Date post: | 05-Dec-2014 |
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Leadership & Management |
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La digitalizzazione dei processi organizzativi e commerciali
4° MASTER
EXPORT MANAGEMENT E SVILUPPO DI PROGETTI INTERNAZIONALI
Roma, 29, 30, 31 luglio 2014
Dieci concetti per capire l’e-business
Globalizzazione
Globalizzazione
Web 2.0
DematerializzazioneLa trasformazione di prodotti fisici in prodotti digitalizzati consente:
La distribuzione ubiquitaria dei contenuti La modifica diffusa dei contenuti La condivisione peer-to-peer dei contenuti
Dematerializzazione
Big Data: le tre dimensioni
Volume: grazie a software di data management come Hadoop e MapReduce è possibile gestire anche dati non strutturati, con la conseguenza che il volume di dati disponibile per essere analizzato diventa molto più grande di quello dei database tradizionali
Varietà: i dati analizzati non possono essere solo non strutturati ma anche eterogenei (entries di database ma anche immagini, video, testi, suoni, sensori, eccetera)
Velocità: i dati digitali possono essere processati e analizzati in tempo reale, mentre la metodologia campionaria richiedeva settimane o mesi per la raccolta dei dati.
Big Data: le tre trasformazioni
Totalità: dallo studio dei campioni all’analisi di TUTTI i dati
Esattezza: Rinuncia alla ricerca della precisa esattezza per cui meno errori di campionamento implicano maggiori errori di misurazione
Superamento della Causalità: le correlazioni non ci dicono perché qualcosa sta accadendo ma che qualcosa sta accadendo
Big data: dalla causalità alla correlazione
Per usare i Big Data bisogna uscire da una logica di causalità ed entrare in una logica di correlazione.
Vi è una infinità di dati già disponibili che aspettano solo di essere processati e interpretati come indizii di altri fenomeni con i quali sono in correlazione.
La forma mentis è quella di intuire quali sono i rapporti che fanno muovere certe correlazioni in maniera più stretta di altri e in base a questo poter avviare un percorso di studio di un fenomeno.
Questa messe di dati non deriva solo da applicazioni e macchinari ma anche dagli stessi individui cui viene offerto di «quantificare» ogni loro atto (Fitbit, Jawbone, Zeo)
Crowdsourcing
Il crowdsourcing si applica anche al mercato globale del lavoro
Comunità collaborative
Una comunità collaborativa condivide risorse e competenzediffuse, senza alcuna gerarchia, al fine di produrre o didistribuire un bene o un servizio del tutto gratuito, almenonelle sue componenti essenziali.
Comunità collaborative
Online marketplace
Costi marginali (quasi) zero
Nel campo dei beni digitali il costo marginale di produzione e distribuzione, ovvero il costo per l’unità n-esima di un prodotto/servizio, tende a zero, esclusa la quantificazione delle ore/uomo necessarie
Costi marginali (quasi) zero
Internet delle cose
L’Internet delle cose (Internet of Things) è lo sviluppo di una rete neurale globale, composta da miliardi di apparecchiature, oggetti e sistemi connessi a internet, dunque identificabili con un indirizzo IP, e capaci di trasmettere informazioni su se stesse e sull’ambiente in cui si trovano e di dialogare tra loro.
L’Internet delle cose è stato ipotizzato nel 1995 da Kevin Ashton del MIT ma è oggi reso possibile da tre sviluppi: L’abbassamento dei prezzi dei chip a radio frequenza (RFID) e dei sistemi
microelettromeccanici (quali giroscopi, accellerometri, sensori di pressione)
Lo sviluppo del nuovo protocollo internet IPv6, grazia al quale gli indirizzi internet disponibili passeranno dagli attuali 4,3 miliardi dell’IPv4 a 340 trilioni di trilioni di trilioni
I software e le tecniche dei Big Data
Internet delle cose
Biocapitalismo
«Il biocapitalismo può essere definito come la messa a valore della materia biologica
e del vissuto psichico degli individui.
Il biocapitalismo oltrepassa l'idea dello sfruttamento del lavoratore salariato o
precario per spingersi verso l'uso dell'essere umano come identità da manipolare a
pagamento (chirurgia estetica), come vettore di mode monetizzabili (il fruitore di
media e costrutti simbolici), come materia biologica da brevettare (ingegneria
genetica), come vissuto da "riempire" e a cui trasferire senso (l'entertainment e
l'industria culturale).
Il biocapitalismo ha scoperto che il valore risiede nelle identità, nei significati, nelle
esperienze degli individui e nel loro desiderio di acquisire sempre nuove identità,
nuovi significati, nuove esperienze. Grazie al fatto che oggi la materia biologica e il
vissuto psichico sono brevettabili e manipolabili, essi diventano le vere fonti del
valore».
Biagio Carrano, febbraio 2008 (ripreso da Treccani.it)
Biocapitalismo
Biocapitalismo
Enterprise 2.0“Enterprise 2.0 is the use of emergent social software platforms within companies, or between companies and their partners or customers“
Andrew McAfee
Il modello proposto da McAfee punta a sviluppare la produttività e l’innovatività delle imprese attraverso l’utilizzo dei media sociali e degli strumenti del web 2.0, oltrepassando i confini aziandali e coinvolgendo anche clienti e collaboratori nei processi seguenti:
Knowledge sharing Business process innovation Corporate culture Idea generation
Gli strumenti
Gli strumenti
Il contesto del commercio elettronico
I mercati
Le tendenze
Gli strumenti
Gli esempi
Mercato mondo
Nel 2012 il valore dell’e-commerce B2C a livello globale ha superato per la prima volta il tetto dei mille miliardi di dollari, con una crescita media del 21,1% sul 2011. Nel 2013 le vendite sono cresciute ulteriormente del 18,3% per raggiungere la cifra di 1,298 trilioni di dollari. L’area del Nord-America (364,6 miliardi di dollari nel 2012) cresce del 12,2% raggiungendo nel 2013 un valore di 409 miliardi di dollari. L’area Asia-Pacific (332,46 miliardi di dollari nel 2012), di contro, cresce del 30% e ha superato i 433 miliardi nel 2013 – un terzo dell’e-commerce B2C a livello globale
Mercato-Mondo
Mercato-Mondo
Mercato-Mondo
Mercato-Mondo
Mercato-Mondo
Mercato Europa
L’Europa occidentale rappresenterà nei prossimi anni il 24.3% di tutti gliinvestimenti digitali, con l’Europa centrale e orientale che porterà un altro 3.9%. L’intera Europa sarà appena dietro l’area Asia-Pacifico in termini di quote di spesa di comunicazione digitale globale , ma circa un 10% meno del Nord America.
Mercato Europa
Tra i cinque maggiori paesi d’Europa l’Italia resterà indietro sia per investimenti pubblicitari che per penetrazione dei tablet.
Mercato Europa
Inghilterra, Germania e Francia rappresentano il 70-80% del mercato europeo dell’e-commerce
La crescita maggiore nei prossimi anni si vedrà in Russia, con tassi di crescita fino al 200%
Nei mercati maturi aumenta la frequenza e la quota di spesa dedicate all’e-commerce, mentre la crescita dei mercati emergenti è legata all’ingresso di nuovi clienti
Nel 2014 il mobile commerce dovrebbe raggiungere i 24 miliardi di euro, di cui 9,7 miliardi solo da UK
Maggiori crescite del mobile commerce in Europa:
Polonia: +113%Germania: 112%Francia: 106%
Mercato Italia
Le aziende più attive sul web esportano di più: il 39% del fatturato export delle medie imprese digitalmente avanzate deriva dall’e-commerce.
Solo il 30% delle PMI utilizza internet per vendere/acquistare o esportare/importare.
Il ritardo dell’e-commerce italiano è un inevitabile conseguenza del ritardo digitale del paese.Nel 2013 vi è stato un calo del gioco online e un incremento del giro d’affari di marketplace come Amazon e eBay, che hanno eroso fatturato ai siti di editoria online, di consmetica e di elettronica.
Secondo eMarketer il mercato dell’e-commerce in Italia continuerà a crescere anche a due cifre fino al 2017, quando la popolazione di acquirenti digitali superererà i 18 milioni. Tuttavia la quota attuale in Italia di acquirenti digitali è pari al 28,2% della popolazione totale, contro il 72,7% della Gran Bretagna e il 52,9 dell’Europa occidentale nel suo complesso.
Dati assoluti e percentuali 2004-2012
Mercato Italia
Tendenze dei servizi di vendita online: flash salesazzeramento costi di spedizione nel settore abbigliamento e
accessori, esplosione dei giochi online ingresso sul mercato digitale di piccole realtà semi-artigianali
Si spende ancora poco rispetto ad altri mercati per conquistare un cliente online
La media mondiale è di 51 dollari.
Si investe poco nella realizzazione di siti multilingua e inevitabilmente ne risentono le vendite all’estero
L’e-commerce italiano sembra trascurare quasi completamente l’area Asia Pacifico che invece quella con maggiore crescita dei prossimi anni
Nel 2013 l’Italia ha realizzato un fatturato nel commercio elettronico B2C pari a 12 miliardi di euro. La Germania e la Francia hanno fatturato circa 50 miliardi. Il Regno Unito 107 miliardi.
L’Italia cresce a un tasso del 20% all’anno ma resta in deficit commerciale per un miliardo
Nel 2013 il mobile commerce nel nostro paese è cresciuto di oltre il 200%.Il 65% delle imprese oggetto di un recente rapporto sull’e-commerce in Italia ha dichiarato che aumenterà gli investimenti sul canale mobile, in particolare nelle attività presentate nel grafico:
Editoria: -20%Centri commerciali: +50%Moda: +28%Turismo: +25%Salute e bellezza: +19%Alimentare: +15%Arredamento: +15%
eMarketer stima che 270,9 million di utenti internet in Cina faranno un’acquisto via internet quest’anno, inclusi gli acquisti effettuati da dispositivo mobile. Dal 2016, eMarketer prevede che il numero dei client online arrive a 423,4 milioni con ilmobile componente importante.
Mercato Cina
Mercato Cina
Valore dell’e-commerce cinese nel 2012: 107 miliardi di dollari
Valore dell’e-commerce cinese nel 2016: 457 miliardi di dollari
Mercato Cina
Internet users: 233 milioni nel 2013, 142.5 milioni nel 2008.Telefoni mobili: 77.2% della popolazione, 66.9% nel 2009Smartphones: 125.7 milioni nel 2013, 16.4 million in 2009.Iscritti a social network: 173.6 million in 2013, 71.6 million in 2008
Spesa pubblicitaria totale: $22.67 miliardi nel 2013, $20.63 miliardi in 2008.Spesa comunicazione digitale: $4.55 miliardi, solo il 3.9% del totale globaleSpesa in pubblicità su dispositive mobili: $162 milliardi, 1% della spesa pubblicitaria globale su dispositive mobili
Mercato Russia
Mercato Brasile
Mercato Turchia
Mercato-Mondo
I marketplace
Tendenze
Lo sviluppo di contenuti capaci di coinvolgere il potenziale cliente è la sfida di tutti i direttori marketing
Creare contenuti originali Promuovere contenuti di terzi Conversare attraverso i contenuti Sollecitare la creatività dei clienti
Un mercato a «creatività diffusa» Distribuzione dei contenuti gratuita e ubiqua Clienti come media Tecnologie abilitanti per acquisti h24, critiche
h24
Brand stories Social media
engagement Il marchio come media Collaborazione con i
clienti
Il contesto La strategia
Non solo la notizia, ma tutti i contenuti prodotti da o scaturiti da essa
Dalla notizia al contenuto
Personalizzazione
del messaggio e della modalità di contatto
Cookies
Social media
Molteplicità delle opzioni di navigazione
Data base
Big data
Umanizzazione della presentazioni prodotti
Quando rispondere a una richiesta o a una sollecitazione di un potenziale cliente?
Dinamic Pricing: il contesto fa il prezzo
Mobile Marketing
Tra quattro anni gli investimenti pubblicitari nel mobile saranno circa il 50 o il 40% del totale in Nord America ed Europa occidentale
Mobile Marketing
Tablet Vs. Smartphone: tablet per siti di e-commerce (viaggi e retail); smartphones per media e intrattenimento
Fruitori occidentali più orientati al tablet; quelli oriente più verso lo smartphone
La diffusione dei tablet spinge l’editoria verso l’adattamento dei loro prodotti
I siti editoriali per la mobilità sono aperti nel 75% dei casi da tablet e per il 23% da smartphones.
Chi ha il tablet resta più a lungo sul sito, apre le app due volte più spesso, legge tre volte più pagine di chi ha lo smartphone
Mobile e social sono strettamente connessi: possibile sfruttare offerte per chi accede ai siti sociali dallo smartphone
Ogni sito di e-commerce dovrebbe essere «fully responsive»
Mobile Marketing
Fattori critici di successo
Le tecnologie di base
I software applicativi
La strategia
Gli strumenti
Software di e-commerce
Strumenti di pagamento
Logistica Contabilità
Software per realizzare negozi online
Sistemi di pagamento online
Plug-in per un sito efficace
Lead generation
Landing pageSocial media marketing
Strumenti di pagamentoCommunities e gruppi
SEO e SEMRetargeting
Landing page
Intuitiva
Chiara
Esaustiva
Efficace
Landing page
Social media marketing
Social media marketing
Social media marketing
Communities e Gruppi
Retargeting
Il retargeting è una tecnica che punta a ottenere un tasso di conversione più alta seguendo la successiva navigazione web dei visitatori di un determinato sito.
Questa tecnica di webmarketing è venduta da Google come Remarketing.
Il vantaggio è quello di andare a focalizzarsi su determinate nicchie di visitatori per raggiungerli con messaggi specifici, con la possibilità di determinare impressions, clicks e anche le transazioni effettuate e il relativo ROI.
Altri operatori del settore:
www.adcmedia.de
www.adroll.com
www.propellerads.com/
SEO e SEM
Google Hummingbird è il nuovo algoritmo di ricerca di Google basato sull’interazione semantica e a voce delle persone e si ritiene che condizionerà il 90% dei risultati di ricerca.
L’algoritmo è calibrato sulla ricerca vocale e in mobilità e per ora ha trasformato, attraverso il knowledge graph, l’aspetto e l’organizzazione dei contenuti in risposta alle query. Si parte dai personaggi celebri ma verosimilmente si arriverà a presentare risultati prossimi per tematica, orientamento, periodo storico, stile e così via anche per i prodotti e i servizi in vendita online. Con Hummingbird tutto ciò che l'utente non vede viene scartato, perchè non può arricchire l'esperienza dell'utente, e quindi non può essere preso in considerazione per aumentare la rilevanza del risultato.
Un buona strategia di e-commerce sarà sempre più basata su
contenuti di qualità
ROI e KPI
Quali sono gli obiettivi delle nostre attività digitali? In quale misura puntiamo a:
Sviluppare riconoscibilità del marchio
Generare lead
Mantenere un dialogo costante con clienti attuali e potenziali
Incrementare il reach e l’impatto
Aumentare le vendite
Save the Date!
Il 14 giugno 2014 è entrato in vigore il Decreto Legislativo 21/2014 cherecepisce la direttiva 2011/83/UE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 25 ottobre 2011 in tema di rafforzamento della tutela del consumatore in caso di contratti stipulati a distanza.
Alcune modifiche a tutela del cliente
Reperibilità del venditore, con obbligo di fornire anche numero di telefono, fax e posta elettronicaPrezzo, pagamento, consegna e reclami, con obbligo di fornire la logica del calcolo del prezzo, le modalità di pagamento, di consegna e di trattamento dei reclamiDiritto di recesso, con specifiche dei moduli di recesso stabilito dal DecretoMeccanismo extra-giudiziale di reclamo e ricorso, in cui il consumatore va informato di queste modalità ma sul venditore ricade l’onere della prova
Tre modelli di e-commerce
E-commerce B2C
E-commerce B2B
E-commerce B2B
Business model generation canvas
Marketing e comunicazione digitale per l’internazionalizzazione
Makedonska, 30/6 11000 Beograd Srbija