(c) Prof. AnnaMaria Variato 2010 1
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Economia Politica - 86040
Lezione 19Introduzione allaMacroeconomia
Temi della presentazione
Utilità della macroeconomia
Definizione della materia
Perché studiare la macroeconomia
Il rapporto con la microeconomia
Che cosa la macroeconomia non può fare
Concetti dai quali la macroeconomia non può prescindere
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Utilità della macroeconomia
La prospettiva macroeconomica non è semplicemente una versione più ampia della microeconomia:
la microeconomia non ha un linguaggio per trattare dei problemi complessivi dell’economia;
la logica del comportamento razionale individuale della microeconomia può condurre a risultati indesiderati a livello macroeconomico.
Bacco o due innamorati che si baciano?
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È la scienza che studia in ottica di sistema il comportamento di gruppi omogenei di soggetti economici al fine di individuare le determinanti del livello e delle variazionidel reddito, dei prezzi, dell’occupazionee del commercio internazionale
Definizione della materia
La macroeconomia…
Dornbush e Fisher (1985) trad. it.
La visione sistemica
Perché studiare la macroeconomia
“Educazione civica”
Sintesi rappresentativa
Fallimenti di mercato
Educazione alla dialettica
Gross-tuning
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Il rapporto con la microeconomia
Che cosa è il mercato e a che cosa serve
Il ruolo della scelta razionale
Relazioni pericolose: razionalità, complessità e ottimizzazione
(a) pur considerando la decisione individuale rilevante, la macroeconomia lascia il singolo agente economico sullo sfondo, concentrando la propria analisi sugli aggregati
(b) pur affrontando di norma la propria analisi in termini di mercati ed equilibri, la macroeconomia studia questi stessi mercati suddividendo il sistema in parti omogenee rispetto alla funzione svolta (mercato dei beni, mercato della moneta, mercato del lavoro…);
(c) la macroeconomia spiega il ruolo della moneta nelle economie monetarie di produzione, contemplando la possibilità che quest’ultima assolva una funzione più ampia di quella di numerario contabile
(d) esplicitando il ruolo della moneta, la macroeconomia traccia anche il rapporto e la distinzione fra dimensione reale e dimensione monetaria del sistema economico, laddove invece la microeconomia si ferma ad una caratterizzazione della sola dimensione reale.
Il rapporto con la microeconomia
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Che cosa la macroeconomia non può fare
No previsione
No giudizi di valore
No verità
Il bicchiere mezzo vuoto o mezzo pieno?
Concetti dai quali la macroeconomia non può prescindere
(a) l’azione umana e la scelta degli individui sono rilevanti nel determinare il funzionamento dei sistemi economici
◦ (da cui la dimensione microeconomica implica la dinamica sistemica); d’altro canto,
(b) l’azione individuale non è indipendente dal contesto spazio/temporale o sociale nel quale è situata
◦ (la struttura macroeconomica implica l’azione microeconomica);
(c) la dinamica dei sistemi economici e l’interpretazione dei fenomeni ad essa correlati non può che essere olistica
(d) l’economia è radicata nel tempo reale, che è irreversibile;
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Concetti dai quali la macroeconomia non può prescindere
(e) l’informazione e la conoscenza sono limitate;
(f) non c’è determinismo (o chiusura) nei modelli macroeconomici, perché la realtà è per sua natura aperta.
La teoria macroeconomica è un tentativo di spiegare la realtà, ma dal momento che si tratta sempre di una spiegazione parziale, il contenuto normativo tende a superare quello descrittivo;
(g) la teoria macroeconomica modella la realtà, condizionandola.
Concetti dai quali la macroeconomia non può prescindere
Fallacia di composizione
Trade-offs
Aggregati
Aspettative
Dinamica
Moneta (rinvio)
Ruolo dei mercati
Modelli macroeconomici
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Fallacia di composizione
Definizione: errore di interpretazione che consiste nel ritenere che le caratteristiche osservate a livello microeconomico, si estendano senza variazioni anche a livello macroeconomico.
Esempi:◦ Il paradosso della parsimonia
◦ Il nesso causale domanda reddito
◦ Il concetto di liquidità dell’investimento
Trade-off
Definizione: Situazione di conflitto fra obiettivi rilevanti e alternativi (nella conduzione della politica economica)
Esempi:◦ Curva di Phillips: inflazione-disoccupazione
◦ Triade Impossibile: stabilità tasso di cambio-integrazione valutaria-controllo della politica monetaria
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Aggregati
Definizione: risultante di un’unione o raggruppamento (somma) di grandezze per giungere alla misurazione di grandezze di sintesi (o sistemiche).
Solo una questione statistica?◦ a) Sì◦ b) Praticamente sì◦ c) No
Problemi di misurazione:◦ Aggregati naturali vs. aggregati sintetici◦ Aggregati nominali vs. aggregati reali
Aspettative
Tipologie
Orizzonte temporale
Breve termine Tendenzialmente stabili;oggettivabili
Lungo termine Potenzialmente instabili e fondate su elementi convenzionali;soggettive
Uso informazione Statiche Il passato si ripete uguale a se stesso; possibilità di gravi errori di previsione; in caso di grande incertezza unica tipologia attuabile
Estrapolative Uso del passato più recente; errori di previsione sistematici
Adattive Uso di tutta informazione passata; errori di previsione sistematici
Razionali Uso efficiente di tutta informazione disponibile; errori di previsione “casuali”
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Equilibrio & Dinamica
Criterio di classificazione
Tassonomia
Fonte dello shock
Esogena Endogena
Stabilità Equilibrio stabile Equilibrio instabile
Confronto delle posizioni di
equilibrio nel tempo
Equilibrio stazionario Equilibrio non
stazionario
Forze del mercatoendogene
Shock esterni
Leve di Politica Economica
Produzione & Crescita
Disoccupazione
Equilibrio diBilancia dei Pagamenti
Tasso di interesse
Prezzi &Inflazione
SistemaEconomico
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Utilità dei modelli
Il tentativo di raggiungere gli obiettivi della macroeconomia è denso di difficoltà.
I modelli macroeconomici rappresentano delle “cornici” (riferimenti ideali) che gli economisti usano per pensare in modo sistematico a questi obiettivi ed alle loro relazioni.
Esistono dei trade‐off tra gli obiettivi, oppure è possibile che un sistema economico li raggiunga tutti senza conflittualità?
Può un sistema economico raggiungere gli obiettivi autonomamente, senza un intervento esterno?
Ruolo dei Mercati
I mercati della macroeconomia:1. Beni e servizi (domanda + economia
reale)
2. Moneta (domanda + economiamonetaria)
3. Altre attività finanziarie (domanda + economia monetaria)
4. Estero (domanda + economia reale + economia monetaria)
5. Lavoro (offerta + economia reale)
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Principali Modelli Macroeconomici Elementari
ModelloOrizzontetemporale
MercatiVariabili
determinate dalmodello
AD - Y Breveperiodo
1. Beni e servizi 1. Reddito
IS - LM Breveperiodo
1. Beni e servizi2. Moneta +
titoli
1. Reddito2. Tasso di
interesse
IS – LM -BP
Breveperiodo
1. Beni e servizi2. Moneta +
titoli3. Estero
1. Reddito2. Tasso di
interesse3. Tasso di cambio
AD -AS Medioperiodo
1. Beni e servizi2. Moneta +
titoli3. Lavoro
1. Reddito2. Livello generale
dei prezzi3. (Occupazione)4. (Tasso di
interesse)
Solow Lungoperiodo
1. Input 1. Redditopotenziale
2. Occupazione3. Stock di capitale
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Le variabili fondamentali della macroeconomiae Contabilità Nazionale
Lezione 20‐21
Temi della presentazione
Cinque grandezze fondamentali Il circuito economico La misurazione del Pil Pil e benessere delle nazioni Identità di Contabilità Nazionale
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Cinque grandezze fondamentali
Le variabili principali che attengono allostudio della macroeconomia sono:◦ Pil e sua variazione nel tempo
◦ Livello generale dei prezzi e inflazione
◦ Tasso di interesse
◦ Tasso di disoccupazione
◦ Tasso di cambio
Definizione e misura del PIL
Il PIL è la misura standard della dimensione macroeconomica di una nazione
Il Prodotto Interno Lordo è definito come il valore totale dei beni e servizi finali prodotti inuna economia in un dato periodo di tempo (di norma un anno)
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valore: poiché si devono considerare beni eterogenei, la misurazione
del PIL non può avvenire in termini puramente quantitativi, ma richiede la
valorizzazione attraverso un sistema di prezzi
prodotti: i beni inclusi nel PIL devono essere prodotti nel periodo corrente e non in periodi passati
in una economia: il PIL è legato ad una dimensione territoriale,
ad un luogo (di norma uno Stato o almeno una regione)
dato periodo di tempo: il PIL è una grandezza di flusso che per essere misurata richiede un orizzonte temporale di riferimento (di
norma un anno, minimo trimestre)
Nel calcolo della produzione (in valore) entrano solo i beni finali
perché si devono evitare duplicazioni
Beni di nuova produzione chenon subiscono ulteriori trattamentiprima di essere venduti ai consumatori
Quali beni includere nel calcolo del PIL?
I beni finali possono essere di diversa natura: beni di consumo immediato (es. cibo)beni di consumo durevole (es. abiti, automobili)beni di investimento (macchinari e impianti)
I beni intermedi (quelli che servono alla produzione dialtri beni) non vengono inclusi nel PIL se vengono utilizzatiin corso d’anno; altrimenti si includono nelle scorte e diventanoInvestimenti (cioè parte del PIL)
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Poiché è difficile distinguere fra beni finali ebeni intermedi la produzione si stima per mezzo dei
valori aggiunti
produzione lorda vendibile - prodotti utilizzati
Come procedere effettivamente al calcolo del PIL?
Metodo della spesa
Metodo del reddito
Metodo della produzione
Somma dei Valori Aggiunti dei singoliproduttori
Metodi di misurazione del PIL
I metodi fondamentali per la determinazione del Pil sono:
Metodi “diretti”
Metodo “indiretto”
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Metodo della spesa Somma di quanto è speso per l’acquisto dibeni finali, suddivisi in Consumi, Investimenti,Spesa Pubblica ed Esportazioni Nette
Metodi di misurazione del PIL
Con questo metodo di misurazione l’elenco delle componentidel PIL è tassativo.
Nel linguaggio della macroeconomia, il PIL si indica con ilsimbolo Y, i Consumi con C, gli Investimenti con I, la Spesa Pubblica con G, le Esportazioni Nette (che rappresentanoil saldo fra esportazioni ed importazioni di beni e servizi) conNX (a sua volta dato da X-IM)
Y = C + I + G + NX
Metodo del reddito Somma delle remunerazioni corrisposte ai diversi fattori che concorrono alla produzione,ossia Salari, Profitti, Rendite, Interessi…
Metodi di misurazione del PIL
Con questo metodo di misurazione, l’elenco delle componentidel PIL dipende dai fattori che effettivamente sono presenti…
Nel linguaggio della macroeconomia, i salari si indicano conil simbolo W, i profitti con PR, le rendite con R, gli interessicon Int…
Y = W + PR + R + Int + …
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Il circuito economico in economia chiusa e senza Stato (1)
Famiglie Imprese
Lavoro
Prodotti
Salari
Ricavi di vendita
Flussi monetari
Flussi di beni e servizi
Flussi monetari
Esemplificazione 1 (solo lavoro e beni di consumo):
Dati del problema:
Sistema con due sole imprese◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per
€ 50, impiegando solo lavoro al quale paga salari per €10
◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40
Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 24
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Esemplificazione 2 (beni di consumo e rendite):
Dati del problema:
Sistema con due sole imprese◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per
€ 50, impiegando lavoro al quale paga salari per €10; il mugnaio utilizza un mulino per il quale paga affitti €5
◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40; il fornaio affitta un negozio per €10
Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 26
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Mugnaio Fornaio
Famiglie
€ 40 salari€ 40 profitti€ 10 rendite
€ 10 spesa farina
100 € sp. pane40 € sp. farina
€ 10 salari€ 35 profitti€ 5 rendite
Spesa =[Farina (consumi)+Pane]=40 €+100 €=140 €
Reddito=[Salari+Profitti+Rendite]=(10+40)+(35+40)+(10+5)=140 €
Prodotto=Valore Aggiunto=(50)+(100-10)=140 €
Esemplificazione 3 (beni di consumo, rendite e investimenti):
Dati del problema:
Sistema con tre imprese◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per € 50,
impiegando lavoro al quale paga salari per €10; il mugnaio utilizza un mulino per il quale paga affitti €5; acquista beni di investimento da un costrutture 25€
◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40; il fornaio affitta un negozio per €10; acquista beni di investimento da un costruttore €15
◦ Il costruttore paga salari per €30
Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 28
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Esemplificazione 4 (beni di consumo, rendite, investimenti ed estero):
Dati del problema: Sistema con tre imprese◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per € 50,
impiegando lavoro al quale paga salari per €10; il mugnaio utilizza un mulino per il quale paga affitti €5; acquista beni di investimento da un costrutture 25€
◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40; il fornaio affitta un negozio per €10; acquista beni di investimento da un costruttore €15; esporta pane per €15
◦ Il costruttore paga salari per €30, importa beni per €10
Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 29
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Mugnaio Fornaio
Famiglie € 40 salari€ 40 profitti€ 10 rendite
€ 10 spesa farina
85 € sp. pane40 € sp. farina€ 10 salari€ 35 profitti€ 5 rendite
Reddito=[Salari+Profitti+Rendite]=(10+40+30)+(35+40)+(10+5)=170 €
Prodotto=Valore Aggiunto=(50)+(85+15-10)+(40-10)=170 €Spesa =[Consumi+Investimenti+Esportazioni Nette]=125+40+(15-10)=170 €
Costruttore
€ 25 investimenti
€ 15 investimenti
€ 30 salari
Bilancio impreseBilancio famiglieBilancia commerciale
Entrate Uscite Saldo190 230 - 40170 125 + 4515 10 + 5
I 40S 45NX 5
Estero€ 10 importazioni
€ 15 esportazioni
S=I+NX45=40+5
Esemplificazione 5 (beni di consumo, rendite, investimenti, estero e settore pubblico):
Dati del problema: Sistema con tre imprese e Pubblica Amministrazione◦ Il mugnaio produce farina complessivamente per € 50,
impiegando lavoro al quale paga salari per €10; il mugnaio utilizza un mulino per il quale paga affitti €5; acquista beni di investimento da un costrutture 25€
◦ Il fornaio produce pane per €100, utilizzando farina per €10 e pagando salari per €40; il fornaio affitta un negozio per €10; acquista beni di investimento da un costruttore €15; esporta pane per €15
◦ Il costruttore paga salari per €30, importa beni per €10◦ PA preleva imposte dalle famiglie per €20 e acuista beni dal
costruttore per €40
Esempio tratto da Boitani “Macroeconomia” (2008) p. 30
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Mugnaio Fornaio
Famiglie € 40 salari€ 40 profitti€ 10 rendite
€ 10 spesa farina
85 € spesa40 € spesa
€ 10 salari€ 35 profitti€ 5 rendite
Reddito=[Salari+Profitti+Rendite]=(10+40+50)+(35+40+10)+(10+5)=200 €
Prodotto=Valore Aggiunto=(50)+(85+15-10)+(40+25+15-20)=200 €Spesa =[Consumi+Invest.+Esport. Nette+Spesa Pubblica]=125+40+(15-20)+40=200 €
Costruttore
€ 25 investimenti
€ 15 investimenti
€ 50 salari€ 10 profitti
Bilancio impreseBilancio famiglieBilancia commercialeBilancio pubblico
Entrate Uscite Saldo230 270 - 40200 145 + 5515 20 - 520 40 - 20
I = 40S = 55NX = - 5BD = 20
Estero€ 20 importazioni
€ 15 esportazioni
S=I+NX+BD55=40-5+20
P.A.
€ 20 imposte
€40 spesa pubblica
Famiglie ImpresePubblica Amministrazione
MERCATI
FINANZIARI
MERCATI
BENI E SERVIZI
MERCATI DEI
FATTORIRedditi Salari, profitti,rendite
Risparmio privato
Trasferimenti
Imposte Imposte
Disavanzo pubblico
Finanziamenti
Investimenti
Fatturato delle imprese
Consumo
Spesa pubblica perbeni e servizi
Settoreestero
Esportazioni
Importazioni
Investimenti all’estero
Investimenti dall’estero
Sussidi
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Rapporti con l’estero Prodotto Interno/Prodotto Nazionale
Tassazione indiretta Prezzi mercato / Costo dei fattori
TempoAmmortamenti: Lordo/Netto
Inflazione: Monetario (nominale)/Reale
Tassazione diretta(trasferimenti)
Reddito Disponibile
Fattori che influenzano la produzione aggregata (o reddito)
Misurazione del reddito: PIL vs. PNL
P.I.L.(prodotto interno lordo)
Produzione ottenuta dall’attività svolta in un Paese da residenti
Concetto locale
P.N.L.(prodotto nazionale lordo)
Produzione ottenutadall’attività svolta in unPaese dai suoi cittadini
Concetto nazionale
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Modalità di valutazione del reddito
Ai prezzi di mercato Al costo dei fattori(o prezzi base)
Maggiorato delleimposte indirette e dei contributi allaproduzione
Al netto di imposteindirette e contributi
Il Pil nominale è il valore corrente dei beni e servizi prodotti nell’economia (è una espressionemonetaria)
Il Pil reale misura la quantità dei beni e servizi prodotti poichè la somma di quantità di beni eterogenei non è possibile, il calcolo del Pil reale passa attraversol’utilizzo di una misura monetaria che non varia nel tempo.
Modalità di valutazione del redditoPil nominale vs. Pil reale
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Esempio numerico (2 beni):
Anno 1: P1x X1 + P1
y Y1
(5, 10) (8, 12) = 50 + 96 = €146
Anno 2: P2x X2 + P2
y Y2 (+31.5%)(6, 11) (9, 14) = 66 + 126 = €192
Per determinare la variazione del Pil reale:
(1) Calcolare il valore di quanto prodotto nell’anno 2, usando i prezzi dell’anno 1
P1x X2 + P1
y Y2 = 5 x 11 + 8 x 14 = 167
(2) Esprimere il valore determinato come % del Pil dell’anno base (167/146=1.14). Il Pil reale è aumentato del 14.4%.
Deflatore del PIL = (Pil nominale Pil reale)*100 Anno 1 (base) = 146/146 = 100 Anno 2 = 192/167 = 114.97
Misurazione del Pil: Nominale vs. Reale (Italia, valori assoluti)
Italian GDP nominal vs. real year 2000 at market prices (Source: Istat)
-
200.000
400.000
600.000
800.000
1.000.000
1.200.000
1.400.000
1.600.000
1970
1971
1972
1973
1974
1975
1976
1977
1978
1979
1980
1981
1982
1983
1984
1985
1986
1987
1988
1989
1990
1991
1992
1993
1994
1995
1996
1997
1998
1999
2000
2001
2002
2003
2004
2005
nominal GDP real GDP (2000)
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Confronti internazionali: PPP – una esemplificazione
1. Il tasso di cambio nominale nel 1988 era 40 rupie = US$1. Perciò $1000 = 40,000 rupie.
2. Si acquisti un pniere rappresentativo di beni e servizi a Washington DC. Tale paniere può contenere, ad esempio:
2 kg di riso1 kg di pesce
5 biglietti della metropolitana (urbana)l’affitto per un mese di un bilocale
1 personal computer2 visite dal medico
(la lista potrebbe contenere centinaia di beni…)
3. Si immagini che questo paniere rappresentativo costi $1,000 a Washington. Ora si acquisti esattamente lo stesso
paniere di beni in India. Si immagini che costi 10,000 rupie.
tasso di cambio Purchasing Power Parity (PPP) = 10, 000 rupie diviso per $1000 ovvero:
PPP 10 rupie = $1
4. Il Pil pro-capite in India (1998) 17,200 rupie = $430 al tasso di cambio nominale. [40 rupie per dollaro].
A PPP, il Pil pro-capite in India 17,200 rupie = $1720 [ 10 rupie per dollaro].
PIL = Prodotto Ingannevole Lordo?
Il PIL è solo un’approssimazione del benessere economico
Nel suo calcolo infatti…
Non vengono incluse prestazioni non scambiate sul mercato
Non vengono incluse attività intenzionalmente occultate
Vengono incluse alcune voci che non corrispondono a benefici netti per la società
Gli acquisti pubblici vengono valutati al costo di produzione
Non si tiene conto di risorse non rinnovabili sfruttate nel processo produttivo
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Il concetto fondamentale che emerge dalla CNè quello di prodotto o reddito nazionale perché essoè la misura della prestazione di un sistema economico
Scopo della CN è fornire una precisa definizione di tale grandezza ed in particolare stabilisce convenzionalmente:
• Che cosa includere in tale calcolo• Dove vengano prodotti i beni • Quando vengano prodotti i beni
Contabilità Nazionale
I principali aggregati di Contabilità Nazionale
PIL al costo fattori PIL - Imposte indirette
PIN PIL - Ammortamenti
PIN costo fattori PIL - Imposte indirette - Ammortamenti
PNL PIL + Rimesse nette dall'estero
PNL costo fattori PIL + Rimesse nette dall'estero - Imposte indirette
PNN PIL + Rimesse nette dall'estero - Ammortamenti
Reddito Nazionale (RN) PNN – Imposte indirette
Reddito Personale (RP)RN - Tasse imprese - Accantonamenti previdenziali -
Profitti Accantonati + Trasferimenti
Reddito Personale Disponibile
RP - Imposte individuali = Rendite + Redditi da prop. + Divid. + Interessi + Salari + Trasferimenti + Rimesse nette dall’estero
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Simbologia macroeconomica
Y Produzione, Reddito TA Tasse
C Consumo TR Trasferimenti
I, S Investimento, Risparmio BS Avanzo dello Stato (TA-TR-G) = -BD (disavanzo)
G Spesa Pubblica W Salari Nominali
IM Importazioni PR Profitti Nominali
X Esportazioni P Livello generale dei prezzi
NX Bilancia Commerciale (X-IM)
Md,Ms
Domanda e Offerta dimoneta
BP Bilancia dei pagamenti Nd,Ns
Domanda e Offerta dilavoro
Simbologia macroeconomica
g Tasso di crescita del reddito
u Tasso di disoccupazione
c Propensione marginale al Consumo
Tasso di inflazione
s Propensione marginale al Risparmio
E Tasso di cambionominale
t Aliquota fiscale Tasso di cambio reale
m Propensione marginaleall’importazione
W/P Salario reale
v Velocità di circolazionedella moneta
M/P Offerta reale di moneta
r Tasso di interesse reale
i Tasso di interessenominale
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Identità fondamentali di Contabilità Nazionale
Destinazione Impiego
Y
I
Economia chiusa e senza Stato
C + IC + S
S
=
Identità fondamentali di Contabilità Nazionale
Destinazione ImpiegoY
I
Economia chiusa con Stato
C + I + GC + S + TA - TR
S + BS
=
BS=TA-TR-G
Yd=Y-TA+TR
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Identità fondamentali di Contabilità Nazionale
Destinazione ImpiegoY
I + NX
Economia aperta con Stato
C + I + G + NXC + S + TA - TR
S + BS
=
BS=TA-TR-G
Yd=Y-TA+TRNX=X-IM
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Il modello domanda aggregata-reddito
Lezioni 22-23
Il modello reddito (produzione) - domanda aggregataè stato sviluppato nell’ambito della
E’ uno strumento per la rappresentazione dell’economia reale, ovvero del
A differenza della contabilità nazionale, che si occupadi relazioni di equilibrio (o di identità), tale modello è utile anche per la considerazione delle
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AD
Y
AD=YArea di eccessodi domanda
Area di eccessodi offerta
AD
Dato il livellodi AD se:
Y<AD
Y=AD
Y>AD
IU<0 AD
IU=0
IU>0
AD
AD
=
E
In caso di squilibrio fra Y ed AD, ex-post si avrà un aggiustamento di AD tramite variazione delle scorte
Nel modello Domanda Aggregata-Reddito si rappresentano le condizioni che portano all’equilibrio del mercato dei beni.
Sono presenti equazioni che definisconola condizione di equilibrio (Reddito=DomandaAggregata), la Domanda Aggregata e le suecomponenti
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3. Consumo: C = C(C , Yd ) = C0 + cYd
5. Tasse: TA = TA (TA, Y) = TA0 + tY6. Trasferimenti TR = TR (TR) = TR0
7. Investimento: I = I08. Spesa Pubblica G = G09. Esportazioni: X = X010. Importazioni: IM = IM (IM, Y) = IM0 + mY
1. Equilibrio: Y = AD2. Domanda Aggregata: AD = C + I + G + (X-IM)
4. Reddito Disponibile Yd = Y - TA + TR
Le diverse equazioni possono essereagevolmente rappresentate nel pianocartesiano Reddito-Domanda Aggregata
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AD
Y
C = C0 + cY
AD = C0 + cY + I0
Ruolo delle componenti autonome e deiparametri comportamentali di AD
(rappresentazione del caso di economia chiusa e senza Stato)
I parametri comportamentalideterminano l’inclinazionedella funzione AD nellospazio Y-AD
Le componenti autonomedeterminano l’intercettadella funzione AD nellospazio Y-AD
C0
C0+I0
L’individuazione grafica dell’equilibrioè immediata: dato un certo livello diDomanda Aggregata, la condizione di equilibrio richiede che la produzione siadegui a tale livello (intersezione fraDomanda Aggregata e retta 45°)
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AD
Y
AD=Y AD = C0 + cY + I0
E
C0+I0
Determinazione grafica dell’equilibrio AD-Y(rappresentazione del caso di economia chiusa e senza Stato)
AD*
Y*
L’individuazione analitica dell’equilibrioè più complessa e richiede la soluzionedel sistema di equazioni presentato(nel caso proposto la soluzione esisteed è unica)
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Y = AD
Y = C + I + G + X - IM
Y = (C0 + cYd) + I0 + G0 + X0 – (IM0 + mY)
Y = C0 + c(Y – TA + TR) + I0 + G0 + X0 – IM0 – mY
Y = C0 + cY – cTA0 – ctY + cTR0 + I0 + G0 + X0 – IM0 – mY
Y – cY + ctY + mY = C0 – cTA0 + cTR0 + I0 + G0 + X0 – IM0
Y [1 – c(1 – t ) +m] = C0 – cTA0 + cTR0 + I0 + G0 + X0 – IM0
Passando dalla forma strutturale allaforma ridotta del modello keynesianosi ottiene la seguente definizione del reddito di equilibrio:
moltiplicatore Domanda autonoma
!
0AY e
)()1(1
10000000 IMXcTAcTRGIC
mtcY e
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)()1(1
10000000 IMXcTAcTRGIC
mtcYe
La condizione di equilibrio staticaè valida anche per indicare le variazionidel reddito in risposta a variazioni di AD:
!
0AY e
Il moltiplicatore è una grandezzache pone in relazione le variabili endogene ed esogene delmodello macroeconomico, determinandoil livello di equilibrio del reddito o l’entità dellasua variazione in risposta ad un mutamento dellecomponenti autonome della domanda aggregata.
Il concetto di moltiplicatore ha un’importanzafondamentale nella teoria Keynesiana, che puòessere spiegato, analiticamente ed economicamente,attraverso due prospettive interpretative.
?
?
?
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Dato un modello macroeconomico
Ovvero un insieme di equazioni di sensoeconomico che concorrono alla determinazionedelle grandezze di equilibrio
Si definiscono
Variabili esogenequelle il cui valoreè determinato al difuori del modello.
Variabili endogenequelle il cui valorepuò essere determinatosolo attraverso la risoluzione del sistema.
Dato un sistema esattamentedeterminato, è possibile esprimere in modo unicoi valori di equilibrio delle variabili endogenein funzione delle sole variabili esogene
!
L’interpretazione del moltiplicatore:
Prospettiva statica(o di equilibrio)
Prospettiva dinamica(o incrementale)
Il moltiplicatore indicala sensibilità del redditodi equilibrio alle componenti della domanda autonoma.(concetto di derivata e quindi considerazione di intorni molto piccoli del reddito di equilibrio,orizzonte temporale istantaneo)
Il moltiplicatore indicala risposta complessiva delreddito (produzione), ad una variazione iniziale della domanda autonoma, ceteris paribus(variazioni non infinitesime,orizzonte temporale prolungatosu n periodi)
!
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AD
Y
AD=Y
E0
Y0 Y’
A
AD0
AD1
L’impatto iniziale sullaproduzione, dato da un incrementodella domanda autonoma èpari all’incremento stesso.
A
…tuttavia Y’ non èun livello di equilibrio(c’è una situazione dieccesso di domanda)e la produzione cresceulteriormente
Quindi il redditopassa da Y0 a Y’...
AD
Y
AD=Y
E0
E1
Y0
Y0 Y’ Y1
N.B. Il grafico mostra il casoparticolare in cui il moltiplicatorevale 2 e quindi la variazioneiniziale del reddito è esattamenteuguale a quella indotta. Per valoriinferiori (superiori) a 2, l’impattoiniziale è superiore (inferiore)a quello indotto.
A
AD0
AD1
L’impatto indotto è costituitodall’effetto cumulato degli incrementidi produzione che portano dal livelloY’ al nuovo livello di equilibrio Y1
L’impatto indottodipende dall’entitàdei parametri comportamentali(inclinazione AD)
La somma dell’impattoiniziale ed indotto è determinata dal moltiplicatore