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Espansione flotte

Date post: 12-Sep-2014
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Articolo sugli sviluppi della mobilità aziendale con particolare analisi sui nuovi servizi di car sharing business
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50 ESPANSIONE GIUGNO 2013 MERCATI & BUSINESS INDAGINE ARVAL La cura hi-tech per le flotte CARLO IACOVINI Il rilancio del settore dipende da sostenibilità, tecnologia e mobilità integrata. A dirlo i 5000 fleet manager intervistati per il «Barometro dei veicoli aziendali 2013» Il car sharing aziendale si presta benissimo anche all’uso delle auto elettriche. Un mercato dentro al mercato con potenzialità di crescita a due cifre. C he l’industria automobilistica sia in crisi nera è noto. E, per quanto il compar- to delle flotte sembra stia soffrendo meno ri- spetto a quello dei privati, è inevitabile che nei prossimi anni anche il settore delle auto aziendali dovrà fare i conti con un mercato stravolto dalla congiuntura economica. Come? Basandosi su tre pilastri: sostenibili- tà, telematica e mobilità integrata. Sono queste, infatti, le strade da battere per i 5000 fleet manager (i “gestori” delle flot- CARLO IACOVINI Autore dell’articolo è senior associate manager di Clickutility on Earth e fondatore di Euromobility. lanci, ma ha anche evidenziato la volontà di adottare nuove strategie per contenere i co- sti e rendere più performanti le flotte. te) di 17 Paesi intervistati dal Corporate Vehicle Observa- tory (Il centro studi interna- zionale di Arval) per l’edizio- ne 2013 del “Barometro dei veicoli aziendali”. L’indagine non solo ha sotto- lineato i timori delle imprese (da quelle con meno di 10 addetti, alle multi- nazionali), alle prese con la congiuntura eco- nomica e con le difficoltà di far quadrare i bi-
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50 espansione giugno 2013

mercati & business

indagine arval

La cura hi-tech per le flottecarlo iacovini

il rilancio del settore dipende da sostenibilità, tecnologia e mobilità integrata. a dirlo i 5000 fleet manager intervistati per il «Barometro dei veicoli aziendali 2013»

il car sharing aziendale si presta benissimo anche all’uso delle auto elettriche. Un mercato dentro

al mercato con potenzialità di crescita a due cifre.

Che l’industria automobilistica sia in crisi nera è noto. E, per quanto il compar-to delle flotte sembra stia soffrendo meno ri-spetto a quello dei privati, è inevitabile che nei prossimi anni anche il settore delle auto aziendali dovrà fare i conti con un mercato stravolto dalla congiuntura economica.Come? Basandosi su tre pilastri: sostenibili-tà, telematica e mobilità integrata.Sono queste, infatti, le strade da battere per i 5000 fleet manager (i “gestori” delle flot-

carlo iacoviniautore dell’articolo è senior associate manager di Clickutility on earth e fondatore di euromobility.

lanci, ma ha anche evidenziato la volontà di adottare nuove strategie per contenere i co-sti e rendere più performanti le flotte.

te) di 17 Paesi intervistati dal Corporate Vehicle Observa-tory (Il centro studi interna-zionale di Arval) per l’edizio-ne 2013 del “Barometro dei veicoli aziendali”.L’indagine non solo ha sotto-lineato i timori delle imprese (da quelle con meno di 10 addetti, alle multi-nazionali), alle prese con la congiuntura eco-nomica e con le difficoltà di far quadrare i bi-

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più auto aziendalinei prossimi anniinterrogate sull’evoluzione potenziale del loro parco auto nei prossimi tre anni, le aziende hanno mostrato una certa “apertura”: circa il 30% delle grandi aziende dichiara che il numero dei veicoli in flotta aumenterà. Contestualmente, continua il trend di crescita della durata contrattuale, sia per le auto (oltre i 40 mesi), sia per i veicoli commerciali (oltre i 50). rispetto al 2007, il trend di crescita è stato del 10% per le auto e ben del 25% per i veicoli commerciali.

La sostenibilitàLa sostenibilità è stata una componente im-portante delle flotte aziendali negli ultimi anni, in tutto il mondo: il downsizing (ridu-zione delle cilindrate e più in generale del-le categorie di auto) e l’utilizzo di vetture con carburanti alternativi (gpl e metano) non solo hanno contribuito a rendere l’aria più respirabile, ma hanno consentito alle im-prese di risparmiare nella gestione del par-co auto. Lo dimostra la FedEx Express, una divisione di FedEx Corporation: la compa-gnia statunitense, rinnovando la sua flotta con mezzi di nuova generazione, prevede di ridurre il consumo annuale di benzina di 75 milioni di litri, per un risparmio di circa 130 milioni di euro.

Comportamenti virtuosiDeterminanti ai fini del risparmio di benzina (e di euro) sono anche gli stili di guida delle persone al volante.Un guidatore con competenze professiona-li di sicurezza ed “ecodrive” consente di ri-durre i costi di carburante fino al 30%, senza considerare i benefici derivanti da una bassa incidentalità. Facendo due calcoli, un’auto a benzina che percorre 15mila km l’anno, per un costo medio di carburante di oltre 2000 euro, se guidata nel modo giusto potrebbe garantire un risparmio di 600/700 euro. Pic-coli numeri? Non se si applicano a flotte con

centinaia di mezzi. Non è un caso che molte aziende, soprattutto quelle di grandi dimen-sioni, stiano adottando piani specifici per mi-gliorare i comportamenti di guida: il 29% dei fleet manager, fa notare il reportage di Ar-val, ha già varato politiche per incentivare comportamenti virtuosi al volante, mentre il 69% è in procinto di avviarle.E per monitorare al meglio la qualità delle flotte e le virtù automobilistiche degli auti-sti, un ruolo determinante lo gioca la tecno-logia. La telematica, grazie all’utilizzo di sof-tware e devices con reportistica integrata, permette di controllare la propria flotta in tempo reale, conoscerne i costi aggiornati, programmare manutenzione e sostituzioni.Tuttavia, certifica Arval, nel 2012 il 73% del-le imprese ha utilizzato la telematica solo per finalità di “tracciamento” dei veicoli, non sfruttando totalmente le potenzialità dei de-vice. I fleet manager, però, si dicono convin-ti che nei prossimi anni la tecnologia avrà una maggiore considerazione.

Dal possesso all’utilizzoIl mercato dell’auto, insomma, sta evolven-do verso nuovi scenari. Dallo stretto posses-so dei veicoli, si va sempre più verso l’utiliz-zo dei mezzi.Le stesse case automobilistiche hanno stu-diato strategie per trasformarsi in “fornito-ri” di mobilità, con servizi aggiuntivi e “app”

dedicate. Daimler ha sviluppa-to una linea di offerta che spazia da Car2go, un brand di car sha-ring innovativo, fino ad applicazio-ni per prenotare taxi o parcheggi. Anche Bmw, Renault e Ford stan-no andando in questa direzione.E nemmeno il settore business è insensibile a questi cambiamenti. I fleet manager, infatti, si trasfor-meranno in mobility manager, fi-gura introdotta nel 1998 con un decreto ministeriale e poi svilup-pata nelle imprese con oltre 300

dipendenti. Il mobility manager predispone il piano di mobilità prendendo in considera-zione non solo la flotta auto, ma tutte le esi-genze di mobilità dell’impresa: dai viaggi bu-siness fino agli spostamenti casa-lavoro.E una delle possibilità più interessanti è il car sharing aziendale: mettere a disposi-zione dei dipendenti flotte al momento non assegnate (anche nei week end) è uno dei modi per ottimizzare le auto aziendali. Il tut-to gestibile con una tessera magnetica o con uno smart phone. L’integrazione tra tecnolo-gie e mobilità, infatti, è già realtà nel 22% del-le grandi imprese, ma un altro 27% ha deci-so di adottarla.

Si guarda all’elettricoMa il car sharing aziendale si presta benis-simo anche all’uso delle auto elettriche. Un mercato dentro al mercato con potenzialità di crescita a due cifre.Se gli acquisti da parte dei privati sono pena-lizzati dalla carenza di infrastrutture, dai co-sti elevati e dalle basse autonomie, le azien-de sono il target ottimale per introdurre piccole flotte di ecovetture: le infrastruttu-re di ricarica installate presso le sedi, il su-peramento dei divieti di circolazione in cit-tà e l’abbattimento dei costi del carburante sono motivi che hanno spinto alcune azien-de a completare le loro flotte introducendo mezzi a zero emissioni.Al momento i numeri sono minimi, ma le potenzialità di sviluppo sono considerevoli, specie guardando il mercato statunitense o del nord Europa.Insomma la mobilità integrata ed elettrica è il futuro anche per le flotte.


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