PROGETTO Valorizzazione dei fondi speciali della Biblioteca della Facoltà di Musicologia con il contributo della Fondazione CARIPLO Responsabile PROF. PIETRO ZAPPALÀ – collaboratore: DR. PAOLO ARCAINI FONDO GHISI, N° 207 Rigoletto / melodramma in tre atti di F. M. Piave ; musica di Giuseppe Verdi. – Sesto S. Giovanni : Madella, 1913. – 32 p. ; 19 cm. – Nota manoscritta sull’ultima p.: Politeama Verdi n. 5 recite dal 26 al 31 marzo 1921, P. C. – £ 0.25. FONDO GHISI, N° 207
Transcript
PROGETTO Valorizzazione dei fondi speciali della Biblioteca della Facoltà di Musicologiacon il contributo della Fondazione CARIPLO
Responsabile PROF. PIETRO ZAPPALÀ – collaboratore: DR. PAOLO ARCAINI
FONDO GHISI, N° 207
Rigoletto / melodramma in tre atti di F. M. Piave ; musica di Giuseppe Verdi. – Sesto S. Giovanni : Madella, 1913. – 32 p. ; 19 cm. – Nota manoscritta sull’ultima p.: Politeama Verdi n. 5 recite dal 26 al 31 marzo 1921, P. C. – £ 0.25.
FONDO GHISI, N° 207
MELODRAMMA EW TRE ATTI
DI
F. M. PIAVE
MUSICA D1
GIUSEPPE VERDI
SESTO S. GIOT?ANNI
CASA EDITRICE MADELLA 19x3
P1 Dnola d i z i ~ ~ a C ~ ~ T d
R i g ~ : ~ t k o , snu briabouia d i t f4 . Gilda, di lui figlia . Sparafucila, bravo . Maddalena, sila qni.;rli*,, . Giovanirla, custnda di Gildn
Il conte di M$,ilt-icr,?is . C~valiei-e Mamlls~
Bor~ia Mattoo, c;~rt iq:unn
Il Conte di Caijr.aaso.
Lw, Cont~ssq, q i i ~ - ( I < )
Usciere di C o r k . Peggio d s l l ~ Dnchsssa. .
h a scena si finge ilalla ci1 l;] d i I lantova e suoi dintorni
con poite no1 .f,iiir,o <:ho ;i~oti.!ino ad altco sale, pure splendidaintiiite il. Ii;ir,lunte; fo!l:i ::i Cnx~:tlior; i- ii?ina in gran c o t i i m e nal fondo deile s210; Parii ?li!! varino a vcnuoilo. L a !B rta è ne! sui) piono. Mu;:ica.in- ta-ns da ioiir~i.iiri D s c i o s ~ i &?risa di tratto in tratto.
Il D ~ ~ c M . e Bcir't't che pie~&yono da una porta del fondo.
I)urn Della mia, F ~ l l a incognita borghese '{'*,<acar.i 11 111) t'lcil "*I ~ e n i i z r 3 ao 7,ugiin.
BOT. JSi queila giovin~ CLU redckte al teinpint' Duca Da tre lllnv ogni festa. T La sua clirnora? i/2n,sir I n un r ~ i a o t o raal le;
% r J p : p r i n q ~ I X ~ SIOTW ' * 'P* \ [T.) (i ? ' i i 'il T 1 , i * c~r . E J RZJ colei chi k~.iifi 7 .
1, :~nl%U~t+ ~ l l t l ?
L!ztco Lo i g n o ~ a . Bor. Qnnii!. t o l t ? ~ '.. . Mirate. Guco Le viilce tutte ili Gepran la sposa. BOT. Non v'oda il Conte, o Duca ... (Piano) D7c1.n A me clie in~porta? BOT. Dirlo ad altra ei potria ... J!wrw Nì? svnllnra per me certa saria ...
Q~ ib>~ ta Q qiiolle per ms pari sotlo h qnmnt'altre d'intorno m i vedo. DrT mio corc l'irngriro rinn c.erlo Meglio ad una che ad altsa belti
Ti% C O S ~ O T O avvprte2za è c ~ i ~ i i l dono Di che ii fato ne infiorn l a vita ; B'nggi qi ip~t ; , mi torila g~ridi t ; i , li'oree un'altr:i dc in~r r lo W&.
Tia costctaza tirunna del t n-re 1')letestinmo q1171 morho crii~lele, 901 s h i vuole G P P ~ ~ P e ( i $ 4 ~ Non T'?I:$ nvyì~w SY ~iim 7, i 1 < h
Da' maridi il wclosiz fi~rorr. l h q l i ninanci 1 3 qmanie dnridii A rrcan d3Arqo i relit'owkji d i~f i r i l~~
Sv mi pimgc iim qualclie bel t i .
4 SCEBA 11.
Detti, i l Conte d i Cep~ai io che segue da 1ungi la sua spo;a se~vr tic do altro Cavalirrc, Dame e Signori en- trano da v a ~ i e parti.
Duca (alla signora d i Ceprano, movendo ad incon- t~arrla con m,olta galanteria) Partite?. .. Crudele !
Cep. Seguire lo spowo M'è forza a Ceprnno.
Duoa Ma dee luminoso I n corte tal astro qual sole brillar. Per voi qui ciascuno dovrà palpitar. Per vai già possente la fiamma d'amore Inebria, conquida, distrugge il mio core. (con
Ceg. Calmatevi.. . enfasi baciandola la mano) Duca No. (le dd .il braccio ed esce con lei)
SCENA 111.
Detti e Rigoletto che s 7 i n c o n ~ a nel s i g n o ~ di Ceprano, poi C o r t i g h i
Rig . I n testa che a,vsb, - Signor di Ceprano?
Cep. ( f a un gesto d' impzirnzrz e segue i l Duca) Rig. (a i C o ~ t i g i a n i ) Ei sbuffa, vedete? Coro Che festa! R i g . Oh sì ... BOT. I1 Duca qui pur si diverte !. .. R i g . Così non è sempre? che nuove moperte!
I1 giuoco ed il vino, le feste, la danza, Battaglie, conviti, ben tutta gli sta.
Or della Contessa l'assedio egli avanza, B intanto il marito fremendo nei va. (ewgi)
SCEAA IV. Dett i e Ma~iai lo prpmvrow.
Mar. Gran nuova! gran nuova! Coro Che avve~inc? parlate. Mar. Stupir ne dovrete ...
6 Coro i,?,, i .:,, > t R , T : i,;.:e ... Mar. Ai,! > , h ! . , . l ' : , - v?-$+ , , C> * , , -
C'pro ?-;-T.-. ,*; & . . l ' # ,..
,-# M ~ T * t*?"'? F ~ ? c ) T M C ? ? . . , . ~
~ O T O ! ' c T ~ ~ . " I ~ ~ ~ > 1.1~. 1 ' d j l - ~ , ~ ~ ~ ~ ~ ~ a - 3 Har. Ti;; p.irans, i2
Coro Trlfjuo? M ~ T . Vn9 -; Q1?7 C<ITO , ,i>: ' L
. . , . , ~ 7 , , . ; ~ . , , c . l ,-,,>-t <-.Tp,--h*2,?
.A^n,r. Jii -ei],hfi :.a v . ,(Q ;;ì~n-~"~i~e:~:~~q.
.yT7,,l/; ,f-! ; - V , .. a r ~ , p T r , 1 - - i ' ' . - i r i i-,?; ~ , : i ~ l . ~ ~ ~ - , n , . 1 -p:> Tlv P 1 -, < 5 .. . , $ l , ? , ,.- . . r 8 r : *-t ..,,.o 9.1- ;
&%p. ?:Q? I?<i,.-, .>:-i., r*L - , - T . - ' c v . .
DC] F.;& :,i... .- , 'i. ..*,> ,. .,
T1 , " .v, i $ ) , fie1,.-;*2,* 't ?;, , v - . . - ' - ,
' ., ' I,. i . .i <lp?]+ T.,, ;,a - ,.. \.q9 e s!olo, , l i f ~ ! - t ~ ~ , ~ n 33 ' , T , , \ T r , *
15 D'invidia a$i uomini - sa16 per te.
Gil. (Ah de' miei vergin - sogni son Le voci tenere - sì care a me!)
Duca Che m'ami , deh ripetimi. &l. L'udiste. Duca Oh me £elice! Gil. I1 nome vostro ditemi ...
Saperlo non mi lim? Cep. I1 loico è qui.. . ( a Borsa dalla via) Duca Mi nomino ... (pewando) BOT. Sta ben ... ( a C e p m o e pa~tono) D u w Gualtier Maldè. .. .
Studente sono.. . povero.. . Qio. Rumor di passi è fu01 i . (tornando spaventata) &l. Forse mio padre.. Duca (Ah cogl' iere
Potessi il traditore Che sì mi stiirba!)
Gil. Adducilo Di qua al bastione ... i te ... ( a Giov.)
Dum Di', m'amerai tu? QiZ. E voi? Z)uca l ' intera vita.. . poi. .. Gil. Non più ... non più ... partite .... a 2 Addio ... speranza ed anima
Sol tu sarai per me. Addio.. . vivrà immutabile L'affetto mio per te. (il duca esce scortato drl
Gio. Gilda resta fissando la @a oad'è pa~t2to)
SCENA XIII.
Gualtier Maldè ... nome di lui ai amata Scolpisciti nel core innamorato !
Caro nome che il mio m r F a t i primo palpitar Le delizie dell'amor
lBdi d6i sempre ramnìémtair ! Col peneiero il mio desir
j ~ { l 1~ i.(:
/ I 4' l 11 ( l l ' # , , i ' j ' , /
I ' l:.
14 A i e oznora vcalerh E pnr l'ultlrno sr~ipir
Cero nome, iuo m r i .
SCEKA XIV. Marullo, Cepra.rio, Borsa, Cortigi:?ni, cargnat~ e n ~ a s ~ 7 1 c rat i dalla vite. Gildu sul terrazzo clie tosto entra i r ~ crl,-fi.
BOT. E' là. (indicando Gilda 01 coro) Cep. Miratela. Coro 01i qiianto è bdle . $far.. P a r fata od angiol. Coro L ' an~an te A quella
R t g . (Ah da quel veochio fui maledetto! !) (urta in Borsa Chi è l à ?
BOT. Tacete.. . e'& Rigoletto. (ai cornprzgnil Cep. Vittoria doppia ! l'uccideremo. BOT. No, che domani più rideremo. M ~ T . Or tutto aggiusto ... Rig . (Chi parla qua?) Mnr. Ehi Rigoletto? ... Di'? R i g . Chi va dà? (con woce terebile1 Mar. Eh non mangiarci! ... Son ... Rig . Chi? M ~ T . Marullo. X i g . I n tanto brii0 lo sguardo è nullo. Ma? Qui ne condiisse ridevol. oosa. ..
TOrre a Ceprano vogliani la Rposa ... Rig. (Ohimè ! respiro !. ..) Ma comp entrar@? iI!ur. (a Cep.) T~ai vostra chiave? (n Kip. ) Non dubitare.
Non dee mancarci lo stratagemma. ( g l i dd .h Ecco le ohiavi ... chiaaie avuta da Cepwno)
Rig. Seiito il suo stemma (palpando) (Ah terror vano In duuque il mio I ) (resprando) X'C là i l con voi son io.
I . PSiam i n a s c h ~ r a ti ... ?q. - Cb'ics pur mi mascheri.
h me una lama. ,Uni.. Si, pronta à già.
'l'errai l a scala ... (g12 mette unu nzaschera eneZlo stesso tempo lo benda con ~ ' n fazzoletto, e 10 pone a .roeggere una scala, che avrnrhno appostata a l te?- razzo)
Rig , Fit ta è la tenebra. hfnr. La benda cieco e sordo il fa. (n; compngni) Tutti Zitti, zitti, moviamo a vendetta,
No sia colto or che meno l'aspetta. IBeriwre ~ì audace. e c,ost:inte -. 11 h113 vnl ta ~;chesliito sa r& !. . .
i l ì Cheti. c . l i ~ ~ t i , riibi.imgll I'ainante.
FINE DELL' ATTO PRIMO
1 , l! -
E: la 6:orte doman riderà. (alcwzi salgono al te:rnzro. roinpo?zo Za povfa del przino
piano, sc~ndono, ajiiono ad alti-l' ch' e n f ~ a n o dnlla ~ k a d a & + e ri;esco?zo trnscinando Gzlda, In g ~ n l c r 1 7 v i ì In Ooccn chinsa
.
da ZI,I ,fazzol~fto. N P / i!? nve?sare Zrr scena, ~ Z l n perde U T Z ~
sciuvjn.) GIL. Soccorso, padre mio (da lontano)
Cc.. o Vittoria ... ( C . S.)
GIL. Aita ! ($i& lontano) RIG. No11 han finito ancor ... qual derisione !...(si tocca g l i occhi) Sorio bendato ... ( s i s t ra j ja ziitpetuosamente In beuda e la w~aschcra, ed al chhrorc d'una lnittcrna scordata, rito- nosce la schrpa, vede la portrr apevtn : entt a, ne trae Giovanna spaventata; la fissa con zJ.dzdpore, si; strapjn icapcllz' senza $o- ter g r i d e ~ e , fnalvtente dopo molti sforzi ecclama:
Ah la nlaledizione ! (soims)
I
ATTO SECONDiO
Salotto nel Paldizo Dueale.
Vi sono due porte laterali, una Imaggiore nel fondo che si ohiude A i suoi lati pendono i ritratti, in tutta figura, a niniatra del Duca, a deltra della sua sposa. Y'ha un sapgiolone presso una tavola ao- perta di velluto e altri mobili.
Il Duca d d mmcseo agttato.
% Ella mi fu rapita ]E quando, o ciel ... ne' brevi istanti, prima Che un presagio interno Sull'orma corsa ancora mi spingesse! Schiuso era l'uscio, la rnagion deserta. . E dove ora sarà quell'angiol caro? Colei che potè prima in questo core Destar la fiamma di costailti affetti? Colei sì pura, ai cui modesto accento Quasi tratto a virtù talor mi credo: Ella mi fu rapita E chi l'ardiva? ... iua ne avrò vendetta.. Lo chiede i l pianto della mia diletta.
Parmi rr\:ler le lagrime Scorrenti da quel ciglio, Quando fra il duolo e l'ansia Del subito periglio, Dell'itmor nostro memore I1 suo Gualtier chiamò.
Nè ei potm soccorrerti, Cara fanciulla amata ; Ei che mrria coll'snima Parti q u q g i u beata ; Ei che 1s sfere agli angeli P@r te non invidiò.
17 SCENA SECONDA
M\barullo, Geprano, Borsa ed altri Co~ti~iani dal mezzo rutti Duca? Duca? L)uca. E b i w ? rutti L'amante
Fu rapita a Rigoletto. Duca. Bella! o d'onde? l'&ti. Dal suo Mia. Duca. Ah! Ah! dite, come fu? (aedef Tu$ta Scorrendo uniti remota ~ i a ,
Brev'ora dopo caduto il di Come previsto ben s3era In pria
Rara beltade ci si smpz3. Era l'amante di 2tigolcW9,
Che, vista appena, s i dilaguò; Oiiì di rapirla s'avea il progetto
Quando il buffone v&- noi bpunlb; Che di Cepr:~ne noi la contsssa
Rapir volessimo, stolto, credh? ; La scda quindi all'uopo messa,
Bendato, ei stesso ferma tenè. Salimmo e rapidi Ea giovinetta Ci venne fatto quindi asportar.
Quand'ei s'accmse della vendetia Restò soornato ad imprecsr.
Duca (Che sento !... E' dessa la mia diletta! ... Ah tutto il cielo non mi rapi !)
Ma dove or trovasi la poveretta? (a*l Coro) Tutti F u da noi stessi addotta qui. Buca (Possente amor mi chiama, (nlznndosi con gioia)
Volar io dsggio a lei : I1 sesto mio darei
2er coonolar quel cor. Ah! sappia alfin chi l'ama,
Conosca appiann chi mno, Apprcnda ch'anca in tsona, BR dwJi schiavi Amar.)
(esce jiaettolo~o dal WZZQ,
Tutti Quale pensier or l'agita? Come cangiò d'umor !
SCE31i ITI. ~ ~ ~ ~ l l ~ , Ceprano, Borsa,, ed a,lt.ri C'ortigia~ri, poi Rigo-
letto dalla decfr(z c7~e vntra cnn,tanl.el?n& con Tepl.esso dolore.
dllr~r. Povero Rigolciio ! Poro Ei v ~ ~ I I . . . Silenzio. T u t t i Buon giorno, Rigoleti o.. . Rig. (Han tutti fatto il colpo.) egr. Cb' hai di nuovo,
BuBon? Rzq. Che dell'usato
Più noioso voi siete. T u t t i Ab! Ah! Ali! Rig . (Dove l'avran n ascusta?) ( sp iando i r ~ p ~ i e t o 110-
vunpue ) T a t f ? (Gixz~~date com'? iaiquieio.) R i g . Soti i'elioe (a Muru710)
Che s nulla u voi nuocciw q
L'aria. (?i. questa notte ... Mar. Qilesh notte ! R i p . Sì ... A?: fii il bel colpo! ... .? ia~ . S'ho dorniito sempre! Rzg. Ah voi dormiste!. . . Avrò dunque sognato! (s 'al lontana e vedendo u n fiitzzoietto sopra u n a tavola n e
osseTnun inquie to la ci fra.) T u t t i (Ve' coxne tutto osserva) 1Zi.q. (Non è 11 suo), (get tandolo)
Dorme iJ Duca tntror? T u t t i Si, dorme ancora
S C E N A IB. D c t t i e un Raggio Se17a Duchessa.
Pap. A1 siio spom parlar ai-iol Ea dache,ssra. Cep. Dorma. Pag . Qui or or con voi non era? BOT. EY a caccia. Pag . , Senza paggi ! . . . senz'armi ! Tuttl E non capisci
Che vedere per ora non può alcuno?
+m- - ----- \
19 Riga (ciLe a p>(~rte 6 stnto cctterltissinjo al diotogo, bnl-
l I i
i trndo rnlpprovrisc?nente f ra Eol2o p~oTomPe : ) I
t.11'5 qui clniiclue! ... ell'è col Dnca i.. T u t t ~ Chi?
1 &'iR. La y l u v ~ u che st:snntte
Al ioio tetto r:lpistrs. T u t t i Ti1 clelisi ! R i g . Ma la s6uprò rilrrender ... Ella 6. qui ... T u t t i Se l'amaiite perrl~sii, la ricerca
Alt~ove. R i g . ?o ~ o ' mia figlia I . . . T u t t i La stia figlia ! R i g . Sì la mia, figlia ... d'una tal ~ i t t o r i a
Che? ... adesso non ridete? Ella è là.., la vogl'io ... la renderete. (corre m r s o
7n porta C& ~ P Z Z O , m a i Cort ig iani g l i atifra- versano i l passaggio)
l 1
tt Cortigiani vil razza dannata, I
Per qual prezzo vendate il mio bene? A vni nulla per l'oro smnviene, Ma mia figlia è impagabil tesor.
La renelete.. . o se prir disarmata l
Qiiesl n mnn per voi fora cruenta ; Nulla in terra più l'uomo paventa. SP dei figli difende I'onor.
Quella porta, assassini, m'aprite. ( s i ge t ta anccr su7ln pnrtn che g l i è n u o v m e r c k contesa da Gen t i l uomin i ; Zotta a l p l a n t o , poi ri-i torno. spossato sul davan t i de l teatro)
Ah! \voi tutti a me contro venite! ( ~ a n g e ) Ebben, piango ... Marullo ... signore,
Tu ch'liai l'alma genti1 come il core, Dimmi or tu dove l'hanno nascosta? ... E' là? ... E' vero? ... Su taci! ... pwchè? ...
Miei signori.. . perdono, pietade.. . Al vegliardo la figlia ridate ... Ridonnrla a voi nulla ora costa, Tutto il mondo ò tal figlia per me.
SCENA V.
Det t i e Gjlda ch'esce dalla s tnnza a a ink tra e si getta nel le p a t e ~ n e braccia.
G2. Mio padre! Big. Dio! mia Gilrla!
Signori in essa è tut ta La mia famiglia ... Non temer pih nulla, A~lgeio mio ... fu scher~o non è vero? ... (a! C u r . ) Io che pur piansi or Bdo ... 34: ti1 a che piangi?
Gil. I1 ratto, l'onta, o padre. Ciel ! che dici?
Gil. Arrossir voglio innanzi a voi so l t an t~ ... R i g . ( r ivo l to tz i CortigZ~.ni con imperioso modo)
I te di qua voi tutti ... Se il duca vostro d'appressarsi osasse, Cha non entri, gli ditte, e &'io ci sono.
( s i ubbandona s u l seggioloae) Tutfz (Co' fanciulli e coi clemeati ( f r a loro)
Spe~so giova simular. Partiaari pur, ma quei ch'ei tenti
Non lasciamo d'osservar) (escono dal mezzo e chiudono la porta)
SCENA VI.
Rigoletto e Gilda
Rfg . Parla. .. siam soli. GzE. ( C d ! dammi coraggio !)
Tutte le feste al tempio Mentre pregava Iddio, Bello e fatale giovane
S3oB1o~s,e a1 guardo mio.. . Se i labbri nostri tacqnera Dagli occhi id eor parlò.
Furtivo fra le tenebre '
Sol ieri a me giungeva.., Sono studente, poTero,
e
Ua~intx~osqrv m i <,C E .
3: con zrdente 3 9 4 . ~ : ' "
ismw mi >rnte,l;c. P?rtì ... il iniq core s~wi %sì
* sprvi? pià p ~ m ~ i a % , Lb12ndi) i r n r ~ r ~ ~ ~ i w ~ I I ~ Z mero Golnr m'han rap.:a, E F: forza uni m'ar?dcsc?lri
? - C " ~ : ' ~ F ~ ~ P p;?] P F I ~ ' ~ ~ .
Rig. Fori ali-... PPT: 3iì1, %io ank-'n. t ' T ' i ~ t ~ * ~ ~ i l ~ , ::*TT'~TFO oieì!
Soio per rrle !'infftmi;~ A t9 c h i p d p ~ ~ . o Dio ... Oh'eI1 J, poteqss ascender 9
" - c - ' l l a ~ ' ~ f;adl7f0 ?T le ," , ,",t ?3FP8SE) C>@! p??i5010
\ . ~ < ~ ~ p l ? : h f~ r i l !'ii!i.>rnfi!
%. ?,f3, ~ I ILIQ O,'<& h'CRm l)PT@,
Tn'~ltaro e l ~ ~ ' ~ I v Q T c ; ~ :\ t!iipn-i, f anrinll a , a scorrese
i l , - F'a i! piailin .,n1 mio por.
Giì. Padre iri voi q~tr?a un anqf:lo %C' c ~ ~ T L c ' ~ ~ : ' ~ o F .
Rig. Crnrurriuto ptir q ~ ~ q n l i ) $1 F a r ( mi seq'a T~nsciare potr~rizo clueat'r ura hncs ta .
i . SP. &??;g. (S tui;-Fo ~ i x i i r r l giorno cangiare potè)
Dat t i , 'V~ciorp P il C ' o n t ~ d i Nont~>rone, che dalla d e s t m a t f r a a e r u ~ i7 fondo ~ ~ ~ 7 7 . 7 ,gala fra q7i a1nbardie'f.i.
Usc. Srhill~d~te,.. ire t-+! c8mmo &!onfsm7 db. ( d a n . Poiclib YoilP,i ~DVR,TLT) rlit m" ~nalecle h, guardie)
(f ersnfimdosi V ~ S O :t T ~ ~ T u Z ~ O ) N b un f i i lmirs~ nn fwro colpiva il tuo pettci, I'RX~CF! : lnr a;li.o. q ~IIICO? vivrai.
(asce fra le G u m d i e dal n3,ezao) Rig. Tco, verc f i i o , L'inganni ... iin vinilicei avrai.
23
SCENA Vh4.I.
Rig. Si venrletta, tiesnencla vendetta (con ?;rnpebo volto ai ~itrntrto)
Di quest'anirna h solo desio ... Di punirti giB l'ora s'afi'retta, Clie fatale per t e trioneià.
come fulinin scagliato rla Dio Il buffone colpisti saprà.
( 2 1 . 0, mi9 padre, qual gioia feroce R:cl~narvi negli occhi ve~g ' io ! Perdonate ... a noi piire una voce Di perdono dal cielo verrh.
(Mi tradiva, pur l'amo; gran Dio, Per l'ingrato ti chiedo pietB! n
raconu dnl mc:,-o
ArrrO TERZO -
SCENA PRIMA.
,Delil;ra. sponda del Minch.
h sinistra è una casa a dile piani, mexzo diroccata, la cui fronte, volta alli> apottatoro, lascia vedere per una grande arcata l'interno d'una rustica osteria al pian terreno, ed una rozza scala cheniette a l gra- naio, ent,ro cui da un balcone senza imposte, si vede un lettuccio Nella facciata che guarda la strada è una porta che #'apre per di dentro; ilrnuro poi è si pieno di fessure, che dal di fuori si puòfa- cilmente scorgere quanto avviane nell'interno. I1 resto del teatro rrplresenta l a deserta parte del Mincio, che nel fonc1.o %orre die- tro un parapetto in mezza ruina; al di là del fiume è Maii?ova.
Ji: notte.
Gilda e Rigoletto inquieto, sono sulla strada, Sparahcile nei-
1.intenio dell'oatsria, seduto presso una tavola, s t a ripolendo il suo ciritnrone senza nulla intendere di quanto accade al di fuori
Idig . E l'ami? i Giì. Sempre. Rig . Pure
Tempo n, gilarirne t'ho lasciato. Gzl. I o l'amo. Rig. Povero cor di donna ! Ah il vile infamo!. ..
Ma amai vendetta, o Gilda ... al. Pietà, mio padre ... Rig . E se tu certa fossi
CI-t'ei t i tradisse, l'ameresti ancora? G,1;2. No1 so, ma puis ni'adora. R i g . Egli?.. . a/. Sì. Rig . Ebbene, osserva duncgiie.
(la condiico pre%so una deile fessure del muro, ed ella v1 guarda Gil. Un uomo
Vedo. Rig. Per poco attendi.
Det-t(i e i l Duca, che in 0~szi .c d i semplme ufjiciale r i z . cavalleria, entra tall la sala hcrrmo pea urna 7mrr,rr, a simi8istrl.a
Giì. Ah ka2d :a mio ! (trcaralen-loì Duca Due aosii a tosto. (63 , i ;paraf~~r~la) Spa. Qxtaali? Duca Cns stanza le d d sino ... Rig. (Sou qucati i suoi costami!) Spa. (Oh Il bel nerbino!)
(&P+-a W P I ~ a i t i i 7 2 "Jr .9fx7m "t13
Duca La donna R mobile &tial piuma a! vento, Xuta d'acctmks - @i d i pepariey.
Ssmpro un smabiko Leggidm viso, In pianto o in riao, - è menzogncr..
E' sempre m i ~ c i o Chi a lei s'affida,
Ghi le c0116da - mal cauto il cm! Pur mai non sentesi Felioe appieno Chi sii quel seno - noro iiha aecioT!
Spa. (rientra con una hot t igl~a d i (12%~ B d ~ e bicchieri che depone sulla tnvo!a : c p ~ i 7 ~ G i batte, col pomo della s u , lunga spodn due colpi nl sof&~to. A quel segnale, una wdente giovane, in co~trknze d i zingara, scende n salJ~ lri scala: .i? l o ) ~ e c . u corre per abbraccza~la, nm ebZn ,alt sjuagc. Prattanfo Sparafucile, uscito s*:71a v i a , dicr' a p n ~ t e (z, l??- goletto) E' la il voatr'uo~no.. vi.a~r dee o arnwirn?
Rig. Piu tardi torrrerb I'a??lra r rornpii.~. Spa. ( a i allontana dtetrn 13 raso w r a n .; F7rrnz. i .
SCI?>:! -[:I* Gildx e l;i?ql+-+*a .vjbo mn,
il D O C ~ E: Nad~l s ~>TY 4+~xnt~ vmi"7kwt
Duca. U n dì, se ben rcìrriui~:ii.tomi, O halla, t"ineont;a.ai ...
dfad. S~llwxate -i-ni, ai[, uore. D7~ca No, no. &'ad. Soa3 h r ~ f tra. Dqa cu AFFraaciami. B fad . Ehro ! . . . Dviu Tl'atrior~ a~depl t~ . Mrztl. Signor l'indi Srterento.
Ti pia i~n ~ p n ~ t a a p ' . . , nll~*,p JTy?, .ps t i v 1' .i- :i..'. , ,
,l!ad. '"re ~i~:<l io i,!, p~.;io;::.... Duca Amabile 6 gliiqo3a ! q ir&co) Rip. Eirbnn?. .. Ti ha,s-la :i?iirtr>rS ... ( a G i d a che
r~,?::yt +tetto im,teso ed o:~.se~v~afnj Gi1. In iqni~ i .~ .~d&oa ! DuonB~:!a 51,lja iirll'srvose,
Q&:,I,V~ liiPi-! <?,li; vemi ~ I I O ~ ; f2y6i ? J X ~ 6 i<;h Q':' i7.x 7;?~.oi L@ ???:i@ pnn@ COX133iaJ.
T ; ' - , leno, 8 ~en,;.E del rr~To cm?! Pr 3qi r~a tn palpitar.
.$!,;~d. Ah ! i b ? ihirln beo e l i er>?re C l ~ i ! t;ii l . n i ~ iociraii posto; Q u n cii-i. valga il V O S L ~ ' ~ gioco,
86 Nel credete, so aplprezzar. Son avvesza, bel signore, Ad un simjlo scllierzar.
Chi. Ah così parlar d'amore A me pur l'infame 1x0 udito. infalice cor tradito, Per angoscia non scoppiar.
Pesche, o credulo mio core, U n tal iiom dovevi amar?
Rig. Taci, il piangere non vale; (a G~ldak Ch'ei menti-:a or sei secura... Taci e mia aarh la cura La vendetta dPailrett:~r.
Pronta fia, sasà fatale; Io saproldo fuliminar
bf'odi, ritorna a casa.. . Uro prendi, un cl~stricro, Una veste viri1 che t'lapprestai, A?: por Verona ;,arti ... Samvvi io pnr domani.. .
(Al. Or venite ... Kig . Impossibili. (Al . . Tremo. Rig . Va. (Gzl . p r f e i
(Durante p ~ ~ e s t a scena e /a seguente i l Duca P
Jfaddcrlerra stunn,o f r a loro pnrlando, ridendo, ha- vendo. Partita GiJFa, Rigoletto va dietro la casa e ritoma, parlando con SparafuciZe e contandogii del7e monete).
!:I!?. Venti scudi hai ti1 detto? ... Eccone dieci, E dopo l'opra 11 reoto. Xi qui rimaae?
S p . Si Ilio. Al1 a mezzanotte
Ritornerìb. SI I , Yo11 cnle,
27 A gettarlo *le1 fiume b a d o io IJQÌO.
I7ig. No, no ; il vo9 fare io stm00 ... &D. Sia ... 11 suo norric? Rig. Viioi sapere anco il mio?
Egli è Delitto, Pzcnizion con io. (pa,rte, i l cielo si oscura e tzrnno)
SCENA V.
Detti, meno Rigole t to .
Si?. La terapesia è vicina !.. . Fiù scura fia la notte.
Duca Maddalena? (per p r ~ ~ d e r l a ) Mnd. b spetta te.. . mio fratello i c . jung~ndogEi)
Viene ... . Drcca Che importa? L3jnd. 'Ta on a ! S p . Ai: pioverà +PR poco. (etrr tranrh ) Dura Tarito megl io.
Io qui m i ti:itteriò ... tu dormirai (a S1?cn?~iifuci!u) In seilileris. .. all'inferno.. . o. e vorrai.. .
Sp. Grazie. Uad. (Ah no! ... partite.) (piano n1 Duca) Duca [Con tal tempo?) (a Mad.) p . (Son venti scudi d'oro) [piano o d4nd.)
IZUP fclicc (n7 Dlr rn) D'nffrirvi la mia ~tanzsc,. Se a. voi piarr Tosto a, veitcrla andiamo.
Duca Ebbene son con t e .... presto, vediarnn. Jl(*"trd (IPovero giorin .. . grazioso tanta !
Dio! qual mai notte P queaia,!) D u c ~ (piunto a l grn?taf'o, vedendone I brtlc(lna?~ en..
za impo~te) Si rlorme all'aria aperta? bpua beiic ... Rilona notte.
S p . Siqnor9 v i F I J ~ P ~ ~ iddi o... O7/rtr Q W V P Q O I L ~ O ciormiam ; HTal7PO 4Q71 io.
Denone 11 nappelio. la sva la e si stanua siil letto, dove in hre- VR arldorrnentasi. l\ladd,r!onl frittanto s le io )>reqso 1 1 tavola
Syarafuc:ls bovs dalla bottrglia !nuciata d:%l Diics. Rlma~lgono ambidne taritiirni per 41ip!' '-t' = t a ~ t e , e prcorci~ptbti da grliv' pensieri.
28 Mnd. E' amabile invero cnhn,i giovi;wt,:o. 7 . O sì ... venti scudi .?(i dB d i p .udf;to.. .
7 Mad. Sol venti !... fiori p6 :... sali5va di pi-Pi. Spa. La epada s'ai ~ ~ n ~ m ! : , v:;, p0d13,mi .alad. (sale al grG~. ; r t f . ' c i e i : n ; e ; ~ : g , ! c : n d n ii, doimsa:it)
B w c ~ ~ ~ o !. . . B pur bebio 1 ( Y ~ L Z ~ C L i t l l ~ ~ w?i:g:io iE b<slcozi,e s ~cent i 'c
SCEiSA 71. Detti e Gilda che comparinns nel fondo dalla vin in cottume : irilo, con
stivali e speroni, R la1iL8!11enf,e .;i .%.?,i.aza. VOEO l' .> i i t~ i in , nlontre Sparafucile continua a baaro. . t. :.i larnl~i o tiioui.
Gil. Ah pih non ra,gio~io! ... Amor mi trascinr,.. mio p:),dre, perdono.. (tu0I7.a) Qual notte d'orrore, Gran Dio, oh(, accadrà.
Mnd. F'rtthPlo? (sarà C'& ;esca, ed awc8 po, afn. i'r sp.,$a d e l nr4l. t~~~ s t d F k n tsuola )
Gil. Chi p-rla,? ( o s . c . s ~ a ~ g 9Ilc J e s s ~ ~ r a ) SP. Al din.ro8 te-, va. .
(frar:rsan.cin i , i tr;?, ,:.rar!enznne) J l a d . Somiglia un B , p l l , o qnol giov;nr .... il' l'amo ..,.
E i mJama ... ripoe T... . a pirì 1':~ceiiPiaiii i;...
Gil. Oh cielo !... (as~:o~ta?a,Jo) - .
S p . K&at;tuppa q ~ ~ e i F!ncr.:;. (gettandole ~ T L sacco) Jind. .-"erci;h? S p . Eiltr'e~8i.s il kuo AyoiJ s , egn.;et?i;n (1% me.
Gotiar dmrò ai fiuu.e... G1:Z. 8 .LI ' O II!. ..e aem n q!li mylo J JIad. Eppure il daun.ia >l-,-?.rtj - c , g j : i i & ~ ~ : ~
Serbandolo in vi!a, SP- D;Zcile i1 cre(lo. Jla(J. M'nlsoolta.. . . a:lz;. I r,cf! :,i i re ln ~ r ~ g e k j ; ~ .
De' scudi (j.i1.;:7 Z:i,j 9cg$liil' :':iTJM.:i:, TTeni:; cogli ?:js.i !:;.il i.7cl.i i ] 7edrni.. '
?~ciclllo, C+ venti ::lIoi.i. fin d r l p - : B j ~ d tutto il .I;i.eii.ir p,.:,?.i,-
a1Yro c1ifiv:Cr# -i- ? ~ h i " . fa t,rscijj;a'-.." 314 paga, ~ , u P ~ + ' P T - P ; - . ~ ? . ,, . i-dsilg T~~~.V~-;:..
(Xd. Che, sci;aito *.*, ~ ~ i ~ h . Q " ~ ~ : : , - Mad. A$ g m ~ i a per osr,n.
29 Sp E' d'iiopo ch'ei muoia .... 114ad. Fuggire il fo adwso.
( v a per roZGe) al. 0 b hiiona figliraola! ,Yp. Cili scudi perdiamo. ( trattenendola) Mad. E' ver ! . . . Sp. Laacia fare.. . dlad. Salvarlo dobbiamo. Pp. Se pria ch'abhia il mezzo la notte tocneto
Alcuno qui giunga, per esso morrà. iIia(2. E ' buia la notte, i l ciel troppo irato,
Nessuno a qiie~t'ora cli qui pamerà. ':il. Oh qual tentasione !. . . morir peT 1'in;;rzhP.. .
Morire! ... e mio padre! ... Oh cielo pietj!
S p . Ancor C'& mesz'ora. Mnd. Attendi, fratello.. . . (viangendo) (;il. Che! piange tal donna !. .. nè a lui da .) aita!.. .
Ah s'egli a71 mio amore divenne rube", Io vo' per la sua gettar l a mia vita ..
Flad. Si picchia. Sp. F u il vento .... l . (torna a bussare) Mad. Si picchia, ti dico. p . E' strano !. .. diad. Chi è? <,'i l. Pietà dJian mendico ;
Asil per la notte a lui m~ieedete. Mud. Fia lunga tal notte! Sp . Alqnanto attendete.
(?il. Ah presse allw mcv-tr! si gio~anc9 sono! $-)h cielo, degli 2nipi t i chiedo perdocìo. Perdona tu, o parii.,.;,, a qi ie~tn infelice? Sia l'uomo &?lice - c1:'or r a d o a salvar.
dlad . Su, spicciati, presto, fa l'opra compita: Anela una viin - con a l t a salvar.
314 ' :ps Ebbeii* ... xoi: ~ , r o ! ~ t o : qi~ill 'ilscio 4ischii~ di ;
I'iu ~h'a1tr.o -.li sc:~~" - -mi p~~m64 salvar. va a posi3,rsi coli iin piigrialu <A.,tio alla p ~ r a ; Rlad . apro e poi oorre a chiiidei la g.i.niid@ ;~ r c? t a di f i ~ ~ i i c o , rnen:i.e entra Gilda, dio- rrJ s cui Spa-3f'iciis c!ii~ida i , & p )?ti. e tutto rssba sn'poltc, 1101 si- lenzio R ndi biiio.
SCENA T$ I.
Rigoletto s )lo si avanza da1 foii<Ici iti.!!a ii<.eiia chiiiso noi siio rllan- r?l!n. Idl ni:,lcii~~:i dc-I t»?~;io?ald k (1i.riiiiiiit I :i ->;il si vede e saiil.,i
ehs qualche lampo e tiiono.
Della vendetta nlfin giungc~ i'isitaritnl DR, t r enh (dì l'aspetto Ifi ?avo snslgiie a, I ~ c ~ i m a piangendo. Sotto 12 larx n cJsl hilffn?, . C)~a~st'u-ic=io
i r~r<?nat?anc 'n In cns n)
?l' (%?li 11so :. . A 11 raon ì? leiupcr ;tzlc.ni q; ' . 1i1'7-tl n ~ l d r \ ,
C&R\ jiki4te (li ~n i s t , e~o 1
'IJoa t~mpesi-q iu cielo! In terra u n omicidio ! 011 ciorilo invero grande qui mi sento!..
( \ LJ"U W ~ ? C < ( ~ L ~ ' ~ C J
l> ezzanotte.. .
hp. Chi è l à ? Rig . Son io. ( p e ~ entrar;.) Sp. Sostate.
(r?"rJ- i i ? f o c t t r P i, i,,r(o uv \or,,.?\
E' qui spento i! vostr'iiorno .. R L ~ . . .
Oh qioi? '. . TITI 5inrr?,*! P . Un liime? ... TJn, il d n n n ~ n . &':n (07; dtT 7ran k o ~ a o )
Bbesti nll'niicla il g ~ t t i a l a ... Rrp. 30, Irasto io ~.oIrt. C-. QY:ime vi p j ~ l ' r 4 ... (,hi Tnthn a t f o b al qijo.
7'ih a ra r , [ ; t. niil ;~rsrioritin i l Lrorpo. Pr~;ifn, Che alcuri 11011 i iorprcnda. ? S I I - I ~ ~ ~ i i o~ te .
81 9B'Pi;Pai,\ 1X.
l & i g ~ ! ~ t t o , por do<.: (1 mpo.
RFl i > 1; .... ruorio! ... rh ~ì !... vorrei vederlo '. Mre cljo izripnrtn? ... ì: heii drsso: ... Ref o i h:loi sp i^~ni . i)ro mi p-~arda , O mor " O . Qu&'& un buf?or,r, ecl i ~ i i poteiite B qoaafo! ...
sclito i pipdi! ... TG' df850! ai:> desso" ... E' +~iiiritn n l f i r ? l a 1r:n ro?:dctta n duolo?.. Sia l'urtrta a lui sepolcro, TJn sacco i! sixo loneisolo ... (Jcr p c ~ trcscinare z l sacco (verso 70 spnviln 3 sorpreso dnlla dunt(rn,tr aiilcc d e l l h rcn , C!,F n e ? fondo 1 7 t t r a ~ ~ r s la scena) Q w l vorc i . . . illupiozi uoiiurns ì. questa! No 1 .. . Po, egli i. ilew,o 1.. . ~ P ~ B O :. . ( f r~(sale t~do, I
,. ItiT:tlediwio~$e! 812 !. . . dimon hnan3 i l o? ir.erso cca.aoì hJhi 6 vini, chi è qui in qua vacr.? (ttr,q/i,~~ i7 ~~oc( :o \ Io trrrno ... n' umano corpo. j Jilnt;ne!l!j~o f
S:.I('ENA TJLTIJ'KA *C/
Ricl.ol~tto e Crilde.
;:l&!. 3Jja fiy-L::1:.*. !)io! ... 17ia figlifk!~.. il h.. . 110 ! Z. irnpossihil !. . . per Veroran ì: TI via ! Fii visisv .... Rr dewi (inqinocchinndosi} O mia G;!tl:t : f aric.iixl?:~ :> m e rispondi? ... T~'asi;agsino :ni sivela .... Olà? ... K ~ s s u n o ?
Gil. Chi mi chiama? Tig. Ella pnrla !... : i l i ? t v ~ ! ... B viva.. . o11 Dior
Ab mici beri 5010 in t e r r a . . . %Si girarda. . mi c.nibc,?ci ...
Gi?. AEi ... patire m?.: I / L R . &11c7,1 mistero! ... che fiiY ... ~ o i iii i t ; i t 7 ? ... Gil. 1~'acc;jar. quì mi pfagh ... (indicando i1 care i
Rig. Chi t 'ha colpita? Cil. V'ho iop,nna.to.. . . colpevoln fui.. .
L'amai l i o p ~ o ... ora uiuoio per lui ...
32 Rig. (Dio tremendo !... ella ~.,bevn f u celia
Dallo stral di mia giii+a vendetta !...) Angiol caro... Mi guarda, m'ascolta ... Parla ... parlami, figlia diletta ...
al. Ah ch'io taccia! a me. .. a lui perdonate ... Rend i t e alla figlia, o mio padre ... Lassù ... in cielo, vicino alla madre ... I n eterno per voi. .. 71reghm-ò.
Rig. Non morire ... mio t f s m ... p i ~ t a t e ... Mia colomba.. . lasciarmi non dei .. . Se t'involi ... qui st~1 rima, m i . . . Non morire.. . o ch'io teco morrò!. ..
Gi7. Non più ..., a liii ... perdo. ..nato.. Mio padre.. . Ad .. .dio !. . . (mzco~a)
Rig . Gilda! mia Ciilda! ... E' moda! ... Ah Irn maledizione!
(strnppnndosi i capelli cade =ul cnd(z?l?iere della figlia\
