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focus Conservare La lavorazione la madre dell’impasto · lievitazione) coperta con un telo per...

Date post: 19-Sep-2018
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93 La lavorazione dell’impasto 02 92 Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane Conservare la madre focus Perché la madre possa essere conservata deve essere di ottima qualità, avere un bel colore bianco avorio, profumo acido lattico si- mile a quello dello yogurt, sapore dolce leggermente acido, deve es- sere morbida ma non appicciosa, di giusta elasticità e acidità. La madre si mantiene bene in frigori- fero ma va usata e rinfrescata una o due volte a settimana e, prima di procedere ai rinfreschi, lasciata almeno un’ora a temperatura am- biente. Se rimane inutilizzata per periodi più lunghi, può essere ri- posta in freezer: al momento dello scongelamento saranno però ne- cessari alcuni rinfreschi in modo che riprenda la sua forza. Un’altra possibilità è polverizzarla in una planetaria. Si mescolano a bassa velocità uguali quantità di farina e di madre: una volta trasformato tutto in particelle minutissime, si stende ad asciugare su un ca- novaccio pulito, quindi si trasferisce in sacchetti di plastica da conservare chiusi in frigorifero. Per riutilizzarla si dovrà aggiun- gere acqua e realizzare una serie di rinfreschi fino a portarla al giusto grado di maturazione. U na volta scelto il lievito che vogliamo utilizzare si procede con la preparazione dell’impa- sto, che potrà essere molle duro Entrambi possono essere realizzati in modo diretto, indiretto (biga e pool- ish) o con la madre. Seguiranno la La lavorazione dell’impasto formatura, che può essere preceduta da una seconda fase di lievitazione, e la cottura. la tecnica dell’impasto L’impasto è una delle fasi decisive nella preparazione del pane. L’ener- gia delle mani e delle braccia aiuta la formazione del reticolo, costituito dalle proteine della farina, che cattu- 02
Transcript

93

La lavorazione dell’impasto02

92

Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane

Conservare la madre

focus

Perché la madre possa essere conservata deve essere di ottima qualità, avere un bel colore bianco avorio, profumo acido lattico si-mile a quello dello yogurt, sapore dolce leggermente acido, deve es-sere morbida ma non appicciosa, di giusta elasticità e acidità. La madre si mantiene bene in frigori-fero ma va usata e rinfrescata una o due volte a settimana e, prima di procedere ai rinfreschi, lasciata almeno un’ora a temperatura am-biente. Se rimane inutilizzata per periodi più lunghi, può essere ri-posta in freezer: al momento dello scongelamento saranno però ne-cessari alcuni rinfreschi in modo che riprenda la sua forza. Un’altra possibilità è polverizzarla in una planetaria. Si mescolano a bassa velocità uguali quantità di farina e di madre: una volta trasformato

tutto in particelle minutissime, si stende ad asciugare su un ca-novaccio pulito, quindi si trasferisce in sacchetti di plastica da conservare chiusi in frigorifero. Per riutilizzarla si dovrà aggiun-gere acqua e realizzare una serie di rinfreschi fino a portarla al giusto grado di maturazione.

Una volta scelto il lievito che

vogliamo utilizzare si procede

con la preparazione dell’impa-

sto, che potrà essere

• molle• duro

Entrambi possono essere realizzati in

modo diretto, indiretto (biga e pool-

ish) o con la madre. Seguiranno la

La lavorazione dell’impasto

formatura, che può essere preceduta

da una seconda fase di lievitazione, e

la cottura.

la tecnica dell’impastoL’impasto è una delle fasi decisive

nella preparazione del pane. L’ener-

gia delle mani e delle braccia aiuta

la formazione del reticolo, costituito

dalle proteine della farina, che cattu-

02

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Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane La lavorazione dell’impasto02

ra le particelle di acqua presenti nalla

massa. Man mano che si procede con

la manipolazione, l’impasto acquista

struttura diventando sempre più ela-

stico e meno appiccicoso. L’alternanza

tra fasi di impasto e fasi di riposo con-

sente ai microrganismi della lievita-

zione di alimentarsi con gli amidi del-

la farina, di proliferare e di produrre

anidride carbonica che farà crescere e

gonfiare l’impasto.

I puristi e gli amanti della tradizione

preferiscono lavorare con le mani af-

finché il calore corporeo si trasmetta

alla massa e forse anche per non ri-

nunciare al sottile piacere di tenere

“le mani in pasta”.

Volendo è però possibile servirsi del-

la planetaria, usando la frusta a gan-

cio. Si introducono nella ciotola gli

ingredienti (farina, lievito sciolto in

acqua o in alternativa biga, poolish o

madre), si fa girare lentamente all’i-

nizio e poi sempre più velocemente

finché l’impasto non si stacchi dalle

pareti della ciotola e si attorcigli in-

torno al gancio. A questo punto si fa

lievitare.

Si può usare anche un robot da cu-

cina utilizzando palette di plastica

e non di metallo. Si versa la farina

e si avvia aggiungendo subito metà

dell’acqua, il lievito sciolto o la ma-

dre, la restante acqua. Si formerà

una palla che si lascia riposare cin-

que minuti. Si riaccende per altri

30 secondi e in ultimo si finisce di

impastare a mano sulla spianatoia,

lasciando poi lievitare.

il tempo dell’impastoÈ fondamentale per la buona riusci-

ta del prodotto finale e dipende da

molteplici fattori. In primo luogo

dalla forza della farina: più la farina

è forte, più è necessario prolungare

il tempo in cui si lavorano gli ingre-

dienti. Poi dal tipo di impasto: quelli

molli devono essere lavorati di più

per poter raggiungere la consistenza

ottimale. E naturalmente, se si deci-

de di non utilizzare la mani ma una

impastatrice, saranno determinanti

anche il tipo di macchina e la quanti-

tà di impasto.

metodi per fare il pane

IMPASTO MOLLELievito di birra

o chimico + farina + acqua*

IMPASTO DUROLievito di birra

o chimico + farina + acqua**

IMPASTO MOLLEmadre o poolisho biga + farina

+ acqua*

IMPASTO DUROmadre o poolisho biga + farina

+ acqua**

METODO DIRETTO

METODO INDIRETTO

1a LIEVITAZIONE

PIEGATURA

REALIZZAZIONE FORME

2a LIEVITAZIONE

3a LIEVITAZIONE

IN FORNO

* Per gli impasti molli l’acqua totale deve essere superiore al 60% della farina

** Per gli impasti duri l’acqua totale deve essere inferiore al 50% della farina

Tratto da Scuola di cucina Slow Food, Pane, pizze e focacce, Slow Food Editore-Giunti

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Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane La lavorazione dell’impasto0200

con metodo diretto

ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)

10 g di lievito di birra

340 ml di acqua

10 g di zucchero (facoltativo)

10 g di sale

lavorazione1. In una ciotola mettete la farina,

aggiungete il lievito sciolto in parte

dell’acqua con lo zucchero e la rima-

nente acqua, mescolando rapidamen-

te; quando tutta l’acqua sarà stata as-

sorbita, unite il sale sciolto in acqua e

amalgamate il tutto.

2. Trasferite l’impasto sulla spianatoia

leggermente infarinata e lavoratelo per

un quarto d’ora circa, fino a quando la

massa sarà diventata tanto elastica da

non appiccicarsi più alle mani. Vo-

lendo aggiungere olio, burro o altri

ingredienti, create un buco al centro

dell’impasto e incorporate poco alla

volta l’ingrediente, amalgamandolo

lentamente sino a quando non sarà

assorbito completamente.

3. Formate la palla e mettetela a lie-

vitare nella ciotola (o in un cestino di

lievitazione) coperta con un telo per

un’ora a temperatura ambiente (tra i

18 e i 25°C). Quindi fate la piegatu-

ra (vedi pag. 99) e lasciate lievitare

un’altra ora prima di procedere alla

formatura.

impasti molliGli impasti possono essere anche par-

ticolarmente molli, prevedere cioè l’ag-

giunta di liquidi in quantità superiore

al 60% del peso della farina; in questo

caso si devono lavorare utilizzando una

grossa ciotola o l’impastatrice, perché è

impossibile trattarli con il metodo del-

la fontana sulla spianatoia.

1.

2.

3.

con metodo indiretto (biga o poolish)

ingredienti300 g di biga (o di poolish)

300 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)

250 ml di acqua con la biga 200 ml con il poolish

13 g di sale

lavorazione1. Fate la fontana con la farina, aggiun-

gete l’acqua e il sale sciolto in poca

acqua, e amalgamate la biga gradual-

mente al nuovo impasto. Continuate a

impastare per 20 minuti con una certa

forza, fino a quando la pasta non sarà

diventata elastica e liscia; formate una

palla e lasciatela riposare coperta con

un canovaccio per un’ora. Praticate la

piegatura, lasciate lievitare un’altra ora

e modellate la forma prescelta. 1.

©Alexander Tihonov/Shutterstock

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Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane La lavorazione dell’impasto02

con lievito madre

ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)

150 g di lievito madre semiliquido

350 ml di acqua

10 g di sale

10 g di malto (o di zucchero di canna)

lavorazione1. Mettete nella ciotola la farina, il lie-

vito madre, l’acqua, il malto e amal-

gamate bene il tutto, aggiungendo in

ultimo il sale.

2. Lavorate sulla spianatoia l’impasto

fino a renderlo liscio e omogeneo.

3. Fate un taglio a croce sulla super-

ficie e lasciate riposare un’ora l’im-

pasto coperto da un panno umido.

Dopo un’ora fate una piega (vedi

alla pagina successiva).

1.

2.

3.

Consiste semplicemente nello sgonfiare e nel piegare l’impasto dopo circa un’ora di lievitazione.

Serve a dargli maggiore vigore. Si può realizzare solo con gli impasti molli sia diretti sia indiretti.

Premete al centro della palla lievitata con un pugno per farla sgonfiare.

Stendete la pasta con il matterello ottenendo una forma più o meno rettangolare, ripiegatela in

tre e ristendetela con il matterello; ripetete l’operazione cinque o sei volte.

Dopo l’ultima piega a tre, formate una palla che deve essere coperta con un canovaccio e lasciata

riposare per una ventina di minuti.

impasti duri Sono quelli in cui la quantità d’acqua

si aggira attorno al 50% del peso della

farina. I pani, una volta cotti, avranno

una mollica di consistenza più com-

patta, con alveolatura molto fine. Si

possono realizzare con un impasto di-

retto o indiretto pani grandi e piccoli

come la treccia, la mantovana, le cop-

piette, i montasù: pani tipici del Nord

Italia perché un tempo gli impasti re-

sistevano bene, senza che la lievitazio-

ne venisse meno, al “colpo di freddo”

che li colpiva durante il tragitto sulle

assi dal laboratorio caldo al forno siste-

mato all’aperto.

la piegatura o tecnica delle pieghe

101 100

Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane La lavorazione dell’impasto02

con metodo diretto

ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)

25 g di lievito di birra

230 ml di acqua fredda

25 g di strutto

un cucchiaino di sale

lavorazione1. Mettete la farina in una ciotola,

aggiungete il lievito spezzettato e

stemperato nell’acqua, lo strutto e la

rimanente acqua mescolando rapi-

damente; quando tutta il liquido sarà

stato assorbito unite il sale sciolto in

acqua e amalgamate bene il tutto.

2. Trasferite l’impasto sulla spianatoia

ben infarinata e lavoratelo per un quar-

to d’ora, sino a renderlo sodo e omo-

geneo. Lasciate riposare cinque minuti.

3. Stendete la pasta a tre centimetri di

spessore con il matterello, ripiegatela

in due e tiratela di nuovo, ripetendo

l’operazione per almeno dieci volte,

sino a ottenere un impasto liscio e lu-

cido. Lasciate riposare cinque minuti,

poi procedete alla formatura.

1.

2.

3.

con metodo indiretto

ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)

750 g di biga o poolish

220 ml di acqua se con biga, la metà se con poolish

50 g di strutto

20 g di sale

lavorazione1. Unite alla farina acqua, biga, strutto

e sale. Lavorate bene sino a ottenere un

impasto liscio e omogeneo che lascere-

te riposare in ambiente tiepido, coperto

da un panno umido, per un’ora.

2. Stendete la pasta a tre centimetri di

spessore con il matterello, ripiegatela

in due e tiratela di nuovo, ripetendo

l’operazione per almeno dieci volte,

sino a ottenere un impasto liscio e lu-

cido. Lasciate riposare cinque minuti,

poi procedete alla formatura.

con lievito madre

ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)

150 g di lievito madre

200 ml di acqua

30 g di strutto

12 g di sale

Si procede come per l’impasto con la

biga.

1.

2.


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