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dizona_dicembre2009

Date post: 06-Mar-2016
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il periodico informativo di Vanchiglia
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47 un quartiere in movimento... un movimento di quartiere il periodico informativo di Vanchiglia www.comitatoquartierevanchiglia.net [email protected] dicembre 2009 ha coinvolto le famiglie dei bimbi della Scuola Elementare Fontana, le quali hanno indicato l’Askatasuna tra i primi tre luoghi preferiti dai loro figli per il gioco e l’incontro. Il “centro per il quartiere” che Lei vorrebbe realiz- zare all’Askatasuna, quindi, è già una realtà. L’attività del Comitato parte dalla cura e gestione dell’edificio “Askatasuna” di corso Regina 47, il “cortile del quartiere”, agorà pubblica inclusiva vissuta e partecipata. Ma le azioni del Comitato sono molteplici e tra loro intrecciate, perché frut- to di un percorso comune che ha la socializzazi- one ed il mutuo aiuto come fondamenti. Sullo stare insieme si basano, ad esempio, le iniziative della Ludoteca Popolare (Lu.Po.) che accoglie grandi e piccini per accompagnare i bambini nel- la loro crescita. In quest’ottica si è svolta in estate un’iniziativa dei genitori che, sul modello della “banca del tempo”, ha permesso loro di concili- are lavoro e cura dei figli nel periodo di chiusura delle scuole. La socializzazione dei bisogni è anche alla base del Gruppo di Acquisto Popolare (G.A.P.), che ha aperto anche alle persone economicamente più deboli la possibilità di accedere ad alimenti sani, prodotti con cura dell’ambiente e rispetto dei diritti dei lavoratori. L’esigenza di rendere la cultura e l’informazione accessibile a tutti sta tro- vando spazio nella Biblioteca Popolare (Bi.Pop.); e l’elenco potrebbe continuare con l’annuale sfila- ta di Carnevale, le feste del quartiere, le feste dei bambini, i dibattiti pubblici, i corsi ed incontri di approfondimento per gli adulti, le cene popolari, veri momenti di aggregazione e condivisione, la partecipazione attiva al dibattito interno alla Scuola, con coinvolgimento di molti genitori e insegnanti delle scuole adiacenti. Il progetto del Comitato Quartiere Vanchiglia genera azioni che si concretizzano con un percor- so “dal basso”, in cui le iniziative non sono studiate da altri e presentate al “cittadino-utente”, ma nate dalle proposte e dall’impegno volontario e gratu- ito delle persone; e gratuitamente vengono offerte ai cittadini non su una base di “compravendita” o servizio, ma promuovendo iniziative autogestite e auto-organizzate, vivendo la Politica nel senso profondo del termine, come cura del territorio. Queste attività non sono organizzate e svolte in segreto tra un ristretto gruppo di iniziati, ma ven- gono discusse in riunioni aperte a tutti e presen- tate al quartiere con questo periodico informativo gratuito, nonché illustrate attraverso il sito web. Ci informiamo, e informiamo, su problemi reali che toccano la nostra società e l’ambiente. Prob- lemi legati al disagio sociale, all’accoglienza dei migranti, alla tutela del territorio, alla sostenibilità dei consumi: con sguardo critico, realista e mai pregiudizievole, riflettiamo di volta in volta sulle modalità con cui queste emergenze vengono af- frontate. I tagli alle politiche sociali, le azioni sui migranti che hanno sollevato le proteste dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati, o l’avallo allo sfruttamento del territorio, funzionale solo alle tasche di pochi, non possono lasciarci indifferenti, né tanto meno trovarci d’accordo. Pensiamo che l’impegno in prima persona dei molti che credono e sostengono questo progetto possa solo rappresentare un contributo positivo dalla società per la società. Cordialmente, Comitato Quartiere Vanchiglia Egregio Signor Sindaco, siamo i membri del Comitato Quartiere Vanchiglia, un gruppo di cittadini, adulti e bam- bini, giovani e meno giovani, che nell’edificio di corso Regina 47 (Askatasuna) svolge le proprie attività. Le scriviamo in merito alle Sue recenti prese di posizione nei confronti dello spazio che con- dividiamo e curiamo con altri soggetti stori- camente legati a quella realtà: la motivazione pubblica è che l’occupazione dello stabile sottrae illegittimamente un luogo alla cittadinanza e che a essa andrebbe restituito. Vogliamo sottolineare che questo luogo non è sul territorio, entità estranea osteggiata dalla gente; non è neanche nel territorio, circondato da per- sone insofferenti, ma è un luogo del territorio e, attraverso i progetti che lo animano, è uno spazio vissuto e integrato, posto dai cittadini di Vanchiglia tra gli spazi sociali di riferimento nel- la zona. Gli spazi dell’Askatasuna sono animati quotidianamente da persone di varia estrazione sociale e culturale, lontane dagli stereotipi che, spesso, si vedono riproposti per descrivere i frequentatori del centro sociale. Questo quadro Lei dovrebbe conoscerlo, perché emerge da un sondaggio svolto lo scorso anno da architetti ed edu- catori del Suo Comune nel corso dell’elaborazione del progetto per l’arredo ur- bano nell’area pedonale di via Balbo; sondaggio che Questa lettera aperta è stata inviata all’ufficio stampa del sindaco il 12 novembre 2009. Lo stesso giorno è stata illustrata in occasione di una conferenza stampa convocata all’Askatasuna. Le reazioni della stampa sono sul sito del comitato.
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47

un quartiere in movimento... un movimento di quartiere

il periodico informativo di Vanchigliawww.comitatoquartierevanchiglia.net [email protected]

dice

mbr

e 20

09

ha coinvolto le famiglie dei bimbi della Scuola Elementare Fontana, le quali hanno indicato l’Askatasuna tra i primi tre luoghi preferiti dai loro figli per il gioco e l’incontro.Il “centro per il quartiere” che Lei vorrebbe realiz-zare all’Askatasuna, quindi, è già una realtà.L’attività del Comitato parte dalla cura e gestione dell’edificio “Askatasuna” di corso Regina 47, il “cortile del quartiere”, agorà pubblica inclusiva vissuta e partecipata. Ma le azioni del Comitato sono molteplici e tra loro intrecciate, perché frut-to di un percorso comune che ha la socializzazi-one ed il mutuo aiuto come fondamenti. Sullo stare insieme si basano, ad esempio, le iniziative della Ludoteca Popolare (Lu.Po.) che accoglie grandi e piccini per accompagnare i bambini nel-la loro crescita. In quest’ottica si è svolta in estate un’iniziativa dei genitori che, sul modello della “banca del tempo”, ha permesso loro di concili-are lavoro e cura dei figli nel periodo di chiusura delle scuole.La socializzazione dei bisogni è anche alla base del Gruppo di Acquisto Popolare (G.A.P.), che ha aperto anche alle persone economicamente più deboli la possibilità di accedere ad alimenti sani, prodotti con cura dell’ambiente e rispetto dei diritti dei lavoratori. L’esigenza di rendere la cultura e l’informazione accessibile a tutti sta tro-vando spazio nella Biblioteca Popolare (Bi.Pop.); e l’elenco potrebbe continuare con l’annuale sfila-ta di Carnevale, le feste del quartiere, le feste dei bambini, i dibattiti pubblici, i corsi ed incontri di approfondimento per gli adulti, le cene popolari, veri momenti di aggregazione e condivisione, la partecipazione attiva al dibattito interno alla Scuola, con coinvolgimento di molti genitori e

insegnanti delle scuole adiacenti.Il progetto del Comitato Quartiere Vanchiglia genera azioni che si concretizzano con un percor-so “dal basso”, in cui le iniziative non sono studiate da altri e presentate al “cittadino-utente”, ma nate dalle proposte e dall’impegno volontario e gratu-ito delle persone; e gratuitamente vengono offerte ai cittadini non su una base di “compravendita” o servizio, ma promuovendo iniziative autogestite e auto-organizzate, vivendo la Politica nel senso profondo del termine, come cura del territorio.Queste attività non sono organizzate e svolte in segreto tra un ristretto gruppo di iniziati, ma ven-gono discusse in riunioni aperte a tutti e presen-tate al quartiere con questo periodico informativo gratuito, nonché illustrate attraverso il sito web.Ci informiamo, e informiamo, su problemi reali che toccano la nostra società e l’ambiente. Prob-lemi legati al disagio sociale, all’accoglienza dei migranti, alla tutela del territorio, alla sostenibilità dei consumi: con sguardo critico, realista e mai pregiudizievole, riflettiamo di volta in volta sulle modalità con cui queste emergenze vengono af-frontate. I tagli alle politiche sociali, le azioni sui migranti che hanno sollevato le proteste dell’Alto Commissariato ONU per i rifugiati, o l’avallo allo sfruttamento del territorio, funzionale solo alle tasche di pochi, non possono lasciarci indifferenti, né tanto meno trovarci d’accordo.Pensiamo che l’impegno in prima persona dei molti che credono e sostengono questo progetto possa solo rappresentare un contributo positivo dalla società per la società.

Cordialmente,Comitato Quartiere Vanchiglia

Egregio Signor Sindaco,

siamo i membri del Comitato Quartiere Vanchiglia, un gruppo di cittadini, adulti e bam-bini, giovani e meno giovani, che nell’edificio di corso Regina 47 (Askatasuna) svolge le proprie attività. Le scriviamo in merito alle Sue recenti prese di posizione nei confronti dello spazio che con-dividiamo e curiamo con altri soggetti stori-camente legati a quella realtà: la motivazione pubblica è che l’occupazione dello stabile sottrae illegittimamente un luogo alla cittadinanza e che a essa andrebbe restituito.Vogliamo sottolineare che questo luogo non è sul territorio, entità estranea osteggiata dalla gente; non è neanche nel territorio, circondato da per-sone insofferenti, ma è un luogo del territorio e, attraverso i progetti che lo animano, è uno spazio vissuto e integrato, posto dai cittadini di Vanchiglia tra gli spazi sociali di riferimento nel-la zona. Gli spazi dell’Askatasuna sono animati quotidianamente da persone di varia estrazione sociale e culturale, lontane dagli stereotipi che,

spesso, si vedono riproposti per descrivere i frequentatori del centro sociale.Questo quadro Lei dovrebbe conoscerlo, perché emerge da un sondaggio svolto lo scorso anno da architetti ed edu-catori del Suo Comune nel corso dell’elaborazione del progetto per l’arredo ur-bano nell’area pedonale di via Balbo; sondaggio che

Questa lettera aperta è stata inviata all’ufficio stampa del sindaco il 12 novembre 2009. Lo stesso giorno è stata illustrata in occasione di una conferenza stampa convocata all’Askatasuna.

Le reazioni della stampa sono sul sito del comitato.

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L’11 novembre si è svolta presso la scuola fontana la periodica assemblea di borgata organizzata dalla circoscrizione 7. Si è parlato principalmente della viabilità in Vanchiglia, caratterizzata da un imponente flusso di veicoli diretti verso il centro città, che si somma alla viabilità ordinaria dei residenti e di chi in zona lavora o studia e che provoca notevoli disagi agli abitanti. Aggiungendo l’inevitabile chiusura del centro cittadino alle auto private, che ha scaricato e scaricherà sempre più sulle aree perimetrali difficoltà di parcheggio ed intasamento delle vie, ne risulta un quadro alquanto preoccupante. Per

All’assemblea di borgata Vanchiglia si è parlato di...

porre almeno un argine a questo problema sono state prospettate alcune ipotesi di medio e lungo termine: un nuovo ponte su corso San Maurizio verso corso Casale (che, secondo la circoscrizione, ha insite gravi criticità); un tunnel veicolare parallelo al Po a collegamento della zona ponte Sassi con l’area di Italia ‘61 (una soluzione per un futuro molto lontano, ma che pare risolutiva); la linea 2 della metropolitana, dalla quale ci si attende la soluzione di gran parte dei problemi di viabilità. Anche per la metropolitana i tempi per la realizzazione saranno molto lunghi, ma la decisione è stata presa e si sono avanzate le

richieste di finanziamento per il primo lotto di lavori. Alcuni cittadini hanno proposto di creare attraversamenti sul percorso della linea 3 per distribuire il traffico su più vie, ma la circoscrizione ha risposto che le caratteristiche peculiari di questa linea non consentono ulteriori interruzioni.A chiusura dell’assemblea, il Comitato di Quartiere ha presentato la ludoteca popolare presso il centro sociale Askatasuna e la conferenza stampa indetta in occasione della sua inaugurazione, durante la quale è stata presentata la lettera aperta al Sindaco riportata in apertura di questo numero.

A distanza di quasi sei mesi il GAP (Gruppo d’Acquisto Popolare) è cresciuto e continua a crescere. Sono cresciuti i “gappisti” (al momento 20 famiglie

acquistano regolarmente prodotti ortofrutticoli al mercato rionale di Santa Giulia, c/o Azienda Bordone), ma è cresciuta anche l’offerta: abbiamo iniziato a comprare arance BIO dalla Sicilia, abbiamo distribuito una tessera “gappista” per sconti sui prodotti in punti vendita con cui stabiliremo convenzioni, ci stiamo muovendo per attivare un’offerta di olio extravergine d’oliva, BIO e non, per cereali e pasta e pane BIO. Il tutto con un’attenzione particolare non solo al prezzo ma anche alle condizioni in cui i prodotti offerti sono prodotti. Per iscrizioni alla mailing list scrivete a [email protected]

La Lu.Po. ha aperto l’attività invernale con il racconto spontaneo e animato de “In viaggio con Ulisse” tratto dall’Odissea. La narratrice al centro e i bambini intorno

hanno fatto rivivere le avventure di un eroe antico che, come un personaggio dei moderni cartoni animati, incontra mostri ed affronta pericolose sfide ma questa volta a scrivere il testo è Omero. Emozionante anche per i genitori, ha visto i bambini entrare da protagonisti nella storia di cui erano spettatori e narratori. La narrazione si è articolata in tre incontri. Visto il successo si è pensato ad un appuntamento fisso con il racconto tutti i sabato pomeriggio. Proseguirà invece fino al 16 dicembre “Addobbiamoci”, laboratorio per la costruzione di decorazioni natalizie create dai bambini con materiali poveri e di recupero. E adesso tocca a voi! La Lu.Po. sta raccogliendo idee per la lunga pausa natalizia in cui le scuole rimarranno chiuse: non vorrete mica stare in casa a guardare la televisione? Per proposte e adesioni scrivete a [email protected]

La Lu.Po... tra racconti e addobbi! Anche a natale... con il GAP!

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Alle volte, leggendo giornali e guar-dando i tg, sembra che Torino sia un’isola felice appena lambita da

crisi e cattive politiche; un sindaco famo-so, presidente dell’associazione nazionale comuni italiani, con una maggioranza so-lida che può permet-tersi di avanzare come un bulldozer, senza inceppare la sua mac-china di governo. Forte di questa sensa-zione, il buon Chiam-parino si presenta all’assemblea della cir-coscrizione 5 sul pro-blema della discarica di Basse di Stura. Ed in quella sede, nella quale erano previsti solo pochi “addetti ai lavori”, si ritrova 250 cittadini comuni, che non hanno alcuna intenzione di essere tagliati fuori da una decisione che grava sulle loro vite. Quan-do il super-sindaco parla della proroga alla chiusura della discarica (prevista per il 31 dicembre, ma che si vorrebbe far slit-tare sino al totale riempimento della capa-cità massima), si alza un coro di insulti… e lui perde la pazienza, sbatte il microfono sul tavolo e sbotta: «Per la M…». Non è abituato alle contestazioni, Chiamparino, forse neanche alla partecipazione della gente nei processi decisionali. E dire che la maggior parte di quei “facinorosi” con-testatori, sono suoi elettori; cittadini che proprio non ci stanno a continuare a con-vivere con quel mostro di puzza e rifiuti sotto casa, con le emergenze sanitarie, a far crescere i propri figli nella discarica del comune che, dal canto suo, non ha voglia di investire su strutture di compostaggio e riciclo.

E mentre Chiamparino in tour si bec-ca i fischi della gente di Stura, in Commissione Urbanistica a Palazzo

Civico, si presenta il Comitato Parco Lan-cia, a contestare il progetto Lancia 2. Tale progetto prevede la costruzione, tra via Caraglio e via Monginevro, di un intero nuovo quartiere. Circa 1800 nuovi abitan-ti, senza però che siano previsti nuovi ser-vizi, scuole e spazi pubblici dove i bambini possano giocare. «Le nostre scuole sono già affollate e l’Asl non è più sufficiente» spiega Silvia Bossi del Comitato “figuratevi quan-do arriveranno 600 nuove famiglie”. L’in-tera operazione prevede un investimen-

to che si aggira attorno ai 70-75 milioni di euro. Il tutto in mano all’immobiliare Gefim. «Il costruttore incasserà dalla ven-dita degli appartamenti più di 160 milioni di euro, mentre il Comune riscuoterà 2-3 milioni di oneri di urbanizzazione. Gli al-

tri oneri previsti (6,5 milioni) serviranno per fare impianti per la nuova costruzione, che invece dovrebbero essere a carico del co-struttore», aggiunge Rosario Lo Mauro del Comitato. Insomma, nonostante un buco di bilancio del comune spaventoso, si regala-

no spazi e soldi alle imprese immobiliari, senza pensare alle esigenze del territorio. Ma i cittadini, questa volta, si oppongono fermamente, costituendosi Comitato e al-zando la voce!

Ad ulteriore testimonianza del pe-riodo nero per il sindaco, arriva la petizione dei cittadini di Barca

Bertolla che richiedono interventi urgenti e risolutivi per la gra-ve carenza, o assenza, di servizi adeguati. «Nel quartiere» spie-ga Gabriella Massa «mancano attrezzatu-re sportive e aree at-trezzate per bambini. Di sale incontri, poi, o di centri aggregativi, neanche a parlarne». Eppure il comune ha redatto un piano di ri-qualificazione urbana che prevede un nuovo asse viario che prosegue Lungo Stura La-zio e l’edificazione di un palazzone nuovo di zecca presso strada della Falconera, per un progetto di housing sociale. «E’una si-tuazione folle» ha spiegato Antonio Vero-na, residente da 25 anni «c’è già un palazzo privato di oltre cinque piani che da 10 anni è abbandonato in attesa di essere finito a pochi metri dal luogo su cui il comune vuo-le edificare l’ennesimo casermone di cemen-to». Ma quello che fa più arrabbiare gli oltre 600 firmatari della petizione, è che il progetto di riqualifica «è stato redatto senza coinvolgerci, non tiene conto delle vere esigenze del quartiere e non risolve i

problemi più urgenti». Insomma, non solo una denuncia di sprechi e cattiva gestione del territorio, ma soprattutto una richiesta di partecipazione e democrazia nelle de-cisioni.

In questa nostra carrellata di notizie recenti, che vedono protagonista la popolazione dei territori, non può

mancare lo straordinario risultato otte-nuto in questi giorni dai Comitati di lotta popolare della Val Susa, il cosiddetto mo-vimento No Tav. Sabato 7 novembre è sta-to eletto presidente della nuova Comunità montana (che unisce Bassa e Alta Valsusa e Val Sangone) Sandro Plano, ex sindaco di Susa, del Pd e fermamente contrario all’Al-ta velocità e al tunnel. Plano, oggi asses-sore a Venaus, ha battuto il candidato del centrodestra. Dunque, la nuova Comunità montana è una nuova grande risorsa nella resistenza No Tav, considerato che alcuni membri dell’Osservatorio tecnico sono nominati dalla stessa Comunità montana, e che nel programma della lista Pd-No Tav si dice chiaramente che l’Osservatorio va abolito. La prima dichiarazione del nuovo presidente Plano è stata chiara: «Virano

ha presentato a Bru-xelles il dossier con la proposta di tracciato sostenendo che avesse il via libera della valle e delle amministrazio-ni. Ma non era vero. Nessuno ha deliberato nulla, anzi! Siamo per il dialogo ma abbiamo molte perplessità sulla piega che ha assunto l’Osservatorio, una piega politica, non tecnica. L’organismo

dovrà essere rivisto ed avere un ruolo di-verso». Ora la novità è che i No Tav fanno da soli anche nelle istituzioni locali, sen-za delegare più nulla. Ed a vincere è tutta la popolazione della Valsusa, non solo un manipolo di uomini.

Un monito per tutti, soprattutto per la casta dirigente locale… la gente non sta a guardare mentre

vengono sottratti spazi e diritti, ma par-tecipa, dissente, si organizza. Si mettano l’anima in pace Chiamparino & Co., l’isola felice (e consenziente) che vorrebbero, è solo su Rai Due.

Nasce il Comitato Parco Lancia, che denuncia l’assenza di servizi e spazi in Borgo San Paolo

Piccoli Comitati crescono...Cittadini di Basse di Stura contestano Chiamparino all’assemblea sulla discarica

Cittadini comuni, che non hanno alcuna intenzione di essere tagliati fuori da decisioni che gravano sulle loro vite

Non solo una denuncia

di sprechi e cattiva gestione

del territorio, ma soprattutto

una richiesta di partecipazione

e democrazia nelle decisioni

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1996: il 16 novembre, con l’occupazione di un ex asilo inutilizzato dal 1976, nasce il CSOA Askatasuna; ricomincia ad essere vissuto e curato uno spazio del quartiere rimasto abbandonato per 20 anni.1997: dopo un lavoro di pulizia e riordino, il Centro apre al quartiere la sala teatro e il giardino; alcuni locali dei sotterranei diventano spazio autogestito di aggregazione e socialità per i giovani. Allestimento della Biblioteca Popolare, cui è collegato un lavoro di censimento nel quartiere.1998: prima edizione del carnevale popolare.1999: il 1° maggio irrompono le forze dell’ordine mentre al Centro sono presenti numerose persone e famiglie con bambini. La resistenza degli occupanti, sostenuta dalla solidarietà del quartiere, fa fallire il tentativo di sgombero, ma gli interni del Centro, compresa la biblioteca popolare e l’archivio, vengono danneggiati.2000: inizia la collaborazione con il “Comitato di lotta popolare contro l’alta velocità in valle Susa”.2001: nasce la Palestra Popolare Antifa Boxe.2003: attraverso l’associazione “Giardino per tutti/e” viene sancito l’utilizzo congiunto, da parte del Centro e dell’adiacente nido comunale, di una porzione del giardino. L’accordo permette ancora oggi, in orari concordati, di mantenere quello spazio a disposizione di tutti. Apre la sala cinema.2005: il Centro promuove una campagna per ottenere la riduzione del 50% del prezzo di prodotti di prima necessità nell’ultima settimana del mese. All’iniziativa aderì il punto Conad di via Tarino.2006: primo numero del DiZona.2008: nel corso delle manifestazioni contro la riforma della scuola, un nutrito gruppo di famiglie dà slancio al Comitato di Quartiere. Prima edizione della festa popolare di borgo Vanchiglia. continua...

Centro Sociale Occupato e Autogestito Askatasuna.

Da 13 anni uno spazio vivo per il quartiere

La lotta alle discriminazioni, intesa come antifascismo, antirazzismo ed antisessismo è una delle direttrici fondamentali del centro sociale ASKATASUNA, così come l’affermazione dei diritti fondamentali, quali casa, lavoro, reddito, servizi. Ben noto è, ormai, il ruolo del centro sociale all’interno del movimento No Tav, contro la devastazione dei territori, per la legittimità della popolazione nel decidere del proprio futuro. E’proprio l’autodeterminazione popolare nelle scelte che porta questa realtà a schierarsi sempre con chi lotta per i propri diritti, siano questi operai sfruttati, studenti schierati contro la demolizione dell’istruzione o cittadini schiacciati dalla crisi economica. Il filo rosso che lega tutte le esperienze interne all’Askatasuna è una critica complessiva a questo sistema che produce precarietà e povertà per tanti e ricchezza e potere per i pochi appartenenti alle caste. «La nostra consapevolezza» ci spiega Riccardo «è che soltanto una presa di coscienza collettiva potrà modificare radicalmente la situazione, una lotta autonoma da partiti o organizzazioni conniventi, condotta dal basso, determinata e radicata nella popolazione. Non è utopia né fantasia. E’ necessità.» Chi sono i nemici dell’ASKATASUNA? «Sono gli stessi nemici della popolazione. Banche “cravattare”, immobiliari padrone della città, finanziarie strangolatrici. E tutto quel sistema politico-economico che gestisce i territori e la vita delle persone come merce di sua proprietà.»

KSA (Kollettivo Studenti Autorganizzati)

È un collettivo di studenti medi nato nell’autunno del 2007 che ha trovato in Askatasuna uno spazio per fare politica in

modo più fresco, più oggettivo. Si ripropone di essere uno strumento per permettere il dialogo tra le varie scuole,

un aiuto a promuovere lotte all’interno degli istituti torinesi. L’obiettivo è allargare la partecipazione a chiunque abbia voglia di

mettersi in gioco, esprima una voce critica rispetto alla normalità, non voglia rassegnarsi ad un modello di scuola creata per distruggere ogni spunto di

critica, creatività e partecipazione degli studenti alla vita scolastica, rifiuti di essere trattato come cliente di una qualsiasi azienda

privata. Perché essere studenti oggi non vuol dire essere precari domani, ma assumersi il peso di questa parola già da adesso.

Askatasuna è un luogo che ci appartiene.NOI STIAMO CON ASKATASUNA!

Le Compagne del Centro sociale

sono donne che, nella differenza di generazioni ed esperienze, da due anni hanno intrapreso insieme un percorso comune di riflessione e pratica

politica che pone al centro la questione di genere. Un gruppo femminista, antifascista e antirazzista che si oppone a qualsiasi tentativo di usare i corpi e le

esistenze delle donne come merce da banco per un pugno di voti, per leggi vergognose o per militarizzare le città e controllare le vite di tutte e tutti.

ComitatoQuartiere Vanchiglia

Un gruppo trasversale di giovani, genitori e nonni del quartiere (e non solo) attivo da circa due

anni su molteplici fronti (dalle attività per i bambini sino a modelli alternativi di consumo). Un’insieme eterogeneo di persone mosse dalla volontà di concretizzare un tipo di socialità basato sulla conoscenza, condivisione di tempo ed esperienze, solidarietà ed autogestione.

ARCIPELAGO ASKA

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La lotta alle discriminazioni, intesa come antifascismo, antirazzismo ed antisessismo è una delle direttrici fondamentali del centro sociale ASKATASUNA, così come l’affermazione dei diritti fondamentali, quali casa, lavoro, reddito, servizi. Ben noto è, ormai, il ruolo del centro sociale all’interno del movimento No Tav, contro la devastazione dei territori, per la legittimità della popolazione nel decidere del proprio futuro. E’proprio l’autodeterminazione popolare nelle scelte che porta questa realtà a schierarsi sempre con chi lotta per i propri diritti, siano questi operai sfruttati, studenti schierati contro la demolizione dell’istruzione o cittadini schiacciati dalla crisi economica. Il filo rosso che lega tutte le esperienze interne all’Askatasuna è una critica complessiva a questo sistema che produce precarietà e povertà per tanti e ricchezza e potere per i pochi appartenenti alle caste. «La nostra consapevolezza» ci spiega Riccardo «è che soltanto una presa di coscienza collettiva potrà modificare radicalmente la situazione, una lotta autonoma da partiti o organizzazioni conniventi, condotta dal basso, determinata e radicata nella popolazione. Non è utopia né fantasia. E’ necessità.» Chi sono i nemici dell’ASKATASUNA? «Sono gli stessi nemici della popolazione. Banche “cravattare”, immobiliari padrone della città, finanziarie strangolatrici. E tutto quel sistema politico-economico che gestisce i territori e la vita delle persone come merce di sua proprietà.»

ComitatoQuartiere Vanchiglia

Un gruppo trasversale di giovani, genitori e nonni del quartiere (e non solo) attivo da circa due

anni su molteplici fronti (dalle attività per i bambini sino a modelli alternativi di consumo). Un’insieme eterogeneo di persone mosse dalla volontà di concretizzare un tipo di socialità basato sulla conoscenza, condivisione di tempo ed esperienze, solidarietà ed autogestione.

Palestra Popolare Antifa Boxe

Un’esperienza di sport che rifiuta le logiche di profitto e la cultura dell’apparire. Attraverso l’autogestione e recuperando materiale di seconda mano, ha avviato inizialmente il corso di pugilato e successivamente

quello di capoeira, avvicinando a questi sport molti giovani del quartiere (e non). È un’esperienza di autogestione in cui nessuno guadagna soldi e dove

l’esperienza di ognuno viene messa a disposizione di tutti e tutte, con l’obiettivo di crescere individualmente

e collettivamente, allenamento dopo allenamento. Alle attività della palestra

partecipano attualmente più di 100 persone.

Spazio Musicale AskatasunaLa musica vissuta come strumento di

aggregazione per favorire la socializzazione, ma anche per cercare di contrapporsi al business delle case discografiche, che non promuovono cultura ma mirano al guadagno. Spesso i gruppi che suonano in un centro sociale trattano tematiche

importanti quali il disagio giovanile, la guerra, l’antifascismo, la difesa del territorio. Si ascoltano molti generi musicali: dal Rock alla

Musica Popolare, dal Reggae al FolkRock, dal Punk alle Jam Session Jazz (due venerdì al mese). I prezzi sono popolari, per dare a tutti la possibilità di ascoltare un concerto senza sentire il peso del biglietto.

info: www.csoaskatasuna.org/concerti

ARCIPELAGO ASKAKinoglaz Cineforum

Nacque dall’idea di alcuni ex studenti ed ex studentesse del DAMS di Torino che pensarono

fosse arrivato il momento di organizzare delle proiezioni cinematografiche al di fuori degli angusti confini dell’ambito accademico, in uno spazio libero e liberato, dove inadeguati e impresentabili cinéphiles

potessero finalmente vedere dei film senza essere costretti a frequentare le palestre di formazione degli attuali e futuri membri delle élites culturali e accademiche torinesi.

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Si accendono le luci di Natale. Mai come in questo periodo è evidente che la nostra società utilizza a piene mani l’energia elettrica anche per soddisfare l’occhio, rinfrancare lo spirito e spingere al consumo. Lo sfavillio luminoso, infatti, ci rende tutti più arrendevoli verso l’annuale rito invernale di prosciugamento del portafoglio.Certo che l’energia non serve solo per illuminarci il Natale. Ma qual è il peso dei nostri consumi energetici sul pianeta e sull’ambiente? E sono tutti necessari? Che strumenti abbiamo per prendere posizioni sul futuro che vorremmo? Proviamo a trovare collettivamente dei punti di riferimento, parliamone in un incontro aperto, mediato da chi queste domande se le pone da tempo. A gennaio, quando le luci natalizie si saranno spente, all’Askatasuna (in collaborazione con l’Ecoistituto del Centro Studi Sereno Regis).

“In questi giorni seguo la discussione sul crocifisso in classe, rimuoverlo mi sembra una perdita di

identità e un’ingerenza della comunità europea”una mamma cattolica

Se l’aggettivo ‘cattolico’ significa ‘universale’ allora c’è posto per tutti, anche per me buddhista, non teista, libertario e poeta. Gesù fu un grande maestro e vorrei ricordare che nell’ottocento la sua immagine, nelle povere case contadine, stava accanto a quella di Marx e, a volte, di Bakunin, tutti con la barba, simbolo di saggezza. Quel Gesù lì mi piace, che colloquia con anarchici e comunisti, che beve con gioia il vino delle nozze e scaccia con rabbia i trafficanti in monete dal cortile del Tempio. Ditemi: cosa ha da spartire la sua gioia ed il suo sacrificio con quel vergognoso strumento di afflizione che fu la croce, dai Romani occupanti e imperialisti usata per

morti lente e dolorose nei riguardi di chi Romano non era? (un po’ come coloro che vengono

da noi ma non hanno la tradizione del luogo in cui abitano). Mi rivolgo alla mamma non come costituzionalista ma come uomo libero, alla ricerca di incontri e non di scontri, uomo di pace che ha trascorso tutta la sua vita in aule scolastiche.Signora, legga don Milani. Legga la risposta che diede ai cappellani militari. Che ci sta a fare un uomo in croce assieme ai carri armati? Porti dentro di sé, se è credente, il segno forte dei chiodi nella carne, per Gesù e per tutti i poveri cristi che tentano di sopravvivere sul Pianeta in questi tempi.

Pace e amore - Gianni Milano

Minestra di pangrattatoDice il proverbio “la minestra di pane grattugiato, dopo due salti è passata”. È quindi un piatto “leggero”.Si prendono cinque o sei cucchiai di pane grattugiato e, rimestando pian piano, si sfarinano dentro ad un paio di litri di brodo di carne o verdura. Si cuoce per una ventina di minuti e poi di toglie dal fuoco aggiungendo subito mezz’etto di burro.Per i più raffinati, e per rendere la minestra più sostanziosa, si può aggiungere nella zuppiera, prima di servirla, un rosso d’uovo sbattuto e una spolverata di formaggio grattugiato.

Luci! ... e ombre

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versi

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La storia è di quelle che possono tenere a distanza dal libro, troppo pieni di pensieri e problemi personali per aver voglia di leggere quelli degli altri. Se si supera questa difficoltà, ci si può ritrovare immersi nella storia di Pulce e della sua famiglia, una storia magica e lieve, che rivela il talento di una giovanissima autrice torinese, Gaia Rayneri. Pulce ha nove anni, il naso a patata e due “occhioni accesi”. Beve solo tamarindo, ascolta Bach, fa sculture con il pecorino e va pazza per le persone arrabbiate. Pulce non parla perché è autistica, ma “questo non significa che non abbia niente da dire”. Un giorno come tutti gli altri viene allontanata dalla famiglia senza troppe spiegazioni. Quando vivi personalmente una storia come questa, il rischio è di essere troppo coinvolto, retorico o furioso per raccontarla. Ed è proprio per questo che si può ammirare la capacità di Gaia di raccontarci, senza retorica e patetismi, lo scontro tra mondo adulto e infanzia, tra malattia e normalità, tra rigidità delle istituzioni e legami affettivi. Il suo punto di vista spostato, rende visibili le cose che gli adulti faticano a capire.Uno stimolo per provare a guardare la realtà da altre angolazioni. A spostarsi di lato. Forse l’unico modo per evitare i pregiudizi ed il conformismo con cui spesso osserviamo il mondo.

Michele Berghelli – Libreria Linea 451 – Via S.Giulia 40/a

Sono nata il ventuno a primavera

ma non sapevo che nascere folle,

aprire le zolle

potesse scatenar tempesta.

Così Proserpina lieve

vede piovere sulle erbe,

sui grossi frumenti gentili

e piange sempre la sera.

Forse è la sua preghiera.

Gaia Rayneri PULCE NON C’È

Einaudi, pp.228, euro 17.

in ricordo di Alda Merini

Chi parla di voti inutìli è totalitario e in malafede, i voti inutìli possono essere utili se servono ad eleggere qualcuno e questo qualcuno di cui sopra sono io. Io, concittadini di Roccasecca, io umile servo di questa nobile Rocca,

Secca per modo di dire, Antonio La Trippa. Vota Antonio La Trippa, votàntonio, votàntonio, votàntonio...Totò

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11-20 dicembre: PESCI POETI di Ennio Bertrand Installazione interattiva per pesci rossi musicisti visitabile tutti i giorni dalle 17:00 alle 20:00

15 dicembre: laboratorio di COSTRUZIONE TAMBURI dalle 17:00 presso la Lu.Po.

19 dicembre: IL SABATO DEL RACCONTO... ITINERANTE! Racconto drammatizzato per le vie di Vanchiglia appuntamento alle 17:00 in Largo Montebello

6 gennaio: ASKABEFANA!!! Festa per grandi e piccoli giochi, scambi, fuoco e vin brulé...

23 gennaio: ENERGIA: IL CAMBIAMENTO CHE CI ASPETTA Incontro pubblico a cura dell’Ecoistituto del Centro Studi Sereno Regis

PAOLO E ALESSANDRO, AMICI DA UNA VITA, dopo aver trascorso l’adolescenza a bari, si ritrovano nel 2006 sotto il cielo di torino, dove decidono di continuare a coltivare la loro grande passione comune: la musica, in particolar modo il reggae.Dopo innumerevoli tentativi di mettere su una band, i due si dedicano al lavoro di selezione, diventano dei “selecta” ed iniziano la loro carriera da dj. Abitano entrambi in Vanchiglia, ed è qui che muovono i primi passi in ambito musicale. Continuano con la loro ricerca sul reggae, aprendosi anche a generi affini come l’hip hop ed il dub.Nella primavera del 2008 gli si presenta un’occasione d’oro: uno spazio di 75 minuti il giovedì pomeriggio, sulle frequenze di Radio Blackout. Nasce così Radio Vanchiglia!La trasmissione prevede una ricca selezione musicale e

Il Progetto ARS-KA nasce dal confronto su possibili altre iniziative del Comitato Quartiere Vanchiglia e si aggiunge a contenuti e proposte in corso d’opera o già attivi. Un primo

assaggio è stato fornito dalla presentazione, durante la serata del 6 novembre, della performance di Rudi Punzo “Concerto di Drone e Robot” (www.subsito.it). L’obiettivo è quello di proporre in modo continuativo eventi artistici all’interno dell’Askatasuna e di aprire ulteriormente le porte agli abitanti del quartiere su nuovi orizzonti. Il prossimo appuntamento, previsto dall’11 al 20 dicembre 2009, vedrà la presentazione dell’installazione “Pesci Poeti” dell’artista multimediale Ennio Bertrand (www.enniobertrand.com) e di alcuni “Cieli di velluto”. L’installazione e le opere verranno esposte nella Sala del Teatro. “Pesci Poeti” è il risultato della complessa e felice evoluzione dell’opera interattiva “Lux sonet in tenebris” del 1992. Nella versione attuale saranno dei pesci rossi a interagire con una sorgente luminosa che, interrotta dal loro movimento all’interno dell’acquario, genererà suoni in un continuum estraniante e poetico. I “Cieli di velluto” appartengono al periodo della sperimentazione con i led iniziato alla fine degli anni ‘80. Su un telo di velluto blu, che rimanda immediatamente alla percezione della volta celeste, sono inseriti centinaia di led che, comandati da un transistor, si illuminano e pulsano creando un effetto visivo ed emotivo di grande impatto.

approfondimenti (biografie, monografie, discografie, news, recensioni, curiosità, concerti e cenni storici). Gruppi emergenti e non della scena torinese vengono invitati: gli ultimi ospiti sono stati i biellesi Dotvibes. Con il 2009 si inaugura la collaborazione con il Comitato Quartiere Vanchiglia, al quale Radio Vanchiglia dedica una finestra settimanale per poter presentare le iniziative ed i progetti del Comitato.Buona musica e buona informazione quindi, ecco la miscela “in levare” di Radio Vanchiglia!Tutti i giovedì dalle 16 alle 17.15 su Radio Blackout 105.250.Tutte le puntate e le interviste sono ascoltabili e scaricabili su

www.myspace.com/vanchigliasound [email protected]

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