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ELABORATO - Saronno · 2018. 7. 12. · Scala Data 26/04/2018 OPERA FASE PROGETTO DESCRIZIONE...

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Scala Data 26/04/2018 OPERA FASE PROGETTO DESCRIZIONE ELABORATO Consorzio Parco del Lura Largo Clerici, 1 22071 Cadorago, CO tel. +39 031901491 [email protected] Il Responsabile Unico del Procedimento Arch. Francesco Occhiuto - Albo Varese n. 1878 Città di Saronno RUP Arch. Adriana Gulizia - Albo Milano n. 12575 CUP E76E140000900005 StudioAssociatoCeriani - vicolo Santa Marta 19, Saronno (VA) 21047 - @: [email protected] - tel/fax 02 96193768 Progetto di qualificazione e valorizzazione delle aree pertinenziali di cascina della vigna per la creazione di un sistema di spazi aperti verdi tra ambito urbano e periurbano Arch. Ceriani PietroFrancesco Data Responsabile dell'aggiornamento Responsabile della validazione AGGIORNAMENTI PROGETTISTI Ing. Alessandro Ceriani percorso file: nome file: ELABORATO ELABORATO 15 _ Progetto impianto elettrico e fotovoltaico.pdf Y:\00_PC_PAOLO\10_2017_PARCO LURA_progetto esecutivo\2018_PROGETTO ESECUTIVO_II° REV\ESECUTIVO II REV 2018 .0174.rte PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO E FOTOVOLTAICO 15 Progetto ESECUTIVO 31/05/2018 Studio Associato Ceriani
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Scala

Data 26/04/2018

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Consorzio Parco del Lura

Largo Clerici, 1

22071 Cadorago, CO

tel. +39 031901491

[email protected]

Il Responsabile Unico del Procedimento

Arch. Francesco Occhiuto - Albo Varese n. 1878

Città di Saronno

RUP Arch. Adriana Gulizia - Albo Milano n. 12575

CUP E76E140000900005

StudioAssociatoCeriani - vicolo Santa Marta 19, Saronno (VA) 21047 - @: [email protected] - tel/fax 02 96193768

Progetto di qualificazione e valorizzazione delle aree pertinenziali di cascina della vigna

per la creazione di un sistema di spazi aperti verdi tra ambito urbano e periurbano

Arch. Ceriani PietroFrancesco

Data Responsabile dell'aggiornamento Responsabile della validazione

AGGIORNAMENTI

PR

OG

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Ing. Alessandro Ceriani

percorso file:

nome file:

ELABORATO

ELABORATO 15 _ Progetto impianto elettrico e fotovoltaico.pdfY:\00_PC_PAOLO\10_2017_PARCO LURA_progetto esecutivo\2018_PROGETTO ESECUTIVO_II° REV\ESECUTIVO II REV 2018 .0174.rte

PROGETTO IMPIANTO ELETTRICO E FOTOVOLTAICO

15

Progetto ESECUTIVO

31/05/2018 Studio Associato Ceriani

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Studio Tecnico Pigorini Ing. StefanoProgettazione impianti tecnologici

via Pellegrini n° 10, 21047 - Saronno (VA)tel-fax 02/9604152

P.Iva 02174660122

Progetto impianto elettrico

OGGETTO: Progetto di qualificazione e valorizzazione delle aree pertinenziali di cascina dellavigna per la creazione di un sistema di spazi aperti verdi tra ambito urbano e periurbano

IMPIANTO: fg. 2, sez. Cassina Ferrara, mappale 125 21047 – SARONNO (VA)

DATA: 01/12/2017 DATA VAR.: 01/04/18 NS. RIF.: pahb11.doc

Il Progettista

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Studio Tecnico Pigorini * Saronno-via Pellegrini n° 10 * tel/fax 02-9604152 * e-mail [email protected] 1

INDICE

Cap.1: RIFERIMENTI NORMATIVI ............................................................. 2

Cap.2: DATI DI PROGETTO .......................................................................... 4

Cap.3: CRITERI DI SCELTA DELLE PROTEZIONI ................................... 6

Cap.4: PRESCRIZIONI GENERALI PER L’IMPIANTO ELETTRICO ....... 8

Cap.5: DESCRIZIONE IMPIANTO IN OGGETTO ..................................... 22

Cap.6: VERIFICHE, DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA,

GARANZIE ........................................................................................ 26

Cap.7 SCHEMI ELETTRICI ........................................................................ 28

Cap.8 DOCUMENTI ALLEGATI ................................................................ 29

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Cap.1: RIFERIMENTI NORMATIVI

1.1) IMPIANTI ELETTRICI

- Norma CEI 0-2.

Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti

elettrici.

- Norma CEI 0-3.

Guida per la compilazione della dichiarazione di conformità e relativi

allegati.

- Norma CEI 11-37.

Guida per l’esecuzione degli impianti di terra di stabilimenti industriali per

sistemi di I, II e III categoria.

- Norma CEI 64-8.

Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000V in

corrente alternata e a 1500V in corrente continua.

- Norma CEI 64-50.

Edilizia residenziale. Guida per l’integrazione nell’edificio degli impianti

elettrici utilizzatori, ausiliari, telefonici e di trasmissione dati. Criteri

generali.

- Norma CEI EN 60059 (CEI 8-7).

Correnti nominali IEC.

- Norma CEI EN 60079-10 (CEI 31-30).

Costruzioni elettriche per atmosfere esplosive per la presenza di gas.

Parte 10: classificazione dei luoghi pericolosi.

- Norma UNI-EN 1838.

Applicazione dell’illuminotecnica – Illuminazione di emergenza.

- Legge n° 186 del 01/03/68.

Disposizioni concernenti la produzione di materiali, apparecchiature,

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macchinari, installazioni ed impianti elettrici ed elettronici.

- D.M. n° 37 del 22/01/2008.

Riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli

impianti all’interno degli edifici.

1.2) PREVENZIONE INCENDI

- DPR n° 151 del 01/08/2011.

Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti

relativi alla prevenzione degli incendi.

1.3) AMBIENTI DI LAVORO

- D.L. n° 81/2008 del 09/04/2008.

Attuazione dell’art. 1 della legge 3 Agosto 2007, n. 123, in materia di tutela

della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

1.4) VARIE

- D.M. n° 236 del 14/06/89.

Prescrizioni tecniche necessarie a garantire l’accessibilità, l’adattabilità e la

visitabilità degli edifici privati e di edilizia residenziale pubblica

sovvenzionata ed agevolata ai fini del superamento e dell’eliminazione delle

barriere architettoniche.

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Cap.2: DATI DI PROGETTO

2.0) OGGETTO

La presente relazione tecnica è parte integrante del progetto dell’impianto

elettrico dello stabile sito a Saronno (VA), dati catastali: fg. 2, sez. Cassina

Ferrara, mappale 125.

Lo stabile sarà adibito a punto di ristoro per il viandante.

2.1) FORNITURA DELL’ENERGIA

La fornitura dell’energia avviene tramite n° 1 contatore trifase con tensione di

esercizio di 230/400V a 50Hz.

Si assume la corrente di cortocircuito nel punto di consegna non maggiore di

6kA, poichè l’interruttore limitatore dell’ente erogatore ha tale potere di

interruzione.

Pertanto, la tipologia dell’impianto è T.T. di I^ categoria.

2.2) POTENZA INSTALLATA

Consultare schemi unifilari allegati.

2.3) AREE CON PERICOLO DI ESPLOSIONE OD INCENDIO

Con specifico riferimento ai locali oggetto dei nuovi interventi impiantistici

possiamo affermare quanto segue.

2.3.1) Aree con pericolo di esplosione

Non esistono luoghi classificabili, secondo la norma CEI EN 60079-10, con

pericolo di esplosione quali centrali termiche o altri ambienti con sostanze

pericolose in lavorazione o stoccaggio.

2.3.2) Luoghi a maggior rischio in caso di incendio

Non esistono luoghi a maggior rischio in caso di incendio per:

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- elevata densità di affollamento (tipo A);

- la presenza di strutture combustibili (tipo B);

- la presenza di materiale infiammabile in lavorazione e/o deposito (tipo C).

Il carico d’incendio stimato è non maggiore a 20kg-legna/m2

.

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Cap.3: CRITERI DI SCELTA DELLE PROTEZIONI

3.1) PROTEZIONE DAI CONTATTI INDIRETTI NEI SISTEMI TT (CEI

64-8 sez. 413.1.4.2)

La protezione dai contatti indiretti sarà quella normalmente impiegata per tali

tipi di impianti; coordinamento tra impianto di terra ed interruttori differenziali

installati in modo tale che sia verificata la relazione:

RA ⋅ Ia

dove R

< 50

A rappresenta il valore della resistenza di terra, 50 è il massimo valore

ammesso per la tensione di contatto ed Ia il valore della corrente nominale di

intervento I∆n

del dispositivo differenziale utilizzato.

3.2) PROTEZIONE DAI CONTATTI DIRETTI (CEI 64-8 sez. 412)

Al fine di garantire un’adeguata protezione dai contatti diretti, il grado di

protezione minimo degli involucri contenenti dispositivi elettrici deve essere

IPXXB. Gli stessi involucri ubicati ad altezza inferiore a 2,5m devono avere

grado di protezione IPXXD lungo le superfici orizzontali.

Sarà utilizzato, come protezione aggiunta, l’interruttore differenziale da 30mA.

3.3) PROTEZIONE DEI CAVI DALLE SOVRACORRENTI (CEI 64-8

sez. 431-435)

La corrente di corto circuito stimata nel punto di consegna dell’energia è di

16kA; la protezione dai corto circuiti sarà garantita dalla scelta del potere di

interruzione delle protezioni in base al seguente criterio:

- non minore di 4,5kA, nel punto di consegna;

- non minore delle correnti di corto circuito calcolate negli altri punti di

installazione e comunque non superiore a 4,5kA.

La protezione dai sovraccarichi sarà garantita dalla scelta dei dispositivi di

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protezione in base alle seguenti regole:

IB < In < Iz

I

(magnetotermico)

B < In < 0,9⋅Iz

dove :

(fusibile)

- Iz

- I

è la portata massima del cavo;

n

- I

è la corrente nominale di intervento della protezione (magnetotermico o

fusibile);

B è la corrente di impiego stimata in base al carico elettrico allacciato alla

linea da proteggere.

Per ulteriori dettagli vedere schemi unifilari allegati.

3.4) LIMITAZIONE DELLA CADUTA DI TENSIONE (CEI 64-8 sez. 525)

La sezione dei cavi relativi alle linee di energia è stata scelta, oltre che in base

alla corrente di impiego, anche in base alle lunghezze delle linee, in modo da

limitare la caduta di tensione agli utilizzatori entro il 4% della tensione

nominale, come prescritto dalla Norma.

Per ulteriori dettagli vedere schemi unifilari allegati.

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Cap.4: PRESCRIZIONI GENERALI PER L’IMPIANTO

ELETTRICO

4.0) PREMESSA

Le seguenti indicazioni di carattere generale sono valide salvo specifiche

prescrizioni ai capp. successivi o negli elaborati grafici.

4.1) SCELTA DEI MATERIALI PER L’INSTALLAZIONE

Tutti i materiali elettrici utilizzati devono essere muniti di marchio IMQ o di

altro marchio di conformità alle norme di uno dei paesi della Comunità

Economica Europea. In assenza di marchio, di attestato o di una relazione di

conformità rilasciata da un organismo autorizzato, i componenti elettrici devono

essere dichiarati conformi alle rispettive norme dal costruttore. Tutto il

materiale deve essere in ogni caso provvisto di marcatura CE.

In relazione al tipo di materiale utilizzato si consigliano le seguenti case

costruttrici:

- cavi delle ditte Ceat, Pirelli;

- tubi-guaine in pvc, con relativi accessori, delle ditte Gewiss, Dielectrix, Inset,

Induplast;

- tubi-guaine metallici, con relativi accessori, delle ditte Rtgamma, Teaflex;

- canali portacavi metallici, con relativi accessori, delle ditte Rtgamma, Naxso;

- canali portacavi plastici o in vetroresina, con relativi accessori, delle ditte

Canalplast, Bocchiotti, Ebo;

- binari elettrificati delle ditte Telemecanique, Zucchini, Pogliano;

- cassette di derivazione delle ditte Gewiss, Legrand, Bticino, Rtgamma;

- interruttori automatici delle ditte Merlin Gerin, Bticino, ABB;

- fusibili e portafusibili delle ditte Legrand, Wemer;

- centralini e cassette delle ditte Gewiss, Bticino, Merlin Gerin, ABB;

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- armadi delle ditte Merlin Gerin, Bticino, ABB;

- prese industriali delle ditte Gewiss, Palazzoli;

- apparecchi e frutti componibili delle ditte Bticino, Vimar, Gewiss;

- corpi illuminanti delle ditte Disano, Philips, Gewiss, Zumtobel;

- materiale per impianti di terra e/o parafulmini delle ditte Carpaneto, Dehn;

- materiale per impianti antideflagranti delle ditte Coelbo, Cortem.

4.2) CAVI

L’isolante, in pvc o gomma G7, deve avere caratteristiche di non propagazione

dell’incendio (CEI 20-22) e tensione di isolamento di 450/750V (N07V-K,

FROR 450/750V) o superiore (N1VV-K, FG7OR, FG7R); i cavi posati in

tubazione interrata devono essere provvisti di guaina ed avere tensione di

isolamento di 0,6/1kV (N1VV-K, FG7OR, FG7R).

La sezione minima dei cavi di energia, in relazione alla corrente nominale (In

- 1,5mm

)

di protezione termica del dispositivo installato a monte del cavo stesso, deve

essere non inferiore a: 2, per In

- 4mm

< 10A; 2, per 20A < In

- 10mm

< 25A; 2, per 32A < In

- 25mm

< 40A; 2, per 63A < In

- 50mm

< 80A; 2, per 100A < In

- 95mm

< 125A; 2, per 160A < In

- 2,5mm

< 200A;

2, per 10A < In

- 6mm

< 20A; 2, per 25A < In

- 16mm

< 32A; 2, per 40A < In

- 35mm

< 63A; 2, per 80A < In

- 70mm

< 100A; 2, per 125A < In

- 150mm

< 160A; 2, per 200A < In < 250A.

La sezione minima dei cavi di energia per i circuiti terminali, in relazione agli

utilizzatori collegati, deve essere non inferiore a:

- 1,5mm2

- 2,5mm

, per derivazioni a singole lampade o a singole prese da 10A; 2

La sezione del conduttore neutro deve essere uguale a quella del conduttore di

fase relativo allo stesso circuito, oltre i 16mm

, per derivazioni a singole prese da 16A o bipasso.

2 non inferiore alla metà.

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La sezione del conduttore di protezione

deve essere uguale a quella del

conduttore di fase di sezione maggiore

contenuto all’interno dello stesso tubo

o canale protettivo, oltre i 16mm2 non

inferiore alla metà. I colori da utilizzare devono essere il giallo-verde per il conduttore di

protezione ed il blu chiaro per il conduttore neutro, mentre per le fasi non vi è

colore preferenziale.

La sezione minima dei cavi relativi ai circuiti di segnalazione o comando, deve

essere di 0,5mm2

e l’isolante deve avere tensione di isolamento non inferiore a

350/500V (H05V-K, FROR 350/500V, H05RN-F).

4.3) TUBI E CANALI PROTETTIVI

4.3.0) Generalità

Sia per i tubi che per i canali protettivi deve essere garantita la sfilabilità dei

cavi ed in particolare devono essere garantite le seguenti regole:

- il diametro interno dei tubi deve

essere almeno uguale a 1,3 volte il

diametro del cerchio circoscritto al

fascio dei cavi;

- la sezione dei canali deve essere

almeno doppia rispetto alla sezione

occupata dai cavi. 4.3.1) Tubazioni posate a vista

Devono essere rigide, in pvc (CEI 23-8) o in metallo (CEI 23-39).

I tubi in pvc posati ad altezze inferiori a 2,5m devono sempre essere di tipo

pesante o extra pesante filettabile.

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I supporti di sostegno dei tubi devono essere posati ad una distanza massima di

1m l’uno dall’altro.

4.3.2) Tubazioni incassate nelle pareti

Devono essere flessibili, in pvc e conformi alla norma CEI 23-14.

Nel caso di posa sotto il pavimento devono essere di tipo pesante con maggiore

resistenza meccanica (colore nero), mentre per posa a parete o a soffitto

possono essere di tipo leggero (colore RAL 7035).

Nel caso di posa a parete devono seguire percorsi orizzontali, verticali o

paralleli agli spigoli, mentre per posa a pavimento o a soffitto il percorso non è

vincolato.

Negli impianti condominiali, di abitazioni plurifamiliari ed in ogni caso quando

confinano impianti elettrici diversi (alimentati da diversi contatori di energia),

non vi devono mai essere sconfinamenti delle condutture.

4.3.3) Canali e passerelle

I canali sono muniti di coperchio,

devono avere grado di protezione

almeno IP2X, non devono presentare

asperità e spigoli e devono essere

conformi alle norme CEI (23-31 se

in metallo, 23-32 se in materiale

isolante).

Le passerelle non sono previste per l’applicazione del coperchio, non hanno gli

stessi vincoli dei canali e non sono normalizzate; un canale senza coperchio non

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diventa una passerella, come una passerella con coperchio non diventa un

canale in quanto presenta bordature che possono danneggiare i cavi.

All’interno delle passerelle possono essere posati solo cavi muniti di guaina

(FROR, N1VV-K, FG7OR), mentre nei canali possono essere installati cavi

anche senza guaina.

I cavi unipolari appartenenti al medesimo circuito devono essere installati nello

stesso tubo o canale metallico, al fine di evitare riscaldamenti dovuti a correnti

indotte.

Le staffe di fissaggio devono essere rigorosamente installate con l’interdistanza

indicata dal costruttore; si consiglia in ogni caso una interdistanza non superiore

a 1,5m.

Se uno stesso canale è utilizzato per circuiti a tensione diversa (es. SELV) o per

circuiti di segnale (es. telefonico, EDP, TV) si devono utilizzare cavi di segnale

con il medesimo isolamento dei cavi di energia (caso “a”), oppure i cavi di

energia devono essere tutti con guaina (caso “b”), oppure il canale è provvisto

di

setto separatore (caso “c”), oppure all’interno del canale devono essere posate

tubazioni supplementari (caso “d”).

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4.4) CONNESSIONI E CASSETTE DI DERIVAZIONE

Le giunzioni dei cavi devono essere eseguite con morsetti, a mantello o su guida

DIN, che garantiscano il ripristino dell’isolamento, senza ridurre la sezione dei

conduttori e senza lasciare parti conduttrici scoperte.

Esse devono essere eseguite all’interno di apposite scatole aventi grado di

protezione almeno IPXXB e dimensioni tali da non costipare eccessivamente la

scatola stessa: è bene che i cavi e le giunzioni non occupino più del 50% del

volume interno della scatola.

Le connessioni sono vietate all’interno delle tubazioni e delle scatole portafrutti

mentre sono consentite, oltre che nelle cassette di derivazione, anche all’interno

dei canali purché siano nel minor numero possibile, i cavi siano fissati in modo

che non vengano sollecitate le giunzioni in caso di trazione meccanica e le

connessioni vengano eseguite tra cavi dello stesso tipo e colore: in tal caso i

morsetti devono garantire un grado di protezione almeno IPXXB.

Nella connessione di più apparecchiature è consentito realizzare “l’entra-esci”

solamente se i morsetti sono idonei a ricevere due conduttori oppure se sono

doppi.

Le connessioni all’interno di pozzetti interrati devono essere eseguite in modo

da ripristinare completamente l’isolamento del cavo: sono adatti allo scopo i

giunti in resina colata, le nastrature autoagglomeranti, le guaine

termorestringenti.

Le cassette di derivazione degli impianti sotto pavimento devono almeno avere

grado di protezione IP52, al fine di prevenire l’ingresso di polvere ed acqua in

occasione del lavaggio del pavimento.

Le cassette di connessione degli impianti all’esterno devono almeno avere

grado di protezione IP44 ed essere possibilmente installate ad almeno 20cm dal

suolo; nel caso di allacciamenti con tubazioni interrate è bene eseguire

tamponamenti con materiali idonei (resine, polistirolo espanso, ecc.) al fine di

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evitare pericolosi fenomeni di condensa.

4.5) QUADRI PER USO DOMESTICO E SIMILARE E CENTRALINI

Sono considerati componenti dell’impianto quali possono essere interruttori,

prese, ecc., e devono essere dichiarati conformi alle relative norme dal

costruttore.

I quadri per uso domestico e similare ed i centralini devono rispondere alla

norma CEI 23-51 e si distinguono dai quadri in quanto soddisfano le seguenti

condizioni:

- sono alimentati da tensione nominale alternata non superiore a 440V;

- la corrente di entrata è limitata a 125A;

- il valore efficace della corrente di corto circuito presunta nel punto di

installazione del quadro non è superiore a 10kA oppure è limitata a 15kA di

picco da dispositivo di protezione installato a monte;

- la temperatura ambiente non supera i 25°C, con punte occasionali di 35°C.

I quadri di maggior taglia, che non rientrano nei precedenti vincoli, devono

rispondere alla norma CEI 17-13.

In ogni caso l’involucro deve essere

provvisto di una targa, facilmente

visibile, che riporti i dati indicati in

figura (Inq è corrente nominale del

quadro, ossia la minore tra la nominale

dell’interruttore generale e la somma

delle nominali degli interruttori in uscita).

Devono inoltre essere rispettate le seguenti prescrizioni generali:

- il cablaggio delle apparecchiature deve rispettare gli schemi del presente

progetto e la regola dell’arte dettata dalla norma a cui fa riferimento il

quadro;

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- il materiale, il grado di protezione degli involucri e la disposizione dei vani di

partenza cavi devono essere rigorosamente come da progetto, mentre le

dimensioni degli involucri, la disposizione delle sbarre e/o dei cavi di

distribuzione e degli interruttori possono subire lievi variazioni a discrezione

del costruttore del quadro ed in ogni caso dopo aver consultato lo scrivente;

- le parti attive devono essere accessibili solo in seguito all’apertura di pannelli

chiusi a chiave o con altro attrezzo particolare e gli interruttori devono essere

protetti frontalmente da appositi portelli trasparenti;

- nel caso in cui non esista un interruttore generale oppure se, in seguito

all’apertura dell’interruttore generale, alcune parti attive restano in tensione,

bisogna esporre apposito cartello monitore ben visibile ai manutentori del

quadro;

- il portello del quadro deve essere collegato direttamente a terra, mediante

cavallotto, solamente se su di esso vengono installate apparecchiature;

- tutti gli interruttori che proteggono le linee partenti dal quadro devono essere

facilmente individuabili da appositi cartellini indicatori;

- al quadro deve essere allegato uno schema elettrico al fine di agevolare gli

interventi di manutenzione;

- deve essere previsto un margine di ampliamento per gli interruttori almeno

del 20%.

4.6) IMPIANTO DI TERRA

4.6.1) Dispersore

Può essere costituito da dispersori intenzionali e/o da dispersori di fatto.

I dispersori intenzionali sono picchetti, piastre, trecce, nastri e quant’altro

installato intenzionalmente per ottenere un buon valore della resistenza di terra;

i tipi, i materiali e le dimensioni ammesse sono indicati nello specchietto; nel

caso in cui vengano utilizzati i dispersori a picchetto si consiglia la posa

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all’interno di pozzetti (in calcestruzzo o in altro materiale isolante) che

permettano un’agevole ispezione e l’esposizione in corrispondenza di essi di

appositi cartelli indicanti l’esatta posizione degli stessi.

I dispersori di fatto sono i ferri delle

fondazioni, le tubature metalliche

interrate e quant’altro esistente che

possa essere utilizzato per ottenere un

buon valore della resistenza di terra.

Non devono essere utilizzati come

dispersori di fatto i seguenti manufatti:

- tubature e/o serbatoi metallici

interrati, contenenti fluidi

infiammabili;

- le tubature metalliche

dell’acquedotto comunale.

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4.6.2) Conduttore di protezione

Serve per il collegamento all’impianto di terra delle masse, ossia delle parti

conduttrici di apparecchiature elettriche che possono essere toccate e che non

sono in tensione durante il funzionamento ordinario ma che possono andare in

tensione a causa del guasto dell’isolamento principale; consultare il par. 6.2.1,

per quanto riguarda le caratteristiche che deve avere il conduttore di protezione.

Il collegamento delle masse all’impianto di terra non risulta necessario nei

seguenti casi:

- masse e relativi accessori posti fuori dalla portata di mano (installati a più di

2,5m dal suolo), quali ad esempio mensole di sostegno per isolatori di linee

aeree;

- masse di ridotte dimensioni (5x5cm, al massimo), quali ad esempio viti,

graffette, targhette, ecc.

Il collegamento all’impianto di terra è vietato nei seguenti casi:

- per gli apparecchi con isolamento doppio o rinforzato (classe II),

contraddistinti da targa col simbolo del doppio quadrato;

- per gli apparecchi alimentati da trasformatore di isolamento, protetti dai

contatti indiretti per separazione elettrica;

- per gli apparecchi su circuito SELV, alimentati da trasformatore a

bassissima tensione di sicurezza.

4.6.3) Conduttore di terra

Serve per il collegamento del dispersore con il collettore di terra e deve avere

sezione uguale a quella del conduttore di protezione più grande, se realizzato

con corda di rame nuda o isolata posata all’interno di un tubo protettivo; nel

caso in cui non sia prevista la protezione meccanica del tubo, è necessario

rispettare le seguenti sezioni minime:

- 16mm2, se realizzato con corda isolata di rame (25mm2, se il terreno è

particolarmente aggressivo dal punto di vista chimico);

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- 35mm2

- 50mm , se realizzato con tondo in acciaio zincato (in tal caso si consiglia di

proteggere con guaina termorestringente il tratto di ingresso nel terreno per

almeno 30cm sopra e sotto, al fine prevenire la maggior corrosione di questo

tratto).

, se realizzato con corda nuda di rame;

4.6.4) Collegamenti equipotenziali principali

Si intende il collegamento all’impianto di terra di tutte le masse estranee, ossia

grandi manufatti metallici con resistenza verso terra inferiore ad 1kΩ.

Normalmente sono masse estranee le seguenti strutture:

- tubazione dell’impianto idrico, del metano, del riscaldamento;

- canalizzazioni dell’aria di riscaldamento e/o condizionamento;

- tutte le grosse strutture metalliche;

- schermi metallici dei cavi di energia e di segnale.

Nel caso delle tubazioni pubbliche

dell’acquedotto e/o del metanodotto, il

collegamento deve essere eseguito in

prossimità dell’ingresso delle stesse

nell’edificio, a valle del/i contatore/i

(figura, caso “a”), salvo diversa

concessione dell’ente erogatore (caso

“b”).

Il cavo da utilizzare deve essere isolato in pvc (es.: H07V-K, N07V-K) e di

sezione uguale alla metà del conduttore di protezione di sezione maggiore, con

un minimo di 6 mm2 ed un massimo di 25mm2

Il cavo da utilizzare deve essere isolato in pvc, i collari ed i morsetti devono

essere in acciaio inox o in ottone.

.

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4.6.5) Collettore di terra

Il collettore di terra serve per

raccogliere ed eventualmente sezionare

tutti i collegamenti all’impianto di

terra; esso può essere realizzato con

una barra di rame o di acciaio zincato

di adeguate dimensioni. Non deve

necessariamente essere posato

all’interno di scatola o quadro, ma in ogni caso deve essere posizionato al riparo

da eventuali urti e/o sollecitazioni meccaniche; ogni cavo, in partenza dal

collettore, deve essere siglato da una targhetta indicante il collegamento

relativo.

Al collettore di terra devono generalmente essere collegati:

- i dispersori, intenzionale e di fatto (meglio se separatamente);

- i collegamenti equipotenziali principali;

- il/i conduttore/i di protezione.

4.7) POSIZIONE DELLE APPARECCHIATURE ELETTRICHE ED

ELIMINAZIONE DELLE BARRIERE ARCHITETTONICHE

Tutti i dispositivi elettrici devono essere posizionati, rispetto al piano di

calpestio, secondo le altezze indicate nello specchietto riportato; si raccomanda

che le prese a spina vengano installate in modo che l’asse di inserzione sia

orizzontale o quasi.

Tali quote garantiscono l’accessibilità degli organi di comando anche alle

persone portatrici di handicap; in aggiunta a ciò, il decreto per l’eliminazione

delle barriere architettoniche (DM 236/89) prevede ulteriori raccomandazioni

negli spazi di seguito elencati:

- ambienti esterni;

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- ambienti comuni di condomini quali scale, pianerottoli, sale comuni, ecc.;

- locali servizi previsti per portatori di handicap.

In tali spazi le apparecchiature devono essere individuabili anche in condizioni

di scarsa visibilità ed essere protette da danneggiamento per urto; nei

pianerottoli delle scale gli organi di comando luce (interruttori, pulsanti, ecc.)

devono essere luminosi; nei servizi deve essere installato un pulsante di allarme

in prossimità della vasca-doccia e della tazza.

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Si fa presente che, sempre in base al predetto decreto, deve essere realizzato un

locale servizi per portatori di handicap in tutti gli appartamenti, ad esclusione di

quelli unifamiliari e plurifamiliari senza parti comuni.

In ogni caso è bene richiedere al committente quali locali debbano essere

previsti per i disabili.

4.8) IMPIANTI AUSILIARI ED INTEGRATIVI

4.8.0) Generalità

Per la realizzazione di questi impianti occorre fare riferimento al progetto

specifico, nei casi in cui risulti obbligatorio o venga richiesto dal Committente;

tuttavia, salvo diverse indicazioni date in seguito, valgono le seguenti

prescrizioni generali utili sia in caso di realizzazione che di sola predisposizione

degli impianti.

- Tutti gli impianti devono essere conformi oltre che alle norme CEI 64-8 e 64-

50, anche alle rispettive norme tecniche specifiche.

- Ciascuno di questi impianti (citofonico o videocitofonico, antintrusione,

televisivo, trasmissione dati) deve avere tubi e cassette separati da quelli

dell’impianto elettrico di energia e degli altri impianti ausiliari; è possibile,

anche se sconsigliato, utilizzare scatole di connessione e/o canalizzazioni in

comune, purché all’interno delle stesse vi siano opportuni setti separatori,

oppure se i cavi di segnale hanno lo stesso grado di isolamento dei cavi di

energia.

- Il dimensionamento e la posa dei tubi e/o dei canali devono essere eseguiti

secondo quanto indicato al par. 6.3 e, nel caso si utilizzino tubazioni

differenti per i vari impianti, è bene utilizzare colori differenti anche per le

tubazioni, in modo da agevolare l’installazione e la manutenzione.

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Cap.5: DESCRIZIONE IMPIANTO IN OGGETTO

5.0) GENERALITÀ

Deve essere rispettato quanto segue.

- Le linee di distribuzione saranno realizzate con cavi del tipo e delle sezioni

indicate negli schemi unifilari e la disposizione delle apparecchiature è

indicata nelle tavole planimetriche.

-

- Le linee terminali di allacciamento agli utilizzatori saranno realizzate con

cavi del tipo e della sezione indicatì al cap. 4.

Le dimensioni precise delle carpenterie di quadri e centralini verranno

stabilite dal costruttore in base alle apparecchiature in essi contenute; quelle a

progetto sono indicative.

- Le apparecchiature avranno grado di protezione almeno IP55 all’aperto, IP40

al chiuso.

- Lo stesso requisito è richiesto per allacciamenti e derivazioni che dovranno

essere eseguiti con pressacavi e raccordi atti a ripristinare il grado di

protezione richiesto.

- Nel caso in cui le soluzioni proposte nel presente progetto fossero

difficoltose da realizzare, potranno essere riviste, previo consulto dello

scrivente.

Per altre indicazione vedere il dettaglio delle descrizioni.

5.0.1) CONDIZIONI DI PREVENTIVAZIONE

a) Il preventivo deve essere stilato sulla base delle descrizioni di seguito

specificate; per i riferimenti tecnici visionare la richiesta di offerta, il cap. 4 e

le tavole allegate.

Deve inoltre prevedere l’esecuzione dei lavori a regola d’arte, le verifiche

finali e tutta la documentazione obbligatoria (vedi cap. 6).

b) I prezzi devono essere comprensivi delle quote necessarie per l’installazione

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nel rispetto della normativa vigente in materia di sicurezza dei lavori nei

cantieri mobili.

c) Gli interventi non devono comprendere opere di assistenza muraria, da

idraulico o da carpentiere.

d) Tutti i materiali impiegati nelle installazioni devono essere della marca

indicata nelle tavole o nel computo metrico oppure, nel caso non vengano

date indicazioni specifiche, devono essere di primaria casa costruttrice (vedi

par. 4.1).

e) La campionatura delle apparecchiature principali che possono condizionare

l’aspetto estetico dell’ambiente, in particolare le lampade, dovrà essere

presentata al committente per l’approvazione, prima dell’inizio dei lavori.

f) La fornitura deve prevedere eventuali interventi di ripristino in garanzia, nel

rispetto della normativa specifica vigente.

g) Lo smantellamento di installazioni da sostituire deve essere comprensivo

dell’allontanamento dal cantiere e del relativo trasporto presso discarica, nel

rispetto della normativa vigente in materia.

5.1) CENTRALINI DI DISTRIBUZIONE

5.1.1) Avanquadro al contatore C0

Verrà indicativamente installato in prossimità del contatore, in corrispondenza

del muro esterno (vedi fg. 8).

Lo schema di distribuzione unifilare è indicato nel fg. 3.

L’involucro dovrà essere in pvc 12 moduli ed avere grado di protezione almeno

IP55.

5.1.2) Quadro Generale C1

Verrà installato come da fg. 8.

Lo schema di distribuzione unifilare è indicato nei fgg. 4-5.

L’involucro dovrà essere in pvc 54 moduli ed avere grado di protezione almeno

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IP40.

5.1.3) Centralino Cucina C2

Verrà installato come da fg. 8.

Lo schema di distribuzione unifilare è indicato nei fgg. 6-7.

L’involucro dovrà essere in pvc 36 moduli ed avere grado di protezione almeno

IP40.

5.1.4) Centralini Prese Cucina

Verranno installati come da fg. 8. Vedere medesimo foglio anche per le altre

specifiche.

L’involucro dovrà essere in pvc, indicativamente 36 moduli, ed avere grado di

protezione almeno IP40.

5.2) IMPIANTO LINEE DISTRIBUZIONE

Lo schema di distribuzione unifilare è indicato nei fgg. 2-7 e la disposizione

planimetrica delle apparecchiature è indicata in fg. 8.

L’impianto sarà eseguito con cavi, come da schemi unifilari, posati in tubazioni

rigide in pvc,installate a vista. Solo alcune linee specifiche verranno posate in

tubazioni annegate nelle gettate in cls; questa tipologia di installazione dovrà

essere preferita alla posa “a vista” in tutti casi in cui essa sia attuabile: la

valutazione verrà fatta caso per caso e concordata con la direzione lavori.

Le derivazioni alle utenze terminali dovranno avvenire in preposte scatole di

derivazione che potranno essere anche in pvc.

5.3) IMPIANTO LUCI – PRESE SALONI E SCALE

Lo schema di distribuzione unifilare è indicato nei fgg. 4-5 e la disposizione

planimetrica delle apparecchiature è indicata in fg. 8.

L’impianto sarà eseguito con cavi, come da schemi unifilari, posati in tubazioni

rigide in pvc, installate a vista.

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5.4) IMPIANTO LUCI – PRESE CUCINA

Lo schema di distribuzione unifilare è indicato nel fgg. 6-7 e la disposizione

planimetrica delle apparecchiature è indicata in fg. 8.

L’impianto sarà eseguito con cavi, come da schemi unifilari, posati in tubazioni

rigide in pvc, installate a vista.

5.5) IMPIANTO LUCI – PRESE LOCALI INGRESSO

Lo schema di distribuzione unifilare è indicato nel fgg. 4-5 e la disposizione

planimetrica delle apparecchiature è indicata in fg. 8.

L’impianto sarà eseguito con cavi, come da schemi unifilari, posati in tubazioni

rigide in pvc, installate a vista.

5.6) IMPIANTO LUCI DI SICUREZZA

La disposizione planimetrica delle apparecchiature è indicata in fg. 8.

In ogni luogo ed in ogni percorso di uscita l’illuminazione media non va mai

sotto i 10lux.

5.7) IMPIANTO DI TERRA E COLLEGAMENTI EQUIPOTENZIALI

Il dispersore sarà predisposto come da fg. 8; il valore della resistenza di terra

dovrebbe essere abbondantemente coordinato con i dispositivi a corrente

differenziale che si andranno ad installare, per la protezione dai contatti

indiretti; tuttavia, se in seguito alle verifiche di cui al cap. successivo, si

dovesse rilevare una resistenza di terra non coordinata con quanto prescritto al

par. 3.1, il dispersore dovrà essere opportunamente integrato, previa

consultazione con lo scrivente.

Il collettore di terra principale verrà installato in prossimità del quadro generale

C1; ad esso si allacceranno il dispersore ed i collegamenti equipotenziali

principali (par. 4.6.4).

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Cap.6: VERIFICHE, DOCUMENTAZIONE

OBBLIGATORIA, GARANZIE

6.1) REGOLA DELL’ARTE E VERIFICHE PRELIMINARI

Tutti i lavori saranno eseguiti nel rispetto della regola dell’arte e della

normativa in materia di sicurezza dei lavoratori negli ambienti di lavoro ed in

particolare nei cantieri mobili.

L’impianto, prima di entrare in funzione, sarà oggetto di verifiche effettuate

durante o alla fine delle installazioni. Per l’esecuzione di tali verifiche si farà

riferimento alla Parte 6 della Norma CEI 64-8.

6.2) VERIFICA DELL’IMPIANTO DI TERRA COSI’ COME

STABILITO DAL DPR 462/01

Tale verifica è obbligatoria per legge in caso di presenza di lavoratori

subordinati o equiparati a tali; deve essere eseguita periodicamente (nel caso

specifico ogni 2 anni) da parte di organismi preposti.

Essa deve essere richiesta direttamente dal committente alla società scelta per la

verifica, a differenza della procedura precedente secondo la quale era l’ASL che

avvisava il committente del sopralluogo.

Se l’impianto di terra non è mai stato denunciato con modello B, occorre quanto

prima procedere con l’omologazione dello stesso inviando la dichiarazione di

conformità all’ASL e all’ISPESL territorialmente competenti e successivamente

fare richiesta di verifica; nel caso in cui non si abbia la dichiarazione di

conformità occorre inviare un’autocertificazione attestante la conformità

dell’impianto.

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6.3) DOCUMENTAZIONE OBBLIGATORIA

6.3.1) Dichiarazione di conformità

Parlando di impianti relativi a nuovi stabili o attività, l’installatore, al termine

dei lavori, predisporrà la “Dichiarazione di conformità dell’impianto”, con tutti

gli allegati obbligatori, in n° 6 copie (proprio archivio, committente, camera del

commercio, comune, ISPESL, ASL/ARPA).

Per impianti esistenti, modificati o ampliati, le copie delle dichiarazioni di

conformità da rilasciare diventano n° 3 (proprio archivio, committente, camera

del commercio).

6.3.2) Altra documentazione

L’impresa installatrice dovrà fornire inoltre la seguente documentazione:

- i certificati di verifica e collaudo delle macchine e/o apparecchiature fornite;

- gli schemi rappresentanti lo stato di fatto al momento della consegna

dell’impianto e che comprendano quindi tutte le varianti eseguite in corso

d’opera;

- i libretti tecnici con norme d’uso, manutenzione e programmazione delle

apparecchiature installate.

Tutta la documentazione dovrà essere consegnata al committente entro 30gg.

dalla data del termine delle installazioni.

6.4) GARANZIA

La garanzia è fissata entro 12 mesi dalla data di consegna dell’impianto: fa fede

la data indicata sulla dichiarazione di conformità.

Si intende, per garanzia degli impianti, entro il termine precisato, l'obbligo che

incombe alla Ditta installatrice di riparare a sue spese tutti i guasti e le

imperfezioni che si manifestino negli impianti per difetti di apparecchiature,

materiali o montaggio.

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Cap.7 SCHEMI ELETTRICI

Documento PAHB1.DWG.

- FG. 1

Legenda simboli

- FG. 2

Schema riassuntivo quadri.

- FG. 3

Avanquadro C0.

- FG. 4-5

Quadro generale C1.

- FG. 6-7

Centralino cucina C2.

- FG. 8

Schema planimetrico.

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Cap.8 DOCUMENTI ALLEGATI

- Progetto di massima Impianto Fotovoltaico (doc. PAHB11-FV)

- Computo metrico per la richiesta di offerta (doc. PAHB11-COMPUTO,

PAHB11-COMPUTO PREZIATO)

- Verifica Protezione Scariche Atmosferiche (doc. PAHB1-FULMINI)

- Manuale Uso e Manutenzione Impianto elettrico (doc. PAHB1-

MANUTENZIONE)

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TABELLA CONVERSIONE CAVIVECCHIA NORMA --> NORMATIVA 'CPR'

VECCHIA NUOVATIPOLOGIA

DESIGNAZIONE

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Studio Tecnico Pigorini Ing. StefanoProgettazione impianti tecnologici

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Protezione dai Fulmini - Valutazione Rischio -

OGGETTO: Progetto di qualificazione e valorizzazione delle aree pertinenziali di cascina della vigna per la creazione di un sistema di spazi aperti verdi tra ambito urbano e periurbano

DATA: 26/04/2018 DATA VAR. RIF.: pahb1-fulmini

Il Progettista

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SOMMARIO 1 CONTENUTO DEL DOCUMENTO 2 NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO 3 INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE 4 DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra 4.2 Dati relativi alla struttura 4.3 Dati relativi alle linee esterne 4.4 Definizione e caratteristiche delle zone 5 CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E

DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE 6 VALUTAZIONE DEI RISCHI 6.1 Rischio R1 6.1.1 Calcolo del rischio R

di perdita di vite umane

6.1.2 Analisi del rischio R1

1

7 SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE 8 CONCLUSIONI 9 APPENDICI 10 ALLEGATI

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1 CONTENUTO DEL DOCUMENTO Questo documento contiene: - la relazione sulla valutazione dei rischi dovuti al fulmine; - la scelta delle misure di protezione da adottare ove necessarie. 2 NORME TECNICHE DI RIFERIMENTO Questo documento è stato elaborato con riferimento alle seguenti norme: - CEI EN 62305-1 "Protezione contro i fulmini. Parte 1: Principi generali" Febbraio 2013; - CEI EN 62305-2 "Protezione contro i fulmini. Parte 2: Valutazione del rischio" Febbraio 2013; - CEI EN 62305-3

"Protezione contro i fulmini. Parte 3: Danno materiale alle strutture e pericolo per le persone" Febbraio 2013;

- CEI EN 62305-4

"Protezione contro i fulmini. Parte 4: Impianti elettrici ed elettronici nelle strutture" Febbraio 2013;

- CEI 81-29 "Linee guida per l'applicazione delle norme CEI EN 62305" Febbraio 2014; - CEI 81-30 "Protezione contro i fulmini. Reti di localizzazione fulmini (LLS). Linee guida per l'impiego di sistemi LLS per l'individuazione dei valori di Ng (Norma CEI EN 62305-2)" Febbraio 2014.

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3 INDIVIDUAZIONE DELLA STRUTTURA DA PROTEGGERE L'individuazione della struttura da proteggere è essenziale per definire le dimensioni e le caratteristiche da utilizzare per la valutazione dell'area di raccolta. La struttura che si vuole proteggere coincide con un intero edificio a sé stante, fisicamente separato da altre costruzioni. Pertanto, ai sensi dell'art. A.2.2 della norma CEI EN 62305-2, le dimensioni e le caratteristiche della struttura da considerare sono quelle dell'edificio stesso. 4 DATI INIZIALI 4.1 Densità annua di fulmini a terra La densità annua di fulmini a terra al kilometro quadrato nella posizione in cui è ubicata la struttura (in proposito vedere l'allegato "Valore di Ng"), vale: Ng

= 5 fulmini/anno km²

4.2 Dati relativi alla struttura Le dimensioni massime della struttura sono: A (m): 31 B (m): 7 H (m): 7 Hmax (m): 10 La destinazione d'uso prevalente della struttura è: punto di ristoro In relazione anche alla sua destinazione d’uso, la struttura può essere soggetta a: - perdita di vite umane - perdita economica In accordo con la norma CEI EN 62305-2 per valutare la necessità della protezione contro il fulmine, deve pertanto essere calcolato: - rischio R1; Le valutazioni di natura economica, volte ad accertare la convenienza dell’adozione delle misure di protezione, non sono state condotte perché espressamente non richieste dal Committente. 4.3 Dati relativi alle linee elettriche esterne La struttura è servita dalle seguenti linee elettriche: - Linea di energia: ENERGIA ESTERNA - Linea di segnale: SEGNALE ESTERNA Le caratteristiche delle linee elettriche sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle linee elettriche.

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4.4 Definizione e caratteristiche delle zone Tenuto conto di: - compartimenti antincendio esistenti e/o che sarebbe opportuno realizzare; - eventuali locali già protetti (e/o che sarebbe opportuno proteggere

specificamente) contro il LEMP (impulso elettromagnetico); - i tipi di superficie del suolo all'esterno della struttura, i tipi di pavimentazione

interni ad essa e l'eventuale presenza di persone; - le altre caratteristiche della struttura e, in particolare il lay-out degli impianti

interni e le misure di protezione esistenti; sono state definite le seguenti zone: Z1: STRUTTURA Le caratteristiche delle zone, i valori medi delle perdite, i tipi di rischio presenti e le relative componenti sono riportate nell'Appendice Caratteristiche delle Zone. 5. CALCOLO DELLE AREE DI RACCOLTA DELLA STRUTTURA E

DELLE LINEE ELETTRICHE ESTERNE L'area di raccolta AD dei fulmini diretti sulla struttura è stata valutata analiticamente come indicato nella norma CEI EN 62305-2, art. A.2. L'area di raccolta AM dei fulmini a terra vicino alla struttura, che ne possono danneggiare gli impianti interni per sovratensioni indotte, è stata valutata analiticamente come indicato nella norma CEI EN 62305-2, art. A.3. Le aree di raccolta AL e AI di ciascuna linea elettrica esterna sono state valutate analiticamente come indicato nella norma CEI EN 62305-2, art. A.4 e A.5. I valori delle aree di raccolta (A) e i relativi numeri di eventi pericolosi all’anno (N) sono riportati nell'Appendice Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi. I valori delle probabilità di danno (P) per il calcolo delle varie componenti di rischio considerate sono riportate nell'Appendice Valori delle probabilità P per la struttura non protetta. 6. VALUTAZIONE DEI RISCHI 6.1 Rischio R1: perdita di vite umane 6.1.1 Calcolo del rischio R1 I valori delle componenti ed il valore del rischio R1 sono di seguito indicati. Z1: STRUTTURA RA: 2,33E-08

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RB: 4,66E-08 RC: 2,33E-07 RM: 4,04E-08 RU(SEGNALE INTERNA): 2,40E-10 RV(SEGNALE INTERNA): 4,80E-10 RW(SEGNALE INTERNA): 2,40E-09 RZ(SEGNALE INTERNA): 2,40E-07 RU(ENERGIA INTERNA): 2,40E-10 RV(ENERGIA INTERNA): 4,80E-10 RW(ENERGIA INTERNA): 2,40E-09 RZ(ENERGIA INTERNA): 2,40E-07 Totale: 8,30E-07 Valore totale del rischio R1 per la struttura: 8,30E-07 6.1.2 Analisi del rischio R1 Il rischio complessivo R1 = 8,30E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 7. SCELTA DELLE MISURE DI PROTEZIONE Poiché il rischio complessivo R1 = 8,30E-07 è inferiore a quello tollerato RT = 1E-05 , non occorre adottare alcuna misura di protezione per ridurlo. 8. CONCLUSIONI Rischi che non superano il valore tollerabile: R1 SECONDO LA NORMA CEI EN 62305-2 LA PROTEZIONE CONTRO IL FULMINE NON E' NECESSARIA. Data 01/04/2018

Timbro e firma

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9. APPENDICI APPENDICE - Caratteristiche della struttura Dimensioni: A (m): 45 B (m): 7 H (m): 7 Hmax (m): 10 Coefficiente di posizione: in area con oggetti di altezza uguale o inferiore (CD = 0,5) Schermo esterno alla struttura: assente Densità di fulmini a terra (fulmini/anno km²) Ng = 5 APPENDICE - Caratteristiche delle linee elettriche Caratteristiche della linea: ENERGIA ESTERNA La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso Tipo di linea: energia - interrata Lunghezza (m) L = 1000 Resistività (ohm x m) = 400 Coefficiente ambientale (CE): urbano SPD ad arrivo linea: livello I (PEB = 0,01) Caratteristiche della linea: SEGNALE ESTERNA La linea ha caratteristiche uniformi lungo l'intero percorso Tipo di linea: segnale - interrata Lunghezza (m) L = 1000 Resistività (ohm x m) = 400 Coefficiente ambientale (CE): urbano SPD ad arrivo linea: livello I (PEB = 0,01) APPENDICE - Caratteristiche delle zone Caratteristiche della zona: STRUTTURA Tipo di zona: interna Tipo di pavimentazione: ceramica (rt = 0,001) Rischio di incendio: ridotto (rf = 0,001) Pericoli particolari: ridotto rischio di panico (h = 2) Protezioni antincendio: nessuna (rp = 1) Schermatura di zona: assente Protezioni contro le tensioni di contatto e di passo: nessuna Impianto interno: SEGNALE INTERNA Alimentato dalla linea SEGNALE ESTERNA Tipo di circuito: Cond. attivi e PE con stesso percorso (spire fino a 10 m²) (Ks3 = 0,2) Tensione di tenuta: 1,0 kV Sistema di SPD - livello: I (PSPD = 0,01) Impianto interno: ENERGIA INTERNA, alimentato dalla linea ENERGIA ESTERNA

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Tipo di circuito: Cond. attivi e PE con stesso percorso (spire fino a 10 m²) (Ks3 = 0,2) Tensione di tenuta: 1,0 kV Sistema di SPD - livello: I (PSPD = 0,01) Valori medi delle perdite per la zona: STRUTTURA Rischio 1 Tempo per il quale le persone sono presenti nella struttura (ore all'anno): 2100 Perdita per tensioni di contatto e di passo (relativa a R1) LA = LU = 2,40E-06 Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R1) LC = LM = LW = LZ = 2,40E-05 Perdita per danno fisico (relativa a R1) LB = LV = 4,80E-06 Rischio 4 Valore dei muri (€): 2000000 Valore del contenuto (€): 100000 Valore degli impianti interni inclusa l'attività (€): 100000 Valore totale della struttura (€): 2500000 Perdita per avaria di impianti interni (relativa a R4) LC = LM = LW = LZ = 4,00E-04 Perdita per danno fisico (relativa a R4) LB = LV = 4,40E-04 Rischi e componenti di rischio presenti nella zona: STRUTTURA Rischio 1: Ra Rb Rc Rm Ru Rv Rw Rz Rischio 4: Rb Rc Rm Rv Rw Rz APPENDICE - Frequenza di danno Frequenza di danno tollerabile FT = 0,1 Non è stata considerata la perdita di animali Applicazione del coefficiente rf alla probabilità di danno PEB e PB: no Applicazione del coefficiente rt alla probabilità di danno PTA e PTU: no FS1: Frequenza di danno dovuta a fulmini sulla struttura FS2: Frequenza di danno dovuta a fulmini vicino alla struttura FS3: Frequenza di danno dovuta a fulmini sulle linee entranti nella struttura FS4: Frequenza di danno dovuta a fulmini vicino alle linee entranti nella struttura Zona Z1: STRUTTURA FS1: 9,70E-03 FS2: 1,68E-03 FS3: 3,98E-04 FS4: 2,00E-02 Totale: 3,18E-02

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APPENDICE - Aree di raccolta e numero annuo di eventi pericolosi Struttura Area di raccolta per fulminazione diretta della struttura AD = 3,88E-03 km² Area di raccolta per fulminazione indiretta della struttura AM = 4,21E-01 km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta della struttura ND = 9,70E-03 Numero di eventi pericolosi per fulminazione indiretta della struttura NM = 2,11E+00 Linee elettriche Area di raccolta per fulminazione diretta (AL) e indiretta (AI) delle linee: ENERGIA ESTERNA AL = 0,040000 km² AI = 4,000000 km² SEGNALE ESTERNA AL = 0,040000 km² AI = 4,000000 km² Numero di eventi pericolosi per fulminazione diretta (NL) e indiretta (NI) delle linee: ENERGIA ESTERNA NL = 0,010000 NI = 1,000000 SEGNALE ESTERNA NL = 0,010000 NI = 1,000000 APPENDICE - Valori delle probabilità P per la struttura non protetta Zona Z1: STRUTTURA PA = 1,00E+00 PB = 1,0 PC (SEGNALE INTERNA) = 1,00E+00 PC (ENERGIA INTERNA) = 1,00E+00 PC = 1,00E+00 PM (SEGNALE INTERNA) = 4,00E-04 PM (ENERGIA INTERNA) = 4,00E-04 PM = 8,00E-04 PU (SEGNALE INTERNA) = 1,00E-02 PV (SEGNALE INTERNA) = 1,00E-02 PW (SEGNALE INTERNA) = 1,00E-02 PZ (SEGNALE INTERNA) = 1,00E-02 PU (ENERGIA INTERNA) = 1,00E-02

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PV (ENERGIA INTERNA) = 1,00E-02 PW (ENERGIA INTERNA) = 1,00E-02 PZ (ENERGIA INTERNA) = 1,00E-02

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Progetto impianto elettrico

OGGETTO: IMPIANTO FOTOVOLTAICO POTENZA NOMINALE 3,43kW

IMPIANTO: fg. 2, sez. Cassina Ferrara, mappale 125 21047 – SARONNO (VA)

DATA: 01/04/2018 DATA VAR.: NS. RIF.: pahb11-FV.doc

Il Progettista

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DATI GENERALI DELL’IMPIANTO Il presente progetto è relativo alla realizzazione di un impianto di produzione di energia elettrica tramite conversione fotovoltaica, avente una potenza nominale di 3,43 kW e potenza di picco di 3,43 kWp.

SITO DI INSTALLAZIONE L’impianto IMPIANTO CASSINA FERRARA presenta le seguenti caratteristiche: Progetto Impianto generatore da fotovoltaico.

DATI RELATIVI ALLA LOCALITÀ DI INSTALLAZIONE

Località: SARONNO 21047 Via Togliatti snc

Latitudine: 045°37'43"

Longitudine: 009°02'17"

Altitudine: 212 m

Fonte dati climatici: UNI 10349

Albedo: Vedi tabella

DIMENSIONAMENTO DELL’IMPIANTO La quantità di energia elettrica producibile sarà calcolata sulla base dei dati radiometrici di cui alla norma UNI 10349 e utilizzando i metodi di calcolo illustrati nella norma UNI 8477-1. Per gli impianti verranno rispettate le seguenti condizioni (da effettuare per ciascun "generatore fotovoltaico", inteso come insieme di moduli fotovoltaici con stessa inclinazione e stesso orientamento): in fase di avvio dell’impianto fotovoltaico, il rapporto fra l’energia o la potenza prodotta in corrente alternata e l’energia o la potenza producibile in corrente alternata (determinata in funzione dell’irraggiamento solare incidente sul piano dei moduli, della potenza nominale dell’impianto e della temperatura di funzionamento dei moduli) sia almeno superiore a 0,78 nel caso di utilizzo di inverter di potenza fino a 20 kW e 0,8 nel caso di utilizzo di inverter di potenza superiore, nel rispetto delle condizioni di misura e dei metodi di calcolo descritti nella medesima Guida CEI 82-25. Non sarà ammesso il parallelo di stringhe non perfettamente identiche tra loro per esposizione, e/o marca, e/o modello, e/o numero dei moduli impiegati. Ciascun modulo, infine, sarà dotato di diodo di by-pass. Sarà, inoltre, sempre rilevabile l’energia prodotta (cumulata) e le relative ore di funzionamento.

L’impianto fotovoltaico è costituito da n° 1 generatori fotovoltaici composti da n° 14 moduli fotovoltaici e da n° 1 inverter con tipo di realizzazione Su edificio. La potenza di picco è di 3,43 kWp per una produzione di 4.044,3 kWh annui distribuiti su una superficie di 22,54 m². Modalità di connessione alla rete Trifase in Bassa tensione con tensione di fornitura 400V.

EMISSIONI L’impianto riduce le emissioni inquinanti in atmosfera secondo la seguente tabella annuale:

Equivalenti di produzione termoelettrica

Anidride solforosa (SO2): 2,83 kg

Ossidi di azoto (NOx): 3,57 kg

Polveri: 0,13 kg

Anidride carbonica (CO2): 2,11 t

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Equivalenti di produzione geotermica

Idrogeno solforato (H2S) (fluido geotermico): 0,12 kg

Anidride carbonica (CO2): 0,02 t

Tonnellate equivalenti di petrolio (TEP): 1,01 TEP

TABELLA DI RADIAZIONE SOLARE SUL PIANO ORIZZONTALE

Mese Totale giornaliero [MJ/m2]

Totale mensile [MJ/m2]

Gennaio 4 124

Febbraio 7,63 213,64

Marzo 11,44 354,64

Aprile 15,69 470,7

Maggio 19,46 603,26

Giugno 21,32 639,6

Luglio 23,27 721,37

Agosto 19,43 602,33

Settembre 14 420

Ottobre 9,17 284,27

Novembre 4,36 130,8

Dicembre 3,15 97,65

TABELLA PRODUZIONE ENERGIA

Mese Totale giornaliero [kWh]

Totale mensile [kWh]

Gennaio 4,641 143,873

Febbraio 8,269 231,533

Marzo 10,645 330,005

Aprile 13,199 395,956

Maggio 15,298 474,234

Giugno 16,285 488,55

Luglio 18,013 558,398

Agosto 15,907 493,106

Settembre 12,601 378,025

Ottobre 9,405 291,564

Novembre 4,886 146,586

Dicembre 3,628 112,47

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ESPOSIZIONI L'impianto fotovoltaico è composto da 1 generatori distribuiti su 1 esposizioni come di seguito definite:

Descrizione Tipo realizzazione Tipo installazione Orient. Inclin. Ombr.

Esposizione 1 Su edificio Inclinazione fissa 6° 25° 0 %

Esso sarà orientato di 6,00° (azimut) rispetto al sud ed avrà un’inclinazione rispetto all’orizzontale di 25,00° (tilt). La produzione di energia dell'esposizione Esposizione 1 è condizionata da alcuni fattori di ombreggiamento che determinano una riduzione della radiazione solare nella misura del 0 %.

DIAGRAMMA DI OMBREGGIAMENTO

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DIAGRAMMA RADIAZIONE SOLARE

TABELLA DI RADIAZIONE SOLARE

Mese Radiazione

Diretta [kWh/m2]

Radiazione Diffusa

[kWh/m2]

Radiazione Riflessa [kWh/m2]

Totale giornaliero [kWh/m2]

Totale mensile [kWh/m2]

Gennaio 1,087 0,556 0 1,643 50,947

Febbraio 2,107 0,821 0 2,928 81,988

Marzo 2,446 1,324 0 3,77 116,858

Aprile 2,95 1,724 0 4,674 140,212

Maggio 3,323 2,094 0 5,417 167,932

Giugno 3,198 2,568 0 5,767 173,001

Luglio 4,088 2,29 0 6,379 197,735

Agosto 3,644 1,988 0 5,633 174,615

Settembre 2,993 1,469 0 4,462 133,863

Ottobre 2,324 1,006 0 3,331 103,246

Novembre 1,135 0,596 0 1,73 51,908

Dicembre 0,795 0,49 0 1,285 39,827

STRUTTURE DI SOSTEGNO

I moduli verranno montati su dei supporti in acciaio zincato aderenti al piano di copertura, avranno tutti la medesima esposizione. Gli ancoraggi della struttura dovranno resistere a raffiche di vento fino alla velocità di 120 km/h.

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GENERATORE L’impianto fotovoltaico di potenza nominale pari a 3.43 kWp realizzato su edificio ai sensi del D.M. del 6 agosto 2010 del Ministero dello Sviluppo Economico, sarà installato su sito (vedi nriferimenti di progetto), e verrà collegato alla rete elettrica di distribuzione in bt Trifase in corrente alternata di tipo Tri a 400 V di competenza del gestore di rete. L’impianto, che entrerà in esercizio a seguito di Nuova costruzione, sarà individuato da un unico punto di connessione alla rete elettrica in uscita dal gruppo di conversione, rispetto al quale sarà presentata domanda al gestore di rete per la connessione ai sensi del D.M. del 6 agosto 2010 del Ministero dello Sviluppo Economico. Inoltre, i sistemi di misura dell’energia elettrica prodotta saranno collocati all’uscita del gruppo di conversione della corrente continua in alternata, resa disponibile alle utenze elettriche del soggetto responsabile e/o immessa nella rete elettrica. Il generatore è composto da n° 14 moduli del tipo Silicio policristallino con una vita utile stimata di oltre 20 anni e degradazione della produzione dovuta ad invecchiamento del 0,8 % annuo.

CARATTERISTICHE DEL GENERATORE FOTOVOLTAICO

Tipo di realizzazione: Su edificio

Numero di moduli: 14

Numero inverter: 1

Potenza nominale: 3,43 kW

Potenza di picco: 3,43 kWp

Performance ratio: 82,3 %

DATI COSTRUTTIVI DEI MODULI

Costruttore: SCHUCO

Serie / Sigla: MPE PG 04 MPE 245 PG 04

Tecnologia costruttiva: Silicio policristallino

Caratteristiche elettriche

Potenza massima: 245 W

Rendimento: 15,2 %

Tensione nominale: 30 V

Tensione a vuoto: 37,1 V

Corrente nominale: 8,2 A

Corrente di corto circuito: 8,8 A

Dimensioni

Dimensioni: 982 mm x 1638 mm

Peso: 20 kg

I valori di tensione alle varie temperature di funzionamento (minima, massima e d’esercizio) rientrano nel range di accettabilità ammesso dall’inverter. Ogni serie di moduli è munita di diodo di blocco per isolare ogni stringa dalle altre in caso di accidentali ombreggiamenti, guasti etc. La linea elettrica proveniente dai moduli fotovoltaici è messa a terra mediante appositi scaricatori di sovratensione con indicazione ottica di fuori servizio, al fine di garantire la protezione dalle scariche di origine atmosferica.

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GRUPPO DI CONVERSIONE Il gruppo di conversione è composto dai convertitori statici (Inverter). Il convertitore c.c./c.a. utilizzato è idoneo al trasferimento della potenza dal campo fotovoltaico alla rete del distributore, in conformità ai requisiti normativi tecnici e di sicurezza applicabili. I valori della tensione e della corrente di ingresso di questa apparecchiatura sono compatibili con quelli del rispettivo campo fotovoltaico, mentre i valori della tensione e della frequenza in uscita sono compatibili con quelli della rete alla quale viene connesso l’impianto. Le caratteristiche principali del gruppo di conversione sono:

Inverter a commutazione forzata con tecnica PWM (pulse-width modulation), senza clock e/o riferimenti interni di tensione o di corrente, assimilabile a "sistema non idoneo a sostenere la tensione e frequenza nel campo normale", in conformità a quanto prescritto per i sistemi di produzione dalla norma CEI 0-21 e dotato di funzione MPPT (inseguimento della massima potenza)

Ingresso lato cc da generatore fotovoltaico gestibile con poli non connessi a terra, ovvero con sistema IT.

Rispondenza alle norme generali su EMC e limitazione delle emissioni RF: conformità norme CEI 110-1, CEI 110-6, CEI 110-8.

Protezioni per la sconnessione dalla rete per valori fuori soglia di tensione e frequenza della rete e per sovracorrente di guasto in conformità alle prescrizioni delle norme CEI 0-21 ed a quelle specificate dal distributore elettrico locale. Reset automatico delle protezioni per predisposizione ad avviamento automatico.

Conformità marchio CE. Grado di protezione adeguato all'ubicazione in prossimità del campo fotovoltaico

(IP65). Dichiarazione di conformità del prodotto alle normative tecniche applicabili,

rilasciato dal costruttore, con riferimento a prove di tipo effettuate sul componente presso un organismo di certificazione abilitato e riconosciuto.

Campo di tensione di ingresso adeguato alla tensione di uscita del generatore FV. Efficienza massima >= 90% al 70% della potenza nominale.

Il gruppo di conversione è composto da 1 inverter.

Dati costruttivi degli inverter

Costruttore: FRONIUS INTERNATIONAL

Serie / Sigla: SYMO SYMO 3.7-3-M (2017)

Inseguitori: 2

Ingressi per inseguitore: 2

Caratteristiche elettriche

Potenza nominale: 3,7 kW

Potenza massima: 3,9 kW

Potenza massima per inseguitore: 1,9 kW

Tensione nominale: 595 V

Tensione massima: 1000 V

Tensione minima per inseguitore: 150 V

Tensione massima per inseguitore: 800 V

Tensione nominale di uscita: 400 Vac

Corrente nominale: 32 A

Corrente massima: 32 A

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Corrente massima per inseguitore: 16 A

Rendimento: 0,97

Inverter MPPT 1 MPPT 2

Moduli in serie: 7 7

Stringhe in parallelo: 1 1

Esposizioni: Esposizione 1 Esposizione 1

Tensione di MPP (STC): 210 V 210 V

Numero di moduli: 7 7

DIMENSIONAMENTO

La potenza di picco del generatore è data da: P = Pmodulo * N°moduli = 245 W * 14 = 3,43 kWp L’energia totale prodotta dall’impianto alle condizioni STC (irraggiamento dei moduli di 1000 W/m² a 25°C di temperatura) si calcola come:

Esposizione N° moduli Radiazione

solare

[kWh/m²] Energia [kWh]

Esposizione 1 14 1.432,13 4.912,21

E = En * (1-Disp) = 4044,3 kWh dove Disp = Perdite di potenza ottenuta da

Perdite per ombreggiamento: 0,0 %

Perdite per aumento di temperatura: 4,4 %

Perdite di mismatching: 5,0 %

Perdite in corrente continua: 1,5 %

Altre perdite (sporcizia, tolleranze...): 5,0 %

Perdite per conversione: 3,1 %

Perdite totali: 17,7 %

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TABELLA PERDITE PER OMBREGGIAMENTO

Mese Senza ostacoli [kWh]

Produzione reale [kWh]

Perdita [kWh]

Gennaio 143,9 143,9 0,0 %

Febbraio 231,5 231,5 0,0 %

Marzo 330,0 330,0 0,0 %

Aprile 396,0 396,0 0,0 %

Maggio 474,2 474,2 0,0 %

Giugno 488,5 488,5 0,0 %

Luglio 558,4 558,4 0,0 %

Agosto 493,1 493,1 0,0 %

Settembre 378,0 378,0 0,0 %

Ottobre 291,6 291,6 0,0 %

Novembre 146,6 146,6 0,0 %

Dicembre 112,5 112,5 0,0 %

Anno 4044,3 4044,3 0,0 %

CAVI ELETTRICI E CABLAGGI

Il cablaggio elettrico avverrà per mezzo di cavi con conduttori isolati in rame con le seguenti prescrizioni:

Sezione delle anime in rame calcolate secondo norme CEI-UNEL/IEC Tipo FG21 se in esterno o FG16 se in cavidotti su percorsi interrati Tipo FS17 se all’interno di cavidotti di edifici

Inoltre i cavi saranno a norma CEI 20-13, CEI20-22II e CEI 20-37 I, marchiatura I.M.Q., colorazione delle anime secondo norme UNEL. Per non compromettere la sicurezza di chi opera sull’impianto durante la verifica o l’adeguamento o la manutenzione, i conduttori avranno la seguente colorazione:

Conduttori di protezione: giallo-verde (obbligatorio) Conduttore di neutro: blu chiaro (obbligatorio) Conduttore di fase: grigio / marrone Conduttore per circuiti in C.C.: chiaramente siglato con indicazione del positivo

con “+” e del negativo con “–“

Come è possibile notare dalle prescrizioni sopra esposte, le sezioni dei conduttori degli impianti fotovoltaici sono sicuramente sovradimensionate per le correnti e le limitate distanze in gioco. Con tali sezioni la caduta di potenziale viene contenuta entro il 2% del valore misurato da qualsiasi modulo posato al gruppo di conversione. Cablaggio: Stringa - Q. Campo

Descrizione Valore

Identificazione:

Lunghezza complessiva: 4,8 m

Lunghezza di dimensionamento: 2,7 m

Circuiti in prossimità: 1

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Temperatura ambiente: 30°

Tabella: CEI-UNEL 35024/1 (PVC/EPR)

Posa: 3 - cavi unipolari senza guaina in tubi protettivi circolari posati su pareti

Disposizione: Raggruppati a fascio, annegati

Tipo cavo: Unipolare

Materiale: Rame

Designazione: N1VV-K

Tipo di isolante: PVC

Formazione: 2x(1x4)

N° conduttori positivo/fase: 1

Sez. positivo/fase: 4 mm²

N° conduttori negativo/neutro: 1

Sez. negativo/neutro: 4 mm²

N° conduttori PE:

Sez. PE:

Tensione nominale: 210 V

Corrente d’impiego: 8,2 A

Corrente di c.c. moduli 8,8 A

Cablaggio: Q. Campo - Q. Inverter

Descrizione Valore

Identificazione:

Lunghezza complessiva: 4,3 m

Lunghezza di dimensionamento: 2,15 m

Circuiti in prossimità: 1

Temperatura ambiente: 30°

Tabella: CEI-UNEL 35024/1 (PVC/EPR)

Posa: 12 - cavi multipolari con o senza armatura su passerelle non perforate

Disposizione: Raggruppati a fascio, annegati

Tipo cavo: Multipolare

Materiale: Rame

Designazione: FG10OM1 0.6/1 kV

Tipo di isolante: EPR

Formazione: 3G6

N° conduttori positivo/fase: 1

Sez. positivo/fase: 6 mm²

N° conduttori negativo/neutro: 1

Sez. negativo/neutro: 6 mm²

N° conduttori PE: 1

Sez. PE: 6 mm²

Tensione nominale: 210 V

Corrente d’impiego: 8,2 A

Corrente di c.c. moduli 8,8 A

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Cablaggio: Q. Inverter - Q. Misura Descrizione Valore

Identificazione:

Lunghezza complessiva: 6,6 m

Lunghezza di dimensionamento: 6,6 m

Circuiti in prossimità: 1

Temperatura ambiente: 30°

Tabella: CEI-UNEL 35024/1 (PVC/EPR)

Posa: 3A - cavi multipolari in tubi protettivi circolari posati su pareti

Disposizione: Raggruppati a fascio, annegati

Tipo cavo: Multipolare

Materiale: Rame

Designazione: FG7OH2R 0.6/1 kV

Tipo di isolante: EPR

Formazione: 5G6

N° conduttori positivo/fase: 1

Sez. positivo/fase: 6 mm²

N° conduttori negativo/neutro: 1

Sez. negativo/neutro: 6 mm²

N° conduttori PE: 1

Sez. PE: 6 mm²

Tensione nominale: 400 V

Corrente d’impiego: 4,9 A

Tabella cavi

Sigla Descrizione Form. Des. Codice Origine Dest. Lc

W00 Cavo stringa 1-QC.1 2x(1x4) N1VV-K Stringa 1 QC.1 2,7 m

W01 Cavo stringa 2-QC.1 2x(1x4) N1VV-K Stringa 2 QC.1 2,1 m

W02 Cavo QC.1-inverter 3G6 FG10OM1 0.6/1 kV QC.1 inverter 2,15 m

W03 Cavo QC.1-inverter 3G6 FG10OM1 0.6/1 kV QC.1 inverter 2,15 m

W04 Cavo inverter-q.m. 5G6 FG7OH2R 0.6/1 kV inverter q.m. 6,6 m

Tabella di riepilogo cavi

Codice Costruttore Form. Des. Descrizione Lc

Stringa - Q. Campo 2x(1x4) N1VV-K 9,6 m

Q. Campo - Q. Inverter 3G6 FG10OM1 0.6/1 kV 4,3 m

Q. Inverter - Q. Misura 5G6 FG7OH2R 0.6/1 kV 6,6 m

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QUADRI ELETTRICI

Quadro di campo lato corrente continua Si prevede di installare un quadro a monte di ogni convertitore per il collegamento in parallelo delle stringhe, il sezionamento, la misurazione e il controllo dei dati in uscita dal generatore. Quadro di parallelo lato corrente alternata Si prevede di installare un quadro di parallelo in alternata all’interno di in una cassetta posta a valle dei convertitori statici per la misurazione, il collegamento e il controllo delle grandezze in uscita dagli inverter. All’interno di tale quadro, sarà inserito il sistema di interfaccia alla rete e il contatore in uscita della Società distributrice dell’energia elettrica e-Distribuzione SpA.

SEPARAZIONE GALVANICA E MESSA A TERRA

Deve essere prevista la separazione galvanica tra la parte in corrente continua dell’impianto e la rete; tale separazione può essere sostituita da una protezione sensibile alla corrente continua se la potenza complessiva di produzione non supera i 20 kW. Soluzioni tecniche diverse da quelle sopra suggerite, sono adottabili, purché nel rispetto delle norme vigenti e della buona regola dell’arte. Il campo fotovoltaico sarà gestito come sistema IT, ovvero con nessun polo connesso a terra. Le stringhe saranno, costituite dalla serie di singoli moduli fotovoltaici e singolarmente sezionabili, provviste di diodo di blocco e di protezioni contro le sovratensioni. Ai fini della sicurezza, se la rete di utente o parte di essa è ritenuta non idonea a sopportare la maggiore intensità di corrente disponibile (dovuta al contributo dell’impianto fotovoltaico), la rete stessa o la parte interessata dovrà essere opportunamente protetta. La struttura di sostegno verrà regolarmente collegata all’impianto di terra esistente.

SISTEMA DI CONTROLLO E MONITORAGGIO (SCM) Il sistema di controllo e monitoraggio, permette per mezzo di un computer ed un software dedicato, di interrogare in ogni istante l’impianto al fine di verificare la funzionalità degli inverter installati con la possibilità di visionare le indicazioni tecniche (Tensione, corrente, potenza etc..) di ciascun inverter. E’ possibile inoltre leggere nella memoria eventi del convertitore tutte le grandezze elettriche dei giorni passati.

VERIFICHE

Al termine dei lavori l’installatore dell’impianto effettuerà le seguenti verifiche tecnico-funzionali:

corretto funzionamento dell’impianto fotovoltaico nelle diverse condizioni di potenza generata e nelle varie modalità previste dal gruppo di conversione (accensione, spegnimento, mancanza rete, ecc.);

continuità elettrica e connessioni tra moduli; messa a terra di masse e scaricatori; isolamento dei circuiti elettrici dalle masse;

L’impianto deve essere realizzato con componenti che in fase di avvio dell’impianto fotovoltaico, il rapporto fra l’energia o la potenza prodotta in corrente alternata e l’energia o la potenza producibile in corrente alternata (determinata in funzione dell’irraggiamento solare incidente sul piano dei moduli, della potenza nominale dell’impianto e della temperatura di funzionamento dei moduli) sia almeno superiore a 0, 78 nel caso di utilizzo di inverter di potenza fino a 20 kW e 0,8 nel caso di utilizzo di inverter di potenza superiore, nel rispetto delle condizioni di misura e dei metodi di calcolo descritti nella medesima Guida CEI 82-25.

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Il generatore Generatore soddisfa le seguenti condizioni: Limiti in tensione Tensione minima Vn a 70,00 °C (170,3 V) maggiore di Vmpp min. (150,0 V) Tensione massima Vn a -10,00 °C (240,9 V) inferiore a Vmpp max. (800,0 V) Tensione a vuoto Vo a -10,00 °C (290,6 V) inferiore alla tensione max. dell'inverter (1000,0 V) Tensione a vuoto Vo a -10,00 °C (290,6 V) inferiore alla tensione max. di isolamento (1000,0 V) Limiti in corrente Corrente massima di ingresso riferita a Isc (8,8 A) inferiore alla corrente massima inverter (16,0 A) Limiti in potenza Dimensionamento in potenza (88,9%) compreso tra 80,0% e il 120,0%

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PLANIMETRIA DEL GENERATORE

1.011.02

1.031.04

1.051.06

1.07

1

2.012.02

2.032.04

2.052.06

2.07

2

QC

.1I.1

Q.M

.

3,43 kW

FRON

IUS IN

TERNATIO

NAL - SYM

O 3.7-3-M

(2017)

SCHU

CO - M

PE 245 PG 04

14

Potenza nominale

Inverter

Moduli

Numero di m

oduli

Posizionamento m

oduliG

eneratoreDescrizione

0 m0 m

Distanza tra moduli

Distanza tra file

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SCHEMA UNIFILARE DELL’IMPIANTO

Dispositivo della rete pubblica

Wh

DG

/ d

Q1

UtenzeF1

Q26 A

5G6

T1SYMO 3.7-3-M (2017)

3G6

Q312 A

F2

Q412 A

R1

2x(1x4)

G1MPE 245 PG 04

1 x 7 Moduli

3G6

Q512 A

F3

Q612 A

R2

2x(1x4)

G2

1 x 7 Moduli

Generatore

Legenda simboli

Wh Contatore bidirezionale

Inverter

Campo fotovoltaico

Diodo

Magnetotermico

/ d

Magnetotermico-Differenziale

Sezionatore fusibile

Int. manovra sezionatore

Interruttore

Scaricatore

Assetto 2 - Dispositivo generale chiuso e dispositivo di interfaccia aperto. I carichi dell'impianto sono alimentati solamente dalla rete (evento anomalo sul generatore o mancata produzione)

Assetto 1 - Dispositivo generale e di interfaccia chiusi. I carichi dell'impianto sono alimentati dalla rete o dal generatore fotovoltaico

Assetti di esercizio

Assetto 3 - Dispositivo generale e di interfaccia aperti. I carichi dell'impianto non sono alimentati (mancanza di alimentazione sulla rete)

DG: Dispositivo GeneraleDispositivo di Interfaccia e di Generatore integrati nell'Inverter

Stefano Pigorini Ingegnere

Pigorini Stefano

Ditta

Responsabile

27/04/2018Data

Studio Associato CerianiCommittente

3,43 kWPotenza nominale

Schema unifilare dell'impianto

QC1

I1

QM

TAG

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RIFERIMENTI NORMATIVI La normativa e le leggi di riferimento da rispettare per la progettazione e realizzazione degli impianti fotovoltaici sono:

1) Moduli fotovoltaici

CEI EN 61215 (CEI 82-8): Moduli fotovoltaici in silicio cristallino per applicazioni terrestri. Qualifica del progetto e omologazione del tipo;

CEI EN 61646 (CEI 82-12): Moduli fotovoltaici (FV) a film sottile per usi terrestri - Qualifica del progetto e approvazione di tipo;

CEI EN 62108 (CEI 82-30): Moduli e sistemi fotovoltaici a concentrazione (CPV) - Qualifica di progetto e approvazione di tipo;

CEI EN 61730-1 (CEI 82-27) Qualificazione per la sicurezza dei moduli fotovoltaici (FV) - Parte 1: Prescrizioni per la costruzione;

CEI EN 61730-2 (CEI 82-28) Qualificazione per la sicurezza dei moduli fotovoltaici (FV) - Parte 2: Prescrizioni per le prove;

CEI EN 60904: Dispositivi fotovoltaici – Serie; CEI EN 50380 (CEI 82-22): Fogli informativi e dati di targa per moduli fotovoltaici; CEI EN 50521 (CEI 82-31) Connettori per sistemi fotovoltaici - Prescrizioni di

sicurezza e prove; CEI UNI EN ISO/IEC 17025:2008 Requisiti generali per la competenza dei laboratori di

prova e di taratura.

2) Altri componenti degli impianti fotovoltaici CEI EN 62093 (CEI 82-24): Componenti di sistemi fotovoltaici - moduli esclusi (BOS)

– Qualifica di progetto in condizioni ambientali naturali; CEI EN 50524 (CEI 82-34) Fogli informativi e dati di targa dei convertitori fotovoltaici; CEI EN 50530 (CEI 82-35) Rendimento globale degli inverter per impianti fotovoltaici

collegati alla rete elettrica; EN 62116 Test procedure of islanding prevention measures for utility-interconnected

photovoltaic inverters;

3) Progettazione fotovoltaica CEI 82-25: Guida alla realizzazione di sistemi di generazione fotovoltaica collegati alle

reti elettriche di Media e Bassa tensione; CEI 0-2: Guida per la definizione della documentazione di progetto per impianti

elettrici; UNI 10349-1:2016: Riscaldamento e raffrescamento degli edifici. Dati climatici;

4) Impianti elettrici e fotovoltaici CEI EN 61724 (CEI 82-15): Rilievo delle prestazioni dei sistemi fotovoltaici - Linee

guida per la misura, lo scambio e l’analisi dei dati; EN 62446 (CEI 82-38) Grid connected photovoltaic systems - Minimum requirements

for system documentation, commissioning tests and inspection; CEI 64-8: Impianti elettrici utilizzatori a tensione nominale non superiore a 1000 V in

corrente alternata e a 1500 V in corrente continua; CEI EN 60445 (CEI 16-2): Principi base e di sicurezza per l'interfaccia uomo-

macchina, marcatura e identificazione - Individuazione dei morsetti e degli apparecchi e delle estremità dei conduttori designati e regole generali per un sistema alfanumerico;

CEI EN 60529 (CEI 70-1): Gradi di protezione degli involucri (codice IP); CEI EN 60555-1 (CEI 77-2): Disturbi nelle reti di alimentazione prodotti da apparecchi

elettrodomestici e da equipaggiamenti elettrici simili - Parte 1: Definizioni; CEI EN 61000-3-2 (CEI 110-31): Compatibilità elettromagnetica (EMC) - Parte 3:

Limiti - Sezione 2: Limiti per le emissioni di corrente armonica (apparecchiature con corrente di ingresso < = 16 A per fase);

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CEI 13-4: Sistemi di misura dell'energia elettrica - Composizione, precisione e verifica;

CEI EN 62053-21 (CEI 13-43): Apparati per la misura dell’energia elettrica (c.a.) – Prescrizioni particolari - Parte 21: Contatori statici di energia attiva (classe 1 e 2);

CEI EN 62053-23 (CEI 13-45): Apparati per la misura dell’energia elettrica (c.a.) – Prescrizioni particolari - Parte 23: Contatori statici di energia reattiva (classe 2 e 3);

CEI EN 50470-1 (CEI 13-52) Apparati per la misura dell'energia elettrica (c.a.) - Parte 1: Prescrizioni generali, prove e condizioni di prova - Apparato di misura (indici di classe A, B e C)

CEI EN 50470-3 (CEI 13-54) Apparati per la misura dell'energia elettrica (c.a.) - Parte 3: Prescrizioni particolari - Contatori statici per energia attiva (indici di classe A, B e C);

CEI EN 62305 (CEI 81-10): Protezione contro i fulmini, serie; CEI 81-3: Valori medi del numero di fulmini a terra per anno e per chilometro

quadrato; CEI EN 60099-1 (CEI 37-1): Scaricatori - Parte 1: Scaricatori a resistori non lineari

con spinterometri per sistemi a corrente alternata; CEI EN 60439 (CEI 17-13): Apparecchiature assiemate di protezione e di manovra per

bassa tensione (quadri BT), serie; CEI 20-19: Cavi isolati con gomma con tensione nominale non superiore a 450/750 V; CEI 20-20: Cavi isolati con polivinilcloruro con tensione nominale non superiore a

450/750 V; CEI 20-91 Cavi elettrici con isolamento e guaina elastomerici senza alogeni non

propaganti la fiamma con tensione nominale non superiore a 1 000 V in corrente alternata e 1 500 V in corrente continua per applicazioni in impianti fotovoltaici.

5) Connessione degli impianti fotovoltaici alla rete elettrica

CEI 0-16 : Regola tecnica di riferimento per la connessione di utenti attivi e passivi alle reti AT ed MT delle imprese distributrici di energia elettrica;

CEI 0-21: Regola tecnica di riferimento per la connessione di Utenti attivi e passivi alle reti BT delle imprese distributrici di energia elettrica;

CEI EN 50438 (CEI 311-1) Prescrizioni per la connessione di micro-generatori in parallelo alle reti di distribuzione pubblica in bassa tensione;

Per la connessione degli impianti fotovoltaici alla rete elettrica si applica quanto prescritto nella deliberazione n. 99/08 (Testi integrato delle connessioni attive) dell'Autorità per l'energia elettrica e il gas e successive modificazioni. Si applicano inoltre, per quanto compatibili con le norme sopra citate, i documenti tecnici emanati dai gestori di rete.

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CONCLUSIONI Dovranno essere emessi e rilasciati dall’installatore i seguenti documenti:

manuale di uso e manutenzione, inclusivo della pianificazione consigliata degli interventi di manutenzione;

progetto esecutivo in versione “come costruito”, corredato di schede tecniche dei materiali installati;

dichiarazione attestante le verifiche effettuate e il relativo esito; dichiarazione di conformità ai sensi del DM 37/2008; certificazione rilasciata da un laboratorio accreditato circa la conformità alla norma

CEI EN 61215, per moduli al silicio cristallino, e alla CEI EN 61646 per moduli a film sottile;

certificazione rilasciata da un laboratorio accreditato circa la conformità del convertitore c.c./c.a. alle norme vigenti;

certificati di garanzia relativi alle apparecchiature installate; garanzia sull’intero impianto e sulle relative prestazioni di funzionamento.

La ditta installatrice, oltre ad eseguire scrupolosamente quanto indicato nel presente progetto, dovrà eseguire tutti i lavori nel rispetto della REGOLA DELL’ARTE.

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Studio Tecnico Pigorini Ing. StefanoProgettazione impianti tecnologici

via Pellegrini n° 10, 21047 - Saronno (VA)tel-fax 02/9604152

P.Iva 02174660122

Uso e manutenzione impianto elettrico

- manuale -

OGGETTO: Progetto di qualificazione e valorizzazione delle aree pertinenziali di cascina della

vigna per la creazione di un sistema di spazi aperti verdi tra ambito urbano e periurbano IMPIANTO: fg. 2, sez. Cassina Ferrara, mappale 125

21047 – SARONNO (VA)

DATA: 26/04/2018 DATA VAR. RIF.: pahb1-manutezione

Il Progettista

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INDICE

Cap.1: RIFERIMENTI NORMATIVI ............................................................. 2

Cap.2: PREMESSA .......................................................................................... 3

Cap.3: CRITERI GENERALI DI UTILIZZO E MANUTENZIONE ............. 4

Cap.4: MODALITA’ D’USO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI ..................... 5

Cap.5: MANUALE DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI

ELETTRICI .......................................................................................... 6

Cap.6 MANUTENZIONE ESEGUIBILE DIRETTAMENTE

DALL’UTENTE ................................................................................... 9

Cap.7 MANUTENZIONE DA ESEGUIRE A CURA DI PERSONALE

SPECIALIZZATO .............................................................................. 10

Cap.8 RACCOLTA SCHEDE MANUTENZIONE ..................................... 12

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Cap.1: RIFERIMENTI NORMATIVI

1.1) IMPIANTI ELETTRICI

- Norma CEI 0-2.

Guida per la definizione della documentazione di progetto degli impianti

elettrici.

- Norma CEI 0-21.

Guida per alla manutenzione degli impianti elettrici.

- D.M. n° 37 del 22/01/2008.

Riordino delle disposizioni in materia di attività di installazione degli

impianti all’interno degli edifici.

1.2) PREVENZIONE INCENDI

- DPR n° 151 del 01/08/2011.

Regolamento recante semplificazione della disciplina dei procedimenti

relativi alla prevenzione degli incendi.

1.3) AMBIENTI DI LAVORO

- D.L. n° 81/2008 del 09/04/2008.

Attuazione dell’art. 1 della legge 3 Agosto 2007, n. 123, in materia di tutela

della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro.

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Cap.2: PREMESSA

Questo manuale d’uso e manutenzione deve essere consegnato al

proprietario/utente finale dell’impianto elettrico che dovrà utilizzarlo per

informare il personale lavoratore per un corretto utilizzo dell’impianto elettrico.

Esso consente di eseguire tutte le operazioni atte alla sua gestione e

conservazione che non richiedano conoscenze specialistiche, nonché di

riconoscere tempestivamente fenomeni di deterioramento anomalo al fine di

sollecitare tempestivamente gli interventi specialistici del caso.

L’attività di manutenzione programmata dell'impianto elettrico dovrà essere

effettuata esclusivamente da personale qualificato. Prima di iniziare

l’intervento, esso prenderà visione dei luoghi in cui svolgerà le proprie attività,

in modo da verificare la presenza di eventuali ulteriori rischi, oltre a quelli

ordinari.

Lo stesso esecutore dovrà realizzare gli interventi di manutenzione, previsti

dalle presenti schede, solo dopo aver valutato attentamente i rischi cui saranno

sottoposti i lavoratori; le attività saranno svolte seguendo le prescrizioni

imposte dalle normative vigenti in materia di tutela della sicurezza e della salute

dei lavoratori coinvolti e dei terzi eventualmente presenti e le norme di buona

tecnica.

Prima di iniziare qualsiasi di manutenzione l’esecutore dovrà prendere visione

degli schemi elettrici forniti dal Committente e comunque presenti all’interno

dei quadri elettrici. Dalla lettura degli schemi indviduerà l’impianto su cui e

chiamato ad agire e quindi provvederà a togliere tensione alla linea e a chiudere

lo specifico quadro a chiave. Detta chiave dovrà essere conservata,

dall’esecutore medesimo, fino al termine dell’attività di manutenzione e sul

quadro elettrico apporrà il cartello “LAVORI IN CORSO – NON MANOVRARE”.

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Cap.3: CRITERI GENERALI DI UTILIZZO E

MANUTENZIONE

Al fine di utilizzare e manutenere in sicurezza gli impianti elettrici, e opportuno

evidenziare alcuni criteri di base:

- I controlli operativi sugli impianti devono essere affidati a persone con

conoscenze teoriche ed esperienza pratica adeguata e certificata.

- Ogni grado di intervento richiede una specializzazione superiore e nel caso di

operazioni su parti in tensione, si dovrà fare riferimento alla norma CEI 11-

27/1.

- Mantenere in perfetto stato di funzionamento tutti gli impianti di sicurezza.

- All’interno dei quadri deve accedere soltanto personale specializzato ed

autorizzato.

- I cartelli indicatori devono essere sempre visibili.

- Controllare con continuità lo stato di conservazione dell’isolamento dei cavi,

delle morsettiere, delle spine, ecc.

- Evitare adattamenti pericolosi tra prese e spine non corrispondenti.

- Non estrarre le spine agendo sui cavi.

- Non sovraccaricare le linee elettriche.

- Le operazioni di controllo e verifica degli impianti devono avvenire in orari

in cui eventuali black-out non generino situazioni di rischio.

- Eventuali anomalie devono essere tempestivamente segnalate al personale

preposto.

- E’ importante che i locali, le macchine, le reti, i cavedi siano costantemente

tenuti in ordine e puliti.

- Tutti gli interventi effettuati devono essere riporati sull’apposito registro.

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Cap.4: MODALITA’ D’USO DEGLI IMPIANTI ELETTRICI

I componenti degli impianti elettrici che possono essere utilizzati da tutti gli

utenti, vanno costantemente controllati e sorvegliati affinchè lo siano nel modo

appropriato e non costituiscano nel tempo pericolo per le persone e/o di innesco

di incendio: parliamo nello specifico di tutte le apparecchiature accessibili

all’utenza quali interruttori luce, comandi generici, prese a spina, ecc.

Tutte le altre apparecchiature dovranno fare riferimento, per quanto riguarda il

corretto utilizzo, ai fogli tecnici d’uso e manutenzione rilasciati dalle case

costruttrici che dovranno far parte del Fascicolo Finale d’Impianto assieme alla

Dichiarazione di Conformità e alle certificazioni di prodotto.

E’ bene inoltre che tutte le installazioni vengano sorvegliate dal personale che

lavora in sede che in caso di rotture dovute a uso improprio o a vandalismi

segnalino alle figure preposte le anomalie riscontrate.

Questi dovranno prendere nota e richiedere tempestivamente l’intervento del

personale specializzato addetto agli interventi di riparazione.

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Cap.5: MANUALE DI MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI

ELETTRICI

Con il termine “manutenzione” si intendono il complesso delle attività tecniche

ed amministrative rivolte alla conservazione e al ripristino della funzionalità e

dell'efficienza di una qualsiasi apparecchiatura e di un impianto.

Per affidabilità si intende l'attitudine di un apparecchio, o di un impianto, a

conservare funzionalità ed efficienza per tutta la durata della sua vita utile, ossia

per il periodo di tempo che intercorre tra la messa in funzione ed il momento in

cui si verifica un deterioramento o un guasto irreparabile.

Vita presunta è la vita utile che, in base all'esperienza, si può ragionevolmente

attribuire ad un apparecchio o ad un impianto.

Si parla di:

- deterioramento, quando un apparecchio, od un impianto, presentano una

diminuzione di funzionalità e/o di efficienza;

- disservizio, quando un apparecchio, od un impianto, vanno fuori servizio;

- guasto, quando un apparecchio, od un impianto, non sono più in grado di

adempiere alla loro funzione;

- riparazione, quando si ristabilisce la funzionalità e/o l'efficienza di un

apparecchio o di un impianto;

- controllo, quando si procede alla verifica della funzionalità e/o della

efficienza di un apparecchio o di un impianto;

- revisione, quando si effettua un controllo generale, di un apparecchio o di un

impianto, tutto ciò che può implicare smontaggi, sostituzione di parti,

rettifiche, aggiustaggi, lavaggi, ecc.

- Manutenzione secondo necessita, e quella che si attua in caso di guasto,

disservizio, o deterioramento.

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- Manutenzione preventiva, e quella diretta a prevenire guasti e disservizi ed a

limitare i deterioramenti.

- Manutenzione programmata è quella forma di manutenzione preventiva, in

cui si prevedono operazioni eseguite periodicamente, secondo un programma

prestabilito.

Secondo le norme UNI 8364:

- Ordinaria e la manutenzione che si attua in luogo, con strumenti ed attrezzi di

uso corrente; si limita a riparazioni di lieve entità;

- comporta l'impegno di materiali di consumo di uso corrente, o la sostituzione

di parti di modesto valore, espressamente previste (cinghiette, premistoppa,

guarnizioni, fusibili, ecc.);

- Straordinaria è la manutenzione che non può essere eseguita in loco, o che,

pure essendo eseguita in luogo, richiede mezzi attrezzature, strumenti di

particolare importanza; essa comporta:

- riparazioni e/o qualora si rendano necessarie parti di ricambio, ripristini,

ecc.;

- prevede la revisione di apparecchi e/o la sostituzione di apparecchi e

materiali per i quali non siano possibili, o convenienti, le riparazioni.

Il manuale di manutenzione in sede di progettazione, per forza di cose, non puo

essere che una traccia che dovrà essere sviluppata ed ampliata dall’Appaltatore

in funzione delle caratteristiche intrinseche delle varie apparecchiature (marca,

modello, tipo, ecc.).

Il manuale di manutenzione contiene le seguenti informazioni:

- ubicazione delle apparecchiature (rimandando a schemi progettuali);

- risorse necessarie per gli interventi manutentivi;

- livello minimo delle prestazioni;

- anomalie riscontrabili;

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- manutenzione eseguibile direttamente dall’utente;

- manutenzione da eseguire a cura di personale specializzato.

RISORSE NECESSARIE PER GLI INTERVENTI MANUTENTIVI

- attrezzature: attrezzi da elettricista (forbici, cacciaviti, morsetti, pinze isolate,

guanti isolanti, pedane isolanti, ecc.);

- ricambi: interruttori, spezzoni di cavo nelle sezioni in opera, prese, lampade,

accessori vari di impianto, ecc.

LIVELLO MINIMO DELLE PRESTAZIONI

- personale abilitato ad operare sugli impianti elettrici.

- adeguata formazione ed attrezzatura.

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Cap.6 MANUTENZIONE ESEGUIBILE DIRETTAMENTE

DAL PROPRIETARIO O CONDUTTORE

DELL’IMPIANTO

- Pulizie (non all’interno di quadri o apparecchiature elettriche in tensione);

- riarmo degli interruttori (se l’apparecchiatura si apre nuovamente non

bisogna insistere, perche il danno può essere sull’impianto; il tal caso bisogna

avvertire il personale autorizzato);

- sostituzione di lampade;

- verifica giornaliera degli indicatori di corretta alimentazione delle sorgenti di

energia degli impianti di sicurezza.

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Cap.7 MANUTENZIONE DA ESEGUIRE A CURA DI

PERSONALE SPECIALIZZATO

APPARECCHIATURE ELETTRICHE DI QUALUNQUE TIPO

- Corretta messa a terra delle apparecchiature e di tutte le masse metalliche

secondo le norme CEI;

- Verifica della resistenza degli isolamenti degli apparecchi funzionanti a

tensione di rete;

- Pulizia generale ed in particolare delle morsettiere;

- Controllo dello stato dei contatti mobili;

- Controllo dell’integrità dei conduttori e dei loroisolamenti;

- Controllo del serraggio dei morsetti;

- Controllo del funzionamento e della corretta taratura di tutti gli apparecchi di

protezione provocando l'intervento e misurando il tempo necessario per

l'intervento stesso.

- Controllo del corretto funzionamento degli apparecchi indicatori (voltmetri,

amperometri, ecc.);

- Controllo del corretto funzionamento delle lampade spia.

CORPI ILLUMINANTI CON LAMPADE A TUBI FLUORESCENTI

- Sostituzione tubi fluorescenti;

- Pulizia corpi illuminanti;

- Verifica funzionale completa.

IMPIANTI DI ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA

- Controllo sull’efficienza dei corpi illuminanti di sicurezza con la scarica pari

ad un quarto della autonomia degli accumulatori e loro successiva ricarica.

- Controllo sull'efficienza dei corpi illuminanti di sicurezza con la scarica

completa degli accumulatori e loro successiva ricarica.

- Controllo centrale di supervisione lampade e gruppi autonomi.

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- Esami a vista.

- Pulizia generale.

IMPIANTI DI MESSA A TERRA

- Misura della continuita dei conduttori;

- Misura della resistenza dei dispersori;

- Controllo serraggio morsetti;

- Ingrassaggio morsetti dispersori;

- Controllo espletamento pratiche con ASL o Organismo Paritetico;

QUADRI ELETTRICI IN B.T.

- Pulizia generale del locale (se in locale specifico) che ospita il quadro,

eliminazione della polvere, eliminazione di eventuali ossidazioni;

- Controllo visivo delle apparecchiature di potenza ed ausiliarie, previa

apertura delle portelle di protezione anteriori e posteriori;

- Soffiatura ad aria compressa di tutte le apparecchiature elettriche di potenza

ed ausiliarie;

- Controllo delle parti fisse e mobili degli interruttori, teleruttori e verifica

funzionamento;

- Verifica e serraggio bulloneria e morsetteria;

- Verifica funzionamento degli interruttori.

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Cap.8 RACCOLTA SCHEDE MANUTENZIONE

A seguire la raccolta delle schede di manutenzione dell’impianto che dovranno

essere ogni volta fotocopiate e compilate dopo i controlli ed aggiunte nella

corretta posizione:

- M1 SCHEDA MANUTENZIONE CENTRALINO C0 (AVANQUADRO);

- M2 SCHEDA MANUTENZIONE CENTRALINO C1 (GENERALE);

- M3 SCHEDA MANUTENZIONE CENTRALINO C2 (CUCINA);

- M4 SCHEDA MANUTENZIONE ILLUMINAZIONE DI SERVIZIO;

- M5 SCHEDA MANUTENZIONE ILLUMINAZIONE SICUREZZA;

- M6 SCHEDA MANUTENZIONE IMPIANTO DI TERRA;

- M7 SCHEDA MANUTENZIONE IMPIANTO FOTOVOLTAICO.

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M1) SCHEDA MANUTENZIONE ORDINARIA CENTRALINO C0 (AVANQUADRO) Voce Attività Freq.

(mesi) Esito (P/N)

Note

M1.1 Controlli Generali M1.1.1 Verifica targa identificativa del

quadro 12

M1.1.2 Verifica identificazione di tutte le apparecchiature e rispondenza con schemi allegati

12

M1.1.3 Verifica dell’ambiente/locale quadro per constatare l’accessibilità e la presenza di oggetti/materiali non di pertinenza

12

M1.2 Involucro M1.2.1 Controllo del grado di

protezione e la presenza di buchi, rotture, danni in genere

6

M1.2.2 Verifica della presenza di corpi estranei o tracce di animali all’interno del quadro

6

M1.2.3 Pulizia/soffiatura interno quadro con rimozione di polvere, muffe, tracce di condensa, ossidazione

6

M1.2.4 Controllo di guarnizioni e degli elementi di tenuta

6

M1.2.5 Controllo del serraggio di viti e bulloni di assemblaggio

6

M1.2.6 Verifica dell’equipotenzialità delle masse (se presenti)

6

M1.3 Barre/Morsettiere M1.3.1 Controllo del serraggio di viti e

bulloni di tutte le connessioni elettriche

6

M1.3.2 Verifica a vista dell’integrità dei supporti isolanti

6

M1.4 Interruttori/Protezioni M1.4.1 Verificare delle tarature

termiche o magnetiche (come da schemi)

6

M1.4.2 Protezioni differenziali: verifica con tasto prova

6

M1.4.3 Protezioni differenziali: verifica con prova strumentale

6

M1.4.4 Protezioni con fusibili: verifica di assenza di fenomeni di riscaldamento sui contatti

6

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Voce Attività Freq. (mesi)

Esito (P/N)

Note

M1.4.5 Verifica funzionamento interblocchi

6

Note e considerazioni generali

La Ditta esecutrice (timbro e firma)

Il Committente

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M2) SCHEDA MANUTENZIONE ORDINARIA CENTRALINO C1 (GENERALE) Voce Attività Freq.

(mesi) Esito (P/N)

Note

M2.1 Controlli Generali M2.1.1 Verifica targa identificativa del

quadro 12

M2.1.2 Verifica identificazione di tutte le apparecchiature e rispondenza con schemi allegati

12

M2.1.3 Verifica dell’ambiente/locale quadro per constatare l’accessibilità e la presenza di oggetti/materiali non di pertinenza

12

M2.2 Involucro M2.2.1 Controllo del grado di

protezione e la presenza di buchi, rotture, danni in genere

6

M2.2.2 Verifica della presenza di corpi estranei o tracce di animali all’interno del quadro

6

M2.2.3 Pulizia/soffiatura interno quadro con rimozione di polvere, muffe, tracce di condensa, ossidazione

6

M2.2.4 Controllo di guarnizioni e degli elementi di tenuta

6

M2.2.5 Controllo del serraggio di viti e bulloni di assemblaggio

6

M2.2.6 Verifica dell’equipotenzialità delle masse (se presenti)

6

M2.3 Barre/Morsettiere M2.3.1 Controllo del serraggio di viti e

bulloni di tutte le connessioni elettriche

6

M2.3.2 Verifica a vista dell’integrità dei supporti isolanti

6

M2.4 Interruttori/Protezioni M2.4.1 Verificare delle tarature

termiche o magnetiche (come da schemi)

6

M2.4.2 Protezioni differenziali: verifica con tasto prova

6

M2.4.3 Protezioni differenziali: verifica con prova strumentale

6

M2.4.4 Protezioni con fusibili: verifica di assenza di fenomeni di riscaldamento sui contatti

6

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Studio Tecnico Pigorini * Saronno-via Pellegrini n° 10 * tel/fax 02-9604152 * e-mail [email protected] 16

Voce Attività Freq. (mesi)

Esito (P/N)

Note

M2.4.5 Verifica funzionamento interblocchi

6

Note e considerazioni generali

La Ditta esecutrice (timbro e firma)

Il Committente

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M3) SCHEDA MANUTENZIONE ORDINARIA CENTRALINO C2 (CUCINA) Voce Attività Freq.

(mesi) Esito (P/N)

Note

M3.1 Controlli Generali M3.1.1 Verifica targa identificativa del

quadro 12

M3.1.2 Verifica identificazione di tutte le apparecchiature e rispondenza con schemi allegati

12

M3.1.3 Verifica dell’ambiente/locale quadro per constatare l’accessibilità e la presenza di oggetti/materiali non di pertinenza

12

M3.2 Involucro M3.2.1 Controllo del grado di

protezione e la presenza di buchi, rotture, danni in genere

6

M3.2.1 Verifica della presenza di corpi estranei o tracce di animali all’interno del quadro

6

M3.2.2 Pulizia/soffiatura interno quadro con rimozione di polvere, muffe, tracce di condensa, ossidazione

6

M3.2.3 Controllo di guarnizioni e degli elementi di tenuta

6

M3.2.4 Controllo del serraggio di viti e bulloni di assemblaggio

6

M3.2.5 Verifica dell’equipotenzialità delle masse (se presenti)

6

M3.3 Barre/Morsettiere M3.3.1 Controllo del serraggio di viti e

bulloni di tutte le connessioni elettriche

6

M3.3.2 Verifica a vista dell’integrità dei supporti isolanti

6

M3.4 Interruttori/Protezioni M3.4.1 Verificare delle tarature

termiche o magnetiche (come da schemi)

6

M3.4.2 Protezioni differenziali: verifica con tasto prova

6

M3.4.3 Protezioni differenziali: verifica con prova strumentale

6

M3.4.4 Protezioni con fusibili: verifica di assenza di fenomeni di riscaldamento sui contatti

6

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Voce Attività Freq. (mesi)

Esito (P/N)

Note

M3.4.5 Verifica funzionamento interblocchi

6

Note e considerazioni generali

La Ditta esecutrice (timbro e firma)

Il Committente

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M4) SCHEDA MANUTENZIONE ORDINARIA ILLUMINAZIONE DI SERVIZIO Voce Attività Freq.

(mesi) Esito (P/N)

Note

M4.1 Controlli Generali M4.1.1 Lampada: controllo del

regolare funzionamento (buona emissione di flusso ed assenza di sfarfallio) e sostituzione se necessario

6

M4.1.2 Corpo Lampada: controllo del corretto affrancamento, della presenza di rotture e danneggiamenti, verifica del grado di protezione e degli organi di tenuta

6

M4.1.3 Corpo Lampada: pulizia esterna ed interna (con lavaggio se necessario)

6

M4.1.4 Cablaggi, cavi, fusibili: controllo dello stato dei componenti interni ed esterni, serraggio dei collegamenti

12

M4.1.5 Sostituzione lampada Chiamata

Note e considerazioni generali

La Ditta esecutrice (timbro e firma)

Il Committente

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M5) SCHEDA MANUTENZIONE ORDINARIA ILLUMINAZIONE DI SICUREZZA Voce Attività Freq.

(mesi) Esito (P/N)

Note

M5.1 Controlli Generali M5.1.1 Controllo presenza etichetta di

identificazione 6

M5.1.2 Lampada: controllo del regolare funzionamento (buona emissione di flusso ed assenza di sfarfallio) e sostituzione se necessario

6

M5.1.3 Lampada: controllo dell’efficienza del funzionamento in emergenza mediante l’esecuzione di 1 ciclo di scarica e ricarica completi

12

M5.1.4 Corpo Lampada: controllo del corretto affrancamento, della presenza di rotture e danneggiamenti, verifica del grado di protezione e degli organi di tenuta

6

M5.1.5 Corpo Lampada: pulizia esterna ed interna (con lavaggio se necessario)

6

M5.1.6 Cablaggi, cavi, fusibili: controllo dello stato dei componenti interni ed esterni, serraggio dei collegamenti

12

M5.1.7 Sostituzione lampada Chiamata

Note e considerazioni generali

La Ditta esecutrice (timbro e firma)

Il Committente

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M6) SCHEDA MANUTENZIONE IMPIANTO DI TERRA Voce Attività Freq.

(mesi) Esito (P/N)

Note

M6.1 Controlli Generali M6.1.1 Controllo a vista dello stato dei

componenti 12

M6.1.2 Verifica del serraggio di tutte le giunzioni

12

M6.1.3 Verifica della continuità tra collettore di terra e Masse, Masse Estranee

12

M6.1.4 Verifica della continuità tra Collettore di Terra e Circuiti terminali (a campione)

12

M6.1.5 Misura della Resistenza di terra 12

Note e considerazioni generali

La Ditta esecutrice (timbro e firma)

Il Committente

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M7) SCHEDA MANUTENZIONE ORDINARIA IMPIANTO FOTOVOLTAICO Voce Attività Freq.

(mesi) Esito (P/N)

Note

M7.1 Controlli Generali M7.1.1 Pulizia pannelli con trattamento

specifico chiama

M7.1.2 Pulizia Locale tecnico e pulizia Inverter

12

M7.1.3 Controllo e serraggio dei quadri e delle morsettiere

12

M7.1.4 Pannelli: controllo visivo per evidenziare eventuali rotture o altre anomalie

12

Note e considerazioni generali

La Ditta esecutrice (timbro e firma)

Il Committente


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