I FAUVESIl primo movimento che può essere considerato
espressionistico nacque in Francia nel 1905: i Fauves. Con questo termine vennero
dispregiativamente indicati alcuni pittori che esposero presso il Salon d’Automne quadri
dall’impatto cromatico molto violento. Fauves, in francese, significa «belve». Di questo gruppo facevano parte Matisse, Vlaminck, Derain, Marquet ed altri. La loro caratteristica era il
colore steso in tonalità pure. Le immagini che loro ottenevano erano sempre autonome rispetto
alla realtà
Il movimento dei Fauves è il contributo francese alla nascita dell’espressionismo.
Ma, rispetto agli analoghi movimenti tedeschi, caratterizzati da atmosfere
fosche e contenuti drammatici, il fauvismo rappresenta una variante «mediterranea» e solare dell’espressionismo. La vivacità
del colore, che è il vero tratto caratteristico di questo movimento, esprime
un’autentica «gioia di vivere» che resterà costante in tutta la produzione di Matisse.
Come il resto delle avanguardie artistiche del secolo XX, l’espressionismo tedesco,
nacque come reazione ad una tendenza artistica precedente e a favore di una
visione nuova. L’Impressionismo e i conflitti politici furono gli ispiratori delle pennellate di artisti come Ernst Ludwig Kirchner, Erich
Heckel, Karl Schmidt-Rottluff, Wassily Kandinsky, Franz Marc, Paul Klee . Questi
artisti andavano alla ricerca di un’arte personale e intuitiva, un’espressione delle proprie visioni interiori ed emozionali, più
che delle loro impressioni visive.
Le opere di Ernst Ludwig Kirchner, principale esponente del “Die Brucke”,
sono probabilmente le più conosciute. Si tratta di “Fränzi davanti a una sedia
intagliata” (1910), un dipinto impressionante esposto nel Museo
Thyssen-Bornemisza de Madrid. Qui si notano l’ influenza del malessere del pittore olandese Vincent Van Gogh, il primitivismo
africano che schematizza le forme e del fauvismo che fa del colore il mezzo
d’espressione delle emozioni.