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FARMACIA IN VIAGGIO
CONSIGLI SULLA SALUTE IN VIAGGIO
Chiedi al tuo farmacista
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Il mondo è un libro, chi non viaggia legge solo una pagina (Sant’Agostino)
Se stai per recarti all’estero, hai già in mano i biglietti di viaggio, hai prenotato hotel ed
escursioni e iniziato a preparare la valigia, questo è il manuale che ti conviene leggere
attentamente prima di partire e dopo aver parlato con il tuo farmacista che ti
accompagnerà nella preparazione del viaggio dal punto di vista sanitario.
Infatti, se è innegabile il fatto che ti accingi a vivere esperienze affascinanti e
indimenticabili, non devi dimenticare che il viaggio può esporti a rischi sanitari, infettivi e
non solo. Africa, Asia e America Latina sono zone del mondo con incomparabili bellezze
naturali, ma il loro clima e le circostanze socio-ambientali favoriscono la persistenza di
patologie infettive non comuni in Europa. Questi rischi possono essere ridotti in
maniera sensibile o addirittura eliminati se avrai cura di osservare un comportamento
ragionevole e prudente applicando semplici misure preventive.
Tutto ciò contribuirà a rendere più serena e piacevole la tua tanto attesa vacanza!!!!
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• Biglietti di viaggio (aereo, treno, ecc.)• Fotocopie di documenti e biglietti• Voucher alberghieri• Contante, Travel cheque, Bancomat e Carte di credito• Passaporto (con visto, se necessario)• Patente di guida (o equivalente internazionale)
• Certificati importanti (gruppo sanguigno, allergie, intolleranza verso farmaci o alimenti, malattie particolari)• Tessera sanitaria (TEAM)• Certificati di vaccinazione (fai attenzione a quelle richieste per
entrare nel paese dove ti stai recando)• Numeri di telefono utili (Ambasciata o Ufficio Consolare Italiano, alberghi, residence, amici, ecc…)• Copia della polizza di assicurazione ed eventuali numeri telefonici
dei centri di assistenza• Indirizzi (per le cartoline)
Prima di partire ti invito ad assicurarti di aver messo in valigia:
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Farmaci in valigia
• Porta pochi farmaci utili e adeguati alle zone in cui ti rechi
• Se utilizzi abitualmente medicine, preparane una scorta adeguata
per coprire il fabbisogno durante tutto il periodo di soggiorno (cerca
di essere autosufficiente e di non contare sull’acquisto all’estero dei
farmaci)
• Controlla le date di scadenza dei farmaci che porti con te
• Chiedi al tuo medico di fiducia di preparare una dichiarazione
firmata, riguardante i farmaci che porti nel bagaglio a mano,
per le autorità doganali (in particolare se trasporti siringhe da insulina
o farmaci speciali) per evitare difficoltà all’entrata nel Paese
• Ricorda: ogni farmaco è utile se bene utilizzato, ma può anche essere
pericoloso. Non ne assumere inutilmente!!!
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þ Check List Farmaci
� Antipiretico
� Antibiotico a largo spettro*
� Antidolorifico
� Cortisonico in caso di febbre
molto alta o di reazione allergica *
� Antidiarroico
� Fermenti lattici, possibilmente
in capsule o bustine orosolubili
� Lassativo
� Sali di potassio e magnesio
� Sali reidratanti in caso di forte diarrea
� Antinausea (ATTENZIONE: provocano sonnolenza)
� Antivomito
� Collirio decongestionante o lacrima artificiale monodose
� Repellenti contro gli insetti per la pelle (DEET o icaridina) e per gli abiti e le zanzariere
(permetrina)
� Stick dopo puntura con ammoniaca
� Pomata antistaminica per punture di insetti, eritemi solari, dermatiti su base allergica
� Pomata antinfiammatoria a base di idrocortisone per punture d’insetti e infiammazioni
cutanee
� Pomata antimicotica
� Pomata contro herpes labialis
� Pomata antibiotica per infezioni cutanee*
� Pomata antidolorifica e defatigante per le gambe
� Disinfettante spray, cotone, cerotti, siringhe, termometro, fazzoletti disinfettanti
Se li hai già, controlla le scadenze
* prodotti che necessitano di ricetta medica
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þ Check List prodotti per l’igiene � Crema solare, latte doposole, stick labbra idratante e protettivo
� Bagnoschiuma (antimicotico e/o disinfettante)
� Shampoo per lavaggi frequenti
� Latte detergente e tonico o soluzione micellare per il viso
� Crema idratante e lenitiva per il viso
� Copriwater in carta monouso
� Spazzolino + dentifricio da viaggio
� Slip usa e getta, salvaslip, assorbenti igienici
� Gel lavamani, salviette umidificate, fazzoletti di carta
Se li hai già, controlla le scadenze
þ Check List per chi viaggia con bambini � Antipiretico in supposte
� Antibiotico ad ampio spettro*
� Fialette e/o spray per lavaggi nasali
� Termometro
� Fermenti lattici in bustine orosolubili
� Antisecretivo intestinale per il trattamento della diarrea acuta
� Sali reidratanti in bustine
� Sciroppo per la tosse
� Microclismi di glicerina in caso di stipsi
� Repellenti contro gli insetti per la pelle (DEET 10% max o icaridina)
� Stick dopo puntura senza ammoniaca
� Pomata a base di arnica
� Detergente per il bagnetto, shampoo delicato, pomata all’ossido di zinco per il
cambio del pannolino, crema lenitiva, crema solare con massima protezione, salviette
umidificate
Se li hai già, controlla le scadenze
*Prodotti che necessitano di ricetta medica
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Tradizioni, usanze, riti e miti aiutano a comprendere il presente
partendo dal passato, che parla delle nostre origini racchiudendo veri
tesori e inducendo ciascuno di noi a riflettere su ciò che è lontano
e diverso. Una festività speciale, un’usanza strana permettono di
scoprire in modo divertente affinità e differenze tra popoli. Capita anche che di
paese in paese, una stessa ricorrenza venga festeggiata in modo diverso. Le tradizioni
più strane di solito sono legate ad eventi religiosi o a riti di passaggio molto importanti
per la vita delle persone, come il matrimonio, la nascita dei figli o il funerale, e nel
mondo ci sono così tante culture e mentalità diverse che quello che può sembrare
assolutamente normale a noi può risultare strano a un asiatico o a un africano, e
viceversa.
Facciamo allora un piccolo giro del mondo attraverso feste, usanze e tradizioni.
EUROPA
In Germania il primo giorno di scuola ogni bambino riceve un cono
di carta (schultüte) pieno di caramelle, piccoli giochi, pastelli, matite
e quant’altro necessario per cominciare l’anno scolastico. È una
tradizione che risale a più di duecento anni fa e che contribuisce a
rendere un giorno importante ancora più speciale.
In Romania a marzo si prepara il Martisor, un modo per dare il benvenuto alla Primavera
ma soprattutto un dono da regalare a chi si ama, da spedire agli amici e parenti lontani,
un’usanza che muta nel tempo ma sopravvive alle guerre, alle emigrazioni, ai muri. Il
Martisor è un ciondolo che, secondo la tradizione, contiene un fiore legato ad un
cordoncino intrecciato di colore rosso e bianco. Si può preparare usando un fiore secco e
un pò di pasta di sale e può essere un dono prezioso per regalare un sorriso a chi si ama.
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In Scozia gli Highlands Games risalgono a diversi secoli fa quando i capiclan scozzesi
incoraggiavano i propri uomini a partecipare a prove di forza, di abilità e di resistenza
per dimostrarsi valenti in battaglia. I capi sceglievano anche musicisti e danzatori e li
patrocinavano. Nei giochi delle Highlands figurano di solito gare di lancio del martello,
del tronco e del peso, tiro alla fune, gare di atletica leggera, ma anche di danza e
di cornamusa. Questi giochi si tengono in tutta la Scozia tra maggio e settembre, in
particolare sono noti quelli di Braemar Gathering che iniziano l’1 settembre. Naturalmente
gli atleti indossano il tradizionale kilt.
Agli ordini di un re capra ogni anno a Killorglin, in Irlanda, dal 10 al 12 agosto, si svolge
il Puck Fair, la festa più antica d’Irlanda, celebrata in onore di una capra, animale di buon
auspicio, e delle sue eroiche gesta compiute nella storia della città. La leggenda vuole
che secoli fa l’animale sia fuggito da un allevamento mettendo in guardia gli abitanti dei
villaggi della diffusione imminente di un’epidemia. All’inizio dei festeggiamenti una capra
viene incoronata e regna sugli abitanti insieme ad una bella regina eletta tra le ragazze
del paese. Per le strade della cittadina si assiste a corse dei cavalli, spettacoli di strada,
sfilate, concerti.
È riduttivo definire una festa il St. Patrick’s Day. È piuttosto una celebrazione
storica ed epica, che ogni anno il 17 marzo riempie l’Irlanda di boccali
di birra e di un solo colore, il verde. La festa di San Patrizio (spesso
chiamato anche St. Paddy’s Day o più semplicemente Paddy’s
Day) è una festa di origine cristiana in onore di San Patrizio,
patrono dell’Irlanda. Tale ricorrenza viene celebrata anche in
altri paesi del mondo, in particolar modo quelli interessati da
una significativa immigrazione irlandese. Caratteristiche della
festa sono anche le sfilate per le vie cittadine, soprattutto a
Dublino, Montreal, New York, Chicago e Boston, durante le quali
si beve a ritmo della musica folk irlandese. Inoltre in questo giorno si
suole mangiare cibo di colore verde e vestirsi della stessa tonalità.
In particolare, sui vestiti non può mancare il trifoglio.
A Londra il 26 e 27 agosto è Carnevale, o meglio, lo è soprattutto a Notting
Hill. Lo Street Festival mascherato di questo celebre quartiere è il più
grande d’Europa e il secondo al mondo dopo quello di Rio de Janeiro.
Nasce nella capitale britannica nel 1964 come festa della comunità afro-
caraibica per celebrare le proprie tradizioni anche lontano dalla
propria terra. Due giorni di musica, sfilate in costume e danze che
richiamano in città ogni anno milioni di persone.
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In Inghilterra l’antica festa dello Straw Bear Day si celebra il 7 gennaio per il
tradizionale inizio dell’anno agricolo inglese. In questo giorno un volontario viene
completamente coperto di paglia e portato in tutte le case della zona, dove balla in
cambio di denaro, cibo o birra. Gli agricoltori spesso salvano la loro paglia migliore
per "costruire" il costume usato.
La Up-Helly-Aa è una festa che si celebra a Lerwick (Scozia) in pieno
inverno e segna la fine delle festività natalizie. Deriva da un’antica
celebrazione vichinga per la "rinascita’ del sole ed è considerata
il più grande festival del fuoco della Gran Bretagna. È un vero
e proprio rito che coinvolge una fiaccolata di circa novecento
uomini vestiti con costumi diversi e che termina con il lancio
dei fuochi in una replica delle navi vichinghe per formare un
enorme falò, alla luce del quale si festeggia per buona parte
della notte.
Il Koninginnedag (in olandese “Giorno della
Regina”) è stata la festa nazionale dei Paesi
Bassi, celebrata ogni anno il 30 aprile, giorno del compleanno
della Regina Giuliana. L’ultimo Koninginnedag si è tenuto il
30 aprile 2013, giorno in cui la regina Beatrice ha abdicato
in favore del figlio Guglielmo Alessandro. Dal 2014 la
festa nazionale dei Paesi Bassi, rinominata Koningsdag
(“Giorno del Re”) cade il 27 aprile, giorno del compleanno di
Guglielmo Alessandro. Il Koninginnedag ogni anno nella sola
Amsterdam radunava una media di due milioni di visitatori
che si riversavano per le strade e i canali, trasformando il
centro città in un’enorme pista da ballo. Durante la festa i
Paesi Bassi si tingevano di arancione, colore tradizionale della monarchia olandese,
in un fenomeno detto Oranjegekte.
L’Oktoberfest che si tiene a Monaco (Germania) nelle ultime due
settimane di settembre fino al 1° ottobre è la festa tedesca per
eccellenza, la più grande fiera del mondo e un’esplosione di birra
e “teutonicità” allo stato puro. Per 16 giorni è possibile bere barili
e barili di eccellente birra tedesca circondati da soggetti vestiti in
abiti bavaresi e graziose fanciulle in grado di portare ai tavoli dalle
10 alle 20 pinte di bionda contemporaneamente. Ogni anno sono
circa 6 milioni le persone che scelgono l’Oktoberfest per festeggiare.
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La Tomatina è la più grande lotta nel cibo del mondo. Ogni anno ad
agosto circa 30mila persone si recano nella cittadina di Buñol (Spagna)
per partecipare al lancio di pomodori più famoso e divertente di
sempre. Questa festa ha avuto origine nel 1945 durante la
festa dei Giganti e testoni, in cui è nata una rissa spontanea
tra giovani che hanno utilizzato dei pomodori come armi.
La polizia ha disperso i manifestanti, ma l’anno successivo
si è ripetuto il medesimo scenario con la differenza che i
manifestanti si sono portati i pomodori dalle loro residenze.
Le autorità locali, dopo averla osteggiata per diversi anni,
dal 1957 si sono fatte promotrici di tale iniziativa e dal 1980
il comune fornisce esso stesso l’ortaggio. Il 27 agosto 2007
l’ufficio del turismo generale ha premiato la Tomatina come festival di interesse turistico
internazionale.
A Ivrea (Italia) ogni anno a febbraio migliaia di persone scendono in piazza e si sfidano a
colpi di arance nella Battaglia delle Arance che si svolge gli ultimi tre giorni del Carnevale
(domenica, lunedì e martedì grasso) sempre di pomeriggio e rappresenta il momento
più spettacolare dell’intero periodo carnascialesco. Le origini di questa tradizione sono
incerte, ma risalgono verosimilmente al XIX secolo, quando iniziarono e verificarsi delle
scherzose schermaglie tra le carrozze e la gente sui balconi, a ridosso delle principali
vie storiche di Ivrea. Con la popolarità assunta dalla Battaglia delle arance il numero di
squadre a piedi e di aranceri che in esse militano è andato vistosamente accrescendosi
nel tempo. Si sono costituite associazioni di aranceri, dai nomi pittoreschi, che si
occupano di organizzare la partecipazione al carnevale. La sfilata del sabato sera, un
tempo prerogativa della goliardia degli universitari, è diventata la festa degli aranceri che
provvedono, con le loro associazioni, ad addobbare strade e piazze con striscioni e
stendardi che espongono i loro simboli, colori e slogan di battaglia.
Anche la tanto austera Svizzera ha il suo giorno di festa ed
eccessi. È il Fasnacht, noto anche come “Carnevale di
Basilea”, giornata in cui, tra febbraio e marzo, tutta la
cittadinanza scende in piazza tra vestiti eccentrici, musica
e alcol. Carri, artisti di strada e personaggi eccentrici
offrono intrattenimento per tutti i gusti e i festeggiamenti
continuano fino a notte fonda. Il Fasnacht è stato inserito
nella lista delle 50 feste popolari europee più importanti.
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L’EXIT (noto anche come State of EXIT) è stato eletto il più bel festival europeo nel 2007,
votato da una giuria internazionale allo Europe Festival Awards. Si tiene annualmente nel
mese di luglio nella fortezza di Petrovaradin a Novi Sad (Serbia), ma è nato come una
manifestazione di protesta di tre studenti universitari nel 2000. Da allora si è creata una
profonda sinergia tra atenei locali, ONG e società commerciali che hanno reso questo
festival musicale sempre più grande e sempre più bello. La maestosa location della
fortezza di Petrovaradin non fa altro che aggiungere fascino a EXIT.
AMERICA
Mentre in Italia e in Francia si celebra la Candelora, negli Stati Uniti e in Canada il 2
febbraio si festeggia il Groundhog Day, che si basa sul comportamento di un esemplare
di marmotta americana (Marmota monax) diffuso in tali località, al suo risveglio. La
tradizione vuole che in questo giorno si debba osservare il rifugio di una marmotta: se
questa emerge e non riesce a vedere la sua ombra perché il tempo è nuvoloso, l’inverno
finirà presto; se invece vede la sua ombra perché è una bella giornata, si spaventerà
e tornerà di corsa nella sua tana, e l’inverno continuerà per altre sei settimane, dal
momento che una giornata di cielo limpido nell’inverno nordamericano è spesso
associata a temperature molto basse.
Un po’ festa hippy, un po’ nuovo rituale pagano, Burning Man è un festival che dal 1991
si svolge a settembre per otto giorni nel deserto del Nevada (Stati Uniti) nella
città temporanea di Black Rock City a 150 chilometri da Reno. Il nome
deriva dal rituale che consiste nell’incendiare un grande fantoccio di
legno il sabato sera. Non ci sono concerti con grandi nomi e non ci sono
esibizioni pubblicizzate. Ognuno dei partecipanti è democraticamente
libero di organizzare esibizioni, mostre d’arte, performance, workshop
e giochi e segnalarli, oppure no, all’organizzazione del festival. Ogni
partecipante deve portare attrezzatura da campeggio, generatori di
elettricità, cibo e acqua per la propria sopravvivenza e le uniche
cose in vendita nella città sono ghiaccio e caffè; il baratto e il dono
sono le uniche forme ammesse di passaggio di proprietà di beni,
cibo ed acqua. A Black Rock City i cellulari non funzionano, si
possono verificare alcune tempeste di sabbia improvvise, di giorno
le temperature superano i 40 °C e la notte possono abbassarsi di
diverse decine di gradi, perciò la maggior parte degli eventi si svolge
dopo il tramonto. Non esistono regole se non i 10 principi fondamentali: inclusione,
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dono, mercificazione, fiducia in sé, espressione di sé, sforzo comune, responsabilità
civica, non lasciare traccia, partecipazione, immediatezza. Sculture e templi giganti,
performance artistiche, maschere carnevalesche e “libertà di costumi” si esprimono
all’unisono sul tema proposto ogni anno. Alla fine della festa si brucia tutto, compreso il
grande uomo di legno che dà il nome alla festa
L'annuale celebrazione del Carnevale a New Orleans, Louisiana negli Stati Uniti è
noto anche come Mardi Gras (martedì grasso). Si tratta di una stagione di cortei, balli
(alcuni dei quali mascherati) e ricevimenti, tra i quali in passato anche
quelli per il debutto in società delle giovani donne. Le celebrazioni
si concentrano nelle due settimane che precedono il
martedì grasso, ma le parate più grandi e complesse,
con meravigliosi carri, costumi coloratissimi e musica
che attraversano tutta New Orleans, si svolgono gli
ultimi cinque giorni prima del mercoledì delle Ceneri. Il
Mardi Gras venne importato in Louisiana dai primi coloni
francesi; il primo documento sulla festa, infatti, si riferisce
ad una celebrazione svoltasi alla foce del Mississippi
il 3 marzo 1699 come parte del rispetto della pratica cattolica. La data di inizio dei
festeggiamenti a New Orleans è sconosciuta, ma una testimonianza del 1743 rileva che
l’usanza delle “palle di Carnevale” era già esistente e che cortei in maschera erano già
presenti.
L’Albuquerque International Balloon Fiesta è semplicemente il più grande evento
di mongolfiere al mondo. Una marea di persone si riunisce per nove giorni, in
ottobre, ad Albuquerque (New Mexico, Stati Uniti) per vedere l’incredibile
spettacolo di centinaia di palloni aerostatici dai mille colori volare sopra le
Sandia Mountains.
Con circa due milioni di persone e centinaia di concerti
distribuiti in un arco temporale di 10 o 11 giorni, il
Montreal Jazz Festival a Montreal (Canada) è stato
nominato il più grande festival jazz del mondo secondo il
Guinness World Record.
La notte dei ravanelli è un’usanza molto speciale che si
celebra il 23 dicembre di ogni anno a Oaxaca (Messico).
Tutti gli ortolani e i fiorai gareggiano nella composizione di
speciali confezioni fatte di ravanelli, fiori secchi, sempre verdi e totomoxtle (ovvero le
foglie della pannocchia di mais). Le composizioni degli artigiani si ispirano alle immagini
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del Natale e della nascita, alla processione dei Re Magi e alle tradizioni Oaxaqueñas,
quali la festa della Vergine Solitaria, il Giorno dei Morti, le sue origini storiche, i balli, etc.
La festa dura appena un’ora, ma raduna tutti gli abitanti della città nella Piazza della
Costituzione per assistere e ammirare le creative opere realizzate in questo concorso
annuale. I premi vengono assegnati alle migliori sculture, vengono venduti dolcetti
messicani e la serata viene coronata da uno spettacolo pirotecnico.
Il Carnevale di Rio, che si svolge ogni anno a Rio de Janeiro (Brasile) è una
delle più grandi feste al mondo, per numero di persone
coinvolte ed eventi che racchiude. I festeggiamenti
cominciano a gennaio e durano fino al termine del
carnevale, con gruppi di persone che ballano il samba
nel weekend agli angoli delle strade. Certamente farne
parte è una delle esperienze più coinvolgenti e incredibili
che si possano provare. Rio de Janeiro è stato il primo e il
più famoso dei Carnevali brasiliani, le cui origini risalgono agli
anni trenta del XIX secolo quando la borghesia cittadina importò
dall’Europa la moda di tenere balli e feste mascherate, molto in
voga a Parigi. Sul finire del XIX secolo nella città vennero costituite le prime “cordões”,
gruppi di gente che sfilava per le strade suonando e ballando, dalle quali derivarono in
seguito i moderni “blocos” (quartieri), gruppi di persone legati ad un particolare quartiere
della città che sfilano con tamburi e ballerine, vestiti con costumi e magliette a tema
per festeggiare il carnevale. I “blocos” oggi sono parte integrante della festa a Rio: vi
sono più di 100 gruppi con usi e tradizioni diversi, e ogni anno il numero cresce. Ogni
“bloco” ha un posto o una strada in cui festeggiare, e per i più grandi le strade vengono
chiuse al traffico. Solitamente i festeggiamenti avvengono di giorno o alla fine dell’orario
lavorativo. I “blocos” compongono loro stessi la musica che suonano in continuazione
durante i festeggiamenti, basandosi su classici della samba o su vecchie musiche da
carnevale chiamate “Marchinhas de carnevale”. Il Carnevale di Rio de Janeiro è noto nel
mondo soprattutto per le sfarzose parate organizzate dalle principali scuole di samba
della città, che si tengono nel Sambodromo, durano quattro notti e fanno parte di una
competizione ufficiale alla fine della quale una scuola verrà dichiarata vincitrice dell’anno.
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ASIA
Il Kodomo No Hi dal 1948 è una festività nazionale celebrata il 5 maggio (quinto giorno
del quinto mese) in Giappone che festeggia tutti i bambini perché crescano sani e
forti, felici e spensierati. Non si conosce con precisione il momento in cui si iniziò
a celebrare questa ricorrenza, probabilmente durante il regno dell’Imperatrice Suiko
(592—628). Arte, musica, teatro, giochi, in tutto il paese sono
tante le iniziative per festeggiare ma la più divertente è
senza dubbio quella dei “Koinobori”, aquiloni decorati a
forma di carpa (in Giappone simbolo di coraggio
e perseveranza) che vengono fatti fluttuare
nell’aria appesi a delle aste. Per ogni figlio
(in alcuni casi soltanto per i maschi) viene
esposto un koinobori raffigurante Kintarō
con il kabuto (il tradizionale elmetto militare
giapponese) mentre cavalca una grande carpa.
La leggenda narra che Kintarō, personaggio
storico giapponese divenuto famoso per la
notevole forza che aveva da bambino, cavalcasse un orso e che trascorresse il tempo
giocando con gli animali sulle montagne da fanciullo. Kintarō e il kabuto sono un
auspicio perché il bambino cresca forte e sano, mentre la carpa si rifà a una leggenda
cinese secondo la quale una carpa che nuotava controcorrente si trasformò in drago;
infatti il vento muove i koinobori in maniera tale da ricordare proprio il nuoto del pesce.
Loy Krathong è una delle feste più belle, romantiche e conosciute della Thailandia,
meglio nota come “il Festival delle Luci”. Loy significa “galleggiare” e un krathong
è una coppa fatta in genere con una foglia di banano, ornata di fiori, con piccole
candele e bastoncini d’incenso. Questa festività non è prettamente buddhista ma
viene considerata di buon augurio. Al sorgere della luna, durante la notte di plenilunio
del dodicesimo mese lunare, solitamente in novembre, questa sorta di cesti vengono
depositati sull’acqua dei fiumi, dei canali, dei laghi e degli stagni, con piccole candele
e bastoncini di incenso accesi. Il loro compito è quello di scacciare la malasorte e
prospettare un felice futuro e per questo viene posta una monetina all’interno, che
diventa preda ambita per i bambini. In generale, prima di rilasciare i krathong nei fiumi,
la gente prega per il perdono, con la speranza che le loro disgrazie galleggeranno via
con i loro Krathong. Le giovani coppie esprimono un desiderio per il loro rapporto: si
dice infatti che il loro amore per l’altro durerà se i loro krathong volano via insieme in
coppia.
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A differenza di altre feste-evento, il Full Moon Party si ripete più
volte l’anno a Koh Pha Ngan (Thailandia), precisamente ogni
mese, durante la notte della luna piena, sulle spiagge di Haad Rin,
nella punta meridionale dell’isola, ed è la più selvaggia tra le feste
che riempiono la Thailandia, con centinaia e centinaia di giovani che
affollano le bellissime spiagge per bere, ballare e assistere a fantastici
spettacoli di fuoco.
Songkran è il capodanno del calendario lunisolare buddhista, festeggiato in Birmania (dove
è chiamato Thingyan), Cambogia, Laos, Thailandia, nella Cina sud-occidentale e nelle
province della Cocincina, in Vietnam. Le celebrazioni durano tre giorni attorno alla metà
di aprile (13-15 aprile) in occasione del cambiamento di posizione del sole nell’anello dello
zodiaco. In Thailandia tuttavia ogni anno è sinonimo della più grande lotta con l’acqua
del mondo. Milioni di persone invadono le strade delle città thailandesi armati di gavettoni,
pistole ad acqua, secchi e veri e propri idranti, con i quali le persone si buttano addosso
l’acqua, gesto considerato di gentilezza e di rispetto, soprattutto perchè in quel periodo la
temperatura si aggira intorno ai 30 °C. Narra la tradizione di un giovane molto intelligente con
una capacità di apprendimento incredibile e con la capacità di comprendere il linguaggio
degli uccelli. Il Dio Kabil Maha Phrom era invidioso di lui tanto che decise di scendere sulla
terra per sfidarlo con tre indovinelli da risolvere in sette giorni. La posta in palio era la testa del
perdente. Il giovane vista la difficoltà degli indovinelli decise di scappare per uccidersi piuttosto
che sottostare alla sconfitta. Proprio durante la fuga, fermatosi un attimo per riposare ai piedi
di un albero, sentì casualmente un’aquila consolare i suoi piccoli affamati, dicendo loro che
presto avrebbero potuto sfamarsi con il corpo del giovane. L’aquila raccontò ai suoi piccoli
della scommessa, degli indovinelli e soprattutto diede loro anche le risposte. A quel punto
il giovane accettò la sfida vincendola e il Dio fu costretto a privarsi della testa, però molto
pericolosa, in quanto se avesse toccato terra sarebbe esploso tutto e se fosse finita in mare
avrebbe prosciugato tutta l’acqua a seguito di un immenso calore. Venne allora riposta in
una caverna nel Paradiso delle divinità e ogni anno una delle sette figlie del Dio, a turno, porta
in processione la testa del padre seguita da molte divinità, ovviamente durante il Songkran.
La cerimonia religiosa prevede che il giorno della vigilia della Festa si tengano le pulizie delle
case, mentre il giorno 13 i credenti aprano i festeggiamenti alla mattina con la processione
al tempio del villaggio per portare le offerte ai monaci, disposti in piedi attorno ad un lungo
tavolo e con le ciotole allineate pronte a ricevere frutta, dolci e riso. Il pomeriggio è dedicato
alla cerimonia di purificazione dell’immagine del Buddha, dopo la quale si può dare inizio alla
“festa del versamento dell’acqua”. I più giovani omaggiano acqua profumata, versandola
rispettosamente nel palmo delle mani degli anziani e dei loro cari. Poi li aiutano ad asciugarsi
e indossare abiti freschi e puliti con cui celebrare il nuovo anno in maniera degna.
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L’Holi Festival, detto” la festa dei Colori”, è una delle feste più attese in India e una
delle più spettacolari e coinvolgenti del mondo. Si celebra ogni anno per festeggiare
l’inizio della primavera (considerata “stagione del ritorno alla vita”) in varie città nel
mese indù di Phalguna, il giorno della luna piena, che cade tra la fine
di febbraio e l’inizio di marzo, a seconda delle disposizioni del
calendario indù. I festeggiamenti si svolgono per due giorni:
durante il primo si accende un falò gigante per scacciare
il male, durante il secondo giorno persone di ogni età
si riversano nelle strade per colorarsi pelle e vestiti
e scambiarsi doni per celebrare la sconfitta del
male. È un festival tipico della tradizione spirituale
e religiosa induista, dedicato ai colori ed all’amore,
che rompe gli schemi della società tradizionale,
in quanto prevede che persone di ogni casta ed età
festeggino insieme, ballando, abbracciandosi e baciandosi in
pubblico. L’Holi Festival celebra sentimenti ed emozioni positive
ed intense: l’amore, la vittoria del bene sul male, l’incontro con gli altri,
la voglia di stare insieme, di giocare, di ridere, di dimenticare dolori
ed amarezze, l’elevazione dello spirito al di sopra delle sofferenze, il
perdono e l’armonia universale. Incoraggia l’integrazione, la pace e
l’armonia tra i popoli, con l’abbattimento di tutte le diversità sociali, etniche e culturali.
Proprio in questo senso importanza fondamentale rivestono le polveri colorate:
dipingersi di colore dalla testa ai piedi è un modo simbolico per rendersi tutti uguali
ed annullare differenze e disuguaglianze, celebrando e valorizzando l’individuo non
come singolo ma come membro di una comunità congiunta e gioiosa. La regola
fondamentale dell’Holi Festival è abbandonare ogni sentimento negativo: non c’è
spazio per la paura di sporcarsi, per il timore nei confronti del prossimo, per la
tristezza, per il rancore, per l’amarezza o per l’odio.
Il Mud Boryeong Festival è una manifestazione annuale che si svolge durante l’estate
a Boryeong, cittadina circa 200 km a sud di Seoul, in Corea del Sud. Messo in scena
per la prima volta nel 1998 come operazione di marketing per promuovere alcuni
cosmetici prodotti con i fanghi minerali di questa zona, oggi attira migliaia di visitatori.
Il fango viene prelevato a Boryeong, e trasportato a Daecheon sulla spiaggia, dove
viene creata una sorta di “Mud Experience Land”. Il festival si svolge in luglio per un
periodo di due settimane e molto famoso è il weekend finale dove ci si scatena in gare
di lotta e corsa, in balli e nottate folli.
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Il Panagbenga Festival, ovvero “Festival dei Fiori”, è un mese di festa
dedicato appunto ai fiori che si tiene a Baguio, città delle Filippine.
Il termine è di origine maleo-polinesiana e significa “stagione di
fioritura”. Le celebrazioni, che si tengono in febbraio, nascono
come omaggio alla natura ricca di questa terra, ma
simboleggiano anche la ripresa dopo la devastazione del
terremoto di Luzon del 1990. Durante il festival vi sono
sfilate di carri allegorici decorati con boccioli e petali
e si svolgono balli di strada, con ballerini vestiti con
costumi che si ispirano a piante e corolle.
In Giappone si festeggia il Setsubun (“Cerimonia
del lancio dei fagioli”) che è il giorno che precede
il cambio di ogni stagione. In genere il termine si riferisce al Setsubun primaverile,
chiamato propriamente Risshun, celebrato ogni anno il 3 febbraio come parte della
festa di primavera. Per scacciare la sfortuna si lanciano semi di soia tostati nelle case,
nei templi e nelle scuole contro gli spiriti della sfortuna, i mitologici orchi detti “oni”, al
grido di “Fuori l’oni, dentro la fortuna!”. Dopo il lancio, ognuno raccoglie i semi rimasti,
nello stesso numero della propria età, in segno di buon auspicio. Nelle scuole o nelle
strade spesso qualche malcapitato si traveste da oni per poi essere inseguito dagli altri
in una specie di simulazione di "guardie e ladri’, con le guardie armate di semi.
In Cina il settimo giorno della settima luna del calendario cinese viene celebrata l’antica
festività del Magpie Festival o San Valentino cinese, che ha avuto origine circa 1500 anni
fa e affonda le sue radici nel folclore popolare. Si tratta di una festa al femminile dove
le donne single devono provare ai probabili corteggiatori le loro abilità, cimentandosi in
varie attività da "donna da sposare" che vanno dalla gara di ricami alla preparazione del
piatto preferito.
In Vietnam e in Cina il quindicesimo giorno dell’ottavo
mese lunare (secondo il calendario gregoriano cade tra la
seconda metà di settembre ed i primi giorni di ottobre, in
un periodo piuttosto vicino all’equinozio d’autunno) si celebra
la “Festa di metà autunno”, rigorosamente con la luna piena.
Le famiglie si riuniscono per stare assieme, ringraziare gli
dei e gli antenati per l’abbondanza del raccolto e la salute
della famiglia. Circolano varie e differenti leggende sulle
origini della festività, ma la più diffusa riguarda una coppia
molto innamorata, lei pura e bellissima e lui provetto arciere.
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Un funesto giorno nel cielo spuntarono dieci soli, causando immaginabili scomodità
all’umanità. L’eroico arciere dalla perfetta mira scoccò nove frecce che uccisero nove
palle di fuoco, una venne risparmiata per motivi pratici. L’eroe ricevette una boccetta di
elisir dell’immortalità da un dio come ringraziamento, ma si rifiutò di farne uso perchè
il contenuto era sufficiente solo per una persona e non voleva affrontare un’eterna
immortalità senza la sua sposa. Un brutto giorno, mentre lui si trovava nel bosco a
procacciare del cibo, un malvagio vicino in cerca dell’elisir entrò in casa e aggredì la
moglie, la quale, non volendo che il malvagio mortale divenisse un immortale malvagio,
ingurgitò l’amaro calice e fluttuò ormai immortale in cielo. Straziata dal suo destino,
rifiutò di dimorare con gli altri immortali e, per stare vicina al suo amore, andò a vivere
sulla luna. L’eroe, tornato a casa e scoperta la tragedia, preparò dolci e frutta e li espose
in giardino come offerta alla sua amata. Gli abitanti del villaggio, saputo della disgrazia e
del sacrificio della donna, fecero la stessa offerta, e continuarono a ripetere il gesto ogni
anno. Attualmente in Vietnam la festa dura tre giorni, e culmina con una notte di luna
piena. In questa occasione vengono preparate ed elaborate torte di luna, composizioni
di frutta e si tengono riunioni familiari, ma i veri protagonisti della festa sono i bambini
che per tre giorni, a qualsiasi ora ed in ogni luogo, eseguono la Danza del Drago,
muovendosi in gruppo: uno indossa la maschera della testa di un drago, uno gli fa da
coda, ed accompagnati da un esercito di coetanei armati di piatti e tamburi, danzano
una danza “serpentesca”.
Un’altra leggenda della festa di mezz’autunno riguarda un dragone che porta la
pioggia per il raccolto, e i bambini, ondeggiando di casa in casa, chiedono il permesso
di esibirsi. In caso di risposta affermativa la danza porta buoni auguri ai padroni di
casa e ricompense economiche ai ballerini. Ma gli adulti non vogliono sentirsi esclusi
da questa usanza e mascherandosi da intrattenitori per bambini, costruiscono palchi
davanti a casa ed eseguono loro stessi le danze, indossando coloratissimi costumi e
diventando per qualche ora l’attrazione del vicinato, che ringrazierà portando cibo e
bibite all’evento. Per tre giorni l’intera nazione si trasforma in un laboratorio musicale
con urla, canti, fragore di piatti, vestiti con pailettes, peli e piume, bacchette che battono
su tamburi ed ogni altra superficie raggiungibile e maschere di cartapesta a forma di
draghi, uomini grassi, e altri animali.
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AFRICA
In Benin si tiene a gennaio il Vodoo Festival.
Il vudù è una religione afroamericana dai
caratteri sincretici e fortemente esoterici. La parola deriva dal termine
africano vodu, che letteralmente significa “spirito”, “divinità”, o
ancor più letteralmente “segno del profondo”. La si
ritiene generalmente come una delle religioni più antiche
al mondo, sempre se si vuole considerare la forma
moderna, nata tra il 1600 e il 1700 pressoché contemporaneamente in America latina e
in Africa occidentale, come una continuazione diretta della forma originale. La religione
vuduista attuale combina infatti elementi ancestrali estrapolati dall’animismo tradizionale
africano che veniva praticato nel Benin prima del colonialismo, con concetti tratti dal
Cattolicesimo. Oggi il Vudù è praticato da circa sessanta milioni di persone in tutto il
mondo, ed ha recentemente acquisito il privilegio di essere riconosciuto come religione
ufficiale in Benin, dove è fiorentemente organizzato in una Chiesa alla quale aderisce
l’80% della popolazione, e ad Haiti dove è praticato da gran parte della popolazione,
contemporaneamente alla religione cattolica. A differenza di quanto comunemente si
ritiene, il Vudù non è un fenomeno legato alla magia nera, ma una religione a tutti gli
effetti, ed è dotato di un profondo corpus di dottrine morali e sociali, oltre che di una
complessa teologia.
Il Voodoo Festival si tiene a Ouidah, considerata la vera e propria “capitale” del
Vodoo africano, la famosa località dell’Africa da cui salpavano le navi piene di schiavi
dirette verso l’America. I festeggiamenti principali hanno luogo sulla spiaggia vicino
al monumento del “Punto del non ritorno” alla fine della Route des Esclaves. Le
celebrazioni, caratterizzate da canti, balli e suoni di tamburi, cominciano ufficialmente
solo dopo che il capo supremo del vudu ha sacrificato una capra in onore degli spiriti.
In quei giorni si praticano i numerosi ed antichissimi rituali religiosi del paese e gli
adepti delle varie religioni si incontrano e celebrano assieme questa giornata speciale,
indossando le bianche tenute rituali, adornati dalle coloratissime perline, danzando
e festeggiando l’arrivo del Dagbo Houno, il sommo feticheur di Ouidah. Si potranno
ammirare le caratteristiche danze con le maschere Egun che scacciano gli spiriti cattivi.
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AUSTRALIA
Il Bonza Bottler Day in Australia è una delle feste più frequenti al mondo, dato che si
celebra una volta al mese, quando il numero del mese coincide con il numero del giorno
(1 gennaio, 2 febbraio, 3 marzo, 4 aprile, e così via fino al 12 dicembre). È stata creata
nella metà degli anni 80 da Elaine Fremont, come occasione speciale per celebrare
ogni mese. "Bonza" è un termine usato dagli australiani per indicare quando una cosa
è "grande" mentre "Bottler" starebbe per "qualcosa di eccellente." Il modo migliore per
celebrare questa giornata sarebbe fare una festa in ufficio, in casa, ovunque ci si trovi al
momento. Nel caso questo non fosse possibile non resta che augurare un “Buon Bonza
Bottler Day” a tutti quelli che si incontrano.
Varie sono le tradizioni in ogni parte del mondo
legate alla nascita.Una insolita tradizione in Vietnam è quella di rivolgersi al
bambino con aggettivi dispregiativi come “brutto”
o “rospo” perchè è credenza che gli spiriti maligni
perseguitino i bambini più belli.
In Spagna, nel paesino di Castrillo de Murcia, da quattro secoli
si tiene una volta all’anno il “salto del neonato”: dei neonati vengono
adagiati su materassi che vengono saltati da alcuni uomini
travestiti da diavoli, per ricordare i pericoli corsi dai figli
maschi all’epoca del re Erode.
In alcune tribù, l’uso della placenta e del cordone
ombelicale è molto singolare: i Maori delle Isole Cook,
in Nuova Zelanda, seppelliscono la placenta nel
terreno piantandoci sopra un albero di cocco, e se questo cresce vigoroso, anche il
bambino diventerà sano e forte. I Navajo del sud-ovest degli Stati Uniti seppelliscono il
cordone ombelicale nel terreno davanti all’abitazione in cui il bambino è nato, come
certezza del fatto che tornerà sempre a casa, e anche la comunità dei Kamba, in
Kenya, seppellisce cordone ombelicale e placenta come ringraziamento alla Madre
Terra.
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MATRIMONIOIl matrimonio è un rito molto importante che ispira riti e tradizioni propiziatorie di ogni genere:
in Romania, per esempio, è usanza il rapimento della sposa la notte prima delle nozze da
parte della famiglia d’origine, che chiede al marito di pagare un riscatto per poterla riavere.
Il Polterabend è un’altra tradizione di buon auspicio in Germania, per cui gli sposi, la notte
prima delle nozze, devono ripulire tutto il pianerottolo di casa riempito di cocci e ceramiche da
amici e parenti in tempo record, entro la mezzanotte, per completare il rito.
In Corea un’usanza vuole che, per rendere lo sposo più forte la prima notte di nozze, i suoi
amici dopo la cerimonia si tolgano i calzini e pestino con le piante dei piedi dei pesci gialli
essiccati, i corvina.
ANNO NUOVOAnche per celebrare l’arrivo del nuovo anno esistono le usanze più disparate in tutto il
mondo: in Germania il Capodanno si festeggia travestiti e agghindati come per la festa
di Carnevale, e si beve il Feuerzangenbowle, a base di vino rosso, cannella, rum, chiodi di
garofano e buccia d’arancia.
In Giappone la popolazione si prepara a celebrare Toshigami, la divinità dell’anno nuovo,
facendo le pulizie domestiche, e allo scoccare della mezzanotte le campane dei templi
buddhisti rintoccano 108 volte per confessare tutti i peccati degli uomini.
In Brasile ci si veste tutti di bianco, pronti a cavalcare le prime sette onde dell’anno e a
rendere omaggio a Yemanjà, la divinità che protegge i mari e i bambini, mentre in Russia in
Capodanno si festeggia ben due volte, il 31 dicembre secondo il calendario Gregoriano e il 13
gennaio secondo quello Giuliano; il 31 dicembre, al dodicesimo rintocco della mezzanotte, è
usanza aprire la porta di casa per far entrare l’anno nuovo.
PASQUAAnche la Pasqua viene celebrata con riti di ogni genere in tutto il
mondo: in Repubblica Ceca, il giorno di Pasquetta, le ragazze
dipingono le uova da regalare ai ragazzi, e questi in cambio le
colpiscono sulle gambe con una frusta di ramoscelli di salice
chiamata pomlázka poichè si dice che questo porti salute e giovinezza.
In Svezia, per i bambini il Giovedì Santo è una sorta di festa di
Halloween, perchè girano travestiti di casa in casa chiedendo
dolcetti.
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Nelle Filippine invece, in occasione della Pasqua si inscenano sia processioni molto
cruente di uomini che si frustano la schiena per pentirsi dei propri peccati sia la
crocifissione, che può essere davvero molto realistica.
TRADIZIONI NATALIZIEMa è certamente il Natale la festa che più di ogni altra è davvero speciale dappertutto,
ottima occasione per i viaggiatori appassionati di celebrarlo in giro per il mondo senza
rinunciare alla sua magia fatta di luci, profumi, canzoni e volti sorridenti. Diamo quindi
uno sguardo alle più forti tradizioni natalizie incominciando dai mercatini del nostro Bel
Paese e visitando poi vari Paesi del Mondo.
In Italia tutte le regioni organizzano i mercatini di Natale ma di certo è in Trentino Alto
Adige che troviamo quelli della tradizione nordica. Famosissimo il mercatino di Bolzano,
che ha il privilegio di svolgersi in un luogo che già di per sé evoca la magica atmosfera
natalizia con le casette di legno vestite di addobbi, nell’aria profumi di dolci e di legno
dei tradizionali oggetti di artigianato come le candele fatte a mano. Merano, oasi
naturale di montagna che arriva fino alla città, regala serenità e quiete. A Bressanone la
suggestione del presepe, che in questo paese vanta una storia di 800 anni, rivive in una
festa fatta di colori, di sapori e di musica. Chi ama sciare dovrà visitare Brunico dove,
tra una pista e l’altra, si possono fare meravigliose passeggiate tra le case medievali e
respirare la magia del Natale nei mercati pieni di prodotti artigianali e di gustosissime
specialità dolciarie.
Per godere ancora del piacere dei mercatini natalizi andiamo in Austria. Qui nel
periodo dell’avvento si addobba la casa, si cucinano biscotti e pane speziato, chiamato
“Früchtebrot”, e si prepara una corona d’avvento con quattro candele che vengono
accese ciascuna ogni domenica di dicembre. Il Natale porta anche Krampus, “collega”
antipatico di San Nicola, una creatura che vaga per le strade della città per punire
i bambini cattivi, al contrario di San Nicola che premia i bravi
bambini. Nella prima settimana di dicembre, i giovani si vestono
come il Krampus con maschere orripilanti e girano per le città
suonando le campane. A Salisburgo non si può dimenticare
la tradizione del “Canto d’Avvento Adventsingen”, uno
degli appuntamenti culturali più famosi. A Vienna si
uniscono perfettamente l’eleganza sofisticata della città
con il piacevole calore natalizio: lo splendido Palazzo di
Schönbrunn, il sontuoso municipio sede di numerosi concerti
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di musica classica, uno dei migliori mercatini di Natale in Europa, con le bancarelle di
legno e con lo squisito strudel capace di infondere un’allegria davvero rara.
Anche in Germania i tedeschi usano fare una “corona di Avvento” con rami di abete o di
pino e quattro candele colorate. Ogni domenica accendono una candela della corona,
cantano canzoni natalizie, mangiano biscotti speziati (“Lebkuchen”) e dolci con frutta
candita (“Christollen”). Anche in Germania si usa festeggiare San Nicola che viaggia a
dorso di un mulo la notte del 6 dicembre e lascia piccole sorprese ai bambini buoni, che
in cambio preparano per lui dolci, poesie, disegni o canzoni. Il 24 dicembre si addobba
l’albero e alla sera arriva il Christkind, il Bambino Gesù, e in alcuni luoghi Babbo Natale
per consegnare i regali a chi è stato bravo. In questo giorno la tavola viene guarnita
con particolare cura e si mangia l’oca arrosto o la carpa blu. A Colonia la cultura stra-
vagante, la gastronomia, le tradizioni e la storia danno il meglio di sé ogni Natale. Le
strade sono inondate di luci, di musica, nei teatri recitano le marionette e nel leggendario
Weihnachtsmarkt (mercato di Natale) si respira tutta la magia del Natale, guardando gli
artigiani al lavoro, come in un presepio vivente.
In Inghilterra, come nel resto del Nord e Centro Europa, il Natale è freddo, umido e
nebbioso, ma viene celebrato e festeggiato fin dai tempi antichi, e ci permette di vedere
molte strade popolari come Oxford Street, Regent Street, Trafalgar Square inondate di
luci e di meravigliose vetrine, e parate natalizie in cui ballerini e musicisti si esibiscono
con spettacoli molto suggestivi. Anche lo Yorkshire è una destinazione perfetta con il
grande albero di Natale di St. Helen e poi i musei, i negozi e il Centro Vichingo Jorvik che
rendono questo luogo magico. I bambini inglesi la vigilia di Natale dopo aver scritto la
letterina a Babbo Natale la gettano nel fuoco, così che i loro desideri possano andare su
per il camino ed essere “letti” durante la sua visita notturna; a Babbo Natale lasciano un
bicchiere di latte e un dolce “mince pie” e alla renna Rudolph una carota. Il giorno di Na-
tale si mangia tacchino ripieno accompagnato da mirtilli, il Christmas Pudding o Christ-
mas Cake e alle 3 del pomeriggio in televisione c’è sempre il discorso della Regina.
Anche in Francia le celebrazioni cominciano il 5 dicembre con San Nicola, ma il
momento più importante è la vigilia di Natale quando le campane delle chiese e le voci
dei cori intonano canti francesi chiamati “Noels”. Una delle feste più apprezzate in terra
francese è la “Fête des Lumières”, che si tiene a Lione per quattro giorni in prossimità
dell’8 dicembre. Quello che era iniziato nel 17° secolo come semplice illuminazione delle
finestre delle case con candele è diventato un evento spettacolare che attira più di 4
milioni di turisti ogni anno. Il festival è caratterizzato da brillanti giochi di luce sulla Basilica
di Fourvière e nella Place des Terreaux, ma ogni famiglia celebra la tradizione mettendo
alla finestra, sin dal 1852, delle candele nei vetri colorati. La romantica Parigi è ancora
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più bella del solito e l’atmosfera di festa contagia tutti, complici anche i tantissimi eventi
organizzati in città, come i concerti musicali in tre chiese di fama mondiale: Basilique du
Sacré-Coeur, Madeleine e Notre Dame.
La Città Vecchia di Praga nella Repubblica Ceca è favolosa in qualsiasi periodo
dell’anno, ma il Natale la trasforma in una performance ultraterrena fatta di luce, colori
e profumi. Ogni anno la Piazza Centrale si trasforma in un palcoscenico vivace per
burattini fatti a mano, giocattoli di legno, i bambini danzano in costumi tradizionali e i
visitatori con entusiasmo diventano parte di questo spettacolo magico. Qualunque sia
il tempo, i mercati di tutto il centro storico sono sempre aperti, il centro è affollato e
brulicante di energia. Un sorso di Becherovka (liquore tradizionale piccante), un morso
di trdelník (dolce di cannella) e si è pronti per vivere una delle migliori esperienze di
Natale che si possano immaginare.
In Ungheria S.Nicola (Mikulás) è inteso come Babbo Natale e al contrario delle tradizioni
anglosassoni non viene a Natale ma il giorno del suo onomastico e porta solo dolci,
impacchettati in una bustina rossa, ai bambini buoni e fraschette dorate ai cattivi.
In Finlandia la notte del 24 dicembre i bambini
sanno che Babbo Natale non tarderà molto ad
arrivare, perchè anche lui abita in Finlandia,
precisamente a Rovaniemi in Lapponia,
dove vive con Mamma Natale e tanti piccoli
aiutanti elfi all’interno di una montagna con
tre orecchie (in modo che Babbo Natale
possa ascoltare i messaggi che gli arrivano
da tutto il mondo) chiamata Korvatunturi, il cui
ingresso è talmente segreto che nessuno
finora è riuscito a scoprire dove sia. La sua
renna preferita si chiama Rudolph e ha il naso
rosso che brilla.
In Svezia è molto bella e sentita la festa di Santa Lucia, che si celebra il 13 dicembre.
Di solito in ogni famiglia la figlia maggiore si veste come Santa Lucia, con una tunica
bianca, una cintura rossa e in testa una corona con delle candele accese e porta un
vassoio con dolci che offre a tutti.
In Olanda i bambini attendono con ansia il 6 dicembre, giorno di San Nicola, l’arrivo di
Sinterklaas, vescovo gentile, alto, con abiti rossi e mitra vescovile in testa. Egli viaggia
dalla Spagna ad Amsterdam ogni inverno e porta sul suo cavallo bianco un enorme
sacco pieno di doni. Sinterklaas è legato alla figura di San Nicola ed è un precursore
25
del più conosciuto e laico Babbo Natale. San Nicola (6 dicembre) è la festa più sentita
e ne festeggiano la vigilia con cioccolata calda e con il “letterbanket”, una torta a forma
della prima lettera del cognome della famiglia. Appena passato San Nicola ci si affretta
ad addobbare le case con alberi di Natale, ghirlande e innumerevoli candele. Il giorno di
Natale pollo, tacchino e gallina sono i piatti più gettonati, ma non mancano le ciambelle
alla mandorla e lo “stollen”, un pane dalla forma rotonda od ovale, farcito con uvetta,
pasta di mandorla e ribes. Ad Amsterdam spesso i canali sono ghiacciati e dalla vigilia
di Natale al 26 dicembre si può assistere a tanti concerti di musica classica e recital
natalizi.
Anche in Belgio il Natale si festeggia due volte: il giorno di San Nicola e poi ancora il
giorno di Natale. La strada principale di Bruxelles – Chaussée de Waterloo – è illuminata
con le luci di Natale ed espositori provenienti da tutta Europa allestiscono i loro chalet
di legno intorno alla Grand- Place e in Place St Catherine per la vendita di specialità
gastronomiche e artigianato. Anche Bruges, innegabile gioiello belga, merita una visita:
vagare per la città medievale, con i suoi edifici storici, i pittoreschi canali, le strade tortuose
e gli affascinanti ponti è un vero piacere. Se a ciò si aggiunge la cioccolata belga ed il
Festival della scultura di ghiaccio, si ottiene un Natale da ricordare per tutta la vita .
Natale a New York è molto più di una semplice vacanza: in questo periodo di festa tra
la folla si genera una sensazione magica, surreale, bellissima e contagiosa. Il gigante
di Natale del Rockefeller Center, le decorazioni favolose sulla Fifth Avenue, lo sci in
Central Park rendono la città estremamente accogliente e familiare. Anche in uno stato
tanto freddo come l’Alaska le feste iniziano appena dopo il Giorno del Ringraziamento
(quarto giovedì di novembre) e terminano con le famiglie che ballano per le strade e
che si godono lo spirito di festa. I bambini portano le
tradizionali stelle di Natale in processione per le strade e
vanno in visita di casa in casa dove vengono serviti dolci e
prodotti tradizionali di Natale: biscotti, caramelle, ciambelle,
salmone affumicato.
In Canada è famosissima la “Cavalcade of Lights” che si
tiene a Toronto, segna l’inizio ufficiale delle vacanze natalizie
e prevede l’accensione del grande albero di Natale, illuminato
da oltre 300.000 lampade a LED che brillano dal tramonto fino
alle 23.00 ogni sera fino al nuovo anno. La prima Cavalcata
ha avuto luogo nel 1967 per celebrare la nuova costruzione del Municipio di Toronto.
Ancora a Toronto è possibile assistere alla “Santa Claus Parade”, una parata che inizia
da Christie Pits e arriva al St. Lawrence Market, durante la quale gli elfi raccolgono le
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lettere scritte a Babbo Natale. Natale a Quebec City
significa cucina casalinga, tradizioni tramandate di
generazione in generazione, e un sacco di allegria.
La città è così incredibilmente bella che lascia senza
fiato con le sue stradine fiancheggiate da piccoli abeti
scintillanti, con i suoi edifici spolverati di neve, con la
musica dal vivo e il teatro di strada. Il tutto trasuda un
fascino che pare arrivare da un mondo antico catturato
in una favola invernale. Al celebre “Marche de Noel” (mercatino di Natale) i visitatori
troveranno una miriade di dolcetti, di giocattoli fatti a mano, di accessori invernali lavorati
a mano e di ceramiche e poi i prodotti di acero, i liquori e i prodotti da forno tradizionali.
In alcuni paesi del Canada esiste ancora la tradizione per i bambini di andare a cantare
di casa in casa le canzoni natalizie, ricevendo come compenso qualche moneta o dei
dolcetti o qualcosa di caldo da bere (quest’ultimo molto gradito per il grande freddo
e il ghiaccio presente in questo periodo). Il pranzo natalizio tradizionale consiste nel
tacchino ripieno o anatra arrosto con contorno di patate e salsa di mirtilli.
In Australia il 25 dicembre corrisponde alle vacanze estive, cosicchè molte feste natalizie
si svolgono all’aperto. L’evento popolare più importante è il “Carols by Candlelight”, in
cui le persone si riuniscono di notte per accendere candele e cantare canti natalizi
all’esterno. Le stelle fanno da spettatrici di questo meraviglioso concerto all’aria aperta.
Chi preferisce volare per qualche paese esotico può festeggiare il 25 dicembre in Asia
e confrontarsi così con culture e religioni completamente diverse dalla nostra.
In India, anche se la popolazione è in gran parte composta da indù e musulmani, c’è
un 25% di cristiani che ama festeggiare il Natale in modo colorato ed allegro. Fedele
allo spirito della nazione l’occasione viene celebrata con un sacco di piatti esotici e
decorazioni colorate. Si fanno decori con mango e foglie di banana e si appendono
stelle e lanterne sulle porte e sul tetto come simbolo della luce di Cristo. La gente
prende anche parte alla messa di mezzanotte e partecipa alla marcia, le cattedrali e le
chiese sono decorate con fiori e candele e alla fine della festa c’è il “Natale Baba” che
distribuisce doni tra tutti.
Nelle Filippine è famoso il “Giant Lantern Festival” (Ligligan Parul Sampernandu) che si
tiene ogni anno il Sabato prima della vigilia di Natale nella città di San Fernando. Giunto
alla sua 82° edizione, il festival attira spettatori da tutto il paese e da tutto il mondo e
vi partecipano undici villaggi i cui abitanti vogliono costruire la lanterna più elaborata.
Originariamente le lanterne erano creazioni semplici ma comunque vistose di circa due
metri di diametro, realizzate in carta origami giapponese e illuminate da candele. Oggi,
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le lanterne sono costituite da una stragrande varietà di materiali e raggiungono anche
i 20 metri di dimensione. Sono illuminate da lampadine elettriche che brillano in un
caleidoscopio di motivi.
In Vietnam il Natale vanta uno tra i quattro maggiori festival del paese e l’occasione
è sinonimo di Messa di mezzanotte, baldoria e divertimento per tutta la popolazione.
In Giappone si festeggia il Natale facendo acquisti, scambiandosi regali e con la
figura di “Hoteiosho”, una sorta di Babbo Natale che distribuisce doni per l’occasione,
evidenziando l’aspetto meno religioso e più commerciale della festa.
In Thailandia la popolazione è in gran parte composta da buddisti, ma in occasione del
Natale si decorano le case, si illuminano le strade, si travestono a festa i magazzini, tutto
brilla di luci scintillanti e si conclude con una cena tradizionale tailandese.
In Cina il piccolo numero di cristiani chiama il Natale “Sheng Dan Jieh”, che tradotto
significa “Festival della Santa Nascita”. Essi decorano le loro case con piante
sempreverdi, manifesti, carta e catene luminose. L’albero di Natale non manca, ma è
chiamato “albero di luce” e viene decorato con lanterne, fiori bellissimi, catene di carta
rossa che simboleggiano la felicità. Ritagli a forma di pagode rosse vengono incollati alle
finestre e lanterne di carta illuminano le case.
Cambiamo ancora continente e andiamo in Africa. L’Etiopia segue l’antico calendario
giuliano, così il Natale viene celebrato il 7 gennaio. La celebrazione della Natività nella
Chiesa ortodossa etiope è chiamata “Ganna”. Tutte le famiglie vanno in chiesa e tutti
sono vestiti di bianco. I più indossano il tradizionale “shamma”, un sottile vestito di
cotone bianco con brillanti strisce colorate alle estremità. Dodici giorni dopo, sono
indetti tre giorni di festeggiamenti (Timkat) che ricordano il battesimo di Gesù.
Infine andiamo in America Centrale, dove il clima è caldo e mite durante
il periodo natalizio. In Messico le famiglie girano per negozi in cerca di
regali, ornamenti e cose buone da mangiare nelle bancarelle dei mercati
detti “puestos”. Le case sono decorate con gigli sempreverdi, i
membri della famiglia intagliano intricati disegni in sacchetti di carta
marrone per farne delle lanterne dette “farolitos”, con dentro una
candela, che vengono posate lungo i marciapiedi, sui davanzali,
sui tetti, per illuminare la comunità con lo spirito del Natale. La
settimana di Natale vengono organizzate processioni in tutto il Paese
da una “posada” all’altra, in ricordo del pellegrinaggio di Giuseppe e
Maria in cerca di un posto dove far nascere il bambino. Ad
accompagnare questa processione ci sono anche numerosi
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bambini che bussano di porta in porta per cercare un riparo per Giuseppe e Maria. Alla
fine di questa processione vengono organizzati grandi pranzi durante i quali si rompono le
“pentolacce” o “piñata”, fatte di cartapesta e contenenti frutta, canditi e dolci.
In Sudamerica, e precisamente in Colombia, per il periodo natalizio c’è la “Giornata
delle Piccole Candele” (Día de las velitas), celebrata il 7 e l’8 dicembre che segna
ufficialmente l’inizio del periodo natalizio in tutto il Paese. Le persone illuminano finestre,
balconi e cortili con candele e con lanterne di carta. La tradizione delle candele negli
anni è cresciuta e oggi intere città in tutto il paese sono illuminate.
In Argentina il Natale viene festeggiato come in Italia, con l’unica differenza che si è in
piena estate. La sera del 24 dicembre si riunisce tutta la famiglia per mangiare l’asado
(carne alla brace) e brindare. Naturalmente nelle case si addobba l’albero di Natale (di
plastica!! perchè quello vero si seccherebbe subito).
Per concludere, tutto l’anno nel mondo si svolgono enormi feste a cui sarebbe bene
partecipare almeno una volta nella vita, perché sono esperienze uniche, incredibili, da
vivere tra culture a noi lontane. Le tradizioni sono davvero tante ed originali, diverse
tra loro ma tutte con un denominatore comune: la voglia di festeggiare e di celebrare i
momenti belli della vita, il bisogno di propiziare antenati e divinità affinchè la buona sorte
ci accompagni sempre.
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denti e gengive sensibili
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Accurata igiene orale senza aggredire denti e gengive
Per uomo:
Crema per rasatura
ALOE e ALLANTOINA
Due in uno: efficace durante e dopo la rasatura
Trattamento uomo
ALOE e ACIDO IALURONICO
Specifico per la pelle maschile, lenitivo e rivitalizzante
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Solari:
Emulsione solare
SPF-UVB 50+ UVA
Protezione molto alta, ad ampio spettro UVB, UVA I e UVA II.
Molto resistente all'acqua
Crema solare viso
SPF-UVB 50+ UVA
Protezione molto alta, ad ampio spettro UVB, UVA I e UVA II.
Azione idratante, filler antiage e antiossidante. Resistente all'acqua
Stick solare zone sensibili
SPF-UVB 50+ UVA
Protezione mirata ed efficace in stick
EMULSIONE DOPOSOLE
AZULENE
Lenitivo, oltre a donare sollievo, ristabilisce l'idratazione cutanea
proteggendo l'abbronzatura
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Se viaggi con bambini:Baby salviette
ALLANTOINA e OLIO DI COTONE
Efficaci e delicate per detergere il tuo bambino durante il cambio
pannolino
Baby pasta
OSSIDO DI ZINCO 20% e OLIO DI COTONE
Lenitivo ad effetto barriera traspirante
Baby bagno oleato
ALLANTOINA e OLIO DI COTONE
Detergente sicuro e delicato per l'igiene quotidiana del tuo bebè
Baby crema
ALLANTOINA e OLIO DI COTONE
Lenitiva e protettiva per viso e corpo, studiata per la pelle dei bambini
Spray solare baby
SPF-UVB 50+ UVA
Alta protezione anche durante i giochi in acqua
FERMENTIgocce BABY
Per l'equilibrio della flora batterica intestinale
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Probiotici:
FERMENTIfast
Per il benessere della flora batterica intestinale
In caso di affaticamento muscolare dopo sforzo fisico:
Gel Gambe Ginkgo Biloba
DEFATICANTE E TONIFICANTE
Sollievo in caso di gambe pesanti e affaticate
Crema Arnica Forte
BIO CERTIFICATA
Lenisce la pesantezza muscolare e dona un’immediata
sensazione di sollievo
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Per alleviare gli effetti del jet lag:
MELATONINAcomplex
Contribuisce alla riduzione del tempo richiesto per prendere sonno
Per le punture di insetti:
SPRAY
CITRONELLA E LEDUM PALUSTRE
Indicato per tutti i tipi di pelle, anche le più delicate
STICK dopo-puntura
ALOE VERA
Per alleviare la sensazione di fastidio dovuto a punture di insetti
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Appunti di viaggio
Dott.ssa Simonetta Neri
Farmacista, autrice di numerose
pubblicazioni scientifiche e divulgative.
Ha conseguito il “Certificate in Travel
Health”, rilasciato dalla “International
Society of Travel Medicine”, il Master in
“Etnobiofarmacia e sviluppo sostenibile
della biodiversità” presso l’Università
di Pavia, e il Master Internazionale in
“Clinical Pharmacy” presso le Università
di Cagliari, Granada e Milano.
Da diversi anni si occupa
prevalentemente di Medicina dei Viaggi e
delle Migrazioni, di cui è docente in corsi
rivolti a medici e farmacisti e divulgatrice
presso scuole e comunità.
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