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Focus Economia

Date post: 17-Mar-2016
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Informazione Economico Sindacale CGIL Toscana
15
FocusEconomia ! Produzione Industriale ! Cassa Integrazione Guadagni ! Cassa Integrazione in Deroga ! Credito Approfondimento economico sindacale della CGIL Toscana a cura di IRES Toscana. In collaborazione con Dipartimenti Attività Produttive e Mercato del Lavoro CGIL Toscana e Fisac Toscana PLAY
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Page 1: Focus Economia

FocusEconomia! Produzione Industriale

! Cassa Integrazione Guadagni

! Cassa Integrazione in Deroga

! Credito

Approfondimento economico sindacale della CGIL Toscana a cura di IRES Toscana. In collaborazione con Dipartimenti Attività Produttive e Mercato del Lavoro CGIL Toscana e Fisac Toscana

PLAY

Page 2: Focus Economia

FOCUSECONOMIA

NOVEMBRE 2010

Sommario! Produzione Industriale! Pagina 1

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! Cassa Integrazione Guadagni! Pagina 3

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! Cassa Integrazione in Deroga! Pagina 8

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! Credito! Pagina 14

Approfondimento economico sindacale della CGIL Toscana a cura di IRES Toscana. In collaborazione con Dipartimenti Attività Produttive e Mercato del Lavoro CGIL Toscana e Fisac Toscana

Fonti

BANCA D’ITALIAINPSIRPETREGIONE TOSCANAUNIONCAMERE

1 - Nel secondo trimestre dell’anno, l’incremento della produzione manifatturiera si è fatto finalmente un po’ più sostenuto, con una crescita del +6% sullo stesso trimestre dell’anno precedente; se visto in una ottica più estesa nel tempo, però, il dato non è così positivo, visto che, prima della debole ripresa dell’inizio di anno, vi erano stati cinque trimestri con segno negativo a due cifre.

2 - Ciò implica, come si vede dal grafico successivo, che i livelli pre-crisi, se non vi è una intensificazione della crescita, saranno raggiunti non prima di altri 13/14 trimestri, cioè non prima del 2014.

3 - I settori moderni, fra i quali, finalmente, anche l’industria meccanica, sembrerebbero avere ripreso velocità, mentre i settori tradizionali (fra i quali i migliori risultati sono nel legno e mobilio) stentano ancora a consolidare la ripresa.

4 - A livello di aree vaste, adesso sembra esservi una maggiore convergenza fra le tre tipologie, con una accelerazione dell’area centrale(nella quale però sono negativi adesso i risultati di Pistoia). L’area vasta costiera, spinta soprattutto dalla provincia livornese, mantiene una velocità di ripresa superiore alla media regionale, mentre appare in rallentamento la Toscana Meridionale, nella quale le performances peggiori spettano ora a Grosseto, che pure aveva avuto risultati “meno negativi” nella fase più acuta della crisi.

LA PRODUZIONE INDUSTRIALE - SERVIRANNO ANCORA 4 ANNI PER TORNARE AI LIVELLI DEL 2007

Commento dei dati Unioncamere-Confindustria, a cura di Franco Bortolotti, Ires Toscana

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FOCUSECONOMIA

5 - I dati di contesto non sono incoraggianti, anche se, come indica il grafico successivo dell’indicatore E-coin, che anticipa lo sviluppo del PIL in area Euro, sembra forse evitato il rischio di una ricaduta dei tassi di sviluppo (che, va detto, permangono nella migliore delle ipotesi piuttosto bassi.

EUROCOIN: L'indicatore del ciclo economico dell'area dell'euro New Eurocoin è una misura sintetica e tempestiva dello stato della congiuntura nell'area. Fornisce una stima mensile "in tempo reale" della crescita del PIL, depurata dalle componenti erratiche di breve periodo; consente quindi di interpretare i dati trimestrali del prodotto, separando la parte sistematica -- quella realmente informativa per l'analisi congiunturale -- dalla componente accidentale.

L’ANDAMENTO DELL’INDICE PREVISIONALE EURO COINCommento dei dati Unioncamere-Confindustria, a cura di Franco Bortolotti, Ires Toscana

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La situazione toscanaNegli ultimi mesi la situazione della cassa integrazione guadagnI a livello regionale, nonostante alcune visioni ottimistiche che si erano diffuse nel corso dell’estate, non accenna a migliorare.

Il profilo temporale segna un andamento oscillante, ma non certo ancora riflessivo, della cassa integrazione (il picco di CIG straordinaria del settembre 2010 è dovuto alla siderurgia di Piombino).

Graf.1 – Ore mensilmente autorizzate di CIGO, CIGS e CIGD dal gennaio 2009 in poi .

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNIGennaio - Ottobre 2010. A cura di Franco Bortolotti, Ires Toscana

Si è così arrivati, dall’inizio di gennaio alla fine di ottobre, ad avere quasi 45 milioni di ore di cassa integrazione, che sono oltre 16 milioni in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente (quando erano già aumentate di una ventina di milioni rispetto al 2008 (negli anni precedenti il livello stagnava sui 7-8 milioni di ore/anno).

CIG – Toscana – primi 10 mesi dell’anno 2005 2006 2007 2008 2009 2010

METALMECCANICHE 1.609.119 1.761.419 2.091.097 1.813.841 11.756.588 15.465.192

CARTE - EDITORIA 41.624 45.566 73.403 56.805 363.185 1.354.428

TAC 2.615.044 2.462.263 1.976.937 2.432.633 6.139.239 11.487.433

CHIMICA 102.523 103.542 144.529 109.100 1.567.379 1.552.236

EDILIZIA 2.040.953 2.821.066 1.685.116 1.839.384 3.928.686 4.868.701

TRASPORTI 111.251 138.948 162.424 309.190 1.161.919 1.165.696

COMMERCIO 29.426 46.904 38.116 116.498 326.118 3.442.166

LEGNO 174.553 101.046 62.254 102.430 618.297 1.855.800

LAPIDEO E MINERALI 688.183 634.073 555.670 587.569 1.497.365 2.616.903

ALTRO 138.824 49.273 159.427 131.078 494.008 946.626

TOTALE 7.553.505 8.166.106 6.950.980 7.500.536 27.854.793 44.757.191

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La situazione toscanaNessuno dei settori portanti dell’apparato produttivo regionale sembra essere risparmiato, anche se l’epicentro della crisi appare concentrarsi nei due grandi aggregati dell’industria metalmeccanica (35% del totale) e del tessile-abbigliamento-calzature (26%). Se il comparto metalmeccanico vede una nuova ascesa (negli ultimissimi mesi) della cassa integrazione guadagni, i comparti TAC proseguono in un trend di difficoltà che data da ben prima dell’esplodere della crisi finanziaria di fine 2008.

CASSA INTEGRAZIONE GUADAGNIGennaio- Ottobre 2010. A cura di Franco Bortolotti, Ires Toscana

ALTRO2%

LAPIDEO E MINERALI6%LEGNO

4%

COMMERCIO8%

TRASPORTI3%

EDILIZIA11%

CHIMICA3%

TAC26%

CARTE - EDITORIA3%

METALMECCANICHE35%

Nei primi 10 mesi del 2010 l’incidenza toscana sul totale nazionale delle ore integrate ha ripreso a crescere (viceversa nel 2009 l’impennata della cassa integrazione, pur gravissima, era stata inferiore a quella verificata al livello nazionale).

RAPPORTO CIG TOSCANA/ITALIA 2005 2006 2007 2008 2009 2010

METALMECCANICHE 2,1% 2,6% 4,1% 3,4% 3,2% 3,1%

TAC 6,6% 6,1% 6,1% 6,7% 6,6% 8,7%

EDILIZA 4,9% 6,5% 5,5% 5,6% 6,3% 5,8%

COMMERCIO 1,1% 2,0% 1,0% 1,9% 1,4% 3,8%

LAPIDEO E MINERALI 10,1% 9,5% 10,2% 8,6% 5,8% 6,3%

LEGNO 5,0% 3,2% 3,2% 2,4% 2,9% 4,3%

CHIMICA 0,8% 1,0% 1,6% 0,9% 2,9% 2,8%

TRASPORTI 2,0% 2,4% 3,4% 4,9% 3,9% 3,9%

CARTA - EDITORIA 0,9% 1,3% 1,8% 1,3% 3,0% 6,0%

ALTRO 2,7% 0,8% 2,6% 1,8% 3,2% 3,9%TOTALE 3,8% 4,3% 4,6% 4,4% 3,9% 4,4%

Secondo le nostre stime (vedi tabella della pagina seguente), il dato della cassa integrazione guadagni dei primi 10 mesi equivarrebbe alla perdita di circa 33mila posti di lavoro persi, di cui oltre 11.500 nel settore metalmeccanico e circa 8.500 nei settori tac. Occorre notare infine che vi sono numerose situazioni aziendali in cui il limite temporale massimo di erogazione della CIG è stato raggiunto o sta per essere raggiunto, ed è evidente il rischio grave di disoccupazione che corrono i relativi lavoratori.

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Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca M. Carrara Pisa Prato Pistoia Siena Totale

METALMECCANICHE 1.500 3.200 3.250 500 950 1.150 250 550 11.600

TAC 1.050 2.050 350 1.200 2.900 900 8.600

EDILIZA 500 1.000 300 250 350 400 250 300 3.650

COMMERCIO 250 650 250 650 2.600

LAPIDEO E MINERALI 300 600 600 1.950

LEGNO 300 250 300 1.400

CHIMICA 250 300 400 1.150

TRASPORTI 250 350 850

CARTA - EDITORIA 450 300 1.000

ALTRO 350 700

TOTALE 4.000 9.050 550 4.400 2.150 1.550 3.450 3.800 2.850 1.750 33.550

Dati provincialiNella tabella a fianco sono indicate le stime dei posti di lavoro equivalenti alla cassa integrazione dei primi dieci mesi del 2010. A livello territoriale i punti di maggiore crisi si confermano quelli dei mesi precedenti. La metalmeccanica a Firenze e Livorno, il sistema moda a Prato e Firenze. La tendenza delle ore integrate è peggiorata in generale nel metalmeccanico, in particolare a Firenze, Livorno e Pisa (è invece leggermente migliorata a Massa e Arezzo). Tende a migliorare la situazione dei settori TAC (anche se, come detto sopra, potrebbe essere l’effetto dell’esaurirsi delle possibilità di accesso a nuova CIG da parte di imprese già in crisi).

Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca M. Carrara Pisa Prato Pistoia Siena Totale

METALMECCANICHE 2.017.629 4.260.708 144.092 4.310.266 661.746 1.245.607 1.549.746

331.847 235.683 707.868 15.465.192TAC 1.415.266 2.756.037 25.553 18.919 478.674 42.657 1.577.4

973.871.4

961.169.332 132.002 11.487.43

3EDILIZA 662.285 1.342.470 432.453 322.563 462.165 193.230 522.768 313.610 211.124 406.033 4.868.701COMMERCIO 309.930 846.231 39.167 163.866 306.617 182.315 298.796 270.811 902.735 121.698 3.442.166

LAPIDEO E MINERALI 377.150 779.651 59.202 65.782 157.249 178.253 170.249 13.438 14.252 801.677 2.616.903LEGNO 232.600 422.523 9.955 8.806 197.007 75.066 326.527 10.303 431.020 141.993 1.855.800

CHIMICA 22.253 329.639 2.288 378.029 94.600 40.165 45.216 100.234 529.903 9.909 1.552.236TRASPORTI 67.035 303.889 117 499.066 44.411 94.679 28.771 105.219 13.289 9.220 1.165.696

CARTA - EDITORIA 6.620 606.664 0 12.692 416.446 8.804 41.089 21.432 228.696 11.985 1.354.428

ALTRO 127.517 448.005 43.564 137.811 61.811 10.041 15.672 20.142 62.484 19.579 946.626TOTALE 5.238.285 12.095.817 756.391 5.917.800 2.880.726 2.070.817 4.576.331 5.058.532 3.798.518 2.361.964 44.755.181

Degli oltre 44 milioni di ore di cassa integrazione autorizzate in Toscana nei primi dieci mesi del 2010, 12 milioni riguardano la provincia di Firenze, seguita dalle province di Livorno, Arezzo e Prato, tutte con una entità di cassa integrazione autorizzata compresa fra 5 e 6 milioni di ore.

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Il settore metalmeccanico assorbe oltre 15 milioni di ore, prevalentemente dalle province di Livorno (4,3 milioni), Firenze (4,3), Arezzo (2 milioni), Pisa (1,5 milioni) e Massa Carrara (1,2 milioni). I comparti del sistema moda attingono cassa integrazione prevalentemente dalle province di Prato (3,9 milioni di ore), Firenze (2,8), Pisa (1,6 milioni), Arezzo (1,4) e Pistoia (1,2 milioni). Nel settore edile sono prevalentemente Firenze (1,34 milioni di ore) e Arezzo (660mila ore) a ricorrere alla cassa integrazione; nel settore commerciale Pistoia (900mila) e Firenze (850mila); nel settore lapideo e dei minerali non metalliferi la cassa integrazione incide maggiormente a Firenze e Siena (circa 800mila ore in entrambe le province), in quello del legno e mobilio, con oltre 400mila ore in entrambe le province, Pistoia e Firenze. Pistoia è anche la provincia con maggiore incidenza del settore chimico (oltre 500mila ore).

Se concentriamo la nostra attenzione sulle variazioni rispetto all’anno precedente, posto che in generale il ricorso alla cassa integrazione è cresciuto del 61%, ossia di quasi 17 milioni di ore in valore assoluto, la maggior parte dell’incremento riguarda le tre province centrali di Firenze (6 milioni di ore in più, con un aumento del 103% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente), Prato (3 milioni in più di ore integrate, +146%) e Pistoia (2,8 milioni in più, +272%).Degli 11 milioni di ore di cassa integrazione in più, dunque, quasi 12 milioni riguardano l’area vasta centrale

(il 70% dell’incremento di CIG è in questa area vasta), con un incremento di circa 3 milioni di ore nel settore metalmeccanico (quasi tutti a Firenze), quasi 4 nel TAC (di cui 2,2 milioni in più a Prato, 1 a Firenze e e 740mila a Pistoia), 1,9 milioni nel settore commerciale, circa 600mila ore in più sia nell’edilizia che nel legno e mobilio che nella carta, stampa ed editoria. L’unico punto di qualche positività nell’area sembra essere costituito dalla riduzione di quasi 370mila di ore di cig nella chimica della provincia di Pistoia (ma nello stesso settore è maggiore l’incremento verificatosi a Pistoia).Circa il 20% dell’incremento totale regionale (circa 3 milioni di ore in valori assoluti) è invece da attribuirsi alle province dell’area costiera, dove però Livorno e Massa-Carrara hanno una cassa integrazione quasi stazionaria (+2% e +5%) seppure su elevati livelli assoluti, e quasi tutto l’incremento riguarda Pisa (+42%) e Lucca (+105%). In quest’area si è stabilizzato il ricorso alla CIG nel comparto metalmeccanico, leggermente diminuito a Livorno e Massa, ed incrementato invece a Lucca e Pisa (di circa 200mila ore in entrambe le province); tuttavia la Cig metalmeccanica nelle quattro province costiere costituisce ancora circa la metà di quella concessa a livello regionale. Nei comparti TAC l’area vasta costiera segna circa 650mila ore in più, per oltre metà in provincia di Pisa). Altri settori che incrementano il ricorso alla Cig in questa area vasta sono, in particolare, il commercio (con 800mila ore in più, quasi 300mila in ciascuna provincia fra Lucca e Pisa) e il legno e mobilio (+430mila, anche in

questo caso tutto l’aumento è praticamente da attribuirsi alle province di Lucca e Pisa). In questa area vasta diversi settori minori segnano variazioni in negativo (ovvero diminuiscono il ricorso alla Cig): il legno a Livorno e Massa Carrara, la chimica in tutte le province salvo Livorno, i trasporti a Pisa, il lapideo a Massa-Carrara.Infine l’incremento del ricorso alla Cig nella fascia meridionale della regione (circa 2 milioni di ore in più nei primi dieci mesi, per due terzi verificatosi ad Arezzo) sconta tassi di crescita di circa il 30% a Siena e Arezzo, e dell’11% a Grosseto. 600mila ore in più riguardano il settore metalmeccanico (praticamente tutte nelle aziende orafe aretine, giacché in provincia di Siena il ricorso alla cig nel metalmeccanico decresce di circa 100mila ore); 700mila ore in più riguardano invece il comparto TAC della Toscana meridionale (anche queste quasi tutte ad Arezzo). Incrementi nell’uso di cassa integrazione in Toscana Meridionale riguardano poi i settori del commercio (circa 500mila ore) e quello lapideo e dei minerali non metalliferi; nel primo caso oltre l’80% dell’incremento concerne la provincia di Siena, nel secondo due terzi dell’incremento riguarda Arezzo. Invece due comparti segnano recuperi di un certo livello: il settore dei trasporti (quasi 600mila ore in meno ad Arezzo) e la chimica (-160mila ore, quasi tutte recuperate a Grosseto, ma in parte anche ad Arezzo e Siena).

ANNO 2010ANNO 2010ANNO 2010 ANNO 2009ANNO 2009ANNO 2009

Centrale Meridionale Costiera Centrale Meridionale Costiera

METALMECCANICHE 4.828.238 2.869.589 7.767.365 1.824.893 2.273.309 7.658.386TAC 7.796.865 1.572.821 2.117.747 3.828.802 854.489 1.455.948

EDILIZA 1.867.204 1.500.771 1.500.726 1.313.753 1.406.740 1.208.193COMMERCIO 2.019.777 470.795 951.594 137.438 40.942 147.738

LAPIDEO E MINERALI 807.341 1.238.029 571.533 317.709 751.734 427.922LEGNO 863.846 384.548 607.406 272.543 168.526 177.228

CHIMICA 959.776 34.450 558.010 847.090 192.788 527.501TRASPORTI 422.397 76.372 666.927 149.998 660.801 351.120

CARTA - EDITORIA 856.792 18.605 479.031 176.897 5.516 180.772ALTRO 530.631 190.660 225.335 154.410 103.298 236.300

TOTALE 20.952.867 8.356.640 15.445.674 9.023.533 6.458.143 12.371.108

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Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Prato Pistoia Siena Totale

METALMECCANICHE 644.103 2.669.479 69.040 -341.157 243.044 -12.056 219.148

195.883

137.983 -116.863

3.708.604TAC 593.020 1.023.479 25.553 17.708 230.598 25.481 388.01

22.203.0

00741.584 99.759 5.348.194

EDILIZA 56.742 321.506 30.489 75.981 109.149 -111.834 219.237

158.221

73.724 6.800 940.015COMMERCIO 285.389 740.870 31.062 48.161 299.156 168.007 288.53

2265.54

9875.920 113.402 3.116.048

LAPIDEO E MINERALI 58.274 476.046 9.267 9.181 54.054 -8.698 89.074 13.438 148 418.754 1.119.538LEGNO 149.046 212.000 6.251 -10.757 176.020 17.704 247.21

19.332 369.971 60.725 1.237.503

CHIMICA -16.106 -369.456 -121.055 129.772 -2.232 -10.817 -86.214 39.229 442.913 -21.177 -15.143TRASPORTI -592.652 187.194 -175 264.092 35.838 22.393 -6.516 82.636 2.569 8.398 3.777

CARTA - EDITORIA 4.043 497.584 0 12.692 291.588 3.624 -9.645 20.830 161.481 9.046 991.243ALTRO 52.078 387.671 26.583 -65.192 37.119 10.041 7.067 16.786 -28.236 8.701 452.618

TOTALE 1.233.937 6.146.373 77.015 140.481 1.474.334

103.845 1.355.906

3.004.904

2.778.057 587.545 16.902.397variazione 2009-10 31% 103% 11% 2% 105% 5% 42% 146% 272% 33% 61%

composizione variazione 7% 36% 0% 1% 9% 1% 8% 18% 16% 3% 100%

Variazione CIG Primi 10 mesi 2009-2010

Deroga40%

Straordinaria34%

Ordinaria26%

TOTALE ORE AUTORIZZATE 44.755.181Come si vede dal grafico successivo, abbiamo la netta prevalenza della cassa integrazione in deroga nelle province di Prato, Pistoia, Arezzo e Lucca, la cassa integrazione ordinaria prevale invece a Pisa, Grosseto e Siena, e quella straordinaria a Livorno, Massa –Carrara e, di poco, a Firenze

0

1.250.000

2.500.000

3.750.000

5.000.000

6.250.000

7.500.000

8.750.000

10.000.000

11.250.000

12.500.000

SIEN

A

PIST

OIA

PRAT

O

PISA

M. C

ARR

ARA

LUCC

A

LIVO

RNO

GRO

SSET

O

FIRE

NZE

ARE

ZZO

ORDINARIA STRAORDINARIA DEROGA

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Fonti

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FOCUSECONOMIA

Il ricorso alla cassa integrazione in deroga, così come definita dal dettato normativo della legge 2 del 28/1/2009 e della successiva legge 33 del 9/4/2009 – dal suo esordio in Toscana (27/9/2009) – ha interessato 5.098 imprese, strutturate in 5.176 unità produttive. La distribuzione geografica di queste ultime è riassunta dalla tabella seguente.

LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGAA cura di Enrico Fabbri, Ires Toscana

PROVINCIA Unità produttive (V.A.) Unità produttive (%)

AREZZO 914 18%

FIRENZE 1.296 25%

GROSSETO 47 1%

LIVORNO 91 2%

LUCCA 398 8%

MASSA CARRARA 126 2%

PISA 551 11%

PISTOIA 570 11%

PRATO 977 19%

SIENA 203 4%

Missing* 3 0%Totale 5.176 100%

Il grafico precedente mostra l’andamento cumulato dei lavoratori che rispettivamente sono entrati in cassa integrazione in deroga e di quelli che ne sono fuoriusciti. I lavoratori riportati nel grafico sono contati una volta sola, dunque, un innalzamento dei valori indicati dalla linea “Lavoratori in CIGD” deve leggersi come un allargamento della platea dei beneficiari dell’istituto della deroga. A tale proposito l’incremento dei cassaintegrati da aprile ad ottobre è stato del 19,9% (si tratta di 4.052 lavoratori). Tuttavia, nel periodo oggetto dell’osservazione si è assistito ad un andamento altalenante dei reintegri: da aprile a luglio coloro che sono rientrati in azienda sono aumentati del 34,8% (+4.407 persone), mentre da luglio ad ottobre i reintegri sono diminuiti (-2,2%, pari a -382 persone). La diminuzione dei reintegri indica che alcuni di coloro che erano già stati in cassa integrazione, ma erano stati reintegrati nelle imprese di provenienza, hanno dovuto ricorrere ulteriormente all’istituto della deroga.Tutto ciò fa ipotizzare che la crisi – in alcuni contesti – si stia “calcificando”: la crescita del ricorso alla CIGD non è impetuosa, ma i lavoratori sospesi sono quasi sempre gli stessi, che entrano ed escono dai tessuti produttivi di provenienza. Tutto questo fa supporre che, indipendentemente, dalla durata della CIGD autorizzata, la sospensione effettivamente attuata dalle imprese abbia luogo per periodi più brevi, ma ricorrenti nel tempo.

Inoltre, gli elevati volumi associati alla cassa integrazione in deroga indicano – come accade nel resto del Paese – il ricorso a tale ammortizzatore sociale da parte di quelle imprese che altrimenti non avrebbero alcuno strumento di tutela della propria forza lavoro, tuttavia, è probabile che lo strumento della deroga venga prescelto anche da aziende che – potenzialmente – potrebbero ricorrere alla cassa ordinaria. Queste ultime finiscono per optare per la deroga sulla base di considerazioni economiche: la CIGD non implica contribuzioni da parte dell’impresa la CIGO, invece, sì1.Il fenomeno implica, nei fatti, il trasferimento all’esterno dell’azienda dei costi della flessibilità, altrimenti interna, di cui essa necessita. Ciò ha evidenti e notevoli conseguenze sul consumo delle risorse a sostegno della CIGD, parte delle quali potrebbero, infatti, essere risparmiate o utilizzate dalle aziende con meno di 15 dipendenti. Inoltre, sembra che in molti casi la cassa integrazione in deroga venga adoperata come uno scudo protettivo preventivo nei confronti delle oscillazioni della mercato (e che – di conseguenza, in assenza della CIGD – richiederebbero l’attivazione di misure di flessibilità interna): non sono rari, infatti, i casi in cui l’impresa faccia richiesta di un determinato monte ore di cassa integrazione in deroga per poi utilizzarne solo una piccola parte. In tali casi, dunque, la CIGD, perde il carattere di strumento di emergenza per trasformarsi in un “calmieratore” del rischio d’impresa.

1 Le linee guida per la gestione delle domande di CIG in deroga della Regione Toscana suddividono la platea delle aziende destinatarie della CIGD in aziende di tipologia A (imprese rispetto alle quali non è prevista la corresponsione di ammortizzatori sociali dalla normativa ordinaria) ed aziende della tipologia B (imprese per cui sono previsti ammortizzatori sociali dalla normativa a regime, ma che non possono più usufruirne o accedervi). Tuttavia, per un’impresa riconducibile alla tipologia B, basta dichiarare nell’accordo aziendale da allegare alla domanda di CIGD, di non poter usufruire della CIGO e della CIGS per poter essere ammessa all’istituto della deroga. Scarsissime sono le effettive possibilità di incappare in

controlli successivi da parte delle autorità competenti.

Valori cumulati dei lavoratori in CIGD e dei reintegri (periodo aprile – ottobre 2010)

NOVEMBRE 2010

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Fonti

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FOCUSECONOMIA

Classi di età N. Lavoratori in CIGD Di cui reintegri (VA) Lavoratori in CIGD % Di cui reintegri (%)

-25 2.551 1.746 9,30% 10,47%

26-49 18.691 11.213 68,17% 67,22%

50- 6.177 3.723 22,53% 22,32%Totale 27.419 16.682 100,00% 100,00%

Dalla tabella precedente emerge che in Toscana la popolazione dei cassaintegrati in deroga è costituita prevalentemente da soggetti di età compresa tra i 26 ed i 49 anni (68,17%), seguono gli over 50 (22,53%) ed, infine, i giovani 9,30%.

LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGAA cura di Enrico Fabbri, Ires Toscana

Tab. 2a Distribuzione dei cassaintegrati in deroga per classi di età (dati relativi al periodo 27/7/2009-31/10/2010)

Classi di età % di Reintegro*

-25 68,4%

26-49 60,0%

50- 60,3%Totale 60,8%

Tab. 2b % di reintegro calcolata sui cassaintegrati appartenenti alla medesima classe di età (dati relativi al periodo 27/7/2009-31/10/2010).

Particolarmente interessante è l’analisi delle percentuali dei reintegri sul numero di cassaintegrati in deroga appartenenti alla medesima classe d’età (si veda tabella seguente): i reintegri sono molto più frequenti tra i più giovani (classe d’età -25) che nei soggetti di età più avanzata, nelle quali i valori sono sostanzialmente uniformi.

* % di reintegro si definisce come il rapporto tra il numero dei reintegrati ed i cassaintegrati appartenenti alla medesima classe. Fonte: R. Toscana

Sesso N. Lavoratori in CIGD N. Reintegri Lavoratori in CIGD % Reintegri %

Maschi 14.581 8.701 53,18% 47,84%

Femmine 12.838 7.981 46,82% 52,16%

Totale 27.419 16.682 100,00% 100,00%Totale 27.419 16.682 100,00% 100,00%

Tab. 3a Distribuzione dei cassaintegrati in deroga per genere (dati relativi al periodo 27/7/2009-31/10/2010) - % di colonna.

Il ricorso alla cassa in deroga ha caratterizzato più gli uomini delle donne (53,18%, si veda la tabella successiva).

Sesso % di Reintegro*

Maschi 59,67%

Femmine 62,17%Totale 60,84%

Tab. 3b % di reintegro calcolata sui cassaintegrati appartenenti alla medesima classe di genere (dati relativi al periodo 27/7/2009-31/10/2010).

* % di reintegro si definisce come il rapporto tra il numero dei reintegrati ed i cassaintegrati appartenenti alla medesima classe. Fonte: R. Toscana

Le percentuali esposte nella tabella successiva mostrano che le donne tendono ad essere reintegrate in azienda con maggiore facilità rispetto agli uomini.

2 Si noti che tra tutti gli stranieri percettori di CIGD il numero di lavoratori cinesi è pari a 30 unità (appena l’1,2% della popolazione straniera ammessa alla deroga). Data la numerosità della comunità cinese in Toscana, il dato – indirettamente – conferma l’ampia dimensione del sommerso che caratterizza questo target.

Gli stranieri ammessi alla cassa in deroga sono 2.582 persone, il 9,4% dei percettori.

Nella tabella seguente si riportano i lavoratori stranieri che usufruiscono / hanno usufruito della CIGD per nazionalità: prevalgono gli albanesi, i romeni e i marocchini.

Nazionalità*N. Lavoratori

stranieri in deroga

% Lavoratori stranieri in deroga

ALBANESE 736 28,5%

ROMENA 433 16,8%

MAROCCHINA 264 10,2%

INDIANA 138 5,3%

PACHISTANA 123 4,8%

SENEGALESE 116 4,5%

BANGLADESH 101 3,9%

POLACCA 45 1,7%

FILIPPINA 39 1,5%

CINGALESE 38 1,5%

Totale 2.033 100%

Tab. 4 Distribuzione dei cassaintegrati in deroga stranieri per nazionalità.

* Si riportano solo le nazionalità con frequenze % uguali o maggiori al 1,5%.

CIGD E IMMIGRATINOVEMBRE 2010

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FOCUSECONOMIA

La distribuzione dei cassaintegrati in deroga per Provincia è esposta nella tabella successiva:

LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGAA cura di Enrico Fabbri, Ires Toscana

PROVINCIA Lavoratori in CIGD(VA)

Lavoratori in CIGD%

Reintegro %

AREZZO 4.522 16,5% 60,3%

FIRENZE 6.482 23,6% 59,3%

GROSSETO 248 0,9% 44,8%

LIVORNO 1.592 5,8% 51,6%

PISA 2.962 10,8% 63,7%

PRATO 4.042 14,7% 60,4%

PISTOIA 3.452 12,6% 52,0%

SIENA 1.120 4,1% 57,7%

M. CARRARA 859 3,1% 51,8%

LUCCA 2.140 7,8% 91,6%

La Provincia con il maggior numero di cassaintegrati in deroga è Firenze (23,6%), seguita da Arezzo (16,5%) e Prato (14,7%). Il contesto territoriale con minori frequenze è invece Grosseto.I territori in cui il rientro in azienda è più agevole sono la Provincia di Lucca (in cui % Reintegro è pari al 91,6%) seguita – a lunga distanza – dalla Provincia di Pisa (in cui % Reintegro è pari al 63,7%); mentre a Grosseto (in cui % Reintegro è pari al 44,8%), Livorno (in cui % Reintegro è pari al 51,6%), Massa Carrara (in cui % Reintegro è pari al 51,8%) e Pistoia (in cui % Reintegro è pari al 52%) il reintegro è più difficile.

L’analisi delle percentuali di reintegro offre interessanti approfondimenti anche rispetto alle disaggregazioni per genere ed età:

I due grafici sopra esposti mostrano andamenti molto differenti: per i maschi è più difficile essere reintegrati nella Provincia di Grosseto (che presenta una % di reintegro pari al 38,2%) mentre è più facile rientrare in azienda a Lucca (% di reintegro del 91,1%). Per le donne le maggiori difficoltà si registrano a Massa Carrara (% di reintegro del 31,5%), mentre anche per il genere femminile il contesto territoriale in cui è più semplice rientrare in azienda rimane Lucca (% di reintegro del 92,5%).

NOVEMBRE 2010

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FOCUSECONOMIA LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGAA cura di Enrico Fabbri, Ires Toscana

Sesso Provincia Tipologia Totale % Reintegro*

Femmine

AR

Lavoratrici in CIGD 2.258

Femmine

AR Lavoratrici Reintegrate 1.461 64,7%

Femmine

FI

Lavoratrici in CIGD 3.148

Femmine

FI Lavoratrici Reintegrate 1.931 61,3%

Femmine

GR

Lavoratrici in CIGD 91

Femmine

GR Lavoratrici Reintegrate 51 56,0%

Femmine

LI

Lavoratrici in CIGD 658

Femmine

LI Lavoratrici Reintegrate 311 47,3%

Femmine PI

Lavoratrici in CIGD 1.574Femmine PI

Lavoratrici Reintegrate 1.044 66,3%FemminePO

Lavoratrici in CIGD 1.768

FemminePO Lavoratrici Reintegrate 1.095 61,9%

Femmine

PT

Lavoratrici in CIGD 1.778

Femmine

PT Lavoratrici Reintegrate 924 52,0%

Femmine

SI

Lavoratrici in CIGD 451

Femmine

SI Lavoratrici Reintegrate 315 69,8%

Femmine

MS

Lavoratrici in CIGD 295

Femmine

MS Lavoratrici Reintegrate 93 31,5%

Femmine

LU

Lavoratrici in CIGD 817

Femmine

LU Lavoratrici Reintegrate 756 92,5%

Maschi!!!!

AR

Lavoratori in CIGD 2.264

Maschi!!!!

AR Lavoratori Reintegrati 1.268 56,0%

Maschi!!!!

FI

Lavoratori in CIGD 3.334

Maschi!!!!

FI Lavoratori Reintegrati 1.914 57,4%

Maschi!!!!

GR

Lavoratori in CIGD 157

Maschi!!!!

GR Lavoratori Reintegrati 60 38,2%

Maschi!!!!

LI

Lavoratori in CIGD 934Maschi

!!!!

LI Lavoratori Reintegrati 511 54,7%Maschi

!!!!

PI

Lavoratori in CIGD 1.388

Maschi!!!!

PI Lavoratori Reintegrati 842 60,7%

Maschi!!!!

PO

Lavoratori in CIGD 2.274

Maschi!!!!

PO Lavoratori Reintegrati 1.347 59,2%

Maschi!!!! PT

Lavoratori in CIGD 1.674

Maschi!!!! PT

Lavoratori Reintegrati 871 52,0%

Maschi!!!!

SI

Lavoratori in CIGD 669

Maschi!!!!

SI Lavoratori Reintegrati 331 49,5%

Maschi!!!!

MS

Lavoratori in CIGD 564

Maschi!!!!

MS Lavoratori Reintegrati 352 62,4%

Maschi!!!!

LU

Lavoratori in CIGD 1.323

Maschi!!!!

LU Lavoratori Reintegrati 1.205 91,1%

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Page 13: Focus Economia

FOCUSECONOMIA LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGAA cura di Enrico Fabbri, Ires Toscana

Di seguito si riportano i grafici radar relativi ai reintegri disaggregati per provincia e per età. Dall’analisi dei dati emerge che Lucca si conferma la Provincia in cui avviene il maggior numero di reintegri in ognuna delle tre classi d’età esaminate.Sul versante opposto, Grosseto – in relazione alle fasce di età più alte “26-49” e “50 e oltre” – si conferma l’area in cui le percentuali di reintegro sono più basse. Le maggiori difficoltà di reintegro dei lavoratori più giovani, invece, si registrano a Pistoia in cui – ad oggi – risultano rientrati in azienda solo il 51,1% dei

lavoratori posti in CIGD.

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FOCUSECONOMIA LA CASSA INTEGRAZIONE IN DEROGATab. 7 Cassaintegrati in deroga per provincia e classi d’età con percentuali di reintegro.

Classi Età Provincia Dati Totale Reintegri %

-25

AR

Lavoratori in CIGD 555

-25

AR Lavoratori Reintegrati 376 67,7%

-25

FI

Lavoratori in CIGD 556

-25

FI Lavoratori Reintegrati 370 66,5%

-25

GR

Lavoratori in CIGD 33

-25

GR Lavoratori Reintegrati 19 57,6%

-25

LI

Lavoratori in CIGD 92

-25

LI Lavoratori Reintegrati 72 78,3%

-25PI

Lavoratori in CIGD 241

-25PI Lavoratori Reintegrati 173 71,8%-25 PO

Lavoratori in CIGD 312-25 PO Lavoratori Reintegrati 220 70,5%

-25PT

Lavoratori in CIGD 323

-25PT Lavoratori Reintegrati 165 51,1%

-25

SI

Lavoratori in CIGD 108

-25

SI Lavoratori Reintegrati 72 66,7%

-25

MS

Lavoratori in CIGD 77

-25

MS Lavoratori Reintegrati 43 55,8%

-25

LU

Lavoratori in CIGD 254

-25

LU Lavoratori Reintegrati 236 92,9%

26-49

AR

Lavoratori in CIGD 3208

26-49

AR Lavoratori Reintegrati 1936 60,3%

26-49

FI

Lavoratori in CIGD 4351

26-49

FI Lavoratori Reintegrati 2561 58,9%

26-49

GR

Lavoratori in CIGD 163

26-49

GR Lavoratori Reintegrati 70 42,9%

26-49 LI

Lavoratori in CIGD 1112

26-49 LI Lavoratori Reintegrati 501 45,1%

26-49 PI

Lavoratori in CIGD 202826-49 PI Lavoratori Reintegrati 1269 62,6%26-49 PO

Lavoratori in CIGD 2708

26-49 PO Lavoratori Reintegrati 1642 60,6%

26-49

PT

Lavoratori in CIGD 2370

26-49

PT Lavoratori Reintegrati 1202 50,7%

26-49

SI

Lavoratori in CIGD 700

26-49

SI Lavoratori Reintegrati 389 55,6%

26-49

MS

Lavoratori in CIGD 588

26-49

MS Lavoratori Reintegrati 303 51,5%

26-49

LU

Lavoratori in CIGD 1463

26-49

LU Lavoratori Reintegrati 1340 91,6%

50

AR

Lavoratori in CIGD 759

50

AR Lavoratori Reintegrati 417 54,9%

50

FI

Lavoratori in CIGD 1575

50

FI Lavoratori Reintegrati 914 58,0%

50

GR

Lavoratori in CIGD 52

50

GR Lavoratori Reintegrati 22 42,3%

50

LI

Lavoratori in CIGD 388

50

LI Lavoratori Reintegrati 249 64,2%

50PI

Lavoratori in CIGD 693

50PI Lavoratori Reintegrati 444 64,1%50 PO

Lavoratori in CIGD 102250 PO Lavoratori Reintegrati 580 56,8%

50PT

Lavoratori in CIGD 759

50PT Lavoratori Reintegrati 428 56,4%

50

SI

Lavoratori in CIGD 312

50

SI Lavoratori Reintegrati 185 59,3%

50

MS

Lavoratori in CIGD 194

50

MS Lavoratori Reintegrati 99 51,0%

50

LU

Lavoratori in CIGD 423

50

LU Lavoratori Reintegrati 385 91,0%

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Fonti

BANCA D’ITALIAINPSIRPETREGIONE TOSCANAUNIONCAMERE

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FOCUSECONOMIA IL CREDITO IN TOSCANA - a cura della Fisac Cgil

53.000.000.000

55.000.000.000

57.000.000.000

59.000.000.000

31/dic/07

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31/ago

/10

ANDAMENTO DEI DEPOSITI DAL DICEMBRE 2007 AD AGOSTO 2010 - 56.917.522.497 !

105.000.000.000

110.000.000.000

115.000.000.000

120.000.000.000

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31/ago

/10

ANDAMENTO DEI PRESTITI DAL DICEMBRE 2007 AD AGOSTO 2010 - 114.706.400.721 !

14.750.000.000

15.500.000.000

16.250.000.000

17.000.000.000

31/dic/08

31/dic/09

31/ago

/10

ANDAMENTO DEI PRESTITI AL SETTORE MANIFATTURIERO

5.000.000.000

7.000.000.000

9.000.000.000

11.000.000.000

31/dic/08

31/dic/09

31/ago

/10

ANDAMENTO DEI PRESTITI AL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

33.000.000.000

34.000.000.000

35.000.000.000

36.000.000.000

31/dic/08

31/dic/09

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/10

ANDAMENTO DEI PRESTITI AL SETTORE DEI SERVIZI

dic

08

mar

09

giu

09

set 0

9

dic

09

mar

10

giu

10

set 0

9

dic

09

mar

10

giu

10

2,66

1

2,54

9

2,47

3

2,44

9

2,13

7

2,22

4

2,05

6

1,71

6

1,67

1

1,32

1

1,31

9

1,16

9

1,11

7

1,03

7

1,00

2

0,84

8

0,77

8

0,74

2

0,73

1

0,71

5

0,74

7

0,77

1

1,95

8

1,84

7

1,75

7

1,71

9

1,48

4

1,51

9

1,40

4

1,19

3

1,15

6

0,94

7

0,95

1

TotaleFamiglieImprese

ANDAMENTO DEL FLUSSO DI SOFFERENZE RETTIFICATE

NOVEMBRE 2010

Sommario! Produzione Industriale! Pagina 1

! Pagina 2

! Cassa Integrazione Guadagni! Pagina 3

! Pagina 4

! Pagina 5

! Pagina 6

! Pagina 7

! Cassa Integrazione in Deroga! Pagina 8

! Pagina 9

! Pagina 10

! Pagina 11

! Pagina 12

! Pagina 13

! Credito! Pagina 14

Approfondimento economico sindacale della CGIL Toscana a cura di IRES Toscana. In collaborazione con Dipartimenti Attività Produttive e Mercato del Lavoro CGIL Toscana e Fisac Toscana

Fonti

BANCA D’ITALIAINPSIRPETREGIONE TOSCANAUNIONCAMERE


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