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ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboli ESOTERISMO : L ... · Esoterismo l Graal Ł un simbolo...

Date post: 26-Apr-2020
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Oltre il Confine n.2 rivista a cura dellAssociazione Culturale Dal Tramonto allAlba 1 ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboli ESOTERISMO : L’Alchimia PARANORMALE: Il sottile confine del tempo GLI SPECIALI: Le profezie di Malachia LUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati Periodico di informazione culturale curato dallAssociazione Culturale Dal Tramonto allAlba Oltre il confine n2. Rivista telematica a cura dell Associazione Culturale Dal Tramonto allAlba Oltre il confine n2. Rivista telematica a cura dell Associazione Culturale Dal Tramonto allAlba
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Oltre il Confine n.2 rivista a cura dell�Associazione Culturale Dal Tramonto all�Alba1

ESOTERISMO: La Qabbalah e i suoi simboliESOTERISMO : L'AlchimiaPARANORMALE: Il sottile confine del tempoGLI SPECIALI: Le profezie di MalachiaLUOGHI MISTERIOSI: IL Cimitero dei frati

Periodico di informazione culturale curato dall�Associazione Culturale Dal Tramonto all�Alba

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EditorialeEditoriale

Lo Staff di Dal Tramonto all�Alba declina ogni respon-sabilità, sul contenuto degli articoli redatti dai colla-boratori o sulle foto inviate.

Copertina: Massimiliano Lo Cicero

OLTRE IL CONFINE

Rivista telematica a cura dell�Associa-zione Cuturale Dal Tramonto all�Alba

Anno I° N.ro 2

Direttore testata: Massimiliano Lo Cicero

Progetto grafico: Massimiliano Lo Cicero

Collaboratori n.2: Luigi Pellini, Vito Fo-schi, Stefano Tansini, Gabriella Cinque,Alessandro Miazzi

Pubblicità: [email protected]

Questa rivista telematica non rappresenta una testatagiornalistica in quanto viene aggiornata senza alcunaperiodicità. Non può pertanto considerarsi un prodottoeditoriale ai sensi della legge n. 62 del 7.03.2001

econda tappa della nostra rivistatelematica �Oltre il Confine�.

Cogliamo l�occasione per ringraziare imoltissimi utenti che, scaricando la rivista,hanno appoggiato con tanto entusiasmoquesto nuovo progetto avviato dalla nostraAssociazione, progetto che non sarebbestato tale senza il preziosissimo edindispensabile contributo dei Soci.Vogliamo ringraziare anche la redazionedel sito �Latelanera.com� per aver ac-colto e diffuso questo Ebook all�internodegli spazi messi a disposizione nelproprio sito.Dopo circa quattro mesi dalla prima uscitatorniamo a riproporre al nostro pubblicogli interessantissimi dossier redatti daiSoci e i migliori articoli del portale�Daltramomontoallalba.it�.La copertina di questo nuovo numero,realizzata dal direttore di testataMassimiliano Lo Cicero, ci accompagnavirtualmente in quel magico viaggio cheè la ricerca di �confine�, un viaggio

simbolico che parte proprio dalla tipicacroce Celtica, che in questo contesto sta asimboleggiare il nostro Nord cardinale,l�inizio del cammino; successivamente ilquadro �L�Historie e Saint Graal� ci esortaa proseguire la strada intrapresa, ci ricordache la ricerca del �Graal� deve perpetuarsinel tempo, proprio perché l�essenza stessadel Graal risiede nello spirito che animaquesto mistico viaggio�arrivando alquadro �I pastori d�Arcadia� di Poussin,dove sulla misteriosa lapide troviamo illogo della nostra Associazione, come perindicare che la ricerca portata avanti potràIniziare il �viaggiatore� ai misteri dellaterra, misteri tanto temuti proprio perchéoscuri�ed ecco quindi l�immagineinfernale�la ricerca compiuta, il misterosvelato, l�Iniziazione avvenuta.Ed ora varcate pure quella soglia e volgetelo sguardo �Oltre il Confine�.

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Sommario44Papa Giovanni XXIII

Sommario

e i misteri di Rennes le Chateau

88Il castello di Montebello

1515Le streghe di Cavalese

2020Coral Castle

1212Grazzano Visconti e il fantasma di Aloisa

66Cenni alla simbologia femminiledel Graal

1717Edward Leedskalnin

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Esoterismo

Papa Giovanni XXIII

l rapporto tra Angelo Roncalli,meglio conosciuto come Papa

Giovanni XXIII, il �papa buono�, ed ilmisterioso paese francese di Rennes LeChateau è un argomento che, ap-parentemente, potrebbe stupire. Tuttavia,le convergenze tra l�organizzatore delConcilio Vaticano II e gli enigmi del paesefrancese non mancano. Tanto percominciare, la famiglia Roncalli, origi-naria del bergamasco, ai primi del XXsecolo si trasferisce, in cerca di fortuna,nel sud della Francia, proprio nei pressidi Rennes Le Chateau. Un fatto benstrano, considerando che, a quei tempi, lepossibilità che quella zona del mondooffriva erano anche peggiori di quelle chela famiglia lasciava alle proprie spalle. Unaltro elemento assai strano, che lasciaperplessi, sono le circostanze della

e i misteri di Rennes le Châteaue i misteri di Rennes le Château

sepoltura di Papa Giovanni. Prima dimorire, il papa aveva espressamenterichiesto di essere sepolto nella nuda terra,in modo da accelerare la decomposizionedel corpo. Egli, tuttavia, non fuaccontentato ed il suo corpo venne,dunque, imbalsamato. Considerandocome la Chiesa abbia sempre osteggiatotanto l�imbalsamazione quanto lacremazione, questo potrebbe in qualchemodo stupire; tuttavia, va ricordato comequesta pratica sia stata attuata dalla Chiesaanche in passato, con altri uomini religiosie per personaggi non sempre legatiall�ambiente ecclesiastico. Pensiamo alcorpo mummificato di Mazzini, presso ilcimitero Staglieno di Genova, o a quellodi Garibaldi, conservato a Caprera o,anche, a quello di Lenin, conservato inun mausoleo delle stesse dimensioni della

piramide di Keope (un segnale, questo,che ci fa comprendere come stretti siano ilegami tra magia e politica). Durante ilfunerale di Papa Giovanni, il corpo fuportato in una bara di vetro verso laBasilica di San Pietro: la collocazione delcorpo in un contenitore di vetro ècertamente un segnale forte di come laragion di stato (pontificio, in questo caso)possa infischiarsene degli ultimi desideridi un uomo. In seguito, all�apertura dellabara avvenuta alcuni anni dopo, sul corpodel papa furono trovati �30 denari�, unnumero che, certamente, non ècasuale. Per rafforzare l�idea che �il papabuono� avesse stretti legami con RennesLe Chateau basta poi analizzare alcune sue�amicizie�. Papa Giovanni, prima didivenire tale, era stato Primate di Franciaed ebbe, per questo, stretti rapporti con i

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Esoterismo

presidenti De Gaulle prima e Mitteranddopo. Il secondo, in particolare, è semprestato visto come un membro di una loggiamassonica segreta, iniziato ad oscuri emisteriosi riti, che non mancò di riportareanche fuori dal ristretto ambiente della suasetta. Oltre a questa appartenenzamassonica di Mitterand, possiamoipotizzare, per il politico francese, unlegame con Rennes Le Chateau. Una fotoscattata durante la campagna elettorale perla sua elezione a presidente dellaRepubblica Francese lo ritrae nellacampagna circostante al paese ai piedi deiPirenei. E� certamente una fatto strano cheun uomo concorrente ad una carica cosìimportante perda il suo tempo neltentativo di convincere pochi elettori diuno sperduto paese della campagnafrancese a votarlo. Mitterand, colpito dalcancro e prossimo alla morte, cercò in tuttii modi di far seppellire il proprio corponella foresta magica di Brocéliade,conosciuta oggi come foresta di Paimpont,in Bretagna. Una leggenda voleva chequesto fosse uno dei possibili luoghi disepoltura di Mago Merlino. Il fascino delpaese francese di Rennes Le Chateau finìper attrarre, oltre al politico Mitterand,anche numerosi ed importanti artisti.Antonio Gaudì, l�architetto ideatore dellacattedrale �Sacra Famiglia� di Barcellona,è legato a Rennes Le Chateau; anche duesuoi �discepoli�, Dalì e Bognuel,sostarono in più occasioni nel paeseprovenzale. Ciro Formisano, invitatodall�amico astromo Flammarion, visitò,come tutto il mondo magico francese,questa zona ricca di leggende e misteri.Ancora, ricordiamo il pittore surrealeDalì, grande libertino, che iniziò a suavolta l�attrice e conduttrice televisivaAmanda Lear (forse continuatrice del�fiume carsico�, conoscitrice e praticante

di opere alchemiche). Riguardo all�attrice,ricordiamo che è nata il sedici novembre,data significativa per gli ambienti esotericicome il diciassette gennaio è data capitaleper i fatti di Rennes Le Chateau.

a cura di Luigi Pellini

www.vatican.vawww.mysteria3000-dewww.catharesorg.orgwww.ofi.free-fr.com

Foto tratte da:

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Esoterismol Graal è un simbolo multiformeche racchiude in sé svariati

significati. È un tramite per la divinità erappresenta la molteplicità della potenzadi Dio e, in questa veste, fra i suoi variattributi, c�è quello di rappresentare ilprincipio creatore e, in genere, tutto quelloche è legato alla vita: guarigione, nascitae rigenerazione. I suoi cantori, durantetutta la storia, gli hanno fatto assumerevarie forme (calice, pietra, vassoio), male sue proprietà di rigenerazione sonorimaste costanti. La forma principale concui è conosciuto il Graal è quello di uncalice o, più in generale, di un contenitore.Ci soffermeremo, in particolare, su questaforma ed amplieremo il nostro campo diindagine.

I

Se esaminiamo ilgeroglifico egiziorappresentante ladonna, vedremo la�presenza� di un pozzod�acqua. La donna,

quindi, che è sorgente di vita, è legataall�acqua, che, oltre ad essere la sorgentedi vita per eccellenza, è anche associabileal liquido amniotico: il pozzo d�acquacome grembo materno, insomma.Nell�antico Egitto l�acqua assumeva unsignificato particolare: le capacità agricoledei territori dell�antico Regnodipendevano dalla regolarità delle pienedel Nilo. Questo non avveniva soltanto inEgitto, ma anche presso moltissime altreciviltà: il Nilo per gli egiziani, il Tevereper i Romani, il fiume Giallo per i Cinesi,il Tigri e l�Eufrate per i Babilonesi, gliAssiri ed i Caldei, l�Indo per le civiltàindiane. Nell�antica Mesopotamia unadivinità dell�oltretomba chiamata Enki,riempiva di acqua le vasche dei primitempli. Poi semidei in forma di pesce ladonavano agli uomini. I fedeli persiani laraccoglievano in anfore e versavanolibagioni in coppe approntate dinanzi aglialtari. In queste antiche cerimoniereligiose, la vasca e il bacile, l�anfora e lacoppa rappresentavano la creazione dellavita. Il Graal e la sua leggenda ha memoriadi questi antichi miti. Forse un legamediretto non esiste, ma questi simboli sonouniversali e portano con sé memoria degliantichi significati. La potenza del simboloè quella di rappresentare significati uni-versali a tutti gli uomini e di passare

Cenni alla simbologiafemminile del Graal

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Esoterismoindenne attraverso le generazioni umaneassumendo nuovi significati pur conser-vando gli antichi.Questa simbologia connessa all�originedella vita è indubbiamente legata alladonna e alla sua qualità di generatrice divita. Il Graal contiene questa simbologiafemminile, perché è un dispensatore divita, come abbiamo visto. In alcune altreleggende, il Graal è anche legato allaLancia sanguinante con cui fu trafittoCristo Crocifisso.Il sangue di Gesù, simbolo di vita (edanche di divinità, in questo caso) cola nelCalice, mentre la lancia è simbolomaschile per eccellenza, in quantorichiama il fallo.Il Calice, la donna; la lancia, l�uomo: tuttiquesti elementi richiamano alla vita erappresentano l�atto creatore di Dio.Quale migliore rappresentazione dellapotenza creatrice divina, del mistero dellagenerazione di una vita dall�unione di unuomo e di una donna? E, di fatto, inpassato quale altro simbolo si potevautilizzare? Più tardi lo sviluppo dellaceramica portò l�immagine di un Diovasaio. Già nell�antico Egitto, peresempio, fu adottato il simbolo del

vaso per significare ilverbo creare.

Anche il Dio cristianoche crea l�uomo dal fango riprende quelladi un dio vasaio. Più tardi nel MedioevoDio prenderà il compasso, per creare. Ilriferimento è all�architettura che allorasviluppava imponenti opere. Il Graal,essendo un contenitore, possiede anchequest�immagine del vaso come simbolodella creazione divina. Il Graal rap-presenta il tutto, perciò racchiude in sé ilprincipio femminile e maschile, a voltereso più esplicito dalla presenza dellaSacra lancia, simbolo maschile e dellaguerra. Il Graal, quindi, assume valore didispensatore di vita e distruttore di nemici.Nella tradizione cristiana un collegamentofra la donna e un contenitore esiste nellaLitania Lauretana, in cui la Vergine Mariaviene descritta come �Vas sprirituale, Vasonorabile, Vas insigne devotionis�, ovvero�Vaso spirituale, Vaso dell�onore, Vasopregiato di devozione�. La Vergine èdescritta come un contenitore, il �conte-nitore� per eccellenza perché ha custodito

il Figlio di Dio. Un esempio di connes-sione fra il simbolo del vaso e la donna siritrova poi nelle decorazioni della chiesadi S. Vitale, a Ravenna, dove la reginaTeodora viene accomunata ad un vaso. Inentrambe queste rappresentazioni, lametafora è sempre quella della donnacome contenitore della vita. Nel raccontodel Re Magagnato è presente l�idea del�re taumaturgo�. Il suo benessere cor-risponde al benessere delle sue terre e delsuo popolo; al contrario, la malattia delre (causata da una ferita alle gambe, conovvio riferimento alle capacitàriproduttive impedite) isterilisce le terre.In questo si ritrova la presenza di unasimbologia femminile legata ai culti difertilità e al culto della Grande Madre.Solo la domanda di Perceval può risanareil Re e far rifiorire la terra. Questa partedella leggenda graaliana ricorda il mitodi Kore e Demetra: Ade, re degli Inferi,con il permesso di Zeus rapisce Kore persposarla. Dopo il rapimento di Kore, lamadre Demetra va alla sua ricerca.Fintanto che Demetra non ritroverà lafiglia, la terra non germoglierà più. Unavolta ritrovata, la terra tornerà a rifioriree la Dea, felice, farà dono agli uomini delgrano. Il dolore di Demetra per la perditadella figlia rende desolata la terra, cosìcome il dolore per l�impossibilità dimuoversi a causa della ferita alla cosciarende desolata la terra del reame del RePescatore. Kore è donna: torna, riferita alGraal, una simbologia femminile. Lesimilitudini tra le due leggende ci sono,ma sono molte anche le differenze. Da unaparte c�è una donna che cerca; dall�altra,c�è un uomo. L�oggetto di una ricerca èuna donna, una figlia; dall�altra, è unoggetto e c�è una domanda che permettedi guarire il re e la terra. Nel mito delratto di Kore la presenza femminileè preponderante e il fatto si spiegafacilmente perché il mito di Kore èpiù antico e risale alle prime civiltàstanziali, e quindi agricole. In epocaantica si pensava che fosse la donna ladispensatrice di vita e non venivariconosciuto all�uomo il suo ruolonell�atto della procreazione. Questoimponeva un ampio riconoscimentodel ruolo della donna nella società.Dopo la scoperta del ruolodell�uomo, si ha avuto un capovol-

gimento di tale prospettiva: è l�uomo cheporta il principio vitale col proprio seme,la donna è più passiva. Nel poema delPerceval non a caso l�eroe è un uomo: èlui che feconda e fa rinascere la terra.Anche in ciò il riferimento all�attivitàagricola è evidente: l�uomo col suo lavororende feconda la terra, che da sola nonprodurrebbe niente; allo stesso modo ènecessario l�intervento maschile affinchéla donna possa procreare. Il Graalrappresenta il principio femminile che,unito al principio maschile rappresentatoda Perceval, genera la vita. Trattando digenerazione, il ricordo di antichi cultilegati alla Grande Madre è evidente. Lasimbologia femminile del Graal èpiuttosto forte a scapito di quellamaschile, nonostante il tempo trascorso el�avvento del cristianesimo e del DioPadre. Nel corso del tempo sono stati fattivari tentativi di riportare le leggendegraaliane all�ortodossia cristiana: unesempio è dato dal poema Perlesvaus, diautore anonimo ma che si suppone legatoai cistercensi. Il Graal continua aconservare legami con un passato noncristiano.

a cura di Vito FoschiBibliografiaL�avventura del Graal di Andrew SinclairIl segreto dei geroglifici di Christian JacqMartin Mystére presenta Il dizionario deimisteri � I segreti di re ArtùFoto tratte da:http://www.wga.huwww.medievale.it/

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Luoghi misteriosi

Il castellodi

Montebello

Il castellodi

MontebelloIl castello di Montebello è sicuramente unluogo ricco di emozioni e sensazioni. E�possibile visitarlo sia di giorno che di notte.Ma i due diversi �giri� sono assai differentifra loro; infatti in quello diurno la guidaracconta la storia del castello, delle famiglieche ne hanno avuto il possesso e dei mobiliunici lì contenuti; la visita notturna è invecededicata al mistero e alle leggende legate alposto. La costruzione del castello risulta nonsemplice, infatti oggi è possibile individuaredue distinte parti appartenenti a periodidiversi: la prima parte della visita è nellestanze rinascimentali mentre la secondaavviene nella parte medievale. Le leggendesu quest�ultima sono numerose. Il castello fucostruito sopra ad uno sperone montuoso, perpoter rendere più difficile la presadell�edificio e per permettere, a coloro chelo abitavano, di poter meglio controllareeventuali avvicinamenti da parte di forzenemiche. Il nome �Montebello� deriva da�Mons Belli�, monte della battaglia (proprioperché questa rocca fu protagonista dinumerose battaglie). Dal 1186 al 1463 larocca appartenne alla famiglia dei Malatesta.Successivamente, dal 1464 ne preseropossesso i feudatari Guidi di Bagno (tuttoraproprietari).

LA VISITA DIURNA

Durante questa visita vengono mostrate lesale prestando attenzione soprattuttoall�arredo ed alla storia della rocca. In ognicaso la visita comprende anche l�ascolto delleregistrazioni legate alla leggenda che hannoreso famoso il castello di Montebello. Alcunedelle sale visitate non vengono però mostratedurante il giro notturno.

LA VISITA NOTTURNA

Dopo una breve e suggestiva introduzionedella guida, la prima sala mostrata è il salonecentrale delle feste (o almeno si pensa chesia stato questo il suo uso). La sala, cometantissime altre all�interno del castello, è stataristrutturata; infatti sono presenti dei

soppalchi aggiunti negli anni settanta; anche se è probabile che fossero presenti anche prima.Artisti e giocolieri avevano il compito di intrattenere i signori presenti nella sala. Al centro sinota subito un grande tavolo in rovere del primo �800. La sua forma è detta a pipistrello,poiché è provvista di due lati pieghevoli che ricordano la forma di questo animale. Secondomedium e sensitivi questa è la stanza con la maggiore concentrazione di energia, perché sottoquesta ve ne sono altre, ancora oggi chiuse, che sembra nascondano, sempre secondo loro,incredibili misteri. L�energia di quel periodo è quindi ancora racchiusa tra quelle mura,inviolata. Nel tavolo di cui si parlava sono state svolte numerose sedute medianiche, conmedium mandati dal CSP (centro studi parapsicologi di Bologna); durante una di questesedute, nel 1995, il tavolo si alzò di oltre 50 cm. L�evento venne filmato, così come venivaripresa ogni seduta. I medium che partecipavano a queste sedute raccontavano di riuscire amettersi in contatto con le energie di coloro che avevano avuto una morte violenta (se questofosse vero le energie presenti nel castello dovrebbero essere numerosissime, dato che fu sededi svariate battaglie). La sala che viene successivamente mostrata è decisamente più piccola,ma non per questo meno suggestiva. Anche a questo ambiente è legata una storia particolare,vissuta in prima persona da un guardiano del castello. Secondo quanto viene raccontato, ilvenerdì santo del 1993, mentre il guardiano si apprestava a passare l�aspirapolvere nella sala,e dalla finestra penetrava solo poca luce (dato il cielo nuvoloso), gli sembrò che qualcosafosse nella stanza. Inizialmente egli non prestò attenzione e continuò il suo lavoro; ma ad unosguardo più attento notò qualcosa di molto particolare: una figura femminile, dalla trasparenzanotevole, con i piedi appoggiati sul soppalco. I lunghi capelli della figura quasi poggiavanoa terra, ma stranamente la veste era perfettamente aderente al corpo. Ciò che ci permette dicredere che quanto l�uomo racconta non sia solo frutto della sua immaginazione, sono delleimpronte di piccoli piedi che tutt�oggi si possono vedere nel soppalco. Una trentina di improntebianche di un piede che calza un 34-35; sfortunatamente queste impronte vanno diventandosempre meno visibili. Queste sono riapparse anche dopo che la direzione del castello hadeciso di ripulire queste impronte che destavano lo stupore e la curiosità dei visitatori. Madopo la quarta volta che queste venivano cancellate, e dopo il loro puntuale riapparire, sidecise di non tentare più di �nasconderle�. Ovviamente non mancano i tentativi di spiegarescientificamente tutto ciò: la spiegazione che si fornisce è che esistono dei particolari tipi di

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Luoghi misteriosi

legno con una attività di spurgo molto lenta.Quindi, secondo questa spiegazione, quelleimpronte, apparterebbero a coloro cherestaurarono il soppalco dopo che questo fudanneggiato durante l�ultimo conflittomondiale (a causa del bombardamento aereoinglese nel tentativo di sconfiggere le truppetedesche che avevano insediato il castello).Coloro che non accettano questa spiegazionefanno però notare piccoli particolari che,secondo loro, escludono questa soluzione perloro assurda: come può un operaio avere lamisura dei piedi che corrisponda ad un 34-35? Questa è la dimensione di un piede dibimbo e non di un uomo. Inoltre le impronteseguono un preciso ordine, l�ordine di unacamminata, e non sono distribuiti a caso. Edinfine, osservando attentamente una dellepoche impronte ancora visibili, si nota comequesta sia disposta tra due assi, e non solo suuna. Come possono gli operai aver montatole assi nello stesso ordine della lorocamminata, ed in più senza neanche vederele loro stesse impronte (poiché queste sono

apparse solo dopo il lento spurgo delparticolare legno)?

LA TAVOLA ISLAMICA

Proseguendo la visita vi troverete in unastanza famosa per la tavola islamica liesposta. Le guide raccontano che non capitadi rado che ancor prima di entrare, nella sogliadella stanza, molte persone avvertono unastrana sensazione: alcuni svengono, altrihanno l�impressione di sapere già cosa ci sia,altri ancora si rifiutano di sostare nella stanzae passano veloci per discendere le scale cheportano poi ad uno dagli ultimi ambientivisitabili. E tutto questo è dato dalla presenzadi questa tavola che sprigiona, secondoalcuni, una fortissima energia negativa.Cominciamo a parlare del cassone che facome da �piedistallo� alla tavola. Il cassoneè un veneziano del seicento, al quale è statofissato un dorsale. A dire il vero il dorsale edil cassone sono due elementi distinti. Mavolendo essere ancor più precisi, dovremmodire che più che di un dorsale, si dovrebbeparlare di una tavola islamica del XII Sec,portato da uno della famiglia dei Guidi diritorno dalla prima Crociata. Era stato portatoal Castello come bottino di guerra, ma chi loportava non aveva idea della ricca simbologiaesoterica che vi era impressa. Secondo glipsicometristi (coloro che venendo a contattocon un oggetto riescono a ricostruire la suastoria), tale oggetto non dovrebbe neancheessere esposte al pubblico, data la sua enormecarica di energia anche a distanza di milleanni. Tre colori predominano la tavola: ilverde di pomi sacri, il rosso di un cielo pienodi stelle d�oro, e l�oro di un baldacchino cheracchiude il giardino dell�eden islamico. Ilverde dei pomi sacri� il frutto proibito(secondo la cultura cristiana è la mela, mentreper quella islamica è il melograno), in due

vasi bicromi quasi simmetrici (ricordiamoche la simmetria è una caratteristica dellacultura islamica: ciò che è da una parte èanche dall�altra). Quattro pavoni dalle alichiuse, anch�essi speculari, quindi otto. Ilrosso del cielo�un cielo durante il tramonto,il momento in cui venivano compiuti i ritisacrificali. Ma soprattutto l�oro� l�oro di unbaldacchino che racchiude il giardinodell�eden islamico, con al centro una figurafemminile. Assolutamente eretico e blasfemoper il corano e l�islam (poiché era vietata larappresentazione antropomorfa); nei dipintiislamici infatti non possono essererappresentati animali, uomini o donne. Nellatavola è rappresentata una donna, e per di piùin evidente stato di gravidanza. Osservandobene la figura femminile si nota che qualcosanon va nella sua posizione. Le sue gambesono infatti rovesciate e per di più i suoi piedisono incrociati; questa posizione impediva ilparto. Pare che la tavola servisse per laregolamentazione delle nascite ed eraappartenuta a tribù eretiche, che per motividi sopravvivenza (per le scarse scorte d�acquae cibo) limitavano le nascite. Per legge nonpoteva nascere più di un certo numero dibambini in un anno, e se questo non venivarispettato i bambini semplicemente nonnascevano�poiché alle prime doglie ladonna veniva fatta stendere sulla tavola, conle gambe rovesciate e le caviglie legate. Alleprime contrazioni il bambino urtava il propriocranio contro le gambe della madre e moriva.Ma il sacrificio umano che si compieva eraduplice, poiché anche la madre moriva; dopoore e ore di travaglio moriva dissanguata. Lagiusta punizione, secondo questa tribù, perchi trasgrediva le leggi. Ed è per questomotivo che, per gli psicometristi, la tavolanon dovrebbe essere esposta alpubblico�perché la violenza di quei sacrificiumani sembra esser rimasta impressa in

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Luoghi misteriosi

quella tavola. La vita e la morte, sopra latavola, si rincorrono continuamente: labicromia dei vasi, bianco e nero� giorno enotte, vita e morte; i pavoni che generalmenteesprimono regalità, ma che qui si trovano adali chiuse; ma soprattutto una donna gravidache è la vita che continua, ed il suo sacrificiosulla tavola che è la morte. Il viso della donnaappare calmo, come se fosse ben poco quelloche gli sta accadendo. Nella tavola è ancheriportato il numero del diavolo: il sei; lo sivede al collo della donna, che indossa unacollana di sei perle rosse con un pendente.Osservando bene il piccolo ciondolo si notache questo non è altro che un cuore trafitto.Ma la freccia dell�angioletto quella chetrafigge il ciondolo della donna, poiché ladirezione è opposta. La piccola figuraangelica, così come il manto rosso che coprela nudità della donna, sono elementi aggiuntisuccessivamente. La tavola era consideratablasfema anche per il credo cristiano, ed iGuidi, in possesso di tale oggetto, eranoalleati con il Papa. Dalla chiesa avevanoricevuto numerose terre e possedimenti,grazie al contributo che avevano offerto perla vittoria sui Malatesta. Se fossero statiscoperti con questo oggetto sarebbero statimessi tutti al rogo, e tutto il castello messo aferro e fuoco. I colori della tavola sono moltoaccesi, questo perché per secoli e stata chiusa,e, attorno al 1600, fissata al dorsale di quelcassone (con l�aggiunta di qualche elemento).In questo modo, se capitava un personaggioscomodo nel castello, il cassone veniva

richiuso ed appariva come un semplice arredodel castello. Ma una delle figure piùemblematiche della tavola è il cerchio postoal di sopra del baldacchino.Un cerchio che sembra racchiudere tutto unmondo e tutta la cultura islamica.

LA LEGGENDA DI AZZURRINA

Ma la leggenda più famosa legata al castellodi Montebello è quella di Azzurrina. Taleleggenda risale al 1375, e narra dellascomparsa di una bambina chiamataAzzurrina. In realtà il suo vero nome eraGuendalina. Azzurrina era chiamata cosìpoiché ella era albina, ed una volta gli albinierano considerati figli del diavolo. Perproteggerla si tentò di colorarle i capelli conprodotti naturali, ottenuti con resine. Ma glialbini non hanno pigmentazione, per cui i suoicapelli non riuscivano a trattenere il colore;la sola cosa che si otteneva era un leggeroriflesso azzurro. Da qui il soprannomeAzzurrina. Dato lo scarso successo di questotentativo, la si rinchiuse a Montebello,costantemente seguita da guardie, di modoche nessuno potesse scoprire il suo albinismo.Un primo documento scritto risale al 1620,chiamato �Mons Belli et Deline�; Montebelloe Guendalina. Si hanno quindi quasi tre secolidi leggenda popolare tramandata oralmente.Il testo racconta che il 21 giugno, il solstiziod�estate, 1375, mentre fuori imperversava unforte temporale, e si combatteva una delleinnumerevoli battaglie contro la famiglia deiMontefeltro, Azzurrina si trovava in unagalleria, seguita da due guardie; giocava conla sua palla di pezza. Ma questa le cadde inquella che era la ghiacciaia. Ovviamente labambina andò a riprendere il suo gioco,scendendo le scale. Le guardie non se necurarono, poiché quella che Azzurrina avevaimboccato era l�unica entrata ed uscita.Sarebbe dovuta quindi risalire qualche istantedopo. Ma un urlo agghiacciante, provenientedalla ghiacciaia, spinse i due armigeri acorrere in cerca della piccola, ma questa nonfu trovata ne dentro ne fuori il castello.Secondo la leggenda, ogni anno lustro(ovvero che termina con cinque o con zero),il 21 di giugno, il giorno del solstizio d�estate,se fuori vi è un temporale, è ancora possibilesentire il pianto di Azzurrina. Il castello è statoriaperto nel 1989, e nel 1990 si volle tentaredi effettuare delle registrazioni, nel tentativodi poter registrare il lamento della bambina.La prima registrazione fu fatta dalla RAI,quasi per caso, durante la ripresa di unatrasmissione televisiva girata all�interno del

castello. Durante questa registrazione èpossibile udire 12 rintocchi di campane; manella zona non ve ne sono con un timbrouguale a quello presente nella registrazione.Sul finire della registrazione si ode un forterumore ripetitivo. Sembrerebbe un battitocardiaca, ma alcuni studiosi hanno riscontratoche sarebbe il battito di una persona con unpeso corporeo di circa 90 Kg (non può quindiessere di una bambina). Questa fu la primavolta in cui fu registrata quello che sembraessere il lamento di una bambina che piange.Furono effettuate altre registrazioni oltre aquella del 1990: nel 1995 e nel 2000. Ma nonpiù da tecnici di una emittente televisiva, madal CSP (lo stesso centro di studi diparapsicologia che nel periodo invernalesvolge le sedute medianiche sempreall�interno del castello). Anche nel tentativodel 1995 appare un grido, il cui timbro èuguale a quello della registrazioneprecedente. Nelle prime due registrazionieffettuate (1990-1995 ) pioveva; mentre,durante la registrazione del 2000, questo nonavvenne. Si pensò quindi che, essendo iltemporale un elemento determinante, nonsarebbe successo nulla. Ma non fucosì�anzi, quella sembra la registrazione piùinquietante, proprio perché non vi è iltemporale a distrarre l�attenzionedell�ascoltatore, che riesce quindi meglio adascoltare quanto inciso. La registrazione fusottratta al castello e restituita a questo solodopo varie insistenze nell�aprile del 2001.Anche questa volta è possibile udire una voceche sembra chiamare �mamma� (anche se, anostro parere, una bambina a quei tempi nonchiamava la propria madre come noi, dicendo

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appunto mamma, ma madre). Ancora unavolta il timbro corrisponde a quelliprecedenti: quindi per tre volte consecutive,durante queste registrazioni, è stata registratala voce di una persona, sempre la medesima,nonostante il castello fosse stato chiuso alpubblico (addirittura sigillato da notai) edotato di microfoni piombati (ovveromicrofoni che non possono essere manomessisenza esser danneggiati, che si attivanoquanto colgono un rumore sino a quandoquesto non cessa). Il 21 giugno, sempre ilsolstizio d�estate, del 2003, si volle provaread effettuare una registrazione nonostante nonfosse un anno lustro. Con sorpresa di tutti,anche questa volta, sembra che sia presentenella registrazione una voce. Attualmente laregistrazione non è ancora in possesso delcastello, in quanto è ancora oggetto di studi.Ma, secondo alcune guide che hanno avutomodo di sentirla, anche questa volta èpossibile udire una voce di bambina,addirittura degli urli. Ed un battito cheattribuiscono ad un cuore; ma un piccolocuore, un cuore di bambino di al massimo 3anni. Quest�ultima registrazione lascia quindisupporre che l�anno lustro non sia unelemento fondamentale; addirittura alcuniavanzano l�ipotesi che anche il solstiziod�estate non sia caratterizzante (cioè ilpresunto fenomeno potrebbe secondo lororipetersi in qualsiasi giorno dell�anno). Nellagalleria nella quale vengono fatte ascoltarequeste registrazioni è presente un notoquadro, che viene mostrato ogni qual volta siparli della legenda di Azzurrina. Fu dipintodall�artista riminese Novella Parisini, mortacirca 30 anni fa. Nonostante il castello fossestato aperto solo nel 1989, questo era giàoggetto di studi da parte di medium e

sensitivi, che chiedevano di poter viverequalche giorno nel castello. La signoraParisini fu una di quelle persone che vissenel castello per due o tre giorni; raccontò diaver in qualche modo visionato Azzurrina.Disse di essere caduta come in trans e di averdisegnato un centinaio di quadri come quelloesposto nella galleria, differenti fra loro soloper le diverse cromature di celeste. Questisuoi dipinti sono da lei firmati Morlin(evidentemente un suo pseudonimo). In realtàquesti dipinti non possono riportare il veroviso della bambina, poiché gli albini hannogli occhi rossi (mentre nel quadro sono neri),ed inoltre, considerando l�epoca in cui visseAzzurrina, il viso doveva esserenotevolmente più scarno di quanto siariportato nel dipinto.

L�ultimo ambiente visitabile è la prigione delcastello: alta un metro e quaranta, era il luogoove il prigioniero veniva �incaprettato�(ovvero gli venivano legarti le caviglie ed ilcollo con una corda unica). Questo venivafatto far rispettare la legge che vigeva in quelperiodo: era infatti vietava la condanna amorte; quindi il castellano ideò questa torturaper portare i carcerati al suicidio. Nessunoresisteva più di 5 giorni; impazzivano tra iloro escrementi, nel freddo, in quel buco doveentrava poca aria, con topi ed altri insettigettati dai loro stessi carcerieri. Il suicidioavveniva semplicementestendendo le gambe, o dandotestate contro le rocce chespuntavano dal muro. Anchequi non poche personeraccontano di provaresensazioni forti legate

proprio a quel luogo in cui sono avvenutetante morti violente.

NOVITA� REGISTRAZIONI 2003

Azzurrina ha parlato ancora. Questa volta�Daltramontoallalba.it� in anteprima assoluta�Internet� vi informa sul contenuto esclusivodell�ultima registrazione effettuata nel 2003.Vi avevamo anticipato mesi fà che questeriportavano un battito cardiaco ed un grido.Abbiamo avuto conferma da una guida delcastello che effettivamente il grido riscontratonelle registrazioni coincide con la stessafrequenza riscontrata nelle precedentiregistrazioni. Per quanto riguarda il battitocardiaco sembra che sia stato attribuito ad uncuore di un bambino di 3-4 anni. Sempresecondo la guida, se si potessero eseguiredelle registrazioni tutto l�anno, sicuramentesi riscontrerebbero tantissimi altri fenomeni.E quella che è la �favola di Azzurrina�andrebbe sicuramente ad incrinarsi.

a cura di:Massimiliano Lo Cicero e Valeria Cancemi

Luoghi misteriosi

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Grazzano visconti e il fantasma di Aloisa

Luoghi misteriosi

Per chi, provenendo da Piacenza, discenda la Val Nure indirezione di Bettola e poi oltre, un luogo in particolare,soprattutto se la zona è poco conosciuta, colpisce per le suecaratteristiche architettoniche e per il suo aspetto smaccatamentemedievale.Il suo nome, nobile, Grazzano Visconti.Questo borgo, in perfetto stile trecentesco, all�apparenza sospesonel tempo e congelato dalla storia, è in realtà la geniale operadel conte Giuseppe Visconti di Modrone che, agli inizi del �900,volle ridare lustro ad un piccolo paese di modeste case arroccateintorno ad un castello secolare, ormai in uno stato di avanzatodegrado. Un falso, dunque� ma la celata modernità del luogonon ammutolisce la sensazione di piacevole anacronismo creatadalla imponente opera di (ri)costruzione.Soprattutto il castello, riportato a nuovo splendore, traegiovamento e rinnovata imponenza dalla brillante intuizionedell�architetto Alfredo Campanili, la mente della rinascita diGrazzano. Eretto nel corso degli ultimi anni del XIV secolo,quando tutto il territorio, sotto l�egida dei Visconti di Milano,era un feudo della nobile casata degli Anguissola, nel corso dei

secoli subì numerosi assedi e fu teatro di gesta gloriose, ma, primadell�opera di recupero, nonostante alcuni infruttuosi tentativi di restauro,era ridotto a poco più di rudere usurpato dai contadini del luogo.Dimora privata, ritornata agli antichi splendori, è oggi invece il miglioremblema di un mondo antico recuperato e rinato nella modernità,imponente e dominante struttura di un piccolo borgo in stile trecentesco,sintesi sublime del fascino e dell�immaginario medievale proprio deglialbori del secolo scorso.Non tutto, però, può essere ricostruito o restaurato.Non tutto può essere ricreato dal genio di un essere umano� Dai recessidel passato, talvolta, possono emergere fatti e immagini cancellati dallastoria che, seppur sbiaditi dal tempo, riescono autonomamente ad imporsial mondo contemporaneo.L�opera di Giuseppe Visconti e di Alfredo Campanili è grandiosa e geniale,ma l�artificiosità che la caratterizza la relega ad un ruolo di maestososupporto teatrale, palcoscenico nel quale il castello e l�alone leggendarioche lo circonda possano svolgere il ruolo di attori principali in virtù diquella sacralità che i secoli trascorsi e le reminiscenze generatesi dai recessimedievali hanno saputo pazientemente alimentare e della quale il borgo�moderno� - troppo breve è ancora la sua esistenza - non può fregiarsi.

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Luoghi misteriosiI fantasmi del tempo trascorso, generalmente,albergano proprio in quei luoghi che, uscitiindenni da secoli di alterne vicissitudini,possono accoglierli, supportandone ilcorollario �mitologico� che li accompagna.E il castello di Grazzano Visconti non siesime dal suo ruolo di testimone delle veritànascoste dal passato, diventando invece ilfulcro attorno al quale gravitano i racconti ele leggende più significative dell�intera zona.Una �storia� in particolare, ancora agli alboridel terzo millennio, attrae l�attenzione dellagente che vive, lavora, visita il paese�In prossimità del centro del borgo, quasi deltutto nascosta da una modesta siepe, unapiccola statua sembra fare l�occhiolino aipassanti. Il ritratto è quello di una giovanedonna paffuta, brevilinea, con due bracciatozze e grassottelle delicatamente adagiatesu di un grembo un poco prominente. Il suovolto è indecifrabile, una gioia contenutaammantata da un velo di tristezza.La storia che si cela dietro a questa statuetta,all�apparenza modesta, è intrigante come ilpersonaggio stesso che raffigura. Volendoprestar fede alla leggenda che ancora oggi sisente riecheggiare tra le piazze e le vie diGrazzano, l�immagine rappresentata sarebbeil fedele ritratto che una giovane donna dinome Aloisa fece di sé, quando, nel corso diuna seduta spiritica, guidò la mano dellasensitiva in contatto medianico con lei. E,sempre secondo la leggenda di paese, Aloisa,nella medesima occasione, narrò la propriatriste storia, risorgendo in tal modo da unadamnatio memoriae nella quale era statarelegata nel corso del tempo: giovane sposadi un Capitano della Milizia, morì per gelosiaa causa del tradimento del marito. Da allora,spirito inquieto, vaga per il castello e il parcodi Grazzano Visconti.Sua dimora eletta sono le ataviche mura delfortilizio, ma non disdegna di darmanifestazioni di sé anche nelle sueimmediate adiacenze. Spirito �burlone�, sidistingue per un comportamento assai pococortese: manesca, si rivela schiaffeggiandogli ignari ospiti, soprattutto se coppie diinnamorati, che, senza attribuirle i dovutiomaggi, invadono la �sua� dimora. Bastapoco, però, per adularla e farsela amica:omaggiarla con una collana o un monile ègesto sufficiente per appagare la sua vanitàe placare un poco la sua gelosia. Proprio perquesto motivo la statua di Aloisa è spessoagghindata con doni che i numerosi turisti lehanno offerto affinché potessero entrare nellesue grazie.Come accennato, Grazzano è una genialeopera artistica, ma, pur nella pienaconsapevolezza trovarsi di fronte a qualcosa

in gran parte �finto�, è comunque possibileassaporare tutto il fascino medievale delluogo. Per i più materiali è una belladiversione dal mondo quotidiano, ma percoloro che si lasciano circondaredall�atmosfera generale, e sono certamentela maggior parte, il paese di GrazzanoVisconti è un�esperienza sentita e partecipata.Impossibile, anche se inconsciamente, nonimmedesimarsi nel vivere giornaliero deisecoli bui, calarsi appieno con la mente inquello che potrebbe essere stato, secondo ilproprio personale punto di vista, il Medioevopiacentino e non solo. Difficile non calarsiin un immaginario personaggio di sette secolifa e rivivere, impersonificandolo, le suegesta. Arduo non pensare, anche solo perbrevi istanti alle storie, ai miti e alle leggendedi un�era dominata da castelli, cavalieri egrandi battaglie, ancor più se avvertiti comevivi e presenti ai nostri giorni. E poi, c�è ilfantasma di Aloisa�Ad un primo superficiale approccio, però, èinnegabile che l�idea di un�infestazionespettrale sembri solamente una brillantetrovata pubblicitaria (e non è da escludereche in gran parte lo sia�): un negozio portail suo nome, una festa in prossimità diHalloween è a lei dedicata, le cartoline conla sua effige si sprecano. Tuttavia bastaguardarsi un poco attorno, ascoltare chi vivee lavora a Grazzano o respirare l�aria delpaese, per accorgersi che Aloisa è molto piùche una semplice attrazione turistica.Una volta presa coscienza della sua storia,le sensazioni che si provano camminandolungo le vie sterrate del borgo, forzatamente,mutano e si arricchiscono di elementi nuovi.Sembra quasi che prenda corpo un indefinitosenso di attesa, come se, ricercandolodistrattamente per i vicoli o tra le ombre dellecase, più o meno inconsapevolmente, siaspettasse da un momento all�altrol�apparizione dello spettro o una suatestimonianza sensibile.Aloisa è parte integrante del vivere di questacomunità. Molti e diversificati aspetti,direttamente e indirettamente, si scontrano/confrontano con la sua leggenda. Comespiegare altrimenti il fascino che la statuadescritta in precedenza sa trasmettere? Comespiegare le �offerte votive� che ancora oggivengono fatte? Come spiegare quel vagosenso di attesa del soprannaturale chepervade chiunque, soprattutto chi haappreso in loco della supposta esistenzadi uno spettro? Difficile credere chel�origine e il perpetuarsi di tutto ciò abbiauna genesi puramente materiale,funzionale ad una finalità turistico-economica.

E poi, ci sono fatti all�apparenza inspiegabiliche, seppur non da considerarsi le proveultime dell�esistenza di un�entità a suo modosoprannaturale, lasciano che almeno un tenuedubbio si insinui nella mente e nell�animoanche dei visitatori più scettici di Grazzano.Testimoni autorevoli affermano inoltre, senzatema di smentita, di aver avuto contatti conl�anima inquieta di Aloisa�Pochi anni or sono, a seguito di un�analogaindagine svolta da La Stampa, il SundayExpress si interessò compiutamente allaquestione e le conclusioni alla qualearrivarono gli inviati sul campo furonopiuttosto sorprendenti. Il lavoro d�indagine,interpretato in chiave specificatamenteparapsicologica, poté avvalersi di unpersonale qualificato sia nel campo delparanormale che nel campo delle tradizionistorico-folkloristiche e, dopo un approfonditoe rigoroso studio, fu ampliamente rigettatala tesi �atea� che considerava Aloisa allastregua di una storia dettata dal folklore dicampagna, arricchitasi e snaturata daelementi eterogenei nel corso degli anni.Aloisa era (è) invece �viva�, ancoraspiritualmente presente e capace di faravvertire la sua stessa presenza, ben lontanada essere una triste favola da raccontarsi di

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fronte al camino. Il suo spirito era (ed è) ciòche resta di una vita colma di amore sincero,provata da notevoli sofferenze dell�animo.Aloisa esiste e dimora ancora a Grazzano.Molti aneddoti accumulatisi nel corso deglianni, peraltro, sembrano avvalorare questatesi, facendo inoltre trasparire anche ilcarattere spiccatamente �femminile�dell�entità.Due episodi in particolare, alla luce di questerivelazioni, sono significativi. Alla fine delsecolo scorso, seppur indipendentemente ein circostanze diverse, una stazione televisivapiacentina - Telelibertà - e un quotidianolocale ad essa collegato - La Libertà -, siinteressarono diffusamente all�argomento.L�approccio con cui fu affrontata la questionefu tuttavia all�insegna di grande scetticismoe di sostanziale incredulità. Almeno fino alverificarsi di alcuni fatti inspiegabili che,seppur nella loro banalità e non culminandocon alcuna forma di apparizione spettrale nelsenso più tradizionalmente inteso, costrinseroperlomeno gli involontari protagonisti apensare e a porsi domande�La troupe televisiva, in modo particolare ilfotografo incaricato di ritrarre l�effige diAloisa, ebbero notevoli problemi adimmortalare il loro soggetto: il lampeggiatorefu vittima di numerosi e inspiegabilimalfunzionamenti mentre la foto-camerautilizzata si inceppò a ripetizione, pur nondenotando anomalie di sorta. Solo dopo chela troupe decise di ingraziarsi lo spiritoassumendo un comportamento più rispettosonei confronti suoi e della statua tutte leapparecchiature, magicamente, ripresero afunzionare senza denotare più alcunproblema!Quanto successo al giornalista de La Libertàfu ancora più sconcertante. Dopo un interopomeriggio trascorso a raccogliere opinioniin merito allo spettro servendosi di unregistratore portatile, alla fine del lungo tourdi interviste, si accorse con stupore che sulnastro magnetico erano rimaste impresse lesole voci di coloro che si erano espressifavorevolmente nei confronti di Aloisa!Un ulteriore aspetto, sviluppatosi negli ultimianni e non solo limitato al solo orizzontepiacentino, contribuisce ad accrescere ecomplicare ulteriormente il �mondo� diAloisa. Osservando la sua statua ciò checolpisce e non manca mai di stupire è ilgrande numero di collanine o bracciali chela adornano. Certamente sono offerte perentrare nelle grazie del fantasma, come la sualeggenda insegna, ma come spiegare i fioriche sempre più spesso si notano ai piedi delbasamento dell�effige di Aloisa? La rispostaa tale domanda è sorprendente e inaspettata:

Luoghi misteriosicol tempo, sia un virtù della sua triste vicendaterrena, sia per quel carattere peculiare neiconfronti di chi prova sentimenti di amore,ha assunto uno specifico ruolo di protettricedegli innamorati. Una sorta di San Valentinoin versione femminile. E sembra, comeproverebbero diverse testimonianze inprevalenza rintracciabili sulla rete, che coloroi quali, soprattutto se di sesso femminile, conanimo sincero, si siano affidati ad Aloisa pertrovare risposta alle loro pene d�amoreabbiano alfine avuto accolte le loropreghiere!La storia e il personaggio di Aloisa sonoquindi realtà complesse, non liquidabili conpressappochismo. Non sono semplicielementi dettati dal folklore locale o da scopi

limitati al solo orizzonte materiale, e sebbenemanchi, forse, la prova ultima di una realtàsopranaturale ben difficilmente si tratta di unqualcosa di puramente artificioso e materiale.Ben oltre le testimonianze e i fatti riportati èin fondo proprio Aloisa, in prima persona, adarci la prova della sua stessa esistenza: �Iosono Aloisa e porto Amore e profumo alleBelle che donano il loro sorriso a GrazzanoVisconti�.

a cura di Stefano Tansini

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Le streghe di cavalese

Stregoneria

Le streghe di cavalesePasseggiando per il suggestivo parco di Cavalese, splendido capoluogo trentino della Val di Fiemme, ci si imbatte necessariamente in un�ospite�del parco, uno strano ammasso di pietre posto nel verde, sotto grandi alberi ombrosi. Si tratta di un tavolo scolpito nella pietra,con un incavo centrale e quattro grossi sedili curvi di pietra che lo circondano. Vicino c�è un epigrafe che recita:

� QUISCARIO E REGOLANI

DELLA MAGNIFICA COMUNITA�DI FIEMME

ELETTI LEGIFERAVANODEL CIVILE DEL CRIMINAL

DEL COMUNCONSACRANDO

IN ASSEMBLEE DEI VICININEI QUADERNOLI I PRINCIPII

DELLA GIUSTIZIA DELL�ORDINEDELLA LIBERTA�

IN PENSIERO ET ITALICO IDIOMALA VITA DI QUESTA ALPESTRE

DIMORA �

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Si tratta del Banco della Reson ,il Banco della Ragione, ma in realtàgli eletti della Comunità di Fiemme hanno consacrato ben pocagiustizia, ordine e libertà seduti su quelle pietre.Tutto è iniziato durante il regno del principe vescovo di TrentoUdalrico Lichtenstein (1493-1505), quando era capitano della valledi Fiemme il barone Vigilio Firmian e suo vicario, cioè giudice,Domenico Zen.A quel tempo, da almeno due secoli, l�Europa è stata letteralmentemessa in ginocchio da una delle più crudeli piaghe di tutti i tempi:l�Inquisizione.Bastava un nonnulla, una qualunque quisquiglia che accadesse aqualcuno che, nell�atmosfera di panico e d�ignoranza del tempo,facesse gridare al malocchio, alla stregoneria, a discapito di qualchepovera donna che finiva arrostita sul rogo perché potenzialmentein contatto col demonio.E, checché il nostro attuale Papa ne dica, il numero delle vittimeregolarmente processate e giustiziate dall�Inquisizione ammontaad una cifra che varia tra le 30000 e le 50000 persone, senza contarei disgraziati morti nelle carceri e sotto tortura.Ebbene, neanche il Trentino, luogo di rinomata tranquillità eserenità, è scampato alla furia inquisitrice.Gli inizi del XVI secolo furono per la regione micidiali: dopo unprimo processo svoltosi nel 1501 e conclusosi con la messa albando dell�imputato, nel 1505 vennero accusate di stregoneria 28persone, 6 delle quali riuscirono a fuggire prima dell�arresto e furonocondannate in contumacia. Delle 22 persone incarcerate, 18 vennerocondannate al rogo ed arse vive, mentre 4 morirono in prigione.Gli interrogatori si svolsero nel palazzo vescovile di Cavalese, lacosiddetta Magnifica Comunità.Ma i processi pubblici veri e propri ebberoluogo, come di consueto, al Banco dellaResón.Il processo si concludva con la classicavotazione, fatta attraverso l�introduzione dialcune biglie nell�incavo del lastrone internodel Banco. Il risultato di 4 a 1 portava alladefinitiva condanna al rogo delle sventurate.Chiunque sia interessato a calarsi nel vivodella realtà seicentesca della Val di Fiemmenon può non partecipare alla rievocazionein costume dei processi alle streghe che sitiene ogni anno a Cavalese agli inizi digennaio. Questo si attiene perfettamente allecronache del tempo, e tra i costumi e idialoghi, improntati su quelli dell�epoca,non ci si può non perdere in una così grandetragedia della storia dell�uomo, così magicae lontana ma, allo stesso tempo,fatta diintolleranze e pregiudizi che si manifestano,seppur con altri volti, anche nel nostroquotidiano.

http://www.bethelux.ithttp://www.cristinafusi.ithttp://monika.univ

Stregoneria

Foto tratte da:

a cura di Gabriella Cinque

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Edward LeedskalninIl �Piccolo Lettone�

Edward Leedskalnin�Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù,

Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesantiparecchie tonnellate.�

Edward Leedskalnin è nato da unafamiglia di contadini a StramereensPogosta, un piccolo villaggio nei pressidi Riga in Lettonia il 10 agosto 1887.All�età di 26 anni arrivò a progettare ilsuo matrimonio con la sua amata AgnesScuffs, solo ed unico amore della sua vita.Ma un avvenimento inaspettato segnò persempre la vita di Ed: la sua futura sposadecise di annullare il matrimonioaddirittura il giorno prima delle nozze.Secondo alcune voci ella accusò Ed diessere troppo vecchio e povero per riusciread avere uno stabile rapportomatrimoniale con lei. Egli aveva infatti10 anni più della consorte. Affranto edamareggiato, Ed decise di emigrare inNord America e più precisamente inCanada dove trovò lavoro presso unasegheria. Poco dopo sarebbe scoppiata laPrima Guerra Mondiale. Purtroppo, acausa del clima freddo e del duro lavoroche svolgeva, Ed contrasse un ceppo ditubercolosi che lo costrinse a trasferirsiverso i climi più caldi e miti del SudAmerica. Trovò alloggio dapprima inCalifornia e successivamente in Texaslavorando sempre come operaio omanovale nei cantieri delle allora nascentigrandi città americane. Infine, nel 1918,Ed si stabilì in Florida dove, per ben 12dollari, acquistò un acre di terra a FloridaCity. E fu proprio in questo luogo chediede il via ai lavori di quella chediventerà la più grande, strabiliante edincredibile opera architettonica delventesimo secolo: Il Coral Castle. Quelloche più fa scalpore nella costruzione diquesto complesso e che ha mobilitatoscienziati ed ingegneri in ogni angolo delpianeta è il fatto che Ed scolpì ed eressel�intero edificio completamente da solo esenza l�aiuto di grossi macchinari o

sofisticate tecnologie moderne. I suoiattrezzi infatti non erano altro che seghe,martelli, scalpelli, catene, tripodi ed altriprimitivi utensili costruiti in maniera piùo meno artigianale. Da prendere inconsiderazione poi il fatto che Ed era alto1,52 m, pesava poco meno di 52 Kg edinoltre la malattia che contrasse debilitòparecchio il suo fisico. In più la bassaestrazione sociale di cui faceva parte, nongli permise di avanzare negli studiterminando cosi il suo percorso scolasticoad un livello elementare. Nessuno sa comequesto �Piccolo Lettone� abbia potutocompiere un�opera cosi maestosa edincredibile anche, e soprattutto, perchéegli era un fanatico del mistero e lavoravaalla sua opera solamente dopo il tramontoe solo quando era certo che nessuno lostesse osservando. Se ad esempio qualcheconoscente giungeva per una visita, eglismetteva immediatamente di lavorare edintratteneva tranquillamente l�ospite senzaperò dargli modo di vedere o capire le suetecniche di costruzione. L�unicatestimonianza attualmente conosciutasulla costruzione del Coral Castleproviene dalle dichiarazioni di un gruppodi ragazzini che una notte lo spiaronoriuscendo ad eludere la ferreasorveglianza di Ed. Essi dichiararono diaver visto �fluttuare blocchi di pietracorallina in aria come aerostati adidrogeno�. Purtroppo non fu mai datocredito a questa segnalazione consideratasolamente frutto di giovani fantasiosementi adolescenziali. Verso la conclusionedell�opera, un altro grande avvenimentocontribuì ad infittire il mistero che aleggiaattorno al Coral Castle e al �PiccoloLettone�. Molti anni sono passatidall�inizio della costruzione dell�opera equello che anni addietro era un semplice

Personaggi

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paese di campagna iniziò a concretizzarepiani di espansione cosi ampi da minarela tranquillità e la segretezza dei lavori diEd. Cosi, nel 1936 egli decise di spostareinteramente il castello. Comprò 10 acri diterra a Homestead, a 16 km da dove iniziòi lavori, con i soldi che guadagnò dalleprestazioni di lavoro che offriva aicontadini nelle zone vicine. Smantellò ilcastello, ormai quasi completamentefinito, per spostarlo, blocco dopo blocco,nella sua nuova posizione dove peraltrosi trova tutt�oggi. Per fare questo eglicontò, per la prima ed unica volta nellastoria del Coral Castle, su di un aiutoesterno. Ed noleggiò un camion ma ancorauna volta insistette affinché l�autotra-sportatore se ne andasse durante ilcaricamento dei blocchi di pietra sulrimorchio. Per questo motivo il camionistagiungeva tutte le mattine alle 9:00 pertornare nel tardo pomeriggio trovando ilcassone del camion colmo di rocce. Edpose delle travi di ferro sotto i blocchi inmodo che fungessero da rotaie e in questomodo, per quasi un mese, spostò i blocchidi pietra dalla Florida a Homestead edimpiegò i successivi 3 anni per ricostruiree completare il Castello nella sua attualeposizione. Durante il trasferimento però,capitò un fatto inaspettato: il camionista,dopo nemmeno mezz�ora dalla suadipartita, tornò a prendere il cestino delpranzo che aveva sbadatamentedimenticato sul sedile del camion. Rimasesenza fiato nel vedere che già molte pietredi diverse tonnellate ciascuna erano giàordinatamente impilate sulle travi pronteper essere caricate.Egli ricordò: �Era impossibile caricarequei giganteschi blocchi in meno dimezz�ora, nemmeno con una torretta avapore! E Ed non era equipaggiato, avevasolo attrezzature semplici e un argano acatena. Tuttavia erano li accatastati comefustelli di legno�. Preso da sconcerto etimore, il camionista se ne andò prima chetornasse Ed. Completò il Castello semprecol favore delle tenebre e negli ultimi 4anni aggiunse anche blocchi fungenti damura alti 2 metri e mezzo, larghi alla base1,2 m con uno spessore medio di 1 metro.Questi inespugnabili bastioni pesanoalmeno 6,5 t. ciascuno. Completatal�opera, Ed organizzò alcune visitefacendo pagare il giro 25 cent, ma preferì

sempre rimanere solitario all�interno dellesue grandi mura. L�intero complesso fucostruito dal 1920 al 1940 compreso lospostamento da Florida City a Homestead.Egli non rivelò mai a nessuno il segretodella costruzione del Coral Castle ma allerichieste su come avesse potuto tra-sportare massi pesanti diverse tonnellate,egli rispondeva di aver riscoperto le leggidel peso, della misurazione e del sistemadi leve usato dagli antichi costruttori egizie che quei perduti principi implicano inqualche modo il rapporto tra la terra edeterminate posizioni dei corpi celesti.Famosa infatti la sua affermazione: �Hoscoperto I segreti delle piramidi. Hotrovato come gli egizi e gli antichi

costruttori in Perù, Yucatan e Asia,unicamente con attrezzi primitivi,trasportarono ed eressero blocchi di pietrapesanti parecchie tonnellate�. A riprovadi ciò sono proprio le pietre del CoralCastle che con una media di 6 t. sonopesanti più del doppio dei blocchi digranito della Grande Piramide di Giza.Molto poco si sa della vita di Edprincipalmente perché viveva in totalesolitudine e riservatezza ma le pochetestimonianze arrivate ai giorni nostriindicano che fosse una persona riservatama amichevole. A volte la sua riservatezzagli costava caro come quando alcunigiovani zoticoni del villaggio lomalmenarono cercando di farsi dire dove

Personaggi

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Ed teneva un fantomatico tesoro nascostonel castello. Ed subì senza dir nulla. Dopola sua morte furono trovati 3.500 dollari:i risparmi di tutta una vita, ma nulla più.Per lui non c�era altro che il suo lavoro.Lavorava instancabilmente dal tramontoall�alba, e durante il giorno leggeva librisulle correnti magnetiche e sulle forzecosmiche riposandosi solo qualche ora neltardo pomeriggio. Il suo orto producevaogni tipo di ortaggio e a volte cacciavaqualche coniglio.Non aveva l�automobile, non potevapermettersela. Aveva però una vecchiadilapidata bicicletta senza gomme con laquale percorreva quotidianamente più di6 Km fino a Florida City per le spesegiornaliere.Nel dicembre del 1951 Ed si ammalò.Affisse un cartello alle porte del Castellocon scritto �Vado all�ospedale�. Tre giornidopo morì nel sonno probabilmente acausa della malnutrizione e della nefriteche lo aveva colpito.Dopo la sua morte Harry, l�unico suoparente in vita residente in Michigan,ereditò quello che era conosciuto come il�Rock Gate Park�, cosi infatti lo avevachiamato Ed, ora conosciuto come CoralCastle.Nel 1953, poco dopo la morte di Ed, Harryvendette la proprietà ad una famigliadell�Illinois. Durante il trasloco furitrovata una scatola con gli effettipersonali di Ed. Al suo interno venneroalla luce 35 contratti da 100 dollari l�una.Tutti i risparmi accumulati da Ed per lopiù costituiti dalle visite da 10 e 25 cent,

dalla vendita di appezzamenti di terrenodi sua proprietà e dalla vendita dei suoiscritti.Egli infatti ha redatto alcuni opuscoli sullesue opinioni personali. �A book in everyhome� che contiene le ideologiefondamentali di Ed. �Sweet sixteen,Domestic and Political Views� in cui parladelle sue ideologie politiche e sentimentalicon particolare riferimento alla sua �DolceSedicenne� Agnes Scuffs. Scrisse poialcuni interessanti opuscoli sulle sue teorieriguardanti l�elettromagnetismo terrestree le iterazioni tra le forze cosmiche eterrestri. Infine Il suo �Mineral,Vegetable and Animal Life� contiene lesue teorie sul ciclo della vita.

Non solo le tecniche e le modalità dicostruzione ma addirittura lo scopo stessodel Coral Castle è tuttora un mistero.Venne posta spesso a Ed la domanda sullemotivazioni di una cosi imponentestruttura ed egli rispondeva, o meglio,lasciava supporre che avesse lavorato tuttauna vita nella speranza che la sua �DolceSedicenne� Agnes potesse rimanere inqualche modo impressionata dall�enorme,maestoso lavoro e tornasse assieme a lui;cosa però che non avvenne mai. Questaaffermazione può trovare riscontro tra leinnumerevoli sculture dedicate all�amorecome il tavolo a forma di cuore. Mamoltissime altre sculture creano un alonedi mistero attorno al Coral Castle elasciano ad intendere che ci sia qualcosadi molto più importante del sempliceamore non corrisposto. Alcune strutture

infatti rappresentano sistemi planetaricome il nostro Sistema Solare, quadraturecon pianeti esterni, fasi lunari in relazionecon le griglie energetiche terrestri e moltoaltro ancora.Forse Ed., con la costruzione del CoralCastle, ha voluto tramandare ai posteri unmessaggio. Forse, tra questi enormiblocchi di pietra corallina, si trova propriola chiave per risolvere il mistero dellacostruzione di questa incredibile struttura.

Riferimenti bibliografici:

www.coralcastle.com/www.parascope.com/en/articlescoralCastle.htm

a cura di Alessandro Miazzi

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A poco meno di 50 km da Miami,proseguendo verso sud per l�Autostrada1 in Florida, si può giungere a Homestead,una piccola cittadina nel cuore dello stato.In questo paese si trova uno dei piùbizzarri ed incredibili edifici costruitidall�uomo: il Coral Castle. Di primoacchito la struttura in sé non rivela nulladi incredibile; alcuni in essa vedonoimportanti reperti storici provenienti daere ormai dimenticate e costruiti daantiche popolazioni per antichi culti, altriinvece vedono una specie di bizzarracostruzione postmoderna �sfogo� diqualche eccentrico architetto. Entrambe leconsiderazioni invece risultano errate. Lastruttura ha visto la luce nei primi annidel novecento e l�artefice dell�edificio èun unico minuto grande genio; il suo nomeè Edward Leedskalnin. Egli, con la solaforza delle sue braccia e con l�ausilio dipochi rudimentali attrezzi come carrucole,corde, martelli e scalpelli ha estratto escolpito più di 1.100 tonnellate di rocciacorallina. Ancora nessuno tra scienziati edingegneri che hanno studiato e tuttorastudiano il Coral Castle è riuscito a dareuna spiegazione fisica sul metodo dicostruzione usato da Leedskalnin; l�unicaaffermazione sul metodo di costruzioneproviene dal costruttore stesso il qualeaffermò: �Ho scoperto i segreti dellepiramidi. Ho trovato come gli egizi e gliantichi costruttori in Perù, Yucatan e Asia,unicamente con attrezzi primitivi,

Coral Castle�Ho scoperto i segreti delle piramidi. Ho trovato come gli egizi e gli antichi costruttori in Perù,

Yucatan e Asia, unicamente con attrezzi primitivi, trasportarono ed eressero blocchi di pietra pesantiparecchie tonnellate.�

trasportarono ed eressero blocchi dipietra pesanti parecchie tonnellate.�Una delle sculture più importanti e degnedi nota è lo stesso portale di accesso allastruttura: il �Nine ton Gate�. Esso ècostituito da un unico blocco di pietracorallina largo 2 metri, alto 2 metri e 30cm, profondo circa mezzo metro e dalpeso approssimativo di appunto 9tonnellate. Questo incredibile monolitodista dalle pareti del castello esattamente6 mm da ambo i lati. Molti ingegneri escienziati si sono recati sul luogo percercare di capire come Ed abbia potutotrovare il baricentro esatto dell�enormeblocco di pietra. Esso è talmente benequilibrato nel suo asse che anche unbimbo lo avrebbe potuto aprire con lasemplice pressione del suo dito. Dico�avrebbe� perché oggi non è più cosi. Nel1986 infatti, un gruppo di ingegneri e discienziati rimossero il portale percompiere degli studi su di esso. Perrimuoverlo furono utilizzati 6 uomini eduna gru da 50 t. Una volta rimosso il

portale fu scoperto che Ed centrò ebilanciò il pezzo di roccia da 9 tperforando perfettamente dall�alto albasso i 2,30 m di portale facendo passareattraverso di esso un�asta di ferro chepoggiava su di un vecchio cuscinetto diun camion. In questo modo il portalepoteva aprirsi ruotando sul proprio asse.Oggi solo un perforatore ad alta velocitàlaser-controllato potrebbe fare lo stessolavoro.Il Portale, equipaggiato con i nuovicuscinetti, con l�albero sostituito, nuovalubrificazione ed una rilegatura dei pezzidi pietra con un adesivo particolare, furimesso al suo posto il 23 luglio 1986. Ilrisultato fu un duro colpo per i ricercatorie per i gestori del castello: il monolito nonera più perfettamente equilibrato e persedefinitivamente la sua capacità di ruotareanche per ore con una semplice spinta.Giunti all�interno del castello si puònotare, sulla destra, un�imponente torrequadrata provvista di scalini esterni cheportano all�unico ingresso della torreposto quasi alla sommità di essa.All�interno della torre si può vederel�abitazione vera e propria di Leedskalnin.Al centro della stanza è collocata unabranda di cuoio e tutto attorno, per terra eappesi alle pareti, si possono trovareutensili da lavoro come martelli, scalpelli,corde ecc� Questa enorme struttura ècomposta da circa 243 tonnellate di rocciaintagliata in giganteschi blocchi di pietra

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corallina pesanti dalle 4 alle 9 tonnellateciascuno. Solo il tetto della torre ècostituito di una trentina di blocchiognuno da una tonnellata. Lampade adolio e pozzi d�acqua fresca fornivano tuttoil necessario per vivere in questastraordinaria struttura. Scendendo dallatorre, tornando al cortile, si può notare unpiccolo altare che poggia sulla parete asud. Esso è costituito da due blocchi dipietra corallina e il suo significato è tuttoraun mistero.Volgendo lo sguardo verso il vasto cortilesi possono notare alcune sedie scolpitenella roccia. Ma una in particolare giungeimmediatamente allo sguardo: si tratta diuna enorme sedia a dondolo dal peso diuna tonnellata. Ed scolpì la sedia su di unenorme blocco di pietra sotto il qualeapplicò due assi di roccia a cui diede unaforma ricurva. Anche se l�intero risultatopotrebbe sembrare decisamente scomodo,in realtà è incredibilmente equilibrato eriposante.Accanto ad essa si possono trovare alcunesedie non a dondolo che assomigliano adun salottino orientato al sole del mattinoe a mezzogiorno. Ma queste strutture nonsono le uniche ad avere un orientamentoed un significato celeste.Osservando meglio il castello infatti sipossono notare molte sculturerappresentanti lune, soli e pianeti delsistema solare tutti orientati a precisefenomenologie planetarie. Inoltre, accantoalle mura del castello, si può ammirareun enorme monolito alto 7,5 metri e dalpeso di 30 tonnellate. Quasi alla sommitàdell�enorme blocco di pietra si trova unforo che lo trapassa da parte a parte eall�interno del suddetto foro si possonointravedere due aste di ferro che siincrociano perfettamente al centro di essoquasi a rappresentare un mirino. Questo�mirino� centra esattamente la stellapolare.

Questo rudimentale utensile astronomicochiamato appunto �Polaris Telescope�aiutò Ed a tracciare un diagrammaraffigurante il percorso della Terra attornoal Sole e gli permise di costruire unameridiana molto precisa.Essa è perfettamente calibrata al solstiziod�inverno e al solstizio d�estaterispettivamente il 21 dicembre e il 21giugno. Essa è stata costruita in modo dapoter segnare l�ora compresa tra le 9 delmattino e le 16 ovvero l�arco di tempo incui, a detta del costruttore, un uomodovesse lavorare. La precisione dellameridiana è stupefacente: la larghezza diun pollice umano rappresentava 5 minuticon uno scarto di errore massimo di 1minuto. Ovviamente questo straordinariostrumento è tarato in modo da segnarel�ora solare.Accanto alla meridiana si può osservareun fontana chiamata �Moon Fountain�proprio per la sua particolarecomposizione. Essa infatti è scolpita in tre

pezzi di roccia corallina dei quali quellopiù a sinistra rappresenta il primo quartodi luna mentre quello a destra dellafontana rappresenta l�ultimo quarto. Laluna piena è rappresentata dalla fontanastessa dal peso approssimativo di 23tonnellate. I quarti di luna invece nepesano 18 ciascuno. Ed usò la fontanacome stagno per i pesci in cui si potevanotrovare, oltre ad essi, anche varie piantecome i giacinti d�acqua, sicuro che ivisitatori si sarebbero fermati adosservarlo. La pietra corallina è una rocciamolto porosa per cui Ed fu costretto a�rinforzare� la fontana con del cemento.Al centro della fontana Ed pose una stellaa sei punte e alimentò il flusso d�acquacon una vecchia pompa situata dietro lafontana. Oggi la fontana è usata comepozzo dei desideri e il denaro raccolto inquesto modo è devoluto in beneficenza.Sulla parete a nord poi sono raffigurati ipianeti di Saturno e di Marte.Quest�ultimo è costruito accanto ad unapianta di Palmetto che sta a significare lacredenza da parte dell�autore all�esistenzadi vita sul Pianeta Rosso.Molte altre sculture rappresentanti sistemiastronomici sono presenti all�interno delcastello come ad esempio il cosiddetto�bagno degli uccelli� formato da tre cerchiconcentrici rispettivamente di 3,15 metri,1,5 metri e 46 centimetri di diametro. Essirappresentano le tre principalisuddivisioni del nostro Sistema Solareindividuando Mercurio, Venere, Terra eMarte nel cerchio più piccolo ed interno,Giove Saturno e Urano nel cerchio medioe Nettuno e Plutone nel cerchio piùesterno.Rimanendo sempre nel versante nord delcomplesso, si può ammirare l�imponenteobelisco in cui Ed scolpì le date piùimportanti della costruzione come la datadi inizio dei lavori e la data dellospostamento dell�intero complesso da

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Florida City a Homestead e la propria datae luogo di nascita. In cima all�obeliscogrande quanto il più imponente obeliscodi Stonehenge, Ed scolpì un buco con laforma della stella della Lettonia suo paesenatale.Questo obelisco alto più di 8 metri e dalpeso di 30 tonnellate è piantatosaldamente al suolo in un buco di quasi 2metri di profondità.Il lato romantico di Ed è messo inevidenza dal tavolo chiamato �Feast ofLove�. Esso è un tavolo a forma di cuoredal peso di circa 2 tonnellate. Semprepratico anche nel romanticismo Ed pensòche mantenere a lungo dei fiori al centrodel tavolo fosse un�impresa ardua. Risolseil problema ponendo al centro del tavoloun vaso di Ixora. Questa pianta messadalle sapienti mani di Leedskalnin restòal suo posto, viva e vegeta per oltre 50anni.Un altro famoso tavolo di Ed, il �FloridaState Table� lungo 6 metri e circondatoda 10 sedie, fu scolpito nell�esatta formae proporzioni dello Stato. Scolpitonell�angolo sud-orientale del tavolo c�e unbacino colmo d�acqua che rappresenta illago Okeechobee. Esso poteva essereusato come boccia per le dita, bagno degliuccelli o boccia per il punch.Una curiosità: egli immaginò la sedia acapotavola essere per il governatore dellaFlorida e lui e tutto il resto dei senatori sisarebbero seduti li attorno per decidere dialzare le tasse.

Altra costruzione dedicata alla genialitàdi Leedskalnin. Questa volta però non sitratta di una scultura in pietra corallinabensì di una pentola a pressione. Ed,utilizzando una carcassa di una vecchiaautomobile, costruì una specie di barbecueche all�occorrenza, una volta inserito ilcibo al suo interno, poteva essere chiusaermeticamente fungendo da pentola apressione. Ed la pose in una specie dicamino in pietra corallina e ancor oggi avolte i bambini in gita scolastica vengonoinvitati ad arrostire hot dog nella suapentola.Flotte di ingegneri edili e di scienziativengono attratti ogni anno dal CoralCastle per cercare di capire in che modosia stata costruita quest�opera apparente-mente impossibile. Ad esempio a metàdegli anni settanta un gruppo di ricercatorivollero provare ad imitare Leedskalnin.Scolpirono e scavarono un blocco di pietracorallina dal peso di 30 tonnellateequivalente al grande obelisco all�internodel castello. Per trasportare il blocco siservirono di un bulldozer: il mezzo nonriuscì nemmeno a sollevarlo.Molte affascinanti teorie venneroformulate negli anni per cercare di dareuna spiegazione quantomeno plausibilealla straordinaria opera del piccolo lettone.Molti ricercatori o meglio �para�ricerca-tori ipotizzano che Ed abbia in qualchemodo scoperto il funzionamento delle�World Grid� ovvero uno schema invisi-bile di linee energetiche circondanti laterra che concentrano grosse quantità dienergia tellurica nei punti di intersezione.Quindi Ed avrebbe sfruttato l�energiadell�intersezione di queste linee perriuscire a spostare questi enormi blocchidi pietra. A questo proposito Ray Stoner,il ricercatore scrittore del libro �TheEnigma of Coral Castle�, afferma che Ednon spostò il castello per la minacciadell�espansione di Florida City bensìperché un fatidico errore di calcolo

intercettò il punto focale dell�intersezionedelle linee a 16 km dal punto in cui sitrovava realmente. Per questo motivo ilcastello fu mosso da Florida City aHomestead, proprio per fare in modo chele strutture del castello massimizzasserole energie telluriche dell�incrocio dellelinee energetiche.Bruce Cathe, nel suo �The Energy Grid�uno dei più importanti libri del settore,afferma che �il sito �Coral Castle�, èmatematicamente relazionato alla grigliaenergetica terrestre, come lo sono le altreimportanti strutture antiche. Leedskalninnon ha spostato il tutto per caso. Questaposizione geometrica era estremamentevicina a un punto che potrebbe essereideale per lo sfruttamento del motoarmonico gravitazionale. Il fatto che egliabbia avuto accesso alle conoscenzesegrete è molto più evidente nellarelazione del Coral Castle col sistema digriglie energetiche mondiale.�Stoner, nel suo libro, fa presente che percostruire il Coral Castle erano necessariealcune condizioni particolari come il fattodi trovarsi esattamente in un vorticeenergetico esso stesso allineato condeterminati eventi astronomicisufficientemente precisi da stabilirne conesattezza le ricorrenze periodiche. Inoltrel�opera dovrebbe avere una forma precisae addirittura il materiale con cui ècostituito ha una sua rilevanza.Questi prerequisiti ricordano molto leformule teoriche e gli esperimenti

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compiuti sull�energia delle piramidi ametà degli anni settanta dove gli angolidi incidenza (varianti di 15,2 gradi) e imateriali con cui erano costituite (granitocristallino e calcare) ne determinavano ilsuccesso. Nel libro �Using PyramidPower� lo scrittore James Wyckoff scrive:�Gli antichi egizi sapevano che la formae l�angolo delle piramidi contenevano unamistica forza energetica�.Molte tradizioni da ogni parte del globomenzionano fatti in cui venivano fattelevitare pietre molto grosse. Dalla GranBretagna ci giunge la tradizione in cuiMerlino, in uno dei suoi viaggi in Irlanda,scoprì Stonehenge e decise di smontarlopietra dopo pietra e trasportò ogni massofacendolo �fluttuare in aria� fino allapianura di Salisbury. Gli isolani di Ponapenel Pacifico del Sud ricordano lospostamento di un grosso monolito dibasalto (la colonna di Nan Mandol) adopera di due maghi che lo fecero fluttuarein aria.Ipotizzando che la testimonianza deiragazzini che videro Leedskalnin inazione sia vera, ovvero che videro blocchidi pietra corallina �fluttuare in aria comeaerostati�, si potrebbe considerare il fattoche egli abbia veramente riscoperto leantiche tecniche di costruzione persedurante i secoli le quali sfrutterebbero leenergie gravitazionali terrestri.A tal proposito Cathe asserisce che �incerte posizioni nel globo ci sono localitàdove le forze di gravità possono esseremanipolate dalle applicazioni di certearmonie geometriche. Dove questecondizioni geometriche esistono, è

evidentemente possibile per persone chehanno conoscenza nell�uso delle forzegravitazionali, costruire enormi edifici dimateriale voluminoso. Stonehenge, leantiche piramidi, il tempio di Baalbek, epure le piramidi in centro e sud Americafurono il risultato di una combinazionedi conoscenze ed anomalie gravitazionali.Coral Castle, credo occupi una di questeposizioni.�

Nonostante la vasta quantità di studi eteorie formulate su questo complesso,

nessuno è ancora riuscito a capire non soloi modi e i metodi di costruzione manemmeno il significato stesso dell�opera.A che scopo costruire questa enormestruttura? Per quale motivo Leedskalnin�sacrificò� vent�anni della sua vita nellaprogettazione e realizzazione dell�edi-ficio? A queste e ad altre innumerevolidomande ancor oggi molti studiosi ericercatori stanno cercando di dare unarisposta.

Oggi il Coral Castle attira turisti e curiosida ogni parte del mondo rivelandosi comeuna delle opere architettoniche piùstraordinarie e misteriose del XX secolo.

a cura di Alessandro Miazzi

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