Foglio settimanale della Parrocchia Beata Vergine Assunta San Giorgio su Legnano
Domenica 11/02/2018
Recapiti: don Antonio Parroco: tel 0331-401051; fax 0331 412482
don Andrea: 338-7874881/Suore:0331 402174/Oratorio: 0331 401570
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RADIO SOTERA (parrocchiale) FM HZ 89,100 collegata con
RADIO PUNTO (San Vittore Olona) FM HZ 88,150
CALENDARIO LITURGICO
Domenica 11 febbraio 2018
ULTIMA DOPO L’EPIFANIA
DETTA “DEL PERDONO”
S. Messe ore 17.30-8.00-10.30-17.30
Lunedi 12 Feria h 8.30 Masetti Francsco e Angelina/Suor Rosa/Genoni Angelo e Adele/Franco/Tonino/Fam. Favalli/Mantegazza
Martedi 13 Feria
h 8.30
Mercoledi 14 Ss. Cirillo monaco e Metodio, vescovo, Patroni d’Europa h 8.30Poretti Luigia e Maria/Cicchetti Luigi h 20.30 Capra Angela/Galli Luigi/Franco/Angelo/Andrea Giovedi 15 Feria h 08.30 Calce Maurizio/Luigi/Mariagrazia/Carmina/Meraviglia Pietro e Teresa Venerdi 16 Feria
h 8.30 h 18.30 Prandoni Primo e Ernestina Sabato 17 Sabato h 17.30 Gattolin Tarcisio/Di Blasi Salvatore/Pescarino Domenico/Mario/Di Salvo Antonia/Cavaleri Assunta/Candiani Benia-mino e Maria
Domenica 18 PRIMA DI QUARESIMA h 8.00 Lazzati Felice/Cavaleri Maria/Costa
Abele/Plebani Giovanna
h 10.30 Pro populo
h 17.30 Solbiati Giuseppe/Lenna Ines/
Simona/Sala Giuditta e Antonio
Anno 18 N° 24
Orari apertura chiesa 7.00 - 12.00/ 15.00 - 18.30
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ANNO
PASTORALE
2017-18
“VIENI, ti
mostrerò la spo-
sa dell’Agnello
UOMINI E DONNE DI
BUONA VOLONTA’
PER SCONFIGGERE IL DILAGARE DEL
MALE NEL MONDO I falsi profeti sono come «incantatori di serpenti», che «approfittano delle
emozioni umane per ren-dere schiave le persone e portarle dove vogliono loro». Lo spiega il Papa
nel Messaggio per la Quaresima, diffuso mar-
tedì 6 febbraio, in cui parte da un versetto del
Vangelo di Matteo – «Per il dilagare
dell’iniquità, si raffred-derà l’amore di molti» – in cui l’evangelista parla di «una grande tribola-
zione e descrive la situa-zione in cui potrebbe
trovarsi la comunità dei credenti: di fronte a e-venti dolorosi, alcuni
falsi profeti inganneran-no molti, tanto da minac-
ciare di spegnere nei cuori la carità che è il
centro di tutto il Vange-lo». «Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi istanti, che viene scambiato per felicità! –
esclama Francesco -. Quanti uomini e donne vivono come incantati
dall’illusione del denaro, che li rende in realtà
schiavi del profitto o di interessi meschini!
Quanti vivono pensando di bastare a sé stessi e
cadono preda della solitudine!».
(Messaggio integrale dietro)
La Parola della Domenica Lc 18,9-14 Gesù mette in evidenza il contrasto tra una fede
legalista tipica del mondo farisaico con una fede
profonda, che passa dal riconoscersi sempre biso-
gnosi di misericordia, come quella espressa dal
pubblicano. Il fariseo si sente nel giusto perché
compie quelle azioni richieste dalla osservanza:
digiuna due volte la settimana paga le decime di
quanto possiede. Nel sentirsi giusto, il fariseo,
pensa di essere migliore di tutto il mondo che lo
circonda. L’atteggiamento del fariseo non è diver-
so da quello che abita in molti di noi. Viviamo la
fede credendo di essere modelli solo perché i no-
stri precetti li viviamo con fedeltà e presentiamo
al Signore questi meriti quasi come delle meda-
glie. C’è in alcuni l’idea che il peccato ormai si
limiti all’ambito del precetto.
Questo succede quando la fede si limiti all’ambito
degli obblighi e non si comprende che questi so-
no la risposta a un Dio amore e quindi l’andare a
Messa la domenica è alimentare questa risposta.
Non saremo giudicati sulle tante Messe che ab-
biamo partecipato, ma dall’amore che avremo
provato per i fratelli.
Dobbiamo vincere la nostra fede impregnata di
fariseismo con un rispetto ossessivo dei precetti.
Gesù indica un pubblicano come modello.
I pubblicani erano lontani dalla considerazione
dei Giudei perché a nome dell’Impero romano
riscuotevano le tasse e sappiamo che era una ca-
tegoria corrotta perché dietro qualche pagamen-
to si chiudeva qualche occhio. Questa categoria
era considerata schiava di Roma e quindi traditri-
ce. Gesù lo indica come modello perché il pubbli-cano mostra umiltà. Il pubblicano nel Tempio non si mette in prima fila sta indietro ed esprime pa-
role di pentimento: “abbi pietà di me peccatore”. Nessuna categoria è esclusa dallo sguardo di Gesù. Qualche passo più avanti Zaccheo capo dei pubbli-cani si impegna a restituire ciò che ha rubato. Un samaritano, in qualche passo prima del Vangelo di Luca, viene additato come esempio di attenzione. Questo ci dimostra che per Gesù non ci sono diffe-renze. Alla base ci deve essere l’umiltà che ti fa comprendere che nella nostra vita c’è bisogno di un Altro che sappia guarire le nostre ferite. Que-sta domenica si pone prima del tempo forte della Quaresima che inizierà Domenica prossima. Dome-nica del perdono viene chiamato perché compren-diamo che nel Tempo di riconciliazione della Qua-resima dobbiamo riconoscerci bisognosi della mi-sericordia, Questo brano ha funzione pedagogica che mira ad avere un cuore umile che è la condi-
zione per capire la necessità del perdono.
“O DIO,
ABBI PIETA’
DI ME
PECCATORE
€ 1320.00 (primule) devoluti al CENTRO AIUTO
VITA in occasione della GIORNATA PER LA VITA di
Domenica 04 febbraio Grazie a chi ha partecipato!
Il vero miracolo non è guarire, ma incontrare Cristo nella malattia!
C’è una donna che da dodici anni soffre di una malattia inguaribile. E poi c’è una bambina di dodici anni che a
causa di una malattia muore. Il tempo della vita di que-sta bambina è proporzionale al dolore che quella donna ha passato nel tentativo vano di guarire. C’è un papà
disperato, Giairo, che si butta ai piedi di Gesù: “«La mia figlioletta è agli estremi; vieni a imporle le mani perché sia guarita e viva». Gesù andò con lui”. Poi c’è la fede di questa donna: “«Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò guarita». E subito le si fermò il flusso di sangue, e sentì nel suo corpo che era stata guarita da
quel male”. Ma il miracolo non è guarire, il vero mira-colo è incontrare Cristo attraverso quella malattia:
“Ma subito Gesù, avvertita la potenza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi mi ha toccato il
mantello?». (…) Egli intanto guardava intorno, per vede-re colei che aveva fatto questo. E la donna impaurita e
tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Gesù rispose:
«Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guari-ta dal tuo male»”. La lezione è immensa: ciò che conta
è non sprecare quella sofferenza, perché potrebbe diventare il motivo per cui si incontra il senso stesso della vita, che per un credente ha un nome e un co-gnome: Gesù Cristo. Quei dodici anni non sono stati inutili, ma in una maniera misteriosa hanno condotto
questa donna a trovare il volto del senso della vita stes-sa. Questo insegnamento però ha un alto prezzo: la fi-glia di Giairo muore senza che Gesù sia riuscito ad arri-vare in tempo: “«Tua figlia è morta. Perché disturbi an-cora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, continua solo ad
aver fede!»”. Giairo si fida, Gesù le ridà la figlia viva, e così è chiara anche la seconda lezione: credere è saper
disobbedire all’evidenza della morte. Chi ci manca non lo abbiamo perduto per sempre, a patto però che nel frattempo (di questa vita) ci fidiamo di Gesù che fa
quel tratto di strada mancante con noi.
ORATORIO
Domenica 11 febbraio ore 15.00 in Oratorio Incontro di Catechismo per le famiglie del 3° Anno di
Iniziazione Cristiana Giovedi 15 febbraio ore 20.30 in osl a Canegrate
Ritrovo per i ragazzi del '98-'99-2000 Partenza per Arluno: "Non esistono ragazzi cattivi" (spettacolo a cura della comunità Kayros - carcere
minorile Beccaria) Domenica 18 febbraio/Famiglie del Quarto anno dell'Ini-ziazione Cristiana: 10.30 Messa, a seguire Incontro in ora-
torio e Pranzo di Condivisione. Martedì 20 febbraio ore 21 in Oratorio
Consiglio dell'Oratorio Domenica 25 febbraio ore 15 in Oratorio
Incontro di catechismo per le Famiglie del Primo anno di Iniziazione Cristiana
IMPORTANTE!!! DOMENICA 11/02 ore 20.30 in Oratorio a San Giorgio
Incontro per tutti i GENITORI degli Adolescenti, 18-19enni e Giovani delle nostre Parrocchie, guidato dall'Equipe Psi-
cologi delle Emergenze coordinata dal Prof. Sbattella (psicologo psicoterapeuta e docente universitario)
L'equipe che ci sta seguendo a livello comunitario a segui-to dell'incidente del 31 gennaio scorso propone una sera-ta, sul tema dell'accompagnamento dei figli nel momento
del trauma e del dolore, rivolta a tutti i genitori dei ragazzi e degli educatori presenti in Vacanzina Invernale, ma allargata a tutti i genitori con figli Adolescenti e Gio-
vani e anche a eventuali loro insegnanti che volessero partecipare. All'incontro non sono invece invitati i ragazzi
e i giovani. Vi aspetto! Penso sia un'occasione preziosa! Don Andrea
QUARESIMA Con i bambini seguiremo la proposta della F.O.M.
(fondazione oratori milanesi): ogni bambino riceverà un mosaico da costruire ogni giorno per andare a comporre il percorso dei Vangeli della Quaresima ambrosiana. Questo
accompagnato dalla preghiera che consegneremo, da recitare insieme ogni sera.
I salvadanai, distribuiti a catechismo durante la prima set-timana di Quaresima, sosterranno il gesto di carità che
anche i ragazzi sono chiamati a compiere.
CARNEVALE 2018
Giovedi 15 febbraio ore 21 in Oratorio
Animazione in maschera per i bambini della Scuola dell'In-fanzia e delle Elementari e Prima Media
(Portate qualche bibita o chiacchiere da condividere)
Venerdi 16 febbraio ore 19 30 in Omi a Canegrate Apericena e Animazione in maschera per i ragazzi di
Seconda e Terza Media (per partecipare occorre iscriversi dagli educatori)
Sabato 17 febbraio ore 17.30 in Oratorio
Ritrovo e Partenza della Sfilata per le vie del paese. Conclusione in oratorio con la Merenda.
PARADOSSI DEL NOSTRO TEMPO
65. Forse mi sono già espresso su questo tema ma non temo di ripetermi perché ripetere giova. E’ edifican-te, in occasione della perdita di una persona cara, vedere con quanta cura i familiari organizzino l’ultimo saluto dello scomparso. Ed ancora più com-movente quando noti in alcuni il desiderio di voler organizzare la liturgia delle esequie con viva parteci-pazione: consiglio sulle letture bibliche da leggere, scelta accurata dei canti, richiesta di celebrare il pro-prio caro con qualche pensiero dopo la liturgia… An-che questi sono modi per manifestare amore a ricono-scenza a coloro che sono stati parte di noi stessi. Ma è durante la celebrazione dell’Eucaristia che ti accor-gi che forse è mancata la scelta più importante. Giun-to il momento della Comunione eucaristica è il pani-co. Scende il sacerdote per distribuire il Corpo di Cri-sto e percepisci un grande imbarazzo perché dalla prime file, dove ci sono i familiari del defunto, nessu-no si muove. Presi dall’organizzare i funerali ci si è dimenticati di quello che più conta e che più giova ai nostri cari defunti: prepararsi a questo momento con il Sacramento della Confessione e nutrire la nostra vita con il cibo che nutre per la vita eterna, l’Eucaristia. E’ il caso di aggiungere: “Qualche “particolare” si può sempre dimenticarlo!”.
MESSAGGIO DEL SANTO PADRE FRANCESCO PER LA QUARESIMA 2018
«Per il dilagare dell’iniquità, si raffredderà l’amore di molti» (Mt 24,12)
Cari fratelli e sorelle, ancora una volta ci viene incontro la Pasqua del Signore! Per prepararci ad essa la Provvidenza di Dio ci offre ogni anno la Quaresima, «segno sacramentale della nostra conversione»,[1] che annuncia e
realizza la possibilità di tornare al Signore con tutto il cuore e con tutta la vita. Anche quest’anno, con il presente messaggio, desidero aiutare tutta la Chiesa a vivere con gioia e verità in questo tempo di grazia; e lo faccio lasciandomi ispirare da un’espressione di Gesù nel Vangelo di Matteo:
«Per il dilagare dell’iniquità l’amore di molti si raffredderà» (24,12). Questa frase si trova nel discorso che riguarda la fine dei tempi e che è ambientato a Gerusalemme, sul
Monte degli Ulivi, proprio dove avrà inizio la passione del Signore. Rispondendo a una domanda dei discepoli, Gesù annuncia una grande tribolazione e descrive la situazione in cui potrebbe trovarsi la comunità dei cre-denti: di fronte ad eventi dolorosi, alcuni falsi profeti inganneranno molti, tanto da minacciare di spegnere
nei cuori la carità che è il centro di tutto il Vangelo. I falsi profeti
Ascoltiamo questo brano e chiediamoci: quali forme assumono i falsi profeti? Essi sono come “incantatori di serpenti”, ossia approfittano delle emozioni umane per rendere schiave le per-sone e portarle dove vogliono loro. Quanti figli di Dio sono suggestionati dalle lusinghe del piacere di pochi
istanti, che viene scambiato per felicità! Quanti uomini e donne vivono come incantati dall’illusione del dena-ro, che li rende in realtà schiavi del profitto o di interessi meschini! Quanti vivono pensando di bastare a sé
stessi e cadono preda della solitudine! Altri falsi profeti sono quei “ciarlatani” che offrono soluzioni semplici e immediate alle sofferenze, rimedi che si rivelano però completamente inefficaci: a quanti giovani è offerto il falso rimedio della droga, di relazioni
“usa e getta”, di guadagni facili ma disonesti! Quanti ancora sono irretiti in una vita completamente virtuale, in cui i rapporti sembrano più semplici e veloci per rivelarsi poi drammaticamente privi di senso! Questi truf-fatori, che offrono cose senza valore, tolgono invece ciò che è più prezioso come la dignità, la libertà e la ca-pacità di amare. E’ l’inganno della vanità, che ci porta a fare la figura dei pavoni… per cadere poi nel ridicolo;
e dal ridicolo non si torna indietro. Non fa meraviglia: da sempre il demonio, che è «menzognero e padre della menzogna» (Gv 8,44), presenta il male come bene e il falso come vero, per confondere il cuore
dell’uomo. Ognuno di noi, perciò, è chiamato a discernere nel suo cuore ed esaminare se è minacciato dalle menzogne di questi falsi profeti. Occorre imparare a non fermarsi a livello immediato, superficiale, ma rico-
noscere ciò che lascia dentro di noi un’impronta buona e più duratura, perché viene da Dio e vale veramente per il nostro bene. Un cuore freddo
Dante Alighieri, nella sua descrizione dell’inferno, immagina il diavolo seduto su un trono di ghiaccio;[2] egli abita nel gelo dell’amore soffocato. Chiediamoci allora: come si raffredda in noi la carità? Quali sono i segnali
che ci indicano che in noi l’amore rischia di spegnersi? Ciò che spegne la carità è anzitutto l’avidità per il denaro, «radice di tutti i mali» (1 Tm 6,10); ad essa segue il rifiuto di Dio e dunque di trovare consolazione in Lui, preferendo la nostra desolazione al conforto della sua Parola e dei Sacramenti.[3] Tutto ciò si tramuta in violenza che si volge contro coloro che sono ritenuti una minaccia alle nostre “certezze”: il bambino non ancora nato, l’anziano malato, l’ospite di passaggio, lo stra-
niero, ma anche il prossimo che non corrisponde alle nostre attese. Anche il creato è testimone silenzioso di questo raffreddamento della carità: la terra è avvelenata da rifiuti
gettati per incuria e interesse; i mari, anch’essi inquinati, devono purtroppo ricoprire i resti di tanti naufraghi delle migrazioni forzate; i cieli – che nel disegno di Dio cantano la sua gloria – sono solcati da macchine che
fanno piovere strumenti di morte. L’amore si raffredda anche nelle nostre comunità: nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium ho cercato di descrivere i segni più evidenti di questa mancanza di amore. Essi sono: l’accidia egoista, il pessimismo steri-le, la tentazione di isolarsi e di impegnarsi in continue guerre fratricide, la mentalità mondana che induce ad
occuparsi solo di ciò che è apparente, riducendo in tal modo l’ardore missionario.[4] Cosa fare?
Se vediamo nel nostro intimo e attorno a noi i segnali appena descritti, ecco che la Chiesa, nostra madre e maestra, assieme alla medicina, a volte amara, della verità, ci offre in questo tempo di Quaresima il dolce
rimedio della preghiera, dell’elemosina e del digiuno. Dedicando più tempo alla preghiera, permettiamo al nostro cuore di scoprire le menzogne segrete con le
quali inganniamo noi stessi,[5] per cercare finalmente la consolazione in Dio. Egli è nostro Padre e vuole per noi la vita.
L’esercizio dell’elemosina ci libera dall’avidità e ci aiuta a scoprire che l’altro è mio fratello: ciò che ho non è mai solo mio. Come vorrei che l’elemosina si tramutasse per tutti in un vero e proprio stile di vita! Come vor-
rei che, in quanto cristiani, seguissimo l’esempio degli Apostoli e vedessimo nella possibilità di condividere con gli altri i nostri beni una testimonianza concreta della comunione che viviamo nella Chiesa. (continua dietro)
(continua dalla pagina precedente)
A questo proposito faccio mia l’esortazione di san Pao-lo, quando invitava i Corinti alla colletta per la comu-nità di Gerusalemme: «Si tratta di cosa vantaggiosa per voi» (2 Cor 8,10). Questo vale in modo speciale
nella Quaresima, durante la quale molti organismi rac-colgono collette a favore di Chiese e popolazioni in
difficoltà. Ma come vorrei che anche nei nostri rappor-ti quotidiani, davanti a ogni fratello che ci chiede un
aiuto, noi pensassimo che lì c’è un appello della divina Provvidenza: ogni elemosina è un’occasione per pren-dere parte alla Provvidenza di Dio verso i suoi figli; e se Egli oggi si serve di me per aiutare un fratello, co-me domani non provvederà anche alle mie necessità,
Lui che non si lascia vincere in generosità?[6] Il digiuno, infine, toglie forza alla nostra violenza, ci
disarma, e costituisce un’importante occasione di cre-scita. Da una parte, ci permette di sperimentare ciò che provano quanti mancano anche dello stretto ne-cessario e conoscono i morsi quotidiani dalla fame;
dall’altra, esprime la condizione del nostro spirito, af-famato di bontà e assetato della vita di Dio. Il digiuno ci sveglia, ci fa più attenti a Dio e al prossimo, ridesta la volontà di obbedire a Dio che, solo, sazia la nostra fame. Vorrei che la mia voce giungesse al di là dei confini della Chiesa Cattolica, per raggiungere tutti
voi, uomini e donne di buona volontà, aperti all’ascolto di Dio. Se come noi siete afflitti dal dilagare
dell’iniquità nel mondo, se vi preoccupa il gelo che paralizza i cuori e le azioni, se vedete venire meno il senso di comune umanità, unitevi a noi per invocare insieme Dio, per digiunare insieme e insieme a noi
donare quanto potete per aiutare i fratelli! Il fuoco della Pasqua
Invito soprattutto i membri della Chiesa a intrapren-dere con zelo il cammino della Quaresima, sorretti
dall’elemosina, dal digiuno e dalla preghiera. Se a vol-te la carità sembra spegnersi in tanti cuori, essa non
lo è nel cuore di Dio! Egli ci dona sempre nuove occa-sioni affinché possiamo ricominciare ad amare. Una occasione propizia sarà anche quest’anno
l’iniziativa “24 ore per il Signore”, che invita a celebra-re il Sacramento della Riconciliazione in un contesto di adorazione eucaristica. Nel 2018 essa si svolgerà ve-nerdì 9 e sabato 10 marzo, ispirandosi alle parole del Salmo 130,4: «Presso di te è il perdono». In ogni dio-
cesi, almeno una chiesa rimarrà aperta per 24 ore consecutive, offrendo la possibilità della preghiera di
adorazione e della Confessione sacramentale. Nella notte di Pasqua rivivremo il suggestivo rito
dell’accensione del cero pasquale: attinta dal “fuoco nuovo”, la luce a poco a poco scaccerà il buio e ri-
schiarerà l’assemblea liturgica. «La luce del Cristo che risorge glorioso disperda le tenebre del cuore e dello
spirito»,[7] affinché tutti possiamo rivivere l’esperienza dei discepoli di Emmaus: ascoltare la pa-rola del Signore e nutrirci del Pane eucaristico consen-tirà al nostro cuore di tornare ad ardere di fede, spe-
ranza e carità. Vi benedico di cuore e prego per voi. Non dimentica-
tevi di pregare per me. Dal Vaticano, 1 novembre 2017
Solennità di Tutti i Santi Francesco
Domenica 18 febbraio
INIZIA LA QUARESIMA
Alla fine delle S. Messe faremo
IL RITO DELLE CENERI Gesto penitenziale che mette in cammino per
prepararci alla Pasqua. Non deve essere un gesto “automatico” (sono lì , lo faccio) ma presuppone la
scelta di vivere il percorso verso la Pasqua con il vivo desiderio di convertire la vita a Cristo
attraverso
la PREGHIERA intensa, il DIGIUNO sincero e l’ELEMOSINA.
Ogni Domenica alle ore 16.45 riprenderemo la preghiera del Vespro con un momento di
Adorazione Eucaristica.
Viene proposta ogni mattina alle 8.30 la S. Messa feriale e per coloro che lavorano
il Mercoledi alle 20.30
Nel tempo della Quaresima i Venerdi sono ali-turgici. Non si celebra l’Eucaristia ma si lascia
spazio al pio esercizio della Via Crucis ore 8.30. Alle 21.00 invece preghiera del Vespro, adorazione della Santa Croce e ascolto della
Parola di Dio.
Martedi 13 marzo ore 20.45 Via Crucis presieduta dall’Arcivescovo a Busto Arsizio.
Carità di Quaresima, frutto di effettive
rinunce personali e familiari, potrà essere deposta nella bussola in mezzo alla chiesa o
nei salvadanai consegnati ai ragazzi
MAMMA E FIGLIA INSIEME L’Oratorio con la collaborazione delle animatrici del
CENTRO AIUTO ALLA VITA organizza da due anni gli in-contri de “Il Corpo Racconta” meglio conosciuti come
incontri “Mamma e figlia” indirizzati alle ragazze di 10/11 anni.
Due incontri per mamma e figlia alle soglie dello svilup-po sessuale, in piccoli gruppi (massimo 8 coppie), per scoprire i suggestivi processi del ciclo femminile, e ac-quisire una visione positiva della femminilità, della ses-sualità e del compito di trasmettere la vita. Non si trat-ta di lezioni frontali noiose, ma laboratori interattivi
originali e creativi che utilizzano una didattica concreta e coinvolgente.
Data: 3 e 10 marzo dalle 14.30 alle 17.30 ( pausa merenda)
Costo: € 30,00 (materiale didattico compreso). Il ricavato al Centro Aiuto Vita di Malnate
INFORMAZIONI E ISCRIZIONI
333 8396163 Emanuela