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E' necessario un riordinamento degli studi africanisti in Italia

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E' necessario un riordinamento degli studi africanisti in Italia Source: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente, Anno 14, No. 1 (GENNAIO - FEBBRAIO 1959), pp. 17-20, 41 Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40757022 . Accessed: 14/06/2014 09:12 Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at . http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp . JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range of content in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new forms of scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected]. . Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extend access to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente. http://www.jstor.org This content downloaded from 194.29.185.109 on Sat, 14 Jun 2014 09:12:28 AM All use subject to JSTOR Terms and Conditions
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E' necessario un riordinamento degli studi africanisti in ItaliaSource: Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africae l’Oriente, Anno 14, No. 1 (GENNAIO - FEBBRAIO 1959), pp. 17-20, 41Published by: Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO)Stable URL: http://www.jstor.org/stable/40757022 .

Accessed: 14/06/2014 09:12

Your use of the JSTOR archive indicates your acceptance of the Terms & Conditions of Use, available at .http://www.jstor.org/page/info/about/policies/terms.jsp

.JSTOR is a not-for-profit service that helps scholars, researchers, and students discover, use, and build upon a wide range ofcontent in a trusted digital archive. We use information technology and tools to increase productivity and facilitate new formsof scholarship. For more information about JSTOR, please contact [email protected].

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Istituto Italiano per l'Africa e l'Oriente (IsIAO) is collaborating with JSTOR to digitize, preserve and extendaccess to Africa: Rivista trimestrale di studi e documentazione dell’Istituto italiano per l’Africa e l’Oriente.

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E9 necessario un riordinamento degli studi africanisti in Italia

Nel momento in cui l'Africa si affaccia, con nuove entità nazionali e con le sue incommensurabili risorse, sulla scena internazionale, e 1* Europa cerca di dar vita ad un grande disegno eurafricano, si riscontra in Italia uno stato di carenza nel campo di quegli studi africa- nisti che negli scorsi decenni raggiunsero un livello tanto elevato da dare al nostro Paese, in questo set- tore, un primato internazionale. Di tale primato sono significativa testimonianza i nomi di Gallina, Furlani, Beguinot, Amari, Guidi, Conti Rossini, Gerulli, Rossi, Nallino, Sergi, Puccioni e, per quanto riguarda la me- dicina tropicale, Castellani, Girolami, Jacono ecc.

IL CONVEGNO DI NAPOLI DEL DICEMBRE 1956

Di fronte alla critica situazione creatasi nel dopo- guerra, già qualche anno fa, da parte di ambienti accademici e scientifici, si erano levati appelli che solle- citavano una azione volta a diffondere più ampiamente lo studio delle varie discipline attinenti al continente africano e a rinnovare in tal modo la nobile tradi- zione di studi.

L' Istituto Italiano per l'Africa, accogliendo gli in- viti e le sollecitazioni provenienti da più parti, deci- deva di convocare a Napoli il 13 dicembre 1956, un « Convegno Nazionale suW Ordinamento degli Studi e delle Ricerche relativi all'Africa e al Levante in Italia ».

A conclusione del Convegno, svoltosi alla presenza di Enrico De Nicola, era approvata all'unanimità una mozione nella quale il Convegno

« considerato che nessun amichevole e concreto rap- porto può essere stabilito con popoli e Paesi dei quali non si conoscano sufficientemente le istituzioni politi- che, giuridiche, religiose, sociali ed economiche;

rilevata la necessità di ovviare alla decadenza degli studi relativi all'Africa e al Levante che in passato hanno dato al nostro Paese un primato dagli impor- tanti riflessi anche nel campo internazionale;

constatato che in quasi tutti i Paesi del mondo si rileva una sempre più ampia diffusione ed affermazio- ne di tali studi, indipendentemente dal possesso di ter- ritori d'oltremare; » invitava l' Istituto Italiano per l'Africa a rendersi in- teprete presso il Governo, i Dicasteri e gli organi ac- cademici e culturali competenti dei seguenti voti :

a) che P Istituto Universitario Orientale di Napoli, ispirandosi alle sue tradizioni, riorganizzi nel suo seno un corso di studi specializzati nel quale le discipline storiche, geografiche, politico-giuridiche, sociali e lin- guistiche concernenti l'Africa e il Levante trovino po- sto adeguato;

b) che anche nelle Facoltà di Scienze politiche, Scienze economiche e commerciali e Lettere, tali di- scipline formino oggetto di un più diffuso insegnamento;

e) che lo studio della geografia e delle lingue afri- cane ed orientali, eventualmente corredato di oppor- tuni cenni sulle tradizioni, i costumi e l'economia di questi Paesi in rapporto ali' Italia, sia considerato co- me materia di studio opzionale anche nelle scuole ed Istituti ad indirizzo tecnico -professionale.

L' Istituto Italiano per l'Africa, secondo il mandato ricevuto dal Convegno, presentava al Ministero della Pubblica Istruzione i voti espressi nella mozione con- clusiva, e si assumeva, d'intesa con il suddetto Mini- stero, il compito di svolgere una indagine volta ad accertare quale parte avessero gli studi africanisti nei programmi delle Università e degli Istituti Superiori di altri Paesi, privi, come l' Italia, di dirette respon- sabilità di governo in Africa.

Da tale indagine, sia pure incompleta e sommaria, è risultato, come da prevedersi, un interesse sempre crescente per l'Africa, che attrae ogni giorno di più, anche sul piano strettamente scientifico, l'attenzione dei popoli europei ed extraeuropei.

GLI STUDI AFRICANISTI IN PAESI SENZA COLONIE

Repubblica Federale Tedesca

Presso diverse Università ed Istituti superiori della Repubblica Federale Tedesca, nell'ambito delle disci- pline storiche, politiche, geografiche, economiche, etno- grafiche e naturalistiche, vengono diffusamente trattati temi di argomento africano; così, ad esempio, presso Y Istituto per la Geografia e la Geografia politica del- P Università di Amburgo e Y Istituto Geografico di Co- lonia.

Altri corsi africanisti sono segnalati nelle seguenti Università ed Istituti : Università di Mainz {Razze e popoli dell3 Africa e dell'Asia meridionale) ; Università di Berlino {Lingue e dialetti africani); Istituto Geogra- fico del Politecnico di Hannover {Geografia politico- economica dell'Africa)) Istituto Geografico di Würz- burg {Climatologia africana, Geografia sociale dei Paesi africani, Geografia economica delle zone tropicali).

Agli inizi del 1958 è stata riaperta a Witzenhausen an der Weser, nell'Assia, P« Istituto tedesco per l'agri- coltura nelle zone tropicali e subtropicali », fondato nel 1898 con il nome di Scuola Coloniale Tedesca. Nel piano di studi, oltre alle specifiche materie natu- ralistiche, sono compresi insegnamenti di : geografia, geografia economica, economia e società dei primitivi, scienze commerciali, lingue estere.

Paesi Bassi

Nelle principali Sedi universitarie dell' Olanda si ri- trovano cattedre per l'insegnamento di materie atti-

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nenti al continente africano nei suoi aspetti fisici, po- litici e culturali.

Alla Facoltà di Lettere dell' Università di Leida, ol- tre ai corsi di Egittologia, di Istituzioni Islamiche e di Lingua araba, hanno particolare o specifica attinenza al continente africano i seguenti corsi : Storia delle terre d'oltremare e storia della marina; Lingue bantu; Fol- klore africano.

All'Università di Utrecht (Facoltà di Diritto) v'è un corso di Economia tropicale.

AH' Università di Amsterdam (Facoltà di Lettere) v'è una cattedra di « Lingua, letteratura, cultura e storia dell'Africa del Sud ».

Alla Facoltà di Lettere dell' Università di Nimega vi sono corsi di Dottrina e istituzioni dell3 Isiam e di Lingua e letteratura semitica.

Presso la Scuola di Agricoltura della stessa Univer- sità v'è un corso specializzato di Agricoltura tropicale.

Stati Uniti d'America

L'ordinamento degli studi universitari ha per carat- teristica, negli Stati Uniti d'America, l'elevato numero di insegnamenti specializzati; numerosi insegnamenti di carattere africanista sono pertanto presenti nelle Fa- coltà letterarie, giuridiche e politiche.

Nel settore in esame risultano particolarmente qua- lificate l' Università di Boston, la Northwestern Uni- versity di Chicago, l'Università Howard di Washington.

Presso I' Università di Boston v'è un « Corso di Stu- di e Ricerche africane » che comprende insegnamenti intorno alle seguenti discipline ed ai seguenti argomen- ti : Economia delle aree sottosviluppate; Geografia del- l'Africa; Politica dell'Africa contemporanea; Politiche coloniali in Africa; Imperialismo europeo moderno; Genti e culture dell'Africa; Problemi dell'Africa con- temporanea; Organizzazione sociale delle Società pri- mitive.

Dall'anno accademico 1957-58 sono state aggiunte due materie : Preistoria e storia dell'Africa; Società tra- dizionale e mutamenti sociali in Africa.

Presso la stessa Università sono stati svolti, negli anni precedenti, corsi su questi temi: Amministrazione de- gli Affari Africani; Etnologia del Sud Africa; Tribù dell'Africa francese a sud del Sahara; Etnologia del- l'Africa Occidentale Britannica; Sociologia politica del- l'Africa Occidentale Britannica; Tribù del Congo Bel- ga; Etnologia dell'Africa Centrale.

Dal 1948 si sono iniziati presso la Northwestern Uni- versity di Chicago i Corsi africanisti con le seguenti materie d'insegnamento : Antropologia dei popoli afri- cani; Etnologia africana; Economia dello sviluppo re- gionale; Geografia dell'Africa, ed in particolare del- l'Africa equatoriale e dell'Africa del Sud; Storia del- l'espansione coloniale europea; Istituzioni pubbliche locali.

All'anno accademico 1954-55 risale l'istituzione dei Programmi di Studi Africani presso 1' Università Howard di Washington, con corsi riguardanti le seguenti ma- terie: Geografia umana dell'Africa; Etnologia; Lingui- stica; Storia della Colonizzazione; Amministrazione dei tenitori africani non autonomi; Influenza della civiltà occidentale in Africa.

Unione Sovietica

Una notevole attività è stata intrapresa, dopo il se- condo conflitto mondiale, da parte deli' Unione Sovie- tica nel campo degli studi rivolti ali' Oriente e all'Afri- ca. Questa attività tende da un lato ad accrescere in seno al blocco sovietico le conoscenze del mondo cosid- detto coloniale e ad incrementare quindi la campagna contro F Occidente, dall'altro ad attirare nell'orbita del mondo comunista le popolazioni dell' Oriente e del- l'Africa allo scopo di accattivarsene le simpatie e far- sene degli alleati.

Due sono i filoni attraverso i quali F Unione So- vietica cerca di realizzare il suo piano : il primo è quello delle organizzazioni di massa e, nel caso con- creto, dell' Unione Internazionale degli Studenti; il se- condo quello delle Università e degli Istituti specia- lizzati.

L' Unione Internazionale degli Studenti, che svo-ge la sua attività da oltre una decina d'anni, sorretta anche da un « Fondo Mondiale per l'Aiuto agli Stu- denti », è una organizzazione avente, fra l'altro, il com- pito di assistere gli studenti dei Paesi coloniali, semi- coloniali e dipendenti a raggiungere il loro pieno svi- luppo sociale, economico ed educativo, dando agli stu- denti stessi ed ai popoli di tali Paesi tutto il possibile aiuto nella lotta per la libertà e l'indipendenza. L'Unio- ne Internazionale per gli studenti ha un apposito « Uf- ficio per i problemi degli studenti coloniali », che adem- pie alla funzione di centro di smistamento per gli aiuti comunisti agli studenti coloniali, specie sotto forma di borse di studio, che permettono ad un certo numero di essi di frequentare le Università dei Paesi del boceo sovietico. Per quanto il numero di tali borse di studio sia scarso in confronto alle migliaia di studenti colo- niali che frequentano le Università e i Collegi di tec- nologia della Gran Bretagna e del Commonwealth in genere, della Francia, degli Stati Uniti, del Belgio, ecc, esso è sufficiente a permettere alla propaganda comu- nista di compiere la propria opera e di accusare F Oc- cidente di « indifferenza » verso le popolazioni dipen- denti. L' Unione Internazionale degli Studenti da inol- tre grande importanza agli scambi culturali fra dele- gazioni scelte di comunisti o « compagni di viaggio », organizzando conferenze, seminari e congressi. Il ruolo di queste organizzazioni di massa, come contributo nel- l'offensiva comunista contro l'Africa, è stato riaffer- mato anche nella riunione del comitato esecutivo, te- nuta a Praga nel marzo 1957.

Secondo i dati diffusi dalla stessa Unione Interna- zionale degli Studenti, questa raccoglieva nel 1946 circa un milione e mezzo di studenti di 43 organizzazioni rappresentanti 38 paesi; nel 1953 il numero degli stu- denti avrebbe raggiunto i sei milioni, appartenenti a 86 organizzazioni in rappresentanza di 86 Paesi. Tale nùmero, secondo le fonti comuniste, sarebbe oggi an- cora aumentato.

L' Unione Internazionale Studenti pubblica e diffon- de opuscoli dei quali uno appositamente dedicato alla « educazione coloniale », la rivista mensile illustrata « World Student News » stampata in otto lingue, fra le quali l'arabo, e un bollettino bimestrale dal titolo « Gli studenti contro il colonialismo ».

Istituti specializzati e Università. Già in passato il Partito comunista russo e il Comintern avevano isti- tuito due Università : F Università Lenin dedicata agli studenti dei Paesi capitalisti dell' Occidente e F Uni-

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versità Kutvu dedicata a quelli delle Repubbliche so- vietiche dell'Asia, dell'Asia sud-orientale, dell' India e dell'Africa.

I corsi di queste Università comprendevano : Storia, Lingue straniere, Economia, Scienza politica, Filosofia, Sociologia, Partiti ed Organizzazioni sindacali, Tecnica della propaganda e dell'agitazione, Pubblica oratoria e giornalismo. Il periodo di studio era di tre anni e tutti gli insegnamenti di carattere sociale erano natu- ralmente impartiti sotto un profilo marxista.

Attualmente le Università dedicano anche molta im- portanza agli studi linguistici : così 1' Università Zhda- nov di Leningrado, 1' Università dell'Asia Centrale a Tashkent, 1' Università di Baku, 1' Istituto di lingue orientali dell' Università di Mosca. Gli studenti seguono, in queste Università, un corso di sei anni, di cui uno dedicato allo studio pratico del Paese del quale lo stu- dente sta apprendendo la lingua.

La riorganizzazione degli studi orientali ed africa- nisti nelP Unione Sovietica ha portato alla formula- zione di un Piano Quinquennale (riassunto nel n. 5, 1957, della rivista « Sovremenni Vostok » - Est Con- temporaneo -), che pone un accento nuovo sui compiti dell'investigazione scientifica di quei Paesi. Di conse- guenza hanno avuto una particolare valorizzazione ed espansione due istituti specializzati : 1' Istituto di etno- grafia e P Istituto di studi orientali dell'Accademia delle Scienze dell' U.R.S.S. a Mosca.

L'Istituto di etnografia è il centro di tutti gli studi riguardanti l'Africa tropicale e meridionale.

Nel febbraio 1957 fu tenuta, presso questo Istituto, una Conferenza per studiare le basi di coordinamento dell'opera di ricerche sull'Africa nei vari Istituti del- l'Accademia delle Scienze. Ai lavori presero parte rap- presentanti degli Istituti di Etnografia, di Studi Orien- tali, di Geografia, di Economia Mondiale e di Affari Internazionali, come pure africanisti di Mosca e di Leningrado e scienziati di altre Facoltà e Istituti di ricerche. Il Direttore dell' Istituto di etnografia prof. I. Potekhin, nel sottoporre alla Conferenza un Piano co- mune di ricerche sull'Africa degli Istituti dell'Acca- demia delle Scienze dell' U.R.S.S. per il periodo 1957- 60, mise l'accento sul fatto che gli interessi sovietici nei Paesi africani sono molto aumentati e che « gli africanisti hanno un grande obbligo » anche verso la opinione pubblica e verso quanti intendano documen- tarsi e prendere conoscenza dell'Africa. Pur precisan- do che fra il 1917 e il 1945 il numero dei libri sull'Afri- ca pubblicati in Russia era stato di 111 (4 all'anno) mentre il numero di quelli pubblicati fra il 1949 e il 1956 era stato di 100 (10 all'anno), il prof. Potekhin rilevava che ciò non doveva ritenersi sufficiente a sod- disfare la domanda creatasi nelP U.R.S.S. in conse- guenza dello « spettacolare aumento del movimento di liberazione nazionale dei Paesi africani. Gli studiosi sovietici devono elaborare un certo numero di pro- blemi riguardanti la storia, la geografia, l'economia, le lingue ecc. dell'Africa, alla luce del Marxismo-Le- ninismo ».

II piano comune di ricerche sull'Africa prevede per- ciò la costituzione di sei sezioni che trattano le disci- pline più varie. In particolare la prima sezione si oc- cupa dello studio del periodo pre-coloniale della storia africana (entro il 1960 dovranno essere pubblicati 4 grandi volumi di materiale documentario, di fonte ara- ba, sulla storia dell'Africa medioevale). A questo pe- riodo storico gli studiosi sovietici cercano di dare una

intepretazione politica particolarmente adatta ai fini perseguiti dal comunismo. Essi intendono dimostrare come gli studiosi africani, aiutati da quelli progressisti, siano in grado oggi di « smascherare la menzogna della propaganda imperialista, secondo la quale i popoli afri- cani non avrebbero una propria storia ».

La seconda sezione si occupa dello studio del pe- riodo corrispondente alla conquista dell'Africa da parte delle potenze europee; questo studio persegue l'obiet- tivo di « porre fine alla finzione degli storici borghesi, secondo i quali P Europa avrebbe avuto in Africa una funzione civilizzatrice ».

La terza sezione si dedica allo studio della struttura etnica del Congo Belga, della Federazione dell'Africa Centrale, della Nigeria, dell' Etiopia, del Tanganica, dell'Africa sud-occidentale, dell' Angola e del Mozambico.

La quarta sezione, che è considerata dai comunisti sovietici come la più delicata e la più importante ai loro fini, si occupa de « La situazione economica e il movimento di liberazione nazionale in Africa dopo la seconda guerra mondiale » ed ha in programma la redazione di alcune decine di studi sulla lotta delle popolazioni della Nigeria, dell'Africa Occidentale fran- cese, dell' Uganda, del Congo Belga, della Tunisia, del Marocco e dell'Algeria. Altri studi riguardano invece i mutamenti sociali ed economici, la politica coloniale britannica e il problema dei contadini in Egitto.

La quinta sezione è interamente dedicata agli studi sul Sudan e sul Ghana. Due opere sarebbero in corso di redazione : una « Storia della Repubblica del Su- dan » e « I popoli della Costa d' Oro nella lotta per l'indipendenza ». Per meglio documentarsi e per stu- diare da vicino le istituzioni culturali del Ghana il prof. Potekhin ha effettuato un viaggio ad Accra nel- l'ottobre del 1957.

La sesta sezione è infine dedicata alla filologia afri- cana. Fra le opere in corso di redazione sono i voca- bolari suahili-russo e hausa-russo; e fra quelle previste « Le origini e l'estensione dell'idioma suahili », « Ap- punti per una sintassi dell'idioma suahili » e « Intro- duzione allo studio delle lingue africane ».

L' Istituto etnografico pubblica inoltre una rivista dal titolo « Sovietskaya Etnografiya » (Etnografia Sovietica).

U Istituto di Studi orientali dell'Accademia delle Scienze dell' U.R.S.S., che aveva in passato rivolto so- prattutto la sua attenzione all'Asia, sta ora dedicando una sempre maggiore attenzione anche all'Africa, in armonia, naturalmente, con il noto tema propagandi- stico dell'esistenza di un comune « problema afro-asia- tico ». Nel numero 1-1957 della sopra citata rivista « Sovietskaya Etnografiya » l'orientalista Lutsky pubbli- cava uno studio sui problemi del Medio Oriente (pre- sentato ad una riunione dell' Istituto di Etnografia del- l'Accademia delle Scienze deli' U.R.S.S.), con il quale gli studiosi sovietici offrivano il loro aiuto per l'elabo- razione di una ideologia del Pan-arabismo. Questi stu- diosi si facevano sostenitori, per bocca del Lutsky, della tesi secondo cui l'unità araba andrebbe ricercata nella identità di linguaggio, di cultura e di destino storico, e asserivano inoltre che se una unità economica in quel settore non è stata raggiunta ciò deve attribuirsi unicamente alla « politica coloniale europea ».

In una Conferenza degli orientalisti di tutta P Unio- ne Sovietica, riunita nel 1957 a Tashkent nelP Uzbeki- stan, sono stati trattati, tra gli altri argomenti, quello della « Lotta dei Paesi arabi per l'unità » e quello del- la « Fondazione degli Stati del Ghana e del Sudan ».

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L' Istituto di Studi Orientali si divide ora in cinque dipartimenti regionali, tre dei quali di nuova istituzio- ne, riguardanti l'Africa, il Vicino e Medio Oriente, l'Asia sud-orientale; è stato inoltre istituito un sesto dipartimento per le « Questioni internazionali », che studia le condizioni attuali in Oriente e «Le nuove forme di colonialismo ». Ogni dipartimento è suddi- viso in sezioni che si occupano dei singoli Paesi; queste sezioni, che prima della recente riorganizzazione erano undici, sono state portate ora a venticinque.

L' Istituto di Studi Orientali di Mosca ha una suc- cursale a Leningrado, mentre Istituti di Studi Orientali sono stati aperti a Tashkent e a Baku (febbraio 1958).

Il Direttore dell' Istituto di Studi Orientali di Mo- sca, B. Gafurov, ha esplicitamente affermato che l'Afri- ca ha ormai assunto un ruolo di primo piano dal pun- to di vista della politica e dell'economia mondiale con- temporanea, e che P Istituto « deve di conseguenza as- solvere al compito di studiare a fondo i processi eco- nomici, sociali e politici che sono la causa dei parti- colari aspetti della crisi del sistema coloniale in Afri- ca ». Secondo Gafurov lo studio della storia e dell'eco- nomia dell'Africa deve svolgersi secondo tre direttrici fondamentali : la prima riguarda le condizioni e la cul- tura dei popoli africani fino alla penetrazione del ca- pitale europeo occidentale; la seconda la conquista del- l'Africa da parte del capitale occidentale e la lotta delle potenze imperialiste per la divisione e la sparti- zione delle terre africane; la terza l'aggravarsi delle contraddizioni fra le potenze imperialiste in Africa nel periodo di crisi e di disintegrazione del sistema colo- niale dell'imperialismo.

L' Istituto di Studi Orientali sta anche preparando una serie di volumi su questioni di storia e di econo- mia dei popoli dell'Africa a sud del Sahara; e, in col- laborazione con P Istituto di Economia Mondiale, sta pubblicando degli studi su questioni riguardanti lo svi- luppo economico di questi Paesi e sulla lotta di libe-, razione nazionale nei Paesi africani dopo la seconda guerra mondiale.

Dal 1957 P Istituto di Studi Orientali pubblica anche una rivista mensile dal titolo « Sovremenni Vostok » (Est Contemporaneo).

Oltre alla produzione di opere, edite con una impo- stazione volutamente scientifica o pseudoscientifica dai predetti Istituti e dalle Università o da altri Istituti specializzati sovietici, la Russia stampa e mette in ven- dita a prezzi popolarissimi una serie di opuscoli intito- lati « Paesi dell'Africa » (tiratura 150.000 copie cia- scuna) ed altre pubblicazioni a carattere divulgativo.

Delle opere e saggi sull'Africa, pubblicati dagli Isti- tuti specializzati tra il 1946 e il 1956, esiste un preciso elenco pubblicato negli Stati Uniti su « Africa Special Report » e in Francia dalla rivista del movimento in- tellettuale negro di « Présence Africaine ».

I CONVEGNI DI BARI DELL'APRILE E SETTEMBRE 1957

La mozione approvata al Convegno di Napoli, e l'azione successivamente intrapresa dall' Istituto Italiano per l'Africa per attuarne i voti suscitavano lo spon- taneo consenso di molti eminenti studiosi delle varie discipline alcuni dei quali manifestavano esplicitamente la loro adesione attraverso lettere personali.

Particolarmente significative le espressioni usate dai professori Raffaele Giasca, Carmelo Colamonico, Giu-

seppe Maranini, Giulio Giannelli, Giovanni Nencioni, Walter Bigliavi, Ugo Gualazzini, Giuseppe Flores D' Ar- cais, Paola Maria Arcari, Luigi Lordi, Giovanni A. Al- fero, Alberto Del Monte, Agostino Gemelli o.f.m., Giu- seppe Vedovato, Domenico Marotta, Giovanni Ponti, Raffaele Poalucci, Giuseppe Caronia, Armando Mau- gini, Mario Aliara.

Altre autorevoli attestazioni di plauso e di adesione all'azione intrapresa dall' Istituto Italiano per l'Africa si avevano, in occasione del XVII Congresso Geogra- fico Italiano e del Convegno per la collaborazione eco- nomica con i Paesi africani, svoltisi ambedue a Bari rispettivamente nell'aprile e nel settembre 1957.

La mozione presentata al Congresso Geografico dal- P Istituto Italiano per l'Africa ed approvata all'unani- mità, risultava così formulata : « II XVII Congresso Geografico Italiano, rilevato che allo stato attuale l'in- segnamento della geografia dell'Africa non risulta ade- guato rispetto alla necessità di sviluppare tra gli stu- diosi la nuova concezione euro-africana, invita il Mi- nistero della Pubblica Istruzione, i competenti organi accademici e i compilatori di testi, a far sì che : a) tale insegnamento formi oggetto di maggiore attenzione nel- le scuole di ogni tipo e grado; b) in particolare nelle Facoltà di Scienze Politiche e Scienze Economiche e Commerciali la geografia dell'Africa abbia maggior ri- lievo; e) si proceda ad un adeguato aggiornamento della geografia del continente africano sui testi scola- stici ».

Dal canto suo la mozione principale, approvata a con- clusione del Convegno per la collaborazione economica con i Paesi africani, non trascurava, oltre alle racco- mandazioni di carattere più strettamente attinente al Convegno, di esprimere anche voti per una « sempre più idonea preparazione tecnico-culturale in grado di favorire la conoscenza delle lingue e dell'ambiente afri- cano ».

Più di recente l'esigenza di riordinare e potenziare gli studi africanisti in Italia ha avuto un'altra signi- ficativa espressione nel corso dell'Assemblea Generale dei Soci dell' Istituto Italiano per l'Africa • (19 otto- bre 1958).

Un ordine del giorno, presentato dal prof. Enrico De Leone ed approvato all'unanimità dall'Assemblea, - dopo aver rilevato che studiosi qualificati, quali i componenti la Commissione giudicatrice del concorso per professore straordinario alla cattedra di storia e politica coloniale dell' Università di Pavia, hanno rico- nosciuta « ...l'essenziale importanza per la piena com- prensione dello stesso nostro tempo » degli « insegna- menti dedicati alle popolazioni, alle istituzioni ed alla economia di Paesi già oggetto della espansione euro- pea ed ora avviati verso destini autonomi » - auspica :

1) che P Istituto prosegua con efficacia nell'azione intrapresa, fino al conseguimento degli scopi prefissi;

2) che P Istituto stesso segua con particolare atten- zione l'attività dei competenti organi ministeriali, af- finchè, in sede di riordinamento delle Facoltà morali, sia dato il dovuto posto alle discipline africaniste, in modo che P Italia - già ricca di una antica e nobile tradizione - non continui a trovarsi in una posizione di grave carenza nei confronti di tutti gli altri Paesi dell'Occidente e dell'Oriente;

{continua a pag. 41)

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to ai problemi africani, il Consiglio della Organizzazione delle Nazioni Unite per l'alimentazione e V agricol- tura ha deciso la creazione di un uf- ficio regionale per l'Africa con sede in Accra.

Dal 22 al 27 settembre si è riu- nito, a Monrovia, (Liberia), il comi- tato regionale dell' Organizzazione mondiale della sanità; nel corso del- la riunione sono stati esaminati ed approvati il programma ed il bilan- cio dell' OMS in Africa per il 1960, ed è stato riveduto il programma re- lativo al 1959. Il dr. Cambournac, direttore dell' OMS, ha sottolineato, nel suo rapporto, che l'Organizzazio- ne, nel 1958, ha cercato di rafforza- re i proprî servizi e le proprie atti- vità specialmente con riferimento alle malattie trasmissibili ed alla sottonutrizione.

Nel corso della X conferenza del-

r UNESCO, apertasi il 4 novembre, a Parigi, è stata votata all'unani- mità l'ammissione, quale membro as- sociato, della Somalia, la cui candi- datura era stata presentata dal de- legato italiano, il ministro Moro.

La Banca mondiale per la rico- struzione e lo sviluppo ha concesso all'Unione sud-africana un prestito di 25 milioni di dollari per il miglio- ramento della rete ferroviaria.

11. - II 29 dicembre si è aperta, ad Addis Abeba, la prima sessione della Commissione economica per l'Africa delle Nazioni Unite, che corrispon- de alle analoghe Commissioni già esistenti per l'Europa, per l'America latina, e per l'Asia e l'Estremo O- riente. Riservandoci di dare, nella prossima rassegna, un resoconto dei lavori della Commissione, è signifi- cativo sottolineare che il Segretario generale delle N.U. ha partecipato

alla seduta di apertura, ed ha fatto una interessante dichiarazione. Egli ha detto che l'avvenimento marcava una grande data, tanto per i popoli dell'Africa quanto per l'Organizza- zione delle Nazioni Unite, ed ha sot- tolineato che l'Africa occupa un po- sto particolare nella storia delle or- ganizzazioni internazionali. Egli ha poi ricordato le varie fasi dell'inte- ressamento delle organizzazioni in- ternazionali verso i territori africa- ni, ed ha messo in rilievo che lo Sta- tuto delle Nazioni Unite ha ricono- sciuto il molteplice aspetto delle responsabilità dell'Organizzazione, specialmente per quanto concerne il processo economico e sociale, così da rendere inevitabile la creazione di sempre nuove forme di azioni in- ternazionali. (A cura della Società Italiana per l'Organizzazione Internazionale).

È necessaria un riordinamento

degli studi africanisti in Italia

(continuazione da pag. 20)

3) che intanto, come prima immediata attuazione dei detti punti, l'attuale denominazione della « Storia e politica coloniale » - materia obbligatoria nel IV anno di studi delle Facoltà di Scienze Politiche - sia sostituita da quella di « Storia e politica dell'Africa moderna e contemporanea », che meglio risponde alle esigenze non soltanto scientifiche del momento.

L' Istituto Italiano per l'Africa - investito, con leg- ge 15 marzo 1956 n. 154, delle funzioni di Centro Nazionale di documentazione e di divulgazione del- l'attività africanista italiana - ha, in conseguenza e a conclusione di quanto sopra esposto, rinnovato al Ministero della Pubblica Istruzione viva e pressante preghiera affinchè, in occasione del riordinamento de- gli studi nelle Facoltà Universitarie, sia formulata una

più completa ed opportuna impostazione di tutta la materia afferente agli studi africanisti.

L' Istituto sente d'altra parte il dovere di rivolgere alle personalità ed agli organi accademici e parlamen- tari un caldo appello affinchè l'azione, con tanta con- vinzione e senso di responsabilità intrapresa e perse- guita, sia autorevolmente sostenuta presso il compe- tente Ministero; e ciò soprattutto da parte di quanti ben intendono l'importanza - non solo per la cultura, ma anche per le iniziative del nostro Paese in ogni set- tore - del ricostituirsi in Italia di una vigorosa ed attiva tradizione di studi africanisti in grado di tra- smettere, nell'opinione pubblica ed in quanti ne ab- biano interesse, l'indispensabile conoscenza di questo continente così ricco di interessanti sviluppi avvenire.

UN UFFICIO CHE LEGGE MIGLIAIA DI GIORNALI Pensate un po': il nostro nome o quello di una persona che vi interessi è citato dalla stampa: potete voi

comperare e leggere tutti i giornali e tutte le riviste per sapere quale di essi lo ha citato? Oppure, voi stu- diate un dato argomento (politico, letterario, scientifico, ecc.) e vi piacerebbe sapere in quali periodici pò- tre8te trovare articoli in proposito. Potete voi procurarvi tali articoli? Assolutamente no, se non vi rivolgete a L'ECO DELLA STAMPA, che nel 1901 fu fondato appositamente per colmare una tale lacuna nel giorn» lismo. Questo ufficio vi rimette giorno per giorno ARTICOLI RITAGLIATI da giornali e riviste sia che » guardino una persona o un argomento, secondo l'ordinazione che avete data.

La sua sede è in Milano - Via Giuseppe Compagnoni, 28 - e potrete ricevere le condizioni di abbonamento inviando un semplice biglietto da visita.

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