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Date post: 17-Feb-2019
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Zone Pfas: casi di tumore nella media regionale Avis Este: la voglia di donare supera ogni ostacolo “Este da brividi”: un successo da urlo! Istituito il Tavolo Ambientale Territoriale Aree di crisi non complessa: la Bassa Padovana c’è! Ospedale di Schiavonia: 38 mila interventi in due anni! www.zerbettoeditore.it Periodico di informazione, attualità, politica e cultura DICEMBRE 2016 Buone Feste! Poste Italiane Spa - Sped. in abb. postale 45% - Art. 2 comma 20/b legge 662/96 - Filiale di Padova - N. 8/2016 Tabloid ESTE
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Zone Pfas: casi di tumore nella media regionaleAvis Este: la voglia di donare supera ogni ostacolo

“Este da brividi”: un successo da urlo!

Istituito il Tavolo Ambientale TerritorialeAree di crisi non complessa: la Bassa Padovana c’è!Ospedale di Schiavonia: 38 mila interventi in due anni!

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Periodico di informazione, attualità, politica e cultura DICEMBRE 2016

Buone Feste!

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RealizzazioneSTEFANO ZERBETTO EDITORE

Monselice ­ Piazza XX Settembre, 7/CTel. e Fax 0429 72232

e­mail: [email protected] Responsabile

STEFANO ZERBETTOCollaboratori

FRANCESCO STURARO,MATTEO LUNARDI,ANTONIO OLIVATO

GraficaGRAFICOMPOS ­ Monselice

Via Negrelli, 21/C ­ Tel. 0429 783722Stampa

VIOLATO ­ Bagnoli di Sopra (Pd)Registrazione

Trib. di Padova n. 1163 del 23/10/1989Iscr. al Reg. Naz. della Stampa n° 6340

Copia omaggio e non in vendita

PER LA VOSTRA PUBBLICITÀCLAUDIA RUFFIN ­ 335.8396349

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PRIMO PIANOIstituito il TavoloAmbientale Territoriale 4Tanti cari auguridi Buon Natale 6Bassa Padovana propostatra le aree di crisinon complessa 6Aree di crisi non complessa:la Bassa Padovana c’è! 7Ospedale Madre Teresadi Calcutta: 38 milainterventi in due anni! 8A Este si respiraaria di Natale 9Sr 10: qualcosa si muove 10“Vaccination Day” all’ospedale Madre Teresa di Calcutta 10

ATTUALITÀ“Unità d’intenti”: a Esteil teatro è per tutti ed è anche un’idea regaloper Natale 12Zone Pfas: casi di tumorenella media regionale 13Al via il recuperodell’ex chiesa di Motta 13Este da brividi:un successo da urlo! 14Istituito il Biodistrettodei Colli Euganei 14Intervista al Presidentedi Centro Veneto Servizi,Giuseppe Mossa 15Nuovo anno accademicodell’Università deltempo libero 16

SOMMARIO

Zone Pfas: casi di tumore nella media regionaleAvis Este: la voglia di donare supera ogni ostacolo

“Este da brividi”: un successo da urlo!

Istituito il Tavolo Ambientale TerritorialeAree di crisi non complessa: la Bassa Padovana c’è!Ospedale di Schiavonia: 38 mila interventi in due anni!

w w w . z e r b e t t o e d i t o r e . i t

Periodico di informazione, attualità, politica e cultura DICEMBRE 2016

Buone Feste!

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Tabloid E S T EVerso una nuova organizzazionedei parcheggi 18Verde pubblico: partono potaturee manutenzioni 18I primi mesi dell’exsindaco Giancarlo Pivaall’opposizione 19Partita la sistemazionedella tensostrutturadi via Monte Cero 20Corso di aggiornamentouso del Dae finanziatodal Comune 20Avis Este: la voglia di donaresupera ogni ostacolo 22I numeri di Avis Este 22EduArt: il doposcuolatra studio e arte 23Teatrando: giovani e scuolain scena da dieci anni 24Quando la solidarietàchiama, Este risponde 26Raccolta fondi per la pala del Tiepolo 26Ospedale di Schiavonia:si amplia l’offerta deiservizi in Ostetricia 27

PANORAMAIstat: un italiano su 4è a rischio povertà! 28

FITNESSArriva il Natale!Consigli utili per restarein forma 29

SALUTEDermatologia e medicinaestetica... amicheper la pelle! 30

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Istituito il Tavolo ambientale territorialeIl 31 ottobre si è insediato il Tavolo ambientale territoriale (Tat) voluto dall'amministrazione comunale di Este, per affrontarein maniera sinergica con associazioni, enti pubblici e privati, le problematiche legate all’ambiente che interessano il territorio.

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Manutenzione dei canali inse­riti nei percorsi ciclopedonalidelle Città Murate e dei ColliEuganei; Pfas (sostanze per­fluoro alchiliche), altra tema­tica ambientale particolar­mente sentita nella Bassa pa­dovana.

Il 30 novembre la Commis­sione Css del Tavolo ambien­tale territoriale si è riunita perla prima volta. Nella sede mu­nicipale di Este è stata affron­tata la questione del piano diefficientamento ambientale etecnologico del cementificiomonselicense del Gruppo Zillo,piano che prevede la parzialesostituzione di combustibilifossili per l’impianto di cotturadel clinker (Pet­coke) concombustibile solido seconda­rio (Css), ottenuto dalla com­ponente secca (plastica, carta,fibre tessili) dei rifiuti non pe­ricolosi, sia urbani sia speciali.La vicenda del Css ha provo­cato molte proteste e prese diposizione di associazioni am­bientaliste, comitati popolari,cittadini contro l’eventualitàdell’utilizzo nel cementificio di

Il Tavolo ambientale terri­toriale, la cui nascita era

stata anticipata nei mesiscorsi, è stato finalmente co­stituito. Il Tat, di cui fannoparte comuni, enti di tutela eassociazioni di categoria, èstato istituito per affrontaretemi ambientali di stretta at­tualità per il territorio: Pm10,ozono, indagini epidemiologi­che, Pfas, odori. Obiettivo deltavolo ambientale territorialeè di creare sinergia tra le isti­tuzioni pubbliche e le realtàassociazionistiche, in grado disfociare nell’adozione di spe­cifiche politiche di preven­zione, di azione e di program­mazione, con il fine di salva­guardare l’ambiente, il territo­rio e la salute pubblica.

Il neocostituito Tat è statopresentato il 31 ottobre nellasede municipale di Este dalsindaco, Roberta Gallana, edall'assessore all'Ambiente,Sergio Gobbo. Nell’occasionel’amministratore estense haspiegato l'importanza di intra­prendere un congiunto per­corso di conoscenza del pro­prio “territorio”, per trovaresoluzioni alle problematiche dicarattere ambientale, chesiano il più possibile condivisee aderenti alla realtà territo­riale. Per approfondire le sin­gole tematiche ambientali inmaniera più puntuale e accu­rata, i partecipanti al Tavolohanno deciso di istituire dellecommissioni specifiche. In se­guito a questa risoluzione,sono state create le commis­sioni Css (Combustibile solidosecondario), tema di strettaattualità; Regolamento Tat;

questo combustibile.La prima riunione della

Commissione Css è avvenutaalla presenza di molti sindaci,rappresentanti delle associa­zioni di categoria e dei comi­tati ambientalisti. “La Com­missione Css del Tat è un or­ganismo costituito senza al­cuna preclusione, ma con ilsolo scopo di affrontare untema ambientale molto deli­cato, che interessa l’intero ter­ritorio, in maniera trasversalee tecnico­scientifica – dichiarail sindaco Gallana ­ La nascitadi questo strumento si sta ri­velando importantissima. Perla prima volta, infatti, si sonoriuniti attorno allo stesso ta­volo tutti i soggetti interessatialla vicenda: prima della na­scita del Tat non c'erano occa­sioni per affrontare nel meritole questioni ambientali”.

Dopo una relazione e unapprofondimento sul Css, isoggetti riuniti intorno al ta­volo della Commissionehanno discusso e si sono con­frontati sulla questione. Èemerso che la Provincia ha

deciso di sospendere per 90giorni, eventualmente proro­gabili, il procedimento di rila­scio dell'aggiornamento del­l'Aia (autorizzazione integrataambientale). La Provincia haritenuto necessario effettuareun approfondimento tecnico­scientifico, con il coinvolgi­mento di un istituto di ricerca,anche per dirimere i dati e ipareri controversi sull'argo­mento. Nel corso dell’incon­tro il sindaco di Monselice,Francesco Lunghi, ha comuni­cato di aver depositato in Pro­cura tutti gli atti, le delibere, iprotocolli ricevuti dalle asso­ciazioni, dalla Cementeria,comprese le petizioni e leistanze presentate dai movi­menti ambientalisti.

Dopo questo primo incon­tro, la Commissione Css tor­nerà a riunirsi in gennaio perapprofondire lo studio deidati del monitoraggio sulleemissioni inquinanti, relativila combustione del Css in altriimpianti, e per organizzare unincontro specifico inerente lericadute sulla salute pubblica.

Ambiente, patrimonio di tutti. Foto di repertorio, il sindaco Roberta Gallana e l’assessore all’Ambiente Sergio Gobbo.

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Il territorio della Bassa padovana, compreso tra il monselicense e il montagnanese, ètra quelli individuati a proposti dalla Regione Veneto al Ministero dello Sviluppo Eco­

nomico per essere ammessi alle agevolazioni previste per le aree di crisi non complessa.Oltre alla Bassa padovana la giunta regionale ha avanzato la candidatura di San Donà diPiave e di cinque comuni del portogruarese (Fossalta di Portogruaro, Teglio Veneto, Gruaro,Pramaggiore, Annone Veneto) insieme a Murano in provincia di Venezia. Il totale com­plessivo della popolazione dei territori proposti è di circa 242 mila abitanti, stante il limitedi popolazione (5%) imposto dal governo per la concessione del contributo.

Le aree di crisi non complessa sono quei territori in cui la recessione economica e la per­dita occupazionale hanno determinato un impatto significativo sullo sviluppo, ma in formameno grave e diffusa rispetto ai casi di crisi complessa, che sono invece di rilevanza na­zionale. Successivamente alle presentazione delle candidature da parte delle regioni, il Mi­nistero pubblicherà l’elenco nazionale dei territori candidati alle agevolazioni e definirà itermini per la presentazione delle domande. Questo elenco nazionale avrà validità bien­nale a partire dalla data di pubblicazione dello stesso.

Le candidature presentate dalla Regione si riferiscono ai Sistemi Locali di Lavoro (SLL), in­dicati dal ministero come eleggibili per il Veneto. Monselice e Montagnana sono stati inclusitra le aree di crisi industriale non complessa per la rilevanza territoriale di alcune crisi in­dustriali in essere. In particolare, la recessione, che ha colpito l'industria del cemento ed ilsuo indotto, ha avuto ripercussioni pesanti sul piano occupazionale e sui contesti territoriali.“L’inserimento di Montagnana e Monselice tra i territori proposti dalla Regione Veneto peressere ammessi alle agevolazioni statali per le aree di crisi industriale non complessa – di­chiara Marta Zillo, presidente della delegazione Confindustria di Este – rappresenta un’op­portunità concreta per lo sviluppo della Bassa Padovana, area messa a dura prova in ottoanni di crisi, con impatti pesanti a livello economico e occupazionale in tutti i settori, ma cheha dalla sua competenze, voglia di intraprendere, un grande capitale umano e qualità dellavita. Gli imprenditori sono pronti a fare la loro parte. Serve ora una mobilitazione generaleinsieme a enti e istituzioni per creare nel territorio tutte le condizioni favorevoli all’intrapresain termini di servizi efficienti, infrastrutture materiali e immateriali, semplificazione ammi­nistrativa. Di fronte ai primi timidi segnali di ripresa – conclude Zillo – occorre superare di­visioni e frammentazioni con l’unico obiettivo della crescita, per mantenere i livelli occupa­zionali e creare nuove opportunità di lavoro”.

Commenti positivi sulla scelta della Regione di inserire la Bassa padovana tra le candi­dature per le aree di crisi non complessa, sono stati espressi anche dalla Cgil. “L'individua­zione da parte della Regione Veneto di Montagnana e Monselice, tra i territori da proporreal Mise per le agevolazioni da destinare alle aree di crisi industriale non complessa, è unabuona notizia – afferma Christian Ferrari, segretario generale Cgil Padova – che non arrivacerto per caso, ma innanzitutto grazie alla mobilitazione dei lavoratori delle cementeriedella Bassa padovana e, in generale, alle battaglie in difesa dell'occupazione che i sindacaticonducono da anni. La Bassa padovana, purtroppo, sta subendo una vera e propria deser­tificazione industriale. I settori più colpiti sono appunto l'edilizia, l'industria e il settore delmobile. I numeri della crisi e dei tassi di disoccupazione sono impietosi, largamente i peg­giori della provincia. Per tanto tempo si è parlato della necessità di immaginare per questoterritorio un nuovo modello di sviluppo. Ora è giunto il momento di passare dalle parole aifatti – prosegue Ferrari ­ Siamo di fronte ad un'occasione che non possiamo perdere, per­ché difficilmente se ne ripresenterà un'altra, per rilanciare un sistema economico e pro­duttivo che necessita di ingenti investimenti pubblici e privati e di un ruolo attivo delle isti­tuzioni”.

Bassa Padovana proposta trale aree di crisi non complessa

La Regione Veneto ha presentato al Ministero dello Sviluppo Economico le candi-dature per le agevolazioni statali, previste per le aree di crisi non complessa. Trale zone proposte dalla giunta regionale c’è anche la Bassa padovana.

Tanti cari auguridi Buon NataleCari Atestini, è il primo Natale nel

quale ho l’onore di essere il vostroSindaco. Questo è il periodo dell’anno incui maggiormente si riflette sulla propriavita, sulle proprie relazioni, sulla famiglia,sugli obiettivi e anche sull’anno nuovo cheverrà.

Mi sento vicina alle famiglie e alle per­sone che per svariati motivi attraversanoun periodo difficile, e auguro loro di potersuperare con forza le difficoltà della vita.

Ho incontrato in questi primi mesi dimandato molti di voi, ho conosciuto le vo­stre storie ed esigenze, ho apprezzato levostre idee e proposte. E molti altri di voiincontrerò nei mesi a venire.

Le immagini che più mi restano dentrosono quelle dei vostri bambini, che perprimi ho incontrato a giugno, e che con iloro disegni ci invitano tutti a non litigare,sono quelle del viaggio nei luoghi terre­motati a portare la nostra solidarietà apersone che hanno perso tutto, ma che di­mostrano tenacia e senso di appartenenzaalla loro terra, sono le immagini di voi vo­lontari, delle molte associazioni atestine,che regalate il vostro tempo e il vostro im­pegno per aiutare malati e poveri o voiche, attraverso tante iniziative, contribuitealla crescita sociale e culturale della nostracittà e poi porto dentro le immagini di voisportivi di Este, che con la vostra volontàed energia vivete in modo sano e costrut­tivo la vita, trasmettendo ai giovani unmessaggio di amicizia e rispetto.

Non sono tempi facili, quelli in cui vi­viamo, lo so bene. Ma come in tutte le fa­miglie, quando ci sono difficoltà si restauniti e insieme si trova la forza per ripar­tire.

Lo spirito del Natale ci ricorda l’impor­tanza dell’impegno, della solidarietà e del­l’unità. Queste sono le caratteristiche cheso essere presenti in voi e alle quali mi ap­pello. In me troverete sempre il sostegnodi una persona che, pur nei limiti di un es­sere umano, sarà sempre al vostro fianco.Buon Natale!

Roberta Gallana, Sindaco di Este

PRIMO PIANO

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Aree di crisi non complessa:la Bassa Padovana c’è!

La Giunta Regionale del Veneto, condeliberazione n. 1718 del 26 otto­

bre, ha approvato l’inserimento dellaBassa Padovana, compreso il comune diEste, nell’elenco di territori da ammetterealle agevolazioni previste per le “aree dicrisi non complessa” per il Ministero delloSviluppo Economico.

Le aree di crisi non complessa sonoquelle zone alle prese con una congiun­tura economica negativa e che per que­sto possono e devono essere aiutate.Sono quei territori in cui la recessioneeconomica e la perdita occupazionalehanno determinato un impatto significa­tivo sullo sviluppo. La Giunta regionale hariconosciuto la rilevanza di alcune crisi in­dustriali del nostro territorio, si pensi al­l’industria del cemento e al suo indotto,ma anche al settore metalmeccanico e al­l’edilizia.

rale della nostra coalizione e si tratta diun aiuto concreto per la nostra economiagrazie alle risorse che potranno esseremesse a disposizione delle aziende”.

Gli interventi potranno interessare in­vestimenti produttivi, la realizzazione dinuove unità produttive tramite l’adozionedi soluzioni tecniche, organizzative o pro­duttive/innovative rispetto al mercato diriferimento. Inoltre, saranno possibili in­vestimenti per l’ampliamento e/o riquali­ficazione di unità esistenti tramite diversi­ficazione della produzione in nuovi pro­dotti o nuovi processi. Anche i programmidi investimento per la tutela ambientalesono ammissibili al fine di innalzare il li­vello di tutela ambientale e ottenere unamaggiore efficienza energetica, risanandoaltresì siti contaminati.

“Sono molto soddisfatta per questa de­cisione – ammette il sindaco Roberta Gal­lana – e ringrazio la Giunta regionale peravere inserito anche il nostro comune nel­l’elenco da sottoporre al Ministero. Giànel corso della campagna elettorale l’as­sessore regionale Elena Donazzan avevaannunciato l’inserimento di Este nellearee di crisi. Lavoreremo a partire dal pro­tocollo firmato sulla crisi della Bassa Pa­dovana e metteremo a disposizione lastruttura comunale per affiancare le im­prese che vorranno investire sul territoriograzie a questo strumento, con un lavorocostante con la Regione e l’Unità di crisi”.

In quest’ultimo mese l’assessore alleAttività produttive Aurelio Puato ha se­guito con attenzione l’iter deliberativo re­gionale e aggiunge: “Essere inseriti nellearee di crisi non complessa era uno degliobiettivi prioritari del programma eletto­

Soddisfazione. L’assessore Aurelio Puato.

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Circa 38 mila interventi indue anni, equivalenti a

una media di oltre 51 inter­venti al giorno, ogni giorno, fe­stività incluse. Sono numeri im­pressionanti quelli che descri­vono l'attività chirurgica del­l'Ulss 17 a due esatti dallo svol­gimento della prima opera­zione all'Ospedale Madre Te­resa di Calcutta. “Questi indi­catori ­ sottolinea il dott. Do­menico Scibetta, Commissariodell'ULSS 17 ­ confermano

piuto dal dott. Antonino Cala­brò, direttore dell'U.O.C. diUrologia, per la rimozione di untumore alla prostata, risale al17 novembre 2014, quandotutto il personale medico e in­fermieristico era reduce da unapiccola grande impresa: por­tare a termine un doppio tra­sferimento, da Monselice aEste, in sole due settimane. Daallora, come detto, l'attivitàchirurgica è proseguita su ritmialtissimi, grazie anche alla di­sponibilità di spazi che consen­tono di ottimizzare il lavorodelle equipe, con sei sale ope­ratorie e un'area attigua dedi­cata alla sedazione e al risve­glio del paziente (attività que­ste ultime che prima dovevanoavvenire in sala operatoria, al­lungando quindi i tempi di per­manenza dei pazienti e ridu­cendo così il numero di inter­venti giornalieri possibili).

Più in dettaglio, sono statisvolti 4.273 interventi di Orto­pedia, 1.599 di ORL, 4.041 diOculistica, 2.850 di Ginecologia

come l'ospedale di Schiavoniasia certamente un fiore all’oc­chiello, una struttura di cui an­dare orgogliosi. Una realtà de­stinata a crescere ulterior­mente, grazie alle importantisinergie che potranno venirsi acreare con l'unificazione delleUlss padovane e ad altri impor­tanti progetti, in primis la crea­zione del bunker per la Radio­terapia che vedrà afferire quipazienti da tutta la provincia”.

Il primo intervento, com­

e Ostetricia, 4.469 di Urologia,gli interventi di Chirurgia gene­rale sono stati invece 4.097.

Allo stesso tempo, non èsolo il dato quantitativo a cat­turare l'attenzione: dei 38 milainterventi svolti, infatti, ben16.612 sono stati compiuti inendoscopia, a dimostrazione dicome il ricorso alle metodichepiù avanzate e mininvasive siaun altro fiore all'occhiello del­l'ospedale Madre Teresa di Cal­cutta che accomuna le diversespecialità. Più in dettaglio, traquesti 11.782 sono stati ese­guiti dalla Gastroenterologia,1.778 da ORL, 1.646 da Urolo­gia e ulteriori 760 presso l'Am­bulatorio Proctologico che hainiziato la propria attività nellaprimavera dello scorso anno.

Ospedale Madre Teresa di Calcutta:38 mila interventi in due anni!

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Ricco e articolato il programmadelle manifestazioni, preparato

dall’amministrazione comunale per le fe­stività natalizie. Il cartellone degli eventi,inaugurato il 26 novembre, si concluderàl’8 gennaio. Ben 45 giorni di iniziative,come la pista di pattinaggio su ghiaccio,la giostra storica a cavalli, il trenino diBabbo Natale, la mostra internazionaledi presepi allestita in Pescheria Vecchia,ma anche di spettacoli di animazione perle famiglie, previsti nei week­end e neiponti. E poi animazione nelle piazze,nelle vie del centro ed eccezionalmenteanche nella Torre dell’Orologio e nellaChiesa dell’Annunziata.

Entrando nel dettaglio del pro­gramma, nei giorni antecedenti la Nati­vità, Babbo Natale incontrerà i bambini ele famiglie nelle frazioni e nei quartieriper raccogliere personalmente dai pic­coli le loro letterine con i desideri.

Sabato 17 e domenica 18 dicembre laChiesa dell’Annunziata sarà la suggestivacornice di “I racconti dell'Albero ma­gico”, mentre elfi e folletti aspetterannoi bambini in centro. Da mercoledì 21 asabato 24 dicembre in piazza Maggioree in piazza Trento si terranno i mercatinidi Natale.

Tra gli eventi speciali in programma,merita un'attenzione particolare “Aspet­tando il Tiepolo”, il concerto lirico con iltenore Cristian Ricci e il coro di voci bian­che “Alive”, organizzato per raccoglierefondi da destinare al restauro della Paladi Giambattista Tiepolo, che si terrà il 17dicembre alle 21 nel Duomo di SantaTecla.

Altro interessante appuntamento mu­sicale è fissato per il giorno di Santo Ste­fano, 26 dicembre alle 18.30, al Chiostrodi Santa Maria delle Consolazioni (già Ac­cademia dell'Artigianato) con “ConSertoMusico”: musiche di Vivaldi, Telemann emelodie tradizionali natalizie eseguite daGlauco Bertagnin, violino, Roberto Lo­reggian, organo e Carola Freddi, soprano.

Ancora musica il 1° gennaio con il con­certo di Capodanno del “Tritono Ensem­ble”, che si svolgerà nella sala consiliaredel Municipio, con inizio alle 17: musichedi Vivaldi, Albinoni ed Haendel eseguiteda Francesco Padovani al flauto, GlaucoBertagnin e Leonardo Loreggian al vio­lino, Roberto Loreggian al clavicembalo,Francesco Ferrarini al violoncello.

Saranno 45 giorni meravigliosi, per unNatale ricco di emozioni che coinvolgeràtutta la città e non solo il centro storico,affinché tutti i residenti si sentano coin­volti nelle festività. Tre sono gli ambiti suiquali l'Amministrazione comunale ha la­vorato per rendere questo Natale spe­ciale: l'immagine, sobria ed elegante; loshopping, per supportare il sistema eco­nomico locale che in questi anni difficilinecessita di un occhio di riguardo; la pro­grammazione degli eventi, per attrarresempre più visitatori nel bel centro sto­rico.

Far diventare Este una vera meta turi­stica, creando iniziative nuove ed eventiche invoglino le famiglie a visitare la cittàper scoprire quanto possa essere ricca diproposte e accogliente, è uno degli

A Este si respira aria di NataleDivertimento, emozioni, shopping, animazione sono gli ingredienti del fitto ca-lendario stilato dall’amministrazione comunale per accompagnare i cittadini e i vi-sitatori di Este lungo tutto il periodo delle festività.

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A Este c’è un bel clima di festa!Due vedute natalizie

della città. Nell’altra pagina,

l’ospedale di Schiavoniae foto di repertorio

di due sedute operatorie.

obiettivi del progetto, e proprio con que­sto intento, sono stati ideati due appun­tamenti unici nel loro genere: “WillyWonka arriva a Este” per il ponte dell'8dicembre, con iniziative dedicate al cioc­colato e ispirate al celebre film “La fab­brica di cioccolato”, e “La leggenda dellaBefana” per il primo week end di gen­naio, con molte attività ludiche per sco­prire la storia della Befana e la tradizionepopolare.

Altro obiettivo principale del densoprogramma natalizio stilato dall’ammini­strazione comunale è quello di favorirelo shopping nei negozi estensi, tramiteeventi, animazione, luminarie. Un in­tento condiviso dagli operatori commer­ciali del circuito “Este in Centro”, chehanno ideato “Un Regalo per Te”, inte­ressante iniziativa per i consumatori, checonsente a chiunque comperi in un ne­gozio aderente di avere la possibilità diricevere un buono acquisto, da spendereper i regali di Natale nelle attività com­merciali del circuito. I buoni, dal valorevariabile tra i 1 e i 500 euro, possono es­sere utilizzati entro le feste di Natale inoltre 60 negozi convenzionati.

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positi e prestiti. Tale cifra,seppur aggiunta ai 4,8 milionigià accantonati per il comple­tamento della nuova Sr10, è,però, ancora lontana dai 40milioni di euro, vale a dire laquota pubblica necessaria peravviare l’opera. A questopunto le speranze sono con­centrate sul prossimo bilanciodi previsione triennale, in cuila Regione potrebbe decideredi inserire nell’annualità 2019i mancanti 16 milioni circa dieuro, così come in estate au­spicava lo stesso assessore re­gionale alle Infrastrutture e aitrasporti, Elisa De Berti.

Un passo verso l’ultima­zione della Padana Inferiore èstato fatto, adesso gli ammi­nistratori locali si aspettanoche la Regione giunga allafine di questo lungo e tor­

Dopo anni di promesse edi attese sembra che si

stia avvicinando il momentobuono per il completamentodella strada regionale 10 che,interrotta a Carceri, una voltafinita collegherà la bassa pa­dovana al veronese. Ad ali­mentare le aspettative di ve­dere finalmente partire i la­vori dell’infrastruttura viaria,anche se sfortunatamentenon in tempi troppo ravvici­nati, ci ha pensato la deliberadi giunta regionale delloscorso 10 ottobre. Con que­sto documento la Regione si èimpegnata a investire entro il2018 altri 20 milioni di euro(10 milioni dei quali ricadentinel bilancio regionale del2017 e gli altri 10 in quello2018), facendo ricorso all’in­debitamento con la Cassa de­

tuoso percorso, trovandotutte le risorse pubbliche cheservono per sbloccare ilproject financing e convin­cere gli investitori privati, unraggruppamento tempora­neo di imprese (Impresa co­struzioni Giuseppe Maltaurospa, Nuova Co.Ed.Mar. srl, In­

Sr 10: qualcosa si muovePasso avanti dell’iter della nuova Padana Inferiore. La Regione si è impegnata a stanziare 20milioni di euro per l’opera. Ora mancano circa 16 milioni di risorse pubbliche per dare avvio al-l’intervento, finanziato per oltre 200 milioni di euro da un raggruppamento di imprese.

Vaccination Day all'Ospedale Madre Teresa di CalcuttaVaccination day venerdì 2

dicembre nei cinquepresidi ospedalieri territorialidella provincia di Padova neiquali il personale si è prestatoalla vaccinazione antinfluen­zale per dimostrarne pubblica­mente l’importanza. Insieme airappresentanti delle direzionidelle varie unità operativedegli ospedali Sant’Antonio diPadova, Immacolata Conce­zione di Piove di Sacco, MadreTeresa di Calcutta di Schiavo­nia, dell’Ospedale di Campo­sampiero e dell’Ospedale diCittadella c’era anche un rap­presentante dei medici di me­dicina generale del territorio diriferimento. Un segnale impor­tante a significare la stretta si­nergia necessaria a renderel’attività vaccinale un’impor­tante occasione di prevenzione

a vantaggio della comunità.“Credo che sia fondamentale

che il personale operante inambito sanitario dimostri l’im­portanza di vaccinarsi control’influenza”, spiega DomenicoScibetta, Direttore generaledell’Ulss 16 e Commissario diUlss 15 e 17. “I nostri Servizi diIgiene e Sanità Pubblica nelletre aziende sociosanitarie pa­dovane si stanno impegnandonello sviluppo di una nuovacultura di prevenzione chetrova supporto nei medici dimedicina generale e dei pedia­tri di libera scelta, indispensa­bili interlocutori nel contattodiretto con gli assistiti. Perquesto siamo molto felici diaver potuto coinvolgere inquesta operazione anche i no­stri medici di medicina gene­rale che si ringrazia per la col­

laborazione”.Un’azione di promozione

della salute e della preven­zione che ha coinvolto un co­spicuo numero di persone tramedici ospedalieri, personaleinfermieristico e MMG che sisono prestate a fare da testi­monial della campagna vacci­nale lasciandosi ritrarre con ilcartello recante la scritta #IO­MIVACCINO.

Va ricordato che i principalidestinatari della vaccinazioneantinfluenzale sono gli ultra­sessantacinquenni e coloro chesono affetti da patologie po­tenzialmente in grado di au­mentare il rischio di compli­canze da influenza come adesempio chi soffre di patologiecroniche che risultano a rischioelevato di complicanze cardia­che e polmonari (diabete, pa­

tologie cardiovascolari e respi­ratorie, eccetera).

La campagna vaccinale 2016è iniziata nel territorio pado­vano lo scorso 7 novembre conla distribuzione ai medici dimedicina generale di ben158.500 dosi di vaccino(33.000 in Ulss 15, 85.500 inUlss 16 e 40.000 in Ulss 17) uti­lizzate per vaccinare control’influenza i cittadini che afferi­scono alle tre aziende sociosa­nitarie della Provincia di Pa­dova. E’ possibile rivolgersi allestrutture sanitarie per la som­ministrazione da parte dei me­dici di medicina generale, deipediatri di libera scelta, deiprofessionisti sanitari operantinelle sedi pubbliche di vaccina­zione e di quelli che operanoall’interno delle strutture resi­denziali per gli anziani.

PRIMO PIANO

tercantieri Vittadello spa), adar corso all’opera. Questi ul­timi, aggiudicatisi la conces­sione per il completamentodella Sr 10, avranno il com­pito di predisporre l’interaprogettazione dell’inter­vento, realizzarlo e gestiretutta la tratta della nuovastrada regionale Sr 10 “Pa­dana Inferiore”, compresa trale strade statali S.S. 16“Adriatica” e S.S. 434 “Tran­spolesana”. In cambio il rag­gruppamento temporaneo diimprese, il cui investimentoper la Padana Inferiore su­pera abbondantemente i 200milioni di euro, incasserà per38 anni gli introiti del pedag­gio, che sarà applicato agliautomobilisti che percorre­ranno la nuova strada.

Il completamento della Sr10 permetterà di collegareCarceri a San Vito di Legnago.Il nuovo segmento stradalemisurerà circa 25,5 km: 17,8km dei quali in provincia diPadova e 7,7 km in provinciadi Verona.

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queste persone mi hannoanche fatto capire che questesensibilità potrebbero trarregrande beneficio dall’aggrega­zione. Con La Maison – sottoli­nea la responsabile – credo diavere dato una risposta che vain questa direzione e che sod­disfa un’esigenza che anche ilnostro territorio avvertiva”.

In materia di salute e bel­lezza, l’associazione no profitoffre una serie di corsi e per­corsi decisamente innovativi eche abbracciano le diverse sen­sibilità. Vanno sottolineati loyoga nelle diverse declinazioni(risveglio, dinamico, in gravi­danza, con il neonato…), il pila­tes (base, avanzato, funzio­nale…), il country e il movidafitness, nonché la ginnastica elo stretching posturale. Partico­lare comune: queste lezioni, te­nute da personale qualificato,sono numerate e mai sconfi­nano oltre i 7­8 partecipantiper seduta. Diversamente, ver­rebbe meno l’approccio indivi­duale. Tutti questi approcci ri­servati a uomini e donne diogni età consentono ai parteci­panti di riappropriarsi di cor­retti stili di vita, di rallentare lostress del vivere quotidiano e disviluppare una nuova sensoria­lità psicofisica. A La Maison,l’argomento salute e bellezzaprosegue poi con incontri mi­rati e numerati che si intrec­ciano col vivere quotidiano: lacorretta alimentazione, la me­nopausa, la maternità, le curenaturali e alternative, la musi­coterapia… giusto per citarnealcuni.

In obbedienza al suo essereassociazione culturale no pro­fit, La Maison spazia poi nelleproposte più attuali e d’inte­

Il tempo per se stessi e ilmantenimento della pro­

pria condizione di benesserepsicofisico. Non c’è dubbio chein questa società sempre piùfrenetica e spesso rivolta a stilie modelli di vita che irreti­scono, l’equilibrio mens sana incorpore sano è di grande signi­ficato. E’ un equilibrio cheprima di tutto ci rende dellepersone migliori verso noistessi e nel rapporto con glialtri. Se poi troviamo il modo diconiugare questa condizionetempo­benessere con l’ap­profondimento di ciò che cipiace e che ci regala una riccaquotidianità lontana dalla noiae dai luoghi comuni, allora po­tremmo anche dire che cisiamo ricavati il nostro angolodi Paradiso…

E’ questa l’ambiziosa missiondell’associazione culturale noprofit La Maison di Este. L’as­sociazione, che ha sede in viaMadonnetta 2/d, ha aperto ibattenti lo scorso settembre, ea distanza di appena pochi mesimostra già dei lusinghieri ri­scontri. Probabilmente a con­ferma di un “sentire” che non èaffatto isolato… La Maisonnasce dalla decennale espe­rienza maturata da Lisa Bellonnella conduzione del CentroEstetico “Il Tempio del Benes­sere”, e ha degli ambiti decisa­mente estesi: cultura, salute ebellezza.

“In questi anni – afferma LisaBellon in qualità di presidentedell’associazione no profit – lamia attività mi ha messo spessoa contatto con persone chehanno manifestato la difficoltàdi portare avanti stili di vita eattenzioni al di fuori dei centrispecialistici. Allo stesso tempo,

resse. Ecco, quindi, il corso fo­tografico, gli incontri con cuo­chi, produttori di vini e maestrichocolatier. Ed ancora: la cera­mica, il bricolage, il web, la scul­tura, la pittura… Insomma, unospazio che non conosce confini,fermo nella sua proposta indi­viduale, ma che esalta l’aggre­gazione e la conoscenza di sestessi.

Insomma, a La Maisonhanno le idee chiare: il tempo,la salute, il benessere, la cul­tura, l’aggregazione vanno col­tivati! Perché è proprio questa

miscellanea che fa uscire laparte migliore di noi stessi eche tiene a bada stress, ansia enoia che spesso sfociano nellamalattia, nell’apatia e in un cat­tivo rapporto con noi stessi e glialtri.

“Non c’è dubbio – concludeLisa Bellon, presidente de LaMaison di Este – che si tratta diun progetto molto ambizioso.Credo però che incontrerà ilpositivo riscontro degli estensi,in quanto da sempre sono inte­ressati alle novità artistiche eculturali”.

La Maison: probabilmente il modo migliore di volersi bene…Cultura, salute e bellezza. Sono i “must” dell’associazione culturale no profit di via Madonnetta 2/d, che propone corsie incontri mirati e quasi individuali volti ad esaltare valore del tempo, benessere psicofisico e aggregazione.

MaisonLaAssociazione Culturale

No ProfitCultura Salute Bellezza

Tutte le discipline hanno un numero limitato diiscritti (da 5 a 10) per consentire agli associati

di essere seguiti meglio dagli istruttori.

La prima prova è GRATUITA.

Per informazioni e iscrizioni fareriferimento alla segreteria del

dal Lunedì al Venerdì dalle 9 alle 19,30allo 0429 4703 o al 391 424 4836

ESTE (PD) - Via Madonnetta, 2/d

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per famiglie’ al Filodramma­tici”.

Il ricco programma teatrale2016­2017 di Este è il fruttodella stretta collaborazione tral’Amministrazione comunale,il Teatro Stabile del Veneto –Teatro Nazionale e il CircuitoMultidisciplinare Arteven/Re­gione del Veneto. “Unità d’in­tenti Este a teatro” offre alpubblico una stagione di prosaarticolata in sei appuntamenti,ospitati al Teatro Farinelli e,novità assoluta, quattro spet­tacoli domenicali ad ingressogratuito per famiglie al Filo­drammatici.

La stagione di prosa del Fa­rinelli è stata inaugurata il 23novembre dal “Re Lear” diWilliam Shakespeare per la

“Unità d’intenti. Este ateatro” è questo il ti­

tolo dell’ampia offerta di spet­tacoli, che raccoglie in ununico e variegato cartellone lastagione di prosa del TeatroFarinelli e la rassegna Teatroper famiglie del Filodramma­tici. “La condivisione di in­tenti – spiega il sindaco Ro­berta Gallana – tra il Comunee i principali operatori teatraliregionali: il Teatro Stabile delVeneto ed il circuito Arte ven,ha permesso di creare un car­tellone di grandi suggestioniemotive, sia per il pubblico se­rale, con gli appuntamentiprevisti al Teatro Farinelli, cheper la nuova fascia fa miliaredella domenica pomeriggio,con la nuova rassegna ‘Teatro

regia di Giancarlo Marinelli,omaggio al drammaturgo in­glese nel quarto centenariodella morte. Dopo questoprimo assaggio, la rassegna ri­prenderà nel nuovo anno. Il 18gennaio è in programma “Ilgiro del mondo in 80 giorni”,concept e regia di Sotterra­neo. Mercoledì 1 febbraio loStivalaccio Teatro porterà inscena “Romeo e Giulietta. L’a­more è saltimbanco”, sog­getto originale e regia diMarco Zoppello. Il 22 febbraioarriva a Este una delle più in­teressanti compagnie teatralieuropee, il Familie Flöz con“Infinita”, regia di MichaelVogel e Hajo Schüler e ma­schere di Hajo Schüler. Il 15marzo al Farinelli è di scena ilMago Forest, al secolo Mi­chele Foresta, con il suo spet­tacolo “Motel Forest”. Ultimoappuntamento della stagionedi prosa il 29 marzo conGiobbe Covatta e Enzo Iac­chetti, protagonisti di “Mattida slegare” di Axel Hellstenius,adattamento e regia di GioeleDix.

La campagna abbonamentiiniziata a novembre ha datobuoni risultati, ma in occa­sione del Natale l'Amministra­zione comunale ha deciso dirilanciare la vendita degli ab­bonamenti ai 5 spettacoli di

prosa del 2017 ad un prezzoveramente conveniente. Ossia5 spettacoli al prezzo di 4!Un'idea regalo per Natale, perpromuovere il teatro, la cul­tura, la creatività, la bellezza.

Prevendita abbonamenti ebiglietti presso il negozio Di­scomagazine (piazza Maggiore2, telefono 0429.3333, e­[email protected]).Vendita dei biglietti diretta­mente al Teatro Farinelli lasera dello spettacolo, a partiredalle ore 20.

La rassegna “Teatro per fa­miglie” al Filodrammatici ini­zierà il 15 gennaio con “Giro,giro tondo, le fiabe intorno almondo” e l’attore EmanuelePasqualini, protagonista do­menica 29 gennaio anche di“Eroe per una fiaba”. Il 12 feb­braio l’attore Pino Costalungainterpreterà “Storie di orchi,lupi e streghe”; il 12 marzosempre Pino Costalunga por­terà in scena “Fiabe ghiot­tone”.

“Unità d’intenti”: a Este il teatro è pertutti ed è anche un'idea regalo per NataleStagione di prosa del Farinelli e Teatro per Famiglie del Filodrammatici inseriti in un unico cartellone di appuntamenti tea-trali dalle grandi suggestioni emotive.

ATTUALITÀ

MEGGIARO di ESTEVia Papa Giovanni XXIII

Macelleria - SalumeriaLuca Uno da Paolo

Carni di sorana • Musso • MaialePollo •  Cinghiale • Cavallo

ALLEVATI IN ITALIAPRODUZIONE PROPRIA DIcotechini, salami, salsicce

e salame da ferri

Ricco assortimento “Prontocuoci”

Tutta la carne è in osso e viene disossata presso il punto vendita

Gli spettacoli sono ad in­gresso gratuito, con inizioalle 16. Per maggiori infor­mazioni si può contattare ilsettore Cultura del Comunedi Este, telefono0429.617573/4/6, e­mail:[email protected].

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ha presentato i dati relativi aicasi di tumore diagnosticati

nell’anno 2013 nella popo­lazione (126

mila persone)residente nei21 comuni

delle provincedi Verona, Vi­cenza e Padova,che sono risul­

tati maggior­mente esposti al­l’inquinamento dasostanze per­fluoro alchiliche.I 21 comuni in­teressati allo

studio sono stati Monta­gnana per la provincia di Pa­dova; Alonte, Brendola, Lo­nigo, Sarego, Asigliano, No­venta Vicentina e PoianaMaggiore (provincia di Vi­cenza); Albaredo, Arcole, Co­logna, Pressana, Roveredo diGuà, Veronella, Zimella, Bevi­lacqua, Bonavigo, BoschiSant’Anna, Legnago, Mi­nerbe, Terrazzo (Verona).

Lo studio ha evidenziato

Nelle aree dove è con­clamata la presenza di

Pfas, il dato relativo i casi ditumori maligni nella popola­zione è in linea con i valorimedi regionali. Questo è insintesi quanto è emerso loscorso 28 ottobre dalle di­chiarazioni del responsabiledel Registro Tumori del Ve­neto, il professor MassimoRugge dell’Università di Pa­dova. Nell’occasione Rugge

che, rispetto alla popolazioneattualmente censita dal Regi­stro Tumori (3 milioni 382mila veneti su 4 milioni 904mila), l’incidenza dei tumorimaligni nei comuni esposti aiPfas è inferiore, sia nei ma­schi che nelle femmine,anche se le differenze nonsono statisticamente signifi­cative. Nelle 21 municipalitàprese a riferimento, il tassodi incidenza nei maschi è ri­sultato di 447 per 100 mila,mentre la media regionale siattesta su 497 per 100 mila;nelle femmine il tasso è statodi 339 per 100 mila, controun tasso medio regionale di366 per 100 mila. “Ma non cisiamo fermati qui – ha spie­gato Rugge – perché ab­biamo voluto approfondireanche le neoplasie del rene edel testicolo, alla cui insor­genza è stato posto in rela­zione l’inquinamento daPfas. Anche per questi duetumori le analisi non hannodimostrato significative diffe­renze rispetto ai valori medi

regionali”.Entrando nel dettaglio

dello studio: nel quadriennio2010­2013, nei 21 comunipresi a riferimento, sono statidiagnosticati 86 tumori delrene, con incidenza inferiorea quella del resto del Venetoper i maschi (14,8 per 100mila, contro 18,7 per 100mila) e sovrapponibile per lefemmine (8 per 100 mila,contro 7,7). I 19 tumori al te­sticolo, diagnosticati nell’a­rea soggetta a Pfas nel qua­driennio, hanno mostratoun’incidenza praticamenteuguale a quella del resto delVeneto (7 per 100 mila, con­tro 7,1 per 100 mila).

Nel 2013, sempre nell’areaPfas, i nuovi casi di tumoresono stati 727: 396 nei ma­schi e 331 nelle femmine. Trai maschi i più frequenti sonostati: prostata (73 casi), pol­mone (62), colon retto (47),vescica (42); tra le femminela tipologia più diffusa è statail cancro alla mammella (96casi); poi al colon retto (47),alla tiroide (20), utero e pol­mone (17 complessivi).

“Proseguiamo con la do­vuta determinazione nel mo­nitoraggio della popolazioneesposta a Pfas e allarghiamolo spettro del territorio ve­neto censito dal registro tu­mori – ha proseguito il profRugge ­ questa è la missioneche la Regione ha affidato alRegistro e che la Direzionescientifica del Registro ri­tiene prioritaria”.

nel gennaio 2017. L’accordotra i vari soggetti, interessatial recupero dell’edificio, èstato siglato il 30 novembre,proprio nel giorno di sant’A­drea Apostolo, patrono dellaparrocchia di Motta d’Este.L’intervento, che dovrebbeconcludersi in primavera,prevede il restauro e il conso­lidamento del campanile e

Dopo quasi vent’anni diattesa la vecchia

chiesa di Motta d’Este saràrestaurata. Con il coinvolgi­mento della parrocchia dellafrazione, della Diocesi di Pa­dova, della Soprintendenzaarcheologica e del Comune diEste è stata finalmente tro­vata l’intesa per il restauro, icui lavori dovrebbero partire

dell'intera struttura murariadella chiesa, che aveva mo­strato i primi segni di cedi­mento statico nel 1995. Pron­tamente imbragato per evi­tare eventuali crolli, l’edificionegli anni a seguire non èstato ristrutturato, circo­stanza che con il tempo haaggravato il suo stato di con­servazione. Oltre ai cedimenti

strutturali, attualmente lachiesa presenta anche dannial tetto. L’intervento di re­stauro dell’immobile era,quindi, oramai improcrasti­nabile. Una volta ultimati i la­vori, la vecchia chiesa potràospitare una sala parroc­chiale: un luogo di aggrega­zione a uso anche della co­munità di Motta d’Este.

Al via il recupero dell’ex chiesa di Motta

Zone Pfas: casi di tumorenella media regionale

Presentato lo studio sui tumori nella zona esposta a Pfas. Tra i 21 comuni delle province diVerona, Vicenza e Padova, presi in considerazione dalla ricerca, figura anche Montagnana. Idati hanno evidenziato che l’incidenza dei tumori maligni nei comuni esposti ai Pfas è lieve-mente inferiore, sia nei maschi che nelle femmine, rispetto la media regionale.

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ATTUALITÀ

Este da brividi: un successo da urlo!Successo incredibile per “Este da brividi: la città dei fantasmi”, che per tre giorni ha trasfor-mato il centro storico in un paesaggio da fiaba con feste, laboratori e rappresentazioni spet-trali, richiamando migliaia di persone da tutto il Veneto e da fuori regione.

La prima edizione di “Esteda brividi”, la kermesse

che dal 29 al 31 ottobre ha tra­sformato il centro storico inuna città giocosa, ha ottenutoun enorme riscontro. L’e­vento, organizzato dal Co­mune di Este in collaborazionecon l'Associazione “Este inCentro”, ha entusiasmato e di­vertito grandi e piccini. Per tregiorni mostri, fantasmi e vam­piri, giochi, spettacoli e magiehanno intrattenuto migliaia dipersone, coinvolgendo in que­sto evento vari angoli dellacittà (piazza Maggiore, Torredell’Orologio, Chiesa dell’An­nunziata, Pescheria Vecchia,Teatro dei Filodrammatici,Museo nazionale Atestino).

Comprensibilmente soddi­sfatti gli organizzatori dell’ini­ziativa per l’esito della stessa,che ha portato tanto diverti­mento e tanta gente, soprat­tutto famiglie, nelle vie delcentro, nei locali e negli alber­ghi. La kermesse ha, infatti, at­tirato a Este visitatori dalle vi­cine province di Rovigo, Vi­

di creare un appuntamentoturistico ludico e socializ­zante”.

“Viste le numerosissime ri­chieste pervenute, per cercaredi soddisfare il maggior nu­mero di famiglie, abbiamoraddoppiato i turni degli spet­tacoli a numero chiuso – ag­giunge il vicesindaco AurelioPuato – riservando anche unaquota di biglietti per coloroche si sarebbero recati all'info­point; il tutto senza ulterioreaggravio economico per lecasse del Comune. Gli spetta­

cenza e Venezia, ma anche dafuori regione, da Ferrara, Bre­scia, Milano, Trentino AltoAdige, Friuli Venezia Giulia,Toscana e addirittura dal Mo­lise. “Abbiamo registrato oltreun migliaio di prenotazioni viamail, e altre 750 nell'info­point allestito in piazza ­ com­menta l'assessore al Turismo,Sergio Gobbo – ritengo che ilnuovo format abbia raggiuntoil duplice obiettivo di coniu­gare l'animazione del centrostorico, facendo lavorare le at­tività commerciali, con quello

Il 19 novembre è stato sot­toscritto l’atto costitutivo

dell’Associazione BiodistrettoColli Euganei, una delle primein Veneto, cui ha aderito ancheil Comune di Este. Il sodalizio,di cui fanno parte enti pubblicie privati, operatori biologici,realtà del settore dell’acco­glienza e del commercio, tec­

l’istituzione dell’associazione,il 23 novembre il sodalizio haavuto la sua presentazione uf­ficiale nella suggestiva cornicedel Caffè Pedrocchi di Padova.Lo statuto dell’associazione,che ha sede nei locali del Con­sorzio Tutela Vini Colli Euganeiin piazzetta Martiri a Vo’, ècomposto da 26 articoli.

nici, gruppi di acquisto solidalee associazioni di promozionedel biologico dell’area dei colliEuganei, mira a realizzare unagestione sostenibile delle ri­sorse locali, partendo dal mo­dello biologico di produzione econsumo (filiera corta, gruppidi acquisto, ristorazione collet­tiva bio). Quattro giorni dopo

I dati relativi il settore agri­coltura biologica nell’area delParco Colli sono di tutto ri­spetto. Gli operatori biologicinel territorio di riferimentosono 76 e la superficie totalededicata all'agricoltura biolo­gica è pari a 471,95 ettari.“Siamo stati tra i primi comuniad aderire al sodalizio – af­ferma il vicesindaco di Este,Aurelio Puato – perché siamoconvinti che rappresenti unpasso avanti per il nostro ter­ritorio, nell'ottica di valorizzarele produzioni biologiche, il con­sumo consapevole e la ge­stione sostenibile delle risorselocali”.

Istituito il Biodistretto dei Colli EuganeiIl Comune di Este è stato tra i primi soggetti ad aderire all'associazione, nata per favorire lagestione sostenibile delle risorse nell’area dei Colli Euganei, partendo dal modello biologicodi produzione e consumo.

coli e le iniziative di anima­zione per tutti, senza necessitàdi prenotazione, hanno chia­ramente raggiunto lo scopo dicreare momenti aggregativiper le famiglie, facendo al con­tempo conoscere la nostracittà”.

La proposta del Comune diEste ha attirato anche l'atten­zione del segmento turisticodei camperisti.

Il successo registrato è in­dice che iniziative rivolte allefamiglie e ai bambini, come“Este da brividi”, rappresen­tano un volano turistico da te­nere in considerazione perpromuovere il territorio e l'e­conomia della città.

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35023 BAGNOLI DI SOPRA (PD)VIALE DELL'INDUSTRIA, VIª STRADA, 13TEL. 049-9535267 - FAX 049-9535352

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Intervista al Presidente di Centro Veneto Servizi, Giuseppe Mossa

CAMPAGNA ACQUA TRASPARENTE

CVS ha appena lanciato unacampagna di comunicazione,intitolata “Cosa c’è dietro unbicchiere d’acqua”. Di cosa sitratta?

In questi giorni è partita Cosac’è dietro un bicchiere d’acqua,una campagna di comunica­zione promossa per la primavolta a livello regionale in tuttoil Veneto, dai gestori idrici pub­blici, riuniti nel consorzio Vive­racqua. Abbiamo scelto deipersonaggi reali, dipendentidelle aziende di Viveracqua,per raccontare il lavoro dei ge­stori del servizio idrico. Loscopo, infatti, è di spiegare aicittadini come vengono spesi isoldi delle bollette e illustrare,appunto, il lavoro che c’è dietroil semplice gesto di aprire il ru­binetto di casa o di tirare losciacquone.

Questa campagna è incen­trata su protagonisti come Ste­fano, progettista, Chiara, tec­nico di laboratorio, Luca, ope­raio specializzato, Antonio, di­rettore dei lavori, e altri an­cora. Raccontando la loro atti­vità quotidiana, fanno capire ai4,2 milioni di cittadini che abi­tano e lavorano nel territoriodi Viveracqua quanta attivitàindustriale e lavoro di squadraci sono nel servizio idrico inte­grato. Quindi, dietro un bic­chiere d’acqua. Infatti, per ga­rantire a ogni cittadino un’ac­qua di qualità, tutti i giorni del­l'anno, sono necessari continuicontrolli, manutenzioni, sosti­tuzioni e posa in opera dinuovi impianti. Sono opera­zioni indispensabili per garan­tire la sicurezza dell'acqua,l'efficienza delle reti idriche ela sostenibilità ambientale. Ri­chiedono importanti investi­menti, a cui ogni cittadino èchiamato a partecipare, attra­verso il pagamento della bol­letta idrica.

Come sarà diffusa questacampagna informativa?

La campagna raggiungerà gliutenti insieme alla bollettaidrica, ma anche attraversogiornali, radio e tv, materialeinformativo distribuito pressole sedi dei gestori idrici. C’èinoltre un video, che si può vi­sualizzare anche dal sitowww.centrovenetoservizi.it.

prese, per l’85% provenientidalla regione Veneto, attivategrazie a questi investimenti, conun importo medio delle com­messe pari a 93.000 euro.

TARIFFA ZEROParliamo però anche di ta­

riffa, perché quello che sta acuore a molti utenti è quantosi ritrovano a pagare in bol­letta. Che previsioni ci sonoper le bollette di CVS?

All’impegno per ammoder­nare la rete grazie agli investi­menti in nuove opere, CVS af­fianca la costante attenzioneagli utenti, su cui devono rica­dere i benefici degli efficienta­menti ottenuti. Uno sforzo chesi è concretizzato nell’obiettivo“Tariffa Zero”: Centro VenetoServizi ha voluto rinunciare al­l’aumento tariffario previsto daparte dell’ATO Bacchiglione,che era pari al 5,5% annuo, ri­ducendolo a zero. In questomodo, la bolletta dell’acquanon subirà alcun aumento, peri prossimi due anni: la varia­zione sarà dello 0,0% sia per il2016 che per il 2017.

Diversamente dalle Societàquotate in borsa, infatti, CVSnon punta a distribuire divi­dendi: il suo azionista è il citta­dino, che deve beneficiare dellabuona gestione dell’azienda,pagando una bolletta più con­tenuta, a sostegno della manu­tenzione delle reti e di nuovi in­vestimenti.

FUSIONEIn questi giorni CVS sta af­

frontando il progetto di fu­sione con Polesine Acque, perdiventare un unico gestoreidrico. A che punto è la fusionee cosa cambierà per gli utenti?

Il processo di fusione tra CVSe Polesine Acque è partito uffi­cialmente: le assemblee deiSindaci delle due società, in­fatti, hanno espresso il loro in­dirizzo per la prosecuzione delprogetto di fusione tra le duesocietà. Negli scorsi mesi èstata realizzata la due diligence,ovvero uno studio redatto per“fotografare” la situazionedelle due società prima dell’e­ventuale aggregazione. Sonostati inoltre predisposti i pianieconomico­finanziari e patri­moniali della società aggregata.Passaggi che hanno messo in

INVESTIMENTIForse non tutti i cittadini

sanno che una parte conside­revole di quanto pagano con labolletta dell’acqua serve a pa­gare cantieri e nuove opere.Quanto investe CVS?

Solo le opere in cantiere trail 2016 e il 2017 ammontano aun totale di circa 33 milioni dieuro, che salgono a 50 milionidi euro se consideriamo leopere progettate fino al 2018.Per dare qualche cifra, ognianno mediamente CVS cura 40cantieri per nuove opere, posa37 Km di nuove tubazioni edesegue oltre 1.100 interventi.

Con questi investimenti èpossibile rinnovare reti e im­pianti, ridurre le dispersioni edestendere l’acquedotto e la retefognaria alle aree non ancoraservite. CVS da sempre si carat­terizza per una forte spinta sugliinvestimenti: la media è di 70euro di investimento all’annoper ogni abitante del territoriodi CVS, contro i 23,42 euro dellamedia nazionale.

RICADUTESUL TERRITORIO

Questi investimenti hannoanche una ricaduta per l’eco­nomia locale?

Decisamente sì. Tra le im­prese che hanno curato i can­tieri di Centro Veneto Servizinel 2015, per le opere idriche,il 70% proviene dalla provinciadi Padova e il 20% da quella diVicenza. Nel settore delleopere fognarie, il 90% delleaziende è padovano e il 5% vi­centino, mentre nel campodella depurazione le impresepadovane impiegate sono il60% e quelle vicentine il 23%.Lavoro “diffuso” che genera ric­chezza per le piccole e medieimprese del tessuto produttivoregionale.

Di recente, grazie a uno stu­dio curato da REF Ricerche perViveracqua, il consorzio dei ge­stori idrici pubblici veneti, ab­biamo potuto anche misurarequanto importanti sono le rica­dute degli investimenti nel set­tore idrico. I gestori idrici di Vi­veracqua hanno prodotto lo0,2% del PIL regionale e creato,nel solo biennio 2014­2015,4.960 posti di lavoro, ripartiti tra1.396 occupati diretti e 3.563indiretti. Sono oltre 800 le im­

evidenza tutti i benefici che lafusione comporterà, grazie allapossibilità di ottenere econo­mie di scala, con minori costienergetici, razionalizzazionedel costo del personale (senzala previsione di licenziamenti),minori costi per i servizi ester­nalizzati. Gli advisor hannoquantificato il “valore ag­giunto” che sarebbe creato gra­zie all’aggregazione: 23 milionie mezzo di euro. Questo avrà ri­cadute dirette anche sui citta­dini, infatti la fusione permet­terà una riduzione tariffaria, un2% di diminuzione della bol­letta, con la garanzia della rea­lizzazione di tutti gli investi­menti per ciascun ambito.

Si otterrà anche un migliora­mento del posizionamentocompetitivo ponendo la nuovasocietà tra i top player a livelloregionale. E saranno garantititutti gli investimenti previsti daidue rispettivi piani d’Ambito“Bacchiglione” e “Polesine”.Obiettivo rimane assicurare ilvalore dell’acqua come benecomune e la gestione pubblicain house. Essendo un gestorepubblico, la nuova società potràgarantire tariffe socialmentemediate e una scelta degli inve­stimenti ai fini della protezionedella salute e dell’ambiente,senza mere logiche di ritornoeconomico. La governance saràdiffusa e quindi collegiale: nes­sun Comune sarà nettamenteprevalente rispetto agli altri e siprevede un riequilibrio delle de­cisioni strategiche in base allapopolazione servita.

Ora la parola passa a cia­scuno dei 111 Consigli comu­nali, che si prevede finiranno ilproprio lavoro entro il mese digennaio del prossimo anno, au­torizzando i propri Sindaci apartecipare all’Assembleastraordi naria competente al­l’approvazione dell’atto di fu­sione.

ATTUALITÀ

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Domus Medica Ginecologia: un serviziodedicato alle donne di ogni età

possono contare sulle migliori capacitàdiagnostiche in tema di Endometriosi,Fibromi e altre patologie dell’apparatofemminile.

Poiché la prevenzione è l’arma più ef­ficace, la visita di controllo annuale rap­presenta per ogni donna l’appunta­mento fondamentale a tutela della pro­pria salute: in Domus Medica 4 gineco­logi svolgono la loro attività professio­nale in modo da minimizzare tempo,spesa e disagio delle pazienti, peresempio consentendo di effettuare nelcorso di un unico appuntamento la vi­sita, l’ecografia e il Pap Test ­ o even­tualmente anche Colposcopia, Biopsia,HPV Test o piccoli interventi di Diater­mocoagulazione ­ in ambulatori gineco­logici attrezzati per effettuare questeattività all’interno di un unico am­biente.

La prima visita ginecologica rappre­senta una svolta per ogni ragazza,

che probabilmente si sentirà più a suoagio con un Ginecologo donna nell’af­frontare temi intimi e delicati comequello della contraccezione e della sa­lute sessuale.

Colei che aspetta un figlio sarà rassi­curata dal sentirsi seguita con la mas­sima professionalità – e disponibilità –da un Ginecologo/a con grande espe­rienza anche di sala parto, che monito­rerà le diverse fasi della gravidanza dal­l’inizio alla fine, offrendo la possibilità di

effettuare anche un test precoce e noninvasivo come il BITEST, che consente di“personalizzare” il rischio di Sindrome diDown per poter meglio valutare il ri­corso ad accertamenti diagnostici piùapprofonditi, come la villocentesi ol’amniocentesi.

La donna con problemi di fertilità tro­verà in Domus Medica uno dei massimiesperti di fecondazione assistita a livellonazionale, che potrà ­ se indicato ­ sot­toporla ad una Sonosalpingografia(esame innocuo poiché utilizza ultra­suoni) per escludere la causa tubaricadell’infertilità, ed eventualmente ap­poggiare il partner all’Andrologo perescludere, o confermare, l’origine del­l’incapacità a procreare: in tal modosarà possibile agire a colpo sicuro coitrattamenti per realizzare il desiderio digenitorialità di queste persone.

Le pazienti meno giovani sono sicuredi accedere, in Domus Medica, alle com­petenze più mirate in tema di Meno­pausa e dei problemi piccoli o grandi adessa connessi come quello dell’inconti­nenza, mentre le donne di qualsiasi età

Nuovo anno accademicodell’Università del tempo liberoSuddiviso in tre bimestri, a loro volta articolati in cicli di lezioni su varie materie,il corso di studio si concluderà il 4 maggio.

Il 7 novembre è iniziato il nuovo annoaccademico dell’Università per il

tempo libero, percorso di approfondi­mento culturale rivolto alla popolazioneadulta e anziana, in primis i cittadiniestensi. L’iniziativa è promossa dal Co­mune di Este ed è stata affidata all’Auserdi Padova. La programmazione e l’ese­cuzione del progetto sono curate dal Cir­colo Auser di Este “Nuova Università Ate­stina dell'Età Libera” (Nuael). L’Univer­sità per il tempo libero costituisce unagrande opportunità per elevare il propriolivello culturale, migliorare la qualitàdella propria vita quotidiana, socializ­

zare, trovare nuove motivazioni.“Il benessere dei cittadini, in particolar

modo gli anziani, dipende anche da ini­ziative che permettano loro di mante­nersi attivi, di coltivare nuovi interessi erelazioni con momenti di svago e sere­nità – ha spiegato il sindaco Roberta Gal­lana, in occasione dell’inaugurazione delnuovo anno accademico, tenutasi nel ci­nema­teatro Farinelli – Sono orgogliosadi presentare il nuovo percorso di studidell’Università del Tempo Libero, nelquale abbiamo voluto inserire la storiadel teatro, cui personalmente tengomolto, e il ciclo di incontri con i ‘testi­

moni della città’: storie di cittadini ate­stini che, in vari ambiti, hanno dato uncontributo importante alla nostra Città,raccontate in prima persona”.

Il programma dell’università per iltempo libero è suddiviso in tre bimestri:novembre­dicembre; gennaio­marzo;marzo­maggio, ciascuno dei quali artico­lato in cicli di lezioni su varie materie. Ilcalendario degli incontri prevede ancheseminari, visite guidate, uscite culturali enaturalistiche. Le lezioni, che si conclu­deranno il 4 maggio, si tengono il lunedìe il giovedì dalle 15 alle 17.30 all’Acca­demia dell'Artigianato. “Si tratta di unprogramma articolato e ben strutturato– ha precisato l’assessore alle Politichesociali, Erika Bertazzo – tra le cui propo­ste mi fa piacere evidenziare quelle rela­tive al ciclo ‘medicina e benessere’, le cuilezioni saranno tenute da personale qua­lificato dell’Ulss 17, che tratterà le pro­blematiche legate alla terza età e l’im­portanza della prevenzione. Visite gui­date e laboratori creativi, invece, favori­ranno la socializzazione e l’espressionedei propri talenti creativi”.

“Non solo bambini e giovani hanno bi­sogno di momenti di crescita, ma anchegli adulti e gli anziani – afferma il presi­dente di Nuael, Leopoldo Bressan – per­ché a tutte le età esiste la necessità diimparare e di scambiare idee con gliamici. Inoltre, al termine del corso distudi non verrà rilasciata una laurea, ma,per contro, gli studenti avranno avuto lapossibilità di sperimentare la vita entu­siasmante di un ragazzo universitario…un po’ fuori corso”.

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Verde pubblico: partono potature e manutenzioniInizieranno nella setti­

mana del 19 dicembre, ilavori di potatura e manu­tenzione del verde pubblico.Il primo stralcio di interventiriguarderà le vie: Pellesina,Deserto, Maganza, SartoriBorotto, Rimembranze. Un

mento del muro di cinta.Sempre a gennaio è previstala piantumazione di un cen­tinaio di piante, che sarannomesse a dimora.

Con l'ausilio di esperti delsettore, gli uffici comunalistanno organizzando una

secondo intervento di pota­tura e pulizia è program­mato per gennaio e riguar­derà, tra le altre, le areeverdi del parcheggio di viaPrincipe Umberto, per ilquale si provvederà conte­stualmente al consolida­

valutazione complessiva ditutti i viali alberati non com­presi nei citati interventi, ri­spetto sia alla stabilità dellepiante, sia all'opportunità disostituire alcune essenze(come i pini marittimi) conaltre più idonee al territorio.

Verso una nuova organizzazione dei parcheggiL’amministrazione comunale ha recentemente attivato nuove aree per la sosta breve in piazza Maggiore, in attesa della rior-ganizzazione generale dei parcheggi.

Nell’ambito della revi­sione delle modalità di

gestione dei parcheggi, cosìcome prevista nelle linee pro­grammatiche di mandato,l’Amministrazione comunaleha provveduto alla creazione dispazi per la sosta breve sul latodi piazza Maggiore, allo scopodi risolvere il problema dellasosta indiscriminata checreava, oltre che un ostacoloalla viabilità, anche problemi disicurezza per auto e cicli. Per­tanto, da metà novembre èstato predisposto uno spaziodestinato esclusivamente alla

dini non abusino di questa op­portunità come purtroppo av­viene in altri spazi del centro, ela utilizzino, invece, in manieraappropriata e civile. Daremodisposizione affinché venganoeseguiti controlli regolari”.

Insieme agli spazi per lasosta breve, il Comune ha isti­tuito anche due nuovi postiauto riservati alle donne in gra­vidanza e alle neomamme, icosiddetti “park rosa”, rispetti­vamente in via Massimo d’Aze­glio e in piazza Trento, per usu­fruire dei quali è sufficientemunirsi del contrassegno C.T.R.

sosta breve, per massimo 15minuti, e regolamentata me­diante esposizione del discoorario. “Si tratta di una solu­zione sperimentale – spiegal'assessore ai Lavori Pubblici,Serena Biancardi – che rimarràin vigore fino al 30 giugno2017, così da valutare se lastessa sia o meno idonea asoddisfare le esigenze di chideve usufruire di quei servizi,che non hanno necessità disoste prolungate, e a favorireuna maggiore rotazione deiveicoli negli spazi adibiti allasosta. L’auspicio è che i citta­

Sempre nell'ottica della rior­ganizzazione dei parcheggi,l'Amministrazione comunalesta elaborando un programmadi interventi, che porteranno auna maggiore rotazione dei po­steggi nel centro storico, mag­giore sicurezza anche nellearee periferiche e industriali, ead adeguamenti che permette­ranno un migliore utilizzo dellegrandi aree di sosta. “Terremoconto delle esigenze degliutenti ed anche delle istanzeavanzate dagli operatori eco­nomici – chiarisce l'assessoreBiancardi – nell'ottica di unacittà sempre più vivibile e frui­bile. Inoltre, ci attiveremo peragevolare sempre di più la mo­bilità sostenibile. Stiamo valu­tando, ad esempio, insiemealla Direzione Didattica, la riat­tivazione del servizio ‘piedibus’ per accompagnare i bam­bini nel tragitto casa­scuola eritorno. Sarebbe uno dei tantimodi per limitare l'uso delleauto”.

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I primi mesi dell’ex sindaco Piva all’opposizioneIntervista all’ex sindaco Giancarlo Piva, adesso all’opposizione in consiglio comunale con il ruolo di capogruppo del Pd.

Primo cittadino di Estenegli ultimi dieci anni,

ora Giancarlo Piva è capo­gruppo consiliare del Partitodemocratico. Dall’alto dellasua esperienza amministra­tiva, gli abbiamo chiesto unavalutazione su questi primimesi della nuova amministra­zione comunale.

Capogruppo Piva cosa siprova a sedere nei banchi del­l’opposizione, dopo esserestato per dieci anni sindaco diEste?

“È una rivoluzione in terminidi visione. La gente mi fermaancora per strada e mi esponele sue problematiche; la miaprima reazione è quella di pen­sare a come affrontare il pro­blema che mi è stato presen­tato, ma poi mi rendo conto,che non sono io che devo ri­solverlo, bensì è qualcun altroche deve farlo”.

Qual è il bilancio di questiprimi mesi di opposizione?

“In questi mesi noi delgruppo Pd in consiglio comu­nale abbiamo presentato tuttauna serie di mozioni, domandedi attualità, interrogazioni,proprio interpretando il ruoloche rivestiamo, con l’obiettivo,che abbiamo sempre mante­nuto, di lavorare per il benedella città”.

Com’è la città di Este cheavete lasciato all’amministra­zione Gallana?

“Crediamo di aver lasciatouna città sana, con un bilanciosano, tant’è che abbiamo la­sciato più di tre milioni diavanzo di amministrazione. Ri­tengo che con questa cifra l’at­tuale amministrazione potràfare molto, pur con tutti i vin­coli del Patto di stabilità. Unacosa è aver trovato zero eun’altra è aver trovato più ditre milioni di avanzo. Quelloche rivendichiamo in consigliocomunale è di aver lasciatouna città bene amministrata,ordinata, con, dal punto divista sociale, una condizionegestita, perché non ci sonoforti tensioni sociali. Una cittàche era anche il riferimentoper la solidarietà e per l’acco­glienza, su cui adesso vediamodei forti rallentamenti”.

A cosa si riferisce?“Uno dei primi progetti che

è stato messo in discussionedalla nuova amministrazione èstato il progetto Sprar (Sistema

delle Grazie, sono il fruttodella nostra programmazionee di un finanziamento che ave­vamo trovato precedente­mente. Le opere, che si stannorealizzando all’interno deiGiardini e che li valorizze­ranno, sono state finanziate danoi. L’investimento impor­tante sulla scuola media Car­ducci, un intervento da più diun milione di euro, è stato an­ch’esso finanziato dalla nostraamministrazione”.

Qual è il suo giudizio sull’o­perato della nuova ammini­strazione in questi primi mesidi mandato?

“Riconosco che una certafase di avviamento è obbliga­toria per qualsiasi nuova am­ministrazione, tuttavia laprima preoccupazione che ab­biamo è legata al manteni­mento dei livelli di attenzionedei servizi nel sociale. Abbiamovisto degli arretramenti fortianche sulla qualità della città.Aver dato quattro parcheggi inpiù davanti a piazza Maggiorenon ha comportato un abbelli­mento della piazza. Non sonoquei quattro posti che cam­biano il destino del commerciodel centro storico, però queiquattro posti macchina, sem­pre occupati davanti piazzaMaggiore, non sembra dimo­strino la coerenza di chi vuolerilanciare l’aspetto turisticodella città”.

Este e il territorio: qualeruolo si sta ritagliando la cittànel suo mandamento e nellabassa padovana?

“Una delle prime cose cheha fatto questa amministra­zione è stata chiudere i rap­porti con il territorio. Hachiuso la convenzione sulla po­lizia locale, ha messo una pie­tra sopra la fusione. In questomodo la città si chiude in sestessa e rimane isolata dalresto del territorio”.

A proposito di fusione e delpercorso con Ospedaletto Eu­ganeo avviato nel suo ultimomandato, qual è il suo com­mento sulle scelte della nuovaamministrazione in merito?

“Credo sia stata persa unagrandissima occasione, permancanza di visione politica.La fusione poteva essere unagrande opportunità per questaamministrazione. Nel mo­mento in cui hanno vinto Gal­lana a Este e Scapin a Ospeda­

di protezione per richiedentiasilo e rifugiati, ndr), che si èdimostrato un progetto cheferma l’accoglienza indiscrimi­nata e che diventa uno stru­mento per limitarla. La primacosa che ha fatto questa am­ministrazione è stata bloc­carlo, per poi ricredersi e tor­nare sui suoi passi, perché l’harimodulato, ma alla fine ha ac­cettato il progetto. Credo chequando c’è un avvicenda­mento tra amministrazioni,quello che subentra nondebba demolire tutto quelloche è stato fatto prima; questoè quello che percepiamo. Inrealtà l’attuale amministra­zione si renderà conto che peralmeno i prossimi tre anni la­vorerà su progetti che sonostati costruiti negli anni prece­denti, ma è normale che siacosì. In tutte le amministra­zioni succede; anche nei mieiprimi cinque anni, per unaparte del mio mandato ho con­cretizzato opere che eranostate messe in campo dal miopredecessore Vanni Men­gotto, ma l’ho fatto senza re­criminazioni, riconoscendo illavoro importante che erastato fatto”.

Quali opere la sua ammini­strazione ha lasciato in ere­dità all’attuale giunta?

“Si stanno realizzando operepubbliche che avevamo giàparzialmente iniziato. Peresempio si sta completando lapista ciclabile sulla regionale10, opera finanziata dalla no­stra amministrazione con fondiche abbiamo recuperato a li­vello statale. I nuovi lampioniinstallati in centro, sul ponte

letto Euganeo, i due nuovi sin­daci potevano essere corag­giosi e dire: adesso la pren­diamo in mano noi la fusione edimostriamo alle amministra­zioni precedenti che noi sap­piamo fare ciò che loro nonsono riusciti a concretizzare. Laprima cosa che, invece, hafatto Scapin è stata ritirare ladelibera sulla fusione, mentreGallana non ha ancora portatoin consiglio comunale una deli­bera che ritiri quella della fu­sione. Il sindaco di Este non haancora fatto un atto che di­chiari di non voler fare la fu­sione con Ospedaletto. Gal­lana poteva dimostrare diavere una levatura politicamaggiore dell’amministra­zione precedente, intestandosiquesto percorso. Ora, invece,lei e il collega Scapin dovrannodimostrare come faranno adare opportunità per diciottomilioni di euro alle due comu­nità di Este e di Ospedaletto,visto che non fanno la fusione.È stata persa una grandissimaopportunità, di cui l’ammini­strazione dovrà rendere contoalla città”.

Cosa si auspica possa farel’amministrazione Gallana perEste?

“Noi speriamo che questaamministrazione faccia bene,perché se fa bene, lo fa per lacittà e per i cittadini di Este. Ilnostro ruolo sarà, però, quellodi forte vigilanza, di forte cri­tica, quando si dovrà fare cri­tica. Un ruolo che permetta achi ci ha votato di sentirsi rap­presentato. Saremo molto at­tenti sui temi di una città acco­gliente, aperta e tollerante,perché dei passi indietro sa­rebbero segno di involuzioneper una città come Este”.

Per concludere, quale con­siglio vorrebbe dare al suosuccessore?

“Credo che un sindacodebba tenere sempre pre­sente il concetto di umiltà. Ilcontatto con la gente deve es­sere un contatto non mediatoda filtri burocratici, ma diretto.La porta dell’ufficio di un sin­daco deve essere sempreaperta ai cittadini. La gente diuna città come Este vuolepoter fermare il proprio sin­daco per strada, vuole poterglidire i problemi che ci sono,vuole potergli parlare diretta­mente”.

ATTUALITÀ

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Partita la sistemazione dellatensostruttura di via Monte Cero

Nei giorni scorsi sono iniziati i lavori di ripristino dell’impianto sportivo, danneg-giato dal maltempo nell’autunno di due anni fa.

Buone notizie sul fronte dell’impian­tistica sportiva. La tensostruttura di

via Monte Cero, lesionata dal fortunaledel 13 ottobre 2014, sarà completamenterimessa a nuovo e fra qualche mese tor­nerà a disposizione degli atleti.

Il forte vento di due anni fa aveva com­pletamente strappato il telo del tetto, la­sciando scoperta e, quindi, soggetta alleintemperie tutta la struttura portante adarchi in legno, provocando allo stessotempo ingenti danni alla pavimentazione

in “tartan” e agli impianti elettrico e ter­moidraulico. A distanza di oltre due annidal fortunale, l'amministrazione comunaleha disposto l'avvio dell’operazione di re­cupero della struttura sportiva. Nei giorniscorsi sono stati rimossi rottami e detriti esono iniziati i lavori per pulire l’impianto,per stendere il trattamento protettivosulla struttura lignea del padiglione e perl’installazione del telo di copertura. Que­ste operazioni dovrebbero essere ultimateentro Natale. Successivamente sarà ripri­

stinato l'impianto elettrico e si procederàalla lunga opera di asciugatura del mas­setto, preparatoria alla stesura dellanuova pavimentazione, nel caso quellaprecedente risultasse irrecuperabile. Ulti­mato quest’ultimo intervento l’attivitàsportiva all’interno della tensostrutturapotrà riprendere. “Per coprire le spesedell'intervento utilizzeremo le risorse fi­nanziarie della polizza assicurativa, cheerano state accantonate – dichiara l'as­sessore allo Sport, Sergio Gobbo – ancheperché i lavori non sono più procrastina­bili: un ulteriore inverno di esposizionealle intemperie avrebbe potuto compro­mettere definitivamente la struttura. Ciauguriamo di poter recuperare la pavi­mentazione, ma nel frattempo era assolu­tamente indispensabile procedere al rin­novo della copertura, che entro Natalesarà riposizionata”.

Come accennato, la pavimentazione in“tartan” potrebbe non essere recupera­bile, ma questo si potrà appurare soltantodopo aver effettuato i lavori di risana­mento dell’impianto sportivo. “In ognicaso, anche dovendo sostituire la pavi­mentazione – assicura l'assessore Gobbo –è nostra intenzione rendere di nuovo ope­rativa la tensostruttura nel più brevetempo possibile”.

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dal ComuneCome previsto dalla normativa vi­

gente, lo scorso anno il Comune hainstallato un apparecchio Dae (defibrilla­tore automatico esterno) in ogni impiantosportivo pubblico, utilizzato dalle societàsportive di Este. “Le associazioni e le so­cietà sportive – spiega l'assessore alloSport, Sergio Gobbo – hanno l'obbligo diformare gli addetti all'uso del dispositivo,abilitazione che va rinnovata periodica­mente. Vista l'importanza vitale che rive­ste il defibrillatore nelle situazioni di emer­genza, abbiamo deciso di intervenire inloro aiuto, finanziando un corso di forma­zione, finalizzato al rinnovo dell'abilita­zione degli addetti all'uso del Dae”.

Il corso, al quale hanno aderito 16 so­cietà sportive, è stato tenuto sabato 3 di­cembre dal dottor Aristide Bergamasco delPronto soccorso dell'ospedale Madre Te­resa di Calcutta e da personale specializ­zato del Settore Formazione dell'Ulss 17.

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Avis Este: la voglia di donare supera ogni ostacoloLe iniziali difficoltà, incontrate dall’Avis Este nel passaggio dal centro trasfusionale estense a quello dell’ospedale di Schiavonia, sono solo unricordo. Merito della disponibilità al dono del sangue degli avisini che, pur di donare, hanno superato disagi logistici e lavorativi.

I numeri di Avis EsteNel 2017 l’Avis comunale Este compirà 70 anni. Quello

estense è il primo nucleo avisino istituito nella bassa pa­dovana. Da allora l’Avis comunale, che comprende 14 gruppi dizona (Baone, Barbona, Carceri, Cinto Euganeo, Este, Lozzo Ate­stino, Ospedaletto Euganeo, Piacenza d’Adige, Ponso, SantaMargherita d’Adige, Sant’Elena, Sant’Urbano, Vighizzolo d’Este,Villa Estense) ne ha fatta di strada. Attualmente il sodalizio, cheha sede in un immobile del vecchio polo ospedaliero di Este,conta oltre 2600 donatori effettivi.

Dal 10 novembre 2014 gli avisini estensi donano sangue edemoderivati nel centro trasfusionale dell’ospedale Madre Te­resa di Calcutta, che condividono con i colleghi di Monselice. An­nualmente si recano al punto prelievi del nosocomio di Schia­vonia dai 5.200 ai 5.500 donatori, estensi e monselicensi. Leunità di raccolta si avvicinano alle 10 mila all’anno; la media gior­naliera è di 30/35 donazioni tra sangue intero e plasma.

Sono trascorsi poco più didue anni dall’inaugura­

zione dell’ospedale per acuti“Madre Teresa di Calcutta”.L’attivazione del nuovo nosoco­mio ha comportato l’aggrega­zione in un’unica struttura di re­parti e servizi socio­sanitari,prima dislocati nelle varie strut­ture ospedaliere dell’Ulss 17.Stessa sorte è toccata ai puntiprelievi Avis di Este e di Monse­lice, aggregati nel centro trasfu­sionale del nosocomio di Schia­vonia. Il passaggio dal vecchio alnuovo centro donatori non èstato “indolore”, almeno perl’Avis comunale di Este. “Lachiusura del punto prelieviestense e l’apertura del polopresso l’ospedale di Schiavoniahanno creato un disagio chenon è stato semplice superare –conferma il presidente di AvisEste, Federico Aghi – non è statoun momento facile per i dona­tori, soprattutto per quelli dellacintura urbana estense, chehanno visto chiudere un servizioda sempre considerato comeun’istituzione e legato alla lorocittà fin dal suo avvio”.

Inizialmente il cambio di sededel punto prelievi ha compor­tato una diminuzione delle do­nazioni; circostanza che hapreoccupato il direttivo Avis diEste. “Abbiamo riscontrato unaforbice che ci ha spaventati – ri­corda il vicepresidente di AvisEste, Luigino Lollo – I primissimimesi del 2015 sono stati diffici­lissimi, poi pian piano le cose sisono assestate e siamo ripartiti.Ora la situazione può solo andarmeglio”.

“La flessione nelle donazioni– puntualizza il presidente Aghi­ registrata subito dopo la chiu­

sura del centro prelievi di Este,va contestualizzata nelle diffi­coltà geografiche e lavorative,incontrate dai donatori. Lanuova posizione del centro rac­colta sangue, la difficoltà di ot­tenere il permesso dal datore dilavoro per poter andare a do­nare, sono tutte piccole situa­zioni concomitanti, che hannofatto sì che alcuni donatori sisiano momentaneamente allon­tanati dalla donazione. Tuttavia,dopo un impatto iniziale nonsemplice e risolte le proprie dif­ficoltà organizzative, l’avisino ètornato a donare”.

Nella fase di avvicinamentodell’apertura dell’ospedale diSchiavonia, le Avis hanno avutouno stretto rapporto con la di­rezione dell’Ulss 17, collabo­rando per la migliore realizza­zione del centro trasfusionaledel nuovo nosocomio. “Tuttal’Avis si è attivata fin dai primilavori del nuovo ospedale – ri­corda Lollo – Il confronto con ladirezione dell’Ulss 17, per stu­diare il percorso di allestimentodegli spazi per effettuare la do­nazione di sangue, è stato co­stante, con proposte di modificaal progetto iniziale, che l’a­zienda ha fatto proprie, realiz­zando il centro trasfusionalecome oggi lo vediamo”.

Il passaggio dal punto prelieviestense a quello unificato diSchiavonia è stato repentino. Ilcentro trasfusionale di Este èstato chiuso il 6 novembre equello nuovo è stato aperto soloquattro giorni dopo. “Non èstato semplice gestire questopassaggio – commenta Aghi –siamo stati informati del trasfe­rimento pochissimi giorni primache avvenisse, e in questo fran­gente i donatori sono stati ecce­zionali nel seguire il tam­tam,organizzato attraverso i socialnetwork e la messaggistica te­lefonica, che ha sopperito allamancanza di una comunica­zione ufficiale preventiva in me­rito alla chiusura del centro tra­sfusionale di Este”.

L’iniziale flessione del numerodi donazioni, a seguito del tra­sferimento del centro raccoltada Este a Schiavonia, ora è soloun ricordo. Nella seconda metàdel 2015 le donazioni sono an­date aumentando e ora si sonoabbastanza stabilizzate, meritoanche della campagna di sensi­bilizzazione al dono del sangue

avviata dall’Avis comunale Estee dai gruppi di zona. “Il messag­gio del fabbisogno di sangue,portato dappertutto a costo diessere sembrati ridondanti epressanti, alla fine è stato rece­pito – afferma Aghi – il donatorenon si è spaventato. I gruppi dizona sono stati bravissimi, conle loro attività di promozione.Fondamentale, per risaldare ilrapporto con gli avisini, è statoattivare il servizio di accoglienzanel giorno della donazione. L’i­niziativa era partita già nelpunto prelievi di Este ed è pro­seguita, anche con la condivi­sione dell’Ulss 17, in quello diSchiavonia. Il servizio, garantitoda due operatori Avis, consistenell’accogliere gli avisini ilgiorno della loro donazione,scambiare con loro impressioni,confrontarsi, presentare le atti­vità dell’associazione. Il tuttoaumenta il senso di apparte­nenza del donatore ad Avis, chesente vicina e partecipe”.

Per facilitare la donazione, l’A­vis comunale di Este ha avviatoanche il servizio di prenotazioneon­line. L’avisino all’indirizzoweb www.aviseste.it/prenota­zione­donazione/login.php puòscegliere giorno e ora in cui do­nare il sangue, direttamente dalproprio computer osmartphone. La prenotazionedella donazione può essere fattaanche tramite telefonata o dipersona presso la sede Avis. Ilprogramma di gestione delleprenotazioni, strumento sem­plice ma molto efficace, è statorealizzato da Michael Frizzarin,studente dell’indirizzo informa­tica dell’Itis Euganeo.

ATTUALITÀ

Il grande valore della donazione.Il presidente Federico Aghi

mentre premia una donatrice (a lato l’assessore Sergio Gobboe il vice presidente vicario AvisRegionale Veneto Luigi Piva). A sx, il presidente Aghi con il

sindaco di Este Roberta Gallana.

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ARREDAMENTI SU MISURA

EduArt: il doposcuolatra studio e arte

Alla Scuola Primaria S.M. del Pilastro, pomeriggi extrascolastici tracompiti e laboratori artistici: tutto questo è “EduArt”. Il servizio,rivolto a bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni e promosso dall’as-sessorato alle Politiche sociali del Comune di Este, è una rispostaalle esigenze delle famiglie con entrambi i genitori che lavorano.

Il 21 novembre è partito uf­ficialmente il progetto

“EduArt”; un doposcuola arti­colato in un sostegno profes­sionale allo studio e in labora­tori artistico­espressivi. Il servi­zio, rivolto ai ragazzini dai 6 ai14 anni, viene svolto il pome­riggio, al termine dell’orarioscolastico. L’iniziativa è pro­mossa dall’Amministrazionecomunale. L’attività di soste­gno educativo nell’aiuto com­piti è curata dalla CooperativaProgetto Now, mentre i labo­ratori artistico­espressivi sonogestiti dall’associazione cultu­rale Fantalica. I pomeriggi deipartecipanti sono divisi in dueparti: la prima (dalle 14.30 alle16.30), comprendente anche lamerenda e un momento digioco strutturato, è dedicataallo studio e ai compiti; la se­conda, dalle 16.30 alle 17.30(18.30 per il secondo gruppo),è incentrata sui laboratori arti­stico­espressivi. Il programmadi questa seconda parte, pro­posto da Fantalica, prevede la­boratori di arte, pittura crea­tiva, riciclo, teatro, canto, cu­cito, danza contemporanea, il­lustrazione, psicomotricità.Inoltre, un’attività di pittura èespressamente rivolta ai bimbie ragazzi con disabilità.

Nelle intenzioni dei promo­tori e dei curatori, il progettoEduArt vuole creare un luogo

di riferimento per bambini e fa­miglie del territorio in orarioextrascolastico, in grado di of­frire momenti educativi, socia­lizzanti e di svago ai parteci­panti. Oltre al sostegno nell'e­spletamento dei compiti, ven­gono proposte attività psico­motorie, ludiche, espressive,culturali ed artistiche, che fa­voriscono la socializzazione,l'educazione e la crescita. Altroobiettivo dell’iniziativa è di of­frire un valido supporto alle fa­miglie, impegnate in attività la­vorativa a tempo pieno.

Le attività di EduArt si ten­gono nei locali della scuola pri­maria Santa Maria del Pilastro,via Scarabello 2. Per maggioriinformazioni sulle attività di so­stegno scolastico bisogna con­tattare il settore Servizi Socialidel Comune di Este (vicoloMezzaluna, tel.0429.617545 /0429.617579); per i laboratoriartistico­espressivi, l’associa­zione culturale Fantalica,presso la scuola primaria SantaMaria del Pilastro (telefono328.1735995).

Preiscrizioni per l'aiuto­compiti: mercoledì 21/12,18/01 e 25/01, dalle 15.30 alle17.30 presso la sede dei ServiziSociali. Incontro informativoaperto alle famiglie: mercoledì18 gennaio, ore 18.00, SalaNassirya in vicolo Mezzaluna.

ATTUALITÀ

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Teatrando: giovani e scuolain scena da dieci anni

Compie dieci anni il progetto nato per sensibilizzare e avvicinare gli studenti dellescuole superiori estensi al teatro, e per offrire loro un’esperienza cognitiva e un’oc-casione di crescita umana.

“Teatrando: giovani e scuola inscena” ha compiuto dieci anni.

In questo decennio il progetto, pro­mosso dal vicariato di Este e ideato ecurato dalla professoressa ManuelitaMasia, ha saputo avvicinare i giovani alteatro, facendo loro cogliere la fortevalenza comunicativa e culturale diquesta forma di espressione artistica.L’esperienza ha coinvolto centinaia ecentinaia di studenti degli istituti supe­riori estensi, del padovano e non solo,offrendo loro preziose occasioni di con­divisione e di interscambio.

“Teatrando” in questi dieci anni si èconcretizzato in varie iniziative. Il pro­getto ha avuto varie articolazioni, a co­minciare dalla rassegna annuale di ot­tobre, ospitata al Teatro Farinelli. Unavera e propria vetrina del teatro stu­dentesco, riservata ai laboratori teatralidegli istituti superiori di Este e del pa­dovano, con gli studenti nella dupliceveste di attori e spettatori. Altro eventodi rilievo, promosso in questo decennionell’ambito di “Teatrando”, è l’appun­tamento di maggio con il teatro clas­sico antico, portato in scena nella cor­nice di piazza Maggiore, sempre dallescuole superiori della provincia di Pa­

dova. Nel corso degli anni, questa pro­posta teatrale ha varcato i confini co­munali estensi, per essere presentatain altre suggestive ambientazioni, adesempio il chiostro dell’Abbazia di Car­ceri, l’Odeo Teatro Olimpico di Vicenza,villa Beatrice a Baone e, rimanendo interra d’Este, il Museo nazionale Ate­stino. Il progetto ha favorito anche i“gemellaggi” teatrali tra gli studentidegli istituti superiori estensi e i colle­ghi del Liceo Don Bosco e Modigliani diPadova.

Una delle esperienze umanamentepiù profonde fatte dai ragazzi di “Tea­trando” è stata il “Teatro della scuolaentra in carcere”. Avviata nel 2014,questa iniziativa ha permesso agli stu­denti di entrare nelle strutture deten­tive di Padova, Vicenza, Bologna, Vene­zia, Rovigo, per mettere in scena le loroopere teatrali per un pubblico partico­lare, quello dei reclusi. La più recenteproposta teatrale nelle carceri, risale al13 dicembre, allorché il laboratorio tea­trale scolastico “TeatroNove” di No­venta Padovana ha rappresentato“Spezzatino in salsa rosa” nella casa cir­condariale di Rovigo.

In questi due lustri la bontà di “Tea­

trando” è stata riconosciuta dagli entipubblici e privati che hanno sostenuto ilprogetto: Ministero dell’Istruzione del­l’Università e della Ricerca, Regione Ve­neto, Provincia di Padova, Diocesi di Pa­dova, Comune di Este solo per citarnealcuni. Nel 2015 il progetto è stato pre­sentato anche all’Expo di Milano. Nel­l’occasione, il 27 maggio alla cascinaTriulza è stato proiettato un video cheillustrava il profilo progettuale di Tea­trando, nelle sue articolazioni: rassegnateatrale al Farinelli, teatro classico an­tico, teatro della scuola in carcere. Unaltro riconoscimento al progetto è arri­vato nel 2016. Per il decennale di Tea­trando, il Palazzo della Gran Guardia diPadova ha ospitato dal 6 al 19 giugnouna mostra didattica, dedicata a questainiziativa dal grande valore culturale eformativo.

Gli impegni di Teatrando non si limi­tano agli ormai consueti appuntamenti.Il progetto ha stretto una collabora­zione significativa con la direzione del­l’Ulss 17. La dirigenza dell’aziendasocio­sanitaria ha manifestato la vo­lontà di valorizzare il nuovo ospedale diSchiavonia e renderlo un luogo d’in­contro vivo, capace di ospitare eventimusicali­sportivi­teatrali. Per raggiun­gere questo scopo l’Ulss 17 ha stilatoun programma di appuntamenti per ilperiodo dicembre 2016 ­ marzo 2017dal titolo “L’ospedale è di tutti”, in cuisono stati inseriti alcuni eventi propo­sti da Teatrando: 22 dicembre “In no­mine dietae” con il Liceo scientifico Cor­naro di Padova; 14 gennaio “Il malatoimmaginario” con gli ex studenti delLiceo classico Ferrari di Este; 21 gennaio“Ogni 8 minuti” con il Liceo scientificoCornaro; 11 febbraio “Elena di Troia,ovvero la gioia di vivere” con l’Istitutodi istruzione superiore Calvi di Padova;18 febbraio “L’infernale notte del drGalvan” con gli studenti del Liceo DucaD’Aosta di Padova e TeatroNove di No­venta Padovana. L’inizio degli spettacoliè alle ore 18.30.

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Quando la solidarietà chiama, Este rispondeLa cittadinanza ha risposto prontamente all’invito, lanciato dall’amministrazione comunale, a dare un aiuto concreto alle po-polazioni del Centro Italia, colpite dal terremoto. A breve il Comune comunicherà destinazione e uso dei fondi raccolti conl’apposito conto corrente pro terremotati, attivato nei giorni seguenti la prima devastatrice scossa tellurica.

All’indomani del sisma nelCentro Italia dello scorso

agosto, l’amministrazione co­munale e l’intera cittadinanza sisono mobilitati per aiutare lepopolazioni terremotate. Il Co­mune ha subito aperto un ap­posito conto corrente, per rac­cogliere fondi pro terremotati econ lo stesso fine ha organizzatoun concerto benefico, tenutosiil 30 ottobre nella chiesa di SanMartino. Nell’occasione si è esi­bito il coro gospel SummertimeChoir, insieme alla cantante ate­stina Aba. L'emozionante con­certo ha permesso di racco­gliere 2.300 euro, prontamentedepositati nel conto correntebancario, creato dall'ammini­strazione comunale. Nei giorniseguenti alcuni volontari dellaprotezione civile, aggregati algruppo provinciale di Padova,sono stati a Camerino, in pro­vincia di Macerata, per svolgereil loro servizio di supporto alle

da una delegazione della Ko­matsu, di cui ha fatto parteanche il sindaco Roberta Gal­lana. Nei mesi precedenti, ilprimo cittadino di Este avevapreso contatto con i suoi omo­loghi di Amatrice e Arquata delTronto per fare da tramite tra leloro amministrazioni e la multi­nazionale con sede a Este, cheaveva manifestato l’intenzionedi attivarsi per dare un contri­buto e un aiuto concreto allepopolazioni terremotate. “Sonomolto fiera di questa lodevolis­sima iniziativa della Komatsu edella generosità espressa dai la­voratori con la loro donazione –commenta il sindaco Gallana –Dopo il successo del concertodel 30 ottobre, con il quale ab­biamo raccolto 2.300 euro, il no­stro comune, anche attraversoil contributo di aziende comeKomatsu, continua il suo impe­gno a sostegno dei nostri con­nazionali colpiti dal sisma e nondimentica”. “Komatsu si è mo­strata sempre molto sensibilenel soccorrere le popolazionicolpite da disastri naturali intutto il mondo – ha dichiaratol'amministratore delegato di Ko­matsu Italia, Enrico Prandini ­Come all’Aquila e per l’Emilia,così nei recenti tragici eventi delCentro Italia, Komatsu ha,quindi, voluto semplicementeesserci”.

Un altro rilevante gesto soli­

popolazioni terremotate.Il sindaco Roberta Gallana ha

anche inviato una lettera alle as­sociazioni, alle imprese e aicommercianti di Este per invi­tarli a contribuire alla raccoltafondi, ciascuno secondo le pro­prie possibilità. L’appello lan­ciato dal primo cittadino di Estealla cittadinanza e alle aziendeestensi non è rimasto inascol­tato. La gara di solidarietà tra icittadini è partita subito. In que­sto contesto solidale, dueaziende presenti nel territoriohanno voluto dare un segnaleforte di vicinanza ai comuni ter­remotati. La Komatsu, ad esem­pio, ha donato alle municipalitàdi Amatrice e di Arquata delTronto due mini escavatori e isuoi dipendenti dei buoni ben­zina del valore di 1.700 euro(850 euro per ciascun escava­tore), frutto di una raccoltafondi. I mezzi e i buoni sonostati consegnati il 21 novembre

dale è stato compiuto dai tito­lari della Ceabis di Este, la fami­glia Vezzani, che hanno devo­luto alle popolazioni terremo­tate l’importo (10 mila euro),destinato agli omaggi nataliziper i clienti. La famiglia Vezzaniha scelto di versare la donazionenel conto corrente attivato dal­l'amministrazione comunaleestense. Per tale ragione, il 30novembre, i fratelli Cristian eDaniel Vezzani, con il direttoregenerale della Ceabis, GiuseppeBattello, hanno incontrato il sin­daco Roberta Gallana, il vicesin­daco Aurelio Puato, il presi­dente del Consiglio Comunale,Roberto Trevisan e l'assessoreSergio Gobbo. “Un gesto di ami­cizia, generosità e solidarietà –commenta il sindaco RobertaGallana – che ci onoriamo di ri­cevere e che trasmetteremo ainostri connazionali colpiti dalterremoto. Con i miei stessiocchi ho potuto constatare,quando nei giorni scorsi mi sonorecata ad Arquata e Amatricecon la delegazione di Komatsu,quanto ci sia bisogno di aiuto esostegno”.

“Attraverso i canali istituzio­nali – precisa il vicesindacoPuato ­ renderemo noto quantoprima ai cittadini le modalitàcon le quali verranno utilizzati ifondi, raccolti nel conto cor­rente che abbiamo apposita­mente attivato”.

ATTUALITÀ

Raccolta fondi per la pala del TiepoloIl concerto del tenore Cristian Ricci, in programma sabato 17 dicembre nel Duomo di Este, dà il laalle iniziative del progetto “Aspettando il Tiepolo”, ideato per raccogliere fondi per finanziare il re-stauro del dipinto, che raffigura il miracolo di Santa Tecla che libera la città dalla peste del 1630.

Il restauro della pala delDuomo di Este “Santa

Tecla che intercede per la libe­razione di Este dalla pestilenzadel 1630”, opera di Giambatti­sta Tiepolo, sta risultando par­ticolarmente delicato e accu­rato e, di conseguenza, di­spendioso. Staccato dalla suasede originaria nel dicembre2012 per essere esposto allamostra “Giambattista Tiepolo”a Villa Manin di Passariano diCodroipo (Udine), il dipinto èstato poi portato nel centro

tadinanza e tutte le realtà eco­nomiche e commerciali delterritorio in questa iniziativa,considerata anche una pre­ziosa occasione per approfon­dire la conoscenza dell'opera.Il primo appuntamento delprogetto è il concerto lirico deltenore Cristian Ricci, accompa­gnato dal Coro di voci biancheAlive (Accademia Lirica Ve­rona), in programma sabato 17dicembre alle ore 21 nelDuomo di Santa Tecla. “Sitratta di un'opportunità im­

polivalente del Comune di Sar­mede (Treviso), dove sta pro­seguendo il lungo intervento direstauro, iniziato al terminedell’esposizione friulana.

Al fine di raccogliere fondiper finanziare l’operazione direcupero della pala, l'Ammini­strazione comunale di Este hadeciso di realizzare, in collabo­razione con Inner Wheel ealtre associazioni culturali ate­stine, il progetto denominato"Aspettando il Tiepolo". L'o­biettivo è di coinvolgere la cit­

portante per dimostrare il no­stro impegno sociale nel valo­rizzare la nostra città – affermail sindaco Roberta Gallana ­ at­traverso il sostegno ad un pro­getto culturale di interesse col­lettivo come Aspettando il Tie­polo. Sono riconoscente allenumerose imprese che hannoaccolto con entusiasmo il no­stro invito aderendo da subitoall'iniziativa ”.

Le persone e le imprese, in­teressate a contribuire al pro­getto “Aspettando il Tiepolo”,possono versare il loro contri­buto sull’apposito conto cor­rente, intestato al Comune diEste – Raccolta fondi per re­stauro dipinto GB Tiepolo ­IBAN IT07 I062 2512 18610000 0000 183 con la seguentecausale: Raccolta fondi “Aspet­tando il Tiepolo”.

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Ospedale di Schiavonia: si amplial'offerta dei servizi in Ostetricia

Cresce l'offerta dei servizidi Ostetrica all'Ospedale

Madre Teresa di Calcutta: è di­sponibile da qualche tempo in­fatti anche la possibilità di ef­fettuare lo screening morfolo­gico attraverso l'analisi del DNAfetale, tramite prelievo del san­gue materno. “Questa proce­dura ­ sottolinea il dott. PaoloLucio Tumaini, direttore del­l'U.O.C. Ostetricia e Ginecolo­gia dell'Ulss 17 ­ rappresentaun'alternativa alla villocentesi,rispetto alla quale garantisce lamedesima accuratezza di risul­tato e allo stesso tempo è piùsicura, in quanto come noto inletteratura la biopsia della pla­centa presenta un rischio diaborto compreso tra lo 0,8 e il2% dei casi. Inoltre, prima del­l'esame viene effettuata unavera e propria consulenza ge­netica, a cura di una genetista,per l'individuazione e selezionedi casi potenzialmente a rischioa seguito di predisposizioni fa­miliari o altri fattori, per i quali

dal dott. Lamberto Padovan.Sempre all'insegna della li­

bertà di scelta della donna è poil'offerta relativa alle modalitàdi gestione del travaglio e delparto, che possono avvenire inmolteplici posizioni ed anche inacqua.

E dopo il parto, le donne pos­sono constare su standard diaccoglienza tra i più elevati, constanze di degenza esclusiva­mente da uno o due posti lettola possibilità di rooming­in 24ore su 24. In pratica, le madriche lo richiedono (in alternativarimane attiva l’organizzazionetradizionale) possono trascor­rere tutto il tempo del ricoveroimmediatamente successivo alparto insieme al neonato, po­tendo contare su un’assistenzacostante del personale del re­parto neo­natale. “Questo ­spiega il dott. Tumaini ­ con­sente di evitare periodi di sepa­razione tra la mamma e il bam­bino, tra i quali viene quindi acrearsi fin da subito un legamepiù stretto, in un ambiente pro­tetto”. In questo modo vieneincentivato innanzi tutto l’allat­tamento, che numerosi studiscientifici internazionali dimo­strano essere un elemento a fa­vore sia della salute dellamamma, sia del bambino e del­l'adulto che quel bambino di­venterà, aiutandolo a prevenirealcune malattie come quellecardiovascolari, il diabete e l’o­besità. Parallelamente, viene

ai tradizionali esami sul DNA fe­tale vengono richiesti ulteriorie più specifici accertamenti”.

Parallelamente, la disponibi­lità di una diagnostica strumen­tale avanzata garantisce inoltrei più elevati standard di affida­bilità nello svolgimento delleecografie morfologiche.

“La sicurezza del neonato ­sintetizza la dott.ssa Silvia Pie­rotti, Direttore Sanitario del­l'Ulss 17 ­ è una priorità allaquale dedichiamo la massimaattenzione, non solo in tutte lefasi del parto ma anche nell'of­ferta della diagnostica prena­tale. E accanto alla sicurezza,l'altro grande tema sul qualepuntiamo è il comfort e la tran­quillità della donna durante iltravaglio e dopo il parto, grazieanche alle dotazioni di assolutorilievo dell'Ospedale Madre Te­resa di Calcutta in termini dispazi e ausili”.

Partoanalgesia H24e rooming­in 24 ore

Su questo fronte, il principioalla base dell'offerta dei serviziè quello della massima libertàdi scelta. E questo a partiredalla disponibilità della partoa­nalgesia (più comunementenota come "epidurale") 24 oresu 24, anche il sabato e la do­menica, grazie anche al grandeimpegno dello staff dell'UnitàOperativa Complessa di Ane­stesia e Rianimazione diretta

potenziata l’autonomia ma­terna, riducendo le difficoltàche ogni mamma può incon­trare dopo le dimissioni, so­prattutto se è alla sua primamaternità.

L'offerta dei servizinel territorio

Il parto in ospedale è solo ilmomento culminante di unpercorso di prevenzione, infor­mazione e assistenza più ampioche accompagna le donne intutte le fasi della gravidanza enon solo, con un ruolo fonda­mentale affidato ai servizi terri­toriali attraverso i ConsultoriFamiliari presenti a Conselve,Este, Monselice e Montagnana.Oltre all'attività di informa­zione e consulenza, qui ven­gono svolte direttamente leecografie del 1° e 3° trimestre,alle quali si affianca l'offerta diun supporto psicologico per lepazienti a rischio o minorenni.

Per le gravidanze a rischio, in­vece, è stato attivato uno speci­fico percorso assistenziale pro­tetto, attraverso la creazione diun Ambulatorio dedicato, nelquale vengono svolti tra le altrecose anche gli approfondimentidiagnostici di 2° livello.

ATTUALITÀ

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Istat: un italiano su 4 è a rischio povertà!La quota di soggetti borderline è la più alta dal 2004. Il reddito delle famiglie benestanti è passato da 4,6 a 4,9 volte quellodelle più indigenti. Nello stesso periodo è cresciuto del 15% il numero degli italiani che hanno lasciato il Paese.

Aumentano i poveri, so­prattutto tra le famiglie

numerose. In pratica sono più diun italiano su quattro. Cresce laforbice tra chi sta meglio e chista peggio. E la crisi ha bruciato il12% della ricchezza. L’analisi del­l’Istat fotografa così le condizionidi vita degli italiani nel 2015 e ilreddito delle famiglie nel 2014.Entrando nei dettagli dell’inda­gine, il 28,7% di italiani (pocomeno di 17 milioni e mezzo) vivea rischio povertà o esclusionesociale. È la percentuale più altada quando, nel 2004, si è iniziatoa fare questa indagine. Esami­nando le condizioni di vita concriteri europei, se aumentano isoggetti a rischio povertà (dal

19,4% nel 2014 al 19,9), dimi­nuiscono quelli che vivono in fa­miglie a bassa intensità lavora­tiva (dal 12,1% all’11,7). Restapoi invariata la quota di personein famiglie gravemente depri­vate (11,5).

Le famiglie numeroseI problemi più grandi pesano

sulle spalle dei nuclei più nume­rosi o con stranieri: le personeche vivono in famiglie con cin­que o più componenti sonoquelle più a rischio di povertà oesclusione sociale e aumentanodal 40,2% del 2014 a 43,7 del2015. Questa quota sale al48,3% (dal 39,4) se si tratta dicoppie con tre o più figli e rag­

giunge il 51,2% (da 42,8) nellefamiglie con tre o più minori.Quando si tratta di stringere lacinghia, secondo l’Istat, in testaalle rinunce degli italiani ci sonoi tagli a una settimana di va­canza (47,3%), seguite dal rinviodi spese improvvise (39,9) supe­riori a 800 euro, ad esempio perla riparazione dell’auto, e dal­l’accumulo di bollette da pagare(14,9). C’è anche chi (il 17% delcampione) decide in inverno dispegnere i riscaldamenti casa­linghi. È preoccupante chel’11,8% degli intervistati indica,non per fare la dieta, la scelta diconcedersi un pasto proteicosolo ogni due giorni.

La distanzatra ricchi e poveri

Inoltre si allarga la forbice trachi sta meglio e chi sta peggio:le famiglie più ricche hanno unreddito che passa dal 2009 al2014 da 4,6 a 4,9 volte quellodelle famiglie più povere, ma lacrisi ha bruciato il 12% della ric­chezza. In termini assoluti il red­

dito netto medio di una famiglianel 2014, secondo gli espertidell’Istituto di statistica, è statodi 29.472 euro (circa 2.456 almese): la metà delle famiglie,però, in media non riesce a raci­molare più di 24.190 euro nettil’anno (2.016 al mese), dato so­stanzialmente stabile rispetto al2013. Il gruzzolo scende nelMezzogiorno a 20 mila l’anno(1.667 al mese). La dimostra­zione di una Italia spaccata ametà è in due cifre: il rischio dipovertà e esclusione sociale è il13,7% nella Provincia di Bolzanoe il 55,4% in Sicilia. Risulta poi arischio povertà chi vive in fami­glie “che nel 2014 avevano unreddito familiare equivalente in­feriore al 60% del reddito me­diano”. Tradotto: 9.508 euroannui per un nucleo con un soloadulto. E vista la situazione in­terna, chi può sceglie di cam­biare aria: continua a cresceretra 2014 e 2015 da 89 mila a 102mila unità (+15%) il numerodegli italiani che lasciano ilPaese.

PANORAMA

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Arriva il Natale! Consigli utili per restare in formaDicembre e gennaio sono mesi difficili per mantenere la forma fisica conquistata in mesi di duro lavoro. Le “tentazioni” e i tantiimpegni che sono propri del periodo inducono a saltare o a sospendere l’attività fisica. Niente di più sbagliato! Ecco una guidaragionata per coniugare al meglio le gioie delle feste natalizie con il mantenimento della forma fisica.

Per la ginnastica e la forma fisica imesi di dicembre (feste natalizie) e

gennaio (post­feste natalizie) sono noto­riamente i periodi più… difficili. In questidue mesi, infatti, si riduce sensibilmentel’allenamento fisico e si eccede, invece,con l’allenamento a tavola!

Dicembre ­ Visto che ci sono le festenatalizie, le cene, i regali, le feste in fami­glia e tante altre occasioni di svago, inquesto mese di solito si tende a saltarel’appuntamento con la piscina e la pale­stra. E’ un comportamento diffuso, che ifrequentatori delle nostre strutture spor­tive ammettono. In questo periodo è dif­ficile coniugare il mese di piscina o di pa­lestra con impegni e consuetudini chesono propri del periodo…

Niente però è più sbagliato! In 15giorni, tra il mancato allenamento e ilcambio di alimentazione (eccesso caloricoe non solo) si rischia di vanificare 3 mesidi lavoro!

Gennaio ­ Fino al 6­7 gennaio ci sono levacanze di natale, poi la befana, quindi ar­riva il 10 di gennaio… Cosa faccio? Inizio ametà gennaio? E’ questa la domanda chespesso ci si pone… Risposta quasi obbli­gata: inizio a febbraio.

Nulla di più sbagliato! Altro mese perso,e quindi butto via la fatica fatta da set­tembre a novembre. Eh sì, perché fareSport deve essere uno stile di vita, unmodo per stare meglio, abbinando unasana alimentazione (e qui il consiglio di ri­volgersi ad esperti) ad un’attività sportivacontinuativa e divertente.

Ebbene, questi 2 mesi sono i più disa­strosi per l’allenamento fisico, sia perché di

solito c’è un calo nella frequenza dei corsi acausa di mille impegni e preparativi chesono propri delle festività natalizie, maanche per l’alto numero di calorie che inquesti 2 mesi si ingeriscono. Le 2 cosemesse assieme sono una bomba deva­stante per il nostro fisico e rischiano dimandare all’aria il lavoro dei mesi prece­denti, dove ci eravamo fatti buoni propo­siti ed iniziato dei corsi in palestra o piscina.

CONSIGLI UTILI1 ­ CONTINUARE L’ATTIVITA’ FISICA,

non solo con i corsi scelti, ma anche fre­quentando qualche lezione in più, magariproprio nei giorni di FESTA con unascheda AEROBICA (e quindi scegliere ilcentro sportivo che per le FESTE rimaneAPERTO), in modo tale da BRUCIARE LECALORIE che inevitabilmente si ingeri­scono in più in questo periodo.

2 ­ EVITARE gli eccessi CALORICI senzaperò rinunciare ai festeggiamenti (qual­che fetta di panettone in meno e dosi difrutta secca non eccessive).

3 ­ Se a DICEMBRE ho seguito questiconsigli, a GENNAIO iniziare da subito (5­6­7 gennaio) la RIPRESA DELLA GINNASTICAO DEL NUOTO, continuando così il lavoroatletico senza avere cali e senza dover fa­ticare eccessivamente nella ripresa.

LA BILANCIA IN QUESTI MESI NONSARA’ più un INCUBO e per tornare o ri­manere in forma non dovrò più FARETROPPA FATICA.

NESSUNA DIETA DRASTICA, NESSUNAPRIVAZIONE, ma se continuo a fare sport(magari aumento l’intensità o la fre­quenza), dovrò solo stare attento­a allequantità di cibo.

ATTIVITA’ CONSIGLIATEIN QUESTI 2 MESIWALKING, SPINNING,AEROBICA, NUOTO,

ACQUAGYM, HYDROBIKE

Ma per quanto devo continuare?DEVO SOLO continuare la mia fre­

quenza alla piscina o alla palestra che giàfrequento (e se non faccio nulla: QUESTOè IL MESE GIUSTO PER INIZIARE, MAGARIFACENDOMI REGALARE UN ABBONA­MENTO IN PALESTRA O PISCINA).

E poi? Che fare? Continuare a faresport fino all’estate.BUONE FESTE E BUON SPORT A TUTTI!

* Insegnante di Educazione Fisica, Presidentedella Società Sportiva AMATORI NUOTO SSDe direttore tecnico­gestore della Piscina Co­munale di Monselice e della Palestra CA­NOVA SPORT di Saletto di Montagnana.

Marco Canova

di *Marco Canova

www.canovasport.it [email protected]

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Dermatologia e medicinaestetica… amiche per la pelle!

Con le moderne tecniche, il confine è sempre più stretto. Oggi apparire, o meglio essere più giovani,con una pelle più fresca, luminosa e tonica è davvero possibile. Ce lo spiega la dottoressa MonicaGallo, dermatologa di riferimento presso il poliambulatorio AFFIDEA DELTA MEDICA di Monselice.

La pelle può essere conside­rata una tela su cui si rac­

conta una storia: quella della no­stra vita. L'incedere degli anni, glieventi traumatici subiti neltempo e le malattie del nostrocorpo sono tutte lì in segni mi­nuti, a volte, in macchie o solchipiù evidenti, in altre. Una scienzarecente, la “psiconeuroimmuno­logia” ci dice che aiutare un pa­ziente a vivere meglio con la suaimmagine corporea, aiuta il suoequilibrio psichico portando aun’ottimizzazione delle funzionisia nervose, che immunitarie delcorpo. Dell’argomento pelle edelle nuove “frontiere” che lo ri­guardano, ne parliamo con ladottoressa Monica Gallo, derma­tologa di riferimento presso ilpoliambulatorio AFFIDEA DELTAMEDICA di Monselice.

Dottoressa Gallo, volendo“inquadrare” la cute e il ruolodel dermatologo?

“La cute subisce numerosicambiamenti negli anni, tra iquali la riduzione di spessore, dielasticità, la comparsa di irrego­larità della trama, di grinze erughe, di vasi ematici dilatati, lavariazione di colore, la variazionenella distribuzione dei peli, laperdita di volume e di lineamentitipici della giovinezza, comeguance piene e rotondeggianti.L'invecchiamento inizia già a 20anni, ma i suoi segni diventanopiù evidenti a seconda della ge­netica e dello stato di salute ge­nerale dell'organismo; anche imuscoli si atrofizzano fino al 50%, i legamenti si indeboliscono eil tessuto adiposo perde volume,scivolando verso il basso. Ne de­riva che si assiste, in sintesi, alla

La via migliore per ottenerela massima efficacia da questitrattamenti?

“La mia esperienza dice che ri­sulta fondamentale associare,sempre, di supporto al tratta­mento ambulatoriale, un cor­retto trattamento dermocosme­tico e nutriceutico per via orale adomicilio che agisca sui fattoricausali oltreché sintomatici,dando così indicazioni sullo stiledi vita migliore”.

Nella moderna dermatologiasi parla sempre più frequente­mente di “bioristruttura­zione”…

“La bioristrutturazione rap­presenta il trattamento elettivoper reintegrare quelle sostanzeche il nostro organismo non rie­sce più a produrre in quantitàadeguata, come l'acido ialuro­nico, alcuni aminoacidi e polinu­cleotidi. Con questa tecnica, lesostanze in questione vengonoiniettate per via mesoterapicamediante sottili aghi nel derma,stimolando così il ricambio cel­lulare e fornendo anche un’a­zione di protezione nei confrontidei danni prodotti dai radicali li­beri del fumo, dal danno solare edall'inquinamento atmosferico”.

In primis, dove sta l’effetto“magico” di questo tratta­mento?

“Questo trattamento curativopermette all’acido ialuronico dilegare grandi quantità d’acqua edi idratare in profondità la cute,favorendo così la produzione dinuovo collagene e stimolandotutti i processi di riparazione tis­sutale. Questo trattamentoviene indicato ai soggetti concute secca, stanca e opaca, sog­getti con cute sottoposta a pro­lungata esposizione solare elampade UV, o per preparare lacute all'esposizione solare. Nel­l'immediato si ottiene un leg­gero ‘effetto lifting’ e la cute ap­pare più distesa, le rughe ap­paiano visibilmente attenuate ela pelle più compatta e turgida altatto, mentre i risultati più evi­denti si manifestano nell'arco diqualche settimana e prose­guono nel tempo”.

L’età migliore per questotrattamento?

riduzione dei volumi e al rilassa­mento di tutta la cute, con con­seguente avvizzimento”.

A questo proposito, mi risultache l’acido ialuronico giochi ungrande ruolo…

“Sì, la diminuzione di acido ia­luronico nel derma è una dellecause più importanti dell'invec­chiamento cutaneo, in quantoquesta sostanza è in gran parteresponsabile dell'idratazione edella sintesi di nuovo collagene”.

Dottoressa, nello specifico,qual è il ruolo del dermatologo?

“Al dermatologo spetta ilcompito di intervenire sullecause dell'invecchiamento cuta­neo e non solo sui suoi effetti.Deve saper interpretare i segniche la pelle ci mostra: sia comespia di possibili malattie sistemi­che e di organi interni, sia perprevenire l'invecchiamento ge­nerale”.

E’ esatto dire che in termini dirisposte e trattamenti, questadisciplina medica ha compiutonegli ultimi anni degli enormipassi in avanti?

“Sì, sul fronte dei segni lasciatidal tempo, la moderna derma­tologia oggi può molto. Per farealcuni esempi: a fianco dei trat­tamenti correttivi per riempirevolumi e rughe con filler e fili ditrazione, ci sono le innovativetecnologie laser e luce pulsataper tonificare i tessuti cutanei. Eancora: le nuove metodiche diesfoliazione e la levigatura peraumentare la luminosità e l'u­niformità del colorito cutaneo.Nonché i trattamenti mesotera­pici drenanti e lipolitici, e la ‘car­bossiterapia’ per rivascolarizzaree ossigenare la cute”.

“Non c’è un’età specifica perpotersi sottoporre a trattamentidi bioristrutturazione cutanea.Essa è adatta a soggetti che, puravendo una pelle ancora gio­vane, intendono curarla e idra­tarla in profondità, o proteggerlae preparala ad altri interventi didermoestetica, oltreché in queisoggetti che iniziano a vedere leprime rughe”.

Dottoressa Gallo cos’è la“Carbossiterapia”?

“ La Carbossiterapia è una re­cente tecnica di bioristruttura­zione cutanea. E’ una già nota evalida metodica di trattamentodella cellulite e dei disturbi cir­colatori, recentemente adottataper il trattamento delle lassitàcorporee del viso e del corpo,delle smagliature e cicatrici. Latecnica consente la sommini­strazione, nelle zone interes­sate, di un gas medicale a ces­sione controllata, l'anidride car­bonica, sempre per via mesote­rapica mediante aghi sottilissimi.In questo modo viene riattivatoil microcircolo e il metabolismocellulare, aumentando quindil'ossigenazione della pelle e ilturgore stesso. Vengono altresìtonificati i vasi linfatici, con smal­timento di scorie e gonfiori, eper questo trova indicazionenella correzione e prevenzionedelle occhiaie. Entrambi i tratta­menti si eseguono in ambulato­rio, secondo un protocollo per­sonalizzato di un ciclo di sedutee consentono la ripresa imme­diata dell'attività lavorativa”.

In estrema sintesi, la pelle perla dermatologa Monica Gallo?

“La pelle rappresenta un im­portante organo di comunica­zione con il mondo esterno. Perpensare di migliorare i segni chel'invecchiamento cutaneo ci mo­stra, occorre prima di tutto pre­venire e curare la pelle stessa”.

Dott.ssa Monica Gallo

SALUTE

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