Economia regionale e
politiche regionali europee
A.A. 2012-2013
L’economia della Lombardia:
La criticità attuale, le politiche
Indice presentazione
◌ Il contesto macroeconomico e le manovre
di finanza pubblica
◌ Il sistema produttivo regionale
◌ Le politiche regionali
2 Università degli Studi di Bergamo
Il contesto internazionale
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– Nella seconda parte del 2011 l’economia mondiale ha rallentato a causa della riduzione del ritmo di crescita delle economie avanzate dovuto sia al rincaro delle materie prime energetiche, sia alla debolezza del mercato del lavoro, sia ai timori per la sostenibilità dei conti pubblici di alcuni Paesi dell’Area euro.
– Con l’avvio del 2013 le prospettive di crescita globale sembrano essersi maggiormente stabilizzate, nonostante il permanere di rischi al ribasso legati agli sviluppi della crisi del debito sovrano e alle scelte di politica fiscale negli USA.
Di seguito le previsioni di crescita dell’economia globale per il 2013 (FMI):
- il PIL mondiale crescerà del 3,3% (3,2% nel 2012);
- l’Area Euro calerà dello 0,3% (-0,6% nel 2012);
- il commercio mondiale crescerà del 3,6% (2,5% nel 2012).
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La crisi dei debiti sovrani
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Il ridimensionamento delle prospettive di crescita mondiale e la presenza di significativi squilibri nei mercati finanziari internazionali hanno determinato:
• una forte instabilità dei mercati finanziari
• l’aumento delle tensioni sui titoli del debito sovrano nell’Area Euro
• difficoltà di finanziamento per alcuni paesi cosiddetti “periferici” (Grecia, Portogallo, Irlanda, Spagna e Italia), che in alcuni casi diventano a rischio insolvibilità,
• scetticismo sulla capacità dell’UE di far fronte alla crisi
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Il caso italiano
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• La dinamica della produttività del lavoro e quindi della crescita economica è inferiore a quanto registrato in altre economie avanzate. Tale situazione si protrae da un decennio e denota l’esistenza di barriere strutturali alla crescita.
• Il 2012 è stato per l’Italia un anno di recessione (-2,4%). I principali previsori concordano per un ulteriore calo del Pil prossimo al -1,5% nel 2013.
• Nonostante la gestione accorta delle finanze pubbliche durante la crisi, il rapporto debito pubblico/PIL nel 2012 ha raggiunto il 127%.
• Il saldo primario nel 2012 è stato positivo, il 2,5% del Pil
• La ricchezza totale netta delle famiglie italiane stimata per il 2010 è pari a circa otto volte il reddito disponibile e la quota di attività reali è pari a oltre due terzi di questa ricchezza.
• Il livello di indebitamento lordo delle famiglie italiane in rapporto al Pil per il 2012 è stimato intorno al 51%, sotto la media dell’Area euro, al 70% (FMI).
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Le manovre di finanza pubblica
2012-2014
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–Riduzione delle spese a regime per 11 miliardi di euro e
corrispondente riduzione delle entrate
–Le riduzioni delle spese interessano soprattutto il comparto
della PA locale
–La manovra netta si basa soprattutto sul contenimento
della spesa
–Revisione degli obiettivi del patto di stabilità interno
(vincolo di cassa) - riduzione dei trasferimenti.
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La situazione dell’economia
lombarda
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Dopo la brusca caduta del 2009 e la ripresa del 2010, il Pil lombardo si è nuovamente indebolito nel 2011 (+0,6%) per tornare a contrarsi in maniera sostenuta nel 2012 (-2,0%). A sostenere la crescita del 2012 è solo la domanda estera netta, mentre tutte le componenti della domanda interna appaiono in flessione:
– consumi finali interni: -3,6%
– Investimenti fissi lordi: -7,2%
– esportazioni verso l’estero: +1,8%
– Importazioni dall’estero: -10,7%
Le stime di Prometeia prevedono una contrazione del PIL in Lombardia anche per il 2013 (-1,0%), seppur inferiore a quella attesa per l’Italia (-1,5%). La ripresa nella Regione sarà evidente solo dal 2014 (+1,1%) e più intensa rispetto al resto dell’Italia (+0,7%).
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Produzione e ordinativi
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► Nel 2012 la produzione industriale si è contratta in media
del 3,7%. Gli ordini esteri sono cresciuti dello 0,4%, quelli
interni si sono contratti del 6,6%. Anche il fatturato ha
registrato un calo dell’1,8%.
► L’indice della produzione industriale nel primo trimestre del
2013 si è attestato a quota 94 (al di sotto di quota 100, il
livello medio del 2005).
► Nel primo trimestre 2013 sono in flessione produzione (-
3,4%), ordinativi nazionali (-3,7%) e esteri (-0,3%). Anche il
fatturato è in calo (-2,5%).
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Indice destagionalizzato della
produzione industriale in Italia e Lombarda (2005=100), anni 2007-2013
9 Università degli Studi di Bergamo
Domanda estera
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► Uno dei fattori propulsivi dell’economia lombarda è il grado
di internazionalizzazione del sistema economico (rapporto
export /PIL 26%) più elevato rispetto a quello
dell’economia nazionale.
► L’export lombardo aumenta nel 2012 dell’1,8% rispetto
all’anno precedente, superando i 108 miliardi di euro
(Istat).
► Secondo Prometeia, il compito di limitare la caduta del Pil
lombardo nel 2013 (-1,0%) sarà affidato all’export (3,4%),
che dovrebbero iniziare a riprendersi rispetto alla debole
prestazione dell’anno precedente (1,8%).
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Mercato del lavoro
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► Il mercato del lavoro lombardo risente della contrazione dell’attività economica e dell’incertezza legata alle prospettive di ripresa. Molti lavoratori inoltre, beneficiando degli ammortizzatori sociali, hanno contribuito a tenere basso il tasso di disoccupazione frenando tuttavia la produttività del lavoro. Cresce anche il fenomeno degli scoraggiati.
► Nel 2012 il numero di occupati è stato in linea a quello del biennio precedente, di poco inferiore ai 4,3 milioni di lavoratori. Il tasso di occupazione (20-64 anni) è sceso al 69%, in calo rispetto all’oltre 71% del 2008.
► Tra il 2011 e il 2012 il numero degli inattivi (15-64 anni) aumenta di 78.000 unità, portandosi a 2 milioni e 975.000. Il tasso di inattività in Lombardia nel 2012 è pari al 30,0% inferiore a quello italiano pari al 36,3%.
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Disoccupazione e CIG
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► Nel 2012 il tasso di disoccupazione in Lombardia è stato
pari al 7,5%, contro 10,7% nazionale. Il dato è aumentato
in particolare nell’ultimo trimestre 2012 (11,6%). Le
statistiche risentono dell’effetto degli scoraggiati e del
contenimento degli ammortizzatori sociali.
► La disoccupazione colpisce soprattutto i giovani. Nel 2012
il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni è
salito al 26,6% contro una media nazionale pari al 39,0%.
► Nel 2012 sono state autorizzate in Lombardia oltre 238
milioni di CIG contro i 222 milioni del 2011. Il 25% delle
imprese industriali e il 18% di quelle artigiane hanno fatto
ricorso alla CIG (Unioncamere).
Università degli Studi di Bergamo
Tasso di disoccupazione in Italia e Lombardia, anni 2008-2012, dati trimestrali
13 Università degli Studi di Bergamo
0
2
4
6
8
10
12
I-08 II-08 III-08 IV-08 I-09 II-09 III-09 IV-09 I-10 II-10 III-10 IV-10 I-11 II-11 III-11 IV-11 I-12 II-12 III-12 IV-12
Italia Lombardia
Previsioni per il 2013-2014
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► L’economia italiana ha vissuto un 2012 all’insegna della recessione (-2,4% di calo del Pil). Nel corso del 2013 la situazione dovrebbe gradualmente migliorare, pur rimanendo in territorio di contrazione (Prometeia: -1,5%, Def: -1,4%).
► Per l’anno in corso l’economia lombarda dovrebbe registrare una contrazione (-1,0%) per poi riprendere a crescere dal 2014 (1,1%).
► La domanda interna risentirà dell’aumento dell’imposizione fiscale, dell’incertezza delle prospettive dell’Area euro e della mancanza di liquidità.
► La ripresa lombarda tra la fine del 2013 e il 2014 sarà guidata dalla domanda estera. La domanda interna (al netto delle scorte) tornerà appena positiva (+0,1%) nel 2014 per la lieve ripresa degli investimenti, mentre i consumi continueranno ad essere penalizzati.
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Caratteristiche
• La Lombardia è contraddistinta da una base
produttiva molto estesa e vivace: il 15,7% delle
imprese italiane è localizzato in questo territorio e
nel suo insieme contribuisce a produrre circa un
quinto del PIL nazionale
• Numero di imprese attive iscritte alla Camera di
Commercio: 821 819
• Sistema imprenditoriale ricco, articolato ma con
alcune fragilità
16 Università degli Studi di Bergamo
Sistema ricco
• Il numero di imprese attive è calato rispetto al
2011 di circa 4200 unità a dimostrazione della
difficoltà del momento;
• Una quota crescente di imprese ha la forma
giuridica della società di capitali (trasparenza,
bilanci e capitalizzazione)
• Quasi 1.700 mila persone coinvolte direttamente
nella gestione delle imprese (di cui circa l’8,5%
non italiano; cresce la quota degli imprenditori
immigrati)
• Discreta presenza di gruppi di impresa
17 Università degli Studi di Bergamo
Dimensione imprese per
settore
Università degli Studi di Bergamo 20
0%
10%
20%
30%
40%
50%
60%
1 2-9 10-49 50-249 250 e più Totale
Industria in senso stretto
Costruzioni
Commercio, trasporti e alberghi
Altri servizi
Fragilità
• Un sistema dove prevale il nanismo di impresa
(ditte individuali) : le realtà con un solo addetto
sono oltre il 50%;
• Un sistema imprenditoriale che tende a
invecchiare: rimane marginale, se non addirittura
in diminuzione, la percentuale sul totale delle
cariche sociali appartenenti a persone sotto i 30
anni, mentre aumenta significativamente quello
degli over 50;
• Il numero di imprese giovanili attive cala di circa il
4% dal 2011.
21 Università degli Studi di Bergamo
La risposta regionale alle crisi
22 Università degli Studi di Bergamo
• Risorse
• Strumenti
• Partenariato
Contesto
• Riduzione degli impieghi bancari in tutti i settori produttivi
• Regolamentazione stringente sulla patrimonzializzazione delle banche
Mercato del credito
• La domanda di credito è in calo perché calano gli investimenti
• Le Pmi sono abituate a fare affidamento al credito bancario per finanziare programmi di espansione
• Effetti sul circolante delle imprese
Domanda di credito
• Banche ancorate a logiche di mercato e banche locali
• Frammentazione del sistema delle garanzie consorzio fidi
Sistema di offerta
23 Università degli Studi di Bergamo
Azioni attivate da RL nel
2011/12 Credito adesso
– sostenere il fabbisogno di liquidità delle imprese lombarde colpite dalla crisi
economica, dalla stretta creditizia e dal ritardo nei pagamenti
– attuazione dell’Accordo Quadro tra Regione Lombardia e Banca Europea degli
Investimenti con cui la BEI ha aperto una linea di credito di 200 milioni di euro
a favore di Finlombarda S.p.A., da destinare al sostegno finanziario delle PMI
lombarde dei settori manifatturiero, dei servizi alle imprese, del commercio
all’ingrosso e delle costruzioni, che operano da almeno due anni in Lombardia
27 Università degli Studi di Bergamo
BEI
PMI PMI PMI PMI
200 M€ 300 M€
200 M€
MAX 500M€ PLAFOND
CREDITI PER CIRCOLANTE
Struttura e dotazione finanziaria
Banche convenzionate
in
Lombardia
FONDO CONTO INTERESSI
23 M€
appartenenti ai settori:
manifatturiero
servizi alle imprese
commercio all’ingrosso
costruzioni
n.43
banche
oltre 5.000
sportelli in
Lombardia
Bacino
potenziale di
437.239
imprese target
(il 53% delle
imprese
lombarde)
Azioni attivate da RL nel 2012
• Raccordo con il Fondo centrale di Garanzia
• Fondo Made in Lombardy
• Rafforzamento Patrimonio Federfidi consorzio di
garanzia fidi
• Tesoreria centrale unica o fondo socio sanitario
• Anticipo premio unico PAC
29 Università degli Studi di Bergamo
Il ruolo del commercio estero
• Con 145 miliardi di dollari di valore delle esportazioni,
l'economia lombarda rappresenterebbe il 32° paese
esportatore al mondo, davanti a paesi emergenti come la
Turchia.
• Con oltre 170 miliardi di dollari di importazioni, la
Lombardia occupa il 30° posto in un ipotetico ranking
dell'Organizzazione mondiale del commercio
internazionale, dietro alla Svezia.
• Le esportazioni sul PIL e le importazioni rispetto al PIL
sono pari rispettivamente al 26% e 31%.
• La domanda estera netta è l'unica componente del
prodotto interno lordo della Lombardia in crescita.
Università degli Studi di Bergamo 31
Caratteristiche export
• Prevale ancora il modello eurocentrico
• I volumi delle esportazioni sono fatti dalle grandi
imprese
• A causa della crisi si riduce il ruolo delle piccole
imprese manifatturiere nelle esportazioni
• Le statistiche non colgono tutti i movimenti di
export (in particolare UE e piccole operazioni)
• Il ruolo delle barriere tariffarie e culturali e delle
risorse umane
• Ciò che si esporta non viene prodotto in
Lombardia
Università degli Studi di Bergamo 33
34 Università degli Studi di Bergamo
2,400
2,500
2,600
2,700
2,800
2,900
3,000
2006 2007 2008 2009 2010 2011
Export Import
Il ruolo della distanza geografica
• Coordinamento tra livelli istituzionali (Cabina di regia nazionale)
• Coordinamento con attori locali; cabina di regia regionale
Azioni di sistema
• Voucher per la partecipazione a fiere e missioni economiche
• Accesso al credito export per le PMI e fondi
• Sostegno alla formazione
• Strumenti nazionali
Strumenti
• Sviluppo delle risorse umane interne
• Accesso a nuovi mercati (extra europei)
• Internazionalizzazione produttiva Obiettivi
35 Università degli Studi di Bergamo
Principali azioni
• Voucher per la partecipazione a fiere
e missioni imprenditoriali
• Sostegno al sistema fieristico
• Dote transnazionale
• Partecipazione a reti e network
Università degli Studi di Bergamo 36
Contesto • Ogni impresa in Italia spende circa 13 mila euro
all’anno per far fronte agli adempimenti della Pubblica Amministrazione
• Sono soprattutto le PMI a sopportare il peso della burocrazia
• Gli oneri burocratici valgono più dei sussidi pubblici alle imprese
Eccessivo peso degli oneri burocratici e
amministrativi
• L’eccesso di regole frena la competitività delle imprese e drena risorse agli usi produttivi
• Sottrae circa 1 punto di crescita del PIL
• Gli adempimenti amministrativi frenano lo staurt up
Freno alla competitività
• Quadro normativo incerto e in continua evoluzione
• gli interventi statali invadono le competenze regionali Novità normative
38 Università degli Studi di Bergamo
Politiche
• Raccordo con gli attori; camere di commercio, amministrazioni periferiche dello Sato
• Istituiti SUAP nei comuni
• Confronto con gli intermediari (task force zero burocrazia)
Governance della semplificazione
• Semplificazione bandi e strumenti erogatori non erogatori
• Revisione delle procedure telametiche: durc e antimafia
• Crs come tessera di trasporto
• Informatizzazione bandi
Riduzione degli oneri amministrativi
a carico delle imprese e dei
cittadini
39 Università degli Studi di Bergamo
Contesto • Il rapporto spese di ricerca e sviluppo su PIL è fra i
più bassi in Europa
• La spesa è rimasta pressochè costante negli anni
• Le piccole imprese tendono a non investire in ricerca
Capacità di investire in
ricerca
• Presenza di numerosi centri di ricerca pubblici e privati
• Importanza della ricerca pubblica in sanità (IRCCS)
Centri di ricerca
• Scarsa capacità di interazione tra mondo produttivo e università
• Domanda di innovazione da parte delle PMI per sviluppare soluzioni tecnologiche
fabbisogno
41 Università degli Studi di Bergamo
Spesa in ricerca e sviluppo
Università degli Studi di Bergamo 42
67,4
53,3
68,4
53,9
0,0
10,0
20,0
30,0
40,0
50,0
60,0
70,0
80,0
Lombardia Italia Lombardia Italia
2009 2010
Istituzioni pubbliche Istituzioni private non profit Imprese Università
Criticità • La spesa in ricerca e sviluppo risente degli effetti
della crisi e della riduzione del numero di imprese multinazionali presenti in Lombardia
• I vincoli di bilancio sul settore pubblico limitano la capacità di spesa di Università e PA
• Scarsa attrattività per i ricercatori
Risorse in ricerca e sviluppo
• Parte dell’innovazione della PMI non si vede
• La crescita del settore del terziario richiede un approccio diverso all’innovazione (non di origine tecnologica)
Innovazione nascosta
• I processi di brevettazione delle invenzioni rappresentano un ostacolo per le PMI Costi
43 Università degli Studi di Bergamo
Azioni attivate da RL nel 2012
Accordo di Programma MIUR-RL in materia di ricerca nei settori strategici di Regione Lombardia
– Favorire la collaborazione tra imprese e centri di ricerca, sostenere, attraverso il trasferimento tecnologico, la competitività del sistema produttivo e l’occupazione
– settori coinvolti: agroalimentare, aerospazio, fonti rinnovabili, edilizia sostenibile, automotive, energia ed implementazione dei distretti tecnologici già riconosciuti delle biotecnologie, ICT e nuovi materiali
– 118 milioni di euro stanziati sul triennio 2011-2013
– Blocco amministrativo delle risorse
44 Università degli Studi di Bergamo
Azioni attivate da RL nel 2012
45 Università degli Studi di Bergamo
Riconoscimento dei cluster in raccordo con il MIUR
•Consente di accedere ai fondi nazionali
•Riconosce delle eccellenze di sistema di
produzione e ricerca
•Viene governato lo sviluppo delle filiere locali
•Raccordo con le politiche europee su smart
specializatione e emerging industries
•Azioni specifiche sui fondi comunitari
•Sostegno ai centri di ricerca pubblici
Azioni attivate da RL nel 2012
Intervento a sostegno dei processi di
brevettazione a favore delle imprese
(voucher)
– sostegno alle imprese che non sviluppano in autonomia
l’attività di ricerca, in particolare con riferimento al
processo d’ottenimento del brevetto italiano, europeo
e/o di altri brevetti internazionali
46 Università degli Studi di Bergamo
Contesto
• L’imprenditore fatica a rinunciare alla propria autonomia decisionale
• Cresce la consapevolezza che la dimensione di impresa non sia sufficiente a reggere le sfide della globalizzazione
Approccio culturale
• Misure volte a far crescere le imprese non hanno funzionato; effetti dell’incentivazione alla crescita economica
• Sono preferibili strumenti che non vincolano il patrimonio delle imprese
Aggregazione
• Presenza di territori ad elevata speciaizzazione produttiva con economie di specializzazione legate alla prossimità
• Filiere produttive diffuse
• Integrazione nel settore dei servizi
Distretti
48 Università degli Studi di Bergamo
Azioni attivate da RL nel
2011/12
Programma ERGON
– Consolidare i sistemi produttivi locali, valorizzare le
forme di collaborazione tra imprese, le filiere e le
piattaforme tecnologiche
– 20,5 milioni di euro complessivamente stanziati
– Favorire la diffusione del contratto di rete
– Nel 2012 i progetti che hanno beneficiato della misura
regionale sono stati 381 il 76% di questi sono
prevedono la costituzione di un contratto di rete.
49 Università degli Studi di Bergamo
Azioni attivate da RL nel 2012
Distretti del commercio
– Favorire la competitività e l’innovazione del sistema distributivo delle
aree urbane lombarde, valorizzare il ruolo del comparto distributivo
per l’attrattività e la tenuta del territorio
– Mantenere l’equilibrio nel settore distributivo annullando i vantaggi
della grande distribuzione organizzata
– Alternativa alla regolazione/liberalizzazione del commercio
– Risultati previsti: mantenimento degli esercizi di vicinato e aumento
della superficie delle piccole superfici di vendita
50 Università degli Studi di Bergamo
Azioni attivate da RL nel 2011
Start up di impresa (Fondo Rotativo per l’Imprenditorialità
- FRIM)
– Concessione di finanziamenti a tasso agevolato per sostenere, favorire ed
incentivare l’avvio di nuove attività imprenditoriali di lavoro autonomo e
indipendente da parte di giovani (18-35 anni), donne e soggetti svantaggiati
– 5 milioni di euro impegnati nel 2011
– 91 imprese ammesse al finanziamento
Start
– Sostegno all’imprenditoria giovanile con focus sull’impresa sociale
– erogazione di contributi a fondo perduto per le nuove imprese, servizi di pre e
post avvio e incentivi all’assunzione di giovani
52 Università degli Studi di Bergamo
– Accordo con i fondi paritetici interprofessionali - formazione contina
– Dote tirocini per i giovani
– Apprendistato di alta formazione
– Apprendistato professionalizzante
– Dote soggetti deboli
– Apprendistato in DDIF
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Azioni attivate da RL nel 2012
Università degli Studi di Bergamo
Contrasto alla crisi
• Dote ricollocazione riqualificazione
• Esenzioni ticket sanitari (disoccupati
e cig)
• Accesso casa (sfratto affitto)
• Moratoria prestiti e mutui
• Raid e arifl
Università degli Studi di Bergamo 55