Date post: | 03-Jan-2016 |
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Iter del modulo
Palo Alto e gli assiomi della comunicazione
Comunicazione interpersonale – Comunicazione verbale
– Comunicazione non verbale
Macro e micro comunicazione e riflessioni sociologiche
CMC
Paradigmi psicosociopedagogici e CMC
Paul Watzlawick e la “Scuola di Palo Alto”
La “Scuola di Palo Alto” ha utilizzato le teorie della
comunicazione, in particolare della pragmatica, come sfondo teorico per il lavoro psicoterapeutico.
Gli assiomi della comunicazione sono:
“alcune proprietà semplici della comunicazione che
hanno fondamentali implicazioni interpersonali”
P. Watzlawick, J.H. Beavin, D.D. Jackson, Pragmatica
della comunicazione umana, trad. it. Astrolabio, Roma, 1971
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
1. “Non si può non comunicare”
Chiunque si trovi in una situazione sociale è
comunque la sorgente di un flusso informativo,
indipendentemente dalla propria
intenzionalità,
dall’efficacia dell’atto comunicativo o dalla
comprensione reciproca.
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
1.“Non si può non comunicare”
Una proprietà fondamentale del comportamento è che il
comportamento non ha un suo opposto
NON COMPORTAMENTO = COMPORTAMENTO
NON COMUNICAZIONE = COMUNICAZIONE
La comunicazione analogica è essenzialmente ogni
tipo di comunicazione non verbale
Si riferisce all’aspetto di relazione della
comunicazione
“si basa su una semantica precisa, ma è priva di
una sintassi utile a definire la natura delle relazioni
che propone”
COMUNICAZIONE ANALOGICA
Analogici sono quei segnali che contengono una
qualche rappresentazione o immagine del significato a
cui si riferiscono
Un disegno, ma anche l’abbraccio protettivo di una
madre
COMUNICAZIONE ANALOGICA
La comunicazione digitale ha una sintassi logica
assai complessa e di estrema efficacia ma manca di
una semantica direttamente ispirata alla natura delle
relazioni che propone
“Numerici o simbolici sono quei messaggi che
rimandano a un sistema simbolico codificato e
formalizzato di segni, la cui relazione con il significato
di cui sono portatori è del tutto arbitrario”
COMUNICAZIONE DIGITALE
3 Assioma della comunicazione
“Ogni comunicazione ha un aspetto di
contenuto e un aspetto di relazione, di
modo che il secondo classifica il primo ed è
quindi metacomunicazione”.
Dal punto di vista pragmatico, la natura della
relazione condiziona le conseguenze
comportamentali di un certo contenuto
comunicativo
Metacomunicazione = comunicazione sulla comunicazione
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
3. In sostanza ogni tipo di comunicazione fra due o più individui può avere livelli diversi di:
a. notizia
b. comando
Il primo aspetto(a) trasmette i dati , il secondo(b) il modo in cui si deve assumere tale comunicazione
4 Assioma della comunicazione
“La natura di una relazione dipende dalla
punteggiatura delle sequenze di
comunicazione fra i partecipanti”
• Fa riferimento ad una comunicazione circolare e bidirezionale, • Evidenzia il carattere convenzionale e arbitrario • Incide sulla natura della relazione fra gli interlocutori • fa riferimento ai processi interpretativi innescati dagli interlocutori su atteggiamenti metacognitivi dell’altro
La punteggiatura…
ASSIOMI DELLA COMUNICAZIONE
Questo esempio dimostra che:
- non esiste una punteggiatura “oggettiva”
- anche la punteggiatura fa parte degli aspetti di
relazione della comunicazione
Idea di comunicazione come sistema
5 Assioma della comunicazione
“Tutti gli scambi di comunicazione
sono simmetrici o complementari, a
seconda che siano basati sull’uguaglianza o
sulla differenza”
In generale…
In generale, uno scambio simmetrico avviene fra interlocutori che si considerano sullo stesso piano, svolgendo funzioni comunicative e ruoli sociali analoghi
In generale, uno scambio complementare fa incontrare persone che hanno una relazione ma non sono sullo stesso piano per potere, ruolo comunicativo, autorità sociale, interessi.
Semiotica del linguaggio verbale
Il codice: il linguaggio verbale
Nella comunicazione interpersonale e verbale
è opportuno considerare:
L’estensione del significato del linguaggio
denotativo connotativo
Senso letterale Senso non letterale
L’estensione del significato
Nella comunicazione interpersonale e verbale
è opportuno considerare tre tipi di
estensioni:
– Intratestuale (estensione retorica)
– Extratestuale (estensione pragmatica)
– Intertestuale (estensione metalinguistica)
La retorica è la capacità di comprendere
queste estensioni all’interno di un discorso
Teoria degli atti linguistici
Formulata a partire dagli anni ’50 da John
Langshaw Austin e riformulatada hon Rpger
Searle (1970)
Il principio di base della teoria:
Il dire = il fare
Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48
Gli atti linguistici
Gli Atti locutori
Indica l’azione di pronunciare qualcosa seguendo
le regole del linguaggio
Indica l’azione attraverso cui combinare i suoni
(atto fonetico), parti del discorso (atto fàtico) e
significato (atto retico)
Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48
Gli atti linguistici
Gli atti perlocutori
Si riferiscono alle conseguenze dell’atto
linguistico nei confronti degli ascoltatori:
persuasione, spavento, intimazione
A esempio, attraverso e le parole posso
tranquillizzare, allarmare, educare…
Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48
Gli atti linguistici
Gli atti illocutori
Sono azioni che si compiono per il fatto di pronunciare determinate parole
Azioni che si concretizzano nel momento stesso in cui alcune parole sono pronunciate
Ad esempio le promesse, gli ordini, i giuramenti …
Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48
Sistema paralinguistico
Sistema vocale non verbale
Indica l’insieme dei suoni emessi durante una
conversazione a prescindere dal loro significato
Ad esempio:
il tono della voce
la frequenza e l’intensità della voce
Il ritmo (la velocità delle frasi e le pause)
Il sistema cinesico
Riguarda la comunicazione espressa dalla
mimica facciale, dai movimenti degli occhi e
del corpo (movimento delle mani, postura)
Ad esempio il guardare qualcuno negli occhi
qualcuno è spesso interpretato come segnale
del fatto di voler iniziare una conversazione o
interazione
Prossemica
La gestione dello spazio e del territorio nella
comunicazione interpersonale
Lo spazio può essere suddiviso in 4 zone
principali:
– La zona intima
– La zona personale
– La zona sociale
– La zona pubblica
Aptica
Si riferisce alle diverse forme di contatto
anche se è un campo ancora poco esplorato
– Contatto formale (es. stretta di mano, bacio
accademico, doppio bacio)
– Contatto informale (un abbraccio, una pacca
sulla spalla)
Cfr.L. Paccanella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004
Il sistema comunicativo umano
COMUNICAZIONE VERBALE
COMUNICAZIONE NON VERBALE
COMUNICAZIONE VOCALE
Linguaggio verbale
Sistema paralinguistico Tono di voce
Volume di voce Pause e ritmo Sistema cinesico
Mimica facciale Sguardo
Gestualità postura
Aptica
Prossemica
Cfr. L. Paccagnella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48
Comunicazione verbale
Comunicazione di tipo numerico
Comunicazione non verbale
Comunicazione di tipo analogico
… Dagli assiomi della Scuola di Palo Alto
… Dagli assiomi della Scuola di Palo Alto
Comunicazione
verbale
Comunicazione
non verbale
Comunicazione
numerica
Comunicazione
verbale di tipo
numerico
Comunicazione non
verbale di tipo
numerico
Comunicazione
analogica
Comunicazione
verbale di tipo
analogico
Comunicazione non
verbale di tipo
analogico
Cfr. L. Paccagnella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48
… Dagli assiomi della Scuola di Palo Alto
Comunicazione
verbale
Comunicazione non
verbale
Comunicazione
numerica
Una lezione
universitaria
tradizionale senza
supporto
Il linguaggio per
sordomuti
Linguaggi di
programmazione
informatica
Comunicazione
analogica
La poesia Comunicazione
madre/figlio
Comunicazione fra
fidanzati
Cfr. L. Paccagnella, Sociologia della comunicazione, il Mulino, Bologna, 2004, p.48
I FASE: Anni 30-50
II FASE: Anni 50-70
III FASE: Anni 70 in poi
Comunicazione come
processo trasmissivo
Comunicazione come
processo relazionale
Paradigmi e Modelli
comunicativi
Teorie sociali e/o
sociologiche
Teorie comunicative:
formulazione ex post e
ibride
Influenza del contesto
socioculturale
L’iter cronologico:
Passaggi d’epoca…
Caratteristiche della comunicazione
Comunicazione come trasmissione
Unidirezionalità del processo (dall’alto al basso)
Destinatario identificato come massa indifferenziata e inerme (destinatario passivo)
Meccanicità del processo → privo di variabili sociali e psicologiche
Codice isomorfico
Nessun approfondimento del profilo psicologico e sociale
Periodo storico: Prima metà del ‘900 Il processo di modernizzazione cambia il volto della società:
industrializzazione Progresso tecnologico
e scientifico urbanizzazione
modificazione dello
Spazio e del tempo
Trasformazione della
compagine geografica
Nuove forme di
Comunicazione e di
mediazioni culturali
Comunità Tradizionale vs società industriale
La nascita della società di massa
I media sono una componente del processo di
modernizzazione
Si trasformano al trasformarsi della compagine strutturale
Incidono sugli stili di vita, sulle abitudini culturali, sui
rapporti comunicativo razionali delle persone, suo
processi percettivi e rappresentativi della realtà
L’esigenza di studiare i mezzi di comunicazione
Due filoni interpretativi dei media
1. Quello dominante di origine
statunitense connesso alla Mass
Communcation Research
2. Quello alternativo di provenienza
europea, definito “critico” e culturale
Cfr. D. McQuail, Sociologia dei media, Bologna, Il Mulino, 2001
Paradigma dominante
I meta del ‘900
Condiziona i primi studi sulla comunicazione
Paradigma comunicativo informazionale
Interpretazioni sociologiche dominanti
Visione funzionalista della società di massa
La società viene paragonata ad un organismo sociale di
cui l’individuo è parte integrante, in virtù dei ruoli e delle
funzioni che è chiamato a svolgere quotidianamente
Talcott Parsons (1902-1979)
Robert Merton (1910-2003)
Niklas Luhmann (1927 –1998)
Esponenti principali:
I bisogni individuali sono subordinati alle esigenze della società e l’agire è funzionale al suo equilibrio sociale
Isolamento psicologico degli individui
Imparzialità delle relazioni
se si determina disarmonia si attivano forze capaci di ripristinare l’equilibrio
Le forme continuative di azione strutturata garantiscono la stabilità del sistema
I media diventano strumenti al servizio del potere politico ed economico
forme continuative di azione strutturata…
I mezzi di comunicazione di massa sono
funzionali al mantenimento dell’equilibrio
socioculturale del sistema
Paradigma Dominante: sintesi
Visione funzionalista della società di massa
I media e l’educazione contribuiscono all’ordine e
all’equilibrio socioculturale
I media sono strumenti al servizio del potere
politico ed economico
Ricerche sugli effetti della comunicazione,
volontari e involontari, dei media
Intorno agli anni ’30 del XX secolo nasce la
Mass Communication Research
I 4 padri fondatori : Harold Lasswell, Lazarsfeld,
Kurt Lewin e Carl Hovland
caratteristiche
I media = mezzi di diffusione di informazione
I media = gestione governativa delle opinioni
I media = strumenti di “circolazione di
simboli persuasivi”
Pubblico = Target amorfo
anni ’60-’70
Complessità ed eterogeneità socioculturale e comunicativa
Dalla massa indifferenziata all’eterogeneità del pubblico
Ibridazione di interpretazioni e ricerche sulla comunicazione e sui media
Coesistenza di punti di vista diversi e ibridazioni di interpretazioni sociologiche e comunicative
Caratteristiche comuni
Dallo studio dei macrosistemi ai microsistemi
Centralità dell’individui
Focus sulle azioni e relazioni in microcontesti
sociali
Dall’analisi dei ruoli e delle funzioni sociali a
quella sugli obiettivi e i motivi legati all’azione
La comunicazione come trasmissione non è
più sufficiente….
Anni ’40 – ’70: una nuova idea di comunicazione
Trasformazione della comunicazione: da trasmissione a costruzione e scambio di significati
I media sono espressione del vissuto socioculturale
La comunicazione è rinvigorita dall’esperienza quotidiana
Prima riscoperta del soggetto in rapporto ai messaggi mediali
I media possono essere veicoli di cultura oltre che di informazioni
Modelli comunicativi
Si afferma il paradigma relazionale della
comunicazione
Si teorizzano modelli comunicativi che
interpretano processi di scambio
considerando diverse variabili intervenienti:
Psicologico-cognitive
Sociali o esperienziali
Relazionali
L’idea di comunicazione è reticolare, analizzabile secondo profili e chiavi di lettura diverse
Permane una logica relazionale in cui il pubblico è autonomo e critico
L’educazione è orientata non più sui contenti ma sul processo di apprendimento
Comunicazione come relazione: caratteristiche
Comunicazione come scambio o relazione
Centralità e attivismo di entrambe i
protagonisti del processo
Centralità sul processo di significazione
Bidirezionalità del flusso comunicativo
Costruzione e scambio di simboli e
significati
Teorie sul messaggio
– Semiotica, linguistica, pragmatica
Teorie sull’emittente
– Newsmaking
Studi sul canale
– Ricerche e studi sui diversi mezzi di
comunicazione
Studi sul pubblico
– Cultural Studies, audience studies
Paradigma Alternativo: caratteristiche
Visione critica della società democratica Americana
Variabili culturali ed economico-politiche rendono relativo lo studio del rapporto media e società
Dal modello trasmissivo della comunicazione a quello costruttivo o negoziale
Dalle ricerche amministrative a quelle qualitative
Diversificazione degli studi e delle ricerche: sull’audience, sul messaggio, sulla pragmatica comunicativa, sul newsmaking
Scuola di Francoforte (anni ’30-‘40)
Critica alla società capitalista:
I media sono strumenti al servizio
del potere (anche democratico)
Veicolano la cultura della classe dominante
Sono strumenti di manipolazione
I media attivano un processo di
mercificazione della cultura
Max Horkheimer, (1895-1973)
Theodor Adorno, (1903-1969)
Educazione e comunicazione (’40-’70)
Progressivamente muta l’idea dei media
I media non sono più demonizzati
I media sono veicoli di cultura, anche se permane un pregiudizio tra cultura alta/cultura bassa
Primi tentativi di analisi semantica e sintattica dei messaggi mediali
L’educazione deve aiutare a discernere la cultura alta dalla non cultura
Evoluzione dei cultural studies
1. Fase culturalista – anni ’50 (R. Hoggart, R. Williams, E. P. Thompson)
2. Strutturalista
Analisi semiotica del testo (’70-’80)
3. Fase post strutturalista (S. Hall, D. Morley…)
• Analisi socio culturale (anni ’80/’90) • del contesto fruitivo
• del contesto produttivo
Svolta post-strutturalista (anni ‘70-’80)
1980-Stuart Hall elabora un nuovo modello
comunicativo: “Encodind/Decoding model”
La semiotica e la linguistica introducono i temi della
testualità, della significazione, della
rappresentazione e della resistenza, dando origine ad
un nuovo approccio orientato al lettore
Stuart Hall, condizionato da tali studi, sanziona la
rottura definitiva con i modelli comunicativi della
tradizione statunitense
Encoding/Decoding Model
L’atto comunicativo comincia ad essere inteso come un
processo di negoziazione e condivisione in cui si
integrano i momenti della produzione, del consumo,
dell’analisi del testo e dell’analisi del contesto
Il testo diventa uno spazio entro cui circolano i significati
scambiati fra i produttori e i consumatori dei media
Il processo di significazione diventa un processo
attivo, frutto di una relazione bilaterale
Encoding/Decoding Model
Hall distingue tre ipotetiche posizioni di lettura
che determinano tre differenti modalità di
decodifica da parte del lettore:
la posizione dominante egemonica (lettura preferita)
la posizione (o lettura) negoziata
la posizione ( o lettura) “di opposizione”
Dall’autorità del testo mediale si passa all’autorità
del lettore che contribuisce alla costruzione di
senso e significato del testo.
Concetti-chiave di comunicazione
I media sono sistemi simbolici o di rappresentazione della realtà
I messaggi mediali nascono dal rapporto bidirezionale e reciproco di significazione di entrambe gli interlocutori del processo comunicativo
La comunicazione è influenzata (direttamente o indirettamente) dalla cornice socioculturale entro cui è vissuta
I media veicolano significati e valori
culturali
Visione costruttivista
I media sono ambienti di mediazione
culturale e incidono sui processi
conoscitivi degli individui
Giochi semantici di interpretazione e
costruzione simbolica della realtà
Sintesi dei recenti orientamenti teorici dei media
Analisi semiotica del messaggio: significazione, processo di costruzione e interpretazione secondo una prospettiva di negoziazione
Idea di comunicazione come costruzione simbolica e scambio
Analisi qualitativa del pubblico
Rivalutazione del contesto socioculturale e relazionale di fruizione del testo
Comunicazione mediata dal computer (CMC)
cfr. Antonio Roversi, Introduzione alla comunicazione mediata dal computer, il Mulino, Bologna, 2004
CMC testuale
asincrona sincrona
• posta elettronica • mailing list • newsgroup
• Instant Messaging • MUD (Multi Users Domains) • IRC (Internet Relay chat)
I fase dei MUD: anni ‘50
I MUD sono gli eredi dei giochi da tavolo, in
particolare dei wargame, come giochi di simulazioni
di battaglie come Waterloo, Stalingrado…
II fase dei MUD: anni ‘70
Gary Gygax e Dave Arneson inventano una
nuova forma di gioco di ruolo: Dungeons and
Dragons (D&D)
III fase: dai D&D a Adventure
Recupero della carenza tecnologica dei
D&D
Il dungeon master è sostituito da codici del
programma
L’ambiente è descritto dal testo
L’ azione è descritta dal testo
Progenitore del MUD
CMC: Excursus storico
È possibile distinguere tre periodi:
1. Periodo degli scritti divulgativi
2. Periodo dei primi studi scientifici
3. Periodo degli studi critici
Gli scritti divulgativi (anni ’80-’90)
Si parla di Internet
Articoli, inchieste rubriche su Internet, sul
cyberspazio nei quotidiani e settimanali
americani
– Carattere descrittivo
– Obiettivo didattico informativo
Posizioni apocalittiche Posizioni integrate
2 opposte fazioni
I primi studi scientifici: II generazione
Internet come spazio sociale
Offre l’opportunità di costruire comunità virtuali
I testo sulla CMC: Howard Rheingold, A Slice
of life,
II testo: Sherry Turkle, La vita sullo schermo.
Nuove identità e relazioni sociali nell’epoca di
Internet
Nuovi interessi …
Spostamento di focus dalla tecnologia alla cornice
socioculturale. In particolare:
La sociologia
– L’interazionismo simbolico
– La teoria dell’azione sociale
L’Antropologia culturale
– Ricerche etnografiche sull’uso di Internet
Gli studi critici (anni ’90)
Fiorisce una letteratura scientifica su Internet
Diversi filoni di ricerca:
Le interazioni Sociali on line
Le rappresentazioni sociali
Le condizioni sociali, culturali …
I processi tecnologici
1 2
3 4
Focus tematici
1 Le comunità
virtuali 2
Internet come frontiera
Condizioni economiche
3 4
Rapporto uomo-macchina
Sociologia della comunicazione
Nascita del computer
1944 l’IBM presenta ad Harvard il primo computer
– Mainframe
Al MIT (Massachussetts Institute of Technology si usa il
modello IBM 704
1974 fu messo in vendita negli Usa il I personal
computer: Altair
All’origine di questa rivoluzione due fattori:
– Digitalizzazione
– Miniaturizzazione
Dal punto di vista sociologico
Tre fattori hanno inciso alla nascita e allo
sviluppo del PC:
La subcultura degli hacker negli anni ’50
La cultura imprenditoriale
Lo spirito libertario dei movimenti
studenteschi degli anni ‘60
Subcultura degli hacker
Cultura antiburocratica
Epicentro geografico in 2 aree di
Cambridge e del Nord della California –
Università di Stanford e Berkeley
Programmatori di software e progettisti di
hardware con indole ribelle
Competenze tecniche + curiosità
intellettuale
Etica hacker
Programmazione e progettazione libera e
cooperativa per il continuo miglioramento e
sviluppo
Tutti possono contribuire alla progettazione e
programmazione
Motto: learning by doing and by uding i
mainframe
I primi prototipi di personal computer
Etica degli hacker
Mentalità aperta e collaborativa
Condivisione delle scoperte e delle
invenzioni
Sostegno di imprese economiche che
cominciano ad investire sulla ricerca
Dagli hacker si sviluppa la cultura
imprenditoriale
Venture capital
Nel 1973 a Berkeley il primo club del
computer “fatto in casa”: l’Homebrew
Computer Club
Elaborazione dei primi programmi alla base
dell’Altair
La costruzione di Apple II -1976 da Steve
Wozniac
Dagli hacker degli anni ’50 Bill Gates
Un giovane studente di Seattle, appartenente al Club Homebrew Computer Club, insieme a Paul Allen elaborano un linguaggio di programmazione chiamato Basic e lo fanno girare sull’Altair.
Rottura con la cultura hacker di Bill Gates – Privatizzazione della scoperta
– Sviluppo della Microsoft
Nasce l’idea del software chiuso o
software proprietario alla base della
microsoft
software di cui non si conoscono gli elementi
componenti e delle dinamiche di
composizione
Dall’etica hacker al software libero
Nascita di Linux all’inizio degli anni ’90 da
uno studente di informatica finlandese Linus
Torvalds
Prodotto distribuito liberamente sul mercato
per chi vuole utilizzarlo e continuamente
modificabile e migliorabile da tutti
Fondato sul lavoro collaborativo e
cooperativo
C.A.I.
Evoluzione tecnologie didattiche
computer
tutor
computer
multimediale computer
tool personale
computer
tool
collaborativo AUTOMAZIONE
PRODUZIONE COMUNICAZIONE
COOPERAZIONE
ANNI ‘80
ANNI ‘90
2000..
WORD PROCESSOR
(sw general purpose)
IPERTESTO GROUPWARE
A. Calvani, Educazione, comunicazione e nuovi media, UTET, Firenze, 2001
Una questione epistemologica
Lo studio delle tecnologie comunicative si
inserisce all’interno di un sistema di
riflessioni socioculturali che ne determina e
condiziona lo sviluppo
Le tecnologie contribuiscono a una
costruzione sociale della conoscenza
Anni 70’-80’
Cognitivismo
Anni 90’
Costruttivismo
Anni 50’-60’
Comportamentismo
La tecnologia
La conoscenza
Il modo di apprendere
Il modo di comunicare
Il modo di insegnare
L’educazione
Fino agli anni ’80: Computer tutor
CMI (Computer Manager Instruction)
CAI (Computer Assisted Instruction)
ICAI (Intelligent Computer assisted
Instruction)
Funzione di automazione
Concetti- chiave
Oggetto di studio è l’osservabilità del
comportamento (behaviour)
– Si può studiare soltanto il comportamento esterno
L’apprendimento è il riflesso incondizionato
di uno stimolo esterno (S→R)
– Nulla si può dire della mente
L’idea di comunicazione
Processo meccanicistico e lineare di
trasmissione delle informazioni o
trasferimento dei saperi, lineare e
sequenziale
È trascurata la capacità interpretativa o di
attribuzione di senso del soggetto
– teoria matematica dell’informazione (Shannon e
Weaver)
– La cibernetica di Wiener
Il significato di “educare”
Trasferire saperi, valori e principi socioculturali
già predefiniti per scopi integrativi e modellare
comportamenti
Obiettivo: acquisizione del sapere e della
cultura dominante
L’attività didattica è organizzata partendo da
obiettivi formativi e contenuti predefiniti
Le prime teorie dell’istruzione attribuiscono rigore scientifico ed istituzionale all’organizzazione della conoscenza;
ciò comporta:
Attenzione al sapere scientifico e al programma
Organizzazione scientifico- razionale della didattica
Strutturazione sequenziale, lineare
Valutazione oggettiva dell’apprendimento
Strategie didattiche e Instructional technology
Concetti-chiave
Approccio fra il comportamentismo e il
costruttivismo
Studio scientifico e razionale dei processi
mentali e percettivi
Attenzione sul soggetto
La conoscenza è acquisizione –elaborazione cognitiva delle informazioni
Fra comportamentismo e costruzionismo
Non più comportamenti osservabili ma processi cognitivi
Studio della struttura mentale in modo scientifico e razionale
Attenzione sul soggetto
La conoscenza è acquisizione –elaborazione cognitiva delle informazioni
– Enfasi sul senso e sul processo di metacognizione
Rischio: il distacco dalla realtà esterna
L’idea di comunicazione
non più processo lineare e meccanico, ma circolare e cibernetico
– Noam Chomsky dimostra che la teoria matematica di Shannon non può essere applicato al linguaggio naturale
I percorsi comunicativi riflettono la complessità sociale
Prima attenzione ai processi di costruzione del significato
La mente è un meccanismo di tipo cibernetico: può essere studiata e “modellizzata” con metodi scientifici
A. Calvani, Educazione, comunicazione e nuovi media, UTET, Firenze, 2001, p.97
Funzione sociale e culturale di “educare”
Non più semplice trasferimento di informazioni già date,
ma attività riflessiva,sviluppo di competenze e abilità
cognitive soggettive per l’orientamento sociale e
l’autonomia ad agire
La didattica si concentra sul processo di acquisizione
delle conoscenze e delle competenze dei soggetti, ma
rimane istruttiva
Adeguamento delle prerogative curriculari alle
caratteristiche dei soggetti, tuttavia mantengono una
struttura gerarchico-sequenziale
Anni ‘60. Calcolatori elettronici a scuola
Si arricchisce la mappa dei programmi di
insegnamento e le possibilità di apprendimento
individualizzato
Offrono il resoconto del grado di apprendimento
di ciascuno
– CMI (Computer Manager Instruction)
– CAI (Computer Assisted Instruction)
– ICAI (Intelligent Computer assisted Instruction)
CMI
Computer Tutor del docente
Il computer svolge il ruolo del docente
fornisce informazioni sui singoli soggetti e la
classe
verifica il livello di apprendimento attraverso
tests
CAI e l’educazione
Funzione tutoriale più flessibile e amministrativa
ricca ramificazione delle informazioni
percorsi individualizzati di apprendimento e
valutazione (individualizzazione)
responsabilità in mano al docente
strategie di programmazione didattica
– organizzazione gerarchica dei saperi e percorsi definiti
– scarsa interattività
Dal computer tutor al computer tool
Negli anni ‘80 si affermano i computer tools,
famiglie di software general purpose
cosa sono?
Applicativi che consentono lo svolgimento di
attività (fare un database, tabella, operazioni
logiche…)
Computer utensili per l’espressione e
organizzazione delle conoscenze, per
amplificare le potenzialità cognitive
Concetti-chiave
• l’attività conoscitiva è strutturazione attiva e
negoziazione interpersonale
• la conoscenza è “situata”: il contatto e
l’esperienza con il contesto circostante incidono
sulla personalità del soggetto
• l’apprendimento da trasferimento di risorse a
processo ermeneutico: l’esperienza incide anche
sul processo di significazione e di interpretazione
della realtà
La svolta degli anni ‘80
Decadono
l’orientamento razionalistico della didattica e
della conoscenza
il modello didattico e di apprendimento
sequenziale-curriculare
modello tecnologico come computer istruttore
La svolta degli anni ‘80
Si esalta l’attività di strutturazione cognitiva
dello studente
Il progresso tecnologico dei calcolatori ha
favorito i processi interattivi degli educatori
Nasce Logo (Seyman Papert): linguaggio con
intenti educativi e micromondi per pensare
Anni ’90 Tecnologie dell’istruzione
Ipertesti (modelli ramificati, multimediali)
Micromondi (Esplorazioni interattive)
Progettazione multimediale
Multimedialità e telecomunicazioni nella:
– Formazione a distanza
– Tecnologia per l’handicap
– Tecnologie per la formazione aziendale
L’ipertestualità
Le caratteristiche:
non linearità: si annullano i canoni aristotelici della scrittura (introduzione, svolgimento, conclusione);
non sequenzialità: non si deve predisporre una cronologia di lettura;
accesso aperto: non esiste uno specifico punto di inizio né di arrivo;
messa in rete dei contenuti: la consultazione può essere verticale orizzontale;
gerarchia variabile dei contenuti: l’ordine dei contenuti, la loro gerarchia è decisa dal lettore, che può definirsi un co-autore.
Ipertestualità e sviluppo della conoscenza
Costruisce processi cognitivi di tipo associativo e flessibile
Sviluppa consapevolezza metacognitiva
Incentiva cooperazione e interazione
Sperimenta l’integrazione fra linguaggi
Sviluppa il pensiero paradigmatico (Bruner)
Sviluppa l’autonomia di orientamento e ricerca