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EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI RACCOLTA DEI RIFIUTI · primi imballaggi e delle plastiche. Il ... occupa...

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EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI RACCOLTA DEI RIFIUTI Siena, marzo 201 M. Germani
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EVOLUZIONE DEI SISTEMI DI RACCOLTADEI RIFIUTI

Siena, marzo 201M. Germani

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Evoluzione nella gestione dei rifiuti

La storia dei rifiuti, ovvero, i rifiuti nella storiaUn po’di storia “diversa” …

Raccontata dalla 3B

Fonte: https://greenschoolsforum.files.wordpress.com/2014/05

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Di seguito vengono riportate (in ordine cronologico) alcune tappe dello sviluppo delle prime materie plastiche.• 1861: Alexander Parkes brevetta il primo materiale plastico; • 1855: il chimico svizzero Georges Audemars produce in laboratorio il rayon; • 1869: lo statunitense John Wesley Hyatt scopre la celluloide;• 1907: il chimico belga-statunitense Leo Hendrik Baekeland produce la bachelite;• 1920: il chimico tedesco Hermann Staudinger ipotizza la struttura macromolecolare delle materie plastiche;• 1926: Waldo Semon della BF Goodrich introduce l'uso dei plastificanti per la sintesi del polivinilcloruro (PVC);• 1928: viene sviluppato il polimetilmetacrilato (PMMA);• intorno agli anni venti e trenta: vengono commercializzate le resine ureiche.• 1935: Wallace Hume Carothers della DuPont sintetizza il nylon;• 1937: vengono messe in commercio le resine polistireniche;• 1938: viene sintetizzato il politetrafluoroetilene (o PTFE, brevettato e commercializzato come Teflon nel 1950);• 1941: viene prodotta la prima fibra poliestere, il Terylene;• 1941: viene sintetizzato il poliuretano da William Hanford e Donald Holmes;• 1953: il chimico tedesco Karl Ziegler sintetizza il polietilene (PE;• 1954: il chimico italiano Giulio Natta produce il polipropilene isotattico (commercializzato con il nome Moplen).

IL MONDO CAMBIA – NASCONO LE PLASTICHE

L’Esposizione universale di Londra del 1862 tienne a battesimo la prima sostanza plastica artificiale derivata dalla cellulosa, laparkesina, inventata dall’inglese Alexander Parkes come alternativa alla gomma, ma non ebbe fortuna. Andò meglio all’americanoJohn Wesley Hyatt che nel 1869 ottenne la celluloide a partire da nitrato di cellulosa e canfora sottoposti a temperatura epressione elevate.

Dalle prime plastiche (plastiche artificiali) ottenute dalla trasformazione di polimeri naturali quali cellulosa e caseina si passa poi aplastiche sempre più complesse ottenute dalla polimerizzazione o policondensazione degli idrocarburi (plastiche sintetiche ) Dsempre più complesse e meno biodegradabili.

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UNA MONTAGNA DI RIFIUTI INVADE LA TERRA - LE PLASTICE, MATERIALI A BASSO COSTO SEMPRE PIU’ NON BIODEGRADABILI, SI ACCUMULANO.

IN MENO DI UN SECOLO l’UOMO MANIFESTA UN IMPATTO CHE NON ERA RIUSCITO A MANIFESTARE IN OLTRE 5000 ANNI DI PRESENZA SUL PIANETA

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Il luogo sopra «navigato» non è una delle discariche create dai vortici oceanici in cui si accumulano rifiuti ma è una delle tante aree fluviali-marine del modo dove vengono gettati i rifiuti. Spesso sono esse stesse l’origine del disastro sopra riportato.

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L’ ISOLA DI NESSUNO - PACIFIC TRASH VORTEXE’ un’ «isola» originata da un vortice di spazzatura composto per l’80% da plastica e il resto da altri rifiuti, che sitrova nell’Oceano Pacifico. Si tratta di un’isola di circa 2500 chilometri di diametro, profonda 30 metri.Questa discarica si è formata a partire dagli anni cinquanta, in seguito all’esistenza della North PacificSubtropical Gyre, una corrente oceanica che si muove in senso orario a spirale. L’area è una specie di desertooceanico, dove la vita è ridotta solo a pochi grandi mammiferi o pesci e in aggiunta causa la morte di più di unmilione di uccelli e 100mila mammiferi marini l’anno. Quando il materiale della discarica finisce al di fuori delvortice può arrivare alle Isole Hawaii o addirittura in California. In alcuni casi la quantità di plastica che si arenasu tali spiagge è tale che si rende necessario un intervento per ripulirle, in quanto si formano veri e propri stratispessi anche 3 metri. La maggior parte della plastica giunge dai continenti, per cui siamo noi a produrla…solo ilresto proviene da navi private o commerciali e da navi pescherecce.Nel mondo sono ben cinque le aree oceaniche dove si accumulano immensi quantità di rifiuti trasportati dallecorrenti marine. Queste «isole» poste sotto il pelo dell’acqua, sono visibili, utilizzando particolari tecniche,anche dai satelliti i quali mostrano la rapidità con cui tali ammassi si amplino.

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NASCONO I SERVIZI DI IGIENE URBANA Fine 800 -Primi 900

o

A Milano i NAVAZZARI con le loroNAVAZZE(carri botte trainati da somari o cavalli)svuotano i pozzi neri della citta mentre iRUEEripulisce la RUERA e trasportano i rifiutiraccolti nelle campagne a beneficiodell’agricoltura.

Nelle citta si vedono i primi spazzinipubblici e nelle grandi citta vengonosperimentate le prime spazzatricimeccaniche

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A Milano, ancora nell’800 e per parte del ‘900, il protagonista vero del servizio di raccolta dei rifiuti domestici, non era l’addetto allascopatura delle strade, che lavorava per lo più di notte, e che il cittadino, quindi, aveva meno possibilità di incontrare: era invece unpersonaggio ora scomparso, che possiamo considerare rappresentativo di tanti mestieri perduti, il ruee che, con la sua gerla in spalla, la scopae la pala in mano, vuotava la cosiddetta ruera, cioè l’angolo del cortile dei caseggiati dove si ammucchiava la spazzatura delle famiglie.

I ruee erano per lo più brianzoli, e provenivano specialmente da Missaglia. Erano ben organizzati e percorrevano tutta la città con carretti amano o tirati da un asino, e sempre con la gerla in spalla, entrando, al mattino presto, in tutti i cortili. La destinazione di quanto essiraccoglievano, fino al 1910 non era unica, anche se l’immondizia veniva sempre portata fuori dei limiti urbani, ma in luoghi diversi, aseconda dei quartieri di provenienza. Nel 1910 il Comune volle però indicare un luogo unico per lo scarico. Venne così scelto un terreno inlocalità detta delle Rottole, non lontano dall’attuale Cascina Gobba, che rimase in uso sino alla fine degli anni ’20.

Alle Rottole si costituì un vasto insediamento, noto alla cittadinanza come “villaggio degli spazzini”, nel quale arrivarono ad essere impegnatealcune centinaia di persone, che vivevano praticamente in loco, tutte dedite alla raccolta, alla cernita ed al recupero dell’immondizia. Prima ditutto veniva prelevata la carta, poi gli stracci, i resti di pane, le ossa, le verdure, il legname, i metalli, ecc. La cernita produceva più di 30differenti tipi di rifiuti, una parte dei quali era avviata alle industrie (le ossa, o i metalli e gli stracci, ad esempio), un’altra veniva portata nellecampagne per essere utilizzata come concime. Così, come nei secoli precedenti, le immondizie domestiche milanesi andavano ancora aconcimare i campi della Brianza.

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L’iniziativa privata dei brianzoli ebbe però termine verso la fine degli anni ‘20, non senza dolori e proteste. Il Comune di Milanoaveva da tempo espresso l’esigenza di razionalizzare il servizio di raccolta dell’immondizia domestica, estendendolo edintegrandolo con quello della scopatura delle strade, ed anche di renderlo più igienico e consono ai tempi, uniformando, peresempio, i veicoli adoperati. In altri termini il Comune intendeva assumere in proprio anche il servizio di raccolta delleimmondizie delle case, magari per darlo in concessione, ma mantenendone un controllo più diretto. In effetti alcune ditte acapitale privato avevano fatto capire di essere disponibili e di possedere i mezzi per aspirare alla concessione. Il Comune iniziòcosì a richiedere agli spazzini brianzoli sempre maggiori garanzie, ed essi in risposta si associarono in cooperativa (dati i tempinon c’è da meravigliarsi che si chiamassero Società Anonima Cooperativa Consorzio Fascista Spazzini Privati). Questacooperativa ottenne dal Comune, nel dicembre del 1926, la concessione del servizio, ma solo in cambio della promessa disoddisfare precise garanzie.Nel contratto fra le parti il Comune dichiarava tra l’altro:“che pur non avendo nessuna difficoltà a concedere detto servizio intende però che si svolga in modo più decoroso e più rispondente alle norme igieniche ed in modi da seguire, anche per quanto riguarda la rapidità dei trasporti, l’evoluzione della città e le direttive dell’Amministrazione comunale, di abolire cioè la trazione animale”.

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Le ruere vengono dotatedei primi bidoni.Resta il problema delprelievo dei rifiuti dagliscantinati dei palazzi

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Anni 50 si assiste ad un aumento deivolumi raccolti per la presenza deiprimi imballaggi e delle plastiche. Ilrifiuto non è più solo organico e ivecchi carri a trazione animalevengonosostituiti con autocarri dotati disistemi di compattazione esollevamento dei bidoni.Il servizio di spazzamento èorganizzato per squadre e sedioperative.

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G

Gli anni 60-70 sono gli anni del boom economico ma anche gli anni in cui si assiste ad una crescita esponenziale dei rifiuti. Ivecchi luoghi dove venivano gettati i rifiuti si saturano velocemente e diventa sempre più difficile trovare nuovi luoghi dovesmaltire i rifiuti.E’ in questo momento che nascono i primi inceneritori per rifiuti e contemporaneamente si modernizza il sistema di raccolta.Nelle uree urbane ad alta densità abitativa vengono posizionati appositi contenitori sulla pubblica via. Il servizio si allaga alleperiferie e ai centri urbani minori privilegiando sistemi di raccolta programmata con esposizione nella pubblica via delcontenitore da parte dell’utente.Le raccolte diventano sempre più capillari e l’esposizione sempre più frequente. I pesanti contenitori metallici vengonosostituiti con bidoni in polietilene più maneggevoli e facili da pulire. I bidoni in ferro vengono velocemente soppiantati dabidoni e cassonetti in materie plastiche e sono sempre più capienti.

RACCOLTA SOSTANZIALMENTE INDIFFERENZIATA

NASCE IL MODERNO SERVIZIO DI RACCOLTADEI RIFIUTI

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80-360 litri 660-1100 litriMax 1700 litri

EVOLUZIONE DELLA RACCOLTA STRADALE CON AUTOCOMPATTORE A CARICO POSTERIORE E SERVENTI

PRIMA FASE

In alcune aree del territorio, specialmente del sud Italia, il sistema sopra esposto impiega tutto il novecento per svilupparsi mentre in altre aree subisce continui aggiornamenti attraverso la meccanizzazione spinta della raccolta sia indifferenziata che differenziata. Accanto alla classica raccolta indifferenziata si afferma già dagli anni 80 la raccolta dimateriali cellulosici e successivamente delle plastiche, vetro e metalli. La raccolta dell’organico trova maggiori difficoltà.

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D.P.R. 915/82 PRIMO TESTO ORGANICO IN MATERIA DI GESTIONE DEI RIFIUTI

Con DPR 915/82 l’Italia si dà una specifica normativa sulla gestione dei rifiuti che spazia dalla raccolta allosmaltimento. Sono gli anni della chiusura di vari inceneritori accusati di produrre diossine nonché didiscariche poste in zone vulnerabili. Questa operazione di regolamentazione e ammodernamento del sistemaoccupa tutto un decennio e porta gran parte dell’opinione pubblica a prendere coscienza dei problemi delrecupero dei rifiuti come risorsa.Le citta crescono e conseguentemente la produzione dei rifiuti per cui vi è l’esigenza di adeguare il sistemaalle nuove esigenze ma con un occhio anche agli aspetti economici del servizio stesso.Il mercato propone le prime macchine con presa e svuotamento automatizzato dei cassonetti cosi che i dueoperatori addetti al carico sono superati. Riduzione dei costi e velocizzazione delle fasi di raccolta ma ancheattenzione alla sicurezza. Il traffico è caotico per cui è sempre più sentita l’esigenza di evitare operatori sullapedana posteriore. In alcune zone le pedane vengono «vietate» e i serventi per cui i gestori devono trovaresoluzioni alternative che oltre non essere vantaggiose sotto il profilo economico non sempre rispondono aquelle esigenze di sicurezza sperate.Il maggior volume richiesto impone l’uso di cassonetti sempre più capienti. Il servizio con autocompattore acarico posteriore e due serventi permette di utilizzare cassonetti con capacità massima di 1700 litri.Nelle zone dove si è previsto l’uso di monoopertaori a carico laterale è possibile utilizzare cassonettistazionari con capacità superiore a 2400 litri. Fine anni 80 sulla spinta di un mercato sempre più affamato divolume fanno comparsa i primi cassonetti da 3200 litri movimentabili con le stesse macchine.

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660-1100 litri

EVOLUZIONE DELLA RACCOLTA STRADALE CON AUTOCOMPATTORE A CARICO POSTERIORE E SERVENTI- AUTOCARRO CASSONATO CON CARICATORE

SECONDA FASE

2000-3500 litri

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1000 -1100 litri

EVOLUZIONE DELLA RACCOLTA STRADALE CON AUTOCOMPATTORE MONOOPERATORE A CARICO LATERALE

SECONDA FASE

2000 -3200 litri

EVOLUZIONE DELLA RACCOLTA STRADALE CON AUTOCOMPATTORE MONOOPERATORE A CARICO LATERALE

SECONDA FASE

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1000 -1100 litri 2000 -3200 litri

La soluzione viene sviluppata sia con soli cassonetti che con campane-cassonetti o Cassonetti- bidoni

EVOLUZIONE DELLA RACCOLTA STRADALE CON AUTOCOMPATTORE MONOOPERATORE A CARICO LATERALE

SECONDA FASE

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MA COSA SUCCEDE NEI CENTRI STORICI?

Alcuni dei nostri centri storici vedono il posizionamento indecoroso di contenitori di varia capacita svuotati con l’ausilio di piccoli mezzi satellite dotati di sistemi di aggangio e sollevamento. I rifiuti vengono raccolti e trasferiti in mezzi di trasporto di maggiore capacità.In altri centri storici il conferimento avviene con l’utilizzo di sacchi plastici esposti fuori del proprio portone.Sostanzialmente abbiamo un sistema di conferimento «Porta a Porta».Sostazialmente quelli che attualmente vengono definiti come moderni sistemi di raccolta differenziata pap non sono altro che un aggiornamento di sistemi esistenti. Differenza fra prima e ora sta nella differenziazione del rifiuto nelle sue principali componenti e la calendarizzazione delle varie raccolte.

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IL PRIMO DECENNIO DEL 2000 SEGNA LA SVOLTA NELLA GESTIONE DEI RIFIUTI

Con D.Lgs. 22/97, noto come decreto Ronchi, e con Decreto L.gs. 152/2006, noto come TUA, lo stato italiano recepisce importanti direttive comunitarie in materia dei rifiuti e detta la nuova politica in materia di gestione dei rifiuti ispirata al principio «chi inquina paga» e che vede nel recupero come materia ed energia la forma privilegiata di valorizzazione dei rifiuti.

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QUALE E’ LA RISPOSTA DEL SISTEMA?

Il sistema non risponde in nodo univoco agli indirizzi del legislatore invece di una soluzione ottimalesi assiste all’ «adeguamento» delle varie esperienze fino ad allora condotte.- NORD EST -questa parte d’Italia è fra le prime ad abbandonare il sistema meccanizzato di raccolta

con mono-operatore e sceglie per prima il passaggio a sistemi di raccolta domiciliare con piccolicontenitori o sacchetti; la scelta lentamente trova il consenso delle comunità Venete e Lombarde;

- NORD OVEST - dopo una prima fase di difesa del sistema di raccolta stradale meccanizzata e lasperimentazione di soluzioni alternative come gli «ecopunti» sembra doversi rassegaredefinitivamente al pap;

- AREA EMILIANA-ROMAGNOLA - conosciuta anche come l’area storica di HERA difende il sistemastradale introducendo una miriadi di varianti; sistemi stradali con controllo dei conferimenti sialternano a classici sistemi stradali o sistemi di prossimità nonché a pap più o meno vasti;

- CENTRO ITALIA - (Toscana-Umbria-Marche) Dopo una difesa assidua del sistema stradale sipresenta con una vasta gamma di soluzioni di difficile valutazione; e’ l’area dove si èsperimentato di tutto e spesso i risultati contrastano con il resto dell’Italia;

- CENTRO SUD E ISOLE - sono le aree dove più lenta è stata l’evoluzione del sistema stradale e dovele raccolte differenziate hanno per diverso tempo stentato a decollare. Ora sistemi stradali diprima generazione sono soppiantati da pap prima maniera con risultati spesso accettabili.

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ASPETTI POSITIVI

- ECONOMICITA’ e AFFIDABILITA’ – l’utilizzo di un solo operatore rende possibilecontenere i costi complessivi del servizio; esprime la sua maggiore economicitàin servizi con rifiuti ad elevato peso specifico tipo RSU e con un adeguato livellodi riempimento del contenitore; da 6 t./turno a 25 t/turno; da 60 a 150cassonetti/turno; il numero varia in funzione dei km percorsi, della capacita edel livello di riempimento del cassonetto nonché della tipologia del rifiuto; icostruttori delle attrezzature, ormai rimasti in pochi, hanno raggiunto unaelevata affidabilità;

- FLESSIBILITA’ - con adeguamento dell’attrezzatura vi è la possibilità dimovimentare cassonetti di varia tipologia (coperchio piano, coperchiobasculante simmetrico e non) e di varia capacità (da 1000 a 3200 litri) siadestinati a normali RSU che a RD;

SISTEMA STRADALE CON NONOOPERATORE A CARICO LATERALE E CASSONETTI DI ELEVATA CAPACITA’

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- IMPATTI – Il sistema stradale è di per se il sistema che permette massima libertadi conferimento da parte dell’utenza; alla possibilità di utilizzare cassonetti dielevata capacita consegue la riduzione del loro numero complessivo e lapossibilità di massimizzare il poco spazio disponibile nonché ridurre lafrequenza di svuotamento (meno passaggi , minore intralcio alla viabilitàordinaria, ecc); lavaggi e manutenzioni sono di competenza del servizio.

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- NEGATIVITA’

- ECONOMICITA’ – dall’uso di autocarri con PTT min. 18- max. 32 t. discendonoelevati consumi di carburante; il carburante rappresenta dal 7 al 10% del costodel servizio e pertanto è una voce importante dei costi; mezzi con portata da 6a 15 t.; tara di 11-16 t.; Il mezzo si nuove sempre con un peso importante epertanto sono elevati i consumi di fremi e gomme; è sollecitato il cambio, lafrizione, il differenziale e gli assali; cambio automatico, fren motore e frenoidraulico nonché maggiorazione di assali e differenziali hanno reso più efficientiquesti mezzi; per gli elevati costi di esercizio di questi mezzi possono derivarecosti unitari di raccolta (espressi come euro/kg, euro/presa) non semprevantaggiosi; nella nostra realtà una buona gita di RSU indifferenziati ha uncosto di circa 28 euro/t mentre una di carta può superare le 80 euro/t. Nonpositive le esperienze di «adattare» il cassonetto a sistemi di tariffazionepuntuale.

SISTEMA STRADALE CON NONOOPERATORE A CARICO LATERALE E CASSONETTI DI ELEVATA CAPACITA’

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- FLESSIBILITA’ – capacità di movimentare solo cassonetti posti solo in destra;esistono mezzi con presa in sinistra ma si giustificano solo in particolari realtà;scarso successo di mezzi con presa destra-sinistra; consistenti danneggiamentinei cassonetti oltre i 2400 litri; all’uso di contenitori sempre più capienti derivaun oggettivo incremento dei rifiuti raccolti; Il solo passaggio da contenitori da1000 litri a 2400-3200 litri produce un incremento delle raccolte dal 25 al 50%;

- IMPATTO – la nostra viabilità mal si presta alle manovre di mezzi ingombrantisempre spinta al massimo della carrozzabilità; Il peso sempre elevato deimezzi produce significativi danni alla pavimentazione stradale;

- impatto significativo dei cassonetti sia per il loro posizionamento bordostrada sia per l’impatto visivo prodotto dalle notevoli dimensioni delcontenitore; L’abbandono dei rifiuti all’esterno del cassonetto aggrava lapercezione del degrado; alla massima libertà di conferimento corrisponde unairrazionale libertà di abbandono di rifiuti in prossimità di questi oppure il lorol’utilizzo per lo smaltimento abusivo di rifiuti speciali; l’abbandono di rifiutioltre che essere un elemento di degrado urbano e una voce significativa deicosti del servizio;

SISTEMA STRADALE CON NONOOPERATORE A CARICO LATERALE E CASSONETTI DI ELEVATA CAPACITA’

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EFFETTI DELL’UTILIZZO DI CONTENITORI DI ELEVATA CAPACITA’

GRANDI CONTENITORI

STIMOLO ALL’UTILIZZO DI IMBALALGGI E DISINTERESSE PER VUOTI A RENDERE

MAGGIORE RICHIESTA DI CONTENITORI

CONFERIMENTO IMPROPRIO DI RIFIUTI CON AUMENTO DEI RIFIUTI RACCOLTI

IMPOSSIBILITA’ DI ATTUARE UNA REALE TARIFFA PUNTUALE

SCARSA PARTECIPAZIONE ALLA RD PER SCARSO CONTROLLO E MANCANZA DI STIMOLI

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COME IL TIPO DI SERVIZIO INCIDE SULLA QUANTITA’ DI RIFIUTI RACCOLTI E CONSEGUNTEMENTE SULLA VOCE SMALTIMENTO

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- 24%

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SISTEMI DI RACCOLTA DOMICILIARE (P.a.P.)

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PROGRAMMAZIONE DEI RITIRI

RITIRO SULLA PUBBLICA VIA

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ASPETTI POSITIVI

ASPETTI NEGATIVI

- Rigidità – il sistema prevede il rigido rispetto di giorni e orari; con i cambiamentiavvenuti nella società tale aspetto ha assunto un peso notevole e le amministrazioniinteressate stanno cercando dei correttivi;

- Costi – il costo del servizio di raccolta è oggettivamente superiore; il costo complessivo

può essere contenuto;

- Impatti – l’esposizione prolungata o furi orario/giorno o il mancato ritiro deicontenitori vuoti ha un impatto negativo sul decoro urbano; altro impatto spessosottovalutato è legato alla salute del personale impiegato nel servizio; il sistema dovràessere, per quanto possibile modernizzato;

-

- Elevati livelli di RD – un sistema PaP produce risultati di RD di oltre il 65% mentre unostradale non supera il 45%; buono il livello della qualita’ della raccolta;

- Occupazione – maggior impego di manodopera a vantaggio della occupazione; Impatti– minor impatto del servizio per l’impiego di mezzi più piccoli;

- Recupero di spazzi – la rimozione dei cassonetti restituisce spazzi pubblici spesso

importanti;

- Gradimento - dopo la fase di avvio tutte le indagini condotte mostrano un elevato grado di

gradimento;

P.aP.

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RICORDIAMOCI CHE IL RISPETTO DELLE REGOLE E’PERO’ ALLA BASE DI QUALSIASI SISTEMA

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ALUTE DEI LAVORATORI?

PROBLEMA ANCORA SOTTOVALUTATO

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CARTARACCOLTA CON CASSONETTO STRADALE da 0,76 a 4,60 €/ab.

RACCOLTA CON CAMPANE da 0,25 a 4,71 €/ab.

RACCOLTA CON SISTEMA PORTA A PORTA da 0,49 a 9,29 €/ab.

PLASTICA

RACCOLTA CON CASSONETTO STRADALE da 0,55 a 9,73 €/ab.

RACCOLTA CON SISTEMA PORTA A PORTA da 3,04 a 10,52 €/ab.UMIDO

RACCOLTA CON CASSONETTO STRADALE da 0,55 a 2,20 €/ab.

RACCOLTA CON CAMPANE da 0,32 a 1,50 €/ab.

RACCOLTA MULTIMATERIALE da 0.01 a 2,57 €/ab.

RACCOLTA CON SISTEMA PORTA A PORTA da 0,58 a 3,10 €/ab.

COSTI DELLE RACCOLTE (Fonte FEDERAMBIENTE).

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COSTI DI SMALTIMENTO

COSTI DI RACCOLTA

COSTI DI RACCOLTA

COSTI DI SMALTIMENTO

IL SERVIZIO CON RACCOLTA DOMICILIARE (PAP) COSTA PIU’ DI UN SERVIZIO DI RACCOLTA STRADALE? SI

IL COSTO COMPLESSIVO DEL SERVIZIO E’ MAGGIORE? DIPENDE

EFFETTI DI UN PaP

COSTI DI RACCOLTA

RACCOLTA STRADALE RACCOLTA DOMICILIARE

DIPENDE DA:• Tipo di territorio• Servizi sviluppati• Volontà• Partecipazione• Stimoli• Efficienza e tipo di servizio• Capacità di valorizzare le

RD

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MECCANIZZARE IL MECCANIZZABILEIMPERATIVO E’ TROVARE SOLUZIONI CHE RIDUCANO I COSTI E MIGLIORINO IL LAVORO

Soluzione complementare

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STRADALE – PORTA A PORTA - O ALTRO?

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ALCUNE RISPOSTE DEL SISTEMA STRADALE

IL CASSONETTO E’ BRUTTO?

LI CALO SOTTO TERRA (positivo non si vedono ma…..)

FACCIO il CUBO poi ……la sfera poi….. La piramide

BELLI (quanto costano …..)

BELLI (quanto durano …..)

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Non riesco a superare il 40% di RD?

Voglio una tariffa puntuale?

OTTIMO Ma cosa succede?

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FORSE TROPPA LIBERTA’

MA C’E ANCHE ALTRO

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Miseria non entra ……..

HO VINTO!

TANTA RACCOLTA DIF……..FERENZIATA

E LA QUALITA’?

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L’INTERRATO COME SOLUZIONE ALTERNATIVA O SOLUZIONE COMPLEMENTARE RISERVATA A PATICOLARI REALTA’?

L’INIZIO NON E’ TROPPO INCORAGGIANTE

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Anche l’efficiente Trento,,,!Ma siamo proprio sicuri?

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TRE SOLUZIONI DIVERSE APPARENTEMENTE UGUALI

LIGURIA

SVIZZERA

FIRENZE

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FIRENZE

SISTEMA POI ESTESO A CAMPANE ESTERNE

CAMPANE INTERRATE SISTEMA NORD ENGINEERING

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LIGURIA - FIRENZE

SISTEMA ELETTRO-IDRAULICO DI SOLLEVAMENTO

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INTERRATO «EUROPEO»

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SEMI-INTERRATO

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IL PRIMA E IL DOPO

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LO SVUOTAMENTO

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UN PARTICOLARE SEMI-INTERRATO

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UN’ AZIENDA TOSCANA PROPONE UN NUOVO SISTEMA INTERRATO (in realtà è una revisione di un sistema precedente)

SISTEMA PRECEDENTE


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