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Facoltà di Ingegneria Corso di Cultura europea Anno Accademico 2006 / 2007 5 a lezione.

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Facoltà di Ingegneria Corso di Cultura europea Anno Accademico 2006 / 2007 5 a lezione
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Facoltà di Ingegneria

Corso di Cultura europea

Anno Accademico2006 / 2007

5a

lezione

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Il Consiglio dell’UE: info utili

Ruolo: organo legislativo dell’UE che rappresenta gli Stati membri

Membri: 1 ministro per ciascuno Stato membro

Presidenza: a turno ogni 6 mesi

Riunioni: a Bruxelles; in aprile, giugno e ottobre a Lussemburgo

Indirizzo: Rue de la Loi 175, B-1048 Bruxelles

Telefono: (32-2) 285 61 11

Internet: http://www.consilium.europa.eu

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Il Consiglio dell’Unione europea:

composizione e presidenza ComposizioneIl Consiglio è composto da un rappresentante per ogni Stato membro.

PresidenzaLa presidenza del Consiglio è esercitata a turno da ciascuno Stato membro per sei mesi (secondo un ordine stabilito all’unanimità).

I turni previsti per il 2007 sono: 1° semestre: Germania 2° semestre: Portogallo

Bisogna attendere il 2° semestre 2014 per la Presidenza italiana…!

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La Presidenza del Consiglio

Durante il proprio turno di Presidenza, lo Stato membro:

• convoca le riunioni del Consiglio• ospita le riunioni del Consiglio europeo• stabilisce l’ordine del giorno• aumenta il proprio prestigio (ma in caso di brutta prova la presidenza diventa un boomerang)• ha poco tempo per incidere in maniera significativa• deve tenere conto delle decisioni e delle iniziative avviate dalla presidenza precedente• aumenta il proprio staff

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Il Consiglio dell’Unione europea:

la voce degli Stati membri Il Consiglio è il principale organo decisionale dell'UE

E, come il Parlamento europeo, è stato creato dai trattati istitutivi negli anni ’50.

Rappresenta gli Stati membriPer sua natura il Consiglio è profondamente diverso rispetto alla Commissione: mentre i Commissari si impegnano a perseguire gli interessi dell’Unione, il Consiglio rappresentaufficialmente proprio gli interessi dei paesi membri, nelle persone dei loro ministri.Ciascun ministro del Consiglio è autorizzato a impegnare il proprio governo:ciò significache la sua firma è la firma del governo che rappresenta.

Alle riunioni del Consiglio partecipa un ministro di ciascun governo nazionaleI ministri partecipano alle riunioni in funzione dei temi all’ordine del giorno: se, per esempio, ilConsiglio deve discutere problemi ambientali, alle riunioni partecipa il ministro dell'Ambiente diciascun paese dell'UE e si parla di "Consiglio Ambiente“.

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Il Consiglio dell’Unione europea configurazioni

Esistono, in tutto, nove diverse configurazioni del Consiglio:

Affari generali e relazioni esterne Economia e finanza (cd. "ECOFIN") Giustizia e affari interni Occupazione, politica sociale, salute e consumatori Competitività (mercato interno, industria e ricerca) Trasporti, telecomunicazioni ed energia Agricoltura e pesca Ambiente Istruzione, gioventù e cultura

Ciononostante, il Consiglio rimane un‘unica istituzione: qualunque sia laformazione del Consiglio che adotta una decisione, si tratta sempre di unadecisione "del Consiglio", senza che ne sia menzionata la formazione.

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Il Consiglio dell’Unione europea: funzioniIl Consiglio ha sei responsabilità principali:

1. Approvare le leggi europee, unitamente al Parlamento.

2. Coordinare le politiche economiche generali degli Stati membri.

3. Concludere accordi internazionali tra l'UE e uno o più Stati o organizzazioni internazionali.

4. Approvare il bilancio dell'UE insieme al Parlamento europeo.

5. Elaborare la politica estera e di sicurezza comune dell'UE (PESC), sulla base degli orientamenti generali definiti dal Consiglio europeo.

6. Coordinare la cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale (GAI).

La maggior parte di tali responsabilità riguarda il cosiddetto ambito comunitario (il "primo pilastro" dell'Unione europea), vale a dire quei settori di azione in cui gli Stati membri hanno deciso di mettere insieme le loro sovranità e delegare i poteri decisionali alle istituzioni dell'UE.

Le ultime due responsabilità, tuttavia, riguardano per lo più settori in cui gli Stati membri non hanno delegato i propri poteri ma stanno semplicemente cooperando. Si tratta della cosiddetta "cooperazione intergovernativa" che riguarda il secondo e il terzo "pilastro" dell'Unione europea (PESC e cooperazione giudiziaria e di polizia in materia penale).

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Livelli di autonomia del Consiglio

Pilastro I Mercato unico eCE

> dipendenza dalla Commissione

Pilastro II GAI < dipendenza dalla Commissione

Pilastro III PESC Totale autonomia

Inoltre, vi è sempre la tendenza di «guidare» la Commissione edi influenzare il suo ruolo propositivo.

Perdita di potere a favore del Consiglio europeo e del PE.

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1. Legislazione

La funzione legislativa in passato era di esclusiva competenza del Consiglio mentre ora è ampiamente condivisa con il Parlamento europeo: gran parte della legislazione dell'UE è ora infatti adottata congiuntamente dal Consiglio e dal Parlamento.

Di norma, il Consiglio agisce solo su proposta della Commissione mentre a quest'ultima spetta, in linea di principio, assicurare che, una volta adottata, la legislazione dell'UE sia correttamente applicata.

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Quanti voti per paese? Le decisioni in sede di Consiglio sono adottate mediante voto.

I voti di ciascuno Stato membro non hanno tuttavia uguale peso e le votazioni avvengono con il sistema del voto ponderato, che attribuisce un valore diverso a ciascun paese a seconda della sua importanza demografica e politica all’interno dell’UE.

Tale sistema rappresenta il frutto di un ricercato bilanciamento di interessi contrapposti: quelli degli Stati “grandi” che vogliono evitare che una coalizione di Stati “piccoli” possa imporre decisioni non gradite, e gli interessi degli Stati minori che non intendono restare schiacciati dalla volontà egemonica degli Stati membri più popolosi.

Dal 1° gennaio 2007 il numero di voti di cui ciascuno Stato membro può disporre è il seguente:

Germania, Francia, Italia e Regno Unito 29 Spagna e Polonia 27 Romania 14 Paesi Bassi 13 Belgio, Repubblica ceca, Grecia, Ungheria e Portogallo 12 Austria, Svezia e Bulgaria 10 Danimarca, Irlanda, Lituania, Repubblica slovacca e Finlandia 7 Cipro, Estonia, Lettonia, Lussemburgo e Slovenia 4 Malta 3

TOTALE 345Maggioranza qualificata 255

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Come si vota nel Consiglio?

Voto all’UnanimitàOrmai rara forma di votazione (mentre in passato costituiva la regola) per alcuni settori particolarmente delicati: imposizione fiscale, riavvicinamento delle legislazioni nazionali, alcuni aspetti relativi alla cittadinanza europea, politiche d’asilo e di immigrazione, PESC e GAI.In tali settori, quindi, ciascuno Stato membro ha il potere di veto, ma:“le astensioni dei membri presenti o rappresentati non ostano all’adozione delle deliberazioni del Consiglio per le quali è richiesta l’unanimità” (art. 205 TCE).

Voto a maggioranza sempliceUn voto per ogni membro. Si adotta per le questioni procedurali e, dal 1994, per le tariffe antidumping e antisussidi nell’ambito della PAC.

Voto a maggioranza qualificata È diventata la norma per le decisioni del pilastro CE e per alcuni tipi di decisione in ambiti PESC e GAI.

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Voto a maggioranza qualificataÈ stato già difficile raggiungere l'accordo unanime tra quindici Stati, ma in un'Unione allargata a 25, 27 o più paesi ciò sarebbe stato praticamente impossibile. Se avesse continuato a lavorare sulla base del voto all’unanimità, l'UE sarebbe rimasta paralizzata e incapace di agire in molti importanti settori. Questi i motivi per cui il trattato di Nizza ha modificato le norme e ha permesso al Consiglio di prendere le decisioni con voto a maggioranza qualificata in una serie di settori che prima richiedevano l'unanimità.

La procedura di voto più comune in sede di Consiglio è il "voto a maggioranza qualificata“. Ciò significa che per l'adozione di una proposta è necessario il sostegno di un numero minimo specifico di voti.

Dal 1° gennaio 2007 la maggioranza qualificata è raggiunta: se una maggioranza di Stati membri (in taluni casi una maggioranza di due terzi)

approvae

se un minimo di 255 voti è a favore della proposta (vale a dire il 73,9% del totale).

Inoltre, ogni Stato membro può chiedere la conferma che i voti favorevoli rappresentino almeno il 62% della popolazione totale dell'Unione (cd. “verifica demografica”).Se così non dovesse essere, la decisione non è adottata.

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Forma degli attiGli atti approvati dal Consiglio su proposta della Commissione (e con l’intervento, in alcuni casi, del Parlamento europeo), possono prendere la forma di (art. 249 TCE):

Regolamenti“Atti di portata generale, obbligatori in tutti i loro elementi e direttamente applicabili in ciascuno degli Stati membri”Hanno quindi valore immediato nei confronti degli organi comunitari, degli Stati, delle aziende e dei singoli, senza bisogno di essere attuati da leggi nazionali.

Direttive“Vincolano lo Stato membro cui sono rivolte per quanto riguarda il risultato da raggiungere”Hanno valore solo se recepite attraverso una legislazione nazionale ad hoc, ma costituiscono un’obbligazione di risultato e lasciano quindi liberi gli Stati membri di adottare le misure da essi ritenute più opportune e non li vincolano, quindi, in merito alla forma e ai mezzi necessari al raggiungimento del risultato.

Decisioni“Sono obbligatorie in tutti i loro elementi per i destinatari designati”Vincolano solo i soggetti destinatari dei provvedimenti stessi, che possono essere Stati membri, persone giuridiche o persone fisiche.

Raccomandazioni e PareriAtti che non hanno efficacia vincolante. La Raccomandazione ha lo scopo di sollecitare il destinatario a tenere un determinato comportamento ritenuto più

rispondente agli interessi comuni. Il Parere esprime il punto di vista dell’Istituzione che lo emette in merito ad una determinata questione.

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Altri atti

Atti atipiciAtti non vincolanti che non rientrano in quelli elencati nell’art. 249 TCE.

Regolamenti interni (che ciascuna istituzione approva per disciplinare la propria organizzazione e funzionamento)

Decisioni (con le quali il Consiglio autorizza la Commissione a negoziare accordi commerciali con i paesi terzi)

Accordi interistituzionali (firmati dai Presidenti del Parlamento, del Consiglio e della Commissione con i quali queste istituzioni stabiliscono delle regole volte a migliorare i loro rapporti ed evitare possibili conflitti)

Dichiarazioni comuni (attraverso cui le istituzioni si impegnano a rispettare determinati principi)

Risoluzioni e conclusioni (con cui il Consiglio esprime i proprio punto di vista su determinate questioni oggetto di intervento comunitario)

Comunicazioni (che la Commissione emana per precisare i propri orientamenti o per indicare linee guida di future proposte normative)

Libri verdi (pubblicati dalla Commissione allo scopo di avviare il processo di consultazione su specifici argomenti)

Libri bianchi (pubblicati dalla Commissione affinché le consultazioni effettuate siano tradotte in concrete proposte d’azione)

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2. Coordinamento delle politiche economiche degli Stati membri

I paesi membri dell'UE si sono accordati per una politica economica globale basata su uno stretto coordinamento tra le loro politiche economiche nazionali. Tale coordinamento viene realizzato dai ministri dell'economia e della finanza che costituiscono il Consiglio Affari economici e finanziari ("ECOFIN").

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3. Conclusione di accordi internazionali Ogni anno il Consiglio "conclude" una serie di accordi tra

l'Unione europea e paesi terzi nonché con organizzazioni internazionali. Tali accordi possono riguardare settori generali come il commercio, la cooperazione e lo sviluppo o settori specifici come quello tessile, la pesca, le scienze e la tecnologia, i trasporti, ecc.

Inoltre, il Consiglio può concludere convenzioni tra gli Stati membri dell'UE in settori come l'imposizione fiscale, il diritti delle imprese o la protezione consolare. Le convenzioni possono anche riguardare la cooperazione nel settore della giustizia e degli affari interni.

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4. Approvazione del bilancio dell'UE

Il bilancio annuale dell'UE viene deciso ed approvato congiuntamente dal Consiglio e dal Parlamento europeo.

Qualora le due istituzioni non siano d'accordo, le norme prevedono che il Consiglio prenda la decisione finale sulle "spese obbligatorie" (si tratta, principalmente, della spesa agricola e di quelle spese connesse ad accordi internazionali con paesi terzi), mentre il Parlamento ha l'ultima parola sulle "spese non obbligatorie" e l'approvazione finale del bilancio globale.

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5. Politica estera e di sicurezza comune

Gli Stati membri stanno elaborando una politica estera e di sicurezza comune (PESC). Ma la politica estera, la sicurezza e la difesa sono materia sulle quali ogni singolo Stato membro dell'UE esercita un controllo indipendente. In tali settori, infatti, essi non hanno messo insieme le sovranità nazionali, per cui il Parlamento e la Commissione europea svolgono in tale ambito soltanto un ruolo limitato. Tuttavia, i paesi dell'UE hanno molto da guadagnare da una collaborazione su tali temi e il Consiglio è la sede principale in cui avviene tale "cooperazione intergovernativa".

Per permettere all'UE di reagire più efficacemente alle crisi internazionali, il Consiglio europeo (vertice di Helsinki, dicembre 1999) ha deciso che l'UE dovesse creare una "forza di reazione tempestiva", composta di oltre 60.000 militari, di cui poter disporre entro 60 giorni e che potesse essere operativa per almeno un anno.

Non si tratta di un "esercito europeo". I suoi membri continueranno a far parte degli eserciti nazionali e a restare sotto il comando nazionale e il loro ruolo si limiterà allo svolgimento di compiti umanitari, di salvataggio, di missioni di pace e di altri incarichi per la gestione delle crisi (*).

(*) Nel 2003, per esempio, l’UE ha condotto un’operazione militare (nome in codice: Artemide) nella Repubblica democratica del Congo e nel 2004 ha avviato una missione di pace in Bosnia‑Erzegovina (nome in codice: Altea).

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6. Giustizia e affari interni (GAI)La droga, il terrorismo, le frodi internazionali, la tratta degli esseri umani e lo sfruttamento

sessuale dei bambini sono tutti problemi che suscitano gravi preoccupazioni nei cittadini europei. Si tratta di attività criminali internazionali che possono essere affrontate efficacemente solo sulla base di una cooperazione internazionale. Se l'Europa intende farlo e intende dare a tutti i suoi cittadini un accesso paritario alla giustizia civile nell'UE, i tribunali nazionali, le forze di polizia, i funzionari delle dogane e dei servizi di immigrazione di tutti i paesi dell'UE devono collaborare tra loro.

Essi devono garantire, per esempio:

che una sentenza pronunciata dal tribunale di un paese dell'UE sul divorzio o la custodia dei figli sia riconosciuta da tutti gli altri paesi dell'UE;

che le frontiere esterne dell'UE siano effettivamente presidiate;

che i funzionari delle dogane e della polizia scambino informazioni sui movimenti dei presunti trafficanti di droga e delle organizzazioni criminali di immigrazione clandestina;

che i richiedenti asilo siano considerati e trattati allo stesso modo in tutta l'UE, in modo da prevenire il fenomeno degli spostamenti dei richiedenti asilo da uno Stato membro all'altro alla ricerca delle condizioni migliori (il cosiddetto "asylum shopping").

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Come è organizzato il lavoro del Consiglio: il COREPER

A Bruxelles, ogni Stato membro ha un proprio gruppo permanente ("rappresentanza") che lo rappresenta e difende i suoi interessi nazionali a livello dell'UE. A presiedere ciascuna rappresentanza è l‘Ambasciatore di quello Stato presso l'UE.

Gli Ambasciatori (noti come "rappresentanti permanenti") si riuniscono settimanalmente in sede di comitato dei rappresentanti permanenti, il “COREPER”.

Il ruolo del comitato è preparare il lavoro del Consiglio, tranne per le questioni agricole che sono gestite dal comitato speciale per l'agricoltura.

Il COREPER è assistito da una serie di gruppi di lavoro, formati da funzionari delle amministrazioni nazionali.

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Tre «Consigli»: quali sono le loro funzioni?È facile fare confusione sulle funzioni di ciascun organo europeo, soprattutto quando vi sono

organi molto diversi ma con nomi molto simili, come i tre «Consigli».

Il Consiglio dell’Unione europea (per intenderci: quello di cui abbiamo parlato fin qui)Precedentemente noto come Consiglio dei ministri, l’istituzione è composta dai ministri dei governi di tutti i paesi dell’UE. Il Consiglio si riunisce periodicamente per prendere decisioni articolate e per approvare leggi europee.

Il Consiglio europeoIl Consiglio è costituito dai capi di Stato e di governo (presidenti e/o primi ministri) di tutti i paesi dell’UE, e dal Presidente della Commissione europea. Il Consiglio europeo si riunisce, di norma, almeno due volte all’anno per concordare la politica globale dell’UE ed esaminare i progressi realizzati. È il più importante organo politico dell’Unione europea ed è per questo che le sue riunioni sono spesso chiamate «vertici europei».

Il Consiglio d’EuropaTale organo non è un’istituzione dell’UE. È un’organizzazione intergovernativa che si pone, tra l’altro, l’obiettivo di tutelare i diritti umani, di promuovere la diversità culturale dell’Europa e di combattere problemi sociali gravi come il pregiudizio razziale e l’intolleranza. Una delle prime realizzazioni dell’istituzione, creata nel 1949, è stata l’elaborazione della Convenzione europea dei diritti dell’uomo. Il Consiglio ha istituito la Corte europea dei diritti dell’uomo, al fine di permettere ai cittadini di esercitare i loro diritti ai sensi della convenzione. Fanno parte del Consiglio 46 paesi membri, tra cui i 27 membri dell’UE. La sede è il Palais de l’Europe a Strasburgo, in Francia.


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