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Filtro/Interazione

Date post: 07-Jul-2015
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URBAN DESIGN BARBALATO DOCI PICCHI 27.11.13 PROF. GERMANA DE MICHELIS ESERCITAZIONE 2
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URBAN DESIGN

BARBALATODOCI

PICCHI

27.11.13PROF. GERMANA DE MICHELIS

ESERCITAZIONE 2

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FILTRO

LA LUCE FILTRATA DA DIVERSI MATERIALI E FORME

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Componente/organo/funzione, che ha il compito di PU-RIFICARE/SELEZIONARE una materia/fonte d’origine/ingresso, in modo d’avere un prodotto/risposta utile all’utente in modo diretto o in modo indiretto, miglio-

rando la funzione di altri organi/meccanismi. WIKIPEDIA

DISTORSIONE DELLA REALTÀ PURIFICAZIONE SELEZIONEGIOCHI DI LUCE

FILTRO

DEFINIZIONE

CARATTERISTICHE

SORPRESA

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2

HJALLERUBEkko

NEW YORKCaramelSolaryum

COPENAGHENTrylletromler

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EKKO

COSA

DOVE

CHI

QUANDO

COME

PERCHÈ

2012

HJALLERUBDenmark

THILO FRANK

Ekko è un’installazione pubblica permanente consistente in 200 assi di LEGNO poste seguendo un asse circolare. La struttura forma un percorso

interno ed uno spazio circoscritto esterno.

Il progetto vuole sfidare i visitatori a vivere in modo nuovo le TRE DIMENSIONI dello spazio.

Il padiglione funziona come un ARCHIVIO di rumori accompagnando i visitatori alla

comprensione dello spazio.

A secnda del sole le ombre producono diversi PATTERN.

All’interno vengono registrati i suoni dei visitatori che poi vengono mixati e riprodotti, trasformando il progetto

in uno STRUMENTO MUSICALE.

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DENMARK, HjallerubWEB www.thilofrank.nethttp://vimeo.com/43001274

TIPOLOGIA: Parco pubblicoDIMENSIONI: 60m ; H 3mMATERIALI: Legno

Si tratta di una passerella, creata inte-ramente da pedane in legno, disposte in modo da formare dei disegni circolari. La struttura è incrementata da 200 telai ognuno dei quali è inclinato leggermente, in modo che la costruzione si ripiega su se stessa, lungo un corridoio di 60 metri.Nelle travi sono stati installati dei micro-foni per registrare i passi dei visitatori che attraversano il tunnel di legno. Questi suoni vengono assemblati al computer e riprodotti attraverso dei piccoli altopar-lanti per creare un eco distorto. L’artista spiega che questo lavoro di suoni è creato sia per formare un archivio, che per regi-strare la percezione dello spazio da chi lo ha attraversato e vissuto. Oltre a lavorare sull’esperienza sonora, Thilo si concentra anche su quella visiva. Infatti la luce che entra nella struttura, attraversa gli spazi vuoti, creando delle striscie di ombra sulle superfici interne. Una scultura di luce dentro la scultura di legno.

EKKO2012Thilo Frank

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TRYLLERTROMLER

2013

COPENAGHENDenmark

FABRIC STUDIO

COSA

DOVE

CHI

QUANDO

COME

PERCHÈ

Una struttura formata da stecche di LEGNO disposte in modo da creare un labirinto curvo nel

giardino del castello di Rosemborg. Composto da 10 intersezioni di cerchi di varie

dimensioni.

Fabric, vincendo il concorso, ha reinterpretato il tema del RECINTO, creando un labirinto

appositamente trasparente, suscitando un PARADOSSO spaziale, costringendo i visistatori a reinterpretare i concetti di fuori e dentro cercando

la loro strada verso l’uscita.

È progettato per creare ILLUSIONI visive e suscitare emozioni. Come un vero recinto, la

struttura è fatta per costringere i movimenti all’interno di un CONFINE.

Le aperture del recinto creano STRADE immaginarie che attraversano il padiglione.

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DENMARK, CopenaghenWEB www.fabricstudio.it

TIPOLOGIA: Parco pubblicoDIMENSIONI: L 308mMATERIALI: Legno

Il padiglione olandese è stato costruito nel Giardino del Re a Copenaghen.Il concetto di Trylletromler deriva dalla parola danese Zoetrope, del 19 ° secolo che dà l’illusione del movimento. Sulla base di questa idea, il recinto del padi-glione è stato costruito come un labirinto paradossalmente trasparente che crea un effetto illusorio.Lo studio Fabric partono da un nuovo concetto di spazio utilizzando l’elemen-to architettonico base nel disegno del giardino:la recinzione.La recinzione è una struttura indipenden-te progettata per limitare il movimento attraverso un confine. Le aperture nel recinto permettono di creare percorsi attraverso il padiglione. Il labirinto è stato costruito intorno agli elementi esistenti nel giardino come alberi, statue e vialetti.L’intera struttura è stata costruita con 2.967 pezzi standard di abete rosso di 38 millimetri di spessore e 68 millimetri di larghezza.

TRYLLERTROMLER2013Fabric Studio

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CARAMELSOLARYUM

2012

NEW YORKUSA

WILLIAM LAMSON

COSA

DOVE

CHI

QUANDO

COME

PERCHÈ

Una casetta/SOLARIUM situata sulla cima dello Storm King Art Center, composta da una struttura

in METALLO e da una tamponatura di VETRO e ZUCCHERO.

La struttura vuole evocare l’idea di uno SPAZIO MEDITATIVO, ma allo stesso tempo è servita per lo studio della LUCE e per la sperimentazione per

la coltivazione di alberi di cedro.Il cìvisitatore può inoltre osservare il processo di

SCIOGLIMENTO dello zucchero.

Il rivestimento di zucchero ha richiesto mesi di esperimenti, ma infine la casa è composta da 4 diversi tipi di ZUCCHERO

COTTO a diverse temperature, racchiuso tra lastre di vetro.

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USA, New YorkWEB www.williamlamson.com/index.php/20-solariumhttp://vimeo.com/42978999

TIPOLOGIA: Installazione pubblicaDIMENSIONI: 3 x 2,5 x 3 mMATERIALI: Metallo, vetro e zuccheroCOMMITTENTE: Storm King

Come una cappella di montagna, So-larium ricorda uno di quegli avamposti isolati creati per riflettere la luce. Il solarium si trova sulla cima di una colli-na e ciascuno dei 162 pannelli è fatto di zucchero cotto a differenti temperature e in seguito sigillato tra due lastre di vetro. La funzione di questo spazio è sia speri-mentale, per la crescita di alberi di cedro, che meditativa. Nei mesi più caldi le porte su ogni lato della casa, che misurano 1,5 x 2,5 m, vengono aperte permettendo ai visitatori di entrare e uscire da tutte le direzioni. La casetta evoca un santuario, ricorda una serra, una capella o un giar-dino zen. Lamson spese settimane per testare il modo adeguato per costruire e finestre di zucchero. Il solarium è stato disinstallato alla fine del 2012.

CARAMEL SOLARYUM2012William Lamson

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INTERAZIONE

L’INTERVENTO URBANO ENTRA IN CONTATTO COL PUBBLICO CREANDO UNA REAZIONE

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Fenomeno o processo in cui due o più oggetti (agenti o sistemi) agiscono uno sull’altro. Nel concetto di intera-zione è essenziale l’idea di AZIONE BIDIREZIONALE, il

che la distingue dalla relazione causa-effetto.WIKIPEDIA

INTERAZIONE

DEFINIZIONE

CARATTERISTICHE

GIOCO AZIONEPERSONALIZZAZIONE REAZIONE SORPRESA PARTECIPAZIONE

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EINDHOVENCrystals of Lights

LONDRABloom

ST. LOUISRed Ball Project

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REDBALL

2001/2013

AROUND THE WORLD

KURT PERSCHKE

COSA

DOVE

CHI

QUANDO

COME

PERCHÈ

Red Ball Project è una palla di GOMMA rossa gon-fiabile ITINERANTE. 4,5m diametro; 120 kg.

RedBall Project è stato pensato per risvegliare e stimolare la FANTASIA. Girando per tutto il mondo, la palla diventa un vero studio delle diverse reazioni

delle popolazioni e racoglie un pezzo di ciascuna CULTURA.

È una PROVOCAZIONE che suscita in ciascuno la curiosa domanda WHAT IF?

La palla viene semplicemente installata nel cuore della città o in luoghi

significativi, assumendo la forma del luogo in cui si trova, lasciandosi

DEFORMARE da ciò che la accoglie.

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ITINERANTE (ST. LOUIS / LAUSANNE)WEB www.redballproject.comhttp://vimeo.com/45960792

TIPOLOGIA: Installazione pubblicaDIMENSIONI: 4,5m diametro, peso 120kgMATERIALI: Gomma gonfiabile

Da più di dieci anni è in giro per il mondo, non si ferma mai per più di due settima-ne a location. L’intervento prevede una serie di installazioni temporanee operate nei luoghi più significativi e trafficati della città di accoglienza. Le sue dimensioni ed il colore rosso catalizzano l’attenzione di passanti, spingendoli a interagire con l’oggetto stesso, sottolineando la differen-za di cultura o tradizione.La forza del progetto non è l’oggetto, ma quello che riesce a muovere in chi lo osserva. Attraverso il magnetismo, la giocosità e il carisma che la palla rossa sprigiona, il progetto è stato in grado di risvegliare l’immaginazione racchiusa in ciascuno di noi. La palla rossa ha la sua forza nel suscitare in chi la incontra la stessa domanda: “what if?”, cioè cosa succede se..? Ovunque la palla venga posizionata, rende i passanti non degli spettatori ma dei partecipanti attivi. Lo scopo della palla è raccogliere e studiare l’immaginazione di ogni cultura.

RED BALL PROJECT2001/2013Kurt Perschke

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2012

EINDHOVENPaesi Bassi

DAN ROOSERGAARDE

CRYSTALSOF

LIGHT

COSA

DOVE

CHI

QUANDO

COME

PERCHÈ

CRISTALLI DI LUCE sparsi sul suolo, che possono essere ricomposti a piacere dai visitatori.

Composti da un involucro di PLASTICA racchiu-dente luci a LED colorate.

L’installazione spinge i visitatori a GIOCARE con i cristalli luminosi, che per la loro lucentezza attirano l’attenzione

anche dei più adulti e divertono.Ciascuno può CREARE forme, scritte, disegni giocando

con gli altri presenti. Lo scopo è quello di vedere formarsi tante STORIE, lasciate dai tanti utenti.

Grazie ad un impianto WIRELESS situato nel terreno, questi cristalli al contatto o in

prossimità con esso si illuminano assumendo diverse COLORAZIONI.

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PAESI BASSI, EindhovenWEB www.studioroosegaarde.net/project/crystal-s/http://vimeo.com/77200966

TIPOLOGIA: Installazione pubblica/giocoDIMENSIONI: max 10cm per pz MATERIALI: Plastica e led

Crystal sono centinaia di cristalli di luce che si illuminano al contatto o in vicinanza del terreno. Ogni cristallo infatti contiene al suo interno led che vengono accesi tra-mite una connessione wireless installata nel terreno. Quando perciò i visitatori co-minciano a spostare, aggiungere o condi-videre i cristalli, le loro colorazioni cam-biano. Il cambiamento indeterminabile delle luci perciò rende i visitatori curiosi e interattivi, portandoli a comporre disegni, scritte o piccoli racconti di se stessi riposi-zionando i sassolini.L’artista Daan Roosegaarde li chiama “Lego da Marte”. Il nome si riferisce non solo al design futuristico, ma anche al suo infinito potenziale di gioco. CRYSTAL è stato prima esibito ad Amsterdam, Parigi, Mosca ed è ora permanente a Eindhoven.

CRYSTALS OF LIGHT2012Dan Roosergaarde

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BLOOM

2012

LONDONUK

ALISA ANDRASEKJOSÈ SANCHEZ

COSA

DOVE

CHI

QUANDO

COME

PERCHÈ

Bloom è un GIOCO urbano situato a Londra, com-posto da un MODULO ripetibile e incastrabile di

plastica fucsia.

Il progetto vuole incentivare alla collabrazione a allaINTERAZIONE per fare ARTE URBANA insieme. Il visitatore diventa progettista del paesaggio e

contemporaneamente GIOCA e si esprime nelle costruzioni.

Bloom lo si trova all’interno di un parco pubblico e ogni visitatore può intervenire sulla struttura esistente smontandone i

pezzi e COMPONENDO la propria SCULTURA modulare.

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UK, LondraWEB www.designboom.comhttp://vimeo.com/46869632

TIPOLOGIA: Installazione pubblica/giocoDIMENSIONI: variabiliMATERIALI: Plastica riciclataCOMMITTENTE: GLA

Bloom’ è un gioco urbano interattivo che cerca il coinvolgimento di persone, al fine di costruire una varietà di configurazioni. L’installazione scultorea celebra le Olim-pici di Londra 2012 e i giochi Paraolimpici. Gli utenti saranno in grado di immergersi in pieno nel processo di costruzione, im-parando le diverse possibilità del sistema strutturale alterando la sua forma per creare varie sequenze e intervenire sulla forma dell’ambiente. Il giocattolo è disponibile in tre moduli che vengono collegati tra di loro in una moltitudine di modi, consentendo la for-mazione di un numero infinito di sculture originali. BLOOM è una dimostrazione di ciò che è possibile quando collaboriamo . “L’atto collettivo di venire in un posto e costruire qualcosa diventa una memoria condivisa per ogni persona presente “.

BLOOM2012Alisa Andrasek e Jose Sanchez

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INTERAZIONEFILTRO OGGETTO SPAZIOUOMO


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