pubblicazione mensile reg. Tribunale di Roma N. 14613 del
28/6/1972
fotografare s.r.l. iscritta al ROC al N. 19263.
ANNO 6 - N° 1 GENNAIO 2015
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U na moda o la continuazione e l’estensione a macchia d’olio di
un’abitudine fotografica di antica data? Nel 2013 l'Oxford
Dictionary ha scelto 'Selfie' come parola dell'anno. Selfie è
entrata ufficialmente nel dizionario inglese con la seguente
definizione: “una fotografia che una persona ha fatto di se
stessa,
normalmente con uno smartphone o una webcam, e poi ha pubblicato su
uno dei social media". Nell'ottobre del 2013 erano 140 milioni le
immagini pubblicate con l'hashtag #me e su Flickr, per esempio, la
ricerca del termine “self portrait” ha prodotto 1.469.127 foto (ma
la cifra aumenta ogni giorno).In realtà. niente di nuovo.
L’autoritratto veniva scattato fin dai primordi della fotografia
del Novecento con il meccanismo omonimo che era inserito nella
fotocamera nei pressi del pulsante di scatto. Il ritardo poteva
essere impostato, in genere, da uno a cinque secondi, ma apparecchi
fotografici più performanti e di maggior prezzo spesso offrivano un
maggior ventaglio di ritardi di
scatto. Ma in realtà, occorre ricordarlo, il vero selfie vintage
non è questo. Era quello realizzato con un lungo cavo di scatto,
che permetteva di operare l’apertura dell’otturatore anche a
distanza di due o tre metri dalla fotocamera. Quindi, come succede
sempre più spesso con la fotografia digitale, utilizzando per auto-
fotografarsi un fotocellulare si realizza una modalità di scatto
fotografico piuttosto sofisticato, ossia che non era proprio di uso
comune presso il fotografo di livello dilettantesco. E’ sempre il
fotoamatore evoluto, ricordatelo, che, con i numeri delle
fotocamere e delle attrezzature fotografiche acquistate, fa la
storia della fotografia, analogica o digitale che dir si voglia.
Self-portrait: l’autoritratto vanta parentele fotografiche
nobilissime, da Man Ray a Robert Mapplethorpe. In realtà è
sempre
stato uno dei modi in cui alcuni grandi nomi della fotografia hanno
voluto consegnare se stessi alla storia. Anche se, su questo fatto,
non tutti sono d’accordo. Alcuni osservano che, mentre in pittura
esiste una lunga tradizione di autoritratti, in campo fotografico
sono abbastanza rari i tentativi compiuti dai fotografi di
riprendere la propria immagine. Il pittore nel Medioevo nascondeva
il proprio autoritratto in un angolino del quadro. Michel Tournier,
per esempio, in uno scritto del 1986 intitolato appunto
“L’Autoritratto”, ha affermato che “L’autoritratto fotografico è, a
mia conoscenza, praticamente assente dalle opere dei grandi
fotografi. Lacuna sorprendente, se si pensa che la fotografia ha
praticamente soppiantato – e quasi soppresso – il ritratto dipinto
o disegnato. Perché questa timidezza del fotografo, che su
quest’unico punto non accetta di seguire il pittore, suo nemico
fraterno? Forse perché nello scatto fotografico – molto più che nel
disegno – c’è una parte di saccheggio, di aggressione, di attacco
che mette paura quando si tratta di rivolgerlo contro di sé. L’atto
fotografico si concentra in una frazione di secondo. E’
comprensibile che il fotografo esiti a puntare sul proprio volto
quella bocca nera che afferra e che trattiene con una rapidità
folgorante. Egli non ama fare a se stesso ciò che fa così bene agli
altri.” Deve far riflettere il fatto che successivamente a questa
dichiarazione, in una mostra fotografica a Parigi, sia comparso in
esposizione anche un autoritratto originale e curioso realizzato
proprio… dallo stesso Tournier! Come al solito, il fotografo è
soprattutto un gran bugiardo… Quindi lasciamo in pace i selfie e
chi li scatta… E, vi auguriamo mille selfie felici per l’anno
nuovo, un buon 2015 e soprattutto… buona fotografia!
La Redazione
uno dei modi in cui alcuni grandi
nomi della fotografia
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. . . . . . . . . . . . . . . . . 8
PREVIEW . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . 10
L’ESORDIENTE Ana Mereuta: Lo sguardo nel cuore di Amerigo Bruni
. . . . . . . . . . . . . . . . . . 16
B ACKSTAGE PROFESSIONALE Franco Franceschi: Amami ancora di
Amerigo Bruni . . . . . . . . . . . . . . . . . . 18
V OI AUTORI... Le vostre immagini . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 22
A LTA FOTOGRAFIA Il processore di immagine di
Francesco Lerteri . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . 26
MOSTRE E CONCORSI . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
30
L A FOTO SVELATA Piazza del Duomo a Cremona a 360° di
Johnny Papagni . . . . . . . . . . . 34
MONOCHROME Gamma di contrasto di Giovanni Di Miceli . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
94
SCATTO FINALE . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . 98
RUBRICHE
sommario
6
4
Un prontuario facile ed esauriente per scattare le
fotografie di still- life che avete sempre
desiderato.
64
48
ABC FOTOGRAFIA DIGITALE Bilanciamento del bianco di Mattia
Baldi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . 54
TECNICA Still life di Giancarlo Parisi . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . 64
TUTORIAL Il restauro delle vecchie fotografie di Glauco Dattini
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 90
TEST COMPATTA Sigma dp1 Quattro di Matteo Virili . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . 36
TEST COMPATTA Canon G7 X di Matteo Virili . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . 42
TEST OBIETTIVI Panasonic GX Vario 35-100mm - f/2.8 ASPH Panasonic G
Vario Ultra Compact Zoom 35-100mm - f/4.0-5.6 di Mattia
Baldi . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . 48
A CCESSORI Odyssey De Vere 504DS a scuola di Giovanni Di
Miceli . . . . . . 82
SOFTWARE OnOne Perfect Photo Suite 9 di Glauco Dattini . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . 86
G ADGET . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
. . . . . . . . . . . . . . . . 96
FOTOGRAFIA DI INTERNI Mediterraneo interiore di Giovanni Di
Miceli . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
70
INTERVISTA La ragazza dall'unicorno: Gianguido Rossi di
Giovanni Di Miceli . . . 74
STAMPA ARTISTICA Il digingranditore dalla luce alla luce di
Giulio Limongelli . . . . . . . . . . . . . . 78
LIBRI Il Re delle Alpi e la fotografia: Walter Bonatti di Giovanni
Di Miceli . . . 84
7
78
7
CULTURA
Gianguido Rossi e le sue immagini di fashion e ritratto originali e
fiabesche che fanno sognare.
TECNICA
Cara redazione, Vi scrivo per esporvi un problema per me cruciale.
Scatto con una Nikon D5300 che produce un file (grande) veramente
enorme: 6000x4000. Premetto che la risoluzione grande è stata
impostata da me e non vorrei utilizzare il sensore depotenziato
poiché credo che non esprima le sue reali potenzialità a
risoluzione tipo: media o addirittura bassa. Scattando al massimo
della risoluzione quindi mi trovo con centinaia di megabyte da
gestire con il mio vecchio computer, un processore I3. Vi chiedo,
tenendo conto della mia macchina Nikon, quale sia una settaggio
economico, ma performante per la gestione dei miei file.
Grazie.
PIERLUIGI SORI FROSINONE (RM)
Caro lettore, il suo problema sembra comune a moltissimi
fotografi digitali. Quello che possiamo consigliarle,
per lavorare alla risoluzione da lei indicata, è una postazione
abbastanza professionale e purtroppo non troppo economica.
Per lavorare a 6000x4000 niente sarebbe meglio del nuovo Apple IMac
5K (2.629,00 euro): le consentirebbe di vedere le sue foto
del dettaglio e di gestire i software Adobe con
estrema velocità. I piccoli portatili Windows, o anche i
fissi che si aggirano intorno ai 1000 euro purtroppo
non le consentiranno di lavorare con Giga fotografici in
maniera efficiente e quindi le sconsiglio l’acquisto di una
macchina che poi dovrà sostituire. Comunque, dato che tanto
ci siamo, un po’ di informazioni sul “mastodonte” sopra
citato non guasteranno. Dallo scorso mese di ottobre la
famiglia di sistemi desktop all-in-one iMac di Apple si
è arricchita di una nuova ammiraglia: il modello iMac da 27
pollici con display Retina alla risoluzione di 5K. Si tratta
di un'introduzione che completa la linea dei desktop
consumer/prosumer dell'azienda di Cupertino, poiché va a offrire
una nuova interessante opzione per la fascia più alta
dell'utenza cui questo tipo di sistemi si rivolge. Se i
sistemi iMac da 21 pollici sono infatti principalmente proposti
per consumatori evoluti, studenti e piccoli studi di
grafica ed impaginazione, i sistemi da 27 pollici
(anche nelle versioni non- 5K) risultano essere strumenti
particolarmente ideali anche per quella fascia di
professionisti (fotografi, impaginatori, architetti,
geometri, grafici) per i quali una soluzione workstation
propriamente detta, come ad esempio il Mac Pro restando
sempre in casa Apple, sarebbe
6 fotografare | gennaio 2015
Diamo la priorità alle lettere brevi e di interesse generale,
firmate per esteso e complete di indirizzo del mittente (in
caso di pubblicazione sarà indicata soltanto la città o, se
richiesto, la dicitura “lettera firmata”). Per le email mancanti
dei dati suddetti verrà riportato l’indirizzo
di posta elettronica. Allegate la liberatoria ai ritratti. Non
rispondiamo privatamente.
Scrivete a:
[email protected]
sottoutilizzata o comunque non accessibile per limitazioni di
budget. iMac 5K Retina è un ottimo pc desktop per casa, lavoro,
studio fotografico e via dicendo. È anche il modo più
conveniente (e più bello) per avere un monitor 5K. Non è una
workstation, ed è consigliato a chi deve fare davvero sul serio
nella sua configurazione più potente, diciamo quella da
almeno 3100 euro.
L’APPLE
iMAC K
Contenuti extra Per vedere le foto in alta risoluzione scattate con
i prodotti
testati su questo numero vai a questo link o fotografa il QR code
con il tuo smartphone.
www.flickr.com/photos/fotografaresrl/sets/
Il nuovo iMac 27 Retina 5K di Apple: uno strumento
completo per tutti i professionisti esigenti,
specie per coloro i quali lavorano quotidianamente con immagini e
video che potranno trarre vantaggio
dai 14,7 milioni di pixel messi a disposizione dal
display dell'all-in-one della mela morsicata.
www.marksanders.co.uk/KINFOLK
Vi segnaliamo questo recente lavoro del fotografo inglese Mark
Sanders, che ha realizzato per la rivista americana Kinfolk,
specializzata in creatività e lifestyle. Ha scattato una serie di
fotografie i cui soggetti sono i tuffatori. La serie si intitola:
“Turning Point: a guide to flipping”. Le foto sono ambientate in
una piscina e racconta le posizioni e i movimenti aggraziati dei
tuffatori, da ogni punto di vista, dall’alto o sottacqua.
Crediamo meritino una visita gli scatti del fotografo spagnolo
Jaume Albert Marti, che hanno per oggetto gli ingressi di alcune
giostre itineranti. Tutte le foto sono accomunate
dall’ambientazione serale, dalla presenza del bigliettaio e
dall’assenza (o quasi) dei visitatori. Sono inoltre caratterizzate
da un’estrema qualità d’immagine perché tutte scattate con banco
ottico e pellicole piane di grande formato.
Èdisponibile su prenotazione in America, ed ufficialmente in uscita
in questo mese in
Europa, la nuova Sony Alpha 7 II a 1.698 dollari per il solo corpo
e 1.998 kit con lente 28-70mm f/3.5 - 5.6, il rilascio USA dovrebbe
essere intorno al 9 dicembre. La caratteristica di punta di questa
nuova versione è uno stabilizzatore sul sensore su cinque assi che
la casa promuove come il primo di questo tipo su una fotocamera
full-frame. Sony sembra confermare quindi l’intento nel voler
fornire macchine per riprendere in bassissime condizioni di luce.
Il nuovo stabilizzatore funziona un po’ come un dolly
cinematografico e ondeggia il sensore quando muoviamo la macchina
in ben 7 direzioni diverse. Dovrebbe quindi consentire di scattare
praticamente in qualsiasi situazione, anche la più.... scabrosa!
Sony afferma anche che sarà possibile scattare con un 4,5 stop di
margine d’errore: questo consentirebbe di fare le foto praticamente
al buio. Anche l’autofocus diventa ancora più veloce, ma il peso
aumenta da 474 grammi per la A7 a 599 grammi per la A7 II. La Sony
ha deciso di mantenere la “filosofia” del modello Alpha 7: un
sensore full-frame da 24 MP, al quale viene implementato un nuovo
sistema di stabilizzazione su 5 assi, che sembrerebbe avere
un’efficacia veramente notevole. Si tratta del primo sistema di
stabilizzazione così avanzato per mirrorless full frame. Inoltre
se
viene montato sulla camera un obiettivo E-mount stabilizzato, il
sensore dialogherà con l’obiettivo per migliorare ulteriormente la
stabilità delle immagini. 117 punti di messa a fuoco e 25 punti a
rilevamento di contrasto hanno ulteriormente migliorato la velocità
di messa a fuoco rispetto alla precedente Alpha 7. Per quanto
riguarda il video, l’Alpha 7 II non eccelle. Sebbene supporti i
codec XAVC S e AVCHD, la camera è un po’ deludente per la
risoluzione: solo 1080p a 60fps, che confrontati con le concorrenti
che ormai girano quasi tutte in 4K, sono poca cosa. Unico fattore
positivo è che Sony dice di aver implementato il sistema S-Log2 per
registrare video ad altissima gamma dinamica. Per valutare con
completezza dovremo aspettare i primi video-test. Il prezzo
italiano, non ancora annunciato dovrebbe aggirarsi intorno ai 1700
euro solo corpo.
O Y H I
L’ultima nata della serie Alpha della Casa nipponica si prospetta
ricca di nuove
performanti caratteristiche, soprattutto in quanto a
stabilità. www.sony.it
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DIMENSIONI MM /PESO G: 127x96x60 / 600. INNESTO OBIETTIVI:
Sony E. ELEMENTO SENSIBILE: CMOS Full Frame da 23,9x35,8mm da 24
Megapixel STABILIZZATORE SUL SENSORE: sì, su 5 assi. RISOLUZIONE
MIN / MAX : 3008x2000/6000x4000. FORMATI IMMAGINE:
JPEG, RAW, RAW+JPEG. SENSIBILITÀ DI RIFERIMENTO: da 100 a 25600
ISO. BILANCIAMENTO DEL BIANCO: automatico, manuale con 10 modalità
più una personalizzata. SCHERMO LCD: inclinabile da 3” con
1.230.000 pixel. SUPPORTO DI MEMORIA : SD/SDHC/SDXC.
INTERFACCIA : USB 2.0, AV, HDMI, mic, cuffie, Wi-Fi + NFC,
slitta access.
V IDEO: Full HD 1920x1080/60p,60i,24p.
A UTOFOCUS: ibrido a rileva. del contrasto su 25 punti e
a rilevamento di fase su 117 punti. Sensibilità AF: da -1 a +20
EV (equivalente ISO 100). MIRINO: elettronico con 2.360.000
punti, ingrandimento 0,71x, 100% del campo inquadrato, corr.
diottrica -4.0 - +3.0. MISURAZIONE DELLA LUCE: Misurazione
valutativa a 1200 zone da parte del sensore d’immagine; Lettura
multisegmento, spot, media a prev. centrale. MODI D’ESPOSIZIONE:
automatico, programmato priorità diaframma, priorità tempi,
manuale, scene, panoramica. Bracketing: da 3 a 5 scatti a passi da
1/3 a 3 stop. CORREZIONE DELL’ESPOSIZIONE: +/-5 EV a passi di 1/3
stop. BLOCCO ESPOSIZIONE: con pulsante AE lock. FLASH INCORPORATO:
no. TEMPI: da 30 sec. a 1/8000 di sec, posa B. SINCRO-FLASH: 1/250
di sec. MODI DI SCATTO: singolo o a 5 fps.
A LIMENTAZIONE: pila ricaricabile agli ioni di litio
NP-FW50.
SCHEDA TECNICASopra: la Sony Alpha 7 II è
molto simile al precedente
modello, se si escludono
è montato su un meccanismo di
stabilizzazione a 5 assi.
10 fotografare | gennaio 2015
A ut coloro che sooscriveranno un abbonameno cartaceo
al mensile fotografare, verrà inviaa (fino ad esaurimeno
score) una copia di uno dei seguen volumi (a scela):
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anche in digitale! Puoi leggerle su PC e Mac, oppure in mobilità su
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Il 1° classificao vince un premio offero da
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disposizione ogni mese al primo classificato dei fotoconcorsi
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computer in un batter d’occhio. Il vincitore verrà contattato
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Artificiale (Scadenza: 1 Gennaio 2015)
Vogliamo foto in cui sia evidente l’azione dell’uomo o che
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per la loro bellezza o, perché no, per la loro bruttezza!
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Alessandro Orat |Roma Violino con l’archeo3°
Luciano Courvoisier | Roma Lo sudio... frua!5°
www.fotografare.com/forum
Quando ti sei appassionata alla fotografia? Qualche
anno fa, quando iniziai a posare come modella. Andando avanti col
tempo però capii che quello che stavo facendo non mi dava le giuste
soddisfazioni a livello artistico. Ho quindi iniziato ad
avvicinarmi alla fotografia e da modella l'anno scorso ho deciso di
passare dall’altro lato dell'obiettivo. A quel punto decisi di
prendere in mano la macchina fotografica e ''sfogarmi'', iniziando
così a vedere il mondo fotografico con altri occhi. Qual è il
genere di fotografia che preferisci? Sicuramente il ritratto.
Mi piace osservare i volti, le loro espressioni e soprattutto gli
sguardi... gli sguardi raccontano storie che rendono unico ogni
ritratto.
Quali sono gli elementi che caratterizzano maggiormente il tuo modo
di vedere la fotografia? È difficile rispondere a
questa domanda. Penso che la fotografia sia
16 fotografare | gennaio 2015
[email protected]
Ana Mereuta
ANA MEREUTA
Mi chiamo Ana Mereuta, e sono nata nel 1991 in una piccola
città
della Romania (Piatra Neamt). Sono arrivata in Italia per
proseguire
gli studi e mi sono stabilita qui oramai da 8 anni. Da poco
sono
passata dietro la fotocamera. Sono ancora agli inizi quindi non
ho
molto da raccontare, ma penso di avere parecchie cose da
dire...
con l’apparecchio fotografico!
di Amerigo Bruni
trasmettere un po' di se stessi attraverso l'immagine e quindi ogni
espressione artistica è unica di per sè. Nel mio caso il concept
iniziale è una forte linea guida per tutto il processo fotografico.
Nella postproduzione, per esempio, non sempre mi limito alle
correzioni standard ma vado a intervenire sui tratti della
modella/modello forzando alcune loro peculiarità per rafforzare
l'impatto stilistico che sto cercando, anche se qualche volta mi
allontano leggermente dalla realtà ed entro un po' nel simbolico...
Ti piace sperimentare o hai dei modelli di riferimento
preferiti? Mi piace sperimentare e ho anche molti modelli di
riferimento: grandi fotografi del passato e del presente. Sono
parecchi i nomi che mi ispirano, ma direi in particolare Richard
Avedon e Tim Walker, tanto per citarne due.
ncor
C ome è nata la passione per la fotografia? Posso dire
che sia una cosa che ho sempre fatto,
a otto anni avevo una Laica III a telemetro.....La fotografia seria
l'ho iniziata all'università quando una testata mi affidò qualche
servizio di costume, poi più avanti mi ha appassionato il reportage
di viaggio e mi sono dedicato anche un po' al ritratto per
approdare, alla fine degli anni '70 del secolo scorso alla moda a
tempo pieno. Il tuo primo apparecchio fotogra-
fico? È una domanda a cui fatico a rispondere. Dopo la
Laica, quando
Franco Franceschi e le sue immagini classiche e originali,
che trasmettono un’idea della moda e della bellezza che resta
immutata nel tempo.
ho cercato di fare foto "sul serio" ho preso una Pentax Spotmatic e
in seguito le ho affiancato una Rolleiflex con Tessar. Quando ho
iniziato con la moda ho preferito Hasselblad per il medio formato e
Minolta perchè ho trovato che fosse quella con le ombre meno dure e
più leggibili. quando Minolta ha chiuso ho optato per Nikon che uso
sia con pellicola che digitale. In che modo hai imparato la
tec- nica? Come si faceva in quell'epoca, seguendo gli altri.
Ho avuto due buoni Maestri: prima Nicolini a cui facevo il
"piccolo", poi la vicinanza
18 fotografare | gennaio 2015
di Elio Nanni che è stato uno dei più grandi fotografi di Bologna,
anzi il più grande in assoluto secondo me e anche molta pazienza e
umiltà frequentando un circolo fotografico bolognese. Come
hai scelto il genere della moda? Quanto è durato? L'ho
scoperto fotografando Mina al teatro Arena del Sole assieme a
Nanni. Ho capito che avrei voluto fotografare solo donne grandi,
belle, ben vestite e con caratteri vulcanici. Poi, dopo alcuni anni
di "sofferenza", grazie all'aiuto di un paio di amici, sono
riuscito a farmi uno studio mio. Lo studio è iniziato nel '75 e
l'ho venduto nel 2003. Dal 2000 mi ero trasferito nel Chianti e
tenere lo studio a Bologna era diventato anacronistico anche se lo
amavo molto ed era anche un punto di riferimento per molti
appassionati di fotografia e di moda. Raccontaci la tua
evoluzione pro- fessionale e i tuoi progetti futuri. Ho
iniziato cercando di imparare e migliorare sempre, anche se
all'inizio la frustrazione era tanta. Per fare una bella foto di
moda occorrono principalmente una grande modella e abiti belli e
quando si è all'inizio nessuno ti dà queste cose. Il salto l'ho
fatto quando Paolo Pietroni mi ha chiamato ad Amica. Con lui ho
avuto tutto quello che mi occorreva per fare belle foto, e penso di
averle fatte. Dopo Amica, Cosmopolitan, Harper's Bazaar e altre
testate estere ho iniziato una piacevolissima esperienza con Donna
Moderna che mi ha fatto lavorare principalmente in location, così
dopo quasi vent'anni di studio ho scoperto un mondo nuovo ed
entusiasmante. Parlaci di alcuni tuoi lavori che giudichi
particolarmente importan- ti. Nella moda, le copertine di Amica e
anche campagne stampa importanti per grandi case del PaP: sono le
due tappe che ritengo fondamentali perchè mi hanno fatto percepire
la stima di cui godevo e dato la forza di proseguire sulla mia
strada senza più dubbi. Poi, in seguito, quando mi sono dedicato
principalmente alla foto di ricerca, le immagini dell'architettura
moderna di Bologna perchè mi hanno aperto la strada a una serie di
grandi mostre in diversi Paesi che mi hanno dato quello che nella
foto di moda mi mancava, il contatto con la gente, con chi le foto
le guarda, con il pubblico. Quale genere di modella
ritieni
“Ho iniziato cercando di imparare e migliorare sempre, anche se
all'inizio la frustrazione era tanta. Per fare una bella foto di
moda occorrono principalmente una grande modella e abiti belli e
quando si è all'inizio nessuno ti dà queste cose.”
“Non vorrei parlare delle foto, ma di chi le ha interpretate. Per
uno come me che ha fotografato solamente donne per trent'anni la
modella è il cuore stesso della fotografia, ne è soggetto e
anima.”
più congeniale? Quella intelligente. Ho conosciuto
donne meravigliose, tutte dotate di una grandissima sensibilità,
piene di amore e di passione per il loro lavoro. Spesso non ci si
capiva nemmeno, ma si era più uniti, complici, e in sintonia che
dopo mille discorsi. Con molte di loro sono ancora in contatto,
ogni tanto ci si sente o ci si scrive. Sono state parte della mia
vita, la mia vita stessa e mi piace sapere che sono sempre lì, che
sono esistite veramente, che erano persone, e persone meravigliose.
Come genere fisico, non ho mai amato le donne troppo magre e per
questo ho spesso prediletto le giovanissime, perchè hanno ancora la
rotondità dell'adolescenza. Ho sempre pensato che una taglia in più
non potesse guastare l'immagine. Parlaci delle foto
pubblicate in queste pagine. Non vorrei parlare delle foto, ma di
chi le ha interpretate. Per uno come me che ha fotografato
solamente donne per trent'anni la modella è il cuore stesso della
fotografia, ne è soggetto e anima. Allora, cominciamo! Daphne
Deckers. la prima foto che le ho fatto, un provino per capirla e
dopo ne sono seguite molte altre sia in studio che in Tunisia dove
siamo rimasti una settimana intera di emozioni. Claretta Panigadi,
la prima "grande" modella che ho avuto e che mi ha aiutato, posando
per me, a evolvere il mio stile, a trovare la mia strada fatta di
eleganza ma non fredda, partecipata, sensuale, viva. Janice
Dickinson; con lei ho fatto la mia prima copertina di Amica, il
primo servizio con quella testata che allora era il top assoluto.
Quando me la sono trovata sul set (a sorpresa) ho chiamato Pietroni
e gli ho chiesto se era certo che la dovessi fotografare io.... Lei
era la Top delle Top in quel momento e io ero al mio primo giorno
con Amica e ho tremato, ma ci siamo capiti in un attimo. Pat
Cleveland con i capi di Ernestina Cerini fa parte della serie fatta
per la Polaroid. La pellicola é la diapositiva HC per arti grafiche
che ho voluto usare per la moda e con la quale ho fatto molti
lavori. La Polaroid accettò la sfida e mi mise a disposizione il
materiale. Pellicola per arti grafiche e abiti solo neri, ma Pat ha
messo dentro alle foto tutta l'energia che solo lei riusciva ad
avere. Melanie l'ho scelta per i suoi colori. Dovevo fare
un'immagine istituzionale per una q
gennaio 2015 | fotografare 19
casa che produce fiori per l'alta moda, e volevo che lei stessa
fosse parte della ghirlanda di fiori che il mio art director aveva
preparato. Capucine, non è il nome della modella ma una casa di
altamoda con cui ho lavorato per anni. Janice una notte mi chiama e
mi dice che sua sorella è in Italia e le farebbe piacere che
facessi un servizio con lei, così ho coinvolto un mio cliente
produttore di fiori per l'alta moda e sono nate queste immagini per
alcune pagine di pubblicità. Ingrid Andersen in immagini per una
casa che importava pizzi e tessuti, e non voleva fotografare abiti
ma solo dare un'idea di tessuto così abbiamo creato una scenografia
con decine di metri di pizzo e organza. Larissa Fielding, in quei
giorni era uno dei corpi più belli che si potessero fotografare.
Carmen San Martin appena vista ho pensato che non fosse il mio
genere, ma qualcosa mi ha detto di provare e in seguito con lei ho
fatto diversi servizi, questo è tratto da un lavoro fatto a
Montecatini, una delle mie location preferite. Leslie Ann con lei
ho lavorato alcuni giorni a Roma per la campagna stampa di una
grande collezione di PàP inserendola nella parte della città che
più mi ha affascinato. Ha interpretato magnificamente il tema: una
donna elegante che gira per Roma non andando a una festa, ma mentre
ne ritorna. Meno tesa, più languida e anche un po' brilla. Marina
Remi aveva appena terminato la scuola di recitazione e volle farsi
dei ritratti per iniziare col piede giusto la sua carriera e forse
le hanno portato fortuna perchè sta lavorando molto.
“Pochi hanno capito che la nostra è una professione e non un
mestiere. in molti fotografi prevale l'ansia di non perdere il
cliente piuttosto che la volontà di fargli rispettare le
condizioni, le regole che hanno sempre governato la fotografie e
che da troppo tempo si sono dimenticate.”
20 fotografare | gennaio 2015
Emilie Rognant mi ha colpito non so per quale motivo, è entrata in
studio, credo per proporsi come assistente, l'ho messa sul set e ho
voluto farle una serie di ritratti perchè aveva qualcosa di diverso
da tutte le ragazze che conoscevo. Monica Nilsson con lei ho fatto
solamente questo lavoro nella bellissima location delle Saline di
Cervia in piena estate, con un clima terribile e un sole
implacabile moltiplicato dai cristalli di sale, ma è stata molto
professionale e paziente ustionandosi lentamente senza un gemito.
Donna Osterbuhr: con lei ho lavorato molto perchè è sempre stata di
una grandissima eleganza e di una notevole cultura. Si poteva
quindi discutere assieme tutto il servizio. Ha avuto anche un
momento di cinema interpretando fra l'altro un film con
Pozzetto.
Pensi che ci sia un futuro per que- sta professione? So che la mia
risposta farà arricciare nasi, ma penso di no. non c'è futuro per
la professione, ci sarà certamente per la fotografia, ma la
Professione dubito che mai ci sia stata. Quando ero in AFIP si
passavano ore a parlare di etica, di gestione economica dello
studio, di management, ma questa Associazione era forse troppo
milanocentrica e ha lasciato, di conseguenza, i fotografi non di
Milano allo sbando; così pochi hanno capito che la nostra è una
professione e non un mestiere. In molti fotografi prevale l'ansia
di non perdere il cliente piuttosto che la volontà di fargli
rispettare le condizioni, le regole che hanno sempre governato la
fotografie e che da troppo tempo si sono dimenticate, regole come
il diritto all'uso, la proprietà dell'immagine, il rispetto. C’è
confusione, pochissimi hanno capito che la postproduzione non
spetta al fotografo, ma che la devono fare altri e che comunque
deve avere un suo compenso. Ho anche l'impressione che i
pubblicitari abbiano sostituito la qualità delle immagini con la
quantità di uscite. Anche la fotografia ha probabilmente seguito il
processo di livellamento in basso della televisione, secondo me.
Mah... Speriamo bene! Ci sono comunque tutta una serie di giovani
fotografi che se ne fregano di noi, e fanno bene. Stanno cercando
nuove strade, esplorano terreni fotografici incontaminati. Mille
auguri...!
gennaio 2015 | fotografare 21
FRANCO FRANCESCHI
Si è dedicato, per oltre vent’anni, alla fotografia di moda e ha
curato l’immagine di importanti firme e
pubblicato migliaia di pagine e una trentina di copertine in
riviste di tutto il mondo. Nel ritratto ho spaziato
da personaggi del cinema come Carol Baker, Mariagrazia Cucinotta,
Florence Guerin, Isabella Ferrari a
cantanti come Eugenio Finardi o Ivan Cattaneo, al giornalista Marco
Travaglio o al fotografo Bert Stern, o a
imprenditori come Inge Feltrinelli o Arrigo Cipriani. Da dieci anni
dedica tutto il tempo libero che la
professione gli lascia alla ricerca. Attratto dal dettaglio più che
dall’insieme, ha iniziato questo nuovo
percorso esplorando l’architettura del ‘900 bolognese affascinato
dalle sue linee essenziali, per poi passare
alla campagna del Chianti Senese, in cui ha vissuto per otto anni,
per poterne gustare il lento mutare, e
all’architettura moderna di alcune città visitate in occasione
delle presentazioni di sue mostre. Ha in fase di
elaborazione due progetti: uno sulll'Architettura di alcune città
Europee dalla Storia al Futuro il secondo
nell'ambito della nautica. Ha partecipato a 4 mostre collettive e
tenuto 28 personali in 12 Paesi.
www.francofranceschi.it
Francesco oscardin
Padova Fotocamera Nikon D800 modificata con filtro IR 720nm
Obiettivo Sigma 35mm f./1,4 DG HSM Art Dati di scatto f/5,6 -
1/400sec - 100ISO
> Il nostro lettore di Padova Francesco Boscardin, un bravo
fotografo impegnato su varie lunghezze, in quanto a
genere fotografico, ha fermato in maniera... tempestiva “la quiete
prima della tempesta” in un’immagine carica
di tensione atmosferica. Il paesaggio rappresentato riguarda i
laghi dei piani, che si trovano appena sotto il
rifugio Locatelli (3 cime di Lavaredo, versante bellunese). Sullo
sfondo abbiamo la val Fiscalina, a destra la Croda
Fiscalina, a sinistra la Torre di Toblin. <
Inviateci le vostre foto! Via email:
[email protected]
Sul sito: www.fotografare.com/voi-autori
voi autori
Massimiliano gati
Arezzo Fotocamera Nikon D300 Obiettivo Nikon AF DX 10.5mm
f/2.8 G ED Fisheye Dati di scatto f/16 - 100ISO - Doppia
esposizione 1/100 primo piano, Filtro ND1000 e 20" per il cielo
unendo
gli scatti con maschere di livello.
> Uno scorcio della Val D'Orcia, una valle tra Toscana e Umbria
che regala paesaggi mozzafiato. <
Paolo
Slanzi
Mori (TN) Fotocamera
Nikon D600 Obiettivo Sigma 35mm f/1.4 DG HSM Art Dati di
scatto
f/6.3 - 1/2000sec 800ISO
24-70mm f/2.8L II USM Dati di scatto
f/16 - 2sec - 100ISO
> Secondo noi forse
sapere dove sia stata
Torreglia (PD) Fotocamera
Canon EOS 50 D Obiettivo Canon 75-300 mm f/4-5.6 USM III Dati di
scatto
f/9 - 1/250sec - 100ISO
serata presso un Gruppo
il nostro affezionato
complimenti per la
Carpi (MO) Fotocamera
Panasonic DMC-GF1 Obiettivo LUMIX G 14mm f/2.5 ASPH Dati di
scatto
f/8 - 1/150sec - 100ISO
Uccio onte
Enna Fotocamera Canon PowerShot G15 Dati di scatto f/2,8 - 1/400sec
- 80ISO
> Un paesaggio sterminato in un territorio variopinto, un quadro
fotografico che sembra uscito
26 fotografare | gennaio 2015
Il processore di immagine
I l processore di immagine è un processore di segnale digitale
dedicato all’elaborazione delle immagini ed impiegato
come componente nelle fotocamere digitali. L'insieme delle funzioni
svolte da un processore di immagine può variare. Alcune funzioni
base, come la demosaicizzazione, la riduzione del rumore, e la
regolazione della nitidezza, sono fondamentali per la fotografia
digitale e implementate da tutti i processori di immagine. Funzioni
più sofisticate, che possono essere disponibili o meno a seconda
dei modelli, vanno dalla
Queso mese prendiamo in considerazione il “cervello” della
foocamera digiale, un componene spesso sconosciuo o rascurao.
Invece la competzione fra i cosruori è in gran pare proprio
relatva alla realizzazione di processori più veloci e
versatli.
di Francesco Lerteri
correzione automatica dell'aberrazione cromatica al riconoscimento
automatico dei volti.Per analizzare il funzionamento del processore
iniziamo vedendo lo schema di una fotocamera digitale e per
procedere facilmente lo esemplifichiamo in una serie di blocchi
funzionali. Questo tipo di analisi in elettronica è chiamata del
tipo top-down. Il primo blocco è costituito dall'obiettivo, il
dispositivo ottico che permette di far convergere la luce in modo
corretto sul sensore di acquisizione, e dalla circuiteria di
controllo della messa a fuoco
dell'immagine. Il secondo blocco è l'otturatore, formato dai
congegni elettro-meccanici che permettono il passaggio della
corretta quantità di luce che deve giungere sul sensore per avere
una buona esposizione della scena. Ognuno di questi due blocchi
deve essere comandato da opportuni controllori alla diretta
dipendenza del processore di immagine. Il blocco successivo è il
sensore di immagine che trasforma la luce della scena correttamente
ripresa in una serie di segnali elettrici per le successive
operazioni. In questa fase viene creata
gennaio 2015 | fotografare 27
(Compact Flash) o SD (Secure Digital). Il processore deve quindi
svolgere, in modo adeguato, molte funzioni nella fotocamera.
Analizziamole in dettaglio: Demosaicizzazione : come già detto in
un predente articolo la maggior parte dei sensori di immagine di
tipo CMOS usano lo schema di Bayer per la registrazione del colore
(fanno eccezione i sensori di tipo Foveon). Il sensore è formato da
una matrice di fotodiodi che a gruppi di 4 sono ricoperti da filtri
di diversi colori. Dopo l'acquisizione dei singoli colori il
processore ne ricombina i diversi segnali fino a ricostruire
l'immagine finale. Questo processo è detto di demosaicizzazione, e
spesso comprende anche la correzione di gamma; in questo modo
vengono ottimizzate alcune caratteristiche della fotografia.
Riduzione del rumore: il rumore è una componente non voluta nei
circuiti elettronici ma purtroppo sempre presente. Nel caso della
fotografia digitale l'errore si presenta sotto forma di punti con
il colore o con la luminanza sbagliati. Il rumore aumenta in
funzione dell'aumento della temperatura del sensore, all'aumentare
dei tempi di esposizione o degli ISO. Quando il segnale proveniente
dal sensore viene amplificato purtroppo viene amplificato anche il
rumore. Il processore applica degli algoritmi che permettono di
riconoscere il disturbo e conseguentemente se ne può ridurre
l'effetto. Nitidezza: La nitidezza di un'immagine dipende per la
maggior parte dalla regolazioneq
aggiungere i meta dati (data, autore, posizione GPS, etc.) alla
fotografia. Il processore, o CPU (Central Processing Unit) è quindi
un processore di segnali digitali specializzato per l'elaborazione
delle immagini ad alta velocità. Nella fotografia digitale, specie
in quella professionale, il processore è quindi un componente
fondamentale per l'intero sistema. All'aumentare delle prestazioni
richieste alla fotocamera (ad esempio la velocità di scatto nella
foto sportiva o la gestione di video di qualità sempre maggiore) è
stato necessario aumentare la potenza di calcolo e la velocità di
esecuzione delle operazioni. Mentre nelle analogiche era verso le
ottiche che si facevano ricerche tecnologiche avanzate nel digitale
è l'elettronica al centro della ricerca. Per poter essere
competitivi i produttori hanno investito molto nella ricerca di
nuove tecnologie per le fotocamere digitali. Possiamo vedere che il
processore possiede molte caratteristiche in comune con il
computer, pur essendo specializzato solo a catturare le immagini.
Le componenti principali utilizzate sono però le stesse. Grosse
differenze le troviamo nella miniaturizzazione più spinta della
fotocamera e nella diversa dissipazione del calore; i due problemi
sono contrapposti ed i costruttori devono applicare delle soluzioni
di compromesso. Le dimensioni della fotocamera sono più piccole e
l'alimentazione è prelevata da una batteria con tensione
tipicamente di pochi Volt ed una potenza dell'ordine delle decine
di Watt mentre il computer utilizza la tensione di rete di 220 Volt
ed è fornito di alimentatori che possono dare potenza per centinaia
di Watt. Di solito vengono raffreddati mediante delle ventole che
ovviamente non possono essere installate in una fotocamera. Il
computer viene quindi costruito con una tecnologia a 22 nanometri,
ed anche meno, mentre la tecnologia del processore al momento
attuale arriva a 65 nanometri. I dispositivi fotografici quindi
occupano un area di silicio tre volte più grande. Come per il
computer per esportare le informazione il processore utilizza
normalmente una porta USB, una porta HDMI o in taluni casi un
segnale Wireless. È presente anche una uscita video
Schema esemplificativo dei circuiti elettronici presenti in una
fotocamera digitale: l'immagine attraversa prima l'obiettivo e dopo
l'otturatore per raggiunge il sensore dove viene convertita in un
segnale elettrico. Il processore gestisce la corretta sequenza di
controllo e dopo le opportune elaborazioni salva la foto
acquisita.
Il processore è formato dalla CPU (elaboratore), da una memoria
temporanea (SDRAM) e da una ROM. Riceve dati dal Sensore e li
scrive nella Memory Card. Presenta tipicamente verso l'esterno
alcune interfacce: una porta USB, una porta HDMI ed una porta
Video.
per vedere direttamente i filmati su un televisore con questa
interfaccia. Analizziamo lo schema del processore EXPEED che
ricalca lo schema di Milbeaut (questo processore è montato sulle
fotocamere Nikon). Possiamo evidenziare sette blocchi funzionali: i
due blocchi di acquisizione delle immagini, il blocco di codifica
JPEG, un DSP (Digital Signal Processing) per le operazioni di
riconoscimento delle scene, due diversi blocchi, ognuno per il
formato richiesto, di esportazione della scena, ed infine il blocco
di elaborazione vero e proprio. Il processore preleva il firmware
dalla ROM (in realtà è una EPROM) ed è pronto per funzionare.
Quando il fotografo scatta la fotografia
28 fotografare | gennaio 2015
(modello Engine HS 3) - Epson – processore EDiART - Konica Minolta
– processore SUPHEED (modello SUPHEED II) - Leica – processore
MAESTRO (modello MAESTRO II / basato sul processore Milbeaut
prodotto da Fujitsu) - Nikon – processore EXPEED (modello EXPEED 4
/ basato sul processore Milbeaut prodotto da Fujitsu) - Olympus –
processore TruPic (modello TruPic VI / basato sul processore MN103
prodotto da Panasonic) - Panasonic – processore Venus engine
(modello Venus IX / basato sul processore MN103 prodotto da
Panasonic) - Pentax – processore PRIME (modello PRIME 3)
RAW (solo durante la riproduzione delle immagini). Esposizione
multipla: si possono combinare più scatti in una sola fotografia.
Immagini HDR (High Dynamic Range): immagini ad ampia gamma
dinamica. Vediamo adesso i diversi tipi di processori, ed alcune
delle poche caratteristiche che sono disponibili, per i vari marchi
dei costruttori di fotocamere (ovviamente non consideriamo tutti i
modelli di apprecchi fotografici, ma ci riferiamo, per quanto
possibile, ai modelli al top della gamma): - Canon – processore
DIGIC (modello DIGIC 6+ / doppio processore) - Casio – processore
EXILIM
delle esposizioni multiple, ogni esposizione introduce ulteriore
rumore. Correzione automatica dell'illuminazione periferica
dell'obiettivo : vengono compensati alcuni difetti dell'obiettivo
montato (se le informazioni sono presenti nell'obiettivo).
Correzione cromatica: delle eccessive saturazioni di colore e
dell’effetto delle interferenze luminose. Ridimensionamento a M,
S1, S2 o S3: la fotocamera permette di ridurre la dimensione delle
immagini. Da una immagine scattata ad alta risoluzione si possono
ricavare delle immagini di risoluzione via via più piccole.
Elaborazione delle immagini
del contrasto visibile sui contorni. Il processore utilizza degli
algoritmi di riconoscimento del contorno e successivamente ne
regola il contrasto per migliorare la nitidezza percepita
dell'immagine. Riconoscimento della scena: diversi processori sono
in grado di riconoscere la scena che è catturata dall'obiettivo per
adeguare di conseguenza i parametri dello scatto necessari alla
corretta esposizione. Alcuni processori riescono anche a
riconoscere i volti dei soggetti fotografati, in questo modo si
possono esaltare dei dettagli che altrimenti sarebbero stati
perduti. Regolazioni automatiche: molto spesso vengono lasciate
all'automatismo della fotocamera alcuni parametri che altrimenti
dovrebbero essere fissati dal fotografo. Ad esempio la sensibilità
ISO o il bilanciamento del bianco. La fotocamera analizza la scena
ed il processore fissa di conseguenza le scelte migliori. Ad
esempio, per la Canon EOS 6D nelle caratteristiche tecniche alla
voce Elaborazione delle immagini troviamo le seguenti voci:
Priorità tonalità chiare: le tonalità chiare sono enfatizzate
rispetto a quelle scure. Ottimizzatore automatico: si possono
regolare l'illuminazione, lo stile della foto, il bilanciamento
automatico del bianco. Riduzione del rumore nelle lunghe
esposizioni: il rumore nelle immagini digitali aumenta quando i
tempi di esposizione si allungano. Riduzione del rumore alla alte
sensibilità ISO: il rumore nelle immagini digitali aumenta quando
aumenta la sensibilità ISO. Riduzione del rumore per multiscatto:
il rumore aumenta quando selezioniamo la funzione
Schema a blocchi del processore EXPEED che ricalca lo schema di
Milbeaut: i primi due blocchi provvedono all'acquisizione
dell'immagine e alla sua elaborazione secondo gli algoritmi scelti
dal processore o impostati dal fotografo. Se necessario per
esportarla, la scena è convertita in un formato compatibile con la
porta utilizzata. Tutte le operazioni di elaborazione sono svolte
dalle due unità di calcolo,
SCHEMA A BLOCCHI PROCESSORE EXPEED
Processore utilizzato da Canon Processore utilizzato da Nikon
Processore utilizzato da Sony
gennaio 2015 | fotografare 29
La fotocamera Canon EOS 7D utilizza due processori per aumentare le
proprie prestazioni.
Esemplificazione di una
fotocamera mirrorless. In
percorso ottico della luce, il
sensore di immagine. Nella parte sinistra è
evidenziata la scheda
immagine.
predecessore. Sono molto importanti il sistema operativo ed i
software che vengono utilizzati per gestire l'elaboratore delle
immagini. Questi software sono memorizzati dentro una memoria ROM
all'interno della fotocamera. Bisogna inoltre ricordarsi di
aggiornare costantemente questi software, i costruttori di
fotocamere danno sempre la possibilità di scaricare gli
aggiornamenti del firmware. Comunque i costruttori di fotocamere
danno pochissime informazioni sui loro processori. Questa carenza è
legata ai processi industriali che i produttori non desiderano
rendere pubblici, ma sarebbe una buona cosa conoscere meglio le
funzioni che il processore offre.
- Samsung – processore DRIMe (basato sul processore Exynos prodotto
da Samsung) - Sanyo – processore Platinum engine - Sharp –
processore ProPix - Sony – processore BIONZ (modello BIONZ X) Tra
le poche informazioni aggiuntive abbiamo trovato che: - per i
processori utilizzati da Canon: nel processore DIGIC 2 le immagini
sono memorizzate a 14 bit utilizzando 16284 colori per canale e
vengono processate alla velocità di 40 Megabit al secondo. Nel
processore DIGIC 3 la velocità è salita a 50 Megabit al secondo.
Nel modello Canon EOS 1D Mark IV sono utilizzati 2 processori DIGIC
5+ per elaborare le immagini ed un DIGIC 4 è dedicato a gestire il
sistema di autofocus. Al processore DIGIC 5+ viene affiancato un
buffer di memoria DDR-SDRAM. - per i processori utilizzati da
Nikon: il processore EXPEED 2 era prodotto da Analog Devices con la
sigla AD9974 e su ogni fotocamera veniva utilizzati sei processori
(due per ogni colore primario). Il processore converte i segnali
analogici provenienti dal sensore in un formato digitale a 14 bit
ma l'elaboratore ha 16 bit per le operazioni interne. Inoltre al
suo interno implementava diverse funzioni aggiuntive come ad
esempio il riconoscimento automatico della scena. il processore
EXPEED 3, utilizza la stessa architettura del suo predecessore. Il
processore è realizzato con la tecnologia per i circuiti integrati
a 65 nanometri secondo l'architettura FR. Al processore EXPEED
viene affiancato un buffer di memoria di tipo DDR3 da 4 Gigabyte.
Il processore è realizzato dal costruttore Fujitsu. - per i
processori utilizzati da Pentax: il processore PRIME (PENTAX Real
Image Engine) II utilizza un convertitore a 14 bit ed è affiancato
a delle memorie RAM DDR2 con una velocità di trasferimento di 1
Gigabyte al secondo. il processore PRIME III possiede una velocità
di funzionamento di 25 Megabit al secondo. - per i processori
utilizzati da Sony: il processore d’immagine BIONZ ha un
convertitore analogico digitale a 14 bit. Il processore d’immagine
BIONZ X ha triplicato la velocità di elaborazione rispetto al
suo
Scheda interna di una fotocamera Canon EOS
5D su cui si vede il processore di immagini
30 fotografare | gennaio 2015
Le sale delle Cannoniere ospitano dal 7 dicembre 2014 al 3 maggio
2015, la
mostra promossa da Forte di Bard e Agenzia Magnum Photos,
“Josef Koudelka, Vestiges 1991-201”. Si tratta della prima
esposizione in Italia del più imponente progetto fotografico di uno
dei maestri mondiali della fotografia. Il progetto Vestiges, che
vede impegnato da oltre vent'anni il grande fotografo membro
dell'agenzia Magnum Photos, propone la sua interpretazione
fotografica e artistica di alcuni dei più importanti siti
archeologici della cultura romana e greca, in un itinerario
attraverso venti paesi, dalla Grecia al Libano, dalla Siria
all’Algeria, dalla Turchia all’Italia e oltre duecento località che
si affacciano sul Mar Mediterraneo. Un’esplorazione davvero unica
che non ha precedenti. Un lavoro fatto di grande costanza e
perseveranza. L’artista, come i pittori romantici del XIX secolo,
coltiva una predilezione particolare per le rovine, senza
celebrarne l’atmosfera malinconica ma con l’obiettivo di
restituirne l’autentica bellezza. Il suo intento è usare l’arte per
riappropriarsi di un mondo che ci sta sfuggendo e che potremmo
perdere.
Trasformare le macerie in speranza: è questo il grande ed ambizioso
progetto che Koudelka cerca di realizzare con il suo eccezionale
viaggio. Un viaggio in costante divenire che si arricchisce di
nuovi capitoli. In mostra al Forte di Bard oltre 60 fotografie di
cui 22 panoramiche di grandi dimensioni. Un allestimento che
coniuga il minimalismo dell’approccio del fotografo e della cifra
stilistica delle sue immagini, con il suggestivo senso di
camminamento tra le rovine. In mostra anche la proiezione di circa
350 scatti relativi ai set di Vestiges. Info T. + 39 0125 833811
– 833824. Per prenotazione gruppi: T. + 39 0125 833817.
Josef Koudelka (Boskovice, 10 gennaio 1938) è un fotografo
ceco. Inizialmente diede sfogo al suo
interesse servendosi di un apparecchio 6 x 6 in bakelite che
utilizzava per fotografare la famiglia e i dintorni
dell'abitazione. Nel 1961 conseguì un titolo accademico presso
l'Università tecnica di Praga (CVUT-eské Vysoké Uení
Technické), tenendo in quello stesso anno la prima mostra di
fotografie. In seguito lavorò come ingegnere aeronautico a Praga e
Bratislava.
Desolazione, guerra, abbandono, disperazione e alienazione, sono
temi
costanti di Koudelka. Tuttavia si legge nel suo lavoro una
speranza: la persistenza dell'attività
dell'uomo, a dispetto della sua fragilità.
Dove:Forte di Bard - Bard (AO) Apertura al pubblico: dal 7 dicembre
2014al 3 maggio 2015 Orari: martedì/sab. 10.00-18.00 Ingresso:
n.p.
[email protected]
gennaio 2015 | fotografare 31
L a città di Roma, dal 1870 capitale del regno d’Italia, anche se
lontana dal teatro
degli scontri, affrontò da protagonista gli anni della Grande
guerra. Ne sono testimonianza le 35 immagini provenienti dai fondi
dell’Archivio Fotografico del Museo di Roma e ospitate nella Sala
della Fotografia, al secondo piano del Museo, riallestita in
occasione del centenario dell’ingresso dell’Italia nella Prima
Guerra Mondiale. La piccola, ma preziosa esposizione “Roma e la
Grande Guerra. 1915 – 1918”, promossa da Roma Capitale,
Assessorato alla Cultura, Creatività e Promozione Artistica –
Sovrintendenza Capitolina con l’organizzazione di Zètema Progetto
Cultura, è curata da Anita Margiotta e Maria Elisa Tittoni. Si
scoprono così testimonianze di una città ormai adeguata alle
moderne funzioni di rappresentanza, con le ampie strade costruite
dopo l’Unità, da via Veneto e via Nazionale a via del Tritone, in
grado di accogliere degnamente i protagonisti di quegli anni. Ed
ecco infatti la serie di fotografie,
attribuite a Giuseppe Primoli, riferita all’incontro fra Guglielmo
II e Leone XIII in Vaticano, o altre, attribuite a Carlo Tenerani,
del passaggio del corteo in via Nazionale in occasione della visita
a Roma di Edoardo VII d'Inghilterra. Henri Le Lieure De L’Aubepin,
fotografo prediletto della corte sabauda e dell’aristocrazia
piemontese, testimonia la visita dell’Imperatore Guglielmo II al
Quirinale ed alcune immagini della Fotografia Molinari registrano
l’arrivo di Gabriele D’Annunzio a Roma e l’attesa per il suo
discorso in Campidoglio, nel maggio 1915, in favore dell’entrata in
guerra. Al termine della guerra, la più cruenta conosciuta fino ad
allora dall’umanità, il sentito e doveroso omaggio ai tanti soldati
caduti e non identificati sui campi di battaglia, è testimoniato
dalle immagini dell’inaugurazione del monumento a Vittorio Emanuele
II in piazza Venezia. Qui viene tumulato, il 4 novembre del 1921,
il feretro del Milite ignoto, proveniente da Aquileia dopo un lungo
viaggio in treno. Una foto ritrae, fra gli intervenuti alla
cerimonia, il re Vittorio Emanuele III, il presidente del Consiglio
dei Ministri Ivanoe Bonomi e il Duca D’Aosta, eroe molto popolare
proprio dopo quella prima guerra mondiale.
A l Museo Pignatelli è in corso la mostra “Blow up. Fotografia a
Napoli 1980-
1990”, un'occasione rilevante per il progetto Villa Pignatelli-
Casa della Fotografia per rileggere il contributo che la città di
Napoli ha dato alla cultura fotografica italiana e internazionale,
accostando al reportage nuove modalità narrative e di ricerca
artistica. La mostra, realizzata dalla Soprintendenza Speciale per
il patrimonio storico, artistico, etnoantropologico e per il Polo
museale della città di Napoli e della Reggia di Caserta col
sostegno di Incontri Internazionali d’arte, è promossa e finanziata
dal Servizio architettura e arte contemporanee della Direzione
Generale per il paesaggio, le belle arti, l’architettura e l’arte
contemporanee del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e
del Turismo. L’esposizione presenta circa 140 fotografie, frutto di
una ricognizione sugli
interventi fotografici di artisti italiani e stranieri presenti a
Napoli nel corso di un decennio vitale. Il percorso accosta le
diverse anime che attraversano la fotografia, illustra i rapporti
della stessa con il sistema dell’arte e della cultura e rende conto
dello sviluppo di un collezionismo napoletano attento e
consapevole. All'inizio degli anni Ottanta, con il ciclo di mostre
curate da Cesare De Seta grazie al sostegno della Azienda Autonoma
di Cura Soggiorno e Turismo di Napoli, vennero invitati i fotografi
più innovativi della scena internazionale a rappresentare la città,
rileggendo i luoghi urbani quali sedi di memoria e di storia, in
una ricerca fotografica che stringe un sodalizio con la storia
dell'arte, l'architettura e l'urbanistica. Dal 1981 al 1985 passano
a Napoli maestri quali Gabriele Basilico, Arnaud Claas, Mario
Cresci, Franco Fontana, Joan Fontcuberta, Lee Friedlander, Luigi
Ghirri e altri, che si misurano con fotografi napoletani come Mimmo
Jodice, Lello Mazzacane, Marialba Russo. A questa scena se ne
affianca un'altra che, grazie alla vitalità delle gallerie private,
quali quelle di Lucio Amelio, Lia Rumma e Pasquale Trisorio,
favorisce l’affermarsi dell’arte fotografica attraverso grandi
artisti internazionali come Andreas Gursky, Robert Mapplethorpe,
Helmut Newton.
Un’immagine che richiede pochi commenti: riproduce l’interno
di
una fabbrica di bombe nel maggio 1914 e testimonia in
maniera terribile la corsa agli armamenti.
Dove: Museo Pignatelli, Riviera di Chiaia 200 - Napoli Apertura al
pubblico: dal 20 dicembre 2014 all’8 febbraio 2015 Orari: tutti i
giotni 10-14 (martedì chiuso) Ingresso: 2 euro
[email protected]
Una fotografia a immagini multiple di tipo sperimentale, realizzata
dal fotografo napoletano Mimmo Jodice nel 1966.
Dove:Museo di Roma, Palazzo Braschi, Sala della Fotografia, P.zza
Navona 2 - Roma Apertura al pubblico: dal 29 ottobre 2014 al 30
aprile 2015 Orari: martedì/dom. 10-20 Ingresso: 11 euro (ridotto
9)
www.museodiroma.it
Concorso Fotografico “La Pace ogni gior- no - 2015”
Ente organizzatore: Caritas Diocesana di Roma Tema: la pace ogni
giorno Scadenza: 30 aprile 2015 Iscrizione: euro 5 (minimo)
La partecipazione al concorso è aperta a tutti, ad esclusione degli
operatori del- l’Area Pace e Mondialità della Caritas Diocesana di
Roma. La partecipazione è subordinata all’iscrizione che dovrà es-
sere effettuata compilando la scheda al- legata al presente
regolamento e ver- sando un’offerta minima di ¤ 5,00. Sche- da e
contributo di iscrizione dovranno essere consegnati, unitamente
alle fo- tografie, presso: Caritas Diocesana di Roma – Area Pace e
Mondialità, Piaz- za San Giovanni in Laterano 6/a, 00184 Roma
(Palazzo del Vicariato, IV piano, stanza 8). La partecipazione al
concor- so implica l'accettazione integrale del presente
regolamento. Le fotografie de- vono avere come soggetto La pace
ogni giorno. Le fotografie devono pervenire all’organizzazione,
secondo le modalità di seguito definite, dal giorno della pub-
blicazione del presente regolamento, en- tro e non oltre il giorno
30 aprile 2015. La selezione e premiazione dei vincito- ri, secondo
le modalità di seguito defi- nite, avverrà il giorno 21 maggio 2015
nel corso dell’evento “La Pace Ogni Gior- no” promosso dalla
Caritas Diocesana di Roma – Area Pace e Mondialità. Ogni
partecipante può partecipare con 1 (una) fotografia, a colori o in
bianco/nero. La fotografia deve essere consegnata sia in formato
digitale che stampata su car- ta fotografica. Alla fotografia deve
es- sere allegato un testo scritto, di massi- mo 350 battute, in
cui venga presenta- ta la motivazione della scelta della fo-
tografia stessa in riferimento al tema del concorso. Per quanto
riguarda il forma- to digitale: I file delle immagini devo- no
essere in formato JPG, con estensio- ne .jpg o .jpeg; non sono
ammessi al-
30 giugno 2003 n.196, nonché procu- rarsi il consenso alla
diffusione degli stes- si. In nessun caso le immagini inviate
potranno contenere dati qualificabili come sensibili. Ogni
partecipante dichia- ra di possedere tutti i diritti sugli origi-
nali, sulle acquisizioni digitali e sulle ela- borazioni delle fo-
tografie inviate; conserva la pro- prietà delle opere trasmesse
alla giu- ria, ma cede il di- ritto d'uso non esclusivo delle im-
magini e delle loro eventuali elabora- zioni alla Caritas Diocesana
di Roma – Area Pace e Mondialità, autorizzando questa alla
pubblicazione delle proprie fotografie su qualsiasi mezzo e
supporto (cartaceo e/o digitale) e ad usare le immagini a sco- pi
promozionali senza fini di lucro, re- dazionali e documentali,
senza l’obbli- go del consenso da parte dell’autore, ma con il solo
vincolo di indicare nella pub- blicazione il nome dello stesso.
[email protected]
GLOBAL SU WEBSITE
Ente organizzatore: Nava Tema: prodotti Nava Scadenza: 31 gennaio
2015 Iscrizione: con acquisto prodotto Nava
Il concorso“Nava Design Your Style”. Area: Territorio nazionale.
Periodo: Dal 15 ottobre 2014 al 31 gennaio 2015. Prodotti: Prodotti
a marchio Nava con un prezzo al pubblico superiore a euro 20,00 IVA
inclusa. Canale: Libre- rie, cartolerie, pelletterie e negozi pre-
senti sulla pagina web caratterizzata dal link www.
navadesign.com/designyoursty- le. Possono partecipare al concorso
tut- ti coloro che hanno acquistato un pro- dotto a marchio Nava
dal 15 ottobre 2014 al 31 gennaio 2015 presso uno dei punti vendita
aderenti all’iniziativa e che invieranno, entro il termine
previsto, una immagine in cui sia presente il pro- dotto acquistato
che rappresenti uno dei seguenti stili: #100%DESIGN; #CO- LORS;
#BUSINESS CASUAL; #URBAN-
concorsi in italia
RIDER; #TECH. Non saranno ammessi al concorso, ad insindacabile
giudizio del promotore, i partecipanti che avranno caricato
materiali indecorosi, osceni, con contenuti violenti, offensi- vi,
contrari al comune senso del pudo- re o comunque non in linea con
lo spi-
rito del concorso. Tali materiali inoltre, non saranno pubblicati
sul sito e sul- la nostra pagina facebook. Ogni auto- re potrà
partecipare con una sola im- magine per prodotto acquistato. Le im-
magini dovranno pervenire entro e non oltre le ore 24.00 del 31
gennaio 2015, seguendo le modalità specificate in “Presentazione e
invio dei materiali”. Le immagini dovranno essere inviate - in
formato jpg - tramite la pagina on- line dedicata
www.navadesign.com/de- signyourstyle. Tutte le immagini dovran- no
essere accompagnate obbligatoria- mente dalla compilazione in tutte
le sue parti del form di iscrizione (accedendo al sito
www.navadesign.com/desi- gnyourstyle), compresa la compilazio- ne
dei dati relativi allo scontrino/fattu- ra per l’acquisto del
prodotto e la li- beratoria sui diritti d’autore e sulla pri- vacy.
Le immagini privi delle informa- zioni richieste non potranno
essere ac- cettati come partecipanti al concorso. Farà fede la data
della compilazione dello stesso. Il server utilizzato per la
raccolta della partecipazioni al concor- so è ubicato in Italia. La
Commissione di selezione delle immagini scelta da Nava Milano S.p.a
sarà costituita da esperti della materia. I risultati della se-
lezione verranno comunicati in data 16 marzo 2015. La comunicazione
dei vin- citori avverrà tramite pubblicazione sul sito
www.navadesign.com/designyour- style e www.facebook.com/navamilano.
Verranno selezionati 5 vincitori (1 vin- citore per stile) tra
tutti i partecipanti al concorso per il premio Nava Design Your
Style. Inoltre saranno decretate 3
tri formati. Devono avere una risoluzio- ne minima di 1800x2700
pixel ed un in- gombro non superiore a 5 megabyte. I file vanno
inviati per posta elettronica all’indirizzo
[email protected]
oppu- re consegnati all’indirizzo della Caritas Diocesana di Roma –
Area Pace e Mon- dialità, Vicariato Piazza San Giovanni in Laterano
6/a, Roma. Per quanto riguar- da la stampa su carta fotografica: Le
di- mensioni della stampa devono essere di cm. 20X30. Sul retro
della fotografia deve essere indicato titolo, nome del- l’autore,
luogo e data dello scatto. Le fotografie devono essere consegnate
presso gli uffici della Caritas Diocesana di Roma – Area Pace e
Mondialità, siti al IV piano del Palazzo del Vicariato, Piazza San
Giovanni in Laterano 6/a, Roma. I file e le stampe devono perve-
nire in sede entro la data di scadenza del concorso (30 aprile
2015). Non sono ammessi fotomontaggi, doppia esposi- zione,
ritocchi di alcun genere, salvo cor- rezioni cromatiche ed
esposimetriche. L’organizzazione, garantendo la massi- ma cura,
declina ogni responsabilità per la perdita o il
danneggiamento delle ope- re, per cause indipendenti dalla propria
volontà. Le opere inviate non verranno restituite. Le fotografie in
concorso verranno pubblicate all’interno di una photogallery
appositamente creata al- l’interno del sito www.caritasroma.it,
del- la pagina facebook dedicata all’iniziati- va, ed esposte
nell’ambito dell’iniziati- va “La Pace Ogni Giorno”. Potranno es-
sere inoltre usate per la realizzazione di future mostre
fotografiche o pubblica- zioni. Tutte le fotografie ammesse al con-
corso partecipano alla selezione di im- magini per la realizzazione
della “agen- da duemilasedici” prodotta dalla Cari- tas Diocesana
di Roma – Area Pace e Mondialità per sostenere progetti di so-
lidarietà. L’organizzazione si riserva il di- ritto d’uso non
esclusivo delle opere in- viate, che potranno essere pubblicate su
qualsiasi mezzo e supporto (cartaceo e/o digitale).
L’organizzazione si riserva la facoltà di non accettare immagini la
cui realizzazione si presume abbia arreca- to danno e offesa al
soggetto della stes- sa o comunque giudicate non in linea con lo
spirito del concorso. Ogni parte- cipante è responsabile di quanto
forma oggetto delle proprie opere, sollevan- do gli organizzatori
da ogni responsa- bilità, anche nei confronti di eventuali soggetti
raffigurati nelle fotografie. Il con- corrente dovrà informare gli
eventuali interessati (persone ritratte) nei casi e nei modi
previsti dall'art.10 della legge 675/96 e successiva modifica con
D.Lg.
State organizzando una mostra fotografica? Indite un concorso? Un
work- shop, un corso, una mostra-mercato fotografica? Non
dimenticate di segna- larlo con notevole anticipo alla redazione di
fotografare. Spazio permet- tendo, ne daremo segnalazione sulle
pagine della rivista. Scrivete a:
[email protected]
Nota: è sufficiente un testo in formato Word e due/tre foto JPEG.
Le segna- lazioni devono giungere in redazione almeno tre settimane
prima dell’usci- ta del numero in edicola.
Che si sappia in giro
32 fotografare | gennaio 2015
riserve per ogni stile. Le decisioni del- la Commissione saranno
prese a mag- gioranza e saranno inappellabili. Mo- dalità di
constatazione di vincita: en- tro 7 giorni dalla pubblicazione dei
nomi dei vincitori, gli stessi dovranno validare la loro vincita
inviando i pro- pri dati con copia di un documento di identità per
accettazione e l’originale dello scontrino/fattura, via raccoman-
data A/R all’indirizzo Nava Milano Spa (Div. Design) – Via Martin
Lutero 5 – 20126 Milano. In tutti i casi in cui lo
scontrino/fattura inviato non presenti i requisiti necessari a
convalidare la vin- cita ossia scontrino/fattura inviato non in
originale, non integro, non leggibi- le, manomesso o contraffatto
ed anche nel caso in cui lo scontrino/fattura non registri in
chiaro l’acquisto del prodot- to oggetto di promozione nel rispetto
del presente. Se i premi non risulteranno assegnati per qualunque
motivo, gli stessi saran- no devoluti in beneficenza al Gruppo
Italiano per la Lotta alla Sclerodermia
– ONLUS – Via Francesco Sforza, Ospedale Maggiore Policlinico
– Mila- no – C.F. 97145390155. Tutti i parteci- panti dovranno
essere maggiorenni. Premi: n. 5 biciclette TOKYOBIKE a scel- ta tra
mod. BISOU o CS (uomo o don- na). Il montepremi complessivo am-
monta a ¤ 3.200,00 IVA inclusa. A ga- ranzia del montepremi è stata
presen- tata una fideiussione bancaria cumu- lativa da parte della
Banca Intesa S. Paolo, Filiale Mid Corporate Milano, atto n.
14020/8200/00605722 del 26.09.2014, per un totale di ¤ 3.200,00.
L’importo relativo al presente concor- so, a valere sulla suddetta
cauzione, è di Euro 3.200,00. Gli eventuali messag- gi pubblicitari
ed il materiale promozio- nale saranno conformi a quanto ripor-
tato nel presente regolamento.
www.navadesign.com/designyourstyle
S. VITO DEI NORMANNI (BR)
4° Concorso Fotografico Internaziona- le “24 Scatti Bike / L’Uomo e
la Bici- cletta”
Enti organizzatori: Associazione Cultu- rale Aeneis 2000 - Comune
S. Vito dei Normanni Tema: l’uomo e la bicicletta Scadenza: 24
febbraio 2015 Iscrizione: gratuita
E’ giunto alla sua quarta edizione il con- corso fotografico
internazionale dal ti- tolo “24 Scatti Bike / L’Uomo e la Bi-
cicletta”. Il contest, gratuito e aperto a professionisti e
dilettanti, intende se- lezionare 24 opere fotografiche capa- ci di
cogliere al meglio il rapporto che lega l’uomo all’utilizzo della
bicicletta. L’iniziativa è curata e promossa dall’As- sociazione
Culturale Aeneis 2000 in col- laborazione con il Comune di San Vito
dei Normanni (Brindisi), Regione Puglia e la supervisione
dell’Accademia di Bel-
le Arti di Lecce. Ogni concorrente po- trà far pervenire al massimo
due foto- grafie, a colori o in bianco e nero, en- tro e non oltre
le ore 12,00 di martedì 24 febbraio 2015, inviando i file, attra-
verso la posta elettronica a: associa-
[email protected]
oppure, nel caso di Cd Rom, spendendoli diret- tamente per posta
ordinaria a: Comu- ne di San Vito dei Normanni, Ufficio Cul- tura,
Piazza Car- ducci 1, 72019 San Vito dei Nor- manni (BR). In
entrambi i casi bisogna indica- re: “Concorso Fo- tografico 24
Scatti Bike”. Per quanto riguarda il formato, que- sto deve
essere di almeno 200 dpi, dimensioni 50x70 o della grandezza origi-
naria della foto- camera utilizzata. Le 24 foto vinci- trici, una
delle quali con merito speciale, saranno esposte e pre- miate
domenica 10 maggio 2015 pres- so l’ex Chiostro dei Domenicani di
San Vito dei Normanni (Brindisi) in occasio- ne dell’evento
internazionale “Full Bike Day/La Bicicletta in tutte le sue for- me
artistiche” e successivamente, in al- tre location nazionali ed
internaziona- li. Nel corso delle prime tre edizioni, il concorso
“24 Scatti Bike” ha visto la partecipazione ci circa 600 fotografi
e si è avvalso anche di alcune collabo- razioni internazionali fra
le quali quel- la con l’Associazione Artstep di Lyon (Francia), la
Galleria Slack Space di Col- chester (Inghilterra) e il blog Bike
Snob (Stati Uniti). Attestati di stima al pro- getto sono arrivati
dall’Istituto italiano di Cultura di Londra.
[email protected]
ASCOLI PICENO
1° Concorso Fotografico “Così vedo la montagna”
Ente organizzatore: Rirì Tema: la montagna a tutto campo Scadenza:
20 aprile 2015 Iscrizione: gratuita
Una manifestazione fotografica a cui tut- ti possono partecipare
gratuitamente e divenire protagonisti. Un titolo ad ampia
interpretazione dove le foto più simpatiche, pazze, allegre,
divertenti, originali, significative, saranno premia- te con ricchi
premi. Puoi partecipare in tre mosse: iscriviti, scatta, invia le
foto. Una Giuria qualificata le valuterà e potrai essere tra i
premiati. Il con- corso fotografico è organizzato da Rirì
gennaio 2015 | fotografare 33
Sport patrocinato dal Comune di Ascoli Piceno e dal Corpo Nazionale
Soccorso Alpino e Speleologico, Ser- vizio Regionale Marche in
collabora- zione con le ditte Goldwin, X- Bionic, Slokker, High
Power e Ceramiche Ar- tistiche Andrea Fusco. Il tema del con- corso
è: COSI’ VEDO LA MONTAGNA. Si aprirà il 1 Dicembre 2014 e termi-
nerà il 20 Aprile 2015 Le immagini po-
tranno espri- mere emo- zione, libertà, avventura, attività, ac-
cog l ienza , territorio, ca- pacità scia- torie, abbi- g l i
amento tecnico, sce- nario natura- le, gioia di vivere e tutte le
cose più “simpatiche, pazze, alle- gre, diverten- ti, originali,
significative” per tutti gli appassionati di montagna
e degli sport invernali, gli scatti fo- tografici potranno
comprendere non solo momenti ludici e sportivi, ma an- che numerosi
e diversificati frammen- ti di quotidianità vissuti da coloro che
in montagna operano, lavorano o co- munque vivono a contatto con
quel- la natura particolare. La giuria del concorso è composta da
un fotografo A.FIAP, da un docente di fotografia, da un
rappresentante delle aziende partner del concorso, da un dirigen-
te del Corpo Nazionale Soccorso Al- pino e Speleologico. La
partecipazio- ne è completamente gratuita e pos- sono partecipare
dilettanti e profes- sionisti. Le foto possono essere scattate con
qualsiasi mez- zo, possono essere in bianco e nero o a colori,
anche elaborate con pro- grammi di fotoritocco. Non possono
partecipare le immagini di sintesi, cioè quelle realizzate
esclusiva- mente con programmi o modelli di computer grafi- ca. E’
possibile inviare da una a quattro immagini. Esse devono avere il
for- mato non superiore 650X650 pixel e le dimensioni non superiori
a 500 pixel, in formato jpg. Ogni file do- vrà riportare le prime
tre lettere del cognome, le pri- me tre lettere del nome, il
titolo, (una foto con il ti- tolo “caduta sulla neve,
M i chiamo Johnny Papagni, ma sono conosciuto nell'arte e nel mondo
lavorativo
come Johnny Pixel. Sono un fotografo professionista di 38 anni
residente a Milano, ed abbraccio la fotografia sia come passione
che come lavoro. La mia specializzazione copre in particolare due
settori ben definiti: la Fotografia Architettonica, di Interni e
Virtual Tour e la Fotografia di Moda,
Fotocamera Canon EOS 7D Obiettivo Tokina 10-17mm a 10mm Dati di
scatto f/9 - 1/100s - 160ISO
Software usato per il montaggio Panorama Studio 2 Pro
Scatti 8 foto in formato RAW (6 orizzontali + Nadir e Zenit)
quindi Book fotografici Professionali e Personali. Mi sono
avvicinato per passione alla fotografia panoramica per Virtual
Tour, cioè quel tipo di fotografia panoramica navigabile a 360° in
tutte le direzioni (e dunque godibile appieno solo tramite uno
schermo), convertendo poi la passione in lavoro, unendola agli
scatti di interni che già realizzavo da tempo. Per realizzare
questa foto ho utilizzato la fotocamera posizionata su un
cavalletto,
munito di testa panoramica orientabile su tre assi, verticale,
orizzontale e circolare. Le foto orizzontali sono state scattate a
passi di 60° l'una dall'altra e con una inclinazione verso il basso
di 5°. Per realizzare lo Zenit ed il Nadir (le foto dell’alto e del
basso, non visibili qui per ovvi limiti di stampa, n.d.r.) ho
posizionato la fotocamera tramite il movimento della testa
panoramica, nelle relative posizioni +90° e -90° sulla verticale.
Il montaggio di tutti gli
comprende le nuove dp1 Quattro, dp2 Quattro e dp3 Quattro. Alla
presentazione tutti sono rimasti fortemente colpiti dal design a
dir poco stravagante di queste nuove compatte, aspetto questo che
ha quasi rischiato di eclissare le notevoli novità tecnologiche a
bordo, a partire dall'innovativo sensore Foveon X3 Quattro,
evoluzione (e rivoluzione) del precedente Foveon X3. Ricordiamo che
Sigma, oltre ad essere un apprezzato produttore di obiettivi
Design stranissimo che però asseconda l’ergonomia. Impugnatura
comoda. Qualità costruttiva al top.
La dp1 è la versione con obiettivo grandangolare: dp2 e
dp3 hanno rispettivamente ottica normale e medio tele.
La ghiera per la messa a fuoco manuale (a controllo
elettronico).
L'ottica è un 19mm f/2.8, equivalente a un 28mm su APS-C. Ha 9
lamelle di diaframma ed è di buona qualità, ma soffre molto il
controluce.
Sensore Foveon X3 Quattro formato APS-C, ottica grandangolare,
design marziano, qualità d'immagine altissima, ma anche tanti
limiti: questa è la Sigma dp1 Quattro.
SIGMA DP1 QUATTRO La bestia aliena
di Matteo Virili
T E S T C O M P T T
999 euro
COSTRUZIONE òòòòò
Design non convenzionale ma che aiuta l’impugnatu- ra. Costruita
con materiali di alta qualità.
MESSA A FUOCO òòò
Potrebbe essere più ve- loce, ma nelle situazioni di impiego più
comuni se la cava bene.
ESPOSIZIONE òòòò
La dp1 Quattro manife- sta solo di rado errori d'esposizione
davvero irrecuperabili.
QUALITÀ IMMAGINE òòòò
Nitidezza e colori ottimi grazie al Foveon. Anche l'obiettivo è
buono ma soffre in controluce.
RUMORE ALTI ISO òò
E' il tallone d'Achille dei sensori Foveon. Oltre i 400 ISO la
qualità decade vistosamente.
Le due rotelle di regolazione, perfettamente
a portata di indice e
pollice. Quella anteriore è coassiale al pulsante di
scatto.
D a tempo Sigma produce la serie di compatte di fascia alta “dp”,
caratterizzata dalla presenza di un sensore di taglia APS-C e
dalla
declinazione in tre varianti, una con ottica grandangolare, una con
ottica standard e l'altra con ottica medio-tele, chiamate
rispettivamente dp1, dp2 e dp3. Pochi mesi fa Sigma ha svelato
l'ultima incarnazione della serie dp, che prende il nome di “dp
Quattro” (proprio così, in italiano) e
36 fotografare | gennaio 2015
universali per una moltitudine di innesti diversi, è anche
proprietaria della Foveon, azienda produttrice dell'omonimo sensore
d'immagine così diverso per struttura e per approccio rispetto ai
più diffusi CMOS e CCD, apprezzato soprattutto per l’elevata
nitidezza e l’ottima resa cromatica. La particolarità dei sensori
Foveon X3, sui quali potete leggere un approfondimento in “Alta
fotografia” su fotografare di novembre 2014, sta nella loro
struttura a tre strati, uno per il blu, uno per il verde e uno per
il rosso, così da avere per ogni pixel delle informazioni veritiere
sull'intensità, punto per punto, dei tre colori fondamentali. Nei
sensori tradizionali invece, composti da un solo strato di
fotorecettori, ci sono alcuni pixel deputati solo alla cattura
delle informazioni sul colore blu, altri solo per il verde e altri
per il rosso, disposti secondo un ordine ben preciso, il più
diffuso dei quali è la cosiddetta “matrice di Bayer”. La tonalità
esatta, ma
PER QUALE USO?
pulsante per cambiare il tipo di visualizzazione in
ripresa, per il menu rapido, per il blocco
dell’esposizione, per il menu esteso e per la revisione
degli scatti.
Un led ci informa se la fotocamera sta salvando le foto sulla
scheda di
memoria.
Il display LCD da 3” è molto definito, con i suoi 920.000
pixel.
Il pulsante d’accensione e, alla sua destra, il pulsante Mode, dopo
aver premuto il quale si può passare tra i vari modi di esposizione
tramite la rotella posteriore.
La slitta portaccessori
a cui collegare
Sigma.
Durante la revisione delle foto la rotella anteriore serve per
zoomare.
Il selettore a quattro vie per navigare nel menu e per accedere
alle opzioni di messa a fuoco.
gennaio 2015 | fotografare 37
sarebbe meglio dire “presunta”, di ogni pixel viene ricostruita da
un algoritmo informatico che confronta i dati di ogni pixel con
quelli dei pixel ad esso adiacenti. Se nel Foveon X3 i tre strati
fotosensibili avevano tutti la medesima risoluzione, nel nuovo
sensore Foveon X3 Quattro lo strato più alto, cioè quello sensibile
al blu, ha una risoluzione di 19,6 Megapixel che è quadrupla
rispetto a quella dei due strati sottostanti, da 4,9 Megapixel
ciascuno. Del perché di questo contorsionismo e di qual è la
risoluzione reale del file che si ottiene parleremo più avanti,
vediamo ora come si presenta esteticamente e funzionalmente la
Sigma dp1 Quattro, la versione con ottica grandangolare della nuova
triade.
Ti amo o ti odio
DIMENSIONI MM / PESO G: 161x67x87 / 425. SENSORE: Foveon X3
Quattro formato APS-C (23,5x15,7mm) da 29Mp (29 milioni di
recettori totali: strato sensibile al blu con 19,6 Mp, strato
sensibile al verde con 4,9 Mp, strato sensibile al rosso con 4,9
Mp). Risoluzione d’uscita 19,6 Mp nativa, 39 Mp interpolata.
STABILIZZATORE: no. RISOLUZIONE MAX : 5424x3616 pixel
(risoluzione nativa di 19,6 Mp) 7680x5120 pixel (modalità Super-
High 39 Mp). FORMATI IMMAGINE: JPEG, RAW, RAW+JPEG. SENSIBILITÀ DI
RIFERIMENTO: da 100 a 6400 ISO. BILANCIAMENTO DEL BIANCO:
automatico, manuale con 6 modalità più una personalizzata.
SCHERMO LCD: da 3” con 921.000 pixel. SCHEDE DI MEMORIA :
SD/SDHC/SDXC. INTERFACCIA : USB 2.0.
V IDEO: no. A F: a rilevamento del contrasto
su 9 punti. MIRINO: opzionale ottico galileiano. MODI
D’ESPOSIZIONE: manuale, a priorità dei tempi o dei diaframmi,
programmata. CORR. ESPOSIZIONE: +/-3 EV a passi di1/3 EV. FLASH
INCORPORATO: no. TEMPI: da 30sec a 1/2000sec, posa B; otturatore
elettronico fino a 1/16000sec. SINCRO-FLASH: su tutti i tempi MODI
DI SCATTO: singolo, continuo.
A LIMENTAZIONE: pila agli ioni di litio BP-51 (seconda
batteria inclusa).
SCHEDA TECNICA treppiedi, comodità non da poco se si considera che
uno dei grandi difetti delle compatte Sigma dp Quattro è proprio
l’elevato consumo. Sigma non ne fa un mistero e anzi fornisce nella
confezione una seconda batteria con una sua custodia da attaccare
alla tracolla per portare sempre con sé un po’ di energia extra.
Durante il nostro test non siamo mai andati oltre i 200 scatti con
una batteria completamente carica. L’ottica è un 19mm f/2.8,
equivalente grossomodo a un 28mm su full frame. Conta ben 9 lamelle
di diaframma per uno sfocato molto morbido.
ul campo
Non è una compatta di quelle che entrano in tasca dunque se la si
porta con sé è perché evidentemente si è usciti di casa con il
chiaro intento di scattare delle fotografie. Del resto il
non ci aspettavamo, su di una compatta, un design che invece di
andare a ridurre le dimensioni, le aumenta. Sigma descrive il
design della nuova serie dp come frutto di uno studio focalizzato
sull’ottenimento della migliore ergonomia possibile. Inizialmente,
lo ammettiamo, questa spiegazione ci era sembrata più che altro un
modo per giustificare l’estro di qualche