La dipendenza affettiva Dott.ssa Michela Pensavalli Psicologa e Psicoterapeuta Docente invitato presso l’Ateneo Regina Apostolorum
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Dott.ssa Michela Pensavalli Psicologa e Psicoterapeuta Docente
invitato presso lAteneo Regina Apostolorum
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Shaker et al. (2002), hanno riscontrato che, in base
allesperienza di attaccamento maturata nellinfanzia, si sviluppa
anche il modo di vivere le relazioni amorose in et adulta. I
soggetti sicuri descrivono lamore come esperienza felice,
improntata sulla fiducia e sullamicizia e sulle capacit di
accettare tutti gli aspetti caratteriali del partner. I soggetti
ansiosi/ambivalenti vivono lamore come ossessione avvolgente,
desiderio di reciprocit e di unione, manifestano alti e bassi
emotivi, fortissima attrazione sessuale e gelosia. I soggetti
evitanti sono caratterizzati da alti e bassi emotivi, dalla paura
dellintimit e da una forte gelosia.
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Stanton Peele, autore di vari libri sullargomento, in Love and
Addiction (1975) afferma: Unesperienza di droga assorbe la
coscienza di una persona e, come un analgesico, allevia le sue
ansie e le sue sofferenze. Forse non c nientaltro che possa
attutire altrettanto bene la nostra consapevolezza quando una
relazione sentimentale di un certo tipo. Un rapporto di dedizione
totale caratterizzato dal desiderio della presenza rassicurante di
unaltra personaIl secondo criterio per riconoscerla il fatto che
diminuisce la capacit di rendersi conto di altri problemi che ci
affliggono. Le donne dipendenti usano la loro ossessione verso gli
uomini che amano per dimenticare il loro dolore, il senso di vuoto,
di paura e di rabbia. Si servono delle loro relazioni sentimentali
come una droga, per non provare quello che sentirebbero se
pensassero solo a se stesse. Quanto pi il rapporto con luomo le fa
soffrire, tanto pi le stordisce. Si servono delle loro relazioni
sentimentali come una droga, per non provare quello che
sentirebbero se pensassero solo a se stesse. Quanto pi il rapporto
con luomo le fa soffrire, tanto pi le stordisce.
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La Tennov (1979) parla di vischiosit, per indicare un disturbo
emozionale che spesso porta lindividuo, soprattutto le donne, a
perseguire in maniera disperata oggetti damore inadeguati, ad
impegnarsi in rapporti destinati al fallimento e ad essere incapace
di trarre insegnamenti da queste esperienze, di modo che passione e
disperazione vengono alimentate dai ripetuti insuccessi amorosi. In
genere questo tipo damore viene vissuto come qualcosa di doloroso e
di transitorio, di cui per non si riesce a fare a meno, contro ogni
ragionevolezza. Si creano cos dei non rapporti che per causano un
dolore profondo, reale e tangibile.
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Lo sviluppo delle capacit di creare unintimit matura dovrebbe,
a rigore, includere un sano sviluppo: dei meccanismi
auto-protettivi e delle capacit di giudicare oggetti damore
appropriati; della capacit di apprendere dallesperienza e di
sottrarsi a modelli ripetitivi e autodistruttivi; della capacit di
cogliere le occasioni della vita e le possibilit di rapporti intimi
oltre a quelle offerte da un attaccamento emotivo principale; dalla
capacit di riconoscere i propri obblighi tanto nei confronti della
persona amata quanto nei confronti degli altri, in modo che lo
stato di innamoramento non sia una scusa generalizzata per essere
sgarbati, preoccupati solo di se stessi e astiosi e negativi verso
il presunto oggetto del nostro amore.
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Delle varie teorie sulla dipendenza affettiva particolare
attenzione merita quella di Giddens, il quale ha individuato alcune
caratteristiche specifiche di questa dipendenza, vale a dire:
lebbrezza : il soggetto affettivamente dipendente prova una
sensazione di ebbrezza dalla relazione dei partner, che gli
indispensabile per stare bene; la dose: il soggetto affettivamente
cerca dosi sempre maggiori di presenza e di tempo da spendere
insieme al partner, la sua mancanza lo getta in uno stato di
prostrazione. Il soggetto esiste solo quando c laltro e non basta
il suo pensiero a rassicurarlo, ha bisogno di manifestazioni
continue e tangibili. Laumento di tale dose non di rado esclude la
coppia dal resto del mondo. Laltro visto come unevasione, come
lunica fonte di gratificazione, tanto che si arriva anche a
trascurare le normali attivit quotidiane. la perdita dellIo: nella
dipendenza affettiva esiste un alto rischio di perdita del S, della
propria capacit critica e quindi, anche della critica dellaltro,
vissuto come irrinunciabile nutrimento. Il senso di perdita di
identit seguito da sentimenti di vergogna e di rimorso. In alcuni
momenti infatti, si percepisce qualcosa di distorto nella relazione
con laltro, che la dipendenza nociva e che se ne vorrebbe fare a
meno, ma la constatazione di essere intrappolati in un modello
dipendente fa sentire indegni e quindi spinge ancora di pi verso
labbraccio dellaltro. La dipendenza percepita come unesperienza
speciale e lo nel senso che niente altro altrettanto soddisfacente.
Secondo Giddens, la dipendenza affettiva una reazione difensiva ed
una fuga, un riconoscimento di mancanza di autonomia.
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DIPENDENZA AFFETTIVA O CO-DIPENDENZA Nel tentativo di
delimitare le caratteristiche psicopatologiche della co- dipendenza
e di tracciarne un profilo diagnostico clinicamente percorribile,
Cermak (1986) ha proposto alcuni criteri diagnostici per il
Disturbo Co-dipendente di Personalit: continuo investimento
dellautostima nella capacit di controllare s e gli altri nonostante
levenienza di serie conseguenze negative; assunzione di
responsabilit per venire incontro ai bisogni degli altri fino ad
escludere il riconoscimento dei propri; ansia e distorsioni del
confine di s in situazioni di intimit e di separazione;
coinvolgimento in relazioni con soggetti affetti da disturbi di
personalit, dipendenza da sostane, altra co-dipendenza o disturbi
del controllo degli impulsi. Definiti questi come criteri maggiori,
lautore ne aggiunge altri in funzione di criteri minori, che come
tali implicano una loro presenza a scelta, cio secondo il principio
della loro equivalenza in ordine al raggiungimento di una soglia
diagnostica: tre o pi dei seguenti: 1. eccessivo ricorso alla
negazione; 2. costrizione delle emozioni; 3. depressione; 4.
ipervigilanza; 5. compulsione; 6. ansia; 7. abuso di sostanze; 8.
condizione attuale o pregressa di ricorrenti abusi fisici o
sessuali subiti; 9. malattie da stress; 10. permanenza in una
relazione primaria con un soggetto abusatore di sostanze per almeno
2 anni senza richiedere un aiuto esterno.
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La dipendenza E agli antipodi dellautonomia. Come testimonia
Craig Nakken nel libro The addictive Personality la dipendenza un
legame patologico damore e di fiducia che lindividuo instaura con
una certa sostanza o una certa attivit.
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Vuol dire essere vulnerabili e cercare al di fuori ci che non
si trova dentro s stessi. Ogni manifestazione di dipendenza deriva
da un solo e unico processo: la futile e incontrollata ricerca
della felicit, di una realizzazione di s, di una pace interiore
attraverso un rapporto con un oggetto o un evento.
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Che cos la dipendenza affettiva? Loggetto della dipendenza una
relazione. Si definisce malattia delle emozioni. Secondo il
dizionario francese Le Grand Larousse, la dipendenza affettiva
designa un bisogno generale ed eccessivo di essere accuditi,
bisogno che porta a un comportamento sottomesso e a unangoscia di
separazione.
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La dipendenza affettiva lantitesi dellamore verso di s. Il
dipendente affettivo non ha imparato a sviluppare n lamor proprio n
lautostima. Vuole essere amato a ogni costo.
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Il dipendente affettivo convinto di non meritare di essere
amato, vive costantemente nella paura di non piacere, accetta di
fare qualunque cosa per laltro e questo anche se la richiesta va
contro i suoi valori e il suo codice morale. Soffre di complesso di
inferiorit e di paura del vuoto.
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La vera invasione non proviene dallesterno ma bens da dentro di
noi. La sofferenza e la soluzione si trovano dentro di s, in un
universo poco frequentato dal dipendente affettivo, il quale si
conosce poco e si interessa poco a se stesso. Lindividuo pone la
responsabilit della propria vita nelle mani di terzi e questo lo
rende dipendente.
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Il percorso di guarigione Recovery: un processo che conduce la
persona a liberarsi dalla morsa della propria dipendenza e a
ritrovare un certo equilibrio personale. E tutto tranne che una
guarigione spontanea. Si tratta di un lungo cammino nel corso del
quale la persona riprende il potere sulla propria vita, fatto che
la porta a cambiare percezioni errate e a modificare comportamenti
autodistruttivi allo scopo di sviluppare atteggiamenti che le
saranno di beneficio.
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Chi il dipendente affettivo? - Ha sete damore: come un secchio
bucato: neanche lamore di tutta la terra riuscirebbe a soddisfarlo.
- E sotto la tutela di qualcun altro: lascia nelle mani del primo
venuto tutta la responsabilit della sua vita
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- E un fedele discepolo - E limpiegato modello, pronto a tutto
per essere apprezzato. - Si aggrappa: non vuole che lo si lasci o
che lo si abbandoni - Vive per procura: attratto da ci che gli
piacerebbe essere. Non ha progetti che gli stanno veramente a
cuore, non ha sogni, non ha ambizioni. Vive solo attraverso gli
altri.
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- Ignora chi : gli piace dire a chi assomiglia. - E
appassionato: facilmente preda di grandi slanci di passione, il
dipendente affettivo ha limpressione di esistere quando fluttua
sopra le nuvole. - Aspetta. - E sottomesso: un essere sottomesso
allestremo. - Non si ama: ha una visione negativa di se
stesso.
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In che modo si diventa dipendenti? Ci si sente colpevoli e si
sono vissute esperienze di rifiuto. Si diventa dipendenti per
imitazione, perch non ci amiamo, perch non ci consideriamo o perch
siamo passivi. Non abbiamo imparato a responsabilizzarci, oppure
sappiamo fare solo quello. Magari siamo stati abituati a unoverdose
di attenzioni e soffriamo per lindifferenza.
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Testimonianze di dipendenza affettiva Il dipendente affettivo
ama per due. E capace di portare avanti rapporti non gratificanti
anche quando lamore non pi presente, per senso di colpa e per
mancanza damore verso di s.
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Avevo poco controllo sulla mia vita, mi comportavo da vittima.
Essendo convinto di non avere niente di interessante da offrire,
passavo il tempo a occuparmi degli altri, a far loro favori. Avevo
molte difficolt a porre fine a un rapporto Non mi concedevo il
diritto di chiudere una relazione che mi rendeva infelice,
accumulavo unioni senza vero amore.
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Ventiquattrore dopo una rottura ero felice, fino a che non
subentrava il senso dinsicurezza, che mi faceva riprecipitare in
uninterminabile relazione con il primo venuto. Qualcosa in me mi
faceva credere di non meritare di essere amata. Avevo i miei
trucchi. Quando si trattava di conoscere qualcuno, mi imponevo
criteri sempre pi severi, badando bene di non uscire mai e di non
permettere mai a qualcuno di entrare in contatto con me.
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Sono stata rifiutata da persone dalle quali mi aspettavo molto,
senza capirne davvero il motivo. Era un po come riprodurre e
ritrovare quel clima destabilizzante e doloroso cui ero tanto
abituata. Non sapevo come attirare lamore, sapevo solo continuare a
star male.
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Il dipendente affettivo e lamore Laltro acquista un valore
inestimabile, che per non sempre reciproco. Per il partner, le
sfide cessano ben presto di esistere, la noia si manifesta
rapidamente. Il dipendente affettivo spettatore della vita altrui e
diventa lombra dellaltro.
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Il dipendente affettivo - Ossessionato dallaltro. - Ansioso:
sopraffatto dallansia della separazione. - Stabile: porta avanti
lunghe relazioni, vive lunghe pene damore. Tutta la sua vita si
trascina in lunghezza. Adotta un atteggiamento disfunzionale nei
confronti del cambiamento
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- Bisognoso di attenzioni: per attirare lattenzione - pronto a
tutto. - Geloso: possessivo e controllante, tenta di padroneggiare
al meglio questa gelosia, profondamente radicata in lui. -
Influenzabile: pratica limitazione, adottando gli atteggiamenti e i
comportamenti del partner, il suo vocabolario o le sue manie.
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- Pura facciata: ha paura di essere smascherato, perch lidea
della dipendenza lo fa vergognare, lo rende vulnerabile e privo
dinteresse ai suoi stessi occhi. - Devoto: calpesta facilmente il
suo orgoglio. E quello che viene chiamato, a sua insaputa,
pappamolle. - Invisibile: non occupa troppo spazio e segue il suo
padrone, ossia lessere che considera superiore a lui. - Colpevole:
si accusa di tutto. La sua paura della solitudine pu condurlo a
moltiplicare le conquiste e le promesse.
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- Noioso: si annoia molto e si vede molto noioso. - Bugiardo
per cortesia: nasconde le sue vere opinioni e volont. Non vuole
scontentare laltro n rischiare di allontanarlo. - Troppo gentile:
un attore che cambia parte per rafforzare il legame di dipendenza.
Rischia di diventa manipolatore e arriva a colpevolizzare la
persona amata per rafforzare artificialmente il legame che li
unisce.
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Lamore complica tutto E onorato di servire, troppo felice di
sacrificarsi. Fa le pulizie in casa del partner prima ancora di
farle a casa sua. Non in contatto con le sue emozioni. Le vive come
procura. Fa lamore con laltro applicandosi e preoccupandosi pi dei
bisogni del partner che dei suoi.
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E un amante attento, pronto a soddisfare il pi piccolo bisogno
dellaltro. Odia mettersi in discussione, essere criticato o
giudicato. La sua dedizione ai suoi occhi merita soltanto
complimenti sinceri. Pi sforzi compie per colmare laltro di piccole
attenzioni, pi lenergia che mette in moto annega
nellindifferenza.
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Va pazzo per la comunicazione, soprattutto se esclusivamente
orientata verso il partner. La paura di perdere laltro lo
imbavaglia. La sensazione di non valere granch lo rende muto.
Linconsapevolezza di se stesso lo fa poco loquace. E di una
dolcezza impressionante verso la donna bisbetica, la matrigna e il
padrone controllante, ma si disinteressa rapidamente di chi troppo
gentile con lui.
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Sogna attraverso laltro. Non lo molla mai un istante e sinsinua
in tutti gli aspetti della sua vita. Diventa laltro senza mai
superarlo. La dolcezza il metodo che preferisce per ammansire
laltro.
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Manipola il partner, mette in pratica il ricatto affettivo e
abusa del vittimismo. E in grado di mobilitare laltro in maniera
totale, sottraendogli tempo ed energia. Se dopo tutti questi sforzi
ancora non ottiene quello che vuole, la situazione rischia di
degenerare.
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Non innamorato di qualcuno, bens di unimmagine, di una
percezione, di unillusione della perfezione. Si avvolge in un
bozzolo con lessere tanto amato: due solitudini che simpatizzano.
Il suo bisogno damore infinito. Niente gli d veramente sicurezza,
niente davvero duraturo.
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Sinnamora per il motivo sbagliato. Non per stare meglio con
qualcun altro, ma bens per sentirsi meno peggio con se stesso. Pu
dimostrarsi molto orgoglioso, nonostante i comportamenti
contraddittori. Si preoccupa di proteggere a ogni costo il suo
rapporto di coppia.
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In periodi di disassuefazione forzata, la sua dipendenza tende
prontamente a spostarsi su un altro oggetto: alcol, sesso, droga o
gioco dazzardo, cosa che peggiora solamente e lo allontana da se
stesso. E un conciliatore, un mediatore, vorrebbe che tutti lo
amassero, al posto suo. Ha una personalit incompiuta.
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La dipendenza affettiva anche una forma di pigrizia dellanima;
la persona aspetta che le si dica cosa fare, che le si faccia
provare emozioni, che la si faccia vibrare e sentire viva. In fondo
al cuore, il dipendente affettivo quasi indignato: sente che
abusano di lui. Non capisce che si sottomette da s. Tutte queste
rinunce lo portano a vivere molta repressione. Evita il problema,
banalizza le emozioni, le nasconde nel suo intimo.
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Dalla gelosia alla dipendenza Dipendenza affettiva e gelosia si
nutrono della paura dellabbandono, di una mancanza di autostima e
fiducia di s. La gelosia e la dipendenza non sono necessariamente
dipendenti luna dallaltra.
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Dalla gelosia allautonomia La persona che soffre di dipendenza
affettiva vive nella costante paura di essere abbandonata. Si
ritrova in una relazione damore, sta bene solo quando si convince
di essere sotto la responsabilit della persona amata. Si dedica
anima e corpo alla relazione e dimentica se stessa.
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Vive le emozioni come sulle montagne russe: ogni piccolo segno
di allontanamento da parte dellessere amato la fa sprofondare nella
paura di venire abbandonata. Essendo dominata dalle emozioni, in
lei c posto per le sfumature e la realizzazione. La persona
dipendente tenta di camuffare con destrezza la gelosia, per evitare
di allontanare lessere amato. Nasconde la paura, i dubbi e le
inquietudini, gioca a fare lindipendente, ma dentro gli ribolle
linsicurezza.
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A volte la gelosia esplode: le crisi, i pianti, la
manipolazione, gli interrogatori, i pedinamenti e le supposizioni
lasciano il posto alla vergogna. Per calmare langoscia della
dipendenza e della gelosia, il dipendente seguiter a cercare al di
fuori quello che non trova dentro di s. Sceglier altre dipendenze,
tenter di placare la collera con piccole vendette, come linfedelt
preventiva o il broncio. Queste soluzioni non fanno altro che
guastare ulteriormente le cose, avvelenando la vita dellessere
amato, il quale diverr sempre meno amabile e rischier di
allontanarsi.
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La gelosia, raddoppiata dalla paura di perdere laltro,
triplicata da una scarsa autostima, una continua tortura interiore.
E facile credere di essere amanti usa e getta.
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Infrangere il silenzio E rischioso e difficile, per il
dipendente affettivo, esprimersi con trasparenza. Per togliere
spazio alla gelosia e darne allamore, pi utile esprimere le nostre
emozioni, piuttosto che i nostri traballanti resoconti
dindagine.
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Lessere amato non pu far altro che apprezzare un rapporto
basato su una comunicazione sincera invece che sullimprevedibilit,
sul ricatto affettivo, sulle minacce di rottura in ogni senso e
sulle accuse infondate. La comunicazione offre un accesso pi
sincero allaltro e apre la porta a rapporti pi sani e pi
armoniosi.
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Tollerare lintollerabile infedelt Lei soffriva di un
incontrollabile desiderio sessuale che io non ero in grado di
soddisfare. Mi telefonava dalla casa di uno dei suoi amanti per
chiedermi scusa e dirmi che sarebbe rientrata il giorno dopo.
Accanto a lei sentivo di esistere. In fondo al cuore, ho una
bruttissima immagine di me, non ho fiducia, mi critico
continuamente e non riesco mai a far luce sulle emozioni che vivo
realmente.
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Incredibile tolleranza dellintollerabile. Ignoranza del proprio
valore e una inclinazione a sminuirsi. Soglia di tolleranza
incredibilmente elevata.
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Dalla dipendenza alla violenza Dare tutto, troppo in fretta
Avevo la missione di aiutarlo ad affermarsi di pi, a occupare il
posto che gli spettava. Aveva la tendenza a sminuirsi e mi ripeteva
in continuazione che non avrebbe mai creduto di poter interessare a
una ragazza come me. Io subito gli ho elencato le mie debolezze per
rassicurarlo.
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Dimenticare se stessi Sono arrivata a dedicargli tutto il mio
tempo libero. Un po mi faceva pena: un ragazzo cos bello e con cos
tanto talento che ignorava completamente se stesso!.
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Invischiarsi nel pantano Lui colmava un immenso vuoto nella mia
vita. Mi sentivo importante ai suoi occhi. Nel giro di qualche
settimana, le mie piccole attenzioni sono sprofondate
nellindifferenza.
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Uno cresce, laltro scompare Pi i giorni passavano, pi lo vedevo
acquisire sicurezza. Gli lasciavo sempre pi spazio, lo ascoltavo
per ore, lo aspettavo tutte le sere. Facevo a gara di creativit per
trovare nuovi modi di compiacerlo, di far nascere in lui un
raggiante sorriso, per sentirlo dire: Grazie amore mio!.
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Dalla fusione alla frizione Il nostro rapporto era diventato
simbiotico. Non avevamo quasi pi bisogno di parlarci, io anticipavo
le sue richieste, moltiplicavo le iniziative che potevano
semplificargli la vita.
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Schiavit forzata La sua riconoscenza si era trasformata in
impazienza e in pretese maggiori. Poi ho finito per averne
abbastanza dei suoi rimproveri e dei suoi attacchi, che da
principio erano diretti verso quello che facevo. Ero cambiata per
lui. Lui diventato altezzoso, arrogante e beffardo, mentre io
invisibile e timorosa. In pochissimo tempo lui era diventato
dominante e io dominata, intrappolata in una spirale senza fine,
quella della violenza.
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Il dipendente affettivo e lamicizia Nellamicizia si d vita a
relazioni asimmetriche e talvolta simbiotiche. Anche in questo caso
il dipendente affettivo dimentica se stesso e impiega tutte le sue
energie a soddisfare i bisogni degli amici, a tentare di renderseli
fedeli. Tutto ci per meritare di essere amato, perch non se ne
crede degno.
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Si affretta a pagare il conto, offre le consumazioni, compra
lamicizia degli altri. Questamicizia simbiotica pu arrivare a
generare un embrione di gelosia. In amicizia come nella vita, il
dipendente affettivo si impegna molto di pi a compiacere gli altri
che a soddisfare i propri bisogni.
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Lamicizia a senso unico spesso alla fine genera la forte
impressione di essere stati sfruttati, di aver dato a oltranza a
persone da cui si ricevuto solo indifferenza allorch ci si
aspettava qualcosa in cambio dei nostri buoni favori.
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Dico si in continuazione. Talvolta cerco di esprimere loro
quello che mi fanno ma inutilmente. Con la sua grande bont e
dedizione, lei si crea delle aspettative: vorrebbe che laltro
colmasse il vuoto interiore che la pervade. Si crogiola nel ruolo
di vittima, invece di riprendere le redini della sua vita, invece
di dedicare a se stessa tutte le belle attenzioni che semina qua e
l.
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Lamicizia una grande scuola per sperimentare. A contatto con
persone che la sera tornano ognuna a casa propria, possibile fare
esperienza, a piccole dosi, di affermazione ed esternazione, senza
rischiare tutto e presumendo che comunque un minimo damicizia
dovrebbe restare.
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Genitori che amano troppo Il dipendente affettivo ha una
naturale inclinazione a ritenersi responsabile delle persone per
lui importanti. Che differenza c tra un genitore che si dedica
completamente ai figli e uno che ama troppo? Ancora una volta la
sofferenza data dalla smisurata paura dellabbandono, dal vuoto
insopportabile dellassenza o dellallontanamento del figlio, assieme
a tutto larsenale di conseguenze devastanti che ne consegue.
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Il genitore che soffre di dipendenza affettiva pu sentirsi,
davanti al figlio divenuto adulto, completamente perduto o
disorientato in sua assenza, invece di vivere semplicemente un
disagio. Pu essere geloso degli amici del figlio, imporre la sua
volont nelle uscite, privarsi di parecchie attivit in attesa di una
telefonata.
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Certi genitori si sentono colpevoli di provare piacere, di
pensare a se stessi; sono continuamente focalizzati sui figli e
anche quando questi ultimi sono diventati autonomi, i genitori
rimangono dipendenti. Viene da pensare che abbiano annullato ogni
altra fonte di valorizzazione nella vita, che siano incapaci di
trovare una definizione al di fuori dellesclusiva dedizione ai
figli.
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Figli che non se ne vogliono pi andare Bamboccioni o
dipendenti? Ci sono anche figli che non vogliono pi andarsene. La
persona vuole ad ogni costo essere sotto la responsabilit di
qualcuno, ma brontola se viene definita irresponsabile o immatura.
Questo eterno bambino (Peter Pan dei tempi moderni) nella vita vera
spesso un fardello per dei genitori che sognano una pensione
tranquilla.
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Si nasconde un essere profondamente ansioso, che si considera
meno di niente e che procrastina allorch giunge il momento di
realizzarsi sul piano personale. Laltra faccia della medaglia
quella di figli provenienti da ambienti disfunzionali, annientati
interiormente dalla violenza familiare, talmente indeboliti dalla
vita da non riuscire pi a tagliare i ponti con genitori che li
avvelenano. Sono ostaggio di genitori psicotici.
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Questi figli, anche da adulti, si sentono sempre colpevoli,
perch sono stati programmati ad amare incondizionatamente i
genitori. E il circolo vizioso della violenza familiare, da cui
provengono molti di questi adulti dipendenti ingiustamente feriti,
con il cuore a pezzi.
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Il dipendente affettivo al lavoro La dipendenza affettiva pu
manifestarsi anche al lavoro. Chi ne soffre talvolta viene accolto
molto bene: superefficiente, un impiegato modello, un ergomaniaco.
Quello che conta per lui la sua inconfessabile ricerca damore.
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Cerca attraverso il successo professionale di provare il suo
valore personale. Le congratulazioni di traducono in gesti di
apprezzamento. Sul lavoro, il dipendente crede di aver trovato una
soluzione allabbandono: la perfezione. Quando il dipendente
affettivo adulto, il lavoro diventa la sua unica fonte di
valorizzazione, cos come gli studi lo sono forse stati quando era
piccolo.
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Non ero solo dipendente dal mio lavoro, lo ero anche
dallapprovazione dei miei superiori. Non dicevo mai di no. Per
conservare il mio accogliente nido di apprezzata professionista,
dovevo essere perfetta, non fare errori. Dovevo piacere a tutti, ma
il mio zelo mi attirava invece beffe e invidie.
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Ero costantemente ansiosa; temevo i tradimenti e i passi falsi.
Quantunque fossi superefficiente, covavo unincredibile paura di
perdere il lavoro. Ero continuamente insoddisfatta. In fondo al
cuore, non ero felice, ero distrutta, aiutavo chiunque lo volesse a
spremermi come un limone e ne chiedevo ancora.
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Conseguire la perfezione per ottenere lapprovazione altrui La
dipendenza in ambito lavorativo si manifesta molto spesso sotto
forma di comportamenti ossessivo- compulsivi. Il dipendente
affettivo ha sete di riconoscimento, dipende dallo sguardo e
dallapprovazione degli altri, soprattutto dei superiori.
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Il lavoro diventa la sua ebbrezza e la sua droga. Di fatto, a
se stesso che cerca di provare il suo valore, servendosi degli
altri come di uno specchio. Non si sente mai allaltezza. Non fa mai
abbastanza. Il suo bisogno di riconoscimento insaziabile, perch
lunica stima veramente durevole quella personale e non quella
limitata dei colleghi e dei superiori.
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Quella terribile paura di essere gettato come uno straccio,
rifiutato o abbandonato, rafforza la sua dipendenza al lavoro. Cos
facendo, sviluppa un arsenale di comportamenti ancora pi compulsivi
e ossessivi per fuggire da questo rischio e dallangoscia emotiva
associata.
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Non assolutamente in contatto con se stesso e non avverte il
senso dingiustizia, la vergogna, la spossatezza, il vuoto
interiore, langoscia e la rabbia che covano in lui, fino a che
tutto implode.
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Che cosa fa crollare il dipendente affettivo? Si ritrova a
faccia a faccia con la sua pi grande paura: il vuoto che lo
pervade.
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Dallergomania allautonomia Alle prese con la dipendenza
affettiva, si sentono continuamente come se non fossero al sicuro.
Hanno paura di essere traditi e messi alla porta. Per loro, ogni
piccolo errore un errore di troppo.
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Dobbiamo accettare di non essere perfetti. Quando la dipendenza
affettiva attacca la nostra vita lavorativa, ripiombiamo nei soliti
binati e veniamo dominati dalla paura di non piacere, dallidea di
non avere alcun valore, dal timore del rifiuto e dellabbandono,
dallincapacit di porre dei limiti e ancora una volta riaffiorano in
superficie i nostri comportamenti eccessivi e compulsivi. Siamo
spinti a cercare fuori di noi quello che non troviamo dentro, ossia
la valorizzazione, lautostima, la fiducia in s e un senso
artificiale di benessere che rimane temporaneo.
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Occorre in un primo tempo prendere coscienza che il n ostro
modo di funzionare sul lavoro non dovuto al nostro genio, bens
purtroppo alla nostra insaziabile mancanza damore e di autostima. I
nostri atteggiamenti perfezionisti e tutti gli altri camuffamenti
del nostro sovraumano bisogno di essere considerati dagli altri
come persone di valore e importanti sono semplicemente ulteriori
manifestazioni della nostra dipendenza affettiva.
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QUINDICI CHIAVI PER SCONFIGGERE LA DIPENDENZA AFFETTIVA:
1)Smettere di agire in funzione delle aspettative altrui, reali o
percepite, e vivere in armonia con ci che si veramente. 2)
Accettare di far piacere a se stessi, di coccolarsi. 3) Riconoscere
che il proprio valore pari a quello degli altri. 4) Accettare che
le perdite fanno parte della vita. 5) Sviluppare una visione pi
positiva di s. 6) Mirare al benessere piuttosto che alla
perfezione. 7) Sviluppare lautostima. 8) Prendersi il tempo di
assaporare i piccoli successi. 9) Diventare pi clementi verso se
stessi. 10) Togliersi le maschere e mostrare il proprio vero volto.
11) Imparare ad apprezzarsi, a riconoscere la propria bellezza. 12)
Concentrarsi sui propri successi, sui colpi messi a segno. 13)
Accettare che lerrore umano. 14) Accettare di non essere amati da
tutti. 15) Smettere di imporsi obblighi che non ci
appartengono.