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Edis 2008
Terza settimana
26-28 maggio 2008
La caratteristica distintiva dei credence goods
è che i consumatori non sanno di quale qualità di un bene o servizio essi necessitino. Possono sorgere due tipi di problemi:
1) sotto-trattamento (il consumatore necessita di un intervento complesso, sofisticato, generalmente costoso, ma riceve uno semplice, economico che non risolve il problema)
2) sovra-trattamento (il consumatore necessita di un trattamento economico ma ne riceve uno sofisticato. Il beneficio addizionale che il consumatore ottiene dall’intervento sofisticato è minore dei costi addizionali)
2) overcharging (applicare un prezzo alto per
un servizio di bassa qualità o non complesso) Il consumatore richiede e riceve un trattamento
economico ma gliene viene addebitato uno costoso
Quali condizioni possono favorire o evitare l’insorgere di questi due problemi?
Le istituzioni Formazione e competenze individuali Meccanismo di mercato
Es. Overcharging E’ possibile solo se il cliente non può controllare il servizio
fornito dall’esperto Competenze e istruzione
Se il cliente avesse conoscenze in grado da riuscire a formulare autonomamente la diagnosi il problema dei credence sarebbe eliminato alla radice
Istituzioni Introdurre una parte fissa nella tariffa taxi Introdurre standard dei tempi di lavoro per le riparazioni
Es. Sovra-trattamento Istituzioni:
I codici deontologici e le conseguenze legali (medici, avvocati); le garanzie (servizi di riparazione) Separazione tra dottori e farmacie
Competenze e istruzione Un paziente con istruzione medica potrebbe essere in grado di
stabilire se il trattamento proposto è necessario o meno
Il meccanismo di mercato stesso potrebbe disciplinare il comportamento degli esperti Ma: devono essere soddisfatte alcune condizioni (vedi
modello): I clienti sono omogenei Esistono economie di scopo tra diagnosi e trattamento
(esperti e clienti sono interessati a proseguire con il trattamento una volta che la diagnosi è stata fatta)
Il tipo di trattamento è verificabile e/o vale un principio di responsabilità che tutelano il cliente dall’ottenere un trattamento costoso non appropriato.
Se una o più di queste condizioni vengono meno? Il modello proposto dimostra che emergono inefficienze nel
mercato dei credence Quali politiche e quali istituzioni per evitare tali
inefficienze?
Un modello di Credence goods
hp. che un cliente possa avere: un problema (minore) che richiede un trattamento a basso
costo cb, oppure
un problema (maggiore) che richiede un trattamento costoso ca.
ca> cb (c rappresenta sia il trattamento che il costo)
Il cliente sa di avere un problema ma non sa valutare di quale entità esso sia:
sa che con probabilità ex ante (h ) ha il problema maggiore e con probabilità (1- h) ha il problema minore.
Un esperto, d’altra parte, è in grado di individuare l’entità del problema formulando una diagnosi. Egli può allora fornire il trattamento appropriato, oppure sfruttare l’asimmetria informativa defraudando il cliente.
Il trattamento costoso copre entrambi i problemi, mentre quello economico copre solo il problema minore.
Utilità del bene credence (tab.1)
Se il tipo di trattamento è sufficiente un consumatore ottiene un’utilità pari a v. Altrimenti, ottiene 0.
ES: un’auto con un problema
minore (ha bisogno di olio nel motore) o un problema maggiore (l’auto ha bisogno di un motore nuovo) con il risultato che “l’auto funziona” (se riparata in maniera appropriata oppure se viene sovra-trattata) oppure “l’auto non funziona” (se sotto-trattata).
cb ca
cb v 0
ca v v
Il cliente
rice
ve
Il cliente ha bisogno di
Una caratteristica importante dei credence goods è che il cliente risulta soddisfatto in tre dei quattro casi.
In generale egli è soddisfatto ogni volta che riceve un
trattamento di qualità almeno altrettanto elevata del bisogno sul quale si va ad intervenire.
Soltanto in un caso , in cui il cliente ha un problema maggiore ma ottiene un trattamento economico, egli scoprirà ex post ciò di cui aveva bisogno e ciò che ha ottenuto.
hp: tutti i consumatori sono identici ogni cliente ha la stessa probabilità h di avere il problema
maggiore e la stessa valutazione v del successo del trattamento (ipotesi H).
Un esperto ha bisogno di elaborare una diagnosi prima di fornire il trattamento. A seconda della grandezza delle economie di scopo tra
diagnosi e trattamento, ci sono due differenti scenari da considerare. Se queste economie sono piccole, la separazione tra
diagnosi e trattamento, o la consultazione di esperti diversi, può risultare attraente.
Se le economie di scopo sono grandi gli esperti e i clienti sono legati gli uni agli altri una volta che la diagnosi sia stata fatta.
Supponiamo per il momento che il cliente si senta impegnato a seguire il trattamento che viene raccomandato dall’esperto (Ipotesi C)
Il focus della letteratura sui credence goods è stato duplice: a) il trattamento inefficiente, sia il “sotto-trattamento” che il
“sovra-trattamento” (under and overtreatment); b) il pagamento sovradimensionato (overcharging).
L’inefficienza del trattamento può essere descritta attraverso la tabella 1. Il caso del sotto- trattamento è rappresentato nella cella in alto a
destra, quello dell’over trattamento nella cella in basso a sinistra. Si noti che l’over trattamento non viene individuato dal cliente e non può essere evitato attraverso meccanismi istituzionali.
il sotto-trattamento, invece, viene individuato dal cliente (0<v) e potrebbe essere verificabile.
Assumiamo che l’esperto non può fornire il trattamento economico cb se è necessario il trattamento costoso ca (Ipotesi L).
il secondo problema è che il cliente potrebbe non ricevere mai un segnale in grado di distinguere tra la cella in alto a sinistra e quella in basso a destra. Se è così, un esperto che scopre che il cliente ha il
problema minore può diagnosticare quello maggiore in modo che il cliente possa autorizzare e pagare il trattamento costoso sebbene venga fornito quello economico.
Questo problema di overcharging viene evitato se il cliente è in grado di osservare e verificare la qualità fornita (egli sa e può provare se è nella riga in alto o in basso della tabella).
Se questo è il caso, diremo che il trattamento è verificabile e l’esperto non può far pagare per il trattamento costoso ca se ha fornito quello economico cb (Ipotesi V).
Il mercato
n ≥ 1esperti identici; ciascun esperto può servire diversi clienti Sia pi
a il prezzo fissato dall’esperto i per il trattamento costoso e pi
b il prezzo fissato dall’esperto i per il trattamento economico. Il profitto di un esperto è la somma dei ricavi meno i costi per i
consumatori che egli tratta Molti consumatori d= costo per la diagnosi per il consumatore indipendentemente
dal fatto di sottoporsi o meno al trattamento (se consulta r esperti ha un costo totale della diagnosi pari a rd). Il payoff netto di ciascun consumatore trattato è pari alla sua
valutazione, come descritto nella tabella 1, meno il prezzo pagato per il trattamento meno il costo totale della diagnosi.
Il payoff di un consumatore che non è stato trattato è pari al suo payoff di riserva, che normalizziamo a zero, meno il costo totale della diagnosi.
Si assume che sia sempre efficiente, per un cliente che ha un problema, essere trattato: v – ca – d >0.
v, h, ca, e cb sono conoscenza comune.
Il caso di un singolo esperto (n=1) e un
singolo consumatore
Gli esperti fissano i prezzi
Il cons. decide se consultare o no l’esperto
la natura determina il problema
Gli esperti fanno la prescriz. (e addebitano se accettata)
I cons. accettano orifiutano
gli esperti forniscono iltrattamento
out in
cb
ca
cb
cacacb
r ar a
r ar a
cb
cb cb cbca
ca caca
overcharging
overprovision underprovision
Risultati. Si dimostra che: sotto le ipotesi H, C, e le ipotesi L o V o entrambe, le
istituzioni di mercato risolvono il problema dell’esperto fraudolento senza costi.
Vediamo prima i risultati sotto l’ipotesi che H, C, V valgono, mentre L è violata.
Si noti che la verificabilità risolve il problema dell’overcharging: il fornitore non può affermare di avere offerto il trattamento costoso se ha fornito quello economico. Rimane l’incentivo a fornire il trattamento sbagliato. Un tale incentivo esiste se i prezzi fissati per gli interventi sono tali che fornire uno dei due trattamenti è più profittevole che fornire l’altro. Ma quest’ultimo incentivo può essere evitato se pa-ca = pb-cb
Ci possono essere tre classi di tariffe: i) pa-ca > pb-cb : il murkup per il trattamento maggiore eccede
quello per il trattamento minore; ii) pa-ca < pb-cb : il murkup per il trattamento minore eccede
quello per il trattamento maggiore; iii) pa-ca = pb-cb : il murkup per i due trattamenti è uguale
Un consumatore soggetto al primo tipo di tariffa riceverà sempre il trattamento maggiore;
un consumatore con un contratto del secondo tipo avrà sempre il trattamento minore.
Soltanto nei contratti che ricadono nella terza classe l’esperto è indifferente sul trattamento da applicare e si comporterà onestamente.
In presenza di verificabilità, i clienti capiscono gli incentivi degli agenti dai prezzi degli interventi e dunque non possono guadagnare imbrogliando
Dunque..
In presenza di verificabilità ciascun esperto addebiterà al cliente il trattamento che ha fornito se pa-ca = pb-cb
ovvero, tariffe tali che le differenze nei prezzi degli interventi riflettono le differenze nei costi del trattamento forniranno incentivi per un comportamento non fraudolento
La verificabilità è una assunzione che può
essere soddisfatta in alcuni mercati di beni credence: Cure dentarie Riparazioni meccaniche
Presenza fisica del cliente o prova concreta dell’intervento
Supponiamo ora che le assunzioni H, C, L valgano, mentre V viene violata. Se il cliente non può controllare il servizio fornito
dall’esperto, il sovra-trattamento è una strategia strettamente dominata
perché il più alto costo del trattamento non influenza il pagamento da parte del cliente.
Il sotto-trattamento non è un problema grazie all’assunzione di responsabilità Dunque, ciascun esperto tratta efficientemente il cliente
Rimane il problema dell’overcharging: affermare che è sempre necessaria una riparazione costosa e difficile, anche quando il trattamento minore risolve il caso. Un tale problema esiste sempre quando pa è diverso da pb. Organismi istituzionali fissano i prezzi per servizi esperti in contesti
in cui gli esperti devono fornire una qualità affidabile (Es. servizi medici a pressi fissi per i pazienti) (HMOs)
Supponiamo ora che le assunzioni H, C, L e V valgano. L’assunzione V evita che un esperto possa
affermare di avere offerto il trattamento maggiore quando in effetti ha fornito quello minore (si evita l’overcharging)
Inoltre, l’assunzione di affidabilità impedisce all’esperto di fornire l’intervento minore quando il cliente ha bisogno di quello maggiore (si evita anche il sotto-trattamento)
Rimane l’incentivo a fornire il trattamento maggiore quando il consumatore ha bisogno soltanto di quello minore Questo incentivo al sovratrattamento scompare se i
prezzi sono tali che il markup per il trattamento minore eccede quello del trattamento maggiore.
Supponiamo ora che le assunzioni H e C
valgano, mentre L e V non valgano.
In questo caso, non si può evitare né il sottotrattamento, né l’overcharging
Ciascun esperto fornirà il trattamento minore e addebiterà quello maggiore.
I consumatori anticiperanno questo comportamento dell’esperto e se la loro valutazione di un trattamento di successo è troppo bassa, lasceranno il mercato. Si verifica il problema di Akerlof del mercato dei bidoni e il
mercato potrebbe collassare.
Teoria e mondo reale - Discussione
Assunzioni e loro importanza ai fini del risultato di efficienza
Omogeneità (H) Evita la discriminazione di prezzo
Commitment (C) Evita che i clienti consultino più di un esperto
Responsabilità (L) Evita il sottotrattamento
Verificabilità (V) Evita l’overcharging
Sono plausibili nella realtà le assunzioni C, L e V?L’assunzione H non è mai soddisfatta in pratica
Es: servizi di riparazione (auto, ecc.) La responsabilità è difficile da imporre in pratica.
Ad es. un pezzo riparato in modo insufficiente può funzionare per qualche tempo e i problemi possono sorgere in seguito. Per attenuare il problema del sottotrattamento la
responsabilità deve coprire un periodo molto lungo. Ma: durante tale ampio lasso di tempo l’articolo potrebbe
smettere di funzionare per cause molto diverse e non collegate al comportamento dell’esperto.
Subentra un problema di azzardo morale da parte dei consumatori: se il cliente è pèienamente ricompensato per il malfunzionamento durante tale lungo periodo di tempol, allora non avrà incentivo a tenere cura del prodotto (Taylor 1995)
Es: servizi di riparazione (auto, ecc.) La verificabilità pone problemi simili. Ad esempio,
l’avvertenza di chiedere che l’esperto consegni le parti sostituite è utile solo seil cliente può effettivamente verificare che quelle parti appartengano al suo prodotto e se ha sufficiebnti competenze per identificare le parti come quelle che sono state addebitate. Alcuni clienti possono avere sufficienti conoscenze
per assicurarsi la verificabilità, altri no. Expertise tecniche da parte dei clienti e le aspettative degli
esperti sulla loro esistenza, possono influenzare i risultati di mercato.
Es: servizi di riparazione (auto, ecc.) Il commitment può essere una ragionevole
approssimazione della realtà in casi complicati in cui la riparazione è congiunta alla diagnosi e in cui una diagnosi aggiuntiva non aggiunge niente all’informazione che si ottiene durante il processo di riparazione. Ma può non essere una ipotesi realistica in molti altri casi (es. scatola del cambio…).
Es: trattamenti medici – rappresentano gli scenari più complicati e più importanti
La stretta responsabilità è difficile da imporre: Per molte malattie non ci sono trattamenti sufficienti,
per altre il successo è solo casuale. Di conseguenza, il fallimento di una cura non è un segnale perfetto di sotto-trattamento.
Il successo di un trattamento è difficile da misurare per un tribunale, sebbene sia osservato dal cliente (come si può provare, ad esempio, la presenza/assenza di dolore?) Un paziente può riportare in modo distorto l’esito di una
cura per farsi ricompensare dal medico. Oppure, il medico può affermare che il trattamento ha avuto successo sebbene egli sappia che non è stato così.
Es: trattamenti medici La verificabilità è in questi casi una assunzione
troppo forte: i pazienti sono spesso o nell’impossibilità fisica di verificare il trattamento(ad esempio sotto anestesia), oppure non hanno le competenze sufficienti (era necessaria la terapia canalare e l’otturazione, o sarebbe stata sufficiente quest’ultima per curare i denti?)
Il commitment sembra ragionevole per alcuni ma non per tutti i casi. Ad es., nelle infermerie, l’assunzione di economie di scopo tra diagnosi e trattamento è ragionevole, mentre non lo è per la prescrizione e preparazione di farmaci. Problema della duplicazione delle diagnosi
Conclusioni Le asimmetrie informative nelle relazioni tra clienti ed esperti
sono fenomeni quotidiani L’istruzione e l’esperienza fornisce agli esperti l’abilità a
diagnosticare ciò di cui necessitano i clienti, mentre questi ultini sanno individuare un bisogno ma non il modo efficiente per soddisfarlo.
Questa asimmetria informativa può costituire una leva per un comportamento fraudolento da parte degli esperti
Il meccanismo del prezzo può risolvere questo problema solo se valgono alcune assunzioni cruciali
Facendo cadere di volta in volta una di queste assunzioni, si è discusso come possono sorgere situazioni di inefficienza e di frode nei mercati dei credence goods.
I segnali di mercato – da Pyndick e Rubinfeld, cap. 17
I segnali di mercato sono un meccanismo con cui compratori e venditori possono gestire l’asimmetria informativa.
Questo concetto è stato formulato per la prima volta da Michael Spence (1974) che ha dimostrato come in alcuni mercati i venditori possano inviare ai compratori dei segnali che contengono informazioni sulla qualità del prodotto.
Per illustrare come funzionano i segnali, consideriamo il mercato del lavoro, che rappresenta un buon esempio di mercato con informazione asimmetrica: es: relazione lavoratore/datore di lavoro: i lavoratori
sono i “venditori” e conoscono la qualità del servizio che sono in grado di offrire meglio dell’impresa che li vuole assumere (cioè il “compratore”)
I segnali di mercato L’impresa potrà scoprire le caratteristiche del lavoratore
(impegno profuso nel lavoro, senso di responsabilità, competenze) solo a distanza di qualche tempo dall’assunzione del lavoratore. In ogni caso, l’allontanamento implica dei costi (sunk
cost della formazione; costi di licenziamento): è meglio per l’impresa riuscire a capire il potenziale di produttività dei candidati prima dell’assunzione. Quali segnali l’impresa può cogliere?
Un segnale è forte solo se lo possono offrire con maggiore facilità i lavoratori molto produttivi che non quelli poco produttivi, così quel segnale è molto probabile che provenga da un lavoratore molto produttivo
Ad esempio, l’istruzione è un segnale forte nel mercato del lavoro. Perche?
I segnali di mercato
A) perché l’istruzione migliora direttamente la produttività:
Nozioni, Cultura, Informazioni
Sono utili nell’attività lavorativa
B) perché le persone più produttive ottengono più facilmente buoni risultati scolastici rispetto a quelle meno produttive Le persone più produttive tendono ad avere livelli di
istruzione più elevati, in modo da segnalare il proprio potenziale e ottenere occupazioni meglio remunerate.
Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro(Spence 1974)
Supponiamo che: vi siano due gruppi di lavoratori:
Gruppo I: lavoratori poco produttivi (P’I=PMI=1) Gruppo II: lavoratori poco produttivi (P’II=PMII=2).
Metà dei lavoratori appartenga al Gruppo I Ogni impiegato lavora in media 10 anni I lavoratori sono assunti da imprese concorrenziali
che ne vendono il prodotto a 10 mila euro
Dunque, la PM nel sistema =1,5 Ricavo atteso di un lavoratore del I Gruppo:
100 mila euro (10 x 10 mila) Ricavo atteso di un lavoratore del II Gruppo:
200 mila euro (10 x 2 x 10 mila)
Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro(Spence 1974)
Se le imprese potessero distinguere gli individui in base alla produttività, offrirebbero a ciascuno un salario pari al ricavo marginale del prodotto del lavoro. Non potendolo fare, le imprese corrispondono a ogni lavoratore un salario annuo pari al ricavo marginale del prodotto del lavoro medio: 15 mila euro. Gli individui che appartengono al I gruppo guadagnano
di più (15 mila anziché 10 mila) mentre quelli che appartengono al secondo gruppo guadagnano di meno (15 mila anziché 20 mila).
Consideriamo ora cosa accade in presenza di segnali di mercato relativi all’istruzione.
Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro(Spence 1974)
Sia y una variabile che sintetizza gli attributi dell’istruzione (anni di scuola, corsi seguiti, prestigio dell’università, media dei voti, ecc.)
L’istruzione ha un costo C(y) direttamente proporzionale all’indice di istruzione (retta universitaria, libri, costo-opportunita, costo dell’impegno,ecc.). CI (Y) > CII (Y). Il costo dell’istruzione per il gruppo a
bassa produttività è maggiore che per quello ad alta produttività: Gli individui meno produttivi sono meno studiosi Gli individui meno produttivi procedono più
lentamente nel corso degli studi. Ad es: CI (Y) = (40 mila euro)y CII (Y) = (20 mila euro)y
Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro(Spence 1974) Supponiamo che le imprese usino questa regola
decisionale: Chiunque abbia un livello di istruzione almeno pari a y*
(arbitrario) appartiene al gruppo II e riceve un salario di 20 mila euro all’anno; chiunque abbia un livello di istruzione inferiore a y* appartiene al gruppo I e riceve un salario di 10 mila euro all’anno. Il valore di y* deve permettere di distinguere
correttamente le due categorie di individui. Ad es: CI (Y) = (40 mila euro)y CII (Y) = (20 mila euro)y
Quanta istruzione otterranno gli appartenenti ai due gruppi dato che le imprese adottano questa regola decisionale? Dato che l’istruzione permette agli individui di accedere
a un lavoro con una remunerazione più elevata, il beneficio dell’istruzione B(y) è l’aumento del salario associato a ciascun livello di istruzione
Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro(Spence 1974)
Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro(Spence 1974)
Inizialmente, B(y)=0, in corrispondenza del salario che si ottiene (10 mila) senza alcuna istruzione universitaria (y=0). Per livelli di istruzione inferiori a y*, B(y) rimane uguale a zero perché il salario rimane quello di base (10 mila), ma se y≥y*, B(y) = 100 mila (variazione nella remunerazione decennale).
Quanta istruzione dovrebbe ottenere un individuo? Chiaramente la scelta è tra 0 e y* Gli individui confrontano i costi con i benefici seguendo la logica:
raggiungere il livello di istruzione y* solo se il beneficio (cioè l’aumento della retribuzione) è almeno uguale al relativo costo. Per entrambi i gruppi il beneficio è uguale (100 mila), mentre il costo varia.
Il gruppo I non otterrà istruzione se: B(y) < CI(y*), ovvero: 100 mila < 40 mila y*, cioè y*>2,5.
Il gruppo II deciderà di istruirsi se: B(y) > CII(y*), ovvero: 100 mila > 20 mila y*, cioè y* < 5.
Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro(Spence 1974)
Se l’impresa stabilisce un livello di 2,5<y*<5, gli individui appartenenti al primo gruppo non riterranno conveniente ottenere un’istruzione universitaria, mentre gli individui appartenenti al II gruppo lo faranno.
Ad esempio: per y*=4, la curva C(y) incontra la curva B(y) per il secondo gruppo, mentre giace sempre al di sopra di B(y) per il primo gruppo.
L’impresa che seleziona candidati per nuovi posti di lavoro, considera quelli privi di istruzione universitaria individui poco produttivi e offre loro un salario di 10 mila all’anno; ma considera, correttamente, i laureati individui molto produttivi, e offre loro un salario di 20 mila. Quindi abbiamo raggiunto un equilibrio: Gli individui più produttivi ottengono un certo livello di istruzione universitaria
per segnalare la propria produttività; l’impresa legge questo segnale correttamente e offre loro un salario più elevato.
I lavoratori vogliono identificarsi come molto produttivi e utilizzano l’istruzione come segnale.
Un modello semplificato dei segnali nel mercato del lavoro(Spence 1974)
Nel modello che abbiamo visto (molto semplificato rispetto alla versione originale di Spence) l’istruzione non fa nulla per migliorare la produttività dei lavoratori: è semplicemente un segnale.
Nella realtà, invece, l’istruzione effettivamente aumenta la produttività di un lavoratore.
In ogni caso, anche nella realtà l’istruzione ha un’evidente funzione di segnale. Per esempio, molte imprese richiedono che i candidati a
posizioni manageriali abbiano un master: la ragione è che in tali corsi si apprendono nozioni che effettivamente
sono utili per la professione di manager, ma anche perché per completare un master ci vuole intelligenza, disciplina e impegno, tutte qualità che tendono a caratterizzare gli individui più produttivi.
Le garanzie
I segnali hanno una funzione importante anche in altri mercati caratterizzati da informazione asimmetrica. Es: mercato dei beni durevoli. Alcuni marchi sono considerati più affidabili di altri: se i
consumatori non potessero individuarli, questi non potrebbero essere venduti a un prezzo più elevato.
Le imprese che producono beni di migliore qualità devono trovare un modo per rendere consapevole il consumatore della differenza. Uno strumento per farlo sono le garanzie Le garanzie sono un buon segnale della qualità del
prodotto perché qunato più sono estese nel tempo tanto più sono costose da sosetnere per i produttori di beni di bassa qualità.
Il consumatore sarà quindi disposto a pagare di più per beni che offrono garanzie estese. Possibile problema di rischio morale dei consumatori….
L’istruzione è solo un segnale? (gli argomenti trattati nelle slide che seguono
sono stati anticipati nella seconda settimana di corso in occasione del seminario della dott.ssa Pennisi (MSE-DPS- NUVAL) del 19 maggio 2008.
Qualità dell’istruzione, istituzioni economiche e squilibri sul mercato del lavoro
L’interazione tra qualità dell’istruzione e contesto istituzionale opera in una doppia direzione: l’effetto della qualità dell’istruzione sulla crescita economica dipende dalle istituzioni economiche convenienza relativa di attività di pirateria/attività
sommerse/attività produttive allocazione dei talenti tra attività imprenditoriali e attività
di rent seeking i rendimenti sociali dell’istruzione possono essere
diversi i contesti in cui prevalgono meccanismi istituzionali perversi (interessi particolaristici; capitale sociale perverso)
“politica per l’istruzione” = “politica per lo sviluppo”?
Più ragioni per ritenerla una politica di sviluppo La prima argomentazione è legata all’equità: raggiungere
standard di qualità dell’istruzione che rappresentano un obiettivo di equità di accesso ai servizi indipendentemente dalla regione di appartenenza (Casavola 2007);
La seconda è legata alle “esternalità” dell’istruzione;
La terza ha a che fare con le assunzioni di responsabilità necessarie per attivare processi di sviluppo: “lo sviluppo richiede diffuse assunzioni di responsabilità e queste non hanno luogo in società arretrate da punto di vista culturale ed educativo” (Seravalli 2007).
“politica per l’istruzione” = “politica per lo sviluppo”?
Più ragioni per ritenerla una politica di sviluppo La quarta vede l’istruzione come un requisito essenziale
per creare condizioni di contesto favorevoli allo sviluppo: “quantità e qualità dell’ istruzione sono alla base dello
sviluppo civile e quindi di quello economico: ecco perché abbiamo rafforzato l’intervento a favore della scuola nelle politiche regionali 2007 – 2013 (Bersani 2007).
Una quinta argomentazione riguarda la relazione tra contesto istituzionale e sviluppo economico: istruzione e competenze acquisite influenzano il sistema di regole di un Paese e il funzionamento delle organizzazioni che governano i territori.
Le competenze e il contesto socio-economico
Le competenze scaturiscono dalla formazione scolastica ma anche dalla famiglia di appartenenza e da un insieme di fattori legati al contesto socio economico
All’interno di uno stesso Paese le caratteristiche del contesto socio-economico possono essere diverse e, dal punto di vista normativo, determinare un diverso impatto delle politiche a innalzare il livello di competenze dei giovani
Dibattito
ridotta qualità della formazione scolastica
problema nazionale nuova “questione” per il Mezzogiorno
L’esito più innovativo :
“politiche per l’istruzione” = “politiche per lo sviluppo” Draghi – Relazione annuale QSN: per il periodo 2007-2013 si assegna
all’istruzione un volume di risorse pari a 4 volte quelle stanziate nel ciclo 2000 – 2006.
“obiettivi di servizio”
divari nel mercato del lavoro/divari nella formazione scolastica
Strategia di Lisbona P.I.S.A.
Alcuni risultati dell’indagine Ocse –P.I.S.A.
Le competenze per macro area Il quadro è chiaro: un nord collocato nella media OCSE,
un centro che segue a fatica, un Sud lontano da risultati soddisfacenti
Quota di studenti con competenze in matematica tali da risolvere problemi complessi per macro-area
0
5
10
15
20
25
30
35
40
med
ia O
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Italia
Pie
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%
Alcuni risultati dell’indagine Ocse –P.I.S.A.
Il divario di competenze tra le aree del Paese è esteso a tutte le tipologie di scuole.
Percentuale di studenti quindicenni con capacità matematiche tali da risolvere problemi complessi per
macroarea e tipologia di scuola
05
101520253035404550
Licei Istituti tecnici IstitutiProfessionali
%
Centro nord Sud
Prime conclusioni
In Italia il livello di competenze degli studenti quindicenni è fortemente differenziato per area geografica e per tipologia di scuola
Sono addirittura più profondi i divari territoriali interni e tra scuole che non quello tra la media degli studenti italiani e quella degli studenti di altri Paesi
In tutte le aree del Paese gli studenti con un “migliore” contesto familiare tendono a mostrare competenze maggiori
Quando si vive a Sud non basta appartenere a contesti privilegiati o frequentare i licei per conseguire risultati nella media OCSE (grafico)
Punteggio medio in matematica del 25% degli studenti più e meno svantaggiati in termini di status socioeconomico e culturale per
tipologia di scuola
350
400
450
500
550
LCN LS ITCN ITS IPCN IPS
Quali fattori possono spiegare il divario?
Alcuni dati “oggettivi” (Miur): edifici precariamente adattati a uso scolastico
Sud: 20% Centro nord: 11%
edifici “scadenti” Sud: 32% Centro nord: 22%
Le condizioni peggiori in Italia? Crotone, Reggio Calabria, Vibo Valentia, Cagliari, Cosenza e Brindisi
Quali fattori possono spiegare il divario?
Valutazione dei dirigenti scolastici (P.I.S.A.) quindicenni che frequentano una scuola in cui
lo stato delle strutture scolastiche è tale da inficiare negativamente la didattica Sud: 37% Centro nord: 50%
Che vuol dire? Vuol dire che vi è un grave problema di CONSAPEVOLEZZA
Non è una questione di disparità nella suddivisione per aree della spesa pubblica in istruzione…
Quali fattori possono spiegare il divario?
la mancanza di consapevolezza può diventare un ostacolo al miglioramento: Non si fanno pressioni per un loro cambiamento o un
loro miglioramento!
Eppure un sondaggio del Ministero della P.I. indica un evidente svantaggio del Mezzogiorno:
Sud: il 50% delle strutture è dotato di laboratori scientifici;
Centro nord: il 66,2%
La percezione delle proprie competenze
In Italia: la percezione degli studenti sulle loro competenze è simile a quella dei loro coetanei nella media OCSE
Al Sud: la percezione degli studenti è decisamente positiva, nonostante la cattiva performance oggettiva;
Al Centro nord: gli studenti pensano di sapere mediamente meno di quanto suggeriscono i test cognitivi.
La valutazione degli insegnanti
Anche la valutazione degli insegnanti sembra fortemente influenzata dal contesto in cui si trovano:
la percentuale di ragazzi valutati dagli insegnati sufficienti o addirittura bravi in matematica è la stessa al Sud e al Centro nord.
Abbiamo però, visto che vi sono notevoli differenze nel rispondere agli stessi test….
Che vuol dire?
seconde conclusioni
Un voto discreto preso in una scuola del Sud spesso “non vale” quanto un voto discreto preso al Centro nord
Acquisire consapevolezza è necessario (sebbene non sufficiente) per identificare le criticità, le cause e trovare possibili soluzioni.
“Obiettivi di servizio”
Percentuale della popolazione in età 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai due anni, anno 2006
Fonte: Istat, rilevazione continua sulle forze di lavoro; DPS, MEF
“Obiettivi di servizio”
Percentuale della popolazione in età 18-24 anni con al più la licenza media, che non ha concluso un corso di formazione professionale riconosciuto dalla Regione di durata superiore ai due anni, anno 2006
Fonte: Istat, rilevazione continua sulle forze di lavoro; DPS, MEF
Percenuale di quindicenni con scarse competenze in lettura,
anno 2003
Fonte: Ocse. Indagine PISA; DPS, MEF
Percenuale di quindicenni con scarse competenze in matematica, anno 2003
Fonte: Ocse. Indagine PISA; DPS, MEF
Il mercato come istituzione
Il mercato è una forma di governo delle transazioni.
E’ costituito da un insieme di regole e di forme di interazione tra i soggetti economici.
Svolge la funzione di coordinamento delle risorse attraverso il sistema dei prezzi, la funzione di allocazione delle risorse attraverso gli scambi, la funzione di distribuzione (distribuzione funzionale del reddito)1
Il mercato è una istituzione alternativa all’impresa, all’interno della quale la funzione di coordinamento è svolta dall’imprenditore attraverso l’esercizio dell’autorità (Coase 1937).
Il mercato è un modo di organizzazione diverso dagli “ibridi” (Menard 2004).
1: La distribuzione funzionale del reddito riguarda la ripartizione del prodotto tra i fattori che hanno contribuito alla sua realizzazione. Gli individui vengono considerati in quanto proprietari e dunque fornitori di specifici fattori produttivi, ad esempio il lavoro e il capitale. La distribuzione personale del reddito riguarda invece la ripartizione del reddito tra le persone che fanno parte di una società.
Il mercato come istituzione
Il mercato funziona in stretta dipendenza dalle altre istituzioni, sia informali (consuetudini, norme di comportamenti, codici etici, ecc.) che formali (legge, contratti, incentivi) presenti in una società.
Dunque i mercati assumono una varietà di forme che dipendono dalle “regole del gioco” (Menard 2005).
Il funzionamento del mercato presuppone il supporto delle istituzioni per esistere e svilupparsi
(es. la regolamentazione nei casi estremi di asimmetria informativa; l’attribuzione e la tutela dei diritti di proprietà; l’enforcement degli accordi tra le parti)
I mercati non sono perfetti e dunque non forniscono adeguate protezioni. Da qui il ruolo di specifiche clausole contrattuali finalizzate a proteggere le parti coinvolte in uno scambio di mercato: “ostaggi” per rinsaldare la credibilità; tribunali, meccanismi informali come la reputazione
Il mercato come istituzione
I mercati non sono tutti uguali (si pensi a quanto è differente il
funzionamento del mercato del lavoro dal mercato delle merci comuni)
La diversità dei mercati riflette diversi meccanismi nella formazione del prezzo (prezzi minimi; prezzi determinati dalle aste; diversi tipi di aste, prezzi formati attraverso la negoziazione). Questi meccanismi richiedono differenti
processi, accordi e regole che probabilmente si traducono in differenti costi di transazione
Il mercato come istituzione
I mercati coordinano Gli agenti raccolgono informazioni sulle caratteristiche di
beni e servizi attraverso il meccanismo del prezzo e poi decidono se trasferire diritti e in che modo.
I mercati operano attraverso il meccanismo del prezzo e i contratti. I contratti rappresentano uno strumento importante
per organizzare le transazioni di mercato. Naturalmente, come abbiamo già discusso nelle lezioni precedenti, i contratti giocano un ruolo significativo anche in altri modi di organizzazione, ma il loro ruolo è essenziale nei mercati: Le imprese si basano sulla gerarchia per il
coordinamento; Gli ibridi usano i contratti come meccanismi da integrare
con altri accordi istituzionali complessi per pianificare le loro attività congiunte;
nelle transazioni di mercato non c’è molto al di là dei contratti su cui le parti possono basarsi.
I fallimenti microeconomici del mercato
Il mercato può “fallire”. I “fallimenti del mercato” descrivono le
situazioni in cui il mercato, anche concorrenziale, non è in grado da solo di garantire l’efficienza sociale nell’allocazione delle risorse.
I fallimenti del mercato costituiscono una delle ragioni dell’intervento dello Stato in economia.
Le cause dei “fallimenti” microeconomici del mercato sono di diverso tipo : Esternalità Le asimmetrie informative il problema dei beni pubblici
Le esternalità
Le esternalità (o effetti esterni) si verificano quando il consumo o l’attività produttiva di un individuo o di un’impresa hanno un impatto sull’utilità di un altro individuo o sull’attività produttiva di un’altra impresa che non si riflette direttamente nel mercato: a fronte del vantaggio o del danno procurato da un
soggetto ad altri non esiste un corrispettivo.
L’inesistenza di un corrispettivo a fronte del danno procurato da un operatore ad altri configura proprio l’assenza di un mercato. I mercati non sono sempre completi a causa delle esternalità. Non solo: in presenza di esternalità il prezzo di un bene
può non rispecchiare il suo valore sociale: di conseguenza, le imprese producono troppo o troppo poco, cosicché il risultato del funzionamento di mercato è inefficiente.
Esternalità e politiche pubbliche
L’intervento pubblico può rimuovere la divergenza tra costo privato e sociale, rendendo interno (internalizzando) il costo o il vantaggio procurato dall’operatore al resto della collettività. Ciò può essere fatto in vari modi: attraverso la tassazione delle attività da cui scaturiscono le
diseconomie esterne; oppure la concessione di sussidi alle attività da cui scaturiscono economie esterne di rilevanza sociale;
La regolamentazione e la fissazione di standard Attraverso incentivi (sussidi) alla riduzione delle
diseconomie esterne L’introduzione di permessi negoziali alla creazione di
diseconomie esterne.
Il teorema di Coase
Ronald Coase fece notare in un suo articolo del 1960, che l’intervento governativo può non rappresentare l’unico modo per affrontare le esternalità: in alcune circostanze si possono eliminare le inefficienze
attraverso la contrattazione privata tra le parti interessate. I principali risultati di questo articolo sono noti come
“Teorema di Coase” (Stigler 1966): TdC: “In assenza di costi di transazione, le parti influenzate
da esternalità si accorderanno su un’allocazione efficiente delle risorse, indipendentemente da qualsiasi precedente assegnazione dei diritti di proprietà.
In presenza di costi di transazione, la possibilità di raggiungere la posizione più efficiente attraverso il mercato può dipendere dall’assegnazione dei diritti di proprietà; di conseguenza i diritti di proprietà dovranno essere attribuiti in modo tale da garantire il raggiungimento della posizione più efficiente (al soggetto o al gruppo che ne massimizza il valore).”
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
A = soggetto che inquina (es: una fabbrica che scarica i rifiuti inquinanti nelle acque di un lago)
B= soggetto che subisce l’inquinamento (villaggio turistico a ridosso del lago)
A ha un vantaggio economico ad inquinare (beneficio) B subisce un danno economico (costo)
Possiamo avere due situazioni:
1) A è disposto a pagare per continuare a inquinare B richiede un compenso per continuare ad accettare il danno
2) A richiede un compenso per rinunciare a inquinare B è disposto a pagare per smettere di subire il danno
(1) e (2) corrispondono a situazioni diverse dal punto di vista dei diritti di proprietà: (1) la proprietà è assegnata alla vittima dell’inquinamento (2) la proprietà è assegnata a chi inquina
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
Esempio: 1 risorsa: l’acqua del lago; A: impresa che produce Q ed emette inquinanti nel lago; B: villaggio turistico sulle rive del lago
A danneggia B quando produce Q.
Hp: Q = produzione = inquinamento dell’ambiente
Quando A produce (e inquina) ottiene = R – C = Benefici netti privati = B(Q)
Se A non ha vincoli che le impongano di controllare le emissioni, produrrà (e inquinerà) fino a quando non raggiunge il massimo , cioè fino a quando
B’(Q) = 0, Dove B’(Q) = beneficio netto marginale privato
Come varia B’(Q)? E’ decrescente: C’(q) è crescente; R’(Q) = P (se concorrenza perfetta); R’(Q) è
decrescente (se concorrenza imperfetta): l’impresa sa che per produrre di più deve diminuire il prezzo.
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
B’(Q)
Euro
QQ0
In assenza di vincoli, l’impresa produrrà fino a Q0 , dove B’(Q) =0
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
B viene danneggiato dall’inquinamento di A. La funzione di costo per B è un costo –opportunità =
a cui B rinuncia a causa dell’inquinamento di A. Indichiamo la funzione di costo di B con D(Q) e con
D’(Q) il costo marginale.
B’(Q)
Euro
QQ0
Se Q=Q0 , D(Q)= (costi marginali dell’inquinamento subiti da B) =area OF Q0
D’(Q)
O
F
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
Se esistono benefici netti dell’inquinamento per A e costi dell’inquinamento per B, è possibile definire un livello socialmente accettabile di inquinamento?
Max [B(Q) – D(Q)] = max beneficio netto sociale B’(Q) – D’(Q)=0 da cui B’(Q) = D’ (Q) punto E
B’(Q)
Euro
QQ0
Al livello Qs: Benefici dell’inquinamento per A= area (OKEQs); Costi dell’inquinamento per B= area (OEQs); max beneficio netto sociale = area (OKE)
D’(Q)
O
F
E
Q=Qs
K
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
Vogliamo mostrare che il mercato (in questo caso la contrattazione volontaria tra A e B) può portare le parti a concludere un contratto che conduce verso l’equilibrio socialmente efficiente se vengono definiti in modo chiaro i diritti di proprietà sulla risorsa (l’acqua del lago).
Il mercato opera attraverso un meccanismo di contrattazione = scambio di diritti di proprietà tra venditore e compratore = passaggio del diritto di usare il bene scambiato dal venditore al compratore. Hp: B è proprietaria dell’acqua del lago B vuole l’acqua pulita In “O” l’acqua è pulita ma A non produce nulla. Se A inizia a produrre, B’(Q) > D’(Q) B’(Q) = somma Max che A è disposta a pagare per poter aumentare la
produzione e l’inquinamento D’(Q) = somma min. richiesta da B per accettare l’inquinamento aggiuntivo Dunque, se B ricevesse una qualsiasi somma S > D’(Q), otterrebbe un
beneficio netto, perché otterrebbe una ricompensa monetaria per l’inquinamento maggiore del costo che l’inquinamento gli impone.
Quindi B accetterà qualsiasi proposta S > D’(Q)
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
Dal grafico notiamo che: A partire da Q= 0, la somma max che l’impresa è disposta a pagare per
inquinare di più [B’(Q)]> della somma min richiesta da B [D’(Q)]. Qualsiasi S tale che D’(Q) S B’(Q) determina un beneficio netto per
entrambi: A paga meno del max che è disposta a pagare e B riceve più del minimo richiesto per essere compensato dal danno.
B’(Q)
Euro
QQ0
Fino a quando l’inquinamento può aumentare con beneficio per entrambe le parti?Fino a Qs….Al di là di Qs…
D’(Q)
O
F
E
Q=Qs
K
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
Conclusioni: Se il diritto di proprietà viene assegnato a B, le
parti saranno indotte a concludere un contratto che le porta a un livello socialmente efficiente di sfruttamento della risorsa.
Ma allo stesso risultato si arriva se i diritti di proprietà sono assegnati all’impresa A….
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
Se A possiede la risorsa A inquinerà fino a Q0, dove B’(Q) =0. In Q0 il costo per B è massimo. A partire da Q0, se A diminuisce la produzione, i benefici netti
dell’inquinamento si riducono di B’(Q). Ne segue che B’(Q) sarà la somma minima richeista da A per ridurre la quantità prodotta. Per ogni S> B’(Q), A ottiene un guadagno netto
Se Q diminuisce, il costo D(Q) diminuisce in misura pari a D’(Q). Ne segue che D’(Q) è la somma massima che B è disposto apagare per ottenere una riduzione di Q. Per ogni S tale che B’(Q) S D’(Q) è conveniente per
entrambi ridurre l’inquinamento(se si parte da Q0): A perché riceve un compenso maggiore della perdita cui va incontro
riducendo i profitti; B perché paga meno dei costi ambientali che dovrebbe sopportare.
Fino a quando?Fino a Qs… Al di là di Qs… Qs è dunque il livello di inquinamento socialmente efficiente…
Il teorema di Coaseda I. Musu, Introduzione all’economia dell’ambiente, pp. 29 -42.
Conclusioni Se i diritti di proprietà sono assegnati a B (vittima) è
conveniente concludere contratti che migliorano l’efficienza sociale aumentando il livello di inquinamento fino a Qs;
Se i diritti di proprietà sono assegnati a A (inquinatore) è conveniente concludere contratti che aumentano l’efficienza sociale riducendo il livello di inquinamento fino al livello Qs. Stiamo dicendo che:
A prescindere dall’allocazione iniziale dei diritti di proprietà sulla risorsa, purché essi siano preliminarmente definiti, si arriva allo stesso livello socialmente efficiente di sfruttamento della risorsa, attraverso al contrattazione di mercato.
Questo è il “TEOREMA DI COASE” L’ammontare effettivo di S dipende dalla forza contrattuale
delle parti.
Riferimenti bibliografici:
Dulleck U. e Kerschbamer R. (2006), On Doctors, Mechanics, and Computer Specialists: The Economics of Credence Goods, “Journal of Economic Literature”, XLIV, pp.5-42.
Ménard C., A New Institutional Approach to Organization, par. 5 “Markets”, in Ménard C. e Shirley Mary M., Handbook of New Institutional Economics, pp. 281-318, 2005.
Musu I. Introduzione all’economia dell’ambiente, il Mulino, Bologna, 2003, pp. 29-42.
Pennisi e Foresti, Fare i conti con la scuola nel Mezzogiorno, Materiali Uval- DPS, 2007