilgene alterato in un paziente signi-fica identificare la proteina altera-ta, e quindi il punto del pathwaybiochimico a livello del quale il mec-canismo deputato a una corretta

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    funzione è danneggiato, con i con-seguenti possibili sviluppi tera-peutici che ne derivano. Ultimopunto da sottolineare è che il per-corso che porta verso la terapiagenica è sempre più delineato. Al-lo stato attuale sono in atto speri-mentazioni cliniche per un sotto-gruppo estremamente limitato dipazienti, con risultati incoraggian-ti. Tali terapie sperimentali, pur nonrappresentando ancora la reale ecompleta soluzione a un vasto pro-blema, aprono uno spiraglio con-creto su una categoria di patolo-gie attualmente prive di terapie co-dificate, e sicuramente i prossimianni ci vedranno spettatori di gran-di progressi in questo senso. Ov-viamente il punto di partenza perqualsiasi ipotesi di terapia genicaè rappresentato dalla diagnosi mo-lecolare, cioè dalla comprensionedi quale sia il prodotto proteico de-ficitario o alterato target della nostraterapia.

    Il punto cruciale del percorso dia-gnostico genetico molecolare èrappresentato dalla consulenza ge-netica; in molti casi quest’ultima ènon solo consigliata, ma impostadalle linee guida di organizzazionisanitarie sia nazionali che interna-zionali. Si tratta di una tappa indi-spensabile per la definizione deltipo di trasmissione nella famigliaesaminata, ma rappresenta anche,e forse soprattutto, il momento nelquale si ha la possibilità di spiega-re al paziente il percorso che si staintraprendendo e con quali scopi,accogliendo le sue richieste e i suoidubbi. Il paziente deve essere in-formato, nel modo più chiaro, pre-ciso e dettagliato possibile non so-lo su quello di cui il test ci permet-te di venire a conoscenza, ma an-che dei limiti del test stesso.I test genetici possono essere, peralcuni aspetti, considerati alla stre-gua degli altri test di laboratorioche hanno lo scopo di indicare al-

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    terazioni in determinati indici cor-relate con un rischio di malattia,ma con la caratteristica peculiare diavere un valore di predittività mol-to alto e preciso. Sulla base di que-sta valutazione possiamo forse to-gliere ai test genetici quel caratte-re di “ineluttabilità” che molto spes-so viene attribuito agli stessi.È vero che i test genetici rappre-sentano un mezzo estremamentepreciso di valutazione del rischionei confronti di un tratto patologico,ma anche quando questi vengonoeffettuati per malattie monogeni-che mendeliane, non possono maidarci una risposta univoca assolu-ta. Il motivo di ciò è che il rapportogenotipo-fenotipo non è mai deri-vabile in modo matematico, a cau-sa dell’effetto di geni modificatoriche possono essere diversi da in-dividuo a individuo, anche nel-l’ambito della stessa famiglia, einoltre per l’influenza dei fattori am-bientali. Se ciò è vero per le ma-

    lattie monogeniche, lo sarà anco-ra di più per quelle multigeniche emultifattoriali (come ad esempio ladegenerazione maculare legata al-l’età). È di fondamentale impor-tanza che questa intrinseca diffi-coltà (ma assolutamente non im-possibilità!) nell’individuazione enell’interpretazione dei difetti mo-lecolari nei singoli pazienti sia pro-spettata con molta chiarezza ai pa-zienti stessi i quali saranno cosìperfettamente consapevoli dellapossibilità di una “non risposta” o diuna risposta parziale e non univo-ca da parte dei ricercatori.Detto questo però, in particolare

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  • per alcune patologie come la de-generazione maculare di Stargardt,la coroideremia o la retinoschisi X-linked e altre forme di patologie ge-netiche oculari, la percentuale dipazienti nei quali viene individua-to il difetto molecolare responsa-bile, non è affatto trascurabile. Recentemente è in corso nella Re-gione Sicilia un progetto coordina-to dall’ARIS (Associazione Reti-

    nopatici Ipovedenti Siciliani), fina-lizzato all’offerta di una consulen-za genetica e dell’eventuale pos-sibilità di procedere con indaginigenetiche molecolari, per i pazienti.In diversi casi sono state identifi-cate con successo le mutazioni re-sponsabili, fornendo così ai pa-zienti stessi uno strumento in piùnella conoscenza e nella gestionedella loro patologia. �

    Low Vision Academy insieme a Vision Group

    Al XIII Congresso Nazionale, svoltosi a Roma il 28 e 29 settembre, in qualità di pre-sidente, ho annunciato la joint venture con Vision Group, nell’ambito delProgramma “Amici per la Vista”, dedicato alla collaborazione tecnico-professionaletra Area Medica e Area Tecnica.L’unione tra queste due realtà, punterà alla formazione di personale ottico addettoall’assistenza degli ipovedenti: è finalizzata, infatti, al miglioramento delle procedu-re riabilitative. Sarà riservata ai Centri Ottici VisionOttica, insegna premium branddi Vision Group. Questa partnership è finalizzata anche all’istituzione della certifi-cazione dei Centri Ottici che parteciperanno al percorso di formazione. In qualità anche di presidente della Commissione ministeriale per la responsabilitàcivile e penale dei medici oculisti italiani, mi farò carico di condurre alla certifica-zione, oltre che all’interno di Low Vision Academy, anche a livello ministeriale, iCentri Ottici che porteranno a buon fine il percorso di formazione.

    Duilio Siravo

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  • www.vision-group.it

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    L’ambliopia rappresenta lacausa più frequente di defi-cit visivo in età pediatrica, con inci-denza variabile (2-5% della popola-zione). Per ambliopia si intende unacondizione in cui il bambino/a pre-senta una ridotta capacità visiva, piùfrequentemente monolaterale, nonmigliorabile con la correzione otti-ca, in quanto secondaria ad una ano-malia nella stimolazione visiva du-

    rante il periodo plastico. Pertantol’occhio ambliope, denominato co-munemente dai non addetti ai lavo-ri “occhio pigro”, non avendo rice-vuto una corretta stimolazione visi-va, presenta un anomalo sviluppovisivo con conseguenze funzionaliche possono condizionare il profilopsicocomportamentale del bambi-no/a. Un normale sviluppo visivo per-mette che le immagini retiniche pre-

    A CURA DIS. Z. SCALINCI, L. SCOROLLI, G. CORRADETTI, M. S. CRUCIANI, D. GRAZIANO

    Approccio all’Ambliopia

    A CURA DIS. Z. SCALINCI, L. SCOROLLI, G. CORRADETTI, M. S. CRUCIANI, D. GRAZIANO

    Approccio all’Ambliopia

    www.vision-group.it

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    sentate ad entrambi gli occhi sianosimili, nitide e non sfuocate, garan-tendo una corretta fusione delle im-magini. Nell’ambliopia le immaginiretiniche presentate ai due occhi so-no differenti, pertanto non possonoessere fuse, comportando così un'al-terata visione binoculare singola. Ilbambino risponde a questa difficol-tosa fusione delle due immagini re-tiniche con la soppressione cortica-le, impara quindi a dimenticare l’im-magine meno nitida. Sono stati iden-tificati diversi fattori ambliopigeni,ovvero tutte quelle condizioni chenon permettono di proiettare a livel-lo retinico un’immagine nitida, favo-rendo così un anomalo sviluppo vi-sivo di quell’occhio: anomalie nellastimolazione nervosa secondaria aneoformazioni palpebrali ed orbita-rie, opacità dei mezzi diottrici (corneae cristallino), alterazione a carico delcorpo vitreo, strabismo, vizi di refra-zione, alterazioni organiche a livelloretinico. È bene ricordare che lo stra-bismo, ovvero il mancato allinea-mento degli assi visivi dei due occhi

    può essere causa di ambliopia, inquanto l’occhio deviato fornisce a li-vello retinico un’immagine più sfuo-cata rispetto all’altro occhio. Non di-mentichiamo che lo strabismo puòanche risultare secondario all’am-bliopia. Questo avviene perché ilbambino impara a sopprimere l’im-magine meno nitida, proiettata sul-la retina dell’occhio ambliope, per-tanto l’occhio viene progressiva-mente deviato, se non stimolato.Nel management dell’ambliopia ladiagnosi precoce è necessaria al fi-ne di impostare una corretta tera-pia durante l’età plastica, in mododa garantire un corretto sviluppo vi-sivo. Sicuramente, durante il perio-do plastico del bambino le rispostealla terapia anti-ambliopica sonomaggiori. È opportuno pertanto sot-toporre il bambino/a ad una visitaoculistica completa presso specia-listi in oftalmologia pediatrica, in mo-do da poter individuare il problemail prima possibile. Esistono differentimetodi e tests per valutare la capa-cità visiva dei bambini, anche dei

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    più piccoli, in relazione all'età e al-la collaborazione.La terapia anti-ambliopica consistenella stimolazione dell’occhio am-bliope, in modo da garantire unacorretta fusione delle immagini pro-venienti dai due occhi. Nel caso incui l’ambliopia sia dovuta a causeorganiche è necessario eliminareo trattare la “noxa” che non per-mette il corretto sviluppo visivo del-l’occhio ambliope. Inoltre, è indi-spensabile ridurre l’input visivo al-l’occhio non ambliope, medianteocclusione dell’occhio con acuitàvisiva maggiore. Esistono differen-ti metodi per eseguire la terapia an-ti-ambliopica occlusiva. A tutt'oggi,l’occlusione si esegue general-mente applicando un patch a livel-lo peripalpebrale per diverse oredurante la giornata in relazione algrado di ambliopia e all’età del bam-bino. In letteratura sono presenti di-versi lavori sulla terapia anti-am-bliopica mediante utilizzo di pat-ching. Esistono due tipi di patching:full-time e part-time. Holmes è sta-

    to il primo autore ad introdurre ilpatching part-time (Holmes 2003),illustrando gli svantaggi del full-ti-me. Con l’occlusione giornaliera diun occhio, infatti, si depriva quel-l’occhio – occhio sano – di qualsia-si stimolo visivo, con il rischio di svi-luppare un’ambliopia iatrogena. Ilpatching presenta diversi limiti, pri-mo tra tutti la compliance del pic-colo paziente. Tuttavia, il patchingrappresenta il gold standard nellaterapia dell’ambliopia. Recente-mente, alcuni Autori hanno propo-sto come terapia anti-ambliopica lastimolazione del sistema visivo me-diante il microperimetro MP-1. So-no necessari ulteriori studi affinchétale metodica possa essere utiliz-zata nella pratica clinica. In con-clusione, è bene ricordare che nel-l’ambliopia il tasso di recidiva è mol-to elevato, anche tra i pazienti “gua-riti”, pertanto è assolutamente indi-spensabile un attento follow-up neltempo con valutazioni oftalmologi-che complete eseguite da speciali-sti del settore. �

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    ObiettivoValutare l’efficacia della riabilitazio-ne visiva in pazienti affetti da ma-lattia di Stargardt nel localizzare inmaniera stabile la nuova sede di fis-sazione e insegnare loro ad utiliz-zare in maniera più appropriata lanuova pseudofovea attraverso unmonitoraggio preciso mediante mi-croperimetria con MicroperimetroNidek MP-1.

    Metodi5 pazienti (10 occhi) affetti da ma-lattia di Strargardt. Ogni paziente èstato sottoposto ad una visita ocu-listica completa comprensiva di: mi-surazione dell’acuità visiva (BCVA),test della velocità di lettura, biomi-croscopia del segmento posterio-re, campo visivo Humphrey 10-2,fluorangiografia, OCT. Il protocolloriabilitativo comprendeva: un que-stionario di 25 domande (NEI-VFQ-

    A CURA DIF. VERBOSCHI1, D. DOMANICO2, S. FRAGIOTTA1, C. DI CRESCENZO1, M. SALOMONE1

    Riabilitazione visiva con biofeedback micrometrico in pazienti con malattia di Stargardt

    A CURA DIF. VERBOSCHI1, D. DOMANICO2, S. FRAGIOTTA1, C. DI CRESCENZO1, M. SALOMONE1

    Di seguito, tre delle short communication presentate al XIII CongressoLow Vision Academy (Roma). Nei prossimi numeri di Ipovisione la redazione si occuperà di pubblicare le altre short communication.

    1 Dipartimento di Scienze Oftalmologiche, Università “La Sapienza” di Roma, Ospedale A. Fiorini -Terracina (LT)

    2 UOC Oftalmologia, Ospedale “S. Maria Goretti” - Latina

    Presidente: Duilio SiravoVicepresidente: Mario BifaniVicepresidente con delega alla ricerca: Sergio ScalinciSegretario scientifi co: Paolo G. Limoli

    MIOPIA e IPOVISIONERoma, 28 e 29 settembre 2012

    Presidenti Congresso

    Prof. Luciano Cerulli, Prof. Renato Meduri, Prof. Nicola Pescosolido

    Comitato scientifi co

    Paolo Carelli (Napoli), F. Bartolomei (Bologna), Mario Bifani (Napoli), Rocco Di Lorenzo (Palermo), Roberto Iazzolino (Milano), Paolo G. Limoli (Milano), Sergio Z. Scalinci (Bologna),

    Duilio Siravo (Pisa), Enzo M. Vingolo (Roma)

    Segreteria organizzativa

    Reg. San Giovanni, 40 – Canelli (AT)Fax 0141 033112 – [email protected]

    Segreteria scientifi ca

    Paolo G. Limoli (Milano)[email protected]

    ROME CENTRAL PARKVia Giuseppe Moscati, 7

    Abstract

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    Riabilitazione visiva con biofeedback micrometrico in pazienti con malattia di Stargardt

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    25), microperimetria con micro pe-rimetro MP-1 (Nidek Technologies,Padova, Italia), training riabilitativodi biofeedback micro perimetricodella durata di dieci minuti in cia-scun occhio, per un totale di dieci se-dute allo scopo di imparare a spo-stare il proprio locus di fissazioneverso un’altra area di retina che ri-sulti preferibile a quella della fissa-zione naturale. Per l’analisi statisti-ca è stato utilizzato il test t di Studente valori di p

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    Abstract

    La sicurezza stradale è un te-ma attuale sia in Italia che nelmondo.Nel 2010 sono stati registratiin Italia 211.404 incidenti stra-dali con lesioni a persone. Ilnumero dei morti è stato paria 4.090, quello dei feriti am-monta a 302.735. Rispetto al

    2009, si riscontra una leggeradiminuzione del numero degliincidenti (-1,9%) e dei feriti (-1,5%) e un calo più consisten-te del numero dei mort i ( -3,5%). I dati che emergono dalrapporto 2009 dell’OMS Euro-pa sono allarmanti: ogni annoin Europa, in seguito agli inci-denti stradali, muoiono circa120 mila persone e circa 2,4

    A CURA DIC. CARNEVALE1, S. SALVATORE2, R. GRENGA1

    Studio della fissazione mediantemicroperimetria in pazienti con retinite pigmentosa o retinopatia diabetica

    A CURA DIC. CARNEVALE1, S. SALVATORE2, R. GRENGA1

    Studio della fissazione mediantemicroperimetria in pazienti con retinite pigmentosa o retinopatia diabetica

    1 Dipartimento di Scienze Oftalmologiche, Università La Sapienza, Policlinico Umberto I, UOC BDirettore Prof. Roberto Grenga

    2 Dipartimento di Scienze Oftalmologiche, Università La Sapienza, Polo Pontino

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    milioni rimangono infortunate.Gli incidenti stradali sono la pri-ma causa di morte nei giovanidi età compresa tra i 5 e i 29anni e hanno un impatto sulleeconomie dei singoli Paesi su-periore al 3% del prodotto in-terno lordo. Uno studio con-dotto su un campione rappre-sentativo di guidatori della po-polazione italiana, evidenziacome il 18,6% abbia un visusinadeguato, l’1,9% una visio-ne cromatica inadatta, il 2,3%un campo visivo al di fuori deilimiti di norma, il 24,5% una vi-sione notturna insufficiente edil 3,2% una visione binoculareimpropria.L’11 gennaio 2011 è entrato invigore il Decreto del Ministerodelle Infrastrutture e dei Tra-sporti del 30 novembre 2010,che recepisce la direttiva del2009/112/CE sui requisiti fisicied i relativi accertamenti me-dici per ottenere il rilascio o ilrinnovo della patente di guida

    per i soggetti con patologie acarico dell’apparato visivo dia-gnosticate e documentate.L’accertamento dei requisiti vi-sivi richiesti da questo Decre-to si applica solo ai soggetticon “patologie a carico del-l’apparato visivo” e non a tuttii soggetti che volessero chie-dere il rilascio o il rinnovo del-la patente di guida.Le problematiche visive pos-sono portare a gravi conse-guenze nel contesto stradale,anche in relazione al fatto chemolte di queste patologie han-no un decorso molto lento edifficilmente vengono notatedal paziente. Un dato impor-tante è che 1 automobilista su10 ignora di avere una proble-matica visiva e questo è tantopiù allarmante se si pensa cheil 90% delle informazioni ne-cessarie alla guida è fornitodall’apparato visivo ed alcunecondizioni ambientali come lapioggia o la nebbia possono

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    aggravare la condizione di ba-se. Negli USA il 24% della po-polazione sopra gli 80 anni,presenta un deterioramentodella funzione visiva (Congdonet all. 2004) che associato adalle condizioni di riduzione del-la forza e dei riflessi, deterio-ramento cognitivo e terapie far-macologiche, prende il nomedi Age-Related Driving Disor-ders (ARDDs).Se da un lato quindi, una fettadella popolazione dei guidato-ri è ignara delle proprie condi-zioni visive, è anche vero cheuna parte ne è al corrente epersevera nella guida. In con-siderazione di ciò è particolar-mente sentita la problematica

    dell’idoneità alla guida e sicu-rezza stradale per quei sog-getti che pur avendo un buo-no stato di salute generale, edavendo una vita lavorativa esociale, vengono giudicate daimedici monocratici non idoneealla guida alla luce delle nor-mative vigenti in merito alla fun-zione visiva.La crescente ricerca scientificae tecnologica si sta concen-trando sulla risoluzione di pro-blemi riguardanti l’ipovisione.Specifici ausili e protesi visive,attualmente in sperimentazio-ne, gettano la base per un lo-ro futuro impiego nel campodella guida, allo stesso modo laricerca nel settore automobili-stico nella fattispecie con dis-positivi che nascono per scopoludico o per proiettare infor-mazioni di guida, potrebberoessere impiegati per aiutare ilguidatore affetto da deficit delcampo visivo o deficit della fun-zione visiva. �

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    Abstract

    La sicurezza stradale è un tema at-tuale sia in Italia che nel mondo.Nel 2010 sono stati registratiin Italia 211.404 incidenti stra-dali con lesioni a persone. Ilnumero dei morti è stato pari a4.090, quello dei feriti ammon-ta a 302.735. Rispetto al 2009,si riscontra una leggera dimi-nuzione del numero degli inci-

    denti (-1,9%) e dei feriti (-1,5%)e un calo più consistente delnumero dei morti (-3,5%). I da-ti che emergono dal rapporto2009 dell’OMS Europa sono al-larmanti: ogni anno in Europa,in seguito agli incidenti strada-li, muoiono circa 120 mila per-sone e circa 2,4 milioni riman-gono infortunate. Gli incidentistradali sono la prima causa dimorte nei giovani di età com-

    A CURA DIF. DAMIANI, F. PISANI, R. NUZZI

    Guida ed ipovisione:nuove tecnologie

    A CURA DIF. DAMIANI, F. PISANI, R. NUZZI

    Guida ed ipovisione:nuove tecnologie

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  • IPOVISIONESC IENZA , INFORMAZ IONE , CULTURA E MERCATO

    presa tra i 5 e i 29 anni e han-no un impatto sulle economiedei singoli Paesi superiore al3% del prodotto interno lordo.Uno studio condotto su un cam-pione rappresentativo di gui-datori della popolazione italia-na, evidenzia come il 18,6% ab-bia un visus inadeguato, l’1,9%una visione cromatica inadatta,il 2,3% un campo visivo al di fuo-ri dei limiti di norma, il 24,5%una visione notturna insuffi-ciente ed il 3,2% una visione bi-noculare impropria.L’11 gennaio 2011 è entrato invigore il Decreto del Ministerodelle Infrastrutture e dei Tra-sporti del 30 novembre 2010,che recepisce la direttiva del2009/112/CE sui requisiti fisicied i relativi accertamenti me-dici per ottenere il rilascio o ilrinnovo della patente di guidaper i soggetti con patologie acarico dell’apparato visivo dia-gnost icate e documentate.

    L’accertamento dei requisiti vi-sivi richiesti da questo Decretosi applica solo ai soggetti con“patologie a carico dell’appa-rato visivo” e non a tutti i sog-getti che volessero chiedere ilrilascio o il rinnovo della pa-tente di guida.Le problematiche visive pos-sono portare a gravi conse-guenze nel contesto stradale,anche in relazione al fatto chemolte di queste patologie han-no un decorso molto lento e dif-ficilmente vengono notate dalpaziente. Un dato importanteè che 1 automobilista su 10ignora di avere una problema-tica visiva e questo è tanto piùallarmante se si pensa che il90% delle informazioni neces-sarie alla guida è fornito dal-l’apparato visivo ed alcune con-dizioni ambientali come la piog-gia o la nebbia possono ag-gravare la condizione di base.Negli USA il 24% della popola-

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    zione sopra gli 80 anni, pre-senta un deterioramento dellafunzione visiva (Congdon et all.2004) che associato ad allecondizioni di riduzione della for-za e dei riflessi, deterioramen-to cognitivo e terapie farmaco-logiche, prende il nome di Age-Related Dr iv ing Disorders(ARDDs).Se da un lato quindi, una fettadella popolazione dei guidato-ri è ignara delle proprie condi-zioni visive, è anche vero cheuna parte ne è al corrente epersevera nella guida. In con-siderazione di ciò è particolar-mente sentita la problematicadell’idoneità alla guida e sicu-rezza stradale per quei soggettiche pur avendo un buono sta-to di salute generale, ed aven-do una vita lavorativa e socia-le, vengono giudicate dai me-dici monocratici non idonee al-la guida alla luce delle norma-tive vigenti in merito alla fun-zione visiva.

    La crescente ricerca scientifi-ca e tecnologica si sta con-centrando sulla risoluzione diproblemi riguardanti l’ipovisio-ne. Specifici ausili e protesi vi-sive, attualmente in sperimen-tazione, gettano la base per unloro futuro impiego nel campodella guida, allo stesso modola ricerca nel settore automo-bilistico nella fattispecie condispositivi che nascono perscopo ludico o per proiettareinformazioni di guida, potreb-bero essere impiegati per aiu-tare il guidatore affetto da de-ficit del campo visivo o deficitdella funzione visiva. �

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    Da qualche giorno si è con-cluso il meeting internazio-nale organizzato ogni anno da Ap-ple a San Francisco per presenta-re le proprie realizzazioni e le pro-prie novità e per dialogare con ilvasto e variegato mondo degli uti-lizzatori delle sue App.Tim Cook, per la prima volta alla ri-balta al posto del mitico Steve Jobs,ha voluto dedicare spazio e atten-

    zione alle ricadute sociali di alcu-ne applicazioni in circolazione nel"mondo" Apple, riservando un po-sto di grande rilievo anche ad"Ariadne GPS". Questa app aiuta lepersone, soprattutto non vedenti eipovedenti, in quanto è completa-mente accessibile utilizzando voiceover e dà accesso a informazioniche sono normalmente non dispo-nibili per le persone che utilizzano

    Tecnologie e applicazioni accessibili a tuttiTecnologie e applicazioni accessibili a tutti

    A CURA DIM. BARBUTO A CURA DIM. BARBUTO

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    il sintetizzatore vocale. Si Potrà inol-tre esplorare una località diversainserendo il nome della via, la cittào entrambe e avere informazionisulla posizione in cui ci si trova, surichiesta o automaticamente.L’applicazione ha altre funzioniutili che possono aiutare quandoci si muove a piedi o si viaggia inbus, treno, ecc.Aggiungendo i propri punti preferi-ti nel database, si sarà avvisatiquando ci si avvicina a uno di essi.Tra le principali funzioni dell’app visono: comunicare dove ci si trova;permettere di esplorare ciò chesi ha intorno; permettere di esplo-rare una zona specifica; control-lare periodicamente la posizionedell’utente (informando solo suciò che è cambiato); permettere diaggiungere e visualizzare i pro-pri punti preferiti.Ariadne è stata sviluppata da Gio-vanni Ciaffoni, chiamato Luca, uningegnere informatico che lavo-ra da circa dieci anni nell'istitutodei ciechi “Francesco Cavazza”

    di Bologna. Oggi finalmente, gra-zie anche al lavoro di Luca, deisuoi colleghi e di tanti altri cheoperano fuori dalle luci della ri-balta, risulterà accresciuta la con-sapevolezza dell'importanza del-l'uso mirato delle tecnologie avan-zate per le persone non vedenti eipovedenti.Muoversi in autonomia, studiare,leggere, lavorare, vivere una vitaindipendente, può essere più fa-cile per migliaia e migliaia di nonvedenti e ipovedenti in Italia e nelmondo se solo si prestasse mag-giore attenzione al rispetto dellenorme e delle buone pratiche sul-l'accessibilità, proprio a comin-ciare dallo sviluppo delle appli-cazioni per computer e telefonicellulari e dei siti web.L'Istituto Cavazza si mette a dis-posizione con la propria esperien-za e con le proprie competenze peroffrire consigli, suggerimenti, indi-cazioni, a quanti vogliano davveroseguire la strada dell'accessibilitàper tutti e su tutto. �

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    La nuova frontiera dei video in-granditori è orientata versodispositivi che compiano più fun-zioni, consentendo alla personaipovedente di rispondere a diversibisogni tramite un unico dispositi-vo, pur conservando la qualità del-le prestazioni.Si stanno diffondendo infatti video in-granditori in grado non solo di in-grandire con diverse modalità il te-

    sto cartaceo, ma in grado anche dileggerlo ad alta voce nel caso l’uti-lizzatore si affatichi o trovi difficoltà.Orientando poi la telecamera, è pos-sibile vedere proiettati sul monitoranche oggetti distanti (come adesempio la lavagna per lo studentein classe, che potrà utilizzare le cuf-fie per non disturbare la lezione). Aquesto funzione in alcuni casi si ag-giunge la possibilità di ruotare la te-

    DaVinciVideoingranditore con sintesivocale e OCR

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    lecamera sull’utente, facendo svol-gere al video ingranditore la funzio-ne di specchio ingrandente. A ciò si aggiunga il progressivo dif-fondersi dell’utilizzo delle immaginiad alta definizione (HD) per i video in-

    granditori.Un dispositivo che appartiene a que-sta nuova generazione è Da Vinci,prodotto da Enhanced Vision.Da Vinci è un videoingranditore conimmagini ad alta definizione chepermette di ingrandire oggetti e te-sti vicini e lontani e può essere uti-lizzato con la funzione di specchioingrandente.Il video ingranditore, pur essendodotato di un ampio monitor, è facil-mente trasportabile in ambienti di-

    versi grazie all’apposita impugnatu-ra ed alla possibilità di compattarlo inuno spazio ridotto. DaVinci è dotato di sintesi vocale dialta qualità in grado di leggere connotevole precisione il testo inqua-drato dalla telecamera, accompa-gnando la lettura con un indicato-re luminoso sul monitor (come ilkaraoke).La sintesi vocale (multilingue) ac-compagna anche la lettura dei menu.È uno strumento adatto a risponde-re a diversi bisogni e ad una utenzache va dallo studente fino all’an-ziano, grazie anche alla estremafacilità di utilizzo che accomunaquesta categoria di dispositivi, che

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  • richiedono l’apprendimento dellafunzione di un numero assai ridot-to di pulsanti.Questi nuovi video ingranditori consintesi vocale comportano l’indubbiovantaggio di un risparmio sia eco-nomico, sia di impegno da parte del-l’utente che deve apprendere l’uti-lizzo di un solo dispositivo, sia di spa-zio nell’ambiente o negli ambienti do-ve devono essere utilizzati.Ciò spiega la crescente domanda ed

    il grande interesse che accompagnail loro affacciarsi anche sul mercatoitaliano. �

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    Quando, e ciò accade non dirado, mi tocca sentire af-fermazioni categoriche come: "pri-ma dell'illuminismo e dei grandifilantropi del XVIII secolo, per iciechi esisteva solo la mendicità,la miseria ed una condizione divita equiparabile agli animali",francamente non so se indignar-mi o mettermi a ridere. Se non te-messi di apparire un po' troppo

    provocatorio, mi sentirei anzi qua-si di ribaltare completamente, conbuona pace dei tiflologi ufficiali,questa teoria sostenendo che,forse mai come nell'antichità clas-sica e nel Medio Evo, i non ve-denti godettero di rispetto, con-siderazione e di un ruolo socialetutt'altro che trascurabile. Per avvalorare dunque questa af-fermazione, che a molte persone

    Didimo di Alessandria, un maestronon vedente di 1700 anni faDidimo di Alessandria, un maestronon vedente di 1700 anni fa

    A CURA DIM. BONGI A CURA DIM. BONGI

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    apparirà probabilmente assaistrana, inizierò a presentare, siapur brevemente, alcune figure dicelebri ciechi antichi che, mal-grado la loro menomazione, ri-uscirono a lasciare tracce, non dipoco conto, nella lunga storia del-l'umanità. Oggi ci occuperemo dunque diun grande padre della Chiesa ecioè del celebre teologo Didimo diAlessandria detto, per l'appunto,"il cieco". Per chi non è molto esperto di fi-losofia e di storia antica, vorreisemplicemente ricordare che vie-ne generalmente identificato colnome di "patristica" tutto quel va-stissimo movimento teologico deiprimi secoli dell'era cristiana, du-rante il quale vennero affrontati,sviscerati e alla fine definiti, tuttii principali dogmi che stanno allabase della nostra Religione. Di-dimo visse proprio nel pieno diquesto fecondo periodo culturale.Nacque ad Alessandria (oggi d'E-gitto) nell'anno 313 ed in questa

    grande metropoli, che allora rap-presentava la capitale universa-le del sapere, egli condusse tut-ta la sua lunga esistenza. Una vi-ta ascetica, eremitica per moltianni e indubbiamente santa tan-to che risulta venerato come taledalla Chiesa Ortodossa greca.Fin dalla prima infanzia, da quan-do cioè aveva quattro anni, fu col-pito da cecità assoluta ma ciò,come riferiscono i cronisti dell'e-poca, non gli impedì di costruirsiuna vastissima e profondissimaerudizione.Certamente egli avrà avuto a suadisposizione molti lettori e scribi,per la consultazione di testi e lastesura dei suoi numerosi scritti.Non vi è dubbio però che il noc-ciolo della sua sapienza risie-desse soprattutto nelle prodigio-se capacità di memoria e nellanon comune intelligenza specu-lativa testimoniate dai molti allie-vi che formò. Per la grande stimae l'ammirazione di cui era circon-dato, nonostante la mancanza

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    della vista e il fatto che fosse lai-co, fu nominato direttore della piùimportante scuola teologica diAlessandria, la famosa "Dida-skaleion". Negli oltre cinquant'anni in cui di-resse questa importante istitu-zione, ebbe fra i suoi discepolinomi illustri come San Rufino,Santa Paola e il grande San Gi-rolamo, ossia colui che tradusseper primo la Sacra Scrittura in lin-gua latina. Il medesimo San Gi-rolamo ebbe sempre una spicca-ta venerazione per il suo maestro.Egli non di rado lo menziona innumerose opere e ne tradussealcuni scritti dal greco in latino,fra cui quello che viene conside-rato il suo capolavoro teologico, iltrattato sullo Spirito Santo.Didimo di Alessandria scrissemolti libri, sia a scopo didattico,sia per difendere la purezza del-la Fede dagli attacchi portati da-gli eretici ariani che negavano, inquell'epoca, la natura divina diGesù Cristo. Alla sua attività di

    insegnante vanno certamenteascritte le numerose opere ese-getiche, riguardanti cioè il com-mento e l'interpretazione dell'An-tico e Nuovo Testamento.Fino a qualche decennio fa di es-se si avevano solo notizie indi-rette attraverso le testimonianzedi San Girolamo; nel 1941 però,nel corso di scavi archeologicicondotti a Toura, in Egitto, furonorinvenuti numerosi papiri conte-nenti ampi stralci di tali opere. Da ciò si deduce che il metodointerpretativo usato dal dottorealessandrino fu quasi esclusiva-mente quello allegorico, ovveroquello che attribuisce ai testi bi-blici significati più ampi rispettoalla mera comprensione letterale. In campo teologico, fino a qual-che anno fa, veniva unanime-mente attribuito a Didimo ungrosso trattato, in tre libri, dedi-cato alla SS. Trinità. Tale lavo-ro, di cui oggi alcuni studiosi met-tono però indubbio la paternità, furitrovato e pubblicato nel 1769 a

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    cura del canonico G. L. Minga-relli. Esso contiene considera-zioni molto approfondite sul mi-stero trinitario, nonché forti at-tacchi alle dottrine degli ariani,semi-ariani e manichei.Altre opere a lui attribuite sono il"Adversos Manicheos" (contro iManichei), il IV e V libro del pon-deroso trattato "Contra Eumo-nium" ed altri scritti minori di dog-matica. In campo morale Didimo fu cer-tamente un discepolo di S. Ata-nasio e di Origene. La vicinanzaspirituale però con quest'ultimopatrista fu anche probabilmenteuna delle principali cause dellaperdita di molte sue opere. Alcu-ne tesi di Origene infatti furonocondannate dal Concilio di Co-stantinopoli del 553 e, di conse-guenza, anche gli scritti di coloroche avevano seguito la sua im-postazione di pensiero, cadderoin parte nell'oblìo e nel sospetto. Non è certo questa la sede ove sipossa comunque discutere l'or-

    todossia e il valore teologico delpensiero di Didimo; mi stava sem-plicemente a cuore dimostrare, equeste poche note ritengo chesiano più che sufficienti, l'impor-tanza culturale del nostro perso-naggio ed il significato storico delsuo ruolo di docente di altissimolivello, esercitato, per molti anni,verso coloro che vedevano.Oggi, al contrario, nella societàtecnologica del Terzo Millennio,molti si stupiscono che in Italiavi siano poche decine di inse-gnanti ciechi operanti nella scuo-la di Stato e, anche questo limi-tato traguardo, risulta assoluta-mente precluso ai non vedenti inquasi tutti i paesi giudicati piùavanzati, come Francia, GranBretagna, Germania ecc. Comela mettiamo? Didimo di Alessandria morì, do-po una vita lunga ed ascetica,nel 398 ed ancora oggi, a di-stanza di quasi 1700 anni, ci for-nisce un esempio e uno sproneper il futuro. �

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    Con il D.P.R. n.151 del 30luglio 2012 sono in arrivonorme più favorevoli per tutti icittadini europei con disabilità.In particolare, è in arrivo il“contrassegno di parcheggioeuropeo per disabili”, unmodello unico di contrasse-gno predisposto dallaComunità europea che miglio-ra la mobilità delle personecon disabilità e garantisceadeguatamente la riservatez-za degli interessati.

    Già nel maggio di quest’annoera stato approvato in viadefinitiva dal Consiglio deiMinistri lo schema di D.P.R.,su proposta del ministro delleInfrastrutture e dei Trasporti,che prevedeva in tal sensomodifiche al regolamento diesecuzione del Codice dellastrada attualmente in vigore.Pubblicato sulla GazzettaUfficiale del 31 agosto 2012, ilD.P.R. è stato definitivamentelicenziato dal Governo. Il

    Rubr ica Legale

    A CURA DILORIS DI LORENZO

    In arrivo il “contrassegno di parcheggio europeo per disabili” D.P.R. 30.07.2012 n. 151, G.U. 31.08.2012

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    D e c r e t omodificherà ilCodice dellastrada insenso piùf a v o r e v o l eper i cittadinicon disabilità grazie allenuove norme riguardanti ilcontrassegno, la circolazionee la sosta dei veicoli posti alloro servizio.Come già anticipato, la novitàpiù importante riguarda l'intro-duzione del “contrassegno diparcheggio europeo per dis-abili” in conformità al modellogià previsto dalla raccoman-dazione del Consigliodell'Unione Europea del 4 giu-gno 1998 n. 98/376/CE.

    Il nuovo permesso, che sosti-tuirà l'attuale “contrassegnoinvalidi”, consentirà in buonasostanza ai cittadinicon disabilità di usu-fruire delle agevola-zioni relative alla cir-colazione e alla

    sosta neglialtri Paesidell’UnioneE u r o p e a ,evitando ilrischio dii n g i u s t e

    contravvenzioni. La normativarisponde all’attesa delle prin-cipali associazioni dei disabiliche, già da molti anni, solleci-tavano una riforma della nor-mativa che introducessemiglioramenti in materia dimobilità.Tutti i Comuni che rilasceran-no il permesso europeoavranno a disposizione 3 annidi tempo, dalla data di entratain vigore del citato D.P.R. n.151/2012, per sostituire con inuovi contrassegni i titoli giàin circolazione, che nel frat-tempo rimarranno validi. Treanni sarà oltretutto il limite

    temporale previstoanche per l'adegua-mento della segna-letica stradale aisimboli introdotti

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    dalla raccomandazione euro-pea n. 98/376/Ce.Ma le modifiche introdottedalla nuova normativa non sifermano qui in quantoaltre novità riguarda-no, ad esempio, lapossibilità per iComuni di prevedere,all’interno delle areedi parcheggio a paga-mento, un numero diposti riservati gratuita-

    mente ai veicoli di personedisabili, muniti di contrasse-gno, superiore al limite attual-mente previsto. Le ammini-

    strazioni locali potran-no, inoltre, consentirela sosta gratuita diquesti veicoli nei par-cheggi a pagamentonel caso in cui sianogià occupati o indi-sponibili i posti riser-vati ai disabili. �

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  • Dopo una lunga attesa èdiventata norma regionale ildisegno di legge che istitui-sce la figura del garante deldisabile. L'Ufficio del Garante dellapersona disabile è nato nel2009 e la missione che svol-ge è stata presentata duran-te il convegno nella Cameradi Commercio ma quello chemancava era l'istituzionevera e propria della Figuradel Garante della PersonaDisabile.L'innovazione è stata appor-tata il 30 Luglio 2012, quan-do il parlamento regionaleha varato due norme cheistituiscono la figura delGarante del Disabile e delGarante dell’Infanzia.La legge 10 Agosto 2012n.47 rappresenta una normadi civiltà che finora aveva

    subito rinvii e ostruzionismo.Il Garante svolge la propriaattività in piena autonomia econ indipendenza di giudizioe valutazione; esso non èsottoposto ad alcuna formadi controllo gerarchico ofunzionale.Tra i destinatari vi sono tutticoloro, compresi gli stranie-ri e gli apolidi, residenti,domiciliati anche tempora-neamente o aventi stabiledimora nel territorio regiona-le, la cui “condizione di han-dicap” sia stata accertata aisensi della legge 5 febbraio1992, n. 104.Il Garante svolge diversefunzioni, tra cui:• perseguire la piena rea-

    lizzazione dei diritti dellepersone in situazioni dihandicap, nonché l’inte-grazione ed inclusione

    Nasce in Sicilia la figura del garante del disabile

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    sociale delle persone condisabilità;

    • intervenire, di propria ini-ziativa o su segnalazione,tutte le volte in cui risul-tino disfunzioni, irregolari-tà, scorrettezze, prassiamministrative anomale o irragionevoli o qualun-que altro comportamento,anche omissivo, dai qualipossa derivare un dannomateriale o morale allapersona disabile;

    • sollecitare e controllareche per ogni persona condisabilità sia redatto il pro-getto individuale;

    • promuovere, anche incollaborazione con glienti territoriali compe-tenti e le associazionidelle persone con dis-abilità e delle loro fami-glie, ogni altra attivitàdiretta a sviluppare laconoscenza delle normesull’handicap e dei rela-tivi mezzi di tutela, attra-

    verso le iniziative cheritiene più opportune perla maggiore diffusione el’avanzamento della cul-tura in materia di inte-grazione ed inclusionesociale delle personecon disabilità;

    • può costituirsi parte civile nei procedimentipenali a carico di chiabbia commesso reatinei confronti delle perso-ne con disabilità

    • può esprimere, altresì,valutazioni sull’impattodelle azioni progettualifinanziate da organismiregionali ed aventi adoggetto il miglioramentodella qualità della vitadelle persone con dis-abilità.

    Per lo svolgimento della suaattività potrà accedere pres-so qualunque locale apertoal pubblico per verificarel’assenza di barriere archi-tettoniche. �

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  • I servizi e le attività dell’associazione,compresa la realizzazione diquesto trimestrale, sono espletateesclusivamente dai volontari.Trascurati da tempo dalleIstituzioni ci auguriamo che ilnuovo Governo Regionale siaccorga di questa grossa realtà econfidiamo nel contributo di40.00 € degli abbonati chesono sempre la nostra migliorerisorsa. GRAZIEA.R.I.S. Associazione dei Retinopatici ed Ipovedenti Siciliani Via Ammiraglio Gravina, 5390139 PalermoTel./Fax 091 [email protected]

    È possibile inoltre effettuare un bonifico al Banco di Sicilia, Ag. n° 3 di Palermo IBAN IT 42 P 02008 04690 000300 356385

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    N° 41 • Novembre 2012

    Tecnologie e Applicazioni accessibili a tutti

    Approccio all'ambliopia

    ��La diagnosi molecolare delle malattie genetiche oculari

    Diversamente abili, ugualmente campioni

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