UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI CHIETI G. D’ANNUNZIO
Facoltà di PsicologiaLezione:
“Interventi psicoterapici in Oncologia”
Dr. Claudio Agostinone Psicologo Psicoterapeuta
Membro Direttivo SIPO Abruzzo (Società Italiana Psiconcologia)Socio SIPNEI (Società Italiana di Psico Neuro Endocrino Immunologia )
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Stadi della malattia
•Fase della comunicazione della diagnosi
•Fase dei trattamenti fase del follow up
•Fase della recidiva o metastasi
•Fase della terminalita’
•Fase della riabilitazione
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Interventi psiconcologici •Interventi sicoeducazionali al
singolo e alla famiglia
•Sostegno psicologico
•Counseling psicologico individuale, di coppia e familiare
•Psicoterapia individuale, di coppia, familiare e di gruppo
• Fase diagnostica, terapeutica,Follow – up
• Follow - up
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Reazioni alla malattia FASE DELLA NEGAZIONE O DEL RIFIUTO:
FASE DELLA RABBIA:
FASE DEL PATTEGGIAMENTO: la persona inizia a verificare cosa è in grado di fare, ed in quali progetti può investire la speranza; riprende il controllo della propria vita cercando di riparare il
riparabile.
FASE DELLA DEPRESSIONE: il paziente inizia a prendere consapevolezza delle perdite che sta subendo o che sta per subire e di
solito si manifesta quando la malattia progredisce ed il livello di sofferenza aumenta.
FASE DELL’ACCETTAZIONE: quando il paziente ha avuto modo di elaborare quanto sta succedendo intorno a lui, arriva ad
un’accettazione della propria condizione ed a una consapevolezza di quanto sta per accadere.
(Kubler –Ross , 1970)
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“Malattie Oncologiche”Ruolo centrale: Psicologo
Attenzione rivolta allo “Spazio Terapeutico” Protagonisti: Paziente e Terapeuta
Obiettivo: “La pillola invisibile nello spazio terapeutico”
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Un po di storia:La Medicina nell’ ‘800Scienza Umanistica
Si sapeva molto del paziente e si sapeva poco dell’organismoStudio della relazione con il paziente, studio della filosofia
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Da Descartes in poi la medicina diventa Scienza (Metodo Scientifico)
Sappiamo molto dell’organismoCorpo come sommatoria di organiSapere oggettivante(corpo oggettivato), valido per tutti, riproducibile da chiunque(Protocolli)Il soggetto umano non compareCorpo: si esamina come si esamina qualsiasi oggetto del mondo (quantità, peso, misura, movimento)La soggettività è solo un disturbo
Medicina oggiCOPYRIGHT DEL DOTT. CLAUDIO AGOSTINONE- UNIVERSITA’ “ G. D’ANNUNZIO“ DI CHIETI-PESCARA
Oggettività della scienza si colloca nella soggettività delle persone
Dualità Oggettività/Soggettività (Corpo/Anima )
Religione e Medicina: divisi i compiti(Anima/Corpo)
Medicina oggi:Siamo forse diventati troppo tecnici?
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Medicina difensiva: applicato un buon protocollo anche se il paziente non ce l’ha fatta
Jaspers: Psichiatria comprensiva e non solo esplicativa (occuparsi della soggettività delle persone)
Husserl: Psichiatria fenomenologica( tiene conto della individualità della persona)
Depressione: a tutti va bene la Serotonina? (DSM IV)
Quale Medicina oggi?COPYRIGHT DEL DOTT. CLAUDIO AGOSTINONE- UNIVERSITA’ “ G. D’ANNUNZIO“ DI CHIETI-PESCARA
Quale Medicina oggi?Heidegger: Essere con… è la condizione
della curaEntrambi sono soggetti: Operatore Sanitario
e PazienteIppocrate: Non ha usato la parola Scienza
per la medicina (Episteme ” il sapere certo, acquisito, che si contrappone all'opinione del singolo. Scienza a
carattere universale”).
Ippocrate: Chiama la medicina “Arte”
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Compassione: sentire insieme
Senza compassione non c’è terapia
Forse l’intervento tecnico da solo non basta
Oggettività/Soggettività dell’operatore sanitario?
Oggetività Operatore sanitario: difesa
Soggettività Operatore sanitario: espone al rischio
Quale Medicina oggi?COPYRIGHT DEL DOTT. CLAUDIO AGOSTINONE- UNIVERSITA’ “ G. D’ANNUNZIO“ DI CHIETI-PESCARA
Scienza e carità Pablo PicassoCOPYRIGHT DEL DOTT. CLAUDIO AGOSTINONE- UNIVERSITA’ “ G. D’ANNUNZIO“ DI CHIETI-PESCARA
NeuroscienzeCentralità Relazione Operatore sanitario-
Paziente
Paradossalmente la relazione Operatore Sanitario-Paziente è peggiorata da quando la medicina ha finalmente cominciato ad avere a disposizioni terapie efficaci per le malattie
più comuni e temute. ‘’E. Shorter, storico della medicina’’
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La Psiconeuroendocrinoimmunologia•Vede l’uomo nella sua interezza:
dimensione biologica, psichica, culturale e sociale.
•Paradigma sistemico, a base molecolare, che studia le relazioni bidirezionali tra psiche e sistemi biologici.
•Convergono conoscenze acquisite, dall’endocrinologia, dall’immunologia e dalle neuroscienze.
• Organismo umano: una unità strutturata e interconnessa, dove i sistemi psichici e biologici si condizionano reciprocamente.
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PNEIPsiconeuroendocrinoimmunologia
• Superamento Dualismo MENTE CORPO
• La dimensione CULTURALE COMUNICA con la dimensione BIOLOGICA
• Le due dimensioni SI INFLUENZANO VICENDEVOLMENTE
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PNEIPsiconeuroendocrinoimmunologia
E’ lo studio delle relazioni tra i grandi sistemidi regolazione dell’organismo umano: ilnervoso, l’endocrino e l’immunitario, e traquesti e la psiche (l’identità emozionale ecognitiva) che contraddistingue ciascuno dinoi.
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Hans Selye chiamato anche il “Padre dello stress”
Un topolino, indipendentemente dal tipo di sostanza somministrata (batterio o tossina) o di procedura nociva (eccesso di caldo o di freddo) rispondeva sempre in un determinato modo definito dal ricercatore stesso “sindrome generale di adattamento” (General Adaptation Sindrome).
Tre fasi: allarme, resistenza ed esaurimento che portava alla morte del topolino.
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Hans Selye• Oltre all’aumento di Cortisolo (Ormone
dello Stress) nel sangue dell’animale la ricerca metteva in luce degli aspetti molto importanti poiché evidenziava che anche lo stress psicologico, come la visione di un predatore o una gabbia piccola, poteva sviluppare la stessa sindrome.
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Hans SelyeSelye concentrò il suo lavoro sull’adattamento dell’animale di fronte a vari stimoli. Secondo il ricercatore le malattie potrebbero svilupparsi in
funzione di un cattivo adattamento e cosi potrebbero svilupparsi delle malattie a causa di un eccesso di risposta, anche da un eccesso di risposta causato da stress cronico. Per Selye fu
importante porre l’attenzione sulla gestione dello stress e non sulla sua eliminazione.La
buona capacità di adattamento venne definita eustress mentre un cattivo adattamento distress
dal ricercatore stesso
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EPIGENETICA
È lo studio di meccanismi molecolarimediante i quali l'ambiente altera ilgrado di attività dei geni senzatuttavia modificare l'informazionecontenuta, ossia senza modificare lesequenze di DNA.
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Modificazioni ereditabili che variano l’espressione genica pur non alterando la
sequenza del DNA. Si definiscono epigenetici quei cambiamenti che influenzano il fenotipo senza alterare il
genotipo.Enciclopedia della Scienza e della Tecnica (2008)
EPIGENETICACOPYRIGHT DEL DOTT. CLAUDIO AGOSTINONE- UNIVERSITA’ “ G. D’ANNUNZIO“ DI CHIETI-PESCARA
"La differenza fra genetica ed epigenetica può essere paragonata alla differenza che passa fra leggere e
scrivere un libro. Una volta scritto il libro, il testo (i geni o le informazioni memorizzate nel DNA) sarà
identico in tutte le copie distribuite al pubblico. Ogni lettore potrà tuttavia interpretare la trama in modo leggermente diverso, provare emozioni diverse e
attendersi sviluppi diversi man mano che affronta i vari capitoli. Analogamente, l'epigenetica permette
interpretazioni diverse di un modello fisso (il libro o il codice genetico) e può dare luogo a diverse letture,
a seconda delle condizioni variabili con cui il modello viene interrogato".
Thomas Jenuwein (Vienna, Austria)
EPIGENETICACOPYRIGHT DEL DOTT. CLAUDIO AGOSTINONE- UNIVERSITA’ “ G. D’ANNUNZIO“ DI CHIETI-PESCARA
C.G. JungIntegrazione degli opposti:
Medicina Umanistica Vs Medicina Scientifica
Biologico Vs Ambiente
Tecniche professionali Vs Persona
dell’operatore
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DomandeCosa accade tra il paziente e il professionista?
Il “credo” del professionista e il “credo” del paziente condizionano gli effetti? oppure no?
Cosa accade nello “spazio terapeutico” tra paziente e professionista?
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Come si approccia il paziente alla “terapia” incide sull’esito stesso? oppure no?
Cosa accade nello spazio tra paziente e “terapia”?Le caratteristiche personali del Paziente
influenzano l’esito della cura?
Domande
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psicoterapie e ed epigeneticaSttudio Roberts S. et al, 2014)
Campione di 116 bambini con disturbi d'ansia Primo gruppo è stato sottoposto ad una terapia cognitivo
comportamentale (CBT) Secondo gruppo di controllo no.
Nel primo gruppo c’è stato un aumento di produzione nella metilazione del trasportatore della serotonina (SERT) del DNANel gruppo 2 di controllo si è verificata una diminuzione della
metilazione del trasportatore della serotonina (SERT).
Questi risultati confermano:Cambiamenti biologici si sono manifestati a seguito di un
trattamento puramente psicologico come quello di tipo cognitivo comportamentale.
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MEDICINA / MEDITAZIONE
REGOLAZIONE DEL CORTISOLO (Ormone dello Stress)
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Metodo PNEIMEDBottaccioli F, Carosella A. et Al.,(2014)
La PNEIMED considera preponderante lo studio del sistema dello stress e delle sue relazioni con emozioni, cognizioni e i
loro correlati biologici, nonché l’esame delle influenze dei comportamenti sul network umano.
Breve corso di 30 ore di insegnamento e di pratica è in grado di ridurre in modo statisticamente significativo i sintomi di
Depressione, Ansia e Inadeguatezza.
Lo studio dimostra anche una riduzione statisticamente significativa dei livelli di
cortisolo, il principale ormone dello stress, sia a livello basale che sotto stimolo.
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Il Placebo• Sostanza inerte o un trattamento medico senza
alcuna proprietà terapeutica
•Contesto psicosociale nel quale si trova il paziente sottoposto a terapia
• Cambiamento organico o mentale collegato al significato simbolico attribuito a un evento o a un
oggetto in ambito sanitario
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Il NoceboTermine contrario al placebo
Reazioni negative o indesiderate che un soggetto manifesta a seguito della somministrazione
inerte.
Le reazioni negative non sono generate dalla chimica, ma sono dovute alle aspettative negative
riguardo agli effetti del falso farmaco
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Sottili differenze nella comunicazione verbale possono fare la differenza.
Studio Placebo Thomas (1987)
Visite ambulatoriali:
•Risposte positive (Placebo)(diagnosi certe e una terapia sicura)
•Risposte Negative (Nocebo)(Pazienti non rassicurati)
Trattamento somministrato: sempre un placebo
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Risultati:Suggestioni di certezza:
“Stia tranquillo questo antidolorifico funziona di sicuro"
portavano a risultati positivisuggestioni di incertezza:
"Non sono sicuro che il trattamento che le darò avrà effetto”
portavano sempre a risultati negativiConclusioni:
Le parole che il medico usa possono essere determinanti per la guarigione
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La conoscenza e la non conoscenza di una somministrazione di un farmaco
influiscono sul risultato terapeutico.
Due componenti nel trattamento Medico:
1) Effetti specifici del Trattamento
2) Percezione della terapia somministrata (Placebo)
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F
Eliminare la componente placebo mantenendo solo gli effetti specifici del trattamento
(Benedetti, 2012)
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terapie in aperto e nascosteIniezione endovenosa nascosta di una dose di 6-8 mg di
morfina
Corrisponde a...
Comunicare ad un paziente che si sta iniettando un antidolorifico (in realtà un placebo)
Possibile spiegazione: “Una somministrazione in aperto è più efficace di una nascosta perché nella seconda la componente placebo è
assente”
Dolore postoperatorio che segue l’estrazione del terzo molare. Studio Levine et al (1981) e Levine e Gordon(1984)
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Senso di impotenza e crescita tumoraleEsperimento (Seligman et al., 1982)
Ad alcuni topi è stata trapiantata un'uguale quantità di cellule tumorali note per provocare un cancro mortale
nel 50% dei casi.
Primo gruppo: trapianto di cellule tumorali senza manipolazione.
Secondo gruppo: ricevevano piccole scosse elettriche sulle quali non avevano alcun controllo.
Terzo gruppo: ricevevano scosse elettriche ma avevano a disposizione una levetta da azionare per evitare ancora
più scariche elettriche. E hanno imparato ad azionarla quasi subito.
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Risultati ad un mese dal trapianto:Primo gruppo: la metà circa dei sconfitto il tumore. Secondo gruppo: solo il 23% di questo gruppo di cavie è riuscito a superare il cancro. Terzo gruppo: Il 63% delle cavie era riuscito a rigettare con successo il tumore.
Conclusioni:La sensazione di impotenza aumentava la proliferazione
delle cellule tumorali A favorire la progressione del cancro è soprattutto la sensazione di abbandono, d'impotenza, di squilibrio
interiore davanti alle avversità.
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Spazio terapeutico: Primo protagonista: Il Paziente
Il Placebo:Cambiamento organico o mentale collegato al significato simbolico
attribuito a un evento o a un oggetto.
Il CREDO del paziente
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Norman Cousins Nel 1964 si ammalò di una spondilite alchilosante,
una malattia reumatica di tipo autoimmune, ancora oggi difficilmente curabile.
Libro: The Stress of Life di Hans SelyeLo stress, anche psicologico, poteva attivare la sindrome
generale di adattamento
“Se le emozioni negative influenzano l’organismo, allora quelle positive possono influenzare
positivamente lo stesso?”
non voleva rimanere passivo ed essere schiacciato dal senso di impotenza.
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Norman CousinsCondivise i suoi pensieri e il suo stato d’animo con il suo medico ed insieme cercarono una strada per affrontare
quella situazione.
Terapia: Somministrazione per via endovenosa di forti dosi di
vitamina C Terapia del Ridere
Il suo medico lo aveva sempre incoraggiato attivando in lui risposte positive, non solo ad un livello
psicologico, ma anche fisico.
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Norman Cousins Il Placebo non è tanto una pillola quanto
“un processo”Che comincia nel momento in cui il paziente ripone la sua fiducia nel dottore ed estende questa fiducia
all'intero funzionamento del suo sistema immunologico e di guarigione.
Il placebo:“ Il medico che sta in ciascuno di noi…”
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L’efficacia del farmaco può essere condizionata da diversi fattori:
La relazione che si costruisce tra il terapeuta e il paziente
“Come” la prescrizione viene detta (linguaggio verbale e non verbale)
Se il paziente crede in ciò che gli viene prescritto
Se Paziente partecipa attivamente nel percorso di cura.
Sembra che in qualche modo l’efficacia del farmaco risenta di tutto questo.
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Secondo protagonista: Il Terapeuta
Il terapeuta possiede dunque un grande potere “invisibile” che attraverso il suo stesso
atteggiamento, o meglio all’interno della relazione, può somministrare al paziente
Nello spazio terapeutico potrebbe esserci molto di più rispetto a ciò che oggi siamo in grado di
vedere.
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Associazione degli psicologi americani
L’efficacia della psicoterapia non dipende da “diagnosi particolari o da specifiche scuole
psicoterapeutiche”, bensì dalle caratteristiche del paziente, tra cui innanzitutto la gravità e la
cronicità del quadro patologico che presenta, dal tipo di supporto sociale di cui dispone
e, non da ultimo, dalle caratteristiche del terapeuta (Bottaccioli e Bottaccioli, 2017).
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Obiettivo:Migliorare l’efficacia del trattamento
all’interno dello spazio terapeutico e quindi migliorare la relazione con il paziente
E se ad ogni Professionista gli venisse chiesto di fare un lavoro su di sé ?
E se tutto ciò diventasse una linea guida?
Come le linee guida medico-tecniche?
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Gli antichi credevano che:
La guarigione consistesse nel mettere al centro il paziente e il medico poteva essere
d’aiuto nella misura in cui era capace di praticare in se stesso la via della salute
(Bottaccioli, 2010)
Al professionista di oggi gli verrà chiesto di scegliere quale lavoro su di sé vorrà fare:
psicoterapia, meditazione, yoga, PNL, counseling, ecc…
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In Grecia
In un dialogo tra Alcibiade e Socrate quest’ultimo afferma:
“Non puoi pensare di governare gli altri se non sei capace di aver cura di
te”.
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Vedono il paziente in modo unitario, un intero, un organismo vivente che risulta essere tale in quanto ha una “psiche”, ma, allo stesso modo,
anche il medico deve essere un intero. Non c’è, in questo, una differenza tra la professionalità del medico e la persona in
quanto tale e, non mettendo in risalto delle differenze o separazioni tra questi due aspetti, si arriva ad affermare che non si può scindere la tecnica che si possiede per curare gli altri
dalla consapevolezza di sé.
In GreciaCOPYRIGHT DEL DOTT. CLAUDIO AGOSTINONE- UNIVERSITA’ “ G. D’ANNUNZIO“ DI CHIETI-PESCARA
FinalitàMigliorare l’ascolto e la comunicazione
Migliorare l’efficacia della curaEvitare il Burnout nel professionistaMigliorare la relazione terapeutica
Migliorare la ComplianceMigliorare la qualità di vita del
paziente, del caregiver e della famiglia
Migliorare la qualità di vita negli operatori
Terapeuta: Si prende cura di sé
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L’Immagine del Sole:Spazio Terapeutico
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Oppure…”costruire un Avatar”
“fare in modo che il paziente sia sicuro che siamo lì, tanto quanto noi siamo in realtà
altrove. È una difesa che protegge il professionista e
allo stesso tempo non lascia “solo” il paziente…”
(L. Zendri, La fabbrica delle Psicosi, 2011).
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La pillola invisibile: la relazione terapeutica
Sarebbe bello riuscire a somministrarlo a tutti i pazienti…
“è gratis”
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“Il terapeuta si…”
Allena… Prende Cura… Protegge…
Scopo: migliorare l’efficacia del trattamento e la qualità di vita personale
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Parallelismo tra larelazione terapeuta-paziente (spazio terapeutico)
e una compressaCompressa 1) Molecola attiva(funzione biologica)
2) Eccipienti (accompagnano la molecola)
La qualità degli eccipienti sono fondamentali al pari di quella del principio attivo, in quanto eccipienti di bassa qualità potrebbero vanificare l’effetto della
molecola attiva.
Possiamo, seguendo questa immagine, paragonare l’alleanza terapeutica all’eccipiente che accompagna la
terapia farmacologica.
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• L’eccipientenon è la molecola che
agisce
• L’alleanza terapeuticanon è il farmaco che
agiscesia l’eccipiente che la relazione terapeutica
possono ottimizzare l’efficacia del farmaco equesto…
bisognerebbe sempre tenerlo presente in ogni professione di cura!!!
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Difese disfunzionali del professionista
Mettere eccessivamente in risalto:• Professionalità/Ruolo e teorie di riferimento• La diagnosi del paziente• I sintomi/patologie del paziente e/o famiglia• le problematicità del paziente e/o famiglia• Le resistenze del paziente e/o famiglia
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• Rischio d’Idealizzazione dell’intervento:Io ti aiuterò, Io ti salverò
Realtà può produrre:• Produce una ferita narcisistica • Senso/sentimento d’impotenza
Difese disfunzionali del professionista
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Il ‘‘Compagno di Viaggio’’ nella Malattia/Sofferenza
Angoscia…!!!
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Paziente, Familiari, Equipe curante
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Il ‘‘Compagno di Viaggio’’ nella Malattia Oncologica
Terry Pratchett “il tristo mietitore”Morte è sempre presente attorno a noi, però non lo
vediamo perché vediamo quello che vogliamo vedere, e quindi il nostro sistema percettivo si
rifiuta. Capita un giorno ad una rappresentazione teatrale, ed interpretare se stesso, e all’ora del suo monologo si blocca, arrossendo quanto un teschio può arrossire.
Talmente abituati ad essere non visto, morte soffre di panico da palcoscenico.
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Possibili conclusioni?
Ugualmente con il paziente quando ci siamo noi, quando siamo veramente
presenti, la morte si fa presente e allora tace, quella voce che tutto assorda cessa e si può finalmente
parlare.
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