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Focus scuola

Date post: 14-Jun-2015
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L’INVENZIONE Più DOLCE DEL MONDO

COS’E’ IL GELATO?

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Il gelato è un dolce ottenuto congelando una soluzione acquosa di sciroppo di frutta, o creme di latte e uova, con zucchero. Originariamente la

fabbricazione era fatta in un gelatiere o sorbettiere, contenuto in un secchio cilindrico refrigerante e da un motore elettrico che

mescolava continuamente il composto, staccandolo dalle pareti per mezzo di spatole. L’impasto, dopo la congelazione, poteva essere posto in stampi di svariate forme conservati in grandi frigoriferi. Negli impianti moderni, invece, essi sono dapprima emulsionati e pastorizzati; la miscela viene, quindi, omogeneizzata per rompere le particelle di grasso contenute nel latte e nella panna, raffreddata e posta in un mantecatore, in cui viene rapidamente congelata e al tempo stesso continuamente sbattuta, per ottenere una

consistenza soffice; a questo punto si possono aggiungere frutta, fresca o essiccata, cacao, vaniglia e altri aromi o ingredienti. Il gelato viene estratto dal mantecatore parzialmente congelato e viene, infine, messo in contenitori che vengono a loro volta posti in celle frigorifere a una temperatura compresa tra 14 e -16 °C finché il preparato non si indurisce.

CHI FURONO I PRIMI A CREARLO?

Pare che il gelato abbia origini molto antiche: sembra che i Greci e i Turchi lo realizzassero con il succo di limone, e che a farlo conoscere agli Italiani siano stati gli Arabi,importando in Sicilia la ricetta di una bevanda fredda chiamata Sharbat.Sembra anche che l'imperatore Nerone non potesse rinunciare a gustarsi un delizioso

composto di miele, succo di frutta e neve. Caterina de' Medici ne era così golosa, da condurre in Francia un gelatiere italiano, un certo Ruggeri di Firenze, macellaio e appassionato di cucina, che grazie a un preparato che comprendeva panna, zabaione e frutta divenne ben presto famoso alla corte del re Enrico II di Francia.Altre notizie riguardo al gelato si hanno su Francesco Procopio dei Coltelli, un cuoco siciliano, che nel 1686 riuscì a preparare la miscela che tutti noi conosciamo oggi. Egli riuscì a introdurre alcune tecniche di refrigerazione presso le cucine dei re di Francia prima, e in seguito presso il Café Procope di Parigi, dove veniva servita una grande varietà di gelati, "acque gelate", (la granita), gelati di frutta, "fiori d’anice", "fiori di

cannella", "gelato al succo di limone", "gelato al succo d'arancio", "sorbetto di fragola", quel Cafè, ancora oggi uno dei vanti di Parigi. In America, nello stesso periodo, un emigrato italiano aprì la prima gelateria.Nacque l'usanza di servire durante i banchetti, dopo i primi piatti, il "sorbetto" in quanto considerato benefico per la digestione.A quei tempi, ovviamente, il gelato era un semplice composto di frutta e ghiaccio: solo con l'introduzione di latte, panna, zucchero e uova si è arrivati a realizzare quel prodotto che oggi è universalmente conosciuto come "gelato artigianale".

COME SI FACEVA IL GELATO?

Alla fine dell’ottocento, e ai primi del novecento, la lavorazione del gelato artigianale, sia nella versione al latte che all’uovo, si svolgeva secondo una modalità che prevedeva che gli ingredienti (zucchero, latte e panna) venissero miscelati in una pentola, portati sin quasi ad ebollizione ed il composto così ottenuto, ancora caldo, fosse versato nella gelatiera, realizzando di fatto un processo di pastorizzazione. Nel caso del gelato all’uovo, in fase di miscelazione degli ingredienti venivano aggiunte le uova precedentemente amalgamate in un altro recipiente con una parte dello zucchero.

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Mediante un movimento rotatorio della gelatiera, la miscela si raffreddava venendo a contatto con le pareti gelate ed incorporava naturalmente dell’aria. L’impasto così ottenuto assumeva la consistenza e la cremosità necessarie per essere lavorato con una spatola ed in grado di sostenersi su un cono. Per quanto riguarda invece il gelato alla frutta gli ingredienti (zucchero, acqua e frutta) venivano frullati a freddo in un recipiente e lasciati riposare per alcuni minuti. Dopo di che la miscela così ottenuta veniva versata nella gelatiera e seguiva lo

stesso procedimento del gelato al latte.

IL GELATO ARTIGIANALE … E QUELLO INDUSTRIALE

Il gelato artigianale è caratterizzato dall'uso di materie prime fresche. Rispetto a quello industriale può presentare le seguenti differenze:

Prodotto "fresco" quasi sempre tutti i giorni, chi lo vende è di solito lo stesso che lo produce

Distanza tra luogo di produzione e vendita pochi metri, viene consumato entro alcuni giorni

Minor quantità di grassi Minor quantità d'aria

Nel gelato artigianale propriamente detto, l'ingrediente presente in maggiore quantità è il latte seguito dagli zuccheri e dalla panna. La ricetta di un buon gelato artigianale, oltre alla selezione di ingredienti di alta qualità, dovrà presentare un corretto bilanciamento dei componenti solidi dei vari ingredienti. L'Italia è l'unica nazione al mondo dove il gelato artigianale copre il 55% del mercato, grazie alla copertura capillare, la storia, la tradizione, l'abitudine del gelato da passeggio e la professionalità degli addetti; ciò si traduce in serietà e qualità del prodotto. In fin dei conti, la qualità del prodotto dipende dagli ingredienti utilizzati, dalla freschezza, dai macchinari.

Il gelato industriale è caratterizzato dal fatto di essere prodotto molti mesi prima del consumo, con l'impiego preparati e di materie prime come latte in polvere, succhi di frutta concentrati, e di additivi come coloranti, emulsionanti, stabilizzanti e aromi. I gelati industriali vengono detti anche soffiati, perché prodotti con l'introduzione di aria, durante la fase di gelatura, fino al 100-130 per cento, per cui diventano molto soffici e leggeri. Poiché vengono distribuiti anche in

zone lontane dal luogo di produzione, i gelati industriali necessitano il supporto di una efficace catena del freddo. La mantecazione consente la trasformazione di una miscela liquida in gelato tramite l'azione del freddo, l'inclusione di aria, e la continua agitazione. I gelati "mantecati" vengono proposti al consumatore nel classico cono, in coppette o in coppe, e i principali tipi sono alla frutta (incluso il sorbetto), alle creme, allo zabaione e allo yogurt.

QUANDO POSSIAMO MANGIARE IL GELATO?

Il Gelato è un alimento ideale in ogni momento dell’anno ed indicato a ogni età: per i bambini è una sana merenda in quanto ricco di calcio e fosforo; per i ragazzi che studiano è ideale perché nutre senza appesantire; per le persone anziane è uno stimolo del palato; per gli sportivi è molto utile grazie agli zuccheri di rapida assimilazione; infine per le donne in dolce attesa è un gradito aiuto

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poiché contrasta le nausee dei primi mesi. Sostenere che “Il gelato fa ingrassare” è un’affermazione del tutto falsa.Il gelato è un alimento e come tale può essere consumato nel pieno rispetto delle regole di una alimentazione sana ed equilibrata.

Giorgia Marino

Gloria Maccarone

ECONOMICO E SALUTARE: VALE ANCHE PER I NOSTRI AMICI A QUATTRO ZAMPE?

Avere un animale domestico in molti casi può far piacere, sopratutto per quanto riguarda i cani, gli amici più fedeli dell’uomo. Ma un cane, come un gatto, o anche un animaletto più piccolo, porta via tanto tempo, e soprattutto tanti soldi. Infatti tra veterinari, cure specifiche e mangiare, sopratutto di questi tempi, chi vuole comprare un’animale deve riflettere per bene prima dell’eventuale acquisto.

Per chi ha già un cane o un gatto, o comunque lo vuole acquistare, sarebbe importante risparmiare su una parte essenziale, ovvero l’alimentazione. Premettendo che accade che per quanto possa sembrare ottimo, il cibo per animali, spesso

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presentato con tanto di certificazioni, non è veramente il massimo; ne è un esempio “Purina”, solitamente considerato il top del top, rivelatosi però, peggiore delle merci presenti nei discount. Quindi come fare per garantire al nostro cane un cibo di qualità ad un prezzo contenuto? Va detto innanzitutto che non necessariamente spendere molto significa spendere bene. Un altro consiglio è scegliere sempre cibi secchi rispetto a quelli umidi, i croccantini sono il cibo ideale, perché contengono tutte le qualità nutritive che necessitano per alimentare i vostri fedeli amici. Lo stesso discorso è valido per i gatti; difatti questi hanno il vantaggio di non guastarsi nella ciotola e si adattano alla loro ricerca di cibo per più pasti al giorno. È essenziale leggere gli ingredienti, chiedendo consiglio al veterinario ed evitare gli alimenti che contengono conservanti.Detto questo, il più delle volte il cibo acquistato dal supermercato sotto casa non conviene. L’ideale sarebbe trovare un ingrosso di cibi per animale che venda anche al dettaglio. Se si ha assolutamente idea di dove cercare, l’unica soluzione è quella di acquistare tutto online. Ovviamente provate i nuovi prodotti che vi sembrano adatti in piccole quantità; poi, se al nostro amico a quattro (o due) zampe piace, prendetene in quantitativi maggiori. I siti che offrono un miglior rapporto qualità/prezzo sono senza dubbio: www.pacopetshop.it, www.arcadelmasi.it dove con un ordine di 50 euro non si pagano le spese di spedizione.

Celeste Amoroso

Valentina Rulli

CURIOSANDO CURIOSANDO …Sul cibo le leggende metropolitane ed i miti sono tantissimi, ma non tutti sono veri. Oggi proveremo a fare luce su alcuni di questi, o meglio ci proverete voi: nella prima parte vi elencheremo una serie di curiosità relative a diversi stati; nella seconda vi diremo quali sono vere e quali sono false, così potrete mettervi alla prova.

1. In Cina si mangiano i cani. 2. Esiste un liquore fatto con il veleno della vipera.3. E’ stata creata e allevata un’anguria quadrata.4. Le mucche allevate per gli hamburger del Mc Donald’s sono geneticamente modificate in modo da avere zampe cortissime e corpo molto grande, così, da evitare gli sprechi.

Siete capaci di distinguere le leggende metropolitane vere da quelle false?

1.In Cina si mangiano i cani: vero, anche se non in tutte le zone. Il filetto del San Bernardo,ad esempio, è ritenuto molto prelibato, anche se generalmente esistono razze di cani allevate appositamente per questo scopo. Sono molte le associazioni animaliste che,però, protestano contro questa pratica, che noi occidentali riteniamo aberrante.

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2. Esiste un liquore fatto con il veleno della vipera: vero in parte; infatti è fatto con la vipera stessa, non con il suo veleno. Sulle nostre montagne, in Trentino ed in Friuli, è possibile “gustare” grappe alla vipera, distinguibili per la presenza della vipera nella bottiglia stessa.La ricetta per prepararla è tramandata di generazione in generazione e chi ha avuto modo e soprattutto coraggio di assaggiarla ha ammesso di averla apprezzata.

3. Esistono i cocomeri quadrati: vero, ma non sono il risultato di una modifica genetica, bensì sono stati semplicemente fatti crescere in vasi quadrati. Peccato che siano venduti in Giappone e che abbiano un costo molto più alto delle classiche angurie rotonde.

4. Mc Donald’s e le mucche dalle zampe corte: falso. La leggenda voleva che le mucche avessero gli arti corti, per occupare meno spazio nelle stalle in cui alloggiavano cosi che ci fosse più rendita di carne. Questo, però, non è vero: negli Stati Uniti l’allevamento, non solo delle mucche, è estremamente intensivo. È probabile, quindi, che le mucche abbiano più carne in modo tale da appartenere a razze con ridotto materiale di scarto, alimentati 24 ore su 24 con un ciclo di ingrasso abbreviato e ridotto. Le mucche, così come i polli, spesso non hanno possibilità di muoversi e gli arti appesantiti,dall’enorme mole di grasso, tendono ad essere fragili.

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Celeste Amoroso Valentina Rulli

Secondo una statistica nel mondo ci sono 264 milioni

diabetici.

PANDEMIA SILENZIOSA

Polo Cavallo Perin: “La prevenzione incomincia

sedendosi a tavola”.

Il diabete è una malattia cronica in cui si ha un aumento della glicemia, ovvero, livelli di zucchero nel sangue che l’organismo non è in grado di riportare alla normalità. Questa condizione può dipendere da una ridotta produzione dell’insulina,cioè dell’ormone prodotto dal pancreas per utilizzare gli zuccheri e altri componenti del cibo per poi trasformarli in energia.

L’iperglicemia, cioè l’elevata presenza di glucosio nel sangue,se non corretta con una terapia adeguata,durante il corso degli anni può comportare la perdita della vista, della funzione del rene fino alla necessità di dialisi o di trapianto e ci si espone a un maggior rischio d’infarto cardiaco, ictus e cancrena

alle gambe. Nonostante ciò, è possibile convivere con questa malattia, ma è fondamentale conoscere cosa causa un aumento o una diminuzione della glicemia in modo da mantenerla stabile evitando o ritardando così la ricomparsa e la progressione delle complicanze croniche che peggiorano la qualità della vita.

Il diabete può essere invalidante ,e purtroppo è in forte crescita a livello mondiale, almeno in parte a causa dell’aumento dell’obesità oppure della sedentarietà delle popolazioni.

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In Italia è una malattia comune che interessa 3-5% della popolazione generale, mentre nei paesi nordici può arrivare ad interessare circa il 6-8% della popolazione. E’ una delle patologie più diffuse al mondo, e nel 2025, secondo le stime degli esperti, sarà tra le maggiori “piaghe della salute” insieme a malattie cardiovascolari e tumorali: oggi il diabete interessa circa 264 milioni di persone e fra 16 anni, secondo una statistica, ne colpirà altri 380.Nel nostro paese , ogni anno si registrano più di ventimila bambini affetti da diabete infantile e giovanile. Tanto che l’Organizzazione mondiale della sanità parla di una “pandemia silenziosa” e dai grandi numeri, che fanno riflettere, bisognerebbe partire per conoscere, prevenire e curare in modo appropriato una malattia dalle mille sfaccettature.

Il professore Paolo Cavallo Perin, presidente della Società italiana di diabetologia e di Diabete Italia in uno dei suoi libri scrive che i fattori più a rischio sono meglio conosciuti per il diabete di tipo 2: avere un parente di primo grado ( genitore, fratello, figlio) con diabete di tipo 2, essere obesi, avere l’ipertensione o la dislipidemia , aver partorito un bambino alla nascita con peso superiore ai 4 chilogrammi.

La guarigione da questa malattia è possibile solo in rari casi con il diabete tipo 2. Però ,esso è curabile in tutti i casi con il miglioramento dello stile di vita insieme all’assunzione di determinati farmaci che tengono sotto controllo la glicemia.

Un consiglio fondamentale che il nostro professore offre a coloro che sono a rischio, è quello di limitare le dosi di zuccheri semplici, come ad esempio; mezzo cucchiaino di zucchero nel caffè a fine pasto, 150-200 grammi di frutta a fine pranzo e cena e inoltre i carboidrati devono essere controllati. Devono essere molto ridotti il fumo e il consumo di grassi di origine animale, come i formaggi e i salumi. La massima

attenzione deve essere rivolta alla quantità del cibo di cui ci nutriamo.

Angelica Iunius

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IL CIBO DEL FUTUROLe modifiche genetiche non sono qualcosa di estraneo all’agricoltura

o alla natura stessa, in quanto per millenni l’uomo ha alterato il genoma delle piante selvatiche, rendendole adatte al consumo dell’uomo. Se noi oggi in natura trovassimo ortaggi selvatici, probabilmente finiremmo per non riconoscerli. Gli incroci effettuati per eliminare nelle piante caratteristiche non favorevoli all’uomo hanno portato un vantaggio evolutivo alla pianta in quanto sacrificando una parte del DNA, è riuscita ad assicurarsi la sua propagazione. Ci sono piante

che invece non si sono “servite” dell’aiuto dell’uomo per la rigenerazione della specie,bensì hanno maturato da sole una “strategia naturale” come ad esempio la pianta Oxalis Corniculata che, se si cerca di estirparla, “spara” i suoi semi fino ad un metro di distanza. È proprio quella che si potrebbe definire “strategia evolutiva” che consente alla pianta di non estinguersi. Ogni anno si effettuano esperimenti in campo aperto, ossia in vere condizioni ambientali, affinché si verifichino le giuste priorità dei vegetali.

Spesso però ci sono degli errori nel modificare il DNA dell’organismo vivente, in quanto è possibile che la sequenza inserita possa aver modificato il comportamento di altri geni o addirittura averli resi inattivi.

Nel mondo industrializzato una tecnica standard per costruire un organismo geneticamente modificato consiste nell’usare come mediatore un batterio.

Tra le moltissime malattie diffuse nel mondo c’è il diabete; nel diabetico il pancreas non è in grado di produrre l’insulina, piccola proteina che permette al glucosio nel sangue di entrare nella cellula che produce energia.

Ma, nel 1978 alcuni scienziati riuscirono a far produrre insulina umana al batterio Escherichia Coli, inserendo nel DNA il gene per codificare la proteina.

I batteri geneticamente modificati non vengono usati solo per il diabete ma anche nell’industria alimentare.

Infatti da sempre il formaggio si ottiene utilizzando il caglio animale ottenuto dal cosiddetto quarto stomaco dei ruminanti, ma bisogna uccidere vitelli, capre e agnelli per ottenerlo mentre negli ultimi anni si è iniziato a produrre in laboratorio la chimosina, ossia un enzima che induce la coagulazione del latte e lo trasforma in formaggio invece di estrarla dallo stomaco dell’animale.

In altre parole, non si può parlare di cibi geneticamente modificati esclusivamente come alimenti pericolosi per la nostra salute.

Le multinazionali delle biotecnologie hanno ideato una nuova dieta a base di alimenti che hanno la stessa funzionalità degli antibiotici. Per rimanere in forma e nello stesso tempo curare

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problemi cardiaci, è ottima un’insalatina di riso supervitaminizzata con aggiunta di ferro ,un piatto di pomodori transgenici agli antiossidanti con un cucchiaino d’olio d’oliva dal DNA ritoccato e per finire un bicchiere di vino senza alcol.

Sulle confezioni dei cibi vegetali modificati ci sarà scritto “ Attenzione, è un farmaco. Leggere le avvertenze prima di cucinare” . Inoltre se si volesse partire in tutta tranquillità per un viaggio oltre oceanico basterebbe mangiare uno speciale contorno di purè modificato per vaccinarsi contro il colera. Si finirà così di non sapere più se sarà il fruttivendolo a vendere medicine o se si dovrà andare in farmacia per fare la spesa.

Nel futuro potremmo avere spaghetti agli antibiotici, melanzane che producono pesticidi naturali e latte per curare gli emofiliaci.

Un Consorzio di Avezzano si è interessato della ricerca applicata alle biotecnologie e ha scoperto il vino senz’alcol (i polifenoli vengono estratti e separati dalla parte alcolica), una nuova bevanda perfetta per chi ha problemi cardiovascolari.

Così come chi vuole cucinare i funghi deve imparare a riconoscere le specie prelibate da quelle tossiche, anche chi vuole consumare organismi geneticamente modificati deve saper giudicare caso per caso, solo così possiamo capire se sono utili o dannosi e se valga davvero la pena di produrli e usarli.

IN ITALIA MANGIAMO CIBI GENETICAMENTE MODIFICATI

Da molto tempo tutti gli italiani mangiano il grano Creso, creato inducendo mutazioni genetiche nelle piante mediante l’esposizioni alle radiazioni. La legge attuale non considera OGM le piante create con questa tecnica anche se il genoma di quel grano è stato modificato.

IN ITALIA LA LEGGE VIETA DI UTILIZZARE GLI OGM?

No, in Italia non è vietato di utilizzare gli OGM ma a differenza è vietato utilizzarli. In Italia oggi esportiamo dall’estero grandi quantità di cibi geneticamente modificati come ad esempio soia, vacche, maiali e anche produzioni tipiche.

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L’AGRICOLTURA OGM E’ MENO DANNOSA DI QUELLA CONVENZIONALE

L’agricoltura convenzionale non biologica, cioè tutta l’agricoltura non-OGM, utilizza un gran numero di pesticidi che il più delle volte sono molto tossici per l’ambiente che di quelli utilizzati per le colture geneticamente modificati.

I GENI ANIMALE E VEGETALI HANNO UNA STESSA ORIGINE

Tutti gli organismi presenti sulla terra hanno un’origine comune ovvero si è evoluta da qualche semplicissimo organismo primordiale. Proprio per questo motivo animali, vegetali e batteri hanno in comune moltissimi geni. Infatti non si può parlare di geni animale e geni vegetali come organismi intrinsecamente diversi.

VERITA’ SULLA FRAGOLA-PESCE!

La fragola-pesce ovvero la fragola OGM capace di resistere ai climi più freddi grazie ad ai geni innestati provenienti da un pesce artico, non è mai esistita. Nessuna università si è mai interessata di questo infatti tutto ciò è solo una “leggenda metropolitana”.

Federica Cirillo

Ilaria d’Annibale

Chiara D’Aurelio

All’interno del regno dei felini, è stato possibile riscontrare una particolarità curiosa: gatti femmina a tre colori.

Tricolore non solo la nostra bandiera!Come dimostrano recentissimi studi biologici,esiste solo un caso su tremila di gatto

maschio a tre colori.

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Il gatto,dall’antico latino “catus”, è un mammifero carnivoro appartenente alla famiglia dei “felidi” e al genere “Felis”.

Come tutti gli esseri viventi, è costituito da una membrana cellulare contenente il citoplasma, nel cui nucleo, si trovano i cromosomi, costituiti da DNA, e presenti nei gatti in 19 coppie omologhe di 38 cromosomi. Essi contengono i geni, responsabili delle caratteristiche strutturali del soggetto e tra di essi ricoprono un ruolo importante i cromosomi sessuali, che determinano il sesso degli individui (cromosomi XX per le femmine e XY per i maschi).

All’interno di un processo chiamato meiosi ogni coppia di cromosomi si separa dando origine a spermatozoi e ociti di diciannove cromosomi, in modo che, al momento della fecondazione, il nuovo individuo possa avere un corredo genetico perfetto,di 38 cromosomi.

Tra i geni alcuni possono definirsi come “dominanti” poiché tendono ad esprimersi anche quando presenti su un unico cromosoma, altri invece chiamati “recessivi” sono latenti. Ce ne sono poi alcuni che vengono definiti come “concatenati” perché passano di generazione in generazione sullo stesso cromosoma; questo è il caso del gene “orange O”, ovvero del carattere rosso dominante il quale è “legato al sesso” ed è presente solo sul cromosoma sessuale X. Dato che il cromosoma Y manca completamente di gene rosso dominante, solo il cromosoma X può trasmetterlo.

Ebbene,se un gatto avrà il colore rosso dominante questo gene dominerà su tutti, a eccezione del bianco,nel caso del rosso recessivo il gatto erediterà il pelo di un altro colore. Nel momento in cui una femmina (cromosoma XX) presenterà un gene rosso dominante e rosso recessivo, si genererà non un gatto rosso ma un “tricolor” in quanto si miscelano gli effetti e si dispiegano, così, i colori rosso (arancio), un altro colore (per lo più nero o blu) e il bianco.

Quindi,capiamo bene, è un fenomeno esclusivamente femminile.

Ma bisogna stare attenti a non confondere questi particolari esemplari a tre tinte con altri a due. Infatti,i felini bianchi con zone tigrate potrebbero apparire con una pelliccia bianca,nera e grigia ma non sono “tricolor” autentici perché non vi è presente il gene rosso dominante; ma, neanche quelli bianchi con zone rosse e crema

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lo sono perché solo uno dei colori deve essere rosso o crema. Pertanto, si parla si falsi “tricolor” ,da non confondere con quelli autentici considerati come rari e pregiati.

C’è da fare,infine, un’ultima considerazione: esiste anche,come dimostrato da studi biologici effettuati negli ultimi anni del secolo, la presenza di “tricolor” maschi. Ma badiamo bene, che è solo un caso su tremila e si tratta comunque di un’anomalia,ovvero un errore genetico durante il processo della meiosi. Infatti, non possiedono un corredo genetico “XY” come dovrebbero, bensì “XXY” dove la coppia “XX” è responsabile del tricolore. Questi esemplari sono afflitti da “Sindrome di Klinefelter” e si riconoscono sempre per la loro sterilità, la tendenza a spruzzare il liquido seminale e per un’aggressività parecchio accentuata.

Questo “sbaglio” tuttavia non è un fenomeno presente solo nel regno dei felini,ma si verifica anche nell’uomo. Ne è una prova la “Trisomia 21” o più comunemente chiamata “Sindrome di Down”, dove si riscontrano tre cromosomi 21 anziché due, la “Trisomia 18” o “Sindrome di Edwards” o appunto la “Sindrome di Klinefelter” che, come nei gatti, è un cromosoma in più fra quelli sessuali e spesso le persone affette si presentano come uomini in cui sono presenti, oltre alla sterilità, caratteristiche femminili e un elevato aumento dell’aggressività.

Forse,chissà, tra centinaia e centinaia di anni a causa delle mutazioni genetiche potremmo anche avere

esemplari di gatto maschio “tricolor” sano,ma per il momento, questa è solo una prospettiva piuttosto fantasiosa.

Giorgia Mincone

Roberta di Gravio

SINDROME DI DOWN

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Allattamento che passione!

Il latte che tutti i mammiferi danno ai loro piccoli è sempre composto da acqua, grassi, proteine, zucchero, piccole quantità di minerali vari,

vitamine e ormoni. Le proporzioni di tali ingredienti variano moltissimo da specie a specie. Il latte di pecora, ad

esempio, è 80 % di acqua, 9 % di grassi e 5 % proteine; il latte della

grande balena azzurra è 50 % acqua, 30 % grassi e 12 % proteine. Com’è

naturale, il latte più favorevole al neonato è quello della specie di

appartenenza. I biologi, questo, lo hanno sempre saputo, ma non hanno

mai sospettato che vi fosse una relazione tra composizione del latte e stile di accudimento, finchè Devorah Ben Shaul, una biologa israeliana che

negli anni Cinquanta e Sessanta lavorava allo Zoo Biblico di Gerusalemme, cominciò a riflettere su alcune cose che andava scoprendo.

Cominciò a interessarsi del latte e della sua composizione perché, dovendo spesso nutrire manualmente degli animali selvatici, voleva trovare il modo di simulare quanto più possibile la dieta normale che il piccolo avrebbe avuto allo stato libero. Così, prese a raccogliere e ad analizzare campioni di latte prodotto da centinaia di animali selvatici: balene gibbose, cammelli arabi, ippopotami, bufalo d’acqua; praticamente, tutti quelli che riusciva ad avere."Mi aspettavo, naturalmente, che si potessero fare correlazioni importanti sulla base della parentela della specie”, scrisse la Ben Shaul nel suo innovativo articolo comparso sull' International Zoo Yearbook nel 1962, “invece scoprii presto che non era così. Mi trovai di fronte a dei risultati apparentemente irrazionali, come il fatto che un orso grizzly e un canguro

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avevano un latte dalla composizione quasi uguale, o, per fare un altro esempio, che il latte della renna era simile a quello del leone.”Pensò che forse c’era un motivo logico se il latte di un grizzly e quello di un canguro erano simili, visto che in entrambe le specie le madri stavano costantemente con il piccolo, e questo può alimentarsi in qualsiasi momento. Se raffrontato con quello di altri animali, il latte di questi due animali è molto diluito. Cani, gatti e roditori, invece, producono tutti un latte più concentrato e di più alto contenuto di grassi. Ma questi animali lasciano i piccoli ogni volta per ore. Nel suo famoso articolo sul fondamento logico della composizione del latte, la Ben Shaul sosteneva anche che il latte può rispondere a fattori che si aggiungono al normale accudimento del piccolo, fattori relativi alla specie, all’ambiente in cui esso vive e alle sue specifiche reazioni a quell’ambiente. Il latte ricco di grassi prodotto da balene, foche e delfini, fece osservare la studiosa, è il risultato del fatto che questi animali trascorrono gran parte del loro tempo in acque fredde.Non molto tempo dopo che la Ben Shaul ebbe pubblicato le sue scoperte, i ricercatori cominciarono a chiedersi cosa potesse eventualmente rivelarci la composizione del latte umano.Nicholas Blurton Jones, etologo inglese, ha diviso le madri terrestri in due tipi fondamentali: nutrici continue, ovvero madri che portano con sé il piccolo o sono seguite da lui e nutrici distanziate, ovvero madri che nascondono la loro prole o la tengono nel nido. Questi due grandi raggruppamenti, come ha fatto notare Blurton Jones, si distinguono per alcuni precisi aspetti.Le nutrici distanziate, come risulta implicito dal nome assegnato loro, alimentano i piccoli a intervalli più o meno distanziati tra loro, e il latte ha un alto contenuto in termini sia di proteine che di grassi; inoltre,i loro piccoli succhiano il latte velocemente. Invece, le nutrici continue, le trasportatrici come le madri dei primati, di marsupiali e di certe specie di pipistrelli, al pari anche delle specie seguaci, quali pecore e capre, allattano i loro piccoli più o meno continuamente, il loro latte è a basso contenuto di grassi e proteine; i loro piccoli succhiano lentamente.E, in questo quadro, dove si collocano gli umani ? Con un contenuto di grassi del 4,2 % e un contenuto di proteine dello 0.9 %, il nostro latte ci colloca chiaramente nella categoria delle nutrici continue. Questo coincide piuttosto bene con quanto sappiamo dell’accudimento materno nelle poche restanti società di cacciatori-raccoglitori, come i Kung del deserto del Kalahari, o i Papua della Nuova Guinea, le cui madri portano con sé i loro piccoli (appoggiati su un fianco o sospesi con una imbragatura) e li nutrono piuttosto frequentemente (durante il giorno anche ogni quarto d’ora e durante la notte almeno una volta, finché non hanno tre anni). Ciò spiegherebbe alcuni comportamenti del bambino moderno, quali il fatto che il suo pianto viene acquietato con un movimento ondulatorio dal ritmo di circa 60 cicli al minuto, corrispondenti alla velocità di una donna che cammini lentamente, cercando forse il cibo, e che trasporti il figlio sull’anca. Si può affermare quindi che i comportamenti tra cuccioli e neonati non sono poi tanto diversi. Valentina Di Giamberardino

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MATERNITA’ SEMPRE PIU’ PRECOCI. RAGAZZINE CONSAPEVOLI O

INCOSCIENTI?Cresce sempre più il numero di teenagers che si ritrovano ad aspettare un bambino. Talvolta non si è a conoscenza dei rischi che una maternità troppo precoce può implicare. Infatti, i bambini nati da madri troppo giovani corrono il pericolo, una volta cresciuti, di commettere lo stesso errore. Il paese maggiormente coinvolto? Sicuramente l’Inghilterra, seguito dagli Stati Uniti con 800.000 casi annui.

Giorgio Vittori, presidente della società italiana di ginecologia e ostetricia, ritiene che la causa di questo fenomeno sia da ricercare nella mancata educazione affettiva e scientifica ricevuta dai ragazzi e nei valori che la società propone. Soprattutto, sostiene, i giovani conoscono poco i metodi contraccettivi.

“Queste gravidanze precoci sono il frutto di comportamenti troppo disinvolti” dice il dottor Vittori, secondo il quale anche i ginecologi devono contribuire ad un’ accurata educazione sessuale e affettiva pianificata con l’accordo della famiglia, affinché le ragazze siano protette dal rischio di malattie che si trasmettono sessualmente.

Anche il governo e le istituzioni italiane si stanno preoccupando di introdurre l’educazione sessuale tra le materie scolastiche; basterebbe anche soltanto un piccolo numero di ore perché i giovani si rendano conto della gravità della situazione e cerchino di diventare più consapevoli.

Sicuramente però, una delle cause di questo fenomeno è da ricercare nella crisi di valori che, di giorno in giorno, peggiora. Per esempio, il modello che propongono i mass media porta i ragazzi, categoria molto influenzabile, ad imitare comportamenti spesso immorali e precoci. Il messaggio subliminale è che, se non si è in un certo modo, si è “out” ovvero che chi si distingue e decide della propria vita seguendo la propria testa, i principi dati dai genitori ed i valori in cui crede, debba esser soggetto all’emarginazione e alla solitudine.

I registri americani, forse perché molto coinvolti, si sono sbizzarriti nel produrre film

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su questa tematica. Alcuni di questi, usciti pochi anni fa, definiscono le adolescenti incinte come “generazione Juno”, in ricordo di un film che ha riscosso molto successo, probabilmente perché fu uno dei primi a rompere il silenzio e la finta indifferenza nei confronti di avvenimenti che, poiché stanno diventando sempre più frequenti, sono oramai fenomeni allarmanti e frutto di preoccupazione.

È allarme rosso in Inghilterra, Francia e Austria. Basti pensare che negli Stati Uniti i parti di adolescenti costituiscono il 6% del totale annuo.

In Italia, invece, secondo i dati ISTAT la percentuale delle baby mamme annuali è pari allo 0.5%.

Il numero dei bambini che nascono ogni anno da adolescenti tra i 13 e i 19 anni ammonta a 10.000.

Il 70% dei bambini nasce nell’Italia meridionale, soprattutto in Campania e Sicilia.

In aumento è anche il numero di neo mamme immigrate. Infatti molte ragazze che vengono prese in adozione si ritrovano in dolce attesa proprio nel periodo adolescenziale. Ciò può accadere perché gli adolescenti adottati sono più fragili e hanno forse maggior bisogno di affetto rispetto agli altri. Infatti talvolta capita che rovinino la loro vita per sempre ,per colpa di un ragazzo sbagliato. Spesso non ci si rende conto di quanto sia difficile crescere un bambino e della maturità e responsabilità che sottintende

questa scelta.

Silvia invece l’ha capito molto bene, a sue spese..

“Avevo 18 anni quando rimasi incinta: il mio ragazzo non ne volle sapere di assumersi la sua parte di responsabilità e i miei genitori adottivi mi cacciarono di casa. Sono stata aiutata dalla fondazione del Movimento per la Vita che mi ha offerto ospitalità e sostegno per un anno. Quando è nato Riccardo, la mia vita è cambiata radicalmente, più di quanto avessi previsto. Ancora adesso, a distanza di qualche anno, ricordo la difficoltà nell’inserirmi nel mondo del lavoro, nonostante fossi stata una studente modello negli anni del liceo Ma nonostante ciò, non mi sono mai pentita di aver fatto nascere il mio meraviglioso bambino, neanche nei periodi più critici..”

Ciò che preoccupa maggiormente è che alcune ragazze, secondo il risultato di sondaggi svolti a campione, scelgono consapevolmente di avere un bambino in età adolescenziale, come succede a Monia che ci ha lasciato una breve dichiarazione :

“A 17 anni ero fidanzata ormai seriamente da oltre un anno. Io ed il mio ragazzo volevamo render più stabile la nostra unione, sposandoci, nonostante la giovane età. Così ne abbiamo parlato ai nostri genitori che, dopo averci pensato bene, hanno deciso di appoggiarci nella nostra volontà. In poco tempo abbiamo organizzato il matrimonio in Comune per poi tentare di avere un bambino. È nata Marta che ha rafforzato ancor di più l’unione tra me ed il mio ragazzo. C’è chi ci ha accusato di incoscienza, ma noi siamo consapevoli di tutto ciò cui andiamo incontro e quando arriveranno le difficoltà le supereremo. Vogliamo credere al nostro amore per sempre, anche per la nostra bambina che, ribadisco, abbiamo fortemente voluto.”

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Da questa testimonianza emerge che nella società non sono più di “moda” valori come l’attesa, infatti, se si “bruciano le tappe” si rischia di non esser mai soddisfatti e di non conoscere la cosiddetta serenità che tutti cerchiamo.

Quindi sarebbe necessario intervenire affinché si riscoprano certi valori che hanno fatto vivere intere generazioni. Con questo non si deve pensare che non ci siano mai state ragazze madri, per giunta adolescenti. Però succedeva meno spesso rispetto ad oggi e di certo non era una moda. Invece oggi si rischia che si pensi proprio questo.

Vienna Rao

MARIA CHE BRUTTA MANIA!

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La Marijuana , affiancata a nomi in codice come Maria, fumo, erba o spinello, è una sostanza che frequentemente crea “dipendenza ” tra i giovani d’oggi.La maggior parte di loro consuma questa droga attraverso le sigarette spesso combinandola con altre sostanze come il crack e la cocaina.Il principale principio attivo che contiene è il delta-9-tetraidrocannabinolo che provoca danni all’attività motoria e mentale del soggetto che ne fa uso. Nell'America centrale, precisamente in Giamaica, a partire dagli anni trenta del Novecento nasce e inizia a diffondersi una nuova religione,chiamata Rastafar-I. Dagli anni ottanta viene conosciuta in tutto il mondo grazie a vari personaggi, tra cui ricordiamo Bob Marley e grazie anche alla musica reggae che ne divulga i contenuti.

Il Rastafarianesimo non appare molto lontano dalla dottrina cristiana ortodossa, in quanto anche i rastafariani credono nella divinità di Cristo, nella trinità, nella resurrezione dei corpi ed in tutti gli altri dogmi.

Inoltre, obbediscono ai dieci comandamenti di Mosè ed alle regole d'amore dettate da Cristo.

Una particolarità è il "millenarismo", ovvero i suoi seguaci sono convinti che il Cristo prima della fine del mondo e del giudizio universale debba instaurare un nuovo regno sulla terra.

Il nome Rasa Tafari ha origini Etiopiche, riprese dall'imperatore Hailé Selassié I che salì al trono nel 1930 con i titoli di Re dei Re e Leone conquistatore della tribù di Giuda.

Dopo che egli si esiliò volontariamente fece ritorno in patria e alcuni credenti riconobbero in lui il Cristo nella sua "seconda venuta".Molto importante per l'affermazione di questa religione fu il movimento etopistico, una corrente di ispirazione cristiana che rivendicava tutto ciò che appartenesse alla cultura degli schiavi africani e soprattutto alla loro dignità, con particolare riferimento spirituale e politico all'Etiopia. Il loro testo sacro, Kebra Nagast, è composto dall'Antico e Nuovo Testamento e contiene anche i testi ufficiali, testimonianza storica del Re.I rastafariani parlano di "parentela spirituale", riservano un particolare rispetto per tutti i credenti di ogni fede,di ogni cultura e di ogni paese,facendo riferimento ad una frase del loro Messia che le definisce come altrettante "vie del Dio vivente". Sono rispettosi anche verso loro stessi e il proprio corpo, infatti, seguono una corretta alimentazione, molto esercizio fisico e si astengono dalle droghe.

Un'importante simbolo di riconoscimento,anche se non obbligatorio, è la capigliatura Rasta.

Le lunghe e dure trecce rappresentano un simbolo, un voto di carattere religioso che implica l'astensione dalla pettinatura, dalla tonsura, dagli alcolici, dall'uva e dai derivati e che presuppone una dieta vegetariana. Tutto ciò vale anche per la donna che possiede la stessa dignità dell'uomo.

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Secondo i loro seguaci,opportuno è l'uso dell'erba Ganja, ovvero Marijuana, come erba medicinale e anche meditativa, che aiuterebbe nella preghiera e nell’acquisizione della saggezza. Essi sostengono che l'erba Ganja sia cresciuta sulla tomba del re Salomone, detto il Re saggio, e che da essa la pianta abbia tratto tutta la sua forza.

Ma viene anche associata all'Albero della vita e della saggezza situati nell'Eden accanto all'albero della conoscenza del bene e del male.

In realtà,la Marijuana non è altro che l'infiorescenza essiccata della pianta di Cannabis.

Il suo uso non è innocuo,ma determina una riduzione delle capacità motorie e della concentrazione, arrossamento oculare,riduzione della pressione intra-oculare, stimolazione dell'appetito e anche tachicardia. Risultano direttamente evidenti i suoi effetti nocivi nelle due aree del controllo motorio e della memoria. Apparentemente se il livello di dosaggio è basso, sembra stimolare il movimento del corpo, mentre un alto dosaggio lo inibisce. Il suo effetto varia a seconda del soggetto che ne fa uso. In base allo stato psicologico della persona che la assume, le conseguenze saranno più o meno amplificate.Come se questo non fosse sufficiente per scoraggiare, fumare la cannabis può provocare forti crisi asmatiche in quanto il fumo di tabacco o di Marijuana irrita le vie aeree polmonari. E' stato anche affermato che abbassa transitoriamente la produzione di spermatozoi ma esistono anche ricerche che dimostrano il contrario dove è possibile che si sviluppi una tolleranza verso questi effetti. Un altro aspetto negativo è rappresentato da un aumento di frequenza cardiaca e un moderato aumento della pressione arteriosa, che determina un maggiore lavoro cardiaco e una maggiore richiesta d'ossigeno da parte del muscolo cardiaco. Ma il monossido di carbonio che viene assunto fumando l'erba, riduce la capacità di trasporto dell'ossigeno da parte del sangue.

Lasciamoci pure affascinare dalle treccine rasta, ma cerchiamo in noi stessi la capacità di affrontare i problemi e di godere della vita senza l’aiuto di sostanze che, come è dimostrato scientificamente, sono solo dannose.

Roberta Gaudenzio

Fabiana Russo Marzia Lupinetti

Il suicidio è una scelta? Non sempre!

Il suicidio è un atto estremo che porta la morte voluta di un individuo. Anche in questo gesto terribile,le donne si differenziano dagli uomini,perché tendono a prediligere tecniche di suicidio che non comportano danni esterni

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al corpo e all'ambiente circostante, quali ad esempio ingestione di farmaci o avvelenamento da monossido di carbonio.

Il suicidio è sempre un atto che manifesta un estremo disagio psicologico; il suicida può decidere di compiere l'estremo gesto in un luogo distante da quello in cui risiede: può trattarsi di un luogo scelto a caso come di un luogo che ha rappresentato qualcosa nella sua vita.

Il suicidio è una scelta ma a volte è costretto. Si è infatti scoperto che esistono alcuni farmaci che presi in grandi quantità possono portarti ad uccidere.

Le beta - carboline e i barbiturici, non sono più utilizzati per i gravi effetti indesiderati e la elevata probabilità di decesso in caso di assunzione di quantità eccessive (noto ad esempio il suicidio di Marilyn Monroe).

Farmaci antiepilettici

I medicinali particolarmente predisposti sono quelli antiepilettici - Carbamazepina, Tegretol, Tolep, Depakin, Neurontin, Topamax,.. - usati dai neurologi per l'epilessia ma anche ampiamente prescritti dagli psichiatri come "stabilizzatori dell'umore" in particolare per i diagnosticati "maniacali" e "maniaco-depressi", è risultato che aumentano il rischio di suicidio. L'aumentano di circa il doppio.

L'avviso di pericolosità è stato emesso il 31 gennaio 2008 dall'organismo Usa di controllo sui farmaci (FDA). L'analisi ha riguardato 11 farmaci antiepilettici somministrati a ben 27.863 pazienti mentre a 16.029 altri pazienti era dato un placebo ( plecebo = falso farmaco innocuo ma all'apparenza vero). Il risultato è importante dato l'altissimo numero di pazienti coinvolti,

alto numero che fa del risultato statistico una quasi-certezza dell'aumento del rischio di suicidio con tali farmaci. L' FDA ha analizzato i resoconti di suicidio (sia ideazioni di suicidi che azioni suicidali) fatti in studi clinici con controllo placebo su undici farmaci usati sia per trattare l'epilessia che disordini psichiatrici che altri problemi. Questi farmaci sono comunemente denominati "farmaci antiepilettici". Dall'analisi del FDA risulta che i pazienti che hanno ricevuto gli antiepilettici hanno un rischio circa doppio di ideazione o

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comportamento suicidale (0,43%) rispetto il rischio dei pazienti che hanno ricevuto il placebo (0,22%). L'aumento del rischio di ideazione e comportamento suicidale è stato rilevato già una settimana dopo l'inizio della somministrazione di antiepilettico e continuò per le 24 settimane successive. Questi risultati erano consistenti mediamente per tutti le undici farmaci. Tutti i pazienti trattati o per epilessia o disordini psichiatrici o altro, hanno mostrato un aumento del rischio di suicidio. Ecco l’elenco degli undici farmaci sottoposti a un’attenta analisi

Carbamazepine (commercializzata in Usa come Carbatrol, Equetro, Tegretol, Tegretol XR)( in Italia Carbamazepina, Tegretol, Tolep)

Felbamate Gabapentin

Lamotrigine

Levetiracetam

Oxcarbazepine

Pregabalin

Tiagabine

Topiramate

Valproate

Zonisamide

Patient Information Sheet

Silvia Iannascoli

IL FENOMENO DELLE SMART DRUGS

Sembrano deodoranti, ma...Le smart drugs, nuove droghe che possiamo trovare sugli scaffali accanto a delle semplici vitamine, fungono da deodoranti per ambiente, come l’incenso e i sali da bagno, che vengono assunte attraverso vie respiratorie e causano la perdita di coscienza, capogiri, tremore della lingua, tachicardia e stati confusionali. Queste sostanze sono dette "droghe furbe" perché capaci di nascondersi in prodotti insospettabili e in quanto non sono perseguibili dalla legge, poiché non sono presenti nell'elenco legislativo delle sostanze stupefacenti, ma nonostante ciò, hanno effetti più disastrosi delle normali droghe.Vengono prodotti in paesi lontani come la Cina, sintetizzati in laboratorio e portati in Italia.Alcune di queste sostanze sono: Spice, Diamond e Afghan Incense. La Spice è facilmente reperibile, senza entrare in contatto con spacciatori e malavita organizzata; è già stata ribattezzata come la "marijuana legale". Si tratta di un mix di droghe che contengono anche thc sintetico, ovvero il principio attivo della cannabis, ma quattro volte più potente.Il dipartimento antidroga aveva lanciato l'allerta lo scorso marzo, ma i prodotti in commercio non sono ancora stati bloccati e continuano a provocare danni. Le "droghe furbe" hanno un nome divertente e promettono sballo, ma in realtà di "furbo" non hanno nulla, anzi provocano danni irreversibili e dipendenza.

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E lo sanno bene gli adolescenti che le usano come vere e proprie droghe.

Giulia Di GiandomenicoSidorela Naka Roberta Gentile

Un mega puzzle: i continenti

Per arrivare a scoprire come sarà la terra nei futuri millenni è interessante conoscerla come era da giovane,attraverso la deriva dei continenti.La deriva dei continenti è una teoria moderna che in modo unitario spiega oltre alla posizione

dei vulcani,lo stupefacente spostamento dei continenti e le sue forme.Il globo non si formò così come lo conosciamo oggi,per capire meglio,accostiamo l’Africa al Sud-America . Le coste coincidano. Ciò sta a significare che un tempo,l’Africa e l’America erano unite.Sono verificabili altri “incastri”: affiancando

all’Africa sud-orientale il perimetro dell’Antartide e poi di seguito quello dell’Australia,facendo coincidere la Gran baia Australiana con le coste Antartiche della terra di Wilkes tutto si incastona perfettamente. Con questo mega puzzle creiamo un enorme continente chiamato Terra di Gondwana che 200milioni di anni fa riuniva Sud-America ,Africa,Australia e l’India .Vi era anche un altro continente gigante, nominato Laurasia, che comprendeva il Nord-America, l’Europa e l’Asia con l’eccezione della penisola Indiana .

Un tempo ancora più remoto la Laurasia e il Gondwana erano un unico continente,la Pangea.Questi cambiamenti sono le conseguenze di eruzioni vulcaniche e soprattutto di terremoti, verificabili in quanto i magmi delle zolle (adiacenti) spinte in direzioni opposte e parallele per effetto dell’attrito,anche sotto la spinta restano immobili per decenni, accumulando energia. Raggiunta però una dimensione critica, l’energia immagazzinata si libera creando forti scosse, che potrebbero oltre allo

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spostamento e ai danni sulla terra provocare anche tsunami e maremoti che possono geograficamente cambiare la terra, portandola sotto il livello del mare.Negli ultimi decenni si sono verificati molti terremoti dai più innocui ai più significativi: ricordiamo il più recente quello del Giappone del 2011 che ha spostato l’asse terrestre di circa 10 cm, il disastro in Abruzzo causato da una forte scossa nel 6 aprile del 2009, quello in Cile, in Austria, ad Haiti ve ne sono ancora molti altri, ognuno di essi ha portato piccoli ma incisivi cambiamenti, che modellano a loro piacimento l’intero globo.Cambieranno mai i confini? Si creeranno nuovi piccoli continenti?Sono molte le domande e poche le risposte, ma giocando con la fantasia e sapendo che il fenomeno della deriva è ancora in atto, con alcuni dati certi possiamo delimitarne alcuni tratti; come il distacco tra l’Africa e il Sud-America che ogni anno si allontanano di 2 cm. Questa è solo una piccola certezza e non possiamo essere altrettanto sicuri di molti altri cambiamenti, poiché i terremoti non sono prevedibili.Tutto può succedere e tutto può cambiare, le cartine geografiche verranno riscritte,e chi sa forse prima o poi l’Italia sarà una stupenda isola.

Andrea Orletti

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LA BELLEZZA…

Che cos’è la bellezza?

Bello, grazioso, carino, sublime, meraviglioso ed espressioni simili sono aggettivi che usiamo per indicare qualcosa che ci piace. In questo senso ciò che è bello è legato al buono. La bellezza è una qualità delle cose percepite che suscitano sensazioni piacevoli che attribuiamo a concetti, oggetti e persone. La bellezza non è mai stata qualcosa di assoluto e immutabile, ma ha assunto volti diversi a seconda del periodo storico e del luogo per quanto riguarda la bellezza dell’uomo ma soprattutto della donna. Per questo come afferma lo scrittore Umberto Eco dovremmo fare uno sforzo e vedere come i diversi modelli di bellezza coesistano in una medesima epoca e come altri si rinviino l’un l’altro attraverso epoche

diverse. Il tema di bellezza viene ulteriormente elaborato da Socrate e Platone. Il primo divide tre categorie estetiche: bellezza ideale, bellezza spirituale, che esprime l’anima attraverso lo sguardo, la bellezza utile o funzionale come è descritto nel Fedro. Più complessa è la posizione, di Platone, da cui nasceranno le due concezioni più importanti della bellezza: la bellezza come armonia e proporzione delle parti e la bellezza come splendore.

E tu quando ti senti bella?

Intervistando alcune ragazze (in media dai 17-20 anni) con questa domanda, le risposte ottenute sono per la maggior parte: …. Quando esco dal parrucchiere e quando sono truccata e ordinata; il restante ha risposto: “..quando sono di buon umore e sono sicura di me stessa” infine una piccola percentuale non si sente bella.

Fai il nostro questionario per scoprire quanto ti senti bella.

QUESTIONARIO SULLA TUA BELLEZZA...

TI SENTI BELLA QUANDO TI SVEGLI?? SI (5) NO (3) DIPENDE (4)

TI SENTI BELLA QUANDO SEI IN COMPAGNIA DI ALTRA GENTE?? SI (5) NO (3) DIPENDE (4)

FAI QUALCOSA PER SENTIRTI PIU’ BELLA?? SI (3) NO (5) DIPENDE (4)

RICORRERESTI ALLA CHIRURGIA ESTETICA PER MIGLIORARE IL TUO ASPETTO??

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SI (3) NO (5) DIPENDE (4)

TI SENTI BELLA ANCHE SENZA TRUCCO?? SI (5) NO (3) DIPENDE (4)

TI SENTI BELLA LO STESSO ANCHE SE VIENI RIFIUTATA DA UN RAGAZZO??

SI (5) NO (3) DIPENDE (4)

LE PERSONE CHE CONOSCI TI GIUDICANO BELLA?? SI (5) NO (3) DIPENDE (4)

CI SONO GIORNI IN CUI TI SVEGLI E VORRESTI ESSERE UN'ALTRA PERSONA??

SI (3) NO (5) DIPENDE (4)

LA VISTA DI UNA BELLA RAGAZZA TI LASCIA INDIFFERENTE?? SI (5) NO (3) DIPENDE (4)

NUMERO RISPOSTE (DA 1 A 24): non ti senti per niente bella, non ti accetti e prendi per giusto il giudizio degli altri. Devi trovare la sicurezza in te stessa e vedrai che le cose miglioreranno!!!

NUMERO RISPOSTE (DA 24 A 32): la tua bellezza cambia in base al tuo umore. Vorresti essere soltanto apprezzata per quello che sei ed hai bisogno di attenzioni da chi ti circonda.

NUMERO RISPOSTE (DA 32 A 40): ti senti sicura,soddisfatta e orgogliosa. Non temi nessuno e non ti fai influenzare dal giudizio degli altri. Ma attenta troppo superbia non è mai gradita!!!

-Elisabetta Fierro e Danilo Pomante.

...Passeggiando fra le stelle...

ARIETE:le corna è meglio farle che averle!

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TORO: in Spagna non andare se la pelle non volete lasciare!

GEMELLI: si che i bambini son belli, ma è meglio farli uno alla volta i” fringuelli”!

CANCRO: non vi stupite se

nessuno vi vuole!

LEONE:abbassate la cresta!

VERGINE: guarda che tutti invecchiano!

BILANCIA: state attenti alla pancia!

SCORPIONE:occhio ai colpi di coda!

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SAGITTARIO: a tirar la frecce non si guadagna un buon salario!

CAPRICORNO: siete solo dei perdigiorno!

ACQUARIO: in tutti questi

anni, solo rovesciare acqua sai fare? E'ora di imparare a nuotare!

PESCI:non disperare anche se sei ancora in alto mare!

se LA VOSTRA MENTE VOLETE ALLENARE, IL SUDOKU DOVETE FARE!

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GIOCHI DI INTELLIGENZA LINGUISTICA:

1- TROVA UNA PAROLA DI SENSO COMPIUTO, ALL’ITERNO DELLA PARENTESI, CHE FORMI AGGIUNGENDO L’INIZIALE UN’ALTRA PAROLA.

P

6 7 3

1 4 5

6 3 5 2

3 2 8

1 7 5 3

9 2

1 8 9 2

8 9 4

4 1 5

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M S ( _ _ _ _) T B

T B S (_ _ _ _) R M

M S D (_ _ _ _) C T

GIOCO DI INTELLIGENZA SPAZIALE

2-MUOVENDO DUE BASTONCINI,BISOGNA RIDURRE IL NUMERO DEI QUADRATI SOTTOSTANTI DA 5 A 4,SENZA LASCIARE QUADRATI ISOLATI O INCOMPLETI O DI DIVERSA GRANDEZZA.

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INDOVINELLO

3-UN RE PROPONE A DUE CAVALIERI UNA SFIDA: PROMETTE CHE DARà DIECI MONETE D’ORO A COLUI IL CUI CAVALLO ARRIVERà PER ULTIMO AL TRAGUARDO. I DUE CAVALIERI SI GUARDANO PERPLESSI,MA POI UNO DEI DUE PARLA ALL’ORECCHIO DEL COMPAGNO E I DUE ACCETTANO LA SFIDA. COME SI Può GUADAGNARE IL PREMIO?

GIOCHI DI INTELLIGENZA LOGICA

4- U , D , T , Q , C , S , S … Quale lettera deve seguire?

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5- un muratore deve ricoprire di piastrelle un pavimento. Ogni giorno, l’area ricoperta da piastrelle raddoppia. Per coprire metà del pavimento, il muratore impiega 19 giorni … quindi quanti giorni impiegherà per ricoprire l’intero pavimento?

6- la SIGNORA ROSSI HA TRE FIGLI MASCHI; OGNI FIGLIO HA UNA SORELLA. CONTANDO ANCHE LA SIGNORA ROSSI,QUANTE DONNE SONO IN FAMIGLIA?

SOLUZIONI:

4 1 5 6 2 7 8 3 9

2 7 8 9 1 3 6 4 5

6 3 9 5 8 4 2 1 7

7 5 6 4 3 9 1 2 8

1 8 4 7 5 2 9 6 3

9 2 3 8 6 1 5 7 4

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5 6 1 3 7 8 4 9 2

8 9 7 2 4 6 3 5 1

3 4 2 1 9 5 7 8 6

1-ASSO,ONDA,ORSO.

2-

3-I CAVALIERI SI SCAMBIANO I CAVALLI E CORRONO NORMALMENTE,COME SE STESSERO CORRENDO IN UNA GARA.

4-la o, perché la progressione è formata dalle iniziali dei numeri: uno,due,tre …

5-impiegherà venti giorni perché in 19 giorni ricopre mezzo pavimento;il giorno dopo il pavimento intero.

6-2.

REALIZZATO DA:

Amoroso Celeste Cirillo Federica D’Annibale Ilaria D’Aurelio Chiara Di Giamberardino Valentina Di Giandomenico Giulia Di Gravio Roberta Fierro Elisabetta

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Gaudenzio Roberta Gentile Roberta Iannascoli Silvia Iunius Angelica Lupinetti Marzia Maccarone Gloria Marino Giorgia Mincone Giorgia Naka Sidorela Orletti Andrea Pomante Danilo Rao Vienna Rulli Valentina Russo Fabiana

DOCENTI REFERENTI:

PROF. SSA PAOLA D’URBANO PROF.SSA ANDREINA FINORE

CLASSE TERZO A LICEO SOCIO-PSICO PEDAGOGICO

ISTITUTO GUGLIELMO MARCONI (PESCARA),VIA MARINO DA CARAMANICO

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