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Ed eccoci al giro di boa… - Tullio Tinti · crisi alla foca, predatore naturale dei merluzzi, e...

Date post: 15-Nov-2018
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Ed eccoci al giro di boa…
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Ed eccoci al giro di boa…

4. Metodo della Complessità

Come studiare i sistemi complessi

PARTE I

Tullio Tinti

Tullio Tinti 3

Modelli e simulazioni

Il metodo di lavoro della complessità prevede i seguenti tre passi:

1) Costruire un modello del sistema reale

2) Implementare la simulazione al computer

3) Trarre inferenze applicabili alla realtà

La costruzione del modello

Tullio Tinti 5

Costruire un modello

• Per costruire un modello adeguato occorre:– Scegliere il livello più adeguato di dettaglio– Descrivere il sistema al livello di dettaglio

scelto:• Individuando tutti gli elementi rilevanti• Individuando tutte le interconnessioni rilevanti

Tullio Tinti 6

Il livello di analisi

• Scegliere il livello di dettaglio più adeguato può sembrare un’operazione ovvia

• Invece, quest’operazione comporta precise assunzioni epistemologiche

Tullio Tinti 7

Livelli di analisi

– Sistema (nell’ambiente)– Sottosistemi funzionali– Componenti dei sottosistemi– Componenti delle componenti– …– Atomi– Particelle elementari

Tullio Tinti 8

Livelli di analisi

• Bisogna cercare di scendere a un livello di dettaglio più fine possibile?

• Oppure bisogna guardare i sistemi “dall’alto”, senza occuparsi dei dettagli?

Tullio Tinti 9

Riduzionismo

• Chiamiamo riduzionistica la scelta del livello più basso possibile

Tullio Tinti 10

Olismo

• Chiamiamo olistica la scelta del livello più alto (il sistema nel suo insieme)

Tullio Tinti 11

Riduzionismo

• Gli innatisti radicali sono riduzionisti perché cercano di spiegare ogni aspetto della vita in termini di geni (DNA)

Tullio Tinti 12

Olismo

• I comportamentisti radicali sono olisti perché studiano il comportamento in termini di stimoli e risposte

Black boxS R

Tullio Tinti 13

Complessità

• I teorici della complessità non sono né riduzionisti né olisti

• Secondo la Teoria della Complessità, il livello di dettaglio va scelto in base agli scopi del modello e può variare da caso a caso

Tullio Tinti 14

Costruire un modello

• Dopo aver scelto il giusto livello di dettaglio, occorre descrivere qualitativamente il sistema, ovvero:– Individuare tutti gli elementi rilevanti al livello

di dettaglio scelto– Individuare tutte le interconnessioni tra gli

elementi rilevanti

Tullio Tinti 15

Descrizione del sistema

• Non esiste ancora – e probabilmente non esisterà mai! – una procedura per descrivere un sistema complesso cogliendone tutti gli aspetti essenziali…

• E allora come si fa?

Tullio Tinti 16

Descrizione del sistema

• Per descrivere adeguatamente un sistema complesso, più che una “tecnica”, occorre una certa “mentalità” (forma mentis)

• Questa forma mentale può essere chiamata “mentalità complessa” o “pensiero complesso”

Tullio Tinti 17

Descrizione del sistema

• Il pensiero complesso può essere allenato e potenziato con l’esercizio

• In che modo?

Tullio Tinti 18

• Abituandosi a pensare ai sistemi complessi attraverso rappresentazioni reticolari

Pensiero complesso

Tullio Tinti 19

• Abituandosi a rappresentare mentalmente (e considerare normali) i feedback, i ritardi, i conflitti e i processi in parallelo all’interno della rete; allenandosi a immaginarne le conseguenze su specifici nodi

Pensiero complesso

Tullio Tinti 20

• Non trascurando di rappresentare i “legami laschi” ovvero le interazioni secondarie

Pensiero complesso

Tullio Tinti 21

• Allenandosi a “pensare negativo”; ovvero chiedendosi instancabilmente cosa manca, cos’è stato trascurato, nel modello mentale costruito

Pensiero complesso

Tullio Tinti 22

• Allenandosi a rappresentarsi l’evoluzione del sistema nel tempo (“pensare per filmati”)

Pensiero complesso

Tullio Tinti 23

• Allenandosi a produrre scenari mentali (ovvero rappresentazioni di quelli che i filosofi chiamano mondi possibili) futuri, il più possibile diversificati tra loro; gli scenari devono riguardare il sistema complesso e il suo ambiente

Pensiero complesso

Tullio Tinti 24

• Allenando la molteplicità prospettica, ovvero guardando le proprie rappresentazioni e i propri modelli mentali da molti punti di vista diversi

• Questo aspetto del pensiero complesso è conosciuto come “pensiero laterale”

Pensiero laterale

Tullio Tinti 25

Costruzione del modello:

•Obiettivi del modello

•Posizione epistemologica

•Pensiero complesso

•Pensiero laterale

Scelta del livello di analisi

Descrizione del sistema complesso

4. Metodo della Complessità

Come studiare i sistemi complessi

FINE PARTE I

Beffati dalla complessità

Tullio Tinti 28

Beffati dalla complessità

• Ora vedremo casi reali di problemi affrontati con modelli inadeguati

• In particolare, vedremo esempi di problemi legati a sistemi complessi fronteggiati attraverso modelli ipersemplificati

Tullio Tinti 29

Esempio n.1

• Alla morte di Kennedy, Lyndon Johnson divenne Presidente degli Stati Uniti

Tullio Tinti 30

La guerra alla povertà

• Il Presidente Johnson, alla guida di un governo di centrosinistra, dichiarò “guerra alla povertà”

• In tutte le principali città furono messi in atto programmi di aiuto (casa e lavoro) per i meno abbienti

Tullio Tinti 31

La guerra alla povertà

• La guerra alla povertà fu un disastro: alla fine degli anni ’60 nelle città c’erano più poveri di prima… Come mai?

Tullio Tinti 32

La guerra alla povertà

• Le città sono sistemi complessi “aperti”

Tullio Tinti 33

La guerra alla povertà

• Le città sono sistemi complessi “aperti”

• I contadini abbandonarono le zone rurali e si spostarono in massa in città, per ricevere gli aiuti del governo

• Ma naturalmente gli aiuti non bastavano per tutti...!!!

Tullio Tinti 34

La guerra alla povertà

• L'errore del governo di Johnson fu intraprendere la guerra alla povertà avendo in mente un modello inadeguato di città, nel quale le città erano pensate come sistemi chiusi

Tullio Tinti 35

Esempio n.2

• Nel 1898, in Kenya, gli Inglesi stavano costruendo la ferrovia. La ferrovia doveva attraversare il fiume Tsavo: occorreva pertanto un ponte sul fiume

Tullio Tinti 36

Il mangiatore di uomini

• Un leone di 3 metri prese a mangiarsi tutti gli operai che lavoravano al ponte

• Dopo 140 morti, i lavori si interruppero

• Gli indigeni credevano che il leone fosse un demone: appariva sempre dove meno lo si aspettava, come uno spirito…

Tullio Tinti 37

Il mangiatore di uomini

• Il leone sembrava davvero imprendibile: tutti i progetti per catturarlo continuavano a fallire… Come mai?

Tullio Tinti 38

Il mangiatore di uomini

• I progetti di trappola si basavano tutti su uno scenario ipersemplificato, in cui sia il leone, sia i tiratori, avevano un comportamento “lineare”: la preda viene fiutata → il leone entra in gabbia → scatta la trappola → i tiratori prendono la mira → sparano → uccidono il leone

Tullio Tinti 39

Il mangiatore di uomini

• Uno scenario più adeguato alla realtà avrebbe dovuto tener conto del fatto che esca, leone e tiratori costituiscono un sistema complesso dal comportamento non lineare e quindi imprevedibile

Tullio Tinti 40

LEONE ESCA

attrae

TIRATORI

• L'esca attrae il leone

Tullio Tinti 41

LEONE ESCA

attrae

spaventa

TIRATORI

• Il leone spaventa l'esca nella gabbia

Tullio Tinti 42

LEONE ESCA

attrae

spaventa

insospettisce

TIRATORI

• L’esca non scappa: il suo comportamento innaturale insospettisce il leone

Tullio Tinti 43

LEONE ESCA

TIRATORI

attrae

spaventa

insospettisce

spaventa

• Il leone non entra nella trappola e i tiratori si spaventano

Tullio Tinti 44

LEONE ESCA

TIRATORI

attrae

spaventa

insospettisce

spaventa

sbagliano

• I tiratori presi dal panico sbagliano mira

Tullio Tinti 45

LEONE ESCA

TIRATORI

attrae

spaventa

insospettisce

spaventa

sbagliano

ATTACCA

Tullio Tinti 46

Il mangiatore di uomini

• In realtà, neppure una descrizione come la precedente sarebbe stata adeguata alla complessità del sistema

• Il sistema reale, infatti, aveva addirittura una componente in più...

Tullio Tinti 47

I mangiatori di uomini

I leoni erano due! Due leoni maschi che attaccavano in coppia!!

Tullio Tinti 48

LEONE 1 ESCA

TIRATORILEONE 2

I mangiatori di uomini

• I tiratori impegnati a difendersi dal primo leone venivano sbranati dal secondo

Tullio Tinti 49

Epilogo

• L’ingegnere capo, il Colonnello John Henry Patterson, riuscì infine a uccidere entrambi i leoni nel dicembre 1898

Tullio Tinti 50

Epilogo

• Il ponte fu completato a febbraio 1899

• Questa vicenda è raccontata nel film Spiriti nelle tenebre (1996)

Tullio Tinti 51

Esempio n.3

• Negli anni ‘90 la pesca dei merluzzi in nord Atlantico si è praticamente azzerata

Tullio Tinti 52

La crisi dei merluzzi

• Il governo canadese diede la colpa della crisi alla foca, predatore naturale dei merluzzi, e si mise a sterminare 500 mila foche ogni anno

• Sterminando i predatori, si pensava, le prede (i merluzzi) possono aumentare di nuovo e la pesca può riprendere

Tullio Tinti 53

Predatore A

Predatore B (Preda di A)

Predatore C (Preda di B)

Tullio Tinti 54

La crisi dei merluzzi

• Nonostante il massacro di foche, il numero di merluzzi non è mai più aumentato… Come mai?

Tullio Tinti 55

La crisi dei merluzzi

• Nel 1988 Peter Yodzis ha dimostrato che il modello delle catene alimentari è una banalizzazione lineare delle intricatissime reti alimentari, nelle quali molti predatori sono anche… predatori di predatori

Tullio Tinti 56

La crisi dei merluzzi

• Le foche non mangiano solo i merluzzi, ma anche tanti predatori dei merluzzi

• Se diminuiscono le foche, aumentano gli altri predatori dei merluzzi e i merluzzi… diminuiscono!

Tullio Tinti 57

La crisi dei merluzzi

Tullio Tinti 58

Conclusioni

• Yodzis ha calcolato che la rete alimentare di foche e merluzzi è un sistema complesso con almeno 150 specie che interagiscono

Tullio Tinti 59

Conclusioni

• Yodzis ha calcolato che la rete alimentare di foche e merluzzi è un sistema complesso con almeno 150 specie che interagiscono

• Un’analoga rete alimentare, con sole 8 specie, “comprende” quasi 29 milioni di catene alimentari… E con 150 specie?

Tullio Tinti 60

Esempio n.4

• Nel 1984 la Pepsi Cola aveva quasi raggiunto, come vendite, la Coca Cola

Tullio Tinti 61

La disfatta New Coke

• Nei test d’assaggio ciechi, 57 persone contro 43 preferivano la Pepsi, che era più dolce e leggera della Coca Cola

• La Coca Cola Company decise allora di cambiare la formula, per la prima volta dopo 98 anni, e creò la New Coke, dolce e leggera come la Pepsi

Tullio Tinti 62

La disfatta New Coke

• Fu un disastro: la compagnia ricevette 8 mila telefonate di protesta al giorno e alla fine ritirò la New Coke… Come mai?

Tullio Tinti 63

La disfatta New Coke

• Il modello che avevano in mente i dirigenti della Coca Cola Company era un’iper-semplificazione del tipo:

dolcezza quantità consumata

piacevolezza+ +

Tullio Tinti 64

La disfatta New Coke

• In realtà, la piacevolezza - cioè la percezione di un gusto come “piacevole” - è un fenomeno tutt’altro che banale, determinato da numerosi fattori che agiscono sul cervello (che, a sua volta, è uno dei sistemi più complessi che si conoscano)

Tullio Tinti 65

La disfatta New Coke

dolcezza quantità consumata

piacevolezza+ +

-

ALTRI FATTORI

+

Tullio Tinti 66

La disfatta New Coke

• Tra gli altri fattori:– Ambiente (temperatura, ecc.)– Cibi consumati insieme alla bibita– Fattori soggettivi fisici– Fattori soggettivi psicologici– ...

Tullio Tinti 67

La disfatta New Coke

piacevolezza

Quantità consumata

Tullio Tinti 68

La disfatta New Coke

piacevolezza

Quantità consumata

Tullio Tinti 69

La disfatta New Coke

piacevolezza

Quantità consumata

•Nell’assaggio: è meglio la Pepsi

•In quantità: è meglio la Coca Cola

Tullio Tinti 70

Esempio n.5

• Nel 1899 gli Inglesi cominciarono a costruire una diga per controllare il Nilo

Tullio Tinti 71

La diga di Assuan

• Controllare il Nilo si rivelò più difficile del previsto e la diga venne alzata due volte e terminata del tutto solo nel 1933

• La diga non riusciva comunque a controllare il fiume e così nel 1952 ne fu progettata un’altra, immensa, che fu completata solo nel 1970

Tullio Tinti 72

La diga di Assuan

• La nuova diga riesce a controllare il Nilo e fornisce più di 2 GW di potenza. Tuttavia ha causato un vero e proprio disastro ambientale… Come mai?

Tullio Tinti 73

La diga di Assuan

• Semplicemente perché il progetto considerava solo il sistema a bassa complessità “Nilo + diga”

• Il sistema reale: “Nilo + diga + ambiente circostante” è invece un sistema ad altissima complessità

Tullio Tinti 74

La diga di Assuan

• Nessuno seppe prevedere l'evoluzione del sistema complesso reale “Nilo + diga + ambiente circostante”

• I problemi ambientali altro non furono se non sviluppi imprevisti del sistema “Nilo + diga + ambiente circostante”

Tullio Tinti 75

La diga di Assuan

• Problemi ambientali imprevisti:– La diminuzione della forza del Nilo ha fatto

avanzare l’acqua salata del Mediterraneo– Le specie d’acqua dolce sono risalite verso

l’interno alterando tutto l’ecosistema– A monte della diga si è formato un lago

artificiale immenso che ha alterato il clima

Tullio Tinti 76

La diga di Assuan

– A valle della diga il ridotto apporto di limo ha spinto i contadini a utilizzare più fertilizzanti chimici e più pesticidi

Tullio Tinti 77

La diga di Assuan

– A valle della diga il ridotto apporto di limo ha spinto i contadini a utilizzare più fertilizzanti chimici e più pesticidi

– Il lago artificiale è l’habitat ideale delle zanzare che trasmettono la malaria e delle lumache che trasmettono la terribile schistosomiasi (oggi ne sono contagiati oltre 200 milioni di persone)

Tullio Tinti 78

Esempio n.6

• Nel 1980 Donald Burr fondò la People Express Airlines che in soli quattro anni divenne la quinta linea aerea degli USA

Tullio Tinti 79

La People Express

• La “filosofia” di Don Burr univa:– Prezzi estremamente contenuti– Eccezionale cortesia del personale– Servizio essenziale, senza fronzoli

• Il fatturato della People Express raddoppiò ogni anno, fino al 1984

Tullio Tinti 80

La People Express

• Nel 1985 la People Express era un’azienda così in buona salute da poter assorbire la Frontier Airlines

Tullio Tinti 81

La People Express

• Ma nel 1986 la People Express perse 133 milioni di dollari e venne assorbita dalla Texas Air Corporation… Come mai?

Tullio Tinti 82

La People Express

• L’inarrestabile aumento della domanda aveva spinto la People Express a continuare a crescere, aumentando il numero di aerei e il personale

• La People Express mantenne fino alla fine i prezzi molto bassi, ma tra il 1985 e il 1986 la qualità del servizio precipitò

Tullio Tinti 83

La People Express

• Nonostante la fortuna iniziale, neppure la People Express poteva permettersi di:– mantenere i prezzi bassi– continuare ad espandersi– mantenere alta la qualità del servizio

• A qualcosa si doveva rinunciare: la People Express rinunciò alla qualità

Tullio Tinti 84

La People Express

• E’ estremamente difficile decidere la strategia di un’azienda

• Si tratta di un sistema complesso con moltissime variabili che interagiscono formando la “solita” fittissima rete…

Tullio Tinti 85

La People Express

• Gli studiosi di complessità hanno raggruppato le variabili in 5 categorie:– Flotta (aerei e linee)– Risorse umane (personale)– Fattori competitivi (interazione con ambiente)– Variabili finanziarie (entrate e uscite)– Politica aziendale (decisioni dei dirigenti)

Tullio Tinti 86

La People Express

• Flotta:– Numero aerei– Tipologia aerei– Rotte e voli programmati– Ore di servizio al giorno per aereo– Carburante– …

Tullio Tinti 87

La People Express

• Risorse umane:– Personale di servizio, di volo, tecnici– Addestramento del personale– Morale e atteggiamento del personale– Tipo di contratto di assunzione– …

Tullio Tinti 88

La People Express

• Fattori competitivi e ambientali:– Immagine pubblica dell’azienda– Tariffe– Qualità del servizio– Tariffe dei concorrenti– Qualità del servizio dei concorrenti– Rotte e voli dei concorrenti

Tullio Tinti 89

La People Express

• Variabili finanziarie:– Redditi– Profitti– Costo degli aerei– Costo della pubblicità– Costo del personale– …

Tullio Tinti 90

La People Express

• Politica aziendale:– Acquisto nuovi aerei– Nuove assunzioni, licenziamenti– Determinazione delle tariffe– Budget per la pubblicità– Gamma dei servizi offerti

Tullio Tinti 91

La People Express

• In questo modello, ciascuna di queste variabili interagisce con molte delle altre determinando l’evoluzione della People Express

Tullio Tinti 92

La People Express

• In questo modello, ciascuna di queste variabili interagisce con molte delle altre determinando l’evoluzione della People Express

• Immaginate di essere Don Burr nel 1985… Cosa avreste fatto al suo posto? Che decisioni avreste preso?

Tullio Tinti 93

Esempio n.7

• Jurassic Park (1990) di Michael Crichton è un romanzo sui sistemi complessi

Tullio Tinti 94

Jurassic Park

• John Hammond è riuscito ad estrarre il DNA dei dinosauri dalle zanzare preistoriche imprigionate nell’ambra

Tullio Tinti 95

Jurassic Park

• Tramite tecniche di ingegneria genetica, il DNA è stato impiantato in uova di rettile e sono nati dinosauri vivi e vegeti

• I dinosauri sono tenuti in un parco-zoo allestito da Hammond su Isla Nublar, un’isola al largo del Costa Rica

Tullio Tinti 96

Jurassic Park

• Il parco-zoo “giurassico” è uno dei sistemi più complessi che si possano immaginare

• La domanda chiave del romanzo è: un sistema così complesso può essere controllato dall’uomo?

Tullio Tinti 97

Jurassic Park

• Nel libro, e poi nel film, Hammond e l’ingegnere capo Ray Arnold sono convinti che i sistemi complessi si possano controllare (anche Jurassic Park)

Tullio Tinti 98

Jurassic Park

• Il matematico Ian Malcolm, invece, in base alla Teoria della Complessità, sostiene che sia impossibile

Tullio Tinti 99

Jurassic Park

• Immaginiamo di voler costruire un modello di Jurassic Park: quali sono gli elementi più rilevanti di cui tener conto?

• Per rispondere dobbiamo innanzi tutto individuare le principali categorie in cui raggruppare i vari elementi del sistema

Tullio Tinti 100

Jurassic Park

• Gli elementi principali riguardano:– Le componenti del sistema– Le variabili ambientali– I fattori legati al “controllo”

Tullio Tinti 101

Jurassic Park

• Le componenti del sistema comprendono a loro volta:– Il parco vero e proprio– Gli esseri umani

Tullio Tinti 102

Jurassic Park

• Infine, il parco comprende quattro aspetti:– I laboratori di ingegneria genetica– L’ecosistema “giurassico”– L’organizzazione tipo “zoo”– Il parco divertimenti

Tullio Tinti 103

Jurassic Park

• Abbiamo dunque 7 categorie di variabili:• Variabili legate alla genetica• Componenti dell’ecosistema• Variabili legate allo zoo animali• Variabili legate al parco divertimenti• Fattore umano• Variabili ambientali• Variabili legate al “controllo”

Tullio Tinti 104

Jurassic Park

• Tutte queste categorie comprendono numerosissime variabili

• Tutte le variabili, infine, sono fittamente interconnesse in una rete di interazioni non lineari (tanto per cambiare!!)

DNA* Ecosistema Zoo Parco divertimenti

Fattore umano

Ambiente Controllo

Zanzare 238 animali (divisi in 15 specie)

Controllo tramite computer

Controllo tramite computer

Hammond Ambra Sistema rilevazione animali

Laboratori Flora Alimentazione Manutenzione Ingegnere capo Arnold

Ossa dinosauri Fossati

Estrazione Feci Cura animali malati

Attrazioni Wu (genetista)

Conoscenze sui dinosauri (aspettative)

Recinti elettrici

Fertilizzazione Ambiente (clima, batteri)

Igiene Trasporti Malcolm Energia No sintesi lisina

Dna dinosauri Protezione animali da turisti

Controllo folla Grant, Ellie Finanziatori, avvocati

Solo animali femmine

Dna flora Divisioni tra animali

Ristorazione Bambini Risorse dal continente

Sterilità

Dna anfibi Protezione animali da insetti e parassiti

Alloggi Operai, tecnici

Governo del Costa Rica

 

Dna ibrido Protezione animali dalle allergie

Sicurezza turisti

Nedry (computer)

Clima  

Guscio Manutenzione barriere

Impianti Veterinario Concorrenti (Dodgson)

 

Ambiente covatura

Segretezza Gennaro Super computer

 

Sicurezza (veleni)

Pubbliche relazioni

Muldoon (guardiano)

Sequenziatori  

*500 variabili in tutto

  Regis (PR)    

Tullio Tinti 106

Jurassic Park

• Qual è la “morale” di Jurassic Park?– I sistemi complessi non si possono

controllare: il controllo è un’illusione– Gli esseri umani hanno grande potere

(energia nucleare, ingegneria genetica, nanotecnologie) ma non possiedono la disciplina necessaria per gestire bene il proprio potere

Tullio Tinti 107

Conclusioni

• In tutti gli esempi che abbiamo esaminato, ci sono uomini con un ruolo di potere che affrontano sistemi altamente complessi senza riconoscerli come tali

• Ogni volta che commettiamo questo errore, la complessità si fa beffe di noi……

Fine quarta parte

Quinta parte:

http://www.tulliotinti.net/psicofilosofia/corsi/introduzione_complex/complex5.pdf


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