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Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi...Percorsi storici e interpretativi...

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Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi Prof. Mihaela Gavrila
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Page 1: Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi...Percorsi storici e interpretativi Prof. Mihaela Gavrila Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che

Formati e generi televisivi. Percorsi

storici e interpretativi

Prof. Mihaela Gavrila

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Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che il rapporto causa-effetto sembra essere sostituito dalla

esemplare solitudine dei fatti e, conseguentemente, di quanti ne ricevono la notizia. Per questo, forse,

occorrerebbe collocare i problemi della comunicazione […] in quella dimensione […] del sentimento collettivo….

Sergio Zavoli, 2010

Introduzione al seminario “Tv, costituzione e democrazia, politica e pluralismo”

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Ipotesi di scansione storica dell’Industria Culturale Italiana in 4 scenari

1. Dal 1946/1950 alla fine degli anni ’70

Un Mega-scenario di Protoindustria culturale (con un periodo di transizione

’75-’79)

2. Dal 1980 al 1995 – Il MediaEvo

Uno scenario più breve e recente caratterizzato dell’exploit dell’industria

culturale diffusa (ancora con distorsioni politiche, economico-industriali,

tecnologiche etc.)

3. Il presente dal 1996 al 2005. Il Tardo MediaEvo

Continua la contraddizione politica-comunicazione, inizia la diversificazione culturale; avvento delle tecnologie e tendenziale superamento del generalismo.

4. Dal 2005 in poi. Dentro il TecnoEvo

Continua la fase di ridefinizione del rapporto con i media tradizionali; più decisa transizione al digitale.

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Page 4: Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi...Percorsi storici e interpretativi Prof. Mihaela Gavrila Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che

A Società italiana: le dimensioni sociali e culturali

Anni ’50 – ‘80 Anni ’80 – ‘2000 Dal 2000 in poi

Sacche di arretratezza e di

povertà compresenti con

quote di benessere

Benessere diffuso Una rinascita dello spirito

Scarsa alfabetizzazione di

base. Sacche di

analfabetismo

Massificazione dell’istruzione Ampia diffusione dell’alta

formazione

Differenziazione verticale

della fruizione culturale

Generalizzazione tendenziale e

orizzontale della fruizione

culturale

Personalizzazione della

fruizione culturale e mediale

Peso vincolante della

stratificazione sociale

Prevalenza delle aspettative e

del consumo

Creazione di community

intorno agli interessi e alle

passioni condivise

Centralità dell’etica del

lavoro e del risparmio

Centralità del consumo e trend al

narcisismo di massa

Trend

all’individualizzazione

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Page 5: Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi...Percorsi storici e interpretativi Prof. Mihaela Gavrila Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che

B Società italiana: le dimensioni della comunicazione

Anni ’50 – ‘80 Anni ’80 – ‘2000 Dal 2000 in poi

Autorevolezza delle fonti

comunicative

Sdrammatizzazione e

quotidianizzazione delle fonti

dei media

Media della personalizzazione

e della delocalizzazione

Corrispondenza

biunivoca tra media e

linguaggi

Diffusione della multimedialità e

dei media come vettori di servizi

plurimi

Ritorno ai contenuti

comunicativi

(il digitale come risorsa)

Media compartimenti

stagno (separatezza e

competizione)

Multi-media e industria culturale

(interdipendenza e integrazione

nell’offerta e nel consumo)

Compresenza di Industrie

culturali, reti e open source

Tv broadcast Tv video Narrowcast, webcast e cross

medialità

Dieta comunicativa

“prescrittiva” e povertà di

alternative

Dieta comunicativa “alla carta” Tra consumer e contenuti user

generated

Pubblico di massa Pubblici e target Pubblici, target e nicchie

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Quiz 86 Telegiornali 70 Film 77

Tg 76 Varietà/quiz 67 TG 74

Prosa 75 Film/telefilm 64 Sceneggiati 72

Riviste 65 Commedia/atto 64 Telefilm 68

Varietà 64 Musica leggera 63 Rivista 67

Sport 58 Commedie 63 Musica 67

Lirica 56 Sceneggiati 60 Commedie 62

Calcio 51 Operette 56 Inchieste 49

Film 51 Sport 52 Sport 43

Telefilm 46 Calcio 49 Culturali 43

Inchieste 48 Calcio 42

Lirica 38 Lirica 33

Storia 33 Concerti 18

Concerti 20

Fonte: Servizio Opinioni

Indici di interesse per i vari generi di trasmissioni televisive

rilevati mediante indagini fra teleabbonati (1956-1961-1964)

Aprile 1956 Aprile 1964Settembre 1961

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Dalla paleotelevisione alla neotelevisione

“C’era una volta la paleotelevisione, fatta

a Roma o a Milano, per tutti gli spettatori…

…con la moltiplicazione dei canali, con la

privatizzazione, con l’avvento di nuove

diavolerie elettroniche, viviamo nell’epoca

della neotelevisione”Umberto Eco,

Tv, la Trasparenza Perduta, 1983 (articolo)

3 sono le linee principali di evoluzione:

- strutturale, riguarda gli elementi politici ed economici d’accesso al mercato e le trasformazioni tecniche del medium

- di contenuto, relativa alle caratteristiche di genere dei programmi

- modalità di consumo, specie nell’ottica del passaggio dal pubblico

all’audience

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Le aree espressive della televisione/1979

area espressiva dell’informazione (programmi culturali e giornalistici)

area espressiva della fiction (film, telefilm, romanzi sceneggiati, originali televisivi, prosa ecc.)

area espressiva dell’intrattenimento e musica (canzoni, riviste, varietà, quiz, musica sinfonica e operistica)

area espressiva dello sport (rubriche sportive, riprese di avvenimenti sportivi)[1]

[1] VPT 1978

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Le aree espressive della televisione. Altre tassonomie/’81 (U. Eco)

1. Programmi di informazione (la televisione fornisce enunciati circa eventi che si verificano indipendentemente da essa, in forma orale, attraverso riprese dirette o differite, ricostruzioni filmate o in studio)

Le attese del pubblico:

La verità

La verità secondo criteri di rilevanza e proporzione

Separando informazione e commento

2. Programmi di fantasia o di finzione (spettacoli, drammi, commedie, opere liriche, film, telefilm)

Le attese dello spettatore

- Attua per consenso la sospensione dell’incredulità

- Ammette che i programmi di finzione veicolino una verità in forma “parabolica”

La neutralizzazione della dicotomia

Chi parla guardando in camera

Chi parla senza guardare in camera

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Paleotelevisione e neotelevisione: le

differenze

Struttura del Monopolio Concorrenza

mercato pubblico

Palinsesto Suddivisione Flusso

netta dei

generi e dei

programmi

Rapporto Relazione Patto

emittente didattico fiduciario

destinatario pedagogica

Ruolo dell’emittente Istruire Luogo di e “vita

divertire quotidiana”

Funzione sociale Finestra Canone del

sul mondo quotidiano

Paleotelevisione Neotelevisione

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TELEVISIONE

DECLINAZIONI DI GENERE

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I generi televisivi

TRE DOMANDE:che cosa è un genere?

a che cosa serve?a chi serve?

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I generi televisivi

IL GENERE RIGUARDA:

(1) i PRODOTTI e quindi i (2) CONTENUTI;

più in generale la (3) STORIA della

TELEVISIONE

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I generi televisivi

Il GENERE (il suo sviluppo) è funzionale

alla produzione culturale.

E’ ‘qualcosa’ di centrale Nell’ INDUSTRIA

CULTURALE in quanto si devono poter

ideare e realizzare prodotti in grado di

essere replicati su larga scala a prezzi

accessibili per i potenziali consumatori

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I generi televisivi

Meccanismo distandardizzazione dellaproduzione che cerca diintercettare e insieme ‘costruire’i gusti del pubblico attraverso un’offerta di prodotti simili performe e per contenuti

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I generi televisivi

Nell’industria televisiva il riferimento al

genere serve:

- nella fase di ideazione e produzione del

prodotto

- nella fase di distribuzione

- nella fase di fruizione

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I generi televisivi

Definizione del genere: due possibili

approcci definitori

- A PRIORI (approccio deduttivo –

dall’universale al particolare)

- A POSTERIORI (approccio induttivo – dal

particolare all’universale)

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I generi televisivi

CLASSIFICAZIONE DEI GENERI:

1. genere come PROPRIETA’ PRODUTTIVO FORMALE DEL PRODOTTO

2. genere come PROPRIETA’ DEL CONTENUTO

3. genere come FUNZIONE SOCIALE

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I generi televisivi

PROPRIETA’ PRODUTTIVO FORMALE DEL

PRODOTTO

a)tipo di linguaggio

b)modi di produzione

c)tecniche e tecnologie utilizzate

d)durata

e)frequenza della messa in onda

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I generi televisivi

PROPRIETA’ DEL CONTENUTO

a) aspetti narrativi

b) ambientazione storico/geografica

c) tonalità (tipizzazione di temi e

personaggi)

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I generi televisivi

GENERE COME FUNZIONE SOCIALE

Fa riferimento alla triade di John Reith[BBC], e quindi alla televisione delle

origini

educare, informare, intrattenere

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I generi televisivi

«I generi non sono legati solo ai testima all’insieme dello spazio culturalein cui i prodotti vengono ideati,distribuiti e consumati».

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I generi televisivi

PRODOTTI TELEVISIVI

-Programmi a utilità ripetuta (prodotti di stock)

-Programmi ad utilità istantanea (prodotti di flusso)

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I generi televisivi

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I generi televisivi

RISTRUTTURAZIONE DEI GENERI

Nel passaggio dall’età della scarsità (monopolio)

all’età dell’abbondanza (multitv) l’importanzadei generi aumenta.

I generi tradizionali ammorbidisconogradualmente i loro reciproci confini.

Parallelamente all’aumento dei generi, aumentaanche la loro contaminazione: gender blending

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I generi televisivi

Passaggio da un palinsesto settimanale (ogni genere ha il suo giorno) ad un PALINSESTO giornaliero (ciò che va in onda in televisione, non solo la fiction, si ripete in forma seriale

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I generi televisivi

Il palinsesto

«prospetto o quadro d’insieme delle trasmissioni programmate dauna rete per un dato periodo (giorno, settimana, mese, trimestre),con titoli dei programmi, caratteristiche tecniche, durata, orari dimessa in onda. Lo schema della programmazione può esserecontinuamente rielaborato (da qui la parola palinsesto cheletteralmente significa “ raschiato di nuovo ” ) in rapporto agliobiettivi della rete» [Grasso, 2007].

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I generi televisivi

Definizioni di genere televisivo

«(…) categoria stilistica mediante la quale siindividuano e si classificano, in base a criteri

contenutistici e formali, le varie tipologie diprogrammi televisivi» [Grasso, 2007].

«(…) tipologie diverse di programmi, ciascuna

delle quali aveva contenuti, regole narrative,modelli produttivi propri, riconoscibili dallospettatore (es: il varietà, l’informazione, il film, la

commedia, la tv dei ragazzi … » [Menduni, 2008].

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GENERE

“CONCETTO CHE DISEGNA UN INSIEME DI ELEMENTI LINGUISTICI E NARRATIVI CHEPERMETTONO LA RICONOSCIBILITÀ DI UN PRODOTTO LETTERARIO, CINEMATOGRAFICO,RADIOTELEVISIVO” (M. Gavrila, in De Domenico F., Gavrila M., Preta A.(a cura di), Quella deficiente della TV, FrancoAngeli, Milano, 2003)

INIZIALMENTE, LA PROGRAMMAZIONE TELEVISIVA ERA CARATTERIZZATA DA DA UNA FORTE CONNOTAZIONE DIGENERE

a partire daglianni ‘80

UNA PIU’ACCENTUATA CONTAMINAZIONE DEI LINGUAGGI E, DI CONSEGUENZA,ANCHE DEI GENERI

NASCONO COSÌ UNA SERIE DI GENERI IBRIDI: INFOTAINMENT, EDUTAINMENT, GAMESHOW, DOCUDRAMA, REALITY SHOW, ETC.

Pagina 29Prof.ssa Mihaela Gavrila

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Generi

Varietà

Informazione e

Infotainment

Contenitore e

Talk showReality show

Fiction

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TELEVISIONE

DECLINAZIONI DI GENERE

Informazione

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informazione

tg

rotocalchi

inchieste

dibattiti

approfondimenti

Documentario

Reportage

Talk show

A lungo il valore di una rete

veniva giudicato in rapporto

alla completezza e

all’obiettività delle sue

trasmissioni di informazione

I generi dell’informazione televisiva

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LA POLITICA IN TV

1955 – Prima telecronaca in diretta dal parlamento

1960 – Tribuna elettorale

DOPO IL SUCCESSO SI DECIDE DI DARGLI UN

CARATTERE CONTINUATIVO

1961 – Tribuna politica

Sperimenta nuove forme di comunicazione come le

interviste e i dibattiti, gli incontri con la stampa, la

trasmissione di comizi

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-Il giudice (ispirato alla storia di David Rubinovitcz): fece

scalpore e fu indicato come modello perfetto di reportage

per la TV. Stranamente non viene ricordato in nessuna

antologia televisiva.-http://www.raiscuola.rai.it/articoli/la-questione-ebraica-il-diario-

di-david-rubinovich-seconda-guerra-mondiale/4489/default.aspx

- Nel 1960, il Neodirettore della RAI, Ettore Bernabei, per

dare subito un segno di diversità, decise di far

convergere sul telegiornale le migliori firme della carta

stampata. Fu, così, proposto a Biagi di realizzare un

servizio speciale per il Tg

«Non avevo alcuna esperienza televisiva»

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«Per un mese ho fatto quello che volevo io, via i tagli dei nastri, via i

sottosegretari… ma rapidamente ho capito che avevo sbagliato tutto»

-Le critiche alla direzione Biagi: le pressioni dall’esterno, le dimostrazioni, i

volantini, le accuse e gli attacchi sui giornali

- Subito dopo la realizzazione de Il giudice, arrivò la

proposta di Bernabei per la direzione del telegiornale.

«Assumi chi vuoi da fuori, hai carta bianca per tutto»

Così Biagi ricorda il colloquio con Bernabei

Pagina 35Prof.ssa Mihaela Gavrila

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- La breve direzione di Biagi porta al telegiornale molte

‘colonne’ del giornalismo televisivo anche degli anni

successivi: da Zavoli a Bisiach, da Morrione a Fede.

«La RAI non ha un problema di uomini: le risorse

umane della RAI sono straordinarie, sono i suoi copioni

ad essere sbagliati, perché sono dettati dall’esterno »

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La retorica della crisi come categoria dell’immaginario

colto

Esiste probabilmente una correlazione fra la profondità con cui il senso comune modellato dalla tradizione

si frantuma durante gli anni Sessanta e la persistenza dell’influenza che la rottura del Sessantotto proietta

sulla società italiana: atteggiamenti collettivi, immagini della vita sociale, modi di concepire la politica

originati dall’euforia creativa di quella fase hanno attecchito in larga parte della popolazione formando

un’onda ideale che si estende sui tempi lunghi. Rifiuto delle gerarchie e dei sistemi d’autorità,

valorizzazione delle iniziative che nascono fuori dai circuiti ufficiali (dal basso, come si diceva) […]

Cfr. Debenedetti, F., Pilati,A., 2009, p. 172.

Gli Anni Settanta: prime scosse alla tv, tra rivoluzione sociale e interessi economici

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«Quella in cui ci trovavamo a lavorare era una

televisione di regime, un monolocale DC di rigida

osservanza bernabeiana»

-I servizi puntavano su Berlino: attraverso il tg il

Sessantotto apparve un fatto che non riguardava l’Italia

- Tuttavia quell’anno si era aperto un altro piccolo

spiraglio di pluralismo: Il tg delle 13.30 e TV7

*A Dentice, Intervista a A. Barbato, nel supplemento dell’Espresso ,

n. 3 , 1988

«Solo dopo le immagini sconvolgenti trasmesse sul Maggio francese anche la RAI

iniziò a seguire l’evoluzione della contestazione studentesca italiana»

Pagina 38Prof.ssa Mihaela Gavrila

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Mihaela Gavrila –

-TV7: unica trasmissione che dedicò uno speciale

ai movimenti del ’68.

- In onda dal 1963, diventa un appuntamento fisso

della prima serata del lunedì.

-Per la redazione di TV7 è passata buona parte del

giornalismo televisivo italiano.

-È un giornalismo di avanguardia.

-Tg delle 13.30: era un telegiornale meno scritto e

dunque più sciolto di quello della sera; prevedeva

collegamenti con commenti a braccio. In redazione:

Piero Angela e Per Giorgio Branzi; Redattore capo:

Biagio Agnes, Direttore Fabiano Fabiani.

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Mihaela Gavrila –

-Nel 1962 Sergio Zavoli inventa

un nuovo modello: crea la figura

dell’opinionista sportivo e,

attraverso il racconto di una gara,

riesca a narrare anche la società

e il costume di un’Italia che si sta

trasformando.

-Talvolta va anche oltre,

riuscendo a cogliere momenti di

vera poesia.

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INFORMAZIONE

TG

rotocalchi

inchiestedibattiti

approfondimenti

Per lungo tempo il valore di

una rete veniva giudicato in

rapporto alla completezza e

all’obiettività delle sue

trasmissioni di informazione

Pagina 41Prof.ssa Mihaela Gavrila

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TELEVISIONE

DECLINAZIONI DI GENERE

Talk Show

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LA TV DELLE PAROLE

E’ corretto definirlo un macro genere, in quanto ingloba al suo interno

anche tipologie di programmi molto diversi tra loro.

A partire dalla seconda metà degli anni Settanta confluiscono nel talk

show, l’informazione politica, economica, sportiva, culturale, la messain scena delle emozioni private della gente comune o di persone note,

la problematizzazione di temi controversi

ANCHORMANCONFRONTO

DIALETTICO

FUNZIONALITÀ

DELL’OSPITERITUALITÀ

QUOTIDIANIT

ÀDUTTILITÀ

DIVERSITÀ

NELLA SINTASSI

AUDIOVISIVA

Pagina 43Prof.ssa Mihaela Gavrila

Page 44: Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi...Percorsi storici e interpretativi Prof. Mihaela Gavrila Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che

I l talk show

La vita quotidiana, la realtà del mondo comune, inizia a diventareprotagonista assieme ai grandi personaggi: il talk show faincontrare questi due mondi

alternanza di ospiti di varia estrazione

si parla del più e del meno: si fa conversazione

ruolo centrale del conduttore

Pagina 44Prof.ssa Mihaela Gavrila

Page 45: Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi...Percorsi storici e interpretativi Prof. Mihaela Gavrila Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che

Mihaela Gavrila –

-Letteralmente, spettacolo di parola, il talk show è un genere di

importazione che si afferma in Italia nel 1976 con Bontà loro di Maurizio

Costanzo.

-Non è semplicemente un genere seriale, ma è un cerimoniale: essenziali,

infatti, sono la struttura e la forma di mediazione sacralizzata.

-Ruota intorno alla dimensione della quotidianità e della prossimità

-La conversazione sembra ricalcare una tassonomia sintattica precisa e

ormai codificata

-Il pubblico fisicamente presente in studio:

-Surrogato simbolico delle audience

-Talvolta ne è protagonista

Pagina 45Prof.ssa Mihaela Gavrila

Page 46: Formati e generi televisivi. Percorsi storici e interpretativi...Percorsi storici e interpretativi Prof. Mihaela Gavrila Sotto i nostri occhi non si svolge più nessun continuum, che

-Il conduttore:

-È guida e capo sia per la folla in studio che per i telespettatori (Vs

conduttore del tg, simulacro sia dell’emittente stessa che del

telespettatore)

-Impone sia i ritmi che i tempi: è la figura chiave del talk show (simile ai

giornalisti star es. Fede e Mentana a cui si associano i tg di riferimento):

il talk show si costruisce in maniera centripeta intorno alla figura

carismatica dell’anchorman

-II Linguaggio:

-Il linguaggio è di solito colloquiale: l’anchorman ‘incarna la voce della

gente’

-Il linguaggio del conduttore di talk show mira a creare un ambiente

familiare ed a ricalcare l’immagine fittizia dell’uomo medio

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LA TV DELLE PAROLE

BONTÀ LORO - 1976

Maurizio Costanzo introduce il talk showall’Italia. All’inizio di ogni puntata il presentatore chiude simbolicamente una finestra,a significare di lasciare fuori il mondo.

PROGRAMMA CERIMONIALE

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-Nato da un’idea di Angelo Guglielmi, Bontà loro è il primo talk show italiano; in

onda dal 1976 al 1978 e riproposto ai pubblici italiani su RAI 1 dal 2010 al 2011

-La prima puntata andò in onda dallo Studio 11 della Rai, a Roma, alle 22,40 di

lunedì 18 ottobre 1976

-Scenografia essenziale: una finestra, un orologio a cucù, tre poltrone color

aragosta e lo sgabello in metallo del conduttore. I primi tre ospiti furono il

regista Anton Giulio Maiano un idraulico e Annie Papa, che poche settimane

prima aveva fatto scandalo al concorso di Miss Italia mostrandosi a seno nudo.

-La trasmissione andava in onda in diretta, in seconda serata, con qualche

rarissima eccezione.

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-Dopo due stagioni, il programma chiuse i battenti nella primavera del 1978 per

trasformarsi in altri due talk show simili: nel 1978/79 Costanzo

condusse Acquario e nel 1979/80 Grand’Italia. Successivamente Costanzo

passò a Retequattro per il Maurizio Costanzo Show.

-Puntata con Eugenio Scalfari, Romolo Valli, sig. Di Stasi capostazione delle

Ferrovie Italiane da Germignana):

- http://www.raiplay.it/video/2017/02/Pippo-Baudo-a-Bonta-loro-1977-18de42d7-

fe14-480f-a33b-c686aca13d50.html

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Con il ritorno in Rai di Maurizio Costanzo, nel 2010 torna Bontà loro.

-Il nuovo nome, Bontà sua – Incontro fra i contemporanei, va in onda intorno

alle ore 14:10 per una durata di venti minuti (Vs i 50/60 min della stagione degli

anni ‘70): la formula prevede in ogni puntata un'intervista ad un singolo

personaggio (Vs salotto anni ‘70).

- Il 13 settembre 2010 la trasmissione ritorna con il nome Bontà loro,

sostituendo Bontà sua e con durata di 50 minuti. Il programma viene curato

oltre che da Costanzo anche da Luisella Testa e Pierluigi Diaco

- Sarà chiusa il 14 febbraio 2011 a causa dei bassi ascolti riscontrati.

Dopo la breve esperienza a Rai 1, Costanzo passa a Rai 2 dove farà nascere il

nuovo Maurizio Costanzo Talk

-Maurizio Costanzo intervista Mara Carfagna, Ministro delle Pari Opportunità

-http://www.youtube.com/watch?v=eltpST4pAoE&feature=related

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RT Rotocalco Televisivo è stato il primo rotocalco

televisivo (come dice il titolo stesso) italiano.

Trasmesso dal 1962 e condotto da Enzo Biagi, andava in onda ogni sabato alle

22.30 sul Secondo Programma (oggi Rai 2).

Nel 2007 venne trasmesso in seconda serata su Rai 3.

La prima puntata è andata in onda il 22 aprile 2007 e l'ultima della prima

edizione l'11 giugno 2007 per un totale di 7 puntate. Fu l'ultimo programma

condotto in televisione da Biagi, rientrato in RAI dopo 5 anni dal

cosiddetto Editto bulgaro. Curiosità: le puntate dell'edizione 2007 furono

registrate nella casa milanese di Biagi.

Puntata di Rotocalco Tv di Enzo Biagi del 1962 sulla cittadina di Corleone (1/2):

http://www.youtube.com/watch?v=iET9a3eYyuY

Puntata di Rotocalco Tv di Enzo Biagi del 1962 sulla cittadina di Corleone (2/2):

http://www.youtube.com/watch?v=Z3qzyw5sdAA&feature=results_video&playnext=1&list=PLB2280F8167859803

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LA POLITICA IN TV

1968 – Faccia a Faccia

1963 – Tv7

Si caratterizza per la tendenza alla personalizzazione

degli avvenimenti

1980 – Mixer

La spettacolarizzazione era data dai “botta

e risposta”

Per la prima volta il pubblico

partecipa attivamente

https://www.youtube.com/watch?v=87F0-iVUaB0

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https://www.youtube.com/watch?v=cDJYb8s

vbJ8

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TELEVISIONE

DECLINAZIONI DI GENERE

Ibridi… Infotainment

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-Analisi di una notizia che ha già formato oggetto di cronaca, quindi

acquisita dal telespettatore, allo scopo di garantirgli un ’ adeguata

informazione su un fatto di interesse pubblico.

-Programmi, anche con eventuali dibattiti, a carattere culturale su temi

di storia, geografia, scienza, ambiente, letteratura, arte, etc.

-Programmi di approfondimento su tematiche di attualità.

-Programmi condotti in studio con lo scopo di offrire un servizio socio-

informativo.

-Supplementi informativi alle edizioni dei TG a cura delle testate

giornalistiche (approfondimento giornalistico).

-Trasmissioni di approfondimento sportivo a programmazione periodica.

-Programmi di approfondimento politico

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- Il conduttore:

-L’obiettivo primario del conduttore è dissipare ogni dubbio facendo

emergere la attraverso inchieste, testimonianze, provvedimenti giudiziari,

documenti, fonti ufficiali, etc.

-Ricorrerà all’ausilio di soggetti dotati di una particolare competenza sul

tema da trattare.

-Ha un ruolo attivo nel programma e ne è il protagonista (come nel talk

show).

- Il linguaggio

- Il momento espressivo è caratterizzato da un sapiente gioco dei tre

elementi fondamentali voci, suoni e rumori, che costituiscono la regiadel

programma, che conferisce al programma un suo proprio ritmo ed uno stile

ben definito.

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INFOTAINMENT

I n I t a l i a u n o d e i

maestri del genere è

Giuliano Ferrara, che

nei suoi programmi

h a p u n t a t o a desasperare lo scontro

d i a l e t t i c o t r a g l i

i n t e r l o c u t o r iC

ON

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GIO

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LINEA ROVENTE, 1987

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- Il programma, ideato da Lio Beghin, era strutturato come una sorta

di processo, con una prima parte dedicata alla presentazione (e alla discolpa)

dell'"imputato", presente in studio.

-Seguiva una seconda parte con una fiction ispirata agli eventi trattati nella

puntata; infine, il terzo segmento della trasmissione – che andava in onda

intorno alle 23.30 - era dedicato al verdetto, di condanna o di assoluzione,

emesso sulla base dei voti che gli spettatori potevano esprimere con una

telefonata.

-Ospite della prima puntata fu lo psicanalistaArmando Verdiglione.

- Andò in onda per sette puntate, con discreto successo di pubblico, che

apprezzava il tono molto diretto della trasmissione e la spettacolarizzazione dei

dibattiti, elemento che costituirà poi la cifra stilistica di Ferrara in televisione, per

gli anni seguenti

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LA POLITICA-SPETTACOLO

La politica confluisce anche all’interno di altre tipologiedi programmi, primo fra tutti il talk show.Gli esponenti dei partiti sono costantemente presenti sul piccolo schermo

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Mixer era una trasmissione televisiva andata in onda su Rai 2 a partire dal 21 aprile 1980 il

lunedì in prima serata, nel 1996 passa da Rai 2 a Rai 3 per via della nomina di Giovanni

Minoli come direttore della terza rete. Gli autori erano Aldo Bruno, Giovanni Minoli, Giorgio

Montefoschi. Era un rotocalco di attualità politica, culturale e di spettacolo.

È ricordato soprattutto per i faccia a faccia di Minoli con personaggi celebri e per importanti

scoop giornalistici, oltre che per aver fortemente innovato lo stile dei programmi televisivi di

informazione in Italia.

La formula originaria della trasmissione prevedeva "cento minuti di TV" suddivisi in sei

segmenti:

la prima parte prevedeva un confronto, spesso acceso, tra due personaggi di grande rilievo

la seconda parte riguardava un servizio sul cinema curato da Leo Benvenuti;

la terza parte era dedicata allo spettacolo ed alla cultura, curata da Isabella Rossellini;

il quarto segmento aveva per oggetto la musica e lo sport ed era curato dal

giornalista Gianni Minà;

la quinta parte era il cosiddetto "faccia a faccia" condotto da Giovanni Minoli;

la conclusione del programma era affidata ad un cabarettista.

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Puntata di Mixer del 1985 – Faccia a faccia con Indro Montanelli:

https://www.youtube.com/watch?v=1XfeTLZv4X0

Puntata di Mixer dedicata a Giorgio Perlasca (divenne famoso quando fu reso noto che

aveva salvato la vita di oltre cinquemila ebrei ungheresi durante la seconda guerra mondiale,

strappandoli alla deportazione nazista, fingendosi un diplomatico spagnolo):

http://www.youtube.com/watch?v=PS5TyhaG_gk

Puntata di Mixer del 1994 dedicata a Silvio Berlusconi (1/2):

http://www.youtube.com/watch?v=f_KpC8-mkL8

Puntata di Mixer del 1994 dedicata a Silvio Berlusconi (2/2):

http://www.youtube.com/watch?v=NL1U4FvuSfc

Corrado Guzzanti alias Giovanni Minoli

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TALK IBRIDI/INFOTAINMENT

Che tempo che fa –

a partire dal 2003Parla con me - 2004

Cominciato come un programma sullameteorologia, trasforma via via la sua naturaavvicinandosi sempre più al talk show. Leinterviste a personaggi importanti di questitempi si alternano a contributi di diversi comici

Serena Dandini propone un mix

equilibrato di divertimento e serietà, alternando colloqui-interviste a

momenti di puro intrattenimento

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L’infotainment I contenitori mattutini

Uno mattina è un programma televisivo di Rai 1, incollaborazione con la testata giornalistica del TG1.La prima puntata è andata in onda il 22 dicembre 1986 ed èstato il primo contenitore mattutino della televisione

italiana. All'epoca non esistevano ancora programmitelevisivi del mattino, tant'è vero che si temeva di toglierespettatori alla radio o di non ottenere ascolti sufficienti, maalla fine la trasmissione si è affermata ugualmente.

Due ore di diretta quotidiana con news,approfondimenti, collegamenti esterni, servizi,ospiti in studio e testimonianze esclusive.Inoltre, in rubriche create ad hoc vengono

trattati, con i massimi esperti dei vari settori,argomenti come: educazione, bellezza, salute,tecnologia e lavoro.

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I contenitori

CONTENITORE

Una cornice capace di comprendere in se molte forme di spettacolo, di vario genere.

alternanza tra le varie tipologie di attrazioni proposte

creare aspettative nel pubblico

le attrazioni devono essere indipendenti

mantenere una struttura duttile in grado di assorbire gli imprevisti

il conduttore (non è più un semplice presentatore)

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L’infotainment

I contenitori pomeridiani

Il cuore di Pomeriggio cinque è 'Il caso', l'approfondimentodegli avvenimenti di cronaca, costume, spettacolo e gossip.E le donne, con i loro problemi, le loro testimonianzecontinuano a essere le protagoniste assolute del

programma.

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L’infotainment

L’eccezione: Omnibus

Omnibus è un programma di informazione mattutino. Nasce nel 2001 come "programma palinsesto" della rinnovata LA7. All'epoca il programma copriva infatti l'intero palinsesto della rete e andava in onda per circa 8 ore, dal mattino fino

al tardo pomeriggio.E' un appuntamento tutto giornalistico che si incastra fra due altri programmi informativi diLA7: Omnibus segue infatti le Morning News, il rullo di notizie in onda dalle 6.00 alle 7.00.

Nel corso degli anni ad Omnibus si sono alternati diversi conduttori (da Luisella Costamagna ad Antonello Piroso, da Luca Telese a Gaia Tortora solo per citare qualche nome) ed il programma ha avuto piccoli aggiustamenti di orario, ma la formula è rimasta invariata nel tempo.

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L’infotainment Critica della tv - TV Talk

Tv Talk è un programma televisivo sulla tv italiana e internazionale in onda su Rai 3 dal 2001. È una sortadi spin-off del programma Il Grande Talk. È realizzato da Rai Educational. Il format su cui si basa Tv Talk -programma diretto da Massimo Bernardini, che ne è anche uno degli autori - è semplice: un gruppo dianalisti, composto da studenti e giovani laureati in scienze della comunicazione dibatte sulla settimana

televisiva appena conclusa. Ad essi si affiancano esperti, ospiti del panorama televisivo e mediatico italiano,oltre a qualificati inviati: Barbara Serra (da Londra) e Andrea Salvadore (da New York) e icorrispondenti Rai dalle sedi di Madrid, Berlino e Parigi.

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TALK IBRIDI/INFOTAINMENT

Un programma in crescita plasmato da Serena Dandini sulle solide basi di Parla

con Me, in un mix di tradizione ed innovazione. Nonostante i picchi negativi dishare delle prime puntate, The Show Must Go Off non esita a mettere in campo

nuove idee. Il gruppo della Dandini lancia L’Orchestraccia, una band ancora più

scatenata dei predecessori (Elio e le storie tese).

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