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Finanza MARZO 2016 34 Investimenti, settori e performance: uno sguardo agli andamenti del 2015 e qualche valutazione per i prossimi mesi Marco Liera, in collaborazione con Assidir I L 2015 DEI MERCATI si è chiuso in modo positivo per gli investimenti in obbliga- zioni governative e per la Borsa italiana, mentre si è rivelato decisamente negativo per il petro- lio e le commodities, e sostanzial- mente invariato per Wall Street. Gli immobili situati in Italia hanno dato qualche segnale di ripresa dopo anni di contrazione di prezzi e scambi. Gli investimenti in un paniere di obbligazioni governative dell’eu- rozona (indice JPMorgan GBI In- dex) hanno registrato una perfor- mance “total return” media dell’1,63% (data dalla somma del- le cedole maturate con la variazio- ne delle quotazioni), che equivale all’1,44% sopra l’inflazione, che come è noto è andata via via ridu- cendosi fino ad avvicinarsi allo zero. Una performance quindi an- cora positiva, ma decisamente in- feriore al +13,61% messo a segno nel 2014, causato dal ribasso gene- ralizzato dei rendimenti indotto dalla fase più importante della politica monetaria ultra-espansi- va (quantitative easing) della Bce. Nel 2015 gli investimenti in un paniere di azioni internazionali a DOVE VANNO I MERCATI grande capitalizzazione (indice Msci World) ha reso in euro il 9,34% (performance inclusiva dei dividendi reinvestiti), contro il 19,23% dell’anno precedente. In particolare, l’indice Ftse Mib della Borsa italiana ha reso il 12,7% sen- za tener conto dei dividendi, clas- sificandosi al primo posto tra i principali listini europei. L’inizio di una nuova fase Il 2016 si caratterizza come il pri- mo anno successivo alla fine della politica monetaria ultra-espansi- va della Fed, che ha guidato al ri- alzo i mercati azionari occidentali dai minimi del marzo 2009 in poi. Come è apparso abbastanza chia- ro nelle prime, volatili sedute dell’anno, gli investitori sembra- no ora più attenti alla congruità delle valutazioni borsistiche delle società rispetto ai profitti attesi. La contrazione della crescita cinese è
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Finanza

marzo 201634

Investimenti, settori e performance: uno sguardo agli andamenti del 2015 e qualche valutazione per i prossimi mesi

Marco Liera, in collaborazione con Assidir

I L 2015 dei MercAti si è chiuso in modo positivo per gli investimenti in obbliga-zioni governative e per la

Borsa italiana, mentre si è rivelato decisamente negativo per il petro-lio e le commodities, e sostanzial-mente invariato per Wall Street. Gli immobili situati in italia hanno dato qualche segnale di ripresa dopo anni di contrazione di prezzi e scambi.Gli investimenti in un paniere di obbligazioni governative dell’eu-rozona (indice JPMorgan GBi in-dex) hanno registrato una perfor-mance “total return” media dell’1,63% (data dalla somma del-le cedole maturate con la variazio-ne delle quotazioni), che equivale all’1,44% sopra l’inflazione, che come è noto è andata via via ridu-cendosi fino ad avvicinarsi allo zero. Una performance quindi an-cora positiva, ma decisamente in-feriore al +13,61% messo a segno nel 2014, causato dal ribasso gene-ralizzato dei rendimenti indotto dalla fase più importante della politica monetaria ultra-espansi-va (quantitative easing) della Bce. Nel 2015 gli investimenti in un paniere di azioni internazionali a

Dove vanno I mercatI

grande capitalizzazione (indice Msci World) ha reso in euro il 9,34% (performance inclusiva dei dividendi reinvestiti), contro il 19,23% dell’anno precedente. in particolare, l’indice Ftse Mib della Borsa italiana ha reso il 12,7% sen-za tener conto dei dividendi, clas-sificandosi al primo posto tra i principali listini europei.

L’inizio di una nuova faseil 2016 si caratterizza come il pri-mo anno successivo alla fine della politica monetaria ultra-espansi-va della Fed, che ha guidato al ri-alzo i mercati azionari occidentali dai minimi del marzo 2009 in poi. come è apparso abbastanza chia-ro nelle prime, volatili sedute dell’anno, gli investitori sembra-no ora più attenti alla congruità delle valutazioni borsistiche delle società rispetto ai profitti attesi. La contrazione della crescita cinese è

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poi un fattore esogeno negativo molto importante soprattutto per le società quotate occidentali, che tipicamente sono la quota più glo-balizzata dell’economia. Sullo

Il 2016 si caratterizza come il primo anno successivo

alla fine della politica monetaria ultra-espansiva

della Fed, che ha guidato al rialzo i mercati azionari

occidentali dal marzo 2009

zione secolare” dell’economia glo-bale. Se questo scenario di stagnazione o in ogni caso di bassa crescita dovesse essere confermato, gli investimenti in obbligazioni e ti-toli di Stato a tasso fisso, pur scar-samente remunerativi, dovrebbe-ro dimostrarsi sufficientemente protettivi dei capitali per tutto il

sfondo, è denso di possibili conse-guenze il crollo dei prezzi del pe-trolio e delle materie prime, dovu-to a dinamiche interne ai paesi produttori e alle attese di “stagna-

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Fonte: elaborazione di Assidir su dati www.borse.it

Indice FTSE MIB dal 4/2/2015 al 4/2/2016

Le quotazioni delle azioni italiane a maggiore capitalizzazione hanno mostrato qualche cedimento nel corso del secondo semestre 2015, per poi crollare nelle prime settimane del 2016 sotto la spinta delle incertezze sul recupero delle sofferenze bancarie e dei timori di rallentamento della crescita mondiale.

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fermato fino al 2017, dovesse co-minciare a dare i primi frutti in termini di impatto positivo sulla crescita del pil e sull’aumento dell’inflazione, le obbligazioni più protettive sarebbero quelle a tasso variabile o indicizzate all’inflazione. Se da questa azione dovesse conseguire anche una crescita dei profitti aziendali su-periore alle aspettative, le quota-zioni azionarie – già in parte pro-tette al ribasso dall’abbondanza di liquidità in circolazione – po-trebbero ulteriormente salire.

Evoluzioni in corsoLe quotazioni di alcune obbliga-zioni societarie, come è già acca-duto per vari titoli high yield nel corso del 2015, potrebbero essere messe sotto pressione in caso di minore visibilità sui profitti azien-

dali. Nel settore bancario, in parti-colare, occorre essere pronti ad affrontare il nervosismo dei deten-tori di obbligazioni (sia senior che subordinate) nel primo anno di applicazione della disciplina di salvataggio “privato” delle ban-che in crisi (bail-in). Sembra esser-ci invece una generale accondi-scendenza nei confronti dei rischi di controparte dei titoli di Stato dei paesi più indebitati, italia in-clusa, grazie innanzitutto al quan-titative easing, ma anche all’attesa (o alla speranza) di qualche risul-tato positivo delle politiche di au-sterity. Grande attenzione per tut-to il 2016 dovrà essere prestata all’evoluzione delle grandi crisi geopolitiche già in corso, che ad oggi non sembrano tuttavia aver generato importanti conseguenze sui mercati finanziari.

2016. in questo scenario, al di là del freno ai possibili ribassi azio-nari dato dai rendimenti obbliga-zionari vicini allo zero, gli inve-stimenti nelle borse non dovreb-bero dimostrarsi particolarmente attraenti. Se invece la politica monetaria ultra-espansiva della Bce, il cui proseguimento è con-

4/2/2015 4/5/2015 1/7/2015 1/9/2015 1/11/2015 4/1/2016

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Fonte: elaborazione di Assidir su dati www.borse.it

Rendimento a scadenza BTP a 10 anni dal 4/2/2015 al 4/2/2016

Per la maggior parte del 2015 e anche all’inizio del 2016 il rendimento del decennale italiano è stato al di sotto del 2%, soprattut-to per effetto della politica monetaria espansiva della Bce.

Grande attenzione per tutto il 2016 dovrà essere prestata all’evoluzione delle grandi crisi geopolitiche già in corso, che ad oggi non sembrano tuttavia aver generato importanti conseguenze sui mercati finanziari


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