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E enti - Il Sole 24 Ore · sionisti dello studio ‘Skema consulenza d’azienda’ di Ri-mini lo...

Date post: 26-Mar-2020
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TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE E enti Settimanale - Anno 7 N ° 9 Lunedì 10 marzo 2014 BANCHE, CREDITO & FINANZA APPUNTAMENTI / Organizzato dal Cefin. Il tema è “L’unione bancaria” Una rete di supporto per le banche europee L’Europarlamento approverà il “meccanismo unico di risoluzione” L’ evoluzione della domanda, le innovazioni tecnologiche e regolamentari, il contesto economico spingono le banche italiane a rive- dere il proprio modello distributivo e di servi- zio, per razionalizzare le strutture di costo e venire incontro alle aspettative di una clientela oggi più esigente e attenta all’offerta di servizi aggiuntivi. Ora che l’operatività transazionale si sta gradualmente spostando sui canali diret- ti, le banche ridisegnano il proprio modello di- stributivo, identificando per ciascun canale le attività più indicate, in una logica di completa integrazione multicanale. Sarà questo lo scenario al centro del forum AbiLab in programma il 18 e 19 marzo nel- lo Spazio Eventiquattro, la sede milanese del Gruppo 24Ore. Nella “due giorni” l’attenzione sarà incentrata su innovazione, canali, opera- tività, trend Ict per le banche, modelli distribu- tivi e di servizio. Rivedere i modelli distributivi e di servizio per soddisfare una clientela sempre più esigente O rganizzato dal Cefin, il Centro studi di Banca e Finanza del Dipartimento di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, il 21 marzo alle 14.30 (aula 2 del Dipar- timento) si terrà il primo di una serie di appuntamenti sul tema “L’unione bancaria”, dedicati cioè alle innovazioni “in itinere” nell’assetto giuri- dico e regolamentare dell’in- dustria bancaria e finanziaria nell’Ue e nell’Uem. E proprio per questo assetto “in itinere”, il periodo che precede il rinnovo del par- lamento europeo dovrebbe essere cruciali. Nella seduta di aprile, infatti, l’europarla- mento dovrebbe approvare l’intero pacchetto relativo a uno dei perni dell’Unione bancaria, ovvero il “mecca- nismo unico di risoluzione” e il relativo Fondo. Ovvero, un sistema comune a tut- ti nell’Eurozona ma anche nell’Ue, che consenta di aiutare o smantellare una banca in difficoltà, salvarla ed evitare il suo fallimento, seguendo un meccanismo trasparente, semplice, chia- ro, veloce uguale per tutti. Si tratta del secondo stadio dell’Unione, quello successi- vo all’attribuzione della vigi- lanza unica della Bce. Uno stadio che però sta- va per essere sonoramente bocciato dal Parlamento eu- ropeo agli inizi di febbraio, dopo le critiche mosse alle decisioni prese dall’Ecofin di dicembre (aveva disegnato il Meccanismo unico di riso- luzione troppo dipendente dai governi nazionali, non prevedendo al suo interno alcun rappresentante del- la Commissione europea) e sostanzialmente confermate dall’Ecofin di gennaio, che non aveva recepito le critiche prontamente mosse dal Par- lamento. Il 18 febbraio, però, un ul- teriore summit Ecofin ha accolto le istanze degli eu- roparlamentari, auspicando così un loro voto positivo su tutto il pacchetto ad aprile, prima, quindi, dello sciogli- mento dell’assise per il voto di rinnovo che negli Stati membri Ue si terrà tra il 22 e il 25 maggio (quest’ultima la data per l’Italia). I ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Ue hanno fatto propria la proposta di passare entro il 2024 dai 20 ai 7 giorni lavorativi per il rimborso dei correntisti fino a 100 mila euro. I ministri hanno poi accettato la possi- bilità che, prima della fusio- ne in un unico fondo euro- peo, prevista tra 10 anni, in caso di necessità i fondi di ri- soluzione nazionali possano prestare risorse. Nel sistema finanziario contemporaneo, infatti, tutte le banche sono collegate e l’effetto domino, o contagio, è probabile. Agli Stati dell’Ue conviene quindi sostenere il vicino in caso di bisogno. Il progetto dell’Unione ban- caria è atteso al decollo quest’autunno con il check- up Bce alle banche. Si tratta di un sistema comune, in grado di aiutare un istituto di credito in difficoltà, evitando il fallimento Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 Realizzazione editoriale a cura di New Business Media © RFsole - Fotolia.com
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E entiSettimanale - Anno 7 N° 9 Lunedì 10 marzo 2014

BANCHE, CREDITO & FINANZA

■ APPUNTAMENTI / Organizzato dal Ce� n. Il tema è “L’unione bancaria”

Una rete di supporto per le banche europee L’Europarlamento approverà il “meccanismo unico di risoluzione”

L’evoluzione della domanda, le innovazioni tecnologiche e regolamentari, il contesto

economico spingono le banche italiane a rive-dere il proprio modello distributivo e di servi-zio, per razionalizzare le strutture di costo e venire incontro alle aspettative di una clientela oggi più esigente e attenta all’o� erta di servizi aggiuntivi. Ora che l’operatività transazionale si sta gradualmente spostando sui canali diret-ti, le banche ridisegnano il proprio modello di-

stributivo, identi� cando per ciascun canale le attività più indicate, in una logica di completa integrazione multicanale. Sarà questo lo scenario al centro del forum AbiLab in programma il 18 e 19 marzo nel-lo Spazio Eventiquattro, la sede milanese del Gruppo 24Ore. Nella “due giorni” l’attenzione sarà incentrata su innovazione, canali, opera-tività, trend Ict per le banche, modelli distribu-tivi e di servizio.

Rivedere i modelli distributivi e di servizio per soddisfare una clientela sempre più esigente

Organizzato dal Ce� n, il Centro studi di Banca

e Finanza del Dipartimento di Economia Marco Biagi dell’Università di Modena e Reggio Emilia, il 21 marzo alle 14.30 (aula 2 del Dipar-timento) si terrà il primo di una serie di appuntamenti sul tema “L’unione bancaria”, dedicati cioè alle innovazioni “in itinere” nell’assetto giuri-dico e regolamentare dell’in-dustria bancaria e � nanziaria nell’Ue e nell’Uem. E proprio per questo assetto “in itinere”, il periodo che precede il rinnovo del par-lamento europeo dovrebbe essere cruciali. Nella seduta di aprile, infatti, l’europarla-mento dovrebbe approvare l’intero pacchetto relativo a uno dei perni dell’Unione bancaria, ovvero il “mecca-nismo unico di risoluzione” e il relativo Fondo. Ovvero, un sistema comune a tut-ti nell’Eurozona ma anche nell’Ue, che consenta di aiutare o smantellare una banca in di� coltà, salvarla ed evitare il suo fallimento, seguendo un meccanismo trasparente, semplice, chia-ro, veloce uguale per tutti. Si tratta del secondo stadio

dell’Unione, quello successi-vo all’attribuzione della vigi-lanza unica della Bce. Uno stadio che però sta-va per essere sonoramente bocciato dal Parlamento eu-ropeo agli inizi di febbraio, dopo le critiche mosse alle decisioni prese dall’Eco� n di dicembre (aveva disegnato il Meccanismo unico di riso-luzione troppo dipendente dai governi nazionali, non

prevedendo al suo interno alcun rappresentante del-la Commissione europea) e sostanzialmente confermate dall’Eco� n di gennaio, che non aveva recepito le critiche prontamente mosse dal Par-lamento.

Il 18 febbraio, però, un ul-teriore summit Eco� n ha accolto le istanze degli eu-roparlamentari, auspicando così un loro voto positivo su tutto il pacchetto ad aprile, prima, quindi, dello sciogli-mento dell’assise per il voto di rinnovo che negli Stati membri Ue si terrà tra il 22 e il 25 maggio (quest’ultima la data per l’Italia). I ministri dell’Economia e delle Finanze dell’Ue hanno fatto propria la proposta di passare entro il 2024 dai 20 ai 7 giorni lavorativi per il rimborso dei correntisti � no a 100 mila euro. I ministri hanno poi accettato la possi-bilità che, prima della fusio-ne in un unico fondo euro-peo, prevista tra 10 anni, in caso di necessità i fondi di ri-soluzione nazionali possano prestare risorse. Nel sistema � nanziario contemporaneo, infatti, tutte le banche sono collegate e l’e� etto domino, o contagio, è probabile. Agli Stati dell’Ue conviene quindi sostenere il vicino in caso di bisogno. Il progetto dell’Unione ban-caria è atteso al decollo quest’autunno con il check-up Bce alle banche.

Si tratta di un sistema comune, in grado

di aiutare un istituto di credito in diffi coltà, evitando il fallimento

Spedizione con tariffa Posta Target Magazine

conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

Realizzazione editoriale a cura di New Business Media

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EventiLunedì 10 marzo 20142 Banche, Credito & Finanza

Franco Bulgarini, fondatore e partner di Skema Investment

standolo. Secondo la scuola di pensiero più diffusa, la percentuale da destinare all’investimento e quella ri-servata al prestito (conside-rato più sicuro) dovrebbero essere stabilite dall’analisi delle esigenze e dai bisogni specifici del risparmiatore, dalla sua conoscenza dei mercati e degli strumenti fi-nanziari e dalla sua tolleran-za al rischio”. Nella realtà la percentuale varia a seconda dell’andamento dei mercati.Secondo un’analisi ufficiale diffusa dalla Banca d’Italia, i risparmiatori italiani hanno una forte predisposizione al prestito rispetto all’investi-mento che, secondo gli ulti-mi dati, è intorno al 85% del patrimonio. “Anziché chiedersi: ‘azioni o obbligazioni?’ riteniamo più efficace trovare la risposta a: ‘perché investire? come mi devo comportare in caso di investimento?’. Con Skema abbiamo scelto di offrire ai nostri clienti un servizio professionale soltanto sulla parte di patrimonio specifi-catamente destinata all’inve-stimento”. Senza avere la presunzione

■ SKEMA INVESTMENT / È una società di consulenza �nanziaria che, da quasi 30 anni, si mette al servizio del risparmiatore privato

Per un approccio corretto durante gli investimenti di volersi occupare dell’in-tero patrimonio dei clienti, che spesso hanno in corso rapporti di fiducia e abitu-dini consolidate con la loro banca, Skema ha scelto di offrire un servizio profes-sionale soltanto sulla parte di patrimonio specificata-mente destinata all’inve-stimento: “Per far ciò, pe-rò, non ci occupiamo dell’ analisi dei mercati o della selezione dei titoli. Ritenia-mo in questo senso, di non poter aggiungere nulla alla professionalità e competen-za dei gestori professiona-li (oltre 300 autorizzati in Italia e tutti disponibili per l’investitore privato) che con la loro storia, i mezzi, le centinaia di analisti, gli uffici e le sedi nelle mag-giori piazze finanziarie del mondo, offrono il massimo della competenza e della consulenza finanziaria”. L’of-ferta di Skema Investment è orientata all’unica attività che nessun professionista della finanza può svolgere per conto dell’investitore: il suo approccio all’investi-mento, il suo atteggiamento e il comportamento durante

la vita dell’investimento. Se, in caso di prestito, dopo aver scelto a chi destinare i fondi (banche, stati, aziende) e a quali condizioni, il presta-tore può avere un atteggia-mento e un comportamento passivo (perchè ininfluente ai fini del risultato finale), in caso di investimento l’at-teggiamento e il comporta-mento dell’investitore ‘deve’, invece, essere attivo per il conseguimento effettivo del risultato. È completamente inutile - conclude Bulgarini - che i mercati salgano o che il gestore professionale pro-duca performance, se l’inve-stitore non ha un piano per ‘creare le condizioni’ per po-ter realizzare concretamente i risultati. Ci siamo appunto concentrati su questo aspet-to e abbiamo realizzato la nostra offerta di servizio. Dalla comprensione del concetto di investimento (approccio attivo), alla rea-lizzazione di un portafoglio internazionale (non in-fluenzato dalle previsioni), dalla selezione dei gestori a cui affidare la gestione sui mercati, alla loro eventuale conferma e/o sostituzione, dalla predisposizione di un obiettivo a un piano di decisioni strategiche per il consolidamento dei risultati o dello stop loss”. Natural-mente senza intervenire mai nell’operatività e nel trasfe-rimento del denaro, che il cliente effettua sui suoi con-ti attraverso gli intermediari autorizzati.

Questo il supporto o�erto ai clienti che, per ottenere risultati, devono adottare un atteggiamento attivo

Come ogni anno si ripe-te il rituale delle previ-

sioni sui mercati finanziari. Tutta l’informazione finan-ziaria si occupa di questo, compresi gli addetti ai la-vori. Per i professionisti di Skema Investment, società di consulenza, di cui Franco Bulgarini è fondatore e uno dei partner, la visione è de-cisamente realistica: “Credo che non ci sia proprio più nulla da dire in merito alla poca attendibilità delle pre-visioni finanziarie. Come

diceva J.K. Galbraith nel suo libro ‘L’economia della truf-fa’, ‘le variabili sono così tan-te e si possono combinare in così tanti modi, che non è possibile fare previsioni in economia e in finanza az-zeccandoci più della metà delle volte”.Inoltre, afferma Bulgari-ni “anche in caso di giuste previsioni, non è detto che si concretizzi un buon inve-stimento. Da quasi 30 anni ci occupiamo di assistere gli investitori nelle loro de-

cisioni di investimento. Da quasi 15, avendo unito le competenze con i profes-sionisti dello studio ‘Skema consulenza d’azienda’ di Ri-mini lo facciamo attraver-so Skema Investment senza rappresentare o promuovere prodotti e servizi finanziari, ma con un’ offerta di servi-zio che parte, come tutte le altre attività professionali svolte dal gruppo dall’analisi dei dati, dalla verifica delle opportunità e la predispo-sizione di piani operativi, sempre tenendo conto della prospettiva del nostro clien-te. Nel caso specifico, l’inve-stitore”.Skema si rivolge quasi esclu-sivamente agli “investitori” privati che, per quanto pos-sa sembrare banale, investo-no in azioni, differenzian-dosi così dai “prestatori”, che prestano il loro denaro (obbligazioni, certificati...). In realtà quasi nessuno è un investitore puro così come quasi nessuno è un prestatore puro. “Ogni ri-sparmiatore infatti, sottoli-nea Bulgarini, distribuisce il suo patrimonio in parte investendolo e in parte pre-

Verrà fatto il punto sui Paesi emergenti e sul loro ruolo

nel meccanismo del riequilibrio globale

Realizzazione editoriale a cura di: New Business Media SrlVia Eritrea, 2120157 Milano

Agente:AREA MEDIA sasVia Nannetti, 2/e 40122 BolognaTel.: 051 6492589 Fax: 051 5282079Mail: [email protected]

Stampatori:ll Sole 24 Ore S.p.A. Via Busto Arsizio, 36 20151 Milano;Il Sole 24 Ore S.p.A. Via Tiburtina Valeria; Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq);Stampa Quotidiana S.r.l - Via Galileo Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone Medicina - (Bo);

DIN NEWSLETTERSettimanale Anno 7 - Numero 9 Lunedì 10 marzo 2014

TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

E entiRegistrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005

Direttore responsabile: Mattia Losi

Una buona educazione �nanziaria è la base per

prendere decisioni consa-pevoli e costruirsi un futuro più sereno. È questo il detta-to che giunge dal Salone del risparmio, un appuntamento ideato da Assogestioni che, all’Università Bocconi dal 26 al 28 marzo prossimi, si pre-senterà nell’edizione 2014 con un centinaio, tra conferenze e seminari, incontri e inizia-tive dedicati ai professionisti (le prime due giornate), ma anche a tutto il pubblico dei risparmiatori attuali e futuri, come gli studenti (terza gior-nata). “Imparare a risparmiare oggi per costruire il tuo futuro do-mani” è, per esempio, il motto scelto per il concorso rivolto agli studenti delle classi III, IV e V delle scuole superiori e prevede la realizzazione di una fotogra�a amatoriale. Per

Irs nasce nel 2000 da un’idea di Lucio Caizzi, attuale

amministratore della società. “Irs svolge attività di recu-pero crediti attraverso una struttura di call center e una rete di esattori diretti - spie-ga Caizzi -. Oggi gode di una quali�cata struttura di back-o�ce, di una struttura di call-center, di una rete esattoriale di oltre 100 unità controllate direttamente e che coprono l’intero territorio nazionale, oltre a una struttura legale interna”.In particolare, la società è focalizzata nella gestione del credito, dalla fase della due-diligence �no a quella del recupero del credito, in ambito bancario, �nanziario, assicurativo, utilities e com-merciale.Scendendo in dettaglio, i più importanti servizi o�erti da Irs si articolano, per esempio, in processi di due-diligence �nalizzati alla valutazione di singoli crediti o portafogli di crediti Npl. L’attività viene svolta con modalità di�eren-ziate in funzione della tipolo-gia di asset in esame e del loro relativo status.“Inoltre, attraverso un ser-vizio di phone collection

Conferenze, seminari e incontri per addetti ai lavori e pubblico Recupero crediti con il call center e il supporto dell’avvocato

Al via il Salone del Risparmio Una rete esattoriale di oltre 100 unità

adulti e professionisti, invece, il confronto con un risparmio gestito lungimirante sarà pos-sibile grazie alla molteplicità di eventi organizzata per i tre giorni. A partire dalla conferenza plenaria di inaugurazione del Salone, in programma mercoledì 26 marzo, all’audi-torium alle 10. In contempo-ranea, alla sala 1 dell’Univer-sità Bocconi, “Oltre il credit

o�riamo un consulente tele-fonico che opera con molta determinazione al �ne di re-cuperare il credito, con una struttura organizzata ed e�-ciente - prosegue Caizzi -. Nel contempo, anche il recupero domiciliare è una fase fonda-mentale dell’esazione. I nostri funzionari si recano presso il domicilio del debitore per supportarlo nella de�nizione del saldo insoluto”. Irs o�re ai propri clienti un servizio di rintraccio attraver-so ricerche anagra�che, visu-re camerali, veri�ca protesti e informazioni commerciali,

crunch: minibond strumenti alternativi per �nanziare la competitività”. Nella stessa giornata, una full immersion su “mercati e prodotti” e “in-vestire nell’Italia che vale, conviene”. Nel pomeriggio, a partire dalle 14, c’è di che scegliere tra “Gli investitori istituzionali e il rinnovo del-le cariche sociali nelle società quotate: dalla selezione alle esperienze concrete”, “Analisi e scenari di mercato” e “S�de e opportunità per l’Italia do-mani”. Sarà inoltre possibile fare il punto su “Paesi emer-genti: quale ruolo nel delicato meccanismo del riequilibrio globale”?Tra gli appuntamenti in pro-gramma giovedì 27 marzo, alle 10 “Come scegli chi deve scegliere. Quando la cucina pop incontra la �nanzia”; al-le 12 “La biotecnologia: asset strategico per la crescita del portafoglio”; alle 15 tutto per imparare “L’arte di ottimizza-re rischio e rendimento”. Nella giornata di chiusura, due appuntamenti per gli stu-denti, diversi incontri tecnici e la conferenza di chiusura (auditorium ore 14.30) dedi-cata a “Il rilancio della previ-denza complementare”.

ed è in grado di supportare le società mandanti attraverso l’intervento dell’avv. Gabriella Baldi e un capillare network di avvocati domiciliatari su tutto il territorio nazionale.“La nostra missione è garan-tire alle società mandanti pre-parazione e specializzazione dei nostri collaboratori, indi-spensabili al giorno d’oggi per garantire alti standard quali-tativi”.La sede di Irs è in Toscana, in provincia di Arezzo, una �liale si trova a Napoli ed è in programma un’altra apertura a Milano.

■ EVENTI / Organizzato da Assogestioni all’Università Bocconi, dal 26 al 28 marzo ■ IRS / Specializzata dal 2000 nella gestione del credito, a livello nazionale

Lucio Caizzi, amministratore di Irs

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Creare valore nel territorio.una promessa

che manteniamodal 1852.

Siamo nati per sostenere lo sviluppo economico locale. Nel tempo il nostro impegno è cresciuto dando frutti sempre più consistenti. Per tutti. Grazie alla nostra capacità di essere concretamente al fianco di chi lavora e vive nel territorio abbiamo ottenuto un riconoscimento prestigioso. Un risultato importante che ci spinge a fare ancora meglio.

MIGLIOR BANCA DELLA REGIONE UMBRIA

www.cariorvieto.it

EventiLunedì 10 marzo 2014 Banche, Credito & Finanza 3

in condizione di utilizzare i servizi in modo rapido ed ef-�ciente: da una �rma digitale da apporre sui documenti tra-mite tablet in �liale, ma anche online su Internet, a processi che permettono aggiorna-menti in tempo reale sullo stato di una pratica. Il tutto anche in mobilità. La banca deve semplicemente scegliere quali canali attivare e quale modello operativo utilizzare.Anche l’evoluzione normativa è uno stimolo a innovare gli strumenti di governo della

■ CONSORZIO SERVIZI BANCARI / Propone il Portale del Credito, che fa cooperare tutti gli addetti sotto un unico strumento gestionale

Verso un modello di “banca digitale”

banca, in quanto viene richie-sta sempre più una visione unitaria dei rischi integrando aspetti commerciali, di credi-to e controlli operativi. Cse ha deciso di innovare anche in questo ambito, lavorando su vere e proprie soluzioni integrate a supporto degli adempimenti: un insieme di competenze che, tramite il supporto della controllata C.S.E. Consulting, vengono rese disponibili alle banche, coniugando l’interpretazio-ne delle norme con l’utilizzo

degli strumenti progettati e messi a disposizione come outsourcer.Agli ormai consolidati mo-delli di rating di rischio cre-ditizio e Crm, si sono a�an-cate basi dati che permettono di valutare la redditività dei clienti coniugata con il ri-schio, determinando l’assor-bimento di capitale. I dati possono essere utilizzati per de�nire strategie, in grado di fornire risposte operative in campagne guidate dal Crm e da un pricing basato sul ri-schio controparte e sull’assor-bimento di capitale.Nell’ambito della gestione dei crediti, particolarmente rilevante nell’attuale gestione delle banche, Cse propone il nuovo Portale del Credito, che permette di far coopera-re sotto un unico strumento gestionale le varie �gure pro-fessionali interne ed esterne alla banca. Le diverse attività sono eseguibili utilizzando un’interfaccia gra�ca basata sui moderni concetti di usa-bilità: l’intero processo parte dalla domanda per arrivare, nel caso di delibera positi-va, all’erogazione sui diversi partitari, con l’integrazione anche, nell’iter di approva-zione, delle condizioni eco-nomiche. Questo progetto ha come obiettivo anche quello di ra�orzare la compliance, diminuire i costi automatiz-zando molte attività manuali e migliorare l’e�cienza com-plessiva di tutto il processo di erogazione e gestione del credito.

Il Cse mette a disposizione degli istituti un “ecosistema” integrato che rende più e�ciente la fruizione dei servizi

Il termine “innovazione” ha molti signi�cati ed è spes-

so considerato un sinonimo di crescita, futuro, di�eren-ziazione, posizionamento, e�cienza e molti altri con-cetti che si trovano nei pia-ni industriali delle aziende. Spesso si tende però a con-fondere questo concetto con quello di evoluzione tecno-logica, dimenticando quanto sia importante (anche se me-no visibile) l’innovazione dei modelli di servizio. Innovare

vuol dire infatti a�rontare situazioni note con nuovi strumenti, attraverso proces-si e approcci non utilizzati in precedenza.Il Cse (Consorzio Servizi Bancari) coadiuva le banche per cogliere l’opportunità e anche la necessità di indivi-duare e realizzare soluzioni che rappresentano un misto di tecnologia, comunicazione e processi.Internet e le nuove modalità di interazione dei social net-

work hanno indotto i clienti a richiedere servizi sempre più semplici da fruire, con tempi di risposta non compatibili con una gestione tradiziona-le dei processi. L’abitudine al possesso “�sico” dell’infor-mazione, rappresentato dalla copia cartacea dei documenti, è stato ormai superato dalla richiesta di accessibilità alle informazioni: non si chiede più di avere un documento, è su�ciente reperirlo e con-sultarlo rapidamente, quando serve. Per supportare questa nuova modalità di interazio-ne, le banche devono innova-re i processi operativi e rive-dere il ruolo degli sportelli.Per sostenerle in questo per-corso, Cse ha sviluppato un modello di “banca digitale”, dove e�cienza operativa ed esperienza del cliente si inte-grano attraverso un percorso che, senza soluzione di conti-nuità, partendo dalla richie-sta del prodotto sul canale preferito dall’utente, conclu-de il processo in tempi rapidi e senza utilizzo di carta.Gli strumenti che Cse rende disponibili sono molti e rap-presentano un “ecosistema” integrato che pone il cliente

La sede del Cse

Vittorio Lombardi, amministratore delegatodi Cse

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EventiLunedì 10 marzo 20144 Banche, Credito & Finanza

Roberto Manini, responsabile direzione gestione clienti e sviluppo commerciale di Cedacri

al web e ai dispositivi mobili, il modello Cedacri valorizza anche il ruolo del Contact Center e degli Atm, senza in alcun modo penalizzare il contributo della �liale. “Se il web, il mobile o gli Atm so-no destinati a imporsi come piattaforma preferenziale per l’erogazione di servizi a mi-nor valore aggiunto, come ad esempio la predisposizione di pagamenti, il ruolo dell’opera-tore di sportello deve evolvere sempre più verso quello di primo consulente del clien-te”, chiarisce Manini. “Egli ha infatti il compito di acco-glierlo in �liale, intercettarne i bisogni e indirizzarlo, se ne-cessario, verso consulenti più specializzati. Questi ultimi possono rendersi disponibili

■ CEDACRI / Soluzioni in outsourcing per una banca digitale e multicanale verso la dematerializzazione dei processi e la valorizzazione dei canali diretti

Allo sportello, col tablet, al telefono o all’Atm al cliente via web conference o chat da postazioni dedicate situate in �liale. Dunque, i consulenti focalizzati in aree molto speci�che possono non essere �sicamente presenti allo sportello, ma operare da Contact Center centralizzati ed essere raggiunti tramite le nuove tecnologie”. In quest’ot-

tica Cedacri ha recentemente sviluppato una nuova piatta-forma di Crm strategico, in grado di supportare tutte le fasi di prevendita e di ven-dita (in �liale e attraverso i canali diretti) per mezzo dell’utilizzo di logiche di mar-keting evoluto quali il “next product” o l’indicazione del-la probabilità di acquisto da parte del cliente. La nuova piattaforma nasce integrata al Crm operativo del sistema Cedacri, per con-sentire ai clienti di disporre di una soluzione di gestione del processo di vendita end-to-end in grado di abilitare ef-�caci logiche di azione com-merciale.

Il remote selling si integra nei sistemi di home e mobile banking. E la banca territoriale diventa più competitiva

Per rimanere competitive nell’attuale contesto di

mercato, le banche territoria-li hanno necessità di rivedere profondamente le modalità con cui si relazionano ai pro-pri clienti. E devono fare in modo che il loro posiziona-mento - basato da un lato sulla solida conoscenza della clien-tela e dall’altro sulla prossimi-tà al territorio - sia valorizzato dalla molteplicità di canali di contatto oggi disponibili. Come a�rontare in modo ef-�cace questo percorso evolu-tivo? Cedacri, operatore spe-cializzato nelle soluzioni di outsourcing rivolte al settore bancario, propone agli istituti di puntare sul modello della banca digitale, che da un lato spinge verso la dematerializ-zazione dei processi e dall’al-tro verso un ripensamento del mix di canali attraverso cui interagire con la clientela e sviluppare l’o�erta di prodotti e servizi. Roberto Manini, responsabi-le direzione gestione clienti e sviluppo commerciale di Cedacri, spiega “Nell’ottica di Cedacri, la banca territoriale del futuro deve valorizzare i canali diretti, trasformandoli

sempre più in canali di ven-dita oltre che di servizio, e al contempo preservare il ruolo della �liale, luogo principe in cui coltivare la relazione personale con il cliente e che concretizza la vicinanza al territorio. A fronte di tutto ciò, va poi ricercata una reale integrazione fra tutti i canali, per arrivare a far vivere a ogni cliente un’esperienza di rela-zione con la banca ricca e co-erente, qualunque sia il punto di contatto”.Il modello proposto da Ce-dacri consente alla banca di accrescere l’e�cacia commer-ciale, aumentando la capacità di cross selling sui clienti esi-stenti e dando l’opportunità di acquisire nuovi clienti con i canali diretti. “In quest’ottica,

un ruolo fondamentale è gio-cato dalla piattaforma di re-mote selling che Cedacri può integrare nei sistemi di home banking e mobile banking”, commenta Manini. “In parti-colare, grazie alla partnership con InfoCert, la piattaforma di vendita proposta da Ce-dacri consente di conferire in modo immediato al potenzia-le cliente della banca, sul web o via tablet e smartphone, lo strumento di �rma digitale remota necessario a sottoscri-vere il contratto d’acquisto, identi�cando la persona tra-mite boni�co bancario o car-ta di credito, nel caso in cui il potenziale cliente abbia già un conto corrente, o tramite webcam, nel caso di soggetti senza conto corrente”. Oltre

La sede Cedacri a Collecchio (Pr)

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EventiLunedì 10 marzo 2014 Banche, Credito & Finanza 5

Quello che oggi è il Ccfs, Consorzio Cooperativo

Finanziario per lo Sviluppo, nasce nel 1904. Nella pri-ma metà del secolo, realizzò la Ferrovia Reggio-Ciano e quella Reggio Guastalla, ge-stendo il trasporto pubblico locale nella provincia di Reg-gio �no al 1975. Dopo aver venduto il ramo trasporti alla neo costituita azienda pub-blica, trasformò la propria attività iniziando a operare in ambito �nanziario. Dal 2001, con l’incorporazione del ramo di attività �nan-ziaria di Fincooper, Ccfs ha assunto una dimensione na-zionale. “Oggi il Consorzio associa oltre 1.150 imprese coope-rative e collabora con Banca Etica con la quale ha realiz-zato prodotti �nanziari dedi-cati alla cooperazione sociale ma anche ad altri settori, co-me l’agricoltura biologica, le energie alternative, il nuovo welfare e le cooperative di comunità”, a�erma Agostino Alfano, a.d. di Ccfs.Per Ccfs è fondamentale for-nire servizi �nanziari a soste-gno dell’economia reale e del lavoro, e promuovere lo svi-luppo delle imprese coopera-

Presente con 11 �liali nelle province di Pistoia, Prato

e Firenze, la Banca di Pistoia Credito Cooperativo ha te-nuto fede alla sua vocazione di sostegno alle pmi del ter-ritorio di riferimento anche in questi anni di congiuntura negativa. In un contesto di stretta creditizia e di distanza crescente fra le realtà econo-miche locali e i centri deci-sionali delle grandi banche, la Banca di Pistoia ha mante-nuto un contatto diretto con piccoli e medi imprenditori, assistendoli �nanziariamente

Con la riforma del titolo VI del Tub, avvenuta con il

decreto legislativo 141/2010, che disciplina anche l’attività degli agenti in attività �nan-ziaria e dei mediatori crediti-zi, all’Oam (Organismo degli agenti e mediatori creditizi) viene attribuita la competen-za esclusiva e autonoma della gestione degli elenchi di tali categorie di operatori. Con-seguenza immediata la dra-stica riduzione del numero di agenti e mediatori, passati da 160.000 a circa 16.000. Il 2013 è stato caratterizzato quindi dalla riduzione del nu-mero di player sul mercato �-nanziario oltre che da un’evi-dente contrazione del credito. Di�cile dunque mantenere le quote di mercato preceden-temente detenute. Synthesis, intermediario del credito, iscritta nell’elenco degli agenti in attività �nanziaria (ex art. 128 quater decreto legislativo 385/93), è riuscita a trasfor-mare in opportunità la di�-coltà. “Abbiamo consolidato inizialmente la posizione e investito nella costruzione di un network di competenze sul territorio nazionale - spie-ga l’amministratore delegato Francesco De Stefano -, �no

Associa oltre 1.150 imprese, realizzando prodotti �nanziari

Stanziati 5 milioni di euro e creato “Mutuo 5x5”

Nel 2013 ha incrementato del 50% il liquidato intermediato

A favore dell’economia reale e del lavoro

Fondi per le nuove assunzioni

Intermediazione trasparente del credito

tive, quindi senza �nalità di speculazione privata. “Siamo convinti”, sottolinea Alfano, “che la presenza cooperativa nell’economia dei territori costituisca un elemento di progresso. I soci possono depositare le loro eccedenze di liquidità in forme tecniche molto semplici ed elastiche, ottenendo remunerazioni migliori di quelle fornite dal mercato per strumenti ana-loghi. Inoltre ai soci è fornita un’ampia gamma di stru-menti di �nanziamento, sia a sostegno delle necessità di capitale circolante che degli investimenti”.

e fornendo consulenza perso-nalizzata per fronteggiare gli ostacoli che la crisi presenta ogni giorno. Con l’auspicio che i segnali di ripresa si tra-ducano in crescita economica e occupazione, la Bcc ha stan-ziato un plafond di 5 milioni di euro e creato un prodotto denominato “Mutuo 5x5”, che �nanzia con 25 mila eu-ro ogni nuova assunzione a tempo indeterminato o a ter-mine con una durata minima di 18 mesi. Lo scopo è quello di permettere all’impresa di sostenere i costi del primo

a raggiungere una posizione di rilievo nel settore, con un incremento del 50% del liqui-dato intermediato”. Questo ha consentito di piani�care e mettere in atto consistenti investimenti pubblicitari per l’anno in corso, nell’ottica di capillarizzare la propria pre-senza sul mercato italiano. La società (www.synthesisweb.it) nasce da un’esperienza plu-riennale nel settore del credi-to e con�uenza di espressioni e sensibilità diverse, non-ché sinergiche. Si identi�ca con prontezza ed e�cienza

Attualmente Ccfs �nanzia i soci per circa 850 milioni di euro: i �nanziamenti ven-gono erogati direttamente dal Consorzio o da proprie partecipate specializzate. Gli investitori esterni potreb-bero essere ammessi solo in qualità di soci sovventori, ma allo stato attuale Ccfs non ha attivato un fondo per questo tipo di soci. “La grande crisi �nanziaria - conclude Alfano - ha portato con sé un enorme sistema di regole per dare nuova stabili-tà e impedire comportamen-ti speculativi. Questo sistema ha però colpito quasi esclusi-vamente banche e �nanzia-rie del territorio, lasciando quasi indisturbati coloro che operano in derivati. Ciò ha causato una pesante riduzio-ne del �usso di credito alle imprese. Ccfs, non operando nei confronti del pubblico, non è oggetto di queste nor-me, ma è comunque molto attento sia al rapporto tra pa-trimonio e volumi d’impiego �nanziario, sia a quello fra rischi e rendimenti, riuscen-do, anche in questi ultimi anni, a garantire �ussi di cre-dito stabile e un rendimento ai propri soci”.

anno di lavoro dei nuovi as-sunti, spalmandone l’impatto �nanziario sul quadriennio successivo. Il nome rimanda alle due caratteristiche fonda-mentali del mutuo, che è re-golato a un tasso di interesse �sso del 5% e ha una durata di 5 anni, di cui uno di pre-ammortamento. Sono �nan-ziabili tutti i soggetti dotati di partita Iva, quindi anche i liberi professionisti, e non sono previste garanzie reali a supporto. Il prodotto ha una struttura della massima sem-plicità e minime incombenze burocratiche, prevedendo solo il controllo da parte del-la banca sull’e�ettivo incre-mento occupazionale. Non vengono percepite spese di istruttoria né di incasso rata, in modo che sul Taeg incida unicamente l’imposta sosti-tutiva dello 0,25%. Di fronte all’ovvia considerazione che le aziende intenzionate ad as-sumere nuovo personale sono eccezioni virtuose in un con-testo di imprese in di�coltà, la Banca di Pistoia sottolinea che il “Mutuo 5x5” può alme-no attenuare l’impatto della problematica �nanziaria sulla decisione �nale dell’impren-ditore.

nell’erogazione del credito, assoluta professionalità della rete, vocazione a costituire un network specializzato (point Synthesis), proposte concor-renziali e trasparenti.Ha sede legale a Bologna e amministrativa a Siderno (Rc), due sedi operative a Mi-lano e Reggio Calabria, Point in tutta Italia. “Si è investito nella crescita aziendale non solo con campagne pubblici-tarie nazionali, ma pure po-tenziando l’infrastruttura It, realizzando una piattaforma web innovativa che ci con-senta un contatto costante con la rete, sempli�cando le diverse procedure - sottoli-nea De Stefano -, ottimiz-zando il �usso di lavoro in generale e quello tra agenti/collaboratori e back-o�ce nello speci�co”.Insomma, una realtà in cre-scita, dinamica e ambiziosa, che punta a conquistare e gestire una quota sempre più ampia del settore del credito. Ovvero un traguardo consi-stente, da raggiungere mar-cando ogni nuovo spazio con il tratto distintivo della “sinte-si” di cultura imprenditoriale e competenza professionale di cui è portatrice.

■ CCFS / Il Consorzio Cooperativo per lo Sviluppo nasce nel 1904 a Reggio Emilia

■ BANCA DI PISTOIA / Un prodotto dedicato a chi crea occupazione

■ SYNTHESIS / Sintesi di cultura imprenditoriale e competenza professionale

Agostino Alfano, a.d. di Ccfs

Cristiano Mazzei, responsabileArea Mercato

L’a.d. Francesco De Stefano

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EventiLunedì 10 marzo 20146 Banche, Credito & Finanza

Bilanciare le esigenze di conformità tributaria con

il diritto alla privacy è sempre più importante per i titolari di patrimoni, anche di piccole dimensioni. A maggior ragio-ne quando entrerà nel vivo la procedura di rimpatrio di attività estere (d.l. 28 gennaio 2014, n. 4 sulla “voluntary di-sclosure”).D’altra parte, l’amministra-zione delle attività �nanziarie, specie se ripartite presso più banche o intermediari �nan-ziari, si fa sempre più com-plessa; come pure quella dei beni esteri. Basti pensare ai recenti interventi normativi in materia di imposte patri-moniali sulle attività estere (Ivie ed Ivafe), monitoraggio �scale, ritenute alla fonte sui

“La grave crisi economica e �nanziaria di questi

ultimi anni - sostiene Gian-carlo Cardinali, presidente di Fidimpresa Umbria - ha determinato un progressivo irrigidimento nella relazio-ne tra il sistema bancario e il mondo delle imprese”.Da sempre Fidimpresa per-segue una strategia volta alla quali�cazione della relazione con i principali interlocutori bancari, con l’obiettivo di cre-are valore per le imprese socie (circa 12.000) rappresentate principalmente da imprese di minori dimensioni. Nel 2013 Fidimpresa ha garantito �nanziamenti per 35 milioni di euro e ha di recente ottenu-to l’autorizzazione dal Fondo Centrale di Garanzia a certi�-care il merito di credito.“Con la crisi - nota Cardinali - alcune banche hanno adot-tato una strategia non del tut-to trasparente di traslazione del rischio di credito al Con-�di. Per questo Fidimpresa ha adottato una politica crediti-zia volta a un’attenta selezione delle domande di garanzia, puntando sulla professiona-lizzazione delle risorse uma-ne e su autonomi strumenti di analisi come, per esempio,

Il contratto �duciario per amministrare attività �nanziarie e beni esteriNel 2013 garanzie per 35 milioni. Ora anche certi�catori sul credito

Riservatezza e competenzaIl confidi deve essere un facilitatore

�ussi �nanziari provenienti dall’estero.“Il contratto �duciario rap-presenta una buona soluzione - nota Maurizio Bastianelli, commercialista iscritto al Re-gistro dei professionisti accre-ditati tenuto dall’Associazione ‘Il Trust in Italia’ e presidente della Fides, società �duciaria di Ancona, totalmente indi-pendente da operatori banca-ri e �nanziari -. Soprattutto se tale strumento è coordinato con speci�che competenze in materia di �scalità degli stru-menti �nanziari e degli inve-stimenti patrimoniali”.Molti i bene�ci per i titolari di patrimoni: riduzione dei costi �scali e dichiarativi (nessun quadro Rw), nel caso le atti-vità estere siano amministra-

sistemi di scoring interni e ac-cesso a banche dati”.Per dare risposte all’altezza delle esigenze delle imprese Fidimpresa, come Con�di non vigilato, vuole caratte-rizzarsi per a�dabilità e pro-fessionalità alla stregua di un intermediario vigilato. Cardinali si aspetta dalle ban-che “selettività anche nelle relazioni con i Con�di e chie-diamo di valutare la solvibi-lità e la professionalità delle singole strutture. Stringere collaborazioni con le banche signi�ca ricercare percorsi

te �duciariamente, anziché detenute direttamente. Dalla riservatezza verso terzi per le attività in Italia o all’este-ro amministrate per conto dell’investitore alla possibilità di rendicontazione unitaria dei portafogli titoli e parteci-pazioni, anche non quotate, e di compensazione tra plu-svalenze e minusvalenze su titoli e strumenti �nanziari detenuti presso intermediari bancari o �nanziari italiani ed esteri (circostanza, quest’ulti-ma, non agevole o spesso non possibile). Fino alla certezza dei rapporti tributari, curati dalla società �duciaria, verso l’Amministrazione �nanziaria italiana.“La variabilità e complessità dei servizi �duciari e di con-sulenza in materia di patri-moni - aggiunge Bastianelli - ha trovato recente soluzio-ne, nell’ambito del nostro gruppo, nella costituzione dell’unità ‘Attività �duciaria e trust’ composta dalla Fides - Società Fiduciaria, dallo studio tributario e societa-rio Bastianelli & Associati, dalla Bastianelli & Associati Trust Company e da un legale esperto in diritto mobiliare e �nanziario”.

condivisi, basati su alcuni princìpi quali una maggiore certezza giuridica del rappor-to, la riduzione delle asimme-trie informative a monte e a valle del rilascio della garan-zia, l’attivazione di economie di scala nell’integrazione dei processi e l’accreditamento del ruolo del con�di quale facilitatore della relazione. Anche nei nuovi scenari la prossimità, la mutualità e la sussidiarietà - nota Cardinali - sono valori da esaltare per il rilancio del rapporto banca-con�di-piccola impresa”.

Giancarlo Cardinali, presidente di Fidimpresa Umbria

■ FIDES / Consulenza mirata per i titolari di patrimoni ■ FIDIMPRESA UMBRIA / Chiede alle banche percorsi condivisi sui princìpi

fre percentuali, e al 7,5% del sistema bancario. Agri�di Uno, pur operando nelle sole province di Bolo-gna, Ravenna, Forlì/Cesena e Rimini, quindi con una territorialità molto limita-ta, si colloca comunque tra i maggiori con�di operanti in agricoltura.Sicuramente Agri�di non crede di poter vivere sugli allori, in particolare ora che stanno per partire le oppor-

■ AGRIFIDI UNO EMILIA ROMAGNA / È tra i maggiori con�di operanti nel settore, nonostante la territorialità molto limitata

Trent’anni di solidità al servizio delle imprese agricole

tunità previste dai Psr (Piani di Sviluppo Rurale) che, co-me per il passato, dovrebbe-ro stimolare investimenti da parte delle aziende agricole più dinamiche. Questi piani in molti casi implicheranno la necessità delle aziende di accedere al credito per realiz-zare gli investimenti inseriti nei piani stessi. Infatti i con-tributi comunitari in conto capitale relativi alle opere da realizzare normalmente arri-

Nonostante la crisi, nel 2013 ha deliberato 112 milioni di �nanziamenti rispetto ai 105 dell’anno precedente

Anche il 2013 si è conclu-so, e nonostante gli au-

spici e le aspettative da parte di tutti, non si vedono ancora segnali della tanto attesa ri-presa dell’economia italiana, né tanto meno si nota una ri-presa degli indici della �ducia da parte della maggior parte delle imprese e delle famiglie. Non manca giorno in cui non venga pubblicato qualche ar-ticolo o servizio televisivo in cui venga trattato il tema del-le di�coltà che le imprese e le famiglie hanno nell’accedere

al credito, e se vi riescono, lo devono pagare molto caro, indipendentemente dai pro-clami sul calo degli spread.Anche diversi con�di, che �no a qualche anno fa erano riusciti a far sì che le banche potessero valutare positiva-mente le richieste di credito delle imprese socie, stanno vivendo di�coltà a causa dell’aumento delle so�erenze sui prestiti da loro garantiti, con conseguenti erosioni dei propri patrimoni di garanzia, grazie ai quali potevano rila-

sciare le garanzie alle banche.La diminuzione della patri-monializzazione dei con�di ha fatto sì che le banche ab-biano cominciato a valutare meno favorevolmente le ga-ranzie dei con�di meno pa-trimonializzati. Cosa che ha provocato in molti casi un ca-lo dell’operatività degli stessi, che inevitabilmente si è an-data a ripercuotere sulla loro redditività e capacità di con-tinuare a rilasciare garanzie.In questo contesto Agri�di Uno Emilia Romagna che, per scelta opera al servizio esclu-sivo delle imprese agricole, nel 2013 ha invece aumentato la propria operatività. Infatti ha deliberato 112 milioni di euro di �nanziamenti rispet-to ai 105 dell’anno precedente (+6,6%), confermando come le banche convenzionate con-tinuino a riconoscere le ga-ranzie Agri�di. Merito, da un lato, di una solidità patrimo-niale non più tanto comune, dall’altro, di un’incidenza del-le so�erenze sui �nanziamen-ti garantiti nel 2013 inferiore all’1%, molto al di sotto della media del sistema, che a causa della crisi ormai in molti casi si è attestato sopra le due ci-

veranno a distanza di molti mesi, per cui in particolare i giovani avranno la necessi-tà di attivare �nanziamenti bancari. In questo frangente il ruolo di Agri�di diverrà fon-damentale.Con queste prospettive, per le aziende agricole della no-stra regione e in particolare quelle delle Province in cui opera Agri�di Uno E.R, con-tare sulle garanzie al credito non è scontato. E lo sanno bene le aziende agricole che operano in regioni in cui non sono operativi con�di agrico-li, o dove i con�di non sono in grado di a�ancarle nell’acces-so al credito. Agri�di non ha la presunzione di porsi come unico attore, ma sicuramente è un’opportunità da valutare. Pur non essendo una banca, l’unico soggetto fondamen-tale per l’erogazione dei �-nanziamenti, Agri�di ha da o�rire una solida credibilità, immutata da 30 anni, grazie alla quale due anni fa Unicre-dit, il primo gruppo bancario italiano, ha sottoscritto una convenzione per il rilascio di una garanzia a prima richie-sta, normalmente accettata solo da con�di 107 (ritenuti i più strutturati). A inizio feb-braio 2014 alla convenzione si sono unite altre due banche del gruppo Intesa San Paolo, Carisbo e Cariromagna Forlì, che hanno ugualmente rico-nosciuto ad Agri�di Uno E.R. il loro miglior rating, grazie al quale i soci di quest’ultimo bene�ceranno di tassi ancora migliori.

Alberto Rodeghiero,

presidente Agrifidi

Uno Emilia Romagna

Lucia Alfano, direttore Agrifidi

Maurizio Bastianelli, presidente della Fides

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EventiLunedì 10 marzo 2014 Banche, Credito & Finanza 7

Quando sentiamo parla-re della situazione eco-

nomica nella quale viviamo, spesso riceviamo notizia del fallimento di aziende e dell’indebitamento di enti pubblici, a partire dai Co-muni, per esempio, a causa della mancanza di liquidi-tà corrente determinata da rapporti di debito/credito con le banche. Le rate dei prestiti e dei mutui in corso, insomma, possono mette-re in difficoltà sia il settore pubblico che quello privato, costretti a confrontarsi con problemi finanziari tali da impedire addirittura il paga-mento degli stipendi dei di-pendenti, dei conti dei for-nitori, delle rate dei leasing o delle tasse allo Stato. Nelle situazioni critiche come quelle citate, ma non solo, può essere risolutivo l’inter-vento di Anatos, gruppo di professionisti specializzato nel recupero del denaro il-legittimamente preteso dalle banche nel corso di rapporti di conto corrente bancario. Da un’analisi finanziaria accurata del conto corrente, infatti, possono emergere azioni problematiche, non pattuite o di consuetudine che per legge non sarebbero consentite alle banche, ma che queste esercitano lo stes-so infierendo indebitamente sulla situazione finanziaria di aziende ed enti pubbli-ci, già messi a dura prova da uno scenario economico a dir poco complicato. Le tipologie di contestazioni di cui si parla coinvolgono vari tipi di contratti, tutti molto comuni e apparente-mente inattaccabili: mutui, prestiti, leasing, prodotti derivati. L’analisi accurata dei movimenti bancari che i professionisti di Anatos so-no in grado di attuare, può mettere in luce numerosi capitoli di dubbi, dagli inte-ressi ultralegali non stipulati per iscritto alle spese non pattuite, dai costi sui giorni di valuta agli interessi usu-rai, a spese e addebiti non espressamente pattuiti, fino agli interessi anatocistici tri-mestrali.

sono elementi di nullità nel prodotto finanziario, quindi nel contratto iniziale stipu-lato con la banca, ed even-tualmente intraprendono un’azione legale tesa al recu-pero delle somme indebita-mente pretese dalla banca.Ancora: i conti correnti po-trebbero offrire appiglio per il recupero di ingenti quan-tità di denaro, soprattutto andando a spulciare tra gli estratti dei conti aperti pri-ma del 22 aprile del 2000, data oltre la quale è suben-trato un regime più favore-vole agli istituti bancari che impone la verifica volta per volta, e non dà più la certez-za dell’intervento. In questi casi si parla di anatocismo bancario, ovve-ro una pratica illegale ma in voga presso molti istituti di credito, che imponeva al correntista il pagamento de-

gli interessi sugli interessi. A disciplinare la materia è il Codice Civile con l’articolo 1283 del 1942, confermato da numerose sentenze della Corte di Cassazione. Anatos effettua un’analisi accurata della documenta-zione, e quando ve ne siano le motivazioni, apre un con-tenzioso legale tra azienda e banche che finisce, salvo mediazione, davanti al giu-dice. La materia è estremamen-te complessa e sofisticata dal punto di vista legale, e richiede anche molta accu-ratezza ed esperienza nei conteggi delle cifre in ballo, perché una causa impostata in modo impreciso e dilet-tantistico verrà sicuramente vinta dalla banca. Per que-sto Anatos si avvale di uno

Una panoramica dei casi esemplariTra le vicende più clamorose, quella del Comune di Milano che, nel 2005 si è costituito parte civile contro quattro colossi bancari

L’anatocismo bancario

Le prime sentenze che sanzionano gli interessi sugli interessi sono del 1999.

Tra quelli più recenti, si può citare il caso di un olei� cio pugliese a cui la banca aveva ingiunto il pagamento di 162 mila euro e che si è opposto contestando l’anatocismo. Nel 2014 il tribunale di Brindisi condan-na la banca a pagare all’olei� cio 250 mila euro di interessi indebitamente incassati e

l’azienda, prima sull’orlo del fallimento, si trova improvvisamente con un’insperata liquidità. Oppure l’imprenditore caseario Paolo Mannoni di � iesi (Ss) che fa causa al colosso Bnl-Paribas e ottiene in risar-cimento 1 milione di euro, o dell’azienda agricola del bellunese che fa causa alla propria banca per illegale capitalizzazione sugli interessi dal 1980 al 2005.

A giugno 2013 il tribunale di Treviso le riconosce ben 365 mila euro di risarci-mento. Ma la storia più clamorosa è forse quella del Comune di Milano, per il qua-le il tribunale della IV sezione penale del capoluogo lombardo ha stabilito la con� -sca di 88 milioni di euro a quattro colossi, Deutsche Bank, Ubs, Jp Morgan e Depfa Bank, coinvolte nella tru� a sui derivati stipulati al Comune nel 2005. Sono anche stati condannati a una pena pecuniaria di 1 milione di euro ciascuno. Il Comune si era costituito parte civile, ma è uscito dal processo dopo un accordo di transazione con i quattro istituti di credito per ben 455 milioni di euro.

Il termine “anatocismo”, dal greco “anà” (di nuovo) e to-

kòs (interesse), denota la prati-ca bancaria illecita che consiste nell’imporre ai propri clienti il pagamento degli interessi cal-colati su somme di denaro a loro volta gravate da interessi. L’esempio classico è quello del correntista che chiede alla ban-ca un prestito di 100 mila euro sotto forma di a� damento, con un interesse, poniamo, del 12% l’anno.La banca però, invece di ri-scuotere la cifra annualmente, richiede al correntista il paga-mento trimestrale degli interes-si, e a � ne anno i conti non tor-nano: invece di 12 mila euro, si scopre di averne pagati 12.550. La pratica trimestrale, infatti produce un pagamento di inte-ressi sopra gli interessi, che lie-vitano ogni trimestre su quello successivo, più le spese, anch’esse tutte soggette a interessi, come i costi dei movimenti bancari e la commissione di massimo sco-perto, che entrano senza averne diritto a fare parte del debito. Le cifre che aziende e p.a. possono recuperare sono ingenti, anche perché l’anatocismo invalida il contratto stipulato e, prose-guendo con l’esempio, l’interesse applicato non sarà più quello del 12% da contratto, ma per esempio un interesse standard di circa il 4%.

■ ANATOS / È un gruppo di professionisti specializzato in questo ambito. O� re una consulenza sia legale, che informatica, oltre a quella di rinomati docenti universitari

Un supporto per il recupero di crediti illegittimi delle banche Le contestazioni coinvolgono vari tipi di contratti, tutti comuni e apparentemente inattaccabili: mutui, prestiti, leasing, prodotti derivati

studio di avvocati partico-larmente esperto in cause bancarie e creditizie, e in particolare nel recupero di notevoli somme di dena-ro illegittimamente pretese dalle banche, con moltissi-me cause già vinte. Accanto alla parte legale, un gruppo di esperti in informatica e matematica finanziaria a supporto, e la consulenza di rinomati professori univer-sitari rispetto alla normativa bancaria.

In alto: totale degli interessi pagati in euro; in basso:

importi recuperabili in euro

Sul versante mutui e lea-sing, la sentenza 350/2013 della Cassazione permette una contestazione anche sul tasso di mora, quello che si deve pagare in più in caso di ritardo nel pagamento di una rata. In questi casi, se le cifre sono importanti, ci so-no i presupposti per proce-dere verso la contestazione e l’annullamento dei contratti e la restituzione del denaro non dovuto.Anche il capitolo derivati ha una rilevanza importante, e coinvolge una platea di sog-getti facilmente in difficoltà, nel pubblico come nel pri-vato. I più noti si chiamano features, forward rate agree-ment e interest rate swap, e vengono spesso consigliati ai clienti come tutele e assi-curazioni, che puntualmen-te si trasformano invece in perdite sicure. Banca d’Ita-lia, nel settembre 2012, ha sostenuto che 210 enti loca-

li sono esposti con banche italiane su strumenti di fi-nanza creativa per una cifra superiore agli 11 miliardi, su cui è maturata una perdi-ta potenziale di 6,2 miliardi. Il ministero del Tesoro nel 2009, considerando anche le operazioni con istituti este-ri, aveva censito come espo-ste 18 Regioni, 42 Province e 603 Comuni per un valore complessivo di 35,7 miliar-di. Secondo l’Anci sono 800 gli enti pubblici interessati che hanno chiuso contratti di questo tipo. Per citare al-cuni casi, dal Piemonte alla Puglia, dall’Emilia Romagna con comuni come Ferrara, Bologna fino a Catania mol-ti enti e partecipate convinti di risparmiare interessi su debiti hanno contratto com-plicatissimi derivati che si sono trasformati in esborsi imponenti.In questi casi i professioni-sti di Anatos verificano se vi

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EventiLunedì 10 marzo 20148 Banche, Credito & Finanza

Anche in Italia, come in alcuni paesi europei, la

locazione operativa (Lo) si sta sempre più di�ondendo, dalle multinazionali alle Pmi come alle partite Iva.Massimo Tasselli, ammini-stratore di So�n, spiega: “Più �essibile rispetto a un leasing tradizionale, o�re diversi van-taggi pratici e contabili. Intan-to permette di rinnovare le apparecchiature di frequente utilizzando sempre le versio-ni più aggiornate. Penso, per esempio, a fotocopiatori, stru-menti elettromedicali, com-puter, stampanti in 3d e tutti i beni si avvantaggiano dei rapidi progressi tecnologici”.

Non solo attività di ga-ranzia e di cogaranzia. I

con�di rimangono la boccata d’ossigeno per un’economia in continuo a�anno, e per questo ra�orzano l’attività di consu-lenza e assistenza �nanziaria, nell’ottica di accrescere la cul-tura manageriale delle micro e piccole imprese e indirizzarle verso strumenti più adeguati a soddisfare il fabbisogno �nan-ziario.“La crisi in atto ha provoca-to vasti danni concretizzatisi in 150 miliardi di so�erenze bancarie - spiega Luigi Di San-to, presidente del Consiglio di sorveglianza del Con�di Pmi Frosinone -. La situazione ha investito anche i con�di che, per la chiusura di migliaia di piccole imprese ormai in gi-nocchio, hanno accumulato centinaia di milioni di euro di so�erenze con la conseguenza di aver bloccato in alcuni casi quelli meno patrimonializzati e messo in di�coltà gli altri”. Il Con�di Pmi Frosinone è un con�di nazionale art.106, con 2.851 soci attivi al �ne dicem-bre 2013, operanti soprattutto nel Lazio e nella provincia di Reggio Calabria. Sempre al 31/12/2013 il capitale sociale ha raggiunto il milione 662

Beni aggiornati e conto economico leggero, anche per partite Iva Cruciali nel sostegno alle micro e piccole imprese sul territorio

Il canone della tranquillità La boccata d’ossigeno per l’economia

“Altro vantaggio - fa notare Tasselli - è che la rata indi-viduata può comprendere davvero tutte le voci legate alla vita di un bene, come la manutenzione ordinaria e straordinaria piuttosto che aggiornamenti so�ware e quant’altro”.Realtà come la So�n di Mas-simo Tasselli - dal 1984 nel settore del leasing, locazione operativa e �nanza agevolata - oltre all’aspetto �nanziario fa da tramite tra il fornitore dei servizi e il cliente. Il leasing operativo presenta anche altri vantaggi, dal mo-mento che il canone del no-leggio passa solo per il conto

mila euro e gli a�damenti ga-rantiti all’incirca i 21 milioni di euro. “Bisogna patrimonia-lizzare i con�di 107 e 106, con un ruolo importantissimo sul territorio per le micro e piccole imprese - dice Di Santo -. Ri-teniamo che debbano rimane-re in attività entrambi, poiché indispensabili. Le normative in campo puntano a ra�orzare il ruolo dei con�di 107, in quan-to soggetti vigilati dalla Banca d’Italia, e a emarginare quello dei 106. Noi con�di 106 riven-dichiamo la nostra posizione vitale per le aziende che non chiedono ingenti �nanziamen-ti, ma piccoli prestiti”. Ben de�nita la linea d’azione del Con�di Pmi Frosinone, con richieste e proposte speci�che al Governo. Intanto, che per i con�di 106 vengano previsti

economico. Nel leasing, in-vece, risulta come debito. “In più - precisa Tasselli - alla sca-denza del noleggio, l’utilizza-tore può scegliere se acquista-re un bene nuovo, restituendo l’usato, prorogare l’a�tto o comprare il bene vecchio. Sono interessate al leasing operativo anche le realtà che vogliono evitare la plusvalen-za generata dalla permuta del bene vecchio con uno nuovo, o chi non vuole l’onere del ricollocamento dell’usato sul mercato o del suo smaltimen-to”.I vantaggi sono anche per i fornitori, convenzionati con Sofin. “Intanto - dice Tasselli - riescono a sottrar-si dalle forme di concorren-za basate solo sul prezzo, perché spostano l’attenzio-ne della trattativa commer-ciale sulla rata e sulla per-sonalizzazione dei servizi erogati. In più, nel corso degli upgrade o add-on sul-le attrezzature date in uso, il fornitore fidelizza il cliente sostituendo a fine noleggio un bene obsoleto con una nuova strumentazione e, da ultimo, si crea un parco macchine usate con cui fare del nuovo business”.

maggiori fondi, e venga �nan-ziata la patrimonializzazione dei con�di che stipulano con-tratti di rete volti a migliorare l’e�cacia operativa e la pro-mozione dei con�di aderenti, sia 107 che 106, che nel loro complesso erogano garanzie in misura pari ad almeno 150 mi-lioni di erogato in essere. Non solo: “Riteniamo che vadano �nanziati quei con�di 106 che e�ettivamente operano sul ter-ritorio e che abbiano dei requi-siti minimi, vale a dire 500 soci attivi, 10.000.000 di erogato in essere e almeno 300.000 euro di capitale sociale”, sottolinea il presidente. In�ne, in merito all’articolo 55 della legge di stabilità, si chiede che vengano �nanziati i con�-di 106 con le caratteristiche so-praindicate.

Marcello de Niederhausern,

presidente del Fondo Nazionale per lo

Sviluppo Economico

■ SOFIN / Dal 1984 nel settore del leasing strumentale e della locazione operativa ■ CONFIDI PMI FROSINONE / Conta 2.580 soci attivi a �ne dicembre 2013

stazioni lavorative a�date all’emittente nell’ambito dei programmi promossi dal Fondo per le proprie �nalità istituzionali e nelle modalità da esse previste. Sono ancora disponibili diversi milioni di euro del plafond stanziato: fare domanda è estremamen-te semplice e senza oneri. Le istruttorie sono evase entro 30 giorni, dunque in modo davvero rapido, come richie-de il mercato oggi, fanno

■ FONDO SVILUPPO / Istituito nel 2011 nell’ambito del programma “Progetto Italia” per il 150°

Finanziare lo sviluppo del Paese

sapere dal palazzo di Via Lu-dovisi a Roma, sede dell’ente. Attraverso speci�co link ac-cessibile dal sito istituzionale

www.fondosviluppo.org si accede al portale Sportello Unico dedicato agli incentivi disponibili per le imprese.

Molti gli interventi a favore di attività industriale, occupazione e inclusione sociale

Il Fondo, ente morale di interesse pubblico creato

nel 2011 nell’ambito del pro-gramma “Progetto Italia” per celebrare i 150 anni dell’Unità d’Italia, viene istituito come fondo patrimoniale con vin-colo di destinazione pubblica dalla fondazione promotrice che lo gestisce tutt’ora vicaria-mente in attesa dell’attuazione delle previsioni istitutive. “Le linee guida programmatiche”, a�erma il principe Marcello de Niederhausern, presiden-te del Fondo Sviluppo, “sono ancora quelle enunciate nella storica conferenza di Desen-zano del Garda il 13 dicembre 2010. “Facciamo appello alle migliori risorse del Paese per contribuire tutti insieme al-

la costruzione di una società più moderna e competitiva a bene�cio di tutti i portatori d’interesse”.Lo scopo dell’ente è promuo-vere e �nanziare lo sviluppo economico e sociale del Pa-ese, anche compartecipando alle imprese stesse, con par-ticolare attenzione e riguardo al lavoro e alla produzione, in ottemperanza ai disposti dell’articolo 4 comma 2 della Costituzione. “Gli obiettivi del Fondo sono quelli enun-ciati nel Libro Bianco sul futuro del modello sociale e dai dieci principi fondamen-tali del programma interna-zionale Global Compact nel contesto mondiale”, chiarisce il responsabile della stampa

e comunicazione Tito Tad-dei. “Trae i suoi prodromi dal protocollo d’intesa siglato il 20 dicembre 2010 tra l’ente promotore e l’investitore con-ferente co-fondatore”. Detto protocollo statuiva infatti la futura attuale dota-zione patrimoniale del fon-do, costituita dai cosiddetti ‘Buoni Lavoro’ rappresentati dai buoni di tesoreria di 1.000 euro cadauno valevoli in conto pagamento delle pre-

La delibera 64/13 EP del 9 gennaio 2013 del Fondo Na-zionale per lo Sviluppo Economico ha stanziato 500 mila

euro di crediti d’imposta in favore delle imprese quale misura complementare anticrisi: il contributo a fondo perduto pre-visto per l’utilizzo dei predetti, crediti complementari è pari al 50% del carico �scale-contributivo per cui si richiede lo sgravio. Possono accedere allo sgravio le imposte erariali, i contributi, le imposte locali, l’Imu e tutte le partite di debito pagabili con il modello F24. A fronte della drammatica crisi occupazionale che sta col-pendo da tempo il nostro Paese, al �ne anche di incentivare la ripresa economico produttiva da un lato, e l’inclusione sociale dall’altro, il Fondo Nazionale per lo Sviluppo Econo-mico ha stanziato, con la Delibera 55/12 Ep del 28 giugno 2012, 100 milioni di euro in favore delle predette misure. Le agenzie tecniche delegate raccolgono e selezionano a tal �-ne i vari pro�li professionali destinati all’impiego presso le imprese destinatarie, per tramite dell’azienda strumento, a condizioni agevolate per queste ultime. Infatti, il costo del lavoro dovuto dall’impresa bene�ciaria per la fruizione delle prestazioni lavorative rese, bene�cia di un contributo a fondo perduto (cd. Buono Lavoro) pari a 333,33 euro mensili per ogni lavoratore impiegato a tempo pieno; per le prestazioni rese a tempo parziale il contributo è proporzionato. Nel caso di impiego di soggetti, socialmente svantaggiati, il contributo de quo è maggiorato del 50%. Il contributo di cui alla Delibera 64/13 Ep del 9 gennaio 2013 del Fondo Nazionale per lo Sviluppo Economico è utilizza-bile anche per il pagamento, entro 60 giorni dalla noti�ca, delle somme iscritte a ruolo ai sensi dell’articolo 31, comma 1, del Decreto Legge n. 78 del 31 maggio 2010, così come richiamato dalla Circolare n. 13/E dell’11 marzo 2011 Agen-zia delle Entrate. Il contributo può essere richiesto da parte di qualsiasi contribuente (impresa e/o persona �sica) avente sede o stabilimento nel territorio della Repubblica Italiana.

Contributi, sgravi e incentivi

Un momento della conferenza programmatica di Desenzano del Garda del 13 dicembre 2010

Massimo Tasselli, amministratoredi Sofin

Luigi Di Santo presidente

del Consiglio di sorveglianza

Confidi Pmi Frosinone

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EventiLunedì 10 marzo 2014 Banche, Credito & Finanza 9

Co.f.i. Srl di Ancona af-�anca le aziende e le fa-

miglie controllando l’operato delle banche, gestendo le fasi del recupero delle somme indebitamente pagate per anatocismo, usura e altre ir-regolarità.È un’esperienza che, anche se può sembrare anomala, tanti imprenditori stanno vivendo: l’usura bancaria è un fenome-no reale e quotidiano che ha assunto proporzioni molto preoccupanti. Gli imprendi-tori si ritrovano ogni gior-

no a dover combattere con le banche che, da un giorno all’altro, tolgono loro gli a�-damenti concessi mettendoli in serissima di�coltà, visto che l’attuale crisi economica ha visibilmente ridotto la li-quidità nel nostro Paese. In più, i tassi applicati e le spese, sono così elevati che molto spesso superano i tassi soglia consentiti dalla legge.“L’imprenditore - a�erma Valeria Rossetti, responsabile dell’u�cio tecnico di Co.f.i. - si trova da solo ad a�rontare un doppio problema: da una parte, la costante minaccia di vedersi ridurre o azzerare gli a�damenti, dall’altra il costo del denaro, talmente elevato da costringerlo costantemen-te a restare, come si suol dire, ‘in rosso’ nel conto corrente, con la conseguenza che il suo debito aumenta sempre più, nonostante gli sforzi”.Co.f.i di Ancona - unitamen-te allo studio dell’avvocato

Maurizia Alessandra Sacchi - si contrappone nel caso di abusi perpetrati dalle banche aiutando le aziende non sol-tanto a difendersi, ma addi-rittura a recuperare il denaro che la banca, nel corso degli anni, ha addebitato illegal-mente. Co.f.i., dall’esame del-la documentazione bancaria fornita dal cliente, estratti conto completi di scalare e, fondamentali, i contrat-ti sottoscritti con l’istituto di credito, rileva quanto tra usura, anatocismo, interes-si, commissioni di massimo scoperto, spese e quant’altro, la banca ha, a volte illegitti-mamente, tolto alle aziende.“Relativamente all’usura - sottolinea Rossetti - si può dire che la legge n.108/96 sia una delle poche leggi italia-ne chiare e che poco si pre-sta a diverse interpretazioni. Infatti l’art.1 comma 4 così dispone: “Per la determina-zione del tasso di interesse usurario si tiene conto delle commissioni, remunerazioni a qualsiasi titolo e delle spese, escluse quelle per imposte e tasse, collegate alla erogazio-ne del credito”. È quindi chia-ro che tutti costi dell’estratto conto, meno bolli e tasse, insieme determinano il tas-so che andrà poi confrontato con il tasso soglia”.Il tasso soglia è comunicato trimestralmente dalla Ban-ca d’Italia rilevando il tasso medio e aumentandolo di un quarto più quattro punti. Ogni qual volta la banca ap-plica un tasso che è superio-re al tasso soglia, commette usura. La conseguenza è ben chiara all’art. 4 della legge 108/96 che cita: “Se sono convenuti interessi usurari, la clausola è nulla e non so-no dovuti interessi”, con il risultato che all’imprenditore vanno restituiti tutti gli oneri pagati.Bisogna chiarire quali sono i contratti stipulati con le ban-che che possono portare al veri�carsi del reato di usura.“La situazione classica è quel-la dell’a�damento del conto corrente, con o senza scoper-ti di conto; ma ci sono anche gli anticipi fatture, gli sconti e�etti; i mutui, i leasing, per non parlare dei derivati o swap (strumenti per difen-

derci dall’oscillazione dei tas-si, ma che la banca utilizza di solito in modo speculativo). Tutte le volte che paghiamo interessi alla banca - precisa Rossetti - potremmo scoprire il superamento del tasso so-glia, e quindi l’usura bancaria”. Anche l’anatocismo banca-rio ha subìto recentemente un contraccolpo. La legge di stabilità, all’art.1 comma 629, stabilisce infatti che gli inte-ressi, periodicamente pagati, non possono produrre più interessi. La modi�ca riguar-da l’art. 120 del t.u. bancario, che prima consentiva l’anato-cismo, se vi era la pari perio-dicità degli interessi a credito

e a debito. Un’altra vincita per i correntisti, che da oggi pos-sono pretendere tutto l’anato-cismo“Non crediamo di esagera-re, a�erma la responsabile dell’u�cio tecnico Co.f.i., dicendo che almeno il 90% delle aziende italiane ha su-bito, nel corso del rapporto, episodi di usura bancaria. La Co.f.i., esperta da oltre 20 anni nelle analisi aziendali e dei conti correnti bancari, è in prima linea a �anco degli imprenditori per la difesa dei loro diritti nei confronti delle banche”.Con le azioni legali gli im-prenditori possono ottenere

la restituzione di quanto in-debitamente pagato. Negli ultimi anni sono state recu-perate somme molto elevate, che sono state restituite alle imprese, vero motore pro-

pulsivo dell’economia italia-na, spesso abbandonate dalle istituzioni.Probabilmente l’imprendito-re che intraprende un’azione legale nei confronti di una banca teme che successiva-mente gli venga negato l’ac-cesso al credito, anche da parte delle altre banche. “Il sistema bancario però - di-chiara senza remore Valeria Rossetti - una volta varcata la soglia dei tribunali, non è più così aggressivo come quando tratta con l’impresa, ma è debole e perdente, come dimostrano le innumerevo-li sentenze che ogni giorno condannano le banche alla restituzione delle somme che hanno indebitamente perce-pito. L’imprenditore onesto, che ha dedicato la vita, il lavo-ro e tutte le proprie ricchezze all’impresa, contribuendo attivamente all’incremento dell’economia italiana, oggi in forte crisi, deve, quindi, es-sere tutelato e aiutato a difen-dersi per contrastare le azioni illegittime delle banche e af-fermare i propri diritti”.La materia è molto tecnica e la professionalità e la compe-tenza sono necessarie, come dimostra l’attività svolta da Co.f.i. che, unitamente allo sta� dei professionisti con cui collabora, l’ha resa uno dei protagonisti di questo mer-cato. Co.f.i. infatti è da anni al �anco degli imprenditori, per supportarli e coadiuvarli in tutto il percorso e in tutte le fasi di recupero degli inte-ressi illegittimamente adde-bitati dalle banche, o di dife-sa contro le stesse, in stretta collaborazione con lo studio legale dell’avvocato di An-cona, Maurizia Alessandra Sacchi. “In questo momento così di�cile - conclude Ros-setti - Co.f.i. è vicina anche alle famiglie italiane che han-no contratto mutui ipotecari per l’acquisto della casa, met-tendo a loro disposizione la propria esperienza e i propri tecnici per veri�care la cor-rettezza contabile e contrat-tuale dei mutui. Co.f.i. Family è il nuovo set-tore dedicato alle famiglie per aiutarle, in modo tecni-co e professionale, a leggere e analizzare i costi, le spese e gli interessi veri o nascosti all’interno dei contratti di mutuo”.

Il Metodo Co.f.i.: dall’incontro con l’azienda al recupero delle somme non dovuteDa statistiche interne, oltre il 90% dei conti analizzati sono usurari. E il 100% delle richieste di rimborso gestite da Co.f.i. sono andate a buon �ne. Doppia certi�cazione: qualità ed etica

Il Metodo Co.f.i. procede per step:

1) La DiagnosticaDopo aver contattato l’azienda e ricevuto da essa gli estratti tri-mestrali di c/c con lo scalare e con i rispettivi contratti, Co.f.i. procede alla stesura di una diagnostica che dice al cliente se è con-veniente o meno procedere con gli step successivi;

2) L’analisi di convenienzaL’analisi di convenienza indica al cliente il quantum che la banca gli ha sottratto (Min e Max);

3) La periziaLa perizia è un’analisi minuziosa attenta e completa, non solo sul quantum che l’azienda dovrà riavere, ma sul perché lo deve riave-re. È in sostanza una chiara dimostrazione supportata da docu-

menti e da calcoli che de�niscono gli importi che le banche hanno illegalmente trattenuti e che dunque vanno restituiti all’azienda;

4) Incontro con il legaleIn sede di incontro con il legale, questi illustrerà gli aspetti più salienti della relazione, individuando l’iter più opportuno da se-guire e gli aspetti procedurali;

5) L’avvio del dialogo con l’istituto di creditoIl primo approccio con la banca è sempre improntato a trovare un’intesa bonaria. Se questa non dovesse trovare rispondenza alcuna da parte dell’istituto di credito, si può richiedere al tri-bunale competente un Atp (Accertamento Tecnico Preventivo). Da qui si possono, poi, determinare vari sviluppi che saranno presi in considerazione e a�rontati a mano a mano che si pre-senteranno.

■ CO.F.I. / Al servizio delle imprese e delle famiglie, vigila su errori e irregolarità delle banche permettendo il recupero delle cifre pagate

Il periscopio sull’usura bancaria e l’anatocismoRossetti “Lavoro e risparmi vanno tutelati. E un’azione legale contro un istituto non nega l’accesso al credito”

Valeria Rossetti, responsabile dell’Ufficio Tecnico di Co.f.i.

L’ufficiotecnico

Il centralino

Controlli indipendenti sulla finanza d’impresa: bank monitoring, perizie conti, recupero interessi,

analisi mutui, swape derivati

La sede di Co.f.i. ad Ancona

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EventiLunedì 10 marzo 201410 Banche, Credito & Finanza

Forte in Emilia RomagnaSono 54 gli Artigiancassa Point nelle strutture di appartenenza e dei servizi all’impresa

In un momento in cui gli artigiani e le Pmi incon-

trano ostacoli per l’accesso al credito, Artigiancassa di-venta un’opportunità in più a loro favore, soprattutto per

le richieste di �nanziamento per operazioni di reintegro delle scorte di magazzino e materie prime, e per acquisti di attrezzature e beni stru-mentali.

Artigiancassa, forte di una lunga esperienza ra�orzata dall’appartenenza al gruppo Bnp Paribas, o�re alle im-prese una vasta gamma di prodotti a condizioni compe-titive e con tempi di risposta rapidi, nell’ordine di qualche giorno lavorativo. Rispon-dendo così a una delle mag-giori esigenze dell’imprese, ottenere concrete e tempesti-ve risposte al �ne di consen-tire all’imprenditore di orga-nizzare al meglio la propria attività, di sviluppare il busi-ness e di impegnarsi su nuove commesse di lavoro. Nel territorio emiliano-romagnolo il responsabi-le è Piero Tasini. Forte è la collaborazione con le strut-ture associative del credito delle confederazioni di Cna e Confartigianato, e con i con�di di riferimento. Arti-giancassa, oltre alla sua sede storica situata a Bologna, è presente in tutte le strutture provinciali delle associazioni dell’artigianato, coprendo in

maniera capillare il territo-rio. La scelta di una presenza così radicata è vincente: ci sono 54 Artigiancassa Point all’interno delle strutture di appartenenza e dei servizi dell’impresa. La stretta vi-cinanza alle attività, oltre a essere una comodità, implica la conoscenza diretta dell’im-presa da parte dell’associa-zione, indispensabile per me-glio comprenderne l’attività e analizzarne con maggiore dettaglio la storia e il valore.Attualmente sono disponibili per l’impresa numerosi ser-vizi, linee di �nanziamento a medio e lungo termine, linee di breve, conti correnti dedi-cati, Pos, noleggio lungo ter-mine, carte di credito e altri servizi di prossima presenta-zione. In un mercato di�cile e in continuo cambiamento, Artigiancassa, oltre a �nan-ziare le imprese, deve indi-rizzarle e migliorarle aumen-tando la loro conoscenza sul merito creditizio, impegno che svolge con passione.

■ ARTIGIANCASSA / L’istituto di credito vanta grande esperienza, appartenenza al gruppo internazionale Bnl-Bnp Paribas e una radicata presenza sul territorio

Finanziamenti sempre più vicini agli artigiani e alle PmiAmpia gamma di prodotti e servizi, condizioni competitive, conoscenza delle aziende e tempi di risposta rapidi

Partnership in tutto il LazioPiù credito alle Pmi grazie ai fondi comunitari

Marche e Umbria: internazionalizzazione e greenLa banca ha sedi ad Ancona e Perugia, e partnership sul territorio

Nuovi strumenti a disposizione delle impreseIn partnership con le Associazioni artigiane

Oggi le aziende chiedono principalmente �nanziamenti con lo scopo di rispondere alle proprie esigenze di liquidità/reinte-

gro circolante. Artigiancassa risponde a tali esigenze con l’o�erta di prodotti a Bt e a Mlt dedicati, e con tassi d’interesse estremamente concorrenziali. Garantendo rapidi tempi di risposta. Artigiancassa ha la sede a Roma ma copre l’intero territorio della regione attraverso le partnership con le associazioni e con�di locali, che promuovono l’o�erta dell’istituto attraverso i 45 Artigiancassa Point presenti su tutte le provincie del Lazio. Il responsabile è An-drea Collello.Al momento nel Lazio Artigiancassa non gestisce misure agevola-tive ma, in funzione del programma di utilizzo di fondi comunitari posti in essere dalla Regione, si sta attivando verso quest’ultima con proposte �nalizzate alla costituzione di fondi di garanzia che, po-tenziando i fondi rischi dei con�di, amplierebbero la base garanti-bile dagli stessi a favore delle Pmi, facilitandone quindi l’accesso al credito. Artigiancassa o�re numerosi prodotti/servizi alle imprese, linee di �nanziamento a medio lungo termine e linee di breve, conti correnti, Pos, noleggio lungo termine e carte di credito. Le aziende dovrebbero porre una maggiore attenzione all’equilibrio �nanziario delle proprie attività e non concentrarsi solo ed esclu-sivamente sugli aspetti economici. Molto spesso sottovalutare tali aspetti, senza porre in tempo i giusti rimedi, può rendere comples-so anche il rapporto con le banche, che deve essere sempre più un rapporto di partnership e sempre meno un canale occasionale da utilizzare in situazione ormai già compromesse.

Le micro e piccole imprese, artigiane e non, rappresentano il cuore pulsante delle

Marche e dell’Umbria. Sono aziende �essibili e inclini al rapido adattamento ai mutamenti di mercato. Storicamente sono imprese di pic-cole dimensioni già orientate verso i mercati esteri. Pertanto nella crisi non sono manca-te le richieste per investimenti, espansione e promozione internazionale. Anche l’approvvi-gionamento delle scorte e gli investimenti per la quali�cazione ambientale ed energetica dei siti produttivi sono molto richiesti.Il responsabile di Artigiancassa per il territo-rio è Luigi Tagliaferro, la banca opera con le sedi di Ancona e Perugia attraverso le part-nership con le associazioni e con�di, che pro-muovono l’o�erta attraverso 40 Artigiancassa Point e circa 130 �gure commerciali. Artigiancassa supporta le imprese nell’accesso ai bandi europei e non, attraverso la propria esperienza, e sostiene i progetti di investimen-to delle imprese, che spesso sono costrette ad anticipare gli investimenti accedendo ai fondi

previa rendicontazione delle spese sostenute.In sinergia con i con�di nelle Marche, l’istituto consente l’accesso ai contributi previsti dalla legge regionale 20, che prevede interventi in conto interesse e capitale a favore delle impre-se artigiane. Artigiancassa è banca d’appoggio per favorire l’accesso delle imprese al Fondo Sviluppo e Coesione della Regione Marche che incentiva l’avvio di iniziative imprendito-riali nell’area ex Antonio Merloni. In Umbria collabora con il Centro estero par-tecipato da Regione e Camera di Commercio per il supporto all’internazionalizzazione. L’e�etto congiunto della convenienza dei tassi di Artigiancassa e dei contributi pubblici con-sente alle imprese e alle start-up di abbattere sensibilmente gli oneri �nanziari.Le imprese devono però ricordare che il cre-dito bancario è e deve essere una delle fonti di �nanziamento, e non l’unica; l’apporto di equity nelle operazioni e la capitalizzazione delle aziende sono un valore per l’impresa e migliorano le relazioni con la banca.

Le imprese artigiane e le Pmi della Toscana richie-

dono principalmente opera-zioni a medio-lungo termine, per lo più chirografarie a 4-5 anni per ripristino circolan-te. Manca infatti un’o�erta di questo tipo in gran parte del sistema bancario, sia a seguito degli aumentati costi di prov-vista del sistema Italia, sia ai più stringenti vincoli derivan-ti dagli accordi di Basilea. La forte presenza di Artigiancas-sa, che bene�cia dell’appar-tenenza al gruppo bancario internazionale Bnp Paribas, permette di soddisfare le esi-genze delle imprese ra�orzan-done la struttura �nanziaria e adeguandone le fonti di �nan-ziamento stabili, portandole a coprire le immobilizzazioni.

Artigiancassa è presente in Toscana con la sede di Firenze, ha come responsabile Roberto Barbi e ha attivato una rete di 45 Artigiancassa Point, quasi tutti presso le sedi delle Asso-ciazioni artigiane.Presso gli Artigiancassa Point, le imprese possono accedere ad un catalogo prodotti con condizioni competitive ricco di soluzione �nanziarie e non a supporto delle loro attività. Questo modello di business rappresenta un nuovo modo di fare banca, in grado di cogliere le concrete esigenze dell’impre-sa e di formularle insieme alle Associazioni di Categoria e ai Con�di, fortemente radicati nel territorio, in chiave sempli-ce e innovativa. Artigiancassa, forte di questa esperienza, ha

attivato in Toscana una intensa collaborazione con le associa-zioni di categoria Confartigia-nato, Cna e Casartigiani e ha sviluppato una forte partner-ship con Act Artigiancredito Toscano, uno dei più grandi con�di di settore a livello na-zionale. Questa importante partnership permette a tutti gli attori coinvolti di trasferire le conoscenze del tessuto eco-nomico sul territorio e ridurre quindi le distanze tra la banca e le imprese rappresentate.Il mondo corre veloce e richie-de a tutti gli imprenditori una forte capacità di adeguamento alle nuove esigenze. Per que-sto Artigiancassa è sempre a �anco delle associazioni e dei con�di per organizzare eventi pubblici, convegni e ogni altro momento che favorisca un ag-giornamento delle conoscenze e della sensibilità degli im-prenditori rispetto alle attuali esigenze.

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In questi anni di attività il nostro OBIETTIVO PRIMARIO è stato quello di fornire alla clientela

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EventiLunedì 10 marzo 2014 Banche, Credito & Finanza 11

alla formazione di interessi passivi nei trimestri successivi”. Sorge quindi la necessità per l’imprenditore/correntista di far controllare i propri rapporti bancari per veri�care l’eventua-le presenza di condotte anato-cistiche o usuraie, e tanto non solo al �ne di avere maggiore consapevolezza del proprio ruolo nel rapporto tra banca e cliente, ma anche per accertare se sussistono ragioni di credito, in alcuni casi anche signi�cati-vo, da riscuotere presso la ban-ca. “Troppo spesso accade che gli imprenditori sono costretti dalla banche a ripianare gli a�damenti concessi, e troppo spesso a seguito di un’accura-ta analisi sul conto corrente si scopre che il saldo passivo richiesto dalla banca non era

■ NEMESI LEGAL / Una squadra di professionisti specializzati in diritto commerciale, societario e bancario attivi su tutta la Penisola, con due sedi a Novara e Salerno

Al fianco delle aziende nei rapporti con le banche

dovuto, o lo era solo in parte, o addirittura il correntista ri-sulta essere a credito”, aggiun-ge l’avvocato, che pone anche una precisa avvertenza: “Molte decisioni hanno statuito che il mutuo erogato allo scopo di ripianare un’esposizione di conto corrente è nullo, per es-sere stato stipulato con l’accor-do (tra l’istituto di credito e il mutuatario) della utilizzazione della provvista per una diversa �nalità: ad esempio proprio al-lo scopo di estinguere debiti in precedenza contratti dal sov-venuto verso lo stesso istituto mutuante”. Occorre rilevare, infatti, che “il saldo del conto corrente, proprio per la pratica dell’anatocismo, è il prodotto dell’illegittima applicazione di oneri �nanziari non dovuti per

La possibilità concreta di vedersi riconosciuto il pagamento delle somme indebitamente riscosse dagli istituti di credito per anatocismo

“Lanatocismo, ovvero il calcolo degli interessi

sugli interessi, è una delle più frequenti anomalie che si pos-sono rilevare nella gestione dei conti correnti bancari a�dati, la quale determina una cresci-ta esponenziale del debito del correntista”. L’attenzione sul tema lo pone l’avvocato Carlo Scorza, presidente di Nemesi Legal, entrando così nel merito di uno dei problemi che la so-cietà di consulenza legale è in grado di a�rontare a�ancando

le aziende nelle analisi dei rap-porti bancari. Nemesi Legal, infatti, si avvale delle compe-tenze di professionisti specia-lizzati in diritto commerciale, societario e bancario, nonché di giuristi d’impresa, e con le sue due sedi di Novara e Saler-no riesce a essere operativa su tutto il territorio italiano.“In presenza di anatocismo, oggi la banca, alla luce degli or-mai recenti e consolidati orien-tamenti giurisprudenziali, è senza dubbio tenuta al rimbor-

so delle somme ingiustamente fatte pagare al cliente, oltre agli interessi legali - evidenzia l’esperto, e - il giudice di me-rito può anche riconoscere al cliente il risarcimento del dan-no esistenziale o biologico da questi eventualmente so�erto, oltre a quello da errata o non fedele segnalazione nella Cen-trale dei rischi”. Nel calcolo de-gli interessi, è oramai assodato che siano considerati non solo gli interessi debitori, ma anche le commissioni (quindi anche la commissione di massimo scoperto, oggi commissione di disponibilità fondi), le altre remunerazioni a qualunque titolo garantite alla banca e le spese, con la sola esclusione delle imposte e delle tasse. “Sovente accade che il tasso così determinato superi il tasso soglia previsto dalla legge an-tiusura - ricorda il legale -. In questo caso, fatta salva l’appli-cazione della sanzione penale in capo alla banca, le compe-tenze del trimestre in cui si è ri-levata la pratica usuraia devono essere azzerate, in quanto non dovute e indebitamente sottrat-te dalla banca al correntista: es-se sono quindi stornate dal sal-do del conto e non concorrono

“Fare banca è da sempre un mestiere di�cile; e

rimanere anche fedeli al ter-ritorio lo è addirittura di più – spiega Rino Sarpieri, diret-tore generale di Bcc Gatteo, e prosegue – La nostra è una realtà inserita in un territorio da sempre dinamico e aper-to, e siamo convinti dell’im-portanza di essere assieme al territorio del quale siamo espressione”. Non è solo una questione di connotazione geogra�ca, quanto delle per-sone e delle imprese che lì vi-vono e operano.Nei consessi si sente parlare di costo della coerenza del credito cooperativo, inten-dendo il fatto voler essere anticiclico, di volere e dovere essere al �anco dei territo-ri che so�rono la crisi e, di conseguenza, ridurre i propri risultati economici. Per Bcc Gatteo questo è un valore, la solidarietà, che si riverbera nelle centinaia di interven-ti a favore di associazioni di volontariato, caritas, comuni, scuole e piccole società spor-tive, che ogni anno continua a erogare pur in presenza di risultati che permetterebbero un onorevole diniego. È il va-lore della cooperazione che,

Dal 1897 l’obiettivo è sempre stato crescere assieme al territorio

Il valore di una scelta differente

se torniamo alle origini, si-gni�ca collaborare mettendo insieme capacità e potenzia-lità diverse. “Abbiamo la forza di un gran-de gruppo e lo stile di una banca locale”, a�erma il diret-tore generale Sarpieri. Infatti Bcc Gatteo coopera �n dalla nascita, nel 1897 (la più vec-chia Bcc della regione), con le famiglie e le imprese del terri-torio. “È il valore della di�e-renza che un istituto come la Bcc Gatteo porta avanti gior-no per giorno, è la cura per le esigenze della clientela, da

sempre al centro delle nostre politiche, è l’attenzione per le innovazioni e le spinte allo sviluppo che ci ha fatto stan-ziare un plafond di 23 milioni per il rilancio dell’economia locale già nel 2013, molti mesi prima delle iniziative a livel-lo politico. È la vicinanza alle di�coltà che ci ha portato a sospendere dal 2009 oltre 30 milioni di rate mutuo anche se non in presenza di previ-sioni normative. Tutto questo ci rende quello che siamo, una banca fatta di persone per le persone”, conclude Sarpieri.

■ BCC GATTEO / La cooperazione alla base delle scelte della banca

applicazione di interessi ultra legali, per commissioni di mas-simo scoperto non dovute, ille-gittime spese di conto, sistema arbitrario delle valute �ttizie e capitalizzazione trimestrale degli interessi, nonché di inte-ressi attivi non riconosciuti in base ai criteri sostitutivi di cui all’art. 117 comma 7 lettera (a) Tub 385/93, siccome praticati in violazione della normativa vigente”. In questo caso, una volta accertato che il saldo sca-turente dall’estratto conto pre-disposto dalla banca unilateral-mente è errato, la nullità delle clausole inerenti il contratto del primo rapporto (conto corren-te) estende automaticamente la nullità al rapporto di �nan-ziamento ad esso collegato e correlato. L’avvocato Carlo Scorza, presidente di Nemesi Legal

Uffici Nemesi Legala Novara

La sede della banca

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EventiLunedì 10 marzo 201412 Banche, Credito & Finanza

delle aziende; segue inoltre il codice deontologico della categoria, associata a Unirec, Unione Nazionale Imprese a tutela del credito”. Lo Studio Spadini tiene a pre-cisare che negli ultimi anni il settore ha subito un cam-biamento in senso positivo: le �gure, un tempo temute, dalla dubbia fama, deputate al recupero, ora sono profes-sionisti in tutto e per tutto, che possiedono e utilizzano metodi e strategie consoli-date. Operano con chi ha situazioni di debito usando un approccio consulenziale, sono dotati di un buon intu-ito per comprendere la psi-cologia del debitore, nonché di un’adeguata conoscenza in materia giuridica e contabile.Come detto, la competenza dello Studio Spadini è tra-sversale, dunque riguarda anche il recupero commer-ciale, �nanziario e bancario. Il periodo, per tutti i settori, spiega l’amministratore, non è dei più semplici: “La crisi ha messo in di�coltà tante fa-miglie e imprese, ma è anche vero che ci sono situazioni in cui la crisi viene conside-rata un alibi per non pagare.

per l’individuazione delle pratiche irrecuperabili o con maggiori di�coltà”.Tra le più nuove proposte ri-volte alle banche, Telkom ha di recente presentato Innova-cion, una soluzione - innova-tiva di nome e di fatto - che permette di portare in bonis le posizioni attraverso il ri-�nanziamento, inteso come utile strumento che o�re al cliente in di�coltà l’opportu-nità di adempiere al proprio impegno contrattuale ade-guandolo alla mutata capacità di produrre reddito. Sul fron-te della banca, il �nanziamen-to in essere viene “chiuso” e contestualmente viene aperto un nuovo contratto con ra-te più basse, coerenti con la nuova situazione economica del cliente.Destinato non a banche o agenzie �nanziare bensì a tut-te le imprese che desiderano gestire con semplicità e a bas-so costo il proprio portafoglio crediti è invece Aleo, un sof-tware realizzato da Telkom in collaborazione con l’Univer-sità la Sapienza di Roma.“Si tratta di un programma di lavoro completo che con-sente al credit manager di

■ STUDIO SPADINI / La società è dotata di una struttura interna per il phone collection e di una esterna, che si occupa dell’home collection

■ TELKOM / Nata a Roma nel 1993, o�re servizi e�cienti e �essibili ad aziende, gruppi �nanziari e banche

Serietà e competenza nel recupero del credito

Soluzioni innovative per gestire gli insoluti

Nell’ultimo anno la situazio-ne è peggiorata ancor più, e iniziano a farsi strada stru-menti quali i piani di rientro e le cambiali”. La fatica si fa sentire, i livelli di disagio nel Paese sono ormai tanti e for-ti. Le società come lo Studio Spadini rappresentano, para-dossalmente, per i loro clien-ti, un modo per ottenere cash �ow mensile. “Il recupero crediti è diventata un’attività essenziale, per i nostri com-mittenti. Rivolgersi a noi si-

monitorare giorno per gior-no lo stato di avanzamen-to delle azioni per singolo cliente” spiega Sensi. “Grazie alla base dati costantemente aggiornata con le informa-zioni relative ai movimenti tracciati ogni giorno dal si-stema gestionale, le abitudini di pagamento e le info com-merciali provenienti da ban-che dati, che possono essere ovviamente acquisite auto-maticamente, Aleo è in grado di misurare con precisione ogni singola posizione e di rapportare tra loro i vari in-dici, isolando e presentando puntualmente i pro�li a più alto rischio, suggerendo an-che ad ogni attore aziendale quale azione intraprendere

gni�ca riuscire a monetizzare il credito incagliato”. Forte at-tenzione è in�ne posta dallo studio, specie in questi mesi, nei confronti delle pubbliche amministrazioni, che entro la �ne dell’anno non potran-no più rivolgersi a Equitalia per la riscossione dei tributi, multe comprese. Lo Studio Spadini è già attivo per l’atti-vità di recupero stragiudizia-le. Anche in questo caso, per gli enti della pubblica ammi-nistrazione: “possiamo for-nire un vantaggio, in termini di liquidità immediata e ri-sparmio economico. Il nostro lavoro è infatti più preciso e puntuale, in grado di risolve-re le situazioni in modo cor-retto. L’impegno è nel far sì che la Pubblica Amministra-zione possa considerarci dei veri partner con cui lavorare e collaborare”.

per intervenire nella maniera più e�cace. Infatti, conosce-re nel dettaglio la situazione, il pro�lo, le abitudini di ogni creditore nonché agire con tempismo, spesso consente di ottenere ottimi risultati anche di fronte a situazioni che paiono irrisolvibili”. Aleo è dunque una sorta di “segugio del credito”: nella sua costante attività di gestio-ne, sollecito e recupero segue passo passo lo stato delle par-tite aperte e non da tregua né al creditore. Produzione e inoltro di lettere di sollecito via posta, fax, mail, contatti telefonici di follow-up: queste sono solo alcune delle attivi-tà che Aleo organizza senza sosta.

Vanta una particolare specializzazione nel campo delle utilities, nei settori dell’energia e del gas

Tra le proposte rivolte agli istituti bancari, spicca Innovacion, che punta sul ri�nanziamento

Dare valore al credito è una delle priorità che

le aziende italiane si devono dare, specie in tempi di crisi. Il recupero del credito non è un’attività che può essere svolta nei ritagli di tempo. Occorre una competenza, occorrono persone che sanno come muoversi nel rispetto delle regole: lo Studio Spadini di Terni è proprio specializza-to in questa attività, su tutto il territorio nazionale. La socie-tà è dotata di una struttura in-terna che si occupa di phone collection, mentre per la home collection può contare sulla collaborazione di una rete esattoriale composta da circa 35 professionisti che operano sul territorio nazionale. Lo Studio Spadini si occupa di tutti i generi di recupero crediti, ma vanta una parti-colare specializzazione nel campo delle utilities (settori dell’energia e del gas), grazie all’expertise acquisita in pre-cedenza dall’amministratore della società, Paola Spadini. “Allo scopo - spiega lei stes-sa - ci avvaliamo di un’equi-pe quali�cata, che in pochi possono vantare. Tipicamen-te, infatti, le società come la

Fondata a Roma nel 1993 e operativa su tutto il terri-

torio nazionale, Telkom è una primaria realtà che opera nel settore della gestione del cre-dito. Grazie alla pluriennale esperienza, è oggi in grado di o�rire un valido contributo, in termini di e�cienza e �es-sibilità, alle aziende, ai grandi gruppi �nanziari e commer-ciali e, in parte, anche alle banche.“Il rapporto con le banche è da sempre problematico” af-ferma l’amministratore dele-gato Virgilio Sensi. “Se è vero che gli istituti bancari hanno estrema necessità di abbat-tere gli insoluti, le agenzie di recupero crediti hanno oggi sia competenze che strumenti so�ware estremamente evo-luti per poterle supportare. Tuttavia, le banche continua-no a non considerare la porta-ta dei servizi o�erti, interpel-lando le agenzie di recupero credito solo per una piccola parte del lavoro, pur dovendo far fronte a contenziosi di mi-liardi di euro”. Le banche dunque continua-no a rivolgersi ai grandi ad-visor e non vedono ancora le agenzie di recupero crediti

nostra seguono con attenzio-ne solo i settori di banca e �-nanza. Noi, invece, possiamo spenderci con competenze più ampie, e formare i nostri professionisti relativamen-te al prodotto delle utilities”. Molti clienti dello Studio Spa-dini sono, per questa ragione, aziende del settore energia, sia elettrica che del gas, che sono presenti nelle diverse regioni italiane. Tipicamente, ogni mese le aziende clienti

come un partner valido per la costruzione di un modello che le possa aiutare a risolvere i problemi.“Sono molte le soluzioni che potremmo o�rire alle ban-che” continua Sensi. “In pri-mis, le attività preventive. Esi-stono infatti metodologie che consentono di seguire con maggiore attenzione i clienti che costantemente mandano in insoluto o vanno in ritar-dato pagamento. Ci possiamo avvalere di sistemi telematici

eseguono un’estrazione sui �le degli utenti che hanno uno scaduto. I dati, inseriti nel gestionale dello studio, vengono indirizzati, sulla ba-se di indicazioni precise, o al recupero via telefono o, se il credito è incagliato, di per-sona. “Lo sta� dello studio deputato al recupero �sico è autorizzato dalla questura, e procede seguendo rigidi pro-tocolli, recandosi sia presso abitazioni private, che le sedi

che, attraverso il riconosci-mento del cliente, inviano promemoria automatici in prossimità della scadenza. Disponiamo poi di operatori di Crm estremamente spe-cializzati nella gestione del credito che, con il massimo riguardo per il cliente, sono in grado di portare a buon �ne la posizione e pertanto di risolvere il problema della banca riducendo gli accan-tonamenti, così come di sof-tware di business intelligence

Da sinistra Fenici Veronica, responsabile back-office e Spadini Paola, amministratore della società

Lo staff dello Studio Spadini

Il call center

Virgilio Sensi, amministratore delegato di Telkom

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EventiLunedì 10 marzo 2014 Banche, Credito & Finanza 13

il tasso medio rilevato per il complesso del campione. L’Abi ha preso prontamente spunto per indirizzare le ban-che ad adottare un so�sticato criterio: soglia per la mora pari al 2,1% maggiorato del 50%, cioè 3,15 punti sopra il tasso praticato. L’indicazione dell’Abi non sembra sia stata seguita dalle banche più pru-denti, che hanno valutato con attenzione le pronunce nel frattempo espresse dalla Cas-sazione e dalla Corte Costitu-

tasso di disponibilità usu-rario. L’associazione, a dif-ferenza di altre presenti sul territorio italiano, chiede 25 euro all’atto dell’iscrizione, poi si adopera per risolvere le problematiche degli as-sociati avendo questa mis-sion come unico obiettivo. “Riteniamo una vittoria personale poter aiutare gli associati. Non intendiamo guadagnare sulle disgrazie altrui, come fanno tanti al-tri”. Assotutela, che conta 20

■ ASSOCTU/ L’Associazione Nazionale dei Consulenti Tecnici del Tribunale in materia bancaria e �nanziaria

■ ASSOTUTELA / Fondata nel 1999, conta attualmente circa 20 mila associati, a cui chiede 25 euro all’atto dell’iscrizione

Al servizio dei consulenti tecnici del tribunale

Difendere il cittadino contro le ingiustizie

zionale. D’altra parte, lo spre-ad previsto dalla legge 108/96 sul tasso medio di mercato - ancor più nel valore amplia-to dal d.l. 13/5/11 n. 70, con-vertito nella l. 106/11 - nello spirito della legge è volto a consentire all’intermediario di remunerare il proprio ser-vizio e ammortizzare so�e-renze e dubbi esiti del credito accordato, ricomprendendo l’applicazione della mora. Già con la revoca del �do, dal gennaio 2010 le banche deter-

mila associati, ha scelto di dedicarsi anche alle situa-zioni di criticità che il mon-do della sanità ed Equitalia provocano al cittadino. Per quanto riguarda l’ambito sanitario, Assotutela ha de-nunciato diversi presidenti di Regione a causa delle liste di attesa per le prestazioni. Altra problematica molto frequente è quella relativa agli errori professionali dei medici. Recentemente, gra-zie all’aiuto di medici e ope-

minano il passaggio del cre-dito dalla categoria “Aperture di credito” a quella “Scoperto senza a�damento” con la conseguente lievitazione del 30% della relativa soglia: con l’introduzione di quest’ultima categoria da parte della Banca d’Italia, si è aperto il varco, nei �di a revoca, per un interesse di mora apprezzabilmente più elevato.Le incertezze e perplessità che hanno accompagnato l’applicazione del tasso di mo-ra e più in generale il rispetto dei limiti d’usura, risultano ulteriormente alimentate dai chiarimenti recentemente divulgati dalla Banca d’Italia (29/5/13 e 3/7/13). Appare evidente la discrasia fra quan-to riportato nei chiarimenti e quanto stabilito dalla norma di legge e ribadito dalla Cas-sazione. Poiché la previsione legislativa non contempla una speci�ca soglia per i tassi di mora, ma li considera alla stregua dei tassi corrispettivi e compensativi, avvalendosi di una rilevazione parziale e vetusta la Banca d’Italia adot-ta un criterio analogo alle Cms soglia della Circolare del 2/12/05, privo di ogni so-stegno normativo, giurispru-denziale e dottrinale.Queste tematiche vengono quotidianamente a�rontate nei corsi di formazione orga-nizzati dall’Associazione al �-ne di uniformare e accrescere le competenze tecniche degli associati. Per ulteriori informazioni vi-sitare il sito www.assoctu.it.

ratori che hanno segnalato il problema, e con il sup-porto della stampa che ha evidenziato la notizia, Asso-tutela è riuscita a far rapida-mente riaprire un reparto di un ospedale romano, inatti-vo solo perché mancavano permessi e agibilità.Nel caso di Equitalia, As-sotutela combatte contro le cartelle esattoriali molto spesso soggette a usure e anatocismi: il team di lavo-ro è guidato in questo caso da Emanuela Maria Marita-to. L’avvocato di riferimen-to dell’associazione, capo dell’ufficio legale, è invece Luisa Cicchetti. C’è la possibilità di intrave-dere, se questo è il panora-ma definito da Assotutela, un barlume di speranza, o il sistema nel suo complesso è completamente marcio? Se-condo Maritato: “Il sistema è proprio marcio. Occorre partire dal singolo, dai pro-fessionisti che quotidiana-mente lavorano per amore del loro lavoro e non per smania di arricchimento. La possibilità del cambia-mento è legata all’impegno che ciascuno può dedica-re. Assotutela non è legata a partiti o lobby, e non ha preclusioni, se si tratta di collaborare per il bene dei cittadini. Se qualcuno ap-profitta dell’ignoranza delle persone, è giusto che noi ci si adoperi: la legge è dalla nostra parte e ci aiuta a sa-nare le situazioni di ingiu-stizia. Occorre solo agire”.

L’usura bancaria: criticità tecniche e giuridiche. Non sempre agevoli gli interventi del Ctu per il rispetto della normativa

La struttura sostiene chi conduce battaglie contro gli abusi in ambito bancario, �scale e sanitario

L’Assoctu, Associazione Nazionale dei Consulenti

Tecnici del Tribunale in ma-teria bancaria e �nanziaria, da anni promuove la crescita professionale dei consulenti tecnici che, in qualità di au-siliari del giudice, assumono un ruolo fondamentale nella risoluzione del contenzioso giudiziario. Negli ultimi anni si è assistito a un proliferare di cause civili e penali contro gli istituti di credito nelle quali i correntisti lamentano l’appli-cazione di condizioni d’usu-ra. In tali vertenze, l’incarico assegnato al Ctu di accertare il rispetto della normativa antiusura risulta di non sem-plice espletamento, stante sia la complessità della materia, sia le diverse posizioni assun-te dalla Banca d’Italia e dalla Cassazione sull’inclusione nella veri�ca delle commis-sioni di massimo scoperto e degli interessi moratori. La contrapposizione è emersa, in termini eclatanti, nelle recenti sentenze della Cassazione Pe-nale (nn. 12028/10, 28743/10, 46669/11), con le quali è stata esplicitamente censurata la condotta della Banca d’Italia per non aver operato in ma-

Il cittadino necessita una particolare tutela? Sì, spe-

cie se si trova a combattere contro le ingiustizie che provengono da mondo ban-cario, fiscale e sanitario. Im-possibile vincere battaglie così importanti con le sole proprie forze: ecco perché è importante il ruolo di Asso-tutela, associazione fondata nel 1999, nata per tutelare il cittadino da tutti i punti di vista. Dopo qualche anno, spiega il presidente, Michel Emi Maritato: “Ci siamo accorti che a essere mag-giormente vessati nel nostro Paese erano imprenditori

niera compiuta all’appronta-mento del presidio disposto dalla legge 108/96 escludendo (�no alle Istruzioni 2010) le Cms dalla veri�ca dell’usura.Con riferimento agli inte-ressi di mora, per la giuri-sprudenza risulta assodato che gli stessi, ancorché non concorrano a determinare il Tegm, sono soggetti al rispet-to delle soglie d’usura. Il tasso di mora non viene rilevato trimestralmente, né può co-

e piccoli risparmiatori, su mutui, conti correnti, finan-ziamenti. Abbiamo così ap-profondito tematiche quali il signoraggio bancario, la creazione della moneta, la natura privata della Banca d’Italia, i reati penali e gli illeciti amministrativi delle banche, con un’attenzione particolare all’usura banca-ria e all’anatocismo, cioè il calcolo degli interessi sugli interessi già addebitati a conto corrente”.Assotutela ha così messo in piedi una struttura ca-pace di aiutare il cittadino e l’imprenditore, composta

stituire una categoria a sé: la legge consente la distinzione in categorie per le operazioni di credito, non per la natura degli interessi. Tuttavia da un decennio i de-creti ministeriali riportano la circostanza che i tassi rile-vati non ricomprendono gli interessi di mora, per i quali un’indagine campionaria, cu-rata dalla Banca d’Italia nel 2001/02, ha accertato un tas-so collocato 2,1 punti sopra

da matematici, econome-tristi, psicologi, tecnici del settore, avvocati, tributa-risti. Con questa compagi-ne: “Dal 2003 eseguiamo il ricalcolo econometrico sui conti correnti bancari e sui mutui e nel caso ci occupia-mo di far restituire il mal-tolto”. Tipicamente, la metà delle cause avviate si con-clude in maniera extragiu-diziale; della restante metà, un parte attraverso la me-diazione civile e una parte finisce in tribunale. “Prefe-riamo non rivolgerci all’ar-bitrato bancario, in quanto in seno alla Banca d’Italia. Desidero però precisare che Assotutela non è ‘contro’ le banche, ma contro una certa malagestione”. Per quanto riguarda i ri-sparmiatori, tipicamente le denunce riguardano l’usura bancaria, i prodotti deriva-ti, gli swap. Nel caso degli imprenditori, le situazio-ni che meritano di essere sanate riguardano sempre gli swap, i derivati, l’usura, l’anatocismo, le commis-sioni di massimo scoperto usurarie, gli interessi ultra-legali, il delta interessi, il

Roberto Marcelli, presidente dell’Assoctu

Corso di formazione organizzato dall’Assoctu

Lo staff di Assotutela

Michel Emi Maritato, presidente di Assotutela

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EventiLunedì 10 marzo 201414 Banche, Credito & Finanza

Un sodalizio che pone al centro le necessità e la

crescita delle imprese marchi-giane. Con questo spirito è na-to, lo scorso novembre, “Rete Con�di Marche”, contratto di rete tra i Con�di del sistema con�ndustriale marchigiano, ossia Con�di Ancora, Fermo, Macerata, insieme a Con�di-coop Marche (intersettoriale). I primi tre Con�di sono gli unici della regione nati in seno a Con�ndustria. Si de�nisco-no “minori” perché di ridotta dimensione, e “Con�di 106”, per la normativa bancaria che li identi�ca. Con�dicoop Marche, invece, nato nel setto-re della cooperazione, ha una maggiore patrimonializzazio-ne, dunque è inserito nell’elen-co dei “Con�di 107” della re-lativa norma del Testo Unico Bancario, ed è vigilato dalla Banca d’Italia. Il presidente di Con�ndustria Marche, Nando Ottavi, reputa molto importante per tutto il Sistema Con�ndustriale Re-gionale questo obiettivo rag-giunto di far convergere in una rete i Con�di industriali delle Marche con un altro Con�di 107, a cui hanno manifestato interesse di adesione anche le Territoriali di Ascoli Piceno e Pesaro Urbino.Il contratto di rete nasce con un preciso obiettivo: ripartire tra più Con�di i rischi della concessione delle garanzie alle imprese. Mentre Con�dicoop Marche garantisce per il 50% le banche, gli altri tre Con�di agiscono nei confronti del 107 con una garanzia di secondo livello. Questo signi�ca, spiega il direttore generale di Con-�dicoop Marche, Lanfranco Marsigliani: “Da una parte diminuire il rischio dei singoli Con�di, e dall’altra avere più patrimonio per garantire ai Con�di una maggiore operati-vità”. Per comprendere il ruolo del contratto di rete, è necessa-rio capire il terreno sul quale operano i Con�di marchigiani: si sta parlando di una regione

nella quale la grande maggio-ranza delle aziende (industria-li) ha un fatturato che si aggira attorno ai 5 milioni di euro. Un tessuto di Pmi, dunque, con le quali lavorano alacremente i Con�di 106. Il Con�di 107, per una parte marginale della pro-pria attività, può garantire an-che aziende di grandi dimen-sioni, così come de�nito dalle direttive comunitarie.A so�rire maggiormente, da un punto di vista merceolo-gico, in questo periodo, sono i settori dell’artigianato e del commercio; (pur se in misura minore) anche l’industria è in di�coltà. A tenere è invece il settore agricolo, il più solido, nella regione.Negli ultimi anni si è veri�ca-to un fenomeno particolare: a causa della restrizione del credito, molte banche si sono direttamente rivolte ai Con-�di per chiedere le garanzie e diminuire in questo modo i rischi legati al credito. “In quest’ultimo periodo - spiega Marsigliani - se non ci fosse-ro stati i Con�di a supportare le imprese, la restrizione del credito sarebbe stata ancora

più forte. Grazie alla rete, oggi siamo in grado di a�acciarci in modo più organizzato al mer-cato. I Con�di sono diventati, in pratica, il riferimento delle banche, al punto che gli istituti di più rilevante dimensione che operano in regione, a livello di

direzione hanno dato l’indica-zione di operare sempre con la garanzia dei Con�di”.Oggi i Con�di aderenti al con-tratto di rete nel loro insieme possono contare su circa 2.600 imprese socie, 240 milioni di �di garantiti e oltre 100 mi-lioni di garanzie concesse, ri-sultando complessivamente una realtà di un certo peso sul territorio. Grazie alla nascita del contratto di rete, oltre alla diminuzione del rischio per i

vari soggetti che partecipano, come già descritto, i Con�di hanno la possibilità di parte-cipare ai bandi della Regione Marche, ossia di attingere a fondi che consentono di im-putare la garanzia a fondi dati in gestione ai Con�di. Da un punto di vista prettamente ope-rativo, l’attività ordinaria viene svolta attraverso Con�dicoop Marche. L’azienda che chiede un �nanziamento ha nei Con-�di 106 un primo referente. La

segnalazione viene poi girata al Con�di 107 che esegue l’istrut-toria, dopo di che i tre Con�di 106 agiscono come controparte nel confronti del 107. I progetti futuri vedono il contratto di re-te tra Con�di impegnato a far aumentare il totale degli a�da-menti, in modo da supportare sempre di più le imprese. “Dobbiamo immaginare - spie-ga Marsigliani - che a lavorare sempre più insieme, in ottica di partnership, siano le impre-se, le banche e i Con�di. Se �-no a ieri le banche erano una controparte, oggi diventano partner con cui dialogare. La capacità di conoscenza che i Con�di hanno delle aziende è un patrimonio che le banche riconoscono come essenzia-le. Per questo il nostro ruolo è così importante: a noi spetta far accedere al credito solo le imprese che davvero hanno un futuro. Le risorse che sono a disposizione non vanno di-sperse: per questo siamo molto attenti in fase di selezione delle aziende meritevoli, a fronte di progetti presentati e requisiti. E siamo ugualmente attenti e sensibili a �nanziare idee in-telligenti che provengano dalle start-up, dunque da giovani desiderosi di emergere”.

La sede presso Confindustria AnconaPieralisi “Grazie ai fondi regionali abbiamo nuove risorse per migliorare operatività e accesso al credito delle nostre imprese”

“Rete Con�di Marche” ha sede presso Con�ndustria Ancona. Il presiden-

te della Rete è Gennaro Pieralisi, �rmata-rio del contratto di rete come presidente del Con�di Ancona; vice presidente è Gra-ziano Mariani, �rmatario in qualità di presidente del Con�dicoop Marche; per il Con�di Fermo ha apposto la �rma il Pre-sidente Andrea Santori, anche presidente di Con�ndustria Fermo. Per il Con�di Macerata ha �rmato il presidente Oliviero Rotini. Il contratto di rete, precisa il presiden-te Pieralisi: “È un importante risultato. Con l’ottenimento in gestione dei fondi

regionali, avremo infatti nuove risorse da utilizzare a garanzia dei �nanziamenti per migliorare l’operatività e l’accessibili-tà al credito delle nostre piccole e medie imprese industriali. Inoltre, dal punto di vista operativo, potremo spendere nei confronti delle banche la garanzia di un Con�di 107 maggiormente patrimonia-lizzato e più appetibile per gli istituti di credito stessi, mentre i nostri Con�di in-dustriali 106 agiranno nei confronti del 107 come seconda garanzia”. Prosegue il vicepresidente: “Dopo una prima fase di sistemazione del processo organizzativo, conclusa nei mesi passati, avremo a breve

a disposizione fondi che ci permetteranno, come rete, di garantire �nanziamenti con durata da 24 mesi in su da spendere per le Pmi industriali”. Conferma il presidente del Con�di di Macerata Oliviero Rotini: “Da tempo stiamo collaborando fra i Con-�di per massimizzare gli sforzi comuni e ampliare la nostra operatività al servizio delle imprese socie, la stipula del contrat-to di rete sancisce e amplia l’ambito del-la nostra azione congiunta”. Conclude il presidente del Con�di e di Con�ndustria Fermo Andrea Santori: “Come Con�di operiamo da molti decenni sul territorio per accompagnare le nostre piccole e me-die imprese nei rapporti con il sistema del credito; il nostro compito è diventato negli ultimi anni più strategico, ma più di�cile, collaborare e integrarci operativamente tra Con�di, espressione del mondo con�n-dustriale, era a mio avviso un’opportunità da cogliere”.

■ RETE CONFIDI MARCHE / Nato a novembre per a�ancare le imprese marchigiane e sostenerle contro la stretta del credito

Un contratto di rete per chi crede nel futuroUnisce i Con�di di Ancona, Fermo e Macerata con Con�dicoop Marche. Diminuire il rischio a aumentare il patrimonio

Il contratto di rete con-sente ai quattro Con�di

di aumentare l’operatività nel settore industriale, grazie ai fondi regionali. In questo modo sarà pos-sibile sostenere due opera-zioni distinte. Da una da parte gli investimenti in beni immateriali e mate-riali per l’innovazione e la ricerca. Dall’altra gli inve-stimenti per l’internazio-nalizzazione. Va rilevato che, data la situazione economica persistente, con un’economia nazio-nale stagnante, l’unica possibilità che hanno le aziende di sopravvivere e crescere è quella di rivol-gersi all’estero. Le piccole e medie imprese marchi-giane hanno intercettato e fatta propria questa stra-tegia; chi si è già spinto a internazionalizzarsi è ri-uscito a reagire alla crisi.

Imperativo esportare

Oliviero Rotini,

presidente di Confidi Macerata

Gennaro Pieralisi, presidente della Rete e di Confidi Ancona

Graziani Mariani, vicepresidente della Rete e presidente di Confidicoop Marche

Andrea Santori, presidente di Confidi Fermo e di Confindustria Fermo

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EventiLunedì 10 marzo 2014 Banche, Credito & Finanza 15

Galvani Fiduciaria è sta-ta creata nel 2001 con

l’intento di fornire servizi fiduciari che si discostassero nettamente dagli standard usualmente riscontrabili sul mercato italiano. Oggi la so-cietà opera sia nell’ambito fiduciario in senso tradizio-nale sia in quello del trust, svolgendo l’attività di tru-stee professionale.L’attività fiduciaria in Italia è disciplinata da moltissimo tempo: basti pensare che la legge che l’ha istituita risa-le al novembre del 1939. Le società fiduciarie sono sog-gette alla vigilanza del mini-stero dello Sviluppo Econo-mico e di Banca d’Italia.“Nel nostro Paese - spiega Marco Montefameglio, am-ministratore unico di Gal-vani Fiduciaria -, le società fiduciarie devono essere iscritte a un apposito albo. Oggi se ne contano poco più di cento e, sotto il pro-filo della genesi e della cul-tura professionale, queste realtà si possono dividere in due grandi gruppi: quelle di emanazione bancaria, co-stituite all’interno di gruppi bancari con l’obiettivo prin-cipale di fornire servizi ai clienti della banca stessa, e le fiduciarie private, tra cui figura anche Galvani Fidu-ciaria. Queste ultime sono spesso create da professio-nisti - normalmente dotto-ri commercialisti - che nel corso della loro vita profes-sionale hanno abitualmente usato l’attività fiduciaria co-me strumento di consulenza a favore dei propri clienti e che, proprio per la dimesti-chezza acquisita in materia attraverso l’esperienza pro-fessionale, hanno deciso di intraprendere in proprio questa specifica attività, af-fiancandola allo svolgimen-to tradizionale della profes-sione”. Sotto il profilo, invece, della tipologia di attività svolta, le fiduciarie vengono tradizio-nalmente distinte in dina-miche e statiche. Le prime sono quelle a cui il cliente affida un proprio patrimo-nio e che quindi si occupano dell’amministrazione ope-rando loro stesse le scelte di investimento: godono di una certa autonomia e non necessitano di avere conti-nue istruzioni da parte del cliente sulle modalità di im-piego del patrimonio. “Oggi in Italia sono poche le �du-ciarie dinamiche, la maggio-ranza delle �duciarie è stati-ca - precisa Montefameglio -. Questo signi�ca che la socie-tà per de�nizione non com-pie nessuna operazione se non espressamente autoriz-zata dal cliente. Chi si rivolge a tale �duciaria ha la certezza che nulla venga fatto se non è stato deciso dal cliente stesso e questo consente al fidu-

ciante di avere un controllo assoluto su ogni attività.La fiduciaria, dal canto suo, non può assumere alcuna iniziativa a titolo personale”. Galvani Fiduciaria, che ope-ra avvalendosi di un team di dottori commercialisti dotati di specifiche com-petenze, offre servizi sia di intestazione fiduciaria (il cliente affida beni o attivi-tà su cui mantiene sempre la proprietà giuridica), sia di trustee. “Il cliente che si rivolge a noi nell’ambito dell’attività fiduciaria- ag-giunge Montefameglio - lo fa principalmente per mo-tivi di riservatezza, con l’obiettivo di far fronte alle esigenze più disparate. Co-me può essere il caso di un imprenditore che desidera acquisire una certa parte-cipazione societaria per lo svolgimento di un determi-nato affare senza renderlo noto al mercato: ricorre a noi per l’intestazione della partecipazione, in modo da potere operare in maniera riservata, nella assoluta le-gittimità”.C’è poi il caso di imprendito-ri e privati che preferiscono intestare i propri beni a una fiduciaria per non rendere evidenti questi patrimoni nel timore di rapimenti o at-tacchi da parte della crimi-nalità organizzata. “Un altro motivo che può indurre a rivolgersi a una fiduciaria - prosegue Montefameglio - riguarda le attività detenute all’estero che obbligano, a seguito di modifiche legisla-tive recentemente introdotte dal nostro ordinamento, ad adempimenti molto gravosi che, in caso di errore, com-portano pesanti sanzioni. Intestando tali attività a una fiduciaria tutti gli adempi-menti relativi al monitorag-gio fiscale vengono trasferiti in capo alla stessa, sgravan-do quindi il fiduciante da ogni adempimento”.Un ruolo importante nell’at-tività delle società fiduciarie

lo hanno avuto nel corso degli anni gli scudi fisca-li, che si sono susseguiti a partire dal 2001. “In questo

campo - precisa Montefa-meglio -, le fiduciarie hanno svolto un ruolo primario e attraverso la loro opera so-

Il trust tra finanza, affetti e valori socialiDal family trust al supporto di soggetti deboli, alle cause di divorzio o le liquidazioni: uno strumento polivalente

Galvani Fiduciaria opera anche nell’ambito del trust ed è stata fra

le prime in Italia a svolgere professional-mente l’attività di trustee. “Si tratta di un’attività che ha pochi punti in comune con quella �duciaria classica - illustra Montefameglio -. Essere trustee signi�ca acquisire la proprietà e�etti-va del patrimonio che viene trasferito dal cliente per essere gestito in maniera autonoma e indipendente, seppur all’in-terno di un programma che viene stilato nell’interesse di determinati bene�ciari o per raggiungere un determinato scopo”. L’attività di trustee richiede professiona-lità diverse e più speci�che rispetto all’at-tività �duciaria: oltre a una speci�ca e approfondita conoscenza del diritto dei trust, sono richieste competenze in diritto di famiglia, diritto commerciale, dirit-to delle successioni e diritto tributario,

nonché una sensibilità e una capacità di a�rontare i problemi e di interagire con le persone. Sotto il pro�lo della respon-sabilità, il rapporto con il cliente e con il suo patrimonio è molto più impegnativo: l’interazione con il cliente è esclusiva e con�denziale, e spesso porta il trustee ad a�rontare problematiche che trascendono la sfera puramente economica e vanno a toccare interessi personali e a�ettivi. “In questo momento - aggiunge Montefame-glio - amministriamo una cinquantina di trust, nei settori e con le �nalità più disparate: dal classico family trust isti-tuito da un capo famiglia, per fare sì che il patrimonio accumulato in una vita di lavoro si perpetui nel tempo a favore dei propri discendenti, sino ai trust per il supporto dei soggetti deboli, che vengono istituiti di concerto con gli amministra-tori di sostegno e con i giudici tutelari, i

quali sempre più spesso riconoscono nel trust lo strumento migliore per gestire tali situazioni. È un’attività che ci sta dando molta soddisfazione perché ha anche un forte contenuto sociale”. Nel mondo imprenditoriale, il trust è spesso utilizzato per gestire la successio-ne nell’impresa di famiglia e, nell’ambito della crisi d’impresa, quale strumento di garanzia nella fase delle procedure con-corsuali e liquidazioni. Tra le attività di Galvani Fiduciaria ci sono poi trust �-nalizzati alla gestione dei patrimoni ar-tistici, e anche trust istituiti nell’ambito di procedimenti di separazione e di divorzio, istituiti da uno dei coniugi o da entrambi a favore del coniuge più debole o dei �gli della coppia. “In tutti questi ambiti - conclude Mon-tefameglio - siamo in grado di o�rire un servizio altamente specializzato. Infatti, il nostro team è composto da dottori com-mercialisti con un notevole background professionale, e che quindi approcciano il problema non con l’atteggiamento dell’in-vestitore istituzionale o del �nanziario, ma del professionista abituato a trattare le necessità del cliente a tutto tondo”.

■ GALVANI FIDUCIARIA / Creata nel 2001 è formata da un team di dottori commercialisti altamente specializzati e o�re servizi di intestazione �duciaria e trustee

Tutti i vantaggi di affidarsi a una società fiduciariaRiservatezza e tranquillità, nella più assoluta legittimità di operato. Un ruolo primario anche nel rientro dei capitali dall’estero

“Un punto chiave della nostra attività - precisa Mon-tefameglio - verte sulla disciplina antiriciclaggio.

L’attenzione a questo tema è cresciuta in maniera esponen-ziale negli ultimi anni e sta aumentando sempre più. Infatti, seppure la normativa antiriciclaggio esista ormai da diversi anni, solo ora si sta arrivando a una piena consapevolezza in materia da parte degli operatori”. In quest’ambito, le socie-tà �duciarie rappresentano un punto di riferimento fonda-mentale per il sistema. “Dato che come tutti gli intermediari deve eseguire adeguate veri�che sul cliente e attività di mo-nitoraggio e di valutazione di tutte le operazioni - sottolinea Montefameglio -, la società �duciaria è in prima linea in questa battaglia. Quando a�rontiamo una pratica, il nostro primo dovere è la veri�ca approfondita delle persone che si presentano da noi e della provenienza dei fondi. Soltanto all’esito positivo di questo controllo accettiamo l’incarico che ci viene richiesto”.

Antiriciclaggio: verifiche approfondite

no stati rimpatriati diversi miliardi di euro che prima erano all’oscuro del fisco, anche offrendo la possibilità

di operare rimpatri giuridici che hanno permesso la de-tenzione dei valori scudati all’estero”.

Marco Montefameglio, amministratore unicodi Galvani Fiduciaria

Lo studio

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EventiLunedì 10 marzo 201416 Banche, Credito & Finanza

promotrice di una riforma del settore nell’ottica di moder-nizzare l’attuale disciplina che trova la sua fonte normativa all’interno di un Regio decreto del 1931”.Come accennato, la società fornisce servizi personalizza-bili, integrati perfettamente con i processi di gestione degli istituti mandanti in ogni fase del ciclo di vita del credito. Quattro le divisioni: Phone collection junior (interventi telefonici modulari, per la ve-

■ MARAN CREDIT SOLUTION / Fondata nel 1993, ha la sede centrale a Spoleto ma gestisce operazioni anche fuori con�ne

Gestione innovativa e flessibile del credito

ri�ca e il sollecito dei crediti non saldati alle scadenze �s-sate), Phone collection strong (intervento telefonico che si estende a crediti di anzianità medio alta), Home collection (studia soluzioni dinamiche, dal recupero totale del debito allo studio di piani di rientro e�caci) e la Legal collection (servizio di recupero giudizia-le grazie a un network di legali convenzionati). In particolare, ogni divisione si compone di diversi team di lavoro rispet-

tivamente dedicati al commit-tente speci�co e alla tipologia di credito trattato. Tra i clienti di Maran �gurano �nanziarie di credito al consumo, banche, società di leasing, di factoring, società di noleggio, ammini-strazioni locali, utilities e tele-comunicazioni.La sede centrale si trova a Spo-leto, dove vengono coordinate le operazioni della società e sono centralizzati i sistemi e i dati. Ma vi sono sedi dislocate a Roma, Pescara, Catanzaro, Torino, oltre a quelle fuori con�ne a Craiova e Bucarest, in Romania. Tali sedi sono monitorate senza soluzione di continuità e l’interlocutore non ha riferimenti geogra�ci. “Una campagna può essere agevolmente gestita e sposta-ta senza il minimo problema e con la massima tempesti-vità, a seconda delle esigen-ze – sottolinea D’Atanasio -. Non solo, ci dotiamo di un sistema informativo svilup-pato all’interno della società, costantemente implementato, e abbiamo canali di comuni-cazione sicuri con i sistemi dei clienti, connessioni crittogra-fate e accesso remoto ai dati di produzione”. Senza trascurare che Maran dispone di un business conti-nuity plan e di numerose sedi pronte ad accogliere il perso-nale di eventuali altri u�ci con problemi strutturali, di connettività dati in �bra ottica e di �ussi telefonici ridondati e forniti da diversi fornitori. Ovvero, tutto nel segno dell’ef-�cienza e dell’immediatezza.

Servizi personalizzabili integrabili in ogni fase del ciclo di vita del credito. Uno sta� giovane e a�atato

Non più recupero credito o, meglio, non esatta-

mente. Oggi, in tempi di crisi, quando le possibilità �nan-ziarie delle famiglie, il potere d’acquisto, la disponibilità di estinguere i debiti contratti so-no al limite, ecco che alle tra-dizionali aziende di recupero si sostituiscono delle agenzie o società di servizi per la tutela a 360 gradi dei crediti. Vale a dire in grado di arrivare alla giusta mediazione tra credito-re e chi è in credito, con piani di rientro personalizzati per la somma dovuta.È il caso di Maran Credit So-lution, leader in Italia nella gestione del credito. Soprat-

tutto innovativa, �essibile ed elastica, all’avanguardia per tecnologie e so�ware utilizza-ti, in pochi anni questa socie-tà, fondata nel 1993, ha saputo a�ermarsi distintamente sul mercato nazionale. Non so-lo, ha avuto la lungimiranza e l’acutezza di saper prendere decisioni importanti che han-no fatto la di�erenza. Una su tutte quella, abbastanza re-cente, di assumere i propri collaboratori e renderli così dipendenti.“Nell’ultimo anno – spiega l’amministratore delegato Nazzareno D’Atanasio – ab-biamo intrapreso un percorso teso alla stabilizzazione dei

lavoratori, abbandonando de�nitivamente l’utilizzo dei contratti di collaborazione continuativa a progetto”. Di certo, in un momento eco-nomico di�cile come quel-lo che vive il Bel Paese, una presa di posizione non facile, ma che senza dubbio ha pre-miato l’azienda poiché, passo dopo passo, è arrivata a poter contare su uno sta� a�atato e stimolato a dare il meglio. Pe-raltro, si parla di un team gio-vane, che in media si attesta sui 33 anni di età, una squadra in realtà cresciuta nella socie-tà stessa, avendo iniziato con essa quando è stata fondata e continuando a farvi carriera in questi anni, dal basso verso l’alto. Insomma, un impegno rigo-roso nel valorizzare le risor-se umane. Oltretutto, Maran Credit Solution è socio fonda-tore di Unirec, l’Unione nazio-nale imprese a tutela del credi-to. In virtù di tale ruolo forte è anche l’attenzione rivolta alla riforma di settore: “La società – continua l’amministratore delegato - sostiene con fer-mezza l’azione dell’associa-zione di categoria che, tra le altre iniziative, si sta facendo

Individuare l’investimen-to �nanziario giusto per

le proprie esigenze e carat-teristiche non è mai stato semplice per una famiglia. L’ideale sarebbe un servizio di consulenza serio, che stia dalla parte del cliente, in to-tale indipendenza dal siste-ma bancario. È ciò che ha scelto di fare Marco Galluz-zo, team leader presso Link Mutui, società di mediazione creditizia specializzata nel credito immobiliare.“Per prima cosa ascoltiamo il cliente - spiega Galluzzo - e

Fidereveuropa Spa è nata nel 1978, costituita da un

gruppo di professionisti, in-dipendente da ogni gruppo bancario e �nanziario. L’atti-vità ricomprende i più clas-sici servizi o�erti dal settore �duciario (intestazione di partecipazioni, crediti, obbli-gazioni, titoli, gestioni patri-moniali, polizze, servizi legati al trust, all’anagrafe rapporti, alla funzione di garanzia), cui si a�anca la ricerca co-stante di nuovi strumenti per soddisfare le esigenze di una clientela sempre più selettiva e attenta alla destinazione e alla gestione del proprio pa-trimonio.In questi anni, l’organo amministrativo ha segui-to attivamente il procedere impetuoso delle modi�che normative contribuendo, con direttive interne impronta-te alla massima correttezza, alla costituzione dell’ottimo pro�lo reputazionale di Fide-reveuropa e, indirettamente, al mutamento della negativa opinione generale attribuita negli anni ’70 alle �duciarie.L’errata informazione tra-smessa in passato contro que-sti istituti, accusati per lungo tempo di essere stati veicoli

Per Marco Galluzzo il segreto è nell’indipendenza dalle banche La giusta riservatezza nella gestione del proprio patrimonio

Mutuo su misura e sostenibile Servizi fiduciari classici e innovativi

svolgiamo un’attenta anali-si delle sue esigenze e della sua condizione economico-�nanziaria e patrimoniale, veri�candole poi attraverso una scrupolosa attività di controllo, mediante banche dati e società specializzate. Il nostro punto di partenza è sempre il cliente, non la ban-ca o il prodotto.Questo è il cuore di una seria e professionale consulenza �nanziaria ‘clientecentrica’ e indipendente. Se poi il clien-te ci conferisce il mandato di mediazione, andiamo a in-tercettare sul territorio di ri-ferimento la migliore o�erta creditizia da sottoporgli per valutarla insieme. È questa la modalità che ci rende unici: non siamo convenzionati con questa o quella banca in par-ticolare, bensì siamo interlo-cutori responsabili di tutto il sistema creditizio Perché la medesima serietà che po-niamo nel ruolo di broker, vale a dire di rappresentanti degli interessi del cliente, la mettiamo nel rapporto con l’istituto �nanziario al quale forniamo tutti gli elemen-ti di valutazione necessari per deliberare. Mi impegno continuamente, a�nchè ta-

di potenziali evasori, non può oggi aver più ragione di essere: il riconoscimento da parte dell’Amministrazione �nanziaria del ruolo di so-stituti d’imposta alle �ducia-rie (risparmio amministrato - monitoraggio �scale anche per la recentissima volunta-ry disclosure) e l’istituzione dell’Anagrafe Rapporti tolgo-no ogni dubbio.La massima trasparenza quin-di e, non ultimo, il serrato controllo imposto dalla nor-mativa antiriciclaggio, fanno sì che si costituisca una rete di

le sensibilità coinvolga an-che gli agenti immobiliari, che proponendo tale servi-zio gratuitamente, possono contribuire ad aumentare la consapevolezza della loro clientela, aiutandola indiret-tamente, nella giusta scelta È un lavoro accurato e pun-tiglioso di raccolta, veri�ca, promozione, controllo e di messa in relazione”.Non è un caso che la percen-tuale di operazioni appro-vate sia molto elevata per il settore. “Nel tempo - precisa Galluzzo - sono anche riusci-to a costruire una banca dati immobiliare relativa a ben 58 microaree solo a Roma Sud, partendo proprio da Ostia Lido, ovvero dove si trova il punto vendita che dirigo. Un patrimonio di informazioni che ci consente di indicare al-la famiglia soluzioni in stret-ta relazione con il suo budget e le sue esigenze abitative (asset allocation immobilia-re). Un servizio apprezzato dal mercato, che mi sto ap-prestando a pubblicare anche su ‘casagiusta.com’, il neona-to portale che o�re anche un servizio di annunci immo-biliari gratuiti per privati e agenzie specializzate”.

rapporti quanto più possibile sani tra gli operatori coinvolti nel rapporto �duciario. È al-trettanto giusto tuttavia che sia riconosciuto e preservato il fondamentale diritto alla riservatezza, quando questo non si confonda con il diritto di recare danno. E con questo ridare dignità alle �duciarie, le uniche istituzioni che per-mettono di vedere ricono-sciuta la libertà di disporre, destinare e gestire il proprio patrimonio in un contesto esclusivamente riservato e privato.

■ LINK MUTUI / Consulenza �nanziaria “clientecentrica” accurata e puntigliosa ■ FIDEREVEUROPA / Dal 1978 un partner a�dabile e trasparente

Marco Galluzzo, team leader di Link Mutui

La sede di Fidereveuropa

La sede di Maran Credit Solution

L’amministratore delegato Nazzareno D’Atanasio

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EventiLunedì 10 marzo 2014 Banche, Credito & Finanza 17

Secondo i dati Asso-fin, l’associazione

che riunisce i principali operatori finanziari che operano nei comparti del credito alla fami-glia, nel 2013 il credito al consumo valeva 45 miliardi. Di questi, 4,2 erano relativi alla ces-sione del quinto dello stipendio, unico settore in crescita (+3%) in un mercato stagnante (-5% il totale del credito al consumo). Questo ri-sultato è dovuto anche alla bassa rischiosità del prodotto, per la sua for-ma tecnica, mentre, ad esempio, i prestiti perso-nali segnano un -9,6%. Il finanziamento medio per la cessione del quinto è 20 mila euro, erogato a pensionati (44%), di-pendenti pubblici (39%) e privati (16%). Anche se il prodotto non prevede l’obbligo della finalizza-zione, il prestito viene utilizzato per risolvere i problemi di bilancio delle famiglie, e consente una pianificazione d’uso.

I dati Assofin sul credito

Dal 2014 anche il nuovo canale Mediocredito

Retail per convenzioni con enti e aziende

La cessione del quinto dello stipendio, nel no-

stro Paese, per come nasce e si sviluppa, a partire dagli anni Cinquanta, può esse-re considerata un prodotto �nanziario forte, stabile e sicuro; prevede il rimborso del capitale con addebito di-rettamente sullo stipendio, e�ettuato dal datore di lavo-ro del richiedente. Il settore ha subìto negli ultimi anni forti cambiamenti, impressi dalle nuove regole decretate da Basilea II, Banca d’Italia e dalla Direttiva comunitaria 141. In questo contesto, che richiede una forte compe-tenza degli operatori e una corretta compliance alla nor-mativa, si muove con parti-colare �uidità Mediocredito Europeo.La società nasce, con un pre-ciso focus proprio sulla ces-sione del quinto, nel 2011, e nel 2012 integra le attività industriali e commerciali di Ktesios, storico operatore del settore con un portafoglio di oltre 200 mila clienti e un outstanding di 2 miliardi di euro. “Ecco così formarsi - spiega il presidente, Massimo Minnucci - un intermediario �nanziario indipendente, in grado di allinearsi da su-bito con le nuove regole e richieste del settore, capace di esprimere professionisti con un elevato grado di com-petenza sulla materia della cessione del quinto”. Alle �ne del 2012 Mediocredito Europeo viene anche quota-to al Marché Libre francese, ra�orzando in questo modo sia le proprie dimensioni che il piano industriale.Tra le varie forme di prodot-ti �nanziari, la cessione del quinto, erogata a dipenden-ti pubblici, privati e a pen-sionati, garantisce un basso tasso di rischio, essendo sog-getta a una polizza assicura-tiva che tutela i �nanziatori. “Stiamo parlando di un seg-mento piccolo ma ‘potente’ - precisa Minnucci - che vale 5 miliardi di euro e che per essere adeguatamente presi-diato richiede competenze speci�che che ne costituisco-no i fattori critici di successo. Mediocredito Europeo di-stribuisce ed eroga cessione del quinto gestendone le va-rie componenti: la ricerca dei clienti con modelli distribu-tivi per ogni canale, i proces-si di scoring e di erogazione,

le attività di post vendita e quelle relative alla tutela del cliente. Va precisato che la gestione commerciale e in-dustriale della cessione del quinto è tipica di un merca-to di nicchia, con le banche tradizionali che potrebbero gestire in autonomia le ope-razioni relative alla cessione del quinto, mentre preferi-scono demandare a soggetti terzi buona parte di questo segmento. Queste condizioni negli anni passati hanno generato un mercato appoggiato a nume-rose piccole società, mentre il nuovo assetto normativo richiede un forte turn around con la presenza e l’attività di player più strutturati, come ad esempio Mediocredito Europeo.

Il prodotto �nanziario “ces-sione del quinto” ha un’in-trinseca complessità dovuta alla normativa del 1950, il cui ammodernamento è da tempo in discussione, a so-stegno di un’ulteriore dif-fusione del prodotto. Basti pensare che per arrivare alla stipula del contratto occorre la �rma su una quarantina di documenti, mentre molto più snelle sono le pratiche relative ai prestiti personali. “Anche per questi motivi il mercato è sempre stato presi-diato da operatori specializ-zati. Ed ecco perché la nostra società si è strutturata con un call center dedicato, 9 �liali e 50 agenti che operano su tut-to il territorio nazionale, in grado di contattare i clienti sia sul posto di lavoro che di-rettamente a casa”. La nascita dell’Organismo degli Agenti e dei Mediatori (Oam) ha riquali�cato anche le professionalità attive nella cessione del quinto. “Questo ci ha indotto ad avviare nel 2014 un nuovo canale Me-

diocredito Retail, dedicato allo sviluppo di convenzioni e accordi con enti e aziende, gestito con agenti e collabo-ratori, anche non di settore, interessati a costruire una nuova professionalità, svi-luppata con gli investimenti in formazione e il supporto territoriale di Mediocredito Europeo”. Il buon andamento del pro-

Benzina per la vera economia italianaL’advisory di Phoenix Investment Partners per gli investitori stranieri: l’Italia è una forte attrazione

Phoenix Investment Partners, fondata da Steve Lennon, o�re agli investitori

un servizio di advisory, cercando per que-sti, tipicamente operatori internazionali, le migliori possibilità di investimento sulla piazza italiana. Si tratta, spiega Lennon: “Di progetti strategici e a lungo termine, rivolti a chi intende acquistare e investire

in banche, società �nanziarie, portafogli di asset, anche in modo rotativo. Oggi una particolare attenzione dei mercati �nanzia-ri è sulla cessione del quinto” dove Phoenix si propone come partner per programmi di funding indipendenti. Una recente opera-zione ha visto Phoenix in qualità di arran-ger, unitamente a Banca Imi, per l’acquisto

e la cartolarizzazione di un portafoglio di circa 580 milioni di euro di crediti di cessio-ne del quinto dal gruppo Monte dei Paschi di Siena. Pur operando in Italia, Phoenix ha un respiro internazionale che le consen-te un legame stretto tra investitori esteri e potenzialità del mercato italiano. Il nostro Paese è fonte di attrazione per investimenti esteri, spesso con una forte collaborazione con player locali; non possiede i rischi dei Paesi dell’Est, né le problematiche di altre economie europee: “Con progetti di �nanza sempre più strutturata, sarà possibile for-nire benzina alla vera economia italiana”, precisa Lennon.

■ MEDIOCREDITO EUROPEO / È un intermediario �nanziario indipendente nato nel 2011 e specializzato nel prodotto �nanziario di cessione del quinto dello stipendio

Cessione del quinto: +3%, aumenta la fiduciaCresce il ricorso a questo strumento di �nanziamento, che si dimostra valido anche in altri paesi, come Cina, India e Brasile

dotto “cessione del quinto” è un timido segnale di ot-timismo per l’economia del nostro Paese. Spiega infatti il presidente: “Indica che sta riprendendo a crescere la �-ducia. Ancora nel 2012 il da-to era negativo, ora si parla di un +3%. L’indebitamento responsabile, rappresenta-to dalla cessione del quinto, proprio come capitava negli

anni Cinquanta, può essere visto come un aiuto concre-to alla crescita dei consumi e al benessere delle famiglie”. Proprio questa analogia con l’Italia del boom economico ha indotto Mediocredito Eu-ropeo a progettare di espor-tare questo prodotto �nan-ziario in Paesi caratterizzati da economie in crescita, co-me Cina, India e Brasile, do-ve peraltro non è ancora stata de�nita una legislazione ad hoc. “Stiamo studiando - con focus sul Brasile, più vicino nella normativa - il giusto approccio per quei mercati, e i loro comportamenti sociali, per vedere in che modo po-ter proporre la cessione del quinto, che comunque è un prodotto meno protetto, a causa della minore stabilità

dei rapporti di lavoro”. Il pia-no di sviluppo di Mediocre-dito Europeo ha visto, �n dal 2011, la partecipazione attiva di Steve Lennon, manager specializzato nella cessione del quinto. Lennon è il fondatore della società Phoenix Investment Partners, “boutique” �nan-ziaria specializzata in pro-getti di merger and acquisi-

Massimo Minnucci, presidente di Mediocredito Europeo Steve Lennon, fondatore di Phoenix Investment Partners

Mediocredito Europeo: filiali, agenti e partner in Italia

tion, con speci�co focus sul settore �nanziario in Italia e con rapporti di partnership consolidata con un panel di investitori internazionali. Lennon è rimasto a collabo-rare con Mediocredito Euro-peo, seguendo in particolare la gestione del rischio lega-ta al prodotto �nanziario e fungendo da partner per le operazioni di �nanza strut-turata. Lennon tiene a precisare che negli ultimi tempi c’è stata una forte turbolenza nella cessione del quinto, che ha “ripulito” il contesto distributivo, consentendo la sopravvivenza solamente ai soggetti più seri e meritevoli, rendendo in questo modo il contesto più sano e traspa-rente.

Filiali MCE

Agenti MCE

Parter MCE

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EventiLunedì 10 marzo 201418 Banche, Credito & Finanza

Oltre 2,6 milioni di visite e 150 mila iscritti per il por-

tale di Inaatc, l’Istituto Nazio-nale Antiusura Antiracket Tu-tela Consumatori: numeri che da soli danno l’idea di quanto il problema sia vissuto nel no-stro Paese. Infatti, l’usura non è solo quella perpetrata da loschi individui e associazioni crimi-nali, ma anche quella realiz-zata dalle banche che spesso commettono altri abusi fra cui il ben noto anatocismo. Inaatc quindi si occupa della tutela degli utenti di banche e società �nanziarie, ma è anche specializzata nella tutela dei consumatori contro i soprusi delle società esattoriali private, quali Equitalia. “Inaatc - af-ferma il presidente Maurizio Cacciavillani - è stata costituita nel 2001 per combattere l’usu-ra e fermare lo strapotere delle banche, responsabili di avere rastrellato con speculazioni avventate l’ingente risparmio degli italiani e determinato l’attuale grave crisi economi-ca”. Non è l’unico soggetto che opera in questo comparto, ma la situazione sul mercato non è così limpida: “A seguito del-le incomprensioni tra i clienti e le banche, soprattutto dopo le molteplici sentenze della

Non solo società di con-sulenza, ma vero e pro-

prio ‘incubatore di servizi’: si presenta così ARisNet, realtà che mira a mettere in campo le migliori conoscenze, com-petenze e soluzioni innovative per lo sviluppo e l’erogazione di particolari servizi sul terri-torio.“Ci distinguiamo per il fatto che non ci limitiamo a o�rire una consulenza strategica ed imprenditoriale, ma partia-mo da un’analisi di mercato �nalizzata a capire quali siano i servizi che realmente posso-no servire al mercato stesso, sviluppandoli ed erogandoli su tutto il territorio naziona-le” a�erma il Ceo Anna Elisa Fersini. Ed è proprio in risposta a un bisogno sempre più sentito che nasce Bank & Finance Check Up, un servizio - oggi core business della società - che assiste imprenditori, libe-ri professionisti ed enti locali nella lettura trasparente e ge-stione dei rapporti con istituti di credito e �nanziari.Il servizio prevede l’analisi tecnico, �nanziaria e giuridica di conto correnti, mutui, lea-sing e derivati, �nalizzata ad individuare eventuali anoma-

Risultati concreti, ma serve maggiore regolamentazione degli operatori Il servizio �no al dialogo con l’istituto di credito è gratuito

Contro l’usura di banche e società Come ripristinare un rapporto “equo”

più autorevole giurisprudenza che hanno chiarito molti lati una volta oscuri dei rapporti contrattuali, come era preve-dibile, sono sorte varie società e associazioni antiusura che pretendono di dare assistenza ai soggetti che vogliono intra-prendere azioni giudiziarie nei confronti degli istituti di cre-dito, per farsi restituire dalla banca tutti gli interessi usurari pagati. Come accade sempre per la legge dei grandi numeri - sottolinea Cacciavillani - può capitare che tra quelle entità vi siano soggetti che apparente-mente dichiarano di presta-re un servizio di assistenza, mentre in realtà diventano una inutile spesa per il cliente,

lie (per esempio anatocismo o usura), la de�nizione delle strategie per l’apertura di un dialogo con l’istituto banca-rio/�nanziario ed il conse-guimento di un bene�cio per il cliente. “Il nostro �ne è di creare un dialogo sereno con la banca nonché di ristabili-re un rapporto più ‘equo’ che o�ra al cliente un maggior potere contrattuale, evitando al massimo, laddove è possi-bile, l’apertura di contenziosi” a�erma Fersini. “In tal senso, grazie ad un pool di legali e manager esperti nel settore si giunge quasi sempre alla so-luzione cui tende il cliente in tempi stretti.Il servizio richiede compe-tenze multidisciplinari e, per questo, ARisNet ha siglato una partnership con uno dei migliori studi attuariali in Italia per le analisi tecnico �-nanziarie, stretto accordi con prestigiosi avvocati esperti in materia societaria, bancaria, �nanziaria ed assicurativa, manager d’azienda per la vi-sione strategica ed unitaria di articolate operazioni �nan-ziarie.“Ma, soprattutto, abbiamo disegnato un processo che, a di�erenza dei nostri com-

il quale potrebbe incappare in un completo disservizio dissi-pando senza frutto le già po-che risorse economiche sulle quali poteva contare. Per cui occorre una regolamentazione per certi�care le associazioni e le aziende di assistenza su tali problemi”. L’Inaatc ha concor-so al salvataggio dal fallimento di migliaia di imprenditori e alla loro esdebitazione. I lega-li dell’Inaatc hanno ottenuto la sospensione di oltre due-mila procedure espropriative immobiliari in ogni regione, e hanno operato per il rein-serimento di molte vittime di usura a cui sono stati concessi mutui senza interessi e risarci-menti per i danni subiti.

petitor, accompagna gratui-tamente il cliente in tutto il processo �no al dialogo con l’istituto di credito, puntando a salvaguardare o ricostrui-re il rapporto stesso, spesso fondamentale per la soprav-vivenza dell’imprenditore. Il servizio, inoltre, ha un costo solo se il cliente consegue un bene�cio” conclude Fersini.Non da ultimo, sempre nell’ottica di soddisfare il mercato anticipandone le esigenze, presto prenderà il via “Risarcimed”, un servi-zio che fornisce assistenza al cittadino nel giusto risarci-mento danni nei casi di ma-lasanità e altre tipologie di infortuni.

Maurizio Cacciavillani,

presidente di Inaatc

■ INAATC / L’Istituto Nazionale Antiusura Antiracket Tutela Consumatori ■ ARISNET / Incubatore di servizi per imprenditori, liberi professionisti ed enti locali

pagamento (corso di prima formazione e aggiornamen-to), Collaboratore o dipen-dente (prova valutativa) oltreché i corsi di aggiorna-mento Oam per tutti i pro-fessionisti.Sul sito sono inoltre dispo-nibili tutti i corsi di forma-zione e aggiornamento delle professioni Ivass, tra le quali agenti e broker (corso di pre-parazione all’esame Ivass per l’iscrizione alle sezioni A o B del Rui), subagente o col-laboratore (corso di 60 ore per l’iscrizione alla sezione E o C del Rui) oltreché il corso di aggiornamento Ivass di 30 ore per tutti i professionisti.In aggiunta ai servizi tipici di formazione e a una persona-lizzazione della piattaforma e-learning per i clienti cor-porate, la R&B Consulting, grazie alla partnership con l’associazione Aniac, o�re anche degli ulteriori servizi di carattere corporativo per le categorie degli interme-diari su citate.In particolare “Aderendo all’Aniac - spiega il presiden-te Giuseppe Russo - i nostri associati possono usufruire di servizi e convenzioni alta-

■ R&B CONSULTING / Si occupa dal 2007 di formazione online per i professionisti di credito e assicurazioni

Formazione certificata dei professionisti

mente vantaggiose riservate alla categoria”.Tra i servizi di maggior ri-salto si segnalano quelli sul portale, con la piattaforma di formazione e aggiorna-mento professionale online, la possibilità di caricare il curriculum e altre esperien-ze professionali, oltre alla possibilità di e�ettuare la ricerca di intermediari per collaborazione, cercare nuo-vi collaboratori e inserire annunci di lavoro. È possi-bile anche attivare un forum professionale, dare vita a una newsletter e sviluppare l’area social. I servizi legali com-prendono il consulto legale di prima istanza e il consulto per contenzioso con autorità

di vigilanza, mentre i servizi in convenzione prevedono card digitale multi-servizio per acquisti con le società e store convenzionati, stampa e pubblicazione di artico-li e manuali, �nanziamenti agevolati, organizzazione eventi, assicurazioni profes-sionali.Per maggiori approfondi-menti è possibile consultare i relativi siti di R&B Con-sulting (sito internet www.formazioneintermediar i .com) o chiamare il numero verde 800 699992 e quello dell’associazione nazionale intermediari e collaborato-ri assicurativi e del credito (www.aniac.org) con nume-ro verde 800 135583.

Il catalogo comprende tutti i corsi per le professioni Oam e Ivass e servizi convenzionati

In un momento storico economico come quello in

cui viviamo esistono alcune realtà imprenditoriali ita-liane che nel passato hanno puntato su un settore consi-derato non solo strategico, ma fondamentale anche in altri paesi europei come la Germania: la formazione. Il contesto italiano è molto di�erente: esistono nume-rosi corsi di formazione che, senza le necessarie certi�-cazioni, portano soltanto in

un vicolo cieco, ma esisto-no anche aziende che han-no investito nel tempo su competenze e certi�cazioni, mettendo in campo piat-taforme di formazione che garantiscono alti standard qualitativi e la possibilità di vedersi riconoscere compe-tenze professionali realmen-te certi�cate.Un caso di maggior successo è rappresentato dalla R&B Consulting che si occupa dal 2007 di formazione on-

line per i professionisti del settore del credito e delle assicurazioni e che nel corso del tempo ha avviato part-nership importanti con varie realtà associative, in partico-lare l’associazione nazionale intermediari e collaboratori assicurativi e del credito, il cui presidente è l’avvoca-to Giuseppe Russo, esperto nelle attività di assistenza e contenzioso di intermediari �nanziari e assicurativi in-nanzi alle autorità di vigi-lanza Oam ed Ivass.La normativa di riferimento prevede che per chi intenda esercitare la maggior parte delle professioni, sia assi-curative che creditizie, sia necessario l’espletamento di una formazione certi�cata. L’attuale catalogo online di R&B Consulting comprende tutti i corsi di formazione e aggiornamento delle pro-fessioni Oam ed Ivass, tra i quali si segnalano Agente in Attività Finanziaria (cor-so di ammissione e corso di preparazione all’esame Oam), Mediatore creditizio (corso di ammissione e cor-so di preparazione all’esame Oam), Agente nei servizi di

L’avvocato Giuseppe Russo di R&B Consulting

Il Ceo Anna Elisa Fersini

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Tutti i corsi della R&B Consulting sono fruibili anche da smartphone e tablet tramite l’app gratuita

Page 19: E enti - Il Sole 24 Ore · sionisti dello studio ‘Skema consulenza d’azienda’ di Ri-mini lo facciamo attraver-so Skema Investment senza rappresentare o promuovere prodotti e

EventiLunedì 10 marzo 2014 Banche, Credito & Finanza 19

Le valutazioni tecnico-esti-mative nel settore immo-

biliare costituiscono sempre più un elemento cardine per Istituti di credito, società di leasing o investitori.Uniperiti è una società che integra in un unico team le competenze di architetti, ingegneri e dottori agrono-mi, in grado di soddisfare le esigenze di banche, gruppi societari, proprietari di be-ni immobiliari, nonché enti pubblici e privati.“Abbiamo una visione tecni-ca degli immobili - a�erma il presidente Giulio Guacci -. Lavoriamo molto per gli

Nata dall’esperienza tren-tennale dell’amministra-

tore e direttore tecnico Giu-seppe Tirelli, Elleti Broker Spa è presente sul mercato delle �dejussioni come bro-ker grossista di riferimento per gli operatori del settore assicurativo, per gli studi di consulenza aziendale e per tutte le aziende che lavorano con il settore pubblico. A oggi Elleti Broker Spa ri-sulta essere una delle poche realtà specializzate nell’inter-mediazione del ramo cauzio-ni per il tramite di compagnie assicurative autorizzate dalla normativa vigente Ivass. La struttura, grazie a mandati diretti, ha instaurato colla-borazioni con broker unici e accordi con referenti territo-riali e con numerosi poten-ziali garanti, tra cui diverse compagnie assicurative na-zionali, in regime di stabili-mento e in Lps: Allianz, Reale Mutua, Axa, Groupama, Sace Bt, Atradius, Coface, Liguria, Elba Assicurazioni, Hdi, Tua Assicurazioni, Elite, Alpha Insurance, Lig Insurance.I principali ambiti di inter-vento sono legati al settore dei contratti pubblici, come l’in-termediazione delle cauzioni

Un unico team con professionisti e competenze multidisciplinari Specializzata nell’intermediazione del ramo cauzioni

Valutazioni tecnico-estimative Il broker grossista di riferimento

Istituti di credito, ma anche per Assilea, associazione ita-liana leasing, come consu-lenti per il re-impossessment. Nell’ambito del recupero dei beni immobiliari provenienti da leasing abbiamo acquisito un’esperienza sul campo per numerose tipologie di beni strumentali e in diverse parti d’Italia”.Uniperiti si occupa di tutta la fase del recupero, superate le procedure legali di con-tenzioso, che iniziano con il sopralluogo dei beni immo-bili e la stesura del verbale di ispezione, proseguendo con la presa in possesso del

provvisorie e de�nitive neces-sarie per la partecipazione ai bandi di gara, l’emissione di polizze per ottenere rimborsi Iva o le polizze �deiussorie richieste per l’erogazione dei contributi da parte della Co-munità Europea, dalle Regio-ni o in generale da parte di enti pubblici.Grazie al know-how acquisito nel corso degli anni di attività da parte del back-o�ce, Elleti Broker svolge il proprio ruo-lo con la massima professio-nalità. Fondamentale per lo svolgimento di una corretta

bene stesso, per poi passare alla veri�ca della consistenza manutentiva generale e par-ticolare: statica, impiantistica e qualitativa. I tecnici Unipe-riti predispongono una due-diligence centrata sia sullo stato e�ettivo, sia sulle condi-zioni del territorio all’interno del quale è collocata la strut-tura o il complesso preso in esame, oggetto di recupero, determinando un valore allo stato, per poi suggerire le più idonee soluzioni di ricolloca-mento.“Agli Istituti di credito for-niamo un servizio sull’intero territorio nazionale, grazie all’Associazione professionale Uniperiti - a�erma i presi-dente Guacci -, una struttu-ra tecnica di professionisti tecnici-estimatori individuati per competenza e organizzati per territori”.Uniperiti si occupa anche della gestione dei patrimo-ni immobiliari che richiede competenze complesse e un impegno costante. Viene or-ganizzata con l’ausilio di pro-grammi informatici ad hoc. Anche qui non esistono limiti geogra�ci a porre ostacolo all’organizzazione aziendale della società.

attività di questo tipo risulta essere l’analisi preventiva del-la tipologia del rischio propo-sto, la preistruttoria (ovvero la valutazione dei dati di bi-lancio ra�rontati agli importi da garantire) con il successivo invio delle richieste di quota-zione ai garanti più orientati alla tipologia di rischio ogget-to della richiesta, oppure la richiesta di integrazioni al ri-chiedente al �ne di velocizza-re il più possibile l’emissione della garanzia. Per maggiori informazioni visitare il sito www.elletibroker.it.

■ UNIPERITI / Specializzata nel settore del recupero di beni immobiliari ■ ELLETI BROKER / Esperienza e professionalità nel mercato delle �dejussioni

cole imprese, che rappresen-tano oltre il 99% del sistema produttivo italiano”.Ha continuato il presidente: “Occorre attuare �n da subito un piano di azione unitario, che sappia superare le rigidità del momento e traguardare il futuro. Abbiamo conseguito un importante risultato con la Legge di Stabilità, che ha destinato 450 milioni di euro a favore dello sviluppo e del ra�orzamento patrimoniale dei Con�di, riconoscendoli espressamente un veicolo per favorire l’accesso al credito delle Pmi. Vi leggiamo la vo-lontà del Governo e del Parla-mento di favorire la capacità di tenuta del nostro mondo: ora attendiamo la loro con-creta applicazione”.Molti gli aspetti critici che la crisi ha mosso in relazione anche alla necessità di rispo-ste certe, rapide e in linea con i mutamenti normativi. In tal senso il direttore di Fedart Fidi, Leonardo Na�s-si, sottolinea: “Accanto agli importanti interventi straor-dinari previsti nella Legge di Stabilità, servono signi�cati-ve riforme strutturali. Come sempre, la Federazione sta

■ FEDART FIDI / Rappresenta 130 Con�di di artigianato e Pmi, che associano oltre 700 mila imprese

Un supporto costante per le aziendeavanzando una serie di pro-poste, anche di intesa con Assocon�di, su cui ricerca la convergenza di tutti gli atto-ri. A iniziare da una riforma normativa per il sistema, in-centrata sul riconoscimento della natura mutualistica del Con�di e sulla necessità di una legislazione ad hoc, ov-viamente diversa da quella di banche e intermediari �nan-ziari ordinari. Lo strumento potrebbe essere una legge delega, che superi frettolose modi�che “a colpi di emen-damento”.Altra priorità: un riordino della �liera della garanzia che consenta di eliminare dupli-cazioni e sovrapposizioni,

anche attraverso la riforma del funzionamento del Fon-do di Garanzia per le Pmi, che deve essere realmente a supporto delle imprese attra-verso meccanismi snelli, evi-tando di ripetere inutilmente un’istruttoria già svolta da Con�di e Banche”. Conclude il direttore: “A nostro avviso, la soluzione è quella di incen-trare l’attività sulla controga-ranzia dei Con�di per porta-fogli, come avviene in tutti gli altri Paesi sviluppati, al �ne di favorire l’accesso alle im-prese realmente bisognose di garanzia, senza disperdere ri-sorse pubbliche sulle imprese migliori che non ne hanno la necessità”.

Ma resta indispensabile anche l’impegno di tutte le istituzioni pubbliche

Dalle idee al prodotto, dall’impresa al credito:

i Con�di nascono nel mondo delle Associazioni di categoria per svolgere una fondamen-tale funzione sociale, ovvero migliorare la relazione delle imprese minori con il sistema bancario, favorendo l’accesso al credito delle Pmi attraver-so il rilascio della garanzia sui �nanziamenti. Mutualità, mancanza di scopo di lucro, obiettivi di supporto di�uso all’impresa anche marginale, prossimità, radicamento ter-ritoriale, valorizzazione degli aspetti qualitativi e personali dell’imprenditore: questi so-no i valori in cui il sistema si riconosce e che ne costitui-scono il tratto distintivo. Dal-lo scoppio della crisi, i Con�-di hanno svolto una funzione fondamentale a sostegno del sistema economico, contri-buendo alla sopravvivenza di molte realtà imprenditoriali di minori dimensioni. In tale contesto si muove un settore di primaria importan-za nel mondo delle garanzie: i 130 Con�di di artigianato e Pmi, che Fedart Fidi rappre-senta, associano oltre 700 mi-la imprese e garantiscono un

volume complessivo di �nan-ziamenti per oltre 14 miliardi di euro.Chiara la mission: Fedart Fi-di, promossa da Confartigia-nato, Cna e Casartigiani, con-centra la propria azione in tre principali ambiti di interven-to, quali la rappresentanza del sistema nei confronti di tutti gli interlocutori pubblici e privati; i progetti strategici per o�rire un contributo di idee e di orientamento sui temi di maggiore rilevanza; i servizi ai Con�di associati in una logica di aiuto reci-

proco e di condivisione di conoscenze e competenze per uno sviluppo armonico delle strutture associate. Il presidente di Fedart Fidi, Fabio Petri, attualmente pre-sidente anche di Assocon�di (l’associazione che riunisce tutte le federazioni di rap-presentanza del sistema), si fa portavoce delle preoccu-pazioni del settore: “Oggi è quanto mai indispensabile l’impegno di tutte le istituzio-ni pubbliche per supportare i Con�di, al �ne di sostenere indirettamente le micro e pic-

L’amministratore e direttore

tecnicoGiuseppe Tirelli

Giulio Guacci, presidente Uniperiti

Leonardo Nafissi,

direttore di Fedart Fidi

Fabio Petri, presidente di Fedart Fidi e di Assoconfidi

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EventiLunedì 10 marzo 201420 Banche, Credito & Finanza


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