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E.G.po De Agostini sono ancora incerti. ... Per sciogliere questo interrogativo è necessario...

Date post: 10-Mar-2020
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IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGY DAL 30 GENNAIO AL 12 FEBBRAIO PAG.11 L’AZZARDO ONLINE Reti & servizi Il gioco al rialzo di Lottomatica Enrico Gardumi L’acquisizione di Gtech consentirà di rafforzare la posizione sullo scenario internazionale La società parteciperà a tutte le aste per lotterie forte di un potere contrattuale nuovo Grande colpo di mercato, operazio- ne coraggiosa o azzardo in piena regola. A pochi giorni dall’annuncio dell’acquisizio- ne del colosso del gaming online Gtech da parte di Lottomatica, i giudizi sull’opera- zione messa a segno dalla società del grup- po De Agostini sono ancora incerti. Quali sono le motivazioni che hanno spinto la compagnia capitanata da Lorenzo Pellic- cioli a comprare per 4 miliardi di euro una compagnia ben più grande per dimensioni e giro d’affari? Per sciogliere questo interrogativo è necessario considerare la posizione del- l’azienda in ambito nazionale, dove alcune incertezze sul futuro hanno giustificato una strategia di diversificazione del business capace di guardare ben oltre i confini del nostro paese. Ma andiamo per ordine. Lottomatica è una delle compagnie leader mondiali nella gestione delle lotterie visto che, a livello nazionale, è unica concessionaria dei mo- nopoli di Stato per quanto riguarda Lotto, Super Enalotto, Totocalcio e Totogol, Grat- ta e vinci, Totip e Tris. Giochi e puntate per un giro di affari di 27, 7 miliardi all’anno (dati Agicos relativi al 2005 n.d.r.) che, complice un paese di grandi scommettitori e l’imminente possi- bilità di puntare online, garantiscono alla compagnia italiana, da sola, il controllo del 14% del mercato mondiale. Ma come tutte le concessioni anche quella delle lotterie non è sempiterna, la scadenza del contratto è anzi dietro l’angolo, nel 2011, data in cui la gestione delle lotterie potrebbe essere affidata di nuovo a Lotto- matica oppure a qualche altra società. Ed è probabile che sia stata proprio l’incertezza legata ad un mancato rinnovo della concessione, ad aver spinto i vertici dell’azienda novarese alla diversificazione degli investimenti: “Con Gtech passiamo dal 14% al 63% del mercato mondiale – ha dichiarato Lorenzo Pelliccioli, ammini- stratore delegato di Lottomatica – questo ci mette in una posizione privilegiata nel co- gliere le opportunità nei mercati emergenti. Se i cinesi informatizzassero tutte le loro lotterie, chi meglio di noi avrebbe a questo punto la forza finanziaria per investire nella rete e nelle infrastrutture necessarie?”. Con Gtech, quindi, Lottomatica si assicu- ra una posizione di leadership indiscutibile (il primo dei concorrenti è Smgs con il 13%) e si accredita come la compagnia più quotata a livello planetario nella gestione del gaming online. Oltretutto, è difficile immaginare che i monopoli di Stato italia- ni decidano di affidare la gestione di Lotto e Superenalotto ad un altro committente, visto che hanno in casa il numero uno. “ Parteciperemo a tutte le aste per gestire lotterie nazionali potendo far leva su una dimensione tecnologica ed economica su- periore – spiega Pelliccioli – Lottomatica e Gtech fonderanno le loro competenze che nel primo caso sono votate al marketing dei giochi e nel secondo più all’aspetto tecnologico delle scommesse online”. Ci sono comunque altre ragioni, oltre alla scadenza della concessione, per spiegare l’interesse del gruppo De Agostini verso un maggiore radicamento di Lottomatica anche nel settore del gaming italiano. Quella delle lotterie, infatti, è la quinta industria del paese in termini di fatturato. Nel 2005 il mercato dei giochi ha fatto registrare una crescita dell’11,33% rispetto all’anno precedente, ma è dal 2001 che il mercato procede a ritmi scoppiettanti. A far da traino sono soprattutto gli apparecchi da intrattenimento che regalano vincite in denaro: i video poker o le new slot che in Italia sono più di 170.000 e per cui gli italiani, sfidando la sorte, hanno speso que- st’anno 10,5 miliardi di euro con un incre- mento del 162,5% rispetto al 2004 (dati resi noti dall’Agenzia Giornalistica Concorsi e Scommesse). Meno attraenti ma comun- que molto remunerativi i Gratta e vinci e le lotterie: nel 2005, complessivamente, i due giochi hanno registrato un balzo in avanti del 102% rispetto agli incassi del 2004. Unica voce stonata è il vecchio Lotto, che registra una pesante battuta di arresto nel 2005 (-37%), anche se sembra sia stato un anomalo ritardo del numero 53 sulla ruota di Venezia a determinare la forte debacle. “Ma è l’avvento della tecnologia come mezzo abilitante per scommettere e quindi la possibilità di puntare da remoto che darà, molto probabilmente, una forte accelera- zione al business del gaming nel prossimo futuro: il cellulare, il digitale terrestre e persino l’Ip tv sono strumenti che possono essere facilmente utilizzati per scommette- re da casa o comunque senza recarsi nelle ricevitorie e nei punti Snai”, sostiene Mario Tomasi, esperto di telecommunication me- dia di Bain and Company. Sembra infatti che la componente emoti- va sia determinante per gli scommettitori, e la possibilità di puntare istantaneamente, assecondando un impulso, potrebbe essere decisiva per l’incremento complessivo del volume di gioco: “Tutti gli strumenti di re- mote betting aiuteranno ad incrementare le opportunità di gioco, coinvolgendo target più ampi di consumatori – continua Tomasi – sarà possibile intercettare situazioni spe- cifiche ed emotivamente favorevoli”. Le stime di mercato sono ancora im- prontate alla cautela per quanto riguarda il mercato del remote gaming, e questo per- ché il successo dei nuovi servizi dipenderà dall’abilità di Lottomatica nel promuovere efficaci politiche di marketing, ma anche dalla sinergia che si riuscirà a sviluppare con i gestori delle reti (nel caso del cel- lulare) o i gestori dei canali (nel caso del digitale terrestre e dell’Ip tv). Tomasi (Bain) «Il remote betting aumenterà le opportunità e gli scommettitori» Lorenzo Pelliccioli «Con il 63% del mercato ci candidiamo a gestire il gamblig online mondiale» Lottomatica si prepara ad aggredire un mercato da 1300 miliardi di dollari dove l’online conta per circa un decimo Le messi d’oro del mondo che scommette Che ambizioni di mercato può avere l’accoppiata Lottomatica-Gtech nell’immenso e ricchissimo calderone del gamblig mondiale. Tra lotterie, lotto, casinò, scommesse (online e non), la febbre del gioco brucia ogni anno 1300 miliardi di dollari (il bilancio federale Usa è di 1800) con un ritmo di crescita stimato nell’ordine dei 5-6 punti percen- tuali anno su anno (dati Accenture). Una gallina dalle uova d’oro che parla molte lingue considerata l’equa diffusione degli scommettitori a livello planetario: Il 40% in Nord America, il 20-25% in Europa e il 30% nelle regioni dell’Asia Pacifico, uno dei mercati considerati più promettenti per il futuro. Il fatturato delle scommesse su Internet rappresenta ancora una piccola fetta della torta globale, anche se secondo Accenture potrebbe arrivare al 10% entro il 2008: “Al di là del cruciale tasso di cre- scita – afferma Marco Vernocchi, respon- sabile media e entertainment di Accenture – Internet è importante perché avvicina al gioco, lo semplifica e impone lo svilup- po di programmi sempre più divertenti, rappresentando un orizzonte di sviluppo molto interessante anche per l’industria del software”. Ed è proprio sulle prospettive di crescita del fronte online che Lottomatica e Gtech, unite, potranno imporsi in un settore dove, tra grandi e piccole, sono 1800 le imprese che producono un fatturato di 6 miliardi di dollari (con un incremento del 46% an- no su anno). L’eccellenza tecnologica di Gtech aiuterà nel difficile traghettamento che porterà Lottomatica a trasformarsi da grosso gestore di lotterie nazionali nel più grande provider di scommesse online del mondo. Le prospettive dell’online sono così appetibili che investitori del calibro di Merrill Lynch e Goldman Sachs hanno già investito massicciamente in società di gambling (poker, roulette, scommesse sportive, lotterie e altro) nonostante molti governi cerchino di ancora di arginare il fenomeno: sono ben sei gli Stati america- ni che vietano la costituzione di società di betting online e, malgrado i divieti, in Ci- na sono oltre 20 milioni gli scommettitori che utilizzano Internet abitualmente. Anche nel vecchio continente, l’entu- siasmo degli scommettitori via Internet ha dovuto subire una battuta d’arresto quando, lo scorso dicembre, il Parlamen- to europeo ha deciso di non inserire nella direttiva sui servizi il gioco d’azzardo. L’ostruzionismo di alcuni governi oc- cidentali, però, è destinato presto o tardi a capitolare di fronte a un’industria del gioco abilissima nel trovare scappatoie di ogni genere. Molte società di gam- bling online hanno provvidenzialmente stabilito la loro sede legale in Costa Rica o a Gibilterra, anche se i loro titoli sono quotati (nella maggior parte dei casi) alla borsa di Londra e i loro clienti sono in prevalenza americani. Anche in Oriente, nell’est Europa e in Russia la passione del gioco non rallenta la crescita nonostante i freni delle autorità e in Italia, su La7, è partita la scommessa interattiva. E.G. Vernocchi (Accenture): «Internet è importante perchè avvicina al gioco lo semplifica e impone lo sviluppo di idee nuove» D al 20 febbraio al 17 mar- zo si svolgerà il Mul- tinational Experiment 4 (MNE 4) che ha lo scopo di indagare l’impiego delle capacità internazionali più disparate (eco- nomiche, militari, diplomatiche, informatiche, ecc.) per influen- zare positivamente gli ambienti ostili. I partecipanti sono l’Allied Command Transformation della Nato, l’Australia, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, la Finlandia, la Svezia e gli Usa. Ciascuno dei partecipanti con- durrà una parte dell’esercizio ba- sato sulla risposta in tempo reale agli sviluppi delle operazioni a livello di comando operativo, al fine di esplorare come lavorare tutti insieme nelle operazioni di stabilizzazione. Lo scenario del MNE4 si basa sulla corrente situazione politica e militare in Afghanistan, utiliz- zando i dati globali di situazione attuali, coerentemente con i requisiti e gli obiettivi dell’eser- cizio. È il più grosso esperimento mai tentato di esercitazione multina- zionale integrando più modelli di simulazione computerizzati, per interagire nel modo più realistico possibile, al fine di integrare a loro volta credibilmente catene decisionali, procedure e impiego razionalizzato di risorse. Sono ovviamente numerose le questioni da risolvere, come, so- lo per fare due esempi, le barriere della lingua e la trasmissione dei dati riservati. Si lavorerà in banda larga di 20 megabytes al secondo, portando sugli schermi distribuiti nelle varie località della Terra la stessa immagine simultanea- mente, per simulare l’impiego di nuovi sistemi d’arma, nuove pro- cedure, le nuove possibilità delle tecnologie emergenti e nuovi mo- delli di intervento delle coalizioni internazionali, dalle operazioni di stabilizzazione ai combattimenti nei centri abitati, sperimentando in simulazione le capacità delle armi e degli equipaggiamenti che saranno disponibili dal 2015 ed oltre. È certamente uno di quegli esperimenti destinati ad aprire nuove strade ben oltre l’ambiente politico militare da cui parte. Dov’è e che cosa fa l’Italia nel frattempo? Pare che, come al solito, manchino i finanziamenti necessari. Ma intanto sono state scoperte regalie per milioni di euro ai superburocrati del mini- stero dell’economia. Costoro ci assicureranno l’innovazione? *Generale Manovre virtuali e fondi che mancano PIERO LAPORTA* L’Italia non parteciperà al Multinational Experiment 4: non ci sono i soldi TRIPWIRE
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Page 1: E.G.po De Agostini sono ancora incerti. ... Per sciogliere questo interrogativo è necessario considerare la posizione del-l’azienda in ambito nazionale, dove alcune incertezze sul

IL GIORNALE DELL’INFORMATION & COMMUNICATION TECHNOLOGYDAL 30 GENNAIO AL 12 FEBBRAIOPAG.11

L ’ A Z Z A R D O O N L I N EReti&servizi

Il gioco al rialzo di Lottomatica

Enrico Gardumi

L’acquisizione di Gtech consentirà di rafforzare la posizione sullo scenario internazionaleLa società parteciperà a tutte le aste per lotterie forte di un potere contrattuale nuovo

Grande colpo di mercato, operazio-ne coraggiosa o azzardo in piena regola. A pochi giorni dall’annuncio dell’acquisizio-ne del colosso del gaming online Gtech da parte di Lottomatica, i giudizi sull’opera-zione messa a segno dalla società del grup-po De Agostini sono ancora incerti. Quali sono le motivazioni che hanno spinto la compagnia capitanata da Lorenzo Pellic-cioli a comprare per 4 miliardi di euro una compagnia ben più grande per dimensioni e giro d’affari?

Per sciogliere questo interrogativo è necessario considerare la posizione del-l’azienda in ambito nazionale, dove alcune incertezze sul futuro hanno giustificato una strategia di diversificazione del business capace di guardare ben oltre i confini del nostro paese.

Ma andiamo per ordine. Lottomatica è una delle compagnie leader mondiali nella gestione delle lotterie visto che, a livello nazionale, è unica concessionaria dei mo-nopoli di Stato per quanto riguarda Lotto, Super Enalotto, Totocalcio e Totogol, Grat-ta e vinci, Totip e Tris.

Giochi e puntate per un giro di affari di 27, 7 miliardi all’anno (dati Agicos relativi al 2005 n.d.r.) che, complice un paese di grandi scommettitori e l’imminente possi-bilità di puntare online, garantiscono alla compagnia italiana, da sola, il controllo del 14% del mercato mondiale.

Ma come tutte le concessioni anche quella delle lotterie non è sempiterna, la scadenza del contratto è anzi dietro l’angolo, nel 2011, data in cui la gestione delle lotterie potrebbe essere affidata di nuovo a Lotto-matica oppure a qualche altra società.

Ed è probabile che sia stata proprio l’incertezza legata ad un mancato rinnovo della concessione, ad aver spinto i vertici dell’azienda novarese alla diversificazione degli investimenti: “Con Gtech passiamo dal 14% al 63% del mercato mondiale – ha dichiarato Lorenzo Pelliccioli, ammini-stratore delegato di Lottomatica – questo ci mette in una posizione privilegiata nel co-gliere le opportunità nei mercati emergenti. Se i cinesi informatizzassero tutte le loro lotterie, chi meglio di noi avrebbe a questo punto la forza finanziaria per investire nella rete e nelle infrastrutture necessarie?”.

Con Gtech, quindi, Lottomatica si assicu-ra una posizione di leadership indiscutibile (il primo dei concorrenti è Smgs con il 13%) e si accredita come la compagnia più quotata a livello planetario nella gestione del gaming online. Oltretutto, è difficile immaginare che i monopoli di Stato italia-ni decidano di affidare la gestione di Lotto e Superenalotto ad un altro committente, visto che hanno in casa il numero uno.

“ Parteciperemo a tutte le aste per gestire lotterie nazionali potendo far leva su una dimensione tecnologica ed economica su-periore – spiega Pelliccioli – Lottomatica e Gtech fonderanno le loro competenze che nel primo caso sono votate al marketing dei giochi e nel secondo più all’aspetto tecnologico delle scommesse online”.

Ci sono comunque altre ragioni, oltre alla scadenza della concessione, per spiegare

l’interesse del gruppo De Agostini verso un maggiore radicamento di Lottomatica anche nel settore del gaming italiano.

Quella delle lotterie, infatti, è la quinta industria del paese in termini di fatturato. Nel 2005 il mercato dei giochi ha fatto registrare una crescita dell’11,33% rispetto all’anno precedente, ma è dal 2001 che il mercato procede a ritmi scoppiettanti. A far da traino sono soprattutto gli apparecchi da intrattenimento che regalano vincite in denaro: i video poker o le new slot che in Italia sono più di 170.000 e per cui gli italiani, sfidando la sorte, hanno speso que-st’anno 10,5 miliardi di euro con un incre-mento del 162,5% rispetto al 2004 (dati resi noti dall’Agenzia Giornalistica Concorsi e Scommesse). Meno attraenti ma comun-que molto remunerativi i Gratta e vinci e le lotterie: nel 2005, complessivamente, i due giochi hanno registrato un balzo in avanti del 102% rispetto agli incassi del 2004.

Unica voce stonata è il vecchio Lotto, che registra una pesante battuta di arresto nel 2005 (-37%), anche se sembra sia stato un anomalo ritardo del numero 53 sulla ruota di Venezia a determinare la forte debacle.

“Ma è l’avvento della tecnologia come mezzo abilitante per scommettere e quindi la possibilità di puntare da remoto che darà,

molto probabilmente, una forte accelera-zione al business del gaming nel prossimo futuro: il cellulare, il digitale terrestre e persino l’Ip tv sono strumenti che possono essere facilmente utilizzati per scommette-re da casa o comunque senza recarsi nelle ricevitorie e nei punti Snai”, sostiene Mario Tomasi, esperto di telecommunication me-dia di Bain and Company.

Sembra infatti che la componente emoti-va sia determinante per gli scommettitori, e la possibilità di puntare istantaneamente, assecondando un impulso, potrebbe essere decisiva per l’incremento complessivo del volume di gioco: “Tutti gli strumenti di re-mote betting aiuteranno ad incrementare le opportunità di gioco, coinvolgendo target più ampi di consumatori – continua Tomasi – sarà possibile intercettare situazioni spe-cifiche ed emotivamente favorevoli”.

Le stime di mercato sono ancora im-prontate alla cautela per quanto riguarda il mercato del remote gaming, e questo per-ché il successo dei nuovi servizi dipenderà dall’abilità di Lottomatica nel promuovere efficaci politiche di marketing, ma anche dalla sinergia che si riuscirà a sviluppare con i gestori delle reti (nel caso del cel-lulare) o i gestori dei canali (nel caso del digitale terrestre e dell’Ip tv).

Tomasi (Bain) «Il remote betting aumenterà le opportunità e gli scommettitori»

Lorenzo Pelliccioli«Con il 63% del mercato ci candidiamo a gestire il gamblig online mondiale»

Lottomatica si prepara ad aggredire un mercato da 1300 miliardi di dollari dove l’online conta per circa un decimoLe messi d’oro del mondo che scommette

Che ambizioni di mercato può avere l’accoppiata Lottomatica-Gtech nell’immenso e ricchissimo calderone del gamblig mondiale. Tra lotterie, lotto, casinò, scommesse (online e non), la febbre del gioco brucia ogni anno 1300 miliardi di dollari (il bilancio federale Usa è di 1800) con un ritmo di crescita stimato nell’ordine dei 5-6 punti percen-tuali anno su anno (dati Accenture). Una gallina dalle uova d’oro che parla molte lingue considerata l’equa diffusione degli scommettitori a livello planetario: Il 40% in Nord America, il 20-25% in Europa e il 30% nelle regioni dell’Asia Pacifico, uno dei mercati considerati più promettenti per il futuro. Il fatturato delle scommesse su Internet rappresenta ancora una piccola fetta della torta globale, anche se secondo Accenture potrebbe arrivare al 10% entro il 2008: “Al di là del cruciale tasso di cre-scita – afferma Marco Vernocchi, respon-sabile media e entertainment di Accenture – Internet è importante perché avvicina al gioco, lo semplifica e impone lo svilup-

po di programmi sempre più divertenti, rappresentando un orizzonte di sviluppo molto interessante anche per l’industria del software”.

Ed è proprio sulle prospettive di crescita del fronte online che Lottomatica e Gtech, unite, potranno imporsi in un settore dove, tra grandi e piccole, sono 1800 le imprese che producono un fatturato di 6 miliardi di dollari (con un incremento del 46% an-no su anno). L’eccellenza tecnologica di Gtech aiuterà nel difficile traghettamento che porterà Lottomatica a trasformarsi da grosso gestore di lotterie nazionali nel più grande provider di scommesse online del mondo.

Le prospettive dell’online sono così appetibili che investitori del calibro di Merrill Lynch e Goldman Sachs hanno già investito massicciamente in società di gambling (poker, roulette, scommesse sportive, lotterie e altro) nonostante molti governi cerchino di ancora di arginare il fenomeno: sono ben sei gli Stati america-ni che vietano la costituzione di società di

betting online e, malgrado i divieti, in Ci-na sono oltre 20 milioni gli scommettitori che utilizzano Internet abitualmente.

Anche nel vecchio continente, l’entu-siasmo degli scommettitori via Internet ha dovuto subire una battuta d’arresto quando, lo scorso dicembre, il Parlamen-to europeo ha deciso di non inserire nella direttiva sui servizi il gioco d’azzardo.

L’ostruzionismo di alcuni governi oc-cidentali, però, è destinato presto o tardi a capitolare di fronte a un’industria del gioco abilissima nel trovare scappatoie di ogni genere. Molte società di gam-bling online hanno provvidenzialmente stabilito la loro sede legale in Costa Rica o a Gibilterra, anche se i loro titoli sono quotati (nella maggior parte dei casi) alla borsa di Londra e i loro clienti sono in prevalenza americani. Anche in Oriente, nell’est Europa e in Russia la passione del gioco non rallenta la crescita nonostante i freni delle autorità e in Italia, su La7, è partita la scommessa interattiva.

E.G.

Vernocchi (Accenture): «Internet è importante perchè avvicina al gioco lo semplifica e impone lo sviluppo di idee nuove»

A partire da questo numero inizia la collaborazione settimanale di Piero Laporta. Egli è un generale dell’esercito con una vasta esperienza nella politica militare internazionale e l’applicazione delle newtech in campostrategico. Collabora con numerose testate italiane e straniere. In questa sede esprime opinioni a titolo personale.

Dal 20 febbraio al 17 mar-zo si svolgerà il Mul-tinational Experiment

4 (MNE 4) che ha lo scopo di indagare l’impiego delle capacità internazionali più disparate (eco-nomiche, militari, diplomatiche, informatiche, ecc.) per influen-zare positivamente gli ambienti ostili. I partecipanti sono l’Allied Command Transformation della Nato, l’Australia, la Francia, la Germania, la Gran Bretagna, la Finlandia, la Svezia e gli Usa. Ciascuno dei partecipanti con-durrà una parte dell’esercizio ba-sato sulla risposta in tempo reale agli sviluppi delle operazioni a livello di comando operativo, al

fine di esplorare come lavorare tutti insieme nelle operazioni di stabilizzazione.

Lo scenario del MNE4 si basa sulla corrente situazione politica e militare in Afghanistan, utiliz-zando i dati globali di situazione attuali, coerentemente con i requisiti e gli obiettivi dell’eser-cizio.

È il più grosso esperimento mai

tentato di esercitazione multina-zionale integrando più modelli di simulazione computerizzati, per interagire nel modo più realistico possibile, al fine di integrare a loro volta credibilmente catene decisionali, procedure e impiego razionalizzato di risorse.

Sono ovviamente numerose le questioni da risolvere, come, so-lo per fare due esempi, le barriere

della lingua e la trasmissione dei dati riservati. Si lavorerà in banda larga di 20 megabytes al secondo, portando sugli schermi distribuiti nelle varie località della Terra la stessa immagine simultanea-mente, per simulare l’impiego di nuovi sistemi d’arma, nuove pro-cedure, le nuove possibilità delle tecnologie emergenti e nuovi mo-delli di intervento delle coalizioni

internazionali, dalle operazioni di stabilizzazione ai combattimenti nei centri abitati, sperimentando in simulazione le capacità delle armi e degli equipaggiamenti che saranno disponibili dal 2015 ed oltre. È certamente uno di quegli esperimenti destinati ad aprire nuove strade ben oltre l’ambiente politico militare da cui parte.

Dov’è e che cosa fa l’Italia nel frattempo? Pare che, come al solito, manchino i finanziamenti necessari. Ma intanto sono state scoperte regalie per milioni di euro ai superburocrati del mini-stero dell’economia. Costoro ci assicureranno l’innovazione?

*Generale

Manovre virtuali e fondi che mancanoPIERO LAPORTA*

L’Italia non parteciperà al Multinational Experiment 4: non ci sono i soldi

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