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F E S I K...F E S I K IL GIORNALE DELLAFEDERAZIONE SPORTIVAITALIANA KARATE E DISCIPLINEASSOCIATE...

Date post: 01-Aug-2020
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FESIK IL GIORNALE DELLA FEDERAZIONE SPORTIVA ITALIANA KARATE E DISCIPLINE ASSOCIATE MAGAZINE ANNO 3 N. 2 Raduno UdG, Squadre nazionali e Trofeo delle Regioni a Terni Personaggi della Fesik: I Fratelli Ferri Il Maestro e l'atleta di profilo, articolo del M. Lido Lombardi Raduno Docenti a Sesto Fiorentino Campionato Italiano Ragazzi Stage di Difesa Personale a Roma La FESIK in Norvegia per gli internazionali Kyokushin
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Page 1: F E S I K...F E S I K IL GIORNALE DELLAFEDERAZIONE SPORTIVAITALIANA KARATE E DISCIPLINEASSOCIATE MAGAZINE ANNO 3 N. 2 Raduno UdG, Squadre nazionali e Trofeo delle Regioni a Terni Personaggi

F E S I KIL GIORNALE DELLA FEDERAZIONE SPORTIVA ITALIANA

KARATE E DISCIPLINE ASSOCIATE

M A G A Z I N E

ANNO 3 N. 2

Raduno UdG, Squadre nazionali eTrofeo delle Regioni a Terni

Personaggi della Fesik: I FratelliFerri

Il Maestro e l'atleta di profilo,articolo del M. Lido Lombardi

Raduno Docenti a Sesto Fiorentino

Campionato Italiano Ragazzi

Stage di Difesa Personale a Roma

La FESIK in Norvegia per gliinternazionali Kyokushin

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CORSO ARBITRALE, IL RADUNO DELLE SQUADRENAZIONALI ED IL TROFEO DELLE REGIONI

STAGE ESEMINARI

La Fesik concentra ormai da anni lo stage Ufficiali diGara, il raduno delle squadre Nazionali ed il Trofeo delleRegioni nel mese di febbraio. La sede naturale è semprestata Norcia, una ubicazione ottimale con un palazzettodello sport ampio e raggiungibile a pochi passi deglialberghi dell’Ospitalità Bianconi. Ma il terremoto che hadevastato il centro d’Italia e colpito la stessa Norcia haobbligato la federazione a cambiare destinazione. Lafederazione ha voluto comunque restare in Umbria ed ilpalatennistavolo di Terni, prossima sede dei campionatiitaliani agonisti, è sembrata subito l’alternativa piùfunzionale ed equidistante per tutti gli ufficiali di gara egli atleti della Fesik.Ben superiore alle edizioni passate la partecipazionedegli arbitri e dei presidenti di giuria al corso che si ètenuto dal 24 al 26 febbraio e condotto dai membri dellaCommissione Arbitrale Vincenzo Ferri, Andrea Lotti eVincenzo Livio Rampinelli e dal Presidente dellaCommissione Presidenti di Giuria Giacomo Canfora,coadiuvato dai membri Gabriella Merlo e SimonettaPaoletti. Dopo l’ingresso di molti tecnici continua così laparabola ascendente della federazione fondata dal M°Carlo Henke.Hanno partecipato al corso arbitrale Salvatore LucioAmante, Calogero Amico, Alfredo Brigantino,Massimiliano Brigantino, Gustavo Cagiano, UmbertoCarrer, Lorenzo Cavallini, Claudio Cerutti, AndreaCresio, Pietro Dall’Olmo, Giuseppe Dalzini, Mario DeVivo, Giancarlo Di Marcantonio, Antonio Campolattano,Francesco Fenili, Luca Fronni, Raffaele Gaita, LuigiGogna, Annarose Gschwaendler, Marco Guerra, , HervéLora, Paolo Mammarella, Biagio Marra, MicheleMonteleone, Gaetano Moronese, Luciano Natalino,Luciano Pietroboni, , Battista Puje, , Santo Romano,Francesco Russo Tomaso, , Angelo Spitaleri, ClaudioTononi e Matteo Tirasso.Hanno invece partecipato come Presidenti di GiuriaMonica Annunziato, Matteo Macrì, Kevin Reiter,Vincenzo Russo, Pasquale Martucci, MicheleCampaniello, Enrica Cruciani, Lucia Cagliero, PasqualeCircelli, Archimede Lusco, Elio Piras, Silvia Rossi, SilviaSelva, Donatella Secci, Barbara Bettoni Laura Vellucci e

Chiara Tirasso.Ottimo lavoro anche per le Squadre Nazionali inprevisione dei due importanti appuntamentiinternazionali, gli Open di Malta ed il CampionatoEuropeo Wukf di Cluj Napoca, in Romania. Azzurri,Azzurrabili e Visionabili hanno seguito le direttive delDirettore Tecnico Sergio Di Folco e degli allenatorifederali Sergio Colussi per il Kumite Shobu Sanbon,Luigi Marra per il Kumite Shobu Ippon, Yuri Gasperini eDenise Henke per il Kata Shotokan e Riccardo Ragnoper il kata Shito Ryu. Molto apprezzata anche la lezionedi Kata Shotokan che ha tenuto il maestro NadiaFerluga, da poco nominata consulente tecnico per leSquadre Nazionali.L’ultimo giorno è stato dedicato esclusivamente al Trofeodelle Regioni ed alle prove di verifica per tutti gli Ufficialidi Gara. Prima della gara sono state comunicate lenuove nomine federali: il M° Vincenzo Ferri è diventatopresidente della Commissione Arbitrale che, oltre adAndrea Lotti e Vincenzo Rampinelli, si è ampliata con lanomina a membro del M° Gustavo Cagiano. Il M° AlfredoBrigantino è invece diventato Coordinatore Nazionaleper la Commissione Arbitrale. Buono il livello generaledegli atleti impegnati nella competizione, evidenziandoancora una volta l’importante lavoro svolto dagliallenatori regionali nei Cask regionali. Nel Kata vittoriaper la Regione Piemonte Squadra A davanti allaLombardia Squadra A, Piemonte Squadra B e Toscana;nel Kumite trionfo per la regione Campania davanti allaToscana, Liguria e Lazio.

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A Montesarchio, importante cittadina delbeneventano, insegnano con impegno ededizione due fratelli, Maurizio e Vincenzo Ferri,che hanno fatto del Karate uno dei principaliinteressi della propria vita.Entrambi insegnano nella Asd Eden Center,palestra che hanno aperto con grandi sacrifici maripagati dall’ottimo afflusso di atleti. Una di questi,Livia Savignano è oggi una delle componenti piùinteressanti della Squadra Nazionale Fesik.Insieme hanno percorso la stessa strada marzialecon leggere differenze: più concentratosull’insegnamento Maurizio, più interessatoall’arbitraggio Vincenzo. Sicuramente due uominid’onore e da sempre fedeli ad ogni causaavessero intrapreso.Maurizio Ferri, classe 1963, comincia a praticareKarate agli inizi degli anni ‘80 con il M° PasqualeTrillicoso. Nel 1988 consegue la cintura nera 1°Dan con la Fudokan del M° Ilija Yorga. Nel 1989ottiene il Riconoscimento Ufficiale di 1° Dan e diInsegnante Tecnico dall’Aics, mentre nel 1991ottiene il grado di 2° Dan con la Fikta, nel SettoreSportivo gestito dal M° Carlo Henke. Tre annidopo consegue la qualifica tecnica di Istruttore edil grado di 3° Dan con la Fesik. Sempre con laFesik ottiene nel 1995 per meriti sportivi il gradodi 4° Dan e nel 1997, in riconoscimento di quantosvolto nell’ambito della disciplina del Karate alivello sportivo, didattico e divulgativo, ilPresidente della Fesik Carlo Henke, avvalendosidei poteri conferitigli dallo Statuto e dalRegolamento Fesik Art. 32, comma 12, decise diconferirgli la qualifica tecnica di Maestro. Nel2000 ottiene il grado di 5° Dan con la Fesik e nel2003 consegue la qualifica di Arbitro RegionaleFesik. Nello stesso anno consegue la prestigiosaqualifica di Docente Federale Regionale. Sempreper meriti sportivi il 5 ottobre 2006, allo stage federale diGaeta, ottiene il grado di 6° Dan.Dal 1985 ha partecipato a numerosi Stage diaggiornamenti Tecnici con i più grandi Maestri Nazionalied Internazionali di Karate, tra i quali: M° Alan Campbell,M° Alfredo Defendi, M° Antonio Cicatiello, M° AttilioInfranzi, M° Augusto Basile, M° Carlo Fugazza, M° CarloHenke, M° Dino Contarelli, M° Felipe Hita, M°Ferdinando Balzarro, M° Giacomo Spartaco Bertoletti,M° Hideo Ochi, M° Hiroshi Shirai, M° James Field, M°Jean Pierre Fisher, M° Keinosuke Enoeda, M° LudovicoCiccarelli, M° Massimo Di Luigi, M° Matt Price, M°Michele Grifi, M° Michele Scutaro, M° Nino Tammaccaro,M° Paolo Bolaffio, M° Sergio Di Folco, M° TeruyukiOkazaki, M° Ticky Donovan, M° Toshio Yamada. Nel2003 consegue la qualifica di Istruttore Difesa PersonaleFesik.Maestro e 5° Dan riconosciuto dalla Wuko (World UnitedKarate Organization), dopo varie affermazioni da

agonista in competizioni di Kumite, sia nelcombattimento tradizionale che in quello sportivo, ingare regionali, nazionali ed internazionali dal 5 ottobre2010 entra nella Commissione Nazionale Fesik delloShobu Sanbon, specialità nella quale, a Roma nel 2012lo vede gareggiare e vincere la Toyoma World Cup. Peril quadriennio 2013 – 2017 ricopre la carica diConsigliere Regionale Fesik.A luglio del 2015 il Presidente della Fesik Sean Henkenomina il M° Maurizio Ferri Presidente dellaCommissione Nazionale di Kumite e nell’ottobre dellostesso anno ottiene il grado di 7° Dan.“Per arrivare a certi traguardi c’è sempre una partenza –ci spiega Maurizio – e la mia partenza nel mondo dellearti marziali, sembrerà strano, ma è avvenuta in uncircolo ricreativo della compianta ‘Zi Peppinella’. Ebbenein questo circolo dopo gli studi trascorrevo il mio tempolibero a giocare a bigliardino con i miei amici di allorache grazie a Dio sono anche quelli di oggi, e fu proprio

I MAESTRI MAURIZIO E VINCENZO FERRI SONO UN PUNTO DIRIFERIMENTO PER IL KARATE IN CAMPANIA. DUEPERSONALITA’ DISTINTE, DUE STRADE PARALLELE,ACCOMUNATI DALL’AMORE VERSO IL KARATE

PERSONAGGIDELLA FESIK

I Maestri Vincenzo e Maurizio Ferri

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in uno di quei pomeriggi che mentre si stava tra di noitirai un calcio (per scherzo) ad un mio amico, in quellostesso istante un mio fraterno amico, Enzo Mataluni, midisse hai tirato un bel mawashi geri, perché non vieni ascriverti in palestra a fare karate? Quella proposta mifece riflettere non poco, ne parlai con mamma e papà iquali lasciarono a me l’ultima decisione, ne parlai conmio fratello Enzo, che aveva iniziato da poco anche luiper ‘colpa’ del nostro amico, ed era proprio contento chelo affiancassi in questo sport; ancora oggi nonsmettiamo di ringraziare l’amico Enzo Mataluni peraverci proposto di conoscere questa nobile arte”.

“Dopo anni di sudore ad indossare il karategi – continuaMaurizio – sono tanti, forse troppi i ricordi e gli aneddotiche si potrebbero raccontare ma qualcuno ne valeveramente la pena riportarlo al presente. Impossibiledimenticare le prima e l’ultima da gara da agonista: laprima nel lontano 1984 a Lecce in un CampionatoItaliano della Fudokan, avevo da poco conseguito lacintura gialla e non vedevo l’ora di iniziare a combatterealla presenza del mio amato ed indimenticabile MaestroPasquale Trillicoso. Ancora oggi non riesco acomprendere come facevo a prendere e a manteneretutti quei calci e pugni che mi arrivavano dappertutto,sembrava che stessi combattendo contro più personecontemporaneamente, e tutto come il karate tradizionalerichiedeva, con le mani scoperte. Nell’ultima gara del8/07/2012, alla Toyoma World Cup di Roma, c’è stataforse la mia più grande vittoria, non solo per quellaottenuta sul tatami nella specialità del Shobu Ippon maperché volevo riprendere una rivincita contro il destinoche nel marzo del 2010 si era accanito nei mieiconfronti, per un problema fisico; avevo voglia didimostrare a me stesso che potevo ancora essereun’atleta e alla fine di quella gara ho capito che avevovinto la gara più importante della mia vita”.Maurizio continua a ricordare i momenti del passato: “Unaltro aneddoto che mi piace raccontare mi è capitato agliinizi degli anni novanta, dopo aver combattuto in varie

Federazioni e in Enti Sportivi, erano i miei primi mesinella Fesik, anche se allora era ancora Settore Sportivodella Fikt, in una finale persa in un Campionato Italianoa Nettuno mi si avvicina Il Presidente Carlo Henke cheguardandomi con aria quasi minacciosa mi disse: ilgiorno che smetterai di fare a ‘mazzate’ sul tatamidiventerai un grande nel kumite; quella frase mi lasciòuna riflessione tatuata sulla pelle ed ogni volta che miallenavo cercavo di ‘pulire’ sempre di più il mio modo dicombattere, credo di esserci riuscito perché ogniqualvolta che il Presidente Carlo Henke veniva vicino alpodio per premiarmi leggevo nei suoi occhi unaprofonda soddisfazione quasi come a dirmi…Te lo avevodetto! Oggi a distanza di più di un ventennio è proprio alui che voglio dedicare la mia qualifica di Presidentedella Commissione Nazionale di Kumite.Posso sicuramente affermare che il karate ha cambiato ilmio modo di pensare, di vivere ma soprattutto di esseree per questo ringrazierò sempre tutti quelli che mi hannoaiutato a realizzare questo meraviglioso percorso nellearti marziali”.Così come il fratello Maurizio anche il maestro VincenzoFerri, classe 1959, inizia la pratica del Karate agli inizidegli anni ‘80 con il M° Pasquale Trillicoso e consegue lacintura nera 1° Dan con la Fudokan del M° Ilija Yorga.Nell’ottobre del 1991 ottiene il grado di 2° Dan nelsettore sportivo della Fikta. Ottiene il 3° Dan nel 1994 edil 4° Dan nel 1997. Il 4 novembre 2000, inriconoscimento di quanto svolto nell’ambito delladisciplina del Karate a livello sportivo, didattico edivulgativo, il Presidente della Fesik Carlo Henke decidedi conferire a Vincenzo la qualifica tecnica di Maestro.Nel 2002 diventa arbitro Nazionale ed ottiene il grado di5° Dan. L’anno seguente consegue la qualifica diIstruttore Difesa Personale Fesik e nel 2004 agli EuropeiWkc, World Karate Confederation, di Caorle diventaArbitro Internazionale. L’anno seguente al Campionatodel Mondo di Fortaleza diventa Senior Referee enell’ottobre 2008 ottiene dal presidente della Fesik CarloHenke il grado di 6° Dan. Nel 2009 ad Imperia conseguela qualifica di Chief Referee al Wuko EuropeanChampionship.A dicembre del 2016 durante il 4° Memorial Carlo HenkeIl Presidente della Fesik Sean Henke gli conferisce il 7°Dan. Infine nel febbraio del 2017 il Consiglio Federaledella Fesik lo nomina Presidente della CommissioneNazionale Arbitri.Dal 1985 ad oggi ha partecipato, come il fratello, anumerosi Stage di aggiornamenti tecnici con i più grandiMaestri Nazionali ed Internazionali di Karate.“Il ricordo, particolare e piacevole che ho – ci spiegaEnzo – riguarda la mia carriera come Ufficiale di Gara.Tornando dal Mondiale di Darmstad, in Germania, ilMaestro, Presidente Carlo Henke, nel complimentarsicon me per come avevo arbitrato, cosa rara per lui,sorridendo mi disse ‘Ma dove ti eri nascosto? Sii sempreumile ed arriverai in alto’. Ci fissammo negli occhi per unpo’, fu bellissimo”.“Poi ricordo dopo il Mondiale del Messico, insieme a miofratello, andammo da lui in ospedale dopo 800 chilometriin macchina e appena ci vide esclamò; siete due pazzi!!poi ci fu un abbraccio forte, silente a giurargli fedeltà”.

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E’ noto a tutti che le discipline sportive possono esserepraticate sia a livello amatoriale sia agonistico e questovale anche per le arti marziali incluso il karate.Se ripensiamo anche per un istante agli insegnamentidel maestro Funakoshi, ci accorgiamo di quanto fosseimportante per lui l’aspetto filosofico e spirituale. Sericordiamo bene, non condivideva il modo di concepire ladisciplina del figlio Gigo il quale cercava di dare alcombattimento un risalto e una valenza maggiore. Ilmaestro diceva che il kumite era “per la vita o per lamorte”. E’ indubbio che il modo di concepire la disciplinatrasmesso da Funakoshi chiarisce fin troppo il sensodella pratica di questa nobile arte. Infatti è di arte chestiamo parlando e questo è ciò che accomuna amatori eagonisti nello studio di quel gesto tecnico che dovrebbeessere continuamente ripetuto senza stancarsi fino allasua interiorizzazione.Non a caso il maestro diceva che il karate è in continuaevoluzione e che il modo di praticare anche se cambiadeve mantenere inalterati i principi di base che hannoanimato la disciplina. Quindi possiamo dire che daquesto punto di vista amatori e agonisti se hanno capito,si trovano a percorrere la stessa via con la soladifferenza che l’agonista insegue un risultato e unamedaglia. Probabilmente, al giorno d’oggi, se nellepalestre non si praticasse karate anche a livelloagonistico molti inizierebbero e poi lascerebbero dopopoco tempo perché verrebbe meno la motivazione. E’questo fa si che il quadretto con i dojo kun rimaneappeso alla parete della sala così come la foto diFunakoshi. Finiscono per far parte dell’arredamento,sono del tutto o quasi dimenticati e come conseguenzadiretta in alcune realtà non si fa più neanche il saluto.L’etichetta è intesa solamente come un momentoscomodo della pratica e non come una forma di rispettoche aiuta a capire il motivo per il quale si tirano calci epugni.C’è da chiedersi se questo è il prezzo che la disciplinaha dovuto e deve ancora pagare per l’enorme sviluppoagonistico.Certo che no, anche se come dicevo questa tesi èspesso smentita da discutibili realtà.Alcuni maestri sono riusciti a formare atleti di alto profiloa livello agonistico che sono saliti spesso sul gradino piùalto del podio sia a livello nazionale che internazionalema hanno fallito sul resto.Al posto di atleti seri rispettosi e che amano veramentela disciplina, troviamo persone presuntuose che hannomodi e atteggiamenti i quali il più delle volte sconfinanonella maleducazione. Questi “atleti” inseguono con tutti imezzi a disposizione quella medaglia che nella maggiorparte dei casi offusca la mente, fa dimenticare quelli chesono i valori più importanti e sembra essere il fine ultimodella pratica.Quelli abituati a vincere a volte perdono come tutti icomuni mortali e quando non possono prendersela connessuno nemmeno con l’arbitro, loro malgrado devonoaccettare ma non lo fanno con umiltà. Cercano dinascondere la presunzione di essere imbattibili condeboli sorrisi, con finti abbracci ma questo non èsufficiente per ingannare l’osservatore attento che sirende conto di tutta la falsità.

E’ inutile girarci intorno, queste situazioni dipendonoesclusivamente dal maestro e dal suo modo di condurreil gruppo, agonisti in testa.E’ verissimo che è più facile essere amici dei propriallievi che maestri, ma spesso quando si crea questaparticolare realtà l’allievo si sostituisce all’insegnantecercando di imporre il suo modo egoistico di coesisterenel gruppo. Questo crea confusione all’interno del dojoperché nel tempo viene meno il rispetto tra chi insegnae chi deve imparare.Qui entra in gioco la sensibilità e l’abilità del maestro ilquale senza compromessi, inizialmente in modo nontraumatico deve far capire che solo percorrendo lagiusta via del karate si può diventare campioni ocontinuare ad esserlo.Ma in realtà campioni di cosa? Di kata, di kumite, dientrambi? Assolutamente no!Il vero campione è chi si allena con impegno, condevozione, che fa tanti sacrifici, che rispetta il suomaestro e a lui si affida totalmente, che aiuta e mette adisposizione dei compagni di livello inferiore le sueconoscenze e abilità superiori senza vanità.Il vero campione si pone sempre in modo umile, si allenacon grande serietà senza atteggiamenti presuntuosi,scostanti e di superiorità nei confronti del gruppo.In tutto questo il maestro deve trovare il modo di farcrescere il campione guidandolo verso la medaglia masenza fargli perdere i valori di rispetto e umiltà, senzaper questo abbandonare o tralasciare il gruppo. Ilmaestro deve far capire al campione che non deveinseguire solo un risultato ma anche e soprattutto i valorimorali e spirituali insiti nella disciplina.Certo non è facile! Se il maestro non è accorto a gestirequesta particolare situazione, come dicevo prima, dainsegnante può trasformarsi in un amico disposto adaccettare quei compromessi che non passanoinosservati al resto degli allievi.A questo punto si genera quella confusione sui ruoli chescontenta gli amatori e gli agonisti non titolati e portaprima o poi il campione ad assaporare la sconfitta.In quel momento chi non ha vissuto la pratica nel modocorretto sarà impreparato e dato che la medaglia è statasempre l’unico propulsore, si troverà di fronte ad unbivio. O smetterà di praticare come spesso accade odeciderà di cambiare atteggiamento. Solo nel secondocaso troverà nuove motivazioni che lo spingeranno arimettersi in gioco e a continuare, ma soprattutto acapire quanto stava sbagliando e quanto era distantedalla verità.Parallelamente avrà imparato ad accettare anche lasconfitta e non a dare la colpa a tutti tranne che a sestesso. Il “campione”che non capisce questo prima o poiabbandonerà la pratica.Al barone Pierre de Coubertin padre delle moderneOlimpiadi viene associata la famosa citazione peraltronon sua ma del vescovo Talbot, “l’importante non èvincere ma partecipare”.Possiamo considerare Il barone un perdente o unfilosofo. A mio avviso questo era il suo modo di farcapire come porsi di fronte alla competizione dato che, anessuno piace solo partecipare ma tutti vorrebberoarrivare alla vittoria.

IL MAESTRO E L’ATLETA DI ALTO PROFILO TECNICA

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La positiva esperienza vissuta a Sesto Fiorentino, sedea dicembre dell’assemblea federale Fesik e delMemorial Carlo Henke, ha convinto i vertici federali ariproporre la cittadina toscana anche per lo StageInsegnanti Tecnici organizzato in marzo. Per qualchehanno questo raduno, obbligatorio per tutti i DocentiFederali, era stato inserito all’interno del grande stage diGaeta che si svolge ogni anno il primo weekend diottobre. Se per lo stage tecnico nazionale di Gaeta laFederazione lascia libertà di insegnamento ai tecniciconvocati nello stage Docenti Federali vengonosviluppati in primis i programmi federali, lo studio deiKihon da produrre negli esami, il perfezionamento deiKata con Bunkai, e lo sviluppo graduale dei livelli diKumite. La scelta di unire tutto a Gaeta era stata volutaprevalentemente per ottimizzare i tempi e le spese, manello stesso tempo è risultata particolarmenteimpegnativa per quei tecnici che sono chiamati adinsegnare nelle rispettive regioni. Un ritorno al passato,quindi, con una buona partecipazione non solo diDocenti Federali ma anche di tutti quegli insegnanti chesi impegnano costantemente per lo sviluppo e lapromozione del Karate.Impegnati per tre giorni i tecnici Fesik hanno seguito conattenzione la parte teorica con il M° Gavino Scanu che

ha sviluppato un argomento fondamentale: “gli aspettiscientifici e biomeccanici delle tecniche di Karate”, moltopiù semplicemente ”Cosa fare e cosa non fare”. Da tuttimolto apprezzata l’esposizione del maestro sardo cherappresenta una sicura garanzia con la sua dialetticacomprensibile e dettagliata e soprattutto conl’esperienza conseguita da anni di studio specifico: lalaurea in Fisioterapia alla Facoltà di Medicina e Chirurgiapresso Università di Chieti G. D'Annunzio e la laureaspecialistica in Scienze Della Riabilitazione alla Facoltàdi Medicina e Chirurgia Università di Roma Tor Vergatasono solo una parte dei suoi titoli di studio.Per lo stile Shotokan l’apprendimento pratico è statolasciato ai membri della Commissione Tecnica LidoLombardi, Pietro Dall’Olmo e Roberto Piccini e dalConsulente Federale Ilio Semino. Lo studio dei nuoviKihon non è stato comunque l’unico argomento dellostage: sono stati sviluppati i kata Heian, Kata BassaiDai, Bassai Sho, Jion, Jitte, Enpi, Sochin, Gankaku,Gojushiho Sho, Gojushiho Dai ed i tre Tekki, i principi delJyu Ippon Kumite ed infine sono stati dati ulteriorichiarimenti sulla gara di Kata Bunkai. I maestri MassimoRavera e Pierangelo Serra hanno invece insegnato airispettivi tecnici di Wado Ryu e Shito Ryu.

SESTO FIORENTINO HA OSPITATO GLI INSEGNANTI TECNICIDELLA FESIK PER L’APPRENDIMENTO DEI NUOVI PROGRAMMIFEDERALI

STAGE ESEMINARI

E’ indubbio quindi che si cercherà di fare tutto il possibileper vincere, ma sempre nella correttezza, nella lealtà enel rispetto dell’avversario accettando tutte le regole, glisbagli umani e anche le imperfezioni che lacompetizione impone.Solo in questo modo si può essere parallelamente seripraticanti e allo stesso tempo umili cultori e atleti di altoprofilo. Purtroppo sono “mosche bianche” i ragazzi e leragazze che riescono ad incarnare le due realtà.Il detto che ormai è diventato un luogo comune e cioèche il maestro si riconosce dagli allievi o viceversa chegli allievi si riconoscono dal maestro probabilmente èvero e questo vale per la tecnica ma anche e soprattuttoper l’atteggiamento e il comportamento.Ad esempio, nel kumite, il concetto del controllo deicolpi, tanto importante quando difficile da applicare, permolti rappresenta un lato oscuro della pratica edell’agonismo. E’ pur vero che l’atleta, praticando unadisciplina che in ambito gara si trasforma in uno sport dacombattimento deve mettere in conto che l’incidente puòcapitare, ma alcune volte accade per un errato modo diporsi e per un allenamento dove l’attenzione a non faremale all’avversario viene completamente trascurata. Equesto diventa devastante soprattutto nei preagonistiquando vengono insegnate tecniche che non riescono agestire dal punto di vista del controllo, già difficili per gliadulti, che puntualmente si scaricano sui caschetti. Ciòche dovrebbe preparare al controllo di domani spesso sitrasforma al contrario in qualcosa che porta i ragazzi o

adolescenti ad abbandonare le competizioni future.La colpa di tutto questo è solo di quei maestri che non sipreoccupano dell’incolumità dei ragazzi, anzi li utilizzanocome strumento per la loro esaltazione personale secosì la vogliamo chiamare.In ultimo, il maestro deve vigilare in modo sapientesull’aspetto goliardico del gruppo e sull’esuberanzagiovanile. Deve far capire che la crescita in tutti i sensipuò avvenire solo con un serio comportamento durante ilquale non c’è spazio per il gioco o le distrazioni. Tuttociò che viene vissuto con leggerezza durantel’allenamento in palestra, difficilmente si potrà utilizzarein gara. E’ il maestro che decide quando è il momento dirilassarsi.Se l’insegnante riesce a condurre le lezioni in questomodo nel tempo e senza problemi, vuol dire che ladirezione intrapresa è quella giusta. Con grandeprobabilità riuscirà a formare atleti di alto profilo maanche e soprattutto seri praticanti che a distanza di circasessant’anni dalla morte del M° Funakoshi con il lorocomportamento sono in grado di far rivivere e animare isuoi insegnamenti. Un complimento particolare a tutti imaestri ed atleti che sono riusciti a raggiungere questodifficile traguardo.

Lido Lombardi

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La scelta federale di organizzare il Campionato ItalianoMakotokai insieme al Campionato Italiano Agonisti hamotivazioni prevalentemente funzionali ed economiche.Si è deciso pertanto di concedere alle dieci società distile Makotokai, dirette dal M° Paolo Bolaffio e praticantiil karate di contatto, di concentrare tutti i loro atleti, daipreagonisti agli agonisti, in un’unica sede di gara.

Se invece i ragazzi di Makotokai fossero stati inseriti,come lo scorso anno, nel loro campionato di riferimentosaremmo qui a parlare di un altro record di presenze perla Fesik. Ma i 1504 iscritti e le 205 squadre partecipantirappresentano comunque un numeroimportante per una federazione incostante ascesa.Ancora una volta Il Palaterme di Montecatini èstato il luogo ideale per i tanti ragazzi intervenuti daogni parte d’Italia ed in rappresentanzadi 99 società.Nella classifica finale di Kata Shotokan vincela Asd Power Gym Gela del Dt ArcangeloRomano, davanti alla Asd Shinkami Casalnuovo delDt Alfredo Russo, Alla Asd Yoseikan Viareggio del DtCrealbo Gasperini ed alla Asd Ronin Club Pozzuolidel Dt Karen Torre.Nel Kata Rengokai è la Asd Anshinkai 2 Sovere del DtPierfranca Forchini a dominare davanti alla AsdEpyca Assisi del Dt Simone Cipiciani, alla AsdSansuikan Castelletto Ticino del Dt GabrieleOmarini ed alla Asd Sansuikan Agrate Conturbia delDt Pierangelo Serra. In Coppa Italia Kata si imponela Asd Dlf Slim Gym Foggia del Dt. GustavoCagiano sulla Asd Ronin ClubPozzuoli, sulla Asd Budokan

Capannoli del Dt Lorenzo Cavallini e sulla AsdRenbukan Sesto Fiorentino del Dt Roberto Piccini.Nella Classifica finale di Kumite trionfa la Asd ShinkamiCasalnuovo davanti alla Asd Renshi Bari del DtFrancesco D’Agostino, alla Asd Ronin Club Pozzuoli edalla Asd Fudoshin Riva Ligure del Dt Dario Regina. InCoppa Italia di Kumite vince la Asd Renshi Bari davanti

alla Asd Fudoshin Riva Ligure, allaAsd Power Gym Gela ed alla AsdAtletico Bravetta Roma del DtSergio Di Folco.Nell’occasione la Fesik, sempreattenta al sociale, ha ospitatol'Associazione “SOS TelefonoAzzurro”. Questa importanteassociazione, che da 30 anni siimpegna quotidianamente in difesadei bambini ed adolescenti indifficoltà, rappresenta la prima lineain Italia rivolta alla prevenzione,all'ascolto ed all'intervento sul temadell'abuso all'infanzia.La decisione della Fesik di ospitare“Telefono Azzurro” è un fortesegnale dell'importanza sociale cheil Karate riveste nel nostro paese,come attività ludica e sportiva deltempo libero, nella collaborazionecon le famiglie e la scuola, per far sìche i giovani imparino la culturadell'educazione e della

socializzazione, rifiutino il bullismo, la discriminazioneper condividere e rappresentare i valori sani per unasocietà del futuro.

APPENA SFIORATO IL NUOVO RECORD DI PRESENZE ALCAMPIONATO ITALIANO PREAGONISTI. E SE CI FOSSEROSTATI GLI ATLETI DI MAKOTOKAI...

GARE EMANIFESTAZIONI

Podio Kata Shotokan

Podio Kumite

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Il 25 giugno a Roma si è tenuto presso il c.s. time fitness– zona Tiburtina­ lo stage estivo del comitato difesapersonale della Fesik del Lazio in gemellaggio con ilcomitato difesa personale Fesik dellaCampania. L’evento è stata laseconda occasione per apprenderedall’ottimo maestro Fabio Biancucci,accompagnato da uno dei suoimigliori allievi, Andrea, gli elementibase del metodo di difesa personalepraticato presso la sua scuola KravMaga CQB di Porto Sant’Elpidio.Il nostro Sensei, il maestro DavideBocci, ha mostrato alcuni elementiessenziali della difesa da attacco dacoltello coniugando in modoesemplare la tecnica del karate con ladinamicità e la capacità diadattamento delle tecniche di difesanecessarie per ottenere efficacia sul“campo”. Il maestro Biancucci haintegrato magistralmente quantoesposto dal nostro Senseiproseguendo, in sinergia con la lineadidattica tracciata, ad illustrare lecondizioni reali delle situazioni dipericolo determinate da un attaccante armato di coltellorealmente intenzionato a colpire.Il maestro Lido Lombardi ed il maestro Francesco Grassihanno invece affrontato alcune reazioni difensive daaggressione disarmata. Il maestro Grassi ha mostratometodi di reazione agli attacchi estremamente funzionaliin contesi tipicamente urbani come ascensori, parcheggie locali particolarmente affollati ed il maestro Lombardiha fornito indicazioni metodologiche difensive e reattive

finalizzate ad individuare l’aggressione e reagire inmodo appropriato.Nell’insieme i partecipanti alla manifestazione hannoavuto il privilegio di apprendere da veri professionisti gli

elementi essenziali per impostare l’atteggiamentodifensivo, essenziale per prevenire ogni attracco ereagire in modo quanto più efficace possibile, senzaincorrere nell’errore di considerare la difesa personalequalcosa di fondato su tecniche preordinate. Prenderecoscienza delle reali dinamiche delle possibiliaggressioni è stato, forse, l’insegnamento piùimportante. Ora si tratta di allenare il corpo e la mentealla giusta ed efficace reazione proporzionata all’offesa.

Difesa personale: una sintesi di tutte le arti marziali DISCIPLINEASSOCIATE

Difendersik

I docenti del seminario Maestri Biancucci, Bocci, Grassi, Lombardied il consigliere Altieri

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La Fesik ha partecipato in aprile con una delegazioneagli Internazionali Kyokushin di Bergen, in Norvegia,ottenendo ottimi risultati: due medaglie d'argento conIlaria Schiavo e Francesco Schiavo e due medaglie diBronzo con Desiree Sircelj ed Alex Mandaglio. Gli atleti

della Squadra Nazionale Fesik sono stati accompagnatied assistiti dal allenatore federale Fulvio Pascut e daGiuseppe Mandaglio, membro della CommissioneNazionale Makotokai Fesik.

LA FESIK IN NORVEGIA PER GLI INTERNAZIONALI KYOKUSHIN2017

GARE EMANIFESTAZIONI

Febbraio24/26 > Stage UDG e raduno squadre nazionali Terni26 > Trofeo delle Regioni TerniMarzo17/19 > Stage Docenti Sesto Fiorentino (FI)25/26 > XIX Grand Prix d’Italia Gerenzano (VA)31/01 Aprile > 15th Malta Open SKS MaltaAprile08/09 > Campionato Italiano Ragazzi Fesik Montecatini (PT)06/09 > Campionato Europeo WUKF Cluj Napoca (Romania)23 > XVI Coppa Città di Verbania e III Trofeo Carlo Henke VerbaniaMaggio5/7> XIII Campionato Mondiale per Club Ferrara20/21 > Campionato Italiano CA/JU/SE/VE Fesik TerniSettembredal 25 al 01 ottobre Corso Intensivo Qualifiche Tecniche Gaetadal 29 al 01 ottobre Stage Tecnico Nazionale GaetaOttobre31 Ottobre 1 Novembre > Campionato Italiano Assoluto, Campionato Italiano a Squadre Kata, Kumite e Kata Bunkaie Campionato It. Makotokai (da destinarsi)Novembre17/19 > 9th WUKO&AD World Cup Montecatini (PT)30 Novembre al 3 Dicembre > 2nd UWK Word Karate Championship Montecatini (PT)

APPUNTAMENTI FEDERALI

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