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DOPO IL PELLEGRINAGGIO DI PARROCCHIANI NEI LUOGHI … · 2014. 12. 11. · possibile percorrere la...

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MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E LONNO 24027 NEMBRO (BG) - Piazza Umberto I, 5 [email protected] - www.oratorionembro.org ANNO 105° - N. 4 - APRILE 2016 POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo DOPO IL PELLEGRINAGGIO DI PARROCCHIANI NEI LUOGHI DELLA VITA E DEGLI INSEGNAMENTI DI GESÙ Nella Terra Santa la linfa inesauribile per il cammino dell’umanità
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Page 1: DOPO IL PELLEGRINAGGIO DI PARROCCHIANI NEI LUOGHI … · 2014. 12. 11. · possibile percorrere la via della salvezza, mai negata a nessuno. ... zioni ed energie nel corso di ogni

MENSILE DELLE PARROCCHIE DI NEMBRO, GAVARNO E LONNO 24027 NEMBRO (BG) - Piazza Umberto I, 5

[email protected] - www.oratorionembro.org

ANNO 105° - N. 4 - APRILE 2016

POSTE ITALIANE S.p.A. - Spedizione in abbonamento postale - 70% - D.C.B. Bergamo

DOPO IL PELLEGRINAGGIO DI PARROCCHIANI

NEI LUOGHI DELLA VITA E DEGLI INSEGNAMENTI DI GESÙ

Nella Terra Santa la linfa inesauribile

per il cammino dell’umanità

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2 IL NEMBRO aprile 2016

VITA PARROCCHIALE

Prima di presentare in sintesi i con-tenuti dell’Esortazione apostolica di Papa Francesco intitolata Amoris laetitia (“Le-tizia dell’amore”) evidenzio alcune sfide che questo documento affronta con auto-revolezza massima e con grande coraggio, per le novità che esso presenta. Le novità risiedono non solo nei contenuti, ma nel-la forma, nel modo di proporle, nella at-tenzione pastorale che Papa Francesco ha nei confronti delle famiglie e delle perso-ne, che vivono la fatica, ma pure le gioie dell’amore coniugale e familiare.

LE SFIDE IN GIOCO – Il tema dell’a-more coniugale pone oggi la questione, il problema radicale dell’annuncio della “buona notizia” del matrimonio in un contesto culturale che si è emancipa-to dalla visione proposta dalla Chiesa. D’altro canto non si può prescindere dal sentire comune, dalla cultura attuale nell’affrontare i temi che stanno al centro dell’Esortazione. I cambiamenti culturali intervenuti, sono epocali. Cosa si intende oggi per amore tra uomo e donna? L’a-more tra l’uomo e la donna trova nella famiglia e nel matrimonio/sacramento la sua verità secondo l’insegnamento della Chiesa, ma non secondo la cultura adesso dominante. Oggi è venuta meno la figura univoca della famiglia. Non solo non c’è più il modello tradizionale (della fami-glia), ma neppure si riconosce la necessità di un modello. Oggi la sessualità ha ces-sato di essere un tabù. Una sfida radicale riguarda il valore di fede che è contenuto nella decisione di un uomo e di una don-na di sposarsi, e cioè la relazione tra fede e sacramento del matrimonio.

IL SOGGETTIVISMO E L’INDIVIDUA-LISMO – La post-modernità mette l’accen-to sulla autonomia del soggetto: il quale però oggi è un soggetto, debole incerto nella sua identità; è un individuo debo-le che, rivendica in modo forte i suoi... diritti di debolezza. Si vuole prescindere dal mondo circostante nella elaborazione della propria identità. Eppure, mai come oggi, la sessualità è diventata una que-stione pubblica, addirittura politica; ma in che senso? Nelle rivendicazioni legate a forme non tradizionali di sessualità, e non in un senso “politico” vero.

La cultura attuale, mentre esalta il valore del corpo, non riconosce il valore

Una “guida” per capire ed affrontare le “sfide” di oggi per le famiglie

È DI ESTREMA ATTUALITÀ ED IMPORTANZA PER TUTTI L’ESORTAZIONE PASTORALE DI PAPA FRANCESCO, AMORIS LAETITIA, SCATURITA DAI DUE SINODI SVOLTISI NEL 2014 E NEL 2015

della sessualità per la definizione della sua identità. Sembra che essere donna o uomo sia indifferente. Di quali significati è portatore il corpo? Sembra che il corpo non sia decisivo nella definizione di una identità, costruibile, indipendentemente

da esso. Basta, a tale riguardo, qualche accenno alla “sfida” del pensiero gender, che è tipico del modo di intendere oggi la sessualità. La differenza sessuale come forma radicale di accesso all’ alterità non è più tale e si giunge a giudicare la dif-ferenza sessuale come insignificante. La sessualità è, invece, la dimensione globa-le della persona: essa dice della sua iden-tità al punto che la vita sessuale è decisiva per la sua spiritualità.

L’Esortazione di Papa Francesco è un messaggio di fede in un tempo nel quale la cultura vede la diversità sessuale in mo-do profondamente diverso dal passato.

E allora, come ci si deve porre in ma-niera corretta, ed efficace, di fronte alle sfide sin qui, in parte, accennate?

Il documento di papa Francesco è una Esortazione apostolica sull’amore, non sulla dottrina del matrimonio. Il suo sottotitolo è: Sull’amore nella famiglia. Non è una serie di pagine sulla dottrina del matrimonio e della famiglia. L’Esorta-zione è l’invito a percorrere un cammino “misericordioso” non solo per chi ha sba-gliato, ma per tutti. Se non è possibile ri-mediare agli sbagli, è comunque sempre possibile percorrere la via della salvezza, mai negata a nessuno. La crescita della capacità di amare deve guidare sempre lo sforzo per consolidare il matrimonio.

I CONTENUTI – L’Esortazione è divi-sa in nove capitoli e in oltre trecento para-grafi. L’ampiezza del documento si spiega

La copertina del libro (di oltre trecento pagine che è stato abbinato all’edizione (17 aprile) del settimanale Famiglia cristiana. Libro contenen-te il testo integrale dell’Esortazione apostolica Amoris Laetitia e note introduttive riguardanti i contenuti del documento pontificio.

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VITA PARROCCHIALE

pastorale più dettagliata e attenta ai pro-blemi concreti delle famiglie. Raccoglie alcune sfide pastorali assai ricorrenti og-gi. Le famiglie attualmente sono soggetto e non solo oggetto di evangelizzazione. Il Papa parla della preparazione dei fidan-zati, dell’accompagnamento dei coniugi nei primi anni di matrimonio.

Il settimo capitolo è tutto dedicato alla educazione dei figli.

L’ottavo capitolo è un forte invito alla misericordia verso i casi difficili. Il Papa riprende i risultati dei due Sinodi sulla famiglia. In questo capitolo della Esorta-zione si affrontano temi “scottanti” come quello della comunione ai divorziati ri-sposati.

Il nono capitolo è dedicato alla spiri-tualità coniugale e familiare.

L’Esortazione si conclude con una preghiera alla famiglia e con l’invito alle famiglie a «camminare, a continuare a camminare».

L’Esortazione usa il linguaggio con-creto dell’esperienza e della quotidianità vissuta.

Invito a leggere con calma il testo, redatto con un modo di esprimersi sem-plice, scorrevole, molto familiare, com-prensibile da tutti. Essendo l’Esortazione assai lunga, il Papa stesso sollecita a non affrettare l’arrivo alla conclusione, ma a legger le pagine con attenzione.

La nostra Parrocchia sta proponen-do a tutti la lettura dell’Esortazione negli incontri di catechesi degli adulti che, do-po la pausa pasquale, sono ripresi in un solo appuntamento settimanale, al mar-tedì sera alle ore 20,30.

Don Santino nicoli, arciprete

na fredda e senza vita, ma di proclamare la gioia del Vangelo alle famiglie; anche a quelle più in difficoltà. Questa è la mis-sione della Chiesa.

Il quarto capitolo tratta dell’amo-re nel matrimonio e lo illustra a partire dall’inno della Lettera di San Paolo ai Co-rinzi. Il testo è una puntuale esegesi del testo dell’Apostolo delle genti. L’appro-fondimento tocca il cuore e la sensibili-tà dei coniugi e sviluppa la dimensione dell’amore con finezza e con sensibilità pastorale. Qui Papa Francesco comunica con originalità le sue riflessioni.

Il capitolo quinto è tutto dedicato alla fecondità e alla generatività dell’amore.

Il capitolo sesto tratta della pastorale della famiglia lasciando alle Chiese par-ticolari (Conferenze episcopali nazionali o diocesi) la possibilità di elaborare una

con i due anni di riflessioni dei due Sinodi imperniati sulle medesime tematiche.

L’Esortazione si apre con sette para-grafi introduttivi; essi indicano la com-plessità di argomenti che richiedono approfondimenti. Il Papa invita subito a evitare il pericolo di una contrapposizio-ne tra ansia di cambiamento e applicazio-ne pura e semplice di norme astratte.

Il primo capitolo sviluppa la riflessio-ne a partire dalla Sacra Scrittura. La Bib-bia è popolata da famiglie, da generazio-ni, da storie di amore e di crisi familiari. La famiglia non è un ideale, ma una real-tà artigianale, che si esprime con tenerez-za, e che anche, si confronta col peccato sin dall’inizio. (Genesi 3). La Bibbia non è un insieme di concetti astratti; è piuttosto come una compagna di viaggio per tutti, anche per le famiglie in difficoltà; essa in-dica loro la meta del cammino.

Il secondo capitolo prende in esame la situazione attuale delle famiglie in ba-se ad un discernimento di fede che vede le luci e le ombre: dal fenomeno migrato-rio alla negazione ideologica della diffe-renza di sesso; dall’attenzione a persone con disabilità al rispetto degli anziani; dalla decostruzione giuridica della fami-glia alla violenza verso le donne. Il Papa insiste sulla concretezza della vita. Cita la Familiaris consortio di San Giovanni Paolo II: «È sano prestare attenzione alla realtà concreta perché lo Spirito risuona anche negli avvenimenti della Storia».

L’individualismo esasperato rende difficile oggi donarsi a una persona in modo generoso: «Si teme la solitudine, si desidera uno spazio di protezione e di fe-deltà, però allo stesso tempo cresce il ti-more di essere catturati da una relazione che possa rimandare il soddisfacimento delle aspirazioni personali».

Il capitolo terzo è dedicato ad alcu-ni aspetti essenziali dell’insegnamento della Chiesa circa il matrimonio e la fa-miglia. Si parla della vocazione alla fa-miglia secondo il Vangelo, di come essa è stata compresa dalla Chiesa nel tempo, in rapporto alla questione della indisso-lubilità del matrimonio. Il Papa richiama la necessità, oggi, di far risuonare anzi-tutto il primo annuncio, il kerigma, la “buona notizia” del matrimonio cristia-no. Non si tratta di difendere una dottri-

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VITA PARROCCHIALE

È, questo, il periodo dei con-ferimenti dei Sacramenti dell’ini-ziazione cristiana: Confessione, prima Comunione, Cresima. Alla preparazione dei bambini delle diverse età candidati a ricevere, in date diverse, questi Sacramen-ti vengono dedicate molte atten-zioni ed energie nel corso di ogni anno pastorale. In altre epoche i tre Sacramenti venivano conferiti tutti insieme. Anche Papa Francesco – lo ha ricordato egli stesso di recente – ha ri-cevuto prima Comunione e Cresima nello stesso giorno: «Era l’8 ottobre del 1944 – ha scandito il Pontefice –. Non ho mai dimenticato e non dimenticherò mai quel giorno. Anche voi – ha raccomandato Jor-ge Mario Bergoglio ai ragazzi che gli stava-no di fronte – cercate di non dimenticare mai i giorni della vostra prima Comunio-ne e della vostra Cresima». A proposito della prima Comunione il Papa ha detto: «Quello nel quale la si riceve è il primo giorno che vede Gesù venire da noi. Lui viene, si fa nostro cibo per darci forza!». Queste sono invece le parole pronunciate dal Papa a proposito della Cresima, paro-le dirette in particolare agli adolescenti: «Apriamo le porte allo Spirito, facciamoci guidare da Lui. Le difficoltà, le tribolazio-ni fanno parte della strada per giungere

Prime Comunioni e Cresime: feste da valorizzare

DOPO QUELLA “DEL PERDONO”, SVOLTASI NELLA DOMENICA DELLE PALME

alla gloria di Dio. Le incontreremo sem-pre nella vita. Non scoraggiamoci! Abbia-mo la forza dello Spirito Santo per vincere queste tribolazioni, per fare cose grandi. Noi cristiani non siamo stati chiamati dal Signore per fare cosine piccole. Andate sempre al di là, verso le cose grandi! Gio-cate la vita sui grandi ideali!».

In questo 2016, nella Parrocchia di San Martino, una settantina di bambini di seconda elementare, hanno fatto la pri-ma Confessione domenica 20 marzo, nel pomeriggio, in plebana. Nella domenica precedente con i loro genitori erano an-dati in ritiro a Comonte, presso l’Istituto della Sacra Famiglia. La festa delle prime Comunioni sarà celebrata nella mattina-ta di domenica 1° maggio: a partire dalle ore 10 circa, si formerà presso la scuola Crespi-Zilioli il corteo che, immettendosi anche nel centro storico, raggiungerà la

plebana per la Messa delle ore 10,30. Questi comunicandi (poco meno di un centinaio: 97) dome-nica 17 aprile, con i genitori, so-no andati in ritiro presso l’Istituto

delle Suore del Sacro Cuore, nella zona dello stadio, a Bergamo. La festa delle Cresime, nelle modalità consuete (con corteo dall’Oratorio alla plebana), avrà luogo stavolta non in coincidenza con la Pentecoste, ma, il 22 maggio, solennità della Santissima Trinità. Alle ore 15 pre-siederà il rito in plebana mons. Giuseppe Sala, canonico emerito della Cattedrale, della quale è stato anche Parroco, in uno dei periodi del suo lungo impegno al ser-vizio della diocesi in vari ámbiti. Il ritiro spirituale per i cresimandi e i loro genitori è stato fissato per domenica 8 maggio.

Ancora il Papa ha molto raccoman-dato ai genitori dei candidati ai Sacra-menti di essere – al di là dell’esteriorità – molto vicini spiritualmente ai propri figli in questi “momenti basilari” della lo-ro vita. È una raccomandazione che vale pure per la comunità intera.

Queste foto sono state scattate in occa-sione della “Festa del perdono” e del ri-tiro dei bambini che faranno la prima Comunione il prossimo 1° maggio.

SARÀ CELEBRATA IN TUTTO IL MONDO DOMENICA 8 MAGGIO

Temi che riguardano tutti nel messaggio del Papa per la 50ª Giornata delle comunicazioni sociali

Domenica 8 maggio verrà celebrata la Giornata mondiale per le comunicazioni sociali, che in questo 2016 giunge alla sua 50ª edizione. Tra le tante “Giornate” annualmente celebrate entro la Chiesa cattolica, questa è l’unica che venne chiesta già durante i lavori del Concilio ecumenico Vaticano II. Il tema scelto questa volta, in connessione con l’Anno Santo in corso, è: Comunicazione e misericordia: un incontro fecondo. Nel suo messaggio però Papa Francesco lo sviluppa in un modo particolare. Alla luce dei cam-biamenti intervenuti negli ámbiti della comunicazione e della informazione, ma pure nella vita quotidiana in senso lato, con i mezzi tecnologici ormai a disposizione di tutti, il Pontefice di fatto estende le sue sollecitazioni dagli operatori dei masssmedia (nel passato, destinatari privilegiati) a ben più ampi orizzonti. E infatti il documento è stato visto come rivolto «ai popoli e alle na-zioni, perché siano evitati linguaggi di odio e di risentimento; alla politica, alle istituzioni» e alle singole persone. Già all’inizio del messaggio si ricorda che «ciò che diciamo e come lo diciamo, ogni

parola e ogni gesto, dovrebbero poter esprimere la compassione, la tenerezza e il perdono di Dio per tutti». Più avanti viene fatto presente che «la comunicazione ha il potere di creare ponti, di favorire l’incontro e l’inclusione, arricchendo così la società». Ad un certo punto il Papa scrive: «Anche e-mail, sms, reti sociali, chat possono essere forme di comunicazione pienamente umane. Non è la tecnologia che determina se la comunicazione è autentica, o meno, ma sono il cuore dell’uomo e la sua capacità di usare bene i mezzi a sua disposizione. Le reti sociali sono capaci di favorire le relazioni, di promuovere il bene della società; ma possono an-che condurre ad una ulteriore polarizzazione e divisione tra le persone e i gruppi. L’ambiente digitale è una piazza, un luogo di incontro, dove si può accarezzare o ferire, avere una discussione proficua o un linciaggio morale. Prego che l’anno giubilare, vis-suto nella misericordia, ci renda più aperti al dialogo per meglio conoscerci e comprenderci». Come si vede, si è di fronte a stimoli forti, sui quali sarà opportuno tornare più diffusamente.

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REPORTAGE

Il pellegrinaggio in Terra Santa, at-traverso la Galilea, la Samaria, la Giudea, programmato per l’inizio di aprile di quest’anno, subito dopo la Pasqua, an-nunciato già sul calendario parrocchiale, uscito nello scorso settembre, richiamato sul mensile della parrocchia, e divulga-to anche con volantini pubblicitari, si è concretizzato dall’1 all’8 aprile. Poteva sembrare... uno scherzo da “pesce d’apri-le”, vista la data della partenza; e invece no, tutto vero! Da Nembro, nella mattina di venerdì 1° aprile, alle sette, dopo aver partecipato alla Messa di inizio del pelle-grinaggio, in Santa Maria, Messa presiedu-ta da don Santino Nicoli e da don Matteo Cella, in pullman, con don Luca Della Gio-vanna, la guida del nostro viaggio, esperto di Bibbia e di storia, geniale comunicato-re – l’abbiamo scoperto man mano, nel corso del pellegrinaggio – ci siamo diretti all’aeroporto della Malpensa. In quella mattinata siamo saliti sull’aereo in tren-tacinque, quasi tutti nembresi. A Gerusa-lemme siamo poi stati raggiunti da altre cinque persone, provenienti da Albino, che hanno vissuto con noi gli ultimi quat-tro giorni del pellegrinaggio.

Dopo tutte le operazioni previste per l’imbarco – sono parecchie, anche per la sicurezza dei passeggeri – abbiamo “preso il volo” per Tel Aviv, dove siamo atterrati al termine di un viaggio... tra le nuvole durato circa tre ore e mezza. Ad attenderci c’è il pullman con Atem, l’au-tista, che è rimasto con noi nel pellegri-naggio fino a giovedì 7 aprile, quando ci ha lasciato per andar ad accompagnare i cinquanta sacerdoti bergamaschi che, con il Vescovo mons. Francesco Beschi, avrebbero vissuto, anch’essi, un pelle-grinaggio in Terra Santa. Mentre anche la preghiera delle Lodi e del Vespro, la Messa quotidiana scandivano le nostre giornate, l’itinerario del pellegrinaggio, pensato per il nostro gruppo, ci ha per-messo (leggendo e meditando il Vangelo di San Luca) di... incontrare la famiglia di Nazaret, con Maria e Giuseppe, dal momento in cui ha avuto “inizio tutto”: l’Annunciazione, con il “sì” di Maria, e poi il Natale a Betlemme, la vita pubblica di Gesù; a Gerusalemme il Giovedì Santo al Cenacolo, la passione e la crocifissione del redentore al Calvario, la sua deposi-

VIAGGIO NEI LUOGHI DEL VANGELO

IL RACCONTO DELLA STRAORDINARIA ESPERIENZA VISSUTA DA UN GRUPPO DI NEMBRESI INSIEME AD ALCUNI ALBINESI

zione al Santo Sepolcro e la Pasqua di Re-surrezione “rivissuta” ad Emmaus.

Il pellegrinaggio inizia dal nord del-la Galilea, a Nazaret, dove viveva la fa-miglia di Gesù. Sabato mattina 2 aprile, presto, alle ore 6,30 siamo alla basilica dell’Annunciazione per la Messa, con i Frati francescani della Custodia di Terra Santa; visitiamo la grotta dell’Annuncia-

zione. Dopo la colazione, in pullman, mentre ci dirigiamo verso Banias, alle sorgenti del Giordano, abbiamo modo di vedere com’è la Galilea nella primave-ra inoltrata: una terra bella, verdeggian-te, ben coltivata, con insediamenti sulle colline; lungo la strada, in lontananza, a tratti si vede l’azzurro delle acque del la-go di Genezaret. A Banias, nella valle del Giordano. luogo ritenuto sacro fin dall’an-tichità, ci sono rovine di templi ed una grotta dedicata a Pan, il dio dei boschi. Nei pressi della sorgente del Giordano so-stiamo in preghiera e, dopo aver rinno-vato le promesse battesimali, facciamo una passeggiata sul sentiero che costeggia il fiume, in un percorso che si snoda nel bosco e nella campagna. A tratti il profu-mo delle zagare ci avvolge e accompagna i nostri passi. Nel pomeriggio ritorniamo nella basilica dell’Annunciazione, dove don Luca, la nostra guida, in modo chiaro ed esauriente ci narra come era la vita, nel villaggio di Nazaret ai tempi di Ma-ria: vita molto diversa da quella città che Nazaret è oggi. Sul sagrato della basilica, verso le ore 17, inizia la festa liturgica dell’Annunciazione (non è stata celebra-ta il 25 marzo perché era il Venerdì Santo, ed è stata spostata alla settimana dopo Pasqua); essa si svolge con una banda di cornamuse e con la presenza dei Vescovi ausiliari della Chiesa Latina (per Israele,

In alto: uno scorcio della Spianata del Tempio a Gerusalemme; qui sotto: l’ingresso alla basilica della Natività a Betlemme.

(Continua a pagina 6)

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6 IL NEMBRO aprile 2016

REPORTAGE

famosa per il ritrovamento nelle sue grot-te di giare contenenti rotoli e pergamene: testi della Bibbia, in particolare brani di Isaia e scritti propri di una Comunità, che qui, sulla riva occidentale del Mar Morto, viveva in forma monastica. Il monastero è stato messo in luce da scavi recenti. La

vita di questi monaci – una comunità di Esseni, staccatisi da Gerusalemme – era fatta di preghiera, studio della Bibbia, lavoro agricolo sui pianori sovrastanti, in assoluta povertà e viveva in attesa del Messia. E poi Gerico, oasi verde, entro la valle bruciata del Giordano; ci si trova a

con sede a Nazaret, è Sua Eccellenza mons. Giacinto Marcuzzo, che con disponibilità ha amabilmente conversato con noi ed ha posato per una foto ricordo), della Chiesa Ortodossa, dei France-scani, delle autorità, dei fedeli locali, e dei pellegrini come noi. Nella basilica è stata celebrata una funzione, in lingua araba. Alla sera, insieme ad altri pellegrini, partecipiamo, ancora per la festa dell’Annunciazione, alla processione illuminata da una fiaccolata. Lungo il percorso che porta alla basilica viene reci-tato il rosario in varie lingue; la funzione si conclude con l’ado-razione e con la benedizione. Le cerimonie per la festa dell’An-nunciazione si sono concluse lunedì 4 aprile.

Domenica 3 aprile visitiamo i luoghi degli inizi della vita pubblica di Gesù: Cafarnao, sul lago di Genezaret, dove viveva Pietro, con la propria suocera che Gesù guarì; e qui, il Signo-re, ha “chiamato” i suoi discepoli; sopra la casa del pescatore chiamato dal Signore, i Francescani hanno costruito una chiesa; ma, prima di loro, anche i Bizantini: e così è possibile cogliere i differenti stili di costruzione, perché dal pavimento in vetro della chiesa si vedono i resti della casa e i perimetri degli edifici religiosi realizzati nel tempo per far memoria del messaggio che un “rivoluzionario”, di nome Gesù, incarnazione di Dio Padre, aveva lasciato dietro di sé. In riva al lago per noi pellegrini c’è stato anche il tempo per una meditazione personale, prima di andare sui luoghi del “primato di Pietro”, della “mensa Christi” (quando Gesù attese i discepoli dopo la pesca miracolosa e li

(Segue da pagina 5)

In alto: il gruppo nembrese a Nazaret, alla ba-silica della Annunciazione, con il Vescovo ausi-liare della zona; sotto: una veduta di Nazaret; qui a sinistra: al Caritas Baby Hospital di Betlemme.

invitò a cena), e di raggiungere il monte delle Beatitudini. Qui pranziamo prima di “prendere il largo”, navigando, nel po-meriggio, sul lago di Genezaret per ap-prodare a Tiberiade, dove verso sera cele-briamo la Messa. Durante la navigazione, non siamo stati travolti dalla tempesta, almeno esteriormente; ciò che è successo nell’animo di ciascuno, rimane nel segre-to del proprio cuore. Alla sera ci incontria-mo con i Piccoli Fratelli di Jesus Caritas, la fraternità creata da Charles de Fou-cauld, a Nazaret, sono in tre: rifacendosi all’esempio di frère Charles si consacrano in modo particolare all’annuncio del Van-gelo, scegliendo di farlo nel servizio alla Chiesa locale.

Lunedì 4 aprile è il giorno nel quale saliamo al monte Tabor, il monte della Trasfigurazione, il monte – nel Vangelo – dell’incontro con Dio. Si sale in taxi fino in cima. Domina al centro del monte la gran-de basilica costruita negli anni Trenta; è a tre cappelle per richiamare le tre tende di cui parla San Pietro. Ai nostri occhi si presenta la piana di Esdrelon, coltivata, verde, bellissima. Ci dirigiamo poi verso il deserto di Giuda. Sostiamo a Qumran, all’inizio del Mar Morto, località diventata

OTTO GIORNATE PIENE DI EMOZIONI FORTI

DAL 1° ALL’8 APRILE

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REPORTAGE

rievocati dal libro di Rut. Don Luca – la nostra guida – in modo semplice e coin-volgente unisce la storia della nostra fede alle vicende storiche che hanno travaglia-to questa terra. Prima di entrare, nella basilica della Natività, attraverso quella porta bassa, ci si deve inchinare (quasi come per rendere omaggio); è così fatta per impedire ai cavalieri di un tempo di entrare in chiesa con i cavalli. La chiesa è in restauro: è necessario attendere per scendere nella grotta dove è nato Gesù: è in corso una funzione. Quando è il no-stro momento, è con forte emozione che

ci inginocchiamo davanti a quello che è considerato il luogo dove ha visto la luce il Signore. Vicino c’è la mangiatoia. Poco più avanti, nelle grotte di San Gerolamo, con raccoglimento, partecipiamo alla ce-lebrazione della nostra “Messa di Natale”. E, a proposito di nascite e di bambini, a Betlemme abbiamo avuto l’opportunità di visitare il Caritas Baby Hospital, l’ospe-dale pediatrico, per bambini e per madri che vivono senza assistenza sanitaria di base, in condizioni di povertà e ingiusti-zia, e qui trovano accoglienza e assisten-za, indipendentemente dalla religione o estrazione sociale, come ci spiega suor Gemmalisa, che ci accoglie e ci accompa-gna in una breve visita alla casa di cura. Per questo ospedale, tramite le Acli sono stati raccolti aiuti anche a Nembro.

Rientrando verso Gerusalemme visi-tiamo lo Yad Vashem, il Giardino della memoria dell’Olocausto, istituito nel 1953. Ha una funzione: documentare e tramandare la storia del popolo ebraico. In esso sono ben documentate tutte le brutture di cui è capace l’uomo, ma sono ricordati anche tutti gli sforzi e i successi, seppur esigui, di coloro che si sono impe-gnati per salvare dallo sterminio il popo-lo ebreo. Dal luogo della memoria e del dolore, siamo passati al luogo della... spe-ranza, dell’attesa: Ain Karem, dove pro-babilmente avvenne l’incontro tra Elisa-betta e Maria, arrivata a darle una mano nel momento del parto. Nella piazzuola antistante la chiesa della Visitazione, su maioliche colorate, fisse al muro, è stato trascritto, in molte lingue, quel canto di gioia e di ringraziamento che è il Magni-

400 metri sotto il livello del mare, nella città più “bassa” del mondo, ma anche la più antica. È un giardino di palme, con agrumi, fiori, ogni specie di piante, com-preso il sicomoro che ricorda l’episodio di Zaccheo. Saliamo poi verso Gerusa-lemme. Sempre nel deserto sostiamo presso l’wadi al-Kelt, luogo della parabola del buon samaritano; viene celebrata la Messa in un clima di raccoglimento, nel quale il silenzio, il vento che fa giungere la voce dei pastori che richiamano le pe-core, e la preghiera lasciano in ciascuno di noi sensazioni uniche.

In serata giungiamo a Gerusalem-me, dove sono ad attenderci i cinque “pel-legrini” che, da qui in avanti si uniranno al gruppo partito da Nembro. Alla sera alcuni “arditi” decidono di entrare nella Gerusalemme vecchia: strade strette, con i negozi di souvenirs chiusi, perché è tardi; quasi nessuno in giro oltre al nostro gruppetto, tutto un saliscendi. Arriviamo al muro del pianto dove nonostante l’o-ra tarda ci sono parecchi ebrei ortodossi, in preghiera; è un continuo andirivieni. I più osservanti, quando hanno terminato le loro orazioni e lasciano il luogo della preghiera, lo fanno senza voltare le spalle al “muro”, camminando all’indietro. Pure le donne, nella parte loro riservata, fanno altrettanto. Anche alcune donne del no-stro gruppo sostano in preghiera innanzi al “muro”.

Martedì 5 aprile, nel programma, è il giorno di Betlemme. Peccato non esser-ci entrati di sera; ci sarebbe sembrato di... entrare nel presepio. Sorge sulle colline a poca distanza da Gerusalemme; ci sono campi coltivati: sono i “campi di Booz”, (Continua a pagina 8)

In alto: alla basilica del Santo Sepolcro; e una veduta panoramica di Gerusalemme; qui sotto: il muro con il “Padre Nostro” in più lingue a Betfage (Gerusalemme).

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8 IL NEMBRO aprile 2016

VITA PARROCCHIALE

abbiamo celebrato la “Messa del Giovedì Santo”. Alla sera, al Getsemani, abbiamo vissuto insieme una veglia di preghiera comunitaria e per-

sonale, un momento di raccoglimento molto intenso, nello stesso giardino nel quale, duemila anni fa, Gesù sperimentò l’angoscia del buio, attraverso il quale do-veva passare per liberare noi dal peccato, prendendolo su di sé.

Giovedì 7 aprile visitiamo ciò che re-sta del Tempio di Salomone, che sorgeva sul monte Sion, cuore della Gerusalemme religiosa, dove tutti gli ebrei andavano ad offrire sacrifici; Tempio distrutto dai Ro-mani. Ora c’è la spianata, con la cupola della Roccia e con la moschea Al Aqsa, visibile solo all’esterno, perché non è più possibile accedervi. Nei pressi della chiesa di Sant’Anna, vicino alla “porta delle pe-core”, c’è la piscina di Bethesda o “Pro-batica”, dove venivano lavati gli agnelli prima di essere sacrificati al tempio, che era vicino, e dove Gesù guarì il paralitico che era infermo da trentotto anni. Nel po-meriggio, attraverso la Via dolorosa, en-triamo nella basilica del Santo Sepolcro. Qui si sono compiuti i grandi misteri della vita di Gesù: il Golgota, con la sua morte redentrice; il Sepolcro rimasto vuoto do-po la sua resurrezione. Nella cattedrale di San Salvatore, durante la Messa celebrata dai nostri sacerdoti, le coppie di coniugi che hanno vissuto l’esperienza in Terra Santa, hanno festeggiato i rispettivi an-niversari di matrimonio, rinnovando le

basilica del Getsemani; e poi San Pietro in Gallicantu, il Cenacolo, dove Gesù isti-tuì l’Eucarestia, la basilica della Dormi-zione di Maria, la Messa in un convento dei Francescani (ex carcere ed ex ospeda-le psichiatrico, ora in corso di restauro): convento dove con fra Fausto Dubini (da qualche anno in Terra Santa, ma prima cappellano all’Ospedale di Bergamo) e i sacerdoti partecipanti al pellegrinaggio,

ficat. Alla sera, dopo cena, c’è un piace-vole fuori programma: visita in pullman alla Gerusalemme by night, con sosta al belvedere, per ammirare quello che è il cuore della città: la città vecchia, chiusa dalle mura di Solimano il Magnifico; mu-ra che custodiscono la ricchezza della sua memoria per le tre grandi religioni mono-teiste. Dal punto in cui siamo, la spianata del Tempio si presenta ai nostri occhi in tutta la sua bellezza, con il profilo della moschea di Al Aqsa, della cupola della Roccia e, più lontano, lo skyline della Ge-rusalemme moderna. Attraversiamo poi la città con i suoi quartieri; è particola-re quello dove vivono gli ebrei ortodossi (quelli con il soprabito ed il cappello neri, i riccioli, lo scialle da preghiera): studiano la Torah (la legge scritta) ed il Talmud (la legge orale) nelle scuole rabbiniche, mol-to diffuse e affollate dagli uomini. I pa-lazzi della politica e del potere sono nella parte moderna di Gerusalemme; questi quartieri assomigliano in tutto alle nostre città, comprese le vie dello shopping e della “movida”.

Mercoledì 6 aprile è stato il primo dei due giorni dedicati a Gerusalemme; tante le mete, i momenti intensamente vissuti: il Monte degli Ulivi, Betfage, il villaggio in cui Gesù iniziò il cammino che lo portò a Gerusalemme; la chiesa del Dominus flevit (che ricorda il pianto di Ge-sù sulla città di Gerusalemme); la grotta del Pater noster, con i muri ricoperti dal-la preghiera del Padre nostro in almeno quaranta lingue; la tomba di Maria e la

(Segue da pagina 7)

Sopra: La Messa nel deserto di Giuda e una veduta del lago di Tiberiade; a sinistra: veduta dal Monte Tabor; in basso: Battesimo nelle acque del Giordano.

Itinerario tra Fede e Storia

PAESAGGI E MONUMENTI

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IL NEMBRO aprile 2016 9

REPORTAGE

minato, conversato, pregato, ascoltato, condiviso questa splendida esperienza, anche se tra parecchi di noi la conoscenza era agli inizi, sbocciata da poco. Per qual-cuno era la prima volta in Terra Santa, per altri era un ritorno desiderato. Forse

qualcuno non si aspettava di pregare così tanto e così intensamente; altri invece sì; o di camminare così tanto. Anche chi si è trovato a fare un po’ più di fatica ha avu-to accoglienza, aiuto e conforto. All’arrivo a Nembro c’è stato il momento dei salu-

ti e dei ringraziamenti. A tutti va detto un grande grazie; ma specialmente va ai sacerdoti: a don Luca, molto preparato, piacevole da ascoltare, lo con-sigliamo a chi desidera orga-nizzare pellegrinaggi in Terra Santa; a don Matteo, che chiu-deva sempre la fila e attraverso il web ha fatto sentire in Terra Santa anche chi è rimasto a ca-sa; e, infine, a don Santino, per aver pensato di portarci nella Terra del Signore, per vivere il Giubileo della Misericordia: là ha fatto il parroco solo per lo stretto necessario. Grazie

teSto e fotografie Di tiziana Bergamelli

promesse matrimoniali e ricevendo una pergamena-ricordo.

Venerdì 8 aprile è stato il giorno della partenza: il pellegrinaggio è giunto al termine. Prima di dirigerci all’aeropor-to per tornare a casa, abbiamo partecipa-to alla celebrazione dell’ultima Messa in Terra Santa: quella ad Emmaus; secondo il nostro programma è stata la “Messa della Pasqua”. Ai discepoli in-contrati dal Signore sulla via di Emmaus, ardeva il cuore mentre Egli conversava con lo-ro. Anche noi “pellegrini”, con i sacerdoti, che ci accompagna-vano, insieme, abbiamo cam-

In alto: al “Muro del pianto” a Gerusalemme e la veglia di preghie-ra nell’Orto del Getsemani; qui sot-to: il gruppo completo dei quaran-ta Nembresi e Albinesi partecipanti al pellegrinaggio; a destra: le cop-pie di coniugi che hanno ricordato l’anniversario del loro matrimonio.

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VITA PARROCCHIALE

Domenica 10 aprile, nel corso del-la Messa delle ore 10,30 in plebana, una ventina di coppie di coniugi, aderendo ad un invito formulato dalla Parrocchia a li-vello comunitario, hanno ricordato parti-colari anniversari della loro vita insieme, rinnovando il loro sì davanti all’altare del Signore, con la conferma delle promes-se matrimoniali. In particolare: Gemma Marcassoli e Paolo Bergamelli hanno ri-cordato i 60 anni di matrimonio; Rosina Canton e Pietro Valoti i 57 anni; Maria Pa-sini e Romano Santinelli i 55 anni; Cora Boni e Giovanni Bergamelli, Dina Bigoni e Mario Moioli, Maria Teresa Carrara e Fran-co Travelli i 40 anni; Elena Zanchi e Livio

Hanno rinnovato le loro promesse matrimonialiDOMENICA 10 APRILE, DURANTE LA MESSA DELLE ORE 10,30 IN PLEBANA

Poloni i 30 anni; Mariella Valoti e Nicola Benicchio, Bruna Scarpellini e Andrea Pre-stini i 25 anni; Maria Grazia Casali e Gian-luca Belotti i 20 anni; Giulia Gabbiadini e Stefano Roggeri, Tiziana Casali e Simone Carrara hanno ricordato i loro 15 anni di matrimonio. Pure Anna Benigni e Orlando Persico, ed altre coppie delle quali non si sono avuti i nomi, si sono uniti al gruppo. Per l’occasione le varie coppie di coniugi erano attorniate da loro familiari e con-giunti; e tutti insieme, alla fine della Mes-sa, si sono portati sul presbiterio per la foto ricordo qui pubblicata. La celebrazio-ne si è collocata proprio nella imminen-za della pubblicazione dell’Esortazione

apostolica Amoris Laetitia, approntata da Papa Francesco a coronamento dei due Si-nodi dedicati, nel 2014 e nel 2015, ai pro-blemi delle famiglie nell’epoca presente. Dalle anticipazioni corse sul documento pontificio l’arciprete don Santino Nicoli, che ha presieduto la celebrazione euca-ristica, ha tratto spunti per sottolineare l’importanza della annuale festa parroc-chiale del rinnovo delle promesse matri-moniali. Si è compiaciuto con le coppie di coniugi che hanno raccolto l’invito in que-sto 2016, e le ha elogiate per il loro esem-pio e impegno. Ha auspicato, per il futuro, una adesione via via più ampia alla festa del rinnovo delle promesse matrimoniali.

LE REGISTRAZIONI NELL’ANAGRAFE DELLA PARROCCHIA

Né Battesimi né sposalizi a marzoNel corso del mese di marzo all’anagrafe della Parrocchia

di San Martino, in Nembro, non sono stati registrati né Battesimi né matrimoni. Purtroppo si sono dovuti invece annotare nove decessi. Ecco, qui di seguito, l’elenco dettagliato.

DEFUNTI – Teresa Poloni di anni 67, deceduta il 5 marzo; Teresa Tironi di anni 89, deceduta l’8 marzo; Lino Pinotti, di an-ni 81, deceduto l’8 marzo; Gina David, di anni 90, deceduta il 17 marzo; Giuseppe Cornaro, di anni 85, deceduto il 19 marzo; Assunta (Tilde) Pellicioli, di anni 94, deceduta il 22 marzo; Lo-renzo Gandossi, di anni 81, deceduto il 25 marzo; Rosa Pezzotta di anni 88, deceduta il 27 marzo; Angelo Morotti, di anni 90, deceduto il 31 marzo.

IL QUADRO DELLE OFFERTE – Come di consueto, ecco il quadro delle offerte che, sempre nel corso del mese di marzo,

sono giunte alla Parrocchia di San Martino, in Nembro, nelle se-di abituali.

Agli Uffici parrocchiali: euro 569, così ripartiti: N.N. euro 250; da Viana euro 100; dalle appassionate del gioco della tom-bola euro 219.

Al Santuario dello Zuccarello: euro 830, così ripartiti: da una lotteria allestita al bar euro 180; N.N. euro 100; N.N. euro 550.

Al Fondo di solidarietà “mons. Aldo Nicoli”: euro 1.100, così ripartiti: N.N. euro 200; N.N. 200; N.N. euro 50; N.N. euro 500; N.N. euro 50; C.B. euro 100.

È bello e significativo segnalare che tra i ragazzi sono stati raccolti 558 euro da destinare alla Missioni.

A tutti coloro che hanno dato per le diverse finalità, vanno i più sentiti ringraziamenti.

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VITA PARROCCHIALE

Grande attesa per il Giubileo dei ragazziC’è grande attesa per il “Giubileo dei bambini e dei ragazzi” (dalla prima ele-

mentare alla terza media) che è in calendario per il pomeriggio del 25 aprile (co-me già è stato ampiamente spiegato sull’edizione de Il Nembro dello scorso mese).

Sono attesi da tutta la provincia oltre diecimila partecipanti: e qualcuno già ha detto, scherzosamente, che Bergamo d’ora in poi non sarà più la “Città dei Mil-le” (con riferimento ai volontari orobici aderenti all’impresa di Giuseppe Garibaldi), ma la “città dei diecimila” presenti al Giubileo 2016. Da quattro diversi punti della città, altrettanti cortei pieni di colori e di entusiasmo si dirigeranno allo stadio, dove tra le 15,30 e le 17 circa è previsto un evento eccezionale, attorno al quale si è lavorato per settimane. L’evento si concluderà con il discorso del Vescovo.

In questo 2016 ci si è orientati verso una rinnovata impostazione delle Messe di quartiere, per tradizione collocate nel corso del mese di maggio. Lo scopo di ta-le scelta è quello di rimarcare di più le finalità dell’iniziativa: finalità che sono riassumibili nel desiderio di portare il messaggio e la benedizione pasquale nei quartieri, nelle case, nelle periferie, sì da offrire una testimonianza di fede an-che a quanti normalmente non frequen-tano le chiese, ai lontani. A tale riguardo nei periodi antecedenti le celebrazioni delle Messe nelle varie zone, nelle mede-sime ci sarà – tramite appositi incaricati – un’opera di animazione, di informazio-ne, di coinvolgimento. Normalmente le Messe saranno rivolte specialmente a ricordare i defunti delle diverse zone, con la raccolta di più “intenzioni”: insie-me a quella delle collette, queste offerte saranno destinate – una volta accertate le necessità – all’aiuto di persone in dif-ficoltà residenti nelle zone stesse. In ogni area, nella settimana antecedente la ce-lebrazione in loco, un sacerdote e mini-stri straordinari dell’Eucarestia passeran-no a visitare i malati. In occasione delle Messe, all’inizio saranno resi disponibili boccettini con acqua: alla fine della Messa quest’acqua sarà benedetta sì che possa essere portata nelle famiglie, nelle case, come in altri tempi, di casa in casa, nel periodo pasquale, passava un sacer-dote per la benedizione.

Sono, questi, per ora, abbozzi orga-nizzativi, che verranno meglio definiti nel corso dell’attuazione delle Messe.

Sul piano strettamente organizzati-vo, nel giorno in cui in una certa zona (Vicinia) c’è una Messa di quartiere, verrà

Messe di quartiere: novità nella preparazione per rimarcarne maggiormente le finalità

IN LINEA DI MASSIMA CONFERMATO IL CALENDARIO, MA PIÙ IMPEGNO PER UN MAGGIOR COINVOLGIMENTO DELLA GENTE

sospesa la Messa prevista, nella medesi-ma area, al mattino o alla sera, secondo il normale calendario. Allo Zuccarello, nel mese di maggio di questo 2016 ci saranno Messe il giorno 13 (ricorrenza della Madonna di Fatima), alle ore 16, e nei giorni 20 e 31 maggio, alle ore 20,30. Quella del 31 maggio conclusiva del ciclo delle Messe di quartiere e del mese di maggio, dedicato alla Madonna, sarà preceduta dalla consueta fiaccola-ta, che partirà però dalla cappella del S. Jesus, per salire al Santuario lungo la mulattiera.

Quanto al calendario delle Messe di quartiere sono state introdotte pochissi-me innovazioni rispetto agli anni passati. Con appositi volantini saranno resi noti luoghi e orari, che – a parte variazioni dell’ultimo minuto – saranno quelli qui di seguito indicati. L’inizio delle Messe sa-rà per tutte alle ore 20,30 (salvo specifica indicazione diversa).

ZONA DEL CENTROGiovedì 5 maggio: in via Papa Gio-

vanni, al Centro Anziani;

Lunedì 9 maggio: in via Valcossera 18 (famiglia Grigis-Carrara);

Giovedì 12 maggio: in via Cavour 4, zona “Vaticano” (Gabriella Pellicioli);

Lunedì 16 maggio: in via Roma 24, (condominio Il Parco);

Giovedì 19 maggio: in via Fermi 2, (presso famiglia Donadini);

Lunedì 23 maggio: in via Talpino (Canaleta);

Giovedì 26 maggio: in via S. Jesus (ai giardini);

Lunedì 30 maggio: in via Trento-Trieste, (presso Imelda Dolci).

ZONA DI SAN FAUSTINOGiovedì 5 maggio: in via San Fausti-

no (presso famiglia Brusamolino);Giovedì 12 maggio: zona Crespi alto

(presso famiglia Guasti);Giovedì 19 maggio: in via Madonna

dell’uva (alla cappella);Giovedì 26 maggio: in via Nembrini

19 (condominio “Primavera”).

ZONA DI SAN NICOLALunedì 9 maggio: in via Fra Galgario

14 (presso famiglia Giampietro Rota);Venerdì 13 maggio: in via Sora 18

(ai condomini);Lunedì 16 maggio: in via Ronchetti

(presso famiglia Morotti);Lunedì 23 maggio: in via Camozzi

(presso famiglie Legrenzi-Gusmini);Lunedì 13 giugno: in via Sotto gli

Orti (alla cappella di Sant’Antonio).

ZONA DI VIANAGiovedì 28 aprile: in via Rossini (ai

condomini);Giovedì 5 maggio: alla santella di

via Verdi (presso famiglia Semperboni):Sabato 7 maggio: in via Roma (ore

18, alla sede dei Volontari di quartiere);Giovedì 12 maggio: in via Rotone

(presso famiglia Caprini);Sabato 14 maggio: In via Lujo (ore

18, alla santella):Giovedì 19 maggio: in via Bellini

(presso famiglia Rovaris);Mercoledì 25 maggio: alla Cascina

solidale Terra buona (ore 16,30);Lunedì 30 maggio: in via Mayr

(presso la famiglia Zenoni).

Il Santuario dello Zuccarello.

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12 IL NEMBRO aprile 2016

CRONACHE

Alla Casa di Riposo, per gli ospiti e, specialmente, per quanti vi si prodigano nelle attività di animazione e nei diversi impegni condotti avanti con l’apporto del volontariato, si sta profilando un mese di maggio pieno di... musica. L’appuntamento più rile-vante sarà la rassegna canora dei complessi nella Bergamasca esistenti presso istituzioni per l’accoglienza di anziani, presso Centri diurni giovanili, presso Comunità e così via. La manifesta-zione, che vanta ormai una lunga tradizione, si svolgerà nel po-

Alla Casa di Riposo è in arrivo un maggio con tanta musica

OLTRE LA TRADIZIONALE RASSEGNA PROVINCIALE DEI COMPLESSI OPERANTI PRESSO VARIE ISTITUZIONI, IN CARTELLONE ANCHE UN FESTIVAL CANORO CON GLI ANZIANI OSPITATI A SAN NICOLA

meriggio (ore 14,30) di lunedì 16 maggio presso il Salone “Don Giuseppe Adobati” dell’Oratorio “San Filippo Neri”. È prevista l’adesione di venticinque formazioni per un totale (compresi gli accompagnatori) di oltre 350 persone. L’iniziativa è sempre stata ben vista dagli animatori delle diverse istituzioni e da tutti coloro che si danno da fare a beneficio degli anziani. Essa è un momento di incontro, di gioia condivisa, di scambio di esperien-ze. La rassegna è attesa specialmente da quanti ne sono i prota-

gonisti, i quali ogni volta, con impazienza, aspettano il giorno e il momento della lo-ro esibizione. Nelle settimane prima della data stabilita c’è sempre un gran lavoro di preparazione; e proprio gli animatori e i volontari della Casa di Riposo di Nembro, insieme a componenti il Coro Saranno fa-mosi, si recano nelle diverse località per dare un aiuto nelle prove dei canti da pro-porre all’ora x. Pure in questo 2016 si sta agendo per far sì che il prossimo 16 mag-gio tutto si svolga nel migliore dei modi.

In questo 2016 presso la Casa di Ri-poso di Nembro è stato messo in calenda-rio un altro evento che dovrebbe destare molto interesse: nel pomeriggio del sa-bato 7 maggio, in occasione della “festa della mamma”, si svolgerà infatti alle ore 15,30, la prima edizione di un festival speciale, che vedrà alla ribalta quanti vi-vono nella Casa di Riposo, accompagnati da esponenti del Coro Saranno famosi. In concreto, gli stessi anziani ospiti avranno l’occasione di proporsi in motivi di al-tre epoche, molto popolari. Anche per la miglior riuscita possibile di questo spetta-colo si sta lavorando alacremente, come sempre, presso l’istituzione situata nella zona di San Nicola.

Intanto però – sempre presso la Casa di Riposo – si sta pensando pure alla Set-timana di sensibilizzazione, che si svol-gerà dal 23 giugno al 3 luglio. Questa iniziativa sta giungendo alla sua 23ª edi-zione; ha sempre avuto un buon esito. Si sta definendo il programma delle attività da attuare con l’aiuto di quanti vorranno dare una mano. In questo si sono sempre distinti i commercianti nembresi, che hanno donato oggetti, buoni-spesa e al-tro per le varie esigenze e per i premi da mettere in palio nelle ruote della fortuna e nelle tombole. Già in queste settimane persone incaricate a tale riguardo stanno passando di negozio in negozio per racco-gliere adesioni. Maggiori indicazioni ver-ranno date nella prossima edizione.

COSPICUI APPORTI POSSONO VENIRE DAL 5 PER MILLE

Il Comitato direttivo della Associazio-ne dei soci sostenitori della Casa di Ri-poso, di recente rinnovato – come ampia-mente è stato riferito nelle edizioni de Il Nembro dei mesi passati – è ora in... pie-na attività. In una delle riunioni svoltesi di recente si sono prese decisioni in vista di un sempre più efficace raggiungimen-to degli obiettivi per i quali il sodalizio nacque. Ha trovato conferma l’iniziativa – rivelatasi già nel passato assai fruttuosa – di proporre periodicamente al mercato del giovedì un gazebo per la raccolta di fondi, nonché delle adesioni alle attività benefiche (sottoscrizioni, lotterie e così via) proposte a seconda delle possibilità. È stato altresì varato il progetto di creare un albo dei soci sostenitori della Casa di Riposo: in pratica, sarà attuato un tes-seramento annuale, con una quota che, per il 2016, è stata fissata in 10 euro. I soci sostenitori iscritti all’albo verranno tenuti al corrente sulle diverse iniziative e ver-ranno coinvolti in quanto man mano si riterrà opportuno proporre ed attuare, pure lasciando sempre a ciascuno la li-bertà assoluta di aderire o meno, secondo le proprie valutazioni. Proprio al gazebo allestito al mercato giovedì 12 maggio cominceranno ad essere raccolte le ade-sioni all’albo. Chi intende iscriversi può comunque farlo anche prenotandosi agli uffici della Segreteria della Casa di Ripo-so (negli orari nei quali questa è aperta), e chiedendo di poter parlare con la persona incaricata di tale funzione. Comunicazio-ni su altri progetti verranno date prossi-mamente.

Intanto in queste settimane, anche i “soci sostenitori” – al pari di tutte le

Creato un albo con i nomi dei soci sostenitori

persone che danno apporto alla Casa di Riposo – svolgono opera di sensibilizza-zione circa l’importanza della destinazio-ne del 5 per mille all’istituzione situata a San Nicola, in occasione della annuale dichiarazione dei redditi. L’operazione è semplicissima: basta mettere la propria firma e il Codice fiscale della Fondazione R.S.A. – Casa di Riposo di Nembro (800 24 15 01 63) nell’apposito spazio che si trova sui modelli CU 2016, 730, Unico. Anche chi non è tenuto a presentare la denuncia dei redditi può esprimere la destinazione del 5 per mille nelle modalità che sono indicate nei volantini messi in distribuzio-ne. È importante ricordare che la destina-zione del 5 per mille è una scelta che non incide per nulla sulle imposte applicate al reddito della persona che fa la dichiara-zione dei propri redditi: imposte comun-que dovute.

Attraverso il 5 per mille dal 2007 in avanti sono giunti alla Casa di Riposo di Nembro sostegni annuali di una entità oscillante da un minimo di oltre 15.700 euro ad un massimo di oltre 28.000 euro. Gli importi annualmente raccolti sono dettagliatamente indicati sui già citati volantini messi in distribuzione in queste settimane; accanto ad ogni somma an-nuale, sono indicate pur le modalità nelle quali la medesima è stata poi impiegata per necessità della Casa di Riposo. In que-sto periodo nel quale sono in vista lavori per l’ammodernamento della struttura si-tuata nella zona di San Nicola, l’auspicio degli amministratori (ma anche dei soci sostenitori) è che le erogazioni del 5 per mille (in aggiunta ad altri contributi) si facciano sempre più consistenti.

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IL NEMBRO aprile 2016 13

CRONACHE

Nella serata del 31 marzo scorso don Giuseppe Adobati è ritornato spiritual-mente nella chiesa di San Faustino, che mezzo secolo fa egli fu il primo a immagina-re e poi a volere più grande rispetto a come essa si con-figurava allora: ossia troppo piccola e difficilmente acces-sibile a fronte di una Vicinia che si stava sviluppando a vi-sta d’occhio. Ve lo ha... fatto rivivere, qua-si ricomparire, nelle sue qualità umane e sacerdotali, monsignor Gianluca Rota con le parole dette nell’omelia della Mes-sa concelebrata alle ore 20,30, insieme all’arciprete don Santino Nicoli e a don Agostino Salvioni. “Vanni” (così lo chiama-vano in quel tempo, con una abbreviazio-ne del Giovanni intercalato nel suo nome ufficiale) ha conosciuto molto bene don Giuseppe Adobati. È stato uno dei ragazzi cresciuti nell’Oratorio guidato, tra il 1947 e il 1965, dal prete nato a Lonno ed impe-gnatosi per quasi quarant’anni come cu-rato a Nembro. Anche con i suoi consigli e con il suo aiuto, “don Vanni” ha fatto i primi passi verso e nel servizio ministe-riale che ha connotato la sua vita, nei più diversi contesti.

A creare la forte sensazione del-la straordinaria “presenza” spirituale di don Giuseppe Adobati nella chiesa di San Faustino, mentre si commemoravano i trent’anni dalla sua dipartita da questo mondo, ha contribuito notevolmente an-che il Coro Anghelion. Dopo aver dato, con i suoi briosi canti, l’impronta di un cristianamente gioioso re-incontro all’in-tero rito eucaristico, al momento della Co-munione il complesso vocale ha intonato a cappella, a bocche chiuse, un suggestivo “So che sei qui”. E poco dopo, in chiusura alla Messa, mentre il suo maestro, Anto-nio Barcella di fatto portava tutti i con-venuti a prendersi per mano e ad unire le proprie voci a quelle dei coristi, ha libera-to nell’aria le note de “Il Signore delle ci-me”, come per chiedere a Dio di... lasciar rientrare nei cieli, e poi marciare ancora tra le loro montagne, quell’“amico”, quel “fratello” di tanti Nembresi, che..., per una sera, era sceso a riaccostarsi, pur riman-do nell’ombra, alla gente per la quale si

Trent’anni dopo... a San Faustino e a San Nicola

IL COMMOSSO RICORDO DI DON GIUSEPPE ADOBATI

era prodigato senza posa nel suo cammi-no terreno. Non c’era molta gente, nella serata del 31 marzo, nella chiesa di San Faustino. Quelli che vi si trovavano hanno avuto il privilegio di essere compartecipi di attimi che non dimenticheranno.

È stata molto intensa e coinvolgente anche la Messa che, sempre in memoria di don Giuseppe Adobati, è stata officiata nella mattinata di domenica 3 aprile nel salone della Casa di Riposo. Ha presiedu-to il rito monsignor Martino Lanfranchi, il quale ha trovato nel passo del Vangelo proposto in quel giorno gli spunti per deli-neare altri aspetti esemplari dell’esistenza e dell’opera di don Giuseppe Adobati. In quell’occasione, per i canti liturgici, si è ot-

timamente attivato il coro “Saranno famo-si”. Dopo la benedizione, che in altri tempi preludeva all’Ite missa est, ha parlato il presidente della Casa di Riposo, Giuseppe Pezzotta; ha spiegato come e perché, nel 2003, tra lui e Virgilio Pezzotta – il com-pianto suo predecessore nella carica che adesso egli occupa –, pure loro, entrambi, ragazzi cresciuti nell’Oratorio di don Giu-seppe Adobati, nacque l’idea di abbinare al nome di don Giòsep la cappella della istituzione situata nella zona di San Nicola.

Come già aveva fatto a San Faustino, pure alla Casa di Riposo, Arnaldo Pellicioli, uno dei nipoti di don Giuseppe Adobati, a nome dei famigliari tutti, ha ringraziato i Nembresi per il ricordo riconoscente che conservano di suo zio: Nembresi che in buon numero non solo hanno visitato la mostra fotografica allestita, tra il 28 mar-zo e il 9 aprile, presso l’istituzione nella parte sud del paese, ma hanno pure vo-luto rivedere il video (riproposto per tutti nel pomeriggio del 3 aprile) che sintetizza la storia di don Giuseppe Adobati. “Mi so-no molto commosso – ha confidato uno di quelli che erano presenti alla proiezio-ne –. Però – ha subito aggiunto per... spie-garsi meglio – ho visto che anche parecchi altri della mia età, o quasi, avevano gli oc-chi lucidi”. Ora si sta pensando di fare an-cora qualcosa in omaggio a don Giuseppe Adobati nel prossimo dicembre, quando si compirà il centenario della sua nascita.

Uno scorcio della mostra fotografica.

Queste foto sono state scattate alla Casa di Riposo nella mattinata di domenica 3 aprile; nel salone era esposto il ritratto di don Giuseppe Adobati fatto molto tempo fa da Marcello Bonomi.

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14 IL NEMBRO aprile 2016

CRONACHE

Da qualche tempo in qua, nell’am-bito delle Acli bergamasche è in atto la prassi di celebrare il 1° maggio non solo nella data “canonica” che ancora adesso vede fiorire manifestazioni a tutti i livelli, un po’ ovunque, ma nel contesto di una manifestazione ad ampio raggio, deno-minata I quindici giorni del lavoro, che si concretizza tra la fine di aprile e l’avvio del mese successivo. Arricchiscono l’ini-ziativa eventi culturali, celebrazioni re-ligiose, incontri e così via. Nell’organiz-zazione si prodigano la Sede provinciale del Movimento e i singoli Circoli esistenti sul territorio orobico. In parecchi casi vie-ne coinvolta pure la diocesi di Bergamo. In questo 2016 – “Anno Santo della mi-sericordia”, indetto da Papa Francesco – due appuntamenti gestiti con la diocesi stanno in primo piano nel programma dei Quindici giorni del lavoro: nel pome-riggio del 30 aprile, alle ore 16, presso Gildemeister in via Donizetti 138, a Brem-bate Sopra, ci sarà il Giubileo del mon-do del lavoro, con una Messa presieduta dal Vescovo di Bergamo mons. France-sco Beschi; nella mattinata di sabato 7 maggio, alle ore 9, presso l’Oratorio del Seminarino, in Bergamo alta, è previsto un incontro del Vescovo con gli studenti che frequentano gli istituti di formazio-

Tre appuntamenti per Nembro nel calendario dei “15 giorni del lavoro” indetti dalle Acli

UNA CONFERENZA PRESSO UN CAPANNONE DELLA “PERSICO”, MESSA ALLO ZUCCARELLO, VISITA GUIDATA AL VILLAGGIO DI CRESPI D’ADDA

ne professionale; il te-ma sarà questo: Guarda come ti vedo: il mondo degli adulti visto con gli occhi dei giovani.

Nembro, e il Circo-lo Acli qui operante con una lunga tradizione alle spalle, tuttora man-tenuta vitale, sono di-rettamente interessati a tre momenti del calen-dario dei 15 giorni del lavoro, edizione 2016. Il primo sarà addirittu-ra quello che inaugu-rerà l’intero cartellone; nell’allestimento sono impegnati la Sede provinciale, il Circolo di Nembro e il Persico group. In concreto: nella serata di mercoledì 27 aprile, alle ore 20,45 presso il capannone della Per-sico Spa situato in via Marconi 7 (dove pri-ma c’era la Comital), il professor Silvano Petrosino terrà una conferenza sul tema: Un’economia dal volto umano: un lavoro per gli uomini. Saranno in primo piano le problematiche della formazione dei gio-vani, della distinzione tra lavoro e profes-sione, dei profondi cambiamenti attual-mente in corso nel mondo del lavoro.

Domenica 1° maggio, alle ore 16, allo Zuccarello la Mes-sa (prevista in tale ora al Santuario in tutte le date festive) sarà ani-mata da rappresentanti del mondo del lavoro. Va detto che nella me-desima data, ma per lo più nella mattinata, ce-lebrazioni animate da esponenti del mondo del lavoro avranno luo-go pure in altre località.

Per il pomeriggio del sabato 7 maggio, il Circolo Acli di Nembro,

insieme con quello di Seriate, si è impe-gnato per organizzare, tra le 13,30 e le 17, una visita guidata al Villaggio operaio di Crespi d’Adda, un complesso che, per le sue caratteristiche, è stato da tempo in-serito nel patrimonio dell’Unesco. Si può qui ricordare che tale villaggio è nato su iniziativa di esponenti di quella famiglia Crespi, alla quale appartenne anche Be-nigno Crespi, che realizzò lo stabilimento e il villaggio contrassegnato dal suo nome situati a Nembro. Il viaggio verso Crespi d’Adda avverrà in pullman. La quota è stata fissata in 15 euro. Già da tempo so-no state aperte le iscrizioni. Gli interes-sati sono invitati a presentarsi al Circolo Acli, in via Mazzini 9, al mercoledì dalle 9 alle 11 o al venerdì dalle 19 alle 20. Si ac-cetteranno adesioni sino all’esaurimento dei posti disponibili. In caso di pioggia, la visita verrà rinviata ad altra data.

Sono stati ormai tutti prenotati i po-sti previsti per il pellegrinaggio giubilare a Roma che il Circolo Acli di Nembro ha deciso di organizzare per i giorni dal 17 al 21 settembre prossimi. Si coglie l’occasio-ne, qui, per segnalare che anche la nem-brese Giuliana Noris figura nel Consiglio provinciale delle Acli eletto in occasione del recente Congresso degli aderenti al Movimento dei lavoratori cristiani nella Bergamasca. Come nuovo Presidente provinciale, il 18 marzo scorso, è stato eletto Daniele Rocchetti (che già dal 2000 faceva parte degli organi direttivi provin-ciali delle Acli e che dal 2012 era vicepre-sidente provinciale del Movimento).

Uno scorcio del villaggio operaio di Crespi d’Adda.

Anche stavolta il Circolo Acli di Nembro sta dando il proprio apporto a quanti devono presentare la dichia-razione dei redditi. Il servizio è in cor-so dal 14 marzo e viene attuato solo su appuntamento, per i moduli 730 e Unico, nei seguenti giorni ed orari: al lunedì, ore 8,30-15,30; al mercole-dì, ore 8,30-12,30; al giovedì, ore 8,30-12,30; al venerdì, ore 8,30-12,30 e ore 18-21; al sabato, ore 14-18. Per gli ap-puntamenti si deve telefonare al nu-mero 035 0064 064, precisando che ci si vuole presentare alla sede di Nembro. Viene effettuato, però a pagamento, pure il servizio di trasmissione dei mo-duli 730 precompilati. Per questi non ci si deve presentare. Occorre portare

la documentazione completa con un documento di identità, e con i modelli per le destinazioni dell’8 per mille, del 5 per mille, o del 2 per mille. Gli orari di apertura per tale servizio sono gli stessi già indicati. Modelli e documentazione verranno trattenuti e poi restituiti in un momento successivo. Chi non è tenuto a presentare la dichiarazione dei redditi può lasciare il modello CU con la pro-pria firma per la destinazione dell’8 per mille, del 5 per mille, del 2 per mil-le. Si segnala che pure le Acli figurano tra i possibili destinatari del 5 per mille.

Per il Circolo Acli di Nembro il tele-fono è 035 523 877. Per le informazioni è possibile connettersi con il sito www.acliservicebergamo.it.

Le modalità per usufruire del servizio per la compilazione della denuncia dei redditi

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IL NEMBRO aprile 2016 15

CRONACHE

Sono, queste, settimane di marcato impegno per il Gruppo Alpini di Nembro. Si sta organizzando la partecipazione an-che delle “penne nere” del nostro paese alla Adunata nazionale dell’A.N.A. che, in questo 2016, come già da tempo rife-rito, si svolgerà ad Asti nei giorni 13, 14 e 15 maggio. Al momento della prepara-zione di questa edizione del Nembro c’e-rano una trentina di iscrizioni. Accanto agli aderenti al viaggio organizzato dal Gruppo, non mancheranno gli Alpini che raggiungeranno Asti con mezzi propri, in piccole comitive autogestite. E alla fine la delegazione nembrese si proporrà in un’a-deguata consistenza. Naturalmente anche nei prossimi giorni, presso la sede al “Cam-porotondo” verranno accettate iscrizioni.

C’è un grande fermento pure per la preparazione del “viaggio di istruzione” che tra il 19 e il 21 maggio vedrà gli alun-ni delle classi 3ª C e 3ª E della scuola media “Enea Talpino” in alcuni luoghi legati ad eventi della Grande Guerra 1915-18. In to-tale gli alunni partecipanti alla spedizione saranno 54, accompagnati da quattro loro professoresse e da don Matteo Cella. Allog-geranno, per due notti, a Rosà (località con un Gruppo Alpini in stretto rapporto con quello di Nembro), in una palestra ade-guatamente attrezzata: a ciascu-no degli alunni è stato chiesto di portare (per le notti) un ma-terassino e un sacco a pelo. In linea di massima il programma è stato ormai definito. La parten-za avverrà al mattino di giovedì 19 maggio. La prima meta sarà Marostica (dove a mezzogiorno sarà consumato il pranzo al sac-co). Dopo una visita alla città con la piazza della “partita a scacchi” la comitiva nembrese si porterà a Bassano del Grappa, dove le zone d’obbligo da visitare saran-no quelle del Ponte degli Alpini e del Museo della Grande Guerra. In serata si andrà a Rosà per la cena (con gli Alpini del Gruppo locale) e per il pernottamento. La giornata di venerdì 20 maggio sarà interamente assorbita da una visita Cima del Grappa e da una camminata con una sosta al

Alpini e studenti di Nembro a Bassano dopo l’Adunata delle “penne nere” ad Asti

SI STA PROFILANDO UN MESE DI MAGGIO PARTICOLARMENTE DENSO DI EVENTI

Sacrario; il pranzo sarà consumato al Rifu-gio in loco. Per il tardo pomeriggio è stato previsto il rientro a Rosà, dove, dopo la ce-na ci dovrebbe essere anche la consegna – agli alunni – del testo della Costituzione e della bandiera tricolore. A Nembro, per gli alunni delle classi 3ª A, 3ª B e 3ª D, que-sta cerimonia (diventata di prammatica per gli studenti che sono, al congedo dalle Medie) si svolgerà invece sabato 21 mag-gio, alle 10 con l’intervento del Sindaco,

nella “Sala rovere” della Biblioteca di Piaz-za Italia, che in questo periodo (mentre sono in corso i lavori in Municipio) viene usata anche come aula del Consiglio co-munale. Per il programma della mattinata di sabato 21 maggio, per i partecipanti al viaggio, sono state ipotizzate varie solu-zioni: spostamento a Valstagna, itinerario naturalistico con visita alle grotte di Oliero, breve viaggio in battello lungo il Brenta, o, in caso di maltempo, visita a Cittadella. In

ogni caso, verso le 11 la comitiva risalirà sul pullman per arrivare a Nembro nel primo pomeriggio.

Intanto gli Alpini di Nem-bro, insieme a quelli di Albino, hanno continuato a far parlare di sé per le loro attività sul ter-reno della solidarietà. Nelle pas-sate settimane si sono dati da fare per raccogliere indumenti e altre cose da mettere a dispo-sizione di una quarantina di immigrati richiedenti asilo arri-vati in Italia attraverso il Medi-terraneo ed attualmente accolti in una ex caserma dalle parti di Vipiteno. Insieme ad abiti, ma-gliette, biancheria ed altra roba, gli Alpini di Nembro e Albino hanno voluto regalare agli im-migrati anche un paio di capre e qualche gallina, come... avvio di un piccolo allevamento da por-tare avanti, insieme ai “lavori socialmente utili” per i quali i ri-chiedenti asilo sono, di tanto in tanto, chiamati ad attivarsi nella zona nella quale si trovano.

Alle ore 8,15, raduno delle rap-presentanze delle associazioni d’Arma e, con le autorità, da Piazza della Liber-tà trasferimento a Lonno ed a Gavarno per la collocazione di omaggi floreali ai Monumenti ai Caduti che si trovano nelle due località; alle ore 9,30, de-posizione di una corona di fiori al Mo-numento ai Caduti situato in Piazza Italia, nel capoluogo; esecuzione del Silenzio con una tromba; discorsi delle autorità; subito dopo, i convenuti rag-

giungeranno il “luogo della memoria”, davanti all’ingresso del Cimitero, per deporre, anche in tale area e all’interno del Camposanto, altri mazzi di fiori. È con questo programma che in questo 2016, nella data del 25 aprile (lunedì) sarà celebrata la Festa della Libera-zione, nel 71° anniversario della fine del regime nazifascista. È vivamente auspicata una folta partecipazione an-che della popolazione ai vari momenti della manifestazione patriottica.

Le manifestazioni per la Festa della Liberazione

I nati nel 1951 tornano in luoghi visti a trent’anni

I Nembresi nati nel 1951, domenica 5 giugno fe-steggeranno in compagnia i loro “splendidi 65 anni” con il ritorno nei luoghi che ammirarono insieme quando erano trentenni. Il programma della giornata prevede: partenza da Nembro alle 7; arrivo a Stresa alle 9; imbar-co verso l’Isola Bella, visita guidata al Palazzo Borromeo e ai suoi giardini; pranzo (alle 12,30) in un caratteristico ristorante dell’Isola; dopo il rientro a Stresa, visita a Vil-la Taranto e ai suoi giardini; possibilità di passeggiate nei dintorni; alle ore 18, inizio del viaggio per il rientro a Nembro. Alla gita è contemplata la partecipazione dei coniugi dei nati nel 1951 che si raduneranno per la festa. Quota procapite: euro 70. Iscrizioni entro il 16 maggio (con il versamento di un acconto di 20 euro) presso: Sil-vana Assicurazioni (via Mazzini 12); Maria Rosa Ghilardi Abbigliamento (via Ronchetti 6); Vincenza Cortinovis (ne-gozio di ortofrutta in via Mazzini 1). Per informazioni: telefonare ai numeri 035. 52 14 94 o 333 345 9907 (Liset-ta). Sabato 4 giugno, alle ore 17,30, ritrovo al Cimitero per l’omaggio ai coetanei precocemente scomparsi, pri-ma della partecipazione alla Messa delle 18 in plebana.

DOMENICA 5 GIUGNO GITA A STRESA E ALL’ISOLA BELLA

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16 IL NEMBRO aprile 2016

CRONACHE

Si cercano, ma non... si trovano, e si fa una gran fatica nel reperirli, sponsor (con risvolti pubblicitari) per un servizio socio-sanitario assai richiesto e di notevo-le valore anche umano: in questi termini, piuttosto bruscamente, può essere rias-sunto lo stato attuale del Progetto mobi-lità gratuita in evidenza nelle cronache locali nel periodo attuale. È utile qualche spiegazione. Dal 2012 il Comune di Nem-bro, nell’ambito dei servizi alla persona, dispone di un automezzo Fiat Doblò, con sollevatore idraulico per accogliere an-che persone costrette a muoversi su una carrozzina: automezzo da impiegare per gli spostamenti di anziani disabili, molto malati, con forti difficoltà di deambula-zione in autonomia. La possibilità di ave-re tale automezzo è scaturita da un con-tratto quadriennale con la società PMG Italia, che ha concesso in comodato d’u-so gratuito l’automezzo ottenendo come corrispettivo la possibilità della colloca-zione sulle fiancate del veicolo di avvisi pubblicitari, a pagamento, raccolti nella zona. Nel marzo di questo 2016 il contrat-to quadriennale tra Comune e PMG Italia è arrivato a scadenza. Valutata l’intera si-tuazione, il Comune si è orientato verso il rinnovo del contratto già in corso dal 2012. Ma la Società PMG ha fatto presente di non riuscire più a trovare adesso azien-de, studi professionali ed altri operatori economici pronti ad investimenti nella

Sponsor cercansi per continuare il servizio di trasporto disabili

UNA PREZIOSA ATTIVITÀ CHE IL COMUNE SVOLGE IN COLLABORAZIONE CON LA CASA DI RIPOSO

direzione sin qui praticata. Non ha avuto l’effetto – almeno sino ad ora – di riavvia-re le adesioni neppure l’idea di ridurre da quadriennale a biennale l’impegno per l’“inserzione” pubblicitaria, con in più an-che la rateizzabilità nei pagamenti delle tariffe stabilite.

Nell’intento di smuovere la situa-zione, a tutti i potenziali “inserzionisti” o sponsor cointeressabili ad un sostegno, ex novo o rinnovato, dell’operazione, è stata inviata una lettera firmata congiuntamen-te dal sindaco e dal presidente della Casa di Riposo: Casa che collabora con il Comu-ne nel dare sostanza al “Progetto mobilità gratuita”, avvalendosi anche di automezzi propri (uno dei quali è pur esso dotato di sollevatore idraulico per accogliere a bordo malati e disabili in carrozzina). Do-ve non può arrivare il Comune con il suo mezzo, subentra infatti la Casa di Riposo con i suoi veicoli, e viceversa. I mezzi so-no guidati da volontari o da impegnati in

servizi socialmente utili. Il Fiat Doblò del Comune, in questi anni passati, prevalen-temente è stato impegnato, ogni giorno, in due viaggi al mattino e in due viaggi al pomeriggio, per trasportare e riportare a casa Nembresi ai e dai Centri diurni in-tegrati di Albino, Villa di Serio e Ranica; e, inoltre, per accompagnare disabili e an-ziani in difficoltà presso ospedali, struttu-re sanitarie, uffici pubblici e così via. Con i suoi mezzi la Casa di Riposo, prevalente-mente ha provveduto alla consegna gior-naliera a domicilio di una cinquantina di pasti pronti (ai non in grado di farseli), ai trasporti di persone malate alla dialisi (tre volte alla settimana, andata e ritorno), a portare suoi ospiti a visite mediche specia-listiche, oltre che – in particolari occasioni – in determinati luoghi per qualche mo-mento di incontro e di festa comunitaria. Tra i mezzi della Casa di Riposo, qualcu-no avrebbe bisogno di essere cambiato o quanto meno rimesso a nuovo.

Da tutto questo si può constatare quanto sia critico il momento attuale a proposito della certezza di un adeguato proseguimento del Progetto mobilità gra-tuita, visto che il Comune – per quanto di sua pertinenza – non ha al presente i mez-zi finanziari, per dotarsi di un suo veicolo né soprattutto per sostenerne il quotidiano utilizzo nelle modalità sin qui seguite. Ec-co il perché dei tentativi marcati di trovare sponsor. Arriveranno risposte positive?

MENTRE CONTINUA LA RACCOLTA DELLE PRENOTAZIONI PER LE VACANZE AL MARE E IN MONTAGNA

Confermate le agevolazioni per chi ha la tessera del Centro anzianiPresso il Centro anziani è in pieno svolgimento la campa-

gna per il tesseramento per l’anno 2016. La quota per l’adesione è stata confermata in sei euro. Pure per l’anno in corso sono sta-te rinnovate le agevolazioni previste dalla convenzione da tem-po in atto con i commercianti nembresi: in concreto, chi ha la tessera del Centro anziani ha degli sconti sugli acquisti e su de-terminate prestazioni nelle botteghe artigiane che hanno ade-rito all’accordo. Mentre va sempre più avvicinandosi l’estate, si restringono i tempi per le prenotazioni dei soggiorni al mare e in montagna. Per il mare, come destinazione, è stata scelta ancora la Puglia, zona del Gargano. Rispetto al passato sono cambiati l’hotel e la località. Dal 28 agosto all’11 settembre si andrà a San Menaio, paese posto a mezza strada tra Rodi Garganico e Peschici; Mare chiaro è il nome dell’albergo presso il quale si alloggerà. La quota è stata fissata in 870 euro, con eventuale supplemento di 180 euro per la camera singola. Prenotazioni:

vanno fatte entro il 15 giugno, con il versamento di 250 euro come acconto e con saldo entro il 25 luglio. Il viaggio avverrà in pullman gran turismo, con una sosta per il pranzo. In questo pe-riodo si stanno definendo i dettagli anche per il soggiorno mon-tano, che comunque dovrebbe collocarsi ancora a Dimaro nella Val di Sole. Un altro impegno che viene portato avanti è quello della raccolta delle adesioni ai viaggi, in autunno, a Trescore per le cure inalatorie. Gli interessati sono pregati di farsi avanti al più presto, perché proprio in base al numero degli aderenti verranno stabilite le date e le quote dei viaggi. Proseguono, con la consueta sempre foltissima adesione, i pomeriggi danzanti della domenica presso l’ampio salone della cascina solidale che si trova in via Kennedy; i “pomeriggi” si svolgono dalle 15 alle 18. Presso il Centro si sta operando pure per mettere in cantiere altre iniziative da realizzare nei prossimi mesi, nella speranza di andare sempre più incontro alle attese dei soci.

L’automezzo utilizzato dal Comune per il servizio.

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IL NEMBRO aprile 2016 17

CRONACHE

Dopo i positivi riscontri ottenuti con il “collaudo”, o applicazione sperimen-tale, dello scorso anno, sarà applicata pure in questo 2016 la “nuova formula” escogitata per la Festa di sensibilizzazio-ne alla Crespi-Zilioli: formula consistente nell’anticipo dell’appuntamento dalla domenica al sabato. Si è scelta la data del 21 maggio. In sintesi, il programma è questo: ore 15,45, ritrovo dei bambini con le rispettive famiglie presso l’edificio di via Roma; ore 16, partenza della cam-minata, di circa un’ora, per le vie del pae-se; rientro alla scuola verso le 17,30 per un momento di svago con merenda per i bambini e aperitivo per i genitori; alle 18, presso la scuola, Messa. Dopo il rito eucaristico, i “grandi” resteranno nell’e-dificio per una cena da consumare nelle loro sezioni, con i propri genitori e con le educatrici. Questa fase servirà a... pre-parare il trasferimento, nello stesso tardo pomeriggio, al Teatro “San Filippo Neri”, dove proprio i “grandi” della Crespi-Zilioli proporranno uno spettacolo, mettendo a frutto quanto hanno imparato nel labora-torio di teatro operante presso la scuola. In chiusura allo show ci sarà la tradizio-nale consegna del diploma di congedo

Crespi-Zilioli: il 21 maggiola festa di sensibilizzazione

CON LA FORMULA DELL’ANTICIPAZIONE AL SABATO COLLAUDATA GIÀ L’ANNO SCORSO

ai bambini giunti... all’età per passare da quello che un tempo si chiamava asilo a quella che adesso è la scuola primaria (e una volta si chiamava elementare).

In caso di cattivo tempo, nella sua parte iniziale, il programma della Festa di sensibilizzazione subirà un cambiamen-

to. Non ci sarà la camminata; il ritrovo di bambini e rispettive famiglie sarà alle ore 16,30. Dopo un momento di animazione con l’intervento di clowns, alle 18 si andrà a Messa in plebana. Poi – come già accen-nato – i “grandi”, con la cena nelle loro sezioni, cominceranno anche a prepararsi ad entrare in scena al “San Filippo Neri”.

Il 23 maggio, in prosecuzione del “progetto continuità”, una ventina di “grandi” della Crespi-Zilioli, con alcune educatrici, andranno all’asilo-nido di via Lonzo per invitare in via Roma i più grandicelli tra gli attuali frequentanti l’i-stituzione. L’accoglienza in via Roma dei meno piccoli del “nido”, avverrà, in due turni, tra il 24 e il 25 maggio. Alla Cre-spi-Zilioli, già per l’ultima settimana di aprile è stata programmala l’accoglienza (per un’ora al giorno, con i loro genitori) dei bambini che si sono iscritti come fu-turi alunni per il 2016/17. Questi incontri sono stati pensati per abituare, a poco a poco, i bambini ad ambientarsi nei luoghi e con i compagni, con i quali poi trascor-reranno tante giornate.

Sempre per gli alunni della Crespi-Zilioli, nei giorni 11, 12 e 13 maggio sono previste visite, a turni, sezione/i per sezione/i, al Parco faunistico delle Cor-nelle in quel di Valbrembo.

A proposito dell’asilo-nido di via Lonzo, si segnala che per sabato 14 maggio esso ha indetto un open-day, con accoglienza di famiglie e bambini al mattino, dalle ore 9,30 alle ore 12,30, e al pomeriggio dalle ore 15,30 alle ore 18,30.

Le foto in alto sono state scattate in occasione delle “feste” che, come ogni anno, si sono svolte alla Crespi-Zilioli con le uova pasquali.

Quadri di Paolo Facchinetti esposti a FirenzeC’è anche il nembrese Paolo Facchinetti tra gli artisti che in questo periodo

presentano loro opere alla Onart Gallery di Firenze, in via della Pergola 61r. Gli altri sono Daniele Bassi, Andrea Lorenzon, Luca Ricci, Lorenzo Silvestrini. Con il titolo Exhibit Metasuperficie, l’esposizione è stata aperta il 16 aprile e si protrarrà sino al prossimo 3 maggio. È visitabile dal martedì al sabato, dalle ore 11 alle ore 18. Dopo aver preso parte a diverse esposizioni a Milano nelle scorse settimane, Paolo Facchinetti sta così proseguendo la sua intensa attività.

Minicantanti in scena sabato 7 maggio

al “San Filippo Neri”C’è molta attesa, specialmente

tra i minicantanti che ne saranno i protagonisti, per l’edizione 2016 del-la Patatina d’oro, ora rilanciata con lo slogan «Canta con noi» nel con-testo del percorso Ero straniero e mi avete accolto – La sfida dell’incontro. Lo spettacolo avrà luogo nella serata del 7 maggio al cineteatro “San Filip-po Neri”. Già da marzo sono in atto le prove, ogni sabato pomeriggio (ore 16-18) presso l’Oratorio. La Patatina d’oro, nata in quello che era l’Oratorio femminile, ha una lunga tradizione, come, nel suo ámbito, una sorta di lo-cale “Zecchino d’oro”.

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18 IL NEMBRO aprile 2016

VITA PARROCCHIALE

Quale collocazione avrà Nembro nei futuri assetti amministrativi?

MENTRE È IN ATTO LA “LUNGA MARCIA” PER L’ABOLIZIONE DELLE PROVINCE

Con aggancio alla “lunga marcia” in corso per la soppressione delle Province, si sente sempre più frequentemente par-lare, a proposito dei futuri assetti ammi-nistrativi locali, di “intercomunalità” e di “superlocalismo”. Nelle settimane scorse ha trovato risalto nelle cronache l’idea, portata avanti dall’attuale presidente della Provincia di Bergamo, Matteo Rossi, “con un lungo percorso condiviso”, di una futura ripartizione del territorio orobi-

co nelle seguenti undici “zone omoge-nee”: area urbana (imperniata sulla città di Bergamo); area dei laghi; Valle Seria-na; Valle di Scalve; Valle Brembana; Val-le Imagna; zona dell’Isola (tra Ponte San Pietro e Calusco); hinterland Sud; pianura Est; pianura Ovest; “Seriatese-Grumellese” (area situata attorno, appunto, a Seriate ed a Grumello del Monte). Questi com-prensori saranno chiamati – secondo i propositi attualmente sui tavoli –, ciascu-

no nell’ambito delle proprie chances, ad attivarsi per studiare ed attuare piani di sviluppo, reti di collaborazione, al proprio interno, ma pure in rapporti con i com-prensori vicini, nell’espletamento dei di-versi servizi sociali, nonché per iniziative di crescita collettiva e culturale; e così via. L’ente che prenderà il posto della Pro-vincia – sempre in base ai progetti ora in itinere –, in base a norme che dovranno essere varate dalla Regione, avrà un ruolo principalmente di regia, di coordinamen-to, di propulsione, nel proseguimento – ci si augura – di quel cammino che già adesso è stato avviato in modalità varie, come, per esempio, con il Piano territo-riale di coordinamento provinciale (Ptcp), di recente predisposto.

Nel contesto di siffatti, ipotizzati cambiamenti, sull’onda di un invito per un incontro dal sindaco del capoluogo, Giorgio Gori, ai sindaci, più o meno in-teressati alla questione, ha preso nuo-vamente spicco, in relazione alla “zona omogenea urbana” del progetto... a undi-ci messo a punto dalla Provincia, l’ipotesi della grande Bergamo; ipotesi che – an-che se i più non lo ricordano – ha le sue prime radici nel Consorzio urbanistico intercomunale lanciato già negli anni ’50 del ’900; ipotesi che fu ripresa una decina

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IL NEMBRO aprile 2016 19

VITA PARROCCHIALE

di anni or sono da Roberto Bruni (allorché egli guidava la Giunta della “Città dei Mil-le”); ipotesi adesso riportata in auge.

Nella “grande Bergamo”, anziché nella “zona omogenea” della Valle Seria-na, è stata immaginata la presenza pu-re di Nembro unitamente a questi altri ventidue Comuni: Bergamo capoluogo (119.002 abitanti); Alzano Lombardo (13.632); Stezzano (13.019 abitanti); Tre-violo (10.614 abitanti); Scanzorosciate (10.114 abitanti); Sorisole (9.170 abitan-

ti); Torre Boldone (8.703 abitanti); Curno (7.751 abitanti); Azzano San Paolo (7.641 abitanti); Mozzo (7.566 abitanti); Pontera-nica (6.857 abitanti); Villa d’Almè (6.752 abitanti); Villa di Serio (6.652 abitanti); Gorle (6.570 abitanti); Pedrengo (6.078 abi-tanti); Ranica (6.020 abitanti); Almè (5.677 abitanti); Pradalunga (4.678 abitanti); Lallio (4.209 abitanti); Valbrembo (4.188 abitanti); Paladina (4.067 abitanti); Orio al Serio (1.791 abitanti). Complessivamente gli abitanti della ipotizzata “grande Ber-

gamo” risultano (attualmente) 282.419. Nell’intera Bergamasca, quanto ad abi-tanti, si è a quota 1.108.853 abitanti. Con i suoi attuali 11.688 abitanti, Nembro fi-gura al quarto posto nella graduatoria dei ventitré Comuni della “grande Bergamo” stilata tenendo conto della popolazione adesso in ciascuno di essi residente.

Come accennato, per ora nulla è sta-to definito. Si è di fronte ad itinerari mes-si in cantiere ed avviati in un contesto di valutazioni tra loro non di rado differenti e di discussioni con contrapposizioni a volte marcate, ma comunque volte alla ricerca di situazioni ottimali.

Tra i dibattiti in corso c’è anche quel-lo sui “grossi problemi” da affrontare al più presto; in particolare nella Valle Se-riana due sono apparse le priorità. In una recente riunione del Consiglio delle Comunità montane, a Clusone, si è con-venuto che tra le opere da privilegiare spiccano il prolungamento sino a Ver-tova della tramvia, o Teb, attualmente in funzione tra Bergamo ed Albino, ed il netto miglioramento degli accessi dalla circonvallazione di Bergamo alle strade che portano verso Albino, Ponte Nossa, Ardesio, o la Presolana.

Nelle foto: in alto, una straordinaria veduta panoramica di Nembro che, con la consue-ta gentilezza, Diego Bedeschi (al quale vanno tanti ringraziamenti) ha messo a disposizione del mensile parrocchiale, dopo averla colta con il suo drone. Nella pagina a sinistra, in bas-so: una vecchia cartolina raffigurante la zona dell’antico ponte sul Serio.

È questo il periodo della annua-le dichiarazione dei redditi. Nei giorni scorsi il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha diffuso il quadro nazionale delle dichiarazioni presentate dai con-tribuenti nel 2015 e concernenti i red-diti conseguiti nel 2014. In Italia per il 2014 è stato denunciato un reddito to-tale pari a 817 miliardi di euro. Nell’in-tero Paese il reddito medio imponibile è risultato di 20.320 euro; nella Lom-bardia il reddito medio imponibile è risultato pari a 24.020 euro. La gradua-toria dei 242 Comuni della Provincia di Bergamo stilata in base al reddito medio imponibile denunciato nel 2014 dai loro rispettivi cittadini (graduatoria apparsa su diversi giornali) ha visto ai primi tre posti Gorle (reddito medio imponibile di 28.794 euro), Mozzo (red-dito medio imponibile di 28.002 euro),

Bergamo capoluogo (reddito medio im-ponibile di 26.521 euro); agli ultimi tre posti (risalendo dal basso), la medesima classifica ha visto Blello (reddito medio imponibile: 12.758 euro), Fuipiano di Valle Imagna (13.096 euro), Averara (13.831 euro). In tale graduatoria pro-vinciale Nembro si è collocato al 104° posto, con un reddito medio imponi-bile di 19.413 euro, e con 8.144 contri-buenti, che hanno presentato la propria dichiarazione. Più in alto di Nembro, nella graduatoria provinciale, tra i pae-si del suo circondario si sono situati: Ranica (23.787 euro di reddito medio imponibile); Torre Boldone (22.925 euro); Scanzorosciate (22.617 euro); Al-zano Lombardo (21.285 euro); Villa di Serio (20.581 euro); Albino (20.454 euro di reddito medio imponibile dichiarato nel 2014).

Il reddito medio in paese è inferiore a quello nazionale

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20 IL NEMBRO aprile 2016

CRONACHE

Nella serata di mercoledì 11 mag-gio, alle ore 20,30, presso la Biblioteca di Piazza Italia, è in programma un incontro per la presentazione del progetto di redi-gere una storia geopaleontologica del ter-ritorio di Nembro, da quando esso era un fondale marino sino a quando vi compar-ve l’uomo. Si sta pensando ad un raccon-to, scientificamente documentato, delle origini (orogenesi) delle nostre montagne e delle nostre colline, ad un’illustrazione delle diverse forme rocciose, alla presen-tazione dei fossili che queste contengono e che aiutano a capire tante cose, all’iden-tificazione delle tracce dei primi abitanti

Dallo... squalo fossile di San Vito la spinta per una storia geologica del territorio nembrese

UN BEL PROGETTO CHE VERRÀ PORTATO AVANTI DA CINQUE UNIVERSITARI DEL PAESE

delle nostre zone, dei loro primi passi, dei loro insediamenti, delle loro attività. Sen-za pensar di arrivare alla pubblicazione di un vero e proprio libro – ma anche senza escluderne a priori la possibilità – si inten-dono redigere schede, capitoli con i conte-nuti qui indicati: schede che, in forma digi-tale saranno rese disponibili e liberamente consultabili per quanti vorranno prender-ne conoscenza in un apposito sito creato dal Comune. Nell’attuazione dell’iniziativa hanno espresso la volontà di impegnarsi cinque giovani universitari nembresi. Alle origini di questo itinerario c’è... lo squalo fossile di San Vito; anch’esso, per

certi aspetti, ha... fatto la sua parte, ha da-to... una spinta la varo del progetto. Resti e tracce dello squalo fossile vennero trovati una quarantina di anni or sono da Gian-ni Comotti, ora consigliere comunale, da sempre appassionato cultore di queste cose. A più riprese l’importanza della sua scoperta è stata rimarcata nello scorrere degli ultimi tempi. Nel dicembre scorso il reperto ha avuto un suo spazio nella tesina preparata per la propria laurea triennale in Scienze naturali, dallo studente nem-brese Andrea Filisetti. Un approfondimen-to delle caratteristiche dello squalo fossile di San Vito verrà attuato quanto prima da una specialista del settore. Per vedere il punto riferibile al Triassico Superiore, nel quale Gianni Comotti si... imbatté nelle tracce dello squalo fossile a San Vito, all’i-nizio di questo mese di aprile è arrivato nella frazione di Nembro il paleontologo professor Andrea Tintori, che insegna nel Dipartimento di Scienze della Terra dell’U-niversità di Milano, Dipartimento intito-lato alla memoria di Ardito Desio.

Da quanto qui detto il progetto dei cinque universitari dianzi accennato ha avuto notevoli stimoli nella direzione del-la sua concretizzazione. Ma per l’avvio del cammino del medesimo è risultata assai importante pure la decisione degli appar-tenenti a tutti i gruppi consiliari comuna-li, Il Ponte, Paese Vivo e Lega di rinunciare ai propri gettoni di presenza, previsti per le loro partecipazioni alle diverse riunioni in Municipio, per mettere insieme e dare un piccolo contributo, anche solo come incoraggiamento, ai cinque giovani uni-versitari dimostratisi pronti ad assumer-si un impegno che risulterà prezioso per Nembro nel suo insieme. Sugli sviluppi di questo progetto verranno date ulteriori notizie man mano esse matureranno.

UN MONDO ORMAI SCOMPARSO NEL NUOVO LIBRO DI GIAMPIERO VALOTI

Quando i bachi da seta erano tra i pilastri dell’economia

Caalér: non è un termine ostrogoto, come si potrebbe anche pensare nell’era attuale. È semplicemente la... versione in dialetto bergamasco di baco da seta. Ed è il titolo che il nembrese Giampiero Valo-ti ha scelto per il suo nuovo libro, con il quale ha arricchito la già cospicua collana delle sue pubblicazioni rivolte a far cono-scere i molteplici aspetti umani, sociali, economici, culturali di mondi ormai per-duti. Il libro è stato presentato nella sera-ta di giovedì 14 aprile presso la Bibliote-ca, in un incontro con l’intervento anche del sindaco di Nembro, Claudio Cancelli, e che ha visto, oltre a quello dell’autore dell’opera, gli interventi del professor Gianluigi della Valentina (il quale ha inquadrato storicamente la tematica alla base del libro), e di Antonio Carminati direttore del Centro Studi Valle Imagna, editore del volume. Nelle sue pagine Giampiero Valoti rimarca e documenta l’importanza che la produzione della seta ebbe per secoli nell’economia in ge-nerale; si sofferma in particolare sulle at-tività che nel mondo contadino ruotava-no attorno all’allevamento dei bachi da seta; evidenzia tradizioni, specialmente locali, impegni, persino il linguaggio che, ogni anno, per certo periodo, connotava-no la vita di tante famiglie contadine, le quali avevano nei bachi, nei gelsi, i murù, nei bozzoli una delle basilari risorse della

loro esistenza. Per la redazione del libro, con il consueto scrupolo, si è avvalso di fonti archivistiche, della nutrita letteratu-ra specifica, di testimonianze orali e per-sino di... un’esperienza diretta. Caalér, insomma, è una occasione preziosa per riscoprire un mondo adesso scomparso (rapidamente, dalla seconda metà del ’900 in poi) e difficile da immaginare per quanti non hanno avuto modo di cono-scerlo direttamente. La foto riprodotta sotto il titolo è stata scattata durante la presentazione del volume.

Giorgio Persico elogiato per l’impegno nel restauro degli organi musicali

«Ha avuto la propria scuola iniziale a Nembro, nella bottega di Giorgio Persico, al quale si deve la formazione di molti organari bergamaschi»: questa frase è tratta da un articolo intitolato Restauro d’organi: l’arte bergamasca è da esportazione, ap-parso nei giorni scorsi su L’Eco di Bergamo e dedicato in particolare all’attività di Pie-tro Corna, che ha la base del proprio lavoro (in Italia e all’estero) a Cazzano Sant’An-drea. La nota evidenzia giustamente l’apporto che anche un nembrese sta dando da decenni nel tenere viva una tradizione orobica che si protrae ormai da secoli.

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IL NEMBRO aprile 2016 21

VITA PARROCCHIALE

Ogni sabato, al pomeriggio, dalle ore 15 alle ore 18,30, apertura per tutti, con accesso libero; per gruppi organiz-zati in altri giorni e orari, è necessaria la prenotazione con una telefonata alla Biblioteca di Piazza Italia (035 471 367). Sono queste le modalità stabilite per la visita allo spazio “Persico Art” che, con la presenza di autorità e con l’adesione di un numero foltissimo di esponenti del mondo dell’industria, della cultura e dell’arte, è stato inaugurato ufficialmente nel pomeriggio di venerdì 1° aprile. “Per-sico Art” è articolato in tre sezioni: una è stata impostata come atelier permanente, con opere dell’artista albinese Dietelmo Pievani; una è e verrà riservata a mostre temporanee di disegners o di figure di spicco nell’ambito attinente i rapporti tra arte, cultura, industria, mondo produtti-

“Persico Art”: incontro tra cultura e industria

LA NUOVA STRUTTURA AVVIATA NELLA ZONA DELLA EX CARTIERA

vo in generale; una è stata ideata come workshop, con laboratori e occasioni di approfondimenti tematici, programmati da una apposita commissione, in colla-borazione con agenzie del territorio, in modo da coinvolgere, in particolare, tra gli altri, il mondo della scuola.

“Persico Art” è stato pensato – in oc-casione del 40° di attività dell’azienda legata all’intraprendenza e al nome di Pierino Persico – come “luogo di incon-tro, di ascolto, di dibattito”, quasi come una piazza per uno scambio di idee ed esperienze nel segno di una sempre più intensa attività compartecipata – appun-to, come già accennato – tra arte, cultu-ra e impresa. Nella sezione delle mostre temporanee, per questa fase iniziale, sono accolte testimonianze dell’opera di Giovanni Sacchi, un grande maestro

della modellistica, al quale Pierino Per-sico ha voluto così rendere un particola-re omaggio. A Sesto San Giovanni c’è un “Archivio” dedicato alla figura e al lavoro di Giovanni Sacchi. Durante la cerimonia inaugurale (foto in alto) hanno parlato il signor Pierino Persico, il sindaco di Nem-bro Claudio Cancelli, il giornalista Paolo Aresi, l’architetto “Benvi” Acerbis (che ha seguito da vicino le varie fasi della realiz-zazione di “Persico Art”), e il prof. Alber-to Bassi (direttore dell’archivio “Giovanni Sacchi”), dettosi molto felice del nuovo centro “Persico Art” varato a Nembro. Il pubblico convenuto ha poi avuto modo di visitare le varie sezioni del nuovo com-plesso che, come già riferito su Il Nembro di marzo, si trova nella zona della ex Car-tiera Pesenti, in via Follereau, 1, non lon-tano dalla fermata della Teb.

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CRONACHE

Nell’intento di mantenere viva una tradizione ormai consolidata, anche in questo 2016 il gruppo degli “Amici di San Faustino” è all’opera per allestire quella gita del 2 giugno che in molti, di anno in anno, – e non solo nella zona della Vicinia – aspettano di fare. Nella identificazione della meta si cerca di puntare una volta su una città ricca di monumenti e di ope-re d’arte e, nella volta successiva, su una zona ricca di attrattive paesaggistiche. In questo 2016 l’obiettivo privilegiato è quel-lo qui indicato come seconda ipotesi, ossia l’itinerario in un ambiente naturale sugge-stivo. Si andrà perciò sul Lago Maggiore.

Il programma preciso è ancora in via di definizione. Comunque il viaggio toccherà principalmente queste località: Arona, famosa principalmente per il suo “San Carlone”, un imponente monumento a San Carlo Borromeo; Orta San Giulio, caratteristico borgo su una penisoletta del lago d’Orta: ci sarà la possibilità di una breve camminata verso il Sacro Monte (con una ventina di cappelle) e verso il santuario dedicato a San Francesco; chi lo vorrà, potrà concedersi pure un “giretto” in barca verso l’isola di San Giulio, ricca di attrattive monumentali; Verbania, loca-lità turisticamente arcinota; Laveno (che verrà raggiunto con un traghetto); Varese, città alla quale verranno rivolte le... dovu-te attenzioni prima del ritorno a Nembro, previsto nella tarda serata (del 2 giugno).

La quota per la partecipazione alla gita viene decisa in questi giorni; oscille-rà (pranzo escluso) fra i 30 e i 35 euro; in pratica già si stanno raccogliendo le iscri-zioni; gli interessati possono rivolgersi o al sacrista della chiesa di San Faustino, o a coloro che fanno parte del gruppo de-

Il Lago Maggiore nel mirino degli “amici di San Faustino”

IL TRADIZIONALE VIAGGIO DEL 2 GIUGNO, APERTO ALLA PARTECIPAZIONE DI TUTTI

gli “amici”, o agli Uffici parrocchiali. Per il pranzo si sta cercando un ristorante nel-la zona, il più confacente in rapporto al programma. Ci sarà sempre la possibilità naturalmente, del “pranzo al sacco”. Tut-

ti i dettagli sul viaggio saranno resi noti sulla prossima edizione de Il Nembro. Le iscrizioni verranno chiuse al... momento dell’esaurimento dei posti disponibili sul pullman già prenotato.

Ci sono ancora posti per la gita al Golfo del TigullioCi sono ancora posti disponibili per la seconda delle gite promosse, nella pri-

mavera attualmente in corso, dal Gruppo operativo di Nembro dell’Anteas (Uni-versità per la terza età), ma aperte alla partecipazione di quanti lo desiderino. Si tratta del viaggio previsto nei giorni 30 e 31 maggio prossimi con meta il Golfo del Tigullio e con un itinerario che toccherà Camogli, San Fruttuoso, Portofino, Sestri Levante, Santa Margherita Ligure. La quota di partecipazione è stata fissata in 160 euro (con un eventuale supplemento di 40 euro per la camera singola). Le iscrizioni si ricevono presso la sede della Federazione pensionati Cisl di Nembro, in via Mazzini 2 (di fronte al negozio Cortinovis di frutta e verdura). Sono ormai da tempo tutti esauriti i posti per la gita a Chioggia ed Este, prevista per il 18 maggio.

DAL 2 AL 21 MAGGIO PRESSO GLI IMPIANTI SPORTIVI DELLA VICINIA A NORD DI NEMBRO

Ventiquattro squadre impegnate nel torneo dedicato ad Enzo Brignoli

Sarà la trentatreesima della serie l’edizione della manifestazione calcisti-ca, riservata alle “nuove leve” del mon-do del football, in programma nel mese di maggio sul campo della Vicinia di San Faustino: manifestazione legata sin dalle origini, con un trofeo, al ricordo di Enzo Brignoli (un ragazzo precocemente scom-parso nel rimpianto corale di quanti lo conobbero), ma che mette in palio (da nove anni) anche un trofeo in memoria di Alfredo Pozzi, nonché numerosi altri prestigiosi riconoscimenti. La competizio-ne richiama sempre un pubblico foltissi-mo. Pure in questo 2016 vedrà in campo, complessivamente, circa trecento mini-giocatori o giocatori giovanissimi, ap-partenenti a diverse Società e provenienti, oltre che da Nembro, anche da Alzano, Pradalunga, Ranica, Selvino, Villa di Serio, Scanzo, e da altre località del circondario. Da lunedì 2 maggio a sabato 21 maggio saranno cointeressate (con denominazio-ni; abbinate ai rispettivi sponsor) comples-sivamente ventiquattro squadre, ripartite in quattro gruppi (ciascuno di sei squadre, suddivise in due gironi) delle seguenti ca-tegorie: Scuole di calcio (con formazioni

di sette giocatori); Pulcini (con forma-zioni di sette giocatori); Esordienti (con formazioni di sei giocatori); Giovanissimi (con formazioni di cinque giocatori). Nelle prime due settimane dell’arco di tempo indicato si svolgeranno le eliminatorie, con, a partire dalle ore 19,45, tre partite ogni sera, nelle serate del lunedì, del mar-tedì, del giovedì e del venerdì. Le prime due squadre classificatesi – al termine di questa fase – in testa in ciascuno dei gi-roni costituiti entro le categorie (quindi, complessivamente, sedici squadre, quat-tro per ogni categoria) accederanno alla seconda fase, quella delle semifinali. A tale fase sarà dedicata la terza settima-na della manifestazione con – a partire dalle ore 20 – partite al lunedì, al marte-dì, al mercoledì e al giovedì. Nella serata di sabato 21 maggio (a partire dalle ore 19,30) avranno luogo le finalissime di tutte quattro le categorie previste nella manifestazione; si comincerà dalle Scuole di calcio per arrivare ai Giovanissimi. Alla conclusione di tutte le partite si svolgeran-no le varie premiazioni. Il trofeo “Enzo Brignoli” andrà alla squadra vincitrice as-soluta tra i Giovanissimi; il trofeo “Alfredo Pozzi” sarà consegnato al team che avrà preso spicco tra le Scuole di calcio. Nume-rosi altri riconoscimenti (coppe, targhe) andranno a quanti, a vario titolo, si saran-no distinti. Durante le tredici serate della manifestazione funzionerà sempre il po-sto di ristoro. Si coglie questa occasione per segnalare che il campo di calcio di San Faustino è disponibile per gruppi e società desiderosi di usufruirne per allenamenti, partitelle tra amici e altre iniziative sporti-ve. Per le prenotazioni ci si deve rivolgere al sacrista della chiesa della Vicinia, signor Battista Tomaselli (telefono 035 523 022).

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NELLE VICINIE

Dalla mattinata del prossimo 7 mag-gio (un sabato) Viana avrà il “Giardino del sole”. È questa la denominazione che è stata scelta in Comune per l’esito della trasformazione, attuata in pochi mesi, di quello che per anni, nei tempi recenti, è stato un grande prato verde, situato tra le vie Roma e Giuseppe Verdi, in prossimità dei condomini rossi e del supermercato adesso connesso alla catena Migross. La cerimonia inaugurale è stata fissata per le ore 10. Sono stati invitati a parteciparvi anche gli alunni della vicina scuola pri-maria di Viana-San Nicola, oltre ai rap-presentanti dei Comitati di frazione e di quartiere, ad esponenti di varie associa-zioni mobilitate nell’ambito ecologico. È stata auspicata, naturalmente, l’adesione pure di molti cittadini. Il “Giardino del so-le”, come fu annunciato già nelle passate settimane, sarà dedicato alla memoria di Valeria Solesin – la giovane italiana ri-masta uccisa nel novembre scorso in uno degli attentati terroristici che colpirono Parigi, ed a tutte le vittime del terrorismo. Con il loro ricordo in un luogo pensato come punto di incontro tra le persone di ogni età e provenienza per momenti se-reni, in un ambiente volto ad esaltare le bellezze naturali a disposizione di tutti, si è inteso, in qualche maniera, rilanciare indirettamente anche il messaggio che da ogni parte viene continuamente ripetuto: quello cioè che chiama gli uomini a saper vivere in pace e in armonia, respingendo ogni tentazione di sopruso e violenza.

Come venne riferito a suo tempo, la decisione di trasformare il “grande prato verde” in “Giardino del sole” fu presa dalla Giunta municipale nell’ottobre scorso. Il progetto è stato redat-to dagli Uffici tecnici comunali, con un preventivo di spesa di circa 45.000 euro, in gran parte coperti con il gettito della mag-giorazione (prevista da tempo dalle normative) degli oneri di costruzione applicati per inter-venti edilizi con finalità diverse su aree previste a destinazione agricola secondo la cartografia adottata tempo fa come punto di riferimento. In altri termini, si è di fronte ad un utilizzo in loco di mezzi finanziari che, diversa-

Dal grande prato verde al “Giardino del sole”

NELLA MATTINATA DI SABATO 7 MAGGIO L’INAUGURAZIONE DELLA NUOVA REALIZZAZIONE

mente, sarebbero finiti in fondi regionali. Nell’approssimarsi della data della

inaugurazione del “Giardino del sole” ha rialzato le saracinesche anche l’edicola esistente nella zona, per la quale era in-tervenuta una lunga sospensione dell’at-tività a causa di un infortunio capitato al suo gestore durante una gita in monta-gna. Chi arriverà al “Giardino” per un mo-mento di relax avrà così vicina, di nuovo, la possibilità di prendersi anche un gior-nale o una rivista da leggere.

Con il “Giardino del sole” si arricchisce e si ingentilisce ulteriormente il paesaggio di Viana. Di fronte alla nuova configura-zione pensata per la zona, i più anziani abitanti della Vicinia sono tornati, con i loro ricordi, all’epoca nella quale la me-desima area veniva coltivata a frumento oppure a granoturco, con i tradizionali periodici lavori stagionali, nei quali veni-vano utilizzati gli antichi attrezzi agricoli. C’erano, in loco, anche tanti gelsi.

La scena, insomma, si presentava del tutto diversa. Qualcuno ha voluto ricor-dare che nella medesima area, negli anni

’70, era stata ipotizzata pure la costruzio-ne di una nuova chiesa per la Vicinia di Viana, con annesse anche altre strutture parrocchiali.

Quasi come... preludio alla prossima inaugurazione del “Giardino del sole” è capitata, domenica 10 aprile, la Giorna-ta del verde pulito indetta dal Comune sull’intero territorio nembrese. Come nel-le altre zone del paese, anche a Viana ci si è dati da fare, con l’impegno in prima persona degli stessi componenti il Comi-tato di quartiere di matrice municipale. Dopo un... ampio giro di orizzonte per la rilevazione delle necessità più urgenti, si è pensato di intervenire, per recuperare rifiuti di ogni tipo e pulire settori verdi, nelle zone in prossimità dell’Esselunga e delle vie Acqua dei buoi e Rotone; sono stati riempiti parecchi sacchi con ma-teriale poi avviato verso la discarica. Si è dovuto constatare che, purtroppo, è an-cora molto diffusa la tendenza a buttare materiale vario un po’ ovunque, invece di farlo confluire ove le norme, e anche il senso civico, vorrebbero che fosse porta-to, per garantire al paesaggio quel decoro che dovrebbe essere da tutti considerato importante, garantito anche con un co-stante, personale apporto.

Ancora una volta i Vianesi, insomma, hanno fatto sentire la propria presenza in una “operazione” a carattere comunitario. Lo avevano fatto – in un contesto e per scopi di tutt’altro tipo – pure il 20 marzo scorso, quando, su iniziativa della Caritas ha avuto luogo una “raccolta alimentare” a favore delle famiglie più povere e biso-gnose. Pure nella Vicinia, nel contesto di

un programma stilato a livello parrocchiale con la mobilita-zione in particolare dei ragazzi prossimi a ricevere la Cresima, si è passati di casa in casa per rice-vere i prodotti (a lunga conser-vazione) che venivano offerti, e per spiegare nel contempo i mo-tivi della iniziativa. Anche presso la chiesa, nella circostanza, c’era un punto di raccolta fisso, con un tavolo, ove era possibile reca-re donazioni da parte di coloro che non avevano avuto il modo di farlo dalla porta di casa.

matteo

Un gruppo di coloro che, nella zona di Viana, si sono impegnati per l’operazione “verde pulito”.

L’edicola che ha ripreso l’attività a Viana, nella zona del “Giardino del sole”.

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24 IL NEMBRO aprile 2016

SGUARDI AL PASSATO

Cent’anni fa sul

RIEVOCAZIONI CHE OFFRONO SPUNTI PER RIFLESSIONI E CONFRONTI

LA DOMANDA DI UN POETA – Viene da molto lontano la riluttanza ad un aggancio all’ultraterreno di fronte al dipanarsi delle vicende umane. Anche nell’avvio del secolo scorso tale at-teggiamento continuò ad accentuarsi; e non indusse a fermarlo neppure lo scoppio del primo conflitto mondiale. Per rimarcare la situazione che si stava vivendo, nella edizione del Nembro dell’aprile del 1916 vennero stampate le frasi seguenti: «Il no-me di Dio fu bandito dalle aule legislative dei nostri Paesi che si dicono areligiosi; e non fu ricordato nemmeno nelle grandi occasioni della guerra attuale, mentre un contegno opposto si tenne nell’Inghilterra anglicana, nelle Americhe protestanti, nel-la Russia ortodossa, nell’Olanda calvinista (...). Da noi si ha la preoccupazione di escludere il nome di Dio, nel quale, invece, tutti i popoli hanno sempre inteso inizia-re le loro imprese più grandi». A sostegno di questa osservazione sul Nembro di un secolo fa furono citate le parole che un giorno Giovanni Prati (1814-84) pronun-ciò nel Senato dell’allora da non molto costituito Regno d’Italia (Senato del qua-le egli fu chiamato a far parte nel 1876): «“Ho notato – disse il popolare poeta, au-tore di Ermengarda – che (...) in tutto (...) c’è un’ostinata, e qualche volta crudele, perseveranza nell’eliminare il concetto di Dio (...)”. Giovanni Prati domandò: “Ma che cosa vi ha fatto cotesto Iddio perché voi dobbiate trattarlo come un ospite ug-gioso e inopportuno, per non dire anche nemico?”».

L’INSEGNAMENTO DELLA RELIGIO-NE NELLE SCUOLE – Sul Nembro dell’apri-le del 1916 venne evidenziato pure un di-scorso tenuto, proprio in quel periodo, alla Camera dei deputati, a Roma, dall’onorevole Giacomo Ferri, “non certo sospetto di clericalismo”. Incoraggiato dalla “piena approvazione dei colle-ghi”, il parlamentare, con espressioni vivaci, scandì questo con-cetto: «In Italia si dà un troppo grande contributo ai divertimen-ti!». Nel contempo, in Italia, allora, sottolineava, indirettamente, la Redazione del Nembro con le sue scelte editoriali, non si fa-ceva nulla per facilitare la diffusione dell’insegnamento della religione cattolica nelle scuole elementari; anzi la si ostacolava. “Ora”, in tale ámbito – segnalava infatti il Nembro – “si profila anche un’altra insidia”, a causa del lancio – spiegava il giornale – di nuove procedure burocratiche per ottenere l’autorizzazione alla spiegazione (al di fuori del normale orario scolastico), tra i banchi delle aule, del catechismo della Chiesa cattolica.

“10 - 5 - 14” – In un siffatto contesto il mensile parroc-chiale sempre di più si sforzava, pertanto, di svolgere appieno la propria parte nell’abituare la gente alla vita buona del Vangelo. In quell’epoca don Giovanni Bosco non era ancora Beato (lo di-ventò il 2 giugno 1929) e, quindi, neppure Santo (fu canonizzato il 1° aprile 1934). Però già si parlava continuamente di lui come “grande educatore”. E così il Nembro pensò di riproporre questo episodio della sua vita. «Un giorno due di quelli, che non sanno

far altro che cercare il pro-prio vantaggio terreno, chiesero all’ideatore dei moderni Oratori i... numeri per vincere un terno al lotto. Don Giovanni Bosco rispose subito: 10, 5, 14. Poi, mentre i suoi interlocutori stavano per andar-sene, sicuri di... aver avuto l’occasione per garantirsi un tesoro in moneta, il prete “maestro dei giovani” li richiamò a sé per... una spiegazione: “Guardate – disse – che i tre numeri che vi ho dato non sono da giocare al botteghino. Si riferiscono ad altro. Dieci – puntualizzò – sono i comandamenti di Dio; cinque sono i precetti della Chiesa, quattordici sono le opere di misericordia. Tradotti in pratica, questi numeri costituiscono l’unico terno che

davvero conta per ogni persona che vo-glia valorizzare la propria esistenza”».

CONTINUI ARRUOLAMENTI PER LA “GRANDE GUERRA” – Iniziata l’8 marzo, la Quaresima del 1916 si prolungò nel mese di aprile, scandita – a Nembro, co-me altrove – nelle Parrocchie e nelle fa-miglie anche dalle intense preghiere per i soldati impegnati sui fronti; preghiere vivamente raccomandate, in una sua Let-tera apostolica, dal Papa Benedetto XV (Giacomo della Chiesa, nato a Genova nel 1854, Pontefice dal 1914, morto nel 1922). Moltissima fu la gente che, nelle settima-ne della preparazione alla Pasqua, in ple-bana, seguì le prediche di un sacerdote della Comunità dei Preti del Sacro Cuore, di Albino. Partecipatissimi risultarono i pellegrinaggi domenicali delle diverse categorie sociali verso lo Zuccarello. Per

nuove visite di leva, in quei giorni, vennero convocati i giovani nembresi nati tra il 1886 ed il 1894, che erano stati “riformati” (giudicati da rivedere) al momento della loro prima chiamata in vista del servizio militare. Parecchi dei “riconvocati”, alla secon-da visita furono riconosciuti “abili” per l’arruolamento. Nel corso del mese di marzo del 1916 si ebbero così altre partenze ver-so le trincee. Nel medesimo mese di marzo arrivò la conferma della morte (il 9 novembre), in un combattimento, del soldato nembrese Stefano Savoldi. A causa di continui reclutamenti di giovani e di uomini in età matura andava facendosi via via più marcata la carenza di manodopera sia negli stabilimenti (nei quali il lavoro non mancava) sia nelle campagne (dove, nella im-minenza della primavera, era aumentata la necessità di braccia per le diverse colture).

DECESSI A CATENA TRA I BAMBINI – Gravi, crescenti pre-occupazioni creavano in paese (nei primi mesi del 1916) anche le epidemie di morbillo e di tosse asinina, che causavano la morte di numerosi bambini e bambine. Nel marzo del 1916 nei registri della Parrocchia di Nembro vennero annotati 27 decessi; tra i defunti, ben ventuno avevano meno di cinque anni. Nel medesimo mese si ebbero tredici nascite (sei bambini e sette bambine).

Benedetto XV, il Papa che guidò la Chiesa nel periodo della “Grande Guerra”; più volte invitò i belligeranti a por fine all’«inutile strage».

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IL NEMBRO aprile 2016 25

SGUARDI AL PASSATO

Nel Nembro di un secolo fa, che ave-va un formato assimilabile a quello attua-le de L’Eco di Bergamo e del Corriere della sera, la pubblicità occupava interamente l’ultima delle quattro pagine con le quali il mensile si presentava. In pratica, il 25 per cento dello spazio disponibile era ri-servato a quelli che in altri tempi Mau-rizio Costanzo definiva “consigli per gli acquisti” o indicazioni per la fruizione di servizi. Nei primi decenni del ’900 Nem-bro vantava, in aggiunta agli stabilimenti, alle cave, ai centri produttivi di più cospi-cua rilevanza, una notevole rete di labo-ratori artigianali, di botteghe qualificate in settori specifici, di negozi, di punti di ritrovo (o osterie: se ne contavano una ventina) e di ristoro (trattorie), di magaz-zini di materiali di ogni tipo. Soltanto una minima parte di questi operatori profes-sionali, artigianali, commerciali, e via di-cendo, “reclamizzava” la propria attività.

Anche nel loro limitato numero, però, le undici inserzioni che si ripartivano l’ul-tima pagina di ogni edizione del Nembro dei primi mesi del 1916, aiuta-vano – e pure adesso aiutano – ad avere un’idea di quello che allora, in paese, offriva il pano-rama commerciale e dei servizi; e spiegavano/spiegano, altresì, come lo forniva.

La “parte del leone” nella “pagina pubblicitaria” del Nem-bro di un secolo fa la facevano la “Banca Piccolo Credito Berga-masco” (... antenata dell’attuale “Credito Bergamasco”) e la “Cas-sa Popolare di depositi e presti-ti”, fondata nel 1904 e per un certo periodo rimasta in funzio-ne nell’ambito della Parrocchia di San Martino. A quanti deci-devano di affidare loro i propri risparmi, le due Banche assicu-ravano interessi annui oscillan-ti dal 3 al 4 per cento (a secon-da del tipo e della durata dei depositi, “liberi” oppure “vin-colati”). Con un vistoso avviso collocato in calce alla pagina, il Maglificio Alboini di Bergamo mirava a reperire pure a Nem-bro clienti in cerca di maglie, di calze e di guanti. In paese i

Quando i piccoli negozi cercavano di... mettersi sulla strada degli ipermercati

ANCHE LA PUBBLICITÀ AIUTA AD AVERE UN’IDEA DELLE ATTIVITÀ COMMERCIALI IN ALTRE EPOCHE

Nembresi potevano acquistare «tessuti di lana e cotone, coperte assortite e tra-punte, lana da materasso e crine», oltre a «filati e mercerie diverse» nel negozio di Luigi Dentella, posto nella zona di Piazza Tre Corone. La ditta “Gambarelli Aspro-monte”, con sede in prossimità del Carso, assicurava di avere un «deposito comple-to di materiali cementizi». «Ottonami, articoli da cucina in ferro smaltato, ferri da taglio, attrezzi per la campagna, tele metalliche, posaterie» e, in più, «attacca-panni, oggetti utili in legno, candelabri»,

si potevano vedere «in grande quantità», e naturalmente acquisire secondo le pro-prie necessità, nel “negozio di ferramen-ta” di Giovanni Rota. Nel “magazzino” di Adolfo Benigni, a Nembro, c’erano, pronti per essere venduti, e persino consegnati a domicilio, «in bottiglie o in fiaschi», «vi-ni da pasto o da taglio». «Vini nostrani e piemontesi, da lusso e da pasto» aveva in cantina per i propri clienti pure Luigi Be-lotti, titolare della “Trattoria alle fornaci”, situata in via Ronchetti. Presso la “Tratto-ria alla Rinnovata” (tra Gavarno e Villa di Serio), gestita da Giacomo Pezzotta e dai suoi figli, oltre al servizio di ristorazione, alla macelleria, alla salumeria, alla “pri-vativa”, funzionava un “servizio vetture”. La “Drogheria con privativa” di Antonio Valoti, posta nel cuore del centro storico, si configurava come una... anticipazione (almeno sotto certi aspetti e, naturalmen-te, in dimensioni assai contenute) dei mo-derni ipermercati: vi si trovavano, infatti, «liquori e marsala; colori, vernici, pen-nelli, olii, mastici; olii d’oliva e di semi;

cioccolata finissima; confettu-re, scatole e borsette per nozze; accessori per la caccia, in ven-dita ed a fruo». Il negozio aveva pure un «deposito di cera per funerali». Questa propensione dei negozi e delle botteghe ad operare come depositi di cose o strumenti non strettamente connessi con la propria specifi-ca attività, pare fosse piuttosto diffusa. Per esempio, c’era un «deposito di macchine Singer per cucire» presso la “moder-na parruccheria di Domenico Tiraboschi”: parruccheria nella quale, per barba e capelli, era garantita una «lavorazione e disinfezione accuratissima»; in vendita c’erano «profumerie igieniche, saponi, acque odo-rose, pasta per denti...»; non mancavano «cappelli, berret-ti, ombrelli di ultima novità», in un «grande assortimento». Il tutto proposto – come negli altri negozi, botteghe, punti di servizio sin qui citati – a «prez-zi convenientissimi» o «modi-cissimi».

Un bel gesto nel ricordo di Walter Bergamelli

Lo spunto per la rievocazione, iniziata nel gennaio di questo 2016, sulle pagine de Il Nembro attuale, di cronache apparse sul mensile parrocchiale un secolo fa, è partito da un bel gesto che la signora Maria Masseroli ed i suoi figli hanno voluto fare nel ricordo del loro rispettivo marito e papà, Walter Bergamelli, deceduto prematuramente nel 2002. Nato e cresciuto in una famiglia nembrese di remote origini, Walter Bergamelli – uno dei fratelli del pianista e pittore Gianni Bergamelli – ad un certo punto della pro-pria vita, con la famiglia che si era formato andò a stabilir-si a Rogno (dalle parti di Lovere) per esercitarvi un’attività commerciale. Egli rimase però sempre molto legato al suo paese; voleva ricevere ogni mese e faceva rilegare ogni an-no le edizioni de Il Nembro. Forse anche per questo moti-vo arrivarono in casa sua le raccolte rilegate delle prime sei annate del Nembro (anni dal 1912 al 1917), che erano state conservate nel “casato” Bergamelli, e tramandate di generazione in generazione. Queste raccolte delle – assai difficili da trovare – edizioni dei primi sei anni del Nembro, sono state ora donate alla Redazione del mensile della co-munità di San Martino (oltre che di quelle di Gavarno e di Lonno) ed all’archivio parrocchiale di Nembro. Alla signora Maria Masseroli ed ai suoi figli – tuttora residenti a Rogno –, ma anche alla famiglia Bergamelli nel suo insieme, van-no perciò i più sentiti ringraziamenti.

Uno scorcio di Piazza Umberto I, a Nembro, in una cartolina degli anni ’20 dello scorso secolo.

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26 IL NEMBRO aprile 2016

PARROCCHIA DI S. ANTONIO ABATE

Sono trascorse poche settimane dal-la Pasqua; addirittura siamo ancora nel tempo pasquale e di certo non abbiamo dimenticato le importanti e belle celebra-zioni della Settimana Santa. L’ho già fat-to; ma ringrazio ancora tutti coloro che, nella parrocchia di Lonno, hanno collabo-rato nella realizzazione delle bellissime funzioni religiose, sentite, ben partecipa-te ed animate con il giusto raccoglimento. In quelle funzioni che hanno luogo una sola volta all’anno è emersa ancora una volta la figura di Gesù Cristo, ovvero il Dio di Gesù.

Con la Pasqua abbiamo appreso che Gesù è venuto per raccontarci Dio in maniera definitiva. E quale figura di Dio emerge? Gesù per primo usa compassio-ne per le persone che incontra, special-mente nei confronti degli ammalati e dei poveri; e interviene, agisce. E racconta di un Dio che è un Padre che si occupa dei suoi figli.

Avete presente la parabola del figliol prodigo? Mi piace di più chiamarla la pa-rabola del Padre esagerato. Gesù parla di due figli che hanno una pessima idea del Padre. Il più giovane pensa che Dio sia un dittatore che lo soffoca, e così se ne va di casa prendendosi la sua parte di eredità (che non gli spetta ancora!); poi sperpera tutto e finisce male.

L’altro figlio, il fratello maggiore, pensa che Dio sia uno da tenere buono,

Come si può cercare di non morire dentro?

RIFLESSIONI DETTATE ANCHE DALL’ANNO SANTO DELLA MISERICORDIA

a cui obbedire controvoglia; fa il bravo ragazzo, ma è triste, è soffocato dal senso del dovere...

Si sa bene com’è andata: il Padre ac-coglie il figlio minore che non è pentito, no, ha solo fame!, e cerca di convincere il fratello maggiore a fare festa.

Ecco, Dio è così: non è uno che ti soffoca o uno che ti impone le cose, uno da servire e a cui obbedire tristemente. È un Padre che vuole abbracciarti e far fe-sta con te, che ti insegna a essere davvero uomo.

Molti, anche fra i cristiani, purtrop-po!, pensano che Dio ci mortifichi, ci ri-empia di obblighi da seguire. Gesù è con-trario a questa idea: e ci dice che Dio ha un progetto di bene e di luce su di noi. Noi possiamo rifiutarlo e fregarcene, farci gli affari nostri e scivolare nell’ombra, ma Dio ci accoglie sempre. Seriamente! La fe-licità è una cosa seria! Dio non è Babbo Natale, innocuo e bonaccione, ma un pa-dre/madre cui stiamo davvero a cuore e che, se necessario, ci scuote per impedirci di farci del male.

Quando scegliamo la parte buia di noi, il peccato, rischiamo di morire den-tro. Il peccato è male per questo: perché ci fa del male, non perché così ha deciso Dio! Questo è il vero volto di Dio: Gesù è morto in croce per dirlo e non ha mai cambiato idea! E per questo è risorto!

Don roBerto zanini, parroco

Ecco le celebrazioni e le iniziati-ve in calendario nelle prossime setti-mane nella Parrocchia di Lonno.– Da Lunedì 25 a Sabato 30 aprile: gita parrocchiale in Germania.– Martedì 3 maggio: incontro per i soci dell’Azione Cattolica (ore 20,30).– Martedì 10 maggio: ore 20,30 S. Messa all’aperto, pregando per i co-municandi Sofia, Arianna e Maria.– Venerdì 13 maggio: S. Messa alle ore 8,30.– Martedì 17 maggio: ore 20,30, S. Messa all’aperto pregando per i co-municandi Giorgia, Ilary e Sharon. – Venerdì 20 maggio: S. Messa alle ore 16.– Martedì 24 maggio: ore 20,30, S. Messa all’aperto pregando per i comu-nicandi Julio, Alessandro e Andrea.

Nella parrocchia di Lonno la festa delle prime Comunioni si svolgerà domenica 29 maggio. La foto è stata fatta durante un ritiro dei piccoli neocomunicandi.

Domenica 29 maggio la festa delle

Prime Comunioni

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IL NEMBRO aprile 2016 27

PARROCCHIA DI S. ANTONIO DI PADOVA

Si sta avvicinando un mese di maggio particolarmente denso di appuntamenti nella Parrocchia di Sant’Antonio di Padova a Gavarno. Il... gran fermento comincerà già do-menica 1° maggio attorno agli otto bambini candidati a ricevere la pri-ma Comunione con un rituale, an-che esteriore, modellato su quello degli anni passati. Questi bambini, accompagnati dai rispettivi genitori, in una delle scorse domeniche, so-no andati in ritiro spirituale all’Ora-torio di Clusone, ove hanno avuto come animatori Maddalena Bassi e Piero Bertocchi, i genitori di don Giò Bertocchi, il giovane sacerdote che undici anni or sono morì tragi-camente mentre era impegnato nel far divertire degli adolescenti. Dal papà e dalla mamma di “don Giò” i bambini prossimi al primo incontro eucaristico con Gesù hanno appreso tanti consigli pratici sul come cre-scere bene nella vita.

Gli stessi bambini della prima Comunione di questo 2016 saran-no... in prima fila domenica 8 maggio quando sarà celebrata l’antica festa di Sant’Eurosia nella zona di Sant’Antonio. Ci sarà la Messa nel pomeriggio, alle ore 15, presso la cascina Bóere. Si svolgerà poi la processione sino alla Croce posta a metà collina; da tale zona verrà benedet-ta l’intera borgata di Gavarno, così come in altre epoche si benediva in modo par-ticolare la campagna, dalla quale la gente traeva le possibilità di “andare avanti”. A Gavarno le Cresime saranno conferite il 22 maggio da mons. Gianluca Rota.

Maggio resta il mese della Ma-donna; ma da qualche tempo a Gavarno è diventato anche il mese delle Messe e dei Rosari nei cortili dei vari punti della borgata; Messe al martedì, recita del Rosario al giovedì, sempre con inizio alle ore 20. Complessivamente sono stati previsti nove appuntamenti, secon-do questo programma:

Martedì 3 maggio, in via Pa-lazzo, presso la casa di Antonietta Giugnetti;

Giovedì 5 maggio, alla Co-lombera;

Gavarno: Messe e Rosari nei cortili

IN UN MESE DI MAGGIO PARTICOLARMENTE DENSO DI IMPEGNI E INIZIATIVE

Martedì 10 maggio, in via Barzini (presso la casa di Antonella Magini);

Giovedì 12 maggio, in via Sant’An-tonio;

Martedì 17 maggio, in via Mattei (presso la casa di Valerio Pezzotta);

Giovedì 19 maggio, in via Volta (presso la casa di Camillo Merli);

Martedì 24 maggio, in via Barzini (presso la casa di Lidia Pulcini);

Giovedì 26 maggio, in via Gavarno 15 (presso la casa di Rita Pulcini);

Martedì 31 maggio, celebra-zione conclusiva in via Rinnovata (presso la casa di Giuseppe Mologni e Alessandro Gritti).

Nelle omelie e nei “fervorini” si parlerà delle opere di misericor-dia spirituali e corporali.

Un giorno “importante” sa-rà anche quello di mercoledì 25 maggio: in tale data verrà effet-tuata la gita parrocchiale che avrà come meta la località di San Michele di Torino e il Santuario di Superga. Di Superga si sente spesso parlare, anche perché nella zona si schiantò l’aereo sul quale si trovava la squadra di calcio del “grande Torino”. San Michele di To-rino ha una struttura suggestiva ed ha una notorietà perché si trova su una variante della famosa via Fran-cigena, un itinerario per pellegrini che collega, tra le altre zone, anche Mont Saint Michel in Francia e San Michele Arcangelo in Puglia. Per le iscrizioni a questo pellegrinaggio del 25 maggio ci si può rivolgere a

Lisetta (telefono 035 520 530). A Lisetta si fa riferimento pure per le iniziative col-legate alla prossima edizione della Festa delle contrade, che sarà la trentesima della serie. Già ci si sta prodigando per mettere insieme qualche cosa di nuovo e fare davvero le cose in grande. Ulteriori dettagli verranno comunicati nella prossi-ma edizione de Il Nembro.

A Gavarno sta andando avanti anche una esperienza originale presso la scuola dell’infanzia “Santi Innocenti”: si tratta

del progetto Orto bimbo, con il quale si vogliono far appassionare i bambini alla coltivazione delle verdure e delle erbe. Gli esperti in materia hanno già rimarcato l’im-portanza che queste attività hanno nello stimolare i bambini a pren-dersi determinati impegni. Al di là delle parole, pare che i piccoli abbiano davvero passione; e pre-sto si vedranno pomodori, carote, insalata e altro nati dal... lavoro dei bambini della scuola dell’infanzia, scesi in campo sotto la guida, ov-viamente, di persone qualificate, a cominciare dalle loro educatrici.

Bambini della scuola dell’Infanzia di Gavarno, presso la quale è stata ora avviata l’operazione “Orto bimbo”.

Una veduta del complesso di San Michele di Torino, meta del-la gita parrocchiale del 25 maggio organizzata a Gavarno.

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28 IL NEMBRO aprile 2016

CRONACHE

A Sambuca di Sicilia, località che in questo 2016 può fregiarsi del titolo di “più bel borgo d’Italia”, ottenuto in un concorso portato avanti da Raitre, questa volta le celebrazioni per il 25 aprile sono state previste con un rilevante apporto nembrese. Nell’edizione de Il Nembro del-lo scorso mese si è parlato diffusamente del “ponte” in atto tra Nembro e il paese situato in provincia di Agrigento: “ponte” nato grazie ad Enzo Sciamè, che ha le pro-prie radici a Sambuca, ma ormai da più di vent’anni si è... trapiantato dalle nostre parti, avendo casa e famiglia nella zona di Viana. Il “ponte” è stato consolidato pure

Nembresi in primo piano il 25 aprile nel “più bel borgo d’Italia”

GRAZIE AL “PONTE” DA TEMPO IN ATTO TRA IL NOSTRO PAESE E SAMBUCA DI SICILIA

con le rappresentazioni nel teatro “L’idea” di Sambuca di spettacoli messi in scena al “Modernissimo” di Nembro. Per i gior-ni 23 e 24 aprile, a Sambuca, nel con-testo della “stagione” del teatro “L’idea”, sono state fissate due repliche della pièce “Al mare andavamo di domenica”, che i Nembresi hanno visto al “Modernissimo” il 30 ottobre scorso. Basato su pensieri e riflessioni tratti da scritti e libri di Enzo Sciamè, questo spettacolo, con la regia di Rita Gherardi, è imperniato su Sara Pesce come voce narrante (accompagnata, dalle proiezioni di foto d’epoca) e, come... in-termezzi musicali, su canzioni di Fabrizio

De Andrè eseguite dal gruppo “Cuccioli del Maggio”, formato da Giambattista Adami al clarinetto, Giovanni Cazzaniga, come cantante, e da Yuka Torri alla chi-tarra. Visto che... se li sarebbero trovati in paese, a Sambuca, quest’anno, molto per tempo hanno pensato di chiedere ai protagonisti di “Al mare andavamo di do-menica” di rendersi disponibili pure per il “concerto” (preceduto da un discorso celebrativo, tenuto dal sindaco locale) che a Sambuca tradizionalmente caratterizza la mattinata della Festa della Liberazio-ne, nella Piazza della Vittoria. La richie-sta è stata naturalmente accolta. E così, immaginato come un viaggio attraverso le vicende della storia dell’Italia dal pe-riodo risorgimentale sino all’epoca della Resistenza, il “concerto” per il 25 Aprile 2016, a Sambuca, è stato strutturato e sarà basato sulla lettura, da parte di Sa-ra Pesce, di poesie di Luigi Mercantini (La spigolatrice di Sapri) e di Salvatore Quasi-modo (Alle fronde dei salici), in apertura e in chiusura; e sulla esecuzione, da parte del gruppo dei “Cuccioli del Maggio”, di motivi come La bella Gigogin, Addio Luga-no bella, La leggenda del Piave, l’Inno dei lavoratori e Bella ciao.

Fregiandosi della corona di “borgo più bello d’Italia” grazie al concorso “Il borgo dei borghi”, inserito annualmente, su Raitre, nella trasmissione “Alle falde del Kilimangiaro” (concorso stavolta con-clusosi con qualche polemica per via di presunte irregolarità nella corsa al posto d’onore da parte del Comune di Cervo ligure, mentre, senza discussioni si è ot-timamente piazzato Lovere, al quarto po-sto), Sambuca di Sicilia ha avuto modo di mettere in evidenza la sua storia e le sue attrattive pure sui massmedia nazio-nali. Si è appreso che tra quanti ammi-rano Sambuca di Sicilia c’è anche la pre-sidente della Camera dei deputati Laura Boldrini, la quale si è attivata per dare una scossa ai lavori di recupero/restauro della chiesa principale o “cattedrale” del-la località: chiesa che è un vero “tesoro d’arte”. Da quanto sin qui esposto scatu-riscono motivi a iosa non solo per con-solidare, ma anche per rendere sempre più frequentato il... ponte d’amicizia da tempo creatosi tra Nembro e la località agrigentina.

SARANNO DEDICATI A PELIZZA DA VOLPEDO GLI APPUNTAMENTI CONCLUSIVI

Itinerari d’arte: ultime tappe tra strumenti musicali e fiori

Tra il 19 e il 22 maggio si concluderanno gli “Iti-nerari d’arte” promossi in questi mesi per accostare quadri di pittori famosi a... realtà della vita quotidiana, più o meno ampiamente ri-flesse nelle loro opere. Per gli appuntamenti conclusivi l’attenzione si fermerà su Pelizza da Volpedo, con il titolo Una lettera e una viola. Giovedì 19 maggio, alle ore 20,30, presso la Biblioteca di Piazza Italia, Anna Zanga, presenterà una serie di qua-dri, appunto di Pelizza da Volpedo, in una Sala Rovere che per l’occasione diventerà un... giardino con tanti fiori. Nella matti-nata di domenica 22 maggio ci sarà poi la possibilità di andare in visita alla Pina-coteca Carrara a Bergamo per ammirare le opere di Pelizza da Volpedo là conser-vate. Come si ricorderà, gli “itinerari” sono iniziati a febbraio con in primo piano Gio-vanni Battista Moroni, il suo “Sarto” (al-lora esposto a Bergamo) e tanti tessuti per la confezione di abiti. A marzo ci si è occu-pati di Lorenzo Lotto e di gioielli. All’ini-zio di questo mese di aprile l’obiettivo si è fermato su Evaristo Baschenis e sui liuti. Govedì 7 aprile, ancora Anna Zanga, in Biblioteca, con il supporto di diapositive proiettate, ha presentato quadri dell’in-

signe maestro; nella medesima serata Michele Guadalupi ha parlato degli stru-menti musicali (con agganci, ovviamente, a quelli presenti nei quadri dell’artista di cui ci si stava occupando). Domenica 10 aprile ha avuto poi luogo la visita alla “Carrara”. Evaristo Baschenis (al quale saranno dedicate importanti celebrazioni nel 2017, per i 400 anni dalla sua nasci-ta) è in questo periodo... d’attualità: dal 6 al 27 maggio al Palazzo Creberg, in Bergamo, ci sarà una esposizione di suoi dipinti conservati in raccolte private: di-pinti che, per molti aspetti, costituiranno delle “sorprese” anche per molti “esperti”. Ad Evaristo Baschenis fu dedicata una ras-segna già nel 2006, quando si avviarono le esposizioni al Palazzo Creberg. La foto sotto il titolo è stata scattata in occasione della serata del 7 aprile in Biblioteca.

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IL NEMBRO aprile 2016 29

SPORT

Aurora Trescore (una della “prime della classe”) fuori casa il 17 aprile; San Lorenzo Rovetta in casa il 24 aprile (nella do-menica della uscita di questa edizione de Il Nembro); Albano fuori casa il 1° maggio: queste le ultime tre avversarie poste dal calendario sul cammino della squadra portabandiera della Nembrese Calcio nel campionato (di Seconda Categoria, girone B) che la sta vedendo impegnata in questa stagione 2015/16. Alla quart’ultima tornata (nella serata del 10 aprile) la troupe “azzurra”, con i 51 punti sino ad allora accumulati, si trovava, insieme al Falco, al terzo posto in classifica, a dieci lunghezze di distacco dalla capolista (At-letico Chiuduno), dopo un pe-riodo sostanzialmente positivo, con – in pratica – un solo tonfo e con qualche passo un po’ in-certo. Dopo il successo casalin-go (2-0), conseguito il 6 marzo sul Cene, i “nostri”, il 13 marzo, in un match nel quale tutto è andato male, le hanno buscate sonoramente (3-0), fuori casa, da una Calcinatese più che mai “Real” il 20 marzo, ai “Sa-letti”, si sono accontentati di un “brodino” di fronte al Gorlago (1-1); il 3 aprile, in trasferta, con un tiro... mancino in extre-mis, si sono presi l’intera posta in palio (2-3) nel derby con la troupe dell’Oratorio di Albino. E il 10 aprile, in casa, abbastan-za agevolmente hanno avuto ragione (3-0) nel confronto con la Villese, fanalino di coda del girone. All’...alba del secondo giorno del mese di maggio si ve-drà in quale misura si saranno avverate le speranze coltivate dall’autunno scorso.

Nel settore giovanile del sodalizio presieduto da Pietro Bi-rolini le cose sono andate... come sempre, cioè in maniera abba-stanza soddisfacente, con due note di spicco. Una... agrodolce, a proposito degli Esordienti Figc, i quali hanno perso l’imbattibi-lità dopo una serie di ben 47 partite, pur restando, ovviamen-te, nei quartieri alti della propria graduatoria; una lietissima, a proposito del settore Over: la squadra dei Blu ha vinto il cam-pionato; la squadra dei Bianchi si è collocata al posto d’onore. In parole semplici: gli Over “azzurri” hanno confermato quanto avevano messo in luce già nella stagione 2014/15 nel campiona-to Special a 5 allestito dal Csi di Bergamo.

Ed ecco, come sempre, alcune indicazioni sulle rappresen-tative del “vivaio” della “Nembrese”.

La compagine Juniores, nel periodo più recente, ha avu-to un comportamento altalenante: ha vinto in casa (2-1) con l’Oratorio Albino, ha perso a Rovetta (2-0); è andata a vincere a Gazzaniga dopo la sosta pasquale (0-3).

La “Nembrese” impegnata nel tentativo di chiudere in bellezza la “stagione”

DOPO LE NON POCHE DIFFICOLTÀ DELLA FASE INIZIALE DEL CAMPIONATO

Gli Allievi Figc regionali hanno mantenuto la leadership del loro campionato: hanno vinto in casa contro il Villa d’Almè (4-0), e anche contro la Pontirolese (2-0); in trasferta si sono fatti valere a Curno (1-2) ed a Treviolo (0-6).

Anche gli Allievi Csi sono riusciti a mantenersi in testa (nel periodo recente) alla loro classifica, con un buon margine di vantaggio sugli immediati inseguitori; fuori casa hanno vinto contro il Monterosso (1-3) e hanno fatto i... maramaldi all’Ora-torio di Albino (0-9); in casa si... sono un po’ frenati a fronte del

Gazzaniga (1-0) e contro il San Leone (1-0).

Non molto liete sono le no-te relative ai Giovanissimi re-gionali Figc, naviganti nelle zo-ne basse della loro graduatoria. Si è visto qualche miglioramen-to nel gioco; però i risultati...; in casa questi ragazzi sono sta-ti sconfitti dal Lemine (2-3); in trasferta le hanno buscate (3-0) dal Valle Camonica; ai “Saletti” hanno subito fortemente gli as-salti dello Scanzorosciate (0-4); fuori casa si sono parzialmente riscattati con un pareggio (1-1) sul terreno della quotata com-pagine di Longuelo.

Si sono mantenuti sulle quote alte nella loro categoria i Giovanissimi Csi (che hanno nei ragazzi dell’Oratorio di Albino i loro più temibili antagonisti); in casa, contro la Villese, i “nostri” hanno voluto... regalarsi (si dice per dire) un gol ciascuno (1-1);

fuori casa si sono accontentati di un 1-6 con la Tribulina Gavarno, e di un 1-3 con il Gazzaniga; sul campo di Clusone hanno fatto... 1-4.

Gli Esordienti Figc hanno trovato fuori casa, nella Virtus Bergamo, la troupe capace di bloccare la loro “marcia trionfale” che andava avanti da 47 turni; il match “fatidico” si è chiuso con il punteggio di 3-1. Hanno comunque, gli... ex imbattibili, vinto, in casa con il Baradello Clusone (3-1), fuori casa con l’Ardesio (2-3); ai “Saletti” hanno pareggiato (2-2) contro il Falco, in una partita combattutissima.

Benché al loro esordio nella categoria, si stanno compor-tando bene gli Esordienti Csi (nati nel 2005); in casa hanno vinto con il Selvino (4-1) e con il Fiorine (4-0); fuori casa si sono imposti a Ponte Nossa (3-4) e contro la Tribulina Gavarno (0-10).

Da elogiare è pure il comportamento delle squadre dei Pul-cini; hanno raccolto qualche vittoria, hanno subito alcune scon-fitte; hanno racimolato pure dei pareggi; nella sostanza i “ragaz-zini”, per lo più nati nel 2006, nel 2007 e persino nel 2008, ce la stanno mettendo tutta; ma per loro – in questa fase – quello che conta è il divertimento, combinato all’apprendimento delle regole del buon football; il resto verrà. (a cura Di p.V.)

GIÀ APERTE LE ISCRIZIONI PER LA SCUOLA DI CALCIO 2016/17

Mentre la stagione 2015/16 sta volgendo rapi-damente al termine, già si sta pensando alla stagione 2016/17. La “Nembrese Cal-cio”, che è impegnata con squadre a undici giocato-ri nei campionati allestiti sia dalla Figc sia dal Csi, ha aperto le iscrizioni alla pro-pria Scuola di Calcio in vi-sta, appunto, della stagione 2016/17. Si accettano le iscrizioni di bambini nati negli anni 2009 e 2010. È prevista una quota unica di 80 eu-ro. Per informazioni e per iscrizioni, la Segreteria della Società, che si trova presso il Centro sportivo dei “Salet-ti”, è aperta al martedì, al giovedì e al venerdì, dalle ore 17 alle ore 19. Si possono contattare i seguenti cellulari: 333 18 90 121 (Paolo Vedovati); 339 47 89 142 (Giuseppe Moioli). C’è anche il sito www.nembresecalcio.it.

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30 IL NEMBRO aprile 2016

SPORT

I proverbi e le tradizioni vogliono che, con il sopraggiungere della primavera, ci si risvegli in sintonia con la Natura, che rifiorisce e si fa più bella sotto un sole via via meno evanescente e sempre più cal-do. In questo 2016 la principale squadra della Gavarnese Calcio si è trovata invece a perdere la brillantezza dimostrata per lunghi tratti dell’inverno, faticando via via più marcatamente a restare sulle posizio-ni prestigiose che aveva conquistato con merito. Tra l’inizio di marzo e la prima decade di aprile la compagine guidata da Andrea Foresti ha subìto quattro sconfit-te ed ha ottenuto una sola vittoria (fati-cando parecchio nel primo tempo). È vero che ha dovuto vedersela con alcune delle “prime della classe” del suo girone (quello contrassegnato dalla lettera C nel campio-nato di Promozione); è innegabile che in alcune importanti circostanze ha subìto le conseguenze di gol-fantasma (cioè assai probabilmente messi a segno, ma non ri-conosciuti dall’arbitro, incerto sul punto esatto di... caduta della palla, nei pressi della fatidica linea bianca); anche gli in-fortuni e le squalifiche hanno avuto il loro peso non indifferente. Però, al di là di tutto questo, la troupe verde-arancio-ne, accasata nella frazione di Nembro e Villa di Serio, ha avuto un calo nel suo rendimento; e così si è vista – sull’onda di quanto qui è stato riassunto – costretta a giocarsi le sue ultime chances di disputare i playoff il 17 aprile contro la squadra “Cit-tà di Dalmine” ai “Saletti” e contro la Ver-

Epilogo con suspence per il campionato della portabandiera della “Gavarnese”

CON L’ARRIVO DELLA PRIMAVERA ANZICHÉ RISVEGLIARSI, SI È APPANNATA. A PIENO RITMO INVECE LA TROUPE JUNIORES

tovese, fuori casa, il 24 aprile (ossia nella domenica della uscita di questa edizione de Il Nembro).

Il 1° maggio, poi, quando termine-ranno i campionati “normali” 2015/16, la “Gavarnese” starà in attesa di quello che combineranno le altre compagini già con lei in corsa verso... la vetta, osservando dal proprio canto il turno di riposo deter-minato, nel corso della stagione, per tutte le squadre del girone, dalla rinuncia al torneo decisa dalla Sebinia già nello scor-so autunno. In concreto, la strada verso il sospirato “salto di categoria”, che ad un certo punto sembrava aperta e praticabi-le, si è fatta per la “Gavarnese” a poco a poco stretta e molto ripida. Quale sarà l’e-pilogo? Al... prossimo numero la senten-za! Qui il dovere della cronaca induce a dire che, dopo aver perso (2-1), il 6 marzo a San Paolo d’Argon, i verde-arancione so-

no riusciti ad imporsi (3-1), ai “Saletti”, sul Fara Olivana, cambiando nettamente rit-mo nella ripresa (il 13 marzo); il 20 mar-zo, in trasferta, in un match... al vertice, sono finiti KO di fronte all’Adrense (anche a causa del primo dei due gol-fantasma di cui hanno pagato le spese) – la partita si è conclusa con un 1-0 –; il 3 aprile, ai “Saletti”, hanno subìto gli assalti (0-2) di un Cologno Frassati Ranica in gran vena; il 10 aprile, ad Almenno San Salvatore, (con di mezzo un altro gol di quelli da... moviola) hanno ammainato le vele (2-0) al termine di un pur battagliato confronto con il Lemine (uno dei più accaniti rivali nel tentativo di approdo ai playoff).

Rispetto ai giocatori della “portaban-diera”, hanno avuto decisamente miglior sorte, e raccolto più soddisfazioni, i gio-vanotti della compagine Juniores Figc. Tra l’inizio di marzo e l’avvio di aprile loro hanno ottenuto quattro vittorie ed un pareggio; con i 52 punti messi in cas-saforte entro il 9 aprile, si trovavano, in quella data, al secondo posto della loro classifica, a sole due lunghezze di distac-co dalla troupe capolista, quella del “Ba-radello” di Clusone. Nel dettaglio, il 12 marzo la Gavarnese Juniores, in casa, ha battuto la Vertovese (2-1); il 19 marzo si è fatta corsara (0-1) in quel di Pradalunga; il 24 marzo, nel recupero di match che era stato rinviato, ha bissato il colpo più vistosamente (0-4) sul terreno del Fiori-ne; il 2 aprile, ai “Saletti”, ha rifilato una quaterna, senza subire... danni, anche a quelli de “La Torre” (4-0); e il 9 aprile, in quel di Clusone, si... è accontentata di una divisione del bottino (1-1). Forza ragazzi, avanti ancora a pieno ritmo!

Anche quest’anno il torneo di tennis a Comenduno nel ricordo di mons. Aldo Nicoli e di Franco Morotti

Anche in questo 2016 l’associazione “Insieme con don Aldo” ha deciso di organizzare il torneo di tennis, per coppie maschili, volto a ricordare l’impegno nello sport della racchetta che accomunò monsignor Aldo Nicoli e Franco Morotti. Messo in cartellone con inizio dal 18 aprile, il torneo (giunto così alla sua terza edizione) avrà il proprio epilogo sabato 30 aprile, con la cena aperta a tutti i ga-reggianti ed agli aderenti alla associazione, e con la premiazione dei vincitori del-la competizione. Entro la data stabilita (14 aprile) sono pervenute, come sempre, in gran numero le adesioni da tutta la Bergamasca (a dimostrazione del crescente interesse che l’iniziativa sta trovando). Quale sede della manifestazione (e anche della serata conclusiva) è stata scelta l’Isola dello zio Bruno, a Comenduno, via Serio 24. Le varie partite sono state previste a partire dalle ore 17 per i giorni fe-riali, e a partire dalle ore 9 del mattino, per sabato 30 aprile. Per informazioni si può comunque telefonare al numero 339 152 1522.

Domenica 3 aprile, prima della partita tra Gavarnese e Cologno Frassati Ranica, anche ai “Saletti” è stato osservato un minuto di raccoglimento nel ricordo di Cesare Maldini, figura di grande spicco nella storia del calcio italiano, deceduto il giorno prima a Milano.

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SPORT

In campo le “speranze”

IL 3 APRILE AI “SALETTI”

Se per la prima squadra della “Ga-varnese” (sconfitta dal Cologno Frassati Ranica, come viene riferito nella pagina qui accanto) quella del 3 aprile è stata una giornata amara, per i circa 40 bambini (na-ti negli anni 2008/09/10) frequentanti la scuola di calcio che la Società verdearan-cione, in questa stagione, gestisce insie-me alla “David”, la medesima domenica resterà invece “memorabile”; in tale data, infatti, essi, in un piccolo torneo, dalle ore

14, hanno giocato su un campo ridotto (ricavato da quello normale), hanno fatto merenda, sono sfilati davanti alla tribuna con i loro parenti, e sono... rientrati sul tappeto verde con i “grandi”, schierandosi con loro prima del loro match. Alla fine hanno avuto anche una medaglia, come... ricordo dell’evento. In altre epoche era abituale che le “riserve”, alla domenica, giocassero prima dei “titolari”. In questo caso si è fatto spazio alle “speranze”.

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VITA PARROCCHIALE

Nel Lunedì dell’Angelo, a Gavarno, nella prosecuzione di una consolidata tradizione, s’è celebrata la Pasqua dello sportivo nel corso della Messa delle ore 10, nella chiesa dedi-cata a San Giovanni XXIII: Mes-sa presieduta dall’arciprete di Nembro don Santino Nicoli, affiancato da mons. Arturo Bellini. I canti sono stati ese-guiti dal gruppo giovanile che si impegna ogni domenica, con l’apporto, per l’occasione, di un eccellente strumentista. Erano presenti, in divisa, parecchi atleti: in particolare della Pallavolo Gavarno, della Gavarnese Calcio, della “David”. Gli atleti hanno animato la liturgia, attivan-dosi nelle letture e nel portare all’altare doni simbolici al momento dell’offerto-rio. Al termine della Messa è stata letta la preghiera dello sportivo. All’esterno della chiesa sono state poi – come sempre – li-berate in volo alcune colom-be, e a tutti i convenuti è sta-to offerto un rinfresco.

Nel corso della celebra-zione eucaristica non è man-cato, ovviamente, un pensie-ro per tutti gli sportivi defunti e per quanti hanno operato a beneficio dello sport. In que-sto 2016, nei cuori di tutti s’è fatto forte in particolare il ri-

Anche dai semi gettati da Antonio Scarpellinilo sviluppo delle attività sportive a Gavarno

SI SONO COMPIUTI IN QUESTO PERIODO I CINQUE ANNI DALLA SUA MORTE

cordo di Antonio Scarpellini, del quale il 16 aprile si è compiuto il quinto anniver-sario della prematura scomparsa: è sta-to commemorato con una Messa in suo suffragio, mentre il prossimo 2 giugno si svolgerà l’ormai affermato torneo di pal-lavolo legato al suo nome.

Antonio Scarpellini ha agito e si è distinto in molti campi, oltre che nello

sport. È stato tra i collabora-tori de Il Nembro; e fu anche per il suo impegno che la Parrocchia di Sant’Antonio di Padova trovò anni fa uno spazio regolare nel mensile della Parrocchia di San Mar-tino. Antonio Scarpellini si è prodigato nell’ambito civico, anche come consigliere co-munale, ha agito entro l’Avis

e l’Aido e nell’ambito socia-le in generale. Ha dato il suo apporto nelle associazioni cattoliche. Per la Parrocchia di Gavarno si è prodigato in mille modi, cominciando dal ruolo di sacrista, oltre che di giardiniere. Per far del bene, Antonio Scarpellini era sem-pre pronto a rimboccarsi le maniche, in ogni campo. Nel settore sportivo fu il fondato-re della Pallavolo Gavarno e fu segretario della Gavarnese Calcio. Soprattutto con la sua

spinta è nata la Festa delle Contrade (in aggancio al Palio dei rioni allora in au-ge a Nembro). In una testimonianza ad Antonio Scarpellini, approntata in questi giorni da Carlo Mologni, “a nome dell’in-tera comunità gavarnese” si leggono le seguenti parole: «Silenzio, presenza, con-siglio, fiducia: questa è stata l’essenza di vita di Antonio Scarpellini (...) Antonio è stato il migliore in tutto, e spesso rappre-sentava il fulcro di ogni iniziativa, il deus ex machina a cui rivolgersi per risolvere ogni tipo di problemi (...). Antonio Scar-pellini, che aveva nel sangue l’amore per la Natura, e le bellezze naturali, ha gettato nelle zolle della sua comunità la speranza e la certezza di nuovi germogli in grado di sopperire alla sua sofferta dipartita (...) Continuiamo a percorrere il cammino da lui tracciato (...)».

CRONACHE

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IN MEMORIAM

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A N N I V E R S A R I

S e m p r e v i v i n e i c u o r i d e i l o r o c a r i e n e l r i c o r d o d e l l a c o m u n i t à

GIOVANNI NOVELLI3/11/1937 - 26/4/2001

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Rocco il 26 aprile alle 18.

FRANCESCO SUARDI13/11/1982 - 28/5/2013

Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di S. Faustino il 27 aprile alle 17.

SERGIO DALLA LONGAm. 29/4/2007

Una Santa Messa sarà celebrata

in via Ronchetti 11 il 16 maggio alle 20,30.

ANTONIO SCARPELLINI7/9/1944 - 16/4/2011

Una Santa Messa è stata celebrata.

GIOVANNI GHILARDI23/9/1929 - 14/5/2014

Un Ufficio funebre sarà celebrato

nella chiesa di S. Maria il 20 maggio alle 9.

LUIGI GHILARDI1/10/1930 - 15/4/2013

Una Santa Messa è stata celebrata.

ENZO ELICE9/7/1936 - 23/4/2014

Una Santa Messa è stata celebrata.

SERGIO ZANCHI1/12/1951 - 2/5/2009Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa

di S. Antonio a Gavarno l’1 maggio alle 7,30.

AGOSTINO AZZOLARI7/9/1960 - 15/5/2003Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa

di S. Antonio a Gavarno il 15 maggio alle 7,30.

GIULIO CAMOZZI PIERO GHILARDI 8/9/1934 - 12/4/2014 m. 5/5/1995

Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di Salmeggia.

GEMMA ALBERTI ADAMO BONASSOLI 1912 - 1994 1912 - 1998

Una Santa Messa sarà celebrata in Parrocchia il 7 maggio alle 18.

GIUSEPPE ROTA PIERINA MOROTTI 10/12/1910 - 17/1/1983 29/9/1914 - 19/5/2001

Una Santa Messa sarà celebrata nella chiesa di San Nicola il 19 maggio alle 8.

GIULIANO BONASSOLI16/7/1939 - 26/5/2012

Una Santa Messa sarà celebrata

nella chiesa di S. Maria il 25 maggio alle 16,30.

GIUSEPPE BERGAMELLI5/12/1927 - 8/5/1970Un Ufficio funebre

sarà celebrato nella chiesa di S. Maria il 6 maggio alle 7,30.

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IN MEMORIAM

PIERANNA BONAGUIDI26/8/1927 – 22/01/2016

Era ammalata da tempo Pieranna Bonaguidi, la “pisana”. Così la chia-mavano gli amici di Nembro. Ella era infatti nata a Pisa 88 anni fa. Là aveva conosciuto l’uomo poi diven-tato suo marito. Egli era approdato provvisoriamente da quelle parti durante la guerra, essendo stato fatto prigioniero dagli inglesi. Pie-ranna Bonaguidi ha trascorso gran parte della sua lunga esistenza a Nembro, nel villaggio Crespi. Nella fabbrica omonima, la Filatura di cotone “Crespi & C.” lavorava il suo Agostino, il quale purtroppo l’ha lasciata precocemente, ancor giova-ne, in conseguenza di un incidente stradale. Rimasta vedova, Pieranna Bonaguidi non si è persa d’animo.

TERESA TIRONI23/12/1926 - 8/3/2016

All’età di 89 anni, per l’acuirsi di una grave malattia che l’aveva col-pita da qualche tempo, è mancata all’affetto dei suoi cari Teresa Tironi vedova Ghidelli. Con la sua scom-parsa ella ha lasciato nel cuore dei suoi tre figli, dei tre nipoti, dei due pronipoti e di quanti l’hanno conosciuta, un vuoto che difficil-mente potrà essere colmato. Nata e cresciuta a Monte di Nese, a causa della precoce perdita della mam-ma, Teresa Tironi assai presto fu costretta a trovarsi un lavoro. Ven-ne assunta in una trattoria come aiutante in cucina. Entrò poi come operaia nello stabilimento dell’Ital-cementi di Alzano Lombardo. Passò successivamente in una filatura di Nese. Faceva tutti i giorni a piedi – come era allora... normale – la stra-da tra Nese e Monte di Nese. Nel 1950 andò sposa all’organista delle chiese di Nese e di Monte di Nese, Daniele Ghidelli. I due coniugi, an-

I N O S T R I D E F U N T I

M e z z ’ o r a p r i m a d i o g n i f u n e r a l e v i e n e r e c i t a t o i l S . R o s a r i o

che per motivi di lavoro, crearono la loro abitazione a Bergamo. La loro unione venne nel tempo allietata dalla nascita di Natalina, Gianluigi e Daniela, i loro tre figli. Nel 1966 la famiglia si stabilì nel quartiere del Monterosso, a quell’epoca in pieno sviluppo alla periferia di Bergamo. Qui essa rimase sino all’anno 2000 quando Teresa e il marito pensa-rono di approdare a Nembro, per avvicinarsi alle figlie nel frattempo qui accasatesi. Daniele Ghidelli mo-rì nel 2008. Sua moglie, nel vedersi sola, scelse di entrare nella Casa di Riposo del paese, a causa anche di una serie di acciacchi che sempre più l’affliggevano. E nella Casa di Ri-poso di Nembro ella è rimasta sino all’epilogo del suo lungo cammino terreno. Teresa Tironi era una don-na socievole e dal carattere buono. Amava stare con i propri familiari, ai quali sapeva trasmettere tanta gioia. Quando c‘era qualche ricor-renza particolare tutti i congiunti si raccoglievano attorno a lei, che con la sua esistenza aveva saputo pro-porsi come esempio, trasmettendo loro i valori della fede, dell’onestà, del rispetto per gli altri, della la-boriosità, della disponibilità verso il prossimo. «La tua forza d’animo, la tua serenità anche nei momenti difficili, – così hanno voluto render-le l’ultimo omaggio i figli e i nipoti – ci hanno dato coraggio. Vogliamo testimoniarti un grazie infinito per il tuo costante amore, per la tua comprensione, per la tua generosi-tà. Grazie per averci dato la vita e per averci insegnato ad affrontarla».

Al Signore hanno chiesto aiuto per superare questo difficile momento. I familiari di Teresa Tironi sono gra-ti a quanti sono stati loro vicini nel dolore con attestazioni di cordoglio.

Con tanti sacrifici, con caparbietà e costanza ha allevato i suoi quattro figli con dignità. Ha saputo affron-tare con coraggio e determinazione le difficoltà economiche, e pure le malattie, quando sono capitate. Hanno caratterizzato la sua vita l’attaccamento alla famiglia e alla casa, l’ansia di proteggere ed aiu-tare i suoi cari. Anno dopo anno la cerchia dei suoi congiunti si è ampliata, resa via via più folta da nipoti e pronipoti, con tutti ella ha sempre voluto essere in contatto, anche quando la sua malattia non le permetteva di muoversi come lei avrebbe voluto. Per questa sua sol-lecitudine e disponibilità Pieranna Bonaguidi rimarrà sempre nel ri-cordo e nel rimpianto oltre che dei suoi cari, di tutti coloro che l’han-no conosciuta ed apprezzata per la sua grande voglia di vivere. Pure ad Albino, dove ha trascorso gli ultimi sedici anni della sua vita, Pieranna Bonaguidi ha trovato tanta ami-cizia e stima. Intuendo di essere ormai prossima all’epilogo del suo cammino terreno Pieranna Bona-guidi, ormai inferma e non più in grado di spostarsi, per un giorno ha voluto riunire attorno a sé tutti i suoi familiari: figli, generi, nuore, nipoti e pronipoti. In questa ma-niera ha inteso, sotto certi aspetti, dare a tutti il suo saluto, nello stile del suo temperamento che l’ha resa capace di presentarsi come maestra di serenità, di attenzione al prossi-mo. I familiari ringraziano quanti sono stati loro vicini nel lutto e nel dolore.

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IL NEMBRO aprile 2016 35

IN MEMORIAM

INES PIROLA14/3/1930 – 12/2/2016

All’età di 85 anni si è spenta Ines Pi-rola in Colman, alla quale i familia-ri hanno voluto rendere l’estremo saluto ed omaggio con la testimo-nianza qui riportata: «Ci hai lasciato e non ci sono parole, non si è mai pronti, non è mai il momento, c’è sempre una piccola speranza finché purtroppo l’esile filo della vita viene reciso e nasce per te una vita nuova che noi non possiamo condividere. In un attimo si è fatto buio perché te ne sei andata via e l’attimo dopo già ci mancavi intensamente, pro-fondamente, nel cuore più profon-do del cuore. Hai trascorso la tua vita nel culto della famiglia, non è mai esistito nulla al di fuori che po-tesse intaccare il tuo mondo fatto di affetti e tanto amore che ti ramma-ricavi a volte di non saper esprimere a parole. L’abbiamo sempre saputo e ancora di più l’abbiamo capito in questo ultimo scorcio di tempo che ti ha lasciato con noi. Vogliamo

CECILIA BIROLINI17/4/1941- 20/02/2016

«Lasciate che i bambini vengano a me». È la frase evangelica che Cecilia Birolini, nella sua vita pro-fondamente cristiana, sembra aver scelto come guida e missione. Già da ragazza, come animatrice nell’Oratorio della Parrocchia di Cornale, dove era nata 74 anni fa, ed ancor prima, nella condivisione e nel reciproco aiuto tipico delle contrade di allora, ha sperimenta-to la sua vocazione alla pedagogia

e all’attenzione verso i piccoli. An-che i suoi studi si sono indirizzati in tale settore; e, dopo il diploma magistrale e le prime supplenze nel circondario della Valle Seria-na, ha insegnato per venticinque anni presso le scuole elementari di Nembro, nel plesso del capoluogo, dove è arrivata alla pensione, fiera di aver contribuito alla crescita di cinque generazioni di ragazzi e gra-ta per quanto condiviso nel cam-mino con alunni, genitori e colle-ghi. L’impegno di Cecilia si è poi trasferito all’interno delle attività parrocchiali, dove ella ha prestato servizio prima come catechista ed animatrice liturgica e poi, finché la salute glielo ha concesso, come mi-nistro straordinario dell’Eucarestia; si è prodigata pure nell’animazio-ne della catechesi nelle famiglie. Accanto a tutto questo, nella vita di Cecilia Birolini ci sono stati: il matrimonio con Alberto Carobbio – esperto e appassionato di musi-ca, anch’egli attivo negli ambienti parrocchiali sia di Cornale sia di Nembro –, le forti amicizie coltiva-te nella passione per la montagna e per il canto, e l’arrivo dei figli Vi-viana e Giuliano. Essi le hanno re-

conservare di te solo dolci ricordi di tempi ormai vissuti, immagini di se-renità che possano asciugare le no-stre lacrime e colmare il vuoto della tua assenza. Adesso ti chiediamo di donarci un sorriso ed avvolgere tutti noi che ti abbiamo amato in un abbraccio che ci scaldi l’anima. Regalaci la speranza che possa un domani tornare il sereno e dall’alto del tuo cielo infinito: amaci sempre per amarci ancora».

galato cinque tesori: Mariachiara, Damiano, Michele, Anna e Daniele, per i quali Cecilia Birolini ha svolto meravigliosamente il ruolo di non-na sempre disponibile ad accoglier-li in casa, a giocare con loro e con tutti gli altri bambini che arrivava-no a farle visita. Dopo la morte del suo caro Alberto, grinta e vitalità in lei hanno lasciato posto a paca-tezza e docilità, accompagnandola anche nell’ultimo difficile periodo della malattia. I figli e i parenti so-no infinitamente riconoscenti a lei ed a tutti coloro che conservano di lei alcuni bei ricordi per aver ella comunicato in modo inequivocabi-le la pienezza di una vita ricolma dell’Amore di Dio.

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IL NEMBRO. Edizione della Parrocchia di NembroDirettore responsabile: Lino LazzariRedazione e Amministrazione: Piazza Umberto I, 5 24027 Nembro - Tel. 035.520.858 - Fax 035.522.330 Posta elettronica: [email protected]

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IL NEMBRO - Tariffe inserzioni e pubblicitàLe pubblicità e le fotografie vanno pagate anticipatamente con le seguenti modalità: foto per anniversari € 30; foto per necrologi € 50; foto per ricorrenze, cerimonie, gite, feste, ecc. € 60.Pubblicità:pagina intera € 350 (annuale € 3.500)mezza pagina € 190 (annuale € 1.900)un terzo di pagina € 125 (annuale € 1.250)Si fa presente che in mancanza dei files per la stampa della pubblicità nelle misure e con le caratteristiche adeguate, per la loro realizzazione verranno addebitati € 80.È consentita la riproduzione di testi e illustrazioni citando la fonte. Questa edizione de Il Nembro è disponibile anche su Internet all’indirizzo www.oratorionembro.org nella sezione “Pubblicazioni”.

Le foto e gli articoli consegnati, se non pubblicati, potranno essere ritirati entro e non oltre sei mesi dalla consegna. Tranne che nel mese di agosto, il martedì, dalle 9 alle 11 e dalle 15 alle 17, e il giovedì, dalle 9 alle 11, presso la sede de Il Nembro, un incaricato dalla Redazione è a disposizione per informazioni o per ricevere notizie e foto, necrologi e pubblicità. Ulteriori informazioni vanno chieste presso l’Ufficio parrocchiale o agli incaricati della distribuzione. La Redazione, oltre alla libertà di decidere sulla sua pubblicazione o no, si riserva la facoltà di rivedere il materiale pervenuto e di apportarvi le modifiche che riterrà eventualmente opportune.

Nelle emergenze, se non sono direttamente rintracciabili i sacerdoti, rivolgersi all’Oratorio (035.520.420) oppure al sacrista (035.521.519).

PER LE EMERGENZE

TELEFONI DEI SACERDOTI

Arciprete don Santino Nicoli 035.522.192 331.88.27.316

Don Giuseppe Belotti 035.520.064 333.40.22.503

Monsignor Martino Lanfranchi 035.523.545

Don Matteo Cella 035.520.420

Don Agostino Salvioni 035.521.557 331.27.74.414

Monsignor Arturo Bellini 035.520.565 Vicario parrocchiale dell’Unità pastorale [email protected]

Don Roberto Zanini 035.515.415 Parroco di Lonno 347.77.86.243

G L I O R A R I D E L L E S A N T E M E S S E

Uffici Parrocchiali Tel. 035.520.858 aperti ore 8-12 Fax 035.522.330e-mail: [email protected] 035.520.420Scuola Materna Crespi-Zilioli 035.520.838Scuola Materna di Gavarno 035.520.398Redazione de Il Nembro 035.520.858Santuario Zuccarello 035.521.444Lonno - Parroco 035.51.54.15

Casa di Riposo 035.521.105A.V.I.S. (giovedì h. 19-20,30) 035.521.996Centro di Primo Ascolto 320.625.5750 e-mail: [email protected] aperto lunedì ore 17,30-19,30, mercoledì e giovedì ore 9,30-11,30

C.I.F. - Centro Italiano Femminile e-mail: [email protected] aperto tutti i martedì ore 9-11,30 e l’ultimo sabato del mese ore 9,30-11

N U M E R I T E L E F O N I C I U T I L I

Durante le Messe delle ore 7,30 e delle 9 e il sabato pomeriggio dalle ore 15 alle 17 sarà presente un sacerdote in plebana per le Confessioni.

Ogni giorno alle 18 vespro in S. Maria

A NEMBROA NEMBRO PREFESTIVE E FESTIVE

Al sabatoPlebana ore 18San Faustino ore 17San Nicola ore 17Viana ore 18

Alla domenicaPlebana ore 7 - 9 - 10,30 - 18 (ore 17, adorazione eucaristica e Vespri)Viana ore 8 - 10San Nicola ore 8,30 (ore 17 nel periodo invernale)San Faustino ore 9,30Casa di Riposo ore 9,30San Vito ore 10,30 (nelle prime tre domeniche del mese)Zuccarello ore 16 (dal 3 aprile all’8 dic.)Trevasco ore 16 (la 4ª domenica del mese)

NEI GIORNI FERIALI NEL PERIODO NORMALE (settembre-maggio)LunedìSanta Maria ore 7,30 e ore 9San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

MartedìSanta Maria ore 7,30 e ore 9Casa di Riposo ore 15,30San Faustino ore 17Viana ore 18

MercoledìSanta Maria ore 7,30Messa per i ragazzi in tutte le Vicinie alle ore 16,30

GiovedìSanta Maria ore 7,30 e ore 9 San Nicola ore 8Zuccarello ore 16 (dal 7 aprile all’8 dic.)Viana ore 18

Venerdì Santa Maria ore 7,30 e ore 9San Nicola ore 8San Faustino ore 17Viana ore 18

SabatoSanta Maria ore 7,30

A LONNO FESTIVE

Parrocchiale ore 7,30 - 10

NEI GIORNI FERIALIParrocchiale ore 18 (tranne il sabato, ore 9)

A GAVARNO PREFESTIVE

San Giovanni XXIII ore 18

FESTIVESant’Antonio ore 7,30San Giovanni XXIII ore 10

NEI GIORNI FERIALISan Giovanni XXIII ore 18 (da lunedì a venerdì) ore 17,30 adorazione eucaristica (sab)Sant’Antonio ore 18 (mercoledì)

AI LETTORI – Rispetto a quanto qui indicato per i giorni e per gli orari delle Messe, in particolare nella Parrocchia di San Martino in Nembro, sono possibili sospensioni o variazioni secondo i programmi stabi-liti all’inizio dell’anno pastorale, oppure per cause sopravvenute. Anche per gli orari di altre celebrazioni ed iniziative varie, indicati sulle edizioni mensili del giornale, sono ovviamente sempre possibili variazioni all’ultimo momento, decise nelle sedi di competenza.


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