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FOCUS GROUP SOSTENIBILITA’ ED ENERGIA – COSTRURE NEL COSTRUITO 19/2/2015

Coordinatore: arch. Paolo Fop

Vice Coordinatore : arch. Pier Giorgio Turi

EVOLUZIONE NORMATIVA REGIONALE PIEMONTESE IN CAMPO ENERGETICO

Scenario normativo prossimo: - Imminente pubblicazione dei Decreti Attuativi direttiva

2010/31/UE - Allineamento del Piemonte alle norme nazionali; - Mantenimento di autonomia normativa su specifici temi;

Si profila quindi la riadozione in Piemonte delle norme energetiche nazionali.




RICHIAMI AI PRINCIPALI PROVVEDIMENTI VIGENTI A LIVELLO NAZIONALE

N.B. l’elenco che segue è indicativo e non esaustivo! Legge 373: l’unica certamente abrogata art. 37, comma 3; DPR 1052/1977: abrogato automaticamente dall’art.37, comma 3,lg 10/1991 contestualmente alla pubblicazione del DPR 412/1993 Lg10/1990: ancora parzialmente in vigore, si tratta di attuazione di Direttiva 2001/77/CE, abrogata dalla 2009/28/CE; DPR 412/1993: Attuativo della Legge 10/1991 che attua una direttiva abrogata, è ancora parzialmente in vigore;




D.Legisl 192/2005: in vigore , parzialmente modificato dal 311/2006 e quindi dalla Legge 90/2013; (es: inserimento del comma 4 bis art. 16, D.Legisl 192/2005 che abrogherà in modo automatico il DPR 59/2009 non appena uscirà il nuovo Decreto Attuativo della direttiva CE 2010/31/UE); DM 11/3/2008 limiti di energia primaria e trasmittanze per usufruire dei vantaggi fiscali in interventi di miglioria energetica;




LEGGE 24 dicembre 2007, n. 244 (legge finanziaria 2008) Art 1, comma 288. A decorrere dall'anno 2009, in attesa dell'emanazione dei provvedimenti attuativi di cui all'articolo 4, comma 1, del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, il rilascio del permesso di costruire é subordinato alla certificazione energetica dell'edificio (?), cosi' come previsto dall'articolo 6 del citato decreto legislativo n. 192 del 2005, nonche' delle caratteristiche strutturali dell'immobile finalizzate al risparmio idrico e al reimpiego delle acque meteoriche.




DECRETO 7 aprile 2008. Disposizioni in materia di detrazione per le spese di riqualificazione energetica del patrimonio edilizio esistente, ai sensi dell’art. 1, comma 349, della legge 27 dicembre 2006, n. 296 (G.U. n. 97 del 24/4/2008) Caratteristiche prestazionali pompe di calore




DECRETO LEGISLATIVO 30 maggio 2008, n. 115 Attuazione della direttiva 2006/32/CE relativa all'efficienza degli usi finali dell'energia e i servizi energetici e abrogazione della direttiva 93/76/CEE. (GU n.154 del 3-7-2008 ): definizione di diagnosi energetica, ora parzialmente modificato o abrogato in alcuni articoli




DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 2 aprile 2009, n. 59 Regolamento di attuazione dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e b), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, concernente attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia. (09G0068) (GU n.132 del 10-6-2009 ) Verrà abrogato interamente all’entrata in vigore del Decreto Attuativo direttiva 2010/31/UE Decreto Ministeriale 26/6/2009 – Ministero dello Sviluppo Economico Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici (G.U. 10/7/2009 n. 158 – in vigore dal 25/7/2009) Definizioni varie e linee guida nazionali per la Certificazione Energetica




DECRETO 26 gennaio 2010 Aggiornamento del decreto 11 marzo 2008 in materia di riqualificazione energetica degli edifici. (Pubblicato su G.U. n. 35 del 12/2/2010): ulteriori aggiornamenti alla normativa sulle detrazioni fiscali




Decreto Legislativo n° 28 del 3/3/2011 (attuazione direttiva 2009/sulle 28/CE) energie rinnovabili.

Art 11, obbligo di copertura da rinnovabili dei fabbisogni energetici complessivi degli edifici, di almeno il 35%, dal 1/1/2017 del 50%

Allegato 3, comma 5: l’obbligo è totalmente assolto per la climatizzazione e la produzione di ACS in caso di allacciamento al teleriscaldamento




MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO-DECRETO 22 novembre 2012 Modifica del decreto 26 giugno 2009, recante: «Linee guida nazionali per la

certificazione energetica degli edifici.». (12A12945) (GU Serie Generale n.290 del 13-12-2012)

Modifiche a procedure di compilazione Certificazione Energetica, eliminazione della dichiarazione sostitutiva per edifici di scarsa qualità energetica, qualifica e certificazione dei software commerciali




MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO-DECRETO 22 novembre 2012 Modifica dell'Allegato A del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante

attuazione della direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell'edilizia. (13A00571) (GU n.21 del 25-1-2013)

Riscrittura di molte definizioni dell’allegato A; fra le quali: diagnosi energetica, necessaria perché l’art 2, punto m).del

D.Legisl.115/2008 era stato abolito; definizione di certificazione energetica nelle quale si continua a definire

l’attestato di certificazione energetica: il DM è del 22/11/2012, la Direttiva 2010/31/UE, che definisce l’Attestato di Prestazione Energetica, è del 19/5/2010;

ri-definizione di impianto termico dalla quale vengono esclusi solo i sistemi di produzione di ACS per singola unità immobiliare, non vengono più citati stufe, caminetti e radiatori individuali: il caminetto è impianto termico? Vedere Legge 90/2013




DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 aprile 2013, n. 74 Regolamento per i criteri generali in materia di esercizio, conduzione, controllo,

manutenzione e ispezione degli impianti termici per la climatizzazione invernale ed estiva degli edifici e per la preparazione dell'acqua calda per usi igienici sanitari, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettere a) e c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192. Fissa procedure e regole per la gestione/conduzione impianti termici, abroga parte del DPR 412/1993 e l’art. 5 del DPR 59/2009

DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA 16 aprile 2013, n. 75

Regolamento recante disciplina dei criteri di accreditamento per assicurare la qualificazione e l'indipendenza degli esperti e degli organismi a cui affidare la certificazione energetica degli edifici, a norma dell'articolo 4, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192.




LEGGE 3 agosto 2013, n. 90 Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 4 giugno 2013, n.

63, recante disposizioni urgenti per il recepimento della Direttiva 2010/31/UE del Parlamento europeo e del Consiglio del 19 maggio 2010, sulla prestazione energetica nell'edilizia per la definizione delle procedure d'infrazione avviate dalla Commissione europea, nonche' altre disposizioni in materia di coesione sociale.

Numerose integrazioni e modifiche al DL 192/2005 (dagli artt. 1 al 13 bis) fra le quali la definizione di A.P.E. al posto di A.C.E.

Detrazioni fiscali, accesso al credito e, all’art.17 bis, ancora modifiche al vecchio 412/93 in merito agli scarichi a tetto/parete degli apparecchi a gas

Artt. 1 - 18: abrogazioni varie al DL192/2005. Artt. 19 e 20 variazioni al regime IVA di prodotti editoriali e bevande (?) Art. 21 norme sui Fondi Sociali per l’occupazione




NB La legge 90/2013 ridefinisce nuovamente l’impianto termico che torna ad escludere stufe e caminetti (UNI EN 13229); se però si tratta di apparecchi fissi con portata termica globale (somma focolari dell’unità immobiliare) superiore a 5 kW lo diventano e sono così soggetti al Libretto Impianto.

Gli “impianti” a servizio di unità residenziali singole, scaldate a stufe o caminetti, diverranno quindi soggetti a compilazione del libretto impianto di cui al DM 10 febbraio 2014 laddove si superino i 5 kW totali ed al Rapporto di controllo sopra i 10 kW per riscaldamento invernale e sopra i 12 kW per climatizzazione estiva.

La discriminante per determinare le cogenza del Rapporto di Controllo è la condivisione o meno del sottosistema di distribuzione del calore (vedere FAQ Regione Piemonte su Catasto Impianti Termici)




D.M. 10 febbraio 2014 Modelli di libretto di impianto per la climatizzazione e di rapporto

di efficienza energetica di cui al decreto del Presidente della Repubblica n. 74/2013. (2)

DECRETO LEGISLATIVO 4 luglio 2014, n. 102

Attuazione della direttiva 2012/27/UE sull'efficienza energetica, che modifica le direttive 2009/125/CE e 2010/30/UE e abroga le direttive 2004/8/CE e 2006/32/CE.

Diagnosi energetica, istituzione EGE ed Auditor energetici, contabilizzazione dell’energia “intelligente, scadenza termovalvole e contabilizzazione indiretta del calore al 31/12/2016 ed altro ancora




Considerazioni: - Estrema frammentarietà e disordine dell’apparato legislativo

statale in ambito tecnico che stride fortemente con il bisogno di chiarezza e semplicità di accesso, consultazione e quindi applicazione delle regole senza dubbi né tentennamenti;

- Cattive abitudini in termini di mancata riscrittura di provvedimenti legislativi quando vengano pesantemente modificati;

- Necessità di TESTO UNICO dell’ENERGIA che possa costituire base inderogabile a cui tutti i provvedimenti facciano riferimento e trovino adeguata collocazione: provvedimento “faldone a fogli mobili” sul modello del D.Legisl 81/2008 (migliorabile)

- Con la normativa regionale si dovevano consultare pochi provvedimenti: la LR 13/2007 ed un gruppo di DGR, complesse ma unitarie; i problemi sono nati con la proliferazione degli Allegati




Energetici alla scala comunale, esperienza forse necessaria ma ampiamente superata e non più proponibile

- Giudizio positivo sulla scelta regionale di rinunciare alla legiferazione in ambito energetico per i motivi noti (modifiche periodiche del quadro normativo europeo, necessità di omogeneizzazione a livello nazionale, tempi di reazione normativa, ecc..)

- Ruolo chiave delle regioni che maggiormente hanno esperienza di legislazione energetica autonoma come la nostra, per coadiuvare lo Stato nell’azione di omogeneizzazione ed unificazione normativa del comparto energetico in edilizia; il principio è proposto dal nuovo Decreto che attendiamo, art. 6, comma 2, testo in bozza del 2/2/2015:

- ….le Regioni…collaborano e concorrono per la definizione e l’aggiornamento:




o a) delle metodologie di calcolo prestazione energetica degli edifici;

o b) dei requisiti minimi edifici ed impianti; o c) dei sistemi di classificazione energetica; o d)stesura Piano d’Azione; o e) di monitoraggi, analisi, valutazioni ed adeguamento

normativa nazionale e regionale




CENNI AI CONTENUTI DEL PROSSIMO DECRETO NAZIONALE “REQUISITI” (ATTUAZIONE DIRETTIVA 2010/31/UE)

Scenario normativo prossimo: o In premessa sostanziale riscrittura del 192/2005 e del DPR

59/2009; o definizione di impianto con sistema ibrido ad esempio caldaia

+ pompa di calore o Entrano le valutazioni sull’illuminazione artificiale negli edifici

NON residenziali UNI EN 15193; o ENEA e CTI debbono predisporre linee Guida nazionali per il

calcolo della prestazione energetica edifici; o




o ENEA e CTI, entro 1 anno, produrranno uno studio sull’ ”EDIFICIO DI RIFERIMENTO” inteso come modello virtuale minimo tarato sul caso reale a cui fare riferimento per migliorare quello che si va progettando, ovviamente sia in caso di nuovo edificio che di ristrutturazione edilizia rilevante;

o Coinvolgimento delle Regioni a livello nazionale; o Vi saranno 90 giorni di tempo per aggiornare i software alle

norme tecniche di riferimento (UNI TS 11300) durante i quali potranno essere impiegati i precedenti metodi di calcolo in vigore




Allegato 1 Principio della non computazione a fini energetici dell’eccedenza di energia elettrica autoprodotta in situ, mese per mese; Non può essere conteggiata come rinnovabile l’energia elettrica autoprodotta ma impiegata in trasformazione diretta in calore per effetto Joule; (vedi Allegato 3, comma 2, D.Legisl 28/2011); Si introducono in unica forma tabellare i valori dei fattori di conversione in energia primaria: fPnren per le non rinnovabili; f Pren per le rinnovabili; fP tot = f P,ren + f P,nren;




Completa ridefinizione di Edifici nuovi, ricostruiti totalmente o soggetti ad ampliamenti maggiori del 15% o di oltre 500 mq; applicazione requisiti all’intero edificio ristrutturazioni importanti di primo livello: coinvolgimento di oltre il 50% delle superfici di involucro e contestuale ristrutturazione impianto; applicazione requisiti all’intero edificio ristrutturazioni importanti di secondo livello: coinvolgimento di oltre il 25% delle superfici di involucro con o senza contestuale ristrutturazione o intervento sull’ impianto; applicazione requisiti alle sole porzioni di involucro interessate




riqualificazioni energetiche: coinvolgimento di meno del 25% delle superfici di involucro con o senza contestuale ristrutturazione o intervento sull’ impianto; applicazione requisiti alle sole porzioni di involucro interessate deroghe: sono esclusi gli interventi di ripristino involucro edilizio di finitura come le tinteggiature o rifacimenti di intonaco per meno del 10% della superficie esterna disperdente; manutenzione ordinaria di impianti;




Prescrizioni Relazione tecnica di progetto: si richiama l’art. 26 legge 10/1991 che va integrata da attestazione di verifica finale; limitazione del calore estivo con riduzione delle cosiddette isole di calore: tetti riflettenti (cool roof); introdotta la riflettanza come rapporto fra radiazione riflessa e radiazione totale incidente su di una superficie esposta; in caso di isolamento termico dall’interno di edifici esistenti (riqualificazione) e nel caso di rifacimento impianto con radianti a soffitto o pavimento, è ammessa una riduzione dell’altezza interna di 10 cm, in deroga al DM 5/7/1975; requisiti minimi generatori calore a bio masse solide o sminuzzate, resi in forma tabellare con i richiami alle specifiche norme tecniche, dalle semplici stufe, alle termocucine alle caldaie;




Obbligo di dichiarazione del costo previsionale servizio riscaldamento e della Certificazione di fattore di conversione rendimento per i gestori teleriscaldamento (garantita da ente di certificazione); non avrebbe valore retroattivo per cui le vecchie certificazioni energetiche redatte con altri fattori resterebbero valide (?);




Contabilizzazione, richiami al D.Leg 102/2014




Obbligo di regolazione automatica per i non residenziali di classe di efficienza non inferiore a B secondo UNI EN 15232










Requisiti Edificio di riferimento obbligatorio per nuovi edifici, ristrutturazione 1° livello, ampliamento Art 2, legge 90/2013 integra l’art. 2, comma 1, D. Legisl. 192/2005

l-novies) ( "edificio di riferimento" o "target”) per un edificio sottoposto a verifica progettuale, diagnosi, o altra valutazione energetica: edificio identico in termini di geometria (sagoma, volumi, superficie calpestabile, superfici degli elementi costruttivi e dei componenti), orientamento, ubicazione territoriale, destinazione d'uso e situazione al contorno, e avente caratteristiche termiche e parametri energetici predeterminati;

I parametri introdotti come H’t (coeff.globale medio di scambio termico in W/mqK) con valore massimo articolato per rapporti S/V e zone climatiche, determinerà anche le scelte progettuali formali, come, ad esempio, la superficie vetrata rispetto a quella opaca, che può esser preponderante quando la destinazione d’uso sia diversa dal residenziale.




Tabella riassuntiva con i principali indici di efficienza e prestazione energetica per:

climatizzazione invernale;




climatizzazione estiva;




produzione ACS;




illuminazione artificiale, a meno degli edifici E1 ma compresi collegi, conventi, case di pena, caserme ed E1(3);




trasporto di persone o cose all’interno negli edifici, a meno di quelli in categoria E1 ma compresi collegi, conventi, case di pena, caserme ed E1(3);




Gli indici debbono essere verificati preventivamente sull’edificio di riferimento da assumersi come edificio con requisiti di minima accettabilità: in pratica si dovranno eseguire sia i calcoli per l’edificio di riferimento (geometrie identiche all’edificio reale) sia quelli del progetto e dovrà risultare:

EP gl. Tot < EP gl.tot. limite Per determinare la classe energetica si usa l’indice di prestazione globale espresso in energia primaria non rinnovabile, EP gl,nren. Il decreto attuativo dell’art. 6, comma 12, D.Legisl 192/2005 definisce: scala efficienza energetica in relazione al valore di EP gl,nren,rif,standard

calcolato sull’edificio di riferimento; tecnologie impiantistiche standard di cui è dotato l’edificio di riferimento;




Si nota come gli indici proposti dalla bozza di decreto, come gli stessi valori di trasmittanza di pareti opache e trasparenti, siano relativamente “permissivi” o comunque non esasperati rispetto a quelli attualmente in uso in Piemonte: è pur vero che vanno applicati all’edificio di riferimento. Sarà opportuno verificare le conseguenze del valore minimo di allocazione della componente termica per la cogenerazione con esportazione di energia verso l’esterno del sistema, teleriscaldamento, fissato a 0,5.




Requisiti edifici quasi zero: a) Tutti i requisiti del presente decreto: b) Requisiti minimi di cui allegato 3 paragrafo 1, lettera c) D.Legisl 28

/2011, (50% rinnovabile) Requisiti graduati per:

- ristrutturazioni di 2° livello; - riqualificazioni energetiche con specifiche prescrizioni sugli

impianti di climatizzazione invernale ed estiva, sugli impianti idrico-sanitari, su quelli di ventilazione e su quelli di illuminazione, esclusi E(1)

Date post:	07-Oct-2020
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