CONTRO LA RESILIENZA
Federico Della Puppa
La tautologia è una scienza perfetta: permette di dire cose ovvie
facendole apparire più vere del vero
TAUTOLOGIA N° 1
«le costruzioni sono il driver dell’economia»
«se si investe nelle costruzioni riparte l’economia»
I DIECI ANNI CHE HANNO CAMBIATO I «FONDAMENTALI»
Classico effetto «deriva»
arriva la discontinuità
La ripresa economicanon aggancia le costruzioni
La nuova normalitàdel galleggiamento
altalenante
Nella nuova economia circolare e digitale
le costruzioni non sono più il driver della crescita
Costruzioni ancora driver della crescita
e salvagente economico
2011
LA TAUTOLOGIA N° 1 NON È PIÙ VERA, EPPURE…
Classico effetto «deriva»
arriva la discontinuità
La ripresa economicanon aggancia le costruzioni
La nuova normalitàdel galleggiamento
altalenante
Nella nuova economia circolare e digitale
le costruzioni non sono più il driver della crescita
Costruzioni ancora driver della crescita
e salvagente economico
2011
2008, anno in cui gli investimenti privati in tecnologia superano quelli
pubblici inizia l’economia digitale… ma pochi se ne accorgono
EPPURE…
vince sempre l’effetto «nostalgia»
TAUTOLOGIA N° 2
«l’economia funziona a cicli»
«dopo una fase di recessione vi è una fase di crescita»
UNA TRAPPOLA IN CUI CADONO TUTTI
perfino l’Agenziadelle Entrate!
Fonte: Agenzia delle Entrate (OMI) Rapporto immobiliare 2019
PERCHÉ I DATI VANNO LETTI IN MODO INTEGRATO
più vendite maprezzi in calo
Fonte: Agenzia delle Entrate (OMI) Rapporto immobiliare 2019
Fonte: Immobiliare.it
BEN SAPENDO CHE L’ITALIA È IN FASE STAGNANTE
un paese allo«zero termico»
Fonte: elaborazione su dati ISTAT
ITALIA - Andamento del Prodotto interno lordo
PERCHÉ SONO CAMBIATI I FONDAMENTALI ANCHE QUI
grandi cambiamenti tecnologici
grandi cambiamenti sociali/politici
grandi cambiamenti climatici
nuovi assetti finanziari del credito e della moneta
nuove aspettative sul futuro (fattori psicologici)
SIAMO STAGNANTI PERCHÉ NON INTERPRETIAMO I DATI
ci illudiamoche l’economiafunzioni ancora
a cicli
ma la disruptioncrisi+digitaleha cambiato
tutto
ITALIA - Andamento della produzione del settore delle costruzioni – 1996-2019
Fonte: elaborazione su dati ISTAT
crisi+digitale
DOVE LO VEDETE IL NUOVO CICLO?
se questo èil nuovo ciclo
mi sa checi tocca
pedalare…
…e puremolto
ITALIA - Andamento della produzione del settore delle costruzioni – 2015-2019
Fonte: elaborazione su dati ISTAT
TAUTOLOGIA N° 2
l’innovazione è cambiamento
ETIMO DI INNOVARE
INNOVAZIONE È…
alterare l’ordine
delle cose stabilite
per fare cose nuove
ETIMO DI CAMBIARE
CAMBIAMENTO È…
curvare, piegare,
girare attorno,
permutare una cosa
per un’altra
INNOVARE È CAMBIARE SE…
alteriamo l’ordine delle cose stabilite
per fare cose nuove al fine di curvare, piegare, girare attorno, permutare
una cosa per un’altra
in sostanza è trasformarsi
LA TAUTOLOGIA N° 3 OGGI È QUELLA CHE SENTIAMO PIÙ VERA
ma siamo pronti a trasformarci?
e soprattutto come si fa?
SCHUMPETERIAMO UN PO’?
“non è imprenditore […] chi compie operazioni
economiche, intendendo lucrarne profitto,
bensì colui che introduce atti innovativi”
Joseph Alois Schumpeter, 1934
L’INNOVAZIONE SECONDO SCHUMPETER
Secondo Schumpeter l’innovazione avviene in 3 step:
1. l’invenzione consiste nella realizzazione, ex novo, di qualcosa che non esisteva prima, frutto della forza creativa (che nei sistemi economici lui chiama «distruzione creativa») di uno o più individui
2. l’innovazione si realizza quando l’invenzione si traduce in qualcosa di nuovo che modifica il sistema economico
3. non c’è vera innovazione se non c’è la diffusione dell’innovazione, ovvero se l’innovazione non diventa un processo diffusivo, dunque collettivo o, come diremmo oggi, «social»
L’INNOVAZIONE SCHUMPETERIANA SI MANIFESTA QUANDOAVVIENE…
1. la produzione di un nuovo bene (attraverso l’assemblaggio di altre componenti già esistenti ma, né pensate per l’integrazione all’interno di un bene più complesso, né destinate alla nuova finalità d’uso)
2. la modifica, in termini intensivi e/o estensivi, dei processi di lavoro, attraverso l’introduzione di migliorate routine procedurali o l’assorbimento di standard lavorativi desunti e/o riadattati da altri settori
3. la penetrazione di un nuovo mercato che può mettere l’organizzazione in condizione di dover ripensare la propria governance ed i propri processi lavorativi, tendenti, nel tempo, a standardizzazione per effetto della cosiddetta inerzia organizzativa
4. l’accesso a nuove fonti di approvvigionamento (materiali e immateriali) o la scoperta di un nuovo utilizzo che si possa ottenere da parte di una materia prima o di un semilavorato può, anch’esso, generare un effetto domino intra ed extra organizzativo, tale da comportare l’emersione di innovazioni
INVENZIONE > INNOVAZIONE > DIFFUSIONE
INVENZIONE > INNOVAZIONE > ???
?
INVENZIONI CHE SONO STATE INNOVAZIONI DIFFUSE
• L’aratro• Il grammofono • Il filo spinato • I feedback online • Google search• I passaporti • I robots• Il Welfare State • Il latte in polvere artificiale • I cibi pronti • La pillola anticoncezionale • I video games • La ricerca di mercato • L’aria condizionata • I grandi magazzini • La dinamo • I container da spedizione • Il codice a barre • Il frigorifero
• L’ascensore • La contabilità a doppia entrata • Il diritto d’autore • L’iPhone• Il motore• Gli orologi • Il Radar • Le batterie • La plastica • Le banche • I rasoi usa e getta • I satelliti per telecomunicazioni• Gli antibiotici • Il catasto • La carta • Le banconote • Il calcestruzzo• Le assicurazioni• La lampadina
COME SI INNOVA? NON CON LA RESILIENZA!!!
"Di solito non è la bontà di un prodotto a imporsi, ma la capacità imprenditoriale dei produttori.
È così da sempre, basta citare Antonio Meucci, un grande inventore che però non seppe diffondere il telefono»
Vittorio Marchis
SE APPLE FOSSE STATA RESILIENTE…
non avrebbe
inventato
l’iMac
e l’iPhone!!!
STIAMO GIOCANDO UN ALTRO GIOCO
REGOLE UGUALI PER TUTTIMADA UN OBIETTIVO UGUALE PER TUTTI (MONOPOLI) A UN OBIETTIVO DIVERSO PER CIASCUNO (RISIKO) E L’OBIETTIVO PUÒ CAMBIARE DURANTE LA PARTITA
E SENZA PIÙ NEPPURE LE 20 MILA LIRE QUANDO SI PASSA DAL VIA!
CAMBIARE L’EDILIZIA 1. CONOSCERE I FONDAMENTALI
L’edilizia si muove ancora oggi all’interno di un mercato dominato dalunghe esposizioni finanziarie, da difficoltà di accesso al sistema delcredito, dove la produzione avviene su progetti e per beni localizzati, inuna matrice prodotto/processo soggetta ad una forte individualità diprezzo, a scambi incerti e caratterizzati da una informazione imperfetta,con un peso del sommerso ancora rilevante, garantito dall’estremaframmentazione del sistema produttivo e dell’offerta, un mercato adalta intensità di manodopera e a bassa produttività, alla ricerca diqualificazione ma dominato dai tanti limitati mercati 'imperfetti'contraddistinti da una bassa soglia di ingresso, alla costante ricercaquindi di minimizzare i costi, e non solo quelli fissi.
CAMBIARE L’EDILIZIA 2. CONOSCERE IL CAMPO DI GIOCO
CAMBIARE L’EDILIZIA 3. CONOSCERE SE STESSI
Bilanci 2018 dell’edilizia (top 100 – risultati provvisori)
Fonte: elaborazioni Centro Studi YouTradesu dati camerali
CAMBIARE L’EDILIZIA 4. CONOSCERE IL VERO PUNTO DEBOLE
21/03/18, 17*01Lʼedilizia è un disast ro di produt t ività, ecco come cost i e tempi possono dimezzarsi - Linkiesta.it
Pagina 5 di 9ht tp:/ /www.linkiesta.it / it /ar t ic le/2017/10/09/ ledilizia- e- un- disast ro- di- produt t ivita- ecco- come- cost i- e- tempi- posson/35764/
Le parole di Barzon e le stor ie delle alt r e società si sono sen t ite
«Con questi energy tools il risparmio energetico
nelle nuove costruzioni va dal 40 al 60-70%. Con
l’unione di questi strumenti, per i costi possiamo
immaginare un abbattimento del 50%. I tempi
passano da anni a mesi se non settimane»
Furio Barzon, Ceo di Green Prefab
“
L’EDILIZIA ERA UN SETTORE PIÙ PRODUTTIVO E COMPETITIVO NEL 1961!
Fonte: REbuild
CAMBIARE L’EDILIZIA 5. NON ESSERE RESILIENTI, PERCHÉ…
LA RESILIENZA È UNA GRANDE TRUFFA!
La resilienza è un concetto legato alla capacità di un oggetto di assorbire un urto senza rompersi, ma in base ai campi di applicazione ha significati
simili e adattabili, dall’ingegneria all’informatica, dalla biologia alla psicologia, fino alla gestione di impresa e al risk management. In tutti
questi campi la resilienza si traduce con la capacità di assorbire una forza negativa esterna, un evento traumatico, e di superare la crisi
conseguente, adattandosi. In realtà il concetto più profondo di resilienza prevede la capacità di adattamento ad un evento negativo riportando
l’oggetto o il soggetto alle condizioni iniziali.
CAMBIARE L’EDILIZIA TRASFORMARSI
La resilienza insegna che a tutto esiste una soluzione, che se il mercato cambia dobbiamo adeguarci al cambiamento.
Ma ciò che non insegna la resilienza è che di fronte al cambiamento l’adattamento non basta, serve invece domandarsi quali sono effettivamente i significati del
cambiamento, quali le interazioni tra il nostro modo di agire e il mercato, cosa facciamo, cosa produciamo, in che modo e come
distribuiamo i nostri prodotti, a chi e in che modo, con quali feedback rispetto alle esigenze dell’utente finale.
PER TRASFORMARCI…
PER TRASFORMARCI…
dobbiamo misurarci
con l’obsolescenza
delle nostre idee
PER TRASFORMARCI…
abbandoniamoi vecchi mezzi
statici
STATICITÀL’equilibrio lo da il mezzo (e finché c’è miscela c’è speranza)
PER TRASFORMARCI…
dobbiamo essere noi gli artefici del nostro equilibrio
DINAMISMOL’equilibrio lo da chi guida(ma bisogna pedalare!)
Federico Della Puppa
sito web www.smartland.itmail [email protected] @fdp61TW @fdp61IG @fdp61IN @federicodellapuppa