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ff- 219 220 - ASSOCIAZIONE PITAGORICA E SCRITTI... · 2016. 9. 1. · ciacra a posto, ma l'uomo...

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ff- 219 220 I D E A S P I R I T U A L I S T A s-tralci stenografici delle lezioni ne> 219 - 220 CORSO SUI 7 CORPI DELL'UOMO "Facciamo :precedere le. lezione· dalle domande :portate. dal l'Assembl.ea df t.s. sulle lezioni precedenti" D. - L'anima o meglio la personalità che viene ad aniLTI.. § re 1 1 embrione (dopo ::_ quaranta giorni di sola vita cellulare), porta c6n dè di migliaia di vite e nella materia . a cui si unisce txoverà altre migliaia di esperienze vissute in divers·i tew.pi e in div.erse combinazioni; così uniti espleteran no nuove esperienze. . Ti chied:o: è ques-So 1 1 eterno gioco che si ripeterà sino al "consumatum est"? cioè sj_no a quando lo spirito riassommA"i:':. in ogni manifestazione di vita? R. · - Si, mi rallegro con il porgitore della domanda _che dimostra di ben compreso il centro del problema. D. Quale rapporto vi è tra la formazione dei "7 ci.a - era". __e il temp0ramento del. nasci.turo. · · R. - Il nasce aa tutto il. gioo o cromosomi- co I vari ciacra si formano indipendentemente da .qualunque temperamento in quanto che ognuno di questi ciaora deve presi§ dere a un gruppo importante di organi che si costruiscono nel- 1 'organismo,· i ciacra nel loro diverso rapporto possono deter- minare la prepondorenza dell'una più che dell'altra passione ma non dipende dai ciacra il· I'ormarsi del temperan ente,- le ripeto, è ereditario. Si può modificare questa ereditarietà É3olq modificando il sangue, tagliando il sangue, ecco le rPP:Ole harmo sempre ostacolato le unioni parenti molto g1f:!:Pio . D. - Asse1'isti essere gli organi s3ssuali un lusso del·· la forma, vuoi chia:."'ire? R. - Si gli rappresentano u.n lusso del- la forma, e ciò non solo nell'uomo; in tutte le forme la ses - sualità è un lusso della natura• La natura arriva al punto chs prodiga, veramente con U..11.a larghezza enorme:' le sue dotazioni sessuali proprio negli esseri inferiori agli insetti. Il fuco, è produttivo una volta sola ed è .dotato ri- spetto all'ape 09eraia, di m1 corpo che è tre volte più grosso, un formidahile apparato di potenza, il tutto è fatto per inoon
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Page 1: ff- 219 220 - ASSOCIAZIONE PITAGORICA E SCRITTI... · 2016. 9. 1. · ciacra a posto, ma l'uomo potenzia la sua anima nei quattro ciacra, cioè l'uomo volontariamente si colloca nel

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I D E A S P I R I T U A L I S T A --~----------

s-tralci stenografici delle lezioni ne> 219 - 220

CORSO 1?.L.QOìWSff~NZA SUI 7 CORPI DELL'UOMO

"Facciamo :precedere le. lezione· dalle domande :portate. dal l'Assembl.ea df t.s. sulle lezioni precedenti"

D. - L'anima o meglio la personalità che viene ad aniLTI..§

re 1 1 embrione (dopo ::_ quaranta giorni di sola vita cellulare), porta c6n dè es~ericnze di migliaia di vite e nella materia . a cui si unisce txoverà altre migliaia di esperienze vissute in divers·i tew.pi e in div.erse combinazioni; così uniti espleteran no nuove esperienze.

. Ti chied:o: è ques-So 1 1 eterno gioco che si ripeterà sino al "consumatum est"? cioè sj_no a quando lo spirito riassommA"i:':. in sè ogni manifestazione di vita?

R. · - Si, mi rallegro con il porgitore della domanda _che dimostra di ave~e ben compreso il centro del problema.

D. Quale rapporto vi è tra la formazione dei "7 ci.a ­era". __e il temp0ramento del. nasci.turo. · ·

R. - Il ·~emp8rair..ento nasce aa tutto il. gioo o cromosomi­co dell'ereditarie~à.

I vari ciacra si formano indipendentemente da .qualunque temperamento in quanto che ognuno di questi ciaora deve presi§ dere a un gruppo importante di organi che si costruiscono nel­1 'organismo,· i ciacra nel loro diverso rapporto possono deter­minare la prepondorenza dell'una più che dell'altra passione ~

ma non dipende dai ciacra il· I'ormarsi del temperan ente,- iJ~ le ripeto, è ereditario. Si può modificare questa ereditarietà É3olq modificando il sangue, tagliando il sangue, ecco percp.è·~·-· -~utte le rPP:Ole &;.?I.1.§~~j._c_he harmo sempre ostacolato le unioni ~ra parenti molto g1f:!:Pio .

D. - Asse1'isti essere gli organi s3ssuali un lusso del·· la forma, vuoi chia:."'ire?

R. - Si gli o~_?n~~?suali rappresentano u.n lusso del­la forma, e ciò non solo nell'uomo; in tutte le forme la ses ­sualità è un lusso della natura• La natura arriva al punto chs prodiga, veramente con U..11.a larghezza enorme:' le sue dotazioni sessuali proprio negli esseri inferiori agli insetti.

Il fuco, è produttivo una volta sola ed è .dotato ri­spetto all'ape 09eraia, di m1 corpo che è tre volte più grosso, un formidahile apparato di potenza, il tutto è fatto per inoon

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trare una sola volta la regina. Cinque o sei cento fuchi si in: volano in una sola nube e uno solo feconderà l'ape regina,ecco il lusso della natura che mirando a una continuazione della s~ cie, non guarda a sacrifizi,a forme da costruire e da distrug­·gere; gli organi genetici rappresentano il lusso anche dell'u­manità.

Cioè l'uomo (e non solo l'uomo ma moltissime specie di animali) può vivere benissimo senza lo sviluppo degli organi genetici e anche con l'avulsione del medesimi.

D. - Vorrei capire cosa dete~·mina la nascita di un ma schio o di una femmina; perchè nella penultima lezione in meri to a ciò tu hai detto che circa al c inquantottesimo giorno dal concepimento gli organi sessuali sono posti da parte, non fini ti, sino alla nascita e a volte oltre la nascita; sarà l'am. biente, ma soprattutto la personalità dici a dare il colpo di grazia". Questo non mi è chiaro; di quale personalità parli? quella del bimbo che sta per nascere?

R. - Si parlo della personalità del bimbo che sta per nascere. E' logico che quel quid che. si reincarna noi lo pos­siamo spogliare fino agli estremi limiti, ma dobbiamo ammet­tere che è sempre una personalità o un frammento di personali­tà, e cioè una particolare ricetta di principi animici e que ­sta ricetta di principi animici si traduca in una personalità che impulserà quel 50% maschile e femminile che è in ogni nat~ ra umana.

Sarà funzione della personalità incubante indebolire sottraendo maggiore quantità eterica) il padre o la madre a s~ conda dell' espressione che vuole assumere: sotrarrà etericità al padre se vuole un'espressione maschile, sotrarrà alla madre se vuole un'espressione femminile.

D. - L'altra volta tu hai detto che l'anima si forma vol ta a volta ....

R. - Logicamente anche il formarsi volta a volta dell'g, nima implica necessariamente un richiamo personalistico;se non vi fosse _qualcosa di personale che non muore e che in definiti va è guello che ricerca la vita, non vi sarebbe nemmeno la for mazione delle singole personalità.

Riassumendo: la natura pone da parte gli organi sessua­li e quando avrà formato le cose più importanti concederà alla anima di lavorarsi quel po' di creta che è rimasto.

D. - La potenzialità mentale dei genitori non influisce?

R. - Può influire nel senso di creare una suggestione e qualche volta questa può essere anche pericolosissima, perchè può giungere a potenziare il 50% maschile o femminile, ma non a raggiungere un sesso definito; potrebbe arrivare a determinar lo, solo se funzionasse in una luce d'intendimento e di cono -­scimento, in tal caso se due si coniugano )er generaro un fi ­

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glie, decidendo di comune accordo che questo figlio deve esse­re un maschio o una femmina, potendo seguire, si può dire ora per ora il formarsi dell'embrione e _lo sviluppo del feto, pos­sono con la loro forza di volontà e con la massa eterica che mettono a dispozione, attuare un accordo per cui lo spirito in cubante si trova facilitato a formarsi 9.uesto più che quell 'a~ spetto, ciqè a concretare in un aspetto sessuale quel princi ­pio femminile o maschile.

Naturalmente la coppia di iniziati che voglia generare un iniziato, si trova favorita rispetto a una coppia qualsiasi che si unisce e non sa neppure perchè si unisce.

D. - Maestro, avrei sempre voluto chiederti della steri lità della donna •. Nel libro di Giovanni 1 'Annunziatore a pag. 333 egli, in un cantico di benedizione al Signore., dice fra lo altro "per Te sia feconda la sterile".

R. - La sterilità della donna può dipendere da moltissi me cose. La sterlità può essere anche maschile; anche nel vaso per cui Giovanni nasce, poteva darsi benissimo che la sterili­tà anz.ichè essere in Elisabetta fosse in Zaccaria, poichè la presenta.zione dell'angelo si fa a Zaccaria, e la presentazione dell'angelo potrebbe essere la scintilla che mancava. Ma que ­sto ha importanza relativa, bisogna guardare la sterilità dal punto di vista dell'economia della natura.

La natura tende a rendere sterili quei tipi o quelle razze meno _adatte alla generazione della specie. Quelle razze, quei tipi genetici che per tare, disturbi, si trovano tremendg mente ostacolati alla generazione di essere spiritualmente me!! talmente, fisicamente adatti alla loro missione.

. Veniamo così a vedere il funz·ionamento di quella che si chiama la vecchiaia della specie. Le razze e le speci mano a mano che invecchiano isteriliscono, così come l'individuo ste~ so. Quando· una specie o una razza giunge alla vecchiaia fisio­logica, questa specie o razza diventa sempre più sterile,e qu_Q .sta è· una forto.la di difesa· della natura. Nella giovinezza della razzà·si ha una sovrabbondanza della generazione.

Gradualmente dobbiamo vedere alcune razze (latine,· cel­te) la cui decadenza genetica non è dovuta tanto al disordi~e mo~ale, quanto effettivamente a un invecchiamento della razza che è portato da due cose: vi è una vecchiaia fisiologic'a pari a quella d·egli individui cioè wia razza che si è chiusa in sè~ ha esaurito ne_l giro di molte generazioni il "fuoco terrestre" il fuoco della vita e vi è un altro tipo di invecchiamento cire mano a mano che la razza nel ciclo compie ed esprime sè stessa, viene a spogliarsi sempre più degli a.ristai, (elementi miglio­ri), e viene a costituire sempre più scarti di lavorazione.

Si spoglia degli aristoi in quanto che questi passano a razze più elevate, fin che ad un certo punto questa razza si· tro,va ad essere un vaso che ·non può più conte:nere il liquore

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per cui è stato formato.

D'• - Come conclusione dell'ultima lezione tu dici: "Dal­.. ,.

1 'esame della vita entro-a.terina. abbiamo :realizzato la cono scenza dei primi tre personaggi del corteo,·e con la nascita del fet·9 abbiamo individuato il quarto· personaggio: "la madre di fam·i.gl:l.~". ·Questi quattro personaggi sono, mi pare,indivi ­duati in quattro dei sette ciacra o cervelli dell'uomo, però pure gli altri tre sono legati e.gli altri tre cervelli o eia ­era. Ora io ti chiedo, nel bimbo che nasce,come in ciascuno di noi, ci sono già fisicamente tutti e sette i cervelli vero? E' una nostra minore capacità o attitudine che fa si che i tre cervelli superiori possano · tacere tutta la vita? Questo ti chiedo perchè finora ci hai parlato pochissimo dei tre perso~ gi del corteo attinenti a questi tre ultimi cervelli.

R. - Effettivamente l'uomo nasce con tutti i suoi sette ciacra a posto, ma l'uomo potenzia la sua anima nei quattro ciacra, cioè l'uomo volontariamente si colloca nel sensorio collocandosi nel sensorio è logico che egli non potenzia gli alt·ri ·tre ciacra, però, pur non potenziandoli., è dal funziona ­mento di questi ultimi tre cervelli che egli riceverà la sua possibilità di vita·, anche per vivere la .più modesta delle vi­te vegetative; sarebbe impossibile infatti realizzarla senza l'ausilio dei tre ciacra superiori, cioè senza l'ausilio del­1' "ufficiale 11

, dell 1 "industriale" e del "sacerdote" che sono a.E_ punto il 5°, 6° e 7° personaggio del corteo.

Ora, mentre l'uomo sente potentemente nella sua vita la influenza dei quattro ciacra inferiori, crede di non sentire altrettanto potentemente l'influenza dei tre ciacra superiori. In realtà così non è.

Cercate di vedere cosa sarebbe la vit::_ affettiva senza l'intervento dell'ufficiale? L'ufficiale ha una funzione coor­dinatrice, ed è questa funzione che regola la vostra vita affet tiva. Tutta l'affettività di un essere umano segue una gerarchia Non si ama la madre come si ama la moglie, non si ama la sorel­la come si ama l'amica. Il sentimento è in sè stesso disordina­to. Il sentimento, (la "madre di famiglia" in altri termini) si preoccupa di una sola cosa, di sentire, e sentire fortemente. O gnf qual volta "l'ufficiale" non funziona noi abbiamo un disor­dine affettivo, oppure abbiamo un'introversione dell'affetto cioè noi non possiamo amare altri che noi stessi, ed abbiamo al lora l'esasperazione dell'egoismo• Tutto quello che è affetto ­disordinato implica regolarmente un trionfo delle:, madre di fami glia non controllata e non dominata dall ' 11 ufficiale".

Ora, mentre le affettività guidate dal 5° oorpo (dall'uf ficiale) seguono una gerarchia e danno un senso· di equilibrio e di pace piena e possono portare l'individuo a estrinsecarsi fuo ri di sè; (1 'altruismo più puro· è guidato appunto dall'ufficiale), ~ueste manifestazioni affettive si traducono invece in un a.more disordinato; in un senso di gelosia o di spaventevole egoismo in assenza di qu.esta· gùida coordinatrice ed è per pigrizia. ( ec­

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co perchè la pigrizia è duramente bollata), per una pigrizia dell'anima. ad usoi:re dalla comoda falsa riga della vita cellu.y· lare che non si potenzia questo 5° corpo.

Per questo che io definisco gli esseri che si trovano ~ questa condizione: "non nati"; vi rendete conto che questi es• seri non sono veri "nati"?

Tutte le razze, tutti gli uomini hanno i sette ciacra , hanno cioè i sette cervelli, che sono appunto il centro geneti co o cervello pubico, il centro addomico·o plesso solare, il cent~o tiroideo, il centro e~cefalico, il centro del principa­le ~i~~ema co9rdinatorio nervoso, che si trova all'incirca al­1 'alt·ezza. delle glandole surrenali, e il centro ipertiroideo.

Ora, nel successivo svilupparsi d·ell 'embrione in feto , si ha. un successivo svilupparsi..di questi- centri che vengono a cos.tituire come tante tappe che la vita percorre e in cui si fissa per costruire, gli organi corrispondenti.

Col nascere, il .neonato viene immes.so completamente nel morido della sensorietà, cioè_~l bamb~no è tutto in ciò che sen te.Le ~ensazioni del bambino sono molto semplici; il b.§Ullbino serite caldo e sente freddo, egli è tutto negli stimoli cutanei

Si potrebbe dire che nel primo mese di vita tutto il ce~ vello sensorio è dato dall'intero derma che avvolge il bambino. Solo proseguendo nel cammino della vita verrà ad esprimersi·tr.. centri.più interni e successivamente la sensorietà verrà gra ­dualmente ritirandosi dal derma per localizzarsi in alcune pa­pille, particolarmente la papilla del tatto, localizzate nei ­polpastrelli delle dita.

Ora quello che è più difficile a far comprendere è que­sto: dall'istante della nascita alla chiusura delle fontanelle, l'anima del bambino, (quella che noi abbiamo seguita fin qui e individuata in questo complesso di passionalità e di autoco scienza anche di suggestione e imposizione dell'ambiente) ~ è intieramente chiusa nel corpo del bambino, o meglio ancora, !!,On è. adatt'ata alla statura del bambino. Si ha il corpo di un fanciullino di un anno, ma si ha l'anima di· un centenario.Quan do si dice che ai fanciulli si deve la massima reverenza, -qu~­

sta massima reverenza non è tanto dovuta al fanciullo, come al 1 'anima incubante il fanciullo. Uno dei pwiti più scabrosi è questo: il bambino può essere "scandali_?.izato" ·Ora perchè e co­me può essere scandalizzato il bambino? Prendiamo le dure paro le del .O.risto nel vangelo: "guai a chi di voi scandalizzerà u­no di questi miei . ·piccoli, meglio sarebbe per lui o non ess~ ~e mai nato", o che appena nato gli avessero appesa una macina al. collò .... " credo che siano le parole più dure che Cristo ab­bia mai pronunciato.

Non possiamo nè dobbiamo ritenere che il Cri.sto fosse un puritano, Egli era un puro, ma non un puritano, tutta la sua vita testimonia chiaramente che Lui non era un puritano,

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pur tuttavia proprio contro quelli che danno ~andalo Egli si scaglia. Il termine scanda, ·vuole dire "materia" o meglio anc.Q. ra "condensare in materia". Cerchiamo di comprendere questo a$. spetto; abbiamo visto il' bambino-fino alla chiusura delle fonta nelle non essere un bambino; è bambino il corpo, ma l'anima col legata a questo corpo è un'anima adulta; questianima è sulla SQ glia del mondo, potrà entrare in questo mondo in tutto lo splen dore della sua essenza spirituale, o potrà entrare in questo mondo così densamente appesantita di materia da appesantire la stessa carne nella quale si investe.

Se di fronte a un bambino noi pronunciamo qualche paro­la che non deve essere pronunciata o compiamo· qualche gesto che non deve essere compiuto, noi veniàmo ad operare una suggestio n~~P.!a l'anima incubante, veniamo a immettere un malo deside rio: il desiderio di sper.imentare quella cosa che la materia ­lizzerà e l'appesantirà.

Il cervello fisico dei bambini non può afferrare queste cose, ma appunto perchè non può afferrarle non può difendersi.

Ecco quindi che una parola, un gesto, un semplice malo pensiero può influire, per tutta la vita, sulla creatura che lo riceve e che non può difendersi perchè solo il cervello fi­sico sviluppato potrà filtrare e far barrierà tarito è vero che puoi scandalizzare il bambino e l'adulto .che vive in semplici­tà, ma non puoi ·scandali~zar~ lo scaltro; tu puoi mettere una buona o cattiva impressione solo sul plasmabile su colui· che non ha ancora avuto nessuna impressione.

Gli antichi hanno sempre d~tto che ai fanciulli si deve la massima reverenza: questa massima reverenza si deve all '.ani ma che non è ancora informata perchè può ric.ettare una plasma­zione, uno stampaggio che avrà su tutta la sua vita futura una grandissima importanza.

D'altra parte la scienza della dienétioa sta ap;pun.to a testimoniare come : impressioni add·irittura uterine possono ac oompagnare l'essere per tutta la vita, creando questo più ohe quel complesso in una creatura · .umana.

D. - Allora la situazione di famiglie intere che vivono in una sola stanza ••. con una promisquità continuamente causa di •.• scandalo è deleteria!

R. - E' qualche cosa di spaventoso, è un vero seminaio di futuri pazzi, delinquenti e criminali.

Piccoli urti che in un ambiente più grande si elimine ­rebbero immediatamente con la. facil.i tà dell.' isolazione, in certe camere soprapopolate si traducono in uno stato di continua i~ ritazione e di litigi interminabili. E' indisp,ensabile aver pos sibilità di allontanarsi dal contatto di pelle ·del nostro pros simo (anche se questo nostro prossimo ·è nostra madre o figlia) perchè ciò permette un ricupero delle nostre facoltà,che in un

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certo qual modo ci sono violentate dalla vicinanza fisj_ca del­1 "'e.1 tro essere.

L'essere che si trova depauperato della sua porzione e­terica, diventa irritabile, ecco quindi 1 1 azione disastrosa del l'ambiente promiscuo sopra masse giovanili.

Solo nella separazione di spazio ognuno può avvolgersi nella sua aura eterica e può separa~e l'aura eterica sua da quella del vicino.

Non mi metto a fare :t:.. demagogo, ma certamente che gli umani, prima ancora di veder risolto il problema del pane,abbi sognano del problema dell'alloggio, perchè se è vero che si

·può benissimo vivere in tende e· ·capanne di frasche, non si può però vivere in un alveare.

Proseguiamo nello studio della funzionalità dei 7 pers.Q. naggi del corteo; dal primo al terzo anno il bambino è abbandQ nato alla "-~adre di__j'~miglia" al compirsi del terzo anno "l 'uf ficiale" prende il sopravvento: i movimenti, le tendenze,i ca­pricci del bambino, non sono allora pii\ caotici e disordinati, non si tratta ancora di mostrare tendenze particolari, si trat ta semplicemente di porre ordineQ Fino al terzo anno il bambi­no esplode in caprj_cci ~ in furori che non hanno al tra ragione di essere se non quella di sfogare un quantitativo energetico residuo, dal compiersi del terzo anno questi capricci hermo in vece una ragione definìta: tma contrarj_età, U..'Yl desiderio; os ­sia. il bambino di un anno l7.Y.'J.. erà e strillerà perchè avrà delle energie da consuma~e; il bambino di tre anni urlerà perchè a ­vrà una ragione di urlare, ma q_uesta ragione è già 1 'nfficiale che la stabiliscer.

l?er il bambino di un e_.nr..o, la- madre j la balia, o la bo! tiglia del bibero::.-::., sono ln stessa identica cosa, perchè per il bambino fino a un anno -tutta 18 vita è una vita vegE?_tativaz il bambino di. trl anni invr.;ce avra già la sua amicizia, la sua preferenza, e questa amic:.s:..a non si svolgerà soltanto verso la madre o la balia o chi ha cu:ra di lui, ma verso quel parti­colare giocattolo o colore, avrà la predilezione per quel dato angolo della c2,sa o per quella data camera; è già la capacità di libera scelta Bd è soprattutto già la _g_~pacità di co~~~ina­zione e di sensazj_one che incominciano ad affermarsi in una forma d'idea è l'insieme dell'io sono, che si rivela con l'in! zio della vita ti~9idea (o quinto corpQ.)

Entro i sette anni nel bambino si ha la manifestazione dell' 11 ufficiale", dell 1 11 i.!i.dt?-st:riale 0 e del 11 sace:rdote" o Parle­remo di ciò nelle prossime lezio~i ~osso però darne un ridimen to fin ·d'ora dicendo che a:ppun·to verso il sesto e settimo anno nel bambino incomincia a rivelarsi un senso religioso, e anche l'amore per la fantasia e per le favole, e in fondo la religiQ ne non è niente altro che una bella favola che ognuno sogna.

Il termine religione dovrebbe venire da "rilegare 11 do­

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vrebbe essere "ciò che rilega l'anima al prinoipio divino",qu~ sto dovrebbe esserà, nel più alto e puro concetto, la religio­ne. Ma 1· 1 uomo non ha affatto questo concetto; il suo concetto religioso è sempre legato a un concetto di fantasia; cosi lega il concetto liturgico ocn la cerimonia nei vari templi, e so ­prat·~utto incomincia a fa,ntasticars St;..gli Dei buo...1.i e cattivi, sulle forze buone e cattive.

E' facile collcgara il concetto di fata e di gnomo con l'angelo e il diavolo e creare la favoJa bella e alla favola bella il bambino sempre s 'interesca ... e •.• anche "la messia­de" è la favole bella dell 1 umanità!

Fine qui~ta lezione

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VI""' Lezione

Dividerò il mio argomento di oggi in due parti e in qu~ sta prima parte parlerò del matrimonio, in relazione al nasci­turo.

In tutti i tempi, sotto tutte le latitudini e in tutte le religioni si è dato una particolare importanza al rito ma ­trimoniale; in un primo tempo, sotto tutti i climi e in tutte le religioni si è particolarmente distinto il matrimonio in tre forme e cioè: un matrimonio di ~atto; un matrimonio di contrat­to e un matrimonio indissolubile chiamato il vero coniugio: la vera coniugazione.

In principio gli uomini rapivano le spose, di poi gli u.omini le compravano e man mano che l'umanità progredì nella conoscènza e nell'evoluzione si giunse al concetto del matrimo nio sacro, ·al. concetto sacramentale del matrimonio.

. Il primo tempo corrispose alla necessità dell 11 i te et g.§_ nerate" cioè alla neo essità di propagare per tutta la terr_a e in qualsiasi maniera, non importa com.e, gli uomini; la necessi tà cioè della frantwnazione dell'Uomo, e allora il maschio eb­be come sacro dovere di incingere di sè il più gran numero di femmine.

In alcune plaghe dell'Africa Equatoriale vi sono ancora delle tribù che non possono avere uno stregone se questi non dimostra con testimonianze, che ha inciso di sè cento vergini, cioè che ha fatto partorire cento donne. pure.

La capacità genetica è stata ai primordi considerata la sola cosa necessaria; non era tanto necessario vivere qu~nto generare, bisognava occupare tutta la terra e perciò non vi e­ra altra cosa a fare se non rendere feconde tutte le donne.

A q,uesto primo concetto risale l'orrore e lo sgomento della sterilità. ·

In antiche tribù, e anche oggi in molte_ zone equatoria­li dell'isola di Giava, nella Georgia, nell'Iran e nella Persia la sterlità è considerata come un'onta, una vergogna, una mal§. dizione.

In un secondo tempo, dicemmo l'uomo comperò la spose., e alla generazione caotica subentrò la necessità di una organiz­zazione; allora solo coloro che potevano dimostrare di avere una maggior furberia o una maggior ricchezza, ebbero il dirit~ to di moltiplicarsi e di esprimersi. I più ricchi ebbero più donne, donne che essi non rubavano più ma compravano; e questo è il concetto della poligamia mussulmana. Questo concetto cor­risp.ondeva ad un instaurarsi del "clan", della tribù, dove sol tanto coloro che erano maggiori per censo e merito avevano il diritto di esprimere se stessi e quindi generare.

I più forti scelsero le più belle, i più ricchi e i più

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potenti ebbero le più gentili e le più graziose e si ebbe così una generazione superiore.

E' forse dal momento in cui l'uomo incomincia a compra­re la sposa che possiamo dire che inizia la civiltà. E' dai più forti con le più belle, dai possenti con le più gentili che nacquero elementi scelti.

Eccoci così al terzo tempo, al tempo del matrimonio sa~ cramentale al tempo dell'indissolubile unione. Roma ebbe tutti e tre i modi del coniugio; Roma ammise il coniugio per furto, per compra e per "confarreatio" cioè per farina e sale. I pri­mi romani rubarono le loro donne, le Sabine; i più poveri tra i romani risolsero di rubare le vicine di casa. Questo coniu ­gio venne considerato sotto tutti gli aspetti "matrimonio".

Il secondo coniugio avvenne per contratto: l'uomo mett~ va una moneta d'oro con la mano sinistra nella mano della don­na e questa con la destra metteva una moneta nella mano dello uomo. Anche questo venne considerato matrimonio; però come il matrimonio per furto venne considerato dissolubile. Solo il ter zo matrimonio venne considerato indissolubile.

Nel primo caso 1o sposo rubava la sposa, convivevano ig sieme e quand-o ne avevano abbastanza si separavano. Nel secon­do caso l'uomo comprava la donna ed era comprato dalla stessa, convivevano insieme un certo numero d'anni e poi quando si se­paravano, dividevano i beni ohe insieme si erano procacciati.

Nel terzo caso il rito era più complicato. L'uomo e la donna si sposavano dinnazi agli dei. Il mattino delle nozze la sposa avvolta in un velo di porpora veniva presa dalla casa m~ terna dagli amici dello sposo e senza che toccasse terra veni­va portata a braccia al tempio di Giove. Là veniva loro offer­ta_ una focaccia che il marito infrangeva; ne mangiavano un pe~ zetto ciascuno e il resto veniva buttato sul fuoco sacrificale. Così erano dichiarati uniti per la vita e oltre la vita,nelco~ po e nell'anima, per il bene e per il male, al di là della vi-_ ta e della morte~ era il matrimonio indissolubile ed è di que­sto matrimonio che voglio parlare ai fini di lumeggiare il re­sto dell'argomento.

Nel primo e nel secondo matrimonio 1 l'amore non veniva preso in seria considerazione: Cupidine e Imeneo erano invoca­ti,ma Eros era invocato solo dal Flamine di Giove. In coloro che si erano sposati per ratto e per compera erano solo i cor­pi cho si cercavano, che si riunivano e si disgiungevano. Nel terzo caso la cosa cambiava. Eros e Psiche si cercavano attra­verso il matrimonio; non erano la femmina e il maschio che si univano, ma l'uomo e la donna7 ed è questo che ci interessa. Intanto, sempre secondo gli antichissimi codici romani, non po tevano adire i supremi gradi del sacerdozio, del consolato e del tribunato coloro che non nascevano de genitori confarreati. I figli nati da.matrimonio per ratto o per compera erano consi

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derati spuri a tutti gli effetti civili, gli altri invece,era­no idonei ai più sublimi gradi. Ancora oggi la chiesa non per­mette di adire i gradi·supremi del sacerdozio un soggetto spu­rio; Leonardo da Vinci non potè esser prete perchè bastardo.

E' abbastanza interessante da considerare il fatto che i figli nati da matrimonio per ratto e per coµipera erano censi derati legittimissimi a tutti gli effetti legali? La divisio­ne dell'asse ereditario era normale, ma come ripeto non poteva no adire i gradi supremi del sacerdozio e della società,men ­tre gli altri lo potevano.

D. - Marco Tullio Cicerone però fu console malgrado la nascita illegittima••.

· R. '."'.".Marco Tullio Cicerone non fu mai console, ma fece ···invece parte del consiglio dei consoli, pe~chè il· consolato e­ra dato come sacramento dai ~- sommi sacerdoti. Egli fu console ad "inter" cioè in un periodo intermedio in cui non vi erano consoli regolarmente investiti.

Gli antichi davano al concetto di. "matrimonio sg,crame.:.~ tale" una importanza spirituale che non è più. oggio Ora in tut ti i paesi ave vige il divorzio,il matrimonio:si può ·dire· che è

· quello per compera o per ratto perchè 1·r unione fra i due ooniB; gi non è completa ed assoluta. Essi non si fondono: la signora

.Tizio pur sposando ·il signor Sempron'io rimane sempre la signo­.. ra Tizio; ognuno rimane sempre chiuso nel suo proprio involucro eterico, cioè nell'ovoide che li avvolge, mentre che nel m~tri

,monio sacram·entale· questo non accade, perchè l'uomo e la donna diventano non .solo. una sola carne, ma si fondono in un essere solo. Di qui la rassomiglianza che i due cqniugi acquistano con l'andar del tempo, di qui a volte la morte contemporanea di due coniugi.

In queste fusioni di due ovoidi eterici' in modo da formar ne uno solo, un'enorme massa eterica rimane a disposizione del futuro nas eente.

Poichè la massa eterica di ogni individuo è generalmente , superiore al suo fabbisogno; mettendo insieme la massa eterica maschile con quella femminile abbiamo il risultato di una mas­sa eterica eccedente supe:r-iore di cui si' avvale il nascituro il quale si trova sin dai primi istanti potentemente aiutato e SQ stenuto nella.plasmazione del suo corpo fisico da questa quan­tità eterica di cui dispone; e il figlio di due confarreati sa rà il pih possibile normale. · · ­

Gli ispirati da Dio, i Mosè, gli Stalin non interessavE no gli antichi romani; a loro interessavano i tribuni, i censo li normali sotto tutti gli aspetti, cioè gli esseri quadrati, e·quilibrati, non suggestionabili; gli. esseri che facessero del la legge l'essenza della loro vita e della loro attività perchè solo con la legge e la parola della legge Roma ·potè mantenere l'impero sulle leggi. Roma non voleva esseri atti a ricevere l'insufflazione dello spirito, esseri ·eccessivamente religiosi

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esseri eccezionali. A Roma erano necessari dei diaconi, degli ostiari.·

Nel matrimonio confarrea.tio o sacramentale, si ha la mas sima possibilità della generazione dell'uomo non santo nè dia­volo, ma si dell'uomo accessibile appunto a quella tale influen za della società e della religione, senza essere eretico, senza essere fantasioso o rivoluzionario. Qualsiasi società umana ha tntte le possibilità di fondaxsi sopra la ra.gione ma non mai s~ pra l'eresia. L'importanza del matrimonio sacramentale in tutte le reJ.igioni è considerata sopra·::;tutto a questo fine: far nasc..§_ re cioè una certa quantità di uomini normali ed equilibrati,at­ti a mantenere la società in quello stato di lenta, ma continua evoluzione. Naturalmente in antico coloro che celebravano il m~ trimonio sacram.en~ale sapevano a priori che si univano a questo scopo per genera:tte dei "civis 11 • Il loro scopo Sllperava l'attra­zione del senso, del sesso, del piacere e della passione,ma si identificava in una visione religiosa della società •

. Se due persone della stessa idea si uniscono per genera­re un essere che sia sostegno della loro idea e non un pionie ­re, non un eretico, il generato sarà w1 uomo di equilibrio nor­m~le; ciò avviene sempre quando non vi è urto e contrasto fra moglie e marito.

In Russia,settandue anni fa, in un piccolo sperduto vil­laggio della Georgia, (da un matrimonio confarreatio solo sino ad un certo punto) da una don~a afflitta di epilessia ed estre­mamente mistica e da un uomo robusto energico contadino, nasce­va colui oggi conosciuto come Stalin e che fu il prototipo del dittatore e che unì al misticismo della madre il quadrato equi­librio del padre.

Un centin~io d'anni fa si univano in matrimonio un conte e una contessa provenienti dalla stessa classe sociale, aventi le stesse finalità, le stesse idealità, la stessa religione. E dalconte e dalla contessa di Bisma:~ck nacque il grande Bismarck, l'uomo quadrato, senza sentimenti, ma non senza sensibilità.

Tutta la vita di Bismarck, non solo è 1ma vita di uomo normale, ma è uno sforzo per porta.re i popoli ad una normalità. Vedete il gioco del matrimonio confarreatio e non confarreatio? Perchè non basta adire il sacramento se l'uno e ltaltro coniu ­ge non sono della stessa idea, della stessa tendenza dello ste~. so spirito; adire il sacramento del mstrimonio, non essendo en­trambi della stessa linea di pensiero muta il matrimonio sacra­mentale in un matrimonio di contratto o di furto in cui i due coniugi saranno sempre i signori X o Y, ma mai marito e moglie.

Ognuno rimarrà sempre chiuso gelosamente nel proprio in­volucro, il nascituro ruberà dall'uno e dall'altro la massa et~ rica, ma non avrà mai · .una massa eterica compatta ed omogenea a sua dispo~izione; difficilmente nascerà u...~ normale, potrà inv~ ce nascere un santo o un pioniere. E' logico che l'uomo e ladOQ

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na unendosi in matrimonio si chiedano che cosa vogliono mette­re al mon]o: se un pazzo, un criminale o un genio.

Grandissimo errore è quello di dire: "anche se non abb­biamo le stesse idee mi sposo lo stesso tanto finirà poi col fare qu.ello ohe voglio io".

D'altra parte il detto "donne e buoi dei paesi tuoi" ha la sua ragione di essere; almeno in.quanto a superstizioni la donna del tuo paese la penserà come te~ Se esci dal tuo paese non c'è altro da fare che portare tua moglie nel tuo piano meu tale o portare te sul ·suo piano mentale. Questo è molto impor­tante perchè da questo potrà esprimersi nel mondo una classe di esseri normali, sereni, sani, moralmente buoni, oppure si de terminerà una classe d'angosciati e di isterici. Lteducazione dei figli deve cominciare dai genitori i quali prima di unirsi, prima di conoscersi (biblicamente),devono proporsi quello che vogliono fare. Ed ora vediamo come si presenta la scena di co­lui che deve nascere.

Se voi vi mettete davanti allo specchio, vi vedete, ma cosa vedete? un corpo con una testa, due braccia, dei capelli biondi o bruni, oppure nessun capello e lì si fermerà la vo stra visione. Ma credete· proprio che lo spirito veda una te­sta bionda, bruna o calva, due gambe, due braccia o un tronco? No, egli vede una luce viva.mente colorata come certe luci dei fuochi artificiali. Accanto a questa luce vivamente colorata ce ne può essere un'altra pure vivamente colorata e queste lu­ci possono offrire un contrasto o una sfumatura. Allo spirito incubante può piacere, vuoi il contrasto, vuoi la sfumatura,ma il risultato a seconda della scelta sarà diverso •.

Davanti a me ad esempio si drizza una colonna bianca ed una azzurra, una nera ed una rossa. Le due tinte dei due grup­pi si contrastano in modo ben diverso ·ed io posso trovare que­sto contrasto simpatico, piacevole e lasciarmi attrarre. Però sbaglio, perchè io riceverò due impulsi: una parte di me ten ·~

derà ad una via, e l'altra parte tenderà ad una via diametral­mente opposta; elementi questi per fare u.n santo o un delin suente 1 ma non mai per fare un essere normale.

Se davanti a me avrò invece una colonna bianca ed una della sfumatura del bianco, combinazione indubbiamente meno e~

citante della precedente, e mi immergo in queste due colonne , io sarò u.n essere normale.

L'anima incubante non fa queste sottili distinzioni,es­sa può essere attratta dai contrasti più violenti e da questi potrà trarre elementi di evoluzione o di involuzione. Madonna Pica, la madre di Frante Francesco, si ergeva come una colonna di puro argento e Pietro.Bernardone come una colonna color la­pislazzuli: da questo magnifico contrasto nascerà il ~overello. di. Dio. E gli stessi elementi che hanno formato frate France ­sco formeranno più tardi Adolfo Hitl~r. Il misticismo portato all'esasperazione di frate Francesco si manifesta con la rinun

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eia totale, non cosi fu per Hitler; egli ebbe le stesse possi­bilità, la stessa volontà di poteza, ma l'uno volta interior ­mente e l'altro esteriormente.

Accanto ad una donna tutta volontà di preghiera vi era un uomo quadrato, deciso. Risultato:· Hi~ler, frate Francesco. Le circostanze esterne naturalmente hanno la loro influenza , gli s.pir.iti più eg,uilibrati, più consci di sè: saranno meno at tratti ~al cgntrasto e più attratti dalle sfumature. Coloro che sono amanti delle emozioni tenderanno ai contrasti, quelli che amano la normalità alle sfumature. Il matrimonio non con.­farreatio dà l'incarnazione a spiriti emotivi e amanti il con­trasto. La sola cerimonia esteriore d~l matrimonio ha poc~ im­portanza, infatti oggi non c'è libertà di scelta, ma si reali~ zano ugualmente tre forme di matrimonio anche se esteriormente avviene solo sempre il rito sacramentale della terza forma.

Conclusa questa· prima parte vorrei venire alla seconda; vi sembrerà che torni indietro, ma per andare avanti è necess~ rio a volte tornare indietro. Quando A. e z. si sono uniti per generare un figlio che cosa è successo?

Vorrei che foste dotati di una seconda vista per vedere quanto succede. Permettetemi di farvene una descTizione,appa ­rentemente fantastica, ma invece reale. Il globo terracqueo con i suoi due miliardi di uomini avvolti nella loro massa et~ rica fino all'altezza di circa un metro dalla testa, ha poi u­na fascia nella quale vagano diverse "idee-formeu, desideri , pensieri, speranze, tutto ciò che gli uomini hanno creduto,so­gnato, voluto, tutto il bene e tutto il male. Quà e là alcuni punti luminosi: i quid spirituali che si dibattono in questa cerchia. Vediamo che cosa,succede e facciamo tre esempi.

Primo: due ovoidi eterici si incontrano, emettono un fa scio di luce: un quid spi~ituale scende allora ad aumentare que sta luce"

Secondo: altri due ovoidi si incontrano, esplodono, una scintilla spirituale viene captata da questa esplosione.:

Terzo: si ha una polarizzazione, scintille vaganti. ven­gono attratte e incapsulate. Il connubio agisce così~ il primo stadio corrisponde al matrimonio confarreatio; il secondo al matrimonio per compera; il terzo per furto. Solo nel primo ca~ so si ha una volontaria rinascita, negli altri due casi una reincarnazione di principi animici. Lo spirito incubante non è affine, ma pur tuttavia è attratto dagli ovoidi e allora si hanno i fiori che nascono dal fango, le gemme che si raccolgo­no nel limo. Adesso cerchiamo di ved€re un caso eccezionalissi mo. Nella fascia che avvolge il mondo vagano queste luci e in questa marea vagano pure pensieri, forme, idee.

Mettiamo che a queste luci giallastre da .qualche parte dell'infinito si avvicini una luce azzurra e mettendosi. accan­to la spiga in una data direzione e la faccia incontrare la fa­

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scia di luce. Si avrà allora l'esplosione atomica, si avrà la ··polarizzazione e nascerà sulla terra un maestro, o un fanati ­

co, o un criminale. Qualche volta ad una fiemmella giallastra si accosta una fiammella azzurra che spinge verso questa più che verso quella decisione: ecco che ad un certo quid spiritua le viene imposta una missione, un compito.

Maometto I 0 ,.Mosè, Leonardo da Vinci, Hitler, Stalin Mussolini, sorsero perchè lo spiri~o di razza ha bisogno d~ un determinato momento di un uomo disposto a sacrificarsi e spin­ge quell'individuo ad assumersi quella responsabilità.

Negli altri casi vi è un fascio di luce che attira scig tille con relativa esplosione atomica cioè si ha l'attrazione per sintonia.

Queste luci azzurre che in teosofia sono i guardiani della soglia, sono invece le forme determinanti degli spiriti che guidano i destini ·dei popoli e che abbisognando dispongono degli errori degli accoppiamenti umani per portare questa più che quella manifestazione sulla terra. Se oggi, per una folle ipotesi, tutti fossero decisi a coniugarsi per farina e pane , nascerebbero solo esseri equilìbrati. Nel giro, di una sola ge­nerazione scomparirebbero tutte le guerre, gli urti, le passiQ ni perchè questi uomini saggi, equilibrati e normali pensereb­bero che è inutile uccidersi, di conseguenza si avrebbe un al­leggerimento eterico e si vedrebbe comparire il figlio dell'uQ mo.

Io vi parlo in grazia di un'anormalità, ma se la mia· P§ rola potrà avere effetto sul futuro sarà quella di portare al­la normalità. Naturalmente l'uomo avrà un mondo migliore in r~ lazione alle passiqni che riuscirà a sopprimere in se stesso.

Qesù di Nazareth è la normalità. Difatti Gesù di Naza ­reth è un uomo talmente normale da essere antipatico, è un uo­mo che scherza con i cani, che mangia, dorme come tutti gli al tri, che chiacchiera volentieri con le meretrici, che .non ha figli, non ha figli perchè non aveva raggiunto, al momento del la sua morte, i quarant'anni, l'età piena che secondo la rego­la essenica permetteva di accedere al matrimonio.

Gesù, esseno~ non poteva aver avuto accostamento alcuno e non l'avrebbe potuto avere sino ai quarant'anni. Per la for­ma essenica i quarant'anni è l'età sacerdotale e se Gesù si fo~ se sposato prima non sarebbe stato in grado di compiere il ma­trimonio confarreatio.

Soltanto imitando la vita di Gesù è possibile distrugg~ re questa fascia Devanica sede della vita animica dell'al di là.

o ·o o o o

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Sunto stenoscritto sulle domande e risposte inerenti le prece­

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denti lezioni.

D. - Come si spiega che nei primi tre mesi di gravidan­za la donna accusa sovente i così detti fenomeni simpatici che tanto la disturbano cioè nausee, vomiti, sciallarea. Questo fatto è dovuto unicamente ad intolleranza dei veleni tossici emananti dall'embrione, oppure vi è una lotta di sopraffazione fra questi due esseri? Fra l'anima della madre che vuole scac­ciare quella del figlio e quella del figlio che vuole incubare quella.della madre?

R. - Si, l'embrione emette sostanze tossiche, però vor­rei fare una piccola distinzione fra tossico e velenoso. Alcu­ne emanazioni glandolari possono essere tossiche, il morso del le vipere è velenoso, il veleno è un elemento nocivo portato al grado di perfezione per cui iniettato in un altro o'rganismo può produrre fenomeni mortali. Il tossico è l'elemento talora attivo e nocivo ma non essendo portato alla perfezione produce sull'organismo solo effetti di disturbo.

·11 sudore rientrato è tossico come lo è la collera e C.Q. me qualunque altra passione, come la paura che -produce scari­che di adrenalina, (usata per contro in medicina come un ener­getico per ridare la pulsazione ad un cuore momentaneamente i!!!_ mobilizzato). L'embrione emette dunque sostanze tossiche, ma non velenose, ma· a proposito è l'embrione che emette queste S.Q. stanze o :provoca nel funzionamento' delle glandole della madre l'emissione di sostanze tossiche? Il noto endocrinologo prof. Nicola Pende ritiene che il feto provochi una emissione di to~ sici delle glandole della madre; i tossici quindi sono provoca ti ma non emessi dal feto, e ciò è importante perchè se i tos­sici vengono emessi dal fe.to non c'è nulla da fare, mentre in­vsce c'è molto da fare se questi tossici dipendono da una pro­duzione anormale· delle glandole a funzionamento endocrino del­la madre.

A noi non interessa la questione scientifica, ma c'int~ ressa un'altro aspetto. Perchè il feto provoca queste reazio­ni? Vorrei semplicemente farvi osservare come l'animale nello inizio dS"lla gravidanza non lamenti alcun disturbo, contraria­mente alla donna. Questo verrebbe a dimostrare come l'azione tossica dei prodotti glandolari non dipenda ·dal feto ma piuttg_ sto dallo stato d'animo materno. Per l'animale che non ha nec­cessariamente la paura o l'ansietà e qualche volta i rimorsi della donna, la generazione è un fatto naturale, mentre che per la donna anche coniugata, la generazione ha finito di diventa­re sempre un fatto anormale.

Allora non accusiamo sempre l'innocente feto di essere immettitore di tossici. La femmina dell'uomo concepisce sempre con paura. Le donne che.non si accorgono di essere in stato di gravidanza superano i primi tre mesi senza subire i fenomeni così detti simpatici o fenomeni di suggestione del simpatico.

I fenomeni tossici ci sono, ma non ci sarebbero se la

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donna non si sapesse in stato interessante o se la donna sapen~ do di essere in questo stato si liberasse dal complesso di col­pa.

La concezione non avrebbe naturalmente disturbi del sim­patico, mentre invece la donna concepisce con il terrore della maledizione biblica, .con 1' idea che nel parto deve attraversa­re gravi sofferenze. A questo ha portato l'economia della rive­lazione biblica. Le tre innocenti parole "partorirai con dolore" sono di Mosè e sono nel vecchio Testamento, nel nuovo non se ne parla, si parla invece di altre cose molto più im~ortanti. Se la donna riescirà a liberarsi dal complesso della maledizione biblica connessa con il parto, si liberer~ dai fenomeni. simpat~ ci.

o o o o o

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D. - Ho letto con molto interessamento la risposta alla d..Q. manda in meri t-o al travaglio del parto. Siccome non ero presen-: te alla lezione, ti ringrazio dei buoni consigli e dei suggeri­menti che mi dai, cercherò di fare tesoro delle tue parole per accogliere con spirito di solenne religiosità la nuova vita,on­de imprimere in quell'anima guanto di meglio è in ciascuno di noi. Però ti faccio presente che anche nel parto normale ci trQ viamo spesso in imprevisti che mettono in repentaglio la vita stessa del neonato, quale giri di cordone attorcigliati nei più svariati modi ostacolandone la progressione, determinando asfi~ sia cianotica e bianca, assorbimento di mucosità e liquido, ma~ canza del primo grido per il quale dobbiamo provvedere con ur ­genza, e allora le nostre facoltà mentali sono rivolte più alla materia che allo spirito. Dopo, abbiamo ancora .la madre che de­ve secondare e anche qui possono insorgere serie complicazioni; ritardato distacco placentare, emorragie ecc. ecc. Penso che SQ lamente dopo aver svolto queste mansioni potremmo veramente ac­cogliere con raccoglimento il neonato insieme ai famigliari e» e.o­sa consigli?

R. - Effettivamente io comprendo l:ostetrica che si tro­va di fronte a dei fatti verso i quali bisogna intervenire imme diatamente, però l'intervento immediato pe~ un fenomeno fisico non deve togliere la serenità spirituale· Il cordone ombelicale.·· attorcigliato al collo, 12. mancanza del ·primo grido porta il gi necologo ad uno stato di eccitazione che non serve che a danneg giare. Se l'ostetrica ed il ginecologo facessero quello che de­vono fare con serenità spirituale, raggiungerebbero al più pre­sto il loro scopo e offrirebbero al neonato quell'ambiente di distensione che in senere influisce .su tutta la sua vita fu­tura. Nel momento che l'ostetrica cerca d~ estrarre il feto o il ginecologo interviene in un.caso grave; l'uno o il due per cento intervengono perchè la donna li suggestiona di paura,pau­

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ra che non deve mai essere in chi è accanto alla partoriente. Nell'utero, nella vagina vi è un essere che deve uscire alla l~ ce, fuori vi è 1 'anima intelligentissima e cosc_ientissima che partecipa al terrore di tutti e che palpita di sgomento, quindi attraverso il dolore di tutti le viene comunicato upo stato di sgomento che si traduce in lei in uno stato di colpa, perchè la anima non può capire che lo sgomento. viene dalla paura di non vivere, poichè lei vive, quindi non potendo concepire ciò, con­cepisce il terrore di aver peccato.

Il peccato originale sono le madri che lo istillano ai neonati. La madre sgomenta, ostacola il ginecologo e spaventa l'ostetrica; l'anima in questo ambiente si chiede: che cosa ho fatto di male? quest'anima che riceve quest'impressione sarà sempre inibita; il bambino vivrà normalmente; ma alla radice c'è il terrore che ha impressionato la sua nascita. L'istante della nascita è importante, questo istante deve essere di somma sere­nità. Quello che fa di Gesù di Nazareth un uomo normale, è sot­to un certo aspetto la normalità di questa nascita.

· Egli nasce tranquillamente in una stalla, ma quanti . di voi desiderano·inconsciamente di potere, come Lui, essere. nati in una stalla senza nessuna assistenza, nascere così come un fiore sboccia, nella suprema necessità, nell'indigenza,da una madre che non può pensare che a una sola cosa, all'essere che mette al mondo, e la cui sofferenza non è che la preoccupazione per l'Essere che deve nascere! Meglio nascere còsì che in una clinica·, circondati da tutti i comodi moderni, perchè è fra qu~ sti che pesa il terrore che si comunica all'anima incubante.

La mia crudeltà è benefica, necessaria anche verso voi stessi, in .certi vostri ·stati spirituali d'angoscia e di comple~ si di colpa.· Riflettete agli errori consumati alla vostra nasci ta: questa impre.ssione di terrore si è impressa in voi, vi ac ·­compagna per tutta la vostra vita. Vorrei ancora fare presente che tutti i popoli primitivi o le classi meno beneficate sono le più aliene da questo senso di colpa e di paura. La montanara che partorisce in mezzo ai pascoli non ha tempo di comunicare all'§ nima incubante la paura che non ha; la cittadina invece vive in un complesso di colpa e lo stato in cui quest'ultima si trova dal punto di vista della natura è logico.

La donna che non partorisce pagherà in un'altra forma;la verginità è sempre pagata cara. Colui o colei che si consacra alla verginità, sappia che questa consacrazione implica un sa ­crificio in un piano alto, che andrà sempre a scapito del cor­po fisico. La legge di natura vuol essere superata in giustizia.

La verginità nell'uomo e nella donna è un'elezione:la ID§

terni tà e la paternità è la norma, la regola, perchè 1 'uomo e la donna sono stati creati per essere padre e madre.

Non è che la donna soffra della gravidanza perchè è co· sciente del suo stato, ma per un complesso di circostanze disug gestione immesse in lei.

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La mucca, la cagna, la cavalla non soffrono perchè non sono suggestionabili e in questo campo sono più intelligenti della donna. In più la donna è più egoista della mucca,della ca gn~, della cavalla, essa pensa a sè non a cib che è ~n l~i,me~ tre che se in quelle bestie vi fosse Un pensiero, sarebbe per ciò che è in loro, non per loro. Fra gli animali vi sono degli stupendi esempi di amor materno e se a volte le madri uccidono i loro piccoli e li abbandonano è perchè sanno di non poterli allevare.

La donna dice: io sono la tale, io corpo fisico, soffro per questo essere che non ho voluto, mentre anticamente la don na accedeva al dovere più che al piacere. Il terrore del parto si supera solo in virtù dell i intelletto d'amore. Preoccupando­si dell'essere ohe nasce e non di noi 9 quello che è il trava ­glio del parto sar2 solo e unicamente il travaglio del parto e rion il martirio del parto.

Anche il marito deve essere il cooperatore della grande opera; la donna scolpisce il marmo e il marito vi imprimere i segni dell'arte. Il coniuge porta alla più ~lta gènerazione la collaborazione di tutte le ore dei nove lunghissimi mesi fino al momento radioso della rivelazione. Il marito che durante la gravidanza della moglie pensa di procurarsi altrove il piacere ~he non trova nella sua sposa, ha una grandissima colpa,non ver so la moglie, ma verso il nascituro e chi continua questo pia­cere fino all'ultimo con la sua sposa ~on si lamenti se nasce­rà un dissoluto o un pervertito.

Il matrimonio non è stato inventato per· il piacere, non per questo inganno della natura, ma per il dovere della gener_§ zione. Il marito e la moglie istante per istante costruiscono 1 'uomo, pensate a ques-Lo ! L'usignolo ha dolcissime canzoni per la.. femmina costretta a · covare;· il lupo va a cacciare per po,t tare la preda alla lupa e vi sono moltissimi altri casi ed è una cosa vergognosa che solo gl~ animali domestici si comporti no male. Questo sublime inga~no, che nello stato primitivo si traduceva in senso di paternità e di difesa, nell'uomo diven­ta un'azione di libero arbitrio.

Il vero uomo automaticamente sarà portato a rifare ver­so la sua femmina quello che belluinamente faceva un tempo, ma in una forma più alta; ed allora non sarà più il maschio,ma il marito cioè l'uomo della donna. Allo sguardo dello spirito non vi è nulla di più meraviglioso dello spettacolo di una coppia che si congiungat nulla d_i più alto di q,uanto si compia nell 1 u tero femminile... essi si piP.gano sopra· questa cellula in evo­1 uzione immettendo la parte migliore di loro. Tradotto questo atto in forma, in colore, d_arebbe lo spettacolo di una dolce luce blanda, più profonda della luce lunare, più tenue della lu ce del sole che si piega su di un bocciolo chiuso e lo scalda dolcement.e. Da simile matrimonio nascono creature elette ed an che il fenomeno parto non si presenta con l'espressione del te,E rore con cui si presenta normalmente. ·

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.Questo è il matrimonio sacramentale e con questa espre~ sione non intendo quello celebrato di fronte al sacerdote,ma consumato fra un uomo e ux1a donna interiormente convinti e de­cisi di co.mpiere la più alta espressione in un nuovo essere , del matrimonio cioè, che non ha apparentemente maggior valore di quello per ratto o per compra.

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TI. - Spesse volte quando il bambino dopo il quarantesi­mo ~iornò di vita comincia a sorridere concede o nega, questa man:~festazione agli stessi famigliari che pur ugualmente lo ci!:_ condano di affettuosità, e via via viene chiaramente manifestaQ tesi in simpatia o antipatia verso le persone che lo circonda­no. E succede pure di manifestare un grande trasporto di affet tuosità verso una persona completamente estranea. Donde provi~ ne questo fenomeno?

R. - E' interessante notare come leggendo la vita di mol ti santi (e fra questi quella della beata Maria Margherita Al§ coque) si notino dai primissimi anni, e qualche volta dai pri­missimi mesi di vita, manifestazioni di simpatia o di antipa ­tia ve:J.."'SO chi li circonda, manifestazioni ohe p.ossono stupire, ma che in realtà ci ricordano cho fra la carne e l'anima corre un enorme divario.

Abbiamo cioè un piccolo bimbo teneramente avvolto nelle fascie sopra cui si distende però un'anima sconosciuta_che può penetrare l'involucro eterico ·di chi la circonda e c6noscere le pecche ed i pregi di ognimo e la realtà della loro sinceri­tà Le manifestazioni ~i sifilpatia e di attrazione non sono ca­Q

suali, ma sono basate realmente sulla conoscenza animica. Si. legge nella vita di Giovanna Chantal, che nei primissimi anni aveva accanto due persone: una molto ruvida, rude, l'altra te­nera o dolce e mentre stava vo.lentieri con quella rude :non st.§: va altrettanto volentieri con quella tenera. Crescendo negli anni, continuò a manifestare la stessa simpatia ed antipatia , ma j.~J.tanto maturavano alcuni fatti che chiarirono per falsa e menti·trice la persona gentile e dolce e sincera la persona ru­de r Queste due sante avevano la chiaroveggenza, e tutti i bam­bini sono nella stessa condizione e possono sentire antipatia per chi li copre di complimenti, simpatia per chi è rude verso di loro ..

Con· la chiusura delle fontanelle il bambino perde lasua chiaroveggenza.

Nel bambino non vi è nè automatismo, nè giudizio, vi è s:..ntonia. Il bambino cioè si mette in sintonia con l'anima che sente verso di sè, innocente.

Ltessere ruvido non farà al bambino nessun male, ma sa­

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rà capace di gettarsi nel fuoco per salvarlo e questo egli lo sente, come pure sente che l'anima melliflua non muoverebbe un dito per togli~rlo dal pericolo. Ma ritorniamo a noi.

Nel momento della nascita, mentre quest'anima batte le ali e si domanda se ha fatto bene o male a lasciarsi incapsula­re, la madre urla non sa il perchè; l'ostetrica da bianca di­venta rossa e si domanda come se la caverà; l'uomo in camice bianco impreca e se la :piglia con l'ostetrica, il padre sviene, e in questa bolgia di proteste stenta a rivelarsi una vita e l'anima che è causa di questa vita riceve naturalmente un com ­plesso di colpa perchè in fondo le proteste si rivolgono contro quest'anima che vuole nascere.

Non ci sono sentimenti teneri verso il bambino, tutti v~ dono solo l'ora di risolvere il loro problema, ognuno è per sè, ma il bambino è di tutti e da tutti riceve l'impressione. E' v~ ro che il lavoro deve essere fatto, ma una cosa è fare quel la­voro in stato spirituale di serenità e di letizia e altro è farlo in stato di orgasmo.

Bisogna comprendere che non è gran cosa che muoia la ere§ tura; l'impressione che possono avere i genitori non conta; una sola cosa deve contare: la necessità di dare tutto l'amore e tutta la tenerezza a chi si affaccia; dopo, non importa se chi~ de la finestra• Ecco perchè mi dilungo in modo particolare sul­1 'argomento.

Se le vibrazioni di cui parliamo tanto leggermente, po­tessero tradursi in espressione fisica, le vedremmo come scudi­sci che si abbattono sulle carni del neonato. Molti ba~bini muo iono prima del :primo grido per lo sgomento che li circonda e che mette in fuga l'anima. C'è ancora un punto da esaminare. Da un paio di generazioni a questa parte, questo senso di angoscia e di colpa vuole troppa difesa e non si nasce più bene. La nasci­ta non è vista come una benedizione, nel migliore dei casi è vi sta come un problema da risolvere, come un fastidio. Mentre an­cora tre generazioni fa esisteva un proverbio "ogni bambine~lo porta il suo cestello" oggi invece i genitori si domandano, co­me allevarlo, come mantenerlo agli studi, e questa loro preocc~ pazione crea uno stato di angoscia che si insinua nell'anima non ancora nata.

E' indispensabile ovviare questo stato di cose se non si vuole portare la società a dei nevropatici o alla pazzia genera le. Quindi ha più importanza come si generano i figli che non come si allevano. Generate serenamente ed avrete dei figli nor­mali, dei figli buoni, l'umanità si equilibrerà e in questo ·e­quilibrio non vi saranno più tutte le punte aguzze dell'egoismo insoddisfatto e i molteplici complessi che cambiano la vita in un inferno.

Ed ora vi rivolgo una domanda: ai vostri vent'anni esi -stevano i problemi che esistono oggi? Perchè? Si risponde: vi ~ rano meno esigenze. Si, ma anche soprattutto meno valorizzazio­

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ne del denaro. L'uomo valeva per l'uomo, non per il conto che aveva in banca, non importava che alloggiasse in dodici locali o in una povera casa, purchè fosse Wl uomo onesto. Oggi no,tu1 to è cambiato. Ma da questo cambiamento è venuta un'angoscia un egocentrismo, una sfiducia generale, l'uomo è diventato lu·,.. po all'uomo, Quarant'anni fa, si viveva di un libro che si leg geva e si rileggeva: la donna passava le sue serate al ricamo, godeva di un ornato o di un disegno, oggi ha bisogno del flirt, del club, dell'incontro geniale o di occuparsi di politica. In conclusione non è che la vita abbia più necessità, che le ne ­cessità siano molto cambiate, è cambiato invece molto il modo di concepire la vita; oggi l'uomo non vive in sè, ma fuori di sè e il rimedio consiste nel rientrare dentro di sè e uscirne il meno possibile.

E' assai meglio fare cinquecento metri a piedi che non cinquecento chilometri in auto, leggere dei buoni libri che non guardare un film alla televisione. Da tutti questi errori nascQ no delle insoddisfazioni e dei complessi che generano l'invidia per la macchina ultimo modello anzichè l'orgoglio di una bi blioteca ben fornita. Ciò che doveva essere il mezzo è diven ­tato il fine.

Nel Medio evo di ferro, nell'imprecato medioevo tene ­broso, la plebe andava nelle chiese dove i maggiori artisti de! l'epoca esprimevano per la gloria di Dio e per la soddisfazio­ne degli uomini quanto di più alto viveva in loro, oggi invece esistono le masse, ed io preferisco il tempo in cui esisteva la plebe che ammirava le opere di Raffaello, di Leonardo da Vin ci alle masse che oggi si interessano unicamente ad un campio­ne di calcio. E badate che il mio spirito non è antisportivo nè antimassista.

In me avvi una fiamma sola che ho eretta per rivendica­· re la vesta individualità. Simili a tutti, uguali a nessuno!In dividui, non cose, oggetti unità, ma esseri coscienti, respon­sabili, fratelli di tutti, dell'ultimo criminale, dello zulù, ma non uguali all'ultimo zulù nè al più alto degli imperatori.

Ognuno in sè, ognuno in tutti! Che la pace sia con voi!

r.s.


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