VI NUOVE ESPERIENZE ACR
Febbraio 2018
bachecaCentro Diocesano
Presidenza diocesana:
mercoledì 21 febbraio, alle ore 21
Commissione adulti:
mercoledì 28 febbraio, alle ore 21
Laboratorio “In Dialogo”:
martedì 27 febbraio, alle ore 21.15
Appuntamenti di spiritualità di inizio QuaresimaGIORNATA DI SPIRITUALITÀ - QUARESIMA 2018Gerusalemme e i giorni della Pasqua. “Questo Gesù è la pietra che, scartata da voi, costruttori, è diventata testata d’angolo.” (At 4,11)Domenica 18 febbraio 2018ADULTI e TERZA ETÀ – dalle ore 9.15 alle ore 12.30, presso l’Istituto Figlie dell’Oratorio, via Paolo Gorini, 27 – LODI; guida la meditazione don Stefano Chiapasco;DICIOTTENNI e GIOVANI – dalle ore 18 alle ore 20, presso il SeminarioVescovile – LODI; guida la meditazione don Angelo Manfredi; con la possibilitàdi fermarsi a cena.Domenica 25 febbraio 2018GIOVANI COPPIE e FAMIGLIE – dalle ore 16 alle 18, presso il Seminario Vescovile – LODI; incontro a cura dell’Ufficio di pastoralefamigliare; è garantita l’assistenza dei bambini.
Giovani verso il Sinodo 2018LA PAROLA AI GIOVANI: Le parole “credibili” nell’autenticità dell’incontro, domenica 18 marzo,
alle ore 21, presso l’oratorio Casa del Giovane a Casalpusterlengo, itinerario formativo diocesano
per giovani 25/35 anni, ospite Stefania Landi. PAROLA AL CENTRO: Superbia,
venerdì 16 marzo, alle ore 21, presso l’oratorio di S. Maria Ausiliatrice, a Lodi,
itinerario formativo diocesano per giovani 19/25 anni.In Adorazione: momento di adorazione,
mercoledì 7 marzo, in Seminario.
zienza: queste sono le tre doti fonda-mentali perché un giovane possa dirsi“educatore”. L’attenzione nell’osservare è necessa-ria per ascoltare e poter comunicare almeglio con i bambini, non solo attra-
verso le parole ma anche grazie ad unacoerenza comportamentale che rag-giunga, in modo esperienziale, l’inten-zionalità educativa che ci siamo prefis-sati, grande o piccola che sia. Alla basedi quanto riferitoci, abbiamo voluto par-
tire al motto “I care” (mi interessa) didon Lorenzo Milani, che è diventatouno dei nostri punti di forza: la parteci-pazione, l’attenzione e il mettersi ingioco sono al primo posto.Preparare un incontro Acr non è sem-plice, soprattutto se è la prima volta:non basta pensare all’attività, bisognatrovarne una adatta ad ogni fasciad’età, giusta per il tempo, con una te-matica profonda ma allo stesso tempo
Il gruppo educatori Acr di Lodi racconta il primo momento che rilancia il futuro dell’iniziativa educativa
Passione ed entusiasmo a servizio dei più piccoli per aiutarli a crescere
Siamo un gruppo di settegiovani che, dal novembrescorso, si è preso a cuoreil gruppo dei ragazzi del-l’Azione cattolica cittadinae ha intrapreso un percor-
so formativo per arrivare a diventareeducatori Acr. Nel nostro cammino abbiamo incontra-to due persone che ci hanno dato basi,idee e spunti per il nostro “essere edu-catore”: Daniela e Andrea. Entrambihanno guidato due incontri: Daniela ciha introdotti all’arte del mestiere, leiche è educatrice nella vita, presentan-doci l’Acr come luogo dove mettere alcentro l’altro, in questo caso i bambini,e farli sentire protagonisti di ogni cosache vivono; Andrea ci ha aiutati dalpunto di vista logistico-organizzativo amettere in piedi un incontro vero e pro-prio. Se queste due persone si possonoparagonare all’intraprendenza e allaprogettualità, la nostra responsabileMonica è la personificazione della pa-
adatta ai bambini. Altrettanto impegna-tivo è stato gestirlo: la responsabilitàdei bambini, la paura di sbagliare qual-cosa e anche il timore che qualcosaandasse storto erano dietro l’angolo.La nostra impressione, al termine delprimo incontro con i bambini, è stata dipiena euforia. Non ci aspettavamo unacosì grande affluenza, circa 40 bambi-ni, che sono riusciti a seguire l’attivitàe a svolgerla nel migliore dei modi, la-sciandoci veramente a bocca aperta.L’entusiasmo dei genitori e degli adultipresenti ci ha dato la carica per poterdare inizio ad un vero e proprio gruppoAcr per la città di Lodi.Un grazie particolare deve andare airagazzi che ci hanno fatto capire quan-to siamo importanti per loro, dandoci lapossibilità di metterci in gioco. Pertantovi aspettiamo al prossimo incontro percontinuare il cammino iniziato insieme.
Alessandro, Carlotta,Gabriele, Germain,
Marta, Noemi, Riccardo
Il cammino condiviso dell’Acr a CasalpusterlengoCustodire, abitare e generale sono le tre azioni,illuminate dall’Evangelii Gaudium, su cui l’AzioneCattolica di Casalpusterlengo ha deciso di puntareper l’anno pastorale ed associativo 2017/2018.Custodire la memoria e l’essenziale che hannocontraddistinto i 150 anni di storia dell’AzioneCattolica (e ben 146 nella nostra città!), ovvero lacomunione ecclesiale, la sinodalità, laconversione missionaria, il discernimento e ildialogo intergenerazionale; abitare il nostro tempoe stare nel mondo rilanciando la scelta educativacome scelta missionaria, con una costanteattenzione al mondo sociale, politico, economicoe culturale, rivedendo i linguaggi e le strutture chedell’evangelizzazione con una rinnovata tensioneall’inclusività per abitare le periferie; generareprocessi per farsi prossimi, vivificati dalla Parolae dall’Eucaristia per essere “generatori di senso”(E.G. 73) ed accompagnare i passaggi essenzialidell’esistenza curandone la vita spirituale. All’interno di questa cornice di senso e delripensamento dei cammini di fede in atto nellanostra parrocchia, rientra il progetto di rilanciodell’Acr come scommessa sul protagonismo deiragazzi e sulla loro capacità missionaria, affinchésia colta, insieme a tutte le altre proposteassociative, come risorsa della e per la comunitàparrocchiale dentro la vita della città.
La proposta elaborata e che stiamo realizzandoè l’esito di un percorso di verifica, confronto eprogettazione durato alcune settimane e che hacoinvolto i consigli delle associazioni parrocchiali(San Bartolomeo e Cappuccini), i sacerdoti, glieducatori, alcuni genitori. Abbiamo cercato di trovare modalità, tempi eforme nuovi compatibili con il mutato contesto divita dei ragazzi e della pastorale di oggi.L’esperienza associativa e di gruppo può essereil luogo in cui vivere relazioni autentiche e gratuite,specchio dell’incontro con il Signore che dà sensoalla vita, in cui fare stintesi delle variateesperienze che vivono, dove crescere nellerelazioni e nella capacità di condivisone emissionaria, nella ricerca della propria stradaaffiancati da giovani ed adulti che li sostengononel percorso e forniscono loro dei punti diriferimento nella navigazione. A ricaduta,l’incontro con gli educatori e gli adultidell’associazione può essere occasione per igenitori di trovare sostegno per l’azione educativae di trasmissione della fede nei confronti deiragazzi, di vivere un’esperienza di comunità oltreche di relazioni buone anche a loro necessarie edi confronto nella fede.Concretamente, sono stati proposti due percorsi,uno per i bambini dai 6 agli 11 anni ed uno per i
ragazzi dai 12 ai 14 anni, unitari per entrambi glioratori cittadini. Per i bambini dai 6 agli 11 anniè partito lo “spazio ragazzi”: tutti i giorni dalmartedì al venerdì, dalle 16.30 alle 18, due giorniin un oratorio e due giorni nell’altro (ciascunragazzo sceglie il giorno preferito), un’esperienzadi gruppo e condivisione, per educarsi allo stareinsieme e a prendersi cura degli altri, un luogoaccogliente ed aperto ai bambini che vivono ilcammino di fede e a quelli che sono più ai marginidella comunità. I bambini possono recarsi dascuola all’oratorio con un “pedibus”accompagnati dagli educatori. Affiancano glieducatori alcuni adolescenti, così che possano,con un’esperienza al servizio dei più piccoli,crescere nella passione educativa.
I ragazzi dai 12 ai 14 anni, invece, si stannoincontrando mensilmente per un percorso daltitolo “Ragazzi che vivono la loro città”: persperimentare il protagonismo dei ragazzi conparticolare attenzione alla città e ai luoghi delvivere insieme e del bene di tutti. Finora si sonoconfrontati, con alcuni lavori di gruppo edinterviste in città, sui bisogni propri e dellepersone care e sulle associazioni di volontariatopresenti a Casale.È questa la storia che stiamo vivendo e chevogliamo continuare a scrivere, perché è unastoria entusiasmante e avvincente, che ci fabattere il cuore, ci fa camminare insieme nellaChiesa e fa belle le nostre città.
Matteo Zavaglia