Date post: | 02-May-2015 |
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EDUCAREALL’INTERCULTURALITA’
IL PATRIMONIO
ETNOANTROPOLOGICO
COME RISORSA
1 - EDUCAZIONE INTERCULTURALE E ANTROPOLOGIA
“Se si vuole che le aspirazioni verso una pedagogia interculturale
non rimangano astratte petizioni di principio, vuote dichiarazioni di
buona volontà, pronte a cedere rapidamente di fronte agli stereotipi
e ai pregiudizi che affollano la nostra vita quotidiana, ma anche i
nostri libri di testo e i nostri programmi scolastici, che si
condensano anche nella discriminazione silenziosa che operano i
nostri spazi e i nostri tempi scolastici, dobbiamo adoperarci con
tutti i mezzi per staccare l’insegnante dalla convinzione di essere
portatore di una monocultura, attuare una costante opera per
decentrare la sua visione del mondo, per far apparire contingenti e
storicamente determinati i modelli culturali in cui è stato allevato, e
che il suo gruppo sociale tende a diffondere, riprodurre, perpetrare”
(M. Callari Galli)
Scuola
Monoculturale Pluriculturale
Integrazione Inclusione
Misconoscimento delle Riconoscimento delle
differenze differenze
Uguaglianza (-) differenza Uguaglianza (+) differenza
Io-senza-noi Noi-individualizzato
Morale individualistica Etica del discorso
Agire strumentale Agire comunicativo
Indifferenza Solidarietà
Società multiculturale
Società che per ragioni contingenti di natura politica, economica o sociale
diventa pluralistica, quindi plurilingue e pluriculturale, poiché
culture diverse, storicamente separate in passato, si trovano rapidamente e
insistentemente accostate.
Multiculturalismo
Nozione introdotta in opposizione al pluriculturalismo del "melting pot",
ritenuto, nell’analisi della realtà delle grandi metropoli americane, un concetto integrazionista, dunque
politicamente meno favorevole alla coesistenza con pieni diritti delle
diverse minoranze.
Interculturalità
Espressione adottata nel 1980 in una pubblicazione dell’Unesco sui contatti tra
culture (Introduction aux études interculturelles) per rappresentare la politica
della convivenza e della solidarietà attiva. Indica un atteggiamento, un modo di vedere, un
traguardo da raggiungere, ed è il risultato di un percorso educativo finalizzato al riconoscimento
delle differenze.
Riconoscere la diversità
L’incontro con la diversità è un
incontro al limite o alla frontiera
dell’identità e di certi particolari
parametri di giudizio.
Questo incontro spesso produce scandalo, “impedimento”, e dà luogo ad azioni e a
reazioni di tipo morale.
La percezione del mondo
La nostra esperienza percettiva è culturalmente condizionata poiché siamo addestrati a “vedere” il mondo distinto nelle categorie che la nostra cultura ha
elaborato.
Costruire l’identità…
Definire un’identità è come marcare un confine con una linea di separazione: qui ci
sono io, lì ci sono gli altri.
…istituire le differenze
Separare, delimitare, non significa negare ciò che sta “oltre”, ma pensare ciò
che sta al di là in termini relazionali. Negando il rapporto di somiglianza tra
noi e gli altri istituiamo una differenza e definiamo noi stesi.
Monologiche dell’identità
Per posizionarci nel mondo e relazionarci con gli altri elaboriamo categorie sociali
che minimizzano le differenze e massimizzano le somiglianze. Produciamo
stereotipi ed etnocentrismi.
Per riconoscere le differenze
- negare il rapporto di somiglianza tra le cose e le persone
- affrontare lo scandalo della diversità- governare il sentimento di estraneità che
provoca l’altro- superare i pregiudizi etnocentrici- sviluppare capacità critiche e riflessive
L’antropologia,
ha promosso un ethos del confronto con altri modi di essere uomini in società, ha dato un valore alle differenze e ha
tematizzato il rapporto noi-altri in chiave critica e riflessiva
figlia dell’umanesimo etnografico maturato in Occidente con la scoperta del Nuovo Mondo,
L’alterità provoca “straniamento” e, per essere compresa, deve essere guardata con una prospettiva che
valorizzi le differenze
Valorizzare la diversità
Le differenze non sono un dato naturale, ma un prodotto del processo di categorizzazione/classificazione del mondo, tramite il quale l’uomo si realizza e il vivere sociale si mostra, lasciandosi conoscere.
Le differenze vengono istituite nella pratica sociale da quanti pensano, dicono e fanno in base a specifici punti di vista valoriali.
Critica della ragione etno-logica
L’opera di valorizzazione della diversità compiuta dall’antropologia collezionando e classificando culture, ci ha insegnato a declinare al plurale il concetto di cultura,
ma ha anche prodotto una discontinuità gerarchica tra noi (la modernità) e gli altri (la tradizione).
Prospettive contemporanee
La logica che governa i processi di interazione e di scambio dell’attuale “ecumene globale” è una “logica
meticcia” che presuppone continuità e interconnessioni tra noi e gli altri, tra modernità e tradizione.
Creolizzazione
Nell’attuale società la cultura è sempre più ibridata da incroci, impurità, mescolanze. E’ un pastiche, un collage, una combinazione di esperienze e una interconnessione di diversità.
Che fare?
“Se la realtà ci rimanda ripetutamente l’immagine di un mondo che assomiglia a una calca di differenze in costante movimento piuttosto che quella di un mondo di stati nazionali tutti d’un pezzo che, dall’alto della mongolfiera, possono essere comodamente riconosciuti e ordinati in blocchi e superblocchi, cos’altro ci resta da fare se non calarci nel fango di casi concreti, al prezzo di una perdita di validità generale, di sicurezza ed equilibrio intellettuale?”
(C. Geertz)