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Esci Da Kant alleutanasia Questo lavoro è nato, inizialmente e principalmente, come analisi di una...

Date post: 02-May-2015
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esci Da Kant all’eutanasia Questo lavoro è nato, inizialmente e principalmente, come analisi di una delle opere di Kant (la Fondazione della metafisica dei costumi ), ma è diventato anche occasione per una riflessione su un problema etico importante: l’eutanasia. La professoressa Demontis ci ha infatti proposto l’elaborazione di un testo in cui provare a dedurre, dalle opere che abbiamo studiato, quale sarebbe potuta essere la posizione di Kant su eutanasia e aborto e di esprimere anche il nostro parere. È stato quasi “naturale”, dunque, avvalersi della recente pubblicazione del libro di Umberto Veronesi (Il diritto di morire) per avere un quadro più chiaro su un problema sempre più attuale, e costruire una presentazione che, presentando due posizioni tanto diverse, fosse anche lo stimolo per una riflessione in classe. Francesca Letizia, 5 a G Anno scolastico 2005/2006 inizio
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Page 1: Esci Da Kant alleutanasia Questo lavoro è nato, inizialmente e principalmente, come analisi di una delle opere di Kant (la Fondazione della metafisica.

esci

Da Kant all’eutanasiaQuesto lavoro è nato, inizialmente e principalmente, come analisi di una delle opere di Kant (la Fondazione della metafisica dei costumi), ma è diventato anche occasione per una riflessione su un problema etico importante: l’eutanasia.

La professoressa Demontis ci ha infatti proposto l’elaborazione di un testo in cui provare a dedurre, dalle opere che abbiamo studiato, quale sarebbe potuta essere la posizione di Kant su eutanasia e aborto e di esprimere anche il nostro parere.

È stato quasi “naturale”, dunque, avvalersi della recente pubblicazione del libro di Umberto Veronesi (Il diritto di morire) per avere un quadro più chiaro su un problema sempre più attuale, e costruire una presentazione che, presentando due posizioni tanto diverse, fosse anche lo stimolo per una riflessione in classe.

Francesca Letizia, 5aG

Anno scolastico 2005/2006

inizio

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esci

Fondazione della metafisica dei costumiPubblicata nel 1785

Necessaria per completare con la partepratico-morale il sistema filosoficointrodotto dalla Critica della RagionPura (parte critico trascendentale)

Contiene le sue “ricerche sulla filosofiamorale pura, nella quale non è datoincontrare alcun principio empirico”

Nella Critica della Ragione PuraKant aveva spiegato come la

vecchia metafisica non potesseessere considerata un vero

sapere scientifico e quindi devespiegare perché la sua

“Metafisica dei Costumi” sipossa configurare come scienza

Propriamente:lo studio deiconcetti puri

Sitten: equivalentedel latino mores

Metafisica dei costumi = filosofia moralepura, che applica alla conoscenza della vita

morale concetti razionali a priori, cheprescindono da un riferimento antropologico

e psicologico empiricoPubblicata nel 1797

Ricerca dei principi a priori, indagabili scientificamente, del “fare” e “non fare” per un essere razionale

Il metodo usato inquesta ricerca è duplice

analitico Dai fatti alle condizioni fondamentali

sintetico Dalle condizioni universali ai fatti

+ rigoroso

Utilizzato nellaCritica della Ragion Pratica

Utilizzato nelle prime due sezioni

La Fondazione vuole essere un’operapropedeutica e più popolare

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Struttura- Prefazione- Tre sezioni

Presenta il metodo e definisce il suo concetto di metafisica dei costumirispetto al concetto di “filosofia pratica”

Indagine su una volontà nondeterminata da motivi empirici

Studio in generale delle azioni e dellecondizioni della volontà umana

Spunto polemico controla Popularphilosophie Kant condivide l’dea di una “filosofia accessibile”

ma non l’empirismo in campo morale

Si illudono di poter sostituire con lafalsa concretezza degli esempi il durolavoro della ricerca astratta dei principi

Invoca il principio di divisionedel lavoro, dopo aver delineato

una partizione della filosofia

Per evitare la commistionenon ragionata di elementi

razionali e elementi empirici

pura empirica

formale materiale fisicaempirica

antropologiapratica

logica

metafisicadella natura

metafisicadei costumi

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Prima sezione Analizza il concetto di volontà buona

Wille: facoltà propria dell’essereragionevole di agire secondo la

rappresentazione delle leggi, cioè inbase a principi e quindi la causalità

propria degli essere ragionevoli

Prinzip; Grundsatz:un p. morale è una

proposizione contenteuna determinazione

universale della volontà

Gesetz: ciò che esprimeuna connessione

necessaria tra azione evolontà. La l. pratica è ilprincipio oggettivo dellavolontà, valido per ogni

essere ragionevole,completamente a priori

Qui usato comesinonimo di legge

Unico caso in cui si può parlare diqualcosa assolutamente buono

I doni della natura e quelli della fortuna sipossono definire “beni” solo in senso relativo

Il valore morale dipende dall’uso che se ne faDimostra che la norma moraleper l’uomo non può essere lafelicità, meglio raggiungibile

con l’istinto che con la ragione

Azione morale = azione compiuta per doverePflicht: necessità di un’azione

per rispetto alla legge

Achtung: sentimento razionalesuscitato dalla legge morale. Esso

consiste in una stima del suo valore chesupera di gran lunga tutto il valore di ciòche viene apprezzato dalla inclinazione

Occorredistingue tra

Azionesemplicemente

conforme al dovere(pflichtmässing)

Azionecompiuta per(aus) dovere

Il movente èl’inclinazione

Neigung: la dipendenzadella facoltà di desiderare

dalle sensazioni

La massima si adegua allalegge attraverso un processo

di universalizzazione

Maxime: principio soggettivodella volontà, contiene la regolapratica (praktische Regel), cioèuna prescrizione che la ragione

determina in conformità allecondizioni del soggetto

Prima di agire, devo chiedermi se posso volere chela mia massima d’azione divenga legge universale

Questa regola sarebbe sufficiente alla coscienzamorale comune se la volontà fosse spontaneamentebuona, ma nell’uomo non è così e quindi la filosofiapratica serve per difendere i principi etici dai sofismi

Non stila un elenco dibuone e cattive azioni

Per questo incontral’ironia di Schiller

L'azione nonè più morale

Scrupolo di coscienzaServo volentieri i miei amici, ma purtroppo

lo faccio con inclinazione (mit Neigung)E così sono spesso tormentato dal dubbio

di non essere virtuoso

DecisioneNon c’è altro consiglio da seguire:

devi cercare di disprezzarliE di fare quindi con ripugnanza (mit Abscheu)

ciò che il dovere ordina

formalismo

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Seconda sezione Riprende e approfondisce il concetto di “metafisica dei costumi”

Il concetto di dovere è razionale e necessita di una giustificazione a priori

Per farlo indaga la costruzione dell’etica partendodall’”essere razionale”, categoria di cui fa parte anche l’uomo

Vista la definizionedi volontà in Kant...

Se la ragione determinainfallibilmente la volontà, le

azioni hanno sia una necessitàsoggettiva sia una oggettiva

Nell'uomo la volontà è determinatadalla ragione e dalla sensibilità, quindile azione oggettivamente necessarierestano soggettivamente contingenti

La necessità appare come costrizionee viene espressa dall’imperativo

Imperativ: la formula del comando della ragione,ossia la rappresentazione di un principio

oggettivo, in quanto è costrittivo per una volontà

Regole dell’abilità Consigli della prudenza

ipotetici categorici

Leggi della moralità

Ypothetisch: vale subordinatamenealla validità di un’altra proposizione

classificazione

Categorisch: ciò che è affermatoin maniera incondizionata

Se vuoi essere promosso,devi studiare

Se vuoi passare delle belle vacanze,devi essere promosso

Devi studiare

Moralität, Sittlichkeit:conformità alla legge

morale, che abbia comemovente della sua forma

universale

Klugheit:abilità nella scelta deimezzi per il propriomassimo benessere

Geschicklichkeit:la regola pratica indicante

i mezzi necessari alconseguimento di un fine,pensato come possibile

Riconducibili alla regola generale che chivuole il fine, vuole anche il mezzo necessarioper ottenerlo e quindi sicuramente possibili

La dimostrazione della possibilità di questo imperativoè più difficile in quanto si tratta di un giudizio sintetico

a priori ed è rimandata da Kant nella terza sezione

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Avendo posticipato la dimostrazione della possibilità dell’imperativo categorico, possiamo chiederci sequesto semplice concetto non ci fornisca da solo anche la formula attraverso cui esso si applichi alla volontà

La formula più generale dell’imperativo categorico è:

“Agisci soltanto secondo quella massima mediante la quale tu puoi, nello stesso tempo, volere che essa divenga una legge universale ”

Per sottolineare alcuni aspetti Kant la formula anche in altri due modi:

“la volontà non è semplicemente sottoposta alla legge,ma lo è in modo da dover essere considerata

autolegislatrice, e solo a questo patto sottostà alla legge”

“Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella diogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo ”

Rispetta la dignità umana che è in te e negli altri

Würde: valore intrinseco assoluto (contrapposto al Preis, prezzo,valore relativo, perché può essere sostituito da qualcosa di

equivalente) di un qualcosa che può essere fine in sé

La morale istituisce un “regno dei fini”

Reich der Zwecke: unione sistematica mediante leggicomuni di esseri ragionevoli, liberi, che vivono secondole leggi della morale, si riconoscono dignità a vicenda

Puntualizza che il comando morale non è un imperativo esternoe schiavizzante, ma il frutto spontaneo della volontà razionale

Autonomia della volontà

Autonomie, dal gr: , composto di , se stesso, e tema di, governare = ciò che si governa da solo

Designa l’indipendenza della volontà da ogni desiderio o oggetto di desiderioe la sua capacità di determinarsi in conformità di una legge propria.

Esclusa l’eteronomia

Heteronomie, dal greco , altro, e , legge =ciò che ha la propria legge in qualcosa di altro da sé

Dipendenza da una legge estranea, cioè far dipendereil dovere dell’uomo da un interesse estraneo

Origine di tutti i falsi principi della morale

Rousseau

Clicca per vedere la partizione delle morali eteronome

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Classificazione delle morali eteronome portata a termine nella Critica della Ragion Pratica

Attuata attraverso la natura dei principi “fondatori”

sentimentomorale

sentimentofisico

governo civileeducazione

esterniinterniinterniesterni

oggettivisoggettivi

La morale cessa diessere libera edisinteressata

Analogamente indeterminata

O si stabilisceche bisogna

sottomettersi allavolontà superiore di Dio

È un’idea vuota perché sirisolve in una tautologia

I principi soggettivi non riescono a preservarel’incondizionatezza della legge morale, in quanto

l’azione non sarebbe più libera e universale, in quantotali realtà sarebbero fattori determinanti e mutevoli O si ritorna al

circolo viziosodella perfezione

volontà di Dioperfezione

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Rousseau Il principio di autonomia della volontà posto a fondamento dell’etica kantiana,riprende una concezione che Rousseau aveva applicato all’ordine sociale

Libertà morale = “l’obbedienzaalla legge che ci siamo prescritta”

In un corpo politico sottomesso allavolontà generale, tutto il popolo èal tempo stesso suddito e sovrano

Analogamente al“Regno dei fini” di Kant

Questa influenza dimostra la stima di Kant per Rousseau

Aneddoto: nel 1762 Kant immerso nella lettura dell’Emileviene meno per la prima volta alla consueta passeggiata

Kant afferma che la lettura delle opere diRousseau lo aveva migliorato interiormente,

facendo venire meno l’illusoria pretesa di unasua superiorità rispetto all’uomo comune

Per Kant Rousseau è il Newton della morale in quantoper primo scopre “sotto la molteplicità delle forme umaneadottate, la natura profondamente nascosta dell’uomo ”.

Natura umana = legge moraleautonoma colta nella sua pura

immutabile validità e obbligatorietà

Duplice significato

Ideale verso cuitende la società

Condizioneprimordiale

Kant sceglie di distinguerenettamente tra

Dover essere(Sollen)

Essere(Sein)

Campo specifico indagatonella Fondazione

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Terza sezione Parte dall’idea di libertàFreiheit,definita...

Negativamente come laproprietà della causalità

degli esseri ragionevoli dideterminarsi all’azioneindipendentemente da

cause esterne

Positivamente comesinonimo di autonomia

Per gli esseri nonragionevoli la causalità è

data dalla necessità

Nothwendigkeitlogica: impossibilità del contrarioempirica: esistenza dell’effetto

supposta la causapratica: azione dettata dalla leggemorale, cioè necessità oggettiva,

che diventa anche soggettivaquando la ragione determina

inevitabilmente la volontà

Diventa il “termine medio” che rendepossibile l’imperativo categorico

La nostra volontà ha uninteresse a realizzare le

leggi della pura ragione inquanto l’uomo appartienesia al mondo fenomenicoche a quello intellegibile

Schietta idea

Se solo fenomenico, dipenderebbetutto dalle inclinazioni

Se solo intellegibile non ci sarebbebisogno della costrizione

Nötigung, la determinazione dellavolontà in conformità di leggi oggettivein un essere affetto patologicamente

dalle inclinazioni sensibili

Interesse, dipendenza di una volontàdeterminabile contingentemente,

ma da principi razionali

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Trattazione speculativa dell’idea di libertà Nella Critica della Ragion Pura chela libertà è impossibile da dimostrare

Vista come idea cosmologica destinata a completarela spiegazione causale degli accadimenti naturali

Terza antinomia

Antitesi: non vi è alcuna libertà, e piuttosto, nel mondotutto accade unicamente secondo leggi della natura

Tesi: la causalità secondo le leggi della natura non è l’unicacausalità, onde possano venire derivate tutte quante le

apparenze del mondo. Per spiegare le apparenze è altresìnecessario ammettere una causalità mediante libertà

Si risolve applicando ciascunaproposizione a piani di realtà diversi

Mondo empiricoMondo intellegibile

meccanicismoL'esistenza di una causa libera nel mondo dei noumeniè concepibile e anzi istituisce una relazione tra cause

dei fenomeni su cui può poggiare il meccanicismo

Questo, per quanto precedentemente espresso da Kant, èil campo della morale e quindi si spiega perché la moralità

di un’azione non dipenda tanto dalle conseguenze nelmondo fenomenico, ma dall’intenzione con cui è compiuta

L'intenzione esprime il rapporto tra volontà e libertà

Primato della Ragion Pratica, che può ammettereproposizioni non accettabili dalla ragione teoretica

“ragionevole speranza”della validità dei postulati

Dioanimalibertà

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In conclusione…

La morale kantiana è stata definita sempre attraverso l’aggettivo “rigorosa”, che, al di là dei significati propriamente filosofici, trasmette subito il senso di una “dottrina” severa, che non lascia molto possibilità ai sentimenti o al compromesso.

In classe abbiamo voluto quindi analizzare un problema etico, tuttora ancora non risolto, alla luce degli insegnamenti di Kant, per vedere in che modo possano essere ancora validi o vadano superati.

Il problema è quello dell’eutanasia, (dal greco: = buono, = morte) cioè l'atto di concludere la vita di un'altra persona, dietro sua richiesta, allo scopo di diminuirne le sofferenze, che ho valutato sia attraverso l’ottica kantiana, sia attraverso l’ottica medico-scientifica riportata nel saggio di Veronesi.

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Kant e l’eutanasia“agisci in modo che la massima della tua volontà possa sempre valere nello stesso tempo come principio di una legislazione universale”

“Agisci in modo da trattare l’umanità, sia nella tua persona sia in quella di ogni altro, sempre anche come fine e mai semplicemente come mezzo”

L’azione è morale se compiuta per dovere, cioè senza che sia macchiata dal voler raggiungere un fine

L’eutanasia, essendo una pratica di “distruzione” della vita, non può diventare legge universale della natura, perché sarebbe contraria al compito della natura di stimolare la propria prosecuzione

L’eutanasia viene compiuta per raggiungere una maggiore “felicità”, ma questo non può certo renderla morale

L’eutanasia si serve della persona (o meglio, dell’interruzione della vita) come mezzo per il raggiungimento di uno stato giudicato più accettabile

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Perché ammettere l’eutanasia?

Il fulcro del problema (nel confronto con Kant) sta nella definizione di dignità umana, che lo stesso filosofo ha posto come fondamento del “Regno dei Fini”: nella visione laica dell’uomo l’idea di dignità, intesa come valore proprio della persona, unica e irripetibile, e strettamente connesso con il concetto di autodeterminazione (su cui poggia anche la giustificazione dell’aborto) e libertà.

Il laico sceglie dunque di rinunciare al conforto della religione per cercare dentro di sé , come suggerisce Kant stesso, il codice etico a cui sottoporsi, sempre nel rispetto della dignità umana, sua e degli altri, che varrà sempre come metro di ogni speculazione morale.

Cos’è la libertà?

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Libertà

“La libertà consiste nel poter fare tutto ciò che non nuoce ad altri; così l'esercizio dei diritti naturali di ciascun individuo non ha per limiti che quelli che assicurino agli altri membri della Società il godimento di quegli stessi diritti. Questi limiti possono essere determinati soltanto dalla Legge.”Dichiarazione dei diritti dell’uomo e del cittadino, 26 agosto 1789

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La richiesta di eutanasia contrasta i principi di natura?

No, la morte è ineluttabile: la richiesta si limita ad anticiparla per renderla meno traumatica

L’eutanasia nuoce ad un altro membro della società?

No

Se un individuo chiede che gli sia riconosciuto il diritto naturale a morire, ma la società glielo impedisce, viene egli “oppresso”?

Si, l’autoderminazione è un diritto innegabile del singolo

Cosa si intende per “vita umana”?

La definizione di vita biologica non è sufficiente: per l’uomo la vita è consapevolezza di sé, affetti, esperienze, conquiste intellettuali. Quando questi aspetti vengono a mancare, l’uomo viene in un certo senso snaturato.

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Veronesi – Il diritto di morire

Umberto Veronesi è uno dei maggiori esperti italiani per la cura del cancro ed è direttore scientifico dell’Istituto Europeo di Oncologia. Conosciuto a livello mondiale per aver introdotto tecniche innovative nella cura dei tumori, è stato presidente delle maggiori organizzazioni mondiali di lotta ai tumori. È stato Ministro della Sanità nel 2000.

Il libro Veronesi è un saggio composto da un medico, che limitando al minimo (per quanto possibile in questi casi) l’ideologia, vuole affrontare un problema, sentito da sempre più persone. Oltre a spiegare le ragioni della sua scelta personale, Veronesi vuole soprattutto una riflessione su fatti reali.

Evoluzione del concetto di morte

Il parere delle Religioni

Montanelli, come esempio di laicità

Situazione giuridica

Suicidio e dignità

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Per gli antichi

Evoluzione del concetto di morte

Dissoluzione nel nulla

viaggio

Combattutafilosoficamente

attraverso leconsolationes

Arrivo delCristianesimo

“morte addomesticata”: il terroredell’ignoto era esorcizzato da unaprofonda fede nella resurrezione

morte Evento collettivo e ritualizzato

Ineluttabile, perché collegata al peccato originale

Poi affermazione dell’individuo Morte = innalzamento della singola personalitàMessi da parte i vincoli della specie,

l’anima sarà libera e conserveràinalterati i propri caratteri peculiari

Romanticismo “morte dell’altro”, cioè dell’essere amato Aldilà come luogo dove si riuniscono gli affetti

Esaltazione della mortecome esperienza mistica

Giorni nostri “morte capovolta”, cioè negata

Considerata “politicamente scorretta”

nascosta

Presso i Romani quando sopraggiungeva lamorte il parente più prossimo raccoglieva lospirito del defunto baciandolo sulle labbra

Accettazione del Destino

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È la visione laica a sostenere che ogni uomo ha il diritto, in assoluta autonomia e libertà, di decidere intorno alla propria morte

Nella visione religiosa le cose cambiano

La vita ha una “sacralità” che deriva da Dio e quindi l’uomo non ne può liberamente disporre

Cattolici

Dichiarazione sull’eutanasia. Iura et bona[Il dolore] “assume un significato particolare nel piano salvifico di Dio ” […]

“Niente e nessuno può autorizzare l’uccisione di un essere umanoinnocente, feto o embrione che sia, bambino o adulto, vecchio, ammalato

incurabile o agonizzante. Nessuno, inoltre può richiedere questo gestoomicida per se stesso o per un altro affidato alla sua responsabilità, né

può acconsentirvi esplicitamente o implicitamente. Nessuna autorità puòlegittimamente imporlo né permetterlo. Si tratta, infatti, di una violazionedella legge divina, di un’offesa alla dignità della persona umana, di un

crimine contro la vita, di un attentato contro l’umanità ”Joseph Ratzinger, 5 maggio 1980

Ebraismo

Si fonda sull’Antico Testamento ma non essendoci indicazionichiare e specifiche su questo tema, interpreta alcuni episodi

Saul, temendo di essere catturato, chiede al suo scudiero di ucciderlo,ma si rifiuta. Il re allora si trafigge da sé, ma non riesce a morire. Chiede

allora ad un giovane amalecita di dargli il colpo di grazia, e questi loesaudisce. L'amalecita va a raccontarlo al re David, e il re lo condanna

Riccardo Di Segni: “La Bibbia prescrive di non uccidere e impone achiunque il rispetto della vita umana. […] nessuno è padrone di

decidere liberamente non solo della vita altrui, ma anche della propria ”

Come è proibito accelerare la morte, loè pure ritardarla con mezzi artificiali

Islamici

“Chiunque uccida una persona è comese avesse ucciso tutta l’umanità” Corano

Le cure al morente si inseriscono nel concetto di solidarietà all’internodella “famiglia allargata” islamica in cui i valori hanno la priorità sui costi

Comunque il Codice Islamico di Etica Medica stabilisce che: “ Se èscientificamente accertato che le funzioni vitali non possano

essere restaurate, in quel caso è inutile mantenere diligentementeil paziente in uno stato vegetativo grazie all’uso di macchinari oattraverso l’ibernazione o altri metodi artificiali. Il medico mira a

mantenere il processo della vita, non quello della morte ”

Ma chi affronta con più serenità la morte?

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Montanelli

Io non mi sono mai sognato di contestare alla Chiesa il suo diritto a restare fedele a se stessa, cioè i comandamenti che le vengono dalla Dottrina. Ch’essa sia contro l’eutanasia perché la Dottrina, cioè il Verbo attribuito al Signore, prescrive che l’uomo debba ignorare il giorno della propria morte, è più che naturale, e non vedo come potrebb’essere altrimenti. Ma ch’essa pretenda d’imporre questo comandamento anche a me che non ho la fortuna (e la prego di fare attenzione alle mie parole: dico e ripeto: non ho la fortuna) di essere un credente, cercando in ogni modo e attraverso tutte le influenze di cui dispone - e che non sono, come lei sa, poca cosa - di travasarlo nella legge civile, in modo che diventi obbligatorio anche per noi non credenti, le sembra giusto?

A me, no. A me sembra che l’insegnamento della Chiesa debba valere per chi crede nella Chiesa, cioè per i “fedeli”. Ma non per i “cittadini”, fra i quali ci sono - e in larga maggioranza - i miscredenti, gli agnostici, i seguaci di altre religioni. Perché costoro devono adeguarsi a un “credo” nel quale non credono? La Chiesa ha tutto il diritto di continuare a predicarlo e di fare tutti i suoi sforzi per svogliare, per esempio, i medici dal praticare la cosiddetta “dolce morte” anche nei casi in cui la vita è diventata, per il paziente, una tortura senza speranza. Finché essa opera e si appella alla Legge Divina, è libera di dire e di fare ciò che vuole. Ma quando cerca d’influenzare la Legge civile, commette un abuso perché toglie al cittadino una scelta che gli appartiene.

[…] la pubblica coscienza si ribella e condanna sia il medico sordo all’invocazione di morte del disperato paziente, sia il magistrato che manda in galera il padre o il marito che strappano di bocca al figlio o alla moglie il tubo dell’ossigeno.

[…] quando un invalido, per qualunque motivo lo sia, non ha più la forza di sopportare le sofferenze fisiche e morali che l’invalidità gli procura, e senza speranza di sollievo se non quello procurato dagli analgesici, ha il diritto di esigere dal medico il mezzo per abbreviare questa Via Crucis; e il medico ha il dovere di fornirglielo, sia pure riservandosi la scelta di una procedura che lo metta al riparo dalle conseguenze penali di una legge che andrebbe, come tante altre, aggiornata; ma che nessun Parlamento, né presente né futuro, mai sarebbe capace di affrontare senza trasformarla in una rissa di partito a scopi puramente demagogici ed elettorali

per dignità intendo anche (dico anche) l’abilitazione a frequentare da solo la stanza da bagno

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esciUniche eccezioni: Olanda e Belgio esci

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Olanda Eutanasia legalizzata dal 2001Svolta giuridica rispetto alla situazione precedentein cui, pur essendo tollerata, era ancora un reato

Nel 2000,2231 casi

Movimento nato negli anni Sessanta, che si basava sullarichiesta che la decisione del prolungamento della vita

artificialmente non fosse in mano ai medici e sul diritto discegliere personalmente il termine della propria vita, quandosi ritiene che, a causa della sofferenza, abbia perso valore

La legge più completa in assoluto

Il medico dev’essere certo che la scelta delmalato, espressa per iscritto davanti a 2

testimoni, sia stata “volontaria e ben meditata”e che le sue sofferenze siano “insopportabili”.

La decisione viene vagliata da unacommissione (composta da un giurista, da

un medico e da un esperto di etica) chevaluta se siano stati rispettati 25 rigidi criteri

Consentita ancheper i minorenni

12-16: necessità del parere dei genitori

> 16: autodeterminazione, i genitori sono “consultati”

10000 richieste, in parterespinte dalla commissione, inparte anticipate dalla natura

Legge condivisa dal 75% della popolazione,ma rimangano 3 motivi di incertezza

Adeguatezza delle cure palliative

Depressione

Rischio che la decisione sia influenzata dai parenti

Punto su cui si è insistitoparticolarmente in Belgio

Eutanasia legalizzata acondizione di uno sviluppo dellecure palliative in tutto il paese

L'approvazione della legge è stataanticipata da un vasto dibattito,definito di “eccellente qualità”dagli osservatori internazionali

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Suicidio e dignità

SuicidioLeopardi: gli antichi si uccidevano “per eroismo, per

illusioni, per passioni violente”, mentre noi moderni ciuccidiamo perché “stanchi e disperati di questa esistenza”

Perciò parlano stoltamente quelli che dicono che il suicidionon possa seguire senza una specie di pazzia, essendo

impossibile senza questa il rinunziare alla speranza

Al suicidio viene spesso riconosciuto un valore chesi stenta ad ammettere nel caso dell’eutanasia

Suicidio collettivo di Masada 73 d.C.Jan Palach

Bonzi vietnamitiCattolici Irlandesi

Madri che si lasciano morire per darealla luce il proprio figlio

Nella visione laica, la vita diventa sacra in quantoogni persona è unica è irripetibile, e di questa

“dignità” della vita umana fa parte la libertà, quindianche il concetto di poter disporre della propria vita

- Nancy Cruzan- Eluana- Vincent Humbert- Terri Schiavo

Esempi presentati nel libro

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Bibliografia

I. Kant, Fondazione della metafisica dei costumi – Mondadori - 1995Traduzione in italiano di P. Carabellese (1936),rivista dal curatore dell’edizione Mondadori A. Vigorelli

U. Veronesi, Il diritto di morire – Mondadori - 2005


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