CARITAS
Cercasi: - lettino bambino - letto a una piazza - bicicletta per bambino – bambina di tre anni - frigorifero piccolo - forno a microonde - macchina da cucire da tavolo
QUADRIFOGLIO
MERCOLEDI’ 20 APRILE gita a Monza. Seguirà programma dettagliato
PROGETTO GEMMA Un ringraziamento per la generosità che sempre contraddistingue la nostra Comunità. Sono stati donati 115,00 €.
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http://www.parrocchiadaverio.it/
Ricordiamo di visitare regolarmente il sito on-line della Comunità Pastorale. Troverete informazioni, riflessioni, avvisi della Comunità e di ogni paese che la compone. Anche questo foglio informatore è riportato ogni settimana.
Le informazioni che si desiderano pubblicare devono essere inviate entro il Giovedì sera al seguente indirizzo di posta elettronica: [email protected]
stampato in proprio
NUMERI UTILI Casa Parrocchiale 0332 947493 Scuola Materna S. Anna 0332 947355
Parrocchia Daverio 0332 947247 Caritas Decanale 347 7887995
Decanato 0332 459170 SOS VITA (24 ore su 24) 800 813000
Comunità Pastorale “Maria Madre della Chiesa”
Bodio Parrocchia di S. Maria Nascente
e S. Giorgio
Viviamo la Comunità
Settimana
n. 15 - anno
Duccio di Buoninsegna, 1308-1311, Museo del Duomo di Siena
PAROLA DELLA SETTIMANA
Organicità o omologazione?
Un'altra caratteristica dell'amore è creare l'unità, non come un appiattimento amorfo, ma come un corpo organico. Nella nostra società si tende a confondere l'unità con l'omogeneità, invece il discorso biblico vede l'unità nell'organicità, quindi nella differenza dei doni e delle vocazioniQuesto ci porta a comprendere come l'unità non sia un fatto formale, che ci presenta tutti che fanno le stesse cose e sono identici, ma nasce da una base comune che è la carità, cioè lo Spirito che ha la funzione di animorganico. L'uomo che vive la cultura razional-illuminista ha bisogno dell'omogeneità, in quanto, sapendo amare solo se stesso, ha bisogno che tutti gli altri siano copie della sua persona per poterli amarel'unità di ciascuno di noi è data dalla vita, che noi abbiamo cercato di presentare come la Coscienza dell'Io. Questa caratteristica fa sì che la Chiesa diventi modello per tutte le altre società che vogliano rispondere alle esigenze dell'uomo. Perciò quando parliamo di Chiesa come società perfetta, non possiamo intenderlo solo come un fatto giuridico, ma dobbiamo cogliere questo vocabolo nella sua più vasta accezione di società che risponde pienamente ai meccanismi psichici dell'uomo, per cui diventa un mezzo adeguato che dà alpossibilità di realizzarsi in pienezza nella sua dimensione individuale e sociale. San Paolo dopo aver presentato la Chiesa come un corpo organico conha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché non vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un membro è onorato, tutte le membra gioiscono con lui" (Cfr 1 Cor 12,24teologali – Carità).
Comunità Pastorale “Maria Madre della Chiesa”
Bodio Lomnago Parrocchia di S. Maria Nascente
e S. Giorgio
Viviamo la Comunità Settimana 11 – 17 Aprile
anno 2016
1311, Museo del Duomo di Siena
Un'altra caratteristica dell'amore è creare l'unità, non come un appiattimento Nella nostra società si tende a
confondere l'unità con l'omogeneità, invece il discorso biblico vede ferenza dei doni e delle vocazioni.
Questo ci porta a comprendere come l'unità non sia un fatto formale, che ci presenta tutti che fanno le stesse cose e sono identici, ma nasce da una base comune che è la carità, cioè lo Spirito che ha la funzione di anima in questo corpo
illuminista ha bisogno dell'omogeneità, in quanto, sapendo amare solo se stesso, ha bisogno che tutti gli altri siano copie della sua persona per poterli amare. Invece
noi è data dalla vita, che noi abbiamo cercato di presentare come la Coscienza dell'Io. Questa caratteristica fa sì che la Chiesa diventi modello
cietà che vogliano rispondere alle esigenze dell'uomo. Perciò come società perfetta, non possiamo intenderlo solo dobbiamo cogliere questo vocabolo nella sua
più vasta accezione di società che risponde pienamente ai meccanismi , per cui diventa un mezzo adeguato che dà all'uomo la
sione individuale e sociale. San Paolo dopo aver presentato la Chiesa come un corpo organico conclude: "Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior onore a ciò che ne mancava, perché
vi fosse disunione nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre. Quindi se un membro soffre, tutte le membra soffrono insieme; e se un
(Cfr 1 Cor 12,24-26). (Virtù
Don Carlo
Ore 8
CALENDARIO DELLA SETTIMANA
Lunedì 11 Aprile S. Stanislao
ore 9,30 S. Crocifisso S. Messa
Martedì 12 Aprile S. Zeno
ore 9.30 S. Crocifisso S. Messa
ore 21,00 Casa Parrocchiale Scuola di Matrimonio
Mercoledì 13 Aprile S. Martino I
ore 10,40 Villa Puricelli S. Messa
Giovedì 14 Aprile S. Abbondio
ore 9,30 S. Crocifisso S. Messa
ore 21,00 Casa Parrocchiale Scuola di Matrimonio
Venerdì 15 Aprile S. Annibale
ore 10,30 S. Crocifisso S. Messa (Giulia e Pietro Chiarentin)
ore 17,00 Villa Puricelli S. Messa (Riccarda e Giacomo)
Sabato 16 Aprile S. Lamberto
ore 17,00 Villa Puricelli S. Messa
ore 20,30 S. Crocifisso S. Messa
DOMENICA 17 APRILE IV di PASQUA
ore 9,00 S. Giorgio S. Messa
ore 10,30 S. Maria S. Messa
ore 17.00 Villa Puricelli S. Messa
IL VANGELO DELLA MISERICORDIA Papa Francesco - Mercoledì, 6 aprile 2016 – Udienza Generale
Cari fratelli e sorelle, buongiorno! Dopo aver riflettuto sulla misericordia di Dio nell’Antico Testamento, oggi iniziamo a meditare su come Gesù stesso l’ha portata al suo pieno compimento. Una misericordia che Egli ha espresso, realizzato e comunicato sempre, in ogni momento della sua vita terrena. Incontrando le folle, annunciando il Vangelo, guarendo gli ammalati, avvicinandosi agli ultimi, perdonando i peccatori, Gesù rende visibile un amore aperto a tutti: nessuno escluso! Aperto a tutti senza confini. Un amore puro, gratuito, assoluto. Un amore che raggiunge il suo culmine nel Sacrificio della croce. Sì, il Vangelo è davvero il “Vangelo della Misericordia”, perché Gesù è la Misericordia! Tutti e quattro i Vangeli attestano che Gesù, prima di intraprendere il suo ministero, volle ricevere il battesimo da Giovanni Battista (Mt 3,13-17; Mc 1,9-11; Lc 3,21-22; Gv 1,29-34). Questo avvenimento imprime un orientamento decisivo a tutta la missione di Cristo. Infatti, Egli non si è presentato al mondo nello splendore del tempio: poteva farlo. Non si è fatto annunciare da squilli di trombe: poteva farlo. E neppure è venuto nelle vesti di un giudice: poteva farlo. Invece, dopo trent’anni di vita nascosta a Nazaret, Gesù si è recato al fiume Giordano, insieme a tanta gente del suo popolo, e si è messo in fila con i peccatori. Non ha avuto vergogna: era lì con tutti, con i peccatori, per farsi battezzare. Dunque, fin dall’inizio del suo ministero, Egli si è manifestato come Messia che si fa carico della condizione umana, mosso dalla solidarietà e dalla compassione. […]. Tutto quanto Gesù ha compiuto dopo il battesimo è stato la realizzazione del programma iniziale: portare a tutti l’amore di Dio che salva. Gesù non ha portato l’odio, non ha portato l’inimicizia: ci ha portato l’amore! Un amore grande, un cuore aperto per tutti, per tutti noi! Un amore che salva! Lui si è fatto prossimo agli ultimi, comunicando loro la misericordia di Dio che è perdono, gioia e vita nuova. Gesù, il Figlio inviato dal Padre, è realmente l’inizio del tempo della misericordia per tutta l’umanità! […] Possiamo contemplare ancora più chiaramente il grande mistero di questo amore volgendo lo sguardo a Gesù crocifisso. Mentre sta per morire innocente per noi peccatori, Egli supplica il Padre: «Padre, perdonali, perché non sanno quello che fanno» (Lc 23,34). E’ sulla croce che Gesù presenta alla misericordia del Padre il peccato del mondo: il peccato di tutti, i miei peccati, i tuoi peccati, i vostri peccati. E con il peccato del mondo tutti i nostri peccati vengono cancellati. Nulla e nessuno rimane escluso da questa preghiera sacrificale di Gesù. Ciò significa che non dobbiamo temere di riconoscerci e confessarci peccatori. Tutti siamo peccatori, ma tutti siamo perdonati: tutti abbiamo la possibilità di ricevere questo perdono che è la misericordia di Dio. Il sacramento della Riconciliazione rende attuale per ognuno la forza del perdono che scaturisce dalla Croce e rinnova nella nostra vita la grazia della misericordia che Gesù ci ha acquistato! Non dobbiamo temere le nostre miserie: ognuno di noi ha le proprie. La potenza d’amore del Crocifisso non conosce ostacoli e non si esaurisce mai. E questa misericordia cancella le nostre miserie.