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Editoria multimediale - L’ipertesto Lezione 4 L’ipertesto è una “rete di brani di testo...

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Editoria multimediale - L’ipertesto Lezione 4 L’ipertesto è una “rete di brani di testo collegati attraverso opportuni rinvii che ne permettono la fruibilità secondo una logica (non lineare) prestabilita” (Ted Nelson, 1980) Editoria multimediale – CIM – 2010-2011 – Fabio
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L’ipertesto è una “rete di brani di testo collegati attraverso opportuni rinvii che ne permettono la fruibilità secondo una logica (non lineare) prestabilita”

(Ted Nelson, 1980)

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1910 Paul Otlet, bibliografo, e Henri La Fontaine presentano Mundaneum, la cittadella dell’intelletto. Contiene oltre 12 milioni di schede e documenti.

Anni ‘20

Paul Otlet crea il Repertoire Bibliographique Universel (RBU), database bibliografico crea il sistema di classificazione UDC Universal Decimal Classification (classificazione universale decimale)

Anni ‘30

ipotizza: radio, cinema, microfilm e televisione, possono combinarsi tra loro e creare nuovi modi per ricercare informazioni. Un’idea di questo genere oggi verrebbe chiamata ipertestuale.

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Otlet ipotizza una postazione di lavoro costituita da una scrivania che può accedere a un archivio mobile realizzato con movimento elettro-meccanico, recuperando i documenti scelti e annotare relazioni.

Per rendere il database accessibile in tutto il mondo si pensa a un sistema connesso con la rete telefonica in grado di recuperare e trasmettere immagini da proiettare: ipotizza la teletautografia o telefotografia.

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Shiyali Ramamrita Ranganathan

Le cinque leggi della biblioteconomia (1931)

1) I libri sono fatti per essere usati 2) Ad ogni lettore il suo libro 3) Ad ogni libro il suo lettore 4) Non far perdere tempo al lettore 5) La biblioteca è un organismo che cresce

L’aspetto fondamentale è porre il lettore al centro della biblioteca

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Un utente disorientato sfrutta meno le potenzialità della biblioteca e perde tempo e risorse Occorre il reference: riferimento, relazione e consultazioneServizio di reference: sono le attività dei bibliotecari per gli utenti:- le fonti più appropriate da consultare- le migliori strategie per usare i cataloghi- il percorso per arrivare alle conoscenze che interessano.

Il bibliotecario si mette al servizio dell’utente

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Lo strumento centrale per l’incontro tra i lettori e i libri è il sistema di classificazione. Ranganathan: la classificazione deve essere realizzata in modo integrato; non soltanto per realizzare un catalogo da consultare, ma anche per disporre i volumi negli scaffali secondo un ordine adeguato, che permetta agli utenti di trovarli anche direttamente.

Ranganathan propone un sistema più articolato e meno rigido: la classificazione a faccette

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Una faccetta è un particolare aspetto sotto il quale un certo argomento viene trattato; vi sono cinque tipi di faccette: materia (gli aspetti fisici che compongono una determinata realtà), energia (le caratteristiche dinamiche dei processi che interessano quella realtà), spazio (le sue diverse componenti geografiche o in genere spaziali), tempo (le sue fasi cronologiche) personalità (gli individui - persone od altri enti - che la caratterizzano).

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Nella classificazione di Ranganathan, ogni suddivisione è simboleggiata da un gruppo di lettere e cifre. Nell'ambito di ciascuna suddivisione, le diverse faccette sono specificate tramite altre cifre precedute da appositi simboli; poiché fra questi simboli ricorre spesso il segno di due punti (in inglese "colon"), la classificazione di Ranganathan è nota anche come Colon Classification, e quindi abbreviata con CC. La classificazione a faccette è complessa e poco utilizzata in concreto nelle biblioteche

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1931 Emanuel Goldberg brevetta la macchina statisticaselezionatore di microfilm che utilizza una cellula fotoelettrica: a ogni immagine è associato un codice formato da punti opachi alla luce.

anni ’30

Vannevar Bush ipotizza una macchina simile a quella di Goldberg, il Microfilm Rapid Selector

1945 Bush è direttore dell'ufficio per la ricerca e lo sviluppo scientifico del Governo e riflette sulla gestione delle informazioni durante l’esperienza bellica

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La visione di Bush è quella di una 'scrivania‘automatizzata che renda possibile reperire,

visualizzare,organizzare e archiviare informazione in maniera semplicee funzionale: il Memex (memory expansion)

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Il Memex permette:- di visionare più microfilm- di stabilire contatti tra gli stessi- l’utente può aggiungere note personali

registrabili sempre su microfilm.

Il Memex è pensato soprattutto per una fruizione personale e rimane un’ipotesi affascinante.

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anni '60

Douglas Engelbart sviluppa l’idea di Bush crea Augment

Il nome Augment deriva da human augmentation, in grado di ampliare le capacità umane nel campo della gestione collaborativa dell'informazione. Alla base c’è l'idea di una comunità di utenti in grado di condividere risorse, interagire, modificare le informazioni condivise (anche collegandole fra loro) e pubblicarle in archivi ad accesso pubblico.

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A Engelbart si deve

- il mouse- l'interfaccia basata su finestre video- la prima realizzazione di un sistema di posta

elettronica- il primo word processor- il primo sistema di help on-line - le prime conferenze di gruppo con l'ausilio di computer

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- Queste troveranno applicazione nel sistema NLS (Online system):

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Ted Nelson negli anni ’60 inizia a concepire il suo progetto, Xanadu: un mondo di media interattivi dato dalla fusione di letteratura e video con

interconnessioni.

Nel 1965 propone la prima riflessione teorica organica sul concetto di ipertesto, inventandone il vocabolo e introducendo i due termini hypertext e hypermedia.

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L'idea è quella di realizzare il docuverso:si tratta di un universo informativo nel quale trovi

posto tutta la produzione informativa umana, "una rete mondiale che possa essere utilizzata da centinaia di milioni di utenti simultaneamente, costituita dall'insieme degli scritti, delle immagini, dei dati conservati in tutto il mondo".

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Xanadu dovrebbe gestire la rete, permettendo di utilizzare la ragnatela di rimandi ipertestuali per

reperire in maniera facile ogni documento (e, fra le altre cose, l’allocazione automatica dei relativi diritti d'autore).

Internet seppur lontana è già teorizzata.

E il diritto d’autore: Nelson intuisce i problemi dell’immissione nella rete dei contenuti e teorizza una sorta di meccanismo automatico di pagamento.

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Andries Van Dam nel 1967 Dam propone: HES -1967. HES è acronimo di (Hypertext Editing System).Con HES si creano strutture ipertestuali per il mainframe IBM S/360.

HES è uno tra primi sistemi di word processing moderni.

Nel sistema vengono implementate le funzioni di collegamento ipertestuale – monodirezionale - tra una parte e un’altra di un documento (non però fra documenti diversi).

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HES è considerato il primo sistema ipertestuale funzionante.

- Van Dam nel 1969 visiona NLS di Engelbart

- Combinando i suoi studi crea FRESS27 (File Retrieval

and Editing System).

- Vengono introdotte diverse innovazioni…

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inserimento di informazioni di tipo grafico al normale testo

- utilizzo di caratteri greco, cirillico, ebraico

- collegamenti ipertestuali bidirezionali

- implementata una funzione di “undo”.

- la creazione degli ipertesti avviene con un editor interattivo, che inserisce marcatori nel testo in grado di portare in altri punti nel testo o in altri testi.

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- i collegamenti possono essere- Etichette = monodirezionali indirizzati a un

elemento singolo - Salti = bidirezionali eseguibili nelle due

direzioni. - Inoltre…- inserimento di parole chiave per la ricerca di

informazioni- utilizzando sia testo che immagini FRESS è il

primo sistema ipermediale.

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1979 Van Dam sviluppa EDS con cui è possibile avere collegamenti ipermediali anche tra immagini grafiche

1985 Van Dam crea Intermedia, che viene realizzato per la piattaforma Macintosh

1987 gli ipertesti “escono” dai laboratori di ricerca, grazie a Apple che realizza il software Hypercard

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Una definizione

Sequenza di documenti (o nodi) connessi tra loro da uninsieme di collegamenti (o link) presenti in una paginaattiva riconosciuti e fruiti dall’utente mediante l’utilizzodi bottoni o Hotword (parole “calde”).

L’ipertesto diventa ipermedia quando al testo si aggiungono immagini, fisse o in movimento e suoni.

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Il nodo ipertestuale è un’unità di informazione con autosufficienza comunicativa.

La sua natura può essere verbale e non verbale (disegno,filmato, suono, schema, grafico, ecc..).

La sua estensione può variare da una parola a N parole.

Il link è il collegamento che ci permette di passare da una porzione di un documento a un’altra in modo non lineare.

I bottoni o Hotword o parole “calde” sono gli “indizi” che consentono di attivare i link: icone, parole sottolineate e/o di colore differente ecc.

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Dal testo all’ipertesto

Un libro, un articolo vengono letti in forma lineare. L'occhio spazia in modo da leggere l'informazione dall'inizio alla fine in maniera sequenziale, paragrafo per paragrafo, pagina per pagina.

Le eccezioni alla linearità possono essere manuali, tesi di laurea, testi scientifici, ecc.., che presentano note a piè pagina o a fine capitolo, la presenza di immagini o di didascalie che interrompono la linearità della lettura.

La lettura diventa multisequenziale. 

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Con l'ipertesto il fruitore- accede a un libero collegamento fra informazioni

poste in punti diversi dello stesso documento e realizza una consultazione personalizzata.

- La lettura diventa conseguenza della logica del pensiero.

- La lettura non è frutto di sequenzialità, ma è per centri

di interesse.

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Attraverso i nodi che connettono tra loro vari elementi

testuali o multimediali con un semplice clic del mouse.

L’orientamento (la navigazione) tra le diverse connessioni avviene con la mappa, l'indice

generale degli argomenti trattati.

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Leggere un libro è uno svolgimento sequenziale dei processi mentali, ma le nostre azioni in genere operano per affinità tematiche, collegamenti,

procedure di reperimento delle informazioni non sequenziali.

La lettura di un libro è sequenziale, quella di un elenco telefonico è non sequenziale.La lettura di un’enciclopedia ha una fruizione non sequenziale. Viene definita a indici.

L’ipertesto aiuta la rappresentazione e la realizzazione pratica dei processi mentali.

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Un rischio per l’ipertesto: il disorientamento

il fruitore può perdere cognizione del rapporto che esiste tra il nodo visualizzato e la rete ipertestuale complessiva

Le cause:- un’errata organizzazione delle forme testuali che comporta decontestualizzazione- un’eccessiva complessità- un’eccessiva presenza di link che portano a un

sovraccarico cognitivo

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Le parole “calde” (Hotword) possono essere

- testuali - procedurali

- Testuali: ricavate all’interno del testo (parole, frasi immagini)

- Procedurali: ricavate fuori dal testo come pulsanti, menù ecc. appartengono, in sostanza, alla struttura dell’interfaccia

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Hotwords testuali: hanno la caratteristica di essere uniche perché è diversa la contestualizzazione

Il processo logico messo in atto è abdutivo: formula un’ipotesi su cosa troverà cliccando

Hotwords procedurali: es. avanti, indietro ecc. si ripete in modo uguale in tutto l’ipertesto e l’attivazione è sempre identica

Il processo logico è deduttivo da medesime premesse si arriva alle stesse conclusioni

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L’ipertesto risponde al

- reperimento rapido delle informazioni- indicizzazione di tipo associativo delle

informazioni

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La realizzazione dell’ipertesto

L’occorrente

- Raccolta del materiale- Scelta dei testi, delle immagini fisse e/o in

movimento, i suoni- Catalogazione del materiale- Trasposizione dei materiali da supporti originali a compatibili per il PC

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L’azione

- creazione della mappa concettuale

- organizzazione del progetto logico

- realizzazione del prodotto (scelta e utilizzo del software)

verifica dei contenuti, del funzionamento e dell’accessibilità

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La creazione della mappa concettuale prevede:

- scelta del testo- analisi concettuale del testo

- L’individuazione delle parole chiave (o concetto) e la creazione dei percorsi logici

Come la scelta del testo e delle relazioni tra gli argomenti sono soggettivi, così la mappa concettuale dipende dall’individuo e dalle sue scelte e, soprattutto, dallo

scopo per cui si realizza.

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L’ipertesto e la struttura: occorre

- l’articolazione del progetto- la fisionomia dell'opera- stabilire l'indice generale dell'opera - stabilire i sottoindici- stabilire le componenti da inserire (testo, video,

audio)e loro importanza nel contesto - i collegamenti tra nodi e argomenti- scelta del font da utilizzare (tipo, grandezza,

colore ecc.) e della veste grafica (fruibilità).- Occorre pianificare i compiti, i tempi e i costi!

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Il progetto deve essere testato da più collaboratori e la verifica non riguarda solo il funzionamento, ma anche refusi, leggibilità ecc.

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I tre requisiti delle variabili della struttura 

1) la scelta del tipo di struttura per la lettura/fruizione

2) cosa vogliamo comunicare

3) come vogliamo comunicare

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La struttura può essere:

- ad albero: il documento di partenza è il tronco da cui partono gli ipertesti, che possono avere ulterioriramificazioni.

- lineare: se il lettore non può modificare l’ordine stabilito da chi realizza il progetto si parla di struttura lineare. Questo approccio sfrutta poco le potenzialità dell’ipertesto e assomiglia alla struttura del libro

-

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- circolare: il documento è collegato alla Home Page e al

documento precedente e successivo.

- tridimensionale: ogni pagina/documento è collegato a

molte altre, tanto che è il fruitore a determinare la scelta

di quali informazioni recepire e in che ordine

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Il “cosa” e il “come” delle variabili della struttura 

Le parole chiave di ciascuna pagina devono indirizzare

(hyperlink) a una nuova porzione di testo (nuova pagina

in generale, qualche volta un altro periodo della stessa

pagina).

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Le regole fondamentali sono che da ogni pagina successiva sia possibile:- Ritornare alla pagina di partenza- Proseguire, se l’approfondimento continua in una nuova pagina- Rinviare ad altre pagine se sono presenti altri hyperlink

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I LONGOBARDINel 568 l'Italia fu invasa dai Longobardi: barbari originari della Scandinavia era ferocissimi e implacabili guerrieri. Guidati dal re Alboino l'Italia che era sotto il controllo dell'Impero d'Oriente. La capitale del regno

longobardo fu prima a Verona e poi a Pavia. La dominazione longobarda inizialmente fu crudele e oppressiva.

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Anticamente pagani, i Longobardi si erano prima convertiti all'arianesimo e poi, quando divenne cattolica la regina Teodolinda (591) abbracciarono il cattolicesimo. I Longobardi eressero molte chiese: celebre la chiesa di San Pietro in Ciel d'Oro a Pavia, costruita da Liutprando, che ospita le reliquie di Sant'Agostino.Il più grande re longobardo del VII secolo fu Rotari (636-652): emanò il celebre Editto nel quale raccolse tutte le leggi civili e penali, codificando il diritto consuetudinario longobardo, aprendolo però all'influenza del cristianesimo e del diritto romano.

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Nel 712 fu eletto re Liutprando: combatté vittoriosamente

contro i Bizantini, sottraendo loro dei territori. Il tentativo di unificare l'Italia sotto lo scettro

longobardo fu continuato da Astolfo (749-756), che riuscì a conquistare la più importante roccaforte bizantina, Ravenna. Quando egli tentò di conquistare anche

Roma, il Papa invocò il soccorso del re dei Franchi.

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Pipino il Breve sconfisse i Longobardi (756). L'ultimo re dei Longobardi, Desiderio, cercò di stringere un'alleanza con i Franchi, dando in sposa sua figlia Ermengarda al re franco Carlo Magno. Quando però Desiderio sottrasse alcuni territori al Papa questi chiamò nuovamente Carlo Magno che ripudiò Ermengarda, discese in Italia e, con la complicità di alcuni duchi traditori, sconfisse l'esercito longobardo (773). Il figlio di Desiderio, Adelchi, fuggì a Bisanzio, da dove ritornò in Italia con un nuovo esercito: ma fu sconfitto e ucciso in battaglia dai Franchi. A questo avvenimento storico si ispirò Alessandro Manzoni per

l’Adelchi.

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Barbari ScandinaviaAlboino Impero d'OrienteVeronaPaviaPaganiarianesimo Teodolinda cattolicesimo San Pietro in Ciel d'Oro Sant'Agostino

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Rotari LiutprandoAstolfo RavennaRomaFranchiPipino il BreveDesiderioErmengarda Carlo MagnoAdelchiBisanzioAlessandro Manzoni

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