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E enti - Il Sole 24 Ore · su˜cienti i fondi dei bandi Inail, ma saranno indispensa-bili nuovi...

Date post: 02-Aug-2020
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TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE E enti Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media Settimanale - Anno 5 N ° 65 Lunedì 24 dicembre 2012 FOCUS EMILIA-ROMAGNA Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media POST TERREMOTO / L’indagine di Unioncamere sul quadro congiunturale Esportazioni a sostegno della domanda La recessione continua, la produzione industriale in calo e molti settori mostrano il segno negativo, serve internazionalizzare I n base all’Istat, nel secondo trimestre del 2012, gli occupati in Emilia-Romagna sono stati quasi 2 milioni, lo 0,7 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una “te- nuta” che si deve soprattutto dell’aumento degli occupati tra i più anziani e le donne. I dati con- fermano l’incremento della permanenza nell’oc- cupazione dei lavoratori di età compresa tra i 55 e i 64 anni, il cui numero è salito del 9,7 per cen- to, a fronte di un calo, pari all’1,6 per cento dei lavoratori tra i 15 e i 34 anni. Al contrario, anche se in misura lievemente più tenue rispetto alle altre principali regioni del Nord, si è registrato un massiccio calo delle assunzioni di lavoratori dipendenti, specie in estate, a causa degli eventi sismici avvenuti su parte del territorio regionale. Il mercato del lavoro C omplesso e ricco di chia- roscuri, il quadro con- giunturale dell’Emilia Roma- gna. Le attività economiche mostrano nel 2012 un ulterio- re indebolimento generale, co- mune, del resto, alle altre regio- ni del Nord. Secondo i risultati dell’indagine Unioncamere, nei primi sei mesi dell’anno la produzione industriale è dimi- nuita del 3,6 per cento rispetto al periodo corrispondente del 2011. Anche le indicazioni qualitative dell’Istat, relative a gennaio-settembre, conferma- no il quadro recessivo. Il calo è stato più sentito nei settori di tessile, abbigliamento e cuoio (-7,3 per cento) e in quello dei prodotti in legno (-8,4). Le im- prese alimentari, meno espo- ste all’andamento del ciclo, e quelle dell’industria mecca- nica, che hanno beneficiato della pur debole espansione del commercio internazionale, hanno evidenziato contrazioni più contenute (rispettivamen- te: -2,9 e -0,9 per cento). Solo le esportazioni hanno sostenu- to la domanda, mantenendosi più dinamiche della media nazionale, anche se in rallen- tamento rispetto all’anno pre- cedente. L’edilizia resta in crisi, sia nella componente residen- ziale sia in quella pubblica. Le compravendite di abitazioni si sono fortemente ridotte; il valore dei nuovi bandi di gara per le opere pubbliche è dimi- nuito. In ambito commerciale, si registra una contrazione del valore delle vendite al detta- glio del 4,7 per cento (primo semestre), in peggioramento rispetto al -1,6 rilevato per il 2011. La riduzione, estesa a tutte le categorie merceolo- giche, è stata più accentuata nel comparto abbigliamento e accessori (-8,2 per cento). La flessione maggiore riguar- da le imprese della piccola e media distribuzione (-6,5 per cento), mentre il fatturato del- la Gdo ha subito un calo più contenuto (-0,8 per cento), a fronte della sostanziale te- nuta del 2011. Infine, ancora provvisori i dati relativi alle strutture ricettive alberghiere e extralberghiere degli asses- sorati di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Nel periodo gennaio-agosto 2012, si è verificata una modesta diminuzione di arrivi e per- nottamenti, peraltro attenuata dalla crescita della compo- nente straniera. Al contrario, si contraggono le presenze di italiani (rispettivamente: -1,7 e -1,4 per cento,) che rappre- sentano circa i tre quarti del totale. Infine un cenno al cre- dito. Nel corso dei primi otto mesi dell’anno la consistenza dei prestiti si è ridotta. All’ul- teriore calo del credito alle imprese, più accentuato nella regione rispetto alla media nazionale, si è aggiunto quello dei finanziamenti alle famiglie consumatrici. La debolezza del quadro congiunturale si è riflessa in un aumento della rischiosità dei crediti alle im- prese non finanziarie, mentre la raccolta bancaria è aumen- tata grazie al riorientamento della ricchezza finanziaria delle famiglie verso i depositi. La contrazione delle vendite al dettaglio è stata più accentuata nel comparto abbigliamento e accessori Spedizione con tariffa Posta Target Magazine conv. naz./304/2008 del 01-06-2008 [email protected] ShoEvent micam - milano 3/6 marzo 2013 © BIBANESI - FOTOLIA.COM
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TERRITORIO | ISTITUZIONI | IMPRESE

E entiAttività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

Settimanale - Anno 5 N° 65 Lunedì 24 dicembre 2012

FOCUSEMILIA-ROMAGNA

Attività editoriale a cura de Il Sole 24 ORE Business Media

■ POST TERREMOTO / L’indagine di Unioncamere sul quadro congiunturale

Esportazioni a sostegno della domandaLa recessione continua, la produzione industriale in calo e molti settori mostrano il segno negativo, serve internazionalizzare

In base all’Istat, nel secondo trimestre del 2012, gli occupati in Emilia-Romagna sono stati

quasi 2 milioni, lo 0,7 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Una “te-nuta” che si deve soprattutto dell’aumento degli occupati tra i più anziani e le donne. I dati con-fermano l’incremento della permanenza nell’oc-cupazione dei lavoratori di età compresa tra i 55

e i 64 anni, il cui numero è salito del 9,7 per cen-to, a fronte di un calo, pari all’1,6 per cento dei lavoratori tra i 15 e i 34 anni. Al contrario, anche se in misura lievemente più tenue rispetto alle altre principali regioni del Nord, si è registrato un massiccio calo delle assunzioni di lavoratori dipendenti, specie in estate, a causa degli eventi sismici avvenuti su parte del territorio regionale.

Il mercato del lavoro

Complesso e ricco di chia-roscuri, il quadro con-

giunturale dell’Emilia Roma-gna. Le attività economiche mostrano nel 2012 un ulterio-re indebolimento generale, co-mune, del resto, alle altre regio-ni del Nord. Secondo i risultati dell’indagine Unioncamere, nei primi sei mesi dell’anno la produzione industriale è dimi-nuita del 3,6 per cento rispetto al periodo corrispondente del 2011. Anche le indicazioni qualitative dell’Istat, relative a gennaio-settembre, conferma-no il quadro recessivo. Il calo è stato più sentito nei settori di tessile, abbigliamento e cuoio (-7,3 per cento) e in quello dei prodotti in legno (-8,4). Le im-prese alimentari, meno espo-ste all’andamento del ciclo, e quelle dell’industria mecca-nica, che hanno bene�ciato della pur debole espansione del commercio internazionale, hanno evidenziato contrazioni più contenute (rispettivamen-te: -2,9 e -0,9 per cento). Solo le esportazioni hanno sostenu-to la domanda, mantenendosi più dinamiche della media nazionale, anche se in rallen-tamento rispetto all’anno pre-cedente. L’edilizia resta in crisi,

sia nella componente residen-ziale sia in quella pubblica. Le compravendite di abitazioni si sono fortemente ridotte; il valore dei nuovi bandi di gara per le opere pubbliche è dimi-nuito. In ambito commerciale, si registra una contrazione del valore delle vendite al detta-glio del 4,7 per cento (primo semestre), in peggioramento rispetto al -1,6 rilevato per il 2011. La riduzione, estesa a tutte le categorie merceolo-giche, è stata più accentuata nel comparto abbigliamento e accessori (-8,2 per cento). La �essione maggiore riguar-da le imprese della piccola e media distribuzione (-6,5 per cento), mentre il fatturato del-la Gdo ha subito un calo più

contenuto (-0,8 per cento), a fronte della sostanziale te-nuta del 2011. In�ne, ancora provvisori i dati relativi alle strutture ricettive alberghiere e extralberghiere degli asses-sorati di Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini. Nel periodo gennaio-agosto 2012, si è veri�cata una modesta diminuzione di arrivi e per-nottamenti, peraltro attenuata dalla crescita della compo-nente straniera. Al contrario, si contraggono le presenze di italiani (rispettivamente: -1,7 e -1,4 per cento,) che rappre-sentano circa i tre quarti del totale. In�ne un cenno al cre-dito. Nel corso dei primi otto mesi dell’anno la consistenza dei prestiti si è ridotta. All’ul-teriore calo del credito alle imprese, più accentuato nella regione rispetto alla media nazionale, si è aggiunto quello dei �nanziamenti alle famiglie consumatrici. La debolezza del quadro congiunturale si è ri�essa in un aumento della rischiosità dei crediti alle im-prese non �nanziarie, mentre la raccolta bancaria è aumen-tata grazie al riorientamento della ricchezza �nanziaria delle famiglie verso i depositi.

La contrazione delle vendite al dettaglio

è stata più accentuata nel comparto abbigliamento

e accessori

Spedizione con tariffa Posta Target Magazine

conv. naz./304/2008 del 01-06-2008

[email protected]

ShoEventmicam - milano3/6 marzo 2013

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EventiLunedì 24 dicembre 20122 Focus Emilia-Romagna

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EventiLunedì 24 dicembre 2012 Focus Emilia-Romagna 3

Sede operativa: Via Carlo Pisacane, 1 20016 Pero - Milano

Attività editoriale a cura de: Stampatori:ll Sole 24 Ore S.p.A. Via Busto Arsizio, 36 20151 Milano;Il Sole 24 Ore S.p.A. Via Tiburtina Valeria; Km 68,7 - 67061 Carsoli (Aq);Società Editrice Arena S.p.A. - Via Torricelli,14 - 37060 Caselle di Sommacampagna - (Vr);

Stampa Quotidiana S.r.l - Via Galileo Galilei, 280/A 40059 Località Fossatone - Medicina - (Bo);Centro Stampa Editoriale S.r.l. - Via Del Lavoro, 18 - 36040 Grisignano di Zocco - (Vi);Centro Stampa Quotidiani S.p.A. - Via dell’Industria, 52 - 25030 Erbusco - (Bs);

Registrazione Tribunale di Milano numero 208 del 21 marzo 2005

DIN NEWSLETTERSettimanale - Anno 5 - Numero 65 Lunedì 24 dicembre 2012

Direttore responsabile: Donatella Treu

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E enti

Con le scosse del 20 e 29 maggio scorso lo scena-

rio economico e sociale della provincia di Ferrara ha subito un contraccolpo molto pe-sante. In una fase congiunturale già molto di�cile, il sisma ha am-pli�cato le di�coltà, sottopo-nendo le imprese del territo-rio a criticità mai attraversate prima. È in questo contesto che Unindustria Ferrara, sin dalle prime ore, ha moltipli-cato gli sforzi per sostenere le imprese associate e la comu-nità ferrarese a uscire il prima possibile dall’emergenza.Supporto alle aziende, analisi dei provvedimenti, proposte operative, dialogo costante con le istituzioni locali e na-zionali hanno rappresentato l’attività quotidiana dell’as-sociazione degli industriali ferraresi.Il sisma ha infatti colpito l’area della provincia a più al-ta concentrazione di imprese, quell’alto ferrarese che, stori-camente, ha manifestato la più forte vocazione industriale ri-spetto al resto del territorio. Uno sforzo eccezionale legato alla straordinarietà delle con-dizioni che il terremoto ha creato, mettendo le aziende di fronte a ostacoli e di�coltà

Consorzio Sicurezza grup-po Iris è una spin-o� dal-

la Divisione Security di uno dei più grandi gruppi indu-striali della ceramica italiana e internazionale. E si propone oggi come soluzione comple-ta e articolata alle esigenze di sicurezza aziendale con l’a�-dabilità di un unico interlocu-tore. Infatti, da oltre dieci anni supporta con successo azien-de e management in decisioni strategiche e nell’implemen-tazione di sistemi di gestione della business security. Il sistema azienda è sempre più fondato su un patrimonio di valori intangibili come dati, conoscenze, processi che è in-dispensabile difendere. Con-sorzio Sicurezza gruppo Iris si pone l’obiettivo di accom-pagnare le aziende verso una corretta valutazione e risolu-zione dei rischi attraverso un approccio integrato di tutela o�rendo inoltre, a quelle real-tà che non hanno una funzio-ne di security, la possibilità di

L’associazione presente a tutti i tavoli dedicati alla ricostruzione Garantisce la protezione del patrimonio globale delle aziende

Accanto alle imprese nel post sisma Una soluzione unica alla sicurezza

inedite. È con questo spirito che Unindustria Ferrara, in-sieme al lavoro quotidiano di consulenza, supporto, in-formazione, è stata presente a tutti i tavoli dedicati alla gestione dell’emergenza e della ricostruzione, in pieno accordo con le associazioni di Modena, Reggio Emilia e Bologna e con Con�ndustria Emilia-Romagna. Grazie al rapporto di dialogo che, da subito, si è instaurato con i rappresentanti istituzionali, è stato possibile modi�care, integrare e rendere aderenti alle necessità delle imprese i provvedimenti che, di volta in volta, venivano adottati. Non

dotarsi di processi interni di de�nizione di ruoli e mansio-ni, garantendo una governan-ce senza con�itti di interesse. Basandosi su competenze cer-ti�cate Uni 10459 i security manager di questa realtà han-no il compito di analizzare e, attraverso l’interazione con i responsabili di business unit, individuare le informazioni e i processi critici delle aziende,

sono mancati ritardi, lentez-ze, iniziali rigidità ingiusti-�cate, unitamente a criticità non risolte: in particolare la mancata proroga del paga-mento di imposte e contributi per le imprese che non hanno subito danni diretti dal sisma, ma signi�cativi danni indiret-ti e la non copertura dei costi di messa in sicurezza per le imprese all’interno del cratere che non hanno subito danni. A questo scopo non saranno su�cienti i fondi dei bandi Inail, ma saranno indispensa-bili nuovi �nanziamenti.Al di là di queste concrete e reali di�coltà, va comunque complessivamente dato atto di un lavoro svolto in modo utile ed e�cace.Oggi è già avviata la fase del-la ricostruzione. Un segnale importante, in questo sen-so, arriva da quelle imprese che, anche pochi mesi dopo il sisma e in presenza di una congiuntura economica non certo favorevole, continuano a investire e a scommettere sui propri prodotti e sulla cre-scita collettiva.Un segnale di speranza che aiuta a raggiungere quanto prima quella normalità da tutti auspicata e ormai indi-spensabile.

de�nendo un adeguato stan-dard di protezione e sistemi per il controllo e il monitoring degli assets funzionali al busi-ness. Con i seguenti vantaggi immediati: analisi obiettiva dei rischi potenziali, gestione tempestiva delle problema-tiche, razionalizzazione del processo decisionale e della piani�cazione delle priorità, potenziamento della prote-zione del patrimonio e della capacità di reazione a eventi negativi, ottimizzazione del-le spese, compliance regola-mentare e normativa e circolo virtuoso: migliore immagine pubblica e maggiore compe-titività.Nel campo della sicurezza in-formatica, il Consorzio Sicu-rezza garantisce la protezione dei sistemi dei clienti da in-trusioni, malfunzionamenti, errori di gestione e da tutte le cause che possono portare a una perdita o alterazione del patrimonio informativo aziendale.

■ UNINDUSTRIA FERRARA / Il terremoto ha ampli�cato le criticità ■ SECURITY / Consorzio Sicurezza gruppo Iris a supporto di imprese e management

L’entrata della sede di Unindustria Ferrara

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EventiLunedì 24 dicembre 20124 Focus Emilia-Romagna

Alberto Rodeghiero, presidente Agrifidi Uno

come la mera sostituzione di macchinari obsoleti. Oppure, nel caso delle aziende terre-motate, a interventi appena necessari alla ripresa produt-tiva. In questo contesto Agri-�di Uno Emilia Romagna ha svolto un ruolo determinante a�nché le aziende agricole nelle province in cui opera (Bologna, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini) abbiano po-tuto ottenere i �nanziamenti necessari ad a�rontare le

■ AGRIFIDI UNO EMILIA-ROMAGNA / Un aiuto agli agricoltori di Bologna, Ravenna, Forlì, Cesena

Messi alle strette, ma non abbandonati

di�coltà, grazie anche all’in-dispensabile sostegno delle istituzioni pubbliche come Regione, Province, Comuni e Camere di Commercio, per altro anch’esse sottoposte a notevoli ridimensionamenti dei propri bilanci a seguito dei vari provvedimenti adot-tati dal Governo.“A fronte di tali dati - so-stiene Alberto Rodeghiero, presidente di Agri�di Uno Emilia-Romagna - auspico

che gli enti pubblici continu-ino a sostenere il tessuto im-prenditoriale attraverso uno strumento come il nostro che ha dimostrato la sua utilità. In tempi di tagli agli sprechi inu-sitati - conclude Rodeghiero - crediamo siano da evitare tagli a chi, nel tempo, ha di-mostrato di operare in modo e�ciente e con la mentalità della “formichina” e non del-la “cicala” come ogni giorno purtroppo si viene a sapere”.

Rodeghiero:“La neve, il terremoto, la siccità e la crisi economica. Ma noi siamo vicini”

Per l’agricoltura emiliano-romagnola il 2012 sarà ri-

cordato come uno degli anni più di�cili. Si è iniziato con le nevicate eccezionali che hanno penalizzato le aziende agricole del riminese e cese-nate. Quindi il terremoto nel modenese e nelle zone con�-nanti delle province limitrofe. E poi la siccità che ha colpi-to la quasi totalità delle pro-duzioni agricole dell’Emilia Romagna e non solo. In�ne la grave crisi �nanziaria che,

ormai da anni, ha messo in ginocchio molti settori pro-duttivi. Per non parlare del notevole aggravio delle tas-se, conseguenti a manovre �nanziarie, messe in atto dal Governo per cercare di ripor-tare in equilibrio i conti del-lo Stato. Anche le banche, in grave di�coltà, hanno adot-tato criteri molto più restrit-tivi nel concedere il credito. E il settore agricolo, a livello nazionale, è stato sicuramen-te tra quelli che ha risentito

maggiormente delle proble-matiche legate all’accesso al credito. I problemi sono or-mai cronici: legati a debolezze strutturali e alla necessità di reperire la liquidità necessa-ria ad anticipare i notevolissi-mi costi produttivi. Il tutto a fronte di incassi spesso molto dilazionati nel tempo.Così la maggior parte delle aziende agricole ha ridotto la capacità di investire, limitan-dosi solo all’indispensabile,

“Agri�di Uno Emilia-Romagna”, a�erma il presidente Alberto Rodeghiero, “ha dimostrato negli anni il suo

ruolo - per una volta virtuoso e determinante - senza costare un euro agli enti. Ed è stata capace di valorizzare al 100% le risorse messe a disposizione per le imprese. Tutto ciò potrebbe sembrare scontato, ma così non è - prosegue Rodeghiero -. In-fatti se comparati con i dati di altri con�di operanti in altri settori, i risultati ottenuti da Agri�di Uno Emilia Romagna sono sicuramente confortanti”.I dati di�usi, relativi ai primi 10 mesi del 2012, parlano di oltre 100 milioni di euro euro deliberati a 1.800 aziende. E il 99% di queste ultime che si sono rivolte ad Agri�di Uno, sono riuscite a ottenere l’erogazione dei �nanziamenti richiesti da parte delle banche (rispetto a una media del 60% dichiarata da altri con�di).Quanto alle prospettive, Rodeghiero dice che “anche in fu-turo gli agricoltori delle province in cui opera Agri�di Uno potranno accedere al credito. Questo perché il nostro organi-smo gode della �ducia delle banche. Infatti la nostra elevata capitalizzazione ci permette di rilasciare garanzie aggiuntive oltre a quelle che le singole aziende riescono a dare alle ban-che. E anche questo non è scontato, ma è frutto di anni di buona gestione”.

Nel corso del 2012, erogati oltre 100 milioni a 1.800 aziende

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2007

43.71

7.723

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45.571.819,99

63.905.411,95

90.690.158,19

107.111.751,17

2008 2009 2010 2011

FIN

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Agrifidi Uno E.R.

intercettando i principali iti-nerari nord-sud del Paese, tra cui le direttrici A1 (Mila-no - Napoli), A22 (autostrada del Brennero), A13/E55 (Bo-logna - Padova) e, attraverso quest’ultima, l’E45/A14 (Bo-logna - Taranto). Inoltre, la nuova infrastruttura permet-terà in futuro l’integrazione con le reti di collegamento di prossima realizzazione come la E55 (Venezia - Ravenna), l’ammodernamento della Statale Adriatica (SS 16) e la riquali�cazione del canale

■ AUTOSTRADA REGIONALE CISPADANA / Il tracciato, lungo 67 km, interesserà 13 comuni nella parte nord-est della pianura

Un nuovo tratto in un territorio d’eccellenza

navigabile di collegamento Po-Adriatico. Dal punto di vista dei �ussi locali, la nuova autostrada rappresenta una parte integrante del nuovo assetto della grande viabilità regionale, costituendo l’ele-mento portante di un sistema infrastrutturale fortemente interconnesso a partire da tre sistemi: strada, ferrovia e rete navigabile. Una piena e fun-zionale intermodalità, che ha positive ricadute dal punto di vista dell’impatto ambientale: la società dell’Autostrada Re-

gionale Cispadana ha ritenu-to doveroso corredare lo stu-dio di impatto ambientale con una valutazione di impatto sanitario, che ha permesso di escludere e�etti signi�cativi sulla salute, contestualmen-te all’inserimento di ben 210 ettari di interventi di nuova forestazione e un parco inter-comunale di 18.400 mq.In questo quadro la nuova infrastruttura risponde alla storica domanda di mobilità presente nell’area e svolge un ruolo di stimolo per il tessuto economico locale: miglioran-do l’accessibilità e accrescen-do l’attrattività delle realtà economiche e industriali del territorio. Nello stesso tempo potrà favorire l’incoming e la fruizione turistica verso l’area costiera ferrarese e ravenna-te, il parco del delta del Po e le città di Ravenna e Ferrara, oltre ad agevolare i �ussi di merci e persone verso i porti dell’Adriatico. “Il collegamento tra l’A22 e l’A13, infatti, permetterà di superare il gap infrastruttu-rale dimostratosi sempre più evidente con il passare degli anni - ha continuato il pre-sidente Pattuzzi -. Il recente terremoto ha evidenziato co-me sia necessario intervenire, in tempi celeri, con collega-menti autostradali nuovi, per agevolare le interconnessione tra le varie comunità del mo-denese e il resto della regione, anche per una ripresa delle realtà imprenditoriali colpite dal sisma, evitandone la delo-calizzazione”.

Obiettivi: favorire una migliore connessione con la viabilità nazionale e potenziare la mobilità locale

Un’opera per il terri-torio, l’economia, le

comunità locali, hi-tech e rispettosa dell’ambiente: par-liamo dell’Autostrada Regio-nale Cispadana, un nuovo tratto autostradale che colle-gherà il casello di Reggiolo-Rolo sull’A22 (autostrada del Brennero) alla barriera di Ferrara Sud sull’A13 (Bologna - Padova). La prossima direttrice est-ovest faciliterà, quindi, i col-legamenti nelle province di

Reggio Emilia, Modena e Fer-rara con la viabilità nazionale.Il tracciato, lungo circa 67 chi-lometri, attraverserà la parte nord-orientale della pianura emiliana, interessando ben tredici comuni: Reggiolo e Rolo, in provincia di Reggio Emilia; Novi, Concordia, San Possidonio, Mirandola, Me-dolla, San Felice sul Panaro e Finale Emilia, in provincia di Modena; Cento, Sant’Agosti-no, Poggio Renatico e Ferra-ra, in provincia di Ferrara. Previste opere tecnologica-mente all’avanguardia anche per la sicurezza, fra i quali 70 km di �bra ottica, 140 km di sistema antinebbia con gui-da luminosa a led, 25 km di barriere antirumore per la protezione acustica, 65 km di implementazione di percorsi ciclabili.“Si tratta di un’opera fon-damentale per un territorio che rappresenta il 2% del Pil nazionale - ha commentato il presidente di Autostrada Cispadana, Graziano Pat-tuzzi -. L’infrastruttura, in-fatti, si pone in un contesto imprenditoriale di assoluta eccellenza, tra cui il compar-to biomedicale, secondo al

mondo dopo gli Usa, agroali-mentare e meccanico”.Chiare la �nalità e la mission sottese a questa importante infrastruttura: favorire una migliore connessione dei territori attraversati con la viabilità nazionale da un lato, razionalizzare e potenziare la mobilità locale e regionale dall’altro. Nello speci�co, tale inter-vento è stato progettato per svolgere una funzione di con-nessione con alcune arterie di grande comunicazione,

Il percorso dell’Autostrada Regionale Cispadana

Graziano Pattuzzi, presidente di Autostrada Regionale Cispadana

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EventiLunedì 24 dicembre 2012 Focus Emilia-Romagna 5

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EventiLunedì 24 dicembre 20126 Focus Emilia-Romagna

polari del repertorio lirico: Le Nozze di Figaro (1-3 febbraio 2013) e il Barbiere di Siviglia (15-17 febbraio 2013).Le due produzioni nascono nel contesto di un ambizioso progetto che il Teatro ha intra-preso per dare meritato spazio a giovani, a�ermati musicisti formati nelle migliori istitu-zioni italiane, e che la scor-sa stagione ha già visto con successo la produzione de La bohème. Alle Nozze di Figaro, allestite a Modena in copro-duzione con Piacenza e con la Baltimore Opera �eatre, prenderanno parte i cantanti perfezionatisi al Cubec Ac-cademia di belcanto Mirella Freni, mentre il Barbiere di Si-viglia, una coproduzione con I Teatri di Reggio Emilia, sarà eseguito con la partecipazio-ne dell’Accademia Teatro alla Scala di Milano. In occasione del bicentenario della nascita di Charles Di-ckens, celebrata nel 2012, il Teatro Comunale ha commis-sionato una nuova opera libe-ramente tratta dal romanzo Oliver Twist (16, 17 dicembre 2012) a Cristian Carrara, un giovane compositore conside-rato fra i più brillanti della sua

■ TEATRO COMUNALE DI MODENA / Lirica, musical e tante iniziative pensate ad hoc per i turisti

Il calendario della stagione 2012/2013

generazione. Dopo i successi di Cats e Happy Days, torna poi a Modena la Compagnia della Rancia, dal 1988 princi-pale società di produzione di musical in Italia che oltre alla ripresa e traduzione di spetta-coli americani come Grease e A chorus line ha prodotto suc-cessi originali come Dance! e Pinocchio.Grease, il musical dei record che ha conquistato quasi 1.500.000 spettatori in tutta Italia in più di 1.000 repliche, andrà in scena al Comunale il 22 e 23 gennaio 2013. In occasione della produzione di Otello è stato realizzato un apposito pacchetto turistico che comprende due giorni e una notte (15,16 marzo 2013) e prevede, oltre all’opera, la visita guidata al centro storico della città e, il secondo giorno, un’immersione nella “Modena motori e sapori”, con la visita guidata al Palazzo Ducale di Modena e a un’acetaia produt-

trice di Aceto Balsamico Tra-dizionale di Modena Dop con assaggi di aceto, nonché un pranzo nel centro storico cit-tadino con menù tradizionale e una visita del Museo Casa Enzo Ferrari di Modena e al Museo Ferrari di Maranello.Il pacchetto ha un costo per persona in camera doppia (per un minimo di 20 partecipanti) di 220 euro.È anche possibile prolungare il soggiorno includendo una vi-sita guidata a Parma e ai “Luo-ghi verdiani” di Sant’Agata, Roncole e Busseto, dove il ma-estro diede vita alle sue opere.Ulteriori informazioni sul pacchetto proposto possono essere richieste a Modenatour (tel. 059-220022; mail: [email protected]), mentre le infor-mazioni relative alla stagione operistica possono essere inol-trate all’U�cio promozione (tel. 059-2033003; mail: [email protected]).

Prosegue anche quest’anno il progetto intrapreso per dare spazio ai giovani musicisti

Prezioso per l’acustica, la tradizione, gli illustri ca-

lendari che si susseguono sta-gione dopo stagione.Il Teatro Comunale di Mode-na Luciano Pavarotti ha una storia da raccontare, in musi-ca e scene. A narrarla, anche quest’anno, i migliori inter-preti del panorama artistico internazionale. La stagione lirica 2012-2013 si è aperta il 17 ottobre con Don Carlo, produzione presentata in un nuovo allestimento cu-rato dal Teatro stesso. L’opera, uno dei titoli più impegnativi

del repertorio verdiano, sia per cast vocale che per im-pianto scenico, era assente da trent’anni dal palcoscenico modenese e in questa parti-colare versione della partitura non era stata più rappresenta-ta in tempi moderni.Lo spettacolo è stato curato dal newyorkese Joseph Fran-coni Lee, regista a�ermato, a partire dagli anni Novanta, nei maggiori teatri italiani e inter-nazionali.Le scene, disegnate da Ales-sandro Ciammarughi, sono realizzate nello storico labo-

ratorio del Teatro Comunale da Rinaldo Rinaldi, modenese allievo di Koki Fregni.Alle celebrazioni verdiane sa-rà dedicato anche Otello (10, 12, 15 marzo 2013), anch’esso allestito dal Teatro Comunale e, come Don Carlo, realizzato in coproduzione con la Fon-dazione Teatri di Piacenza. La parte musicale dello spettaco-lo sarà a�data a Maurizio Bar-bacini, fra i direttori italiani più apprezzati nel panorama internazionale.In febbraio andranno in scena due titoli fra i più amati e po-

Duccio Del Duca: l’arte del creare al femminile.

È da questa idea che nasce la nuova vita di Duccio Del Duca, brand di fama nazio-nale e internazionale che ha sempre messo al primo posto la qualità della calza-tura per donna. Una storia importante, un futuro radio-so nelle mani della famiglia Galloni che ha intenzione di tramandare negli anni la bontà del servizio o�erto al genere femminile. Scarpe comode, fashion, accattivan-ti nello stile: un brand che intriga la donna so�sticata, la donna che non si accon-tenta di indossare una scar-

Icona del made in Italy rilevato dalla famiglia Galloni

Scarpe di stile e qualità assolute

pa qualunque. Le calzature made in Italy hanno sempre avuto nel mondo la mas-sima espressione artistica, sinonimo di qualità, artigia-nalità, stile e innovazione. All’interno della tradizione italiana, Duccio Del Duca, ha dimostrato negli anni di sapersi distinguere, propo-nendo articoli con materiali d’eccellenza e un’attenta ma-nifattura. Da oggi, grazie all’acquisizio-ne del marchio da parte della famiglia Galloni, tradizione e qualità torneranno a rivive-re. “In un momento di parti-colare di�coltà del mercato interno”, spiega Marcello

Galloni, stilista e promotore del progetto, “il nostro desi-derio è quello di rilanciare il brand di un’azienda che ha fatto del made in Italy una ragione di stile”. Continua poi lo stilista: “Tra gli anni Ottanta e Novanta le scarpe di Duccio Del Du-ca divennero icona di riferi-mento per le clienti esigenti e sofisticate”. Alcuni esempi di modelli che hanno scritto la storia di Duccio Del Du-ca? I classicissimi mocassini in pelle marrone, senza tem-po, per una donna casual chic. Il tutto senza dimenti-care gli stivali e stivaletti che hanno accompagnato il suc-cesso del brand negli anni. Conclude Marcello Galloni: “Vogliamo tornare ad essere un ‘must have’ per tutte le donne, mantenendo un oc-chio al passato, alla vivace creatività degli anni Ottanta e Novanta che videro mio padre Giampaolo nelle vesti di art-director, avvalendosi del calzaturificio Oregon, nei pressi di Milano, co-me azienda produttrice. Il nostro occhio è puntato al futuro perché siamo consa-pevoli di essere inseriti in un mercato in continua evo-luzione”.

■ DUCCIO DEL DUCA / Calzature per donna tra tradizione e design

Un momento del Don Carlo, l’operache ha aperto quest’annola stagione lirica

I palchi e la platea del Teatro Comunale di Modena

Emissione fi latelica straordinariain favore delle terre emiliane colpite dal sisma

“Tendi la tua mano per la rinascita”. Questa volta l’invito giunge direttamente dalla vignetta dell’e-missione fi latelica fi rmata da Fabio Ferrini, per l’A-zienda Autonoma di Stato Filatelia e Numismatica di San Marino. Un francobollo realizzato con il de-cisivo apporto della Segre-teria di Stato per le Finanze, pensato per dare un aiuto concreto alle popolazione emiliane colpite dall’evento sismico del maggio scorso. La tiratura di 150.000 serie è stata presentata il 30 Agosto in concomitanza con il con-vegno Filatelico Numismati-

co di Riccione. I ricavati delle vendite, detratte le spese di produzione, andranno a sostenere le opere di ricostruzione della vicina regione ita-liana. Sarà possibile acquistare il foglietto contenente otto francobolli, direttamente dal sito dell’AASFN, http://www.aasfn.sm seguendo le indicazioni specifi cate nella pagina dedicata agli scambi commerciali. “Tendiamo assieme le nostre mani, ridiamo linfa alle terre emiliane”, così recita il testo pensato per il francobollo. Una pianta che cresce accanto alla torre di Finale Emilia, e foglie che come dita si protendono al cielo sorreggendo il mattone della ricostruzione. Un invito simbolico ed una necessità reale. Un’emissione che vuole costi-tuire un aiuto materiale concreto e palesarsi come un evento capace, ancora una volta, di rendere esplicito il rapporto di amicizia e fratellanza tra i popoli delle due terre limitrofe. L’emissione agostana, nata da una suggestione del direttore dell’Azienda Autonoma Filatelia e Numismatica, Marino Manuzzi e dal Presidente Pier Orazio Pignatta, si pone l’obbiettivo

di creare una sintesi tra la passione per l’arte fi latelica e la solidarietà. L’ane-lito del “tutto esaurito” questa volta s’iscrive nell’humus etico e morale dei collezionisti, e dell’intero mondo fi late-lico e numismatico. Non c’è tempo da perdere, la ricostruzione ha bisogno di uomini operosi, di mani generose e di un gesto di solidarietà.

INFORMAZIONE PUBBLICITARIA

Data Emissione 30 agosto 2012Valori un valore da € 1,00 in minifogli da 8 francobolliTiratura 150.000 serieStampa offset a quattro colori a cura di OeSDDentellatura 14x14Formato dei francobolli mm 40x30Autore del bozzetto Fabio Ferrini

Da sinistra Giampaolo e Marcello Galloni

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EventiLunedì 24 dicembre 2012 Focus Emilia-Romagna 7

la domenica - ha raccontato Isabella Ferrari in occasione della consegna del premio -. Sono partita da questa città, che continuo ad amare molto, con la coppa nella valigia. Per me è stata come una coperta di Linus. Una volta l’ho por-tata a casa di Bernardo Ber-tolucci ed è stato un successo. Sono davvero la testimonial ideale”. Oltre alla premiazio-ne, il Teatro Municipale del-la città ha potuto godere del concerto tenuto dagli allievi del conservatorio “Giuseppe Nicolini”. Nulla, tuttavia, ha distolto l’attenzione dall’asso-luta protagonista della serata: “In questi sei anni, da quan-do è nato il premio, abbiamo ottenuto tante soddisfazioni - spiega il presidente della Ca-mera di commercio, Giuseppe Parenti -. La produzione dop è passata dal trentacinque/quaranta per cento al settanta per cento di oggi. Io ritengo che non sia ancora su� ciente: è necessario fare il cento per cento di dop, proprio come per il culatello”. Il presidente della Camera di commercio di Piacenza ha regalato un’an-teprima: dall’anno prossimo per distinguere la coppa “di

■ CAMERA DI COMMERCIO DI PIACENZA / Promuove ogni anno la manifestazione “Coppa d’Oro”

Premi all’ottimismo della qualità dop

casa” da quelle “rivali”, quella piacentina potrebbe prendere la denominazione, per alcune sue selezioni, di “Coppa d’oro di Piacenza”, a testimonianza di una qualità diversa e su-periore. “Perché l’oro è cono-sciuto dappertutto e può giu-sti� care un prezzo più alto in virtù delle rigide regole di pro-duzione e certi� cazione che subito richiama”, ha a� ermato il presidente del Consorzio sa-lumi tipici piacentini, Roberto Belli, che poi ha proseguito: “Questo è un piccolo capola-voro della mano dell’uomo”, e come tale merita di essere inserito tra le eccellenze nel proprio settore. Qualità e otti-mismo, quindi. Un ottimismo giusti� cato, non casuale: la � -liera agroalimentare è, infatti, tra quelle che meglio hanno reagito alla crisi. In particolar modo il settore dei salumi è stato capace di crescere me-

diamente del 2,5% nei quattro anni dal 2008 a oggi. Ma anco-ra meglio hanno fatto i salumi dop e la coppa, che ha segnato un importante +5%. Il valo-re della qualità del prodotto, tanto richiesta dal presidente della Camera di commercio di Piacenza, ha una logica importante alle spalle: se in-fatti nelle fasi di crisi aumenta l’attenzione del consumatore alla convenienza dei prezzi, è anche vero che la richiesta di qualità rimane al primo posto. I prodotti di fascia alta cre-scono di più di quelli bassi, i cittadini premiano più la qua-lità che la quantità. Su questo poggia l’esortazione a lavorare perché tutta la produzione sa-lumiera piacentina possa es-sere contraddistinta dal mar-chio dop, marchio assegnato solo a chi produce rispettando i rigidi disciplinari approvati dall’Unione europea.

Una festa con protagonisti personaggi di spicco ma anche le eccellenze del territorio

Da sempre attenta alla pro-mozione delle peculiarità

locali, la Camera di commer-cio di Piacenza ha trovato nel corso degli anni i giusti canali (mediatici ma non solo) per esaltare i prodotti del terri-torio, regalando un adeguato palcoscenico alle realtà che hanno fatto grande città e pro-vincia. Uno dei momenti più intensi dell’anno è sicuramen-te il premio “Coppa d’Oro”, iniziativa promossa e ideata dalla Camera di commercio, capace di valorizzare la “mar-

ca” piacentina e le eccellenze che ne costituiscono il panie-re di prodotti alimentari. Su tutti la coppa piacentina dop. Giunto ormai alla sesta edi-zione, il premio quest’anno ha avuto come scenario il sug-gestivo Teatro municipale di Piacenza. Nell’edizione 2012 hanno ottenuto il riconosci-mento personaggi conosciuti dal popolo della televisione e della radio ma non solo. Un volto noto del teatro, della tv e del cinema nazionale, che proprio come la coppa ha forti

radici nel territorio natio, ha attirato l’attenzione media-tica: l’attrice Isabella Ferrari, piacentina doc. A lei si sono aggiunti lo chef Massimo Bot-tura dell’Osteria Francescana di Modena, la trasmissione “Decanter” di Rai RadioDue e la facoltà di Agraria dell’Uni-versità Cattolica di Piacenza (riconoscimento ottenuto in concomitanza con il suo sessantesimo compleanno). “Sono cresciuta con la cop-pa: a casa nostra la coppa era la festa, non mancava mai

Serata premio Coppa d’Oroal teatro municipaledi Piacenza

I premiati della sesta e ultima edizione

ARTICOLI SPECIALI SU SPECIFICHE DEL CLIENTE

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EventiLunedì 24 dicembre 20128 Focus Emilia-Romagna

di clienti alla ricerca di o�erte di assoluta serietà, ma è la so-lida base sulla quale - grazie sempre all’appartenenza a un gruppo �nanziario solido - Unipol Banca innesta soluzio-ni di ampio respiro, che copro-no a 360 gradi tutte le esigenze della clientela. Inoltre va detto che chi sceglie questi prodotti non si limita solo a una valuta-zione economica, ma aderisce a un vero e proprio sistema di valori condivisi, nel cui centro vi sono la persona e la tutela della sua tranquillità e sicu-rezza”. Valore Comune si presenta sotto forma di diverse opzioni, per i privati e per le imprese. Sul lato imprese, e nello spe-ci�co si parla delle piccole e medie, Valore Comune pro-pone ai clienti “Small Busi-ness” di Unipol Assicurazioni, con un fatturato annuo infe-riore ai 2,5 milioni di euro, il �nanziamento dei premi as-sicurativi delle polizze danni aziendali: il premio �nanziato dalla banca è rimborsabile in 11 rate mensili a tasso �sso. I �nanziamenti vanno da 1.000 euro ai 20.000 cumulativi per ogni cliente. È anche possibi-le estinguere il �nanziamento

■ UNIPOL BANCA / La stabilità di uno dei più forti gruppi �nanziari italiani, con una mission basata su solità e �essibilità

Valore Comune per coniugare sicurezza e qualitàanticipatamente, in qualsiasi momento. Per quanto riguarda il mercato consumer, Valore Comune of-fre ai clienti Unipol Assicura-zioni che decidono di scegliere Unipol Banca due tipi diversi di conto corrente: il primo, ideato per i titolari di una po-lizza assicurativa danni o vita, consente di azzerare il canone collegando al conto corrente almeno due servizi (accredito stipendio o pensione, domi-ciliazione delle utenze, ban-comat V Pay, carta di credito Unicard); l’altro, rivolto ai ti-tolari di una polizza danni, ha

un canone mensile di 4 euro e garantisce uno sconto del 10% sulla polizza auto e del 20% sulle polizze abitazione, infor-tuni e impresa. Vi è poi l’am-bito della gamma dei mutui casa, sempre rivolti ai privati che siano clienti Unipol Assi-curazioni: è possibile accen-dere mutui a tasso variabile, tasso �sso, tasso variabile Bce, tasso misto, rata costante.Ciò che rende il prodotto an-cor più interessante è il par-ticolare modello distributivo portato in dote da Unipol Banca, che comprende una perfetta integrazione e a�an-camento tra le �liali bancarie e le agenzie assicurative di Unipol Assicurazioni. In que-sto modo si crea una sinergia tra mondo bancario e mondo assicurativo che si traduce in un concreto vantaggio per i clienti, che non hanno più, per le loro esigenze, un doppio binario di comunicazione, ma un unico interlocutore.

Con i nuovi prodotti è stata ampliata l’o�erta commerciale riservata ai clienti Unipol Assicurazioni

Trecento �liali, la forza che deriva dall’essere parte di

uno dei gruppi �nanziari ita-liani più solidi e radicati nel territorio. Una mission azien-dale che attinge a due diversi ambiti, per un doppio sistema di consulenza, quello assicura-tivo e quello bancario. Un ri-ferimento costante a prodotti e soluzioni che siano di asso-luta qualità, una realtà che fa della vicinanza alla clientela e dell’appropriatezza dell’o�erta un punto di forza. Se a questo si aggiunge l’appeal giovane, capace di catturare una clien-tela attenta ad a�dare i propri risparmi in tempi di crisi, si intuisce per quale motivo Uni-pol Banca è riuscita a ritagliar-si uno spazio vivace e di rilievo all’interno del mercato �nance del nostro Paese. La solidità e l’a�dabilità sono i principali punti di forza di Unipol Banca, dirette ema-nazioni dell’appartenenza al Gruppo Unipol. A ciò occor-re aggiungere l’importanza di una struttura snella e �es-sibile, concepita per reagire rapidamente e con e�cacia ai mutamenti del mercato e alle esigenze dei clienti. E mai co-me di questi tempi una carat-

teristica come la �essibilità fu più richiesta. Proprio perché dinamica e at-tenta a porsi sul mercato con prodotti e�caci, la banca non smette di innovare la propria o�erta. Nello scorso mese di luglio, per esempio, è stata ampliata l’o�erta commercia-le grazie a Valore Comune,

una proposta completa e di-versi�cata di prodotti bancari riservati in esclusiva ai clienti Unipol Assicurazioni, sia pri-vati che imprese. “Il ‘Valore Comune’ - spie-ga Giacomo Vitale, direttore commerciale di Unipol Banca - non è solo una proposta in grado di catturare la sensibilità

La sede dell’istituto di credito

Giacomo Vitale,direttore

commercialedi Unipol Banca

“Iterremoti del 20 e del 29 maggio sono stati una

tragedia per chi vive e lavora in questa terra. Ma dal pri-mo giorno è stato chiaro un obiettivo: non torneremo ‘co-me prima’: dalla ricostruzione usciremo più forti”. Nelle pa-role del commissario delegato alla ricostruzione e presidente della Regione Vasco Errani, pronunciate a sei mesi dal si-sma, si legge tutto l’orgoglio di una terra che ha saputo e vo-luto reagire, nonostante tutto, �n dal primo istante.I danni del sisma sono stati stimati (relazione inviata alla Commissione Ue) in 12 mi-liardi e 202 milioni di euro:

Formazione, selezione del personale, valu-

tazione del potenziale e mappatura delle compe-tenze. Copre a 360 gra-di il fronte delle risorse umane, l’attività di Cis - Scuola per la gestione d’impresa di industriali Reggio Emilia, che opera da 26 anni per la crescita delle imprese e del terri-torio. “Innovazione e svilup-po del capitale umano - spiega Cristina Strozzi, presidente di Cis - sono gli elementi su cui pun-tare per far fronte alla situazione di incertezza, veloce cambiamento e grande complessità che caratterizza il presente e l’immediato futuro. La nostra o�erta pone grande attenzio-ne alle esigenze delle imprese, rispondendo alla richiesta di cultura tecnica e alla vocazio-ne manifatturiera del nostro territorio con logiche di inno-vazione per realizzare nuove idee e nuove soluzioni”.In concreto, Cis a�anca le aziende nella progettazione di percorsi formativi spe-ci�ci, partecipa all’analisi e costruisce, con gli interlocu-tori dell’impresa e i docenti,

Il bilancio del presidente Vasco Errani a sei mesi dal terremoto A�anca concretamente le aziende in progetti di sviluppo mirati

Dalla ricostruzione usciremo più forti Un’offerta completa per crescere

il terremoto ha interessato un’area di grandi dimensioni, densamente popolata: 550mi-la abitanti e tantissime attivi-tà produttive (se ne stimano circa 48mila, in tutti i settori economici, per 190mila ad-detti). A �ne novembre erano state rimosse 221mila tonnel-late di macerie dai territori colpiti e passata la prima fase dell’emergenza ora si tratta di ricostruire. Circa 41mila gli edi�ci controllati: di questi ol-tre 25.000 sono abitazioni, un migliaio scuole, 2.000 edi�ci a uso produttivo, 3.000 a uso commerciale e u�ci, 12.000 depositi e circa 200 unità d’uso turistico ricettivo. Dagli

azioni mirate per la realizza-zione di progetti che vanno dallo sviluppo di nuove aree di business e di nuovi mer-cati, ad azioni per l’e�cienza organizzativa, arrivando �no all’individuazione dei canali di �nanziamento per sostene-re i progetti formativi, nonché all’accompagnamento per ac-cedere ai contributi stessi.Per il 2013 lo sta� della scuo-la, dopo aver creato momenti di ascolto con le imprese, ha messo a punto oltre 100 per-

esiti di veri�ca dell’agibilità è emerso che il 41% degli edi�-ci è immediatamente agibile, il 23% temporaneamente o parzialmente inagibile, il 30% inagibile, il 6% inagibile per ri-schio esterno, ossia a causa di elementi esterni pericolanti il cui crollo potrebbe interessa-re l’edi�cio. “Per ripristinare e mettere in sicurezza abitazioni ed edi�ci produttivi ci sono 6 miliardi che da gennaio copri-ranno l’80% dei costi sostenuti da cittadini e imprenditori - ha ricordato Vasco Errani -. Altri 6 miliardi consentiranno alle imprese, e in parte ai lavora-tori, di posticipare e rateizza-re in due anni i pagamenti di tasse a partire da giugno 2013. È pronta una legge regionale speciale per accelerare la ri-nascita dei centri storici”. Il Governo ha corrisposto alle attese della Regione “ma dal Governo e dal Parlamento - ha concluso Errani - ci atten-diamo qualcosa di più. Per esempio che si a�rontino due nodi irrisolti sul piano �scale, per quelle imprese che hanno registrato un calo evidente del fatturato indotto non dalla crisi ma dal terremoto e per il rinvio dei pagamenti dei con-tributi, Inps e Inail, per i lavo-ratori delle imprese colpite”.

corsi formativi dedicati ai singoli comparti del ma-nifatturiero. Un’o�erta articolata che compren-de un’area dedicata alla lettura e al monitoraggio dei dati aziendali, alla contabilità industriale, al costo del personale, al controllo complessivo dell’impresa. Percorsi trasversali ri-guardano la comunica-zione interna, la gestio-ne del gruppo di lavoro, favorire il cambiamen-to, prendere decisioni, organizzare il tempo. Nell’area internazionaliz-zazione si propongono approfondimenti in am-bito commerciale, am-ministrativo, �scale, ac-

quisti e negoziazione, mentre l’area produzione e logistica sviluppa i temi dell’e�cienza e approfondisce problemati-che tecniche. L’o�erta del Cis comprende in�ne corsi per l’apprendi-mento di tutte le lingue stra-niere con una metodologia didattica speci�ca per adulti e �nalizzata al mondo del lavoro, nonché il master “In-ternational business studies” accreditato Asfor e rivolto a giovani laureati.

■ DOPO IL SISMA / Gli auspici del commissario delegato ■ CIS-SCUOLA / Da 26 anni insegna gestione d’impresa

Cristina Strozzi, presidente di Cis - Scuola per la gestione d’impresa

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EventiLunedì 24 dicembre 2012 Focus Emilia-Romagna 9

parte della Collezione, con l’obiettivo dichiarato di fon-dere acquisizione e fruizione pubblica”.Questa modalità, si a�anca alla “tradizionale” acquisizio-ne di opere singole attraverso i consueti, canali: gallerie, �ere e anche aste. Gli spazi della Collezione si sono anche aperti alle conta-minazioni delle esperienze e iniziative che provengono dal territorio, come i progetti con I Teatri di Reggio Emilia, che mettono in dialogo coreutica e arti visive (Trisha Brown, Shen Wei), mirando a mantenere al-ti standard di qualità e produ-zioni originali create apposita-mente per la Collezione. “Altra particolarità della no-stra istituzione riguarda la modalità di visita. È stato in-fatti realizzato un format che esclude volutamente supporti tecnologici o altri strumenti informativi standard. Le per-sone vengono accompagnate da personale interno quali�-cato capace di generare infor-mazioni in base alle richieste e alle aspettative del fruitore, creando una dinamica relazio-nale personalizzata che lascia aperta soprattutto una lettura e una visione personali. Quella di Maramotti è una collezione privata, pertanto di�erisce da un museo nei suoi intenti e obiettivi, pur impiegando stan-dard operativi simili alle realtà museali: dalle schedature alla conservazione e valorizzazione del patrimonio”.Tutto, nella Collezione Mara-motti, è sapientemente legato da un �l rouge. Nata come col-

■ COLLEZIONE MARAMOTTI / Aperta anche alle contaminazioni delle iniziative del territorio

Un unicum nel panorama dell’arteitaliana e internazionale

lezione con una forte predile-zione per la pittura, nel tempo ha dato spazio anche ad altre linee di ricerca: dalla relazione con i nuovi media all’attenzio-ne per ricerche che si interro-gano sullo statuto dell’opera e sul senso del gesto artistico.“Come si evince dalla pro-grammazione, nei suoi cinque anni di apertura i progetti toc-cano artisti di varie nazionali-tà, compresi quelli italiani, che vengono individuati in base al tipo di ricerca che stanno trac-ciando”. Al visitatore che si reca in vi-sita alla Collezione Maramot-ti viene o�erta un’esperienza

estetica ed emozionale, in cui particolare è la relazione tra lo spazio, le opere e la qualità insita nelle opere stesse.“Quel che vorremmo si cre-asse - conclude il direttore - è un rapporto intimo, un dialo-go tra le opere e l’edi�cio che, a sua volta, è portatore di una speciale memoria e in cui il tempo è un elemento impor-tante. Del resto, anche l’or-ganizzazione del percorso di visita segue questa logica. Pro-porre un’esperienza rarefatta e personale di fruizione viaggia a una certa distanza da un mo-dello di consumo dell’arte così come praticato oggi”.

La raccolta d’arte contemporanea del fondatore di Max Mara, Achille Maramotti, come luogo di fruizione aperto al pubblico e motore per la creazione di nuove opere

Dipinti, sculture, installa-zioni, dal 1945 ad oggi:

oltre duecento opere in espo-sizione permanente costitui-scono il cuore della Collezione Maramotti, un unicum nel panorama dell’arte italiana e internazionale che trova il suo compimento nell’edi�cio che le ospita, già sede dell’azienda Max Mara dagli anni Cin-quanta, in via Fratelli Cervi 66 a Reggio Emilia. Il progetto era già in nuce negli intenti di Achille Maramotti da molto tempo prima della sua e�ettiva apertura: il colle-

zionista desiderava che la sua raccolta d’arte contemporanea diventasse un luogo di fruizio-ne aperto al pubblico. Questo è accaduto a �ne 2007.La Collezione Maramotti, spiega il direttore Marina Dac-ci “ha fra i suoi intenti, oltre alla fruizione della raccolta co-me racconto di quarant’anni di passione collezionistica, quello di sostenere la produzione di nuove opere mettendo al cen-tro la �gura dell’artista in tutte le fasi della realizzazione”.Ogni anno il board della Col-lezione individua alcuni artisti

(giovani o middle career), la cui ricerca sia ritenuta di inte-resse e coerente con il dna della Collezione.Gli artisti invitati decidono come sviluppare il loro proget-to senza vincoli. “È una carte blanche data agli artisti, che possono sperimentare la pro-duzione di nuovi lavori con la garanzia dell’acquisto. Gli arti-sti vengono poi coinvolti nelle varie fasi del processo: dalla comunicazione, all’installazio-ne, alla realizzazione del libro che accompagna la mostra. Le opere prodotte divengono

Oltre alla permanente, in programma da oggi ad aprile tre mostre di assoluto rilievo

Gli spazi della Collezione Maramotti propongono in questi mesi tre mostre

di assoluto rilievo. Fino al 3 febbraio 2013 è possibile visitare, nella galleria sud della Collezione, la mostra “La pittura come for-ma radicale (Painting as a Radical Form)”, che ospita opere di diversi artisti trattati nel volume di Mario Diacono “Archetypes and Historicity-Painting and Other Radical Forms 1995-2007” (Silvana Editoriale).È prorogato sino al 21 aprile 2013 il progetto di Jules de Balincourt realizzato per la Col-lezione Maramotti, titolato “Parallel Uni-verse”, costituito da cinque nuovi dipinti che dopo la mostra entreranno a far parte, come di consueto, della Collezione. Come è nella pratica dell’artista, le opere sono state dipinte contemporaneamente, nel medesimo studio, e sono dunque entrate in dialogo tra loro, durante la realizzazione, divenendo risultato di uno stesso processo creativo. Balincourt ha un approccio alla pittura fortemente intuitivo, che privilegia uno sviluppo organico delle opere, che pren-

dono così speci�camente forma sia singolar-mente che come insieme. I dipinti di “Paral-lel Universe” possono essere letti come una mappa di parti liberamente intrecciate, tesa

a esplorare e registrare le relazioni che in-tercorrono tra rappresentazione, astrazione e gesto pittorico. Sempre �no al 21 aprile è in�ne possibile apprezzare la grande instal-

lazione “Are We Still Going On?” di Kaarina Kaikkonen, L’installazione segue e accompa-gna la struttura compositiva dell’edi�cio, ed è realizzata presso il vecchio ingresso della fabbrica.Si compone di due strutture simmetriche che evocano lo scheletro di una grande barca ed è omaggio alla storia del luogo e al contem-po alle relazioni fra gli individui che hanno consentito lo sviluppo di un progetto collet-tivo.Il 16 febbraio verrà invece inaugurata la mo-stra-progetto di Evgeny Antu�ev “Exploring the material: fusion”. L’opening avverrà do-po due mesi di residenza presso la Collezione Maramotti dell’artista stesso. Mentre l’ingresso alla Collezione è gratuito, e la visita alla permanente è accompagnata e solo su prenotazione, la visita alle mostre temporanee e ai progetti è sempre gratuita e senza necessità di prenotazione, durante gli orari di apertura (giovedì e venerdì ore 14.30-18.30; sabato e domenica ore 10.30-18.30).

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Una veduta della mostra di Jules de Balincourt “Parallel Universe”

L’edi�cio che ospita ora la Collezione è stato sede della casa di moda Max Mara di Reggio Emilia dagli anni

Cinquanta.Lo stabile, commissionato nel 1957, venne progettato dagli architetti Pastorini & Salvarani, e poi due volte ampliato dalla Cooperativa Architetti e Ingegneri di Reggio Emilia negli anni successivi. “L’edi�cio, al tempo della sua progettazione - spiega Marina Dacci - si presentava come progetto pionieristico, una delle prime sperimentazioni nell’uso del cemento armato gettato a vista e del mattone pieno impiegato nelle aree di servizio. Di impronta brutalista e organicista, trovava i suoi punti di forza nell’enfasi dell’illuminazione e nella ventilazione naturali, nella forte relazione tra aree interne ed esterne e nella grande �essibilità di progettazione degli spazi interni”. Quando l’azienda, nel 2003, si trasferisce in una nuova se-de, l’edi�cio è oggetto di riconversione, per essere destinato a ospitare la collezione d’arte del fondatore di Max Mara. Il progetto è a�dato all’architetto inglese Andrew Hapgood, che sceglie di preservare e valorizzare le caratteristiche sa-lienti del modulo architettonico, valorizzando pure l’uso dei materiali originali che trasmettono il sapore e la percezione di trovarsi in un luogo ricco di memoria.

Da sede della casa di moda a museo

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L’ingresso (lato nord) della Collezione Maramotti

Una veduta dell’interno della sede della Collezione

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EventiLunedì 24 dicembre 201210 Focus Emilia-Romagna

indirette rispetto agli sgravi �scali concessi”. Stretta è la collaborazione e l’intesa tra i Collegi della Federazione con la Regione Emilia Romagna a proposito di alcune linee gui-da essenziali per la crescita della categoria. Innanzitutto la certi�cazione energetica: per i periti industriali il problema dell’uso dell’energia è sempre stato un tema da a�rontare con particolare attenzione e competenza.Se si vogliono ridurre i con-sumi occorre mettere mano al patrimonio edilizio esistente, a partire da quello pubblico, in modo organico: occorrerebbe realizzare un “catasto ener-getico degli edi�ci” che possa raccogliere le informazioni re-lative agli impianti e ai dati sui rendimenti energetici in modo da poter de�nire le priorità de-gli interventi. Poiché la prima fonte di energia rinnovabile è il “non consumo inutile di energia”, è indispensabile un salto di qualità nella cultura generale e del singolo cittadi-no. I periti industriali stanno da tempo operando nel settore con proposte rivolte ai mini-steri competenti e alle Regioni, sviluppando iniziative mirate

■ PERITI INDUSTRIALI EMILIA ROMAGNA / La Federazione conta 9 Collegi provinciali e 5.320 iscritti

Energia e formazione i temi più caldi

alla formazione e all’informa-zione. Da non sottovalutare neppure il valore della propo-sta e�ettuata riguardo al fasci-colo del fabbricato. Vendere e comprare casa non è un gioco e richiede un approccio anche culturale. In questo quadro si inserisce l’esigenza di predi-sporre un fascicolo del fabbri-cato o fascicolo immobiliare: un documento da aggiornare e custodire unitamente al ro-gito di acquisto. Una carta di identità dinamica, utile per monitorare la salute dell’im-mobile, che deve registrare lo stato di fatto e tutti gli even-tuali interventi eseguiti con pregi e difetti. A�ermano i due presidenti: “Da anni noi periti industriali stiamo cercando di portare avanti questo progetto, in un’ottica di sempli�cazione e razionalizzazione. Oggi in-fatti tutte le informazioni di un qualsiasi edi�cio sono sparse in vari u�ci pubblici, mentre

sarebbe utile avere un unico documento a valore certi�ca-tivo contenente tutte le infor-mazioni relative all’immobile”. Attenzione al presente ma non solo. “Per formare i tecnici del XXI secolo, i percorsi for-mativi devono essere fondati non solo su solide conoscenze scienti�che e tecnologiche ma anche rispondere, in modo or-ganico, ai bisogni della società italiana”. Queste considerazio-ni prendono spunto da un da-to oggettivo. L’estrema attualità dei gravi problemi della scuola italiana e dell’istruzione tecni-ca: “Ecco perché - conclude il presidente - come sottolineato da personaggi illustri del pa-norama politico italiano quali Romano Prodi e Mario Dra-ghi, da governatore della Ban-ca d’Italia, occorrerebbe che il diploma rilasciato dagli istituti tecnici avesse un contenuto professionale reale, spendibile sul mercato del lavoro”.

Ma non si dimentica la sicurezza nel lavoro e nelle abitazioni e l’attenzione al sociale

Numeri importanti, quelli che caratterizzano la Fe-

derazione dei Periti industriali dell’Emilia Romagna. Numeri capaci di indicare il valore che, nel tempo, ha avuto questa istituzione all’interno del ter-ritorio regionale e nazionale: 9 i Collegi provinciali con 5.320 iscritti (di cui 198 donne).I Collegi più numerosi sono quelli di Modena, Bologna e Reggio Emilia. I giovani �no a 39 anni sono 1.066, di cui 39 donne.Le specializzazioni più nu-merose, tra le 26 in cui sono organizzati i periti industriali, sono l’elettrotecnica, la mec-canica, l’edilizia e la termotec-nica. Massimo è il rigore etico a cui si attiene la federazione. Lo attestano Silvano Bedogni, presidente del Collegio di Reg-gio Emilia e della Federazione, e Mauro Grazia, presidente del Collegio di Bologna. “Non abbiamo mai alzato barricate a difesa delle tari�e minime abrogate dal ministro Bersani nel 2006 e delle tari�e nel loro complesso perché il merca-to già era intervenuto con le proprie regole: abbiamo sem-pre sostenuto che non è serio parlare di tari�e senza alcun

riferimento alla qualità del-la prestazione professionale”. Vent’anni è stata l’attesa per avere una riforma del sistema professionale italiano. “Il Dpr 137 dell’agosto scorso non risolve i tanti problemi del comparto. Abbiamo un forte bisogno di giovani non solo per un ovvio ricambio genera-zionale ma anche e soprattutto per le idee innovative di cui sono portatori”. L’attenzione al sociale, inoltre, non manca: l’aiuto ai colleghi terremotati, alle istituzioni, alle realtà locali sono solo la punta dell’iceberg

di un progetto fatto a sostegno di chi è in di�coltà. “Inoltre non dimentichiamo il tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, nelle strade, nelle abi-tazioni. Già nel 2011 abbia-mo proposto di rottamare gli impianti elettrici nelle abita-zioni non più a norma (circa 8 milioni), idea non ascoltata nonostante avrebbe avuto un impatto favorevole sul piano economico attivando lavoro, facendo emergere il lavoro sommerso, con un sicuro con-suntivo positivo in termini di introiti di imposte dirette e

Celebrazione del 60° del Collegio di Bologna con un dibattito con l’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli sui temi dell’energia

Un convegno della Federazione svolto al Palazzodei Diamanti di Ferrara

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EventiLunedì 24 dicembre 2012 Focus Emilia-Romagna 11

di successo, cercando di adot-tare politiche di marketing di qualità, facendo realmente si-stema. Il periodo è tale per cui alle aziende e al territorio inte-ro non è più possibile rispon-dere solo in termini economi-ci, ma occorre coniugare tutte le variabili. Per questo motivo abbiamo ragionato con i vari interlocutori, condividendo progetti di sviluppo del terri-torio basati sulla sostenibilità”. Questo ha avuto come e�etto positive ricadute sul territorio stesso, in diversi ambiti: quello della formazione (attraverso la creazione dello stabilimento per la produzione di articoli di pelletteria delle Manifat-ture Berluti), del recupero di materiale (con la presenza di Amp Recycling, specializzata nel recupero delle materie pla-stiche), del settore automotive nel centese.Questa modalità di collabora-zione tra più attori per progetti di medio e lungo periodo fun-ge da apripista per altri territo-ri italiani.Non si tratta, spiega Vitarel-li “solo di aprire opportunità nuove per settori industriali, di collegare in modo nuovo industria, ricerca e tecnolo-

■ SIPRO / L’Agenzia per lo sviluppo Ferrara in un anno e mezzo ha raddoppiato il capitale investito

L’interlocutore ideale per fare sistemagia, ma di fornire un servizio globale alle aziende, un ser-vizio che renda attrattivo il territorio industriale”. L’idea di project management, così intesa da Sipro, prevede per esempio anche la realizzazio-ne di aree produttive ecologi-camente attrezzate. È il caso della messa in opera di campi fotovoltaici in grado di ser-vire servizi e imprese. Dopo undici mesi, quattro progetti stanno utilizzando le risorse prodotte dai campi. E addi-rittura si stanno realizzando investimenti nell’area, uti-lizzando proprio il cash�ow derivante dall’energia prodot-ta, tra cui la creazione di un impianto con telecamere per misurare i �usso di tra�co e in futuro proporre soluzione di mobility management. Altro esempio: insieme all’azienda che gestisce i ri�u-ti di una certa area industria-le, sono stati posti in essere strumenti per la raccolta in-telligente dei ri�uti per tutte

le aziende dell’area. “Presso l’area di San Giovanni Ostel-lato è poi attivo un incubatore di impresa, che ospita aziende dei settori tradizionali del ter-ritorio ferrarese quali impre-se di lavorazione meccanica o di produzione di beni, nel quale sono state attivate for-mule innovative di locazione. Come si vede, si sta parlando - e lavorando - su concetti del tutto nuovi rispetto al passa-to. Sipro non sta a guardare, ma agisce, perché crede che il territorio ferrarese sia in grado di o�rire un sistema di eccellenza complessivo, costituito dal sistema delle imprese locali e, in generale, da tutto il tessuto produttivo del territorio, dalle istituzioni e dall’Università”. In un anno e mezzo, Sipro ha raddoppiato il capitale investito, passato da 12 a 25 milioni di euro, con investi-menti concentrati sul territo-rio, mantenendo un proprio equilibrio economico.

La società propone un modello di relazioni industriali che spinge alla collaborazione

Il Paese ha bisogno di esempi concreti di collaborazione,

di strategie del territorio, di in-vestimenti condotti al meglio in grado di avere ricadute po-sitive sull’industria.Le aziende sono alla ricerca di soluzioni innovative, capaci di dialogare con il settore pubbli-co, di sviluppare partnership di rilievo in aree geogra�che in grado di garantire un impatto sostenibile. Non solo parole, ma fatti: quanto appena espo-sto è un’esperienza che da due anni coinvolge Sipro, Agenzia per lo sviluppo Ferrara, società per azioni che ha tra i suoi soci i 26 comuni della provincia di

Ferrara, la Provincia di Ferra-ra, la Camera di commercio, la Cassa di Risparmio di Ferrara,

la Cassa di Risparmio di Cento e il Monte dei Paschi di Siena.Per fornire alle aziende stru-menti in grado di farle compe-tere anche nel contesto inter-nazionale, Sipro ha ideato un modello di relazioni industria-li originale rispetto al passato, individuando delle traiettorie di azione che mettessero al centro dell’interesse del po-tenziale investitore il territorio di Ferrara nel suo complesso, quello che rappresenta dal punto di vista sociale, econo-mico, culturale, del sistema dei servizi e del welfare.In due anni, racconta il pre-sidente, Gianluca Vitarelli: “Abbiamo sviluppato veri casi

Veduta aerea di parte della Pmi di Mizzana adiacenteal casello autostradale Ferrara nord

Progetto della nuova sede delle Manifatture Berluti in corso di realizzazione

Dettaglio delle mura che cingono il centro storico di Ferrara

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non lascerà alcunché di inten-tato per aiutare gli agricoltori a trovare nuovi spazi e oppor-tunità per il loro lavoro.  “La priorità - ha a�ermato il di-rettore di Coldiretti Emilia-Romagna, Gianluca Lelli - è ristabilire la giustizia lungo la �liera oltre che il giusto red-dito ai produttori. Ne va della sopravvivenza del settore ed è ora che le politiche agricole si facciano carico di questa mis-sione”. A chiarire cosa vuole fare Coldiretti per mettere in campo “il nuovo in agricol-tura” ci ha pensato ancora il presidente Pederzoli. “In cima

■ COLDIRETTI RAVENNA / D’obbligo superare le criticità del comparto, aiutando gli agricoltori a trovare nuove opportunità di reddito

Per ricostruire l’agroalimentare italiano doc alla nostra agenda di lavoro mettiamo un impegno straor-dinario a supporto della dif-�cile trattativa per la riforma Pac; una battaglia a oltranza per avere una corretta applica-zione delle norme sull’etichet-tatura; una grande attenzione alla prima applicazione dell’ar-ticolo 62 relativo alla con-trattazione delle produzioni agricole e, ancora, un’attenta vigilanza sull’uso corretto dei suoli agricoli, una costante mobilitazione �nalizzata a fa-vorire il ricambio generazione in agricoltura e la tutela delle nostre imprese nell’accesso al

credito. Senza dimenticare - ha aggiunto Pederzoli - la proble-matica della risorsa acqua, le emergenze �tosanitarie da af-frontare con determinazione e, ancora, la promozione sia del-le forme di vendita diretta che del progetto Fai (Firmato dagli agricoltori italiani) nato per aggregare l’o�erta delle grandi produzioni”. In particolare Pederzoli ha ricordato quelle che sono le priorità dell’ortofrutta, la col-tura più importante della pro-vincia, messe nero su bianco in un documento preparato dall’organizzazione: puntare di più sull’aggregazione dell’of-ferta, rivedere il ruolo delle Op per garantire che non servano solo a drenare risorse, ma ri-mangano veramente agricole, far arrivare solo agli agricolto-ri le dotazioni �nanziarie dei piani operativi e investire nel-la ricerca di nuove varietà più adatte all’attuale domanda di mercato.

Nonostante le perdita di quasi un’impresa al giorno nell’ultimo decennio, la produzione non è diminuita

Ritrovare il giusto valore del cibo per costruire “l’agro-

alimentare” che vogliamo, recuperare reddito e ridare centralità all’impresa agricola lungo le �liere che portano il cibo dal contadino al consu-matore. È una �tta agenda di lavoro quella del presidente di Coldiretti Ravenna, Massimi-liano Pederzoli, riconfermato lo scorso 30 novembre ai verti-ci dell’organizzazione agricola per il quadriennio 2013-2016. Nella relazione presentata in occasione della XIV Assem-blea elettiva del sindacato al Teatro Sociale di Piangipane (Ravenna) il nuovo presidente ha sottolineato non solo la ne-cessità di superare le criticità che a�iggono l’economia e il comparto agricolo in partico-lare, ma anche quella di coglie-re “le opportunità strategiche che ra�orzano il sistema delle imprese agricole”. In primo piano il progetto “L’Italia che vogliamo” presen-tato dal presidente nazionale di Coldiretti, Sergio Marini, al premier Mario Monti nell’am-bito del XII Forum internazio-nale dell’agricoltura e dell’ali-mentazione di Cernobbio. Pederzoli ha richiamato l’ur-

genza di un governo globale dei beni comuni come il cibo, ribadendo gli e�etti devastanti della globalizzazione senza re-gole e la necessità di una nuova etica che riguardi insieme alla politica anche le forze sociali e tutti i cittadini. Un’analisi puntuale dell’agri-coltura locale e dei cambia-menti veri�catisi negli ultimi dieci anni in provincia ha messo in luce che, nonostan-te la perdita di 3.736 imprese (quasi una al giorno) per mille ettari di terreni e ben cinque crisi di mercato che hanno interessato l’ortofrutta, in par-

ticolare pesche e nettarine, la produzione non è arretrata, a dimostrazione che il tessuto imprenditoriale è solido. La super�cie media aziendale, dal ’70 a oggi, è passata da 6,8 a 14,25 ettari in Emilia-Roma-gna ( più 95%) e da 6,73 a 12,93 ettari (più 92%) a Ravenna. Le imprese agricole sono calate del 25% passando da 11.616 a 8.828 unità con un 8% di aziende condotte da under 40, dato in linea con quello regio-nale. Alla luce di questi dati, ha a�ermato Pederzoli, “è chiaro che occorre un cambio di rotta importante”. L’organizzazione

Eccellenza. È il termine che caratterizza le produzioni

delle imprese italiane. Un’ec-cellenza riconosciuta in Italia e che rappresenta all’estero il principale vantaggio competiti-vo del nostro tessuto imprendi-toriale. Occorre però guardare all’internazionalizzazione in modo nuovo: non è solo uno strumento per ovviare a una situazione congiunturale carat-terizzata da un mercato interno saturo, ma è la via da intrapren-dere per ripensare la propria strategia aziendale e il proprio percorso di sviluppo in termini più ampi, non solo di export ma di co-localizzazioni, collabora-zioni industriali e joint venture. Lo sviluppo di competenze mi-rate, la piani�cazione strategica e il successivo consolidamento della posizione raggiunta, sono

Hit Medica è un’azienda nata nel 1978 come di-

stributore di marchi in ambito protesico e traumatologico, che negli anni ha sviluppato una linea di prodotti a proprio marchio, specializzandosi nella produzione di mezzi di sintesi come chiodi endomi-dollari o placche per trauma-tologia. Dal 2008 Hit Medica è parte di Lima Corporate, multina-zionale italiana leader nella produzione di protesi impian-tabili sostitutive delle artico-lazioni. Nel 2010 Hit Medica ha inaugurato la nuova sede nella Repubblica di San Ma-rino dove, al sito produttivo di 770 mq, è stata a�ancata la nuova camera bianca: 400 mq di area dedicati al processo di lavaggio dei dispositivi me-dicali e alla realizzazione di quelli impiantabili in materia-le polimerico. “Oltre ai tradi-zionali dispositivi in leghe di acciaio o titanio, da due anni il gruppo Lima sviluppa nuovi prodotti in Cfr (carbon �ber reinforced) Peek, un materiale polimerico additivato di car-bonio, radiotrasparente, con modulo di elasticità prossimo a quello dell’osso corticale e di facile rimozione, a di�erenza delle tradizionali placche a

Cinque i progetti di internazionalizzazione tra cui Building.it.green I prodotti in Cfr Peek vengono realizzati nella sede di San Marino

Nel 2013 focus su Turchia e Maghreb Protesi, qui si sviluppa il futuro

step imprescindibili per garan-tire la sostenibilità economica e strutturale del percorso in-trapreso. Cna Servizio Estero di Reggio Emilia opera da anni a �anco delle imprese del terri-torio supportandole e aiutan-dole a intraprendere percorsi di crescita in modo strutturato e consapevole, riconoscendo l’eccellenza e promuovendo la cultura dell’internazionalizza-zione e dell’innovazione. Per Cna Servizio Estero il 2013 sa-rà l’anno del Mediterraneo con focus su Turchia e Maghreb. Cinque i progetti di interna-zionalizzazione worldwide in forma aggregata: nei primi me-si dell’anno una delegazione di imprese del settore meccanico sarà in missione a Istanbul in occasione della Fiera interna-zionale Win, World of Industry.

stabilità angolare in titanio”, spiega l’a.d. della società, in-gegner Luka Simetovic. “Il Cfr Peek è già usato in ambi-to biomedicale, ma con la sua applicazione in traumatologia il gruppo Lima ha fatto un importante passo, iniziando a sviluppare quello che ritenia-mo sarà il futuro”. I dispositivi medicali in materiale polime-rico (placca omerale, placca da radio e chiodo omerale in peek e titanio costampati) vengono realizzati tramite stampaggio a iniezione in un impianto che, per le speci-�che di costruzione dovute alla complessità dei polimeri

L’area del Maghreb è certamen-te una delle più interessanti per le Pmi italiane, visti gli elevati investimenti che quasi tutti i Paesi in quell’area stanno por-tando avanti nei settori delle costruzioni civili e industriali, infrastrutture, edilizia sanitaria, edilizia turistica, per sviluppa-re il Paese verso il futuro o per ripartire dopo periodi interni di�cili. Il Nord Africa, inoltre, o�re una via d’accesso privi-legiata verso i ricchi paesi del Golfo Persico. Tra i progetti av-viati, di cui la Regione Emilia-Romagna è partner, c’è anche “Building.it.green” che mira a dare impulso alla �liera dell’abi-tare-costruire attraverso una serie di azioni promozionali e commerciali. Il progetto rap-presenta una concreta risposta del sistema regionale alle s�de che il mercato nord-africano ha in serbo per le Pmi. Building.it.green rappresenta un’oppor-tunità da cogliere attraverso un approccio concreto e sistemico. Cna Servizio Estero o�rirà alle aziende aderenti un percorso di 12 mesi e un accompagnamen-to strutturato secondo i principi dell’aggregazione (per promuo-vere il sistema delle eccellenze regionali) e della speci�cità (per rispondere all’esigenze e alle po-tenzialità delle singole aziende).

stampati e alla conformità alle normative Gmp e Fda, è uno dei pochi a essere cer-ti�cato internazionalmente. L’impianto è utilizzato anche per produrre viti, pin e cam-bre in materiale riassorbibile che, dopo aver consolidato la frattura/osteotomia, vengono assimilati dall’organismo, evi-tando il secondo intervento per l’espianto. Sulla scia della capogruppo Lima Corporate, Hit Medica punta a una mag-giore internazionalizzazio-ne, guardando ai mercati del Nord Europa, Giappone, Usa e Australia, già presidiati da �liali Lima Corporate.

■ CNA SERVIZIO ESTERO/ Le attività a favore delle Pmi a Reggio Emilia ■ HIT MEDICA / L’azienda, nata nel 1978, è dal 2008 parte di Lima Corporate

Il presidente di Coldiretti Ravenna, Massimiliano Pederzoli

L’Assemblea provinciale

elettiva di Coldiretti

Ravenna

Il lanciodel progetto Building.it.green alla presenzadei funzionari della Regione Emilia-Romagna

La nuova camera bianca per il lavaggio dei dispositivi medicali e la realizzazione di quelli impiantabili in Cfr Peek

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dal vicepresidente di Cbeg, Sandro Bottazzi: “Il successo di Cbeg è dipeso principal-mente dall’aver seguito linee strategiche chiare e coerenti: innanzitutto la volontà di da-re vita a uno strumento che, adeguandosi all’evoluzione del mercato dell’energia, produ-cesse la massima utilità reale per i propri associati. A seguire l’idea che il Consorzio svilup-passe servizi in ambito ener-getico diventando un punto di riferimento per tutto il sistema imprenditoriale bolognese”. Molteplici sono le modalità

mente anche attraverso due dei fenomeni più forti e di�u-si in rete: il blog di viaggio e Wikipedia, la grande enciclo-pedia online. Con il progetto “Blogville”, promosso insieme ad Apt Servizi Emilia Romagna, i più seguiti travel blogger di tutto il mondo, ospitati in due ap-partamenti a Bologna e Rimi-ni, hanno raccontato ai loro numerosi “follower” i mille volti della regione, comprese le eccellenze storico culturali da Piacenza a Rimini (www.blogvil le-emiliaromagna.com). Il risultato in termini di vi-sibilità sul web ha visto più di 250 articoli pubblicati sui singoli blog, oltre 8,5 mi-lioni di utenti raggiunti sui social network, 75 milioni di impressions su Twitter e oltre 2.500 immagini e vi-deo condivisi dai blogger sul web. Ampia visibilità e valo-rizzazione delle emergenze storico-architettoniche delle città d’arte emiliano roma-gnole è stata ottenuta anche attraverso Wiki Loves Emilia Romagna, il programma di uscite fotogra�che organiz-zate nel più ampio quadro

■ CBEG / Il Consorzio Bolognese Energia Galvani nasce nel 2003 su iniziativa di Legacoop e Con�ndustria Bologna

■ UNIONE CITTÀ D’ARTE / Le iniziative per promuovere e rendere accessibile il patrimonio della regione

Competitività e tutele per gli associati

Il turismo culturale è “social oriented”

di relazione con il mercato, in diretta dipendenza con le esi-genze e i bisogni delle aziende. Numerosi gli strumenti adot-tati, intense le relazioni con le imprese: tutte chiavi di un suc-cesso e, contemporaneamente, basi per costruire il futuro: “Il futuro - prosegue Bottazzi - sta nella capacità di vincere alcune s�de: dapprima il passaggio da strumento di accesso al mer-cato e aggregatore di volumi a strumento capace di scalare la catena del valore per recu-perare punti di marginalità da trasferire alle aziende. Come secondo obiettivo, l’allarga-mento dell’attività dall’acquisto al minor prezzo, alla fornitura di servizi per aumentare l’e�-cienza energetica e il risparmio sulle bollette”. Ecco il termine chiave: e�cienza energeti-ca. Il vicepresidente Bottazzi chiarisce il concetto: “Fare gli stessi prodotti con una mino-re quantità di energia equivale a un risparmio doppio perché agisce su tutte le componenti della fattura. Il tema dell’e�-cienza nel breve e medio pe-riodo risulterà fondamentale, non solo per la salvaguardia ambientale, ma anche per assi-curare alle imprese un elemen-to imprescindibile di risparmio e quindi un ulteriore fattore di competitività”. In questo con-testo si muove il Consorzio Bolognese Energia Galvani (www.bolognaenergia.it), stru-mento nelle mani delle sue 500 aziende aderenti per gestire la risorsa energia. Esso opera in nome e per conto di queste nei mercati dell’energia elettrica,

delle attività a supporto di Wiki Loves Monuments, il concorso internazionale di valorizzazione visiva del pa-trimonio italiano promosso da Wikipedia (www.wikilo-vesmonuments.org). Proprio in dicembre è stata presentata la nuova guida multimediale delle città d’arte dell’Emilia Romagna. Oltre al normale formato cartaceo, la guida è anche consultabile attraverso un link (www.cittadarte.emi-lia-romagna.it/catalogo), con cui si accede al suo formato e-book, che presenta due se-zioni, “eventi e pacchetti sog-giorno” e “foto e video” co-stantemente aggiornate con nuovi contenuti. Ad arricchi-re l’ampia o�erta di arte e cul-tura della regione ci sono poi interessanti elementi ‘trasver-sali’. “A completare l’o�erta di mostre, monumenti e luoghi storici dell’Emilia Romagna - sottolinea Pietro Fantini, coordinatore dell’Unione Cit-

del gas naturale e dell’e�cienza energetica, garantendo rispar-mi e competenze. Flavio Corti, technical director & market development, sintetizza attra-verso i numeri l’attività del con-sorzio: “Cbeg sfrutta gli elevati volumi di energia elettrica e gas naturale intermediati: 900 milioni di kWh elettrici (per un controvalore di circa 150 milioni di euro) e 150 milioni di metri cubi di gas naturale (per un controvalore di circa 60 milioni di euro). La compe-titività nell’acquisto e gestione delle commodities energetiche deriva da un elevato potere contrattuale, dalle competenze, dai tanti strumenti di fornitura e dalle diversi�cate tipologie di gestione, che di�cilmente le singole imprese potrebbero ot-tenere a�acciandosi in maniera autonoma nel mercato libero dell’energia”.Infatti Cbeg dal 2009 ha intrapre-so la strada dell’accesso diretto al mercato energetico all’ingrosso e la conseguente riduzione del-la supply chain, per migliorare l’e�cacia degli strumenti a di-sposizione delle aziende e per diminuire i costi di fornitura. “L’evoluzione continua del Con-sorzio - conclude Corti - ha cre-ato strumenti per permettere alle aziende aderenti di acquistare energia elettrica e gas naturale in maniera diversi�cata, facendo attenzione alle caratteristiche di consumo, dando la possibilità di scegliere tra vari prodotti energe-tici presenti sul mercato, mante-nendo sempre le decisioni stra-tegiche e di controllo del rischio nelle mani dell’impresa”.

tà d’Arte - ci sono poi veri e propri brand, dalla Motorval-ley emiliano romagnola (nella nostra regione sono concen-trati alcuni dei più importanti marchi motoristici del mon-do) all’enogastronomia tipica (con un paniere di 36 prodot-ti Dop e Igp, antiche tradizio-ni gastronomiche e un car-tellone autunnale di sagre e mostre mercato che coinvolge tutta la regione, il Wine Food Festival), senza dimenticare i nostri siti Unesco. Grazie a questi plus, il soggiorno nel-le nostre città d’arte diventa un’esperienza unica”. “Con un’o�erta così ampia e articolata e strumenti di promozione così innovativi e contemporanei ci rivolgiamo non solo ai mercati conso-lidati, ma guardiamo anche a quelli emergenti, dai quali nei prossimi anni partiranno milioni di turisti alla scoperta dell’Europa e dell’Italia” con-clude Graziano Prantoni.

L’obiettivo �nale è dare più potere contrattuale e strumenti al tessuto industriale emiliano

Una App, il progetto “Blogville” e “Wiki Loves Emilia Romagna”, una guida multimediale

“Viviamo un momento storico attraversato da

una profonda crisi economica che ha portato il nostro Paese a una fase di recessione, una crisi accompagnata da costi sempre più elevati dell’energia. Le nostre aziende, che stanno reagendo a questa pesante si-tuazione, necessitano anche sul fronte dell’approvvigionamen-to energetico di recuperare competitività e di godere di un mercato più libero, che valoriz-zi maggiormente il ruolo dei medi e piccoli consumatori e che sia capace di interrompere questo trend al rialzo dei costi”. Non un semplice monito, quel-lo lanciato da Gaetano Macca-ferri, vicepresidente nazionale di Con�ndustria e presidente di Consorzio Bolognese Ener-gia Galvani, ma piuttosto il disegno preciso di un percorso da intraprendere a sostegno delle realtà imprenditoriali: “Ritengo il tema dell’energia strategico per l’intero sistema industriale: dobbiamo punta-re a un rapido riallineamento strutturale che abbia come ri-ferimento le condizioni degli altri Paesi europei - continua Maccaferri -. È necessario in questo senso dare vita a una

Il turismo culturale si pro-muove giocando la carta

del web, dei social network e della multimedialità in Emilia Romagna, regione che vanta città d’arte ricche di monu-menti riconosciuti patrimo-nio dell’umanità dall’Unesco e piccoli borghi e centri che parlano di storia, fascino e tradizioni (www.cittadarte.emilia-romagna.it). Per rendere accessibile al turi-sta il patrimonio delle 10 città d’arte emiliano romagnole (Bologna, Parma, Piacenza, Ferrara, Ravenna, Modena, Reggio Emilia, Forlì-Cesena, Faenza e Rimini) da qualche mese è stata messa a punto una speciale “app” per iPho-ne. Una moderna guida digi-tale di oltre quattromila punti di interesse, fra i quali mo-numenti, musei, siti Unesco, aree archeologiche, teatri, ca-stelli e dimore storiche, oltre a hotel, eventi e o�erte vacan-za per piani�care al meglio il proprio soggiorno. L’app - scaricabile gratuitamente dall’Apple Store all’indirizzo: www.art-city.mobi - segnala i punti d’interesse culturali vicino al turista, che può re-golare a che raggio di distan-

legislazione che valorizzi l’uso razionale dell’energia. Dobbia-mo riequilibrare il peso degli oneri e delle imposte che trop-po grava sui medi e piccoli con-sumatori. Dobbiamo creare un mercato del gas maturo per diminuire i costi di produzione dell’energia elettrica. È neces-sario dare vita a quegli inve-stimenti di interesse nazionale che possono produrre notevoli elementi di e�cienza e compe-titività: dai rigassi�catori alle reti distributive”.All’interno di questo scena-rio nazionale, il presidente esplicita anche le linee di in-tervento su cui punterà Cbeg (Consorzio Bolognese Energia Galvani): “Le strategie sulle quali punteremo come Cbeg nel breve e medio periodo ri-guardano le diversi�cazione e la specializzazione delle forni-ture, il tema dell’uso razionale dell’energia e il tentativo di por-si come soggetto aggregante di più realtà consortili presenti sul territorio che, mantenen-do la loro identità, sfruttino le sinergie per dare più pote-re contrattuale e strumenti al tessuto industriale emiliano”. I numeri del Consorzio parlano di una costante crescita in tut-

za vuole e�ettuare la ricerca. Altrimenti indica semplice-mente la provincia prescelta. E non manca il �ltro “consi-gliati dalla redazione”.“Da tempo le città d’arte dell’Emilia Romagna percor-rono la via dell’innovazione - a�erma Graziano Prantoni, presidente Unione di Prodot-to Città d’Arte, Cultura e A�a-

ti i campi d’azione: aumenta il numero di imprese che danno �ducia a Cbeg ed è costante l’incremento dei volumi trat-tati. Questo dato è indicatore della maggiore necessità di ag-gregarsi per acquistare e gestire la risorsa energia, a�dandosi a competenze che sappiano leggere un mercato sempre più di�cile e più specializzato. I vantaggi conferiti alle azien-de dall’esperienza consortile senza �nalità di lucro nata nel 2003 dalla scelta lungimirante di Legacoop e Con�ndustria Bologna sono ben riassunti

ri dell’Emilia Romagna -. Sia-mo già su Facebook, Twitter, sul blog turistico dell’Emilia Romagna. Ora con questa app mobile cogliamo un nuo-vo segmento di mercato più giovane e dinamico”.Rimanendo in tema web, la promozione del patrimonio storico culturale dell’Emilia Romagna è passata recente-

Gaetano Maccaferri,

vicepresidente nazionale

di Confindustria e presidente di Consorzio

Bolognese Energia Galvani

Il Palazzo Ducale di Modena

Il Castello Estense di Ferrara

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EventiLunedì 24 dicembre 201214 Focus Emilia-Romagna


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