Non di solo Pane
Sussidio di preghiera per la famiglia
Domenica 6 Maggio 2018
Anno XX - n° 849
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 2
Apostolato della preghiera
Maggio Primo Venerdì 04/05
Maggio 2^ settimana
Intenzioni mese di Aprile
Cuore divino di Gesù,
io ti offro per mezzo
del Cuore Immacolato di Maria,
Madre della Chiesa,
in unione al Sacrificio eucaristico,
le preghiere, le azioni,
le gioie e le sofferenze
di questo giorno,
in riparazione dei peccati,
per la salvezza di tutti gli uomini,
nella grazia dello Spirito Santo,
a gloria del divin Padre.
Dio, nostro Padre, io ti offro tutta la mia giornata.
Ti offro le mie preghiere, i pensieri, le parole, le azioni,
le gioie e le sofferenze in unione con il cuore del tuo
Figlio Gesù Cristo, che continua a offrirsi nell’Eucaristia
per la salvezza del mondo. Lo Spirito Santo che ha gui-
dato Gesù sia la mia guida e la mia forza oggi, affin-
ché io possa essere testimone del tuo amore. Con Ma-
ria, la madre del Signore e della Chiesa, prego special-
mente per le intenzioni che il Santo Padre raccomanda
alla preghiera di tutti i fedeli in questo mese.
Intenzione affidata dal Papa
Per l'evangelizzazione
Perché i fedeli laici compiano la loro specifica missione
mettendo la loro creatività al servizio delle sfide del
mondo attuale.
e dai Vescovi
Perché i testimoni della carità, che si prendono cura dei
poveri, lo facciano con grande rispetto e autentico senso
di giustizia.
Intenzioni del Vescovo Pierantonio
Perché i giovani, per grazia di Dio, diano compimento al
loro desiderio di vita, conoscano sempre più il volto a-
morevole di Cristo, camminino nella luce della fede e
infondino al mondo la speranza.
Offerta quotidiana
Gesù ci mostra la strada per seguirlo, la strada dell’amore. Il comandamento di Cristo è nuovo parchè lui per primo lo ha realizzato, gli ha dato carne, e così la legge dell’amore è scritta una volta per sempre nel cuore dell’uomo. E come è scritta? E’ scritta con il fuoco dello Spi-rito Santo. E con questo stesso Spirito, che Gesù ci dona, possiamo camminare anche noi su questa strada!
E’ una strada concreta, una strada che ci porta ad uscire da noi stessi per andare verso gli altri. Gesù ci ha mostrato che l’amore di Dio si attua nell’amore del prossimo. Tutti e due vanno insieme. Le pagine del Vangelo sono piene di questo amore; adulti e bambini, colti e ignoranti, ricchi e poveri, giusti e peccatori hanno avuto accoglienza nel cuore di Cristo. (Papa Francesco)
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 3
Brano Evangelico (Gv 15,9-17)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Come il Pa-dre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarre-te nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto que-ste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena. Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici. Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi. Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho co-
stituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto
rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel
mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi a-
miate gli uni gli altri».
Contemplo
Il Regno di Dio è già pre-
sente
La Chiesa riconosce che il re-
gno di Dio è già presente nel
mondo e che tutto l'universo è
chiamato ad entrare in questo
regno, che è il compimento di
tutta la creazione.
La Chiesa lo riconosce, cioè lo
accoglie con gioia e in spirito
di ringraziamento, proclaman-
do che è opera di Dio.
Essa prega perché si attui:
«Venga il tuo regno!», non sol-
tanto in lei, ma anche nel
mondo; non soltanto attraverso
lei, ma attraverso tutti gli uo-
mini di buona volontà.
La Chiesa vive del regno che è
già presente adesso come ab-
bozzo. Non sostiene di essere
lei, da sola, a costituire la fa-
se terrena e l'abbozzo del re-
gno, perché il regno non cessa
di attuarsi nell'intero universo.
R. COFFY - R. VARRO, La Chiesa, segno di salvezza, p. 35.
6 Domenica Maggio
SESTA DI PASQUA
Se io viaggiassi con due compagni, troverei in
loro due maestri, imiterei le loro buone qua-
lità e mi guarderei dai difetti che avessi a
riconoscere in loro. TP
Santo del Giorno:
San Domenico Savio
Domenico nacque nel 1842 a
Riva di Chieri. nella diocesi di
Torino. Giovane allievo di don
Bosco al tempo della sua prima
comunione fece il proposito di
condurre per sempre una vita di
santità. pregando assiduamente e
prestando opere di carità. Fondò
la Compagnia dell'Immacolata
poco dopo la proclamazione del
relativo dogma. A soli quindici
anni morì di colera, durante un'
epidemia. dopo aver prestato
assistenza ai malati. Fu canoniz-
zato nel 1954. Viene rappresenta-
to come un ragazzino devoto, a
volte insieme a don Bosco.
PROTETTORE: dei pueri canto-
res, dei chierichetti e delle gestan-
ti.
NOME: deriva dal latino e signi-
fica "consacrato al Signore".
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 4
Meditiamo la Parola
Il progetto di Dio Meditazione di Don Luciano V.M.
«Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi.
Rimanete nel mio amore» (Gv 15,9). Continua in
questa sesta domenica del tempo pasquale la rifles-
sione su Gv 15. L'insistenza della Chiesa nel propor-
ci questo brano evangelico, suggerisce con forza che
l'uomo può ritrovare pienamente se stesso solo
nell'apertura a Dio e nell'amare come Lui ama; sol
tanto nel rimanere in Cristo, nella sua Parola e nel
suo Amore, il discepolo trova vita e porta frutto.
Medita
Gesù, poche ore prima di morire, chiama i suoi
discepoli con l'appellativo di amici. Non sono più
soltanto discepoli o persone soggette a un'autorità.
Ormai essi sono suoi amici: cioè tra loro e Cristo
c'è una piena unità d'intenti e di confidenza. Noi
sappiamo che, in realtà, dopo poche ore da queste
parole pronunciate dal Maestro, essi fuggiranno e
lo lasceanno solo. Ma il Signore vede più in là e sa
che "i suoi", un giorno, saranno in grado di dare la
vita per lui, come ora egli la sta dando per loro.
Quante volte, oggi, il Signore ti ha guardato con
uno sguardo di infinito amore e ha pronunciato
questa parola nei tuoi confronti? Sei suo amico: tra
te e lui non c'è più nessun segreto. Egli ti apre il
suo cuore e tu puoi aprirgli il tuo: questo significa
vivere uniti al Signore.
Parola di Dio in briciole
Essere propositivi Pagina curata da Don Luciano Vitton Mea
“Lo Spirito Santo discese sopra tutti coloro che
ascoltavano la Parola”. (At 10,25-26.34-35,44-48)
Lo Spirito Santo spinge la Chiesa, ancora
oggi, verso mete assolutamente inaspettate.
Così come all’inizio della predicazione cri-
stiana egli scese sui pagani - con grande
sorpresa dei Giudei convertiti- così ancora
oggi il dolce Consolatore apre cammini di
vitalità evangelica del tutto nuovi e inattesi.
Dunque il compito di ogni battezzato è
quello di sintonizzarsi con l’opera dello
Spirito senza intralciarla. Quante volte la
paura di cambiare o di accogliere ciò che è
nuovo ci paralizza di fronte al soffio dello
Spirito che, invece, ci vuole capaci di esse-
re propositivi e aperti di fronte alle novità
di Dio? Quindi, bisogna ricordare che Dio
agisce a volte proprio dove e con chi meno
ce lo aspetteremmo. Così avremo occhi vi-
gili e cuore attento ad accogliere gli impulsi
dello Spirito che fa sempre nuove tutte le
cose.
Agisci sull’esempio
di Maria
Nell’affannosa corsa di
questa giornata, mi
fermerò per qualche
minuto per una pre-
ghiera alla Mamma Ce-
leste.
Preghiamo la Parola
Liberami, Signore Gesù, dalla tristezza
che è il presupposto e la palude in cui
allignano tante tentazioni. Donami la
tua gioia, che permane anche nella co-
scienza dei miei limiti e dei miei pec-
cati.
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 5
Brano Evangelico (Gv 15,26-16,4a)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal
Padre, lo Spirito della verità che procede dal Pa-
dre, egli darà testimonianza di me; e anche voi
date testimonianza, perché siete con me fin dal
principio. Vi ho detto queste cose perché non
abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle
sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi
ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faran-
no ciò, perché non hanno conosciuto né il Padre
né me. Ma vi ho detto queste cose affinché,
quando verrà la loro ora, ve ne ricordiate, per-
ché io ve l’ho detto».
Flavia Domitilla, appartenente
all' aristocrazia romana, fu
martirizzata probabilmente
durante le persecuzioni di
Diocleziano. Le fonti su di lei
sono scarse: pare che fosse
nipote del console romano
Flavio Clemente e che venne
deportata con altri cristiani a
Ponza, dove subì il martirio.
In una Passio del V secolo Fla-
via. Domitilla è messa in rela-
zione ai martiri Nereo e A-
chilleo che, poco prima delle
nozze con il giovane Aurelia-
no, l'avrebbero convertita
esortandola a preservare la sua
verginità. Per questo furono
entrambi decapitati.
NOMI: entrambi di origine lati-
na, Flavia significa "bionda" e
Domitilla "appartenente alla gens
Domitia".
Parola di Dio in briciole
Ci apre il cuore Pagina curata da Don Luciano Vitton Mea
Ad ascoltare c’era anche una donna di nome
Lidia, commerciante di porpora, della città di
Tiàtira, una credente in Dio, e il Signore le aprì
il cuore per aderire alle parole di Paolo. (At
16,11-15)
Lidia, la donna che ascoltava Paolo, è un
esempio dell’azione dello Spirito Santo nel-
la storia della Chiesa. Si dice di lei che il
Signore le aprì il cuore per aderire alle paro-
le di Paolo. Lo Spirito Santo fa questo: ci
apre il cuore per conoscere Gesù. Agisce in
noi durante tutta la giornata, durante tutta
la nostra vita, come testimone che ci dice
dove è Gesù. E il momento migliore per
scoprirlo è la fine della giornata, quando,
seguendo un’abitudine propria dei cristiani,
si fa l’esame di coscienza. Prima di andare
a letto il cristiano pensa a cosa è successo
durante il giorno: cosa ha detto il Signore?
Cosa ha fatto lo Spirito Santo in me? Ho
seguito lo Spirito Santo oppure ho guardato
dall’altra parte? Questo esercizio dell’esame
di coscienza ci fa bene, perché significa
proprio prendere coscienza di quello che il
Signore nella giornata ha fatto nel nostro
cuore, di ciò che ha fatto lo Spirito Santo.
Chiediamo la grazia di abituarci alla presen-
za di questo compagno di strada: lo Spirito
Santo, di questo testimone di Gesù che ci
dice dove è Gesù, come trovare Gesù, cosa
ci dice Gesù.
Santa Flavia Domitilla
7 Lunedì Maggio
Sesta settimana di Pasqua
Comprendere il buono e il bello, e tutte le vostre convinzioni cadranno in polvere.
TP
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 6
Meditiamo la Parola
La debolezza è la forza di Dio
Meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea
“L’arco dei forti si è spezzato, ma i deboli si
sono rivestiti di vigore”. Giustamente la gra-
zia dello Spirito Santo viene chiamata vigo-
re, in quanto gli eletti, ricevendola, diven-
tano forti contro tutte le avversità di questo
mondo. Chi, se non gli apostoli, sono da con-
siderarsi deboli? Infatti nell’ora in cui il Si-
gnore fu arrestato sta scritto che tutti , ab-
bandonatolo, fuggirono. Ma appena il vigore
li rivestì, è bello vedere come li rese forti.
Con un rombo improvviso, lo Spirito Santo
discese sopra di essi e trasformò la loro de-
bolezza nella potenza di una meravigliosa
carità.
Medita
Ogni forma di testimonianza di fede in Cristo
che il cristiano può vivere, non si fonda sulle
sue capacità o sulla sua bravura, ma sulla
potenza dello Spirito Santo. È lui, infatti,
che opera costantemente nella nostra vita
trasformandola giorno per giorno, perché sia
sempre più una vita trasparente, capace di
rendere visibile agli altri la grandezza dell'a-
more di Dio. Le parole di Gesù ci incoraggia
no, ma al tempo stesso ci mettono di fronte
una dura realtà: come il mondo ha rifiutato
con violenza la sua testimonianza, tutta o-
rientata a manifestarci l'amore del Padre,
così rifiuterà con decisione anche la nostra.
Ma è proprio la resistenza che incontriamo
alla nostra testimonianza a farcene verifica-
re la forza e l'autenticità.
Contemplo
Qualcosa di più grande
C’è qualcosa di più grande di ogni nostro a-
vere, qualcosa che fa impallidire ogni nostra
presunta ricchezza : è la bellezza del nostro
rapporto con Dio. Dio ci viene incontro e si
rivela come un Dio che ama, che perdona,
che, in Gesù Cristo, dimostra una benevolen-
za gratuita verso tutti.
Dio è amore, noi apparteniamo all’amore di
Dio: questo è un dono che nessuno ci potrà
mai togliere.
I motivi del nostro contendere spesso non
sono trascurabili, ma si possono anche scio-
gliere almeno in parte, dentro questa abba-
gliante verità: la felicità del nostro Dio si
chiama misericordia e questa misericordia
può diventare anche la nostra felicità.
(L. Pozzoli, Dio, il grande seduttore)
Agisci sull’esempio di Maria
Oggi, mi impegnerò a guardare in
volto le persone che incontro alla
ricerca di Gesù.
Preghiera
Aumenta in me e in tutti i credenti, Signore,
la coscienza missionaria, perché possiamo
dare ad altri ciò che possediamo; perché o-
gni qual volta aiutiamo un fratello a credere,
viene aumentata anche la nostra fede, e ogni
volta che introduciamo nella gioia della vita
eterna un altro essa diventa più certa per noi.
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 7
Brano Evangelico: Gv (16,5-11)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da co-
lui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove
vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito
il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io
me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Pa-
ràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sa-
rà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato,
alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non
credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e
non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di
questo mondo è già condannato».
Contemplo:
Scelta di vita
Ora vado da colui che mi ha mandato, disse Gesù ai suoi discepoli.
Ma non è tempo di tristezza, né
allora per loro, né ora per noi.
Lo Spirito Santo che egli ci ha
donato rende reale e universale
la sua presenza perché non rele-
gata nei confini del tempo, dello
spazio, della ragione. Come
l’amore è fuori dalla ragione, ma
assolutamente tangibile, espe-
rienziale per noi, così lo è la pre-
senza di Gesù.
Lo Spirito, che è in noi,
nell’altro, nella creazione, ci
apre gli occhi per riconoscere il
suo volto. Guida della Chiesa e
della storia, fa si che la signoria
di Gesù sul peccato, sulla morte
sia esperienza donata a noi, che
si fa realtà di fede, scelta di vi-
ta.
Vieni, Spirito d’amore e di unità.
Cadano le porte e le catene di
tutti: per tutti Dio Padre ha pre-
parato una tavola di festa.
Santo del Giorno: SANT’ ACACIO Acacio era un soldato
romano che preferì il
martirio all'abiura della
fede. Fu crocifisso o
impalato con diecimila
compagni sul monte
Ararat nel Il secolo. Da
questo episodio, riporta-
to negli Atti del martirio
del XII secolo, il suo
culto si è diffuso in Sviz-
zera e in Germania nel
periodo che va dalle
Crociate ai primi del
Cinquecento. È rappre-
sentato nelle vesti di
soldato o cavaliere con
un crocifisso, spesso
durante il martirio collet-
tivo.
PROTETTORE: degli
agonizzanti.
NOME: deriva da aca-
cia, la pianta spinosa
con cui venne flagellato
prima di essere martiriz-
zato.
8 Martedì Maggio
Sesta settimana di Pasqua
I bambini di tutte le età hanno una cosa
in comune: chiudono le orecchie e i consi-
gli e aprono gli occhi agli esempi.
TP
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 8
Meditiamo la Parola
Il principe del peccato Meditazione di Don Luciano Vitton Mea
Il principe del mondo di cui parla Gesù
null’altro è che il demonio padrone del male,
dei peccati, e di tutti quegli uomini che rifiu-
tano di essere abbracciati, dalla misericordia
di Dio. Infatti è per i peccati che il diavolo è
il principe del mondo.
I discepoli hanno capito che qualcosa di ter-
ribile sta per accadere a Gesù, anche se non
sanno ancora in che modo o quando ciò av-
verrà. Il Signore comprende le loro paure,
ma li aiuta a entrare in un significato diffe-
rente degli eventi di cui saranno testimoni.
Gesù dice che è necessario che egli se ne
vada, perché altrimenti Dio non potrà com-
pletare in loro la sua opera, trasformandoli
da discepoli a testimoni del suo amore. Ci
sono delle situazioni in cui dobbiamo impara-
re ad aprire i nostri orizzonti , perché altri-
menti non riusciremo a capire le provocazio-
ni che Dio permette nella nostra vita. Chissà
quante volte eventi che abbiamo vissuto con
ansia erano in realtà occasioni che Dio ci da-
va per uscire dai nostri limitati punti di vi-
sta…...
Preghiera:
O Maria, tu ci hai dato Gesù, Parola di Dio,
criterio di condotta per la vita, apertura di
speranza, luce nel buio, gioia nella luce. Illu-
mina le menti e i cuori e aiutaci a compren-
dere quale sia il bene che il Signore vuole per
noi, per attuarlo con un forte programma di
vita.
Parola di Dio in briciole
La benedizione di Dio Pagina curata da don Luciano Vitton Mea
“Credi nel Signore Gesù e sarai salvato tu e la tua famiglia”. (At 16,22-34)
Come sono diversi i criteri di Dio dai
nostri! Quello che a noi sembra una di-
sgrazia o una perdita, per lui è una pos-
sibilità di aprirsi a progetti più grandi.
Di questo erano perfettamente consape-
voli gli apostoli i quali, anche di fronte
al rifiuto e alla violenza non desistono.
Anzi, hanno il coraggio di cantare e di
inneggiare al Signore nonostante il trat-
tamento che ricevono. Il risultato non si
fa attendere, e proprio colui che li ave-
va perseguitati diviene discepolo con-
vinto del Signore Gesù. Perché non pro-
viamo anche noi a inneggiare e cantare
a Dio, soprattutto quando i contrasti e
gli inevitabili scontri della vita ci lascia-
no delusi e afflitti? La benedizione di
Dio ci raggiungerà con la sua pace e la
sua gioia.
Agisci sull’esempio di Maria
Oggi accoglierò ogni mio e altrui dolore co-
me la Madre Celeste, e mi farò prossimo con
tenerezza d’amore.
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 9
Brano Evangelico: (Gv 16,12-15)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:«Molte cose ho
ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di
portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità,
vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stes-
so, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose
future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che
è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possie-
de è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è
mio e ve lo annuncerà».
Contemplo:
Dio è vicino, più vicino a
te di te stesso.
Dio ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene. E’ Signore del cielo e della terra. E’ lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa. In lui infatti vivia-mo, ci muoviamo ed esistia-mo.
Venga sempre lo Spirito di verità a cui Cristo, risorto e tornato al Padre, ha affidato tutto ciò che è suo, affinchè fosse annunciato a noi.
Lo Spirito della verità, mi gui-derà a tutta la verità. Prenderà da quel che è mio e ve lo an-nuncerà.
Dio è vicino, più vicino a te di te stesso. E’ qui, come inten-
zione di bene, come guaritore della vita, come roccia a soste-nere la casa, come festa, novi-tà, qualità, energia, passione, entusiasmo, sapore e colore delle cose.
E’ qui anche per me che non ho meriti. Il Signore conta non i miei meriti ma il mio biso-gno.
Il Santo del giorno:
San Paconio ABATE
Pacomio nacque nel 287 nell'Alto
Egitto, figlio di genitori pagani.
Coscritto nell'esercito romano e
fatto prigioniero a Tebe, promise
di dedicarsi al servizio del prossi-
mo se fosse stato aiutato dal dio
dei cristiani. Quando fu liberato
tenne fede al voto, si convertì e
dopo alcuni anni vissuti da anaco-
reta fondò la prima comunità mo-
nastica cristiana. Alla sua morte
nel 347 il suo esempio, fondante
per il monachesimo orientale e
occidentale, era seguito da molti
discepoli in nove comunità ma-
schili e almeno una femminile.
Raffigurato in abiti di foggia anti-
ca, può avere il pastorale dell'aba-
te.
9 Mercoledì Maggio
Sesta settimana di Pasqua
Il saggio sa adattarsi alle circostanze
come l’acqua ha la forma del vaso che la contiene.
TP
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 10
Meditiamo la Parola
Dammi un cuore umile Meditazione a cura di Don Luciano Vitton Mea
Signore dammi un cuore distaccato e sgombro per
lasciar parlare te, dammi un cuore umile per ascolta-
re la voce della tua chiesa che mi orienta. Soprattutto
fa che io non sia talmente condizionato dalle indica-
zioni del mondo, da guidare le tue indicazioni alla
loro luce. Se voglio essere luce nel mondo devo giu-
dicare le soluzioni del mondo con la luce che viene
da te.
Medita
Se il Signore ci facesse vedere subito il cam-
mino della nostra vita, con gli eventi lieti e
tristi, probabilmente ci spaventeremmo mol-
tissimo, e non vorremmo più muovere un
passo. Non siamo in grado di portare il peso
di certe conoscenze, e questo il Signore lo
sa; per questo ci promette il sostegno dello
Spirito Santo, che ci aiuta a entrare nella lo-
gica di Dio per vivere secondo il suo punto di
vista e non secondo il nostro. È proprio ciò
che il Signore fece con i suoi apostoli: essi
stavano per affrontare una grande prova, che
li avrebbe sconvolti nel profondo. Eppure lo
Spirito non mancò di assisterli, tanto che do-
po poco tempo ebbero la capacità di com-
prendere il mistero della salvezza operato in
Gesù e furono in grado di predicarlo a tutte
le genti.
Preghiera:
Signore Gesù, dai respiro al mio cuore, per-
ché possa respirare in te l’Amore di Dio Pa-
dre. Fa’ che possa incontrare il suo Volto nel
tuo, per accoglierlo nei poveri e nei sofferen-
ti. Quelli che mi stanno accanto e che spesso
ignoro.
Parola di Dio in briciole
Un atto di fede profondo
Pagina curata da don Luciano Vitton Mea
“Il Dio che ha fatto il mondo e tutto ciò che con-tiene, che è il Signore del cielo e della terra non abita in templi costruiti da mani d’uomo nè dalle mani dell’uomo si lascia servire come se avesse bisogno di qualche cosa: è lui che dà a tutti la vita e il respiro e ogni cosa”.(At 17,15.22-18.1)
La cultura religiosa degli ateniesi rispecchia
in maniera emblematica la religiosità del
nostro tempo. Ci sono tante persone dispo-
ste a credere a tante divinità e dare il pro-
prio assenso a dottrine religiose anche
molto fantasiose. Ma se qualcuno annuncia
loro la fede nella morte e risurrezione di
Cristo, subito chiudono il proprio cuore e
rifiutano tale annuncio di salvezza. Come
mai? Perché è molto più semplice e gratifi-
cante costruirsi una divinità a proprio uso e
consumo - che sazi la nostra fame di vaga
spiritualità - piuttosto che accogliere nella
propria vita il Dio vivente e la sua parola.
Essa ci invita a cambiare e a relazionarci
con una persona viva, che ci dice di puntare
tutta la nostra vita sulla persona di Gesù,
sul mistero della sua passione, morte e ri-
surrezione: ci viene richiesto, insomma, un
atto di fede profondo.
Agisci sull’esempio di
Maria
Oggi cercherò di distaccar-mi da tutto ciò che appe-santisce la bisaccia del mio cuore…. per essere davve-ro “ pellegrino di Vange-
lo ” .
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 11
Brano Evangelico: (Gv 16,16-20)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi ve-drete”? In verità, in verità io vi dico: voi piange-rete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
Giobbe visse all'incirca nel 1500 a.C. nella terra di Huss, a
nord dell'Arabia. Giunto all'apice della prosperità, con set-
te figli e tre figlie, campi e capi di bestiame, fu colpito da
indicibili sventure che lo privarono di ogni avere,dei figli e
finanche della salute. Giobbe riuscì a sopportare ogni av-
versità perché dettata dalla volontà di Dio. Il suo culto si
diffuse nel I secolo, promosso da san Clemente. Rappre-
sentato vecchio e coperto di piaghe, viene invocato da
lebbrosi e ipocondriaci.
PROTETTORE: degli allevatori dei bachi da seta.
NOME: di origine ebraica, significa "perseguitato che sopporta
le avversità".
Parola di Dio in briciole I veri discepoli del Signore Pagina curata da don Luciano Vitton Mea
“Crispo, capo della sinagoga, credette nel Signore insieme a tutta la sua famiglia; e molti dei Corinzi, ascoltando Paolo, crede-vano e si facevano battezzare.” (At 18,1-8)
Gesù aveva detto ai suoi discepoli di rivol-
gersi anzitutto alle pecore perdute della
casa d’Israele. Ma subito dopo la discesa
dello Spirito Santo era emerso chiaramen-
te che la volontà di Dio era quella di sal-
vare tutti gli uomini, indipendentemente
dal popolo di appartenenza. Anzi, andan-
do avanti gli apostoli si erano resi conto
che proprio i pagani, cioè quelli apparen-
temente più lontani da Dio, erano i più
disponibili ad accogliere la parola di sal-
vezza e la persona di Gesù. Non ci si deve
stupire se, a volte, proprio coloro che noi
riteniamo peccatori e lontani da Dio alla
fine si rivelano più disponibili di noi
nell’accogliere Cristo. Questo ci ricorda
ancora una volta che partecipare della sal-
vezza del Signore non è un fatto di prefe-
renze o di merito, ma di disponibilità. E’
proprio la disponibilità la caratteristica più
importante per i veri discepoli del Signore.
San Giobbe
10 Giovedì Maggio
Sesta di Pasqua
Una bussola non dispensa affatto dal remare.
TP
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 12
Meditiamo la Parola
Il dolore diventa gioia Meditazione a cura di don Luciano Vitton Mea
Gesù, dopo aver compiuto la sua opera di salvezza ritor-
na al Padre; perciò dice ai suoi discepoli: «Un poco e
non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Il
Signore non allude alle sue apparizioni dopo la Risurre-
zione, ma alla presenza continua dello Spirito che rende
efficace la salvezza. Per Giovanni, conoscere il Padre e
colui che questi ha inviato, non riguarda il futuro, ma il
presente. La nostra vita provvisoria, caduca, sfocerà nel-
la vita eterna; eterna non solo perché non finisce mai ma
perché è la vita piena, è Dio stesso, la cui visione è bea-
tificante.
Medita
Le lacrime degli apostoli saranno davvero amare
per due motivi: da un lato il Maestro, da lì a po-
che ore, verrà loro tolto in maniera brutale e
violenta. Ma dall'altro essi piangeranno, perché
in quel momento nessuno di loro gli starà vicino;
la sofferenza e la croce sveleranno tutta la pau-
ra e la vigliaccheria che vivono nel loro cuore.
Ma Gesù non si sofferma su questo: egli dice lo-
ro semplicemente che quelle lacrime si trasfor-
meranno in gioia. E la gioia sarà tale che nessu-
no potrà sottrargliela: questa è la promessa del
Salvatore. Chi ti dice che le tue esperienze falli-
mentari siano da dimenticare? Quante volte,
invece, esse sono state preludio di nuove situa-
zioni positive e di strade nuove da percorrere? Il
Maestro vuole insegnarti che a volte le lacrime
servono proprio per purificare gli occhi e vedere
meglio dove andare.
Contemplo
Non siamo padroni
Quando Dio ha creato il mondo, non lo
ha creato compiuto: la creazione non è
finita. L'uomo ha preso possesso lenta-
mente della terra, forgiandola, adattandola
alle sue esigenze, sviluppando le potenzia-
lità del creato per il suo bene e per la glo-
ria di Dio. In modo particolare oggi stia-
mo assistendo a trasformazioni impensa-
bili fino a pochi decenni fa. Esse ci fanno
vedere come l'uomo abbia capacità scon
finate, di cui sono strumento le nuove tec-
nologie. Non siamo però padroni del crea-
to. Dobbiamo collaborare con Dio nel
portarlo a compimento, rispettando la na-
tura e le leggi insite in essa. Dio ci ha affi-
dato il creato, perché potessimo custodirlo
e perfezionarlo, non per sfruttarlo e mani-
polarlo a nostro piacimento.
C.E.I., Lettera ai cercatori di Dio.
Agisci sull’esempio di Maria
Oggi accoglierò ogni contrarietà, difficoltà, in-
comprensione, come occasione per salire con il
Signore sul trono della Croce per amore.
Preghiera
O Maria, a te volgo lo sguardo per tro-
vare consolazione e apprendere l’Amore
sull’altare della Croce. Anche me av-
volgi o Madre, nell’abbraccio del tuo
Figlio perché il mio cuore, come il suo
custodisca e testimoni Verità in Carità.
Amen.
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 13
Brano Evangelico: (Gv 16,20-23a)
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in veri-
tà io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si ralle-
grerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cam-
bierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, per-
ché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambi-
no, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venu-
to al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma
vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno po-
trà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete
più nulla».
CONTEMPLO:
Raffigurarci il nuovo inconro
Non avere paura, il Signore dice a Pa-
olo, continua a parlare e non tacere, per-
ché io sono con te.
Ora siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo
e il vostro cuore si rallegrerà.
Forse, possiamo tentare di raffigu-
rarci la gioia del nuovo incontro con
il Signore quando, mentre lo sentia-
mo presente ogni giorno, non smet-
tiamo di volerlo incontrare; quando,
mentre siamo grati per il dono di
nostra madre Terra, attendiamo di
entrare nella sua casa nei cieli; quan-
do, mentre siamo operatori di pace
e di giustizia, siamo consapevoli che
solo se conosciamo il Signore, co-
nosciamo le vere fondamenta del
regno; quando, mentre porgiamo la
mano al fratello nella sofferenza,
ricordiamo che sarà la mano del Si-
gnore a raggiungerci e a condurci
nella gioia del suo regno alla fine dei
tempi.
Il Santo del giorno: Sant’Ignazio da Laconi
Vincenzo nacque a La-
coni, in Sardegna, nel
1701. A diciotto anni,
durante una grave malat-
tia, fece voto di diventare
frate cappuccino se fos-
se guarito, ma non ri-
spettò la promessa.
Due anni più tardi, dopo
una grave caduta da
cavallo, si ricordò del
voto e si presentò al con-
vento del Buoncammino
a Cagliari. Fu un umile e
servizievole frate conver-
so, con il nome di Igna-
zio. Morì a ottant'anni
amato da tutti e già ve-
nerato come santo. Fu
canonizzato nel 1951.
È rappresentato anziano,
con l'abito dei cappuccini
e la sacca della questua.
NOME: di origine greca o
latina, nel primo caso significa
"figlio", nel secondo "igneo, di
fuoco".
11 Venerdì Maggio
Sesta settimana di Pasqua
La buona educazione non consiste nel
non versare la salsa sulla tovaglia, ma nel mostrare di non accorgersi se
un altro lo fa. TP
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 14
Parola di Dio in briciole
Nulla dobbiamo temere Pagina curata da don Luciano Vitton Mea
Mentre Paolo era a Corinto, una notte, in visio-
ne, il Signore gli disse:”Non avere paura; conti-
nua a parlare e non tacere perché io sono con
te e nessuno cercherà di farti del male: in que-
sta città io ho un popolo numeroso”.
(At 18,9-18)
La visione di Paolo è molto importante an-
che per noi. Gesù ci dice di non avere pau-
ra. Non c’è nulla nella nostra vita che dob-
biamo temere, eccetto il peccato. Egli è
con noi sempre e non ci lascia in preda al
destino. Questo non significa che nella vita
non ci saranno più problemi, croci o soffe-
renze. Proprio gli Atti degli Apostoli ci nar-
rano le vicende giudiziarie che vedono pro-
tagonista Paolo, con i suoi spostamenti fino
a Roma. Ma, nella provvidenza di Dio,
anch’essi sono importanti: quanti incontri
lungo la via, quante persone che, grazie
alla parola dell’apostolo, incontreranno il
Signore! Per questo, non si deve porre limi-
te all’azione di Dio, anche quando si serve
di noi in situazioni apparentemente svan-
taggiose o dolorose. Sembra, allora, che il
nostro unico compito sia quello di non ave-
re paura; egli conosce le nostre forze e sa
come deve utilizzarci per la sua gloria.
Preghiamo la parola
PREGHIERA
Donami, Signore, il coraggio che so-stiene anche scelte difficili, e libera-mi dalla debolezza che sceglie vie fa-cili e rimanda le soluzioni. Donami l’ardire dei Santi che hanno percorso vie difficili pur di non perderti di vi-sta, pur di non perdersi, pur di non perdere coloro che erano stati loro affidati.
Meditiamo la Parola
Il Signore ci accompagna e ci aiuta.
Meditazione di Don Luciano V.M.
La presenza dello Spirito Santo trasforma le soffe-
renze di questo mondo in gioia. Ciò avviene in colo-
ro che hanno fatto posto nella loro vita a Cristo Sal-
vatore e Redentore. La vita del cristiano è contrasse-
gnata dalla croce. Ma il cammino verso di essa non
termina il Venerdì Santo: sfocia nella Risurrezione,
la domenica di Pasqua. Le sofferenze si trasformano
nella gioia che nasce dalla partecipazione al mistero
pasquale, mistero di morte e di vita, di tenebre e di
luce, di odio e d'amore.
Medita
Ci sono dei percorsi, nella vita, che passano attra-verso il dolore e la solitudine. Ma questi, se da un lato sono obbligati dalle circostanze, dall'altro sono per l'appunto soltanto dei momenti, che preludono
a qualcos'altro. Gesù, per far comprendere questa verità agli apostoli, utilizza l'immagine del parto e della nascita; quest'esperienza è dolorosa e riempie di timore la madre, ma di fronte alla nascita di un
figlio ella dimentica tutti i dolori sopportati. Quindi non dobbiamo spaventarci e nemmeno deprimerci se stiamo piangendo per la paura: il Signore, con grande misericordia e premura, ci accompagna e ci aiuta. Quando si accetta di fare questo percorso
con lui allora sboccia nel cuore, come un miracolo, la gioia. Essa proviene dalla consapevolezza della sua presenza continua accanto a noi.
Agisci sull’esempio di Maria
Oggi cercherò di ascoltare più che parlare, di
amare senza aspettare, guardando a Maria
come esempio da imitare.
Non di solo pane - Tempo di Pasqua - pagina 15
Brano Evangelico: Gv 16,23b-28
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi di-
co: se chiederete qualche cosa al Padre nel mio nome, egli ve la darà.
Finora non avete chiesto nulla nel mio nome. Chiedete e otterrete, per-
ché la vostra gioia sia piena. Queste cose ve le ho dette in modo velato,
ma viene l’ora in cui non vi parlerò più in modo velato e apertamente vi
parlerò del Padre. In quel giorno chiederete nel mio nome e non vi dico
che pregherò il Padre per voi: il Padre stesso infatti vi ama, perché voi
avete amato me e avete creduto che io sono uscito da Dio. Sono uscito
dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado
al Padre».
Medita a cura don Luciano Vitton Mea parroco di Bovegno
I dubbi che talvolta ci vengono sull'efficacia della nostra pre-
ghiera trovano oggi, in queste parole di Gesù, una possibile
risposta. Egli dice, infatti, che tutto ciò che chiederemo ci
verrà dato se lo chiederemo nel suo nome. Ecco dunque il se-
greto di una preghiera efficace: chiedere nel nome di Gesù.
Questo non significa semplicemente pronunciare il suo nome,
ma unirsi a lui con tutta la vita, facendo nostri i suoi senti-
menti di amore e di gratitudine nei confronti del Padre. È sen-
tirsi ed essere come Gesù, "figli nel Figlio". La nostra pre-
ghiera sia, quindi, sempre nel nome del Signore nostro Gesù
Cristo.
Preghiamo la Parola
Signore Gesù, fa che oggi apra lo sguardo del mio cuore alla con-templazione di te, Cro-cifisso per me fino allo spreco per amore. E fammi comprendere che tu sei per me l’unica Via che mi sve-la la Verità della Vita.
12 Sabato Maggio
Sesta di Pasqua
Nella nostra epoca travagliata, occorre più che mai distogliere gli occhi dal giornale quo-tidiano per alzarli verso quel giornale eterno le cui lettere sono le stelle, il cui contenuto è
l’amore, e il cui redattore è Dio.
TP
San Nereo e Achilleo.
Nereo e Achilleo subi-
rono il martirio sotto
Nerone, Domiziano o
Traiano. Le notizie sono
scarse e leggendarie,
tuttavia un culto anti-
chissimo, risalente alme-
no al IV secolo, e il ri-
trovamento dei corpi sul
luogo della sepoltura
attesta no la loro storici-
tà. Infondata invece la
tradizione che fossero
servitori di Flavia Do-
mitilla o soldati della
corte pretoriana. Sono
rappresentati general-
mente nelle vesti di sol-
dati.
Agisci come Maria
Oggi, chiederò al Signore di vincere la mia incredulità, i miei dubbi, la
mia durezza. Non mi lascerò accomodare nelle mie piccole certezze e
aprirò il cuore al Signore.
333/3390059 don Luciano
Anno XX - n. 849
Domenica 6 Maggio 2018
Chiuso il 30/04/2018
Numero copie 1350
Stampato in proprio
Coordinatrice Fiorella Elmetti
Redazione
don Luciano Vitton Mea, don Carlo Moro, don Fabio Marini,
don Diego Facchetti, Fiorella Elmetti, Tiziana Guerini e Cristina Sabatti
Grafica e stampa
don Luciano Vitton Mea
Ideato da don Luciano Vitton Mea
Sussidio di preghiera per la famiglia
Per la tua vita spirituale visita
Vi troverai:
Ogni giorno una meditazione dei più grandi maestri di spiritualità Il settimanale di preghiera Non di Solo pane (da scaricare) I Santi del Giorno Tutte le opere di San Agostino I racconti di un pellegrino russo L’Imitazione di Cristo
Ti aspetto ogni giorno su:
www.nondisolopane.it