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Don Massimo Camisasca - nidoilritrovo.it

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(…) La famiglia non è un istituto del passato da difendere, ma un’opportunità del futuro da riscoprire.Don Massimo Camisasca Superiore generale Missionari di S. Carlo Borromeo
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“(…) La famiglia non è un istituto del passato dadifendere,maun’opportunitàdelfuturodariscoprire.”

DonMassimoCamisascaSuperioregenerale

MissionaridiS.CarloBorromeo

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Dott.Ceriani

Nonsolobabbi:ruoloesensodellapaternità.Incontrodimarzo2011 pag.1

Dott.Ceriani

L’alberodeglizoccoli:tradizioneegenerazioniIncontrodiaprile2011 pag.19

Dott.Ceriani

Cosasentitediavergiocato,delvostroruolodipadreinquestopercorso? Incontrodimaggio2011 pag.37

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Marzo2011

DottoreLuigiCeriani

Nonsolobabbi:ruoloesensodellapaternità.Gabriella: Ho riletto gli spunti che lo scorso anno sono emersinell’incontro con il Dott. Ceriani. Ciò che mi ha colpito è che èimportante che un nido possa avere la possibilità di dare spazio aigenitoriperchépossano incontrarsi, lavorareefaremergerequeitemichefannopartedellorocompitoeducativo.Lanostraesperienzahasempreavuto,nellasuastoria,unaparticolareattenzione rispetto a questo. Ciò per dire che anche questo lavororivolto in particolare alla figura paterna nella relazione educativa,nascedaquestodesiderio.In tal senso,abbiamopresentatounprogettoallaRegioneLombardiacheinpartelohasostenutoeconomicamenteedècondivisoesostenutoanchedall’AmministrazionecomunalediLecco.Ci faquindipiacereavere tranoi,non solo igenitoridelRitrovomaanchegenitoridialtrerealtàeducativedelterritorio.Ci fapiacereaffrontareun tema cosìparticolare. Infatti sepensiamoall’educazione , ilprimopensierochecivieneavantièchequestoèuncompito svolto e portato avanti, in modo particolare dalla figurafemminile, dalla mamma. L’educazione quindi rischia di diventareprevalentementeunacura,unvolerassolutamentetenereilbambino,ilfigliochepoidiventeràgrande,dentrounacura.Ma ilruoloeducativochenellacoppiaspettaalpapà,sappiamocomesiaimportante,cirendiamocontovedendogliadolescentinellasocietàattuale,qualeimportanzaha,mafacciamoveramentefatica…..Lasciolaparolaaldott.Ceriani.

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Dott. Ceriani: Dico subito che noi padri siamo inutili, scherzoovviamente.Cisiamoconosciutil’annoscorsoequestaseracercheròdi dire delle cose diverse anche se il tema è quello, l’essenza delmascolino, della paternità nella nostra cultura che poi si riflettenell’educazione dei nostri figli. Cercherei di dire delle cose chefaccianopensare,checostituisconodeipuntininonsoliti,maoriginali,sultemadell’educazionedeifigli.‐Laprimacosaècheèverochenoipadri siamo inutili.Partiamodaquesta considerazione: se il problema dei figli è relegato allaquestione dell’accudimento della cura o dell’addestramento deicomportamenti,noiuominisiamoinutili,perchéledonnesannofaremegliodinoi,sonopiùattente,sonopiùprecise.Noi siamo goffi, siamo sciocchi, soprattutto quando imitiamo ilcomportamentofemminile. Sembriamoancorapiùstupididiquantoin realtà siamo. Io homolta stima delmaschile, in realtà. Sono unmaschio.Inun’epocaincuinonc’èstimaperilmaschio.Sevoinotatenellinguaggiotelevisivo,nonperchéiocicreda,maperchéinqualchemodoriportailpensierocomune,tuttociòcheèmaschileèvolgare,ècollegato a comportamenti che non hanno nulla di nobile. L’uomo ècoluichepensaaldenaro,ècoluichepensaalledonne,tuttociòcheèmaschilenonèbuono.Tuttociòcheinvecesirichiamaallaseduttivitàfemminile è buono. Se voglio vendere un prodotto, devo usare ilfemminile,sevoglioparlaredimeritodevousareilfemminileeviadiquestopasso. Sevoiandate inuniversità, èmonetacorrente, che ledonnesonopiùbravedegliuomini.La facoltà di medicina, che era una facoltà frequentataprevalentemente da uomini, ormai ha una maggioranza che èfemminile. Sevolessifareunasortadi“brainstorming”chiedendoviquando dico “uomo” che cosa vi viene in mente, non dovrebberovenirvi in mente pensieri positivi. Si associano al maschile, almascolino,valori,riferimenti,modalitàdipensierochepurtroppononvalgonolapenadiessereconsiderati.Questo è terribile sull’educazione dei figli perché ilmodello che noiproponiamo ai figli manca di un genere. Se io a mio figlio devoinsegnare come essere uomo, non so più che orientamento dareall’azione,nonsopiùcosaesattamenteappartienealmaschile,ecosano.

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Potreiparlarediunaconnotazionefisiologicaperòèunpo’daGrandeFratelloepuòinteressareairagazzimaèunpo’pochino….Invecevifacciounaltroesempio.Tuttociòcheèmaschile,dicevo,èinqualchemodo sinonimo di negativo. Per esempio: vi risulta che nelcorso dei secoli la poesia sia stata femminile? Dante è femminile?Tuttalaletteraturaitalianaèfemminile?Vi risulta che la storia dell’arte è femminile? Ditemi il nome di unapittrice del ‘400. Anche i comportamenti come il sentimento e ladolcezza, che sembrano tipici della sensibilità femminile, in realtàsonostatianchenostristoricamente.AvetepresenteZelig,ilcabaret,c’è tuttoun filonedi cabaret al femminile: LellaCosta, che ribadisceche gli uomini sono degli idioti non pensanti, anzi pensanti solo apartire dagli attributi. E’ un sintomo che rappresenta il pensierocomunesulmaschile.Fateriferimentoaquellichesonoiluoghiattualidel maschile, quali sono gli spazi in cui il maschile nel 2011 trovavalorizzazione?Lostadioeilbarelapoliticanelsensodeteriore. Visono dei luoghi in cui ilmaschile può rappresentarsi in tutta la suabrutalità,povertà,miseria?L’uomoèquellochegiocaacalcetto,parladi calcio con gli amici, è volgare e rozzo nelle battute. Rispettoall’educazionedeifigli,cosanoipotremmopassaredibuono?Senellatradizione,ilpadreavevaunastaturamoraleepsicologica,adessol’hapersa.Sec’èunacaratteristicadell’epocacontemporaneaècheilpadre,cheeracoluicherappresentavasimbolicamenteilmaschile,èmorto. Lapaternità è la grande assente. Se vi chiedessi di definire con degliaggettivi la paternità sareste in difficoltà, vi trovereste a ricopiaremaldestramentecomportamentichesonofemminili.Ilgrande ingannodel ”amammo”èquesto. Maanche iocambiomiofiglio, anche io cucino, anche io rassetto. Ma il tuo specifico non èquesto:cheunuomocucini,cambiibambini,chesappiagiocareconiproprifiglinonèlospecificodelmascolinoequestononvuoldirechenondebbafarlo.Iol’hofatto,anchevoil’avetefatto.Viraccontounesempiocheportosempre:tuttoilmesediluglioiohosempretenutoifigli.Sottol’ombrelloneeravamoio,imieifiglieunacinquantinadimammechemiguardavanoguardingheechiedevano:”Disoccupato?”Iltemadellaserataèquindiquellodirestituireallamascolinitàilsuostatuto,ilsuoruolosottolineandochelamascolinitànonèciòchenon

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è femminile, ma sottolineando che la mascolinità è anche ciò chepermetteaiproprifiglididiventareadulti.Senzaquestaconsapevole,riconosciuta paternità non c’è sviluppo, non c’è cambiamentodell’uomo.Vifacciounesempio:sefosseperinostrifigli,parlodeinostrifigliinetàadolescenziale,larappresentazionechehannodellavoroèlegataal fattore della notorietà. Riuscire nella vita è per i nostri figli, aprescinderedaquellochesifa,diventarfamosi.Illavorochevaperlamaggioreoggi,sechiedeteairagazzi,èilcalciatore.Trent’annifaallastessa domanda avrebbero risposto il calciatore solo i ragazzi cheappartenevanoaicetipiùumilidellapopolazione.E allora qual è il compito specifico del mascolino? E’ quello dicontrastare l’iper protezione della madre. Il compito specifico delmaschilenonèquellodiimitareicomportamenti,lemansionitipichefemminili,nonèsoloquesto.Ilcompitospecificodelmaschileèquellodiintrodurreifiglialmondo.Permeesserepadrevuoldireindicareamiofiglioqualèilsuoruolonelmondo,checollocazionedeveavere.Perché siamo in un momento di così grande crisi relativamente alruolo delmascolino? Perché si sta dimostrando vincente ilmodellodellaseduttivitàfemminile.Tuseinonseconquisti,matuseisepiaci,è l’ideale dell’apparenza. Pensate a comepermettiamo che le nostremoglivestanoinostri figli,almenofinoadunacertaetà!Miofiglioèvestito bene perché mi rappresenta, vesto mio figlio in quel modoperchéglialtri,vedendolui,capiscanochedietroluic’èungusto,luièla mia carta di introduzione al mondo. Non mi risulta che i padriscelgano quali vestiti indosserà il figlio, è una cosa tipicamentefemminile.Tutto questo per dire: basta essere babbi (in siciliano “babbo”significasciocco,sempliciotto).Incominciamoadesserepadri!Maèpossibile incominciareadesserepadrisesiriscopre lapropriamascolinitàe la si riscoprenellamisura incui sihannodeivaloridiriferimento. Infatti introdurre al mondo significa introdurre ad unaconcezionedellavita,cioèinsegnareaiproprifiglicosaèbeneecosaèmale. E questo è il compito del padre: far capire qual è il ruolo delpropriofiglionelmondoinsegnandoglicosaèbeneecosaèmale,cosaèl’onoreecosaèildisonore,cosaèilmeritoecosaèlacolpa.Adessocomeadesso,voisietesemplicementeinutiliperché,aquestaetà, non è il vostromomento. Prima dei tre anni, secondo la logica

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delle teorie dell’attaccamento, la figura del padre è una figuraassolutamenteaccessoria.E’ un piacere stare con i propri figli, giocare con loro ma per lerappresentazionimentaliche ilbambinosi fadelle figureadulte,noisiamo inutili. Sevoipadrisparistedaungiornoall’altro,viassicuroche vostro figlio non se ne renderebbe nemmeno conto. Non stodicendo che voi non siete fondamentali in quanto persone. Vostramogliehainfattiunassolutobisognodivoi,anzilavostravicinanzaleconsentediesserepienamentemadre,maperivostribambinidi1‐2anni, i vostri visi non sono fondamentali. L’identità del bambino siconfigura col tipo di legame che ha con la madre: è cresciuto novemesi nella pancia di quella donna, ne ha ascoltato i rumori, ne hapreso il corredo genetico. Chi siete voi padri? Quelli che filmatequandoescedallapanciadellamadre?Assolutamente inutili,comeèinutilelavostrapresenzainsalaparto.Questo è un altro esempio: dobbiamo renderci conto di quello chevuoldirechelapropriamoglie“faccia”unfiglio.Inrealtànonèperilfigliomaperchécisirendecontoche lamadresta facendounacosastraordinaria!Manessunohamainegatoche ledonnenel fare i figlisiano straordinarie. C’è una sorta di sadismo nel volere che l’uomoassista al parto. O ci rendiamo conto che tanti dei nostricomportamenti maschili sono figli di una cattiva pedagogia oppurenonritroveremomailospecificodellamascolinità.Quindi,ilsensodiquestaserataèproprioquellodiritrovareilsensodellamascolinità.Ho già detto prima che lo specifico è che offriamo la possibilità dientrarenelmondo,quellochenoisiamonelmondoè ilmodellochedovremmoriuscireapassare,laconcezionedaproporre.Perchéneltemposiègenerataquestaconfusionediruoli?Nel temposi èpersaquesta ideadimascolinitàperchéc’è stataunacriticaunpo’confusamasicuramenteviolenta,alconcettodifamiglia.Negliultimicinquant’anni,abbiamoassistito,nonsolamenteinItaliamainEuropa,adunacontestazionedell’ideaborghesedellafamiglia,una contestazione abbastanza ragionevole, giusta. Era giusto chevenisse contestato un modello secondo il quale l’uomo non sipreoccupavaminimamentedellafamiglia,mentreeraladonnachesipreoccupavadellequestionidomesticheededucative.Manonsideveconfondereilfattochequestacriticagiustafosserivoltaallafamigliatradizionale, ma in realtà era rivolta alla famiglia borghese. Nella

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famiglia tradizionale il ruolo dell’uomo e della donna erano inveceruolicheesistevanonelle lorospecifichedifferenze.Bisognachiarireche la famiglia borghese non è la famiglia tradizionale; la famigliaborghese è la famiglia chiusa in alcuni comportamenti che sonocertamentedaallontanare.L’esitodiquestacontestazioneallaculturapiccolo borghese della famiglia ha portato al nascondimento dellospecificodelmaschile.VileggounbranodallibrodiClaudioRisèsullaferita:“Qualèilsegnodel padre? Cosamanca al figlio che non ne ha vissuto la presenza?Cosaècheinfinerendeprofondamentediversocoluicheharicevutoquelsegnoche in luisiè impressorispettoaquel figlioacuiquestaesperienza è mancata? Il segno del padre è quello della ferita, ildolore,ilcolpoprodottodallaperdita.”.Il nostro specifico, lo specifico della paternità, è la ferita. Cosa è laferita? E’ il “vulnus”: il nostro compito è quello di strappare il figliodalle cure, dalla iper protezione materna per condurlo nel mondo.Riséchiamaquestocolpo,questostrappo,questa ferita “vulnus”. Ilnostro compito particolare, ad un certo punto, è che i figliabbandonino l’orizzonte del femminile per andare verso l’orizzontedelmaschilecheèquellodelrischio.Aquestoproposito,citosempreuna ricerca americana degli anni ’70, in cui si volevano capire qualierano gli elementi fondamentali dell’educazionemorale dei figli e sivoleva capire a che età emergeva unamoralità nei bambini. Questaricerca americana, che adesso è certamente superata e che ai tempiaveva creatomoltadiscussione,mette in evidenza che se si dovessemettereunordinedivaloritramaschileefemminile,lacaratteristicadelcomportamentodelbambinotraiquattroeiseianni,delmaschiorispettoalla femmina,era lapropensionealrischio. Giàneibambinimaschi,dopoi4anni,sinotaunapropensionealrischio,un’aperturacioèallanovitàrispettoalcontesto,chelebambinenonhanno.Aperturaalmondosignificachenoidobbiamoeducareinostrifiglialrischio. L’esempio più calzante è quello del parco giochi. Di solitosono le mamme che vanno ai giardini con i bambini ed èimpressionante osservare come la protezione materna non siaragionevole, anticipi cioè il comportamento prima ancora chesucceda.Primaancoracheilbambinofacciaesperienzadeldolore,c’èla mamma sotto che dice: ”poi ti fai male”, laddove i padri invecehannouncomportamentodiverso.

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Sonoduemodidiversidiintenderel’esperienzaconilmondo:daunaparte,chilaanticipaedall’altrachiaspettachelacosavengafattaperpoi al limite porre rimedio. E’ un esempio semplice ma moltorealisticocheconfiguriquellocheèilcomportamentodelmascolino:è l’introduzione al mondo, l’accettazione del rischio, al limite conl’esperienzadell’accompagnamento,manonc’èpossibilitàdicrescitasenonc’èesperienzadellimite,deldolore,dellaferita.Genitore: Mi voglio riferire ai capricci, ci può stare anche uncontenimento“fisico”delcapriccio?Dott. Ceriani: A proposito delle punizioni corporali, c’è uncontenimentodelcapricciodelbambinocheèpropriomaschile,èuncontenimento. I bambini non vanno mai picchiati perché èunicamenteunosfogopervoi.Seloscopoècheilbambinoobbedisca,sesietecostrettiadarrivareallemani,perchéc’èstatounfallimentoprecedente,un fallimentonellarelazione,oppureavetedeiproblemivoi.C’èuncontenimentodell’angosciadelbambinochesiesprimenelcapriccio, che è sempre segno di angoscia e del desiderio dionnipotenza, che è tipicamente maschile: io, padre, lo prendo, losollevo, lo stringo, lo tengo, ci faccio la lotta. Tutto questo aspettoprofondamente fisico della relazione con i propri figli, racconta,descrive di come noi dobbiamo introdurli nel mondo, come noiribadiamo il maschile che è anche fisico, di forza, di carnalità, didoloreedifatica.Altroesempiosullamascolinità,laquestionedellafatica,delsacrificio.Igiovanidellenuovegenerazionihannodellefamigliedoveilpadreèassente, dove si è ridotta la conflittualità ai minimi termini, dovel’ideologiapedagogica che sostiene l’azionedei genitori è quella chenon deve esserci conflitto, non deve esserci dialettica. Il ruolofondamentaledelmaschio relativamentealla fatica,al sacrificio,èdiessere invece colui che deve essere superato. Il nostro compito dipadrièquellodioffrireainostrifiglidiessereunelementodialetticodi contraddizione. Il compito del maschile è quello di essere l’altrafacciadellamedaglia,diesserel’antagonistadelpropriofiglio.Durante l’altro incontro ho affrontato la questione del “conflittoedipico”:ilruolodelmaschileèproprioquellodicombattereiproprifigli ed è una vera e propria guerra, in cui c’è dell’amore, perché è

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propriopsicologicamenteimpossibilenonvolerbenealpropriofiglio.Sipuòsbagliarepertroppoopocoamore,masenevuolesempredibeneaifigliperchérappresentanolacosapiùimportantedellavita.Ancheneifattidicronacapiùsconvolgenti,quandoipadriuccidonoifigli, lo fanno per eccesso d’amore mai per mancanza. Fatto salvo,quindi,cheifiglisiamano,selìsiamaveramente,bisognaessereperlorolapossibilitàdimisurarsi,diconoscersi.Quando un bambino impara a conoscersi cioè scopre la propriaidentità,capiscechiè:quandoenellamisuraincuisiconfrontaconladifferenza, nella misura in cui è in competizione. Certo, è unacompetizioneamorevole,però,èinquestadialetticacheètipicamentemaschile,cheifigliacquistanolapropriaidentità.Rinunciareaquestadialettica,smorzareiconflittièquellochestaaccadendoesivedecherisultatisiottengono.Altroesempio:cheillitigiotrapadreemadrenondevemaiavvenire,checonifiglinonsidebbamailitigare,checisicontraddicarispettoall’educazione dei figli, tutti questi casi documentano in modosbagliatociòchedovrebbeessere invecepatrimoniomaschile .“Iotichiedodellecosechetuamadrenontichiederebbeetelochiedoconforzaehanno ragionedi essere chieste, perché sono tuopadre.” Ilsenso,il fondamentodellaregolamoralecheiopropongoèchesonoio,padre,chetelochiedoprimaancorachetu,figlio,intuiscacheciòchetichiedoègiusto(stiamoparlandodibambinidi2/3anni).“Sappichequellochetichiedoègiustoperilfattochesonoiochetelochiedo”.Ilcomportamentofemminileinveceèunpo’differente.Ho cercato di descrivere un po’ di comportamenti tipicamentemaschili.Non ci sono più questi comportamenti perché è passata una cattivapedagogia,ilpadreèmortoperchésièdistruttoilconcettostessodiautorità. Il padre è in qualchemodo la rappresentazione del sacro,delladiversità,dell’altro.E’tantoveroquestocheanchefisicamenteipadricomegestoistintivoneiconfrontidei figli,quandolihannoinmano, lielevanoalcielo, lemadri invece li portano al seno. Questa differenza fisica e che èpropriocarnale,raccontachelaconsegnaalsacro,alcielo,ilsacrificioècompitomaschile;laprotezione,ladifesaècompitodellamadre.Semancassequestaprotezionematernadeiprimitreanni,laconsegnaalpadresarebbevissutasolocomeungrandeterrore.

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Senza questa premessa amorevole della madre che si consolida neiprimitreanni,ilruolodelpadreèvanificato,ilpadresarebbevissutocomeunestraneopericoloso.Leprimecure,neiprimi6mesi,sonolecurefondamentali,sonodecisive.Sevoipadrivoleteprenderviunperiododivacanza,fateloneiprimi6mesidelvostrobambino.E’ fondamentalechenoncisi frappongaallegamefisicoeprofondotramadreefiglioperchécostituisceilprimoelementodisicurezza,diidentitàcheunbambinopuòavere.Tantoèverochesisuoledire,quandounoadottaunbambino,chel’adozionesarà tantopiù riuscitaquantomeno ilbambinoavràavuto rapportoconlamadre.Nientedimenovero.L’adozionesaràtantopiùriuscita,quandoquelbambinoavràavutolaprimarassicuranteesperienzadilegame con la propria madre biologica. Poi al limite inizieràl’adozione, ma la prima esperienza del bambino deve essereun’esperienza positiva. I bambini nonnascononaturalmente buoni,c’è una pedagogia secondo la quale i bambini sono naturalmentebuoni,nonèvero.Ibambinisononaturalmentedeibastardi.Semettounbambinoconilupi,diventeràunlupo.E’laquestionedell’imprinting.Ilbambinoincominciaaprendereunaposizione buona nei confronti della vita quando la madreabbracciandolo,allattandolo,neevocalapositività,rispondeaquestodesideriointerminibuoni.Allora c’è la possibilità che il comportamento del bambino siapositivo,ma se al bambinovienenegataquestaprimaesperienzadipositività non diventa buono, anzi questo bambino svilupperà inseguitodeicomportamentipsicotici.La prima esperienza è l’esperienza fondamentale perché èl’esperienza che evoca l’amorevolezza, che fa emergerel’amorevolezza.Dalmomentochequestolegameèfortificato,allorailruolo del padre diventa fondamentale, lo strappa alla madre e lointroducenelmondo.Il nostro specifico non è imitare i comportamenti femminili, maportaredeicomportamentioriginali.Educateivostrifigliall’ideacheilmaschileèbuono.Il modello della seduttività femminile sembra aver vinto anche nellavoro.Nonpagapiùlalealtà,l’onestà,lacapacitàdiconvincere,pagaquantopiaci.Comunichiamoainostrifiglicheèaltrochepaga,cheèaltroche

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ci rende uomini e questo dipende da noi. Se c’è una cosaimpressionanteneifigliècheifiglicicostringonoarivedereleragionistessepercuinoisiamoadulti.Per questo se non ci sono i figli, non si diventa adulti : i figli cimettonoconlespallealmuroecicostringonoarendereverelecoseche credevamo, cimettono alla prova. Ci costringono a verificare seciòincuicrediamoèveroesenonèverocicostringonoacambiarloperché la vita è un continuo cambiamento e le persone intelligentisolitamentecambiano.Questecosesonostraordinariamentenuove,siamovissutipermoltotemponell’inganno sullamascolinità. Basta con l’idea, per esempio,che l’educazione sia una cosa femminile. Bisogna che i padri sianodentro lecosedellascuola,bastacol fattoche lascuolasiaun luogofemminile. L’insistenzatutta femminileche lascuolamaternasiaunluogo didattico è un’insistenza profondamente sbagliata perché lascuolamaterna, dell’infanzia , non ha una priorità didattica, ha unapriorità affettiva, relazionale. In questo c’è innanzitutto l’ideasbagliatache“primonellascuola,primonellavita”.Secondacosa:c’èl’idea di attrezzare i figli alla sfida della vita. E c’è una complicità,un’alleanza fra lemammee lemaestre che è veramentedemoniaca.Le donne tendono a considerare positivo il lavoro di una maestraquantopiùunamaestraèseveraedàtanticompiti.Non può essere un criterio la quantitàma la qualità del lavoro.Maquesto è possibile, questo può avvenire perché dell’educazione deifigli noi padri non ce ne occupiamo. Vogliamo portare anche qui,comenel lavoro, lanostracapacitàdi sintesi?Lanostraessenzialità,l’esperienzacheabbiamodelmondo?Seconsegniamolascuolaalledonneesoloaloro,lafaremodiventareil luogo dove l’esperienza del maschile non è possibile, dove non èpossibile neanche l’esperienza della diversità dal punto di vistadidatticoedellaconcretezzacheladidatticapotrebbeavere.Quindiilrichiamoèavalorizzareilmascolino:quelruolotipicamentemaschileche,però,èimpegnatoconilmondo,chec’ènellecoseechenonvivecon fastidio le proprie responsabilitàma che entra nelmerito dellequestioni,chesadireechesafare.Perchédevonoessereledonneaoccuparsi delle questioni della scuola? Perché voi padri sietelatitanti? Questaèuna latitanza “criminale”perchénon faaltro checreare lepremesseperché i nostri figli credano, enoi sappiamoche

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nonèvero,chesoloipiùbravisarannoriconosciutinellavita,manonèquestochefaladifferenza.Ciòchefaladifferenzafraunuomoeunaltro uomo non è l’intelligenza o il merito in senso astratto, ma lamotivazione,lapassione,ilsensoconcuisifannolecose.Mentreleinsegnanticontinuanoafarcrederecheladifferenzanellavitaladachistudiadipiù,manonèvero!Ladifferenzaèdatadaunapassioneedaunapersonalità chealtrinonhannoe lapassionee lapersonalitàlepassiamonoi.Genitore:Quellochestadicendovaleperifiglicomeperlefiglie?Dott. Ceriani: Sia per i figli che per le figlie. E’ chiaro che èparticolarmenterivoltoaifigliperchéilmascolinopassaaimaschiperomogeneità e il femminile passa alle femmine. Ilmodello femminilechenoipassiamoallenostrefigliedichetipoè?E’riferitoaimaschiperquantoriguardaicomportamenti,perquantoriguardaivaloridiriferimento e le figlie proiettano, nella loro ricerca del partner, ilpadre. Quanto più il padre è stato capace di amarle, rispettandole,tantopiùcercherannounuomocheabbia lostessorispetto. E’verochenoipadripossiamoinsegnarequestacosa,certoècheilfemminilelo imparano dalle madri. La virtù e il comportamento delle figlie èlegatoall’ideadelfemminilechehannolemadri.Genitore: Il passaggio sulla fatica, sul sacrificio, vorrei capiremegliorispettoallafiguradelpadre.Dott.Ceriani:Ipadrisonoquellichetornanoacasalaseradopounagiornata di lavoro. Purtroppo i padri di questa giornata di lavorocomunicano solo il fastidioenon il fatto cheattraverso la fatica chehanno compiuto sono arrivati a qualcosa di positivo. Sarebbe benecheipadritornandoacasadopounagiornatadilavoro,portasserolabellezzadiquellochehannofatto.Questovuoldirechetuopadrehafatto fatica, gli èpiaciuto,ha costruitoqualcosadibello. Se ioeducomiofiglioafarfaticaebasta,chesidevelavorare,nonbasta.Lafaticavafattasehasenso.Ainostrifiglidobbiamopassarelanecessitàdifarfaticamaperché attraverso la fatica si raggiunge qualcosa. La faticaperlafaticanonhasenso.L’ideadellavoroperillavoroèun’ideaprofondamenteanti‐religiosa

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epsicologicamenteinsana.Illavorohasensoseècostruttivo,seportadel positivo, se migliora la qualità della vita. La Chiesa stessa si èsempre battuta perché la domenica fosse santificata, perché uno sifermasseungiornoallasettimanapergoderedelfruttodellefatiche.Non dobbiamo dire ai figli che ci spacchiamo la schiena per loroperchéèunacosaidiota,perchéalorononinteressa;dobbiamoaverel’intelligenzadidirechelavoriamoperchéquestoèunbenepernoieperchéquestocipiace,cirealizza,cisoddisfa.Il lavoro, certo, costa fatica ma le cose più belle si ottengonoattraversolafaticacomequandosivainmontagnaeperraggiungerela vetta si fa fatica. Faccio fatica perché c’è soddisfazione. Portare ivostri figli sulle vostremontagne è educativo per questo. Si chiamasacrificio perché è la contrazione di ”ufficio sacro”, che vuol dire “renderesacro”percuifaccioun’offertaperaverequalcosaincambio.Passol’ideadellafaticaamiofiglionellamisuraincuiglidico“Forza,dai,siamoarrivati,tieniduro,vedraipoichebelloquandosaremoincima!”. L’educazione ad una sana etica del lavoro dovrebbe esserequesto, così come possiamo passare un’idea di lavoro dove l’unicocriterio è il guadagno o un’idea del lavoro dove il criterio èl’autorealizzazione.E’piùfacileperalcunilavoricheperaltri,peròsesilavorasoloperisoldi alla fine questa cosa mette in crisi perché i figli imparerannoquesto.C’è gente che ha cambiato lavoro per questo. In realtà i figli poivogliono quello che vogliamo noi. Propriomettendoci al servizio diquellocheinostrifiglivoglionocheanchenoidiventiamoadulti.Avete visto la pubblicità di una macchina in cui ci sono tutte lemacchine fuori dalla scuola con tutti i babbi che aspettano fuori,esconotuttiibambini.I babbi sono degli sfigati, pelati e l’ultimo che rimane è l’unico nonpadrecheaspettalabellissimamaestra. Sevoistudiatelapubblicitàemergeun’immaginedimaschilecheèveramentesquallidaetuttociòche è riferito alla paternità è qualcosa di pesante. L’essere padri èpesante,tantoèverochelenuovegenerazionifannoifiglitardissimo,procrastinano il tempo in cui diventeranno padri perché nellapaternità c’è l’deacheunoha finitodivivere.Te lodiconoanchegliamicidelcalcetto.Manonècosì.Anzifinalmentesidiventapadriesiè uomini pienamente quando si diventa padri. Questa è la mia

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esperienza.Genitore:Negliasilinoncisonouominimaestri?Dott. Ceriani: Secondo me, il nido è un’età in cui la presenzafemminileèancoradecisiva.Perògiàallamaternasarebbebellocheci fossequalche figuramaschileper lomenonei laboratori. Ci sonoalcuni uomini nella scuolaprimaria. E’mia esperienzaprofessionaleche le classi condotte da maestri uomini hanno un equilibrioimpressionante.Lapresenzadifiguremaschiliall’internodellascuola,consente ai bambini dei processi di identificazione positiva,soprattuttoallemedieèfondamentale.Laragionepercuinellescuoleci sono pochi uomini non è solamente economica, è un problemaanchediriconoscibilitàsociale.C’è un’ideologia del lavoro secondo la quale siamo sprecati per unlavoro così. Non è vero, è il contrario, siamo sprecati per stare inbanca.Genitore:La figuradell’insegnantenonèpiùvistacomeuna figuradiprestigio,adessopurtroppoperlaquestioneeconomica,perglistipendibassi…Dott. Ceriani: Non solo la questione economica, è una questioneculturale.Dovresteleggereillibro“Biancacomeillatte,rossacomeilsangue” che è la risposta cattolica ai libri di Moccia. L’idea che lamascolinitàabbiaunasuadignitànonlodicenessuno.Genitore: Bisogna trovare un equilibrio tra “il padre‐padrone” di untempoeil“mammo”diadesso.Dott. Ceriani: Purtroppo noi scontiamo alcuni errori storici comel’idea del “padre‐padrone”, cioè l’idea che ilmascolino sia riducibilealla rappresentazione del potere: stupido, idiota, ottuso come erarealmentenella famigliaborghese.Stiamoscontando leconseguenzediquesto,diunerrorediimpostazione.Nellafamigliacontadina,ilpadrenonèmaistatoun”padre‐padrone”elamadrenonèmaistata“l’angelodelfocolare”,hasemprelavorato,èsemprestataincontestieluoghipubblici.

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Il padre era tutt’altro che padrone perché nella famiglia contadinaallargatailpadre,luistesso,erasottomessoall’autoritàdisuopadreodeglianziani.Io giro abbastanza il mondo, in posti infelici dove ancora ci sonoculture tribali patriarcali, in cui gli uomini non sono violenti perchédevonorenderecontononsoloallafamigliamaalvillaggio.Infattisevoglio cambiare l’educazione devo cambiare il villaggio. Il “padre‐padrone”èpossibilesolonell’ideachiusaefamilisticaincuinoisiamo.Perquestovi invito, comeho fatto lavolta scorsa, adaprire la casa,cioèfrequentatevi,fatepercepireaivostrifiglicheilmondoèbelloegrande e non c’è da averne paura. Per cui le case sono aperte, civediamo,gliuominilaseraesconoeselaspassano.Nonèunesempioridicolo.Miofigliodi17anniquandoescoconimieiamiciècontento.L’idea che proprio padre abbia una vita sociale e degli amici è unacosaimportantissimaperifigli,èun’indicazione,èunorizzontechesidafigli.L’idea che il proprio padre si realizzi solo nel contesto famigliare èsoffocante.Genitore:Penso sia la stessa cosaquando lamamma esce con le sueamiche.Dott.Ceriani:E’lastessacosa.E’lapossibilitàdiinsegnareallefigliead avere delle amiche. L’idea che noi, uomini, abbiamo degli amici,cosa che le nostremogli contestano sempre, è fondamentale perchéindica ai figli il fatto che anche per noi il mondo è un punto disoddisfazione.Genitore:Ilproblemadellamascolinitàdipendedalfattocheledonnesonopocoautonome,anchelorodovrebberoprendersilalorolibertàemanifestare la loro libertà. Si auto flagellano rimanendo in casa. C’èancheilproblemadellamancanzadirelazionetraledonne………Dott.Ceriani:Le donne hanno avuto fino dagli anni ’60 spazi loro,feste loro, momenti loro. Mi capita spesso di gestire coppie che siseparano. C’è sempre una vittima all’interno della coppia e uncarnefice,peròtuttosommatoilpadreconsentechequestoavvenga,

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infondosimeritailruolodellavittima.All’interno della coppia l’equilibrio deve essere raggiunto ancheattraverso una conflittualità. Il rispetto nei confronti dei figli vaguadagnato e il conflitto va accettato. C’è sempre una dialettica tramarito e moglie, l’importante è che non si receda. E’ chiaro che illitigiodeveessereragionevoleperchéèdall’armoniadiquestioppostiche i figli riconoscono la dignità del mascolino e del femminile.Altrimenti continuate ad educare delle figlie che considerano gliuomini dei deficienti ed educherete dei maschi che considerano ledonnesolodelle“personealtamenteirritanti.”Dal modo con cui voi trattate vostramoglie, i figli apprendono chetipo di rispetto avere nei confronti delle donne, dal modo in cuitrattatelavostradonna.Abbiamo a che fare con una generazione, quella deitrenta/quarantennichehaavutopurtroppodeimodellidiriferimentopadre‐madre non sempre positivi, che hanno abdicato in qualchemodoallororuolo.Genitore: Non c’è anche un modello proposto dalla televisione cheincidetanto?Dott. Ceriani: Sicuramente il modello televisivo incide tanto, perquestosiorganizzanoseratecomequesta.Questaserainfattiabbiamodettodellecoseveramentecontrocorrente.Perpoterreggerequestadifferenza di pensiero non dovete stare da soli. Il mondo , latelevisionesonopiùforti!Ciò che aiuta a reggere questa differenza di pensiero è condividerel’esperienza: è l’unico modo per rimanere “sani in un mondo dimalati”Allorac’èl’ideadelnido,questoèl’unicosensochehailnidoperchécrea delle occasioni di incontro e crea possibilità di relazione chepermettono l’esistenza di un pensiero diverso sull’essere padri emadri.Questaèl’ideadelnido.Il protagonista del nido è la famiglia perché se non so accogliere lafamiglianonsoaccogliereneancheisuoifigli.Ilvaloreaggiuntodelnidoèquellochequestoluogoèvostro,questoèilluogodellafamiglia.Questa è la migliore prevenzione della separazione: l’idea che la

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famigliaèunmodosanodistarealmondo,èunaformaconveniente,chesicostruiscegiàadesso.Sifafamiglianonperchél’hadettoSantaMadreChiesamaperchépermadre,padre,figlièunmododistarealmondo conveniente, bello, utile in sé. Funziona. Se non funziona,lasciamostare.Genitore: Forse c’è un piccolo errore perché spesso ci si incastra neimodidisvolgerelegiornateeneiritmichelaroutinedetermina.Dott.Ceriani:E’vero.Unasocietàchevuoleveramenteinvestiresullafamiglia rivede i tempi e i funzionamenti sull’idea della famiglia.Mentrelanostrasocietàl’ultimacosachevuoleèlafamiglia.Pensatesolamente alla questione delle tasse. Quando penso che paghi piùtassediunsingle,mivailsangueallatesta.Non è giusto. Vuol dire che non c’è nessun investimento su questaformadistareinsieme.LarealtàdeinidiaziendalichenasceinSveziaèunarealtà ragionevole,èunaltromododi concepire ilmondochenon influisce sulla produttività e non c’è esperienza traumatica delbambino. Gli svedesi hanno investito sulla famiglia, sul nucleofondamentale della società. Noi stiamo invece immaginando unmondochesidimenticadeibambini,cioèdelfuturo.Genitore:Parlimoltodeirapportimac’èanchelaquestionedeltempodadedicareatuofiglio.C’èunaproblematicainternaallafamigliapercui non ci incrociamo più, si fa una vita chiusi in casa allucinante,assurdaedèmoltoalienanteeancheilbambinononvedeesperienzedirapportidiversitraadulti.Dott.Ceriani: Il veroproblema è che se cimettiamonella testa deibambini, offriamo loro unabenmisera rappresentazionedelmondoadulto.Agliocchideibambiniilmondodegliadultièunmondotriste,tantoèverochel’ultimacosachevoglionoèdiventaregrandi,mentrequellidellamiagenerazionenonvedevanol’oradidiventaregrandi.Genitori:Eppureleconquistepiùgrandi,lecosepiùentusiasmanti,piùdivertentimelericordoconmiopadrenoncertoconmiamadre.Dott. Ceriani: Hai avuto un padre. Chi non l’ha avuto se lo deve

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cercaredentrodi sé. Ioavevounpazientecheeraorfanodipadreeaveva vissuto questa cosa con grande dolore perché non avere ilpadre è una mancanza forte. Quando è nato suo figlio ha dovutoinventarsi una paternità. Chi non ha avuto un padre, deve cercaredentro di sé ed offrire al proprio figlio questa paternità che non haricevuto.Questovuoldire che l’avereun figlio rappresentaper lui ilmododiviverel’esperienzadellapaternitàdicuinonhapotutogioire.Le altre sere ho visto “Porta a porta” sul film che esce adesso“Immaturi” che riguardapiùomeno lavostragenerazionee l’ideaèche queste otto persone, gli attori del film, erano trattati da Vespacomedeibambini, venivano richiamati,presi ingiro. Èpropriounagenerazionecheèstatasegnatadallafratturaconilmondoadulto.Siè dei”Peter Pan” quando gli adulti hanno degli stili di vita per nullaaffascinantinéintrigantinécoinvolgenti.Iosperocheinostristilidivita faccianovenirvogliaainostri figlididiventareadulti.Pensateacomesiconsideral’infanzia,èmonetacorrentechesidica:“Goditilavita finché sei bambino perché poi vedrai…” Ma perché? Io nontornereimaiindietroaimieivent’anni.Se i bambini hanno a che fare con degli adulti insoddisfatti eproblematici, si chiameranno fuori, se hanno a che fare con degliadultiinvececheaccettanol’etàchehannoe,nonsolo,lascianoanchespazioperchélorocipossanoessere.E’ tutta un’altra cosa. La questione è che a un certo punto bisognaandarsene perché questi ci devono poter essere. E’ la questionestoricachestainteressandol’Italiacioèlagerontocrazia.Queglistessiche adesso sono contro la gerontocrazia, contro il governo deglianziani,sonoglistessichehannopermessoquelsistemaditutelaediprivilegi per cui abbiamo una gran parte della popolazioneattualmente in pensione, pre‐pensionati a quarantacinque anni, esonoglistessicheaffermavanocheilproblemanoneralanatalità.Se c’è una cosa che rende, invece, giovane un paese e che lo rendevivoèchenascanodeibambini.Parlaredeibambini,crearedeinidi,farfamigliaèl’unicoverorealeinvestimentosulpaese.E’lasperanzaperinostrifigli.Noisiamounpaesedivecchichenonsenevoglionoandareechebisognabuttargiù.Genitore: Sono contento questa sera soprattutto per ilmio ruolo dipadre.Adessochemiofiglioha2annimisembradicapirequalcosadi

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piùperchéèconluichecapiscodipiù.Mihastupitounacosachenoneramaisuccessa:tornandoacasadallavoroc’eraluichemiaspettava,èunacosabellissima.Dott.Ceriani:Sì,sicapisceancheperchésivaallavoro.Genitore:Adessomiofigliorappresental’unitàfamigliare,ilmotivoelaconcretezza del nostro amore e il vederlo venirmi incontro mi hacambiatotanto.Primailmioesserepadreerapiùconfuso,diverso.Dott.Ceriani:Più i figlidiventanograndi,piùèbelloperchénonc’èniente di più bello dell’aver di fronte unuomo semprepiù libero. Ilbene che i nostri bambini ci vogliono è un bene grande,ma adessodipendonodanoimadiventandograndi,ilbenechecivoglionononèscontato,lodecidonoliberamente.Non c’è niente di più bello del fatto che tuo figlio ti vuole bene inmodoliberononperchédipende,maperchéèadultoetiama.Nonc’ènientedipiùbellodellosguardodituofigliocheliberamentetivuolebenenonperchéècostrettodallanecessità, tivuolebeneperchéseisuopadre(c’èunabellissimapoesiachedice:“Padretivogliobene,anchesetunonfossiilmio”).Tivogliobeneperchéseimiopadre,manonèl’unicomotivopercuitivogliobene.Anchesenonfossimiopadretivorreibeneperchéseiunuomo.Ilbenenonèlegatoquindisoloadunadipendenza,maancheadunastimacheifiglihannoneinostriconfrontiequestastimaceladobbiamoguadagnareacominciaredastasera.

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Aprile2011DottoreLuigiCeriani

L’alberodeglizoccoli:tradizioneegenerazioniDott. Ceriani: La volta scorsa abbiamo detto molte cose. Potreiparlaredelleoremamiinteresserebbemoltochevoidicestelavostraanche perché il tema di questa sera è un tema abbastanza astratto.Sullatradizionesipuòfareanchedellafilosofia.Cercheròdidiredellecosemoltoconcrete,nonparleròdeibambini.Premessa: non parlo dei bambini perché il rischio è sempre quelloche voi vi aspettiate delle istruzioni su come comportarvi con ibambini. Non è questa l’intenzionema neanche la pratica perché lestrategiecomportamentalive le inventate,ve lecostruite, lecreateapartire da un pensiero. Infatti, come dice una pubblicità con unosloganbellissimo:“Sivivecomesipensa”, ilcompitomioèquellodisuggerirvi dei pensieri, delle immagini che contribuiscano a crearedelle riflessioni che abbiano come ricaduta dei comportamenti. Silavorasempresull’idea,nonsuicomportamenti.Altrimentisirischiadi avere il problema, ma non c’è pensiero: c’è il problema e lasoluzione. Invece per noi, italiani, forse perché proveniamo dallaculturaeuropeacheèculturadipensiero,cristiana,dellaragione,noici chiediamo: “Tu che intenzioni hai? Che ideologia ti muove, cheriferimentiantropologici,checoncezionedellavitahai?”.Unavoltacheècondivisalaconcezionedelmondo,quellochesifaè

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abbastanza relativo. Sui bambini questo è fondamentale, come tramoglie e marito. Se tra moglie e marito non si condivide unaconcezionedellavita,cioèsicondivideciòcheèbene,ciòcheèmale,cosaègiustoecosanon loè,cosaèvero,cosaè falso,qualisonogliideali per nostro figlio, se non si condivide questo non ci siraccapezza,primaopoiinevitabilmentecisiperde.Bisognapensarlaallostessomodo,èperquestochenellenostre famigliediventacosìstridente, così forte il problema del rispetto della tradizione. Nondobbiamoinventarenulla,madobbiamoprendereilmodellochecièstatodato, rivederloalla lucedellanostraesperienza,personificarlo,incarnarlo,concretizzarloepassarloainostrifigli.Il vero dramma dal ’68 in poi, è la politica. Si è infatti creata unafrattura insanabile trapassatoepresentecon l’ideologiadel “vietatovietare”, secondo la quale non c’è nulla di vero, non c’è nulla disbagliato, tuttodeveessere sperimentato, i figli vannoassecondatienon educati, ecc. Non la si pensa più allo stesso modo perché si èdetto, è stato scritto chenonbisognapensarlaallo stessomodo. Fapartedelpensierodominantechenonlasidebbapensareallostessomodo,anzièmegliosenonlasipensaallostessomodo.Seilmaritoelamoglienonhanno lestesse finalitàsonocomeunacordatachevaverso cime diverse. Così abbiamo incrinato il rapporto con latradizione.Questononvuoldirecheil’68nonavesseragionenellasostanza,cioèchelafamigliadovesseessereunpuntodiaperturarispettoalmondoenonunpuntodichiusuraequestoeraassolutamentevero.Il’68hagiustamente contestato il modello della famiglia piccolo‐borghese,perbenistaestereotipata.Solochehaconfusoilvaloredellafamigliatradizionale con la famiglia piccolo‐borghese. Le nostre famiglie, lenostrecoppiesonofortementeomologate, ilnostroesserefamigliaèmolto condizionata dal contesto, è a immagine e somiglianza delmodellotelevisivo.Nonèverochelafamigliaborghesenonesistepiùperché c’è stata la rivoluzione del ’68. Quella critica alla famigliapiccolo‐borghese si potrebbe fare tranquillamente anche adesso.Anche adesso le famiglie rischiano di diventare un elemento dichiusuraediritirosocialeedèoggettivamentepatogena,creaansiaesofferenza e genera violenza. Non crediate che la famiglia‐ piccoloborghesesiafinita,visonoaltristili,altriconsumi,altrimodid’essere,ma quel tipo di famiglia esiste ancora. Nella misura in cui noi non

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comunichiamoaifigliildesideriodiandareversoilmondo,noisiamocosì, quando i nostri pensieri sono cristallizzati su alcuni ideali dibasso livello, noi siamo così; quando le esigenze che suscitiamo neinostribambinisonosoloesigenzenarcisisticheesolipsistiche,anchenoisiamocosì.Enonèl’eventodellaseparazionechenoncirendepiùpiccolo‐borghesi;sièunafamigliaegoista,limitata,pocointeressante,non affascinante e quando siamo così siamo una famiglia che nonpassanulla,luogodellamortesociale,siamodeisepolcriimbiancati.Quellacriticadel’68ègiusta,del’68vasalvatoilrichiamoalfattochela famiglia non può essere un luogo di mortificazione emotiva epsicologica.Infattilavoltascorsaparlandodellapaternità,dicevamocheilpadreècoluicheintroducealmondo.Ilnostrocompitoèquellodi essere per i nostri figli la possibilità di guardare al mondo consperanzaedapertura.Facciamo due errori fondamentali relativamente alla tradizione. Ilprimoerroreèconfonderelafamigliapiccolo‐borghese,egoistadicuiabbiamoparlato,conlafamigliatradizionale.Perfamigliatradizionalesi intende la famiglia come forma conveniente dell’esistere. Ci sisposa, si fanno i figli perché questo è sano, perché questo è bene, èbuono. FarequestoperSantaMadreChiesanon interessanessuno .Farequestoperchécosìsièsemprefatto,noninteressanessuno.Noicontestiamo l’idea che la famiglia debba essere una forma in cuiriconoscersiforzatamente.Noi,alcontrario,diciamochelafamigliaèilpuntodipartenzaperpoteressereadulti,senonsièpadriemadrinonsièadulti.Nonperchénell’essereadultic’èilsensodellafaticaedel sacrificio, ma perché nell’essere adulti si può esseredignitosamente,pienamente,autenticamenteumani.Direquestecosevuoldireavereunaconcezionedellavitaedesserepersonesane.Unacosa che mi colpisce sempre è vedere come alcune mie colleghecosiddette“progressiste”sonodifattonellavita,tristiedisperate.Come si puòprendersi curadiunaltro senzaavereun’ideapositivadellavita?Proiettatequestosugliinsegnantichepermestieredevonopromuovere l’umano e che invece, spesso, mortificano ognientusiasmo, ogni speranza di costruire un mondo migliore. Siamocircondati da questa tristezza, da questa stanchezza, da un lamentosociale che poi invade anche la famiglia, da un nichilismo a tutti ilivelli che investe tutto. Sulla famiglia questa situazione incide inmodoterribile.Comefaccioaguardareimieifigli,astareconlorose

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nonhouna concezionebuona, positivadella vita?Psicologicamente,non la sostengo, se la logica è sempre quella del lamento e dellarecriminazione.SonoappenatornatodalLibano,lìc’èlaguerra,maifiglilifannoec’èuna positività forte nei confronti della vita, dentro la sofferenzaquotidiana.C’èlapositivitàforte,lacertezzachelavitanonèinutile.L’Islamèunareligionesemplice,nonècosìerudita,razionalecomeilcattolicesimocheèunareligionemoltocomplicatadalpuntodivistadottrinale,edessenzialmentediceunacosa: lavitahaunoscopo,unsenso, nonèmai inutile, finoall’estremosacrificio.Sepassassimoainostrifiglisoloquesto,passeremmounacosaassolutamentepositiva.Solo questa passione, questa positività, cioè che nulla è inutile, matuttoquello che facciamorimane, resta, cipermettedi risponderealnostroruolodigenitori.L’insegnanteècoluiche lasciaunsegno. Provateapensareaquelledei vostri figli. Questa positività nei confronti della vita non la siracconta a parole, omeglio, non solo a parole anche se ad un certopunto ha bisogno anche delle parole perché chi non parla neanchepensa,maquestapositività la si vedenei fatti.Daqui il consigliodivedere “L’albero degli zoccoli”(1976). E’ un film che racconta unasituazione di sofferenza, di mancanza, di povertà anche forte, diingiustizia sociale, ma quello che traspare di più nel film è chenonostantelafatica, ilsacrificiodellavita,siintuisce,sicomunicaununiverso,un’ideadivitabuona,salvata,maiinutilechecomprendevatutto: lamorte, la festa, la scuola, ecc. Anche dentro una situazioneoggettivamente faticosa passava e si percepiva in modo tangibilel’ideachelavitahasempresenso.Perché faccio questa precisazione dovuta? Perché non poteteprenderelacreaturadidueanniespiegarecheilpapàglihadatounasberlaperòl’hafattoperchépossiedeununiversodisegniesimboli…no! Intanto non dovete dare la sberla,ma comunque dentro c’è unabbraccio, c’è un sorriso. E’ la famosa questione del clima che sirespira che è la cosa più potente, più anti‐depressiva che ci possaessere. Quando entri in un nido, in una scuola, ti accorgiimmediatamente del tipo di clima che passa, della positività dellerelazioni,èun’alchimiacherespiri.Approfondiamo ulteriormente: era una famiglia che riusciva acomunicare nei propri atti questa positività nei confronti della vita

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soprattutto perché era una famiglia allargata. Questo vuol dire chec’eraunafrequentazionetaletrafamiglieeun’unitàdicondizionechei bambini quotidianamente stavano insieme, che le madri e i padriquotidianamentestavanoinsieme.Una cosa che mi ha colpito nel mio ultimo viaggio in Libano, èl’intimitàconcuigliuominiarabisisalutano:sefumateilnarghilèneibarlasera,vedetelavitachefannogliuomini.Quandodueuominisiincontranosibaciano,nonnelnostromodounpo’imbarazzato,èunbacio chedice “Tivogliobene”enonsihapauradiquesta fisicità. Ibambiniguardanoeimparanoun’aperturatrarapporti.Genitore:Iosonostatatestimonesuunaspiaggiadiunuomoarabochehapicchiatolamoglieperchéavevaalzatoilvelo.Dott. Ceriani: Io voglio sottolineare e valorizzare il positivo. Ilmondo arabo è fatto di luci ed ombre e, rispetto al femminile, c’èfondamentalmente un atteggiamento di paura. Noi occidentali loabbiamo risolto col diventare noi uomini, femminili. Bisognachiedersi perché il mondo arabo ha così paura del femminile.Comunque si incontrano, si baciano affettuosamente, è un affettoconcreto, reale fisico. Lapercezioneche ibambinipossonoaverediquestamascolinità,diquestaamicizia,nonèladiffidenza. Pensateaquelloche inostribambinipercepiscononeirapporti tra famiglie: ladiffidenza e la chiusura. Questo modello di famiglia paragonato almodellodifamigliache“L’alberodeglizoccoli”esprime,èunmodellocheciè lontano,sulqualelavorare.Lavorarcisuèfaticoso,vuoldirefermarsi e chiedersi: “Quante volte almese inviti qualcuno a cena?”“Quantevolteallasettimanachiedoaiuto?”.Silavoracosì.Secondo errore relativo alla critica della famiglia tradizionale: lafamiglia piccolo‐borghese andava criticata ma criticandolaesageratamente si è ottenuto che la famiglia tradizionale venissenegata e c’è un ulteriore problema. Questa cultura di fronteall’alternativa che la famiglia tradizionale offriva, non ha saputoproporreniente.Ilnostrorealeproblemaèche,inalternativaaquelmodellocheinostripadricihannoofferto,nonc’ènessunaproposta,c’èilnulla,ognunofaquelchevuole.Ognunohalapropriastrada,nonc’è una società che condivide un progetto. Proprio perché non c’ènessuna alternativa, prima di criticare il modello tradizionale,

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occorreva aspettare, forse alcuni aspetti andavano cambiati,manontuttoilmodello.Pensateperesempioallaquestionedelmatrimonio:sposarsi o non sposarsi non è la stessa cosa. E’ faticoso in questocontesto sociale dire una cosa così, fare questa affermazione. Da unpuntodivistapsicologicocheunosisposiono,nonèlastessacosa.Questo non lo dice nessuno. Siamo in un’epoca di indifferentismomoraleper cui sposarsi onon sposarsi èuguale.No,nonè la stessacosa! Vi faccio un esempio per spiegarvi che questa posizione èsbagliata.Unragazzinodi12anniaffettodamutismoelettivopercuihadecisodiparlaresolocon2/3personecheluihaelettocomesuoiinterlocutori, è un bambino semi‐autistico per il quale che io sia lìdavantialuiochenoncisia,perluinonfaalcunadifferenza.Questaèpatologia. Proprio di fronte alle cose che ci stanno più a cuore,dovremmo essere indifferenti! Dal punto di vista del pensieromaschile,sposarsiononsposarsièlostesso,manonèvero.Devonoesserechiareleragioni,devonoesserefattedellescelte.Oggisposarsi,cioèprometterepubblicamentedavantiagliuomini(incomune)odavantiaDioeagliuomini( inChiesa)chequest’uomoequesta donna staranno insieme tutta la vita, questa promessapsicologicamente costituisce un’espressione di un impegno e di unconvincimentotalechesiradicainmodoindelebile.Siradicatalmentetanto da far dire alla Chiesa, per esempio, che il matrimonio èindissolubile perché se l’intenzione con cui ti sposi davanti aitestimoni è quella di condividere con quella persona tutta la vita iononpossodissolverequestaintenzione,nonpossoscioglierlaconunattoqualsivoglia.E’psicologicamenteindissolubile,ècomel’ideacheun figlio non possa più essere tale. E’ impossibile. Tutte le critichemodernealmatrimoniocherischiadiessereabitudinario,stancante,possonoancheandarebene,c’èanchetuttaunacomponentedifaticaquotidianamaquestononfavenirmenolasceltafatta.( Vi consiglio a questo proposito di vedere il film di Fabio Volo“Casomai”)E’ importante che riconosciate il principio: sposarsi o non sposarsinonè la stessa cosae checon i vostri figlidiciate conchiarezzachenonèlastessacosaperchépoisitroverannoinclasseconinsegnantichedirannolorononsolocheèlastessacosa,macheèpuremeglioperchépiùesperienzesi fannoepiùdiventicontentodellavitaedelmondo.Disolitoinveceèilcontrario:piùfaiesperienzenegative,più

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ticonvincichelavitanonsiacosìtantomeritevolediesserevissuta.Nonèundiscorsotroppoduro?Ioperquestecosestolitigandoconunamiacollega:nontisposa,alloravuoldirechenontivuolebene.Genitore:Senonfosseperledonne,lefamiglie…Dott.Ceriani:E’vero.Dacuianchelaquestionemitologicadell’eroe.L’eroe classico del mondo greco sembra essere colui che è forte, ilvincitore, il più coraggioso. In realtà non è così, in realtà il termine“eroe” significa il figlio di Era, dea della terra. L’eroe è colui chesacrificailsuocorpoespargeilsuocorponellaterraperchélaterranevengafecondata.Questoèl’archetipoclassicodell’eroe.L’eroeèchidàlavitaperglialtri.Tantoèverochenellaculturacristianalevirtùeroichesonoqueste.Genitore:Ancheperimusulmaniikamikazesonodeglieroi.Dott. Ceriani:Certo, perché muoiono per colpire l’infedele eraggiungere il paradiso. Dal punto di vista escatologico, la culturamusulmanaèunaculturaconflittualeperchéilfinedell’Islamismoèlasconfittadell’infedele.L’eroeècoluichedàlavitaperglialtri.Provateapensareinquestosensochetipodiesempiodiamoaifigli,chetipodicomunicazionec’èneiconfrontidei figli.L’eroismononèl’eroismodell’eccezionalità,maèl’eroismodelquotidiano.Cosac’èdipiùeroico,dalpuntodivistadelladonazionedisé,dellapaternità,dipiù avventuroso della paternità vissuta consapevolmente, condivisa,accettata.Terza considerazione: se non condividiamo questa concezione delmondo, non arriviamo al fatto che la famiglia deve diventare unparadigma sociale. Pensare così della famiglia non è facoltativo,pensare cosìdella famigliadevediventareprogettuale, concreto. Lafamiglia quindi va consapevolmente difesa. Il migliore servizio chepossiamo fare ai nostri figli è difendere la famiglia, nonideologicamente ma come modo con cui entrare a far parte delmondo. La famiglia salva la dimensione della coppia, salva ladimensione dell’identità di genere e sottolinea l’importanza deilegami nella vita. Tu sei la famiglia, tu sei nella misura in cuiappartieni a qualcuno. Tu sei ciò da cui dipendi, tu sei i legami, le

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relazionichehai.Einostrifiglihannolanostrafaccia,sannochisonosesannodichisono.Fatementelocaleacomenormalmentelafamigliavieneconsiderata:tusei tantopiùcontento, tantopiùveroquantopiùsei slegato, si fariferimentoaunuomocheèprivodilegami,cheèautonomo.L’eroemodernononècoluichesidàaglialtri,macoluichesiemancipadalmondo,ècoluichebastaasestesso.Neifilmsiraccontaquestotipodieroismo che è la negazione dell’idea stessa di paternità perché si èeroinellamisuraincuinonsièdinessuno,l’eroeècoluichepuòfarea meno di tutti. Noi citiamo la famiglia come assolutamentecontraddittoria rispetto aquest’idea. Tu seinellamisura in cuinonpuoiprescinderedai legami.Tantoèvero che inostribambini sononoi,senonfosseronoi,nonsarebbero.Certamentequestohaunpesosignificativo, dovremmo citare anche tutta la pubblicità che si fa inquestosenso.E’unanostalgia,malatendenzanonsolocinematografica,maanchedellaletteraturadel‘900èchedeviriuscire.Peresempio,ilromanzo“Lo straniero” di Albert Camus, inizia così: “Lamamma èmorta”, ilprotagonista riesce a superare il dolore, ad essere libero perchéindifferente. E’ l’apologiadell’indifferenzae“…cosìpernonsoffrire,devo toglierti dal cuore.” Chi ama rischia di soffrire però ha piùpossibilità di essere felice. Si guarda sempre con nostalgia, anchel’eroe,maperchéèrestatoancoraunpo’piùuomo.Genitore: Nel film “The road” il rapporto padre e figlio invece èl’opposto…Dott.Ceriani: E’ un film bellissimo sull’idea dell’eredità, il padre sirealizza nel preparare ilmondo per il figlio, nel condurlo per landedesolateversolaterradoveluipotràvivereeperquestodaràanchelavita.Abbiamo parlato della famiglia come scelta culturale dellaconvenienza della famiglia, del matrimonio, di come si comunica lapositività.Peròquestononvuoldirescegliereideologicamenteperlafamiglia.Lafamiglianonèunabattagliaideologica.Nonèunasceltaapriori,èunasceltachesivedenei fatti,nellavita. Unacosainfattiche mi fa arrabbiare in un certo cattolicesimo è che la vita dellafamiglia viene scelta aprioristicamente senza porsi il problema di

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essereconvincentiedaffascinanti.Olavitadifamigliaèun’avventurabuona o non si fa. Non fate famiglia per poi sembrare sepolcriimbiancati. Viene voglia di far famiglia perché vedi famiglie cheevocano,suscitanointeildesideriodibene.Cosìcomeibambininonsononaturalmentebuonicomevoicredete,incominciano ad essere positivi nei confronti della vita quandotrovanounamadrechelievocaallavita,cosìèperlafamiglia.Seunofa solo esperienze negative nei confronti della vita, questa grandeaperturaneiconfrontidelmondononcel’haelosipuòanchecapire.Se difendiamo la famiglia, non difendiamo una forma astratta madifendiamo una forma conveniente del vivere. Se riconoscete cometale,comunicatela,altrimentilasciatestare.Cisisposaperquesto,invirtùdiqualcosadibuonochesipercepisce.Questopsicologicamenteèfondamentale.La famiglia non è autoreferenziale, non è che il padre è il padrone,l’esserpadrinonvuoldireesserelaleggeinautomatico.Tuseipadree lo sei fino in fondo nellamisura in cui tu stesso sei legittimato ariconoscere un’autorità, tu sei autorevole se riconosci un’autorità.Saprai far obbedire alle leggi se tu obbedisci alle leggi. Nessunosovverte la legge che è diritto di natura. Questa famiglia a cuifacciamo riferimento è la famiglia che ha bisogno di obbedire alleleggi,nonpuòdasolariprodursi.Perquestolafamigliahabisognodiun riconoscimento giuridico, per questo è anche un problema dibattagliapolitica.Vi ricordate laquestionedei “DICO”di cui adessononseneparlapiù? Aparte l’assurditàpoliticapercui sidecidediconvivereperchél’amorenonsialimitatodalleleggiepoisivuoleunaleggechericonoscalalegittimitàdell’unione…apartequesto,ègiustofareunabattagliapoliticaindifesadellafamigliaeperlaprioritàdellafamigliaperchéildirittonaturaledeveesserericonosciutodallalegge.Ci deve essere una legge e non è uguale che ci sia o non ci sia unalegge.Mettere al mondo dei figli vuol dire assumersi una responsabilitàrispetto alle conseguenze che questi bambini portano nelmondo. Ifigli sono tuoiese fannodeidanni,ècolpa tua. Tusei responsabiledell’educazionedeituoifigli.Ifiglitirappresentano,ifigliraccontanochisei.Farfamigliaèun’accettazioneresponsabiledelmodoconcuisiincidenellasocietàesistanelmondo.

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Genitore:Unocomunicaquellocheè,permelabattagliaèquesta.Dott.Ceriani: Vi racconto una storia a questo proposito. Avevo unpazientedicirca50anniconunamalattiaprogressivamoltograveedinvalidante. Era venuto da me per chiedere aiuto nel comunicarepositivamente,perquantopossibile,aifigli,lasuamalattia.Unuomogravementemalatochehaquestaprimapreoccupazione:nonvolevalasciare in eredità ai figli solo la sofferenza! E’ mortoimprovvisamenteunasettimanafa.Io non ci credo che noi siamo consapevoli di quanto siamonegativinell’eredità che stiamo lasciando. Non credo che sia perdonabile ilfatto che non ci si metta in discussione di fronte ai propri figli.Facciamotuttil’esperienzadinoncambiarediunabriciolanonostantei figli, nonostante il dolore, nonostante la morte. Io continuopersonalmente a incontrare persone che invece accettano laprovocazionechelavitaporta.Dipendedate.Genitore:Sonod’accordo,noncisipuò limitareadirecheunoèfattocomeèfattoelimitarciasentirsiaposto.Dott.Ceriani:Lamortepsicologicacoincideconlafrase“iosonofattocosì”. Non si può accettare questo nel rapporto con i propri figli,megliodire“Hosbagliato”.Genitore:Volevoarrivarealladomanda,nonsipuò fareunbilancioeprevedere come saràmio figlio in base a quello che io sono. Siamoimperfettipercuinecessariamentepassailbeneeilmaledinoi.Dott.Ceriani:C’èunconcettoche iohoconiatoperusciredaquestedomande complicate: è il concetto di “prevalenza”. Io ascolto ilraccontochegliadolescentifannodeiproprigenitoriesochegiudiziopesantehannonei loroconfronti. Dettoquestoperòlamemoriacherimanedinoièsemprelegataallaprevalenza,cioèlenostredebolezzeemergono ma c’è un prevalente, magari di pochissimo, ma è moltoimportante.Moltedebolezze,moltierrorimaèilpositivocheprevale.Nonc’ènientedipeggiocheesserenébuoninécattivi,nonc’ènientedipeggiochenonlasciarenulladisé. AnchenellaBibbia, inunodeirarimomentiincuiDiosiarrabbia,dicealsuopopolo:”Nonsietené

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freddinécaldi,sietetiepidiequindivivomiteròdallamebocca”.Nonc’è niente di peggio che il non scegliere, che è la critica che facevoprimaalconcettoegoisticoepiccolo‐borghesedellafamiglia.Nonseiniente se non scegli, se non comunichi, se non ti esponi, non ticoinvolgi.Questaèl’ignavia,èilnonsceglierepernulla,cheDanteconun’immaginebellissimacondanna: idannati ignavisonoperseguitatidalle api e, con ironia grandissima, per la legge del contrappasso,devonocorrereinseguendouncencio.Questoèilpeggioredeglierrorichesipossonofare,tralasceltagiustaelasceltasbagliata,lapeggioreèsicuramentequelladinonscegliere.Nessunbilancioquindi,maunapassione.Genitore:Più lacoppiaècoesanella sceltadelpositivo,piùglierrorisono lasciati da parte, ilmessaggio così è forte perché arriva da duepersoneunite.Dott.Ceriani: E’ importante questa sottolineatura del pensareinsieme.Micapitaspessodivederedellecoppiechesonoinunafasedilitigio,diseparazioneedirichiamarleadunpensierocomune.Genitore:Icriteriguidamisonorimastidentrotuttalavita,ancheseimiei genitori erano divorziati, erano in disaccordo, ma nei mieiconfronti mi hanno comunicato un pensiero comune. Le cose buonequindirestano.Genitore: A proposito della famiglia autoreferenziale, se io seguoun’autorità,comelofacciovedereaimieibambiniecheimportanzaha?Dott.Ceriani: L’esempio classico della tradizione è che tu segui ilprete, oppure un altro esempio: a me di Berlusconi non importaniente,ma non tollero l’idea che gli insegnanti dimio figlio parlinomale di Berlusconi o di Napolitano che è il mio Presidente dellaRepubblica. Questo va contro il principio stesso di autorità. Questiragazziubbidisconoateinsegnanteinvirtùdelprincipiodiautorità.Nonsipuòandareoltrelalegge,farvederecheanchenoiabbiamouncapo, che anche noi ubbidiamo, che si costruisce solo se c’èun’autorità, per quanto possa essere criticabile è ilmodo con cui sipassaquestoconcetto.Quandosiparladeicapi,chetuttinoiabbiamo,

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losifainuncertomodoenonperunfalsotimorereverenziale.Unopuò dire che Napolitano gli è antipatico ma è il presidente dellaRepubblica.Cosìcomeigendarmi,icarabinieri.Nonc’èsocietàsenzaforza,nell’immaginariodelbambinoècosìimportanteevivochetuttociòcherichiamiinqualchemodoalmondomilitarelicolpisca.Sannochequestacosaèunadeterrenza,èalivellodellaforza.E’importantesalvare questo se non si vuole fare dell’anarchismo un po’ idiota.Abbiamo bisogno non solo di un’autorità politicama anchemorale,abbiamo bisogno che alcune persone ci dicano delle cose. Questofondalanostraimportanza.Genitore: Iononhoancoracapito.Pensavocheoggi siparlassedellatradizioneenondelleleggieinveceinqualchemodoabbiamofinitocoldire che dobbiamo rispettare le leggi, fare riferimento alle leggi.Pensavo che alla fine abbiamo un presidente del Consiglio o unpresidente della Repubblica che non ci piacciono, una legge che nonriteniamogiustaemipiacerebbechemiafigliafosseunpo’Antigoneounpo’GalileoGalilei.Dott.Ceriani: Sono completamente d’accordo, anche se questo nonvuol dire che si debba fareun’apologiadel conformismoperchéuncontoèrispettarelaleggeeuncontoèdirechebisognaesseresempreconformisti.E’importantecheibambiniriconoscanol’autoritàperchélatuastessaautoritàdipadresifondasulfattochetustessoubbidisci,anche solo a tuo padre. Questo è il valore della tradizione e delprincipiodiautorità.Laleggeèsopradinoielaleggelafondiamonoi.Genitore: Prendiamo Antigone, c’è una legge umana e una leggetramandata…Dott.Ceriani:Laleggedell’uomodeverispettarenonlaleggediDioma anche il diritto naturale. Non volevo assolutamente dire chealcune leggi non devono essere cambiate, anzi, però si lotta percambiare le leggi, non si sovverte il sistema dal basso, il sistema, lasocietàinquantotaledevonosembrareagliocchideinostrifigliunacosa buona. Altrimenti il rischio è di cadere nel privatismo, nellamento,nelpessimismo.

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Genitore: A proposito del pensare comune citato all’inizio, io emiamoglie siamo suduegalassiediverse.Vabenissimo così,peròbisognamettersid’accordo.Dott.Ceriani:E’propriocosì,bisognamettersid’accordo,mettendosiindiscussione,farsidelledomandeedarsidellerisposte.E’unacondizione“asinequanon”perpotercondividereunpercorsoconlepropriemogli.Ladiversitàcuifairiferimento,secondome,èunadiversitàdipersonalità,diemotività.E’unadiversitàaccettabile.La diversità che incrina necessariamente è la diversità nel pensareallavita,gli idealigrandiacui si fa riferimento.Questoè ilpensierocomune. Le differenze rientrano nel gioco delle parti: c’è unfemminile, c’è un maschile. E’ vero, in questo senso, siamocomplementari.Genitore:E’comedirecheloscopoèlostesso.Dott.Ceriani: C’èuna trasmissionediBonolis, “Il sensodella vita”,dovevienemessoatemaladirezione,ilcamminodellavita.Questoèproprioimprescindibile,soprattuttoperinostrifigli.Nonsipuòstareinsiemesepensiamochelavitaabbiascopidiversi.Genitore:Nonci sonomaidelle risposte immediatemagli incontriciaiutanoapensare,ainiziareunpercorso.Dott. Ceriani: Questi incontri non risolvono niente. Il compito diqueste serate non è dare risposte, ma suscitare domande. La piùgrande provocazione per la nostra vita restano i figli, sono unadomanda.Vihodatoriferimenticinematografici,letterari.CisonolibricomequellodellaVittoriaSanese“Hosete,perpiacere”el’altro “Perché ti amo” sulla coppia dove c’è un passaggio moltointeressante:aduncertopuntosismettediesserepadriemadri,nonlosièpertuttalavita.Sec’èunerrorepedagogico,psicologicoèche ipadrie lemadrinonmollano più, si è invadenti, debordanti sulla vita dei propri figli.Quando i figli non ci sono più, bisogna ricominciare a guardarsi infacciatramaritoemoglie.Ifiglinonsonoilfinedelmatrimonio;ifigli

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sono la condizione che va attraversata per imparare a voler bene aquelladonnacheDio,oilcaso,mihannomessoafianco.Genitore:E’inevitabileesserecoppiaeilnostrobenesserefastarbenenoie inostri figli.E’ importantesalvaguardare lacoppiaaltrimenti ladonna diventa mamma e non è più donna e il marito si trovaun’alternativa.Dott. Ceriani: Si percepisce l’arrivo dei figli come un guaioirrimediabile per la coppia mentre questo avvenimento rende lacoppia finalmente vera. Per voi adesso il baricentro della famigliasonoifigli,maverràunmomentoincuiifigliandrannoesenonc’èstatoquellochehaidettoprima,lacoppiaesplode.Genitore: Iodicosempreamiofigliocheluic’èperché ioeilpapàciamiamoeilnostroamorevieneprimaditeevaavantinonostantete.Genitore:E’ilclimacheèfondamentale.Seiosonoarrabbiataconmiomarito,nonriescoaessereserenaconimieibambini.Dott. Ceriani: Se dovete litigare, litigate. Il dramma non è che gliadultilitighino,mailproblemaèchepoinonsirappacificano.Ilclimaè veramente decisivo. Lo stesso Umberto Galimberti, psicanalistaprogressista,dicecheifiglisonocome“animalicheannusanolapauradeigenitori”.Genitore:Miinteressaapprofondirerispettoallafamigliatradizionale,il ruolo dei nonni, soprattutto l’importanza di quello che i nostrigenitori ci hanno lasciato e, come si diceva prima, se non si haun’alternativa,primadiabbandonarelatradizione,dobbiamopensarci.Poi possiamo anche distaccarcene, e diventa un punto di partenza.Quindi mi interessa approfondire l’essere padre in relazione al mioessere stato figlio.Poihouna secondadomanda: iononmi sentocosìresponsabiledel fattochemio figlioèquellochesono io. Pensoche inluicisiaun’individualità,unalibertà,uncontestosociale‐educativo.Dott.Ceriani:Sullaprimaquestionefareiunesempio.Cosìcomenoifacciamo l’errore di stare piegati sui bambini per non ritrovare la

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condizione di coppia, spesso i nostri genitori fanno l’errore di nonstaccarsi mai, di considerarci sempre come dei bambini e noiconsentiamochesiacosì.Consentiamocheinonnicispodestino,cioènonciriconoscanolostatusdiadulti.Invece ad un certo punto, i nonni devono lasciarci andare perpermettereanoi,genitori,diessereilriferimento.Ne“L’alberodeglizoccoli”,sevoiguardateattentamente,l’autoritànonèilnonnocheèinvece il depositario della tradizione, ma l’autorità è il padre e ilnonnoglichiedeilpermessoditagliarelalegna.L’autoritàsietevoi,nonilsuoceroolasuocera.Seconsentitequestaulterioreinvadenza,ifiglivicontrasterannoperquestamancanzadicoraggio. Il concetto della legge è sacrosanto, va superata ma perproporne un’altra. Se voi sarete sempre vittime dell’invadenza deivostri genitori, i figli assumeranno lo stesso atteggiamento.Consentiamo per comodità questa cosa. E’ un errore nostro perchépermettiamo,èunerroreperòanchedeinonnichedevonosmetterladiessereinvadenti,èunadecisionechedevonoprendere.Apropositodi Edipo, quello stesso conflitto che i padri devono accettare neiconfronti dei figli, dobbiamo accettarlo nei confronti dei nostrigenitori. Dobbiamo accettare la guerra ed è una cosa su cui vale lapenalitigare. Invece,spessoevolentieri,perquietovivereenonperrispetto dell’autorità, cioè per conformismo ed omologazione e nonperverità,permettiamocheinostripadricirompanolescatolefinoa40anni.C’è una naturalità di comportamento per cui ad un certo punto sidiventa adulti e tuo padre ti riconosce questa condizione. Nellaliturgiamatrimonialesidicecomeaugurio:“Possatuvedereifiglideituoifigli”cioècompiunpercorsopsicologico.Perquantoriguardalasecondadomanda:unacosachemihacolpitoanchedaunpuntodivistaprofessionaleèildelittodiEricaeOmar.E’unaquestioneterribileperchéilpadrediEricanelleprimeintervisteerasconcertanteperchél’unicacosachedicevaera:“Ditemiperché”.Questi genitori di Erica erano bravissimi,moltomorali, non hannosbagliatoprobabilmenteniente,sonostatiamorevoli,affettuosi,vicini,sociali. Non hanno sbagliato, fatta salva la libertà diabolica di Erica,nonostante il bene che aveva ricevuto, di scegliere per il male. E’possibile chenonostantequantonoi si possapassare ai nostri figli ,questisirivoltinocontrodinoi.E’possibile,equestoèilmisterodella

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libertàdell’uomo.Nonostantenoi,possonoscegliereperaltro.Genitore:Nellepiccolefrustrazioniquotidiane,questocistadentro,setuofigliovamaleascuolaècosì,nonècolpadelcontestosociale.Dott. Ceriani: Questo va bene se è un invito allaresponsabilizzazione: la scuola è una cosa tua, ci metti la tuaresponsabilità,latualibertà,èuninvestimentotuo.Questobisognadirlo,masoprattuttofarlo.Percuilacomunicazionenondeveessere“Lascuolaèunacosatua”epoiromperglilescatoleogniseraconildiario,icompiti,ecc.E’unacosatua,percuiaspetto,aspetto che tu tocchi il fondo poi ti riprendo, sempre. Cioè, vivil’esperienzadel fallimentoperchésenon lavivinoncambiedèunacosapositiva.Insecondoluogochelecosesianodeinostriragazzi,siamod’accordoperò nello scegliere il male c’è una bella differenza. Un conto è ilrispettodella libertà, diquello che i nostri figli scelgono,un contoèscegliere ilmale, dove c’entra la loro libertàma anchequalcosa chenoi abbiamo consegnato loro. Molte volte il contesto famigliare èmolto importante, non decisivo, ma importante. Erica e Omar sonol’eccezione che conferma la regola. I nostri figli effettivamente cirappresentano. Negli episodi più cruenti della cronaca c’è la libertà,l’attrazione del male e anche una certa sensibilità al malvagio.Mostrare, come fa la televisione continuamente, ciò che è male, èun’evocazione del malvagio. Lo diceva anche san Tommaso: “Iltrattareilpeccato,portaalpeccato”. Inquestosensolatelevisioneèpericolosissima. Il fatto che i ragazzini filmino le loro bravaterappresenta questo, rappresenta l’idea che questi filmini devonoesserevisti,devonoesserecondivisi,altrimentiperdonoilloroscopo.Genitore: Uno dei problemi è proprio capire dov’è il limite. Se siesaspera il bambino con le leggi, le regole, i divieti, l’autorità, hosemprepaurachepoicisiailrovesciodellamedaglia,cioèlaribellione.Dott.Ceriani:E’ancheunproblemadimodiesesideveesagerareèbene esagerare non con il divieto,ma proporre le regole all’internodella relazione, non la regola per la regola. “Ubbidiscimi perchémivuoi bene”. Comunicare il senso, la ragione dell’ubbidienza. Per

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esempiosullascuolaèimportantecomunicarenelleparoleeneifattilaragionepercuilascuolaèimportante.Questoimplicaancheilfattochechiènellascuoladeverenderebellociòchepropone.Nonèchelascuola “ipso facto” è da fare, il fatto che sia noiosa, ripetitiva,meccanica, routinariaèunacosachevamessa indebitoallascuola.L’insegnantesifacciadelledomandeaquestoproposito.Ancheilnidovienepercepitodaibambinisempreecomunquecomeunmomentofaticoso.Ciòcheunbambinoaunannovuoleèstareconsuamadre.Staquindialnido,allasuacapacitàdiessereinteressante,accogliente, umano, positivo, costituire una valida alternativa.Proprioperchésappiamoessereilnidounelementodisupplenza, amaggior ragione, deve essere affascinante perché il bambino di unannovuolelamamma.Genitore: “Ubbidiscimi semi vuoibene”non èun ricatto? Il ricatto èdiventatounmodoperfarsiubbidire.Dott. Ceriani: Assolutamente si ! Ce lo dobbiamo dire noi, è unrischiogrande.Mettiamolainquestitermini:setiubbidisceèperchéti vuolebene.Nonhomaidettoai genitoridi ricattare i figli,però ilpensiero che il genitore deve avere è di rendersi conto che se ilpropriofiglioèdisubbidienteèperchénonstaaccettandolarelazionecon lui. Se tuo figlionon seguequello che tu fai, c’èundifetto cheèaffettivo,relazionale.Lositengapresente.Genitore:Forsenonsiarrivaadire“Senonmiubbidisci,nonmivuoibene”mamagaridiciamo“Senonmiubbidisci,nonottieniquellacosa”.Siscivolalìperchéèpiùcomodo.Dott.Ceriani:Questoèunricatto!Edèunacomoditàsoloapparente.Attenzione a non scivolare nella negoziazione che da tanti vieneconsideratapositiva.Forsevolevidire:mideveubbidiresoloperchéiosonotuopadreovolevidireancheperchériconoscelabontàdellalegge?Ubbidendoateinvirtùdell’affetto,delladipendenza,impareràa scoprire le ragioni di ciò che chiedi. A tre anni deve bastare “lamamma ha detto così”, a 18 anni devo ricordargli le ragioni. EricFromm: “L’amore immaturo dice: ti amo perché ho bisogno ti te.

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L’amore maturo, adulto: ho bisogno di te perché ti amo”. Questopassaggio affettivo dove cambiano le priorità è fondamentale. Ilbambinodipende,tiamaenonpuòfarealtrimenti,a20annipuòfarealtrimenti. Più l’adesione di tuo figlio è libera, più è grande lasoddisfazione. Quindi ubbidiscimi perché te lo chiedo, poi mi devochiedere, devo riflettere sul fatto che spesso mio figlio non miubbidisce.

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Maggio2011DottoreLuigiCeriani

Cosasentitediavergiocato,delvostroruolodipadreinquestopercorso?Gabriella:Sonoemersitantipuntiimportantinegliincontriprecedentieilnostrodesiderioèquellodiandarea fondo.Partiamodalledomandecomedesideriodiapprofondimento,diprovocazione.Gabriella: sicontinuaaripeterechenon sièpadri se innanzituttonon siè figli,perònelrapportoconilpropriofiglioacosamiportailriprenderel’esperienzadifigliolanzaequindidirelazionecolpropriopadre?Sidicequesto,machespessorediesperienzamiportaavivere,infamiglia,nellerelazioniconmiofiglio?Dott.Ceriani:Socheavetefattounlavoroconlapsicomotricistadovevièstatochiesto di trovare delle parole che restituiscano l’esperienza della paternità.Questo è un gioco e facilita le cose, ma emerge chiaramente quanto siaimportante recuperare il proprio essere figli, facendo dei figli. Perchénell’indicareamiofigliolastrada,nonpossononricordarmilastradachemièstata indicata.Ancheinsensopsicologico,è l’unicomodochehodirivederelamia infanzia. Il rischio che corriamo facendo dei figli, lo dico soprattutto dalpunto di vista dei padri, i grandi assenti, come abbiamo detto negli incontriprecedenti,èdivivereifiglicomeproblemaenoncomerisorsa.Quandoarrivaun figlio, io ricevo una batosta, mi incrino, ricevo di fatto una condizione disofferenzaperchémiofigliomispodesta.Iodevopermetterechequestoaccada,devoconsentirechemiofigliomimettaindiscussione.Solosequestoaccade,iopossoaccoglierelapossibilitàchemièoffertadiridiventarebambino.Aquestopoisirifàtuttalapoesia,inveritàunpo’idiota,de“IlPiccoloPrincipe”.Lospuntoègiusto:tuttoègiàstatodettoetuttoènell’inizio.Tantoèverochesimuoreinvocandolamamma,comeciricordaUngarettinellesuepoesiedoveigiovanidi20annimorivanoinvocandolamamma.E’ importante quindi che ognuno lavori sulla paternità e sulla maternità pertogliere le sovrastrutture del contesto, i condizionamenti negativi ch abbiamoricevutoetornareadunmodoprimitivo,noninsensoselvaggio,mainunsensogenuino, autentico di stare con i nostri figli. Se noi stiamo con loro in modo

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genuinoedautenticoabbiamoveramentelapossibilitàdiriscoprireilbambino,ilpiccolocheèinnoi,quelbambinopercuièbellociòcheèbello,èbuonociòche è buono, è vero ciò che è vero. E’ il recupero di quello che si chiamaesperienza elementare. I figli sono per noi un’occasione di rompere lestratificazioniedicondizionamenticheabbiamoricevutoperritornareaciòcheè veramente essenziale. “Se non ritornerete come bambini ... ” cioè se nonrecuperereteunrapportoconvoistessieconlavitaimmediato, nonmediato,non viziato, finirete col perdervi nel mondo perché finirete come il mondo,usandone gli stessi criteri. Quindi è importante, sarà importante quantoguadagni,chemacchinahai,cheruolohai…Quantisimisuranocosì!Atrenta/trentacinque anni non ancora, ma trovatemi un cinquantenne che non siapreoccupato del suo ruolo sociale, che non sia preoccupato della suariconoscibilitàsocialeancheinsensobuono,ancheperiproprifigli.Mainostrifigli non stimano quello, capiscono perfettamente che non è unmerito loro ilvantareciòchevoipensatechesiaimportantedinoistessi.Ifigliciridannolagrandissimaoccasionedirecuperarel’esperienzapersonaledell’esserebambinicheèun’esperienzapsicologicamentefondamentale.Ciònonvuoldiremettersia giocare ai soldatinima di recuperare lo sguardo di un bambino sulle cose.Questopropriobisognafarlo.Nonvidicoquestecoseperfaredellapoesia,maveledicocongranderealismopsicologico.E’difficilee faticosoperchérichiedechesicambimentalità,chesiutilizzinocriteridiversi.Richiedechecisimettaatema, implicachenonsisiamai arrivati, implica delle responsabilità, vuol dire lavorare su di sé, non èimmediato ed istintivo, non è naturale. Vedo più spesso genitori che sonoimpegnatiadeducareiproprifigliperchésiintegrinoefficacementenelmondo.Questaèunapreoccupazioneragionevole,manonèlaprimapreoccupazione!Genitore:Sidicevaprimadiprendereamodelloquellocheabbiamo ricevutoerivederlo,reincarnarlo,riconquistarloperpossederlodavvero.Cosasiguadagnanelriprendersiinmanoperchécomunqueèunlavoro?Dott. Ceriani: Il raccontarsi delle storie è importante. E’ un’attività chedovrebbe essere frequentata maggiormente quella di inventarsi delle storieprendendospuntodalleproprieesperienzepersonali,questoèpoiilverosensodella favola. Il mito è qualcosa di quotidiano che ha toni fantastici dellaleggenda.Perrisponderealladomandadobbiamosostituireallaparola“guadagno”conlaparola “convenienza”cheèpiùgiusta.Convenienzaè infattiunaparolachevaconl’altraparolacheè“soddisfazione”chec’entraconlaparola“appetito”chec’entra, per finire, con la parola “desiderio”. Ultimamente mi torna spesso inmente un verso di Dante che dice:”Ciascun confusamente un bene apprende”.Noisiamoterribilmentedisorientati,maldestrinel fare lecose, ilmodo incuiviviamo(pensateallapolitica)èdisordinato,c’èunlivellodilitigiositàaltissimo.

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Intuttoquestobailammeinrealtàognunodinoicercaqualchecosachelorendacontento, che lo soddisfi. Questaè ladinamica fondamentaledeldesiderio: iocerco ciò che può soddisfarmi, ciò che può darmi piacere, questa è la miaconvenienzaneldiventarepadre.Seiosonoveramentepadre,madre,adulto,sesonoumano, buono, questa èuna cosa chemi soddisfa, chemidàpiacere!Laprimaconvenienzadell’esserepadreèchesièuominimiglioriequestoèbelloebuono.IntuttalaGenesi,quandoDiofaqualcosadice:”…evidecheeracosabuona”.Inciòchesifacideveessereun’intrinsecasoddisfazione.PersinoDiofalecoseperchésonobelleenellabellezzasicompiace!Noi dobbiamo fare le cose per unamalintesa nozione di norma, di regola, dimorale?Assolutamenteno!Lasoddisfazionedeveessere intrinseca,deveesseredentro,deveattraversarel’atto. Volete fare i figli perché è così per tradizione? Si, ma è un po’ poco!Bisogna che nel fare le cose si possa percepire la convenienza , il guadagno.Altro esempio: Gesù promette agli Apostoli il centuplo sulla terra e poil’eternità. E’ un messaggio del cattolicesimo che non si coglie mai per cui sisoffrecomedeidisgraziatimapoi… cheèunpo’laconcezioneorientaledellavita. Il cristianesimonon funzionacosì, tantoèveroche i calvinistinella lorofollia dicono che ci deve essere un modo con cui la benevolenza di Dio siesprime,peresempioseseiricco,vuoldirecheDiotiama.Nel cristianesimo l’esperienza religiosa se vissuta intensamente,profondamente, autenticamente, ti rende contento, è intrinsecamentesoddisfacente, altrimenti non lo fare, perché se è adesione ad unmoralismoastrattoperquantoefficacenonvale lapena soprattuttooggi cheèmoltopiùfaticosoesserecristianirispettoacinquant’annifa.Oggisiamounaminoranza,percuiappareancorapiùevidente,piùradicalel’ideachenoifacciamolecoseperché c’è un’intrinseca convenienza, perché c’è un guadagno. In sensopsicologicoquestovuoldirefaredellecosechenonannichiliscono.Peresempio:ilragazzinooggettodiattidibullismocheèinvitatodallamammaedalpapàareagire, ad essere forte e uomo, lo psicologo gli dice che essere coraggiosirendepiù contentidi se stessi. Ilmodo incuibisognapercepire il guadagnoèsemprecontestuale.Ilsacrificiochechiediamoainostrifigli,peresempionellostudio,èveramentepocosoddisfacenteseglielochiediamoperchélavitaèfattadi sacrifici e tribolazioni e non perché studiare è bello. E se non è vero, si vadall’insegnante e si pretende che le sue lezioni siano più interessanti ecoinvolgenti.Questononeliminalafatica,laripetitività,macambialalogica.E’impressionante comenon si rivendichi che la proposta didattica possa essereinteressante,cioèchenonsifacciavederel’aspettodelguadagno,delnessotrapropostascolasticae lostudente.Se lenostremaestrenonriesconoadessereinteressanti,bisognadirglielo. Quandoibambinichiedonoilperchédellecoseche devono fare, voi dovete saper rispondere, dovete aver chiaro perché glichiedetedifareinuncertomodo,difarequellafatica.

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Genitore: Vorrei tornare sul discorso del papà “mammo” perché dicevi che ilpapàha ilcompitosoprattuttodi accompagnare ilbambinonelmondo,di farloancherischiare. Si limitasoloaquestoocisonoanchealtriaspettieducatividapuntualizzare?Dott.Ceriani: Con l’idea che la paternità è introduzione al mondo sicomprendono diverse azioni. Faccio qualche esempio. Se facessimo adesso ilgiocodellelibereassociazionitraparole,sedicessi“padre”cosaviverrebbeinmente?Sarebbedivertente.Amelaprimaparolachevieneinmenteèlaparola“abbraccio”, non introduzione al mondo. Mi viene in mente “consolazione,sostegno,conforto”.Permelapaternitàèquesto,èunconfortocherimandaallabattaglia. La paternità perme si condensa nell’idea di un abbraccio forte cheperò non ti toglie dalle tue responsabilità,ma è una consolazione reale che tibutta nella mischia. In termini psicologici, questo si chiama introduzione almondo. Il padre, comeabbiamodetto, è quello che ti passa il sensodel sacro.Questacosaagisceindiversimodinellanormalitàdellecose,nellaquotidianità.Per esempio in casa mia, il momento più importante della giornata èsicuramentelapreghieraprimadicena,unacosasemplicecheinizioiononpersottolineare lamia autoritàma nell’atto del dire la preghiera, del ringraziareprimadellacena, c’èl’ideadelritornoacasadopounagiornatadilavoro, nelringraziareprimadellacenac’èunpo’ditutto:c’èlaconcezionedelmondo,c’èl’idea del ritorno a casa dopo una giornata di lavoro, c’è l’atto delringraziamento.Senoipadripassiamoquestaideadellavita,abbiamoesauritoilnostrocompito.Lanostraresponsabilitàsiagiscenelquotidiano.Cisonoattichesonotipicamentedeipadri:ilpadreèquellochelimettealetto,èquellocheliportafuoridicasa,èquellochintervienequandosifannomale.E’propriolaquotidianitàchepermetteaifigliilrecuperodellaloromascolinità,perimaschi,edella femminilità,per le femmine,nell’aspettoprevalente.Nonc’èbisognodiinventarsinulla,ilpadrehailcompitodiintrodurrealmondoedirafforzareilpropriofiglionellanormalitàdellaquotidianità,nonnell’eccezionalità.Nonmipiacecheilpadresiasoloil lavorochefa,…mipiacel’ideacheilpadreabbiaspazio per oziare, che i figli lo vedano oziare, dormire. Non dobbiamo averepauradialcuniruoli,nondobbiamoessereseriosi,moralisti.Ifiglidevonopoterpercepire un mascolino che sa godere di tutti gli aspetti della vita, nellanormalità,senzanulladieccezionale.El’ideadel“mammo”èproprioidiota,cioèl’ideacheacausadiunamistificazionedelfattochenoncisiaparitàfrauomoedonnaealloraiodevofarelecosechefaitu.Poisulfattochegliuominidebbanopartecipare alle questioni domestiche, è normale. L’idea che deve passare èquesta.Sedicoinvecelaparola“madre”,laparolachemivieneinmenteè“bacio”.Ilmioimmaginario legatoallamadrenonèconfortantemaprotettivo. Allamadresiassocia ilmare, l’acqua , un vissuto emotivomolto profondo. Il femminile staperdendo tutto questo livello di sensibilità, di capacità di farsi impressionare

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dallecose.Sec’èunacosatipicadelfemminileinfattiè”lapietà”cheinsensoetimologicoè la capacitàdi compatire, di soffrire con, dipartecipare.Questalottaforsennataallavisibilitàsocialestafacendoperderequestacapacitàcheifiglidevonopoterraccogliere.Nonvuoldirechevoipiangeteenoino,c’èunaprevalenza. Jung stesso diceva che esiste un maschile e un femminile inciascuno, noi siamo contemporaneamente un “animus” e un’”anima”, c’è unaprevalenza.Nonèunproblemadiruoli,dicompitimadicomesifannolecosee,comelefacciamonoiuomini,èdiverso,nonèmeglioèdiverso.Il“mammo”èladirettaconseguenzadiunabattagliaevidentementeideologica,nonrispondeadun’oggettivanecessità.Genitore:Rispettoalfattochedicevi,dell’averconvenienzanelfareunacosa,iovolevoparlaredell’altrolatodellaquestione,cheèilsensodinonsentirsial100%coinvolto,adeguato.Iorispettoamiofigliononhomaiavutoquestoaspettodellaconvenienzama una naturale propensione a volergli bene. Io sto bene con lui.Ognitantosuccedechenellanormalitànontisentididareal100%lapurezzadeltuobeneescattailsensodicolpa.Dott.Ceriani:Laconvenienzanellarelazionecontuofiglioèchetuseicontento.L’intuizioneèbuona:tuguardiatuofiglioedèimmediatovolerglibene,èunasoddisfazione,manonvorrestichecosìpresodaldesideriodisoddisfazione, ilfiglio ne pagasse le conseguenze. Ne pagherà sicuramente le conseguenze finquandoseneandrà.Tudovraisolorenderlopossibile.Questosaràunmomentodoloroso e in quel momento il ruolo del padre diventa non importante, maindispensabile.Sequandoifiglicomincianoadiventareliberi,noinoncisiamo,sonofiniti,sonocondannatialpensierofemminilechenonènegativoinsé,maè un pensiero cui non appartengono i maschi, che pagano sempre leconseguenzedelleassenzepaterne.Gabriella:Cosavuoldirechenell’etàdell’adolescenzailpadrecideveessere?Dott. Ceriani: Ci deve essere per sopportare con la moglie, il dolore delladistanza, della frattura. I ragazzi, in età adolescenziali, sono fortementecontestatori,c’èunaribellionefortissima,unfastidioneiconfrontideigenitori.Gliadolescentisipermettonodiessereasecondadicomeliguardi.Seliguardicome dei bambini, l’atteggiamento non potrà che essere “che palle!”. C’è unmododi guardarli conunadistanzaperché ti rendi contoche li staiperdendoperchéormaisonouominiedèunafittaalcuore.Lemadrifannomoltafaticaadaccettarequestopassaggio.Genitore:E’normalecheinfamigliasiarrivialloscontroconlamoglie…Genitore:Ilbambinoèunabanderuolaevaversoilgenitorechegiconviene

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Dott. Ceriani: Freud scopre che i bambini non sono innocenti, i bambinipuntanoaquelloa cuipuntano tutti: starecomodi. Quandopercepisconochecon le lororichiestepossonosepararegliadulti,cientranocomeilcoltellonelburro. Questo però genera disagio e non va permesso! Per questo bisognadifendere la moglie anche se sbaglia, non solo perché un giorno i figli se neandrannoemaritoemogliesi troverannofacciaa faccia,masoprattuttoper ilbenedeibambini.Nell’armoniadegliopposti,nelcogliereledifferenzeconcuisifannolecose,ilbambinocresce.Vededueadultichesonoinsiemeelorosonoifigliequellisonoigenitori.L’altragrandeconfusionequandocisonofratellièche i bambini si alleano con l’uno o l’altro dei genitori, ma queste alleanzeincrociate finiscono per generare una sovrapposizione dei ruoli checompromettegliequilibrifamiliari.Alloranoncisonopiùadultieibambini,igenitorieifiglimac’èlamadreeilsuococcoeilpadreelasuaprincipessa.Vachiaritaquestacosa…sempreecheèoggettodilitigioegeneraconflitto.Dalladialetticanelledifferenzedevearrivarelasintesi,percuièunasciocchezzachenon si debba litigare davanti ai figli, il problema è litigare e rappacificarsidavantiaifigli.E’chiarocheilclimanondeveesseresempredelconflittoperòèmeglio il litigio incomprensibile piuttosto che quel silenzio strisciante edipocritadelnondettochepoifaesploderetuttonelraptusdellafollia.Genitore:Hoprovatoadarrivarecasaearaccontarelamiagiornataamiofiglioeraabbastanzainteressato.Dott. Ceriani: E’ una cosa da fare con i figli. Bisogna raccontare storie chevengonodalla propria esperienza anche inmodomagico e fantasioso.E’ bellal’ideachetupossaraccontaredellestorie.Gabriella:Unacosacheavevidetto l’altravoltachenonhocapitoechemihafatto pensare perchémi è rimasta dentro: non abbiamo accettato il femminile,cosavuoledire?Dott. Ceriani: Noi, uomini, abbiamo accettato il femminile immobilizzandocialla seduttivitàenoi ci siamoresi ricattabilidall’ideache il femminilesiasoloseduttività. Il maschio occidentale ha accettato di essere ridotto alla propriaoggettualitàsessuale.Questocirendedeboliericattabili.Ladonnacomeoggettodi conquista ed in realtà i conquistati siamonoi che siamo ricattati dalla loroseduttività. Questa è una debolezza tutta occidentale, niente come la culturaoccidentale dimostra il fatto che siamo presi in scacco dalla seduttivitàfemminile e quindi siamo incapaci di gestire la virilità se non nella suaespressione sessuale e non invece nella sua espressività creativa. In questosenso il femminileèpersoedèpersoancheriportatoalle figlie. Si educano lefiglie all’idea che lamascolinità simuove secondo le logichedella conquista e

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dellaviolenza.Questoèunpassaggioterribile!Quandotu,madre,educhiletuefiglie, leeduchi con lasottotracciachegliuominisonobestie, chevannopresiperlagola,chevoglionosolounacosa.Nonèvero!Gliuomininonsonoquesto,cosìsiammazzal’ideadellamascolinità.Ildrammaèchenoiabbiamoaccettatochesiavero!!Genitore:Cosìlameccanicadelrapportotrauomoedonnadiventapiùanimale,basilare.Dott.Ceriani:Perchéabbiamoaccettatoil fattochenonsitendeall’ideale,masiamo l’errore che facciamo. Siccome l’uomo è debole, l’uomo è la debolezza.Abbiamoaccettatol’ideachesiccomeesistel’errore,l’erroreègiusto,gliuominisono imperfetti per cui è importante che i loro sbagli non siano riconosciuticome errore. Questa è la mentalità dominante, è la radice del pensierocontemporaneo.Pensate per esempio alla questione del divorzio: siccome il matrimonio èimperfetto,alloratantovalechefinisca,perònelfattochefiniscanonc’ècolpa.Siccome nessuno è in grado di perdonare gli errori che puoi fare, nonpreoccupartiperchénonsbaglimaie faibeneaseguire il tuoistinto.E’chiarochesenonc’ènessunochemisalva,chemigiustifica,chemicomprende,ionondevo sbagliare, faccio quello che voglio e non sbaglio più, non commetto piùerrori!Genitore:Anch’io,anchedacristiano,utilizzoquestischemi,milasciotravolgeredaquestischemi.Genitore:Partendodaquellocheimieigenitorimihannoinsegnato,iohosempreavutodentrodimeilsensodiquellocheègiustoequellocheèsbagliato.Dott. Ceriani: Oggi è tutto sdoganato, non esiste l’errore. La mentalitàdominante è che non c’è più giusto e ingiusto, bene o male, non esiste quellimite, non esiste più la possibilità di esprimere un giudizio. Va tutto bene,ognuno fa quello che vuole, ma se non c’è giudizio non c’è morale, neancheculturaeneanchenazione.Dalpuntodivistamoralesiamoinunacondizionedianarchismoassoluto.Genitore:Nonc’èpiùneancheladifferenzadigenere.Dott.Ceriani:Certo,pensatealgeniodiVladimirLuxuria:iosonoilgenerechenegaigeneri,sonoiltrans‐genere.Genitore: Alla fine di questo percorso io sono arrivato alla conclusione che seanchesbaglio,sehodellecosenellequalicredo, levoglioportareavanticonmio

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figlio a costo di sembrare anacronistico.Dove devo appoggiarmi?Per ora sonoattaccatoalmiopassato,èl’unicacosasucuisodipotercontare.Dott.Ceriani:E’moltobelloquellochedici.Ilveroproblemadellavitaèachiappartenere,conchistare,acosatenereveramente,cosaechiseguire.Questoèquello che mi definisce, è quello che mio figlio vede di me, la positività deltentativo,nonlariuscita.Genitore:Comesifaatenerequestaposizione?Dott.Ceriani:Tenendoapertaladomanda,rendendosicontochec’èunaparteditechenonèmaifinita.Ibambinisonounadomanda.Perchénonsifannopiùbambini?Perchésonounadomanda,ticostringono,esigonochetusiaumanoesenonloseinepaghileconseguenzeperchémettialmondodegliinfelici.Achiappartengo,dichisono,conchisto,acosavogliobene,chimivuolebene,sonoledomande che costituiscono il nostroequilibrio affettivo.Un filmchedovetevedereè“Abeautifulmind”,lastoriadiungeniodellamatematica.Aduncertopuntoilprotagonistaimpazzisceeilsuodelirioèaccompagnatodallavisionedialcunepersoneconcuiinterloquisce.Lamogliecheloamaglifacapirecheilsuoproblema non è nella testama è nel cuore, la salute è sempre una questioneaffettiva,nonèmaicerebrale,èsempreunaquestionedicuorechenonvuoldiresentimentale. Anche nella follia più estrema, il livello su cui si aggancia ilpazienteèilsuocuore.Seluicapisceachiappartiene,anchepsicologicamente,laricadutaèpositiva.Perchéquestedomanderimanganovive,èfondamentaleche tu stia con qualcuno che tenga presente il tuo cuore. “L’essenziale èinvisibileagliocchi”frasediAntoinedeSaint‐Exupéry,sbagliata,maanchedonBoscodicevachel’educazioneèunaquestionedicuore.Bisognapassareaifiglil’idea che tu sei i legami che hai. La scelta educativa fondamentale è chifrequentanostrofiglio,conchista,achisiaccompagna.Allafinedi“Abeautifulmind”,RusselCrowe,ilprotagonista,continuaavederelesueallucinazionimadecidedinonparlarepiùconquestepersoneperchécapiscechesonoillusionielocapiscedamatematico.Siaccorgechesonopassatisetteannidallaprimacrisie labambinache lui vedevanelleallucinazioni,noncrescemai.Allora capiscerazionalmentechesonoundelirioperònonriescealiberarsene.Sicura,manonguarisceeallafinericeveilpremioNobel.E’unastoriavera.Lanostrasalute(salus = salvezza ) sono gli altri che è il contrario di quello che diceva Sartre:“L’infernosonoglialtri”mentrenoidiciamocheglialtrisonolanostrasalvezza.Fate chequeste cose continuino:parlatene travoi, invitatevi a cena, fatedellefeste,ecc.Viconsiglioun’altraletturaoltrequellechevihogiàconsigliato:DavidFosterWallace, americano,morto suicida a quarantotto anni, hauna scritturacon un linguaggio fresco e riconoscibile. “Questa è l’acqua” è una raccolta dinovellebellissima.Altrifilmdavedere“Juno”,poi“Aldilàdellenuvole”eunfilmstraordinario sull’idea che il matrimonio possa essere la morte che è “

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RevolutionaryRoad”conNicole Kidman.

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“Ungrazieatuttiigenitoriperl’amiciziaelalibertànelcostruireecondividereuntrattodistoriacomune”

Gabriella

Lucia

Caterina

Chiara

Francesca

Laura

Nadia

Sabrina

Silvia

Tiziana

annoscolastico2010‐2011


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