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Documento del 15 maggio - filositerracina.edu.it · Documento del 15 maggio (Art. 5, DPR 323/98)...

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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Socio-Sanitari, per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera ALESSANDRO FILOSICodice meccanografico: LTRC01000D SEDE LEGALE: Via Roma, 125 04019 TERRACINA (LT) 0773 702877 0773 870898 cell. 331 1822487 e-mail posta elettronica certificata (PEC): [email protected] posta elettronica istituzionale: [email protected] SUCCURSALE: Via Roma, 116 0773 700175 cell. 331 1745691 SUCCURSALE: Via Don Orione cell. 331 1819717 CF: 80004020592 Codice univoco per la fatturazione elettronica: UFX99T SITO WEB ISTITUZIONALE: http://www.filositerracina.gov.it/ prot. n. 3471 del 13/05/2015 Anno Scolastico 2014-2015 Documento del 15 maggio (Art. 5, DPR 323/98) del Consiglio della classe Quinta D Tecnico dei Servizi di Sala e Vendita Data di Approvazione 13/05/2015 Il Docente Coordinatore Il Dirigente Scolastico f.to (Prof.ssa Moschetta Milena) (Prof.ssa Anna Maria Masci) Firma autografa omessa ai sensi e per gli effetti dell'art. 3 D.Lgs. n. 39/1993 La presente copia è destinata unicamente alla pubblicazione on line. L’originale del documento è in Atti d’Istituto.
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Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca - Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio

Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Socio-Sanitari, per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera

“ALESSANDRO FILOSI”

Codice meccanografico: LTRC01000D

SEDE LEGALE: Via Roma, 125 – 04019 TERRACINA (LT)

0773 702877 0773 870898 cell. 331 1822487

e-mail posta elettronica certificata (PEC): [email protected]

posta elettronica istituzionale: [email protected]

SUCCURSALE: Via Roma, 116 0773 700175 cell. 331 1745691 SUCCURSALE: Via Don Orione cell. 331 1819717 CF: 80004020592 Codice univoco per la fatturazione elettronica: UFX99T

SITO WEB ISTITUZIONALE: http://www.filositerracina.gov.it/

prot. n. 3471 del 13/05/2015

Anno Scolastico 2014-2015

Documento del 15 maggio (Art. 5, DPR 323/98)

del Consiglio della classe Quinta D

Tecnico dei Servizi di Sala e Vendita

Data di Approvazione 13/05/2015

Il Docente Coordinatore Il Dirigente Scolastico

f.to (Prof.ssa Moschetta Milena) (Prof.ssa Anna Maria Masci)

Firma autografa omessa ai sensi

e per gli effetti dell'art. 3 D.Lgs. n. 39/1993

La presente copia è destinata unicamente alla pubblicazione on line. L’originale del documento è in Atti d’Istituto.

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I N D I C E

Presentazione dell’Istituto Breve storia dell’Istituto Presentazione corso di studio Il riordino degli Istituti Professionali Caratteristiche dell’Indirizzo Enogastronomico e dell'Ospitalità al-

berghiera

Risorse strutturali e sito Internet Orario delle lezioni e organizzazione dell’attività didattica Provenienza della popolazione scolastica

Il Consiglio di classe Presentazione della classe Elenco alunni Profilo della classe Informazioni desunte dallo scrutinio dell’anno precedente

Il percorso formativo della classe Obiettivi educativi Obiettivi cognitivi Strumenti Spazi Metodologie Verifica e valutazione Interventi di recupero e di sostegno : modalità e tempi di attuazio-

ne

Alternanza Scuola-lavoro Profili attività

Attività integrative e complementari Materie oggetto della terza prova Svolgimento della terza prova Griglie di valutazione Griglia di valutazione per la valutazione formativa e sommativa Griglia di valutazione per la prima prova scritta Griglia di valutazione per la seconda prova scritta Griglia di valutazione per la terza prova Griglia di valutazione per il colloquio

Credito attribuito nel triennio Valutazione del credito scolastico Tabella ministeriale per l’attribuzione dei crediti Allegati: Allegato1 - Programmi disciplinari svolti Allegato 2 - Prove simulate (Ia - IIa - IIIa prova d’esame) Allegato 3 - Scheda finale alternanza scuola-lavoro

Accettazione del documento da parte del Consiglio di classe

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1 - BREVE STORIA DELL’ISTITUTO Una dovuta premessa: gli ambienti del FILOSI devono la “vita” alla vicina chiesa del SS. Salvatore, logico

fulcro di tutti i progetti presentati già sotto il pontificato di Pio VI. Chiaro come la storia di queste mura

debba giocoforza subire una sorta di “sudditanza storica” rispetto al luogo di culto.

Non deve meravigliare pertanto se, nell’inquadramento storico architettonico iniziale, ogni riferimento ve-

drà protagonista assoluta la sola chiesa.

Un disegno acquerellato del 1839, cronologicamente rendente lo “stato di avanzamento” del lavori intra-

presi nel 1831, per l’edificazione della “Nuova chiesa del Borgo Pio di Terracina”, poi terminata nel 1847,

fornisce graficamente quella che era l’idea dell’Architetto Antonio Sarti.

Il primo progetto è però antecedente e reca la firma di uno dei massimi esponenti del neoclassicismo ita-

liano: Giuseppe Valadier (1762-1839).

Nel 1790, al giovane architetto Papa Pio VI commissiona la stesura di un progetto per la realizzazione di

una chiesa e Convento dei domenicani nel Borgo della Marina. Come è possibile notare già dalla pianta al-

legata a quella mostra, il Valadier sembrò prediligere l’organismo conventuale rispetto al piano chiesa.

Il lato che più ci riguarda, quello destro per chi osserva, rivela una serie di sei grossi camerini che si affac-

ciano a sud sull’Appia, mentre sul lato opposto, un semplice braccio angolare costituisce l’unico rientro

interno dell’edificio e viene, in pratica, a costituire un pendant di quello posto sul lato opposto. La facciata,

priva di qualsiasi pesantezza neoclassica (colonnati, portici), offrirà al visitatore la vista di tutta una serie di

finestrelle conventuali.

In un successivo progetto il Valadier rivedrà la sua proposta, assegnando, come è giusto che fosse, il ruolo

dominante alla Chiesa. Molti, anzi, per essere precisi, tutti, assegnano l’ordito semicircolare della piazza

prospiciente alla necessità di vedere l’edificio sacro come punto focale del corollario architettonico creato.

Forse, resta una semplice ipotesi di lavoro, il caso ha voluto che il neoclassico Valadier ripetesse, se scien-

temente o meno rimarrà per sempre un mistero, l’originale suddivisione circolare del classico macellum

romano, un edificio che si trovava dove oggi sorge il Monumento ai Caduti.

La Rivoluzione Francese spazzò parecchie cose, tra queste anche il progetto Valadier. Sarà Antonio Sarti a

dover riprendere il discorso. Pur accettando la soluzione a semicircolo della piazza, il giovane architetto

riqualificherà la Chiesa. I lavori riprendono quindi nel 1830.

Le due visite papali del 1839 e del 1843, il pontefice è Gregorio XVI, sottolineano il progresso dei lavori del-

la Chiesa, comunque non ancora finita. Ad ogni buon conto, il Papa commissiona ad uno scultore allievo

del Canova, il Baruzzi, il gruppo statuario della Pietà (chiusa ad ammuffire nei locali del Semicircolo fino al

1881, quando troverà giusta collocazione nella prima cappella a destra della chiesa).

L’edificio Chiesa creò di fatto una diga atta a contenere il deflusso delle acque di scolo provenienti dalla

limitrofa collina. Tra il 1846 ed il 1847 si provvide a “fare un taglio di terra nella parte posteriore ove esiste

il campanile nella distanza di metri sette” (A.S.R., Camerale III, Terracina, b. 2319).

Correva l’anno 1917 quando in piena Prima Guerra nasceva a Terracina la Scuola Tecnica Comunale, ma già

esisteva sicuramente nel 1871 come scuola tecnica commerciale dato che esiste una pagella di terza data-

ta 1873,per cui si deduce già che doveva esserci una prima da ben tre anni.

L’ Istituto ha saputo trasformarsi, adeguandosi nel corso del tempo alle esigenze del territorio in cui si tro-

va ad operare.

Nell’anno scolastico 1919-20 assume l’incarico il nuovo Preside Alessandro Filosi, professore di italiano. Da

quel momento sino al 1956 la sua firma siglerà tutta la documentazione della scuola e a lui, dal 1960, sarà

dedicato il plesso scolastico.

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Intanto nel 1923 diventa Scuola Complementare Pareggiata, con un corso annuale completo corrisponden-

te al quarto corso dell’Istituto Tecnico Superiore e nel 1933 il Preside Filosi riesce a trasformarla in Scuola

Tecnica Commerciale.

Un ulteriore passo decisivo si ha nel 1935 quando il nuovo nome della scuola risulta essere Scuola di Av-

viamento Professionale Commerciale.

Nel 1961 diventa Istituto Professionale per il commercio e nel 1969 introduce le classi post qualifica, con il

lungimirante inserimento dell’informatica come materia di insegnamento.

Con l’avvento della presidenza del prof. Dainotto subentrano notevoli cambiamenti. Nel 1989 aderisce al

Progetto ’92, ottenendo anche l’autorizzazione del Ministero all’introduzione della matematica nella classe

Terza addetti alla Segreteria d’Azienda, nonché attiva il settore turistico. Nel 1995 vengono avviati i primi

contatti con il mondo del lavoro, definendo nuove forme di collaborazione con Aziende esterne; nel 1998

affianca ai corsi commerciali e turistico la qualifica di primo livello di Operatore dei servizi sociali di durata

triennale e quella di secondo livello di Tecnico dei Servizi Sociali di durata quinquennale, tesa a formare

personale specializzato capace di occuparsi con competenza dell’infanzia, del disagio, della diversa abilità,

della terza età.

Quello dell’Istituto è un lungo cammino, che dimostra la vivacità e l’attenzione sempre volta ad una forma-

zione degli alunni veramente spendibile nel mondo del lavoro.

Dall’anno scolastico 2004-05 ha sperimentato il “Progetto Alberghiero”, che ha rappresentato l’ultima a-

pertura dell’Alessandro Filosi al territorio, con l’interpretazione dei bisogni e ne fa una scuola non sclero-

tizzata ma al passo con i tempi.

Dopo anni di attesa finalmente l’istituto ha ottenuto ufficialmente l’indirizzo alberghiero ora detto enoga-

stronomico. Nell'a.s. 2012-2013 abbiamo avuto i primi diplomati nel settore enogastronomico.

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- PRESENTAZIONE CORSO DI STUDIO L’istruzione professionale seguita dagli alunni si è articolata in un percorso scolastico di cinque anni, di cui tre anni per il conseguimento del diploma di qualifica professionale di primo livello e due anni per il conseguimento del diploma di scuola secondaria di 2° grado. Il percorso scolastico ha previsto:

Un’area di insegnamento comune nei contenuti formativi e culturali e negli orari a tutti i corsi di qualifica degli Istituti Professionali di Stato al fine di garantire agli alunni una preparazione di base omogenea (I Area)

Un’area di indirizzo, i cui programmi ed orari di insegnamento si aggiungono a quelli dell’area comune e sono raccordati al mondo produttivo (II Area)

L’Indirizzo seguito dagli alunni è stato quello di:

Tecnico dei Servizi di Sala e Vendita Il diploma consente l’accesso a tutte le facoltà universitarie o l’inserimento nel mondo del lavoro.

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3 - IL RIORDINO DEGLI ISTITUTI PROFESSIONALI

Gli istituti professionali sono stati riorganizzati a partire dalle prime classi a. s. 2009/10, secondo le norme contenute nel regolamento previsto dal comma 4 dell’articolo 64 del decreto legge n. 112/08 convertito, con modificazioni dalla legge n. 133/08.

- CARATTERISTICHE DELL’INDIRIZZO Alberghiero:

Il “ Tecnico dei servizi per l'enogastronomia e l'ospitalità alberghiera” ha specifiche competenze tecniche, economiche e normative nelle filiere dell'enogastronomia e dell'ospitalità alberghiera, nei cui ambiti interviene in tutto il ciclo di organizzazione e gestione dei servizi. E' in grado di:

utilizzare le tecniche per la gestione dei servizi eno-gastronomici e l'organizzazione della commercializzazione dei servizi di accoglienza e di ospitalità;

organizzare attività di pertinenza, in riferimento agli impianti, alle attrezzature e alle risorse umane;

applicare le norme attinenti la conduzione dell'esercizio, le certificazioni di qualità, la sicurezza e la salute nei luoghi di lavoro;

utilizzare le tecniche di comunicazione e relazione in ambito professionale finalizzate all'ottimizzazione della qualità del servizio;

comunicare in almeno due lingue straniere;

reperire ed elaborare dati relativi alla vendita, produzione ed erogazione dei servizi con il ricorso a strumenti informatici e a programmi applicativi;

attivare sinergie tra servizi di ospitalità-accoglienza e servizi eno-gastronomici valorizzando, anche attraverso la progettazione e programmazione di eventi, il patrimonio delle risorse ambientali, artistiche, culturali, artigianali e di costume del territorio;

documentare il proprio lavoro e redigere relazioni tecniche. Nella filiera dell'enogastronomia:

agisce nel sistema di qualità per la trasformazione, conservazione, presentazione e servizio dei prodotti agroalimentari;

integra le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche e comunicative;

opera nel sistema produttivo sia promuovendo le tradizioni locali, nazionali ed internazionali sia individuando le nuove tendenze enogastronomiche.

Nella filiera dell'ospitalità alberghiera:

svolge attività operative e gestionali funzionali all'amministrazione, produzione, erogazione e vendita dei servizi.

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BIENNIO : ORE SETTIMANALI DI LEZIONE

AREA COMUNE

MATERIA I ANNO II ANNO Lingua e letteratura italiana 4 4 Storia 2 2 Lingua Straniera 3 3 Diritto ed Economia 2 2 Matematica 4 4 Scienze della Terra e Biologia 2 2 Scienze motorie e sportive 2 2 Religione 1 1

AREA D’INDIRIZZO

Scienze integrate ( Fisica ) 2

Scienze integrate ( Chimica ) 2 Scienza degli alimenti 2 2 Laboratorio dei servizi enoga-stronomici – settore sala e ven-dita

2 2

Laboratorio dei servizi enoga-stronomici – settore cucina

2 2

Laboratorio dei servizi di acco-glienza turistica

2 2

Seconda lingua straniera 2 2 TOTALE ORE

32 32

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3° anno ORE SETTIMANALI DI LEZIONE

AREA COMUNE

MATERIA ORE Lingua e letteratura italiana 4 Storia 2 Lingua Straniera 3 Matematica 3 Scienze motorie e sportive 2 Religione 1

AREA D’INDIRIZZO

Seconda lingua straniera 3 Scienze e cultura dell'alimenta-zione

4 (2)*

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

4

Laboratorio dei servizi enoga-stronomici – settore sala e ven-dita

6

TOTALE ORE 32

* ore in compresenza ai sensi della vigente normativa.

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4° anno

ORE SETTIMANALI DI LEZIONE

AREA COMUNE

MATERIA ore

Lingua e letteratura italiana 4 Storia 2 Lingua Inglese 3 Matematica 3 Scienze motorie e sportive 2 Religione 1

AREA D’INDIRIZZO

Seconda lingua straniera 3 Scienze e cultura dell'alimenta-zione

3(2)*

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

5

Laboratorio dei servizi enoga-stronomici – settore cucina

2

Laboratorio dei servizi enoga-stronomici – settore sala e ven-dita

4

TOTALE ORE

32

* ore in compresenza ai sensi della vigente normativa.

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5° anno

ORE SETTIMANALI DI LEZIONE

AREA COMUNE

MATERIA ore

Lingua e letteratura italiana 4 Storia 2 Lingua Inglese 3 Matematica 3 Scienze motorie e sportive 2 Religione 1

AREA D’INDIRIZZO

Seconda lingua straniera 3 Scienze e cultura dell'alimenta-zione

3(2)*

Diritto e tecniche amministrative della struttura ricettiva

5

Laboratorio dei servizi enoga-stronomici – settore cucina

2

Laboratorio dei servizi enoga-stronomici – settore sala e ven-dita

4

TOTALE ORE

32

* ore in compresenza ai sensi della vigente normativa

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5 - RISORSE STRUTTURALI E SITO INTERNET L’Istituto è dotato delle seguenti strutture:

SEDE CENTRALE - via Roma, 125

n. 1 laboratori ricevimento

n. 1 laboratorio linguistico

n. 3 laboratori di cucina

laboratorio Sala Primavera

laboratorio Sala Feronia

laboratorio Sala Terracina

n. 1 laboratorio di scienze

Sala Valadier SUCCURSALE - Via DON ORIONE, 8

n. 2 laboratori di Informatica trattamento testi

SUCCURSALE - Via ROMA ,116

n. 1 laboratorio di metodologie operative

SITO INTERNET

Il nostro Istituto è presente anche su Internet all’indirizzo http://www.filositerracina.gov.it/ e su FB co-

me “Filosi gruppo scuola”. Sul sito, oltre a notizie relative al Piano dell’Offerta Formativa e alle attività

dell’Istituto, è possibile reperire circolari, verbali del Consiglio d’Istituto, verbali del Collegio dei Docenti,

documenti e modulistica.

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6 - ORARIO DELLE LEZIONI E ORGANIZZAZIONE DELL’ATTIVITÀ DIDATTICA

08.15 09.05 I ora

09.05 9.55 II ora

955 10.45 III ora

10.45 10.55 Progetto alimentazione

10.55 11.45 IV ora

11.45 12.35 V ora

12.35 13.25 VI ora

13.25 14.15 VII ora

14.15 14.25 Progetto alimentazione

14.25 15.15 VIII ora

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7 - PROVENIENZA DELLA POPOLAZIONE SCOLASTICA

La popolazione scolastica proviene da tutti i centri compresi in tale distretto e in alcuni casi anche da fuori distretto. Il Distretto Centro comprende otto Comuni:

Campodimele Fondi Lenola Monte San Biagio Sabaudia San Felice Circeo Sperlonga Terracina

IL CONSIGLIO DI CLASSE

IL CONSIGLIO DI CLASSE COGNOME NOME MATERIA Qualifica Masci Anna Maria Dirigente scolastico

Iannelli (Moschetta)

Libero (Milena)

Italiano R

Iannelli (Moschetta)

Libero (Milena)

Storia R

Narducci Marina Lingua Inglese R Izzi Renzo Matematica ed Informatica R Renzi Anna Filomena Scienze motorie e sportive R Mariani Renato Religione R De Santis Tiziana Lingua Francese R De Rito Giovambattista Scienze e cultura dell'alimentazione R Vitelli Giuseppina Diritto e tecniche amministrative della

struttura ricettiva R

Villani Rita Laboratorio di servizi enogastronomici - settore cucina

R

Buonaiuto Angelo Laboratorio di servizi enogastronomici - settore sala e vendita

R

Canta Maria Sostegno R

Rapporto di lavoro

R

= RUOLO

NR

= NON DI RUOLO

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PRESENTAZIONE DELLA CLASSE

- ELENCO ALUNNI VD:

Ballerini Gloria Borsa Aldo De Santis Stella Di Cicco Daniele Di Girolamo Camilla Guarda Vanessa Lanzoni Rosa Eliane Negri Tamara Pagliaroli Giulia Pisa Valeria

Quarta Manuele Raso Arianna Riccardi Simone Russo Giada

Tombolillo Giulia Trulli Riccardo

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- PROFILO DELLA CLASSE La classe si compone di 16 alunni: 11 femmine e 5 maschi di cui 1 diversamente abile (si veda documento

allegato in busta chiusa per privacy) che non segue un PEI differenziato ma un PEI con programmazione

individualizzata per obiettivi minimi.

Gli alunni, mentre all'inizio dell'anno scolastico non hanno dato particolari problemi di carattere compor-

tamentale, nell'ultimo periodo non sempre si sono mostrati rispettosi delle regole e dell'istituzione scola-

stica, sottraendosi alle verifiche sia orali che scritte sottoposte dai vari docenti.

Circa il profitto, la classe risulta mediamente sufficiente anche se il metodo di studio è risultato spesso in-

certo e prettamente mnemonico.

Lo svolgimento dei compiti a casa è stato saltuario e questo ha contribuito a depotenziare l’attività scola-

stica della mattina che, non venendo rafforzata da un continuo lavoro personale, non ha sempre dato ri-

sultati pienamente sufficienti.

Le difficoltà maggiori sono emerse nelle discipline economico-aziendali e scientifiche mentre in quelle pro-

fessionali la classe ha raggiunto una preparazione soddisfacente.

L’Alternanza Scuola-Lavoro nella modalità di “Stage” ha risposto pienamente alla ne-

cessità di porre gli studenti in situazioni basate su modelli di apprendimento operanti in ambiente di lavoro

pertinente al loro percorso scolastico.

La classe , in quest’ultimo anno, è stata impegnata in uno Stage presso aziende alberghiere e/o ristorative

in strutture del territorio del sud Pontino.

L'esperienza del tirocinio è stata positiva, ha aiutato gli alunni a conseguire una maggiore consapevolezza

di sé, dei propri limiti, ma anche delle proprie capacità; hanno acquisito nuove competenze, approfondito

quelle acquisite in precedenza, migliorato e in qualche caso elevato le proprie qualifiche professionali, ac-

crescendo le possibilità di ingresso nel mondo del lavoro.

Essi si sono dimostrati molto seri e motivati tanto che i giudizi espressi dai tutor sono stati tutti positivi.

In conclusione, grazie alle molteplici attività di sostegno,recupero e supporto allo studio attuate dal Consi-

glio di Classe, il livello generale risulta complessivamente sufficiente.

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3. INFORMAZIONI DESUNTE DAI RISULTATI DELLO SCRUTINIO DELL’ANNO SCOLASTICO PRECEDENTE (numero degli allievi pari a 25)

MATERIE LIVELLO AL-TO (> 7 )

LIVELLO MEDIO

(valutazioni tra 6 e 7)

LIVELLO BASSO (< 6 )

Lingua e letteratura italiana 16 Storia 16 Lingua Inglese 16 Lingua Francese 5 11 Matematica 2 14

Scienza e cultura dell'alimentazione 3 13 Diritto e tecniche amministrative 16 Laboratorio settore sala 5 11 Laboratorio cucina 16

Scienze motorie e sportive 16 Religione 7

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IL PERCORSO FORMATIVO DELLA CLASSE

1 - OBIETTIVI GENERALI TRASVERSALI Gli obiettivi posti e raggiunti in quasi tutte le discipline per quest’anno scolastico sono :

- Essere corretti, responsabili, capaci di autocontrollo - Essere regolari nella frequenza e partecipi alle attività - Sapersi organizzare per un apprendimento tendenzialmente autonomo - Sapersi esprimere in modo chiaro e corretto (con l’eccezione di qualche allievo), anche usando il

linguaggio specifico delle singole discipline - Saper usare sistemi informativi per elaborazioni semplici - Saper motivare le scelte ed autovalutarsi - Saper utilizzare le fonti - Saper valutare un problema, effettuando analisi, sintesi, collegamenti - Sapersi orientare su argomenti pluridisciplinari - Saper utilizzare le conoscenze tecnico-professionali 2 - OBIETTIVI TECNICO-PROFESSIONALI Gli obiettivi tecnico-professionali posti e raggiunti sono:

- Saper collaborare con la dirigenza - Conoscere gli obiettivi, la struttura e le funzioni dell’azienda pubblica o privata in cui si opera - Essere responsabili e autonomi nell’organizzare il proprio lavoro all’interno dell’azienda - Conoscere e saper usare gli strumenti informatici pertinenti - Saper intrattenere rapporti commerciali in almeno una lingua estera

3 - STRUMENTI

Gli strumenti adottati sono stati:

- Libri di testo, schede, materiale in fotocopia - Audiovisivi - Computer - Attività curriculare, sportelli studio, stages aziendali - Incontri con esperti

4 - SPAZI

- Aule - Biblioteca e laboratorio informatico - Sala video - Aziende

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5 - METODOLOGIE

Ove è stato possibile, si è cercato di partire dalle esperienze reali degli allievi assumendo come criterio la differenziazione degli obiettivi in rapporto alle effettive capacità degli allievi

Si è fatto uso costante, ma non esclusivo, dei libri di testo per assicurare un filo conduttore tra docenti e studenti

Come metodi didattici sono stati utilizzati la lezione frontale, i lavori di gruppo, la lezione interattiva con scambio di idee per cercare di favorire l’intervento degli allievi e la loro partecipazione

Si è cercato di sviluppare negli studenti la capacità di lettura e ricerca autonome per potenziare la capacità di analisi e di sintesi

Si sono resi chiari gli obiettivi da raggiungere e i criteri di valutazione Nel colloquio orale , si è sempre cercato di mettere a proprio agio gli allievi, dando la possibilità di

spaziare sugli argomenti noti e partendo da questi per eventuali ampliamenti Si è data la possibilità di realizzare interventi personalizzati relativamente agli interessi mostrati da

alcuni alunni per parti dei programmi delle singole discipline

6 - VERIFICHE E VALUTAZIONE

In ciascuna disciplina, le verifiche, sia scritte che orali, sono state realizzate in numero adeguato per la formulazione di una valutazione corretta. Le verifiche formative sono state effettuate anche su parti minime del programma, mentre le verifiche sommative sono state effettuate al termine di unità o moduli didattici e comunque su parti consistenti del programma.

Strumenti di verifica sono stati:

Colloqui ma anche brevi interventi Prove semistrutturate Quesiti a risposta singola Analisi di testi narrativi e poetici Elaborazione di tracce nella forma del tema, del saggio breve e dell’articolo di giornale Elaborazione di testi in videoscrittura.

Per la formulazione della valutazione si è tenuto conto dei progressi registrati dagli allievi rispetto alla situazione di partenza, dei diversi livelli di capacità, delle competenze acquisite, del grado di raggiungimento degli obiettivi posti.

In merito ai criteri per la valutazione si veda la griglia di riferimento allegata di seguito, collegialmente condivisa.

Per l’attribuzione del credito scolastico si veda la voce specifica.

7 - INTERVENTI DI RECUPERO E DI SOSTEGNO: MODALITÀ E TEMPI DI ATTUAZIONE

Gli interventi realizzati sono stati: 1. recupero ed approfondimento in itinere, da parte di tutti i docenti durante le ore curriculari per

tutto l’anno scolastico; 2. recupero e potenziamento attraverso l’interruzione delle lezioni nella prima decade di febbraio

2015, per tutte le discipline 3. Sportello studio a partire da marzo.

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ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

L’area integrazione scuola-lavoro, prevede percorsi di alternanza scuola lavoro e progetti di stage e tirocini

presso aziende del settore intesi come “Lavoro”, sia in termini educativi, che per lo sviluppo di competenze

pratico-operative aggiornate e capaci di dare concretezza alla preparazione fornita dalla Scuola, per realiz-

zare momenti di alternanza fra scuola e mondo del lavoro ed agevolare le scelte professionali.

L'alternanza scuola-lavoro intende porsi come un’esperienza sistemica che, attraverso un nuovo approccio

metodologico, si sviluppa particolarmente sul piano cognitivo facilitando quei meccanismi di conoscenza e

di interesse che preludono ad un inserimento dinamico nella realtà d'impresa.

PROFILO PROFESSIONALE DEL CORSO

“Sala e vendita”

L’Alternanza scuola-lavoro, che prevede un periodo di 132 ore di attività di Stage da svolgere durante il

biennio post-qualifica, è stata articolata nel seguente modo: 66 ore di stage in quarta classe e 66 ore in

classe quinta.

Per il quarto e quinto anno è stato organizzato uno Stage presso aziende alberghiere e/o ristorative in

strutture del territorio del sud Pontino.

Durante lo svolgimento dei tirocini, l’attività di formazione ed orientamento è stata seguita e verificata da

un responsabile aziendale indicato dal soggetto aziendale e dal tutor didattico-formativo rappresentato dal

professor Angelo Buonaiuto.

Generalmente, i risultati conseguiti, come si può evincere dagli attestati rilasciati dalle aziende ospitanti,

sono stati estremamente positivi.

Lo stage ha avuto lo scopo fondamentale di far sperimentare direttamente ai partecipanti il processo dei

servizi di sala e vendita all’interno di un’unità operativa con affiancamento di un tutor aziendale.

Gli studenti hanno avuto la possibilità concreta di crescere dal punto di vista professionale e umano, cono-

scere realtà professionali locali, inserirsi nel mondo del lavoro, conoscere l’organizzazione operativa e infi-

ne, conoscere e applicare le normative igienico-sanitarie.

L’Alternanza Scuola-Lavoro nella modalità di “Stage” ha risposto pienamente alla necessità di porre gli stu-

denti in situazione basata su modelli di apprendimento operanti in ambiente di lavoro pertinente al loro

percorso scolastico.

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L’attività ha rappresentato un prezioso sussidio per aiutare i giovani a essere protagonisti delle proprie

scelte, attraverso esperienze concrete nelle quali sperimentare le proprie attitudini e dare risposta alle

proprie aspirazioni.

ll monitoraggio delle attività svolte dagli alunni, da parte del tutor, è stato costante, i tirocinanti

hanno avuto modo di aggiornare il tutor quotidianamente sulle proprie esperienze lavorative o sui pro-

blemi, sempre di lieve entità, sorti durante la giornata.

Generalmente, i risultati conseguiti, come si può evincere dagli attestati rilasciati dalle aziende ospitanti,

sono stati estremamente positivi.

Il livello di preparazione dei nostri ragazzi è stato apprezzato dagli addetti al lavoro, così come la loro di-

sponibilità a svolgere mansioni spesso anche non conformi alla loro qualifica professionale.

Per tutta la durata dello stage, hanno dato prova di maturità e senso di responsabilità, rispettando le con-

segne con puntualità, diligenza e professionalità. Le regole di comportamento, che il tutor aveva loro indi-

cato, sono sempre state condivise e rispettate.

La valutazione riportata dagli allievi è stata, infatti, buona e, in alcuni casi, eccellente.

In conclusione si può affermare che l’esperienza del tirocinio è stata positiva, ha aiutato gli alunni a conse-

guire una maggiore consapevolezza di sé, dei propri limiti, ma anche delle proprie capacità; hanno acquisi-

to nuove competenze, approfondito quelle acquisite in precedenza, migliorato e in qualche caso elevato le

proprie qualifiche professionali, accrescendo le possibilità di ingresso nel mondo del lavoro. In ogni caso

per tutti c’è stata una ricaduta positiva a livello di immagine di sé, di crescita personale e professionale.

Si fa presente che per gli alunni i quali non hanno espletato tutte le ore nelle due settimane dedicate

all’Alternanza Scuola Lavoro (per motivi di salute-malattia) hanno poi recuperato in attività extracurriculari

come Eventi e Manifestazioni.

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Gli alunni ammessi hanno acquisito, in modo positivo, le seguenti competenze:

Tipologia di stage seguito Competenze acquisite

Alunni che hanno svolto attività di stage presso a-ziende ristorative e/o al-berghiere operanti nel sud Pontino.

Utilizzare tecniche di lavorazione e strumenti gestionali nella produzione di servizi e prodotti enogastronomici, ristorativi e di accoglienza tu-ristico-alberghiera.

Integrare le competenze professionali orientate al cliente con quelle linguistiche,utilizzando le tecniche di comunicazione e relazione per otti-mizzare la qualità del servizio e il coordinamen-to con i colleghi.

Applicare le normative vigenti, nazionali e in-ternazionali, in fatto di sicurezza, trasparenza e tracciabilità dei prodotti.

Adeguare e organizzare la produzione e la ven-dita in relazione alla domanda dei mercati, valo-rizzando i prodotti tipici.

Utilizzare le reti e gli strumenti informatici nelle attività di studio, ricerca e approfondimento di-sciplinare.

Redigere relazioni tecniche e documentare le attività individuali e di gruppo relative a situa-zioni professionali.

Le attività svolte sono certificate dalla documentazione rilasciata dalle imprese ospitanti conservata nel fascicolo di ciascun alunno (si veda “Scheda finale alternanza scuola lavoro “, in allegato).

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ATTIVITÀ INTEGRATIVE E COMPLEMENTARI (esperienze di ricerca, progetto o approfondimento condotte, incontri con esperti, viaggi e visite

d’istruzione, attività di orientamento scolastico e professionale etc.) Nel corso dell'anno scolastico la classe ha partecipato:

Incontro formativo con la Guardia di Finanza nell'ambito dell'Orientamento.

Incontro formativo con la Marina Militare nell'ambito dell'Orientamento.

Incontro con l'autore Tumbarello Roberto e presentazione del libro “O la borsa o la vita”.

Partecipazione al “Progetto Legalità” con la presentazione del libro “ La mente nera” di Corrado De Rosa.

TERZA PROVA SCRITTA SIMULATA

Il Consiglio di classe ha individuato per la prova simulata le seguenti materie:

Diritto e tecnica amministrativa della struttura ricettiva

Inglese

Lingua e civiltà francese

Sala-Vendita Il Consiglio di classe ha prescelto la tipologia mista ( B-C ), cioè quesiti a risposta e a scelta multipla con un massimo stabilito dalle 5 alle 10 righe per ogni risposta. La prova è durata 2 ore .

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GRIGLIE DI VALUTAZIONE GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE FORMATIVA E SOMMATIVA

L

I

V

E

L

L

O

V

O

T

O

TIPOLOGIA

GIUDIZIO

Descrizione

Sintetica

BREVE GIUDIZIO MOTIVATO

CONOSCENZE COMPETENZE CAPACITA’

1

0

INSUFFICIENZA GRAVISSIMA

Nullo

Inesistenti Nessuna Nessuna

2

1-2

INSUFFICIENZA GRAVISSIMA

Nullo

Poche Nessuna (non sa cosa fare) Nessuna (non si orienta)

3

3

INSUFFICIENZA GRAVISSIMA

scarso

Molto frammentarie, gravi lacune ed errori, espres-sione scorretta

Non riesce ad applicare le cono-scenze minime, anche se guidato

Non riesce ad analizzare e non sintetizza

4

4

INSUFFICIENZA GRAVE insuffi-

ciente

Frammentarie e/o carenti; lacune ed errori; espres-sione scorretta e/o diffi-coltosa *

Applica le conoscenze minime, con errori, solo se guidato

Compie analisi errate e sintesi incoerenti

5

5

INSUFFICIENZA NON GRAVE me-

diocre

Conoscenze superficiali ed incerte; espressione * dif-ficoltoso e/o impropria

Applica le conoscenze minime con errori e/o imprecisioni

Analisi e sintesi parziali e/o imprecise; difficoltà nel gestire semplici situazioni nuove

6

6

ACCETTABILE sufficiente

Conoscenze essenziali, ma complete; espressione semplice, ma globalmente corretta

Applica le conoscenze acquisite in modo semplice ma corretto

Riesce a cogliere il signifi-cato, ad interpretare in-formazioni e a gestire semplici situazioni nuove

7

7

SODDISFACENTE

Discreto

Complete con qualche approfondimento; espres-sione corretta *

Applica le conoscenze acquisite a problemi nuovi, con qualche im-perfezione

Sa interpretare un testo e ridefinire un concetto; ge-stisce autonomamente situazioni nuove+

8

8

LODEVOLE

Buono

Complete e approfondite; espressione corretta* e con proprietà linguistica+

Applica le conoscenze acquisite a problemi nuovi e complessi, in modo corretto ed autonomo

Coglie implicazioni, compie analisi e correlazioni con rielaborazione corretta

9

9-10

ECCELLENTE

ottimo

Complete, approfondite ed ampliate; espressione fluida con utilizzo di un lessico appropriato e spe-cifico +

Applica le conoscenze acquisite a problemi nuovi e complessi, in modo autonomo e corretto, tro-vando da solo le soluzioni migliori

Sa rielaborare corretta-mente ed approfondire in modo autonomo e critico situazioni nuove , anche complesse

* Per l’Ed fisica si intende relativa alla motorietà e al linguaggio gestuale.

+ Per Lab. Tratt. Testi si intende conoscenza del software utilizzato e capacità di redigere un documento.

Nota 1: Il voto attribuito può essere il risultato della combinazione di livelli diversi di conoscenze, competenze e capaci

Nota 2: I criteri di attribuzione dei voti potranno essere ulteriormente esplicitati in ciascuna attività disciplinare

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Griglie di valutazione delle prove scritte

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GRIGLIA DI VALUTAZIONE PER LA PRIMA PROVA SCRITTA

PRIMA PROVA SCRITTA (ITALIANO)

CANDIDATO: CLASSE

ARTICOLO DI GIORNALE O SAGGIO BREVE

Punteggio della prova __________/15

INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGIO PUNTEGGIO

PROVA

COMPETENZA

TESTUALE E

LOGICA

Pertinenza alla traccia e capacità di applicare le

regole di stesura proprie di ciascuna

Completa Punti 4

Buona Punti 3

Sufficiente Punti 2

Accettabile Punti 1

ARTICOLAZIONE,

COESIONE E

COERENZA

Articolazione efficace e organica Punti 4

Qualche improprietà morfosintattica.

Articolazione logica

Discreta coesione

Punti 3

Sintassi a tratti complicata, periodi poco fluidi Punti 2

Assoluta mancanza di coesione, uso scorretto

dei connettivi e della punteggiatura

Punti 1

COMPETENZA

LESSICALE E

ORTOGRAFICA

Uso dei registri linguistici idonei ed efficaci.

Lessico appropriato e specifico

4

Uso di lessico semplice ma appropriato.

Sostanziale correttezza ortografica

3

Lessico generico e sostanzialmente povero.

Errori ortografici

2

Gravi e diffusi errori semantici, lessicali ed

ortografici

1

CAPACITA’ DI

RIELABORAZIONE

PERSONALE

Espressione convincente, opinioni personali.

Originalità dei percorsi

3

Discreta capacità di rielaborare le fonti a di-

sposizione

2

Rielaborazione accettabile 1

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Griglia di valutazione per la prima prova scritta

CANDIDATO __________________________ CLASSE __________

TEMA DI ARGOMENTO STORICO

INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGIO TOTALE

PERTINENZA E CONOSCENZA DELL'ARGOMENTO

Pertinente, ottima conoscenza Punti 5

Pertinente, buona conoscenza Punti 4

Sufficiente pertinenza,discreta conoscenza

Punti 3

Parzialmente pertinente, mediocre conoscenza

Punti 2

Parzialmente pertinente, insufficiente conoscenza

Punti 1

Parzialmente pertinente, conoscenza frammentaria

Punti 0

ARTICOLAZIONE, COESIONE E COERENZA DELL'ARGOMENTO

Articola in modo efficace ed organico

Punti 4

Articola in modo efficace con discreta coesione

Punti 3

Articola in modo accettabile con sufficiente coesione

Punti 2

Articola in modo approssimativo con insufficiente coesione

Punti 1

Mancanza di coerenza e coesione

Punti 0

CAPACITÁ DI APPROFONDIMENTO

Organizzazione critica documentata delle conoscenze

buona Punti 3

discreta Punti 2

accettabile Punti 1

scarsa Punti 0

CORRETTEZZA, PROPRIETÁ LINGUISTICA ED EFFICACIA ESPOSITIVA

Espressione convincente, corretta ed efficace

Punti 3

Espressione semplice, coerente, abbastanza corretta

Punti 2

Espressione elementare, diffusi errori ortografici e lessicali

Punti 1

Espressione stentata , gravi e diffusi errori ortografici e lessicali

Punti 0

PUNTEGGIO DELLA PROVA /15

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Griglia di valutazione per la prima prova scritta

CANDIDATO __________________________ CLASSE __________

TEMA DI ORDINE GENERALE

INDICATORI DESCRITTORI PUNTEGGIO TOTALE

PERTINENZA E CONOSCENZA DELL'ARGOMENTO

Pertinente, ottima conoscenza Punti 5

Pertinente, buona conoscenza Punti 4

Sufficiente pertinenza, buona conoscenza

Punti 3

Parzialmente pertinente, mediocre conoscenza

Punti 2

Parzialmente pertinente, insufficiente conoscenza

Punti 1

Parzialmente pertinente, conoscenza frammentaria

Punti 0

ARTICOLAZIONE, COESIONE E COERENZA DELL'ARGOMENTO

Articola in modo efficace ed organico

Punti 4

Articola in modo efficace con discreta coesione

Punti 3

Articola in modo accettabile con sufficiente coesione

Punti 2

Articola in modo approssimativo con insufficiente coesione

Punti 1

Mancanza di coerenza e coesione Punti 0

CAPACITÁ DI APPROFONDIMENTO E SPUNTI DI ORIGINALITÁ

Approfondito e ricco di spunti originali

Punti 3

Abbastanza approfondito, con qualche spunto di originalità

Punti 2

Superficiale con modesti spunti di riflessione

Punti 1

Spunti di riflessione poco significativi o poco pertinenti

Punti 0

CORRETTEZZA, PROPRIETÁ LINGUISTICA ED EFFICACIA

Espressione convincente, corretta ed efficace

Punti 3

Espressione semplice, coerente ed abbastanza corretta

Punti 2

Espressione elementare, diffusi errori ortografici e lessicali

Punti 1

Espressione stentata, gravi e diffusi errori ortografici e lessicali

Punti 0

PUNTEGGIO DELLA PROVA /15

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Griglia di Valutazione per la terza prova scritta

CANDIDATO ________________________________ Classe: V Sez___________

Indicatori

Q1 Q2 Q1 Q2 Q1 Q2 Q1 Q

2

Conoscenze

max. 5 punti

Conosce gli argomenti in modo dettagliato e ap-

profondito 5

Conosce gli argomenti in maniera puntuale 4

Conosce gli argomenti in modo essenziale 3

Conosce gli argomenti in modo superficiale e in-

completo 2

Conosce gli argomenti in modo limitato e fram-

mentario 1

Competenza

linguistica

max. 5 punti

Usa un linguaggio molto scorrevole e coeso, padro-

neggiando un lessico specifico 5

Usa un linguaggio abbastanza chiaro e appropriato 4

Usa un linguaggio semplice, prevalentemente cor-

retto 3

Usa un linguaggio impreciso e poco specifico 2

Usa un linguaggio del tutto inadeguato 1

Abilità logico

rielaborative max. 5 punti

Rielabora le conoscenze con organicità e autonomia,

stabilendo collegamenti significativi 5

Individua i concetti chiave, stabilendo collegamenti

efficaci 4

Articola il discorso in modo sempli-

ce,individuando i concetti chiave 3

Articola il discorso in modo disorganico, indivi-

duando qualche concetto chiave 2

Struttura il testo in modo disarticolato e poco coe-

rente 1

Punteggio totale dei singoli quesiti

TOTALE PUNTEGGIO TIPOLOGIA B: ______________: 8 = __________/15

Quesito 1

Quesito 2

Quesito 3

Quesito 4

Punteggio

totale per

materia

15 corretto 0 errato / risposta non data

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Griglia di valutazione per il colloquio

CANDIDATO __________________________ CLASSE __________

CONOSCENZA DE-GLI ARGOMENTI

Completa, corretta e approfondita p. 13

Completa, corretta con spunti personali p. 12

Completa e corretta p. 11

Completa con qualche imprecisione p. 10

Corretta ed essenziale p. 9

Abbastanza corretta ed essenziale p. 8

Essenziale ma non sempre corretta p. 7

Superficiale e frammentaria p. 6

Lacunosa e confusa p. 5

Molto lacunosa e confusa p. 4

Scarsa, scorretta e confusa p. 3

Non pertinente p. 2

Quasi inesistente p. 1

Inesistente p. 0

COMPETENZA LINGUISTICA

Padronanza e uso linguaggi specifici p. 9

Esposizione fluida e appropriata p. 8

Esposizione scorrevole e corretta p. 7

Esposizione scorrevole con qualche incertezza nell’uso dei linguaggi specifici

p. 6

Esposizione sufficientemente chiara e corretta p. 5

Esposizione incerta e non sempre corretta p. 4

Esposizione confusa e scorretta p. 3

Esposizione molto confusa e scorretta p. 2

Gravissimi errori di morfosintassi p. 1

CAPACITÀ DI ANA-LISI E DI SINTESI

Sa effettuare analisi e sintesi coerenti ed autonome p. 4

Sa effettuare analisi e sintesi anche se talvolta parziali e imprecise

p. 3

Sa effettuare analisi e sintesi limitate e inesatte p. 2

Non sa effettuare analisi e sintesi delle conoscenze p. 1

Non sa fare nulla p. 0

COMPETENZA A RIELABORARE DA-TI E INFORMA-ZIONI

Ha competenze rielaborative critiche spiccate p. 4

Sa organizzare dati e informazioni in modo adeguato anche se non sempre critico

p. 3

Sa organizzare dati e informazioni in modo semplice p. 2

Sa organizzare dati e informazioni con difficoltà p. 1

Non riesce ad organizzare dati e informazioni p. 0

SUFFICIENZA 20 punti

PUNTEGGIO COMPLESSIVO ATTRIBUITO ALLA PROVA ___ / 30

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CREDITO SCOLASTICO ATTRIBUITO NEL TRIENNIO

Alunno:

3° anno a.s.

2012/13 media

Credi-to

Punti

4° anno a.s.

2013/14 media

Credito punti

5° anno a.s.

2014/15 media

Credito punti

Credito totale

Ballerini Gloria

7,2

5 7,36 6

Borsa Aldo

6,5 5 6,55 5

De Santis Stella

5,7 4 6,36 4

Di Cicco Daniele

6,3 4 6,45 4

Di Girolamo Camilla

6,7 5 7,27 5

Guarda Vanessa

6,4 4 7,27 5

Lanzoni Rosa Eliane

6,6 5 6,54 5

Negri Tamara

6,8 5 7 5

Pagliaroli Giulia

6,7 5 6,64 5

Pisa Valeria

5,3 4 6,36 4

Quarta Emanuele

6,4 4 6,45 4

Raso Arianna

5,9 5 6,54 5

Riccardi Simone

6,8 5 6,36 4

Russo Giada

6,5 5 6,82 5

Tombolillo Giulia

7,3 5 7,55 6

Trulli Riccardo

6,5 5 6,18 4

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VALUTAZIONE CREDITO SCOLASTICO Assegnazione credito

1.MEDIA DEI VOTI: ………… Fascia punteggio corrispondente……- …. 2. condizioni necessaria per l’attribuzione del punteggio massima fascia

voti allo scrutinio di giugno tutti sufficienti voto condotta uguale o maggiore ad 8

frequenza alle lezioni assidua (assenze non dovute a malattia certificata in misura minore del 10% delle giornate di lezione dell’a.s.) frequenza alle lezioni costruttiva (attenzione e interventi pertinenti) attività di studio continua , autonoma, ordinata, approfondita

3. Attribuzione del credito scolastico

per M>6,50, M>7,50 e M>9 si attribuisce il punteggio massimo di fascia per M<6,50 M<7,50 e M<9 si attribuisce il punteggio massimo di fascia per i seguenti crediti scolastici riconosciuti da CdC perché rilevanti per impegno e validità formativa: ha partecipato con sistematicità ed impegno agli organismi di indirizzo della scuola (Consiglio di Istituto e/o alla Consulta Provinciale) ha partecipato con valutazione finale positiva alle seguenti attività organizzate dalla scuola in orario aggiuntivo: ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

ha partecipato ad attività di tirocinio in aziende con valutazione positiva espressa dal tutor per M=6 si attribuisce il punteggio minimo della relativa banda di oscillazione, ma questo può essere integrato di 1 punto se sussiste almeno una delle condizioni indicate nel caso precedente

4. Attribuzione del credito formativo Sono riconosciute e riportate nel certificato di diploma le seguenti qualificate espe-rienze esterne alla scuola documentate dallo studente e considerate dal CdC coeren-ti con l’indirizzo di studi frequentato ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… Le esperienze documentate dallo studente

comportano l’attribuzione del punteggio massimo di fascia

non influiscono nell’attribuzione del punteggio massimo di fascia perché questo è stato già assegnato quale credito scolastico

non influiscono nell’attribuzione del punteggio massimo di fascia perché non sono state soddisfatte le condizioni necessarie di cui al punto 2

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TABELLA MINISTERIALE PER L’ATTRIBUZIONE DEI CREDITI:

Media dei voti Credito scolastico ( Punti )

I anno II anno III anno

M = 6 3-4 3-4 4-5

6 < M ≤ 7 4-5 4-5 5-6

7 < M ≤ 8 5-6 5-6 6-7

8 < M ≤ 9 6-7 6-7 7-8

9 < M ≤ 10 7-8 7-8 8-9

NOTA - M rappresenta la media dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di istruzione, nessun voto può essere inferiore a sei decimi in ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l'attribuzione di un unico voto secondo l'ordinamento vigente. Sempre ai fini dell’ammissione alla classe successiva e dell’ammissione all’esame conclusivo del secondo ciclo di i-struzione, il voto di comportamento non può essere inferiore a sei decimi. Il voto di comportamento, concorre, nello stesso modo dei voti relativi a ciascuna disciplina o gruppo di discipline valutate con l’attribuzione di un unico voto secondo l’ordinamento vigente, alla determinazione della media M dei voti conseguiti in sede di scrutinio finale di ciascun anno scolastico. Il credito scolastico, da attribuire nell'ambito delle bande di oscillazione indicate dalla precedente tabella, va espresso in numero intero e deve tenere in considerazione, oltre la media M dei voti, anche l'assiduità della frequenza scolastica, l'in-teresse e l'impegno nella partecipazione al dialogo educativo e alle attività complementari ed integrative ed eventuali crediti formativi. Il riconoscimento di eventuali crediti formativi non può in alcun modo com-portare il cambiamento della banda di oscillazione corrispondente alla media M dei voti. Per la terza classe degli istituti professionali M è rappresentato dal voto conseguito agli esami di qualifi-ca, espresso in decimi (ad esempio al voto di esami di qualifica di 65/centesimi corrisponde M = 6,5).

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ALLEGATI

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Allegato 1

Programmi disciplinari svolti

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ISTITUTO PROFESSIONALE “A.FILOSI” – TERRACINA

PROGRAMMA DI ITALIANO ANNO SCOLASTICO 2014-2015

CLASSE V SEZIONE D alberghiero

Docente: Libero Iannelli ( Milena Moschetta)

Il contesto socio-economico del Primo Novecento

Il contesto storico-politico del Primo Novecento IL DECADENTISMO

La letteratura decadente

La poesia decadente

Il Romanzo: i cambiamenti tra Ottocento e Novecento

Il Romanzo estetizzante

Incontro con l'autore : Giovanni Verga

Vita, opere, pensiero e poetica, temi e stile Rassegna antologica

Da I Malavoglia, La “fiumana del progresso”

Da Mastro Don Gesualdo, “La morte di Gesualdo” Incontro con l'autore : Gabriele D'Annunzio

Vita, opere, pensiero e poetica, temi e stile Rassegna antologica

Da Il Piacere, Il ritratto dell'esteta

Da Le vergini delle rocce, Il programma del superuomo

Da l' Alcyone, La sera fiesolana Rassegna antologica

E. Zola, da Germinale, La miniera

C. Baudelaire, “I fiori del male”

O. Wilde, Il ritratto di Dorian Gray

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Incontro con l’autore: GIOVANNI PASCOLI

Vita, opere, pensiero e poetica, temi e stile Rassegna antologica

Il Fanciullino

X Agosto

Arano IL FUTURISMO

Caratteri generali e poetica Rassegna antologica

F. T. Marinetti, Il Manifesto del Futurismo IL CREPUSCOLARISMO

Caratteri generali e poetica

Incontro con l’autore: LUIGI PIRANDELLO

La vita, le opere, il pensiero e la poetica Rassegna antologica

L’Umorismo Incontro con l’autore: GIUSEPPE UNGARETTI

La vita, le opere, il pensiero e la poetica Rassegna antologica

Da L’Allegria, Il porto sepolto Il docente Gli studenti Prof. Libero Iannelli Prof.ssa Milena Moschetta

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PROGRAMMA DI STORIA ANNO SCOLASTICO 2014-15

CLASSE V SEZIONE D Indirizzo alberghiero

Docente: Libero Iannelli ( Milena Moschetta)

IL NUOVO SECOLO E LA GRANDE GUERRA

L’ETA’ GIOLITTIANA

L’ETA’ DEI NAZIONALISMI

LA GRANDE GUERRA

LA RIVOLUZIONE RUSSA

IL DOPOGUERRA E L’ETA’ DEI TOTALITARISMI

IL FASCISMO

LA CRISI DEL 1929

LO STALINISMO

IL NAZISMO

LA SECONDA GUERRA MONDIALE

LA “GUERRA TOTALE”

L’ITALIA, DALL’8 SETTEMBRE ’43 AL 25 APRILE ‘45

Il Docente Gli studenti Prof. Libero Iannelli ( Prof.ssa Moschetta Milena)

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ISTITUTO PROFESSIONALE “A.FILOSI” – TERRACINA

Anno scolastico 2014-2015

CLASSE: V Da

MATERIA: LINGUA INGLESE

DOCENTE: NARDUCCI MARINA

Libri di testo utilizzati: EXCELLENT

PROGRAMMA

SERVICE

Different types of service

Buffet service and finger food

Bar and Drinks: types of bar

Spirits: brandy, gin, rum, vodka, whisky

COCKTAILS

Definition and techniques

SAFETY AND NUTRITIONI

HACCP

Critical control points and critical limits

Risks and preventive measures to combat food contamination

THE BAR SERVICE: HOT BEVERAGES & SOFT DRINKS

Tea

Coffee

Soft drinks

JOB DESCRIPTIONS

How to write a Curriculum Vitae

How to write a covering letter

Il docente

Prof.ssa Marina Narducci

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PROGRAMMA DI LINGUA E CIVILTA’ FRANCESE

ANNO SCOLASTICO 2014-2015- CLASSE V sez. D Sala e Vendita – Prof.ssa De Santis T. LE VIN

L’histoire du vin

Les cépages français

Les vins et le service: comment servir un vin.

Les vins français et leurs appellations

La dégustation.

La Champagne et le champagne

L’art de la champagnisation

Les liqueurs et les eaux-de-vie : le Cognac ;L’Armagnac ; Grand Marnier

Un apéritif : le Pastis.

LA REGLEMENTATION SUR LE TRAVAIL

Droit du travail: en Italie et en France

La spécificité du secteur.

Présentation de la lettre d’emploi

Ecrire un C.V. et une demande d’emploi

LA REGLEMENTATION SUR LA SECURITE

L’HACCP.

Les infections transmissibles et les intoxications alimentaires : les microbes ; les staphylocoques ; les streptocoques ;

Clostridium botulinum ; Hépatite virale A.

L’hygiène dans la restauration

Les allergies alimentaires et les intolérances

L’ALIMENTATION ET LA SANTE’

Le régime

Le poids idéal

Entrez dans la pyramide

ALIMENTATION ET NOUVELLES TECHNIQUES

La conservation des aliments

Les méthodes de conservation des aliments

Les additifs

Savoir décrypter une étiquette

Les produits Bio

Les OGM en alimentation

LE SERVICE

Différents types de services.

Buffets et repas.

Les types de bar.

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PROGRAMMAZIONE ANNUALE PER LE CLASSI QUINTE ENOGASTRONOMICHE DIRITTO E TECNICHE AMMINISTRATIVE DELLA STRUTTURA RICETTIVA

ANNO SCOLASTICO 2014/2015

TRIMESTRE

I PERIODO: settembre/novembre

IL MERCATO TURISTICO: offerta e domanda. L’evoluzione del mercato turistico. Internet e turismo. Il mer-

cato turistico nazionale e internazionale. La sostenibilità del turismo. Gli indici statistici del turismo.

Il MARKETING TURISTICO: Il marketing. L’organizzazione del marketing. L’analisi dell’ambiente, della do-

manda e della concorrenza. La metodologia della ricerca di marketing. La segmentazione del mercato. Il

target: criteri e strategie. Il marketing mix. La pianificazione del marketing. Il marketing e il web.

II PERIODO: dicembre/gennaio

Il BILANCIO: Le funzioni del bilancio. La formazione del bilancio di esercizio. I principi di redazione del bi-

lancio. Lo stato patrimoniale. Il conto economico. I criteri di valutazione. La nota integrativa. La relazione

sulla gestione. Il bilancio in forma abbreviata.

III PERIODO: febbraio/marzo

BUSINNES PLAN E GESTIONE STRATEGICA: l’imprenditore e il suo progetto. Il businnes plan. L’analisi eco-

nomico-finanziaria. La gestione e la pianificazione.

IV PERIODO: aprile/maggio

FILIERE AGROALIMENTARI E PRODOTTI A KM 0 : Le filiere agroalimentari. La classificazione delle filiere. La

commercializzazione delle filiere. I prodotti a km 0. ABITUDINI ALIMENTARI ED ECONOMIA DEL TERRITO-

RIO: L’economia del territorio. Fattori socio-economici del territorio. Il modello alimentare. L'evoluzione

del modello alimentare italiano. Immigrazione e alimentazione. La tracciabilità

dei prodotti.

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Istituto Professionale di Stato per i Servizi Commerciali, Socio-Sanitari,

per l’Enogastronomia e l’Ospitalità Alberghiera “ALESSANDRO FILOSI”

CLASSE V SEZ. D - Sala

PROGRAMMA DI MATEMATICA

Prof. Renzo Izzi

Il livello di partenza della classe è apparso da subito piuttosto disomogeneo e, nel complesso, quasi sufficiente; l’impegno e la partecipazione, sia in classe che nello studio a casa, si sono invece dimostrati inadeguati e, in alcuni casi, del tutto insufficienti. Nel corso dell’anno il la-voro è stato generalmente regolare, anche se non sono mancati momenti in cui la poca assidu-ità nella frequenza delle lezioni ha rallentato lo svolgimento del programma.

Questi aspetti, insieme all’esigenza di recuperare alcuni concetti indispensabili per sviluppare i nuovi argomenti, hanno reso opportuno dare un taglio prevalentemente pratico alla pro-grammazione, riducendo all’essenziale gli aspetti teorici, come ad esempio si è fatto con i li-miti e le derivate, dove ci si è soffermati solo sull’aspetto operativo.

Equazioni e disequazioni algebriche

Le equazioni di primo e secondo grado; le disequazioni di primo e secondo grado intere e fratte;

i sistemi di disequazioni; le equazioni e le disequazioni irrazionali nel caso

(e simili).

Funzioni reali di variabile reale

La definizione e la classificazione delle funzioni reali. Le funzioni razionali e irrazionali, intere e

fratte. Il dominio di una funzione reale e la sua rappresentazione grafica.

Lo studio del segno di una funzione reale e la sua rappresentazione grafica.

Limiti e funzioni continue

La definizione intuitiva di limite finito e infinito; il concetto intuitivo di funzione continua. Il

calcolo dei limiti, le forme indeterminate ; la risoluzione di forme inde-

terminate mediante raccoglimento dell’infinito di ordine massimo e la scomposizione del trino-

mio caratteristico. Gli asintoti orizzontali e verticali e loro rappresentazione grafica.

Derivate delle funzioni di variabile reale

La definizione di derivata. Il calcolo della derivata con la definizione nel caso della funzione

quadratica. Il concetto intuitivo di massimo e minimo relativo; la derivata di un polinomio; la

determinazione dei massimi e minimi di una funzione intera quadratica e cubica.

Gli studenti L’insegnante

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Programma svolto nel quinto anno

Tecnica dei servizi enogastronomici settore cucina

Classe: 5 ^ D sala Prof.ssa :Villani Rita

Moduli

Modulo 1

La gastronomia del passato e del presente

Le diverse tipologie di cucina (molecolare, destrutturata, nouvelle cuisine, mediterranea)

Cucina nazionale ed internazionale

Stili di cucina alternativi (cucina vegetariana,vegana,macrobiotica)

Modulo 2

Classificazione degli alimenti

Le gamme alimentari

Le certificazioni di qualità

Modulo 3

Il menù: aspetti generali

La classificazione del menù in base al prezzo

La classificazione del menù: moderno, classico e le varie carte

Il menù nella ristorazione commerciale

Il menù nella ristorazione collettiva

Modulo 5

I sistemi di cottura: concentrazione ed espansione

Effetti della cottura sugli alimenti

Modulo 6

Decorazione dei piatti e dei vassoi

Allestimento di buffet

Catering e Banqueting

Chek list per il servizio di Banqueting

Modulo 7

Sicurezza sul posto di lavoro

I rischi dei lavoratori nel settore della ristorazione

Salubrità del luogo di lavoro

Sistemi e piani di autocontrollo (H.A.C.C.P.)

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“DISCIPLINA:EDUCAZIONE FISICA CLASSE V D

DOCENTE:Prof.ssa Anna Filomena Renzi Anno scolastico 2014/15

OBIETTIVI DISCI-

PLI-NARI

METODOLOGIA STRUMEN-

TI/MEZZI

CONTENUTI OBIETTIVI RAG-GIUNTI

VERIFICHE/ VALUTA-ZIONE

Lo studen-te deve dimostra-re di: Essere consape-vole del percorso effettuato per conse-guire il mi-glioramen-to delle capacità di: 1.1 com-piere atti-vità di resi-stenza, forza, ve-locità, arti-colarità; 1.2 coor-dinare a-zioni effi-caci in si-tuazioni complesse Essere in grado di.: 2.1 utiliz-zare le qualità fi-siche e neuromu-scolari in modo a-deguato alle diver-

Il lavoro è stato svolto in 5 fasi *fase.globale *fase della sco-perta guidata *fase analitica *fase sintetica *fase addestra-tiva La parte prati-ca è stata inte-grata con cono-scenze teoriche per promuove-re prestazioni realmente tra-sferibili al fine di imparare a rispettare ed utilizzare il pro-prio corpo in maniera intelli-gente, adattan-dosi alle diverse situazioni am-bientali e psico-logiche in cui si agisce, relazio-nandosi positi-vamente con gli altri. Il tutto è stato realizzato at-traverso: *esercitazioni pratiche indivi-duali e di grup-po a corpo libe-ro e con l’uso dei piccoli e

- Attività di acco-glienza e test d’ingresso (testi motori standardiz-zati; circuiti e giochi propedeutici e pre-sportivi; questionari e schede);

- Esercitazioni e per-corsi a corpo libero e con l’uso dei pic-coli e grandi attrez-zi, codificati e non, per il miglioramen-to delle capacità motorie coordinati-ve e condizionali: RESISTENZA/ FOR-ZA/ VELOCITA’ /MOBILITA’ ARTI-COLARE/ COORDI-NAZIONE / EQUILI-BRIO

- Esercitazioni di Cor-sa/ Salti/ Lanci;

- Pratica dei giochi sportivi al fine di migliorare le capa-cità motorie coor-dinative e condizio-nali: PALLAVOLO – CALCIO A 5 - ( prati-ca dei fondamentali individuali e di gio-co; relativi regola-menti tecnici);

- Organizzazione di attività sportive ed arbitraggio;

- Norme fondamen-tali di comporta-

- Acquisizio-ne/miglioramento/affinamento delle capacità motorie coordi-native e condi-zionali.

- Consapevolezza delle proprie ca-pacità fisiche e loro trasferibilità nelle vita quoti-diana.

- Acquisizione di una sufficiente capacità relazio-nale.

- Acquisizione/ miglioramento delle abilità tec-nico-motorie, tattiche e meto-dologiche relati-ve alle attività e ai giochi sportivi praticati.

- Capacità di pro-gettare/ collabo-rare concreta-mente all’organizzazione delle varie atti-vità.

- Acquisizione del-la cultura moto-rio- sportiva evi-denziata attra-verso at-teggiamenti posi-tivi verso lo sport.

VERIFICHE

-Parte pratica: test motori standardizzati/ circuiti misti/ situazio-ni di gioco, fondamen-tali e arbitraggio dei giochi sportivi pratica-ti;

-Parte teorica: inter-rogazioni/esposizioni guidate; prove struttu-rate.

-Osservazioni siste-matiche relative alla partecipazione, all’impegno, al rispet-to delle regole, alla capacità di trasferire competenze in situa-zioni varie e mutevoli.

Elementi rilevati:

- Grado di parteci-pazione/impegno/ rispetto delle rego-le;

- Grado di miglio-ramento delle ca-pacità fisiche di base;

- Capacità di trasfe-rire competenze in situazioni varie.

VALUTAZIONE

Le prestazioni motorie appartengono alla ca-tegoria delle produ-zioni complesse per le quali è difficile stabili-

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se espe-rienze e ai vari conte-nuti tecni-ci; 2.2 prati-care alme-no due de-gli sport program-mati nei ruoli con-geniali alle proprie attitudini e propen-sioni 2.3 mette-re in prati-ca le nor-me di compor-tamento ai fini della prevenzio-ne degli infortuni. Conosce-re: 3.1 le ca-ratteristi-che tecni-co-tattiche e metodo-logiche degli sport praticati 3.2 i com-portamen-ti efficaci ed adegua-ti da adot-tare in ca-so di infor-tuni.

grandi attrezzi; *lezioni teori-che; *partecipazione agli incontri previsti dai tor-nei di calcio a 5. Spazi utilizzati: aula/ campo polivalente e-sterno e spazi adiacenti all’istituto Mezzi utilizzati: piccoli e grandi attrezzi codifi-cati e non Appunti dell’insegnante e libro di testo in adozione/ Ricerche su internet

mento per la pre-venzione degli in-fortuni e di primo soccorso in caso di incidenti durante l’attività motorio-sportiva

- Principali traumi e danni da sport

- Cenni di anatomia e fisiologia applicata al movimento;

- Principali test di valutazione e auto-valutazione delle capacità motorie.

- EDUCAZIONE ALLA SALUTE: -Ipocinesi e rischi della sedenta-rietà;

- M.S.T. (principali malattie sessual-mente trasmissibili)

- Alimentazio-ne:.principi nutritivi ed alimenti; consi-gli per una corretta alimentazione;

D.C.A. (disturbi del comportamento ali-mentare principali patologie legate ad una scorretta alimentazio-ne.

- I pericoli dello sport: il “Doping” (Droghe e sostanze dopanti).

N.B. *Testo utilizzato: “ In Perfetto Equilibrio” di P.L Del.Nista- J.Parker- A.Tasselli-Casa Editrice G. D’Anna –Messina /Firenze (Volume uni-co)

- Conoscenza dei principali aspetti relativi all’anatomia, fi-siologia e meto-dologia dell’allenamento.

- Conoscenza dei principali aspetti relativi alla tutela della salu-te/traumatologia e pronto soccor-so ai fini della prevenzione de-gli infortuni du-rante le attività motorie e sporti-ve.

Gli obiettivi d'ap-prendimento sono stati diversificati in tre distinti livelli: minimi, medi, mas-simi. I risultati rag-giunti hanno deno-tato,salvo pochi casi, un livello d’apprendimento medio. Gli alunni hanno evi-denziato interesse e buone capacità di apprendimento/ controllo/ combina- zione/ adattamento dei movimenti, rag-giun-gendo gli obiet-tivi didattici pre-fissati e una buona capacità di rispetto/ collaborazione/ os-servazione/ riflessio-ne e integrazione anche con il compa-gno diversamente abile inserito nella classe.

re costantemente cri-teri oggettivi; pertanto la valutazione è scatu-rita da .indici esatti (tests) quando è stato possibile definire un livello precisabile, e da indici indicativi quan-do non è stato possibi-le quantificare tale livello.

Parametri di riferi-mento valutati:

-Stato di efficienza ed abilità acquisite rispet-to al livello di parten-za;

-Partecipazione alle attività/impegno nell’esecuzione del lavoro richiesto;

-Conoscenza degli ar-gomenti trattati;

-Capacità di autocor-rezione e approfondi-mento.

Il LIVELLO di SUFFI-CIENZA, è stato consi-derato quello dell’alunno che esegue l’esercizio in modo corretto, rispetta le regole quasi sempre, partecipa con una cer-ta continuità, dimostra di aver raggiunto una sufficiente capacità di gestione delle proprie capacità psico-fisiche.

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PROGRAMMAZIONE DI LABORATORIO DI SERVIZI

ENOGASTRONOMICI

SETTORE SALA E VENDITA

Classi parallele 5°

5° Anno

Le Abitudini Alimentari Cibo E Cultura

Tipicizzazione Dei Prodotti E Made In Italy

Le Diete Alimentari

I Fattori Che Influenzano Le Scelte Gastronomiche Le Scelte Gastronomiche

I Fattori Dietetici

Fattori Culturali

Pianificare L'Offerta Enogastronomica Principi Di Marketing

Gli Strumenti Di Vendita

Comunicare L'Offerta Enogastronomica I Mezzi Di Comunicazione

Comunicare Attraverso Il Menu

La Carta Dei Vini

Altre Carte

La Comunicazione Interna: In Briefing Operativo

Comunicare La Qualità La Qualità Percepita

Sistemi Di Qualità

I Prodotti Di Qualità

Le Etichette Alimentari

Qualità Enogastronomica E Ristorazione Etica E Sostenibile

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Comunicare Il Territorio Conoscere Il Territorio

Valorizzare Il Territorio

I Sistemi Turistici Locali

Valorizzare I Prodotti Agroalimentari Del Territorio

L'Offerta Beverage Creare Un Cocktail

La Realizzazione Di Diversi Tipi Di Cocktail

La Gestione Delle Aziende Turistico - Ristorative Aspetti Peculiari Dei Servizi Enogastronomici

Forme Di Gestione Delle Attività Turistico -

Ristorative E Nuove Tendenze

Le Risorse Umane

Le Principali Normative Del Settore

La Programmazione Dell'Offerta Enogastronomica Il Menu

Determinare L'Offerta Enogastronomica

Determinare I Prezzi Di Vendita

Beverage Cost E Gestione Del bar

La Gestione Degli Acquisti Il Valore Strategico Dell'Approvvigionamento

L'Approvvigionamento Di Qualità

La Gestione Del Magazzino

La Gestione Della Cantina

Informatica Ed Enogastronomia Le Tecnologie Informatiche

I Vantaggi Per Le Aziende Enogastronomiche

I Software Per Il Settore Ristorativo

Sistemi In Rete

La Produzione Vitivinicola Europea La Vitivinicoltura In Francia

La Vitivinicoltura In Spagna E In Portogallo

La Vitivinicoltura In Germania E In Austria

La Vitivinicoltura In Ungheria

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La Produzione Vitivinicola Extraeuropea La Vitivinicoltura Negli Stati Uniti E In Canada

La Vitivinicoltura In Argentina

La Vitivinicoltura In Cile

La Vitivinicoltura In Sudafrica

La Vitivinicoltura In Australia E Nuova Zelanda La Vitivinicoltura In Cina

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ISTITUTO PROFESSIONALE DI STATO

“ ALESSANDRO FILOSI”

TERRACINA

PROGRAMMA

DISCIPLINA : ALIMENTI E ALIMENTAZIONE

DOCENTE : GIOVAMBATTISTA DE RITO

CLASSE V D ENOGASTRONOMIA SALA E VENDITA

ANNO SCOLASTICO 2014-2015

MODULO 1 : PRINCIPI NUTRITIVI, ALIMENTI E COTTURA

U. D. 1 : I PRINCIPI NUTRITIVI

U. D. 2 : ANALISI DEI GRUPPI ALIMENTARI

U. D. 2 : LA COTTURA DEGLI ALIMENTI

MODULO 2 : I RISCHI E LA SICUREZZA ALIMENTARE

U.D. 1 : FATTORI TOSSICI E CONTAMINAZIONE ALIMENTARE

U.D. 2 : CONTAMINAZIONE BIOLOGICA DEGLI ALIMENTI

U.D. 3 : ADDITIVI ALIMENTARI E COADIUVANTI TECNOLOGICI

MODULO 3 : LA PREVENZIONE E IL CONTROLLO PER LA SICUREZZA ALIMEN-

TARE

U.D. 1 : IGIENE E SICUREZZA NELL’AMBIENTE RISTORATIVO

U.D. 2 : CONSERVAZIONE DEGLI ALIMENTI

U.D. 3 : CONTROLLO, QUALITA’ E SICUREZZA ALIMENTARE

MODULO 4 : LA DIETA IN CONDIZIONI FISIOLOGICHE U.D. 1 : LA DIETA’ NELLE DIVERSE ETA’ IN CONDIZIONI FISIOLOGICHE

U.D. 2 : DIETE PARTICOLARI

U.D. 3 : L’ALIMENTAZIONE NELLA RISTORAZIONE COLLETTIVA U.D. 4 : NUOVI PRODOTTI ALIMENTARI

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Religione Cattolica

Prof. Renato Mariani

Classi 5° sez. As/C/D

Contenuti svolti

L’ETICA GENERALE E L’ETICA CRISTIANA :

Che cos’è l’Etica?

Etiche contemporanee nel contesto della post-modernità.

La coscienza e la sua formazione.

Il Decalogo.

PROBLEMI DI BIOETICA:

Che cos’è la bioetica. Analisi di alcuni problemi di bioetica: eutanasia, procreazione assistita. Le posizioni del Magistero ecclesiale.

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Allegato 2

Prove simulate (I – II – III Prova d’esame)

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Sessione ordinaria 2014

Prima prova scritta

Ministero dell’Istruzione, dell’ Università e della Ricerca

P000 - ESAMI DI STATO CONCLUSIVI DEI CORSI DI STUDIO DI ISTRUZIONE

SECONDARIA SUPERIORE

PROVA DI ITALIANO (per tutti gli indirizzi: di ordinamento e sperimentali)

Svolgi la prova, scegliendo una delle quattro tipologie qui proposte.

TIPOLOGIA A - ANALISI DEL TESTO

Salvatore Quasimodo, Ride la gazza, nera sugli aranci, in Ed è subito sera.

Edizione: S. Quasimodo, Poesie e discorsi sulla poesia, a cura di G. Finzi, Mondadori, Milano1996

1 Forse è un segno vero della vita: 11 non più mia, arsi, remoti simulacri.

2 intorno a me fanciulli con leggeri 12 E tu vento del sud forte di zàgare,

3 moti del capo danzano in un gioco 13 spingi la luna dove nudi dormono

4 di cadenze e di voci lungo il prato 14 fanciulli, forza il puledro sui campi

5 della chiesa. Pietà della sera, ombre 15 umidi d‟orme di cavalle, apri

6 riaccese sopra l‟erba così verde, 16 il mare, alza le nuvole dagli alberi:

7 bellissime nel fuoco della luna! 17 già l‟airone s‟avanza verso l‟acqua

8 Memoria vi concede breve sonno; 18 e fiuta lento il fango tra le spine,

9 ora, destatevi. Ecco, scroscia il pozzo 19 ride la gazza, nera sugli aranci.

10 per la prima marea. Questa è l‟ora:

Salvatore Quasimodo. Nato a Modica (Ragusa) nel 1901, morto nel 1968, consegue il premio Nobel per la letteratura

nel 1959. L‟evoluzione della sua poesia riflette la storia della poesia contemporanea italiana, dall‟Ermetismo ad un di-

scorso poetico più ampio. Le raccolte poetiche degli anni Trenta confluiscono in Ed è subito sera (1942). Le sue tradu-

zioni dei poeti greci dell‟antichità sono spesso poesia originale (Lirici greci, 1940). Nelle raccolte Giorno dopo giorno

(1947), La vita non è sogno (1949), Il falso e vero verde (1954 e 1956), La terra impareggiabile (1958), Dare e avere

(1966) si avverte l‟esigenza del poeta di volgersi ad un colloquio aperto con gli uomini.

Nella lirica Ride la gazza, nera sugli aranci, la rievocazione della Sicilia si fonde con quella dell‟infanzia e della

comunione con la natura, in contrasto con il dolore presente della vita.

1. Comprensione del testo

Dopo un‟attenta lettura, riassumi il contenuto del testo.

2. Analisi del testo

2.1 Chiarisci il primo verso della poesia.

2.2 Spiega l‟espressione Pietà della sera (v. 5).

2.3 Qual è il significato dell‟espressione ombre / riaccese (vv. 5-6)?

2.4 Soffermati sul motivo della memoria (v. 8).

2.5 Spiega l‟espressione arsi, remoti simulacri (v. 11).

2.6 In quali scene si fa evidente l‟atmosfera mitica e con quali espressioni?

2.7 Soffermati sul motivo della natura, presente nella seconda parte della poesia.

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3. Interpretazione complessiva ed approfondimenti

Le tematiche della fanciullezza, della memoria e della comunione con la natura si fondono nella poesia, accentuate da sapienti scelte stilistiche. Riflettendo su questa lirica commenta nell‟insieme il testo dal punto di vista del contenuto e della forma. Approfondisci poi l‟interpretazione complessiva della poesia con opportuni collegamenti ad altri testi di Quasimodo e/o a testi di altri autori del Novecento

TIPOLOGIA B - REDAZIONE DI UN “SAGGIO BREVE” O DI UN “ ARTICOLO DI GIORNALE” (puoi scegliere uno degli argomenti relativi ai quattro ambiti proposti)

CONSEGNE

Sviluppa l’argomento scelto o in forma di «saggio breve» o di «articolo di giornale», utilizzando, in tutto o in

parte, e nei modi che ritieni opportuni, i documenti e i dati forniti.

Se scegli la forma del «saggio breve» argomenta la tua trattazione, anche con opportuni riferimenti alle tue

conoscenze ed esperienze di studio.

Premetti al saggio un titolo coerente e, se vuoi, suddividilo in paragrafi.

Se scegli la forma dell’«articolo di giornale», indica il titolo dell’articolo e il tipo di giornale sul quale pensi

che l’articolo debba essere pubblicato. Per entrambe le forme di scrittura non superare cinque colonne di metà di foglio protocollo.

1. AMBITO ARTISTICO - LETTERARIO

ARGOMENTO: Il dono. DOCUMENTI

ORATORIO DI SAN SILVESTRO -

Roma Donazione di Costantino, 1248

Jacques-Louis DAVID Antioco e Stratonice, 1774

PARMIGIANINO

Adorazione dei Magi, 1529 circa

«La madre aveva steso una tovaglia di lino, per terra, su una stuoia di giunco, e altre stuoie attorno. E, secondo l‟uso

antico, aveva messo fuori, sotto la tettoia del cortile, un piatto di carne e un vaso di vino cotto dove galleggiavano

fette di buccia d‟arancio, perché l‟anima del marito, se mai tornava in questo mondo, avesse da sfamarsi. Felle andò a

vedere: collocò il piatto ed il vaso più in alto, sopra un‟asse della tettoia, perché i cani randagi non li toccassero; poi

guardò ancora verso la casa dei vicini. Si vedeva sempre luce alla finestra, ma tutto era silenzio; il padre non doveva

essere ancora tornato col suo regalo misterioso. Felle rientrò in casa, e prese parte attiva alla cena. In mezzo alla

mensa sorgeva una piccola torre di focacce tonde e lucide che parevano d‟avorio: ciascuno dei commensali ogni tanto

si sporgeva in avanti e ne tirava una a sé: anche l‟arrosto, tagliato a grosse fette, stava in certi larghi vassoi di legno e

di creta: e ognuno si serviva da sé, a sua volontà. […] Ma quando fu sazio e sentì bisogno di muoversi, ripensò ai suoi

vicini di casa: che mai accadeva da loro? E il padre era tornato col dono? Una curiosità invincibile lo spinse ad uscire

ancora nel cortile, ad avvicinarsi e spiare. Del resto la porticina era socchiusa: dentro la cucina le bambine stavano an-

cora intorno al focolare ed il padre, arrivato tardi ma sempre in tempo, arrostiva allo spiedo la coscia del porchetto

donato dai vicini di casa. Ma il regalo comprato da lui, dal padre, dov‟era? – Vieni avanti, e va su a vedere – gli disse

l‟uomo, indovinando il pensiero di lui. Felle entrò, salì la scaletta di legno, e nella cameretta su, vide la madre di Lia

assopita nel letto di legno, e Lia inginocchiata davanti ad un canestro. E dentro il canestro, fra pannolini caldi, stava

un bambino appena nato, un bel bambino rosso, con due riccioli sulle tempie e gli occhi già aperti. – È il nostro primo

fratellino – mormorò Lia. – Mio padre l‟ha comprato a mezzanotte precisa, mentre le campane suonavano il “Gloria”.

Le sue ossa, quindi, non si disgiungeranno mai, ed egli le ritroverà intatte, il giorno del Giudizio Universale. Ecco il

dono che Gesù ci ha fatto questa notte.» Grazia DELEDDA, Il dono di Natale, 1930, in G. D., Le novelle, 4, La Biblioteca dell‟identità de L‟Unione Sarda, Cagliari 2012

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«Gli uomini disapprendono l‟arte del dono. C‟è qualcosa di assurdo e di incredibile nella violazione del principio di

scambio; spesso anche i bambini squadrano diffidenti il donatore, come se il regalo non fosse che un trucco per vendere

loro spazzole o sapone. In compenso si esercita la charity, la beneficenza amministrata, che tampona programmaticamen-

te le ferite visibili della società. Nel suo esercizio organizzato l‟impulso umano non ha più il minimo posto: anzi la dona-

zione è necessariamente congiunta all‟umiliazione, attraverso la distribuzione, il calcolo esatto dei bisogni, in cui il bene-

ficato viene trattato come un oggetto. Anche il dono privato è sceso al livello di una funzione sociale, a cui si destina

una certa somma del proprio bilancio, e che si adempie di mala voglia, con una scettica valutazione dell‟altro e

con la minor fatica possibile. La vera felicità del dono è tutta nell‟immaginazione della felicità del destinatario: e ciò signi-

fica scegliere, impiegare tempo, uscire dai propri binari, pensare l‟altro come un soggetto: il contrario della smemoratez-

za. Di tutto ciò quasi nessuno è più capace. Nel migliore dei casi uno regala ciò che desidererebbe per sé, ma di qualità

leggermente inferiore. La decadenza del dono si esprime nella penosa invenzione degli articoli da regalo, che presuppon-

gono già che non si sappia che cosa regalare, perché, in realtà, non si ha nessuna voglia di farlo. Queste merci sono irre-

late come i loro acquirenti: fondi di magazzino fin dal primo giorno.» Theodor W. ADORNO, Minima moralia. Meditazioni della vita offesa, trad. it., Einaudi, Torino 1994 (ed. originale 1951)

«La Rete di certo promuove la diffusione di una nuova cultura del dono, dello scambio reciproco (o quasi). Possiamo

percorrere strade aperte, sconfinate, che offrono nuove possibilità di stabilire contatti e anche di dare vita a forme di

aggregazione fondate sostanzialmente sul dono, ma che rimangono racchiuse in piccole nicchie, microcosmi con cui

giocare o dove si può apprendere, nei quali ci si mostra, si costruiscono e si modificano identità, si condividono inte-

ressi, si elaborano linguaggi. Un dono costretto quindi dentro piccole mura fatte di specchi, trasparenti, che riflettono e

amplificano la luce e i legami, ma che non sempre riescono a sopravvivere alle intemperie, agli improvvisi venti del

mondo contemporaneo. E quando si spezzano, non si può fare altro che costruire qualcosa di simile, un po‟ più in là.

Una delle caratteristiche della Rete è quella di dare vita a comunità immaginate, che non sempre necessitano di relazio-

ni tra gli individui.» Marco AIME e Anna COSSETTA, Il dono al tempo di Internet, Einaudi, Torino 2010

«Difficilmente si diventa una persona generosa da soli: la generosità è una cosa che si impara. […] Quando un

dono s‟inserisce in una catena di reciprocità generalizzata, si lascia meno facilmente interpretare come un

fenomeno puramente individualistico e interessato. Nel caso di una reciprocità diretta, invece, la tentazione è forte

di assimilare lo scambio di doni a una variante dello scambio mercantile. […] È così che, in un mercoledì del mese

di luglio 2007, Barbara Bunnell diventa la prima paziente nella storia a ricevere un rene all‟interno di una catena di

reciprocità generalizzata. Dopo che il primo donatore regala il suo rene a Barb, Ron Bunnell, il marito di Barb,

darà un suo rene ad Angela Heckman; poi la madre di Angela darà un suo rene a qualcun altro ancora, e così via, in

una catena continua che aiuterà altre sette persone. All‟inizio di questa catena c‟è un giovane uomo, Matt Jones,

che accetta di donare un rene “senza perché”; cioè non per salvare dalla dialisi una persona cara, ma solo per la

gioia di aiutare sconosciuti.» Mark ANSPACH, Cosa significa ricambiare? Dono e reciprocità, in AA.VV., Cosa significa donare?,

Guida, Napoli 2011

«Da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c‟è più posto per il dono ma solo per il mercato,

lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse là dove

regna invece la legge del tornaconto. In un‟epoca di abbondanza e di opulenza si può addirittura praticare l‟atto del dono

per comprare l‟altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua piena libertà. Si può perfino usare il dono - pensate agli «aiuti

umanitari» - per nascondere il male operante in una realtà che è la guerra. […] Ma c‟è pure una forte banalizzazione del

dono che viene depotenziato e stravolto anche se lo si chiama «carità»: oggi si «dona» con un sms una briciola a quelli

che i mass media ci indicano come soggetti - lontani! - per i quali vale la pena provare emozioni... Dei rischi e delle pos-

sibili perversioni del dono noi siamo avvertiti: il dono può essere rifiutato con atteggiamenti di violenza o

nell‟indifferenza distratta; il dono può essere ricevuto senza destare gratitudine; il dono può essere sperperato: donare, in-

fatti, è azione che richiede di assumere un rischio. Ma il dono può anche essere pervertito, può diventare uno strumento di

pressione che incide sul destinatario, può trasformarsi in strumento di controllo, può incatenare la libertà dell‟altro invece

di suscitarla. I cristiani sanno come nella storia perfino il dono di Dio, la grazia, abbia potuto e possa essere presentato

come una cattura dell‟uomo, un‟azione di un Dio perverso, crudele, che incute paura e infonde sensi di colpa. Situazione

dunque disperata, la nostra oggi? No! Donare è un‟arte che è sempre stata difficile: l‟essere umano ne è capace perché è

capace di rapporto con l‟altro, ma resta vero che questo «donare se stessi» - perché di questo si tratta, non solo di dare ciò

che si ha, ciò che si possiede, ma di dare ciò che si è - richiede una convinzione profonda nei confronti dell‟altro. Donare

significa per definizione consegnare un bene nelle mani di un altro senza ricevere in cambio alcunché. Bastano queste po-

che parole per distinguere il «donare» dal «dare», perché nel dare c‟è la vendita, lo scambio, il prestito. Nel donare c‟è un

soggetto, il donatore, che nella libertà, non costretto, e per generosità, per amore, fa un dono all‟altro, indipendentemente

dalla risposta di questo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rapporto reciproco, ma può

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anche darsi che il dono non sia accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine. Donare appare dunque un movimento

asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà.»

Enzo BIANCHI, Dono. Senza reciprocità – Festival filosofia – Carpi, 16/09/12 – http://www.vita.it/non-profit/volontariato

2. AMBITO SOCIO - ECONOMICO

ARGOMENTO: Le nuove responsabilità.

DOCUMENTI

«Tanto la storiografia quanto la climatologia hanno tratto un grande impulso dall‟atterraggio sulla Luna del 1969. Fu

allora, infatti, che la fragilità della terra divenne visibile. Da quel momento la protezione della natura e dell‟ambiente

ha acquistato un‟importanza sempre maggiore, assumendo anzi il carattere di una vera e propria industria. Le associa-

zioni e le istituzioni ambientaliste lavorano sulla base di campagne di sensibilizzazione che, quanto a professionalità,

non sono seconde a quelle delle multinazionali. In particolare, a partire dagli anni novanta il timore del Riscalda-

mento globale ha rimpiazzato i precedenti, come quello per la Moria dei boschi o quello per il Buco nell’ozono. Ora,

per la prima volta, alla sbarra non è più solo l‟industria, ma ogni consumatore finale. In pratica ogni abitante della

Terra è colpevole: il boscimano sudafricano, che incendia la savana per cacciare o per guadagnare terreno coltivabile,

e il fazendero argentino, i cui manzi producono metano, il coltivatore di riso a Bali e il banchiere cinese, che fa i suoi

affari in uno studio dotato di aria condizionata.» Wolfgang BEHRINGER, Storia culturale del clima, Bollati Boringhieri, Torino 2013 (prima ed. originale 2007)

«Crescita demografica e scelta coercitiva.

Anche se le paure maltusiane di lungo periodo per la produzione alimentare sono infondate, o almeno premature, ci

sono però buone ragioni per preoccuparsi, in generale, per il tasso di crescita della popolazione mondiale. Non si può

dubitare che, nell‟ultimo secolo, questo tasso abbia notevolmente accelerato: la popolazione mondiale ha impiegato

milioni di anni per raggiungere il primo miliardo, poi in 123 è arrivata al secondo, al terzo in 33, al quarto in 14, al

quinto in 13, e secondo le proiezioni delle Nazioni Unite il sesto promette di arrivare in altri 11. Il numero degli abi-

tanti del pianeta è cresciuto di 923 milioni solo nel decennio 1980-90, e questo aumento corrisponde quasi alla popo-

lazione complessiva di tutto il mondo all‟epoca di Malthus. Quanto agli anni Novanta, al loro termine pare non abbia-

no registrato un‟espansione molto inferiore. Se un simile andamento proseguisse, la terra, sicuramente, sarebbe sovraf-

follata in modo spaventoso prima ancora della fine del ventunesimo secolo. Molti segni indicano in modo chiaro, tut-

tavia, che il tasso di crescita della popolazione mondiale sta cominciando a rallentare, per cui dobbiamo chiederci: si

rafforzeranno le ragioni della frenata? E, in caso affermativo, a quale ritmo? E non meno importante è un‟altra do-

manda: è necessario un intervento pubblico per agevolare il rallentamento?» Amartya SEN, Lo sviluppo è libertà. Perché non c’è crescita senza democrazia, Mondadori, Milano 2012

(ed. originale 1999)

«L‟apprendistato della coesistenza con l‟altro, l‟escluso dalla costruzione della nostra tradizione, ci inizia a una

coesistenza mondiale che corrisponde a una delle sfide della nostra epoca. Aprire uno spazio all‟altro, a un mondo

differente dal nostro, all‟interno stesso della nostra propria tradizione, è il primo, e il più difficile, gesto multicultu-

rale. Incontrare lo straniero fuori dalle nostre frontiere è relativamente facile, e soddisfa anche le no stre aspirazio-

ni, finché possiamo rientrare da noi e appropriarci fra noi ciò che abbiamo così scoperto. Essere costretti a restringe-

re e modificare questo «da noi», il nostro modo di essere «a casa», è molto più difficile, soprattutto senza che ciò

provochi un‟infedeltà a noi stessi. […] Finché l‟altro non sarà riconosciuto e rispettato come ponte fra natura e

cultura, com‟è, prima, il caso per l‟altro genere, ogni tentativo di mondializzazione democratica resterà un imperati-

vo morale senza realizzazione concreta. Finché l‟universale non sarà considerato essere due, e l‟umanità un luogo

di coesistenza culturalmente feconda fra due generi irriducibilmente differenti, sempre una cultura vorrà imporre il

suo colore ed i suoi valori all‟altro, anche mediante la sua morale e la sua religione.» Luce IRIGARAY, Condividere il mondo, Bollati Boringhieri, Torino 2009 (ed. o-riginale 2008)

«Ogni essere umano deve disporre di una “cittadinanza mondiale”. Nessuno deve essere più “apolide”. Ciascuno deve

sentirsi a casa propria sulla terra. Chiunque deve avere il diritto di lasciare il proprio paese d‟origine e di essere accol-

to, almeno temporaneamente, in qualsiasi altro luogo. […] Reciprocamente, ogni essere umano ha dei doveri nei con-

fronti degli altri essere umani, delle generazioni che verranno, delle altre specie viventi e del pianeta. L‟umanità ha in

particolare il dovere di mostrare empatia verso le generazioni future e verso le altre specie necessarie alla sua soprav-

vivenza. Deve quindi considerare come suo dovere creare le condizioni perché le prossime generazioni e le altre

specie possano esercitare i loro diritti. Deve disporre di un accesso a tutte le sue risorse e, in particolare, alla ricchezza

accumulata.»

Jacques ATTALI, Domani, chi governerà il mondo?, Fazi Editore, Roma 2012 (ed. originale 2011)

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3. AMBITO STORICO - POLITICO

ARGOMENTO: Violenza e non-violenza: due volti del Novecento.

DOCUMENTI

«Successivamente alla prima guerra mondiale, il Mito dell‟Esperienza della Guerra aveva dato al conflitto una nuo-

va dimensione come strumento di rigenerazione nazionale e personale. Il prolungarsi degli atteggiamenti degli anni

di guerra in tempo di pace incoraggiò una certa brutalizzazione della politica, un‟accentuata indifferenza per la vi-

ta umana. Non erano soltanto la perdurante visibilità e lo status elevato dell‟istituzione militare in paesi come la

Germania a stimolare una certa spietatezza. Si trattava soprattutto di un atteggiamento mentale derivato dalla guerra,

e dall‟accettazione della guerra stessa. L‟effetto del processo di brutalizzazione sviluppatosi nel periodo tra le due

guerre fu di eccitare gli uomini, di spingerli all‟azione contro il nemico politico, oppure di ottundere la sensibilità di

uomini e donne di fronte allo spettacolo della crudeltà umana e alla morte. […] Dopo il 1918, nessuna na-

zione poté sfuggire completamente al processo di brutalizzazione; in buona parte dell‟Europa, gli anni

dell‟immediato dopoguerra videro una crescita della criminalità e dell‟attivismo politico. Da un capo all‟altro

dell‟Europa, parve a molti che la Grande Guerra non fosse mai finita, ma si fosse prolungata nel periodo tra il

primo e il secondo conflitto mondiale. Il vocabolario della battaglia politica, il desiderio di distruggere totalmente

il nemico politico, e il modo in cui questi avversari venivano dipinti: tutto sembrò continuare la prima guerra mon-

diale, anche se stavolta perlopiù contro nemici diversi (e interni).» George L. MOSSE, Le guerre mondiali. Dalla tragedia al mito dei caduti, trad. it., Roma-Bari 1990

«Per quale funzione la violenza possa, a ragione, apparire così minacciosa per il diritto e possa essere tanto temuta

da esso, si mostrerà con esattezza proprio là dove le è ancora permesso di manifestarsi secondo l‟attuale ordinamen-

to giuridico. È questo il caso della lotta di classe nella forma del diritto di sciopero garantito ai lavoratori.

I lavoratori organizzati sono oggi, accanto agli Stati, il solo soggetto di diritto cui spetti un diritto alla violenza.

Contro questo modo di vedere si può certamente obiettare che l‟omissione di azioni, un non-agire, come in fin dei

conti è lo sciopero, non dovrebbe affatto essere definita come violenza. Questa considerazione ha certamente facili-

tato al potere statale la concessione del diritto di sciopero, quando ormai non si poteva più evitare. Ma poiché non è

incondizionata, essa non vale illimitatamente.» Walter BENJAMIN, Per la critica della violenza, 1921, trad. it., Alegre, Roma 2010

«Molto tempo prima che Konrad Lorenz scoprisse la funzione di stimolo vitale dell‟aggressività nel regno animale, la

violenza era esaltata come una manifestazione della forza della vita e segnatamente della sua creatività. Sorel, ispirato

dall‟élan vital di Bergson, mirava a una filosofia della creatività destinata ai «produttori» e polemicamente rivolta contro

la società dei consumi e i suoi intellettuali; tutti e due, a suo avviso, gruppi parassitari. […] Nel bene e nel male – e credo

che non manchino ragioni per essere preoccupati come per nutrire speranze – la classe veramente nuova e potenzialmente

rivoluzionaria della società sarà composta di intellettuali, e il loro potere virtuale, non ancora materializzato, è molto

grande, forse troppo grande per il bene dell‟umanità. Ma queste sono considerazioni che lasciano il tempo che trovano.

Comunque sia, in questo contesto ci interessa soprattutto lo strano revival delle filosofie vitalistiche di Bergson e di Nie-

tzsche nella loro versione soreliana. Tutti sappiamo fino a che punto questa combinazione di violenza, vita e creatività sia

presente nell‟inquieta situazione mentale della generazione odierna. Non c‟è dubbio che l‟accento posto sulla pura fattua-

lità del vivere, e quindi sul fare l‟amore inteso come la più gloriosa manifestazione della vita, sia una reazione alla possi-

bilità reale che venga costruita una macchina infernale capace di mettere fine alla vita sulla terra. Ma le categorie in cui i

nuovi glorificatori della vita riconoscono se stessi non sono nuove. Vedere la produttività della società nell‟immagine

della „creatività‟ della vita è cosa vecchia almeno quanto Marx, credere nella violenza come forza vitale è cosa vecchia

almeno quanto Bergson.» Hannah ARENDT, Sulla violenza, trad. it., Guanda, Parma 1996 (ed. ori-ginale 1969)

«Non sono un visionario. Affermo di essere un idealista pratico. La religione della non violenza non è fatta solo per i

Rishi [saggi] e i santi. È fatta anche per la gente comune. La non violenza è la legge della nostra specie, come la violen-

za è la legge dei bruti. Lo spirito resta dormiente nel bruto, ed egli non conosce altra legge che quella della forza fisica.

La dignità dell‟uomo esige ubbidienza a una legge più alta, alla forza dello spirito. […] Nella sua condizione dinamica,

non violenza significa sofferenza consapevole. Non vuol dire sottomettersi docilmente alla volontà del malvagio, ma

opporsi con tutta l‟anima alla volontà del tiranno. Agendo secondo questa legge del nostro essere, è possibile al singo-

lo individuo sfidare tutta la potenza di un impero ingiusto per salvare il proprio onore, la religione, l‟anima, e porre le

basi della caduta di questo impero o della sua rigenerazione. E così non propugno che l‟India pratichi la non violen-

za perché è debole. Voglio che pratichi la non violenza essendo consapevole della propria forza e del proprio po-

tere. […] La mia missione è di convertire ogni indiano, ogni inglese e infine il mondo alla non violenza nel re-

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golare i reciproci rapporti, siano essi politici, economici, sociali o religiosi. Se mi si accusa di essere troppo ambi-

zioso, mi confesserò colpevole. Se mi si dice che il mio sogno non potrà mai attuarsi, risponderò che “è possibile” e

proseguirò per la mia strada.» Mohandas K. GANDHI, Antiche come le montagne, Edizioni di Comunità, Milano 1975

«Sono felice di unirmi a voi in questa che passerà alla storia come la più grande dimostrazione per la libertà nella sto-

ria del nostro paese. […] Siamo anche venuti in questo santuario per ricordare all‟America l‟urgenza appassionata

dell‟adesso. Questo non è il momento in cui ci si possa permettere che le cose si raffreddino o che si trangugi il tran-

quillante del gradualismo. Questo è il momento di realizzare le promesse della democrazia; questo è il momento di

levarsi dall‟oscura e desolata valle della segregazione al sentiero radioso della giustizia; questo è il momento di eleva-

re la nostra nazione dalle sabbie mobili dell‟ingiustizia razziale alla solida roccia della fratellanza; questo è il tempo di

rendere vera la giustizia per tutti i figli di Dio. […] Non ci sarà in America né riposo né tranquillità fino a quando ai

negri non saranno concessi i loro diritti di cittadini. I turbini della rivolta continueranno a scuotere le fondamenta del-

la nostra nazione fino a quando non sarà sorto il giorno luminoso della giustizia. Ma c‟è qualcosa che debbo dire alla

mia gente che si trova qui sulla tiepida soglia che conduce al palazzo della giustizia. In questo nostro procedere verso

la giusta meta non dobbiamo macchiarci di azioni ingiuste. Cerchiamo di non soddisfare la nostra sete di libertà beven-

do alla coppa dell‟odio e del risentimento. Dovremo per sempre condurre la nostra lotta al piano alto della dignità e

della disciplina. Non dovremo permettere che la nostra protesta creativa degeneri in violenza fisica. Dovremo conti-

nuamente elevarci alle maestose vette di chi risponde alla forza fisica con la forza dell‟anima.» Martin Luther KING - http://www.repubblica.it/esteri/2013/08/28/news/martin_luther-king-discorso-65443575/

4. AMBITO TECNICO - SCIENTIFICO

ARGOMENTO: Tecnologia pervasiva.

DOCUMENTI

«Anche la Silicon Valley ha la sua religione. E potrebbe presto diventare il paradigma dominante tra i vertici e gli addetti

ai lavori della culla dell‟innovazione contemporanea. È il «transumanismo» e si può definire, scrive il saggista Roberto

Manzocco in “Esseri Umani 2.0” (Springer, pp. 354), come «un sistema coerente di fantasie razionali parascientifiche»,

su cui la scienza cioè non può ancora pronunciarsi, «che fungono da risposta laica alle aspirazioni escatologiche delle re-

ligioni tradizionali». Per convincersene basta scorrerne i capisaldi: il potenziamento delle nostre capacità fisiche e psichi-

che; l‟eliminazione di ogni forma di sofferenza; la sconfitta dell‟invecchiamento e della morte. Ciò che piace ai geek del-

la Valley è che questi grandiosi progetti di superamento dell‟umano nel “post-umano” si devono, e possono, realizzare

tramite la tecnologia. E tecniche, la cui fattibilità è ancora tutta da scoprire, come il “mind uploading”, ossia il trasferi-

mento della coscienza su supporti non biologici, e le “nanomacchine”, robot grandi come virus in grado di riparare le cel-

lule cancerose o i danni da malattia degenerativa direttamente a livello molecolare.» Fabio CHIUSI, TRANS UMANO la trionferà, “l‟Espresso” – 6 feb-braio 2014

«Lord Martin Rees, docente di Astrofisica all‟Università di Cambridge e astronomo della Regina, la vede un po‟

diversamente: i robot sono utili per lavorare in ambienti proibitivi per l‟uomo – piattaforme petrolifere in fiam-

me, miniere semidistrutte da un crollo, centrali in avaria che perdono sostanze radioattive – oltre che per svolge-

re mestieri ripetitivi. Ma devono restare al livello di «utili idioti: la loro intelligenza artificiale va limitata, non

devono poter svolgere mestieri intellettuali complessi». L‟astronomo della Corte d‟Inghilterra, occhi rivolti più

alle glorie del passato che alle speranze e alle incognite di un futuro comunque problematico, propone una ricetta

che sa di luddismo. Una ricetta anacronistica ed estrema che si spiega con l‟angoscia che prende molti di noi da-

vanti alla rapidità con la quale la civiltà dei robot – della quale abbiamo favoleggiato per decenni e che sembrava

destinata a restare nei libri di fantascienza – sta entrando nelle nostre vite. Che i robot stiano uscendo dalle fab-

briche lo sappiamo da tempo: il bancomat è un bancario trasformato in macchina, in servizio notte e giorno. In

molti supermercati il cassiere non c‟è più, sostituito da sensori, lettori di codici a barre, sistemi di pagamento au-

tomatizzati. In Giappone e Francia si moltiplicano treni e metropolitane guidate da un computer (è così la nuova

Linea 5 della metropolitana di Milano), così come tutti i convogli che si muovono all‟interno dei grandi aeroporti del

mondo sono, ormai, senza conducente.»

Massimo GAGGI, E il robot prepara cocktail e fa la guerra, “Corriere della Sera. la Lettura” – 26 gennaio 2014

«Per molto tempo al centro dell‟attenzione sono state le tecnologie e gli interrogativi che si portano dietro: «Meglio

i tablet o i netbook?», «Android, iOs o Windows?», seguiti da domande sempre più dettagliate «Quanto costano,

come si usano, quali app…». Intanto i docenti hanno visto le classi invase da Lim, proiettori interattivi, pc, registri

elettronici o tablet, senza riuscire a comprendere quale ruolo avrebbero dovuto assumere, soprattutto di fronte

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a ragazzi tecnologicamente avanzati che li guardavano con grandi speranze e aspettative. Per gli studenti si apre

una grande opportunità: finalmente nessuno proibisce più di andare in internet, di comunicare tramite chat, di pren-

dere appunti in quaderni digitali o leggere libri elettronici.» Dianora BARDI, La tecnologia da sola non fa scuola, “Il Sole 24 ORE. nòva” – 12 gennaio 2014

«Passando dal tempo che ritorna al tempo che invecchia, dal tempo ciclico della natura regolato dal sigillo della neces-

sità al tempo progettuale della tecnica percorso dal desiderio e dall‟intenzione dell‟uomo, la storia subisce un sussul-

to. Non più decadenza da una mitica età dell‟oro, ma progresso verso un avvenire senza meta. La progettualità tecni-

ca, infatti, dice avanzamento ma non senso della storia. La contrazione tra “recente passato” e “immediato futuro”, in

cui si raccoglie il suo operare, non concede di scorgere fini ultimi, ma solo progressi nell‟ordine del proprio poten-

ziamento. Null‟altro, infatti, vuole la tecnica se non la propria crescita, un semplice “sì” a se stessa. L‟orizzonte si

spoglia dei suoi confini. Inizio e fine non si congiungono più come nel ciclo del tempo, e neppure si dilatano come

nel senso del tempo. Le mitologie perdono la loro forza persuasiva. Tecnica vuol dire, da subito, congedo dagli dèi.» Umberto GALIMBERTI, Psiche e techne. L’uomo nell’età della tecnica, Feltrinel-li, Milano 2002

TIPOLOGIA C - TEMA DI ARGOMENTO STORICO

L‟Europa del 1914 e l‟Europa del 2014: quali le differen-

ze?

Il candidato esamini la questione sotto almeno tre dei seguenti profili: forme istituzionali degli Stati principali;

stratificazione sociale; rapporti fra cittadini e istituzioni; sistemi di alleanze; rapporti fra gli Stati europei; rappor-

ti fra l‟Europa e il resto del mondo.

TIPOLOGIA D - TEMA DI ORDINE GENERALE

«Siamo un Paese straordinario e bellissimo, ma allo stesso tempo molto fragile. È fragile il paesaggio e sono fragili

le città, in particolare le periferie dove nessuno ha speso tempo e denaro per far manutenzione. Ma sono proprio le

periferie la città del futuro, quella dove si concentra l‟energia umana e quella che lasceremo in eredità ai nostri fi-

gli. C‟è bisogno di una gigantesca opera di rammendo e ci vogliono delle idee. […] Le periferie sono la città del fu-

turo, non fotogeniche d‟accordo, anzi spesso un deserto o un dormitorio, ma ricche di umanità e quindi il destino

delle città sono le periferie. […] Spesso alla parola “periferia” si associa il termine degrado. Mi chiedo: questo vo-

gliamo lasciare in eredità? Le periferie sono la grande scommessa urbana dei prossimi decenni. Diventeranno o no

pezzi di città?»

Renzo PIANO, Il rammendo delle periferie, “Il Sole 24 ORE” del 26 gennaio

2014

Rifletti criticamente su questa posizione di Renzo Piano, articolando in modo motivato le tue considerazioni e

convinzioni al riguardo.

Durata massima della prova: 6 ore.

È consentito l‟uso del dizionario italiano.

È consentito l‟uso del dizionario bilingue (italiano-lingua del paese di provenienza) per i candidati di madrelingua

non italiana. Non è consentito lasciare l‟Istituto prima che siano trascorse 3 ore dalla dettatura del tema.

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A.S.

SIMULAZIONE SECONDA PROVA DELL’ESAME DI STATO

SCIENZA E CULTURA DELL’ALIMENTAZIONE

Cognome e nome ............................................................ Data ................................ Classe .....................................

(tempo a disposizione: 6 h)

La prova ha ad oggetto una delle seguenti tipologie:

A. definizione, analisi ed elaborazione di un tema relativo al percorso professionale anche sulla base di

documenti, tabelle e dati;

B. analisi e soluzione di problematiche della propria area professionale (caso aziendale);

C. individuazione e predisposizione delle fasi per la realizzazione di un prodotto o anche di un servizio;

D. individuazione di modalità e tecniche di commercializzazione dei prodotti e dei servizi.

La struttura della prova prevede una prima parte che tutti i candidati sono tenuti a svolgere, seguita da

una seconda parte costituita da quesiti tra i quali il candidato sceglierà sulla base del numero minimo

indicato in calce al testo.

Tipologia A

Parte I - Elaborazione di un tema

Il Governo Italiano per presentare L’EXPO alla Nazione e al mondo si è espresso nel seguente modo:

Il 31 marzo 2008 l’Assemblea Generale del BIE (Bureau International des Expositions) ha designato Milano sede

dell’Expo 2015.

Dal 1° maggio al 31 ottobre 2015 Milano ospiterà l’Esposizione Universale con il tema Nutrire il pianeta, energia

per la vita: la sfida è quella di assicurare a tutta l’umanità un’alimentazione buona, sana, sufficiente e sostenibile.

Questo significa aprire un dialogo e una cooperazione tra nazioni, organizzazioni e aziende per arrivare a strategie

comuni per migliorare la qualità della vita e sostenere l’ambiente. Si tratta di un evento di dimensioni planetarie

che torna in Italia per la prima volta dopo l’edizione di Milano del 1906.

(fonte: www.governo.it - Campagna informativa “EXPO 2015”)

Quando si parla di alimentazione “buona, sana, sufficiente e sostenibile” e si auspica per il mondo una mi-

gliore qualità della vita ed al contempo la salvaguardia dell’ambiente, non si può fare a meno di pensare alla

QUALITÀ ALIMENTARE.

Il candidato esponga cosa si intende con questo concetto e illustri, argomentandole, le diverse modalità che

permettono di valutare la qualità totale di un alimento.

tot. punti … / 9

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Parte II - Quesiti a scelta

Il candidato risponda ad almeno due dei quesiti di seguito proposti:

1. Alimenti sani significa soprattutto non contaminati. Si consideri brevemente quali sono le

tipologie di contaminazioni chimiche possibili lungo la filiera agro-alimentare. p.ti...../3

2. Che cosa sono le frodi alimentari e come si diversificano tra loro? Si riporti almeno un esempio

per tipologia di frode. p.ti.../3

3. Che cos’è il “challenge test” e per quali motivi si utilizza? p.ti..../3

4. In che cosa consistono le cinque chiavi per la sicurezza del cibo? p.ti..../3

5. Qual è la differenza tra la certificazione di qualità di processo e di prodotto? p.ti..../3

6. Si espongano almeno due temi che possono essere affrontati con l’EXPO 2015

“Nutrire il Pianeta, energia per la Vita” p.ti..../3

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Griglia di correzione

Allievo .................................................................................. Classe .................................. Data ....................................

Indicatori Parte I Quesito n. Quesito n.

( tot. punti 9 ) (tot. punti 3 ) ( tot. punti 3)

Conoscenza 3

* completa e corretta

* corretta, non del tutto completa 2,5 ..../3 ..../1 ..../1

* rispondente, alcune imprecisioni,

non del tutto completa 2 (declinazioni:

* incompleta e non del tutto corretta 1,5 1 – 0,75 - 0,5

* scorretta e incompleta 1 0,25 – 0 )

Competenza: pertinenza, aderenza e

completezza, originalità

* attinente, personale e ricca 3

* attinente, esauriente ma generica 2,5

* generica, ma corretta 2 ..../3 ..../1 ..../1

* non pienamente aderente

fuori traccia 1

Abilità: forma e correttezza lessico

specifico

* rigorosa e appropriata 3

* discretamente precisa e varia 2,5

* comprensibile e complessivamente corretta 2 ..../3 ..../1 ..../1

* non sempre corretta 1

* scorretta e impropria 1

Tot. Punti ...../15 Suff. 10/15 Voto................

L'insegnante

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SIMULAZIONE TERZA PROVA MATERIA: DIRITTO E TECNICA AMMINISTRATIVA DELLA STRUTTURA RICETTIVA

Tipologia B Domande a risposta aperta

Bilancio d’esercizio: concetto e principi di redazione. ( max 10 righe )

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………… …………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………

Business Plan: definizione e contenuti. ( max 10 righe )

………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

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Tipologia C Domande a scelta multipla

Nell’accezione classica, quando si parla di marketing mix, ci si riferisce:

Prezzo, prodotto, comunicazione, trasporto

Comunicazione, prezzo, trasporto, distribuzione.

Prodotto, prezzo, comunicazione, distribuzione.

Distribuzione, trasporto, prezzo, prodotto

Il canale di distribuzione indica il percorso che un bene deve effettuare per passare dal magaz-zino :

Dal grossista al dettagliante

Dal produttore al consumatore finale

Dal dettagliante al grossista

Dal produttore al dettagliante

Il ROE misura:

La redditività delle vendite

La redditività del capitale proprio

La redditività del capitale investito

La redditività del capitale di prestito

L’indicazione del progetto imprenditoriale, l’analisi di mercato, la struttura aziendale, le previ-sioni economico- finanziarie sono comprese :

Nello stato patrimoniale

Nel rendiconto finanziario

Nel business plan

Nel conto economico

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ISTITUTO PROFESSIONALE “A. FILOSI” – TERRACINA

Simulata III Prova - Materia – LINGUA INGLESE

Alunno_______________________________Classe__________

Answer the following questions. (Your answer must be contained in a maximum of 5 lines)

What kind of system is HACCP and what is it used for? _________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

__________________________________________________________________

2. Describe the main characteristics of the TEA. _________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

_________________________________________________________________________________

____________________________________________________________

Choose the correct answer. 1 . Which spirit is usually fermented from molasses?

A Brandy.

B Rum.

C Vodka.

D Whisky.

2 . How can you prevent contamination from long-life canned food?

A Avoid prolonged exposition.

B Avoid damaged or rusted containers.

C Cool quickly or maintain high temperatures.

D Washing of products before use.

3 . Which of the following is a type of CV covering letter?

A Advertising letter.

B Application letter.

C Business letter.

D Marketing letter.

4. Green Tea is

A Non-fermented

B Bad-tasting

C has no antioxidants

D Semi-fermented

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SIMULAZIONE TERZA PROVA

Anno Scolastico 2014-2015

Classe VD

LINGUA E CIVILTA’ FRANCESE

NOM…………………………………….PRENOM……………………………………….DATE……………

Parlez des additifs

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

Qu’est-ce qu’un OGM?

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

_______________________________________________________________________________________

AOC signifie Appellation d’origine calcaire

Appellation d’origine commune

Appellation d’origine contrôlée

Appellation d’origine certifiée

Le cépage

indique la région de provenance du vin

définit la variété de vigne ou de raisin utilisée pour faire le vin

représente une méthode de fabrication du vin

indique la température de service du vin

L’entretien d’embauche se définit comme a) La partie orale d’un examen permettant d’accéder aux métiers de la restauration.

b) Une période d’essai qui porte à la signature d’un contrat.

c) Une recherche de travail par téléphone

d) Une rencontre entre deux ou plusieurs personnes : le recruteur et le candidat postulant un emploi

Une lettre de motivation

explique le contenu du CV

est complémentaire au CV

explique Votre formation

peut compléter le CV en le synthétisant

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SIMULAZIONE TERZA PROVA D’ESAME DI STATO

A.S. 2014/2015

DISCIPILINA: SALA-VENDITA PROF. ANGELO BUONAIUTO

ALUNNO_____________________CLASSE______DATA________

1)Il candidato delinei le componenti essenziali per lo sviluppo di un territorio:

2)Il candidato delinei i prodotti di qualità:

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________

_____________________________________________

3.1 Nella valorizzazione di un territorio intervengono:

Fattori legislativi e integrativi;

Fattori identificativi e classificativi;

Fattori tangibili ed intangibili;

Fattori numerari e reddituali.

3.2 Per tracciabilità dei prodotti agroalimentari si intende:

Rispetto delle norme previste dal disciplinare di produzione;

Possibilità di seguire l ‘intero processo produttivo, dalla materia prima al prodotto finito;

L’identificazione della zona di provenienza;

Il rispetto dell’analisi gustativa ed olfattiva.

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3.3 Per soddisfare le aspettative ed i bisogni del cliente occorre distinguere:

Bisogni: primari, dichiarati e taciuti;

Bisogni: ristorativi, distributivi e commerciali;

Bisogni: primari, secondari e terziari;

Bisogni intrinseci, estrinseci e soddisfattivi.

3.4 I Sistemi Turistici Locali rappresentano:

Strumenti di classificazione alberghiera;

Strumenti di diversificazione dei sistemi ricettivi e della ristorazione;

Strumenti commerciali, regionali e di prossimità;

Strumenti istituzionali volti a favorire la collaborazione tra i protagonisti dello sviluppo turi-

stico del

territorio.

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Allegato 3

SCHEDA FINALE ALTERNANZA SCUOLA LAVORO

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PROSPETTO ALTERNANZA CLASSE V D ALBERGHIERO (SALA-VENDITA) TUTOR FORMATIVO PROF. ANGELO BUONAIUTO

66 66 132 Ottimo

66 66 132 Ottimo

66 66 132 Discreto

66 66 132 Ottimo

66 66 132 Ottimo

66 66 132 Ottimo

66 66 132 Discreto

Negri Tamara 66 66 132 Ottimo

Pagliaroli Giulia 66 66 132 Buono

66 66 132 Discreto

Quarta Manuele 66 66 132 Ottimo

66 66 132 Buono

66 66 132 Discreto

66 66 132 Ottimo

Tombolillo Giulia Ristorante “Grappolo uva 66 66 132 Ottimo

66 66 132 Discreto

NOMINATIVO ALUNNI

LEZIONI AULA

LEZIONI

PRATICHE

TIPOLOGIA STRUTTURA (ATTIVITA' DI STAGE)

ORE SVOLTEA.S 2013/2014

ORE SVOLTEA.S 2014/2015

TOTALE ORE di alternanza previste dalla normativa h 132

VALUTAZIONE TUTOR AZIENDALE E FORMATIVO

Ballerini Gloria Ristorante“ La Lanterna”

Borsa Aldo Ristorante “116”

De Santis Stella Ristorante “ Porto Salvo”

Di Cicco Daniele Ristorante “116”

Di Girolamo Camilla Ristorante “ Porto Salvo”

Guarda Vanessa Ristorante“ Grappolo d’Uva “

Lanzoni Rosa Eliane Ristorante “ Porto Salvo”

Ristorante“ Grappolo d’Uva “

Ristorante“ Grappolo d’Uva “

Pisa Valeria Ristorante “ Porto Salvo”

Ristorante“ Il Boschetto”

Raso Arianna Ristorante “ 116 “

Riccardi Simone Ristorante “116 ”

Russo Giada Ristorante“ La Lanterna”

Trulli Riccardo

Ristorante “116”

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ACCETTAZIONE DEL DOCUMENTO

DA PARTE DEL CONSIGLIO DI CLASSE Il presente documento è condiviso in tutte le sue parti dai docenti del Consiglio di classe che

firmano di seguito per accettazione:

Disciplina Docente Firma del docente

Italiano Iannelli Libero-Moschetta Milena

Storia Iannelli Libero-Moschetta Milena

Lingua straniera (Inglese) Narducci Marina

Lingua straniera (francese) De Santis Tiziana

Matematica ed Informatica Izzi Renzo

Diritto e tecniche amministra-tive della struttura ricettiva

Vitelli Giuseppina

Scienze motorie e sportive Renzi Anna Filomena

Scienze e cultura dell'alimenta-zione

De Rito Giovambattista

Laboratorio di servizi enoga-stronomici - settore sala e vendita

Buonaiuto Angelo

Laboratorio di servizi enoga-stronomici - settore cucina

Villani Rita

Religione Mariani Renato

Area Sostegno: A Canta Maria

Terracina, 13/05/2015

IL DIRIGENTE SCOLASTICO Prof.ssa Anna Maria Masci

Firma autografa omessa ai sensi

e per gli effetti dell'art. 3 D.Lgs. n. 39/1993

La presente copia è destinata unicamente alla pubblicazione on line. L’originale del documento è in Atti d’Istituto.


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