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Evasion, 18 dicembre 2011

Date post: 22-Mar-2016
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blog del libero pensiero
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EVASION 1 BLOG DEL LIBERO PENSIERO Sommario 18 dicembre 2011 Segnalazioni………………………………………………………………………………… Emozioni di Gianni Donaudi………………………………………………………………. L’Opinione di Marco Lombardi ……………………………………………………………. Storia e Fumetti di Marco Pugacioff………………………………………………………… Satira Murale…………………………………..…………………………..………………..…
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EVASION 1

BLOG DEL LIBERO PENSIERO

Sommario 18 dicembre 2011 Segnalazioni………………………………………………………………………………… Emozioni di Gianni Donaudi………………………………………………………………. L’Opinione di Marco Lombardi ……………………………………………………………. Storia e Fumetti di Marco Pugacioff………………………………………………………… Satira Murale…………………………………..…………………………..………………..…

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SEGNALAZIONI

Editoriale

Mario ARNOLDI

Natale 2011 “LA VITA E LA MORTE SI COMBATTONO IN UN CONFLITTO ESTREMO”

Appariva, all’inizio di questo mese natalizio, la notizia che era nata la settemiliardesima persona sulla terra. Notizia secondaria, accanto a tante altre ritenute più importanti: quanti bambini nascono ogni giorno!

Ma ad una riflessione più attenta il fatto è ricco di spunti. Le reazioni del pubblico di ogni fascia d’età, di sesso, di condizione sono moltissime.

C’è chi appunto banalizza la cosa come fatto quotidiano, anzi di ogni istante, chi dice che siamo troppi al mondo e presto le risorse non basteranno più per tutti, chi

ricorda con rammarico che ogni persona nasce con un tot di debito, che cambia col mutare quotidiano

degli indici finanziari, chi dice che ogni nascita è una gioia oppure un’avventura troppo rischiosa

se non una disgrazia, eccetera.

(segue sul cartaceo)

Christian Albini –

Strade verso Dio:

la proposta di Vito Mancuso

La tesi di Vito Mancuso nel libro Io e Dio. Una guida dei perplessi (Garzanti) è che la fede non si deve basare sull’autorità, ma sull’autenticità. Quindi, non si può fondare sulla Bibbia e sulla Chiesa. È l’Io che trova Dio. Ciò che mi definisce come uomo è interiore

a me stesso, scrive Mancuso. Un principio di autenticità che è all’origine del bene morale dentro la persona umana, ma subito

aggiunge che lo stesso principio è anche all’origine del mondo fisico. E che si è manifestato

supremamente in Gesù. (segue)

Servizio biblico

Franco BARBERO – L’incontro che crea una svolta

(Giovanni 1,35-42)

Ci troviamo posti di fronte ad un “quadro scenico” di grande effetto e pieno di movimento. Domande, dialoghi, sguardi intensi, intrecci... Tutto dà vita a questo inizio del gruppo dei dodici. L’Autore del quarto vangelo è un provetto “pittore” e costruisce trame e tele di vivacissimi

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colori. La sua intenzione, come sappiamo,

spesso non è quella di fornirci una cronaca dettagliata dei fatti, ma di usare la sua genialità narrativa per trasmetterci un messaggio.

Racconti diversi

È sufficiente un pizzico di memoria per annotare, vangeli alla mano, che Marco, Matteo e Luca raccontano la nascita del primitivo nucleo dei Dodici in modo totalmente diverso. Lo stesso luogo è diverso. Nei tre vangeli sinottici i primi discepoli sono rappresentati come pescatori che abbandonano le loro barche per seguire Gesù che li chiama con un invito pressante, quasi un imperativo. Qui i primi

discepoli sono già alla scuola di Giovanni Battista, sono già occupati e coinvolti nella via profetica della ricerca di Dio. Secondo la versione del Vangelo di Giovanni è lo stesso Battista che indica a due dei suoi discepoli la persona di Gesù, come per invitarli a “passare” alla sequela del nazareno. (segue sul cartaceo)

Tempi di Fraternita’

donne e uomini in ricerca e confronto comunitario

Autorizzazione del Tribunale di Torino n. 2448 dell’11/11/1974

Direttore responsabile Brunetto Salvarani

sito web: www.tempidifraternita.it

posta: [email protected]

25 Novembre 2011 giornata mondiale contro la violenza sulle donne il collettivo LGBTQ Cime di Queer e il collettivo femminista Clitoridee hanno presidiato Piazza San Ferdinando. In Piazza San Ferdinando hanno dato vita ad un Flah mob per poi partire in corteo per il centro della città. Reggiseni volanti, cartelli, blocchi stradali e musica hanno coinvolto la città. La manifestazione è terminata nel centro storico di Bari dove i manifestanti hanno partecipato al Preview Party del bari Queer Festival che si e tenuto a Bari dal primo al quattro Dicembre.

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[email protected]

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EMOZIONI di Gianni Donaudi

Recensione Marsala e l’unità d’Italia a cura di Natale Musarra ( 1) di Carmelo R. Viola Si tratta di un volumone di ben 568 pagine fitte, scritte con caratteri minuscoli, pubblicato in occasione del 150mo anniversario dell’impresa di Garibaldi ovvero dello Sbarco dei Mille a Marsala, città che ne è orgogliosa. Il lavoro, che contiene per almeno il 95%

1 Marsala e l’Unità d’Italia a cura di Natale Musarra – Centro Internazionale Studi Risorgimentali Garibaldini – Città di Marsala – Pagg. 568 – Quaderno n.ro 9 di Studi Garibaldini – maggio, 2010 – Marsala (TR) -

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dei documenti inediti, pescati in una serie di archivi, pubblici o privati, poteva essere opera, senz’altro meritoria, solo di uno che ama la verità e la memoria storica: mi riferisco al valente anarchico, storico e pubblicista, Natale Musarra, della cui amicizia e frequentazione mi sento onorato. Se come militante malatestiano, è impegnato a distruggere (si fa per dire) ogni e qualsiasi Stato, come storico si lascia attribuire dal Sindaco di Marsala, che lo ringrazia in apertura, il merito di avere contribuito a conoscere meglio lo Sbarco di Garibaldi e dei Mille ai fini della “formazione dello Stato unitario”. Messa a tacere questa curiosità aneddotica, incombe anche a noi il compito di valutare l’impresa davvero improba del Musarra, che ha scandagliato con attenzione certosina tutti gli scaffali, che si è trovati davanti, portando alla luce anche notizie apparentemente meno significative purché, in un modo o in un altro, in piccola o grande misura, attinenti alla complessa e ben diversa impresa garibaldina in Sicilia. Sappiamo come e quanto contrastanti siano le opinioni circa Garibaldi, perfino come persona, che a scuola abbiamo imparato a conoscere come l’”eroe dei due mondi”. Per alcuni sarebbe stato solo un avventuriero, attratto dai piaceri del potere, mentre i suoi Mille sarebbero stati anche dediti allo stupro e agli arbìtri, una vera e propria “feccia”, un’accozzaglia di ex galeotti e di delinquenti comuni. Sappiamo come e quanto diverse siano le opinioni anche relativamente ai Borboni, per alcuni amministratori saggi e giusti, per altri dediti allo sperpero e alla prepotenza. Ad Acireale (Catania) c’è ancora un filoborbonico così entusiasta e fedele da avere creato una specie di sodalizio per l’appunto borbonico per quanto strano possa sembrare. Di parere discreto è – documenti alla mano – il nostro Musarra secondo cui – l’ho sentito anche dalla sua viva voce - i circa millecento uomini di Garibaldi sarebbero stati soggetti scelti per

un’impresa organica, molto spesso anche persone titolate e di cultura. Naturalmente è il promotore, che li ha organizzati. Tuttavia, il Curatore, nella sua ampia “Introduzione”, non si lascia prendere la mano da sentimenti di ammirazione personale ma conserva il rigore dell’oggettività dello storico lasciando parlare i documenti. Così, dice della spedizione dei Mille come di “momento più alto del processo di unificazione nazionale”. Forse avrebbe voluto dire anche – ma non l’ha detto – di “unificazione statale”, tenuto conto che l’unificazione nazionale, a dire il vero, non è ancora avvenuta e forse non avverrà mai se si tiene conto dell’indipendentismo siciliano e della Lega padana – dei due poli, Sud e Nord, che sono in tendenza centrifuga, ma forse la sua condizione di anarchico gliel’ha sconsigliato. C’è chi sostiene che Garibaldi in fondo consegnò la Sicilia alla Dinastia Sabauda e chi si chiede perché mai l’unificazione non sarebbe dovuta avvenire dal Meridione in su. Ma Musarra procede per la sua strada e lascia la parola ai fatti secondo i quali, paradossalmente, dallo “sbarco a Marsala” ” prende l’avvio il “processo di dissoluzione del concetto unitario”. Per questo “La venuta di Garibaldi in Sicilia precipitò l’ora della rivoluzione”. Musarra parla di “dispotismo borbonico”, dice che “Marsala fu fra quei comuni che più si rallegrarono alle vicende del ‘48” e accenna al “tributo di fedeltà e di omaggio che la città doveva alla dinastia sabauda”. “La rivoluzione del ’60 – scrive ancora, e siamo al punto – fu una rivoluzione di popolo”. Il Curatore non si tira indietro quando deve entrare nel merito del protagonista. “Garibaldi cominciò ad esercitare i pieni poteri anche nelle più minute cose e a rivendicare a sé ogni decisione” e più avanti “Garibaldi (…) sorprese tutti con i suoi scatti d’intolleranza, e talvolta d’irascibilità nei confronti delle pur piccole decisioni che non prevenissero o fossero autorizzate

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da lui”. Questo comportamento si attirò delle resistenze anche da parte dello stesso Crispi, collaboratore. La sconfinata mole di documenti, raccolti dal Musarra fanno conoscere, a chi la ha pazienza di leggere, un’infinità di fatti minuti e di dettagli annessi ma non toglie il dubbio circa l’effettivo stato d’animo dell’uomo Garibaldi, laico certamente ed antipapale, ma tuttavia alle prese con il potere, croce e delizia. Con quello strumento di cui, checché ne dicano anarchici saggi ed onesti come Musarra, l’uomo non può fare a meno. Il che significa che qualcuno deve pur gestirlo, il potere. Così, in una situazione di caos questo qualcuno può farla anche da padrone-salvatore. Ed è quello che deve avere fatto, come sapeva farlo, s’intende, Giuseppe Garibaldi.

Si ha un bel dire – ed io lo faccio in nome della mia biologia del sociale - che non è possibile vedere dove finisca la politica e cominci la psichiatria, dove finisca l’utilità sociale e cominci l’interesse personale. Musarra potrebbe essere contento, pertanto, di un Garibaldi, abusatore del potere e quindi denigratore dello stesso. Ma ciò non toglie nulla alla necessità biologic

a del potere stesso. Non ci rimane che prendere atto che Garibaldi diede solo il primo colpo di bacchetta per avviare la formazione dello Stato unitario, con l’autocrazia dei Savoia, con la monarchia costituzionale e, infine, con la costituzione repubblicana, ovvero con una formula (quella attuale), che serve solo a coprire il caos dei poteri e che ci riporta al Medioevo e quindi alla Sicilia garibaldina. L’impresa di Garibaldi, indipendentemente dalla sua consistenza strutturale ed umana, è certamente servita e, alla luce di ciò che è avvenuto dopo, è ozioso pesare i pro e i contro.

Il lavoro del Musarra serve certamente a portare lustro al Comune di Marsala (medaglia d’oro al valor civile), che si vanta di essere stato il punto nevralgico dei Mille, che occuparono via via tutti i Comuni dell’Isola, sottraendoli al

governo (per alcuni giogo) borbonico convertendoli alla sudditanza sabauda. Secondo il prof. Romano Ugolini, presidente del Centro Internazionale di Studi Risorgimentali Garibaldini (C.I.S.R.G.), per conto del quale Natale Musarra da tempo elabora un’indagine di archivio, nella nota di ringraziamento a questo, ritiene che l’impresa di Garibaldi sia servita all’unificazione del Regno d’Italia.

Per quanto detto io personalmente non ho motivo di goderne se non fosse per lo spirito altamente anticlericale e autorevole del protagonista, ma ciò non m’impedisce di augurare fortuna a questa miniera di notizie autentiche perché anch’io, come il Musarra, amo la verità storica.

Nel Cap. IX,“L’opposizione al nuovo Stato”, il Curatore parla della “generale carenza di partecipazione democratica alla costruzione del nuovo Stato”, del che pare non compiacersi e riporta alcune pagine del “Catechismo politico” di tale Luigi Marianni di Brescia, “uno dei primi testi - specifica – di socialismo libertario diffuso in Sicilia”. Il Marianni venne ingiustamente scambiato per un volgare oppositore e come tale arrestato e perfino maltrattato. Il marasma non è una novità…

Il catechismo di Marianni, che oggi sarebbe probabilmente un socialista o un anarchico, ci riporta ad una concezione deista-idealista, dove non c’è posto per la dimensione economica, che verrà introdotta da Marx. L’uomo risulta essere stato creato da Dio, libero e soggetto solo alle leggi naturali, che sono l’ “ordine regolare e invariabile prescritto dalla natura per la conservazione dell’universo e di ogni essere creato”. Il diritto ci riporta alla concezione di giustizia e consiste nella “virtù di dare ad ognuno quello che gli appartiene” – il che ci appare scientificamente corretto.

Il Marianni ci parla anche dei doveri dell’uomo, il più importante dei quali è il non far male a nessuno. Quanto al popolo “solo è sovrano a sé

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medesimo”. La rivoluzione è legittima per liberare un popolo dalla schiavitù. La libertà viene regolata dalla legge naturale e di giustizia universale. “La vera felicità d’un popolo consiste nell’amare la libertà”.”Il miglior modo di servire Dio, base di tutte le religioni (è) amare la libertà e servire la patria” (pag. 456 e seguenti).

Segue il decimo ed ultimo capitolo “La fine di un’epoca”, che riproponiamo con le stesse parole, non certo entusiaste, dello stesso Musarra: “Con la morte in duello di Andrea D’Anna [cospiratore marsalese, inteso Nené] si chiude emblematicamente per Marsala l’epoca delle rivoluzioni. Le speranze suscitate dallo sbarco di Garibaldi sono andate quasi tutte deluse (…). Alla fine, di tante passioni non rimane che l’oblio che, con questa pubblicazione speriamo di avere contribuito a rischiarare”. Vorrei dire che lo stesso Curatore ha chiuso con una nota poetica, che ci commuove e che riscatta la stessa ambiguità e caducità del fenomeno Garibaldi in una Sicilia, che ancora attende un vero e proprio riscatto e non solo dalla mafia, figlia primogenita del capitalismo.

Il volume riproduce anche foto e documenti, dati statistici dell’epoca ed una raccolta davvero inedita e sorprendente di “inni garibaldini”, in lingua e in dialetto. Riproduce anche articoli di stampa ed una quantità imprecisata di trame epistolari ed è dotato di un nutrito “Indice ragionato”.

Carmelo R. Viola

(Marsala-Musarra – 10.07.10 – 2622)

L’OPINIONE di Marco Lombardi

Il Totem

Considerando che evocare un totem non è di per sé un fatto negativo, ma anzi può aiutare a superare momenti di crisi profonda, c'è poco da stupirsi se nel demolirlo chi lo venera reagisca in malo modo. Evidente il riferimento all'articolo 18 e alle dichiarazioni del Ministro Fornero. La posta in gioco nel processo di riforma del mercato del lavoro non è però la laicizzazione del movimento dei lavoratori dalle ideologie maturate in epoca fordista. Impattando tali disquisizioni teoriche con le esistenze concrete, si tratta infatti di capire se il lavoratore, come identità e come status, è ancora membro di un popolo o al contrario il residuato di una comunità ritiratasi nella propria riserva indiana. Visto il tipo di iscritti ai sindacati, in grande maggioranza pensionati, il dubbio è lecito.

Quanti degli attuali occupati sarebbero disposti a rompere ogni

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trattativa con il decisore pubblico in difesa del totem “articolo 18”? Le opinioni si sprecano. Sta di fatto che in un paese dove il 95% delle imprese ha meno di 10 addetti e circa due terzi ha dimensione individuale, circa la metà degli occupati lavora comunque in aziende soggette al vincolo della giusta causa in materia di licenziamenti. Si tratta, grossomodo, di 8 milioni di persone che, con il loro stipendio, assicurano peraltro il sostentamento a buona parte della popolazione inattiva, in forma di carico familiare e contribuzione previdenziale. Segare il totem, insomma, potrebbe sollevare una pesante frattura sociale, in termini di platea degli interessati e di toni della protesta. Ma qui necessitano ulteriori considerazioni.

La prima è che il totem, piuttosto che abbattuto, potrebbe essere rimodellato, passando dalla scure allo scalpello dello scultore. D'altronde, a legislazione vigente, la contrattazione aziendale può già derogare a tutte le norme nazionali in materia di lavoro, ivi comprese quelle sui licenziamenti: è il contenuto dell'articolo 8 della manovra di agosto, che, eccetto la CGIL (pungolata all'interno dalla FIOM), i sindacati digerirono senza batter ciglio. Non solo, le tre sigle più rappresentative avevano già siglato un patto con Confindustria, avallato dall'ex ministro Sacconi, che prevedeva la violazione della giusta causa da parte di aziende in crisi che proponessero un adeguato piano di investimenti. Un patto nato per tenere dentro al sistema delle relazioni Marchionne, obiettivo poi mancato.

La seconda considerazione riguarda il presente dei lavoratori che godono della tutela – per favore non la si chiami privilegio, perché sa davvero di presa in giro – dell'articolo 18. Si tratta per lo più di occupati di lungo corso nella stessa unità produttiva, appartenenti in gran

parte ai settori dell'industria e dei servizi: proprio i due dove si concentra il ricorso alla cassa integrazione, che, secondo le previsioni, entro la fine dell'anno potrebbe sfondare quota 100 milioni di ore. Detto in termini brutali, la giusta causa è in questi casi sì giuridicamente garantita, ma di fatto sospesa al vincolo bilancio dell'INPS. Ne sia un esempio il modello Termini Imerese, dove circa 700 “dipendenti” riceveranno gli incentivi di mobilità fino all'età del pensionamento. Verrebbe da chiedersi cosa cambierebbe se queste persone, piuttosto che ricadere nella tutela previdenziale in quanto ancora lavoratori garantiti, ricadessero sotto quella sociale in quanto individui titolari di un diritto universale al reddito minimo di inserimento.

La terza considerazione riguarda l'universo dei nuovi assunti, che sono in maggioranza giovani, ma non solo. Chi accede oggi ad un nuovo rapporto di lavoro ricade nella miriade di contratti flessibili, che offrono al datore di lavoro il massimo della convenienza e, lo si dica senza eufemismi, ricattabilità. Salvo eccezioni legate forse più al contesto geografico che al settore di attività, le nuove assunzioni subiscono tentacoli che si chiamano contratto a progetto, lavoro interinale, partita IVA, contratto intermittente o a chiamata e così via. Una gamma variegatissima che ha un comune denominatore la piovra della precarietà. Un precariato che mette poi a repentaglio la tenuta del sistema previdenziale e fiscale, poiché l'esiguità delle trattenute rispetto allo stipendio netto mette in crisi il bilanciamento tra entrate e spese dello Stato. Tutto ciò si traduce in tagli alle prestazioni anche essenziali, tra cui proprio la cassa integrazione, ma anche in compensazioni alternative come l'introduzione di nuove imposte o l'aumento dei ticket sanitari. E' evidente

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che la partita delle nuove assunzioni non può continuare a giocarsi prolungando all'infinito i tempi di recupero, bisogna che un arbitro mandi le controparti negli spogliatoi e si inizi il secondo tempo con più energie e nuovi schemi di gioco.

Si potrebbe andare oltre, poiché tanti sono i temi da trattare, ma è chiaro che prima di accalcarsi attorno al totem dell'articolo 18 si dovrà riflettere con cura sulle suddette tre questioni: un'analisi esaustiva della normativa in materia di lavoro, a partire dalle recenti misure negoziali e legislative in materia di licenziamenti; la pesatura effettiva degli attuali lavoratori garantiti, al netto dei sospesi in virtù della cassa integrazione e alla luce delle prospettive di sviluppo della media e grande impresa italiana; una valutazione sulle nuove posizioni occupazionali, siano esse all'inizio o nel bel mezzo della carriera lavorativa, in termini di precarietà delle condizioni contrattuali e di ammanco di risorse per l'Erario. Bisognerebbe davvero mettere allo studio una nuova formula giuridica ed economica accettata innanzitutto da chi assume, poiché chi cerca lavoro, è triste dirlo, oggi ha poco da scegliere. Forse la strada da percorrere è quella del contratto unico, con garanzie e livelli retributivi crescenti, ma non si dica di ancorarli alla produttività, un concetto ancora ignoto nella cultura imprenditoriale italiana (figurarsi poi misurarlo). Una cosa è certa, senza un forte senso di responsabilità sociale da parte delle organizzazioni che si troveranno a gestire il prezioso patrimonio dello scontento, ma allo stesso tempo anche di realismo e lungimiranza da parte delle forze produttive, il rischio è di depauperare ulteriormente il capitale civico ed economico del paese.

Marco Lombardi

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Difendere l'equità sociale non è ostruzionismo

La settimana scorsa, al supermercato, ho incontrato un amico che avevo perso di vista da tempo. Ha trentaquattro anni e passa da un lavoro precario all'altro. Ad oggi ha accumulato pochissimi anni contributivi, buona parte delle trattenute nella sua busta paga, o notula a seconda delle situazioni, sono infatti confluite nel fondo generale, non avendo raggiunto la somma minima annuale ai fini del computo INPS. L'altro giorno ero invece dal gommaio, per acquistare un paio di catene da neve. Gli addetti, abbastanza giovani, tenevano un ritmo infernale – per fortuna loro il lavoro in officina non manca -, rigirandosi in spazi angusti, con un caos pazzesco e assordati dai botti dell'aria compressa. Mi chiedevo come facessero a resistere da mattina a sera, figurarsi poi mese dopo mese per altri trent'anni, nella migliore delle ipotesi. Di fronte a queste situazioni davvero non comprendo chi, nella prospettiva di un'ennesima dilatazione dei tempi di pensionamento, accusa sindacati e lavoratori di fare ostinata opposizione ideologica, difesa di privilegi anacronistici. Assurdo poi che, a sollevare queste obiezioni, siano spesso

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personaggi, dai manager agli esponenti politici, che tacciano di demagogia e caccia alle stregue qualunque ipotesi di riduzione dei loro faraonici (e quelli sì anacronistici) privilegi.

Marco Lombardi :::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::::

La politica che parla (e che tace) a sproposito

In questa fase di incertezze e sacrifici, con le parole recessione e default che oltrepassano la soglia del bisbigliato, non si aveva certo mancanza dei piazzisti della politica. Casomai è a quest'ultimi che la ribalta mancava.

Ecco dunque il preventivato ritorno sulla scena di Silvio Berlusconi, cui, secondo il fido Alfano, dovremmo addirittura chiedere scusa. Mo' me lo segno, direbbe Troisi e la citazione è lusinghiera, visto che si scade nel cabaret se a tuonare contro i sacrifici ipotizzati da Mario Monti è i leader di una coalizione che ha varato tre manovre finanziarie in

cinque mesi, cavando tanti denari ai meno abbienti e nemmeno un ragno dal buco.

Poteva poi una Lega Nord allo sfascio non lucrare sulle parole di Giorgio Napolitano in materia di cittadinanza? Secondo Tosi il conseguimento della cittadinanza italiana per nascita sul territorio e non per consanguineità, impedirebbe il rimpatrio dei genitori stranieri se irregolari. Tre parole a commento: non-è-vero. Per i cittadini provenienti da paesi della Comunità Europea, scontato il riferimento alla Romania, il problema neppure esiste, essendone prevista l'espulsione solo per motivi di ordine pubblico. Per gli extracomunitari è l'attuale legge in materia di immigrazione, la “Bossi-Fini” (due cognomi che dicono tutto), a prevedere per i genitori un permesso di soggiorno per assistenza minore: essi non possono essere espulsi finché il figlio è minorenne. Compiuta la maggiore età, il padre e la madre, se non in possesso di altro presupposto al rilascio del permesso di soggiorno, verrebbero espulsi comunque, a prescindere dalla cittadinanza del figlio.

La polemica della Lega è solo un polverone a fini elettorali, ma di polvere da sparo ora si tratta e sollevarla è da irresponsabili. Certo, altrettanto grave è che nessuno degli altri attori politici abbia replicato, anche solo con le semplici considerazioni di cui sopra.

Marco Lombardi

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Il bestiale carnevale italiano

In questa drammatica crisi sarà forse naturale per il paese dei mille campanili e delle altrettante maschere, perdersi e ritrovarsi in un amaro canto carnascialesco. Una sciapa commedia delle parti, rattoppata con equivoci, colpi di scena e bugie.

Non sarà canto del cigno, ma gracidar di ranocchi in attesa di un salvifico bacio principesco. Aspetteranno invano però l'azzurro cavaliere e, visti i precedenti dispotici assai poco illuminati, fatti salvi lontani fasti rinascimentali, tutto sommato un male non sarà. Le rane supereranno l'onda di piena balzando allora sulla groppa del porcellum, che al contrario dello scorpione pungiglione non ha e di cui, anzi, notoriamente non si butta via nulla. Tremino traditori e bulletti di cortile, perché sarà tutto un brandir di greggi bloccate, da destra a da manca, ciascuna marchiata con la propria bandiera. Ad accogliere le pecore smarrite saranno invece le oscure

stanze del macello: belino pure contro la mala sorte, proprio loro che fino a ieri col lupo giocavano beate. Si sgonfieranno i virili Maroni, salteranno anche Casini senza Fini, perché gennaio è alle porte e manca il tempo per issar nuovi vessilli, mentre la forca della maialis sbarra, che misura un quattro per cento, calerà letalmente su compagini di patroni disarmate delle preferenze in scheda.

Nel canto che si conclude ogni gregge adora il capobranco ed al tramonto segue l'alba di un giorno uguale al precedente, eppure tutto sembrerà diverso.

Marco Lombardi

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La morte del dittatore e l'indignazione delle masse

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E' forse malizioso correlare la morte di Gheddafi alla crisi finanziaria delle democrazie occidentali, tuttavia il dittatore viene abbattuto proprio quando gli USA accennano a defilarsi dalla coalizione dei volenterosi, con ovvi maggiori oneri per gli altri partner. Una combinazione già vista sul fronte Afghanistan, con la simultanea cattura, uccisione, cremazione e spargimento delle ceneri di Bin Laden. Due esecuzioni sommarie, prive di una versione storica accertata e certificate da filmati e fotogrammi di pessima qualità. Nell'epoca del dominio delle immagini e dell'evoluzione tecnica nella produzione delle stesse, c'è davvero da sospettare.

Oggi l'opinione pubblica non digerisce le spese militari miliardarie, quando lo standard di vita medio lambisce la soglia di povertà. Il pacifismo degli indignati, insomma, non sarebbe tanto una scelta etica, quanto per lo più una convenienza, un'esigenza che può spostare consensi al di là dell'appartenenza ideologica e di cui la politica deve dunque tener conto. Ci vorrebbero guerre lampo tali da garantire già nel breve periodo un ritorno economico tangibile dai cittadini, ma, premesso che per esperienza le guerre hanno il più delle volte durata ben più lunga di un lampo, questo svelerebbe l'ipocrisia delle così dette missioni di pace. Sarebbe come ammettere che la storia è rimasta ferma ai tempi della pietra, delle lotte a colpi di sassi e bastoni per accaparrarsi donne e risorse altrui (Kubrick docet).

Sta qui la forza (e la debolezza sotto altri punti di vista) dell'indignazione che oggi smuove le masse: non essere un movimento sociale, almeno nell'accezione tradizionale. Non fondarsi cioè una rete di organizzazioni accomunate da un'identità comune e da un'ideologia di base, ma consistere soprattutto in una variegata serie di scomode questioni imputate ai

governanti. Esso non pone alte immaginazioni di un mondo diverso, per lo più incomprensibili alle masse, ma il dilemma terra terra del pane quotidiano. Durerà forse una giornata questa fiamma di contestazione e non produrrà culture alternative, ma forse riuscirà ad imprimere cambiamenti concreti che mobilitazioni ben più strutturate non sono riuscite ad ottenere.

Marco Lombardi

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Storia e Fumetti di Marco Pugacioff

il "ciclo della carta":

Con gli stracci si fa la carta, con la carta si fanno i soldi, con i soldi si fanno le banche, con le banche si fanno i poveri, con i poveri si fanno gli stracci, con gli stracci si fa la carta...

e noialtri finiamo sempre...

da la padella a la brace!

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EVASION 13

Mi sa che è meglio leggersi un albo a fumetti di Tiramolla... almeno ce famo due risate!

Astronomo S. Sede, benvenuto agli alieni - 01 dicembre, 13:35

(ANSA) - LONDRA, 1 DIC - L'astronomo vaticano padre Guy Consolmagno ha dato il benvenuto a eventuali forme di vita extraterrestri e se incontrasse un alieno, sarebbe felice di battezzarlo. Alla vigilia del British Science Festival, padre Consolmagno ha detto al Daily Telegraph di sentirsi ''a suo agio'' con l'idea di forme di vita evoluta nello spazio ma che, a proposito del battesimo degli Ufo, glielo offrirebbe ''solo se me lo chiedono. Ogni entita', non importa quanti tentacoli abbia, puo' avere un'anima''.

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Corriere Adriatico – Venerdì 2 dicembre 2011

No alla catastrofe Per i Maya il mondo va avanti

Citta del Messico

Il 21 dicembre 2012 segna il ritorno di un dio, il passaggio a una nuova era, e non la fine del mondo: questo dice il calendario dei Maya, secondo uno studio diffuso dall'Istituto nazionale di storia e antropologia del Messico, condotto da esperti dell’università australiana di La Trobe, che spazza via in un soffio le teorie escatologiche, dalle profezie di tsunami a quelle di disastri inenarrabili di ogni genere. Gli specialisti Sven Gronemeyer e Barbara Macleod, che da anni sono concentrati nell’interpretazione dei segni grafici Maya tracciati su una stella di pietra trovata nella zona archeologica dei Tortuguero, nello stato messicano di Tabasco, ci permettono di tirare un sospiro di sollievo. II messaggio - spiegano - cita la data correlandola al passag­gio di una nuova era e al ri­torno del dio Bolon Yokte, divinità legata alla creazione e alla guerra. La parte finale del testo, che ha almeno 1300 an­ni, non

è leggibile perché la pietra col tempo si è rovinata, ma senza dubbio - dicono i due esperti - i geroglifici che si sono potuti tradurre si riferiscono alla fine del tredicesimo periodo di 400 anni, o a un ciclo di 5.125, che coincide col 21 dicembre 2012, giorno in cui termina la conta lunga del calendario, iniziata nel 3113 avanti Cristo. Secondo la visione di que­sto antico popolo, con la fine di ogni era (composta da 13 cicli di 400 anni, attualmente siamo nella terza) si completava un periodo della creazio­ne e ne iniziava uno nuovo. "La decodifica di questo testo ci permette una nuova interpretazione degli avvenimenti futuri. Invece di uno scenario catastrofico, una lettura più raffinata rivela una trama complessa - argomenta Gronemeyer. Secondo questa predizione il dio Bolon Yokte presiederà la nascita di una nuova era il 21-12-2012".

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Sì, perchè dico io dovemo esser tranquilli... Fidateve de un dio de la guerra!!!

Marco Pugacioff

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SATIRA MURALE

Buone notizie? I Duggar, famiglia americana di Springdale, in Arkansas, protagonista di un reality show, aspettano il 20.mo figlio. Come dice sempre Michelle, 45 anni, “lasciamo la nostra pianificazione familiare in mano a Dio”. Forse li faranno santi.

La mobilità brilla di Reims, in Francia In questa cittadina francese della regione Champagne-Ardenne, nei prossimi tre mesi verrà testato un autobus a bioetanolo ottenuto dalla raffinazione degli acini delle uve usate per produrre lo champagne. Dal tubo di scappamento usciranno solo rutti. (Fonte: Ecoblog)

257 kg di cocaina a Genova

La Guardia di Finanza li ha scoperti aprendo un carico di materiale elettrico già acceso. Sequestrato anche un kg di cocaina alla stazione ferroviaria di Genova Principe. Era nascosta nelle maniglie di due trolley scesi da soli da un treno. (Fonti: Ansa e il Secolo XIX)

Rapina a calzino armato Avete letto bene. Un uomo di Monroe County, in Florida, ha tentato di rapinare un fast food infilandosi un calzino marrone in un mano e facendo finta che fosse un'arma. Avrebbe funzionato se le pistole non fossero quasi tutte nere. Il direttore del locale gli ha detto di aspettare un attimo che andava a prendere le chiavi della cassaforte e ha allertato la Polizia. (Fonte: Palm Beach New Times)

Matrimoni tra persone dello stesso sesso Per la prima volta in Brasile il Tribunale Superiore di Giustizia (l'equivalente della nostra Corte di Cassazione) ha riconosciuto la legalità di un matrimonio civile tra due donne, Katia Ozorio e Leticia Perez, residenti nello Stato meridionale di Rio Grande do Sul. Questo garantisce alla coppia i diritti sull'eredità. La sentenza si applica solo a questa vicenda ma è destinata a fare giurisprudenza in futuri casi simili. (Fonte: Notiziario Aduc)

Niente pellicce a West Hollywood Il comune californiano è il primo negli Stati Uniti a vietare, dal 2013, la vendita di abbigliamento in pelle o pelliccia. E' stato anche il primo Comune a vietare il taglio delle unghie ai gatti e a riconoscere

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ufficialmente gli animali domestici come “compagni”.

La lista verde Greenpeace ha pubblicato la nuova “Guide to Greener Eletronics”, la guida sull'impatto ambientale delle aziende tecnologiche. Sulla base di criteri come l'impegno a favore dell'energia pulita, l'efficienza energetica dei prodotti, la scelta di evitare materiali pericolosi e l'utilizzo di materiali riciclati, la Hewlett Packard è l'azienda maggiormente amica dell'ambiente, seguita da Dell, Nokia e Apple al quarto posto. Nella lista nera la Toshiba e Rim della Blackberry. (Fonte: Punto-informatico.it, segnalata da Davide Calabria)

Il giorno del Grande Uno Venerdì 11 novembre 2011, l'11/11/11, la data palindroma per eccellenza. Qualcosa di simile si è verificato solo in pieno Medioevo, l'11 novembre 1111. Secondo alcuni questa data porta una sfiga pazzesca. C'è chi dice che l'11/11/11 sarà l'inizio della fine dei tempi, il preludio alla fine del mondo annunciata dai Maya. Altri pensano invece che sarà il giorno dell'ascensione dell'Umanità. La frequenza vibrazionale del nostro pianeta ci porterà ad

amare di più la vita e tutto ciò che ci circonda (questa teoria ci piace!). In Cina è previsto un boom di matrimoni, paradossale se si pensa che domani è anche San Martino, festa dei cornuti. Secondo il sito defaultitalia.it per il nostro paese scatterà la bancarotta.

La brutta grafia il ladro si porta via Entra in una banca di New Castle, nel Delaware, e consegna alla cassiera un foglietto in cui annuncia la rapina. Il piano sarebbe stato perfetto se la ragazza fosse riuscita a leggere la calligrafia del ladro. La Polizia lo ha arrestato poco dopo grazie alle immagini delle telecamere a circuito chiuso. Si tratta del 40enne Thomas Love. (Fonte: Time)

Un milioni di ettari di alberi entro il 2020 E' il nuovo Progetto nazionale di rimboschimento lanciato dal governo della Repubblica Democratica del Congo. Oltre a rinfoltire il secondo polmone verde del pianeta dopo l’Amazzonia, si creeranno 50mila nuovi posti di lavoro nel settore rurale, ha spiegato ha spiegato il ministro per l’economia forestale Henri Djombo. (Fonte: Misna.org)

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La Scozia vara i ferry boat ibridi Entro il 2013 i collegamenti Scozia-Isole Ebridi saranno coperti dalla prima flotta di traghetti ibridi del mondo. Le imbarcazioni saranno alimentate da un piccolo generatore diesel che ricaricherà a sua volta delle batterie elettriche. Meno rumore, meno inquinamento e minori spese di gestione. (Fonte: Ansa Ambiente)

Parto naturale a domicilio Si può fare a Torino grazie all'iniziativa, unica nel suo genere in Italia, dell’ospedale Sant’Anna. Chi sta portando avanti una gravidanza non a rischio può decidere di partorire in casa con l'aiuto di un’équipe di ostetriche. Il servizio è gratuito e l'ospedale viene allertato prima di ogni intervento. Minor stress per la madre e il neonato, e minori spese per la struttura ospedaliera. (Fonte: Fabionews.info)

New entry Nata la figlia di Carla Bruni, Brunetta.

La dura vita dei supereroi La polizia di Seattle ha arrestato Phoenix Jones, nome d'arte di Ben Fodor, di professione eroe mascherato che difende la città dai malvagi. Qualche giorno fa, armato di spray al peperoncino, ha sedato

una rissa notturna, ma è stato denunciato per aggressione. Davanti al giudice ha dichiarato: “Sono un supereroe”. Rilasciato.

La moto invisibile Si chiama Moto Undone ed è stata realizzata dal designer americano Joey Ruiter. Alimentazione elettrica, è dotata di pannelli a specchio che non la rendono per nulla invisibile. (Fonte: Repubblica)

La moto che va a pupù Toto, azienda giapponese specializzata nella produzione di sanitari, ha messo a punto una motocicletta alimentata da escrementi. Tutto può avvenire in tempo reale: la sella è infatti un water collegato a un piccolo impianto di produzione di biogas. Il 6 ottobre la Toilet Bike Neo ha cominciato un tour di 960 km lungo tutto il Giappone per dimostrare le incredibili possibilità dei carburanti alternativi e di un'alimentazione pesante. Sorvoliamo su cosa esce dai tubi di scarico... (Fonte: Omnimoto.it)

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Torino capitale verde europea Torino è ufficialmente fra le 19 città europee candidate al titolo di “Capitale Verde d'Europa” per la loro attenzione verso le questioni ambientali. Il premio, che verrà consegnato a giugno 2012, terrà conto di dodici indicatori, come il contributo locale alla lotta contro i cambiamenti climatici, i trasporti, le aree verdi, la qualità dell'aria, il consumo di acqua e la gestione dei rifiuti. (Fonte: Ansa Ambiente)

L'hanno detta tutti, lo facciamo anche noi! Alessandro Profumo indagato per frode fiscale in Unicredit. Colto in fragranza di reato.

Fallito lo zoo di Napoli 300 specie animali prendono il controllo dell'amministrazione.

Un'apatia senza precedenti Da gennaio 2011 a oggi il governo italiano ha approvato solo 14 leggi. Fra queste ce ne sono di belle: una legge per cambiare il nome del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano in Parco nazionale degli Alburni, del Cilento e Vallo di Diano. Il testo è stato presentato da Mario Pepe, nato a Bellosguardo, alle pendici dei monti Alburni.

Interessante anche la legge “Disposizioni concernenti la preparazione, il confezionamento e la distribuzione dei prodotti ortofrutticoli di quarta gamma”. Di cosa stiamo parlando? Dell'insalata in busta. Paolo Grimoldi e tre suoi colleghi di partito, la Lega, hanno invece presentato una proposta di legge per aumentare di 1,7 milioni di euro i contributi per la Biblioteca italiana per ciechi Regina Margherita di Monza. Un altro provvedimento è stato approvato per abrogare una norma, voluta sei anni fa dallo stesso governo, che equiparava la laurea in scienze motorie a quella in fisioterapia. Ci sono infine tutte le leggi ad personam, ma quelle sono prerogativa del Presidente del Consiglio. (Fonte: Corriere.it)

Boob Tax (Tassa sulle tette) I chirurghi estetici britannici sono sul piede di guerra. La HM Revenue & Customs, l’Agenzia delle Entrate inglese, ha annunciato che chi si sottopone a un intervento di chirurgia estetica senza averne un motivo medico dovrà il 20% di Iva. E' il primo Paese che usa il silicone per rimpolpare le casse statali. (Fonte: Tgcom)

Non è d'accordo con l'arbitro, sciopera E' successo durante la partita di calcio Petrolul Ploiesti-Vointa Sibiu, della prima divisione rumena. Il portiere non era d'accordo con il calcio di rigore assegnato dall'arbitro e così poco prima del tiro si è voltato dalla parte del pubblico, prendendo il gol senza nemmeno guardare la palla. Forse lo manderanno a lavorare in fabbrica. (Fonte: LaStampa)

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L'abolizionista dell'anno (2011) Il premio, consegnato ogni anno dall'Ong Nessuno Tocchi Caino, quest'anno è stato assegnato al presidente della Mongolia Tsakhia Elbegdorj. A gennaio ha introdotto una moratoria sulle esecuzioni capitali. “Uccidere è un errore e lo Stato non deve commetterlo. Dopo l'approvazione di un protocollo contro la pena di morte faremo una legge che la cancelli ufficialmente dalla nostra Costituzione” ha dichiarato alla stampa. (Fonte: Ansa)

Lo smog annebbia la mente riducendo le capacità cognitive Lo rivela uno studio dell'Harvard School of Public Health di Boston. Si spiegano così un sacco di cose. (Fonte: Ansa)

Qui abbracci gratis Recita così il cartello affisso da un edicolante del centro storico di Cagliari, quartiere Villanova. A chi acquista un giornale o anche solo a chi si ferma a salutarlo, Lucio Brughitta, 56 anni, regala un caloroso abbraccio. Giorni fa, racconta Lucio, “un signore che non avevo mai visto è venuto a trovarmi, dicendomi che aveva

preso il pullman da un altro quartiere solo per avere un abbraccio”. E' anche fondatore di un mercatino solidale e organizzatore di un circolo di Book sharing, scambio di libri. In città è un'istituzione. Segnaliamo anche l'iniziativa “Qui toccatine gratis” di un sexy shop di Chiavari. (Fonte: Ansa)

Ohh sììì Una cinquantaquattrenne americana di Washington è stata ricoverata in ospedale per aver perso la memoria dopo un orgasmo molto intenso. La signora ha dimenticato tutto del giorno precedente al rapporto sessuale, una patologia molto rara che colpirebbe 3-5 persone su 100.000 ogni anno, secondo Sebastian Ameriso, neurologo dell'Istituto per la Ricerca Neurologica di Buenos Aires. La buona notizia è che questo blackout non causa danni al cervello. Godetevelo! (Fonte: LiveScience)

Storie di ladri Birmingham, Inghilterra: entrano in chiesa, si fanno il segno della croce e rubano una lampada antica in argento del valore di 4.000 sterline (4.500 euro). Sono scappati ma lassù qualcuno li ha visti, in particolare una telecamera a circuito chiuso. (Fonte: Birmingham Mail)

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Ortomania Secondo un'indagine della Ipr marketing, commissionata dalla Coldiretti, nel 2011 un italiano su quattro si è dedicato a un piccolo orto domestico. Oltre un milione di persone ha coltivato un appezzamento di almeno un ettaro. Vanno per la maggiore le erbe aromatiche, gli ortaggi e la marijuana... volevamo dire maggiorana.

Dichiarata la bancarotta! A Jefferson, in Alabama. Fiuuu! (Fonte: Peacereporter)

Storie d'amore Sutton, nel Sud di Londra: William si avvicina alla sua macchina e si accorge che sotto c'è uno strano dispositivo attaccato al telaio. Immediatamente pensa a una bomba e chiama la Polizia, un'ambulanza e i Vigili del Fuoco. La buona notizia è che si trattava solo di un Gps installato dalla moglie per controllare gli spostamenti dell'uomo. Tutto è bene

quel che finisce bene ma forse non vivranno per sempre felici e contenti... (Fonte: Lastampa.it)

Da gennaio la pagella scolastica diventa “fai da te” Il Ministero dell'Istruzione non le stamperà più sulla tradizionale (e costosa) carta del Poligrafico dello Stato ma su un normale foglio A4. Questo se a gennaio un Ministero dell'Istruzione ci sarà ancora. C'è grossa incertezza in Italia in questi giorni. (Fonte: Repubblica)

Polizia truffa malviventi “Per catturare un coniglio, prova con una carota”, recita un detto popolare. E in Gran Bretagna ha funzionato. Per acciuffare un po' di criminali latitanti la Polizia ha organizzato una finta lotteria con in premio una cassa di birra. Il coupon è stato inviato all'ultimo indirizzo noto di 80 malviventi ricercati. In 19 si sono presentati a ritirare il premio, finendo dietro le sbarre. Circa un mesetto fa uno sceriffo americano ha arrestato un centinaio di ricercati grazie alla promessa di una nuova tv al plasma. (Fonte: Corriere.it)

Bye bye Coca Cola

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La Regione Sicilia ha approvato un provvedimento che bandisce le bibite gassate e zuccherate dai distributori automatici nelle scuole. D'ora in poi gli studenti troveranno spremute d'arancia e succhi di frutta prodotti in Sicilia.

Fotovoltaico d'Europa Sarà realizzato in Germania su un'area di 200 ettari nell'ex aeroporto militare di Brandenburg-Briest il più grande parco fotovoltaico d'Europa. 383.000 pannelli fotovoltaici in silicio cristallino per un potenza totale di 91 MW. Sarà pronto in otto settimane. (GIURO!) (Fonte: Ansa Ambiente)

Il BiciBus di Reggio Emilia 22 scuole elementari su 40 si sono organizzate e hanno creato il BiciBus, l'evoluzione del PiediBus. I bambini si recano a scuola in bicicletta, guidati da due volontari adulti. Lungo il tragitto ci sono vere e proprie fermate dove chi vuole può aggiungersi al gruppo. (Fonte: Ecoo)

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