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La lavorazione dell’impasto02
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Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane
Conservare la madre
focus
Perché la madre possa essere conservata deve essere di ottima qualità, avere un bel colore bianco avorio, profumo acido lattico si-mile a quello dello yogurt, sapore dolce leggermente acido, deve es-sere morbida ma non appicciosa, di giusta elasticità e acidità. La madre si mantiene bene in frigori-fero ma va usata e rinfrescata una o due volte a settimana e, prima di procedere ai rinfreschi, lasciata almeno un’ora a temperatura am-biente. Se rimane inutilizzata per periodi più lunghi, può essere ri-posta in freezer: al momento dello scongelamento saranno però ne-cessari alcuni rinfreschi in modo che riprenda la sua forza. Un’altra possibilità è polverizzarla in una planetaria. Si mescolano a bassa velocità uguali quantità di farina e di madre: una volta trasformato
tutto in particelle minutissime, si stende ad asciugare su un ca-novaccio pulito, quindi si trasferisce in sacchetti di plastica da conservare chiusi in frigorifero. Per riutilizzarla si dovrà aggiun-gere acqua e realizzare una serie di rinfreschi fino a portarla al giusto grado di maturazione.
Una volta scelto il lievito che
vogliamo utilizzare si procede
con la preparazione dell’impa-
sto, che potrà essere
• molle• duro
Entrambi possono essere realizzati in
modo diretto, indiretto (biga e pool-
ish) o con la madre. Seguiranno la
La lavorazione dell’impasto
formatura, che può essere preceduta
da una seconda fase di lievitazione, e
la cottura.
la tecnica dell’impastoL’impasto è una delle fasi decisive
nella preparazione del pane. L’ener-
gia delle mani e delle braccia aiuta
la formazione del reticolo, costituito
dalle proteine della farina, che cattu-
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Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane La lavorazione dell’impasto02
ra le particelle di acqua presenti nalla
massa. Man mano che si procede con
la manipolazione, l’impasto acquista
struttura diventando sempre più ela-
stico e meno appiccicoso. L’alternanza
tra fasi di impasto e fasi di riposo con-
sente ai microrganismi della lievita-
zione di alimentarsi con gli amidi del-
la farina, di proliferare e di produrre
anidride carbonica che farà crescere e
gonfiare l’impasto.
I puristi e gli amanti della tradizione
preferiscono lavorare con le mani af-
finché il calore corporeo si trasmetta
alla massa e forse anche per non ri-
nunciare al sottile piacere di tenere
“le mani in pasta”.
Volendo è però possibile servirsi del-
la planetaria, usando la frusta a gan-
cio. Si introducono nella ciotola gli
ingredienti (farina, lievito sciolto in
acqua o in alternativa biga, poolish o
madre), si fa girare lentamente all’i-
nizio e poi sempre più velocemente
finché l’impasto non si stacchi dalle
pareti della ciotola e si attorcigli in-
torno al gancio. A questo punto si fa
lievitare.
Si può usare anche un robot da cu-
cina utilizzando palette di plastica
e non di metallo. Si versa la farina
e si avvia aggiungendo subito metà
dell’acqua, il lievito sciolto o la ma-
dre, la restante acqua. Si formerà
una palla che si lascia riposare cin-
que minuti. Si riaccende per altri
30 secondi e in ultimo si finisce di
impastare a mano sulla spianatoia,
lasciando poi lievitare.
il tempo dell’impastoÈ fondamentale per la buona riusci-
ta del prodotto finale e dipende da
molteplici fattori. In primo luogo
dalla forza della farina: più la farina
è forte, più è necessario prolungare
il tempo in cui si lavorano gli ingre-
dienti. Poi dal tipo di impasto: quelli
molli devono essere lavorati di più
per poter raggiungere la consistenza
ottimale. E naturalmente, se si deci-
de di non utilizzare la mani ma una
impastatrice, saranno determinanti
anche il tipo di macchina e la quanti-
tà di impasto.
metodi per fare il pane
IMPASTO MOLLELievito di birra
o chimico + farina + acqua*
IMPASTO DUROLievito di birra
o chimico + farina + acqua**
IMPASTO MOLLEmadre o poolisho biga + farina
+ acqua*
IMPASTO DUROmadre o poolisho biga + farina
+ acqua**
METODO DIRETTO
METODO INDIRETTO
1a LIEVITAZIONE
PIEGATURA
REALIZZAZIONE FORME
2a LIEVITAZIONE
3a LIEVITAZIONE
IN FORNO
* Per gli impasti molli l’acqua totale deve essere superiore al 60% della farina
** Per gli impasti duri l’acqua totale deve essere inferiore al 50% della farina
Tratto da Scuola di cucina Slow Food, Pane, pizze e focacce, Slow Food Editore-Giunti
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Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane La lavorazione dell’impasto0200
con metodo diretto
ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)
10 g di lievito di birra
340 ml di acqua
10 g di zucchero (facoltativo)
10 g di sale
lavorazione1. In una ciotola mettete la farina,
aggiungete il lievito sciolto in parte
dell’acqua con lo zucchero e la rima-
nente acqua, mescolando rapidamen-
te; quando tutta l’acqua sarà stata as-
sorbita, unite il sale sciolto in acqua e
amalgamate il tutto.
2. Trasferite l’impasto sulla spianatoia
leggermente infarinata e lavoratelo per
un quarto d’ora circa, fino a quando la
massa sarà diventata tanto elastica da
non appiccicarsi più alle mani. Vo-
lendo aggiungere olio, burro o altri
ingredienti, create un buco al centro
dell’impasto e incorporate poco alla
volta l’ingrediente, amalgamandolo
lentamente sino a quando non sarà
assorbito completamente.
3. Formate la palla e mettetela a lie-
vitare nella ciotola (o in un cestino di
lievitazione) coperta con un telo per
un’ora a temperatura ambiente (tra i
18 e i 25°C). Quindi fate la piegatu-
ra (vedi pag. 99) e lasciate lievitare
un’altra ora prima di procedere alla
formatura.
impasti molliGli impasti possono essere anche par-
ticolarmente molli, prevedere cioè l’ag-
giunta di liquidi in quantità superiore
al 60% del peso della farina; in questo
caso si devono lavorare utilizzando una
grossa ciotola o l’impastatrice, perché è
impossibile trattarli con il metodo del-
la fontana sulla spianatoia.
1.
2.
3.
con metodo indiretto (biga o poolish)
ingredienti300 g di biga (o di poolish)
300 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)
250 ml di acqua con la biga 200 ml con il poolish
13 g di sale
lavorazione1. Fate la fontana con la farina, aggiun-
gete l’acqua e il sale sciolto in poca
acqua, e amalgamate la biga gradual-
mente al nuovo impasto. Continuate a
impastare per 20 minuti con una certa
forza, fino a quando la pasta non sarà
diventata elastica e liscia; formate una
palla e lasciatela riposare coperta con
un canovaccio per un’ora. Praticate la
piegatura, lasciate lievitare un’altra ora
e modellate la forma prescelta. 1.
©Alexander Tihonov/Shutterstock
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Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane La lavorazione dell’impasto02
con lievito madre
ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)
150 g di lievito madre semiliquido
350 ml di acqua
10 g di sale
10 g di malto (o di zucchero di canna)
lavorazione1. Mettete nella ciotola la farina, il lie-
vito madre, l’acqua, il malto e amal-
gamate bene il tutto, aggiungendo in
ultimo il sale.
2. Lavorate sulla spianatoia l’impasto
fino a renderlo liscio e omogeneo.
3. Fate un taglio a croce sulla super-
ficie e lasciate riposare un’ora l’im-
pasto coperto da un panno umido.
Dopo un’ora fate una piega (vedi
alla pagina successiva).
1.
2.
3.
Consiste semplicemente nello sgonfiare e nel piegare l’impasto dopo circa un’ora di lievitazione.
Serve a dargli maggiore vigore. Si può realizzare solo con gli impasti molli sia diretti sia indiretti.
Premete al centro della palla lievitata con un pugno per farla sgonfiare.
Stendete la pasta con il matterello ottenendo una forma più o meno rettangolare, ripiegatela in
tre e ristendetela con il matterello; ripetete l’operazione cinque o sei volte.
Dopo l’ultima piega a tre, formate una palla che deve essere coperta con un canovaccio e lasciata
riposare per una ventina di minuti.
impasti duri Sono quelli in cui la quantità d’acqua
si aggira attorno al 50% del peso della
farina. I pani, una volta cotti, avranno
una mollica di consistenza più com-
patta, con alveolatura molto fine. Si
possono realizzare con un impasto di-
retto o indiretto pani grandi e piccoli
come la treccia, la mantovana, le cop-
piette, i montasù: pani tipici del Nord
Italia perché un tempo gli impasti re-
sistevano bene, senza che la lievitazio-
ne venisse meno, al “colpo di freddo”
che li colpiva durante il tragitto sulle
assi dal laboratorio caldo al forno siste-
mato all’aperto.
la piegatura o tecnica delle pieghe
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Il mondo del pane | capitolo 2 | Preparare il pane La lavorazione dell’impasto02
con metodo diretto
ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)
25 g di lievito di birra
230 ml di acqua fredda
25 g di strutto
un cucchiaino di sale
lavorazione1. Mettete la farina in una ciotola,
aggiungete il lievito spezzettato e
stemperato nell’acqua, lo strutto e la
rimanente acqua mescolando rapi-
damente; quando tutta il liquido sarà
stato assorbito unite il sale sciolto in
acqua e amalgamate bene il tutto.
2. Trasferite l’impasto sulla spianatoia
ben infarinata e lavoratelo per un quar-
to d’ora, sino a renderlo sodo e omo-
geneo. Lasciate riposare cinque minuti.
3. Stendete la pasta a tre centimetri di
spessore con il matterello, ripiegatela
in due e tiratela di nuovo, ripetendo
l’operazione per almeno dieci volte,
sino a ottenere un impasto liscio e lu-
cido. Lasciate riposare cinque minuti,
poi procedete alla formatura.
1.
2.
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con metodo indiretto
ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)
750 g di biga o poolish
220 ml di acqua se con biga, la metà se con poolish
50 g di strutto
20 g di sale
lavorazione1. Unite alla farina acqua, biga, strutto
e sale. Lavorate bene sino a ottenere un
impasto liscio e omogeneo che lascere-
te riposare in ambiente tiepido, coperto
da un panno umido, per un’ora.
2. Stendete la pasta a tre centimetri di
spessore con il matterello, ripiegatela
in due e tiratela di nuovo, ripetendo
l’operazione per almeno dieci volte,
sino a ottenere un impasto liscio e lu-
cido. Lasciate riposare cinque minuti,
poi procedete alla formatura.
con lievito madre
ingredienti500 g di farina di frumento tipo 0 (W 200-240)
150 g di lievito madre
200 ml di acqua
30 g di strutto
12 g di sale
Si procede come per l’impasto con la
biga.
1.
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