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Federico Plazzi 19 Novembre 2015 - unibo.it › ~achilles › scienze › 05-Wilcoxon.pdf · I Il...

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Test non parametrici Federico Plazzi 19 Novembre 2015
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Test non parametrici

Federico Plazzi

19 Novembre 2015

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Cos’e un test non parametrico?

Idea di base

I Distribuzione normale: e governata solo dalla sua media edalla sua deviazione standard, ossia da due parametri.Diciamo quindi che un test che si basa su una distribuzionenormale e un test parametrico.

I Ad esempio, il test t e un test parametrico!

I Ma cosa succede quando non possiamo sapere se ladistribuzione della popolazione non e normale o non nesiamo sicuri?

I Il test t ha anche altre ipotesi: che il campione od i campionisiano estratti a caso ed indipendentemente dalla popolazione eche le rilevazioni siano, o possano essere, continue (dellealtezze o dei pesi, per esempio, non dei voti o dei“vero/falso”).

I Se queste condizioni non ci sono, useremo un test nonparametrico!

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Cos’e un test non parametrico?

Idea di base

I Distribuzione normale: e governata solo dalla sua media edalla sua deviazione standard, ossia da due parametri.Diciamo quindi che un test che si basa su una distribuzionenormale e un test parametrico.

I Ad esempio, il test t e un test parametrico!

I Ma cosa succede quando non possiamo sapere se ladistribuzione della popolazione non e normale o non nesiamo sicuri?

I Il test t ha anche altre ipotesi: che il campione od i campionisiano estratti a caso ed indipendentemente dalla popolazione eche le rilevazioni siano, o possano essere, continue (dellealtezze o dei pesi, per esempio, non dei voti o dei“vero/falso”).

I Se queste condizioni non ci sono, useremo un test nonparametrico!

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Cos’e un test non parametrico?

Idea di base

I Distribuzione normale: e governata solo dalla sua media edalla sua deviazione standard, ossia da due parametri.Diciamo quindi che un test che si basa su una distribuzionenormale e un test parametrico.

I Ad esempio, il test t e un test parametrico!

I Ma cosa succede quando non possiamo sapere se ladistribuzione della popolazione non e normale o non nesiamo sicuri?

I Il test t ha anche altre ipotesi: che il campione od i campionisiano estratti a caso ed indipendentemente dalla popolazione eche le rilevazioni siano, o possano essere, continue (dellealtezze o dei pesi, per esempio, non dei voti o dei“vero/falso”).

I Se queste condizioni non ci sono, useremo un test nonparametrico!

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Cos’e un test non parametrico?

Idea di base

I Distribuzione normale: e governata solo dalla sua media edalla sua deviazione standard, ossia da due parametri.Diciamo quindi che un test che si basa su una distribuzionenormale e un test parametrico.

I Ad esempio, il test t e un test parametrico!

I Ma cosa succede quando non possiamo sapere se ladistribuzione della popolazione non e normale o non nesiamo sicuri?

I Il test t ha anche altre ipotesi: che il campione od i campionisiano estratti a caso ed indipendentemente dalla popolazione eche le rilevazioni siano, o possano essere, continue (dellealtezze o dei pesi, per esempio, non dei voti o dei“vero/falso”).

I Se queste condizioni non ci sono, useremo un test nonparametrico!

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Cos’e un test non parametrico?

Idea di base

I Distribuzione normale: e governata solo dalla sua media edalla sua deviazione standard, ossia da due parametri.Diciamo quindi che un test che si basa su una distribuzionenormale e un test parametrico.

I Ad esempio, il test t e un test parametrico!

I Ma cosa succede quando non possiamo sapere se ladistribuzione della popolazione non e normale o non nesiamo sicuri?

I Il test t ha anche altre ipotesi: che il campione od i campionisiano estratti a caso ed indipendentemente dalla popolazione eche le rilevazioni siano, o possano essere, continue (dellealtezze o dei pesi, per esempio, non dei voti o dei“vero/falso”).

I Se queste condizioni non ci sono, useremo un test nonparametrico!

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Cos’e un test non parametrico?

Idea di base

I Distribuzione normale: e governata solo dalla sua media edalla sua deviazione standard, ossia da due parametri.Diciamo quindi che un test che si basa su una distribuzionenormale e un test parametrico.

I Ad esempio, il test t e un test parametrico!

I Ma cosa succede quando non possiamo sapere se ladistribuzione della popolazione non e normale o non nesiamo sicuri?

I Il test t ha anche altre ipotesi: che il campione od i campionisiano estratti a caso ed indipendentemente dalla popolazione eche le rilevazioni siano, o possano essere, continue (dellealtezze o dei pesi, per esempio, non dei voti o dei“vero/falso”).

I Se queste condizioni non ci sono, useremo un test nonparametrico!

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Wilcoxon signed-rank test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni appaiati od autoappaiati (peresempio, “prima-dopo”):

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due situazioni, individuo per individuo.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni appaiati:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che ledifferenze individuo per individuo provengano da unapopolazione con media = 0.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il signed-rank test di Wilcoxon.

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Wilcoxon signed-rank test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni appaiati od autoappaiati (peresempio, “prima-dopo”):

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due situazioni, individuo per individuo.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni appaiati:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che ledifferenze individuo per individuo provengano da unapopolazione con media = 0.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il signed-rank test di Wilcoxon.

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Wilcoxon signed-rank test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni appaiati od autoappaiati (peresempio, “prima-dopo”):

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due situazioni, individuo per individuo.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni appaiati:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che ledifferenze individuo per individuo provengano da unapopolazione con media = 0.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il signed-rank test di Wilcoxon.

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Wilcoxon signed-rank test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni appaiati od autoappaiati (peresempio, “prima-dopo”):

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due situazioni, individuo per individuo.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni appaiati:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che ledifferenze individuo per individuo provengano da unapopolazione con media = 0.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il signed-rank test di Wilcoxon.

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Wilcoxon signed-rank test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni appaiati od autoappaiati (peresempio, “prima-dopo”):

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due situazioni, individuo per individuo.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni appaiati:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che ledifferenze individuo per individuo provengano da unapopolazione con media = 0.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il signed-rank test di Wilcoxon.

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Wilcoxon signed-rank test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni appaiati od autoappaiati (peresempio, “prima-dopo”):

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due situazioni, individuo per individuo.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni appaiati:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che ledifferenze individuo per individuo provengano da unapopolazione con media = 0.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il signed-rank test di Wilcoxon.

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La procedura

1. Calcolo tutte le differenze ∆AB tra campione A e campione B,individuo per individuo.

2. Passo al valore assoluto (|∆AB |).

3. Assegno ad ogni differenza in valore assoluto il suo rango(rank) r∆AB

, partendo dalla piu piccola (escludendo gli zeri emediando per i pareggi).

4. Associo ad ogni rango il segno della differenza originale(signed-rank).

5. Sommo i ranghi con i loro segni:

W =N∑i=1

ri∆AB(1)

dove ri∆ABe il rango con segno della differenza misurata per

l’i-esimo individuo tra campione A e campione B ed N e ladimensione dei campioni.

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La procedura

1. Calcolo tutte le differenze ∆AB tra campione A e campione B,individuo per individuo.

2. Passo al valore assoluto (|∆AB |).

3. Assegno ad ogni differenza in valore assoluto il suo rango(rank) r∆AB

, partendo dalla piu piccola (escludendo gli zeri emediando per i pareggi).

4. Associo ad ogni rango il segno della differenza originale(signed-rank).

5. Sommo i ranghi con i loro segni:

W =N∑i=1

ri∆AB(1)

dove ri∆ABe il rango con segno della differenza misurata per

l’i-esimo individuo tra campione A e campione B ed N e ladimensione dei campioni.

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La procedura

1. Calcolo tutte le differenze ∆AB tra campione A e campione B,individuo per individuo.

2. Passo al valore assoluto (|∆AB |).

3. Assegno ad ogni differenza in valore assoluto il suo rango(rank) r∆AB

, partendo dalla piu piccola (escludendo gli zeri emediando per i pareggi).

4. Associo ad ogni rango il segno della differenza originale(signed-rank).

5. Sommo i ranghi con i loro segni:

W =N∑i=1

ri∆AB(1)

dove ri∆ABe il rango con segno della differenza misurata per

l’i-esimo individuo tra campione A e campione B ed N e ladimensione dei campioni.

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La procedura

1. Calcolo tutte le differenze ∆AB tra campione A e campione B,individuo per individuo.

2. Passo al valore assoluto (|∆AB |).

3. Assegno ad ogni differenza in valore assoluto il suo rango(rank) r∆AB

, partendo dalla piu piccola (escludendo gli zeri emediando per i pareggi).

4. Associo ad ogni rango il segno della differenza originale(signed-rank).

5. Sommo i ranghi con i loro segni:

W =N∑i=1

ri∆AB(1)

dove ri∆ABe il rango con segno della differenza misurata per

l’i-esimo individuo tra campione A e campione B ed N e ladimensione dei campioni.

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La procedura

1. Calcolo tutte le differenze ∆AB tra campione A e campione B,individuo per individuo.

2. Passo al valore assoluto (|∆AB |).

3. Assegno ad ogni differenza in valore assoluto il suo rango(rank) r∆AB

, partendo dalla piu piccola (escludendo gli zeri emediando per i pareggi).

4. Associo ad ogni rango il segno della differenza originale(signed-rank).

5. Sommo i ranghi con i loro segni:

W =N∑i=1

ri∆AB(1)

dove ri∆ABe il rango con segno della differenza misurata per

l’i-esimo individuo tra campione A e campione B ed N e ladimensione dei campioni.

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La procedura

1. Calcolo tutte le differenze ∆AB tra campione A e campione B,individuo per individuo.

2. Passo al valore assoluto (|∆AB |).

3. Assegno ad ogni differenza in valore assoluto il suo rango(rank) r∆AB

, partendo dalla piu piccola (escludendo gli zeri emediando per i pareggi).

4. Associo ad ogni rango il segno della differenza originale(signed-rank).

5. Sommo i ranghi con i loro segni:

W =N∑i=1

ri∆AB(1)

dove ri∆ABe il rango con segno della differenza misurata per

l’i-esimo individuo tra campione A e campione B ed N e ladimensione dei campioni.

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La procedura

1. Calcolo tutte le differenze ∆AB tra campione A e campione B,individuo per individuo.

2. Passo al valore assoluto (|∆AB |).

3. Assegno ad ogni differenza in valore assoluto il suo rango(rank) r∆AB

, partendo dalla piu piccola (escludendo gli zeri emediando per i pareggi).

4. Associo ad ogni rango il segno della differenza originale(signed-rank).

5. Sommo i ranghi con i loro segni:

W =N∑i=1

ri∆AB(1)

dove ri∆ABe il rango con segno della differenza misurata per

l’i-esimo individuo tra campione A e campione B ed N e ladimensione dei campioni.

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Il test

Solito trucco. . .

I Ancora una volta, W si distribuisce in modo normale!

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z per vedere dovesta il nostro W nella normale di tutti i W . . .

I

µW = 0 (2)

I

σW =

√N · (N + 1) · (2N + 1)

6(3)

I

z =(W − µW )± 0.5

σW=

W ± 0.5√N·(N+1)·(2N+1)

6

(4)

I ±0.5 e una “correzione di continuita” e prende il segno menose (W − µW ) = W > 0 e viceversa.

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Il test

Solito trucco. . .

I Ancora una volta, W si distribuisce in modo normale!

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z per vedere dovesta il nostro W nella normale di tutti i W . . .

I

µW = 0 (2)

I

σW =

√N · (N + 1) · (2N + 1)

6(3)

I

z =(W − µW )± 0.5

σW=

W ± 0.5√N·(N+1)·(2N+1)

6

(4)

I ±0.5 e una “correzione di continuita” e prende il segno menose (W − µW ) = W > 0 e viceversa.

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Il test

Solito trucco. . .

I Ancora una volta, W si distribuisce in modo normale!

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z per vedere dovesta il nostro W nella normale di tutti i W . . .

I

µW = 0 (2)

I

σW =

√N · (N + 1) · (2N + 1)

6(3)

I

z =(W − µW )± 0.5

σW=

W ± 0.5√N·(N+1)·(2N+1)

6

(4)

I ±0.5 e una “correzione di continuita” e prende il segno menose (W − µW ) = W > 0 e viceversa.

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Il test

Solito trucco. . .

I Ancora una volta, W si distribuisce in modo normale!

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z per vedere dovesta il nostro W nella normale di tutti i W . . .

I

µW = 0 (2)

I

σW =

√N · (N + 1) · (2N + 1)

6(3)

I

z =(W − µW )± 0.5

σW=

W ± 0.5√N·(N+1)·(2N+1)

6

(4)

I ±0.5 e una “correzione di continuita” e prende il segno menose (W − µW ) = W > 0 e viceversa.

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Il test

Solito trucco. . .

I Ancora una volta, W si distribuisce in modo normale!

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z per vedere dovesta il nostro W nella normale di tutti i W . . .

I

µW = 0 (2)

I

σW =

√N · (N + 1) · (2N + 1)

6(3)

I

z =(W − µW )± 0.5

σW=

W ± 0.5√N·(N+1)·(2N+1)

6

(4)

I ±0.5 e una “correzione di continuita” e prende il segno menose (W − µW ) = W > 0 e viceversa.

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Il test

Solito trucco. . .

I Ancora una volta, W si distribuisce in modo normale!

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z per vedere dovesta il nostro W nella normale di tutti i W . . .

I

µW = 0 (2)

I

σW =

√N · (N + 1) · (2N + 1)

6(3)

I

z =(W − µW )± 0.5

σW=

W ± 0.5√N·(N+1)·(2N+1)

6

(4)

I ±0.5 e una “correzione di continuita” e prende il segno menose (W − µW ) = W > 0 e viceversa.

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Il test

Solito trucco. . .

I Ancora una volta, W si distribuisce in modo normale!

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z per vedere dovesta il nostro W nella normale di tutti i W . . .

I

µW = 0 (2)

I

σW =

√N · (N + 1) · (2N + 1)

6(3)

I

z =(W − µW )± 0.5

σW=

W ± 0.5√N·(N+1)·(2N+1)

6

(4)

I ±0.5 e una “correzione di continuita” e prende il segno menose (W − µW ) = W > 0 e viceversa.

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Test di Mann e Whitneya.k.a. Wilcoxon rank-sum test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni indipendenti:

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due campioni.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni indipendenti:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che le mediedei due campioni siano identiche.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il test di Mann e Whitney.

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Test di Mann e Whitneya.k.a. Wilcoxon rank-sum test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni indipendenti:

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due campioni.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni indipendenti:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che le mediedei due campioni siano identiche.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il test di Mann e Whitney.

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Test di Mann e Whitneya.k.a. Wilcoxon rank-sum test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni indipendenti:

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due campioni.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni indipendenti:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che le mediedei due campioni siano identiche.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il test di Mann e Whitney.

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Test di Mann e Whitneya.k.a. Wilcoxon rank-sum test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni indipendenti:

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due campioni.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni indipendenti:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che le mediedei due campioni siano identiche.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il test di Mann e Whitney.

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Test di Mann e Whitneya.k.a. Wilcoxon rank-sum test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni indipendenti:

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due campioni.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni indipendenti:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che le mediedei due campioni siano identiche.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il test di Mann e Whitney.

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Test di Mann e Whitneya.k.a. Wilcoxon rank-sum test

Quando si usa?

I Si usa per due campioni indipendenti:

I si usa cioe quando voglio vedere se ci sono delle differenzesignificative tra due campioni.

I Se la distribuzione della popolazione da cui provengono icampioni e normale, possiamo usare un test t per duecampioni indipendenti:

I usiamo cioe il test t per validare l’ipotesi nulla che le mediedei due campioni siano identiche.

I Se pero non siamo sicuri della normalita della popolazione,usiamo il test di Mann e Whitney.

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La procedura

1. Metto tutte le osservazioni insieme in un unico campione.

2. Assegno ad ogni osservazione il suo rango r , partendo dallapiu piccola (mediando per i pareggi).

3. Ridivido i ranghi nei due campioni originali A e B.

4. Sommo i ranghi di ogni campione:

TA =

NA∑i=1

ri (5)

TB =

NB∑j=1

rj (6)

dove ri e il rango dell’i-esima osservazione del campione A, NA e ladimensione del campione A, rj e il rango della j-esima osservazionedel campione B ed NB e la dimensione del campione B.

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La procedura

1. Metto tutte le osservazioni insieme in un unico campione.

2. Assegno ad ogni osservazione il suo rango r , partendo dallapiu piccola (mediando per i pareggi).

3. Ridivido i ranghi nei due campioni originali A e B.

4. Sommo i ranghi di ogni campione:

TA =

NA∑i=1

ri (5)

TB =

NB∑j=1

rj (6)

dove ri e il rango dell’i-esima osservazione del campione A, NA e ladimensione del campione A, rj e il rango della j-esima osservazionedel campione B ed NB e la dimensione del campione B.

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La procedura

1. Metto tutte le osservazioni insieme in un unico campione.

2. Assegno ad ogni osservazione il suo rango r , partendo dallapiu piccola (mediando per i pareggi).

3. Ridivido i ranghi nei due campioni originali A e B.

4. Sommo i ranghi di ogni campione:

TA =

NA∑i=1

ri (5)

TB =

NB∑j=1

rj (6)

dove ri e il rango dell’i-esima osservazione del campione A, NA e ladimensione del campione A, rj e il rango della j-esima osservazionedel campione B ed NB e la dimensione del campione B.

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La procedura

1. Metto tutte le osservazioni insieme in un unico campione.

2. Assegno ad ogni osservazione il suo rango r , partendo dallapiu piccola (mediando per i pareggi).

3. Ridivido i ranghi nei due campioni originali A e B.

4. Sommo i ranghi di ogni campione:

TA =

NA∑i=1

ri (5)

TB =

NB∑j=1

rj (6)

dove ri e il rango dell’i-esima osservazione del campione A, NA e ladimensione del campione A, rj e il rango della j-esima osservazionedel campione B ed NB e la dimensione del campione B.

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La procedura

1. Metto tutte le osservazioni insieme in un unico campione.

2. Assegno ad ogni osservazione il suo rango r , partendo dallapiu piccola (mediando per i pareggi).

3. Ridivido i ranghi nei due campioni originali A e B.

4. Sommo i ranghi di ogni campione:

TA =

NA∑i=1

ri (5)

TB =

NB∑j=1

rj (6)

dove ri e il rango dell’i-esima osservazione del campione A, NA e ladimensione del campione A, rj e il rango della j-esima osservazionedel campione B ed NB e la dimensione del campione B.

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La procedura

1. Metto tutte le osservazioni insieme in un unico campione.

2. Assegno ad ogni osservazione il suo rango r , partendo dallapiu piccola (mediando per i pareggi).

3. Ridivido i ranghi nei due campioni originali A e B.

4. Sommo i ranghi di ogni campione:

TA =

NA∑i=1

ri (5)

TB =

NB∑j=1

rj (6)

dove ri e il rango dell’i-esima osservazione del campione A, NA e ladimensione del campione A, rj e il rango della j-esima osservazionedel campione B ed NB e la dimensione del campione B.

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Il test

Cosa ci aspettiamo da TA e TB?

I La somma di N ranghi e data da

T =N∑i=1

ri =N · (N + 1)

2(7)

I Il rango medio, percio, e

µr =T

N=

N · (N + 1)

2· 1

N=

N + 1

2(8)

I Ci aspettiamo quindi che

TA =N + 1

2· NA (9)

TB =N + 1

2· NB (10)

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Il test

Cosa ci aspettiamo da TA e TB?

I La somma di N ranghi e data da

T =N∑i=1

ri =N · (N + 1)

2(7)

I Il rango medio, percio, e

µr =T

N=

N · (N + 1)

2· 1

N=

N + 1

2(8)

I Ci aspettiamo quindi che

TA =N + 1

2· NA (9)

TB =N + 1

2· NB (10)

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Il test

Cosa ci aspettiamo da TA e TB?

I La somma di N ranghi e data da

T =N∑i=1

ri =N · (N + 1)

2(7)

I Il rango medio, percio, e

µr =T

N=

N · (N + 1)

2· 1

N=

N + 1

2(8)

I Ci aspettiamo quindi che

TA =N + 1

2· NA (9)

TB =N + 1

2· NB (10)

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Il test

Cosa ci aspettiamo da TA e TB?

I La somma di N ranghi e data da

T =N∑i=1

ri =N · (N + 1)

2(7)

I Il rango medio, percio, e

µr =T

N=

N · (N + 1)

2· 1

N=

N + 1

2(8)

I Ci aspettiamo quindi che

TA =N + 1

2· NA (9)

TB =N + 1

2· NB (10)

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Il test

Cosa ci aspettiamo da TA e TB?

I La somma di N ranghi e data da

T =N∑i=1

ri =N · (N + 1)

2(7)

I Il rango medio, percio, e

µr =T

N=

N · (N + 1)

2· 1

N=

N + 1

2(8)

I Ci aspettiamo quindi che

TA =N + 1

2· NA (9)

TB =N + 1

2· NB (10)

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Il test

Solito trucco. . .

I Tanto per cambiare, TA e TB si distribuiscono normalmenteintorno alle loro medie TA e TB . . .

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z . . .

I

σT =

√NA · NB · (N + 1)

12(11)

I

z =(T − T )± 0.5

σT=

(T − T )± 0.5√NA·NB ·(N+1)

12

(12)

I ±0.5 e la “correzione di continuita” e prende sempre il segnomeno se (T − T ) > 0 e viceversa.

I Il risultato non cambia se considero il campione A od ilcampione B, perche risultano speculari! Naturalmente, pero,dobbiamo sapere in che direzione stiamo effettuando il test. . .

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Il test

Solito trucco. . .

I Tanto per cambiare, TA e TB si distribuiscono normalmenteintorno alle loro medie TA e TB . . .

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z . . .

I

σT =

√NA · NB · (N + 1)

12(11)

I

z =(T − T )± 0.5

σT=

(T − T )± 0.5√NA·NB ·(N+1)

12

(12)

I ±0.5 e la “correzione di continuita” e prende sempre il segnomeno se (T − T ) > 0 e viceversa.

I Il risultato non cambia se considero il campione A od ilcampione B, perche risultano speculari! Naturalmente, pero,dobbiamo sapere in che direzione stiamo effettuando il test. . .

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Il test

Solito trucco. . .

I Tanto per cambiare, TA e TB si distribuiscono normalmenteintorno alle loro medie TA e TB . . .

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z . . .

I

σT =

√NA · NB · (N + 1)

12(11)

I

z =(T − T )± 0.5

σT=

(T − T )± 0.5√NA·NB ·(N+1)

12

(12)

I ±0.5 e la “correzione di continuita” e prende sempre il segnomeno se (T − T ) > 0 e viceversa.

I Il risultato non cambia se considero il campione A od ilcampione B, perche risultano speculari! Naturalmente, pero,dobbiamo sapere in che direzione stiamo effettuando il test. . .

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Il test

Solito trucco. . .

I Tanto per cambiare, TA e TB si distribuiscono normalmenteintorno alle loro medie TA e TB . . .

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z . . .

I

σT =

√NA · NB · (N + 1)

12(11)

I

z =(T − T )± 0.5

σT=

(T − T )± 0.5√NA·NB ·(N+1)

12

(12)

I ±0.5 e la “correzione di continuita” e prende sempre il segnomeno se (T − T ) > 0 e viceversa.

I Il risultato non cambia se considero il campione A od ilcampione B, perche risultano speculari! Naturalmente, pero,dobbiamo sapere in che direzione stiamo effettuando il test. . .

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Il test

Solito trucco. . .

I Tanto per cambiare, TA e TB si distribuiscono normalmenteintorno alle loro medie TA e TB . . .

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z . . .

I

σT =

√NA · NB · (N + 1)

12(11)

I

z =(T − T )± 0.5

σT=

(T − T )± 0.5√NA·NB ·(N+1)

12

(12)

I ±0.5 e la “correzione di continuita” e prende sempre il segnomeno se (T − T ) > 0 e viceversa.

I Il risultato non cambia se considero il campione A od ilcampione B, perche risultano speculari! Naturalmente, pero,dobbiamo sapere in che direzione stiamo effettuando il test. . .

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Il test

Solito trucco. . .

I Tanto per cambiare, TA e TB si distribuiscono normalmenteintorno alle loro medie TA e TB . . .

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z . . .

I

σT =

√NA · NB · (N + 1)

12(11)

I

z =(T − T )± 0.5

σT=

(T − T )± 0.5√NA·NB ·(N+1)

12

(12)

I ±0.5 e la “correzione di continuita” e prende sempre il segnomeno se (T − T ) > 0 e viceversa.

I Il risultato non cambia se considero il campione A od ilcampione B, perche risultano speculari! Naturalmente, pero,dobbiamo sapere in che direzione stiamo effettuando il test. . .

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Il test

Solito trucco. . .

I Tanto per cambiare, TA e TB si distribuiscono normalmenteintorno alle loro medie TA e TB . . .

I Ancora una volta, quindi, possiamo usare Z . . .

I

σT =

√NA · NB · (N + 1)

12(11)

I

z =(T − T )± 0.5

σT=

(T − T )± 0.5√NA·NB ·(N+1)

12

(12)

I ±0.5 e la “correzione di continuita” e prende sempre il segnomeno se (T − T ) > 0 e viceversa.

I Il risultato non cambia se considero il campione A od ilcampione B, perche risultano speculari! Naturalmente, pero,dobbiamo sapere in che direzione stiamo effettuando il test. . .


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