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FESTE E TRADIZIONI PAGANE CAPITOLO 19 Gli Auguri e … · Io sono il Signore Iddio vostro, che vi...

Date post: 16-Feb-2019
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Il Credo Apostolico – Formazione Ministeriale Feste e Tradizioni Pagane - Capitolo 19 Gli Auguri e i Pronostici Pastore Zanca Pietro/www.apocalissedigesucristo.com/pietrozanca@libero.it 1 F F E E S S T T E E E E T T R R A AD DI I Z Z I I O ON NI I P P A AG GA A N N E E C C A A P P I I T T O O L L O O 1 1 9 9 G Gl l i i A Au ug g u u r r i i e e A A u us s p p i i c c i i I I N N D D I I C C E E 1) LE TRADIZIONI - GLI AUGURI E GLI AUSPICI - LA VERA BENEDIZIONE 2) COME BISOGNA COMPORTARSI CON COLORO I QUALI FANNO COTALI COSE 3) STORIA ED APPROFONDIMENTO - ESAME BIBLICO - ESAME TERMINOLOGICO
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Page 1: FESTE E TRADIZIONI PAGANE CAPITOLO 19 Gli Auguri e … · Io sono il Signore Iddio vostro, che vi ho separati dagli altri popoli. ... 1Timoteo 4:1 Or lo Spirito dice espressamente,

Il Credo Apostolico – Formazione Ministeriale Feste e Tradizioni Pagane - Capitolo 19

Gli Auguri e i Pronostici

Pastore Zanca Pietro/www.apocalissedigesucristo.com/[email protected] 1

FFEESSTTEE EE TTRRAADDIIZZIIOONNII PPAAGGAANNEE

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1) LE TRADIZIONI - GLI AUGURI E GLI AUSPICI - LA VERA BENEDIZIONE 2) COME BISOGNA COMPORTARSI CON COLORO I QUALI FANNO COTALI COSE 3) STORIA ED APPROFONDIMENTO - ESAME BIBLICO - ESAME TERMINOLOGICO

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LE TRADIZIONI - GLI AUGURI E AUSPICI ALLA LUCE DELL A BIBBIA

uando si parla di "feste e tradizioni", sono cosciente che si tocca il cuore di riti tramandati dai nostri genitori e spesso si odono espressioni che dicono: "Mio padre e mia madre mi hanno insegnato questa religione e questa

tradizione e con queste morirò! Gli Apostoli spesso dissero:

Atti 4:19; 5:29 Ma Pietro, e gli altri Apostoli, rispondendo, dissero: Conviene ubbidire anzi a Dio che agli uomini.

Dio ci ammonisce a non cadere nelle tradizioni pagane e diaboliche che ci allontanano da Dio; il mondo va dietro alle tradizioni e non alla Parola di Dio, non curandosi di nulla. Molti preferiscono seguire gli insegnamenti paterni che quelli di Dio, il quale rigetta le tradizioni umane. Non è la religione e non sono le tradizioni tramandate dai genitori che ci danno la salvezza, ma è Cristo e la Sua Parola che ci salvano:

Matteo 15:3 Ma Egli, rispondendo, disse loro: E voi, perché trasgredite il Comandamento di Dio per la vostra tradizione? Matteo 15:9 Invano mi rendono il loro culto, insegnando dottrine che sono precetti d'uomini. Marco 7:8 Avendo lasciato il Comandamento di Dio, voi tenete la tradizione degli uomini, i lavamenti degli orciuoli e delle coppe, e fate assai altre simili cose. Marco 7:9 Disse loro ancora: Bene annullate voi il Comandamento di Dio, per osservar la vostra tradizione. Marco 7:13 annullando così la Parola di Dio con la vostra tradizione, la quale voi avete ordinata. E fate assai cose simili. Colossesi 2:8 Guardate che non vi sia alcuno che vi tragga in preda per la filosofia, e vano inganno, secondo la tradizione degli uomini, secondo gli elementi del mondo, e non secondo Cristo. 1Pietro 1:18 sapendo che, non con cose corruttibili, argento od oro, siete stati riscattati dalla vana condotta vostra, insegnata di mano in mano dai padri ; 1Pietro 1:19 ma col prezioso Sangue di Cristo... 1Tessalonicesi 5:21 Esaminate ogni cosa e ritenete il bene. Ebrei 5:12-14 Quel bene a cui il cristiano deve attenersi fermamente e che deve saper discernere. Giovanni 8:32 e conoscerete la Verità, e la Verità vi francherà.

Siamo pronti a mettere al vaglio le nostre tradizioni per amore della Parola e della Verità? Anzi bisogna stare attenti, come insegnarono i servi, a non unire ciò che è sacro con ciò che è profano e a non aggiungere nulla a ciò che è scritto e comandato:

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Ezechiele 44:23 Ed ammaestrino il mio popolo a discernere tra la cosa Santa, e la profana, e dichiarargli la differenza che vi è tra la cosa monda, e l'immonda. Deuteronomio 4:2 Non aggiungete nulla a ciò ch'Io vi comando, e non ne diminuite nulla, affine di osservare i Comandamenti del Signore Iddio vostro, i quali Io vi do. Isaia 8:20 Alla Legge ed alla Testimonianza; se alcuno non parla secondo questa Parola, certo non vi è in lui alcuna aurora. Apocalisse 22:18 Io lo dichiaro a chiunque ode le parole della Profezia di questo Libro: se qualcuno vi aggiunge qualcosa, Dio aggiungerà ai suoi mali i flagelli descritti in questo Libro; Apocalisse 22:19 E se alcuno toglie delle parole del Libro di questa Profezia, Iddio gli torrà la sua parte dell'Albero della Vita , e della Santa Città, e delle cose scritte in questo Libro.

Il Signore sin da tempi antichi ci ha detto che Israele, e di conseguenza noi come popolo eletto, siamo stati appartati per non seguire i costumi contaminati delle nazioni:

Deuteronomio 12:29 Quando il Signore, il tuo Dio, avrà sterminato davanti a te le nazioni che tu stai andando a spodestare, e quando le avrai spodestate e ti sarai stabilito nel loro paese, Deuteronomio 12:30 guardati bene dal cadere nel laccio seguendo il loro esempio, dopo che saranno state distrutte davanti a te, e dall'informarti sui loro dèi, dicendo: «Come servivano i loro dèi queste nazioni? Anch'io voglio fare lo stesso». Deuteronomio 12:31 Non farai così riguardo al Signore tuo Dio, poiché esse praticavano verso i loro dèi tutto ciò che è abominevole per il Signore e che Egli detesta; davano perfino alle fiamme i loro figli e le loro figlie, in onore dei loro dèi. Levitico 18:1-5; Levitico 20:22 Osservate tutti i miei Statuti, e tutte le mie leggi, e metteteli in opera; acciocché il paese, dove Io vi conduco per abitarvi, non vi vomiti fuori. Levitico 20:23 E non procedete secondo i costumi della nazione che Io scaccio dal vostro cospetto; perciocché essi hanno fatte tutte queste cose; onde Io li ho avuti in abominio. Levitico 20:24 E Io vi ho detto: Voi possederete la terra loro, e Io ve la darò per possederla; terra stillante latte e miele. Io sono il Signore Iddio vostro, che vi ho separati dagli altri popoli. Ebrei 12:14 Procacciate Pace con tutti, e la Santificazione, senza la quale niuno vedrà il Signore.

Per questo molti verranno vomitati, in quanto la loro conversione è parziale e tiepida: Apocalisse 3:14-22 «All'Angelo della chiesa di Laodicea scrivi: tu non sei né freddo né fervente. Oh, fossi tu pur freddo o fervente! Così, perché sei tiepido e non sei né freddo né fervente Io ti vomiterò dalla mia Bocca. Tu

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dici: "Sono ricco, mi sono arricchito e non ho bisogno di niente!". Tu non sai, invece, che sei infelice fra tutti, miserabile, povero, cieco e nudo».

Detto ciò ripeto: Atti 4:19; 5:29 Ma Pietro, e gli altri Apostoli, rispondendo, dissero: Conviene ubbidire anzi a Dio che agli uomini.

Noi temiamo Dio e non vogliamo ferirlo con l’idolatria perché lo amiamo e sappiamo che è Geloso e rigetta l’idolatria e verrà a giudicare gli empi:

Esodo 20:1 Allora Iddio pronunziò tutte queste parole, dicendo: Esodo 20:2 Io sono il Signore Iddio tuo, che ti ho tratto fuor del paese di Egitto, della casa di servitù. Esodo 20:3 Non avere altri dii nel mio cospetto. Esodo 20:4 Non farti scultura alcuna, né immagine alcuna di cosa che sia in cielo di sopra, né di cosa che sia in terra di sotto, né di cosa che sia nell'acque di sotto alla terra. Esodo 20:5 Non adorar quelle cose, e non servir loro; perciocché Io, il Signore Iddio tuo, son Dio geloso, che visito l'iniquità dei padri sopra i figliuoli fino alla terza e alla quarta generazione di coloro che m'odiano. Esodo 20:6 Ed uso benignità in mille generazioni verso coloro che mi amano, e osservano i miei comandamenti. Apocalisse 20:4 Poi vidi dei Troni, e sopra quelli si misero a sedere dei Personaggi, ai quali fu dato il giudizio; vidi ancora le anime di coloro che erano stati decollati per la testimonianza di Gesù, e per la Parola di Dio; e che non avevano adorata la bestia, né la sua immagine; e non avevano preso il suo marchio in su le lor fronti, e in su la lor mano; e costoro tornarono in vita, e regnarono con Cristo quei mille anni. Apocalisse 20:5 E il rimanente dei morti non tornò in vita, finché fossero compiuti i mille anni. Questa è la prima risurrezione. Apocalisse 20:6 Beato e santo è colui che ha parte nella prima risurrezione; sopra costoro non ha podestà la morte seconda; ma saranno sacerdoti di Dio e di Cristo; e regneranno con lui mille anni. Apocalisse 20:7 E quando quei mille anni saranno compiuti, satana sarà sciolto dalla sua prigione, ed uscirà per sedurre le genti, che sono a' quattro canti della terra, Gog e Magog, per radunarle in battaglia; il numero delle quali è come la rena del mare. Apocalisse 20:8 E saliranno in su la distesa della terra, e intornieranno il campo dei santi, e la diletta città. Apocalisse 20:9 Ma dal cielo scenderà del fuoco, mandato da Dio, e le divorerà. Apocalisse 20:10 E il Diavolo, che le ha sedotte, sarà gettato nello stagno del fuoco, e dello zolfo, dove è la bestia, e il falso profeta; e saranno tormentati giorno e notte, nei secoli de' secoli. Apocalisse 20:11 Poi vidi un gran Trono Bianco, e quel che sedeva sopra esso, d'innanzi a cui fuggì il cielo e la terra; e non fu trovato luogo per loro.

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Apocalisse 20:12 Ed io vidi i morti, grandi e piccoli, che stavano ritti davanti al trono; e i libri furono aperti; e un altro libro fu aperto, che è il Libro della Vita; e i morti furono giudicati dalle cose scritte nei libri, secondo le opere loro. Apocalisse 20:13 E il mare rendé i morti che erano in esso; parimente la morte e l'inferno renderono i lor morti; ed essi furono giudicati, ciascuno secondo le sue opere. Apocalisse 20:14 E la morte e l'inferno furon gettati nello stagno del fuoco. Questa è la morte seconda. Apocalisse 20:15 E se alcuno non fu trovato scritto nel Libro della Vita, fu gettato nello stagno del fuoco.

Si ode di gente che dice: "Gli Evangelici non festeggiano le feste tradizionali"! Ebbene sinceramente noi viviamo sempre in festa nel lodare, cantare e fare Culto a Dio, e quanto al socializzare siamo sempre pronti come la Chiesa Primitiva a dimorare insieme, prendendo anche un pasto comune, ma mai scambiando la dedicazione a Dio come mezzo di commercio o di riti contrari alla Bibbia. Io con questo studio non voglio obbligarti a non celebrare feste come il Natale, il Capodanno, l'Epifania, il Carnevale, Halloween, ma voglio farti rendere conto, attraverso la Bibbia e la Storia, del paganesimo che si cela dietro esse, paganesimo riscontrabile attraverso una semplice ricerca Biblica e Storica. Io, ripeto, non obbligo nessuno ma dico la Verità, e la Bibbia dice:

Giovanni 8:32 conoscerete la Verità, e la Verità vi renderà liberi. Paolo, sospinto dallo Spirito Santo, già denunziava il sottentrarsi di favole e dottrine diaboliche dicendo:

1Timoteo 1:4 E che non attendano a favole, ed a genealogie senza fine; le quali producono piuttosto questioni, che edificazion di Dio, che è in fede. 1Timoteo 4:7 Ma schiva le favole profane, e da vecchie; ed esercitati alla pietà. 2Timoteo 4:4 e rivolteranno le orecchie dalla verità, e si volgeranno alle favole. 2Pietro 1:16 Poiché non vi abbiamo data a conoscer la Potenza e l'avvenimento del Signor nostro Gesù Cristo, andando dietro a favole artificiosamente composte; ma essendo stati spettatori della maestà di esso. 1Timoteo 4:1 Or lo Spirito dice espressamente, che negli ultimi tempi alcuni apostateranno dalla fede, attendendo a spiriti seduttori, e a dottrine diaboliche; 1Timoteo 4:2 d'uomini che proporranno cose false per ipocrisia, cauterizzati nella propria coscienza. 1Timoteo 4:3 Che vieteranno il maritarsi, e comanderanno d'astenersi dai cibi, che Iddio ha creati, acciocché i fedeli, e quelli che hanno conosciuta la verità, li usino con rendimento di grazie. Galati 1:8 Ma, quand'anche noi, od un angelo del cielo, vi evangelizzassimo oltre a ciò che vi abbiamo evangelizzato, sia anatema.

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In questo Studio farò un’accurata analisi Biblica e Storica, ma prima di ciò voglio dirti che ci sono tutti i giorni dell'anno a disposizione per pregare, per mangiare con i familiari, per fare dei regali, per aiutare i poveri e far tutto ciò che possa essere ricondotto alla Parola che dice:

Salmo 133:1 Ecco, quant'è buono, e quant'è piacevole, che fratelli dimorino insieme! Atti 2:46 E perseveravano di pari consentimento ad esser tutti i giorni nel Tempio; e rompendo il pane di casa in casa, prendevano il cibo insieme, con letizia, e semplicità di cuore, Atti 2:47 lodando Iddio, ed avendo grazia presso tutto il popolo. E il Signore aggiungeva alla Chiesa ogni giorno coloro che erano salvati.

Detto ciò una mente intelligente converrà con me che le feste sono diventate delle occasioni per: � il commercio economico: lo scambio di regali di ogni genere, la preparazione

di pasti elaborati che per buona parte andranno persi a cagione delle grandi quantità, l’acquisto di abiti particolari, addobbi, luci e tante altre spese incontrollate che biblicamente e razionalmente si chiamano sprechi economici, lussuria, vanagloria, consumismo, egoismo verso i poveri, eccetera.

� Il maggiore egoismo: mentre molti stanno ad imbandire le proprie case e mense scambiandosi doni come il ricco Epulone, fuori nelle nostre vie è pieno di poveri come Lazzaro, gente infreddolita che dovrebbe essere aiutata e potrebbe esserlo con tutto il denaro che abbiamo sprecato per la cosiddetta "festa religiosa-tradizionale" che ci ha spogliati economicamente ma soprattutto spiritualmente, rendendoci più egoisti.

� Impoverimento in campo spirituale, morale e psicologico: tali usanze e feste spingono l'individuo ad azioni inconsuete quali buffonerie, atti di gozzoviglie, ubriachezze, lascivie, eccetera, il tutto per distruggere la nostra comunione con Dio e violare la Santità dei nostri corpi. In alcune feste come il Capodanno, il carnevale, Halloween, i ragazzi vengono spinti dal sistema a compiere atti sessuali e violenze verso terzi, oltre a degli scherzi che non si addicono al rispetto verso gli adulti; tutto ciò crea gli squilibri sociali che vediamo nella vita odierna. Nella festa di Halloween viene evocato il diavolo attraverso film d'orrore e di spiritismo, costumi ed addobbi che lo richiamano presente nelle case. La cosa assurda è che poi, da puritani, ci chiediamo perché i nostri figli sono depressi o schizofrenici!

� Le passioni carnali: in parte accennato; nel periodo di feste come il Capodanno o il Carnevale si compiono gesti carnali, contro la moralità Biblica, che a Dio dispiacciono, in varie parti del mondo; ad esempio molto famoso il Carnevale del Brasile.

� Il trauma dei bambini: spesso esaminiamo la gioia dei bambini durante le feste, ma ci dimentichiamo di tutti i bambini disagiati che subiscono il trauma

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di una vita ingiusta dove i bimbi ricchi sollazzano e invece gli altri subiscono sin da piccoli l'esclusione e la differenza sociale.

� La differenza sociale: è provato, come esamineremo, che durante le feste la differenza sociale viene evidenziata e i casi di suicidio e di depressione aumentano in quanto la gente si sente più sola, più povera, più incompresa, eccetera.

� Il gioco: tale vizio, che chiede il sostegno della “dea fortuna”, è uno dei più diffusi e antichi vizi che distrugge la moralità della gente ed impoverisce giornalmente migliaia di case; specialmente per le feste, giocando, si registrano impoverimenti e liti familiari.

� Le usanze diaboliche: nel periodo di feste come il Capodanno si compiono gesti come lo sparare botti e altre cose pericolose, che non hanno niente di cristiano; annualmente, attraverso queste cose, il diavolo ferisce e addirittura uccide varie persone.

� L'aspetto religioso e il finto buonismo: è evidente che lo stesso fatto di dire che ad esempio Gesù nasce a Natale e muore a Pasqua e che in questi giorni si deve fare del bene, è già un limitare Gesù che è nato circa 2000 anni fa, è resuscitato dopo essere stato ucciso per non morire più, e dunque dimora con noi per l'Eternità e va celebrato ogni dì, e non solo un giorno o due l’anno:

Matteo 28:20 Or ecco, Io son con voi in ogni tempo, fino alla fin del mondo. Amen. Lui è l’Emmanuele, ossia “Dio con Noi” (Isaia 7:14; 8:8; Matteo 1:23) e attraverso lo Spirito Santo è “Dentro di noi” (Giovanni 14; Atti 1; 2).

Non possiamo percepire un cambiamento in un solo giorno festivo e dunque divenire buoni quel giorno come si dice ad esempio: "A Natale tutti buoni!". Noi dobbiamo essere convertiti tutto l'anno e non un giorno solo! Se pur fossimo convertiti e religiosi per il Natale o la Pasqua o qualsiasi festa religiosa! Sono feste religiose secondo voi, in funzione di come le viviamo? Esaminiamo se è Religione Pura, vestirsi con abiti particolari, scambiarsi doni, creare incidenti attraverso il nostro festeggiare carnalmente, non aiutando i poveri, ingozzandoci di cibo, imbandendo decori, passando notti al gioco, criticando, scherzando, dicendo parolacce o quant'altro non si addice ai credenti. La vera festa del credente è giornaliera e deve celebrarsi vestendoci modestamente, pregando, lodando, cantando e facendo Culto a Dio e, come dice la Bibbia, spogliandoci di lussuria ed avidità e aiutando i poveri:

Giacomo 1:26 Se alcuno pare esser religioso fra voi, e non tiene a freno la sua lingua, ma seduce il cuor suo, la religion di quel tale è vana. Giacomo 1:27 La religione pura ed immacolata, dinanzi a Dio e Padre, è questa; visitar gli orfani, e le vedove, nelle loro afflizioni; e conservarsi puro dal mondo. Galati 2:10 soltanto ci raccomandarono di ricordarci dei poveri, come ho sempre cercato di fare. Matteo 25:33 E metterà le pecore alla sua destra, e i capretti alla sinistra.

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Matteo 25:34 Allora il Re dirà a coloro che saranno alla sua Destra: Venite, benedetti del Padre mio; eredate il Regno che vi è stato preparato fino dalla fondazion del mondo. Matteo 25:35 Perciocché Io ebbi fame, e voi mi deste a mangiare; Io ebbi sete, e voi mi deste a bere; Io fui forestiere, e voi mi accoglieste. Matteo 25:36 Io fui ignudo, e voi mi rivestiste; Io fui infermo, e voi mi visitaste; Io fui in prigione, e voi veniste a Me. Matteo 25:37 Allora i giusti gli risponderanno, dicendo: Signore, quando Ti abbiam noi veduto aver fame, e Ti abbiam dato a mangiare? Ovvero, aver sete, e Ti abbiam dato a bere? Matteo 25:38 E quando Ti abbiam veduto forestiere, e Ti abbiamo accolto? O ignudo, e Ti abbiam rivestito? Matteo 25:39 E quando Ti abbiam veduto infermo, o in prigione, e siamo venuti a Te? Matteo 25:40 E il Re, rispondendo, dirà loro: Io vi dico in verità, che in quanto l'avete fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, voi l'avete fatto a Me. 1Timoteo 6:10 Perché la radice di tutti i mali è l'avarizia; alla quale alcuni datisi, si sono smarriti dalla fede, e si son fitti in molte doglie. Matteo 6:24 Niuno può servire a due signori; perché, o ne odierà l'uno, ed amerà l'altro; ovvero, si atterrà all'uno, e sprezzerà l'altro; voi non potete servire a Dio ed a mammona. 1Pietro 3:1 Anche voi, mogli, siate sottomesse ai vostri mariti perché, se anche ve ne sono che non ubbidiscono alla Parola, siano guadagnati, senza parola, dalla condotta delle loro mogli, 1Pietro 3:2 quando avranno considerato la vostra condotta casta e rispettosa. 1Pietro 3:3 Il vostro ornamento non sia quello esteriore, che consiste nell'intrecciarsi i capelli , nel mettersi addosso gioielli d'oro e nell'indossare belle vesti, 1Pietro 3:4 ma quello che è intimo e nascosto nel cuore, la purezza incorruttibile di uno spirito dolce e pacifico, che agli occhi di Dio è di gran valore. 1Pietro 3:5 Così infatti si ornavano una volta le sante donne che speravano in Dio, restando sottomesse ai loro mariti, 1Pietro 3:6 come Sara che obbediva ad Abrahamo, chiamandolo signore; della quale voi siete diventate figlie facendo il bene senza lasciarvi turbare da nessuna paura. Il “non sia” di Pietro (verso 3) risuona come un Santo Comandamento, da non trasgredire; del resto pure Paolo insegnava ciò anche per i gentili: 1Timoteo 2:9 Simigliantemente ancora che le donne si adornino d'abito onesto, con verecondia e modestia; non di trecce, o d'oro, o di perle, o di vestimenti preziosi;

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1Timoteo 2:10 ma come si conviene a donne che fanno professione di servire a Dio per opere buone. 1Timoteo 2:11 La donna impari con silenzio, in ogni soggezione.

Ad esempio riguardo al Natale troviamo che tale usanza si riduce ad un finto buonismo ricco di commercio, che vede il ricco festeggiare e sperperare denaro attraverso la “Babbo-Natale-fobia” e il povero sentirsi più povero. Un’attenta ricerca può dimostrarvi che proprio in quei giorni il numero dei suicidi aumenta, più persone muoiono per “cause naturali”, i matrimoni si rompono, i pazienti psichiatrici peggiorano e nascono contese familiari. Un'indagine ha indicato che avvengono tre milioni di liti familiari ogni Natale. Un articolo di giornale, intitolato “Abbastanza per farti impazzire”, parla di persone che impazziscono a Natale sotto la pressione di essere perfette. L’articolo riferisce che due psicologi, uno psicoterapeuta e un consulente hanno lanciato un corso intitolato “Stress in famiglia: come sopravvivere al Natale”; pare che parte del suo successo sembra derivare dalla possibilità che offre di evadere. Un’antica credenza vuole che nel giorno d’inizio di un nuovo ciclo annuale tutte le forze soprannaturali assumano una potenza straordinaria. Tra queste forze soprannaturali è inclusa la fortuna: da qui l’antica abitudine di trarne auspicio per un prossimo matrimonio o di giocare a tombola o a carte. La tradizione di mangiare torroni e dolci fatti con mandorle e nocciole, invece, si deve ricondurre all’antica credenza che questo gesto propiziatorio avrebbe garantito la nascita della prole e la fecondità della terra. Nello stesso modo l’uva passa del panettone auspicava i soldi e la ricchezza, così come le lenticchie mangiate il primo dell’anno. Del rimanente adesso tratteremo i versi che ci descrivono come le buffonerie, le gozzoviglie, le ebbrezze e tante altre cose simili non sono accettate da Dio, ma non prima di dirvi che la Bibbia non ci mostra in nessun verso l'esistenza di queste feste o di altre simili, come un giorno differente o che si debba fare chissà quale rito. In nessun verso della Bibbia del Nuovo Patto sono ordinate tali feste!

L’unica rammemoranza che Gesù ordina a noi credenti di celebrare è la Santa Cena da svolgersi durante l’anno, ogni qualvolta lo Spirito ci invita a farlo. Se il Signore avesse voluto lasciare altre feste, ricorrenze, rammemorazioni, le avrebbe ordinate, come ha fatto con la Santa Cena della quale troviamo il Comandamento:

Luca 22:19 Poi, avendo preso il pane, rendé grazie, e lo ruppe, e lo diede loro, dicendo: Quest'è il mio Corpo, il quale è dato per voi; fate questo in Rammemorazione di Me. 1Corinzi 11:24 e dopo aver rese grazie, lo ruppe, e disse: Pigliate, mangiate; quest'è il mio Corpo, il qual per voi è rotto; fate questo in Rammemorazione di Me. 1Corinzi 11:25 Parimente ancora prese il Calice, dopo aver cenato, dicendo: Questo Calice è il Nuovo Patto nel Sangue mio; fate questo, ogni volta che voi ne berrete, in Rammemorazione di Me.

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Da questa prima analisi affermiamo che per i Cristiani non esistono le feste pagane; esse sono divenute solo uno strumento di commercio, gozzoviglie, ebbrezze, ubriachezze, gioco e peccati vari, mentre i poveri patiscono fame e nudità. Tali feste dunque sono errate, in quanto non ordinate e presenti nella Bibbia, ad eccezione della Rammemorazione della Santa Cena che è l'unica Comandata. Domandiamoci allora: come e quando ebbero origine tali feste? Gli Apostoli originari, che conobbero Gesù personalmente e furono istruiti da Lui, celebrarono delle feste pagane? Il diavolo ha tessuto una rete per farci cadere, attraverso l'ignoranza, alla celebrazione di ciò che Dio non ha ordinato! Le feste pagane, come vedremo alla Luce della Bibbia e della Storia, sono di natura spiritista, idolatra, e quindi, poiché si tratta di un’opera infruttuosa delle tenebre, noi siamo chiamati a non parteciparvi, e a non mangiare i cibi dedicati a tali feste in quanto sono sacrificati agli idoli, secondo ciò che è scritto:

Isaia 5:11 Guai a coloro che si levano la mattina a buon'ora, per andar dietro alla cervogia, e la sera dimorano lungamente a bere, finché il vino li riscaldi! Isaia 5:12 E nei cui conviti vi è la cetera e il saltero; il tamburo, e il flauto, col vino; e non riguardano all'opera del Signore, e non vedono i fatti delle sue mani! Romani 13:12 La notte è avanzata, e il giorno è vicino; gettiamo dunque via le opere delle tenebre, e siam vestiti degli arnesi della Luce. Romani 13:13 Camminiamo onestamente, come di giorno; non in pasti, ed ebbrezze; non in letti, e lascivie; non in contesa, ed invidia. Romani 13:14 Anzi siate rivestiti del Signor Gesù Cristo, e non abbiate cura della carne a concupiscenze. Efesini 5:3 E come si conviene a santi, fornicazione, e niuna immondizia, ed avarizia, non sia pur nominata fra voi; Efesini 5:4 né disonestà, né stolto parlare, o buffoneria, le quali cose non si convengono; ma più tosto, ringraziamento. Efesini 5:5 Poiché voi sapete questo: che niun fornicatore, né immondo, né avaro, il quale è idolatra, ha eredità nel Regno di Cristo, e di Dio. Efesini 5:6 Niuno vi seduca con vani ragionamenti; perché per queste cose vien l'Ira di Dio, sopra i figliuoli della disubbid ienza. Efesini 5:7 Non siate dunque loro compagni; Efesini 5:8 perché in passato eravate tenebre, ma ora siete Luce nel Signore. Comportatevi come figli di luce Efesini 5:9 poiché il frutto della Luce consiste in tutto ciò che è bontà, giustizia e verità Efesini 5:10 esaminando che cosa sia gradito al Signore. Efesini 5:11 Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele…

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Efesini 4:17 Questo dunque io dico e attesto nel Signore: non comportatevi più come si comportano i pagani nella vanità dei loro pensieri, Efesini 4:18 con l'intelligenza ottenebrata, estranei alla vita di Dio, a motivo dell'ignoranza che è in loro, a motivo dell'indurimento del loro cuore. Efesini 4:19 Essi, avendo perduto ogni sentimento, si sono abbandonati alla dissolutezza fino a commettere ogni specie di impurità con avidità insaziabile. Galati 5:19 Ora, manifeste son le opere della carne, che sono: adulterio, fornicazione, immondizia, dissoluzione, Galati 5:20 idolatria, avvelenamento, inimicizie, contese, gelosie, ire, risse, dissensioni, Galati 5:21 sette, invidie, omicidi, ebbrezze, ghiottonerie, e cose a queste simiglianti ; delle quali cose vi predico, come ancora già ho predetto, che coloro che fanno cotali cose non erederanno il Regno di Dio. 1Corinzi 10:7 E che non diveniate idolatri, come alcuni di loro; secondo ch'egli è scritto: Il popolo si assettò per mangiare, e per bere, poi si levò per sollazzare. 1Corinzi 10:8 E non fornichiamo, come alcuni di loro fornicarono, onde ne caddero in un giorno ventitremila. 2Corinzi 6:14 Non vi accoppiate con gl'infedeli; perché, che partecipazione vi è egli tra la giustizia e l'iniquità? E che comunione vi è egli della Luce con le tenebre? 2Corinzi 6:15 E che armonia vi è egli di Cristo con Belial? O che parte ha il fedele con l'infedele? 2Corinzi 6:16 E che accordo vi è egli del Tempio di Dio con gl'idoli? Poiché voi siete il Tempio dell'Iddio Vivente; siccome Iddio disse: Io abiterò nel mezzo di loro, e camminerò fra loro; e sarò lor Dio, ed essi mi saranno popolo. 2Corinzi 6:17 Perciò, dipartitevi del mezzo di loro, e separatevene, dice il Signore; e non toccate nulla d'immondo, ed Io vi accoglierò; 2Corinzi 6:18 e vi sarò per Padre, e voi mi sarete per figliuoli e per figliuole, dice il Signore Onnipotente. 1Pietro 4:1 Poiché dunque che Cristo ha sofferto per noi in carne, ancor voi armatevi del medesimo pensiero, che chi ha sofferto in carne, ha cessato dal peccato; 1Pietro 4:2 per vivere il tempo che resta in carne, non più alle concupiscenze degli uomini, ma alla volontà di Dio. 1Pietro 4:3 Perciocché il tempo passato della vita ci dev'esser bastato per avere operata la volontà dei Gentili, essendo camminati in lascivie, cupidità, ebbrezze, conviti, bevimenti, e nefande idolatrie. 1Pietro 4:4 Laonde ora essi stupiscono, come di cosa strana, che voi non concorrete ad una medesima strabocchevol dissoluzione; e ne bestemmiano.

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1Pietro 4:5 I quali renderanno ragione a colui che è presto a giudicare i vivi ed i morti. Marco 7:21 Poiché di dentro, cioè, dal cuore degli uomini, procedono pensieri malvagi, adulteri, fornicazioni, omicidi, furti, Marco 7:22 cupidigie, malizie, frodi, lascivie, occhio maligno, bestemmia, alterezza, stoltizia. Marco 7:23 Tutte queste cose malvagie escon di dentro l'uomo, e lo contaminano. 2 Timoteo 2:4 L’Apostolo Paolo, che imitava Cristo, ha detto: “Uno che va alla guerra non s’impaccia delle faccende della vita; e ciò, affin di piacere a colui che l’ha arruolato.

Dobbiamo liberare la nostra vita dalle contaminazioni perché siamo il Tempio di Dio e non possiamo avere comunione con le tenebre, celebrando feste idolatre, facendo culto ai demoni, perché dietro agli idoli si nascondono i demoni. Come abbiamo la Santa Cena che è la partecipazione col Corpo e Sangue di Cristo, in parallelo il diavolo usa i cibi e le bevande dedicate alla “festa tradizionale” come mezzo di partecipazione al satanismo. Non mangiare tali cibi nelle feste, ci sono gli altri giorni dell'anno per consumare i medesimi cibi e dunque il giorno della festa non farlo! L’importanza di non mangiare cose sacrificate agli idoli viene sottolineata e ordinata dagli Apostoli con decisione anche a noi gentili convertiti:

Atti 15:28 Perciocché è parso allo Spirito Santo, ed a noi, di non imporvi alcuno altro peso, se non quel ch'è necessario; che è di queste cose: Atti 15:29 Che vi asteniate dalle cose sacrificate agl'idoli, dal sangue, dalle cose soffocate, e dalla fornicazione; dalle quali cose farete ben di guardarvi. State sani. 1Corinzi 10:20 Anzi dico, che le cose che i Gentili sacrificano, le sacrificano ai demoni, e non a Dio; or io non voglio che voi abbiate comunione coi demoni. 1Corinzi 10:21 Voi non potete bere il calice del Signore, e il calice dei demoni; voi non potete partecipar la mensa del Signore, e la mensa dei demoni. 1Corinzi 10:25 Mangiate di tutto ciò che si vende nel macello, senza farne scrupolo alcuno per la coscienza; 1Corinzi 10:26 perciocché del Signore è la terra, e tutto ciò che ella contiene. 1Corinzi 10:27 E se alcuno degl'infedeli vi chiama, e volete andarvi, mangiate di tutto ciò che vi è posto davanti, senza farne scrupolo alcuno per la coscienza. 1Corinzi 10:28 Ma, se alcuno vi dice: Questo è delle cose sacrificate agl'idoli, non ne mangiate, per cagion di colui che ve l'ha significato, e per la coscienza. 1Corinzi 10:31 Così dunque, o che mangiate, o che beviate, o che facciate alcun'altra cosa, fate tutte le cose alla Gloria di Dio.

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Gli Auguri e i Pronostici

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1Corinzi 8:1 Ora, quant'è alle cose sacrificate agl'idoli, noi sappiamo che tutti abbiam conoscenza; la conoscenza gonfia, ma la carità edifica. 1Corinzi 8:2 Ora, se alcuno si pensa saper qualche cosa, non sa ancora nulla, come si convien sapere. 1Corinzi 8:3 Ma, se alcuno ama Iddio, esso è da Lui conosciuto. 1Corinzi 8:4 Perciò, quant'è al mangiar delle cose sacrificate agl'idoli, noi sappiamo che l'idolo non è nulla nel mondo, e che non vi è alcun altro Dio, se non Uno. 1Corinzi 8:5 Perciocché, benché ve ne siano, ed in cielo, ed in terra, di quelli che son nominati dii secondo che vi son molti dii, e molti signori, 1Corinzi 8:6 nondimeno, quant'è a noi, abbiamo un solo Iddio, il Padre; dal quale son tutte le cose, e noi in Lui; ed un sol Signor Gesù Cristo, per lo quale son tutte le cose, e noi per Lui. 1Corinzi 8:7 Ma la conoscenza non è in tutti; anzi alcuni mangiano quelle cose infino ad ora, con coscienza dell'idolo, come cosa sacrificata all'idolo; e la lor coscienza, essendo debole, è contaminata. 1Corinzi 8:8 Ora il mangiare non ci commenda a Dio; perciocché, avvegnaché noi mangiamo, non abbiamo però nulla di più; e avvegnaché non mangiamo, non abbiamo però nulla di meno. 1Corinzi 8:9 Ma, guardate che talora questa vostra podestà non divenga intoppo ai deboli. 1Corinzi 8:10 Perciocché, se alcuno vede te, che hai conoscenza, essere a tavola nel tempio degl'idoli, non sarà la coscienza d'esso, che è debole, edificata a mangiar delle cose sacrificate agl'idoli? 1Corinzi 8:11 E così, per la tua conoscenza, perirà il fratello debole, per cui Cristo è morto? 1Corinzi 8:12 Ora, peccando così contro ai fratelli, e ferendo la lor coscienza debole, voi peccate contro a Cristo. 1Corinzi 8:13 Per la qual cosa, se il mangiare dà intoppo al mio fratello, giammai in perpetuo non mangerò carne, acciocché io non dia intoppo al mio fratello.

Non possiamo accettare cibi dedicati alle feste che riconducono all’idolatria; abbiamo tanti giorni differenti per cibarci ed evitare ciò che offende Dio, e sicuramente non possiamo barattare Dio per amore di parenti e amici. Non perdiamo dunque la Primogenitura come fece Esaù per un tozzo di pane e una minestra di lenticchie:

Genesi 25:34 E Giacobbe diede ad Esaù del pane, ed una minestra di lenticchie. Ed egli mangiò e bevve; poi si levò e se ne andò. Così Esaù sprezzò la primogenitura.

� Israele è il paese che non celebra tale festa nella chiave dello pseudo cristianesimo.

Ricordatevi che Dio non vuole tale festa che è diventata un momento di commercio o di giochi in cui si litiga per denaro! Siate Rivestiti di Cristo:

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Galati 2:20 Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me; e ciò che ora vivo nella carne, vivo nella fede del Figliuol di Dio, che mi ha amato, e ha dato Sè Stesso per me. Romani 13:14 Anzi siate Rivestiti del Signor Gesù Cristo, e non abbiate cura della carne a concupiscenze.

Dobbiamo essere imitatori di Cristo e non dei demoni, in quanto, quando ad esempio indossiamo costumi che evocano il male o facciamo azioni che riconducono allo spiritismo, stiamo imitando satana:

1Corinzi 11:1 Siate miei imitatori, siccome io ancora lo son di Cristo. Efesini 5:1 Siate dunque imitatori di Dio, come figliuoli diletti. Filippesi 3:17 Siate miei imitatori, fratelli; e considerate coloro che camminano così, come avete noi per esempio. Ebrei 6:12 acciocché non diveniate lenti; anzi siate imitatori di coloro che per fede e pazienza, eredano le Promesse.

COME BISOGNA COMPORTARSI IN TALI OCCASIONI

oi credenti passiamo in preghiera le feste tradizionali, per chiedere a Dio di preservare tutte le persone che in onore della festa compieranno atti pericolosi che li porteranno ad incidenti e talune volte anche alla morte, oltre al fatto che

la notte di tali feste si registra un aumento delle azioni peccaminose e prive di senno. Il compito del vero Cristiano è non farsi coinvolgere dal parentado e spiegare loro pacatamente e con amore, laddove sia possibile, perché si preferisce non festeggiare tali feste pagane. Vi consiglio di farvi guidare dallo Spirito Santo nel presentare tali ragioni con amore, lasciando loro liberi di scegliere e non obbligandoli, perché ciascuno è chiamato in libertà e non con oppressione. Ma vi assicuro una cosa: "Dio non gradisce i codardi che partecipano alle opere infruttuose delle tenebre e per vergogna o paura non dichiarano la Verità, facendo morire nell'errore il prossimo che attraverso la Predicazione della Verità può convertirsi":

Efesini 5:11 Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre; piuttosto denunciatele… Luca 12:8 Or Io vi dico: Chiunque mi avrà riconosciuto davanti agli uomini, il Figliuol dell'uomo altresì lo riconoscerà davanti agli Angeli di Dio. Giovanni 8:32 e conoscerete la Verità, e la Verità vi francherà. Apocalisse 21:8 Ma, quant'è ai codardi, ed agl'increduli, ed ai peccatori, ed agli abbominevoli, ed ai micidiali, ed ai fornicatori, ed ai maliosi, ed agli idolatri, ed a tutti i mendaci, la parte loro sarà nello stagno ardente di fuoco, e di zolfo, che è la morte seconda.

Noi Predicatori siamo i custodi della Verità Biblica e il nostro primo compito è annunziare la Verità Biblica; guai a noi se non lo facciamo, Dio ci ammonisce dicendo alle Sentinelle-Ministri:

N

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Ezechiele 3:18 Quando Io dirò all'empio: "Certo morirai!" Se tu n on l'avverti, e non parli per avvertire quell'empio di abbandonare la sua via malvagia, e salvargli così la vita, quell'empio morirà per la sua iniquità; ma Io domanderò conto del suo sangue alla tua mano. Ezechiele 3:19 Ma, se tu avverti l'empio, ed egli non si ritira dalla sua empietà e dalla sua via malvagia, egli morirà per la sua iniquità, ma tu avrai salvato te stesso. Ezechiele 3:20 Quando un giusto si allontana dalla sua giustizia e commette l'iniquità, se Io gli pongo davanti una qualche occasione di caduta, egli morirà, perché tu non l'avrai avvertito; morirà per il suo peccato, e le cose giuste che avrà fatte non saranno più ricordate; ma Io domanderò conto del suo sangue alla tua mano.

Il credente deve agire attraverso la Parola, ossia ammaestrando amici e parenti: 2Timoteo 4:2 che tu predichi la Parola, che tu faccia instanza a tempo, e fuor di tempo; riprendi, sgrida, esorta, con ogni pazienza, e Dottrina.

Qualcuno obietterà che sono solo occasioni per stare insieme, in sana compagnia, tra persone che altrimenti avrebbero comunque festeggiato, magari insieme a parenti o amici; siamo coscienti che davanti a Dio queste considerazioni restano umane e non spirituali, in quanto la Chiesa è chiamata a Santificazione, che significa essere appartati dal mondo:

1Giovanni 2:15 Non amate il mondo, né le cose che son nel mondo; se alcuno ama il mondo, l'amor del Padre non è in lui. Ebrei 12:14 Procacciate Pace con tutti, e la Santificazione, senza la quale niuno vedrà il Signore. 1Giovanni 5:4 Poiché tutto quello che è nato da Dio vince il mondo; e questa è la vittoria che ha vinto il mondo, cioè, la fede nostra. 1Giovanni 5:18 Noi sappiamo che chiunque è nato da Dio non pecca; ma chi è nato da Dio conserva sé stesso, e il maligno non lo tocca.

Naturalmente rifiutate i cibi specifici dedicati alle festività con moderatezza, amore, spiegandone il motivo biblico, non diventando asociali, farisei e imparando a schivare le contese:

1Corinzi 10:32 Siate senza dare intoppo né ai Giudei, né ai Greci, né alla Chiesa di Dio. 1Corinzi 10:33 Siccome io ancora compiaccio a tutti in ogni cosa, non cercando la mia propria utilità, ma quella di molti, acciocché siano salvati. 2Timoteo 2:23 E schiva le questioni stolte e scempie, sapendo che generano contese.

Ricordati di ciò che Paolo denunziava: 1Corinzi 15:33 Non errate: cattive compagnie corrompono i buoni costumi.

Mi rendo conto che in famiglie di religioni varie non è facile professare la propria fede e spiegare cotali ragioni, ma non si può neanche soccombere! Io non vi dico di non stare con i familiari, ma dovete con moderatezza ed amore spiegare le vostre ragioni bibliche astenendovi da cibi sacrificati agli idoli e da usanze religiose pagane,

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e se siete indipendenti evitate in quel giorno di sedervi a mensa con loro; ne abbiamo già presentato le ragioni, in quanto trattasi di cibi dedicati agli idoli. E se qualcuno pensa di intoppare, non è così! Anzi è una buona occasione di poter far conoscere, naturalmente con amore e moderatezza, la propria fede e quindi il proprio credo come fecero “Daniele, Anania, Misael, ed Azaria. Che si astenerono dai cibi Babilonesi a rischio di vita e Dio li benedisse sopra tutti gli altri giovani” (Daniele 1; 3). Soprattutto, dobbiamo renderci conto che la conversione delle anime per certo non può essere limitata o oscurata dal fatto che ci dissociamo dalle opere infruttuose, anzi può divenire un mezzo di Evangelizzazione, perché è lo Spirito Santo che opera e non noi; noi dobbiamo solo credere e manifestare la Luce dell’Evangelo, denunziando con moderatezza ed amore ciò che è peccato, per fare Luce e far vedere la verità ai nostri cari convertiti. Ogni cristiano “nato di nuovo”, separato dal mondo e consacrato a Dio, non deve lasciarsi coinvolgere sia pure dal minore di questi aspetti, e soprattutto non deve educare i propri figli a queste cose. È vero che è sempre più difficile spiegare il desiderio di onorare in ogni sfera della nostra vita la Parola di Dio a quanti non La conoscono, ma questo non ci deve intimorire nel farlo:

1 Pietro 3:15 Siate sempre pronti a render conto della speranza che è in voi a tutti quelli che vi chiedono spiegazioni.

Come cristiani nati di nuovo, non possiamo rischiare di “indossare” un abito religioso in chiesa ed un altro all’esterno. Siamo chiamati a presentare il messaggio Divino, non ad imporlo, ma questo significa anche, di fronte ai richiami mondani, di mostrare con concreta fermezza la nostra decisione di vivere con integrità la Parola di Dio. Se alcuni obiettano dicendo che nessuno ormai si ricorda delle vere origini delle feste, rispondiamo:

1 Pietro 1:14-16 Come figli ubbidienti, non conformatevi alle passioni del tempo passato, quando eravate nell'ignoranza; ma come Colui che vi ha chiamati è Santo, anche voi siate santi in tutta la vostra condotta, poiché sta scritto: «Siate santi, perché Io Sono Santo».

Come cristiani desiderosi di fare la volontà di Dio non vogliamo più vivere secondo il sistema che vige nel mondo:

Romani 12:2 Non conformatevi a questo mondo, ma siate trasformati mediante il rinnovamento della vostra mente, affinché conosciate per esperienza quale sia la volontà di Dio, la buona, gradita e perfetta volontà.

Altresì vogliamo vivere un cristianesimo coerente con la Parola di Dio: Efesini 4:22-23 Avete imparato per quanto concerne la vostra condotta di prima a spogliarvi del vecchio uomo che si corrompe seguendo le passioni ingannatrici; ad essere invece rinnovati nello spirito della vostra mente.

Tutto questo può andare bene per una persona adulta che ha deciso di “non scherzare” con il Signore, ma per i nostri figli? Paradossalmente non permettere ad un bambino di indossare un costume legato ad una festività o di partecipare ai vari festeggiamenti, magari nello stesso ambito scolastico, lo farà apparire “diverso” ed

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emarginato. Inevitabilmente il genitore cristiano dovrà, malgrado ogni forma di adeguamento e di conciliazione, avere il coraggio di andare controcorrente, insegnando a suo figlio l’importanza di distinguersi nei veri valori. Sarà quindi importante evitare ogni forma di coinvolgimento con queste feste, simbolo della licenziosità e della trasgressione, offrendo però al bambino gli strumenti per non sentire in modo sconveniente e frustrante questa “diversità”. Come genitori cristiani siamo chiamati ad istruire i nostri figli nella volontà di Dio, anche se veniamo considerati delle persone antiquate e incapaci di rimanere al passo con i tempi, poiché la nostra preoccupazione non è quella di “rimanere indietro”, ma di seguire Gesù Cristo il Signore in ogni cosa:

Efesini 5:10-11 Esaminando che cosa sia gradito al Signore. Non partecipate alle opere infruttuose delle tenebre.

Come credenti nati di nuovo non abbiamo certamente bisogno d’indossare un “costume” per “divertirci” o per svagarci un po’, perché il nostro desiderio è quello di rispecchiare il carattere di Cristo in tutta la nostra condotta:

Giacomo 3:13 Chi fra voi è saggio e intelligente? Mostri con la buona condotta le sue opere compiute con mansuetudine e saggezza.

Leslie Miller, nel suo libro “Train up a Child” (Educare un bambino) dice: «È una tragedia vedere che molti genitori cristiani siano maggiormente interessati al denaro, alla casa, agli affari e al successo, che non al benessere spirituale dei propri figli. Dopo, quando il figlio è cresciuto lontano dalla famiglia e da Dio, gli stessi genitori in lacrime implorano il pastore e gli anziani della Comunità, affinché facciano qualcosa per il loro ragazzo. Se i genitori non conducono presto i loro figli a Cristo, è come se satana stesse fissando una seria “ipoteca sulla loro vita”, col nostro aiuto attraverso la mancanza del “buon esempio” e “dell’ammaestramento Biblico». Il Signore ci dice “insegna al fanciullo la via da seguire”; ciò inizia con l'istruzione nelle Verità di Dio e l'ammaestramento quotidiano, per riconoscere la Verità dal punto di vista Suo, non del mondo. È necessario proteggere i nostri figli insegnando loro la Parola di Dio:

Deuteronomio 6:6-7 Questi Comandamenti, che oggi ti do, ti staranno nel cuore. Li inculcherai ai tuoi figli, ne parlerai quando te ne starai seduto in casa tua, quando sarai per via, quando ti coricherai e quando ti alzerai. Marco 16:15 E disse loro: «Andate per tutto il mondo, predicate l’Evangelo a ogni creatura».

Quando i credenti scelgono di seguire le vie di Dio, Egli dona loro un cuore che Lo ama, occhi spirituali che comprendono e provano gioia nella Sua Parola e la certezza della Sua costante attenzione. I fremiti emozionanti delle feste sono mentitori e volgari se confrontati con le meravigliose ricchezze che il nostro Padre Celeste promette a coloro che consapevolmente vogliono camminare con Lui. Abbiamo il dovere di educare spiritualmente i nostri figli, di trasmettere loro il nostro amore per Dio e per la Sua Parola, di parlare con loro, discutendo su ciò che è giusto e buono per la loro vita.

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Dio ci mette alla prova se amiamo più Lui e la Sua Parola o i nostri stessi cari, la loro tradizione più di Lui:

Matteo 10:37 Chi ama padre o madre più di Me, non è degno di Me; e chi ama figlio o figlia più di Me, non è degno di Me. Matteo 10:38 Chi non prende la sua croce e non viene dietro a Me, non è degno di Me. Matteo 10:39 Chi avrà trovato la sua vita la perderà; e chi avrà perduto la sua vita per causa mia, la troverà. Matteo 10:40 Chi riceve voi, riceve Me; e chi riceve Me, riceve Colui che mi ha mandato. Matteo 10:41 Chi riceve un Profeta come Profeta, riceverà premio di Profeta; e chi riceve un Giusto come Giusto, riceverà premio di Giusto.

E non diciamo: Lo fanno in tanti! Anche nell'antica Roma si diceva «vox populi, vox dei» (“voce di popolo, voce di dio”). Tutto ciò che é tradizione è paganesimo ed é detestato da Dio; infatti Gesù stesso riprende duramente i religiosi del Suo tempo, ricco di tradizioni umane introdotte anche allora, da cui riaffermiamo che non la massa è salvata ma solo chi mette in pratica la Parola:

Matteo 22:14 Poiché molti sono i chiamati, ma pochi gli Eletti. Matteo 7:13 Entrate per la Porta Stretta, perciocché larga è la porta, e spaziosa la via, che mena alla perdizione; e molti son coloro che entran per essa. Gesù dovette denunziare il sistema religioso del suo tempo conformato a conviti e tradizioni errate, abiti e comportamenti esteriori privi di spiritualità ed amore interiore come avviene ad oggi (Matteo 23).

E non diciamo: Cosa penseranno di me? Paolo ti risponde: Galati 1:10 Perciocché, induco io ora a credere agli uomini, ovvero a Dio? O cerco io di compiacere agli uomini? Poiché, se compiacessi ancora agli uomini, io non sarei servitor di Cristo. Galati 2:20 Io son crocifisso con Cristo; e vivo, non più io, ma Cristo vive in me...

STORIA ED APPROFONDIMENTO - ESAME BIBLICO - ESAME

TERMINOLOGICO

n questa parte dello Studio vogliamo trattare primieramente, attraverso l'esame Biblico e di conseguenza anche quello storico, l’origine da cui hanno preso forma certe espressioni di origine pagana e divinatoria, "auguri e auspici" usati in

campo divinatorio e dunque di natura spiritista, sin dai secoli antichi. I

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I Cristiani non si scambiavano, scambiano gli auguri, bensì dicevano, dicono: “Dio ti benedica!”, “Maranatha” ossia “Il Signore Viene!” Invocavano ed invocano: la Grazia, la Pace, la Salute, la Carità di Dio e la comunione dello Spirito Santo, di Gesù Cristo, sia con tutti voi. Amen. Annunziavano dunque un Inno esplicito di Vittoria e di Benedizione rivolto al popolo, in grado di conferire tali Effetti ai destinatari. Nel Vecchio Patto Dio aveva già ordinata la Benedizione che si posava sul popolo, ma adesso la Benedizione è stata maggiorata attraverso la Grazia e la Pace di Lui e attraverso il Suo Nome in Cristo/Spirito/Pace – Gesù/Parola/Giustizia/Grazia:

Genesi 28:3 Il Dio Onnipotente ti benedica, ti renda fecondo e ti moltiplichi, in modo che tu diventi un'assemblea di popoli, Genesi 28:4 e ti dia la benedizione d'Abraamo: a te e alla tua discendenza con te, perché tu possieda il paese dove sei andato peregrinando, che Dio donò ad Abraamo. La Formula della benedizione Sacerdotale, diviene la Forma voluta da Dio che ancora ai nostri giorni giunge con Potenza: Numeri 6:22 Il Signore disse ancora a Mosè: Numeri 6:23 «Parla ad Aaronne e ai suoi figli e dì loro: "Voi benedirete così i figli d'Israele; direte loro: Numeri 6:24 «Il SIGNORE ti benedica e ti protegga! Numeri 6:25 Il SIGNORE faccia risplendere il Suo Volto su di te e ti sia propizio! Numeri 6:26 Il SIGNORE rivolga verso di te il Suo Volto e ti dia la pace!»" Numeri 6:27 Così metteranno il Mio Nome sui figli d'Israele e Io li benedirò». Riguardo all'Espressione "Dio ti benedica", riscontrata in Numeri 6:24, tengo a precisare che non bisogna variare l'Espressione dalla formula Originale, come taluni dicono: "Ti Benedico" o "Dio ci Benedica"; se il Signore ci ha trasmesso "Dio ti Benedica" è giusta cosa lasciare l'Espressione nella formula Originale anche perché la vera Autorità e Potenza Realizzativa di Benedire la possiede e detiene Solo Dio! Non va tolto o aggiunto nulla alla Parola: Deuteronomio capitolo 4 verso 2: Non aggiungete nulla a ciò ch’Io vi comando, e non ne diminuite nulla, affine di osservare i Comandamenti del Signore Iddio vostro, i quali Io vi do. Apocalisse 22:18 Io protesto ad ognuno che ode le Parole della Profezia di questo Libro, che, se alcuno aggiunge a queste cose, Iddio manderà sopra lui le piaghe scritte in questo Libro. Apocalisse 22:19 E se alcuno toglie delle parole del Libro di questa Profezia, Iddio gli torrà la sua parte dell'Albero della Vita , e della Santa Città, e delle cose scritte in questo Libro.

La pace di Cristo si posa sui destinatari trovati degni:

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Gli Auguri e i Pronostici

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Matteo 10:12; Luca 10:5 In qualunque casa entriate, dite prima: "Pace sia a questa casa!" Luca 10:6 E se quivi è alcun figliuolo di pace, la vostra pace si poserà sopra esso; se no, ella ritornerà a voi.

Questa Pace, viene distinta da quella terrena che è solo illusoria. La Vera Pace venne diffusa da Cristo sin dal Principio e gli stessi cristiani perseguitati, poveri, martiri, risplendevano di questa Pace anche nel travaglio, in quanto, anche se provati nella carne, il nostro interiore è invaso della Pace di Cristo che ha posto il Suo Regno nel nostro interiore:

Giovanni 14:27 Vi lascio Pace; vi do la mia Pace. Io non vi do come il mondo dà. Il vostro cuore non sia turbato e non si sgomenti. Atti 6, 7, 8 Stefano è l'espressione evidente di un Vero Cristiano che anche nel Martirio Risplende avvolto di Pace e Grazia! Luca 17:21 E non si dirà: Eccolo qui, o eccolo là; perciocché ecco, il Regno di Dio è dentro di voi.

Come anticipato sono evidenti le Benedizioni espresse nei saluti anche del Nuovo Patto:

1Corinzi 16:22 ... Maranatha. 1Corinzi 16:23 La Grazia del Signor Gesù Cristo sia con voi. Atti 15:23 scrivendo per lor mani queste cose: Gli Apostoli, e gli Anziani, e i fratelli, ai fratelli d'infra i Gentili, che sono i n Antiochia, in Siria, ed in Cilicia, Salute.

In senso generale il saluto è spesso portatore di "Pace" e "Misericordia", come il saluto spesso esclamato dallo stesso Paolo “La Grazia sia con tutti voi”:

Luca 2:52; Atti 2:47; Romani 1:7; 16:24; 1Corinzi 1:3; 16:23; 2Corinzi 1:2; Galati 1:3; Efesini 1:2; Filippesi 1:2; Filippesi 4:23; Colossesi 1:2; 4:17; 1Tessalonicesi 1:1; 5:28; 2Tessalonicesi 1:2; 3:18; 1Timoteo 1:2; 6:21; 2Timoteo 1:2; 4:22; Tito 1:4; 3:15; Filemone 3; Ebrei 13:25; 1Pietro 1:2; 2Pietro 1:2; 2Giovanni 3; Apocalisse 1:4; 22:21.

Espressioni come "in bocca al lupo-satana" (espressione diabolica da non usare, in quanto sappiamo che il lupo rappresenta satana) o anche altre simili espressioni che non riscontriamo nelle Scritture, vanno rigettate! Per quanto riguarda l’espressione “in bocca al lupo”, anche se l'origine del modo di dire non è chiara, sembrerebbe legata, come altre analoghe espressioni che hanno per protagonista il lupo, all'immagine del lupo nella tradizione popolare come personificazione stessa del male: il lupo, considerato animale feroce e dall'insaziabile voracità, seminò morte e terrore fra gli abitanti delle campagne e delle zone di montagna, soprattutto fra i pastori e i cacciatori, divenendo in tutta l'Europa il protagonista negativo di numerose favole, leggende e storie che furono tramandate attraverso i secoli. La III edizione del Vocabolario degli Accademici della Crusca, del 1691, riporta l'espressione "andare in bocca al lupo" con il significato di "andare nel potére del nimico, incontrare da sé il pericolo" e l'espressione "andare in bocca", di significato più generico, definita come "andare in preda, restare nel potere" del

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Gli Auguri e i Pronostici

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nemico (uomo, animale o spirito maligno). L'espressione (ed altre simili come "correre nella bocca del lupo", "mettersi in bocca al lupo", "cascare in bocca al lupo", "andare nella tana del lupo"), col significato di "finire nelle mani del nemico" o "andare incontro a grave pericolo" compare successivamente in altri dizionari. Gli auguri, gli auspici, sono di origine pagana e divinatoria, e sono usati dagli spiritisti. Tutto ciò è in abominio a Dio:

Deuteronomio 18:10 Non trovasi fra te chi faccia passare il suo figliuolo o la sua figliuola per lo fuoco; né indovino, né pronosticatore, né auguri, né malioso... Deuteronomio 18:14 Perciocché queste genti, il cui paese tu vai a possedere, hanno atteso ai pronosticatori e agl'indovini; ma, quant'è a te, il Signore Iddio tuo non ti ha date tali cose. Levitico 19:26 ... non usate auguri, né pronostichi. 2Re 17:17 ed avevano fatti passare i lor figliuoli, e le lor figliuole, per lo fuoco; ed avevano atteso a indovinamenti, e ad auguri ; e si erano venduti a far ciò che dispiace al Signore, per dispettarLo. 2Re 21:6 E fece passare il suo figliuolo per lo fuoco, ed attese a pronostichi e ad auguri; e ordinò uno spirito di pitone, e degl'indovini. Egli fece fino allo stremo ciò che dispiace al Signore, per dispettarlo. 2Cronache 33:6 Egli fece passare i suoi figliuoli per lo fuoco, nella valle del figliuolo di Hinnom; ed usò pronostichi, ed auguri, ed incantesimi; e ordinò uno spirito di Pitone, e degl'indovini. Egli fece fino al sommo ciò che dispiace al Signore, per dispettarlo.

Divinazione � La divinazione o mantica è la pratica o la presunta capacità di ottenere

informazioni, ritenute inaccessibili, da fonti soprannaturali; tale pratica si esprime spesso attraverso un rituale, solitamente in un contesto religioso, e può basarsi sull'interpretazione di segni, eventi, simboli o presagi oppure manifestarsi attraverso una rivelazione. Ci sono sia pratiche di predizione del futuro di una persona, più quotidiane e a titolo individuale, sia pratiche con caratteristiche formali e sociali. Chi pratica la divinazione è chiamato generalmente indovino o vate, ma va tenuto presente che ogni arte divinatoria ha il suo termine particolare per indicare la persona che interpreta i segni o riceve la rivelazione. Alla voce divinazione della stessa Enciclopedia trovate la voce Auguri, forma di divinazione valuta una serie di possibilità date. Può essere qualitativa (valuta forme, prossimità, ecc.). La radioestesia (una forma di rabdomanzia, una pratica che consiste nel tentare di localizzare oggetti nascosti o altre informazioni sconosciute servendosi di uno strumento inerte, solitamente una verga, una bacchetta biforcuta o un pendolo) si sviluppò da questo tipo di divinazione. I romani dell'epoca classica usarono i metodi etruschi di augurio, come l'epatoscopia, una pratica divinatoria che consiste nell'analisi delle interiora degli

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animali sacrificati (soprattutto caprini e volatili). Questa pratica, parallela all'interpretazione del volo degli uccelli e delle scie luminose dei fulmini o altri presagi, era rivolta a scoprire il volere delle divinità. Altra variante dell’epatoscopia è l'aruspicina, un’arte divinatoria di origine etrusca che consisteva nell'esame delle viscere (soprattutto fegato ed intestino) di animali sacrificati per trarne segni divini e norme di condotta e chi esercitava l'aruspicina era chiamato aruspice. Il pronostico positivo è di natura divinatoria che vede lo spiritista invocare gli auguri a favore del richiedente.

Augure

� L’Àugure (dal latino augur, all'accusativo augurem) era un sacerdote dell'antica Roma che aveva il compito di interpretare la volontà degli dèi. Questa figura era tuttavia già nota alla cultura etrusca, come dimostra la Tomba degli àuguri a Tarquinia, e a quella greca, che richiama lo stesso Phersu, il sanguinario Arlecchino degli etruschi. Il Phersu, termine che significa sostanzialmente maschera e che è all’origine del latino persona (phersu-na ovvero relativo alla maschera), nella tomba degli àuguri è riprodotto in diverse scene. In una di queste, indossa un cappello a cono provvisto di lunghi copri guancia, veste una ruvida pelle ferina – in altri casi sostituita da una corta giacca a quadri colorati – e porta sul viso una maschera barbuta. La sua immagine richiama quella di un essere primordiale, quasi bestiale. Se selvaggia è la figura ancor più selvaggio è il suo spazio d’azione, un macabro gioco in cui un uomo nudo reso cieco da un sacco di pelle combatte con un bastone contro un cane di grossa taglia appositamente aizzato contro di lui. In questo gioco il Phersu svolge il doppio ruolo di pungolare il cane e di ostacolare con una lunga corda i movimenti dell’uomo che non stentiamo a credere non potesse resistere a lungo prima di venir sbranato dalla fiera. Spesso considerato un antenato della gladiatura, il gioco del Phersu appare piuttosto simile a forme di damnatio ad bestias "condanna alle bestie" attestate anche a Roma in pratiche di remotissima origine e verosimilmente rimontanti ad influenza etrusca (come il supplizio dei parricidi in cui ricompaiono il sacco, il cane e il bastone). La collocazione funeraria delle immagini di Phersu ricollega poi il rito a pratiche di sacrifici umani – per altro attestati in Etruria anche da altre fonti – e a quel valore vivificante del sangue versato allo spirito dei defunti che ancora accompagna la gladiatura romana in età repubblicana. Il compito degli àuguri era quello di trarre auspicia (plurale dal latino auspicium) cioè i segni divini che un augure trae dal cielo, dall'osservazione del volo, del comportamento e del verso degli uccelli per capire se gli dèi approvavano o no l'agire umano sia nell'ambito pubblico che in quello privato, sia in pace che in guerra (auspicia deriva da aves specere, cioè "osservare gli uccelli"). L'àugure non doveva predire quale fosse la cosa migliore da fare, ma solo se un qualcosa su cui si era già deciso incontrasse o meno l'approvazione divina.

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Gli Auguri e i Pronostici

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L'arte degli àuguri era chiamata augùrio o auspìcio; gli àuguri portavano un bastone ricurvo a forma di punto interrogativo: il lituo . La loro attività era a vita ed erano molto venerati, al punto che per chi li offendeva era prevista la pena di morte; erano le massime autorità religiose romane dopo i Pontefici (interprete della volontà divina). I segni (signa) inviati dagli dei erano di varia natura e la scienza augurale, dapprima avente per oggetto soltanto l'osservazione degli uccelli, poi si dedicò anche all'interpretazione di altri signa. Essi erano: � signa ex caelo o caelestia auguria: segni mandati dal cielo, come le saette

(fulmina), i lampi (fulgura), i tuoni (tonitrua); � signa ex quadrupedibus o pedestria auspicia: auspici ricavati dal movimento di

quadrupedi e rettili; � signa ex tripudiis o auguria pullaria: in guerra, dato che erano necessari segni

di rapida consultazione, ci si serviva dei polli sacri. Se mangiavano, l'auspicio era favorevole, se poi mangiavano molto avidamente facendo ricadere saltellando a terra particelle di cibo (tripudium solistimum, tripudio perfetto), allora l'augurio era molto favorevole. Pullarius era detto l'àugure che osservava i polli per trarne gli auspici.

Il collegio degli Àuguri, assieme ai restanti collegi sacerdotali, finì con l'essere abolito dall'imperatore Teodosio I alla fine del IV secolo.

Auspicia � Secondo la religione romana, gli Auspicia (come detto plurale dal latino

auspicium, derivante da aves specere, cioè "osservare gli uccelli") sono i segni divini che un àugure trae dal cielo. A seconda del movimento delle rondini, del loro numero e da altri fattori, un àugure traccia dei segni immaginari nel cielo e poi li riporta proiettandoli sul pavimento, creando una specie di mappa. Trarre gli auspicia era necessario soprattutto quando si attraversavano determinati confini, per capire la volontà degli dei; non farlo sarebbe stato un affronto alle Divinità e (secondo la mentalità dei Romani) avrebbe provocato tremende sciagure. Uno dei casi più famosi in cui i Romani trassero gli auspicia è la leggenda di Romolo e Remo. Secondo alcune fonti (fra cui Livio nel suo "Ab Urbe Condita", “Dalla fondazione della Città, ossia Roma) per decidere chi dovesse avere la supremazia della città di Roma, Romolo e Remo si recarono rispettivamente sul Palatino e sul Quirinale e chi per primo fra i due avesse avvistato degli uccelli avrebbe dominato Roma. Remo per primo avvistò sei avvoltoi, poi Romolo, quando ricevette la notizia che Remo aveva ricevuto gli auspicia, ne vide ben dodici. Cosi, non sapendo se usare il numero o il tempo come metodo per capire chi dei due aveva vinto, entrambi ottennero il potere.

Dalla Storia sul Capodanno � Il Capodanno risale alla festa del romano dio Giano, quindi è una festa

altamente idolatra. Nel VII secolo i pagani delle Fiandre, seguaci dei Druidi,

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avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da un certo Eligio (morto intorno al 660), alto funzionario della corte dei re merovingi, che è venerato come santo dalla chiesa cattolica romana, che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro: "A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l'andare mascherati da giovenche o da cervi, o tariffa scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l'usanza di doni augurali o di libagioni. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, nato nel canto delle Nazioni Unite, perche è opera diabolica ". Notate in modo chiaro come nel Capodanno lo spiritismo e gli auguri erano al centro della devozione; come abbiamo trattato gli auguri erano esercitati dai sacerdoti pagani ed idolatri e comunque dai fattucchieri e da donne che come questo ultimo articolo dimostra esercitavano ciò contrariamente alle Sacre Scritture. Vi consiglio per un maggiore approfondimento di meditare lo Studio fatto: "Il Capodanno e san Silvestro".

Saluti Ciò che nella civiltà moderna è una pura formalità di cortesia, rivela tuttavia un’origine religiosa. Dal punto di vista formale è una formula, mentre il suo contenuto è spesso un augurio (per es., «buongiorno»; in greco, χαῖρε, «sii lieto»), il che presuppone che in origine si credesse nella sua efficacia di formula magica. Altri tipi di saluto assumono la forma di una benedizione religiosa, ricorrendo al nome di Dio (it. addio, fr. adieu, ted. Grüssgott, e ingl. good-bye che è contrazione di God be with you «Dio sia con te»). Le origini di questo tipo di saluto-benedizione si possono seguire fino alla prima dinastia babilonese, in un documento privato che contiene il saluto, «che Shamash e Marduk ti facciano vivere». Lo stesso significato di benedizione ha la formula di saluto presso gli antichi Ebrei (shalom: «pace!») e gli Arabi (salām ‛alaik: «pace su di te!»). Presso altre popolazioni il saluto è strettamente legato al senso del timore provato verso lo straniero, perché ogni estraneo al gruppo è potenzialmente nemico e avvicinarlo rappresenta sempre un pericolo. Il saluto non consiste solo in parole: la formula, come è frequente nelle religioni, è accompagnata da gesti. Nel mondo moderno questi gesti sono l’inchino, l’atto di levarsi il cappello, o un contatto fisico (stretta di mano, bacio alla mano, abbraccio, bacio), e presentano tutti un’origine antica. I gesti di ‘autoumiliazione’, come l’inchino, possono risalire all’intento di dare all’altro assicurazione della propria innocuità; ma spesso derivano invece da una generalizzazione delle forme di venerazione dovute al re divino. � Buongiorno: Deriva dalla salutatio matutina (saluto mattutino) che i clientes, i

clienti, erano tenuti a rendere al pater familias, il patrono, in casa di lui. Nato certamente da una forma regolata di lavoro dipendente (cliens è infatti "colui che obbedisce"), il rapporto clientelare era inizialmente un impegno di carattere etico-religioso e non giuridico: il padrone, che aveva maggior influenza sociale, garantiva sicurezza, consiglio in materia di diritto e assistenza durante i processi; in cambio il cliente doveva offrire i suoi migliori servigi: prestazioni di lavoro (a

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volte sporco e rischioso), partecipazione al seguito in tempo di guerra, contributi finanziari e infine il sostegno in caso di candidatura a qualche carica. "Un'adunata" dimostrativa di molti clienti dava grande prestigio al patrono: da qui la convocazione del saluto, la salutatio, mattutino al patrono, al quale dovevano partecipare tutti i suoi clienti. La salutatio si svolgeva tra la prima e la seconda ora del giorno, quindi poco dopo il sorgere del sole, tanto che molti clienti dovevano partire quando ancora era buio. Essendo una questione di rappresentanza, dovevano esibire un abbigliamento consono, da romani liberi: la toga di lana, anche nelle giornate calde dell'estate. Nell'atrio del palazzo regnava spesso una gran ressa, e a volte, proprio per questo i clienti venivano cacciati. Chi riusciva ad arrivare alla presenza del padrone, non diceva altro che un semplice "ave, domine", a volte "ave, rex". Il patrono, se non si trattava di amici o alte personalità, manteneva un atteggiamento sprezzante e spesso non rispondeva ai saluti. Il cliens gli dava il buongiorno e faceva le sue richieste, che spesso consistevano in un cesto pieno di cibo; se veniva rafforzato dal racconto della vista di un segno dal cielo (volo di una rondine eccetera) indicava il presagio di una buona giornata, da cui deriva il termine nostrano “ Il buongiorno si vede dal mattino”.

� Buonanotte: Il bacio della buonanotte veniva accompagnato dall’augurio di buoni sogni ovvero sogni d’oro, veniva dato fra i familiari prima di andare a dormire in segno di protezione.

� Ciao: La parola ciao è una forma di saluto amichevole ed informale della lingua italiana, usata sia nell'incontrarsi, che nell'accomiatarsi (in quest'ultimo caso, talvolta, si usa raddoppiato, ovvero "ciao ciao"). "Fare ciao" è l'espressione con cui ci si riferisce ad un gesto di saluto informale ottenuto agitando la mano. Trae la sua origine dalla parola della lingua veneta, e più specificatamente veneziana, "s'ciavo" che ha il significato di "schiavo", derivando dal mediolatino "sclavus", che indica persone di etnia slava frequentemente usate proprio come schiavi nell'intero mondo mediterraneo, venduti spesso dalle stesse famiglie ai mercanti veneziani o arabi. Venivano "importati" nella Spagna musulmana, Egitto, Asia minore e in occidente passando per Venezia. Salutare con un ciao corrisponderebbe quindi a "Servo Vostro", formula di saluto oramai desueta (cfr. l'analogo saluto informale "servus", diffuso in Austria, Baviera e nei territori dell'ex Impero Austroungarico). Il termine originale s'ciào esiste ancora nel Veneto, usato come esclamazione o per esprimere rassegnazione, oltre che nella lingua lombarda e nel dialetto ticinese, per esprimere sollievo per uno scampato guaio. Quindi la parola “ciao” indica sono "tuo schiavo", espressione errata in quanto in Cristo siamo liberi e servi di Dio.

Dunque se vogliamo porgere un giusto saluto possiamo esprimerci Biblicamente dicendo: "Dio ti Benedica", "Pace a te", "Salute a te", "La Grazia di Gesù Cristo sia con voi" o comunque usando espressioni simili a quelle trattate a monte di questo Studio, espressioni riscontrabili nella Parola di Dio.

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È importante che quando vi rivolgete a parenti, o amici, o comunque a persone che non sono convertite, vi rivolgiate con amore, spiegate con i modi perché non salutate con i saluti tradizionali, e al loro buon giorno rispondete "Dio ti Benedica". Se sono persone spirituali comprenderanno che il "Dio ti Benedica" è superiore al "buon giorno" e agli stessi "auguri"; potrebbe ciò essere un'introduzione all'apertura Evangelistica. Voglio precisare che un vero credente sa bene che la Pace, come tutte le altre Benedizioni, vanno espresse col sentimento e non per "espressione rituale". Oltre tutto se prima non viviamo noi la Pace di Cristo non possiamo trasmetterla certamente agli altri. Per l'imposizione delle mani degli Apostoli i credenti ricevevano lo Spirito, in quanto a monte gli Apostoli erano ripieni di Spirito Santo; per trasmettere la Pace dobbiamo essere ripieni di Spirito-Pace! Concludo dicendo che le persone anziane ci possono raccontare che anticamente le persone religiose si salutavano spesso col "Dio ti Benedica!" e ciò era segno per gli ascoltanti di educazione e religiosità.

AAPPPPRROOFFOONNDDII MM EENNTTOO TTEEMM AA

NNEELL LL AA RRAACCCCOOLL TTAA SSTTUUDDII :: ““ FFEESSTTEE EE TTRRAADDII ZZII OONNII PPAAGGAANNEE””

NNEELL LL AA RRAACCCCOOLL TTAA SSTTUUDDII :: ““ AAVVVVEERRTTII MM EENNTTII EE CCOONNCCLL UUSSII OONNII ””

Palermo, 25/12/2012 Dio vi Benedica

Vostro conservo in Cristo Pastore Zanca Piero

Ultimo aggiornamento 8/01/2015-16


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