Emozioni, Teoria della Mente ed Empatia
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A seconda che si ponga l'accento sulle reazioni psico-fisiologiche, sui processi cognitivi che accompagnano le emozioni o sugli eventi che scatenano le emozioni si avranno delle definizioni del concetto di emozione piuttosto diverse.
Kleinginna e Kleinginna (1981) hanno tentato di definire il concetto di emozione nel modo più completo possibile:
"L'emozione è un insieme complesso di interazioni fra fattori soggettivi e oggettivi, mediati dai sistemi neurali-ormonali, che può:
•suscitare esperienze affettive come senso di eccitazione, di piacere e dispiacere
generare processi cognitivi come effetti percettivi emozionalmente rilevanti, valutazioni cognitive, processi di etichettamento
•attivare adattamenti fisiologici diffusi di fronte a condizioni di eccitamento
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Sul piano finalistico, le emozioni elementari hanno significato comunicativo ed adattivo.
Molte di esse si associano anche a precise modificazioni dei parametri fisiologici, come la temperatura corporea, il battito cardiaco, la pressione arteriosa e la conduttanza galvanica cutanea
Le emozioni primarie, per Ekman, sono quelle che hanno un chiaro radicamento biologico e filogenetico e che presentano nove caratteristiche ben precise:Presenza di distinti segnali non verbaliPresenza in altri primati.Distinte reazioni fisiologiche.Presenza di eventi antecedenti distinti e universali.Coerenza tra le risposte emozionali.Rapida insorgenza.Breve durata.Valutazione cognitiva automatica.Occorrenza spontanea.
Le emozioni primarie
TEORIE EVOLUZIONISTICHE
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Emozione: stato affettivo intenso, a insorgenza e declino rapidi, legato alla presenza di stimoli esterni od interni e accompagnato da fenomeni vegetativi.
Sentimento: stato affettivo più duraturo e meno intenso, più spesso legato ad esperienze mentali interne (pensiero, memoria, immaginazione...).
Umore: stato affettivo di base che sottende il fondo su cui nascono emozioni e sentimenti. Esempio: umore depresso > tristezza (emozione)
• Per gli anglosassoni, invece, la principale differenza tra emozione (emotion) e sentimento (feeling) è che il primo solitamente riferisce alla sola componente somatica dell’esperienza emozionale, mentre il secondo ne costituisce la componente cosciente.
Essa risulta costituita dalla tride:
•L’AFFETTIVITA’ può essere intesa come il colorito soggettivo dei processi mentali in rapporto alla realtà vissuta, esterna ed interna.
RABBIA FELICITA’ DISGUSTO
SORPRESA TRISTEZZA PAURA
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Le emozioni primarie individuate in base alle nove caratteristiche sono sei:
PauraRabbiaTristezzaFelicitàDisgustoSorpresa.
Le emozioni primarie
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In una rassegna diletteratura,Kemper (1987)elenca le emozioniprimarie che sonostate proposte.Per Kemper vi sonoalmeno 4 emozioniprimarie a basefisiologica: paura,rabbia, tristezza esoddisfazione.
Le emozioni primarie
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TEORIE FISIOLOGICHE• T. Periferica di James-Lange: 1884, “le emozioni derivano dalla
percezione delle modificazioni fisiologiche indotte dallo stimolo”. Teoria che cercò di sfidare il senso comune che piangiamo perché siamo tristi o che il nostro cuore batte più forte perché siamo arrabbiati; per questi studiosi era tutto il contrario. Poco sostenuta perché: non spiega come le emozioni possono persistere allo stimolo che le
ha generate non fornisce nessuna spiegazione dell’esperienza cognitiva
• T. Centrale di Cannon-Bard: 1928, misero in dubbio la teoria di James-Lange e sottolinearono l’importanza del talamo e dell’ipotalamo nell’emotività; queste strutture avrebbero una duplice funzione: induzione delle risposte comportamentali periferiche e proiezione delle informazioni sensoriali alla corteccia, ove ne avrebbe luogo l’elaborazione cognitiva.
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TEORIE COGNITIVE
• T. dell’Apprezzamento Cognitivo della Arnold: anni ’60, sostiene che perché uno stimolo produca un’esperienza emozionale, il cervello ne deve prima valutare l’importanza, anche a livello subconscio; tale valutazione porterà poi ad una certa tendenza all’azione, da dove deriverà l’emozione. Sottovaluta l’importanza delle risposte somatiche, perché non considera necessario l’avvenire dell’azione (risposta comportamentale).
• T. dell’Apprezzamento Cognitivo di Lazarus: anni ’90, sottolinea che le nostre emozioni dipendano da come la nostra coscienza interpreta le condizioni in cui si verificano. Per Lazarus, la cognizione è una condizione sia necessaria sia sufficiente per l’emozione. Anche questa teoria sottovaluta l’importanza delle reazioni somatiche.
• Ipotesi del Marcatore Somatico di Damasio: anni ’90, è una rielaborazione di quella di James-Lange e di Schachter-Singer. Per Damasio, le emozioni sono il risultato dell’interpretazione delle reazioni somatiche in risposta a determinati stimoli ambientali. Ogni esperienza somatica viene etichettata come piacevole o spiacevole e di seguito associata ad un contesto ambientale che ne provoca l’insorgenza: in questo modo si formano dei marcatori somatici, che possono essere riattivati ogni volta che l’organismo si trova ad affrontare situazioni simili a quelle che ne hanno determinato la formazione. Attualmente questa teoria gode di largo credito.
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Emozioni
Le emozioni sono modificazioni del sistema motorio
e viscerale
elicitate da stimoli interni ed esterni all’individuo (all’organismo).
La struttura classicamente associata alle emozioni è il Sistema Limbico
più recentemente gli studi hanno evidenziato il ruolo fondamentale di strutture quale l’AMIGDALA, e del ruolo della CORTECCIA in particolare del LOBO dell’Insula.
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SISTEMA MOTORIO ED EMOZIONI.• G. Duchenne fu tra i primi a progettare modelli di ricerca sulla genesi delle espressioni
facciali: nel 1862 gli capitò un paziente con paralisi facciale, capace di sopportare la stimolazione elettrica dei muscoli del viso.
• Il sorriso è una delle modalità espressive più utili per studiare l’origine della mimica emotiva: siamo capaci di controllare intenzionalmente i muscoli periorali ma non abbiamo nessun controllo sulla muscolatura periorbitale esiste spesso una leggera asimmetria dell’espressività nella metà sinistra della
faccia conclusioni: 1. esistono circuiti separati per l’innervazione volontaria e spontanea della faccia2. il controllo della mimica emotiva è soprattutto a carico dell’emisfero DX.
Sorrisofinto
Sorrisovero
Esperimenti di pseudo-rabbia(Philip Bard, 1928)Vista medio-sagittale dell’encefalo diun gatto che mostra le regioniessenziali per l’espressione deicomportamenti emotivi.A) La sezione trasversale attraverso ilmesencefalo, disconnettendol’ipotalamo dal tronco encefalico,abolisce la “pseudo-rabbia”.B) Le risposte emotive integrateassociate con la “pseudo-rabbia”sopravvivono alla rimozione degliemisferi cerebrali fintanto chel’ipotalamo caudale rimane intatto.
Rimuovendo gli emisferi cerebrali ai gatti essi reagivano a degli stimoli dolorosi non con la fuga o l'evitamento (come succede normalmente) ma con un comportamento di rabbia, definita pseudorabbia, che si distingue dalla rabbia normale perché l'animale attacca qualsiasi cosa gli capiti sotto tiro e si estingue immediatamente con il cessare dello stimolo.
Nel 1948 W.Hess stimolando diverse zone dell’ipotalamo indusse comportamenti differenti
La stimolazione elettrica dell’ipotalamo laterale del gatto provocava ira La lesione dell’ipotalamo laterale del gatto provocava docilità
L’ipotalamo è critico per regolare le risposte corporee legate alle emozioni
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Ipotalamo
Svolge funzioni di integrazione delle informazioni provenienti dal prosencefalo, dal tronco dal midollo spinale e da vari neuroni intrinseci chemiosensibili
Controlla Flusso sanguigno, il metabolismo energetico, l’attività riproduttiva, la coordinazione delle risposte a condizioni ostili.
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SISTEMA LIMBICO
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Circuito di Papez
Corpi mamillariN. Anteriore del talamo dorsaleGiro CingolatoIppocampoFornice
Successivamente Corteccia prefrontale mediale e orbitale Parte ventrale dei gangli della base Talamo nucleo medio dorsale Amigdala e Corteccia Paraippocampale
Circuito di papez
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Sistema Limbico
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Sindrome di Kluver Bucy e gli esperimenti di Jhon Downer 1950
Jon Downer 1950
Resezione chiasma ottico e amigdala mono laterale
R Normale in presenza AmigdalaR Kluve –Bucy assenza AmigdalaR normale Tatto
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GRUPPO MEDIALE BULBO OLFATTIVO CORTECCIA OLFATTIVA
GRUPPO BASALE LATERALE GRUPPO CENTRALE IPOTALAMO
TRONCO ENCEFALICO
Amigdala
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ESPERIMENTI SUI RATTI DI CONDIZIONAMENTO CLASSICO LEDEUXRUOLO DELL’AMIGDALA
Figure 29.12 Activity of ventral tegmental area dopamine neurons during stimulus–reward learning
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Biology and the future of Psychoanalysis
1. la natura dei processi mentali inconsci memoria non dichiarativa
2. la natura della causalità psicologica condizionamento classico inteso come previsione probabilistica di un evento a partire da uno stimolo
3. la causalità psicologica e la psicopatologia il ruolo dell’amigdala nella genesi delle emozioni
4. le esperienze precoci in quanto fattori di predisposizione alla malattia mentale le prime relazioni e la risposta biologica allo stress
5. la correlazione tra preconscio e inconscio e la corteccia prefrontale,
6. l'orientamento sessuale,
7. la psicoterapia ed i cambiamenti strutturali del cervello,
8. la psicofarmacologia come strumento coadiuvante la psicoterapia.
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ToM Significati
Nell'ambito della "Filosofia della Mente", il modello ontologico e strutturale dei processi mentali
In psicologia cognitiva, come equivalente del modello del funzionamento della psiche.
•In psicologia dell'apprendimento e psicologia del pensiero, è stato spesso usato come analogo di "metacognizione" (ovvero di capacità osservativa ed automodulante dei propri stessi processi cognitivi)•In psicologia clinica, come equivalente funzionale delle "Funzioni del Sè riflessivo".•In psicologia dello sviluppo, epistemologia genetica e psicologia dinamica, come la capacità del bambino di costituirsi una rappresentazione adeguata dei processi di pensiero propri e dell'Altro significante.
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Metacognizione
La metacognizione indica un tipo di autoriflessività sul fenomeno cognitivo, attuabile grazie alla possibilità - molto probabilmente peculiare della specie umana- di distanziarsi, auto-osservare e riflettere sui propri stati mentali. L'attività metacognitiva ci permette, tra l'altro, di controllare i nostri pensieri, e quindi anche di conoscere e dirigere i nostri processi di apprendimento.
In termini cognitivi, è la fondamentale capacità umana di comprendere e riflettere sul proprio e l'altrui stato mentale, e sulle proprie ed altrui percezioni, riuscendo così a prevedere il proprio e l'altrui comportamento. È questo il significato che viene sviluppato nell'ambito degli studi metacognitivi.
La percezione comprende sensazioni, credenze, sentimenti, disagi, etc. Tale abilità cognitiva si acquisisce normalmente intorno ai 3-4 anni e gli adulti ne fanno uso nella vita di tutti i giorni senza averne consapevolezza.
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Neuroscienze Sociali
Identificare le strutture cerebrali dell’interazione sociale sarebbe stato considerato improbabile o ridicolo solo 20 anni fa.
La ricerca sul comportamento degli scimpanzé Premackand Woodruff (1978),ha dato un grande impulso allo sviluppo della teoria della mente, ma ancora oggi non siamo in grado di rispondere alla domanda se gli animali hanno una ToM.
Gli studi animali hanno permesso di identificare i neuroni specchio (Rizzolati) che hanno importanti funzioni nei processi sociali che sono implicati nei processi di imitazione, risonanza emotiva ed empatia.
Anche le ricerche sui processi decisionali in economia che hanno investigato i processi di fiducia ed altruismo hanno prodotto conoscenze nell’ambito del cervello sociale
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Neuroscienze Sociali
Le persone reagiscono automaticamente ad un volto spaventato con un reazione di paura
Questo è vero anche se il viso è mascherato in maniera che il soggetto non sia consapevole dell’espressione di paura
Il pregiudizio razziale con una risposta di paura alla vista di un uomo di colore è associata ad una attivazione dell’amigdala. Questa reazione è maggiore se lo stimolo compare per un tempo molto breve (30ms) e tende a decrescere se lo stimolo è presentato per un tempo più lungo (535ms)
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L’amigdala
LeDoux _ L’amigdala riceve due tipi di connessioni
Via Corticale _ riceve afferenze dalle aree secondarie_ ricca di informazione_ conceptual level Leventhal
Via sottocorticale Talamica _ dai nuclei posteriori del talamo all’amigdala _ povera di informazione sullo stimolo _ risposta emotivamente indifferenziata_schematic level Leventhal
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Paul J. Whalen et al. Masked Presentations of Emotional Facial Expressions Modulate Amygdala Activity without Explicit Knowledge J. Neurosci., Jan 1998; 18: 411 - 418
I soggetti erano esposti alla visione di volti spaventati, felici e neutri. I volti spaventati e felici non erano percepiti perchéPresentati per un tempo inferiore ai 33 msec. Il confronto tra queste due condizioni mascherate tuttavia mostra una attivazionedell’amigdala che risponde ai volti spaventati
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Cunningham WA et al.,Separable neural components in the processing of black and white faces. Psychol Sci. 2004 Dec;15(12):806-13.
Aumento del segnale per voltipresentate a 30ms
Aumento del segnalea 535 ms
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ToM Sviluppo Baron- Choen
Condividere l’attenzione 14 mesi
Gioco Simbolico 24 mesi
Vedere per credere
3 anni
Test dellafalsa credenza
4 anni
Sapere checosa feriscel’altro
9 anni
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ToM- Seguire lo sguardo
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ToM - Test di Sally
La capacità di identificare le false credenze è già presente a 3 anni. Nei bambini autistici questo non avviene. Tuttavia in una parte di questi soggettiè in grado riconoscere le false credenze mediante processi di apprendimento formali
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Disturbi pervasivi dello sviluppo
I Disturbi Pervasivi dello Sviluppo sono caratterizzati da compromissione grave e generalizzata in diverse aree dello sviluppo:
capacità di interazione sociale reciproca, capacità di comunicazione, o presenza di comportamenti, interessi, e
attività stereotipate. Le compromissioni qualitative che definiscono queste condizioni sono
nettamente anomale rispetto al livello di sviluppo o all’età mentale del soggetto.
Disturbo Autistico, Disturbo di Rett, Disturbo Disintegrativo dell’Infanzia, Disturbo di Asperger, l Disturbo Pervasivo dello Sviluppo NAS
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How the Mind reads other Minds
Gallagher HL, Frith CD. Functional imaging of 'theory of mind'. Trends CognSci. 2003 Feb;7(2):77-83.
Porzione anteriore del giro delcingolo, Gioco Morra, Discriminazione Attribuzione intenzionalità, distinzione Sé Altro
Solco temporale superiore si attiva alla visone di un movimentoumano, es del braccio
Il polo del temporale è essenziale nel recupero di memorie
Amigdala
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Test che indagano le funzioni attentive e frontali
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Trail Making Test B
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Wisconsin Card Sorting Test
1) 1.CFNA2) ../. CFNA3) ..1. CFNA
4) ../ CFNA
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ToM nei pazienti con Variante Frontale della DemenzaFronto temporale (FvFTD)
FB False Belief del primo livello- test di selly
FB secondo livello : – Quando Sally ritorna, Ann
penserà che Sally cercherà l’oggetto …
Faux pas Test
Mind in the Eyes
Gregory C, et al Theory of mind in patients with frontal variant frontotemporal dementia and Alzheimer's disease: theoretical and practical implications. Brain. 2002Apr;125(Pt 4):752-64.
In questo caso Sally, all’insaputa di Ann, sbircia e vededove Ann sposta l’oggetto.
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Mind in the Eyes
Scherzoso Consolatorio Irritato Annoiato
Terrorizzato Sconvolto Arrogante Irritato
Irritata Ostile Esterrefatta Preoccupata
Inorridita Sognante Impaziente Allarmata
http://www.glennrowe.net/BaronCohen/Faces/EyesTest.aspx
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ToM nei pazienti con Variante Frontale della DemenzaFronto temporale (FvFTD)
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Alcune evidenze mostrano che pazienticon grossolane alterazioni della memoria a lungo termine erano in grado di ricordare racconti di 20 item superando sia del loop fonologico sia l’estensione del taccuino visuo spaziale. Per questo nel 2000 Baddeley descrive un modulo in grado di integrare le informazioni provenienti da diverse strutture sensoriali e di interfacciarsi con i moduli i strutturali della memoria a lungo termine.
Working Memory
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È la memoria a breve termine, opera nello spazio di alcuni secondi ; è la memoria che usiamo costantemente, qella che è sempre “in linea” quando dobbiamo comprendere qualcosa o risolvere un problema o fare un ragionamento. Il concetto emerge negli anni intorno al 1960 discutendo su casi di pazienti con amnesie ma che presentavano una capacità intatta a ricordare immediatamente serie di numeri.
La memoria di lavoro può essere considerata come un “ingresso” per la memoria a lungo termine;
Si pensa anche che potrebbe essere composta da alcuni sotto insiemi:
Una memoria breve centrale di piccola capacità, una specie di agenda per appunti;
Un circuito riverberante fonologico che permette di tenere a mente un piccolo numero di informazioni linguistiche, non necessario all’accesso alla memoria a lungo termine;
Un circuito riverberante per le informazioni visuospaziali.
Working Memory
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Tasks di working memory
RST READING SPAN TESTI soggetti dovevano giudicare se ogni frase era semanticamente vera o falsa mentre contemporaneamente memorizzavano una parola target. Il target era sottolienato. Ogni blocco consisteva di 5 frasi, dopo di che ogni tre secondo comparivano tre parole tra le quali poteva esserci una delle parole targetREAD CONDITION i soggetti dovevano leggere le frasi e decidere se erano vere o falseCONTROL PERIOD i soggetti schiacciavano il tasto dx se la parola compariva a dx o a sx se compariva a sx
Osaka M. et al. Neuroimage 18 (2003)
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Working memory e attivazione cerebrale
Osaka M. et al. Neuroimage 18 (2003)
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Localizzazionismo vs Connessionismo
Bullmore, E. and O. Sporns 2009. "Complex brain networks: graph theoretical analysis of structural and functional systems." Nat Rev Neurosci 10(3): 186-98.
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Il ruolo dell’Amigdala in ToM
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ToM ed Empatia sono la stessa cosa?
Carl Rogers
Percepire la matrice dei riferimenti interni di un altro come se si fosse l'altra persona ma senza perdere la condizione come se.
Entrare nella nella percezione private del mondo di unaltro, come andare nella sua casa
Baron choen il collante della vita sociale
Shamansurdan un atteggiamento di apertura mentale e tolleranza per l'ambiguità e la complessità.
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Neuroni specchio
I neuroni specchio sono una particolare classedi neuroni visuomotori, orginariamente scopertinell'area F5 della corteccia premotoria dello simpanzé, che scaricano quando la scimmia fa una particolare azione o quando osserva un altroindividuo (uomo o scimmia) fare la stessa azione
I neuroni specchio scaricano solo quando vi è una interazione tra un effettore biologico (mano o bocca)e un oggetto (che può appartenere a diverse classi). L'effetto non cambia se l'azione è osservata da vicino o da lontano, o se l'azione permette di ricevere una ricompensa. I neuroni specchio che codificano per lo stesso tipo di stimoli si distinguono due classi a stretta congruenza a congruenza allargata, questi ultimi scaricano anche quando l'azione è simile ad uno specifico target.
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Neuroni specchio
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La parte superiore dell'area F5 codifica per i movimenti della mano mentre quella laterale ed inferiore per quelli della bocca I ns in questa zona si dividono di ingestione e comunicativi Nella scimmia i primi sono più numerosi (80%).
Neuroni specchio
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Vi sono altre aree dove si trovano neuroni connessi con i specchio. Nel solco temporale superiore (STS) vi sono dei neuroni che si attivano in relazione all'osservazione di determinate azioni: camminare, girare la testa, curvare il busto, muovere il braccio.
Neuroni specchio
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Vi è un'altra area nella quale vi sono i neuroni specchio ed è la PF ossia la parte rostrale del lobo parietale inferiore. che riceve imput dalla STS e li invia alla F5.La funzionalità dei neuroni parietale è piuttosto varia, nel 90% dei casi essi scaricano per stimoli sensoriali, ma il 50% scarica anche dei casi quando vengono effettuati dei movimenti.
Neuroni specchio
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Azione e comprensione
I NS permettono di apprendere dei comportamenti per imitazione. L’imitazione è già una forma di comprensione.
Ulteriore conferma di processi di comprensione deriva dal dato che I NS si attivano anche in assenza di stimoli visivi infatti il 15% dell’area F5 rispondono anche a stimoli di tipo sonoro es (Stracciare la carta).
Esperimento di Umiltà MA, Kohler E, Gallese V, Fogassi L,Fadiga L, et al. 2001. “I know what you are doing”: a neurophysiological study. Neuron32:91–101
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Azione e comprensione
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I neuroni specchio nell’uomo
Studi elettrofisiologici hanno dimostrato Potenziali evocati Motori in regione frontale quando il soggetto osservava un modello che eseguiva un gesto di prensione.
A differenza delle scimmie nell’essere umano i neuroni specchio, con le loro caratteristiche di attivazione corticale, sembrano intervenire anche nel processo di preparazione dell’azione aspetto essenziale nei processi di imitazione.
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Neuroimaging
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Neuroimaging
La maggiore attivazione frontale zona opercolare della corteccia frontale inferiore specie a sinistra probabilmente dipende dall’attivazione di programmi motori di gesti che i soggetti sono in grado di riprodurre.
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Mirror neurons nell’uomo
Lobulo parietale inferiore
Giro frontale inferiore (Pars Opercularis) area 44
Corteccia premotoria adiacente
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Mirror neurons e linguaggio
Il sistema dei neuroni a specchio ha un grande vantaggio: La sua semantica è inerente al gesto usato per comunicare. Questo manca nella parola dove la relazione tra suono e significato è convenzionale.
Ma il movimento delle mani e delle braccia e il linguaggio sono legati dal medesimo substrato neurologico.
Gentilucci (2001) ha dimostrato che i movimenti di prensione sono correlati alla dimensione dell'oggetto, tanto più grande è l’oggetto tanto è maggiore la velocità. Inoltre quando i soggetti dovevano emettere un suono mentre prendevano l'oggetto aumentavano inconsapevolemente il volume della voce in relazione alla grandezza dell’oggetto.
E' probabile che da un punto di vista evoluzionistico il gesto abbia preceduto il linguaggio e quest'ultimo si sia sviluppato a partire proprio dall'associazione tra gesto e suono.
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Mirror Neurons ed empatia
Il termine empatia si riferisce alla capacità di percepire,immaginare e avere una comprensione diretta degli stati mentali e dei comportamenti altrui.
Recenti evidenze supportano l'ipotesi di molteplici “sistemi neurali risonanti” analoghi al sistema mirror per le azioni, coinvolti nella simulazione interna degli stati emotivi e percettivi delle altre persone. Ad esempio, è stato recentemente dimostrato che osservare espressioni facciali di disgusto in altre persone attiva quei settori dell'insula anteriore (AI)e della corteccia anteriore del cingolo (ACC) che sono attivi quando si prova disgusto in prima persona .
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“EMBODIED SIMULATION”
(SIMULAZIONE INTERNA)
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Mirror neurons ToM teoria E-S
Alterazioni della pragmatica del linguaggio.
Indipendente dall’età e dal QI Network cerebrale identificabile:
Corteccia prefrontale, giunzione parieto temporale, giro del cingolo anteriore, amigdale e insula
Possibilità di predire un disturbo dello spettro autistico. (12/24m)
Sviluppo di interventi appropriati
Non spiega gli aspetti non sociali, es focalizzazione dell’attenzione
ToM = da empatia che comporta anche l’intensità emozionale
Alterzioni della ToM sono presenti anche in altre patologie come la schizofrenia, disturbi borderline, ed alcuni disturbi dello sviluppo
Alcuni studi non hanno evidenziato alterazioni della ToM nei disturbi autistici, probabilmente perché non hanno valutato gli elementi di compenso
La Teoria si focalizza sui limiti più che sui punti di forza
Punti di forza della teoria Limiti
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Teoria E – S Empatia - Sistematicità
Difficoltà della socializzazione come deficit dell’empatia ed eccesso di utilizzo di un approccio sistematico
ToM non contempla un elemento fondamentale nell’empatia ossia l’appropriatezza della risposta emotiva agli stati interni dell’altro.
Sistematicità, si intende la spinta a ad analizzare e costruire sistemi di conoscenza, dove ogni elemento ha un ruolo definito: sistemi meccanici, numerici, linguistici (regole della sintassi) sociali (gerarchia) motori (organizzazione di un certo movimento).
Esistono due scale che valutano sia la capacità di empatia Empathy Quotient (EQ), sia la tendenza alla sistematicità Sistemizing Quotient (SQ).
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Teoria E – S Empatia - Sistematicità