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EP seconda lezione 23 nov 2020 - Madriz · Evandro Agazzi (Bergamo, 1934) Bibliografia minima...

Date post: 26-Jan-2021
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EPISTEMOLOGIA PEDAGOGICA (prima macroarea – novembre/gennaio) Elisabetta Madriz Corso Intensivo da 60 CFU – qualifica di Educatore Socio-pedagogico ai sensi dell’art. 1, L. 205/2017, comma 597 Terza edizione Seconda lezione 23 novembre 2020
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  • EPISTEMOLOGIAPEDAGOGICA

    (prima macroarea – novembre/gennaio)Elisabetta Madriz

    Corso Intensivo da 60 CFU –qualifica di Educatore Socio-pedagogico

    ai sensi dell’art. 1, L. 205/2017, comma 597Terza edizione

    Seconda lezione23 novembre 2020

  • Contenuti dell’attività formativa:articolati in 4 nuclei tematici

    1. La scienza: cos’è?2. Pedagogia: i fondamenti scientifici3. Antropologia pedagogica: la persona e la sua educabilità4. Elementi per una epistemologia delle professioni educative

  • La scienza: che cos’è? Per una pedagogia come scienza

    ■L’epistemologia ■Che cos’è non è la scienza?■Che cos’è la scienza?■Una scienza, per essere

    tale, deve… ■La scienza pedagogica

  • 1) Epistemologia

    L’indagine critica intorno allastruttura e ai metodi(osservazione, sperimentazionee inferenza*) delle scienze,riguardo anche ai problemi delloro sviluppo e della lorointerazione.* Nel linguaggio filos., ogni forma di ragionamento con cui sidimostri il logico conseguire di una verità da un’altra.

  • 2) Che cosa non è la scienza?■ strumento infallibile per cercare o

    trovare la verità;■ asettica, oggettiva e sistematica

    presentazione di dati;■ collezione definitiva di assiomi;■ risultato organico ed esclusivo di

    ricerche sperimentali;■ soluzione di tutti i problemi.

  • Evandro Agazzi (Bergamo, 1934)

  • Bibliografia minima■ Introduzione ai problemi dell'assiomatica, 1961

    ■ Temi e problemi di filosofia della fisica, 1969

    ■ Le geometrie non euclidee e i fondamenti della geometria (con Dario Palladino), 1978 [1998]

    ■ Filosofia, scienza, verità 1989

    ■ Il bene, il male e la scienza, 1992

    ■ Cultura scientifica e interdisciplinarità, 1994

    ■ Paideia, verità, educazione, La Scuola, 1999

    ■ Il concetto di verità nel pensiero occidentale, 2000

    ■ Dall'areopago a Internet. Quale dialogo nella società globalizzata? 2002

    ■ Scienza (con Giuseppe Bertagna) 2008

  • Il contributo di Evandro Agazzi■ “(…) a differenza di quanto poteva accadere anche soltanto alcuni

    decenni fa, l’attributo “scienza” non è più riservato oggi ad una serie didiscipline soltanto. Ovvero: ancora all’inizio di questo secolo, la“scienza” o le "scienze” erano in sostanza la matematica, la fisica, lachimica, la biologia e, si e no, la psicologia. Oggi, invece, (…) èammissibile e usuale che si parli in senso non traslato di scienzestoriche, di scienze sociali, di scienze giuridiche, di scienzeeconomiche, di scienze filologiche e via discorrendo. Ciòevidentemente signfica che, qualunque ambito o settore del sapere, ilquale si voglia presentare con certi requisiti (…) che sonosostanzialmente quelli del rigore e della oggettività, aspira a chiamarsi“scienza”. In sostanza, dunque, non dipende più dai contenuti di uncerto tipo di sapere, ma appunto dalla circostanza che essa sappiaorganizzarsi in modo oggettivo e rigoroso, il fatto che esso abbia o nonabbia il diritto di qualificarsi come scienza”.

    (E. Agazzi, Analogicità del concetto di scienza. Il problema del rigore e dell’oggettività nelle scienze umane,in V. Possenti (a cura di), Epistemologia e scienze umane, Massimo, Milano, 1979).

  • “Ogni scienza non studia che i particolari

    di una conoscenza totale”(M. Montessori)

  • 3) Che cos’è la scienza?

    ■ sapere razionale mosso dalla curiosità per cercare risposte teoriche e pratiche

    ■ “complesso di conoscenze importanti, criticamente(logicamente) fondate e perciò condivisibili, organicamente connesse tra loro e suscettibili di sviluppo attraverso scoperte e ricerche” (Prellezo, 2007, p. 27)

    J. Prellezo Garcia, M. Garcia, Invito alla ricerca. Metodologie e tecniche del lavoro scientifico, Las, Roma, 2007.

  • 4) Ogni scienza ha:■ OGGETTO MATERIALE: area di

    investigazione = quale oggetto voglio indagare (l’educazione della persona umana)■ OGGETTO FORMALE: punto di vista = quale

    aspetto dell’oggetto voglio indagare (l’azione educativa/formativa)■ METODO SPECIFICO: procedimento di

    indagine = come voglio indagare quell’oggetto (storico, comparativo, critico, ermeneutico, ...)

  • L’oggetto di una disciplina scientifica■ la “cosa” (oggetto materiale), esaminata da

    un punto di vista tale per cui il ricercatore si pone, attraverso un metodo con cui ritaglia da quella “cosa” uno specifico aspetto (oggetto formale), condiviso da altri studiosi che accettano gli stessi criteri di oggettivazione (intersoggettività)

    ■ Il rigore viene allora inteso come dar ragione attraverso il dato empirico o la mediazione logica.

    ■ La scienza diviene un linguaggio che parla di un universo di oggetti

  • PECULIARITÁ DELLA SCIENZA

    1. REALISTICA = FA COSTANTE RIFERIMENTO ALLA REALTà

    2. RIGOROSA (criticità) sistematica = VALENZA LOGICA MA ANCHE LINGUISTICA

    3. RELATIVA = COSTITUISCE IL PROPRIO OGGETTO DI STUDIO

    4. RESPONSABILE = SI PONE IL PROBLEMA ETICO DELLE CONSEGUENZE CHE DA ESSA SCATURISCONO

  • Oggettività e intersoggettività■ Per la scienza un oggetto non è mai qualcosa che è, ma

    qualcosa che è conosciuto.■ Il discorso scientifico comincia nel momento in cui

    qualche cosa è conosciuto: quindi non è l’esserci, ma l’essere noto, di qualunque oggetto, a far sì che si instauri su di esso un discorso di tipo scientifico, il quale da questo punto di vista non è altro che una particolare modulazione del rapporto conoscitivo.

    ■ E allora c’è poco da fare: poichè l’esser noto comporta sì certamente l’esserci di qualche cosa ma soprattutto l’esserci di colui che conosce, il discorso scientifico sembra non poter eliminare il soggetto. D’altra parte la caratteristica dell’intersoggettività chiede proprio questo: che quanto viene detto abbia un valore indipendente dal soggetto.

  • L’accordo intersoggettivo■ Non si basa sul percepire l’altrui percezione o sull’essere

    cosciente dell’altrui coscienza, bensì sull’accordo nell’uso di un certo predicato

    ■ È l’uso della nozione che consente l’accordo sulla medesima

    ■ Il superamento del contenuto soggettivo di coscienza si rivela dunque possible attraverso la prassi.

    ■ Ogni oggettività si dà contingentemente o, se preferiamo, entro un ambito culturalmente determinato. Questo darsi è un darsi di possibilità concreta di intesa operativa: è attraverso il fare, l’operare, che noi riusciamo a mettere in comunicazione i nostri contenuti di conoscenza.

    ■ L’accordo intersoggettivo si dà grazie a operazioni che risultano di fatto disponibili e condivise.


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