L’Editoriale di questo numero è nato da un articolo di
“Dire Giovani.it
leggere durante il mio
interessanti da inserire
L’articolo si intitola “
studentessa della III^D Liceo Classico “V. Pollione” di Formia (LT)
EDIZIONE
03 FOLIA SIMA
I luoghi d’incontro degli adolescenti costituiscono parte integrante del tessuto sociale e possono essere osservati adeguatamente se contestualizzati, al pari di ogni altro fenomeno, nel contenitore denominato società.
I nostri genitori vivevano principacrescita dal vivo, sulla strada. I loro luoghi di incontro erano dunque il muretto o la piazza, il club o la sezione di partito. La loro era una società improntata alla speranza, alla fiducia nel futuro, ai forti ideascontro. La nostra società è invece caratterizzata dalle immagini televisive, dal ripiego delle ideologie e delle idee.
Spepresente e dalla precarie
Nei nostri tempi, tra tanta disinformazione, la realtà è plasmata dalla televisione.
Volume 01 Anno 2010
Folia SIMA
L’Editoriale di questo numero è nato da un articolo di
Dire Giovani.it – la rivista della scuola” che ho avuto
leggere durante il mio peregrinare sempre alla ricerca di argomenti
interessanti da inserire nel nostro FOLIA.
L’articolo si intitola “La crisi, per i giovani è una regola” a firma di una
studentessa della III^D Liceo Classico “V. Pollione” di Formia (LT)
FOLIA SIMA
In questa edizione
Commento all’Editoriale
Recensione dalla Letteratura
La crisi, per i giovani è una regola
I luoghi d’incontro degli adolescenti costituiscono parte integrante del tessuto sociale e possono essere osservati adeguatamente se contestualizzati, al pari di ogni altro fenomeno, nel contenitore denominato società.
I nostri genitori vivevano principalmente le loro esperienze di vita e di crescita dal vivo, sulla strada. I loro luoghi di incontro erano dunque il muretto o la piazza, il club o la sezione di partito. La loro era una società improntata alla speranza, alla fiducia nel futuro, ai forti ideali che aprivano al confronto e allo scontro. La nostra società è invece caratterizzata dalle immagini televisive, dal ripiego delle ideologie e delle idee.
Spesso i giovani si ritirano nel privato, angosciati dall’incertezza del presente e dalla precarietà del futuro.
Nei nostri tempi, tra tanta disinformazione, la realtà è plasmata dalla televisione.
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L’Editoriale di questo numero è nato da un articolo di
” che ho avuto modo di
di argomenti
” a firma di una
studentessa della III^D Liceo Classico “V. Pollione” di Formia (LT).
FOLIA SIMA
In questa edizione Editoriale pag.1
Commento all’Editoriale pag.3
Biblioteca pag.4
Attualità pag.5
ione dalla Letteratura pag.7
Notizie Utili pag.8
Editoriale
una regola
I luoghi d’incontro degli adolescenti costituiscono parte integrante del tessuto sociale e possono essere osservati adeguatamente se contestualizzati, al pari di ogni altro fenomeno, nel contenitore denominato società.
lmente le loro esperienze di vita e di crescita dal vivo, sulla strada. I loro luoghi di incontro erano dunque il muretto o la piazza, il club o la sezione di partito. La loro era una società improntata alla
li che aprivano al confronto e allo scontro. La nostra società è invece caratterizzata dalle immagini televisive, dal
so i giovani si ritirano nel privato, angosciati dall’incertezza del
Nei nostri tempi, tra tanta disinformazione, la realtà è plasmata dalla
Giampaolo De Luca
Folia SIMA Pagina 2 di 8
Non a caso i nostri luoghi d’incontro sono costituiti dalla tv, dai talk show che simulano il
quotidiano, dalla rete e dai social network.
Il nostro è un individualismo esasperato che rende sporadico il rapporto con gli altri e tende a far
risaltare la coscienza virtuale sulla realtà.
I nostri genitori erano animati dal desiderio di crearsi il futuro e dallo spirito d’indipendenza; noi
non troviamo le sicurezze di cui abbiamo bisogno per nutrire l’intraprendenza e spesso diveniamo
“bamboccioni”, anziché adulti.
Certo scontiamo gli errori dei nostri genitori che non hanno saputo riformare la società, che è
diventata sempre più egoista e competitiva anziché solidale e accogliente, ma anche noi non abbiamo la
capacità di trovare dentro di noi le risorse per contrastare questa deriva di disimpegno.
A nostra volta cerchiamo invano risposte che non troviamo, spazi che non ci appartengono,
luoghi non luoghi, dove l’unica forma di partecipazione, se può chiamarsi tale, è il consumo. La nostra
identità non trova espressione se non nei modelli offerti dalla moda e dalla pubblicità. Molto più che in
passato, disponiamo anche di spazi di aggregazione offerti da enti e amministrazioni pubbliche
nell’ambito di appositi programmi di prevenzione del disagio giovanile, ma raramente li ritroviamo
attrattivi. Poi le cose cambiano, probabilmente, nella metropoli, rispetto alla piccola realtà del paese,
ma non è lo spirito che ci anima per cui i gruppi sono sempre più circoscritti e limitati a qualche
compagno di classe.
Kerouac diceva: “Dove andiamo? Non lo so, ma dobbiamo andare.” Oggi non c’è neppure questa
sollecitazione. Se in epoca moderna le parole sembravano insufficienti a cogliere i nostri illimitati
sentimenti, ora non servono parole complesse, anzi non serve affatto dialogare.
Più che moderni siamo infatti contemporanei, barbari perché incapaci di comunicare. Siamo
emblema di una generazione diversa, nel linguaggio e nei valori, da quella precedente. Dobbiamo
riconoscere il ruolo fondamentale che suoni e immagini costituiscono per noi contemporanei e ricordar
che il linguaggio è emblema del pensiero.
Questo si chiama nichilismo non perché i valori sono crollati, ma perché, come ricorda Nietzsche
“Manca lo scopo, manca il perché”.
Non basta l’ottimismo che i cari televisivi cercano di diffondere. Erika Micillo
Nota Editoriale:
Ho preferito inserire l'intero articolo, senza riportare alcun giudizio, lasciando ad ogni lettore la
possibilità di esprimere un proprio commento.
Giampaolo De Luca
Folia SIMA Pagina 3 di 8
Caro Direttore,
lo scorso anno, su “Quaderni ACP”, autorevole rivista dell’Associazione Culturali Pediatri vi fu uno
cambio di corrispondenza tra me e un collega (Dr. Marri) sui “non luoghi degli adolescenti”.
A commento del tuo Editoriale mi sembra opportuno riproporre un passo di quella lettera.
I “non luoghi” degli adolescenti sono localizzati soprattutto nella “società” e - invece - i “luoghi”
per gli adolescenti sono al di fuori della “vista” di noi adulti (che adolescenti siamo stati, i nostri “luoghi”
ce li siamo creati, ma poi – forse - non siamo riusciti a renderli visibili e a passarli – per così dire – ai
nuovi adolescenti).
Forse gli adolescenti (cioè noi tutti in una fase della nostra vita) hanno “bisogno” di “non luoghi
pubblici” e di “luoghi underground”, per crescere, per sviluppare una propria identità e una propria
capacità critica, per “spogliarsi” dei formalismi degli adulti e raggiungere un nuovo ruolo indipendente
nella società, cioè gli adulti di domani (che sono poi gli adolescenti di oggi).
Le interpretazioni possono essere molte, ma noi sicuramente dovremmo fare di più per
valorizzare i “luoghi” degli adolescenti unitamente alla loro creatività e alle loro idee, in modo che il
mondo degli adulti – pur con i suoi errori - non perda un qualche ruolo di riferimento per i giovani
(trasmissione della tradizione orale? comunicazione di valori, ideali e modelli positivi?) in questa società
che cambia così rapidamente. E’ sempre stato così?
Non so dare una risposta organica, ma – per limitarmi all’oggi - vorrei segnalare il primo “Festival
delle giovani idee” che si è tenuto a Roma (9-10 ottobre). Gli Organizzatori (il portale
www.diregiovani.it) si sono limitati a mettere a disposizione degli adolescenti un “luogo” (il Palazzo dei
Congressi), che i ragazzi hanno “riempito” con spettacoli (musica, teatro, danza), proposte, quadri,
poster, libri, fumetti, peer education, etc. L’affluenza è stata enorme. Le Istituzioni (gli adulti) erano
presenti più per ascoltare/vedere/apprendere che per intervenire. L’ingresso libero per tutti. E’ stata
una prima esperienza di “visibilizzazione dei luoghi” degli adolescenti?; può essere un metodo per uscire
dai “non luoghi” e far emergere i “luoghi”? far incontrare adolescenti e adulti sul terreno dei giovani, la
dove i processi evolutivi concretamente avvengono? Forse; speriamo.
Anche perché il vero rischio – sempre a mio modo di vedere – è quello che i “luoghi” degli
adolescenti diventino sempre più “virtuali” (face book, you-tube, etc.) con restringimento estremo di
esperienze concrete emotivamente partecipate e sentitamente comunicate. Gesti sempre più estremi
potrebbero essere quindi realizzati (e filmati) per “apparire” in questi “nuovi luoghi” (se non sei in
internet non sei nessuno) e vissuti senza alcuna o con minima compartecipazione e consapevolezza
reale.
Silvano Bertelloni (Presidente Società Italiana di Medicina dell’Adolescenza)
Commento all’Editoriale
Folia SIMA Pagina 4 di 8
Questo mese vi segnaliamo……
....Il libro “Semeiotoca Auxologica”
di Ivan Nicoletti
Dalla Prefazione:
“ La scienza dell’accrescimento umano, se applicata con rigore, rappresenta
un’opportunità ideale per avanzare un sospetto precoce di malattia, senza
costose e talora invasive procedure.
Ma la valutazione auxologica è soprattutto un elemento essenziale nei bilanci
di salute: il centimetro e la bilancia, con adeguate carte di riferimento,
rappresentano lo strumento fondamentale per misurare lo stato di salute
della popolazione pediatrica…..”
G. Bona, Novara
Biblioteca
Folia SIMA Pagina 5 di 8
TRACCE PER L'ESAME DI MATURITÀ IN RAPPORTO A SALUTE E SVILUPPO PSICOLOGICO
DELL'ADOLESCENTE
Italo Farnetani, Francesca Farnetani * Giornalista-Pediatra-Professore a contratto Università degli Studi di Milano-Bicocca, [email protected] * Medico chirurgo
L’analisi delle tracce fornite agli studenti per sostenere la prima prova scritta dell'esame di maturità evidenzia che,in alcuni casi,non
sono appropriate alla situazione psicoaffettiva dell'adolescente e che possono anche costituire un elemento negativo per la salute
e lo sviluppo della persona.
Presentiamo un’analisi degli elementi contenute nelle tracce che hanno ricadute sullo sviluppo psicologico dell’adolescente,perciò
sulla salute.
Iniziamo con l’analisi delle tracce proposte per l’anno scolastico 2009-2010, per passare brevemente a quelle degli ultimi anni.
Maturità 2010
Ci asteniamo da una valutazione culturale sui contenuti delle tracce proposte il 22 giugno 2010 per la prima prova dell’esame di
maturità. Si nota però una scarsa conoscenza unita a una scarsa attenzione alla realtà e allo stile di vita degli adolescenti. Un
esempio è la proposta di una riflessione sulla lettura e libri contenuta nella prima prova «tipologia A- analisi del testo». Si parte
dalla prefazione del libro di Primo Levi La ricerca delle radici. Antologia personale. Torino 1981, in cui si descrive una famiglia nella
quale si legge molto, ma è noto che oggi il problema degli adolescenti è che non leggono e che in molte case non c’è nemmeno un
libro. Per questi motivi non si può proporre di trattare una tematica che gli adolescenti non conoscono perché estranea al loro
stile di vita e che non ritrovano in famiglia. Ma non è finita. Nel paragrafo: «Interpretazione complessiva ed approfondimenti» si
chiede di:«... prendendo spunto dal testo proposto, proponi una tua «antologia personale» indicando le letture fatte che consideri
fondamentali per la tua formazione». Si tratta pertanto di problematiche estranee agli adolescenti, perciò non stupisce che questa
sia stata fra le tracce scelte dal minor numero di ragazzi, solo il 4,7%.
Molto meglio invece il tema: «Tipologia D- tema di ordine generale» in cui si chiede: «Il candidato si soffermi sulla funzione, sugli
scopi e sugli usi della musica della società contemporanea. Se lo ritiene opportuno può fare riferimento anche a sue personali
esperienze di pratica e/o di ascolto musicale». Ottima scelta, perchè affronta un tema vicino agli adolescenti, che,è noto, si
ritrovano ad ascoltare musica, si identificano negli stessi gusti e nelle stesse scelte. È un modo di proporre una riflessione positiva e
formativa del mondo dello spettacolo, infatti è stato il secondo tema scelto, trattato dal 25.3%.
E’ interessante notare che la maggioranza delle scelte, il 36,9% è andata alla traccia dell’ «Ambito socio-economico» su:«La ricerca
della felicità», scelta da un maturando su tre che perciò è stata la preferita.
Questa scelta è un utile indicatore che dimostra come i ragazzi, pur vivendo in una società pragmatistica, hanno ancora, come è
tipico della adolescenza, un’impostazione idealistica, in cui i sentimenti, vincano sull’interesse e il rispetto della persona
sull’ingiustizia. Questa scelta serve a interpretare anche il motivo che la traccia meno scelta sia stata quella delle foibe, svolta solo
dallo 0,6% dei maturandi. La motivazione è che si tratta di un argomento ormai lontano nella memoria e perciò gli adolescenti, che
devono definire la propria identità e il proprio ruolo nella società, non vi si sentano coinvolti.
E’ :necessario pertanto adeguare i contenuti e i programmi scolastici sempre di più alla realtà socio-culturale degli adolescenti, già
durante tutto il processo formativo, durante l’anno scolastico.
Attualità
Folia SIMA Pagina 6 di 8
Maturità 2006
Se per la maturità 2010 sono stati proposti alcuni temi adatti agli adolescenti negli anni precedenti le tracce potevano essere
dannose per la salute. Ecco alcune criticità.
Per la maturità 2006 la traccia del saggio artistico letterario chiede di riflettere su «il distacco nell'espressione ricorrente
dell'esistenza umana: senso di perdita, estraneamento, fruttuoso percorso di crescita personale»: introduce una nota deprimente e
pessimistica non adatta ai giovani.
Maturità 2007
Nel 2007 una traccia chiede a un adolescente proiettato nel futuro, di rifarsi al passato, con nostalgia. E’ evidente che chi ha scritto
la traccia vi ha riportato il proprio stato e il proprio vissuto d’animo senza sapersi immedesimarsi nella personalità e nelle
problematiche del ricevente cioè dell’adolescente che è destinatario del messaggio.
Maturità 2008
Nel 2009 viene chiesto di riflettere sulla prefazione de La coscienza di Zeno di Italo Svevo. Si parla di un paziente in analisi, al quale
era stato chiesto di scrivere un'autobiografia per ricordare il passato e alla fine non si era presentato più dal medico. «Ma egli era
vecchio ed io sperai che in tale rievocazione il suo passato si rinverdisse che l'autobiografia fosse un buon preludio alla psico-analisi.
Oggi ancora la mia idea mi pare buona (…) che sarebbero stati maggiori se il malato sul più bello non si fosse sottratto alla cura
truffandomi del frutto della mia lunga e paziente analisi di queste memorie. Le pubblico per vendetta e spero gli dispiaccia».
Dall'analisi di tali contenuti si capisce come chi redige queste tracce non conosce i problemi degli adolescenti, e soprattutto non sa
mettersi dalla loro parte, ma continua a vedere la realtà dalla propria ottica.
Queste tracce hanno un orientamento in senso depressivo, pessimistico, in cui si prestano più a fare un bilancio della propria
esistenza che a definire la propria identità e raggiungere la completezza della persona.
Tracce così formulate rendono più difficoltosa la prova perché l'adolescente si trova a dover affrontare problemi che gli sono
estranei, che non conosce. Si trova ad affrontare dei problemi che non appartengono al proprio vissuto o al proprio modo di
ragionare. Inoltre fornire immagini negative, potrebbe orientare l'umore dell'adolescente verso la depressione.
In altri casi le tracce erano buone.
Conclusioni
L’alleanza, cioè la collaborazione fra insegnanti e pediatri,realizzerebbe una sinergia in grado di prevenire errori come quelli
segnalati in precedenza. L'unione delle competenze pediatriche e pedagogiche consentirebbe un approccio globale
dell'adolescente. Le reciproche competenze permetterebbero di proporre tracce appropriate, in modo che si potrebbe permettere
una valutazione più precisa dei risultati scolastici ottenuti, ma nello stesso tempo prevenire una situazione di stress, potenzialmente
di disagio e al contrario la maturità potrebbe divenire anche un utile momento di riflessione.
Bibliografia
1) Plauso delle associazioni agricole Il pediatra: no al tema sul distacco, Il Tempo, 22 giugno 2006, p. 11. 2) Enrico Lenzi, Ungaretti a sorpresa vince il saggio breve, Avvenire, 22 giugno 2006, p. 8. 3) Esperti divisi: «temi bellissimi» «no, deprimenti», Il Giornale, 22 giugno 2006, p. 17. 4) Mariolina Iossa, Mazzini il tema più scelto Ungaretti soffiata sul web, Corriere della sera, 22 giugno 2006, p. 19. 5) Silvia Mastrantonio, Maturità, la scelta cade sul saggio, Quotidiano Nazionale – Giorno/Resto del Carlino/Nazione, 22
giugno 2006, p. 15.
Folia SIMA Pagina 7 di 8
Computer ai bambini? Prima dei 9 anni frena il loro sviluppo
Esperto Gb: Devono sentire e toccare cose reali per crescere bene
Roma, 14 giu. (Apcom)
L'uso del computer ostacola lo sviluppo neurologico e cognitivo dei bambini e
dovrebbe essere vietato ai minori di nove anni: a lanciare l'allarme è uno studioso
britannico, Aric Sigman, membro della Royal Society of Medicine e membro associato
della British Psychological Society, intervenuto oggi ad una conferenza a Londra dove ha
lanciato i suoi strali contro il "nappy curriculum", il programma educativo introdotto dai
laburisti che prevede in asili e scuole materne i primi approcci con il computer fin dalla
tenera età dei due anni.
Uno scandalo per Sigman, convinto della necessità che i bambini conoscano prima
la vita reale di quella virtuale. I politici che sostengono il 'nappy curriculum' "si
imbarcano in una nuova avventura virtuale con i cervelli dei bambini", ha esclamato
Sigman, citato dall'edizione online del Mail.
"Il cervello nei primi anni di vita deve fare esperienze tridimensionali reali che stimolino
la curiosità", ha spiegato Sigman, che è membro della Royal Society of Medecine. "I
bambini hanno bisogno di sentire,toccare, vedere e spostare le cose reali per educare la
loro infrastruttura neurologica e cognitiva", ha detto ancora Sigman prima di
concludere:
"Per questo le nuove tecnologie devono essere introdotte e con giudizio in età
successive, idealmente a nove anni".
Sul web:
http://www.dailymail.co.uk/health/article-1285981/TVs-PCs-dull-childrens-brains.html
Recensione dalla Letteratura
Nuove norme per i Crediti ECM.
Il programma ECM prevede l'attribuzione di un numero determinato di crediti formativi per ogni ar
specialistica medica e per tutte le professioni sanitarie.
La Commissione ha ritenuto opportuno prevedere una progressione nel numero di crediti acquisibili
annualmente, istituendo un programma definito per i cinque anni a partire dal 2002 fino al 2006
dovevano essere conseguiti progressivamente fino ad un totale di 150 crediti formativi. Nel 2005 i
crediti sono stati diminuiti a 30 e riconfermati 30 nel 2006, per un totale di 120 crediti.
In data 1º agosto 2007 l’accordo Stato
continua in Medicina. Nell’accordo è riportato, tra l’altro, che ogni operatore sanitario deve acquisire
150 crediti formativi nel triennio 2008
30 e massimo 70 per anno) per un totale di 150 nel triennio 2008
formativi del triennio 2008-2010, almeno 90 dovra
derivare dal riconoscimento di crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione a partire
dall’anno 2004 fino all’anno 2007 Per esemplificare: se il professionista, oltre ad avere sanato il
formativo del periodo 2004 – 2006, ha acquisito 80 crediti in più, potrà utilizzare la quota prevista per il
successivo triennio (max 60); i restanti 20 faranno parte del suo patrimonio complessivo, ma non hanno
valore per il 2008 - 2010.
11°° ccoorrssoo FFAADD ppeerr ii SSooccii SSII
Il Consiglio Direttivo della SIMA, lo ha messo
gratuitamente a disposizione di tutti i nostri
Soci sia come mezzo di aggiornamento sia
come strumento per raggiungere
comodamente da casa parte degli obiettivi
formativi previsti dal programma ECM.
Basta collegarsi al nostro NUOVO SITO
www.medicinadelladolescenza.com
ed accedere con le credenziali che ogni socio ha ricevuto
Folia SIMA
Nuove norme per i Crediti ECM.
Il programma ECM prevede l'attribuzione di un numero determinato di crediti formativi per ogni ar
specialistica medica e per tutte le professioni sanitarie.
La Commissione ha ritenuto opportuno prevedere una progressione nel numero di crediti acquisibili
annualmente, istituendo un programma definito per i cinque anni a partire dal 2002 fino al 2006
dovevano essere conseguiti progressivamente fino ad un totale di 150 crediti formativi. Nel 2005 i
crediti sono stati diminuiti a 30 e riconfermati 30 nel 2006, per un totale di 120 crediti.
• 2002: 10 crediti
• 2003: 20 crediti
• 2004: 30 crediti
• 2005: 30 crediti
• 2006: 30 crediti
• 2007: 30 crediti
In data 1º agosto 2007 l’accordo Stato–Regioni concernente il Riordino del sistema di Formazione
continua in Medicina. Nell’accordo è riportato, tra l’altro, che ogni operatore sanitario deve acquisire
150 crediti formativi nel triennio 2008-2010 secondo la seguente ripartizione: 50 crediti/anno (minimo
30 e massimo 70 per anno) per un totale di 150 nel triennio 2008-2010. In particolare, dei 150 crediti
2010, almeno 90 dovranno essere "nuovi" crediti, mentre fino a 60 potranno
derivare dal riconoscimento di crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione a partire
dall’anno 2004 fino all’anno 2007 Per esemplificare: se il professionista, oltre ad avere sanato il
2006, ha acquisito 80 crediti in più, potrà utilizzare la quota prevista per il
successivo triennio (max 60); i restanti 20 faranno parte del suo patrimonio complessivo, ma non hanno
IIMMAA:: ““ AALLIIMMEENNTTAAZZIIOONNEE EE SSAALLUUTTEE""
Il Consiglio Direttivo della SIMA, lo ha messo
gratuitamente a disposizione di tutti i nostri
Soci sia come mezzo di aggiornamento sia
come strumento per raggiungere
comodamente da casa parte degli obiettivi
formativi previsti dal programma ECM.
nostro NUOVO SITO
www.medicinadelladolescenza.com
ed accedere con le credenziali che ogni socio ha ricevuto tramite newsletter.
Pagina 8 di 8
Il programma ECM prevede l'attribuzione di un numero determinato di crediti formativi per ogni area
La Commissione ha ritenuto opportuno prevedere una progressione nel numero di crediti acquisibili
annualmente, istituendo un programma definito per i cinque anni a partire dal 2002 fino al 2006;
dovevano essere conseguiti progressivamente fino ad un totale di 150 crediti formativi. Nel 2005 i
crediti sono stati diminuiti a 30 e riconfermati 30 nel 2006, per un totale di 120 crediti.
Regioni concernente il Riordino del sistema di Formazione
continua in Medicina. Nell’accordo è riportato, tra l’altro, che ogni operatore sanitario deve acquisire
2010 secondo la seguente ripartizione: 50 crediti/anno (minimo
2010. In particolare, dei 150 crediti
nno essere "nuovi" crediti, mentre fino a 60 potranno
derivare dal riconoscimento di crediti formativi acquisiti negli anni della sperimentazione a partire
dall’anno 2004 fino all’anno 2007 Per esemplificare: se il professionista, oltre ad avere sanato il debito
2006, ha acquisito 80 crediti in più, potrà utilizzare la quota prevista per il
successivo triennio (max 60); i restanti 20 faranno parte del suo patrimonio complessivo, ma non hanno
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